VAN AERT TRIS A GATESHEAD. HAYTER CONSERVA LA MAGLIA BLU
Una volata ristretta tra i big di classifica premia a Gateshead Wout Van Aert (Team Jumbo Visma), che ottiene la terza vittoria di tappa al Tour of Britain 2021. Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) si piazza al secondo posto e grazie agli abbuoni mantiene la maglia blu per soli 4 secondi. A due tappe dalla conclusione la lotta per la vittoria finale è ancora incertissima.
Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) ha riconquistato la maglia blu di leader della classifica generale vincendo ieri la quinta tappa del Tour of Britain 2021 ma i distacchi sono ancora minimi e gente come Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) e Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) aspettano il momento giusto per ribaltare a loro favore la situazione. Oggi è in programma la sesta tappa da Carlisle a Gateshead e qualcosa di interessante potrebbe accadere nella parte conclusiva visto che a una decina di km dall’arrivo si scalerà un dentello di quasi 3 km ad oltre il 6% di pendenza media. Non stiamo parlando del Mortirolo ma un colpo ben assestato di un finisseur, e perché no anche di un big di classifica, potrebbe animare e non poco il finale di tappa. I tre GPM che sono distribuiti nei primi 115 km della tappa, su un totale di 198, serviranno a far accumulare fatica nelle gambe dei ciclisti. Il copione anche questa volta non cambiava e subito dopo la partenza da Carlisle iniziavano gli attacchi con il gruppo che si allungava per l’elevata velocità. La fuga si formava dopo il passaggio sul traguardo intermedio di Motherby, posto al km 34, vinto da Rory Townsend (Team Canyon SunGod). Oltre all’inglese la fuga si componeva di altri otto ciclisti: Jimmy Janssens (Team Alpecin Fenix), Mark Cavendish e Tim Declerq (Team Deceuninck Quick Step), George Bennett (Team Jumbo Visma), Colin Joyce (Team Rally Cycling), Mason Hollyman (Team Israel StartUp Nation), Daniel McLay (Team Arkea Samsic) e Mark Donovan (Team DSM). Era proprio quest’ultimo ciclista il meglio piazzato in classifica generale, con un ritardo di 1 minuto e 42 secondi da Hayter; per questo motivo l’INEOS Grenadiers era nelle posizioni di testa del gruppo a scandire l’andatura. Dopo 40 km la fuga aveva 1 minuto e 35 secondi di vantaggio sul gruppo maglia blu. Townsend si aggiudicava anche il secondo traguardo volante di Penrith posto al km 63.4. Sulle prime rampe della salita di Hartside, dalla fuga si rialzavano Donovan ed Hollyman, cosicché restavano in testa in 7. Townsend scollinava per primo sul GPM di Hartside posto al km 86.3. Il ciclista britannico si ripeteva sul successivo GPM di Killhope Cross posto al km 105.6. A metà tappa il ritardo del gruppo maglia blu si aggirava sui 3 minuti. Townsend scollinava in prima posizione anche su Burtree Fell, terzo ed ultimo GPM della tappa odierna posto al km 115 e non contento completava l’opera aggiudicandosi infine il terzo ed ultimo traguardo volante di Prudhoe posto al km 164,7. A 35 km dall’arrivo il vantaggio dei sette uomini in testa alla corsa era sceso sotto i 2 minuti. In particolare erano Team Movistar e Team Israer StartUp Nation ad impegnarsi in testa al gruppo per accorciare sulla fuga. A 20 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era ormai inferiore al minuto. McLay era il primo dei fuggitivi a rialzarsi. Il gruppo di testa si riduceva così a sei unità e veniva ripreso definitivamente a meno di 14 km dall’arrivo, poco prima dell’inizio dello strappetto di 2 km non categorizzato come GPM. Era l’INEOS Grenadiers a mettersi in testa al gruppo ed a controllare la situazione. Matteo Jorgenson (Team Movistar) e James Shaw (Team Riddle Weldtite Pro Cycling) si avvantaggiavano di qualche decina di metri ma non impensierivano più di tanto il gruppo alle loro spalle, che in verità si sfilacciava sotto i colpi di Wout van Aert (Team Jumbo Visma), il quale provava l’attacco insieme a Michael Woods (Team Israel StartUp Nation) e Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step). L’INEOS faceva comunque buona guardia e riportava Hayter sul gruppetto di testa a circa 12 km dall’arrivo. A 11 km dall’arrivo Alaphilippe contrattaccava ma un generoso Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers) ricuciva immediatamente sul francese. Ad 8 km dal termine Woods sfoderava un nuovo attacco e riusciva a mettere una decina di secondi tra sé ed il drappello con la maglia blu. A 5 km dall’arrivo Woods aveva 10 secondi di vantaggio sugli altri big di classifica. Oltre a Rodriguez, Van Aert, Alaphilippe ed Hayter erano presenti anche Carlos Serrano (Team Movistar), Mikkel Honoré (Team Deceuninck Quick Step), Dan Martin (Team Israel StartUp Nation), Matteo Jorgenson e James Shaw. Il canadese veniva ripreso a poco più di 4 km dall’arrivo. La volata, in leggera pendenza, veniva vinta da Wout van Aert, alla terza vittoria di tappa al Tour of Britain. In seconda posizione si piazzava Hayter mentre terzo era Alaphilippe. Chiudevano la top five serrano in quarta posizione e Shaw in quinta posizione. In classifica generale Hayter riesce a conservare la maglia blu per soli 4 secondi su uno scatenato Van Aert. Terzo è Alaphilippe a 21 secondi di ritardo. Domani Scozia protagonista con la settima tappa da Hawick ad Edimburgo, per un totale di 194,8 km. Saranno tre i GPM da scalare, l’ultimo dei quali è posizionato al km 145. Qualche strappetto nel finale non dovrebbe impedire ai velocisti di giocarsi la vittoria in volata.
Giuseppe Scarfone

Wout Van Aert vince a Warrington (photo: Bettini Photo)
KUNG E I SUOI SUDDITI. SVIZZERA PROTAGONISTA NELLE PROVE A CRONOMETRO DEGLI EUROPEI
Nella prova più attesa delle cronometro individuali, tra gli uomini elite Stefan Kung bissa il successo di Plouay 2020 e si riconferma campione europeo della specialità. Buon secondo posto di Filippo Ganna mentre Remco Evenepoel conquista il bronzo. Oro svizzero anche nella prova femminile con Marlene Reusser
In Trentino, ai Campionati Europei di Ciclismo su Strada, oggi si sono disputate le prove maschili e femminili a cronometro. Nella prova più attesa, quella degli uomini elite, su un percorso si 22 km e 400 metri Stefan Kung era chiamato a difendere l’oro continentale conquistato lo scorso anno a Plouay. Lo svizzero non ha deluso le aspettative e pure dimostrando diversi alti e basso in stagione ha fermato le lancette sul tempo di 24 minuti e 29 secondi. Terzo all’intertempo, dietro Filippo Ganna e Remco Evenepoel, Kung è andato come un treno nella seconda parte del percorso, recuperando 3 secondi a Ganna e infine superandolo di 8. L’italiano, neo iridato continentale nella staffetta mista, chiude con il tempo di 24 minuti e 37 secondi, dovendosi accontentare di un argento comunque prestigioso. L’enfant prodige del ciclismo mondiale, Remco Evenepoel, è bronzo con il tempo di 24 minuti e 44 secondi, con un ritardo di 15 secondi da Kung. Il talento belga sarà lo spauracchio principale già domenica nella prova su strada. Chiudono la top five l’altro svizzero Stefan Bissegger, a 23 secondi di ritardo da Kung ed il tedesco Max Walsheid, quinto a 38 secondi da Kung, che fa meglio di un solo secondo su Edoardo Affini sesto. La Svizzera sorride anche nella prova a cronometro donne. Sullo stesso percorso tra le valli trentine si impone Marlen Reusser con il tempo di 27 minuti e 13 secondi. In seconda posizione, a 19 secondi di ritardo dalla svizzera, si piazza Ellen Van Dijk mentre il derby tedesco per il bronzo vede prevalere Lisa Brennauer su Lisa Klein. Chiude la top five un’altra olandese, Riejanne Markus. Per quanto riguarda l’Italia, Vittoria Bussi chiude in ottava posizione con un ritardo di 2 minuti e 9 secondi sulla reusser mentre fa decisamente peggio Elena Cecchini, soltanto venticinquesima a 3 minuti e mezzo dalla Reusser. Se la Danimarca con Asgreen e Bjerg ha deluso nella prova elite, è andata certamente meglio nella prova under23 con Johan Price-Pejtersen. Il danese classe 1999 dell’Uno-X Pro Cycling Team mette tutti in fila e domina con il tempo di 25 minuti e 35 secondi, facendo meglio di 33 secondi rispetto al norvegese Soren Waerenskjold e di 34 secondi rispetto all’olandese Dan Hoole. Il tedesco Michel Hessman ed il russo Lev Gonov chiudono la top five rispettivamente al quarto ed al quinto posto. Soltanto settimo l’italiano Filippo Baroncini, a 49 secondi di ritardo da Price-Pejtersen. Finite le prove a cronometro, adesso la scena è tutta per le prove in linea. Il momento clou sarà domenica 12 Settembre con gli Uomini Elite a sfidarsi su un percorso ondulato di oltre 179 km ma ci saranno due gustosi antipasti sabato 11 Settembre quando si disputeranno le prove degli uomini under 23 e delle donne elite, con l’Italia che ha concrete possibilità di medaglia.
Antonio Scarfone

Stefan Kung oro nella prova in linea a cronometro ai Campionati Europei in Trentino (foto: Getty Images)
09-09-2021
settembre 9, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF BRITAIN
Il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) si è imposto nella quinta tappa, Alderley Park – Warrington, percorrendo 152.2 Km in 3h33′01″, alla media di 42.87 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka NextHash) e il connazionale Daniel McLay (Arkéa-Samsic). Hayter è tornato leader della classifica con 8″ sul belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma e 19″ sul francese Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix), 8° a 1′21″
CAMPIONATI EUROPEI
L’elvetico Stefan Küng si è imposto nella cronometro maschile élite, circuito di Trento, percorrendo 22.4 Km in 24′29″, alla media di 54.894 Km/h. Ha preceduto di 8″ l’italiano Filippo Ganna e di 15″ il belga Remco Evenepoel. In gara anche l’italiano Edoardo Affini, 6° a 39″
Il danese Johan Price-Pejtersen si è imposto nella cronometro maschile U23, circuito di Trento, percorrendo 22.4 Km in 25′35″, alla media di 52.534 Km/h. Ha preceduto di 33″ il norvegese Søren Wærenskjold e di 34″ il danese Daan Hoole. Due italiani in gara: Filippo Baroncini 7° a 49″, Luca Coati 20° a 1′48″
L’elvetico Marlen Reusser si è imposta nella cronometro femminile élite, circuito di Trento, percorrendo 22.4 Km in 27′13″, alla media di 49.382 Km/h. Ha preceduto di 19″ l’olandese Ellen Van Dijk e di 1′02″ la tedesca Lisa Brennauer. Due italiane in gara: Vittoria Bussi 8° a 2′09″, Elena Cecchini 25° a 3′30″
L’italiana Vittoria Guazzini si è imposta nella cronometro femminile U23, circuito di Trento, percorrendo 22.4 Km in 29′02″, alla media di 46.292 Km/h. Ha preceduto di 39″ la tedesca Hannah Ludwig e di 46″ l’italiana Elena Pirrone.
OKOLO JIŽNÍCH ČECH (TOUR OF SOUTH BOHEMIA)
Il team olandese VolkerWessels Cycling Team si è imposto nel prologo, cronometro a squadre di Jindřichův Hradec, percorrendo 1.1 Km in 1′20″, alla media di 49.500 Km/h. Ha preceduto di 2″ il team statunitense Team Novo Nordisk Development e il team belga Lotto – Soudal U23. L’olandese Tijmen Eising (VolkerWessels Cycling Team) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Nick Van der Meer (VolkerWessels Cycling Team) e Rens Tulner (VolkerWessels Cycling Team). Miglior italiano Filippo Ridolfo (Novo Nordisk Development), 9° a 2″.
TOUR DE SERBIE
Il polacco Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella prima tappa, Požarevac – Mionica, percorrendo 147.6 Km in 3h21′02″, alla media di 44.052 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Tilen Finkšt (Ljubljana Gusto Santic) e il francese Tristan Delacroix (Sprinter Nice Metropole). Nessun italiano in gara. Banaszek è il primo leader della classifica con 7″ su Finkšt e sul bielorusso Yauhen Sobal (Minsk Cycling Club)
TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE
La statunitense Leah Thomas (Movistar Team) si è imposta nella seconda tappa, Anneyron – Beauchastel, percorrendo 122.6 Km in 3h24′44″, alla media di 35.941 Km/h. Ha preceduto di 9″ la britannica Lizzie Deignan (Trek-Segafredo) e l’olandese Thalita de Jong (Bingoal Casino-Chevalmeire). Miglior italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 13° a 7′01″. La Thomas è la nuova leader della classifica con 9″ sulla cubana Arlenis Sierra Cañadilla (A.R. Monex Women’s) e sulla Deignan. Miglior italiana la Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 11° a 7′01″.
HAYTER, VOLATA VINCENTE A WARRINGTON. IL BRITANNICO E’ LA NUOVA MAGLIA BLU.
Nella prevedibile e prevista volata di gruppo della quinta tappa, Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) vince a Warrington davanti a Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka NextHash) e Daniel McLay (Team Arkea Samsic). In una caduta nell’ultima curva prima del rettilineo d’arrivo viene coinvolta Wout van Aert (Team Deceuninck Quick Step) che cede così la maglia blu proprio ad Hayter.
Oggi al Tour of Britain 2021 va di scena la quinta tappa da Alderley Park a Warrington. I ciclisti dovranno percorrere 153 km piuttosto mossi, soprattutto nella prima metà del percorso dove troveranno tre GPM da scalare. La seconda parte è sostanzialmente pianeggiante e non presenta difficoltà altimetriche ma qualche patema potrebbero darli il vento e la pioggia, spesso presenti nelle pianure del Cheshire. Al di là delle preoccupazioni sul meteo, la tappa sembra essere adatta per i velocisti, pronti alla prima volata di gruppo oltremanica. Un occhio alla volata, seppur con le opportune precauzioni, lo darà anche Wout van Aert (Team Jumbo Visma), nuova maglia blu, che potrebbe aumentare il risicato vantaggio in classifica generale su Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers), attualmente di soli 2 secondi. Dopo la partenza da Alderley Park si formava una fuga grazie all’azione di cinque ciclisti: Nickolas Zukowski (Team Rally Cycling), Jacob Scott (Team Canyon SunGod), Daniel Bigham (Team Ribble Weldtite), Leon Mazzone (Team Holdsworth Pro Racing) e Christopher Blevins (Team Trinity Racing). Il gruppo maglia blu lasciava fare ma ben presto gli uomini della Deceuninck Quick Step si mettevano in testa a controllare la situazione. Oggi più un uomo come Mark Cavendish, recente maglia verde al Tour de France, non poteva certo farsi sfuggire l’occasione di giocarsi la vittoria in volata. Scott si aggiudicava il primo traguardo volante di Mossley posto al km 31.7 ed anche il successivo GPM di Blacky Bank, sul quale scollinava in prima posizione. Scott transitava in prima posizione anche sul GPM di Bottom-of-th-Oven, posto al km 58. L’inglese completava la tripletta personale dei GPM transitando per primo anche sulla terza ed ultima salita di Bakestonedale Road posta al km 77.1, rafforzando così il suo primato nella speciale classifica GPM. Al traguardo volante di Wilmslow, posto al km 93.6, Scott passava per primo. Oltre alla Deceuninck Quick Step, un’altra squadra che tirava il gruppo era il Team Qhubeka NextHash, che aveva in Giacomo Nizzolo il velocista designato per la volata. A 50 km dal termine il vantaggio della fuga era di 1 minuto e mezzo. Scott vinceva anche il terzo traguardo intermedio di Chelford posto al km 116.9. A 25 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era di poco superiore al minuto. Dopo aver vinto sia i tre GPM che i tre traguardi intermedi dell’intera tappa, Scott si faceva sfilare a 17 km dall’arrivo mentre il gruppo maglia blu rosicchiava secondi su secondi ai quattro fuggitivi. A 14 km dal termine il vantaggio del quartetto di testa era sceso a 30 secondi. Nelle prime posizioni del gruppo spuntavano anche le maglie nero gialle del Team Jumbo Visma. Era l’INEOS Grenadiers ad accelerare ed a raggiungere la fuga a poco meno di 2 km dalla conclusione, dando una bella mano alla Deceuninck Quick Step. In una curva verso sinistra a circa 400 metri dall’arrivo una caduta nelle primissime posizioni del gruppo coinvolgeva tra gli altri proprio Wout van Aert che così era escluso dalla volata. Michal Kwiatkowski (Team INEOS Grenadiers) lanciava alla perfezione Ethan Hayter che sfruttava anche la leggera pendenza degli ultimi 100 metri e vinceva davanti a Giacomo Nizzolo e Daniel McLay (Team Arkea Samsic). Chiudevano la top five Luke Lamperti (Team Trinity Racing) in quarta posizione e Mark Cavendish in quinta posizione. Hayter è la nuova maglia blu e scavalca Wout van Aert che adesso insegue il ciclista britannico a 8 secondi di ritardo. In terza posizione è Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) a 19 secondi di ritardo. Domani è in programma la sesta tappa da Carlisle a Gateshead. Tre GPM di prima categoria svettano nella parte centrale della tappa ed il finale sicuramente più mosso della tappa odierna, con un ‘muretto’ di quasi 3 km ad oltre il 6% di pendenza media che si affronterà a 12 km dall’arrivo, potrebbe riservare qualche sorpresa nel caso i big di classifica decidessero di smuovere un po’ le acque.
Giuseppe Scarfone

Ethan Hayter vince a Warrington (foto: SWPix)
SESTETTO AZZURRO, A TRENTO E’ UNA SINFONIA D’ORO!
E’oro Italia, argento Gemania e bronzo Olanda. Domani si continua con le prove a cronometro individuali.
Inizia nel miglior modo possibile l’avventura azzurra agli Europei di Ciclismo in Trentino, quest’oggi infatti nel pomeriggio andava di scena la Crono Staffetta mista Elite, il sestetto italiano risultava così composto, per le tre donne avevamo: Elisa Longo Borghini, Elena Cecchini e Marta Cavalli, per gli uomini, invece, Filippo Ganna, Alessandro De Marchi e Matteo Sobreo. La prova, divisa tra i due terzetti, si sviluppava su un circuito senza asperità di 44,8 Km, per l’Italia il tempo si è fermato a 51’:59” con una velocità media di 51,70 Km/h, maestosa quindi la prova che ha consegnato ai nostri atleti la medaglia d’oro, spazzata via la concorrenza, infatti al secondo posto troviamo la Germania a 21”, al terzo posto i Paesi Bassi chiudono a 26”, più distanziata la Francia che chiude a 1’:28” e l’Austria lontanissima in quinta posizione a 3’:24”. Domani si continua con le crono individuali uomini e donne elite e uomini under 23.
Antonio Scarfone

Il sestetto italiano misto vince nella crono europea di Trento (foto. Bettini Photo)
VAN AERT, GREAT SHOW A GREAT ORME. TAPPA E MAGLIA PER IL CAMPIONE BELGA
Sul promontorio di Great Orme, in Galles, la quarta tappa del Tour of Britain 2021 vede la vittoria di uno strepitoso Wout van Aert (Team Jumbo Visma) davanti a Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step). Il francese lancia la volata in salita ma il campione belga gli resta attaccato e lo passa nelle ultime decine di metri, ottenendo la seconda vittoria dopo quella nella prima tappa. Van Aert torna in maglia blu quando mancano quattro tappe alla conclusione.
La quarta tappa del Tour of Britain 2021 parte da Aberaeron e termina a Llandudno, sulle scogliere gallesi, in particolare sul promontorio di Great Orme. Il paesaggio è incantevole ma i ciclisti non ci faranno molto caso visto che l’ascesa finale di quasi 2 km al 9% è un muro vero e proprio dove i big di classifica si daranno battaglia. Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) è la nuova maglia blu dopo che la sua squadra ha vinto abbastanza nettamente la cronosquadre di ieri. Prima del GPM posto sull’arrivo ve ne saranno altri tre che si faranno sentire nelle gambe dei ciclisti, anche perché la tappa è lunga 210 km. Dopo la partenza da Aberaeron si formava immediatamente la fuga di giornata formata de sei ciclisti: Jokin Murguialday (Team Caja Rural), Robert Donaldson (Nazionale Inglese), Nicolas Sessler (Team Global 6 Cycling), Jacob Scott (Team Canyon Sungold), Gruffudd Lewis (Team Ribble Weldtite) ed Ollie Peckover (Team SwiftCarbon). Gruffuld si aggiudicava il traguardo volante di Borth posto al km 38.6. La fuga dopo 55 km aveva 9 minuti di vantaggio sul gruppo e Donaldson era la maglia blu virtuale visto che in classifica generale il suo ritardo da Hayter era di 3 minuti e 17 secondi. L’INEOS Grenadiers per il momento controllava la situazione ed il ritmo in testa al gruppo era ancora abbastanza blando. All’inizio del GPM di Bwlch Lynn Bach il vantaggio della fuga era sceso a 6 minuti. Scott scollinava in prima posizione. Scott si aggiudicava il secondo traguardo volante di Talsarnau posto al km 123.9. Sul successivo GPM di Eidda’s Well il dal gruppo maglia blu attaccavano Marc Soler (Team Movistar), Thomas Gloag e Ben Healy (Team Trinity Racing). Dei fuggitivi era ancora Scott a scollinare per primo con 24 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e poco più di un minuto di vantaggio sul gruppo maglia blu. A 61 km dall’arrivo il primo gruppo inseguitore raggiungeva la testa della corsa che si componeva in questo modo di nove unità. Il gruppo maglia blu era però sempre più vicino e inseguiva a 35 secondi di ritardo. Nella discesa che precedeva il terzo ed ultimo traguardo volante di Doldarrog Yves Lampaert (Team deceuninck QUick step) e Rory Townsend (Team Canyon Sungold) attaccavano e raggiungevano il gruppo di testa ma il gruppo maglia blu si ricompattavi infine a circa 35 km dall’arrivo. Ricominciavano gli attacchi e i contrattacchi e si avvantaggiavano in tre: Max Kanter (Team DSM), Mauro Schmid (Team Qhubeka NextHash) e David Gonzalez (Team Caja Rural). Kanter si aggiudicava il traguardo volante di Doldarrog posto al km 180.1. Negli ultimi 30 km la strada era sostanzialmente pianeggiante fino ai due GPM conclusivi di Marine Drive e dell’arrivo sul promontorio di Great Orme. A 25 km dall’arrivo il terzetto di testa aveva 25 secondi di vantaggio sul gruppo maglia blu. Il nuovo tentativo di fuga veniva ripreso a 17 km dall’arrivo. Matteo Jorgenson (Team Movistar) attaccava all’inizio del GPM di Marine Drive, a 7 km circa dall’arrivo. Lo statunitense scollinava in prima posizione con 8 secondi di vantaggio sul gruppo maglia blu. A 5 km dall’arrivo Jorgenson aveva 10 secondi di vantaggio ma il gruppo lo raggiungeva a poco più di 2 km dall’arrivo grazie al forcing di Jumbo Visma e Deceuninck Quick Step. Erano Wout van Aert (Team Jumbo Visma), Michael Woods (Team Israel StartUp Nation) e Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) a fare il vuoto a poco più di 1 km dall’arrivo. Alaphilippe lanciava la volata ma Van Aert gli restava alle costole e lo superava negli ultimi metri, vincendo la seconda tappa del Tour of Britain 2021. In terza posizione si classificava Michael Woods ad 1 secondo di ritardo da Van Aert, mentre Mikkel Honorè era quarto a 4 secondi di ritardo e Hayter quinto a 8 secondi di ritardo. Van Aert si riprende la maglia blu con 2 secondi di vantaggio su Hayter ed 11 secondi di vantaggio su Alaphilippe. Domani è in programma la quinta tappa da Alderley Park a Warrington, per un totale di 153 km. Tre facili GPM posizionati nella prima metà del tracciato non dovrebbero impedire alle squadre dei velocisti di controllare la fuga di giornata. E’ attesa infatti la prima volata di gruppo del Tour of Britain 2021.
Giuseppe Scarfone

Wout Van Aert vince a Great Orme (foto: Bettini Photo)
08-09-2021
settembre 8, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF BRITAIN
Il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) si è imposto nella quarta tappa, Aberaeron – Llandudno (Great Orme), percorrendo 210 Km in 5h04′22″, alla media di 41.397 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) e di 1″ il canadese Michael Woods (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix), 7° a 16″. Van Aert è tornato leader della classifica con 2″ sul britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) e 11″ su Alaphilippe. Miglior italiano Sbaragli 8° a 1′13″
CAMPIONATI EUROPEI
Il belga Alec Segaert si è imposto nella cronometro juniores maschile, circuito di Trento, percorrendo 22.4 Km in 26′27″, alla media di 50.813 Km/h. Ha preceduto di 5″ il connazionale Cian Uijtdebroeks e di 40″ il francese Eddy Le Huitouze. Due italiani in gara: Samuele Bonetto 5° a 44″, Alessandro Romele 24° a 2′01″
La russa Alena Ivanchenko si è imposta nella cronometro juniores femminile, circuito di Trento, percorrendo 22.4 Km in 29′12″, alla media di 46.027 Km/h. Ha preceduto di 32″ la tedesca Antonia Niedermaier e di 54″ l’olandese Elise Uijen. Due italiane in gara: Carlotta Cipressi 9° a 2′25″, Francesca Barale 22° a 3′14″
La nazionale italiana si è imposta nella cronometro a squadre mista, circuito di Trento, percorrendo 44.8 Km in 51′59″, alla media di 51.709 Km/h. Ha preceduto di 21″ la nazionale tedesca e di 26″ la nazionale olandese
TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE
La cubana Arlenis Sierra Cañadilla (A.R. Monex Women’s) si è imposta nella prima tappa, Aubenas – Barjac, percorrendo 112 Km in 3h10′02″, alla media di 35.346 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) e la spagnola Sheyla Gutiérrez Ruiz (Movistar Team). La Sierra Cañadilla è la prima leader della classifica con lo stesso tempo della Bastianelli e della Gutiérrez Ruiz
ALLA INEOS GRENADIERS LA CRONOSQUADRE DEL TOUR OF BRITAIN. HAYTER NUOVO LEADER
La cronosquadre gallese del Tour of Britain premia la INEOS Grenadiers che vince davanti a Deceuninck Quick Step e Jumbo Visma. Ethan Hayter è la nuova maglia blu.
Robin Carpenter (Team Rally Cycling) dopo l’exploit di ieri è chiamato a difendere la maglia blu di primo della classe in una cronometro a squadre di 18 km che vede favoriti squadroni WT come Jumbo Visma, Deceuninck Quick Step e INEOS Grenadiers. Questi ultimi possono contare in special modo su un autentico fuoriclasse della specialità come Rohann Dennis. In più Michal Kwiatkowski e Richie Porte sanno farsi rispettare eccome per non parlare di Ethan Hayter, uomo di classifica della squadra di casa. Tim Declerq ed Yves Lampaert saranno invece i ‘vagoni’ principali del Team Deceuninck Quick Step. Da segnalare che il Team Jumbo Visma partirà con soli cinque uomini dopo il ritiro di Chris Harper nella tappa precedente a causa di una caduta. Come previsto sono state queste tre squadre WT a contendersi la vittoria di tappa. L’INEOS è stata la più veloce con il tempo di 20 minuti e 22 secondi, ad una velocità media superiore ai 53 km e mezzo. A 17 secondi di ritardo si piazzava in seconda posizione il Team Deceuninck Quick Step. Il Team Jumbo Visma, nonostante fosse in cinque uomini, terminava terza a 20 secondi si ritardo dall’INEOS. Chiudevano la top five il Team Israel Start Nation, quarto in 21 minuti e 5 secondi, a 43 secondi di ritardo dall’INEOS ed il Team DSM, quinto in 21 minuti e 19 secondi, a 57 secondi di ritardo dall’INEOS. Soltanto undicesima era la Rally Cycling di Carpenter, ad 1 minuto e 32 secondi di ritardo dall’INEOS. La nuova classifica generale vede Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) primo con 6 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Rohann Dennis mentre Wout Van Aert è terzo a 16 secondi di ritardo da Hayter. Più staccata, in quarta e quinta posizione, la coppia della Deceuninck Quick Step formata da Julian Alaphilippe e Mikker Honorè, a 23 secondi di ritardo da Hayter. Domani è in programma la quarta tappa in linea da Aberaeron a Llandudno, lunga 210 km. Sono quattro i GPM categorizzati, l’ultimo dei quali è posto in concomitanza con l’arrivo: è un vero e proprio muro di 2 km ad oltre il 9% di pendenza media e con punte in doppia cifra. La lotta per la maglia azzurra vivrà una nuova puntata con la lotta a tre Hayter – Van Aert – Alaphilippe, ma attenzione a qualche outsider come Carpenter che in caso di fuga vincente potrebbe ribaltare la graduatoria.
Giuseppe Scarfone

L'INEOS Grenadiers vince la cronosquadre al Tour of Britain (foto: Getty Images)
07-09-2021
settembre 7, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF BRITAIN
Il team britannico INEOS Grenadiers si è imposto nella terza tappa, cronometro a squadre Llandeilo – National Botanic Garden of Wales, percorrendo 18.2 Km in 39′15″, alla media di 53.617 Km/h. Ha preceduto di 17″ il team belga Deceuninck – Quick Step e di 20″ il team olandese Team Jumbo-Visma. Il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) è il nuovo leader della classifica con 6″ sull’australiano Rohan Dennis (INEOS Grenadiers) e 16″ sul belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix), 9° a 1′03″
VUELTA 2021: LE PAGELLE FINALI
settembre 7, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Si è conclusa la Vuelta con la terza vittoria consecutiva di Primoz Roglic. Ecco le valutazioni finali, con una speciale valutazione dedicata alla carriera di Fabio Aru, che ha deciso di lasciare il ciclismo al termine dell’edizione 2021 della corsa iberica
PRIMOZ ROGLIC: Lo sloveno cala il tris vincendo la terza Vuelta di Spagna consecutiva su tre partecipazioni. Dal 2019 ad oggi è il padrone indiscusso della corsa iberica dove quest’anno si presentava al via anche da campione olimpico a cronometro. Vince il prologo di Burgos e conquista la prima Maglia Rossa; nelle tappe successive controlla e lascia la leadership per due volte ai fuggitivi di giornata, la riconquista con facilità e tiene a bada i diretti rivali in tutti gli arrivi in salita. Terminerà con un vantaggio di 4′42” sul secondo in classifica Enric Mas, uno scarto enorme: per trovarne uno maggiore dobbiamo tornare indietro nel tempp fino al 1997, quando Alex Zulle diede 5′02” a Fernando Escartin. Oltre alla cronometro iniziale vince anche la cronometro finale di Santiago de Compostela e due tappe in linea, tra le quali il difficile tappone con arrivo ai Lagos de Covadonga. Mostra qualche piccolo segno di cedimento solo durante la seconda settimana, stringe i denti e, aiutato da una grande squadra, spazza via tutte le paure andando ad eguagliare il record di Tony Rominger e Roberto Heras di tre successi di fila al Giro di Spagna. VOTO: 10
FABIO JAKOBSEN: Dopo il terribile incidente del Giro di Polonia 2020 e aver rischiato seriamente di non poter più correre su una bicicletta, si riprende tutto ciò che gli spetta. Alla Vuelta si concede ben tre vittorie di tappa, due secondi posti e la leadership della classifica a punti. Bentornato Fabio. VOTO: 9
MAGNUS CORT: Il danese della EF Education-Nippo corre una Vuelta grandiosa. Vince tre tappe suddivise perfettamente nelle tre settimane, segno di una condizione perfetta che lo ha accompagnato dall’inizio alla fine e che gli ha permesso di correre la sua miglior stagione da quando è passato professionista. Tenta il colpaccio anche nella cronometro finale di Santiago di Compostela, peccato che abbia trovato un grande Roglic sulla sua strada. VOTO: 8
MICHEL STORER: Il giovane australiano del Team DSM vince con merito la classifica dedicata agli scalatori. Ciò avviene grazie ad una condotta di gara sempre aggressiva. VOTO: 8
ENRIC MAS: Lo spagnolo si divide i gradi di capitano con Lopez, insieme cercano di mettere pressione a Roglic, ma senza ottenere grossi risultati. Corre con attenzione e non perde mai la bussola, a differenza del compagno di squadra. Il suo è u secondo posto meritatissimo, come nel 2018, se consideriamo anche le fatiche accumulate al Tour de France. VOTO: 7,5
JACK HAIG: Finalmente riesce a fare classifica in un grande giro. Senza subire pressioni e senza dividersi i ruoli di capitano con nessun altro (Landa si fa fuori praticamente subito) conquista il gradino più basso del podio finale. VOTO: 7,5
ADAM YATES: Il britannico sfiora il podio. Col senno di poi conveniva dargli carta bianca sin dall’inizio della corsa. Appena Bernal dà segni di cedimento, nella seconda settimana inizia a curare la classifica generale dove risale tappa dopo tappa. VOTO: 7
CLEMENT CHAMPOUSSIN: Il corridore della AG2R Citroën Team riesce a vincere per la prima volta in carriera una tappa in un Grande Giro, un successo meritato dopo averci provato più volte in precedenza. VOTO: 7
GINO MADER: Lo svizzero si era fatto conoscere dal grande pubblico durante il Giro d’Italia 2021 con la vittoria a San Giacomo. In Spagna si dedica alla classifica generale e sorprendentemente termina al quinto posto, piazzamente che gli consente anche di vincere la classifica dedica ai giovani. VOTO:7
JASPER PHILIPSEN: Dopo un Tour de France non all’altezza ha la sua rivincita alla Vuelta. Il velocista della Alpecin-Fenix si sblocca con due belle vittorie a Burgos e ad Allbacete. VOTO: 7
SEPP KUSS: Il giovane corridore della Jumbo-Visma è un tuttofare. Fa il gregario quando serve per Roglic, cura la classifica generale e nel frattempo prova a vincere qualche tappa salendo sul podio di giornata. In molti altri team farebbe sicuramente il capitano. VOTO: 7
ANDREA BAGIOLI: Il giovane ciclista della Deceuninck-QuickStep non sfigura al cospetto di ciclisti più esperti e navigati di lui. Lavora per il capitano di giornata quando c’è da lavorare e si prende le sue responsabilità quando ha il via libera. Raccoglie un terzo posto sull’Alto de la Montaña de Cullera e un secondo posto a Cordoba, lanciando ottimi segnali per il futuro. VOTO: 6,5
DAMIANO CARUSO: Il siciliano è strepitoso nella tappa dell’Alto de Velefique, sul quale va a vincere partendo da lontano. Nei giorni successivi la condizione lo abbandona e si accontenta di terminare la corsa in modo decoroso. Di gran lunga il miglior italiano nei Grandi Giri in questa stagione ciclistica 2021. VOTO: 6,5
FLORIAN SENECHAL: Il corridore della Deceuninck-QuickStep riesce a trionfare a Villanueva de la Serena dopo aver lavorato tanto nei finali di tappa per il proprio capitano Jakobsen. Un successo meritato per un corridore talentuoso e generoso. VOTO: 6,5
GUILLAUME MARTIN: Entrando nella fuga bidone della decima tappa si ritrova al secondo posto in classifica generale. Da lì in poi si mette a difendere la top ten finale e ci riesce chiudendo al nono posto. VOTO: 6,5
ODD CHRISTIAN EIKING: Il corridore della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux conquista la Maglia Rossa grazie ad una fuga bidone e riesce a mantenere il primato per ben sette tappe finché è costretto a cedere ai big. VOTO: 6,5
REIN TAARAMAE: L’estone della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux riesce a rubare, per due tappe, la Maglia Rossa a Roglic grazie alla fuga vittoriosa verso il Picón Blanco. Un risultato meritato che mancava dal 2016, quando trionfò in Italia a Sant’Anna di Vinadio. VOTO: 6,5
ROMAIN BARDET: Il corridore del Team DSM parte a rilento per per attaccare nella seconda settimana, dove riesce a vincere a Pico Villuercas. Si riperde nell’ultima settimana dove attacca ancora, ma stavolta la gamba gira a vuoto. VOTO: 6,5
ALBERTO DAINESE: Molto incoraggiante l’esordio del giovane veneto in un Grande Giro. Tanti piazzamenti in volata al cospetto di rivali più quotati che lasciano presagire un futuro roseo. VOTO: 6
ANDREAS KRON: Il giovanissimo danese della Lotto Souda lè un peperino. Sempre attivo, lo si è spesso visto in azione in molte fughe. VOTO: 6
DAVID DE LA CRUZ: Senza infamia e senza lode, correndo con costanza sfrutta le débâcle degli avversari riuscendo a centrare un posto nei primi dieci della classifica generale. Buona la cronometro finale di Santiago de Compostela, grazie alla quale guadagna il settimo posto. VOTO: 6
EGAN BERNAL: Non si presenta al via nelle migliori condizioni fisiche e cerca di trovare il colpo di pedale giusto, che non troverà mai nonostante non ci pensi due volte per tentare qualche sortita. VOTO: 6
FELIX GROßSCHARTNER: Una Vuelta di Spagna corsa con molta costanza e attenzione. Quando ha terreno e spazio per attaccare lo fa; una volta entrato in classifica si mette a curarla e riesce a terminare a Santiago de Compostela al decimo posto. VOTO: 6
KENNY ELISSONDE: Il portacolori della Trek-Segafredo parte forte e riesce a conquistare, anche se solo per pochi giorni, la Maglia Rossa. VOTO: 6
LOUIS MEINTJES: Dopo tanto tempo lo troviamo a lottare per un posto nella top ten della classifica generale. La sfortuna vuole che debba lasciare la corsa sul più bello a causa di una caduta. VOTO: 6
MICHAEL MATTHEWS: L’australiano corre senza risparmiarsi fin dalla prima settimana, raccogliendo piazzamenti qua e là. Gli manca lo spunto decisivo, un problema che si protrae da più di un anno ormai. VOTO: 6
ALEX ARANBURU: Parte bene già dal prologo di Burgos, dove arriva secondo, e poi si piazza quinto nella tappa in linea successiva. Si perde dalla terza tappa in poi fino al ritiro causato da una caduta. Di gran lunga il migliore dall’Astana in questa edizione della Vuelta. VOTO: 5,5
JESUS HERRADA: Attivo solo sul Pico Villuercas, dove deve arrendersi ad un Bardet in giornata di grazia. VOTO: 5,5
JON ABERASTURI: L’esperto velocista della Caja Rural – Seguros RGA prova a rendersi utile negli arrivi in volata. Tanta buona volontà ma risultati non certo eccelsi. VOTO: 5,5
MATTEO TRENTIN: Il trentino della UAE Team Emirates non riesce a vincere una tappa. Corre con aggressività e sagacia, ma il suo guizzo vincente si è un po’ arruginito. VOTO: 5,5
RICCARDO MINALI: Il venticinquenne velocista della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux non riesce a fare il salto di qualità tra i professionisti mentre il tempo passa inesorabilmente e i risultati non arrivano. VOTO: 5,5
ARNAUD DEMARE: Viene beffato da Jakobsen nella quarta frazione con arrivo a Molina de Aragón; da lì in poi si eclissa e non lo si vede più. VOTO: 5
DANIEL NAVARRO: Il corridore della Burgos-BH paga la non giovane età; tanta fatica solo per entrare nelle fughe di giornata. VOTO: 5
GIULIO CICCONE: Una Vuelta in chiaroscuro per l’abruzzese. Prova a far classifica, ci mette ardore e sacrifico ma il risultato non è dei migliori. Purtroppo una caduta all’inizio dell’ultima settimana lo costringe al ritiro. Gli manca ancora la costanza nei Grandi Giri per fare quel salto di qualità che tutti si aspettano da lui. VOTO: 5
LILIAN CALMEJANE: Tanti passaggi a vuoto per il transalpino della AG2R Citroën Team. Gli manca una vittoria di tappa in un Grande Giro dal 2017, ci saremmo aspettati una condotta di corsa più aggressiva, considerando anche che la Vuelta è stata l’unica corsa di tre settimane in cui ha partecipato quest’anno. VOTO: 5
LUIS ANGEL MATE’: Il corridore della Euskaltel – Euskadi doveva essere il portabandiera del team, ma conclude la corsa senza nessuna azione degna di nota. VOTO: 5
SEP VANMARCKE: Tappe adatte alle sue caratteristiche non ce n’erano tante, eppure lui non fa molto per ritagliarsi lo spazio necessario per attaccare o provare a conquistare una posizione d’onore. VOTO: 5
MIKEL LANDA: Un crescendo di delusioni dopo essere arrivato al via nella migliore forma fisica possibile. Cadute, giri a vuoto e distrazioni fino al ritiro nella diciassettesima tappa. Ancora un’occasione sprecata per il basco. VOTO: 4
MIGUEL ANGEL LOPEZ: Si ritira durante l’ultima tappa in linea della Vuelta, quando era in piena corsa per il podio finale pochi giorni dopo la splendida vittoria sull’Altu d’El Gamoniteiru. Per lui una crisi di nervi che non è stata ancora digerita in casa Movistar. Lascia la Vuelta nel peggior modo possibile, inaccettabile da parte di un professionista. VOTO: 2
FABIO ARU: Il sardo dice addio al ciclismo su strada a soli 31 anni, terminando la sua avventura sulle due ruote proprio nella corsa che gli ha regalato l’emozione più grande. Era il 2015 quando Aru vinse la Vuelta superando corridori come Joaquin Rodriguez, Nairo Quintana e Tom Dumoulin. Dopo i podi sorprendenti del Giro d’Italia aveva conquistato un Grande Giro proprio come Nibali (anche lo “Squalo” iniziò a dominare le corse di tre settimane proprio partendo dalla Vuelta). Fabio sarà accostato come rivale ed erede ciclistico al siciliano, dopo Coppi-Bartali e Moser-Saronni la stampa e gli appassionati italici pregustavano una nuova rivalità tutta tricolore. Invece non sarà così. Problemi fisici, psicologici e caratteriali gli hanno impedito di continuare a lottare per risultati importanti. Ultima vittoria nel 2017, tappa e Maglia Gialla conquistata al Tour de France da campione italiano in carica, troppo tempo per un corridore che a soli 24 anni trionfava a Plan di Montecampione entrando di prepotenza tra i big del ciclismo mondiale. VOTO ALLA CARRIERA: 6,5
Luigi Giglio