VUELTA 2021: LE PAGELLE FINALI

settembre 7, 2021
Categoria: Approfondimenti

Si è conclusa la Vuelta con la terza vittoria consecutiva di Primoz Roglic. Ecco le valutazioni finali, con una speciale valutazione dedicata alla carriera di Fabio Aru, che ha deciso di lasciare il ciclismo al termine dell’edizione 2021 della corsa iberica

PRIMOZ ROGLIC: Lo sloveno cala il tris vincendo la terza Vuelta di Spagna consecutiva su tre partecipazioni. Dal 2019 ad oggi è il padrone indiscusso della corsa iberica dove quest’anno si presentava al via anche da campione olimpico a cronometro. Vince il prologo di Burgos e conquista la prima Maglia Rossa; nelle tappe successive controlla e lascia la leadership per due volte ai fuggitivi di giornata, la riconquista con facilità e tiene a bada i diretti rivali in tutti gli arrivi in salita. Terminerà con un vantaggio di 4′42” sul secondo in classifica Enric Mas, uno scarto enorme: per trovarne uno maggiore dobbiamo tornare indietro nel tempp fino al 1997, quando Alex Zulle diede 5′02” a Fernando Escartin. Oltre alla cronometro iniziale vince anche la cronometro finale di Santiago de Compostela e due tappe in linea, tra le quali il difficile tappone con arrivo ai Lagos de Covadonga. Mostra qualche piccolo segno di cedimento solo durante la seconda settimana, stringe i denti e, aiutato da una grande squadra, spazza via tutte le paure andando ad eguagliare il record di Tony Rominger e Roberto Heras di tre successi di fila al Giro di Spagna. VOTO: 10

FABIO JAKOBSEN: Dopo il terribile incidente del Giro di Polonia 2020 e aver rischiato seriamente di non poter più correre su una bicicletta, si riprende tutto ciò che gli spetta. Alla Vuelta si concede ben tre vittorie di tappa, due secondi posti e la leadership della classifica a punti. Bentornato Fabio. VOTO: 9

MAGNUS CORT: Il danese della EF Education-Nippo corre una Vuelta grandiosa. Vince tre tappe suddivise perfettamente nelle tre settimane, segno di una condizione perfetta che lo ha accompagnato dall’inizio alla fine e che gli ha permesso di correre la sua miglior stagione da quando è passato professionista. Tenta il colpaccio anche nella cronometro finale di Santiago di Compostela, peccato che abbia trovato un grande Roglic sulla sua strada. VOTO: 8

MICHEL STORER: Il giovane australiano del Team DSM vince con merito la classifica dedicata agli scalatori. Ciò avviene grazie ad una condotta di gara sempre aggressiva. VOTO: 8

ENRIC MAS: Lo spagnolo si divide i gradi di capitano con Lopez, insieme cercano di mettere pressione a Roglic, ma senza ottenere grossi risultati. Corre con attenzione e non perde mai la bussola, a differenza del compagno di squadra. Il suo è u secondo posto meritatissimo, come nel 2018, se consideriamo anche le fatiche accumulate al Tour de France. VOTO: 7,5

JACK HAIG: Finalmente riesce a fare classifica in un grande giro. Senza subire pressioni e senza dividersi i ruoli di capitano con nessun altro (Landa si fa fuori praticamente subito) conquista il gradino più basso del podio finale. VOTO: 7,5

ADAM YATES: Il britannico sfiora il podio. Col senno di poi conveniva dargli carta bianca sin dall’inizio della corsa. Appena Bernal dà segni di cedimento, nella seconda settimana inizia a curare la classifica generale dove risale tappa dopo tappa. VOTO: 7

CLEMENT CHAMPOUSSIN: Il corridore della AG2R Citroën Team riesce a vincere per la prima volta in carriera una tappa in un Grande Giro, un successo meritato dopo averci provato più volte in precedenza. VOTO: 7

GINO MADER: Lo svizzero si era fatto conoscere dal grande pubblico durante il Giro d’Italia 2021 con la vittoria a San Giacomo. In Spagna si dedica alla classifica generale e sorprendentemente termina al quinto posto, piazzamente che gli consente anche di vincere la classifica dedica ai giovani. VOTO:7

JASPER PHILIPSEN: Dopo un Tour de France non all’altezza ha la sua rivincita alla Vuelta. Il velocista della Alpecin-Fenix si sblocca con due belle vittorie a Burgos e ad Allbacete. VOTO: 7

SEPP KUSS: Il giovane corridore della Jumbo-Visma è un tuttofare. Fa il gregario quando serve per Roglic, cura la classifica generale e nel frattempo prova a vincere qualche tappa salendo sul podio di giornata. In molti altri team farebbe sicuramente il capitano. VOTO: 7

ANDREA BAGIOLI: Il giovane ciclista della Deceuninck-QuickStep non sfigura al cospetto di ciclisti più esperti e navigati di lui. Lavora per il capitano di giornata quando c’è da lavorare e si prende le sue responsabilità quando ha il via libera. Raccoglie un terzo posto sull’Alto de la Montaña de Cullera e un secondo posto a Cordoba, lanciando ottimi segnali per il futuro. VOTO: 6,5

DAMIANO CARUSO: Il siciliano è strepitoso nella tappa dell’Alto de Velefique, sul quale va a vincere partendo da lontano. Nei giorni successivi la condizione lo abbandona e si accontenta di terminare la corsa in modo decoroso. Di gran lunga il miglior italiano nei Grandi Giri in questa stagione ciclistica 2021. VOTO: 6,5

FLORIAN SENECHAL: Il corridore della Deceuninck-QuickStep riesce a trionfare a Villanueva de la Serena dopo aver lavorato tanto nei finali di tappa per il proprio capitano Jakobsen. Un successo meritato per un corridore talentuoso e generoso. VOTO: 6,5

GUILLAUME MARTIN: Entrando nella fuga bidone della decima tappa si ritrova al secondo posto in classifica generale. Da lì in poi si mette a difendere la top ten finale e ci riesce chiudendo al nono posto. VOTO: 6,5

ODD CHRISTIAN EIKING: Il corridore della Intermarch̩ РWanty РGobert Mat̩riaux conquista la Maglia Rossa grazie ad una fuga bidone e riesce a mantenere il primato per ben sette tappe finch̩ ̬ costretto a cedere ai big. VOTO: 6,5

REIN TAARAMAE: L’estone della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux riesce a rubare, per due tappe, la Maglia Rossa a Roglic grazie alla fuga vittoriosa verso il Picón Blanco. Un risultato meritato che mancava dal 2016, quando trionfò in Italia a Sant’Anna di Vinadio. VOTO: 6,5

ROMAIN BARDET: Il corridore del Team DSM parte a rilento per per attaccare nella seconda settimana, dove riesce a vincere a Pico Villuercas. Si riperde nell’ultima settimana dove attacca ancora, ma stavolta la gamba gira a vuoto. VOTO: 6,5

ALBERTO DAINESE: Molto incoraggiante l’esordio del giovane veneto in un Grande Giro. Tanti piazzamenti in volata al cospetto di rivali più quotati che lasciano presagire un futuro roseo. VOTO: 6

ANDREAS KRON: Il giovanissimo danese della Lotto Souda lè un peperino. Sempre attivo, lo si è spesso visto in azione in molte fughe. VOTO: 6

DAVID DE LA CRUZ: Senza infamia e senza lode, correndo con costanza sfrutta le débâcle degli avversari riuscendo a centrare un posto nei primi dieci della classifica generale. Buona la cronometro finale di Santiago de Compostela, grazie alla quale guadagna il settimo posto. VOTO: 6

EGAN BERNAL: Non si presenta al via nelle migliori condizioni fisiche e cerca di trovare il colpo di pedale giusto, che non troverà mai nonostante non ci pensi due volte per tentare qualche sortita. VOTO: 6

FELIX GROßSCHARTNER: Una Vuelta di Spagna corsa con molta costanza e attenzione. Quando ha terreno e spazio per attaccare lo fa; una volta entrato in classifica si mette a curarla e riesce a terminare a Santiago de Compostela al decimo posto. VOTO: 6

KENNY ELISSONDE: Il portacolori della Trek-Segafredo parte forte e riesce a conquistare, anche se solo per pochi giorni, la Maglia Rossa. VOTO: 6

LOUIS MEINTJES: Dopo tanto tempo lo troviamo a lottare per un posto nella top ten della classifica generale. La sfortuna vuole che debba lasciare la corsa sul più bello a causa di una caduta. VOTO: 6

MICHAEL MATTHEWS: L’australiano corre senza risparmiarsi fin dalla prima settimana, raccogliendo piazzamenti qua e là. Gli manca lo spunto decisivo, un problema che si protrae da più di un anno ormai. VOTO: 6

ALEX ARANBURU: Parte bene già dal prologo di Burgos, dove arriva secondo, e poi si piazza quinto nella tappa in linea successiva. Si perde dalla terza tappa in poi fino al ritiro causato da una caduta. Di gran lunga il migliore dall’Astana in questa edizione della Vuelta. VOTO: 5,5

JESUS HERRADA: Attivo solo sul Pico Villuercas, dove deve arrendersi ad un Bardet in giornata di grazia. VOTO: 5,5

JON ABERASTURI: L’esperto velocista della Caja Rural – Seguros RGA prova a rendersi utile negli arrivi in volata. Tanta buona volontà ma risultati non certo eccelsi. VOTO: 5,5

MATTEO TRENTIN: Il trentino della UAE Team Emirates non riesce a vincere una tappa. Corre con aggressività e sagacia, ma il suo guizzo vincente si è un po’ arruginito. VOTO: 5,5

RICCARDO MINALI: Il venticinquenne velocista della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux non riesce a fare il salto di qualità tra i professionisti mentre il tempo passa inesorabilmente e i risultati non arrivano. VOTO: 5,5

ARNAUD DEMARE: Viene beffato da Jakobsen nella quarta frazione con arrivo a Molina de Aragón; da lì in poi si eclissa e non lo si vede più. VOTO: 5

DANIEL NAVARRO: Il corridore della Burgos-BH paga la non giovane età; tanta fatica solo per entrare nelle fughe di giornata. VOTO: 5

GIULIO CICCONE: Una Vuelta in chiaroscuro per l’abruzzese. Prova a far classifica, ci mette ardore e sacrifico ma il risultato non è dei migliori. Purtroppo una caduta all’inizio dell’ultima settimana lo costringe al ritiro. Gli manca ancora la costanza nei Grandi Giri per fare quel salto di qualità che tutti si aspettano da lui. VOTO: 5

LILIAN CALMEJANE: Tanti passaggi a vuoto per il transalpino della AG2R Citroën Team. Gli manca una vittoria di tappa in un Grande Giro dal 2017, ci saremmo aspettati una condotta di corsa più aggressiva, considerando anche che la Vuelta è stata l’unica corsa di tre settimane in cui ha partecipato quest’anno. VOTO: 5

LUIS ANGEL MATE’: Il corridore della Euskaltel – Euskadi doveva essere il portabandiera del team, ma conclude la corsa senza nessuna azione degna di nota. VOTO: 5

SEP VANMARCKE: Tappe adatte alle sue caratteristiche non ce n’erano tante, eppure lui non fa molto per ritagliarsi lo spazio necessario per attaccare o provare a conquistare una posizione d’onore. VOTO: 5

MIKEL LANDA: Un crescendo di delusioni dopo essere arrivato al via nella migliore forma fisica possibile. Cadute, giri a vuoto e distrazioni fino al ritiro nella diciassettesima tappa. Ancora un’occasione sprecata per il basco. VOTO: 4

MIGUEL ANGEL LOPEZ: Si ritira durante l’ultima tappa in linea della Vuelta, quando era in piena corsa per il podio finale pochi giorni dopo la splendida vittoria sull’Altu d’El Gamoniteiru. Per lui una crisi di nervi che non è stata ancora digerita in casa Movistar. Lascia la Vuelta nel peggior modo possibile, inaccettabile da parte di un professionista. VOTO: 2

FABIO ARU: Il sardo dice addio al ciclismo su strada a soli 31 anni, terminando la sua avventura sulle due ruote proprio nella corsa che gli ha regalato l’emozione più grande. Era il 2015 quando Aru vinse la Vuelta superando corridori come Joaquin Rodriguez, Nairo Quintana e Tom Dumoulin. Dopo i podi sorprendenti del Giro d’Italia aveva conquistato un Grande Giro proprio come Nibali (anche lo “Squalo” iniziò a dominare le corse di tre settimane proprio partendo dalla Vuelta). Fabio sarà accostato come rivale ed erede ciclistico al siciliano, dopo Coppi-Bartali e Moser-Saronni la stampa e gli appassionati italici pregustavano una nuova rivalità tutta tricolore. Invece non sarà così. Problemi fisici, psicologici e caratteriali gli hanno impedito di continuare a lottare per risultati importanti. Ultima vittoria nel 2017, tappa e Maglia Gialla conquistata al Tour de France da campione italiano in carica, troppo tempo per un corridore che a soli 24 anni trionfava a Plan di Montecampione entrando di prepotenza tra i big del ciclismo mondiale. VOTO ALLA CARRIERA: 6,5

Luigi Giglio

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