LE PAGELLE DELL’EUROPEO 2021
settembre 13, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Per il quarto anno consecutivo la nazionale italiana incassa la vittoria nel campionato europeo. Ecco le pagelle dell’edizione 2021, conquistata dal bresciano Sonny Colbrelli
SONNY COLBRELLI: Il Cobra da campione italiano in carica vince meritatamente l’Europeo di ciclismo su strada, come lo scorso anno fece Giacomo Nizzolo. Colbrelli è stato il perfetto finalizzatore di una nazionale italiana capace di essere presente e attiva in ogni fase della corsa. Quarta medaglia d’oro vinta consecutivamente dagli azzurri, quest’anno contro un avversario di enorme qualità come Remco Evenepoel. Dopo aver vinto qualche giorno fa il Benelux Tour, il lombardo si presenta al via con la consapevolezza mentale e la forma fisica ideale per far sua la medaglia d’oro e così è stato. Il ciclista della Bahrain – Victorious non sente la pressione ed è stato sempre attento nei chilometri finali, pronto a saltare sulle ruote di Evenepoel per non lasciargli spazio. Rimasti da soli negli ultimissimi chilometri Sonny, dimostrando di aver molta più esperienza di Evenepoel, ritardando sui cambi e collaborando lo stretto necessario. Di mestiere ha anticipato la volata entrando in testa nell’ultima curva e andando così a conquistare il titolo europeo. Una bellissima vittoria quella di Colbrelli conquistata nella stagione più prolifica della sua carriera. VOTO: 10
REMCO EVENEPOEL: Il belga è stato uno dei protagonisti assoluti del Campionato Europeo, ma gli è mancato giusto negli ultimissimi chilometri finali quel pizzico di esperienza in più che avrebbe fatto la differenza. Poco più di un anno fa era vittima di una terribile caduta al Giro di Lombardia che aveva lasciato tutti col fiato sospeso e che lo costrinse a stare lontano dalla bicicletta per vari mesi. Oggi, a ventuno anni, Evenepoel è stato il corridore più temuto, quello sul quale tutte le nazionali avevo gli occhi puntati. Il campioncino belga come da copione è il più attivo e il più forte sugli strappi. Nei 40 chilometri finali propizia gli attacchi decisivi della corsa e chilometro dopo chilometro stacca tutti gli avversari, tutti tranne Colbrelli che nel finale da batticuore lo anticiperà sulla linea d’arrivo. Medaglia d’argento conquistata dopo quella di bronzo vinta nella cronometro tre giorni fa. Unico neo della giornata il gesto dell’ombrello fatto dopo l’arrivo, quando arrabbiatissimo per il secondo posto non riesce a controllarsi e dà sfogo a tutta la sua frustrazione. VOTO: 9
BENOIT COSNEFROY: Il corridore della AG2R Citroën Team è la punta di una nazionale francese agguerrita che movimenta la corsa fin dai chilometri iniziali. Il buon Benoit non si risparmia e nel finale è uno dei più attivi. Segue Evenepoel ad ogni attacco, rispondendo colpo su colpo fino a quando la gambe lo mollano ai meno dieci dal traguardo, dopo un ennesimo attacco del belga. Rimasto da solo tra il duo di testa e il gruppo inseguitore, non si perde d’animo e di buona lena arriverà terzo conquistando la medaglia di bronzo. VOTO: 8
MATTEO TRENTIN: Campione europeo nel 2018 e corridore come sempre esemplare su cui si può far affidamento in ogni tipo di corsa. L’ottimo Trentin corre da perfetta seconda punta, da uomo-ombra per Colbrelli. Quando a 40 chilometri dall’arrivo restano solo in 9 ciclisti lui c’è, pronto ad entrare in scena a seconda dell’andamento della corsa. Quando Evenepoel, Colbrelli e Cosnefroy partono all’attacco, lui rimane nel gruppetto inseguitore attaccato alle ruote di Pogacar. Terminerà quarto vincendo lo sprint del gruppetto inseguitore. VOTO: 7,5
BEN HERMANS: Il corridore della Israel Start-Up Nation è l’uomo di fiducia di Remco Evenepoel, è la sua ombra. Quando al comando della corsa rimangono solo in nove, si mette in testa al gruppetto per allungare sugli inseguitori sacrificandosi per il proprio capitano. Dopo l’attacco di Remco rimane in scia del gruppetto Pogacar rompendo i cambi. Chiuderà la corsa all’ottavo posto. VOTO: 7
VICTOR CAMPENAERTS: Il suo ruolo è quello di sacrificarsi per il capitano di giornata Evenepoel. Spinge dall’inizio e si vede lavorare anche nel finale per ricucire dagli attaccanti in fuga. Nonostante la grande mole di lavoro riesce a terminare decimo a 5′41” da Colbrelli. VOTO: 7
DIEGO ULISSI: L’italiano dell’UAE-TEAM Emirates è sempre attivo, soprattutto nella fase centrale della corsa dove è attento ad entrare nelle varie fughe. VOTO: 6,5
MARC HIRSCHI: Dopo una stagione in sottotono, lo svizzero riesce a correre in modo intelligente e coraggioso restando sempre coi migliori fino a quando Evenepoel, Colbrelli e Cosnefroy lasciano tutti ai meno venti. VOTO: 6,5
MARKUS HOELGAARD: Il corridore norvegese della Uno-X Pro Cycling Team si ritrova catapultato da capitano in una corsa di primo piano contro avversari spietati, lui non si fa intimorire e corre senza remore terminando settimo nel gruppetto Trentin-Pogacar. VOTO: 6,5
TADEJ POGACAR: Con Mohoric non in ottima forma, tutte le speranze della Slovenia sono sul vincitore degli ultimi due Tour de France. Corre bene fino a quando, ai meno 20 chilometri, si fa sorprendere dall’accelerazione di Evenepoel. Non riesce a rientrare sul terzetto dei migliori terminando la corsa al quinto posto. VOTO: 6,5
ANDREA BAGIOLI: Il corridore della Deceunick-QuickStep parte all’attacco nella prima parte di gara permettendo ai propri compagni di rifiatare in gruppo. VOTO: 6
PAVEL SIVAKOV: Il russo della Ineos Grenadiers non si risparmia e rilancia più volte l’azione, ma non ha le gambe per fare la differenza e si perde nel finale. Terminerà al nono posto a 1′49” dal vincitore Colbrelli. VOTO: 6
THIBAUT PINOT: Gli ordini di scuderia sono chiari, lui e gli altri scalatori francesi devono animare la corsa nella prima parte, soprattutto sul Bondone; così il transalpino si mette a pedalare a testa bassa facendo lavorare molto le nazionali inseguitrici e stancando i velocisti puri. VOTO: 6
MATTEO CATTANEO: Appena si aprono le danze e iniziano i primi scatti, il corridore della Deceunick-QuickStep si mette subito a disposizione della squadra ponendosi in testa al gruppo a pedalare per tenere chiusa la corsa. VOTO: 6
BAUKE MOLLEMA: Dopo una stagione corsa a mille senza risparmiarsi mai, l’olandese della Trek-Segafredo arriva all’appuntamento europeo con le batterie scariche. Gli va dato atto che, nonostante dica addio ai sogni di gloria dopo pochi chilometri, non si ritira e onora la corsa fino alla fine. VOTO: 5,5
GINO MADER: Lo svizzero della Bahrain-Victorious non recupera dopo le fatiche dell’ultima Vuelta. Abbandona la corsa dopo pochi chilometri. VOTO: 5
PHILIPPE GILBERT: Il belga non entra mai nel vivo della corsa e dice addio ai sogni di gloria quando all’arrivo mancano oltre 100 chilometri. Stagione da dimenticare per il trentanovenne belga. VOTO: 5
ROGER ADRIA: Il giovanissimo corridore della Equipo Kern Pharma taglierà il traguardo con 9′16”di ritardo da Sonny Colbrelli. Al ventinovesimo posto sarà il primo e l’unico della nazionale spagnola (VOTO 3) all’arrivo, una spedizione disastrosa quella iberica. VOTO: 4,5
PETER SAGAN: Il campione slovacco è parso sofferente sin dalle prime battute e sulle prime asperità trentine getta la spugna. Una stagione per Sagan con pochi chiari e molti scuri. VOTO 4
Luigi Giglio
GP DE FOURMIES: IL RITORNO DEL PROFETA
Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits) ha trionfato al GP de Fourmies in una volata molto combattuta su Pascal Ackermann (BORA – Hansgrohe) e Fernando Gaviria (UAE – Team Emirates).
L’88esima edizione del GP de Fourmies / La Voix du Nord presentava un percorso per velocisti con un percorso continuamente mosso che andandosi a sommare per la lunghezza di 198 chilometri superava i 2000 metri di dislivello che potevano sentirsi nelle gambe. Il circuito finale da ripetersi sei volte a Fourmies presentava uno strappo di 400 metri al 6% ad inizio circuito, mentre nella parte centrale c’era un falsopiano che arrivava al massimo al 4% di pendenza.
Diversi erano i velocisti ai nastri di partenza con Pascal Ackermann (BORA – Hansgrohe), Álvaro José Hodeg (Deceuninck – Quick Step), Fernando Gaviria (UAE – Team Emirates), Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits), Niccolò Bonifazio (Team TotalEnergies), Gerben Thijssen e John Degenkolb (Lotto Soudal), Bryan Coquard (B&B Hotels p/b KTM) e molti altri possibili pretendenti, tra i quali altri atleti pericolosi in caso di attacchi da finisseur come Greg Van Avermaet e Oliver Naesen (AG2R Citroën Team), Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation), Biniam Ghirmay Hailu (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) e Rémi Cavagna (Deceuninck – Quick Step).
Nelle prime fasi di corsa si sono succeduti diversi tentativi, ma nessuno riusciva a prendere piede fino a circa metà del percorso quando Ayco Bastiaens (Alpecin-Fenix), Alexis Gougeard (Ag2r Citroen), Marlon Gaillard (Team TotalEnergies) e Samuel Leroux (Xelliss-Roubaix Lille Metropole) riuscivano a creare un quartetto all’attacco. Questi atleti riuscivano a guadagnare circa cinque minuti, però il gruppo riusciva a controllarli senza problemi.
Bastiaens e Leroux erano gli ultimi atleti ad arrendersi intorno agli ultimi dieci chilometri sotto il ritmo della UAE. All’interno degli ultimi sei chilometri avveniva un timido attacco da parte di Clément Carisey (DELKO) che non poteva resistere sotto al fortissimo ritmo imposto dalle migliori squadre dei velocisti. Dopo un forte lavoro della BORA erano le formazioni belghe di Deceuninck e Lotto Soudal a controllare il gruppo ai -3. Il finale era in discesa quindi velocissimo e permettevano alla Lotto Soudal di controllare agilmente il gruppo. All’improvviso negli ultimi 500 metri sbucava da dietro la BORA che lanciava la volata per Ackermann che partiva su una curva verso destra che utilizzava per prendere del margine sugli avversari, Viviani era però lesto a seguirlo immediatamente e nel finale riusciva a sprintare come ai vecchi tempi, forse risollevato dalle recenti notizie di possibile ritorno in Sky (ora INEOS) dove è cresciuto molto tra il 2015 e il 2017. Ackermann veniva beffato negli ultimi metri con Gaviria che si doveva accontentare del terzo posto.
Quest’anno Elia Viviani era riuscito a trionfare più volte, ma con un livello di avversari mai così prestigioso come oggi.
Carlo Toniatti.
ì

Il successo di Viviani al GP di Fourmies (Eurosport)
L’EUROPEO PARLA ANCORA ITALIANO: COLBRELLI TIMBRA LA QUARTA AFFERMAZIONE AZZURRA CONSECUTIVA
Il campione italiano in carica Sonny Colbrelli si aggiudica la sesta edizione dei campionati europei di ciclismo riservati ai professionisti, riuscendo a resistere alle accelerate di Remco Evenepoel e battendolo nettamente in volata, dopo averlo fatto innervosire rifiutandogli più volte il cambio. La maglia tricolore resta in Italia per la quarta volta consecutiva dopo le vittorie di Trentin, Viviani e Nizzolo.
Finalmente un bel campionato europeo, che fosse duro ce ne eravamo accorti seguendo ieri la gara degli under 23 e quella femminile, tuttavia la prova di oggi è stata davvero altamente spettacolare. Non solo c’è stata grande selezione sin dall’inizio, grazie ad un tratto in linea molto esigente, ma abbiamo visto anche una grande battaglia sulle 8 tornate del circuito di Trento che, nonostante la blanda pendenza della salita di Povo si è rivelato altamente selettivo, tanto che i distacchi sulla linea di arrivo sono stati davvero netti, con un gruppo con corridori fortissimi come Pogacar giunto a oltre 1:40 ed il decimo classificato Campenaerts arrivato con un passivo di 5:41.
Molti commentatori sostengono che questo sia dovuto al chilometraggio ridotto e considerano questa scelta valida.
Chi scrive si permette di dissentire, in quanto la caratteristica di questi campionati, il loro marchio di fabbrica è proprio il chilometraggio elevato. Una corsa di oltre 250 km fa venire fuori il fondo e la resistenza degli atleti, anche se magari alcune fasi di corsa possono essere meno scoppiettanti. Del resto, durante la telecronaca televisiva, è stato detto apertis verbis che il chilometraggio ridotto è stata una specifica richiesta delle tv desiderose di offrire un prodotto televisivamente appetibile.
Chi scrive è fermamente convinto che le esigenze dello sport non possano essere completamente piegate a quelle televisive. Se la tv intende trasmettere eventi sportivi, è la televisione a doversi adattare alle caratteristiche di questi sport e non i contrario. Non si può snaturare un evento sportivo per far aumentare l’audience.
Dal punto di vista sportivo, una corsa come la Sanremo è lì a dimostrare che, quando il chilometraggio è elevato, anche una salita come il poggio affrontata una sola volta può far selezione.
Un corridore come Claudio Chiappucci, che ha ottenuto i suoi successi grazie alle sue doti di fondo, ha vinto una corsa come la Sanremo che non sembra affatto adatta alle sue caratteristiche proprio perché favorito dal chilometraggio elevato, oltre che dalla sua immensa classe e generosità.
Chiusa la doverosa parentesi si può passare alla cronaca della gara che ha visto sin da subito movimenti interessanti.
Il tratto in linea della prova infatti prevedeva diverse salite tra le quali spiccava quella che porta a Monte Bondone che è stata affrontata sino all’abitato di Candriai, appena sopra i 1000 metri di altitudine.
Dopo soli 7 chilometri di gara, si forma il primo drappello in testa composto da Harm Vanhoucke (Belgio), Antonio Jesus Soto (Spagna), Franck Bonnamour e Aurelien Paret Peintre (Francia).
Dopo aver guadagnato circa 1:30 sul gruppo, i battistrada vengono raggiunti da un manipolo di contrattaccanti favoriti dal lavoro della nazionale italiana che aveva ridotto il passivo. La testa della corsa dunque si infoltisce con Thibaut Pinot (Francia), David De La Cruz, Mikel Landa e Gorka Izagirre (Spagna), Jonas Rapp (Germania) e Sebastian Reichenbach (Svizzera), sui quali si riportano Andrea Bagioli (Italia) e Felix Grossschartner (Austria).
Sul Bondone, sia il gruppo di testa che il plotone perdono elementi. Bardet prova a scattare ma Evenepoel è lestissimo a prendere la ruota con Moscon e Sivakov. La Francia indomabile ci riprova, lanciando Barguil che, in un primo tempo, guadagna qualche secondo ma poi viene raggiunto da un folto gruppo comprendente tra gli altri Colbrelli, Almeida ed Evenepoel,
Sulla prima ascesa verso Povo però rientrano da dietro altri 30 corridori.
A questo punto ci riprovano Roger Adrià, Warren Barguil, Nelson Oliveira, Stan Dewulf e Jonas Rapp che vengono però tosto raggiunti da Ulissi e Campenaerts i quali provano a tirare dritto, ma vengono riassorbiti inesorabilmente all’inizio del terzo giro E’ proprio in questa tornata che Trentin prova un allungo in discesa, portandosi dietro Victor Campenaerts, Tadej Pogacar, Markus Hoelgaard e Mark Padun. I cinque iniziano il quarto giro con una trentina di secondi di vantaggio su un gruppo ormai molto ridotto. E’ la Francia a condurre l’inseguimento, con Madouas, Pinot e Barguil. Quest’ultimo dà una accelerata violenta, riducendo di molto il gruppo. Grazie a questa accelerazione, si riportano sulla testa della corsa Cosnefroy, Colbrelli, Evenepoel, Sivakov ed Hermans, mentre gli altri big, come per esempio Bardet ed Almeida, si fanno sorprendere e tenteranno invano di rientrare.
L’azione decisiva è quindi partita con dieci uomini di lusso.
Sulla penultima ascesa verso Povo, prova ad attaccare Sivakov, che però è anche il primo a cedere quando Evenepoel contrattacca dopo aver risposto con Consefroy e Colbrelli.
Se ne vanno quindi loro tre. Il gruppetto dietro con Pogacar e Sivakov tenta di rientrare, ma i tre davanti non fanno sconti e continuano a guadagnare.
All’ultimo giro, Evenepoel accelera ancora sulla salita di Povo per levarsi di ruota i compagni di avventura. Il progetto riesce solo a metà perché Cosnefroy cede, ma Colbrelli riesce stoicamente a resistere con un rapporto molto agile alle sfuriate del giovane belga che poi si arrabbia non poco quando Colbrelli sfinito rifiuta di dargli cambi.
Il belga fa gesti plateali tuttavia non poteva aspettarsi altro da un Colbrelli molto più veloce di lui a cui interessava solo evitare violente accelerate del belga da dietro.
L’italiano si porta in testa all’ultima curva e batte nettamente Evenepoel allo sprint, laureandosi campione europeo.
Il francese Cosnefroy molto provato riesce a conservare 13 secondi di vantaggio sul gruppetto inseguitore regolato allo sprint da Matteo Trentin che correva sulle strade di casa.
Sonny Colbrelli partiva con i favori de pronostico, regge bene su salita brevi e non troppo dure ed è fortissimo allo sprint, tuttavia, come si dice spesso, in Conclave si entra Papa e si esce cardinale. Il bresciano ha invece confezionato la gara perfetta, il suo compito era trovarsi in testa all’ultimo scollinamento. Il nuovo campione europeo ci è riuscito individuando il tentativo buono in un momento in cui non si trovava in posizione ottimale, tanto che è stato aiutato da Diego Ulissi a riportarsi in testa quando i francesi hanno rotto il gruppo con Barguil.
Evenepoel aveva già dimostrato il suo grande stato di forma, andando a prendersi il bronzo nella prova contro il tempo. Oggi è stato davvero superlativo, le ha provate tutte ed è riuscito a staccare gente come Pogacar. Gli è mancato quel quid pluris necessario a staccare un Colbrelli in stato di grazia che poi, ovviamente, lo ha battuto inesorabilmente in volata.
Anche Cosnefroy ha fatto un’ottima prova perché, nonostante non sia riuscito a reggere all’attacco di Evenepoel, non ha mollato ed è riuscito a resistere al ritorno del gruppo inseguitore con uomini pericolosi allo sprint come Trentin.
Tra i bocciati, Bardet ed Almedia che si sono fatti infinocchiare nel momento chiave, mentre Pogacar è stato bravo ad individuare il tentativo buono ma non ha evidentemente la condizione del Tour de France.
Dopo questa bella gara, agli appassionati non resta che aspettare due settimane per seguire i mondiali nelle fiandre, sperando di nuovo in un grande spettacolo e magari in un’altra grande prova di un corridore italiano.
Benedetto Ciccarone

Colbrelli si impone all'ombra del Duomo di Trento e fa suo il campionato europeo (foto Bettini)
12-09-2021
settembre 12, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CAMPIONATI EUROPEI
L’italiano Sonny Colbrelli si è imposto nella prova in linea uomini élite, circuito di Trento, percorrendo 179.2 Km in 4h19′45″, alla media di 41.394 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Remco Evenepoel e di 1′30″ il francese Benoît Cosnefroy.
TOUR OF BRITAIN
Il belga belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Stonehaven – Aberdeen, percorrendo 173 Km in 4h07′56″, alla media di 41.866 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco André Greipel (Israel Start-Up Nation) e il britannico Mark Cavendish (Deceuninck-Quick Step). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix), 36°. Van Aert si impone in classifica con 6″ sul britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) e 27″ sul francese Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step). Miglior italiano Sbaragli, 8° a 1′43″
GP DE FOURMIES / LA VOIX DU NORD
L’italiano Elia Viviani (Cofidis) si è imposto nella corsa francese, circuito di Fourmies, percorrendo 197.6 Km in 4h23′12″, alla media di 45.046 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) e il colombiano Fernando Gaviria Rendón (UAE Team Emirates)
LA CHORALIS FOURMIES FÉMININE
La britannica Pfeiffer Georgi (Team DSM) si è imposta nella corsa francese, circuito di Fourmies, percorrendo 117.8 Km in 2h57′20″, alla media di 39.857 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiana Rachel Neylan (Parkhotel Valkenburg) e di 2″ l’italiana Silvia Zanardi (BePink)
ANTWERP PORT EPIC / SELS TROPHY
L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) si è imposto nella corsa belga, circuito di Anversa, percorrendo 183.4 Km in 4h12′03″, alla media di 43.658 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Taco van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert) e di 1′14″ il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Unico italiano in gara Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM), 29° a 5′34″
OKOLO JIŽNÍCH ČECH (TOUR OF SOUTH BOHEMIA)
L’italiano Damiano Cima (Gazprom – RusVelo) si è imposto nella terza ed ultima tappa, České Velenice – Jindřichův Hradec, percorrendo 185.7 Km in 4h17′47″, alla media di 43.222 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Arnaud De Lie (Lotto – Soudal U23) e lo spagnolo Óscar Pelegrí Ferrandis (Electro Hiper Europa). De Lie si impone in classifica con 13″ sull’olandese Nick van der Meer (VolkerWessels Cycling Team) e 19″ su Cima.
TOUR DE SERBIE
Il polacco Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Prijepolje – Čačak, percorrendo 156.5 Km in 3h55′15″, alla media di 39.915 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Alex Hoehn (Wildlife Generation Pro Cycling) e il rumeno Serghei Țvetcov (Wildlife Generation Pro Cycling). Nessun italiano in gara. Il francese Jean Goubert (Sprinter Nice Metropole) si impone in classifica con 26″ sul bielorusso Yauhen Sobal (Minsk Cycling Club) e 29″ sul connazionale Tristan Delacroix (Sprinter Nice Metropole)
TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE
L’italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) si è imposta nella quinta tappa, circuito di Saint-Jean-en-Royans, percorrendo 113.5 Km in 3h30′59″, alla media di 34.437 Km/h. Ha preceduto di 22″ la statunitense Emma Langley (Team TIBCO-Silicon Valley Bank) e di 41″ l’olandese Lucinda Brand (Trek-Segafredo). La statunitense Leah Thomas (Movistar Team) è ancora leader della classifica con 9″ sulle spagnole Ane Santesteban González (Team BikeExchange) e Margarita Victoria García Cañellas (Alé BTC Ljubljana). Miglior italiana la Bastianelli, 12° a 6′53″
IL RIBALTONE DI ABERDEEN. VAN AERT VINCE IN VOLATA E SI PRENDE IL TOUR OF BRITAIN 2021
Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) vince di potenza la volata di Aberdeen battendo ciclisti del calibro di Andrè Greipel (Team Israel StartUp Nation) e Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) e si porta a casa il Tour of Britain 2021 togliendo la maglia di dosso ad Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers)
Oggi il calendario ciclistico internazionale offre una bella scorpacciata di corse interessanti. Il GP de Fourmies vedrà la lotta fra alcuni dei migliori velocisti in circolazione che si contenderanno la vittoria in volata sulle strade francesi del Nord. In Italia va di scena la prova in linea uomini elite dei Campionati Europei a conclusione di una settimana appassionante tra le valli trentine. In Gran Bretagna termina il Tour of Britain con l’ottava tappa da Stonehaven ad Aberdeen che deve ancora dire molto sulla vittoria della breve corsa d’oltremanica. Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) e Wout van Aert (Team Jumbo Visma) sono separati da soli 4 secondi e la vittoria della maglia blu potrebbe animarsi anche durante il passaggio dei tre traguardi volanti con abbuoni che sono distribuiti tra il km 56 ed il km 87.5. Inoltre, il primo dei tre GPM in programma, Cairn O’Mount posto al km 36, è la ‘vetta’ più difficile dell’intero Tour of Britain con i suoi 3 km e 300 metri di altezza ed una pendenza media del 9.4%. Dopo la partenza da Stonehaven si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sei ciclisti: Robin Carpenter (Team Rally Cycling), Jokin Murguialday (Team Caja Rural), Michal Paluta (Team Global 6 Cycling), William Bjergfelt (Team SwiftCarbon Pro Cycling), Thomas Gloag e Ben Healy (Team Trinity Racing). Carpenter scollinava per primo sul GPM di Cairn O’Mount posto al km 36.3 mentre il gruppo maglia blu inseguiva con un ritardo di 3 minuti e 20 secondi. I fuggitivi rimanevano in cinque perché sulla salita precedente si era staccato Bjergfelt. Paluta vinceva il primo traguardo volante di Finzean posto al km 55.9. Sul successivo GPM di Corsedardar Hill posto al km 59.1 era Gloag a transitare per primo. Sotto l’impulso del team Jumbo Visma il vantaggio della fuga era sceso a 2 minuti e 30 secondi. Gloag si aggiudicava il secondo traguardo intermedio di Aboyne posto al km 69 mentre era Carpenter ad imporsi sul terzo ed ultimo traguardo volante di Ballater posto al km 87.6. A 70 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo maglia blu era di 2 minuti e 10 secondi. Paluta transitava in prima posizione sul terzo ed ultimo GPM di Queen’s View posto al km 113.7. Intanto si faceva la conta dei velocisti e dopo il ritiro di Nizzolo (Team Qhubeka NextHash) la situazione sembrava favorevole a Mark Cavensish (Team Deceuninck Quick Step), anche se la lotta per la maglia blu vedeva impegnati anche Van Aert e Hayter, tutt’altro che fermi in volata. Erano Jumbo Visma e Deceuninck Quick Step a condividere l’incombenza dell’inseguimento. A 15 km dall’arrivo il vantaggio dei cinque di testa era sceso a 30 secondi. Il gruppo riprendeva la fuga a 5 km dall’arrivo. La volata era ormai cosa fatta e con una progressione irresistibile negli ultimi 100 metri Wout van Aert aveva la meglio davanti ad Andrè Greipel (Team Israel StartUp Nation) e Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step). Chiudevano la top five Colin Joyce (Team Rally Cycling) e MaxKanter (Team DSM), rispettivamente in quarta e in quinta posizione. Van Aert grazie all’abbuono di 10 secondi sorpassa in classifica generale Hayter di 6 secondi e vince il Tour of Britain 2021. Terza piazza per Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) a 27 secondi di ritardo da Van Aert. Per quanto riguarda le altre classifiche, Hayter vince la classifica a punti e Jakob Scott (Team Canyon SunGon) quella GPM. Infine la Deceuninck Quick Step vince la classifica a squadre.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Wout van Aert ad Aberdeen (foto: Getty Images Photo)
UNA CAMPAGNA DEL NORD UN PO’ PIU’ A SUD. IL BELGA NYS TRIONFA TRA GLI UNDER23, L’OLANDESE VAN DIJK TRA LE DONNE ELITE
La prova in linea degli U23 prevista agli Europei di ciclismo in Trentino è vinta dal belga Thibau Nys, bravo nel levarsi tutti di ruota in una volata ristretta. Olanda invece protagonista con Ellen Van Dijk, che scatta nel finale e va a vincere in solitaria un oro complessivamente meritato.
L’avventura delle nazionali di categoria continua in Trentino con la prova in linea degli U23 tra i ragazzi la corsa è tenuta sotto controllo, durante le prime tornate, dalla formazione spagnola. I giri da percorrere sono 10 per un totale di 133.6 km, percorso che non ha offerto nessun tentativo di fuga se non un allungo da parte di Gabriele Benedetti nella prima ora di gara, subito ripreso, e di poi al penultimo giro con un altro allungo promosso dal belga Lennert Van Eetvelt insieme ad un gruppetto di 5 atleti con dentro anche il nostro Edoardo Zambanini insieme a Tobias Bayer (Austria), Jakub Toupalik (Repubblica Ceca), Alexandre Balmer (Svizzera) e Pedro Lopes (Portogallo). Tra di loro riesce a restare da solo in avanscoperta fino all’ultimo giro il belga Lennert Van Eetvelt, è qui che devono muoversi gli uomini più attesi. A scoprire le carte per primo è lo spagnolo Juan Ayuso con un affondo sulla salita di Povo, raggiunge e supera Van Eetvelt, da dietro rientrano in quattro, un altro belga, Thibau Nys, due azzurri Filippo Baroncini e Filippo Zana, l’ungherese Erik Fetter, il francese Louis Barré. La volata è lanciata all’ultimo chilometro con Baroncini in ottima posizione in uscita dall’ultima curva prima del rettilineo finale, ma non basta perché da dietro viene agganciato e superato dal belga Nys che regala l’oro alla sua nazionale.
Per quanto riguarda la prova in linea donne elite, la gara è stata subito tirata fin dal primo giro che non permette nessun tentativo di fuga; al secondo passaggio ci proba la francesce Audrey Cordon-Ragot in avanscoperta per soli 20” subito ripresa dal plotone tirato dalla Germania, fotocopia il terzo giro con ancora una francese in allungo, vantaggio anche qui di una ventina di secondi, e formazione tedesca che va a riprende la transalpina Eugénie Duval. L’azione che determinerà la corsa si ha al quarto giro con un quartetto di atlete formato da Soraya Paladin (Italia), Ellen Van Dijk (Paesi Bassi), Aude Biannic (Francia) e Romy Kasper (Germania). Le quattro viaggiano di comune accordo e riescono subito a fare il vuoto. Gruppetto interessante, in cui provano a portarsi dentro la polacca Marta Lach la spagnola Lourdes Oyarbide, che a lungo sono rimaste a bagnomaria tra il plotone e la testa delle corsa per poi essere inesorabilmente assorbite dal gruppo delle inseguitrici. In salita verso Povo la prima a perdere le ruote in testa è Biannic, le tre davanti invece riescono a conservare un vantaggio di 40” sul gruppo, massima la collaborazione, situazione ottimale, per una medaglia assicurata. Al successivo passaggio di Povo ancora un’latra vittima, questa volta è la tedesca Kasper a perdere le ruote della coppia Ellen Van Dijk e Soraya Paladin con dietro il plotone tirato dalla Germania ai meno 33 dall’arrivo. In testa l’olandese prova ad allungare ma l’italiana riesce la prima volta a resistere. La Van Dijk attaccava nel finale e grazie alle sue doti di passista non veniva più ripresa dalle avversarie alle sue spalle. La ciclista olandese trionfava tutta sola sul traguardo di Trento mentre la volata per l’argento era vinta dalla tedesca Liane Lippert davanti alla lituana Rasa Leleyvite. Solo sesta una comunque generosa Marta Cavalli. Domani i Campionati europei di ciclismo si concludono con la gara più attesa, la Prova in Linea Uomini Elite. Grande attesa per un’Italia che mescola gioventù ed esperienza, su un percorso adatto ad uomini come Colbrelli ed Ulissi. Ma non sarà facile avere la meglio sul resto degli avversari, con Remco Evenepoel spauracchio principale non solo per l’Italia ma anche per tutti gli altri, compresi i compagni di squadra del Belgio.
Antonio Scarfone

Thibau Nys oro a Trento (foto: Bettini Photo)
11-09-2021
settembre 11, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF BRITAIN
Il belga Yves Lampaert (Deceuninck-Quick Step) si è imposto nella settima tappa, Hawick – Edimburgo, percorrendo 194.8 Km in 4h39′09″, alla media di 41.87 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Matteo Jorgenson (Movistar Team) e il britannico Matthew Gibson (Ribble Weldtite Pro Cycling). Miglior italiano Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step), 4° a 35″. Il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 4″ sul belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) e 21″ sul francese Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix), 10° a 1′51″
CAMPIONATI EUROPEI
Il belga Thibau Nys si è imposto nella prova in linea uomini under23, circuito di Trento, percorrendo 133.6 Km in 3h06′57″, alla media di 42.878 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Filippo Baroncini e lo spagnolo Juan Ayuso Pesquera
L’olandese Ellen Van Dijk si è imposta nella prova in linea donne élite, circuito di Trento, percorrendo 107.2 Km in 2h50′35″, alla media di 37.706 Km/h. Ha preceduto di 1′18″ la tedesca Liane Lippert e la lituana Rasa Leleivyte. Miglior italiana Marta Cavalli, 6° a 1′19″
OKOLO JIŽNÍCH ČECH (TOUR OF SOUTH BOHEMIA)
L’olandese Nick van der Meer (VolkerWessels Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Protivín – Studená, percorrendo 162.2 Km in 3h55′39″, alla media di 41.309 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Arnaud De Lie (Lotto – Soudal U23) e il ceco Tomáš Bárta (Topforex – ATT Investments PCT). Miglior italiano Filippo Fortin (Team Vorarlberg), 6°. De Lie è ancora leader della classifica con 6″ su Van der Meer e 12″ sul polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team). Miglior italiano Filippo Ridolfo (Novo Nordisk Development), 11° a 19″.
TOUR DE SERBIE
Il francese Jean Goubert (Sprinter Nice Metropole) si è imposto nella terza tappa, Čačak – Prijepolje, percorrendo 153.3 Km in 3h45′04″, alla media di 40.868 Km/h. Ha preceduto di 30″ il bielorusso Yauhen Sobal (Minsk Cycling Club) e il connazionale Tristan Delacroix (Sprinter Nice Metropole). Nessun italiano in gara. Goubert è il nuovo leader della classifica con 26″ su Sobal e 29″ su Delacroix
TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE
La statunitense Ruth Winder (Trek-Segafredo) si è imposta nella quarta tappa, Aumont-Aubrac – Mont Lozère, percorrendo 119.6 Km in 3h28′23″, alla media di 34.437 Km/h. Ha preceduto di 2′18″ la connazionale Leah Thomas (Movistar Team) e la spagnola Margarita Victoria García Cañellas (Alé BTC Ljubljana). Miglior italiana Nadia Quagliotto (BePink), 10° a 2′36″. La Thomas è ancora leader della classifica con 9″ sulle spagnole Ane Santesteban González (Team BikeExchange) e García Cañellas. Miglior italiana la Quagliotto, 14° a 7′30″
A EDIMBURGO LA FUGA PREMIA YVES LAMPAERT. HAYTER CONSERVA LA MAGLIA BLU
Nella settima tappa del Tour of Britain 2021 la fuga ha la meglio sul gruppo maglia blu ed Yves Lampaert (Team Deceuninck Quick Step) vince una volata ristretta davanti a Matteo Jorgenson (Team Movistar) e Matthew Gibson (Team Ribble Weldtite Pro Cycling). In classifica generale Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) conserva la maglia blu davanti a Wout van Aert (Team Jumbo Visma)
La settima e penultima tappa del Tour of Britain 2021 fa capolino in Scozia. Si parte da Hawick e si arriva ad Edimburgo dopo 195 km piuttosto mossi, lungo i quali è prevista la ‘scalata’ di tre GPM. La fuga finora ha trionfato soltanto nella seconda tappa ma oggi potrebbe avere concrete possibilità di successo a patto che sia piuttosto numerosa e che non contenga uomini pericolosi per la classifica generale. Vedremo come si svolgerà la tappa e siamo curiosi di capire se Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) riuscirà a recuperare quei quattro secondi su un tostissimo Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers), che viene da un secondo ed un primo posto nelle due tappe precedenti e non vuole mollare così facilmente la maglia blu, pur avendo Van Aert già vinto tre tappe nella breve corsa d’oltremanica. Dopo la partenza da Hawick iniziavano immediatamente gli attacchi per portare via la fuga di giornata. Tra i più attivi si segnalavano anche gli uomini della Deceuninck Quick Step con Davide Ballerini ed Yves Lampaert protagonisti. Proprio la coppia Deceuninck trainava con sé altri quattro ciclisti: Pascal Eenkhoorn (Team Jumbo Visma), Matteo Jorgenson (Team Movistar), Matthew Gibson (Team Ribble Weldtite Pro Cycling) e Christopher Blevins (Team Trinity Racing). Ballerini transitava per primo sul GPM di Berrybush, primo GPM della tappa posto al km 27.9. Dopo 35 km il vantaggio della fuga sul gruppo inseguitore era salito a 9 minuti e Jorgenson era la virtuale maglia blu. Jorgenson vinceva il primo traguardo volante di Innerleithen posto al km 47.8. Ballerini trasitava per primo sul GPM di Stow Hill posto al km 86.4 e Gibson vinceva invece il traguardo volante di Lauder posto al km 91.7. A 90 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era inferiore ai 7 minuti. Era invece Eenkhoorn a vincere il terzo ed ultimo traguardo volante di Duns posto al km 120.7. Le possibilità di vittoria di un fuggitivo si decidevano dei successivi 50 km che vedevano la scalata dell’ultimo GPM di Wanside Rig. Il gruppo maglia blu non aveva ancora accelerato ed il vantaggio della fuga era stabile sugli 8 minuti. Gibson scollinava per primo sul GPM di Wanside Ring posto al km 146.3. Nella successiva discesa il gruppo maglia blu aumentava il ritmo ed a 40 km dal termine il vantaggio della fuga scendeva a 5 minuti e 30 secondi. Blevins si rialzava a circa 19 km dall’arrivo. In testa restavano cinque ciclisti la cui armonia iniziava a venire meno visto che iniziavano gli scatti anche davanti, con Jorgenson che si avvantaggiava di qualche decina di metri salvo poi rientrare nei ranghi. Intanto il vantaggio della fuga era sceso a 3 minuti e 30 secondi a 14 km dalla conclusione. Ai meno 6 scattava Lampaert, subito seguito da Jorgenson e Gibson. Il terzetto si avvantaggiava sugli ex compagni di fuga e si giocava la vittoria di tappa. Era Lampaert che vinceva la volata ristretta davanti a Jorgenson e Gibson. Ballerini era quarto a 35 di ritardo da Lampaert mentre chiudeva la top five Eenkhoorn a 41 secondi di ritardo da Lampaert. Il gruppo maglia blu veniva regolato da Hayter in sesta posizione che vinceva la volata dei battuti davanti a Van Aert. Lampaert ottiene la prima vittoria stagionale in una corsa in linea, dopo aver già vinto la cronometro individuale ai Campionati Nazionali Belgi. Per quanto riguarda la classifica generale tutto resta invariato con Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) che conserva la maglia blu davanti a Wout van Aert (Team Jumbo Visma) per soli 4 secondi. Domani è in programma l’ottava ed ultima tappa – che si correrà in contemporanea con il GP de Fourmies e con la prova su strada Uomini Eliti agli Europei di Trento – da Stonehaven ad Aberdeen. Quella che sulla carta è una passerella finale, essendo praticamente pianeggiante pur essendoci tre GPM nella prima metà del percorso , sarà invece decisiva per la lotta tra Van Aert e Hayter in ottica classifica generale.
Giuseppe Scarfone

Ives Lampaert vince a Edimburgo (foto: Getty Images Sport)
10-09-2021
settembre 11, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF BRITAIN
Il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) si è imposto nella sesta tappa, Carlisle – Gateshead, percorrendo 198 Km in 4h35′56″, alla media di 43.054 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) e il francese Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix), 16° a 10″. Hayter è ancora leader della classifica con 4″ su Van Aert e 21″ su Alaphilippe. Miglior italiano Sbaragli, 8° a 1′37″
CAMPIONATI EUROPEI
Il francese Romain Grégoire si è imposto nella prova in linea uomini junior, circuito di Trento, percorrendo 107.2 Km in 2h35′42″, alla media di 41.31 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Per Strand Hagenes e il connazionale Lenny Martinez. Miglior italiano Manuel Oioli, 5° a 10″
La tedesca Linda Riedmann si è imposta nella prova in linea donne junior, circuito di Trento, percorrendo 67.6 Km in 1h53′09″, alla media di 35.846 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Eleonora Ciabocco e di 2″ la francese Eglantine Rayer
L’italiana Silvia Zanardi si è imposta nella prova in linea donne U23, circuito di Trento, percorrendo 80.8 Km in 2h11′15″, alla media di 36.937 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’ungherese Kata Blanka Vas e la francese Évita Muzic
OKOLO JIŽNÍCH ČECH (TOUR OF SOUTH BOHEMIA)
Il belga Arnaud De Lie (Lotto – Soudal U23) si è imposto nella prima tappa, Třeboň – Nová Bystřice, percorrendo 143.3 Km in 3h20′21″, alla media di 42.915 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team) e il connazionale Milan Fretin (Lotto – Soudal U23). Miglior italiano Damiano Cima (Gazprom-RusVelo), 8°. De Lie è il nuvo leader della classifica con 3″ su Stosz e 6″ su Fretin. Miglior italiano Filippo Ridolfo (Novo Nordisk Development), 10° a 10″.
TOUR DE SERBIE
Il serbo Jovan Divnić (nazionale serba) si è imposto nella seconda tappa, Mionica – Čačak, percorrendo 144 Km in 3h36′40″, alla media di 39.877 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Dušan Kalaba (yuTeam Mlade Nade Srbije) e il turco Halil İbrahim Doğan (nazionale turca). Nessun italiano in gara. Il polacco Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski) è ancora leader della classifica con 7″ sul ceco Tilen Finkšt (Ljubljana Gusto Santic) e sul bielorusso Yauhen Sobal (Minsk Cycling Club)
TOUR CYCLISTE FÉMININ INTERNATIONAL DE L’ARDÈCHE
L’australiana Chloe Hosking (Trek-Segafredo) si è imposta nella terza tappa, circuito di Avignone, percorrendo 133.9 Km in 3h39′10″, alla media di 36.646 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Barbara Guarischi (Movistar Team) e la cubana Arlenis Sierra Cañadilla (A.R. Monex Women’s). La statunitense Leah Thomas (Movistar Team) è ancora leader della classifica con 8″ Arlenis Sierra Cañadilla e sulla britannica Lizzie Deignan (Trek-Segafredo). Miglior italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 13° a 7′01″.
JUNIORES E U23 DONNE. ITALIA SUGLI SCUDI AGLI EUROPEI.
Un oro e un argento, ripettivamente per Silvia Zanardi e per Eleonora Ciabocco, risplendono nel carniere italiano ai Campionati Europei
In Trentino agli Europei di ciclismo questo pomeriggio le gare juniores per le donne, a vincere la medaglia d’oro è stata la tedesca Linda Riendmann più forte a sprintare su di un gruppetto di cinque atlete che si sono rese protagonisti nell’ultima tornata con un attacco su ciò che restava del gruppo iniziale. A giocarsi la vittoria anche due azzurre Eleonora Ciabocco e Francesca Barale quest’ultima chiaramente al servizio della compagna di nazionale, quarto posto per lei, è stata determinate per la medaglia d’argento conquistata dalla Ciabocco, sul terzo gradino del podio e quindi medaglia di bronzo si piazza la francese Eglatine Rayer, al quinto posto la Russia con l’atleta Alena Ivanchenko. Va decisamente meglio nella categoria U23, questa volta, le azzurre offrono una prova maiuscola permettendo alla promettente Silvia Zanardi di vincere la frazione e strappare la medaglia d’oro dalla lotta, sempre in volata, con l’ungherese Blanka Vas, seconda, e la francese, Evita Muzic, terza. Domani appuntamento con la prova in linea per le donne elite ed i ragazzi U23.
Antonio Scarfone

Il podio U23 femminile degli Europei 2021 (foto: Getty Images)