VLASOV ZITTISCE TUTTI A LA CIOTAT

febbraio 14, 2020 by Redazione  
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Il primo arrivo in salita del Tour de la Provence premia Alexander Vlasov (Astana) bravo a costruire l’azione decisiva per la vittoria di tappa.

Scenario completamente diverso rispetto a ieri al Tour de la Provence con una tappa particolarmente mossa ed impegnativa, disputata tra Aubagne a Le Ciotat sulla distanza di 174,9 Km. Sono 4 i GPM in programma ed in avvio la salita di prima categoria del Col de l’Espigoulier fa nascere la fuga di giornata, promossa da Victor Lafay (Cofidis), Cyril Barthe (B&B Hotels-Vital Concept) e Jonas Koch (CCC Team). Il gruppo concede agli attaccanti ben nove minuti di vantaggio al Km 45, poi le azioni di recupero vengono affidate al Team Arkéa-Samsic del leader Nacer Bouhanni e soprattutto, vista l’impossibilità del velocista di restare a galla sulle salite successive, alla Deceuninck-Quick Step e all’Astana Pro Team. Il gran lavoro del gruppo fa sì che il vantaggio dei tre in testa alla corsa si riduca a 2’45″ a 60 Km dal traguardo, per poi precipitare a 25″ quando restano ancora da percorrere 27 km. L’ultimo ad essere riassorbito dal gruppo, pra tirato anche da Cofidis ed EF Pro Cycling, è Kock. La situazione di gruppo compatto si mantiene fino ai meno 23 Km, subito dopo il falsopiano successivo allo scollinamento di Le Brulat, ultimo GPM di giornata. La successiva discesa, complice la sede stradale stretta, spezza il gruppo in più tronconi e in testa vi è un allungo di Julien El Fares ed Evaldas Šiškevičius (Nippo Delko Provence), bravi a sfruttare anche un’indecisione generale del gruppo nel condurre la corsa. I due riescono a guadagnare subito 10”, poi a meno 5 km il corridore lituano è vittima di una caduta. Al comando resta tutto solo El Fares, il quale viene ripreso non appena ha inizio la salita che conduce al traguardo dagli Astana e dai Cofidis, che aumentano la velocità nel tratto più duro dell’ascesa, caratterizzato da punte di pendenza intorno all’8%. Ai meno 2,3 km un allungo di Rémy Rochas (Nippo Delko Provence) e Magnus Cort Nielsen (EF Pro Cycling) diventa trampolino di lancio per Alexander Vlasov (Astana Pro Team). che raggiunge i due e li passa nel tornante ai meno 2 Km dall’arrivo. L’azione del russo è efficacissima, dietro nessuno ha le forze di ricucire mentre i suoi compagni di squadra Alexey Lutsenko e Gorka Izagirre fanno buona buona guardia in testa al gruppetto rimasto. Vlasov arriva tutto solo ai 500 m dal traguardo con 20” sugli inseguitori, margine che gli consente di pregustare la vittoria. Il russo aumenta ancora l’andatura e taglia il traguardo con 24” di vantaggio, alle sue spalle si piazzano Wilco Kelderman (Sunweb), Lutsenko e Cort Nielsen mentre la quinta posizione viene occupata da un ottimo Andrea Bagioli (Deceuninck-Quick Step), al primo anno da professionista. Da segnalare il ritiro in avvio tappa di Alexandre Geniez (AG2R La Mondiale). In classifica generale si porta al comando Vlasov con 28” su Kelderman e 30” su Lutsenko. Domani si correrà la tappa più attesa con l’arrivo sul Mont Ventoux dal versante di Bédoin, 14,6 km di ascesa al 7,6% di pendenza media (traguardo a Chalet Reynard) che decreteranno di certo il pretendente alla vittoria finale.

Antonio Scarfone

Il russo Vlasov vince la seconda tappa del Giro della Provenza (foto Bettini)

Il russo Vlasov vince la seconda tappa del Giro della Provenza (foto Bettini)

14-02-2020

febbraio 14, 2020 by Redazione  
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TOUR DE LA PROVENCE

Il russo Aleksandr Vlasov (Astana Pro Team) si è imposto nella seconda tappa, Aubagne – La Ciotat (Les Crêtes), percorrendo 174.9 Km in 4h30′57″ alla media di 38.73 Km/h. Ha preceduto di 24″ l’olandese Wilco Kelderman (Team Sunweb) e il kazako Alexey Lutsenko (Astana Pro Team). Miglior italiano Andrea Bagioli (Deceuninck – Quick Step), 5° a 24″. Vlasov è il nuovo leader della classifica con 28″ su Kelderman e 30″ su Lutsenko. Miglior italiano Bagioli, 11° a 34″

VUELTA CICLISTA A LA REGIÓN DE MURCIA

Il belga Xandro Meurisse (Circus – Wanty Gobert) si è imposto nella prima tappa, Los Alcázares – Caravaca de la Cruz, percorrendo 177.6 Km in 4h24′00″ alla media di 40.36 Km/h. Ha preceduto di 4″ il danese Adam de Vos (Rally Cycling) e di 11″ il ceco Josef Černý (CCC Team). Miglior italiano Matteo Trentin (CCC Team), 22° a 16′49″. Meurisse è il primo leader della classifica con 4″ su De Vos e 11″ su Černý. Miglior italiano Trentin, 22° a 16′49″

TOUR COLOMBIA 2.1

Il colombiano Sergio Andrés Higuita García (EF Pro Cycling) si è imposto nella quarta tappa, Paipa – Santa Rosa de Viterbo, percorrendo 168.6 Km in 3h58′47″ alla media di 42.36 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Egan Arley Bernal Gómez (Team INEOS) e il francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) . Miglior italiano Fabio Aru (UAE-Team Emirates), 13° a 21″. Higuita García è il nuovo leader della classifica con 12″ sul connazionale Daniel Felipe Martínez Poveda (EF Pro Cycling) e 14″ sull’ecuadoregno Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (EF Pro Cycling). Miglior italiano Aru, 11° a 1′31″

GRAND PRIX GAZIPASA (Turchia)

Il russo Mamyr Stash (nazionale russa) si è imposto nella corsa turca, circuito di Gazipasa, percorrendo 160.2 Km in 3h40′16″ alla media di 43.64 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bielorusso Yauheni Karaliok (Minsk Cycling Club) e il polacco Alan Banaszek (Mazowsze Serce Polski). Unico italiano in gara Filippo Fortin (Team Felbermayr – Simplon Wels), 91° a 2′34″

PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malaysia)

Il tedesco Max Walscheid (NTT Pro Cycling) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Dataran Lang – Kuah, percorrendo 130.4 Km in 2h29′08″ alla media di 43.65 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Luca Pacioni (Androni Giocattoli – Sidermec) e l’australiano Taj Jones (ARA Pro Racing Sunshine Coast). L’italiano Danilo Celano (Team Sapura Cycling) si impone in classifica con 26″ sul kazako Yevgeniy Fedorov (Vino – Astana Motors) e 35″ sul russo Artem Ovechkin (Terengganu Inc. TSG Cycling Team)

MOLANO TIMBRA ANCORA IN COLOMBIA, I CORRIDORI DI CASA SEMPRE PROTAGONISTI

febbraio 13, 2020 by Redazione  
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I corridori sudamericani sono ancora protagonisti al Tour Colombia e anche stavolta è stato Juan Sebastián Molano ad aver ragione dei velocisti presenti in gara. Preceduti i connazionali Ávila e Hodeg

Seconda vittoria consecutiva di Juan Sebastián Molano che trionfa anche nella 3a tappa del Tour Colombia 2.1, da Paipa a Sogamoso. Il corridore del Team UAE Emirates ha regolato in volata i connazionali Edwin Ávila (Israel Start-Up Nation) e Álvaro Hodeg (Deceuninck-Quick Step) per un podio tutto colombiano.
La frazione, lunga 177,7 km, presentava un tratto centrale abbastanza ondulato da un continuo alternarsi di strappi, tra cui l’alto del Moral affrontato da due versanti diversi e classificato come GPM di 4a categoria, per poi diventare decisamente più semplice negli ultimi 80 km.
Il primo tentativo di giornata, nato nelle fasi iniziali della corsa, ha visto tra i protagonisti il solito Óscar Sevilla (Team Medellín) e addirittura Egan Bernal. Il tentativo, però, proprio in virtù della presenza del capitano del Team Ineos ha vita breve. Si è così giunti al primo traguardo intermedio (km 36) che ha visto primeggiare Brayan Sánchez (Team Medellín) davanti allo svizzero Simon Pellaud (Androni Giocattoli). Quest’ultimo ha successivamente allungato passando in testa al primo GPM di giornata (km 47). Ed è stato proprio sull’Alto del Moral che si è formata la fuga che ha poi caratterizzato il resto della tappa: oltre al corridore dell’Androni, il tentativo ha visto la presenza di Sevilla, Sebastián Henao (Ineos) e Félix Barón (Team Illuminate).
I fuggitivi hanno raggiunto un vantaggio di circa 2 minuti e mezzo ma, grazie al lavoro della EF Pro Cycling e della Movistar, il gap si è ridotto ad un minuto ai -25 ed è stato quindi annullato intorno ai 10 km dall’arrivo.
A questo punto sono entrate in azione le squadre dei velocisti, con la Deceuninck-Quick Step a fare la voce grossa per lanciare lo sprint di Hodeg. Da segnalare in particolare il lavoro svolto da Bob Jungels, che ha annullato un paio di tentativi nati negli ultimi 4 km.
Si è giunti così alla volata, nella quale Bert Van Lerberghe ha lanciato alla perfezione Hodeg, che però nulla ha potuto di fronte alla perentoria rimonta di Molano, nettamenete il miglior velocista della corsa. Negli ultimi metri il corridore della Deceuninck, evidentemente ancora non al meglio della condizione, è stato superato anche da Ávila. La festa colombiana è stata completata dal 4° posto di Julián Molano (fratello minore del vincitore) e dal 5° di Jhonatan Restrepo (Androni). 6° Umberto Marengo della Vini Zabù – KTM, primo italiano dell’ordine d’arrivo.
In classifica generale resta saldamente al comando Jonathan Caicedo (EF Pro Cycling), sempre a pari tempo con i compagni di squadra Sergio Higuita, Daniel Martínez e Tejay Van Garderen. Molano, grazie agli abbuoni conquistati nelle ultime due tappe, risale fino al 5° posto a 40” dal leader. Egan Bernal e Richard Carapaz (Team Ineos) restano rispettivamente all’8° e 9° posto della classifica a 46” da Caicedo.
Domani quarta tappa da Paipa a Santa Rosa de Viterbo, nel finale della quale i corridori affronteranno la salita dell’Alto Malterias, GPM di 3a categoria posto poco prima dell’arrivo. Per chi ambisce alla vittoria finale sarà la prima delle due occasioni per attaccare il primato degli uomini di Jonathan Vaughters, forti del vantaggio accumulato nella cronosquadre iniziale, anche se – considerate le pendenze non particolarmente difficili dell’ascesa finale – non va escluso un altro arrivo allo sprint, stavolta disputato da un gruppo più ristretto.

Pierpaolo Gnisci

Il bis di Molano sulle strade del Tour Colombia 2.1 (Getty Images)

Il bis di Molano sulle strade del Tour Colombia 2.1 (Getty Images)

BOUHANNI C’È E BATTE UN COLPO IN PROVENZA, BATTUTI MARECZKO E NIZZOLO

febbraio 13, 2020 by Redazione  
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Colpo di un ritrovato Nacer Bouhanni alla prima del Tour de la Provence, battuti in volata gli italiani Mareczko e Nizzolo.

Il Giro della Provenza è iniziato quest’oggi, undici formazioni WorldTou al via; la prima tappa in linea di 149,5 Km da Châteaurenard a Saintes-Maries-de-la-Mer, senza particolari difficoltà altimetriche, chiama alla ribalta i velocisti. Pronti via e subito la fuga si forma con cinque atleti: l’iniziativa è di Charlie Quarterman (Trek-Segafredo), che viene seguito da Johan Jacobs (Movistar), Romain Combaud (Nippo Delko Provence) e Louis Louvet (St. Michel-Auber 93), mentre il resto del gruppo lascia fare attestando il vantaggio dei fuggitivi a 3’40”. La situazione di corsa rimane cristallizzata fino quando entrano in scena le squadre dei velocisti e in testa al gruppo inseguitore si portano Israel Start-Up Nation, Arkéa-Samsic e NTT Pro Cycling per portare a disputarsi la volata rispettivamente Hugo Hofstetter, Nacer Bouhanni e Giacomo Nizzolo. Azione decisa e velocità sostenuta fanno scendere il vantaggio a 2 minuti quando il gruppo transita ai meno 50 km dal traguardo. I corridori hanno tutto il modo di studiare il rettilineo conclusivo quando transitano per la prima volta dal traguardo ai meno 25 km, momento nel quale il vantaggio della testa della corsa è sceso a 1’10”. Il gruppo torna compatto ai meno 3 km grazie anche al lavoro di AG2R La Mondiale e Deceuninck-Quick Step, entrate in azione in una fase di corsa disputata con il vento contrario. È volata con Jakub Mareczko (CCC Team) che cerca di sorprendere tutti: la sua azione sembra essere quella vincente, ma negli ultimi 70 metri l’italo-polacco viene raggiunto da Bouhanni, che lo salta di ruota a destra e va a conquistare la vittoria. Dietro il francese si piazzano Mareczko e Nizzolo. Domani si correrà da Aubagne a La Ciotat, percorrendo 175 Km durante i quali si affronteranno 4 GPM prima dell’arrivo in salita delle “Crêtes”, poco meno di 5 Km al 7% sui quali vedremo i pretendenti alla vittoria della classifica generale già uscire allo scoperto in attesa del temuto arrivo in salita al Mont Ventoux previsto per sabato.

Antonio Scarfone

Il testa a testa tra Bouhanni e Mareczko sul rettilineo darrivo della prima tappa del Tour de la Provence (foto Bettini)

Il testa a testa tra Bouhanni e Mareczko sul rettilineo d'arrivo della prima tappa del Tour de la Provence (foto Bettini)

13-02-2020

febbraio 13, 2020 by Redazione  
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TOUR DE LA PROVENCE

Il francese Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic) si è imposto nella prima tappa, Châteaurenard – Saintes-Maries-de-la-Mer, percorrendo 149.5 Km in 3h16′35″ alla media di 45.63 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Jakub Mareczko (CCC Team) e Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling). Bouhanni è il primo leader della classifica con 4″ su Mareczko e 6″ su Nizzolo

TOUR COLOMBIA 2.1

Il colombiano Juan Sebastián Molano Benavides (UAE-Team Emirates) si è imposto anche nella terza tappa, Paipa – Sogamoso, percorrendo 177.7 Km in 3h57′00″ alla media di 44.99 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Edwin Alcibiades Ávila Vanegas (Israel Start-Up Nation) e Álvaro José Hodeg Chagüi (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Umberto Marengo (Vini Zabù – KTM), 6°. L’ecuadoregno Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (EF Pro Cycling) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo dei colombiani Sergio Andrés Higuita García (EF Pro Cycling) e Daniel Felipe Martínez Poveda (EF Pro Cycling). Miglior italiano Fabio Aru (UAE-Team Emirates), 20° a 1′00″

GRAND PRIX ALANYA (Turchia)

Il polacco Paweł Bernas (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella corsa turca, circuito di Alanya, percorrendo 147.8 Km in 2h53′08″ alla media di 51.22 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Fabian Schormair (Team Felbermayr – Simplon Wels) e di 1′04″ il turco Onur Balkan (Salcano Sakarya Continental Team). Unico italiano in gara Filippo Fortin (Team Felbermayr – Simplon Wels), 5° a 1′04″

PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malaysia)

Il malesiano Mohd Harrif Saleh (Terengganu Inc. TSG Cycling Team) si è imposto nella settima tappa, Bagan – Alor Setar, percorrendo 130.4 Km in 2h53′17″ alla media di 45.15 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Pelucchi (Bardiani-CSF-Faizanè) e l’australiano Taj Jones (ARA Pro Racing Sunshine Coast). L’italiano Danilo Celano (Team Sapura Cycling) è ancora leader della classifica con 26″ sul kazako Yevgeniy Fedorov (Vino – Astana Motors) e 35″ sul russo Artem Ovechkin (Terengganu Inc. TSG Cycling Team)

SUDAMERICA ANCORA PROTAGONISTA: VOLATA COLOMBIANA A DUITAMA, L’ECUADOREGNO CAICEDO ANCORA LEADER

febbraio 13, 2020 by Redazione  
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Sono ancora i corridori sudamericani i protagonisti della corsa colombiana. L’ecuadoregno Jonathan Caicedo ha, infatti, conservato la maglia di leader della classifica conquistata nella cronosquadre, mentre a giocarsi lo sprint in quel di Duitama sono stati due ciclisti di casa, Juan Sebastián Molano e Álvaro Hodeg

La seconda tappa del Tour Colombia 2.1 – 152,4 km totalmente pianeggianti da Paipa a Duitama – è andata a Juan Sebastián Molano. Il colombiano della UAE Team Emirates ha regolato in volata il connazionale Álvaro Hodeg (Deceuninck-Quick Step) e il sorprendente israeliano Itamar Einhorn della Israel Start-Up Nation, al primo piazzamento di rilievo della carriera.
La 2a frazione prevedeva un primo tratto in linea di 14,5 km ed un successivo circuito di 33,7 km da ripetere per 4 volte prima del tratto finale che portava al traguardo. La tappa è stata caratterizzata da una fuga di 10 corridori: i colombiani Aldemar Reyes (EPM-Scott), Edison Muñoz (Orgullo Paisà), Brayan Sánchez (Team Medellín), il francese Matthieu Jeannes (Illuminate), gli ecuadoregni Byron Guamá e Jorge Montenegro (nazionale ecuadoregna), il venezuelano Anderson Paredes (nazionale venezuelana), l’argentino Leandro Velardez (Agrupación Virgen de Fátima), il brasiliano Vinicius Rangel (nazionale brasiliana) e il norvegese Martin Urianstad della Uno-X, unica compagine professional rappresentata nella fuga.
I fuggitivi hanno raggiunto un vantaggio massimo di 3′25″ sul gruppo principale. Negli ultimi 50 km, una volta saltato l’accordo, sono rimasti in testa i due corridori della nazionale dell’Ecuador insieme a Jeannes e Reyes, quest’ultimo vincitore del terzo traguardo volante di giornata (i primi due erano andati al connazionale Sánchez).
Gli ultimi superstiti del tentativo (Jeannes e Guamá, nel frattempo raggiunti dal brasiliano Lauro Chaman, esponente della nazionale “carioca” e corridore paralimpico), sono stati ripresi dal gruppo principale solo ai -5, sotto l’impulso delle squadre dei velocisti, a dimostrazione della fatica fatta dal plotone per rientrare sui fuggitivi.
La preparazione dello sprint ha visto l’ottimo lavoro degli uomini della Deceuninck-Quick Step, con Julian Alaphilippe e Bob Jungels in testa nell’intento di lanciare verso la vittoria Hodeg, ma è stato un altro colombiano, Molano, a dominare lo sprint. Terzo a sorpesa Einhorn, che ha però rischiato grosso venendo a contatto durante la volata con il compagno di squadra Edwin Ávila, 5° all’arrivo, dietro all’altro colombiano Jhonatan Restrepo dell’Androni-Giocattoli.
La classifica generale resta praticamente immutata, con gli uomini della EF Pro Cycling che monopolizzano le prime 5 posizioni in virtù della vittoria nella cronosquadre. Resta così in maglia gialla l’ecuadoregno Jonathan Caicedo a pari tempo con i compagni Sergio Higuita, Daniel Felipe Martínez e Tejay Van Garderen, mentre Lawson Craddock paga 9”. Segue il duo della Deceuninck formato da Bert Van Lerberghe e Jannik Steimle a 45 secondi, davanti agli uomini della Ineos.
Domani 3a tappa da Paipa a Sogamoso per un totale di 177,7 km. La fase centale sarà caratterizzata da un continuo saliscendi che potrebbe favorire i fuggitivi, ma il finale molto più semplice lascia presagire che saranno nuovamente i velocisti a giocarsi la vittoria.

Pierparolo Gnisci

Sprint tutto colombiano sul traguardo di Duitama (foto Bettini)

Sprint tutto colombiano sul traguardo di Duitama (foto Bettini)

12-02-2020

febbraio 12, 2020 by Redazione  
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TOUR COLOMBIA 2.1

Il colombiano Juan Sebastián Molano Benavides (UAE-Team Emirates) si è imposto nella seconda tappa, Paipa – Duitama, percorrendo 152.4 Km in 3h12′09″ alla media di 47.59 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Álvaro José Hodeg Chagüi (Deceuninck – Quick Step) e l’israeliano Itamar Einhorn (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Marco Benfatto (Bardiani-CSF-Faizanè), 9°. L’ecuadoregno Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (EF Pro Cycling) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo dei colombiani Sergio Andrés Higuita García (EF Pro Cycling) e Daniel Felipe Martínez Poveda (EF Pro Cycling). Miglior italiano Fabio Aru (UAE-Team Emirates),19° a 1′00″

PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malaysia)

Il giapponese Hideto Nakane (NIPPO DELKO One Provence) si è imposto nella sesta tappa, Taiping – Penang Island (Pulau Pinang), percorrendo 150.9 Km in 3h29′15″ alla media di 43.27 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Gleb Brussenskiy (Vino – Astana Motors) e di 4″ l’italiano Samuele Battistella (NTT Pro Cycling). L’italiano Danilo Celano (Team Sapura Cycling) è ancora leader della classifica con 26″ sul kazako Yevgeniy Fedorov (Vino – Astana Motors) e 35″ sul russo Artem Ovechkin (Terengganu Inc. TSG Cycling Team)

TOUR COLOMBIA 2.1, UNA PARTENZA AD EF..FETTO!

febbraio 12, 2020 by Redazione  
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Ha preso il via con una velocissima cronometro a squadre la 3a edizione della corsa colombiana. A dominare è stata la formazione statunitense EF Pro Cycling, che ha distanziato di ben 45 secondi la corazzata Deceuninck, che schierava al via l’atteso Julian Alaphilippe. Un minuto di ritardo per Fabio Aru, alla sua prima corsa stagionale

Ha preso il via a mezzogiorno (tardo pomeriggio italiano) il Tour Colombia 2.1, corsa arrivata appena alla 3a edizione ma già caratterizzata da una start-list di primo livello. Oltre a molti campioni locali (tra i quali Bernal, Urán, Higuita, Betancur, Gaviria e’ Carapaz), tra i partenti si segnalano diverse stelle europee come Fabio Aru (UAE-Team Emirates), Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) e Bob Jungels (Deceuninck – Quick Step).
La tappa di apertura, come già avvenuto nel 2019, è stata una cronometro a squadre di 16,7 km con partenza e arrivo nella città di Tunja, nel dipartimento di Boyacà, regione che ospiterà l’intera edizione della corsa.
La cronosquadre, disputata su un percorso prevalentemente piatto e con poche curve ma caratterizzato da un’altitudine costantemente superiore ai 2650 m, è stata letteralmente dominata dalla EF Pro Cycling, che ha inflitto distacchi molto pesanti a tutti gli avversari.
A dare il via alla corsa sono stati gli uomini della formazione italiana Vini Zabù, mentre i primi a far segnare un tempo interessante sono stati i corridori della Rally Cycling. che hanno fermato il crono su un tempo di poco superiore ai 19 minuti. Gli statunitensi hanno mantenuto la testa della graduatoria a lungo, anche dopo l’arrivo delle prime due formazioni WT al via, Movistar e Israel Start-Up Nation, che hanno concluso la prova rispettivamente al 7° e all’8° posto.
Successivamente è stata la Deceuninck-Quick Step a far segnare il miglior tempo provvisorio ma, contrariamente alle previsioni, la prova degli uomini di Lefevere è stata abbastanza sottotono. Dopo aver perso Álvaro Hodeg ed Mikkel Frølich Honorè nella parte iniziale, i belgi si sono disuniti a metà percorso, quando Jannik Steimle e Bert Van Lerberghe hanno perso contatto da Alaphilippe e Jungels, per poi ricongiungersi successivamente. I soli 15 secondi di vantaggio con cui hanno tagliato il traguardo davanti alla Rally Cycling lasciavano presagire che non sarebbe stato facile vincere.
E infatti il ‘Wolfpack’ è stato letteralmente surclassato dalla prestazione monstre degli uomini di EF Pro Cycling, forti della condizione di Sergio Higuita e Daniel Martínez, recenti vincitori rispettivamente dei campionati colombiani in linea e a cronometro, nonostante un Rigoberto Urán ancora non al meglio si è staccato nel finale, accusando un passivo di 3′37″. Sono stati, invece, ben 45 i secondi rifilati alla Deceuninck, mentre i Team Ineos – che aveva al via i vincitori del Giro e del Touir dello scorso anno, ha concluso la prova al 3° posto ad appena un secondo dalla formazione di Alaphilippe. Quarti si sono piazzati gli statunitensi della Rally Cycling, arrivati ad un minuto dai vincitori così come il Team UAE Emirates di Aru e Fernando Gaviria e la formazione Continental EPM-Scott, rispettivamente quinti e sesti per una questione di centesimi.
Il primo leader della corsa è così l’ecuadoregno Jonathan Caicedo, ovviamente a pari tempo con i compagni di squadra Higuita, Martínez, Tejay Van Garderen.
A questo punto sembrano proprio i due colombiani della formazione statunitense i principali favoriti per la vittoria nella corsa di casa, che domani proporrà una seconda tappa pianeggiante di 152 Km da Paipa a Duitama, sede dei mondiali del 1995.
Con ogni probabilità assisteremo ad un volatone nella cittadina dove 25 anni fa si laureò campione del mondo Abraham Olano.

Pierpaolo Gnisci

La formazione statunitense EF Pro Cycling detta legge sul velocissimo circuito di Tunja (foto Bettini)

La formazione statunitense EF Pro Cycling detta legge sul velocissimo circuito di Tunja (foto Bettini)

UNA CRONO TRA VIGNE, ELEFANTI E SCIMMIE

febbraio 11, 2020 by Redazione  
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Si torna tra i vigneti del Prosecco per una cronometro che fa il paio con quella disputata a queste latitudini nel 2015. Il percorso non sarà lo stesso di quella frazione, che prevedeva di percorrere quasi 60 Km contro il tempo, una distanza che favorì esageratamente i corridori più dotati sul passo e che decise le sorti del Giro ben prima di arrivare ai tapponi di montagna. Così non dovrebbe essere quest’anno perché gli organizzatori hanno quasi dimezzato il chilometraggio di quella crono, conservandone il tratto finale collinare e aggiungendoci l’ascesa al muro di Ca’ del Poggio, che potrebbe rivelarsi determinante per il successo nella tappa che darà la stura alle fasi finali del Giro 2020.

Un elefante in una cristalleria. Potremmo utilizzare questa figura per riassumere in poche parole la tappa a cronometro che si disputò tra i vigneti del Prosecco al Giro del 2015. I suoi effetti in classifica furono gli stessi che provocherebbe un pachiderma in una vetreria, sia per l’altisonante chilometraggio (quasi 60 Km, roba che non si vedeva dai tempi dei Tour di Indurain), sia per il percorso pianeggiante nella prima metà e morbidamente vallonato nel finale, sul quale i cronoman appiopparono pensati legnate agli scalatori puri. Si pensi solo ai distacchi subiti da parte di Fabio Aru e da Mikel Landa nei confronti di Alberto Contador che, pur non vincendo quella crono (la vittoria andò al bielorusso Vasil’ Kiryenka), quel giorno affibbiò 2’47” al corridore sardo e quattro minuti netti al basco, che al traguardo finale di Milano si ritrovarono in classifica alle spalle del “Pistolero” con passivi rispettivamente di 1’53” e di 3’05”. È chiaro che con un percorso dal chilometraggio più contenuto la storia di quel Giro sarebbe potuta essere diversa e che, se si cancellesse quella crono con un colpo di spugna, ora staremo qui a raccontare della vittoria finale di Landa, con un secondo appena di vantaggio su Aru e 55 su Contador.
Memori di questo precedente, quando è stato loro proposto di riportare una crono tra i vigneti del Prosecco gli organizzatori del Giro hanno subito capito che non era il caso di riproporre quel tracciato così com’era e si è scelto di “addomesticare l’elefante”, decapitandolo della prima parte del percorso, quella totalmente pianeggiante, e conservando “quasi” tali e quali le colline del finale. I 34 km della Conegliano-Valdobbiadene, infatti, ripercorreranno le medesime strade affrontate nel tratto conclusivo di quella crono, con una piccola variante all’inizio perché a San Pietro di Feletto non si salirà dalla strada principale, percorsa nella prova contro il tempo di cinque stagioni fa, ma dal versante di Ca’ del Poggio, quello del muro. E sarà un handicap di non poco conto per i cronoman, anche perché lo s’incontrerà pochi chilometri dopo la partenza e per molti potrebbe divenire una pesante zavorra che, per rimanere su tematiche enologiche, si potrebbe paragonare alla “scimmia” che grava sulle spalle di coloro che hanno alzato un po’ troppo il gomito. Le ripide inclinazioni del muro trevigiano, infatti, potrebbero intossicare non poco i muscoli e i suoi effetti farsi sentire nei successivi più veloci tratti e poi anche nella dolce ascesa che il tracciato prevede dopo il 25° Km.
Ci sarà anche un tratto subdolamente insidioso ed è quello che si affronterà uscendo da Conegliano, costituito da un rettilineo pianeggiante lungo quasi 6 Km. Percorrendo la strada che, dritta come un fuso, punta verso la catena delle Prealpi Bellunesi i corridori più dotati sul passo potrebbero essere invogliati a scatenare i loro “cavalli” perché su un percorso del genere potrebbero già distanziare gli scalatori di un paio di secondi al chilometro… invece dovranno correre con le briglie un po’ tirate perché è proprio al termine di questo rettifilo che s’incontrerà la svolta a sinistra con l’inizio del muro di Ca’ del Poggio. Sono appena 1100 metri, pari al 3,2% dell’intero tracciato di questa crono, ma i dati percentuali che più ci interessano sono quelli delle pendenze, e in questo caso si attestano al 12,7% la media e al 18%, numeri che i corridori già conoscono perché questa salita è già stata inserita in diverse occasioni nel percorso del Giro, la prima nel 2009 proprio nel finale di un’altra tappa con arrivo a Valdobbiadene, disputata però in linea e vinta allo sprint da Alessandro Petacchi. È evidente come una condotta troppo dispendiosa nel tratto iniziale potrebbe essere pagata a caro prezzo una volta imboccato il muro e se la citata “scimmia” dovesse palesarsi potrebbe rivelarsi molto difficile sbarazzarsi di lei, almeno nell’immediato. Anche perché, una volta terminato il muro, la strada continuerà a procedere in lieve salita per quasi un chilometro, sino allo scollinamento fissato nel centro di San Pietro di Feletto, presso il quale si trova una delle chiese più antiche della marca trevigiana, la pieve di San Pietro, dove non è solo possibile ammirare il prezioso ciclo di affreschi che l’adorna ma anche la spettacolare vista tutt’intorno sui colli del Prosecco ammantati di boschi e vigneti. La dolce discesa successiva, spezzata dopo un primo tratto da una breve e poco pendente risalita, farà planare i “girini” su Refrontolo, paesino conosciuto per una particolare tipologia di vino Marzemino che qui è prodotto e che è per l’appunto noto come “Refrontolo Passito D.O.C.G.”. Lasciato questo piccolo centro, che merita una sosta presso l’antico e delizioso Molinetto della Croda (risalente al 1630, nel 1977 vi sosterà anche la bellissima e indimenticata Laura Antonelli in una scena del film “Mogliamante”), s’intraprenderà la seconda, ultima e più lunga tratta di pianura, poco meno di 15 Km che i passisti avranno a completa disposizione per tentare d’arginare i danni eventualmente provocati dal precedente muro. Transitati di fronte al monumentale duomo di Pieve di Soligo, innalzato in stile neoromanico all’inizio del secolo scorso, rimanendo pianeggiante il percorso si accosterà al piede delle colline del Prosecco, che costituiscono al momento l’ultimo ingresso, in ordine di tempo, di un bene italiano nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, avvenuto nel 2019. Dominati dal complesso fortificato medioevale delle Torri di Credazzo si pedalerà ora sulle strade del comune di Farra di Soligo in direzione di Col San Martino dove, in vetta a una piccola elevazione, sin dal 1100 si staglia la chiesa di San Vigilio, anch’essa circondata da vigne e pure “dotata” di una bella vista panoramica. È qui che la strada tornerà a lievitare, anche se non sono assolutamente paragonabili al precedente muro i 2.2 Km al 5.4% che si dovranno affrontare per giungere al paesino di Guia, che è già una frazione del comune di Valdobbiadene, la cui chiesa parrocchiale si dice sia stata progettata dal celebre scultore Antonio Canova, nativo della non distante Possagno. A questa salita seguirà un tratto in quota di circa 3 Km e mezzo, in lieve falsopiano, prima di lanciarsi nella discesa che terminerà all’interno dell’abitato di Valdobbiadene e che è stata addolcita nel finale rispetto alla crono del 2015, evitando così un’insidiosa curva a gomito che il pomeriggio di cinque anni fa diede problemi a diversi corridori. Infine, si tornerà a salire nei 400 metri conclusivi al 5.5%, ma a quel punto non dovrebbe esserci più spazio per stravolgimenti. L’elefante, se anche stavolta si trovasse di passaggio dalle parti della Marca Trevigiana, a questo punto i suoi danni dovrebbe già averli fatti…

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Mire (220 metri). Valicata dalla SP 86 “delle Mire” nel corso della discesa da San Pietro di Feletto a Refrontolo

Nota

Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).

FOTOGALLERY

Castello di Conegliano

La svolta a sinistra ai piedi del muro di Cà del Poggio

Muro di Cà del Poggio

San Pietro di Feletto, Pieve di San Pietro

I colli del Prosecco visti da San Pietro di Feletto

Refrontolo, il Molinetto della Croda visto in “Mogliamante” (www.davinotti.com)

Refrontolo, il Molinetto della Croda visto in “Mogliamante” (www.davinotti.com)

Pieve di Soligo, Duomo di Santa Maria Assunta

Farra di Soligo, le Torri di Credazzo dominano i vigneti del Prosecco

Col San Martino, vista retrospettiva sulla chiesa di San Vigilio

Guia, la chiesa che si ritiene progettata dal Canova

Valdobbiadene, Duomo di Santa Maria Assunta

I vigneti del Prosecco e, in trasparenza, l’altimetria della quattordicesima tappa del Giro 2020 (donnasommeliereuropa.files.wordpress.com)

I vigneti del Prosecco e, in trasparenza, l’altimetria della quattordicesima tappa del Giro 2020 (donnasommeliereuropa.files.wordpress.com)

11-02-2020

febbraio 11, 2020 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR COLOMBIA 2.1

Il team statunitense EF Pro Cycling si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Tunja, percorrendo 16.7 Km in 18′01″ alla media di 55.62 Km/h. Ha preceduto di 45″ il team belga Deceuninck – Quick Step e di 46″ il team britannico Team INEOS. Miglior team italiano l’Androni Giocattoli – Sidermec, 12° a 1′34″. L’ecuadoregno Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (EF Pro Cycling) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dei colombiani Sergio Andrés Higuita García (EF Pro Cycling) e Daniel Felipe Martínez Poveda (EF Pro Cycling). Miglior italiano Fabio Aru (UAE-Team Emirates),18° a 1′00″

PETRONAS TOUR DE LANGKAWI (Malaysia)

Il malesiano Mohd Harrif Saleh (Terengganu Inc. TSG Cycling Team) si è imposto nella quinta tappa, Kuala Kubu Bharu – Ipoh, percorrendo 165.8 Km in 3h39′42″ alla media di 45.28 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Max Walscheid (NTT Pro Cycling) e l’italiano Matteo Pelucchi (Bardiani-CSF-Faizanè). L’italiano Danilo Celano (Team Sapura Cycling) è ancora leader della classifica con 30″ sul kazako Yevgeniy Fedorov (Vino – Astana Motors) e 35″ sul russo Artem Ovechkin (Terengganu Inc. TSG Cycling Team)

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