VANMARCKE TORNA AL SUCCESSO A PLOUAY
Sep Vanmarcke (EF – Education First) ha trionfato nella Bretagne Classic battendo Tiesj Benoot (Lotto Soudal) e Jack Haig (Mitchelton – Scott) dopo un’azione di ventidue chilometri. Il miglior italiano è stato Matteo Trentin (Mitchelton – Scott) arrivato ventiduesimo.
La cinquantatreesima edizione della Bretagne Classic presentava un percorso di 248 chilometri estremamente esigente con diverse côte e due tratti di “ribinou”, sterrato tipico della Bretagna particolarmente insidioso. Nel finale era presente il classico circuito di Plouay, che ospitò i mondiali del 2000 vinti dal lettone Romāns Vainšteins, con la Côte de Ty Marrec come ultima asperità. La fuga di giornata era formata di Romain Combaud (Delko Marseille Provence), Johan Le Bon (Vital Concept – B&B Hotels), Anthony Perez (Cofidis, Solutions Crédits) e Romain Sicard (Total Direct Énergie), che raggiungevano un vantaggio massimo di dieci minuti. Questi corridori venivano ripresi a 76 chilometri dall’arrivo, nel momento nel quale era Benoît Cosnefroy (AG2R La Mondiale) ad animare la corsa sulla Côte de Kaliforn e insieme a Simon Clarke (EF Education First) era tra i corridori più attivi nelle salite e nei tratti di sterrato seguenti; Clarke rimaneva successivamente coinvolto in una caduta insieme a Petr Vakoč (Deceuninck – Quick Step), lasciando Cosnefroy, Jack Haig (Mitchelton – Scott) e Rudy Molard (Groupama – FDJ) in testa fino ai -55, quando il gruppo di una quarantina di corridori si ricompattava. Matteo Trentin (Mitchelton – Scott), Oliver Naesen (AG2R La Mondiale) e Michael Valgren (Dimension Data) restavano attardati e riuscivano a rientrare ai -30, poco prima del primo passaggio sulla Côte de Ty Marrec dove il gruppo scoppiava con Trentin e Naesen ancora attardati, oltre alle difficoltà di Elia Viviani (Deceuninck – Quick Step). A 22.5 chilometri dall’arrivo erano Tiesj Benoot (Lotto Soudal) e Sep Vanmarcke (EF Education First) ad attaccare con Haig capace di rientrare su di loro in un secondo momento. Nel gruppo gli avversari iniziavano a guardarsi e la mancanza di gregari favoriva l’azione del terzetto, che riusciva a passare sotto allo striscione del traguardo con un vantaggio di una quarantina di secondi su un quintetto formato da Carlos Betancur (Movistar), Tony Gallopin (AG2R La Mondiale), Cyril Lemoine (Cofidis, Solutions Crédits), Florian Sénéchal (Deceuninck – Quick Step) e Matej Mohorič (Bahrain Merida). Il resto del gruppo riusciva a rientrare su di loro, ma i tre attaccanti conservavano cinquanta secondi fino all’ultimo passaggio della Côte de Ty Marrec, dove Benoot, Vanmarcke e Haig mantenevano l’accordo mentre in gruppo Greg Van Avermaet (CCC Team) attaccava inseguito da Cosnefroy, Valgren, Tim Wellens (Lotto Soudal) e Amund Grøndahl Jansen (Jumbo-Visma). L’accordo in testa terminava negli ultimi 1500 metri con Benoot che falliva il suo attacco mentre veniva sorpreso in contropiede da Vanmarcke, il quale riusciva con successo a prendere un vantaggio decisivo che lo portava finalmente al successo nel World Tour, cosa che gli mancava dalla Omloop Het Nieuwsblad del 2012. Benoot riusciva a concludere al secondo posto davanti ad Haig, mentre Valgren vinceva la volata del quarto posto davanti a Jansen.
Carlo Toniatti

Sep Vanmarcke vince l'edizione 2019 della classica bretone (foto Bettini)
POGAČAR, CHE SHOW A CORTALS D’ENCAMP! QUINTANA NUOVA MAGLIA ROSSA.
A Cortals d’Encamp, nella tappa finora più elettrizzante della Vuelta 2019, attacchi e contrattacchi sono il preludio alla vittoria di Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates), alla prima vittoria da professionista in una tappa di un grande giro. Nairo Quintana (Movistar), secondo di giornata, è la nuova maglia rossa ma nella prossima crono di Pau la perderà quasi certamente a vantaggio di Primož Roglič (Jumbo Visma), secondo a soli 6 secondi dal colombiano
La nona tappa della Vuelta 2019 è lunga poco meno di 95 km ma è un concentrato di salite. Da Andorra La Vella a Cortals d’Encamp sono 5 i GPM in programma e la pianura è quasi inesistente. Dopo la fuga di ieri che ha di nuovo stravolto la classifica generale con Nicolas Edet (Cofidis) in maglia rossa, stavolta i big torneranno ad impadronirsi dei piani alti della classifica. Dopo la partenza da Andorra si saliva subito in direzione Coll d’Ordino, dov’era posto il primo GPM al km 17. Su questa prima e regolare salita il gruppo imprimeva già un ritmo elevato, che faceva rimbalzare i velocisti nelle retrovie. Si formava una maxi fuga di una trentina di ciclisti tra i quali erano presenti anche compagni degli uomini di classifica come il terzetto della Jumbo Visma formato da Neilson Powless, Robert Gesink e Sepp Kuss; c’erano anche due corridori dell’Astana (Jakob Fuglsang e Gorka Izagirre) e due della Movistar (Marc Soler e Antonio Pedrero). Se questi uomini erano andati in avanscoperta per favorire un successivo attacco dei propri capitani, erano altresì presenti uomini da fuga come Pierre-Roger Latour (AG2R La Mondiale), Hermann Pernsteiner (Bahrain Merida), Felix Großschartner (Bora Hansgrohe), Lawson Craddock (EF Education First), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Ruben Guerreiro (Katusha Alpecin), Robert Power (Sunweb) e Jesús Herrada (Cofidis). Non mancavano altri ciclisti che, partiti da Torrevieja con le carte in regola per fare classifica, avevano finora piuttosto deluso le aspettative: tra di essi i nomi più altisonanti erano quelli di Wouter Poels (Team INEOS) e di Wilco Kelderman (Sunweb). Unico italiano presente era Matteo Fabbro (Katusha Alpecin). Era Mikel Bizkarra (Euskadi Basque Country – Murias) a scollinare in prima posizione sul Coll d’Ordino. A 50 km dall’arrivo la fuga aveva un vantaggio sul gruppo maglia rossa che sfiorava i 4 minuti. Carl Fredrik Hagen (Lotto Soudal), già protagonista nella fuga di ieri, era la virtuale maglia rossa. Sugli aspri tornanti del Coll de la Gallina, secondo GPM in programma e certamente il più duro con diversi tratti superiori al 10%, il Team Movistar tirava il gruppo maglia rossa. Dalla fuga provavano a staccarsi Tai Gheoghegan Hart (Team INEOS) e Geoffrey Bouchard (AG2R La Mondiale). Era quest’ultimo ad accelerare ulteriormente ed ad accumulare chilometro dopo chilometro secondi preziosi sul gruppo dei fuggitivi, ormai scoppiato. Come scoppiato era anche il gruppo maglia rossa, con Nicolas Edet diperso nelle retrovie. Il ritmo imposto da Jumbo e Astana aveva ridotto il gruppo dei big di classifica ad una decina di unità e, come già accaduto in alcune tappe precedenti, i più in forma – ovvero Miguel Ángel López (Astana), Primož Roglič (Jumbo Visma), Alejandro Valverde e Nairo Quintana (Movistar) – restavano da soli a circa 20 km dall’arrivo. Ai meno 18, sulle prime rampe dell’Alto de la Comella, era proprio López a partire in contropiede. Valverde, Quintana e Roglič non rispondevano all’attacco di “Superman”, il quale guadagnava una ventina di secondi sui diretti avversari. Bouchard, nel frattempo, a 14 km dal termine manteneva 1 minuto di vantaggio sugli ex compagni di fuga. López trovava per strada Fuglsang che gli dava un aiuto non indifferente. Era di una quarantina di secondi, a 13 km dall’arrivo, il vantaggio di López sul gruppo Valverde, nel quale erano rientrati altri ciclisti come Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e Rafał Majka (Bora Hansgrohe). Nel frattempo Geoghegan Hart e Ben O’Connor (Dimension Data) avevano raggiunto Bouchard in testa alla corsa. Da dietro López e il gruppo Valverde rinvenivano prepotentemente sui tre di testa. Sulla salita finale verso il traguardo di Cortals d’Encamp avveniva il più classico dei rimescolamenti. I tre di testa venivano ripresi da López, che a sua volta veniva ripreso dal gruppo Valverde. Contrattaccavano così a circa 3 km dall’arrivo Quintana e Pogačar, con lo sloveno particolarmente attivo che accelerava ripetutamente e infine staccava il colombiano a poco più di un chilometro dall’arrivo. Pogačar si imponeva così in una tappa scoppiettante che ha riservato molte sorprese nel finale, complici anche la pioggia e un tratto sterrato di 4 Km che si doveva percorrere subito prima d’imboccare l’ascesa conclusiva. Con 23 secondi di ritardo giungeva Quintana mentre dopo 48 secondi Roglič aveva la meglio su Valverde per la terza posizione. Tappa da dimenticare per gli italiani con Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo) primo dei nostri al traguardo dopo quasi 8 minuti e l’atteso Fabio Aru (UAE-Team Emirates) sprofondato ad oltre mezz’ora. In classifica generale Quintana è la nuova maglia rossa con 6 secondi di vantaggio su Roglič e 17 secondi di vantaggio su Valverde. Domani è in programma il primo giorno di riposo mentre martedì si ripartirà da Pau con una cronometro individuale di 36 Km nella quale lo sloveno potrà sferrare l’attacco alla maglia rossa.
Giuseppe Scarfone

Tadej Pogačar vince il tappone pirenaico della 74a edizione del Giro di Spagna (Getty Images)
01-09-2019
settembre 1, 2019 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si è imposto nella nona tappa, Andorra la Vella – Cortals d’Encamp, percorrendo 94.4 Km in 2h58′09″ alla media di 31.79 Km/h. Ha preceduto di 23″ il colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas (Movistar Team) e di 48″ il connazionale Primož Roglič. Miglior italiano Ganluca Brambilla (Trek – Segafredo), 30° a 7′54″. Quintana Rojas è la nuova maglia rossa con 6″ su Roglič e 17″ sul connazionale Miguel Ángel López Moreno. Miglior italiano Brambilla, 29° a 25′42″
BRETAGNE CLASSIC – OUEST FRANCE
Il belga Sep Vanmarcke (EF Education First) si è imposto nella corsa francese, circuito di Plouay, percorrendo 248.1 Km in 6h12′23″ alla media di 39.97 Km/h. Ha preceduto di 3″ il connazionale Tiesj Benoot e l’australiano Jack Haig. Miglior italiano Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), 22° a 47″
DEUTSCHLAND TOUR
L’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Eisenach – Erfurt, percorrendo 159.5 Km in 3h44′48″ alla media di 42.57 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) e il norvegese Alexander Kristoff. Il belga Jasper Stuyven (Trek – Segafredo) si impone in classifica con 3″ su Colbrelli e 12″ su Lampaert
GRAND PRIX INTERNATIONAL DE LA VILLE DE NOGENT-SUR-OISE
Il belga Emiel Vermeulen (Natura4Ever – Roubaix Lille Métropole) si è imposto nella corsa francese, circuito di Nogent-sur-Oise, percorrendo 168 Km in 3h33′51″ alla media di 47.14 Km/h. Ha preceduto di 42″ i francesi Maxime Urruty e Samuel Roux. Due italiani in gara: Mattia Petrucci (Equipe continentale Groupama-FDJ) 16° a 1′09″, Cristian Scaroni (Equipe continentale Groupama-FDJ), 64° a 2′32″
GROTE PRIJS JEF SCHERENS – RONDOM LEUVEN
L’italiano Niccolò Bonifazio (Team Total Direct Énergie) si è imposto nella corsa belga, circuito di Lovanio, percorrendo 185.7 Km in 4h16′50″ alla media di 43.38 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Hugo Hofstetter e il belga Timothy Dupont. In gara anche l’italiano Samuele Zoccarato (IAM Excelsior), 62° a 53″
CROATIA-SLOVENIA
Lo sloveno Marko Kump (Adria Mobil) si è imposto nella corsa croato-slovena, Zagabria – Novo Mesto, percorrendo 181.6 Km in 4h09′39″ alla media di 43.65 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Rok Korošec e Tilen Finkšt . Miglior italiano Samuele Rivi (Tirol KTM Cycling Team), 11°.
GIRO DI GERMANIA: ASGREEN BATTE STUYVEN, CHE SI CONSOLA CON LA MAGLIA DI LEADER
La terza tappa del Deutschland Tour è terminata con colpo di mano effettuato da Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step) e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) e con uno sprint a due vinto dal corridore danese sul belga; il primo gruppetto, regolato da Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) giungeva a 17”.
Nelle previsioni per la tappa odierna già si era detto che si poteva trattare di una frazione aperta a tutte le soluzioni, ma nel finale, battagliato anche oggi, è successo quello che non ti aspetti. È stato sufficiente per Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step), tallonato da Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), alzare la velocità nell’ultima discesa e guadagnare prima qualche metro, poi qualche secondo, nei confronti del gruppetto principale, gap mantenuto fino all’arrivo.
La tappa, lunga 189 chilometri, nel complesso si poteva considerarla impegnativa, sebbene non impossibile, disegnata con un finale mosso, caratterizzato da tre strappi impegnativi ma brevi negli ultimi trenta chilometri, con l’ultimo di questi posto a dieci chilometri dal traguardo di Eisenach.
Nella parte iniziale della corsa si forma una fuga composta da tre corridori di spessore, Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Miká Heming (Dauner D&DQ-Akkon). I battistrada, nel corso della loro azione, riusciranno a guadagnare anche sette minuti sul gruppo, ma alla lunga sia la fatica, sia la defezione di Heming – che alza bandiera bianca ad una sessantina di chilometri dal traguardo – complicherà la loro azione, che si concluderà a meno di trenta chilometri dalla conclusione.
Sull’ultimi strappo è Alexey Lutsenko (Astana) che prova a far saltare il banco, ma la sua azione gli consente solo di guadagnare i secondi d’abbuono previsti allo “sprint bonus” e sarà un gruppetto di 16 corridori a giocarsi la vittoria. Quando forse un altro sprint appariva come la soluzione più probabile, ecco il colpo di scena: Asgreen accelera in discesa e con Stuyven trova subito l’accordo. La coppia al comando guadagna sempre più terreno anche perché tra gli inseguitori regna una buona dose di anarchia. Sono i due di testa a giocarsela allo sprint, ma non c’è storia perchè Asgreen vince nettamente, favorito dal fatto che Stuyven era in lotta per la maglia di leader ed è arrivato al traguardo senza energie sufficienti per una volata di potenza. Dietro di loro, a 17”, giunge quel che era rimasto del gruppo, regolato da Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) su Yves Lampaert (Deceuninck-Quick Step), Tom-Jelte Slagter (Dimension Data), Marc Hirschi (Sunweb), Toms Skujiņš (EF Education First), Jens Keukelaire (Lotto-Soudal), Diego Ulissi (UAE-Emirates) e Jhonatan Narváez (Ineos). La nuova classifica generale vede quindi Stuyven nuovo leader, con un vantaggio di 13” su Colbrelli e 18” su Lutsenko. Oggi impegnativa frazione conclusiva di 159 Km da Eisenach e Erfurt, con un tracciato di media montagna nella fase centrale e un circuito cittadino finale da ripetere due volte, caratterizzato da una lieve salitella che conduce al traguardo.
Paolo Terzi

La vittoria di Asgreen ad Eisenach (foto Bettini)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: ANDORRA LA VELLA – CORTALS D’ENCAMP
settembre 1, 2019 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È un tappone atipico per via degli appena 94.4 Km da percorrere, ma è una frazione che potrebbe fare molto male quella interamente disegnata sulle strade del principato d’Andorra, seguendo un clichè già proposto lo scorso anno e nel 2015. In quest’ultimo caso, che pure prevedeva l’arrivo nella stazione di sport invernali di Cortals d’Encamp, la tappa si rivelò una delle giornate chiave di quell’edizione della Vuelta, che vide il nostro Fabio Aru conquistare quella maglia “roja” che poi porterà fino a Madrid, interregno di Tom Dumoulin a parte. Nel volgere di meno di 100 Km saranno così concentrate cinque salite impegnative e la prima di queste, il Coll d’Ordino (9 Km al 5% per arrivare fino a quasi 2000 metri di quota), sarà affrontata subito in partenza. A metà tappa si dovrà superare quello è il passo più difficile di giornata, quel Coll de la Gallina (12.2 Km all’8.3%) che lo scorso anno, risalito dal versante opposto, ospitò l’arrivo dell’ultima tappa di montagna, vinta da uno dei più promettenti giovani del movimento spagnolo, Enric Mas. Infine, a ridosso dell’ascesa finale di 6 Km all’8.3% si dovranno affrontare due salite brevi ma dalle pendenze nutrite come gli alti della Comella (4 Km all’8.6%) e di Engolaster (5 Km all’8.1%) ed anche una porzione di quasi 4 Km di strada sterrata, percorrendo la quale i corridori potrebbero anche trovare tratti infangati a causa della pioggia prevista per la giornata di domenica. Dopo la fuga di Igualada e l’avvicendamento al vertice della classifica di Edet la maglia rossa potrebbe nuovamente cambiare padrone.
METEO VUELTA
Andorra la Vella: temporale con pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 22.8°C, vento moderato da SW (10-14 Km/h), umidità al 50%
Andorra la Vella (Km 36,7): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 21.8°C, vento moderato da SW (11-14 Km/h), umidità al 55%
Andorra la Vella (Km 71.1): temporale con pioggia modesta (0.6 mm), 20.6°C, vento moderato da SW (10-14 Km/h), umidità al 63%
Cortals d’Encamp: previsioni non disponibili
UN PO’ DI STORIA
Con la tappa di quest’anno fanno 24, tante sono le volte che una frazione della Vuelta è terminata su di un traguardo andorrano. La capitale Andorra la Vella – quest’anno sede di partenza – è stata “porto” d’arrivo della corsa spagnola complessivamente sei volte, la prima nel 1985 e l’ultima nel 2017, quando a imporsi fu Vincenzo Nibali, seconda affermazione italiana dopo quella di Guido Bontempi nel 1991. Lo stesso numero di traguardi vanta la località di sport invernali di Arcalís, che in due occasioni è stata sede d’arrivo anche al Tour: “battezzata” ciclisticamente nel 1994 dal successo del colombiano Ángel Camargo, ha visto imporsi per l’ultima volta il russo Denis Menchov nel 2007. In tre occasioni si è arrivati a Pal, al termine di un’altra ascesa che è stata pure inserita nel percorso della Grande Boucle, e in particolare qui si ricorda la doppietta dell’indimenticato José María Jiménez, conseguita nel 1998 e nel 2001. Anche il Coll de la Gallina, sul percorso della frazione andorrana di quest’anno, è a quota 3 e tra i vincitori lassù c’è anche un italiano, Daniele Ratto, a segno nel 2013. L’Alto de la Rabassa ha all’attivo due arrivi di tappa (nel 2008 vittoria di Alessandro Ballan, una ventina di giorni prima dell’affermazione ai mondiali di Varese), lo stesso numero che raggiungerà quest’anno Cortals d’Encamp, dove nel 2015 s’impose lo spagnolo Mikel Landa. Infine, un traguardo a testa hanno ospitato la località di sport invernali di Grau Roig (nel 1987, quando si impose lo spagnolo Jesús Ibáñez) e il Port d’Envalira, il passo più elevato dell’intera catena pirenaica, ai cui 2409 metri giunse per primo Alejandro Valverde nel 2003.
Mauro Facoltosi
Vista panoramica dalla strada verso Cortals d'Encamp e, in trasparenza, l'altimetria della nona tappa della Vuelta 2019 (1001puertosdemontana.blogspot.com)