POGAČAR, CHE SHOW A CORTALS D’ENCAMP! QUINTANA NUOVA MAGLIA ROSSA.

settembre 1, 2019
Categoria: News

A Cortals d’Encamp, nella tappa finora più elettrizzante della Vuelta 2019, attacchi e contrattacchi sono il preludio alla vittoria di Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates), alla prima vittoria da professionista in una tappa di un grande giro. Nairo Quintana (Movistar), secondo di giornata, è la nuova maglia rossa ma nella prossima crono di Pau la perderà quasi certamente a vantaggio di Primož Roglič (Jumbo Visma), secondo a soli 6 secondi dal colombiano

La nona tappa della Vuelta 2019 è lunga poco meno di 95 km ma è un concentrato di salite. Da Andorra La Vella a Cortals d’Encamp sono 5 i GPM in programma e la pianura è quasi inesistente. Dopo la fuga di ieri che ha di nuovo stravolto la classifica generale con Nicolas Edet (Cofidis) in maglia rossa, stavolta i big torneranno ad impadronirsi dei piani alti della classifica. Dopo la partenza da Andorra si saliva subito in direzione Coll d’Ordino, dov’era posto il primo GPM al km 17. Su questa prima e regolare salita il gruppo imprimeva già un ritmo elevato, che faceva rimbalzare i velocisti nelle retrovie. Si formava una maxi fuga di una trentina di ciclisti tra i quali erano presenti anche compagni degli uomini di classifica come il terzetto della Jumbo Visma formato da Neilson Powless, Robert Gesink e Sepp Kuss; c’erano anche due corridori dell’Astana (Jakob Fuglsang e Gorka Izagirre) e due della Movistar (Marc Soler e Antonio Pedrero). Se questi uomini erano andati in avanscoperta per favorire un successivo attacco dei propri capitani, erano altresì presenti uomini da fuga come Pierre-Roger Latour (AG2R La Mondiale), Hermann Pernsteiner (Bahrain Merida), Felix Großschartner (Bora Hansgrohe), Lawson Craddock (EF Education First), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Ruben Guerreiro (Katusha Alpecin), Robert Power (Sunweb) e Jesús Herrada (Cofidis). Non mancavano altri ciclisti che, partiti da Torrevieja con le carte in regola per fare classifica, avevano finora piuttosto deluso le aspettative: tra di essi i nomi più altisonanti erano quelli di Wouter Poels (Team INEOS) e di Wilco Kelderman (Sunweb). Unico italiano presente era Matteo Fabbro (Katusha Alpecin). Era Mikel Bizkarra (Euskadi Basque Country – Murias) a scollinare in prima posizione sul Coll d’Ordino. A 50 km dall’arrivo la fuga aveva un vantaggio sul gruppo maglia rossa che sfiorava i 4 minuti. Carl Fredrik Hagen (Lotto Soudal), già protagonista nella fuga di ieri, era la virtuale maglia rossa. Sugli aspri tornanti del Coll de la Gallina, secondo GPM in programma e certamente il più duro con diversi tratti superiori al 10%, il Team Movistar tirava il gruppo maglia rossa. Dalla fuga provavano a staccarsi Tai Gheoghegan Hart (Team INEOS) e Geoffrey Bouchard (AG2R La Mondiale). Era quest’ultimo ad accelerare ulteriormente ed ad accumulare chilometro dopo chilometro secondi preziosi sul gruppo dei fuggitivi, ormai scoppiato. Come scoppiato era anche il gruppo maglia rossa, con Nicolas Edet diperso nelle retrovie. Il ritmo imposto da Jumbo e Astana aveva ridotto il gruppo dei big di classifica ad una decina di unità e, come già accaduto in alcune tappe precedenti, i più in forma – ovvero Miguel Ángel López (Astana), Primož Roglič (Jumbo Visma), Alejandro Valverde e Nairo Quintana (Movistar) – restavano da soli a circa 20 km dall’arrivo. Ai meno 18, sulle prime rampe dell’Alto de la Comella, era proprio López a partire in contropiede. Valverde, Quintana e Roglič non rispondevano all’attacco di “Superman”, il quale guadagnava una ventina di secondi sui diretti avversari. Bouchard, nel frattempo, a 14 km dal termine manteneva 1 minuto di vantaggio sugli ex compagni di fuga. López trovava per strada Fuglsang che gli dava un aiuto non indifferente. Era di una quarantina di secondi, a 13 km dall’arrivo, il vantaggio di López sul gruppo Valverde, nel quale erano rientrati altri ciclisti come Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e Rafał Majka (Bora Hansgrohe). Nel frattempo Geoghegan Hart e Ben O’Connor (Dimension Data) avevano raggiunto Bouchard in testa alla corsa. Da dietro López e il gruppo Valverde rinvenivano prepotentemente sui tre di testa. Sulla salita finale verso il traguardo di Cortals d’Encamp avveniva il più classico dei rimescolamenti. I tre di testa venivano ripresi da López, che a sua volta veniva ripreso dal gruppo Valverde. Contrattaccavano così a circa 3 km dall’arrivo Quintana e Pogačar, con lo sloveno particolarmente attivo che accelerava ripetutamente e infine staccava il colombiano a poco più di un chilometro dall’arrivo. Pogačar si imponeva così in una tappa scoppiettante che ha riservato molte sorprese nel finale, complici anche la pioggia e un tratto sterrato di 4 Km che si doveva percorrere subito prima d’imboccare l’ascesa conclusiva. Con 23 secondi di ritardo giungeva Quintana mentre dopo 48 secondi Roglič aveva la meglio su Valverde per la terza posizione. Tappa da dimenticare per gli italiani con Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo) primo dei nostri al traguardo dopo quasi 8 minuti e l’atteso Fabio Aru (UAE-Team Emirates) sprofondato ad oltre mezz’ora. In classifica generale Quintana è la nuova maglia rossa con 6 secondi di vantaggio su Roglič e 17 secondi di vantaggio su Valverde. Domani è in programma il primo giorno di riposo mentre martedì si ripartirà da Pau con una cronometro individuale di 36 Km nella quale lo sloveno potrà sferrare l’attacco alla maglia rossa.

Giuseppe Scarfone

Tadej Pogačar vince il tappone pirenaico della 74a edizione del Giro di Spagna (Getty Images)

Tadej Pogačar vince il tappone pirenaico della 74a edizione del Giro di Spagna (Getty Images)

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