BAKAERT – GAUDIN, LOTTA A DUE PER IL TRO-BRO LÉON
Il Tro-Bro Léon è una corsa strana. Si corre in Bretagna sfruttando i “ribinoù”, le strade sterrate che caratterizzano la regione. L’edizione odierna è stata caratterizzata dalla fuga del capitano della Wanty-Groupe Gobert Fredrick Backaert e di Damien Gaudin, vestito dei colori dell’Armée de Terre, capaci di tenere a bada uno squadrone come la FdJ, impegnata in forze nell’inseguimento dei due fuggitivi.
Molto prima che la “Strade Bianche” irrompesse nel ciclismo mondiale portando il fascino degli sterrati senesi alla ribalta in quel della Bretagna si correva il Tro-Bro Léon, ovvero il Giro del Pays de Léon in bretone. La corsa, nata nel 1984 come gara per dilettanti, dal 1999 è stata promossa nel calendario professionistico e vanta un discreto albo d’oro.
La sua caratteristica principale è quella di disputarsi sulla rete dei “ribinoù”, le strade sterrate che caratterizzano il dipartimento del Finistère.
Su un tracciato ricco di tratti sterrati, ben 25, si deve essere trovato a suo agio un “militare” dell’Armée de Terre, la squadra dell’esercito transalpino, l’esperto Damien Gaudin. Il vincitore odierno, che vanta anche un quinto posto alla Roubaix del 2013, è stato l’animatore della fuga di giornata insieme al belga, nonché capitano della Wanty-Groupe Gobert, Fredrick Backaert. I due sono stati capaci di tenere a bada la rimonta del gruppo, pilotato senza risparmio di energie dalla FdJ di Arnaud Démare, desideroso di incamerare più punti possibili per la Coppa di Francia.
La volata dei due fuggitivi ha visto il predominio assoluto del francese, dopo che Backaert, più in riserva del compagno di viaggio, aveva giocato d’astuzia provando a sorprenderlo, ma senza successo.
La volata del gruppo, lanciato nell’infruttuosa rimonta e piombato sul traguardo di Lanillis con 7″ di ritardo, è stato vinta da Benjamin Giraud (Delko Marseille Provence KTM) davanti al leader della Coppa di Francia Laurent Pichon (Fortuneo – Vital Concept). Settimo si è piazzato Arnaud Démare (FDJ), mentre si segnala la nona piazza Sylvain Chavanel (Direct Énergie).
Mario Prato
ORDINE D’ARRIVO
1 Damien Gaudin (Fra) Armee de Terre 4:50:22
2 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:02
3 Benjamin Giraud (Fra) Delko Marseille Provence KTM 0:00:07
4 Laurent Pichon (Fra) Fortuneo – Vital Concept
5 Kevin Le Cunff (Fra) HP BTP – Auber 93
6 Mathias De Witte (Bel) Cibel – Cebon
7 Arnaud Demare (Fra) FDJ
8 Damien Touze (Fra) HP BTP – Auber 93
9 Sylvain Chavanel (Fra) Direct Energie
10 Hugo Hofstetter (Fra) Cofidis, Solutions Credits
11 Fabien Canal (Fra) Armee de Terre
12 Julien Loubet (Fra) Armee de Terre
13 Evaldas Siskevicius (Ltu) Delko Marseille Provence KTM
14 Guillaume Levarlet (Fra) Wanty – Groupe Gobert
15 Erwann Corbel (Fra) Fortuneo – Vital Concept
16 Anthony Delaplace (Fra) Fortuneo – Vital Concept
17 Rudy Barbier (Fra) AG2R La Mondiale
18 Mikel Iturria Segurola (Spa) Euskadi Basque Country – Murias
19 Perrig Quemeneur (Fra) Direct Energie 0:00:10
20 Pierre Luc Perichon (Fra) Fortuneo – Vital Concept
21 Stijn Devolder (Bel) Veranda’s Willems Crelan
22 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:27
23 Mickael Delage (Fra) FDJ 0:00:35
24 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ 0:01:08
25 Nans Peters (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:12
26 Mihkel Räim (Est) Israel Cycling Academy
27 Dimitri Claeys (Bel) Cofidis, Solutions Credits 0:01:14
28 Félix Pouilly (Fra) Roubaix – Lille Metropole 0:01:42
29 Thibault Ferasse (Fra) Armee de Terre
30 Jimmy Turgis (Fra) Cofidis, Solutions Credits
31 Alo Jakin (Est) HP BTP – Auber 93
32 Angel Madrazo (Spa) Delko Marseille Provence KTM 0:01:44
33 Connor Swift (GBr) Madison Genesis
34 Olivier Le Gac (Fra) FDJ 0:01:49
35 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 0:01:51
36 Gaetan Bille (Bel) Veranda’s Willems Crelan 0:04:08
37 Carl Fredrik Hagen (Nor) Joker Icopal 0:04:11
38 Zakkari Dempster (Aus) Israel Cycling Academy
39 Jeremy Cornu (Fra) Direct Energie 0:04:16
40 Torkil Veyhe (Den) Coloquick – Cult 0:04:23
41 Dennis Bakker (Ned) Delta Cycling Rotterdam 0:05:23
42 Jimmy Janssens (Bel) Cibel – Cebon 0:05:28
43 Thierry Hupond (Fra) Delko Marseille Provence KTM
44 Aitor Gonzalez (Spa) Euskadi Basque Country – Murias
45 Jonathan McEvoy (GBr) Madison Genesis
46 Kevin De Jonghe (Bel) Cibel – Cebon
47 Romain Cardis (Fra) Direct Energie
48 Robby Cobbaert (Bel) Cibel – Cebon
49 Beñat Txoperena Matxikote (Spa) Euskadi Basque Country – Murias
50 Arnaud Gerard (Fra) Fortuneo – Vital Concept
51 Jérémy Lecroq (Fra) Roubaix – Lille Metropole
52 Joeri Stallaert (Bel) Cibel – Cebon
53 Thomas Boudat (Fra) Direct Energie 0:05:33
54 Gediminas Bagdonas (Ltu) AG2R La Mondiale 0:08:37
55 Jetse Bol (Ned) Manzana Postobon
56 Ike Groen (Ned) Delta Cycling Rotterdam 0:09:17
57 Kenny Dehaes (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:10:23
58 Martin Mortensen (Den) Coloquick – Cult
59 Timothy Dupont (Bel) Veranda’s Willems Crelan
60 Tyler Williams (USA) Israel Cycling Academy 0:10:55
61 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale
62 Christian Moberg Jörgensen (Den) Coloquick – Cult
63 Quentin Pacher (Fra) Delko Marseille Provence KTM
64 Gotzon Udondo Santamaria (Spa) Euskadi Basque Country – Murias 0:13:54

Il francese Gaudin fa sua la ''Strade Bianche'' di Francia, il Tro-Bro Léon (foto Nicolas Créach)
17-04-2017
aprile 17, 2017 by Redazione
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TOUR OF THE ALPS
L’italiano Michele Scarponi (Astana Pro Team) si è imposto nella prima tappa, Kufstein – Innsbruck (Hungerburg), percorrendo 142.3 Km in 3h32′15″ alla media di 40.226 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Thomas e il il francese Pinot. Scarponi è il primo leader della classifica con 4″ su Thomas e 6″ su Pinot.
TRO-BRO LÉON
Il francese Damien Guadin (Equipe Cycliste Armée de Terre) si è imposto nella corsa francese, circuito di Lannilis, percorrendo 203.9 Km in 4h50′22″ alla media di 42.133 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Backaert e di 7″ il connazionale Giraud. Ritirato l’unico italiano in gara, Simone Antonini (Wanty – Groupe Gobert)
ARIA DI GIRO: LA CORSA ROSA BUSSA ALLE PORTE
aprile 17, 2017 by Redazione
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Il Giro bussa alle porte ed è ora di fare gli ultimi “tagliandi” in vista della partenza della corsa rosa, prevista per il 5 maggio in quel d’Alghero. La seconda parte di aprile propone così una serie di brevi ma intense corse a tappe che serviranno ai pretendendi al successo al Giro per rifinire la preparazione. Ci sarà solo l’imbarazzo della scelta fra Trentino e Croazia, Romandia e Yorkshire.
Mancano solo tre settimane alla partenza del Giro e nell’aria già comincia a sentirsi la fragranza della corsa rosa che si sta per avvicinare. Nei venti giorni precedenti la partenza del Giro il calendario propone, infatti, alcune tra le più attese corse a tappe minori della stagione che, da sempre, sono state individuate dai pretendenti al successo finale nel Giro come ideali “palestre” per gli ultimi test, per scoprire se si è già in condizione o se occorre dare un’accelerata alla preparazione, che mai come quest’anno dovrà essere ottimale, senza lasciare nulla al caso e senza nemmeno esagerare, per non spremersi troppo in vista di una prima settimana della corsa rosa che, per com’è stata disegnata, chiederà di essere subito al top della forma.
Chi punta a vestirsi di rosa a Milano avrà l’imbarazzo della scelta poiché tra il 17 e il 30 aprile si avvicendano quattro interessantissime gare, la prima delle quali può apparire come una novità a chi poco ha seguito le vicende di questo sport in questi ultimi mesi: quel Tour of the Alps che scatterà il giorno di Pasquetta altro non è che il glorioso Giro del Trentino che, giunto alla sua 41a edizione, s’è rifatto il look cambiando non solo il nome ma anche la durata, con l’aggiunta di una giornata di gara, e l’estensione territoriale perché dal 2017 sarà coinvolta nel tracciato anche l’Austria, che quest’anno accoglierà le prime due delle cinque frazioni in programma, tutte caratterizzate da percorsi di montagna e, quindi, tutte decisive ai fini della classifica. Niente spazio, dunque, per giornate interlocutorie destinate ai velocisti e per la tradizionale cronosquadre che aveva aperto le ultime edizioni. Il primo Tour of the Alps – che, tra i grandi nomi, vedrà al via lo spagnolo Landa, il britannico Thomas e il francese Pinot – scatterà oltreconfine, dalla località tirolese di Kufstein, per concludersi dopo 142 Km a Innsbruck, dove il traguardo non sarà collocato nel centro della cittadina che l’anno prossimo ospiterà i campionati del mondo ma in località Hungerburg, percorsa una salita finale di 3,7 km al 7%. Partenza e arrivo in Austria anche per la seconda tappa, che terminerà a Innervillgraten dopo 181 Km e aver attraversato per un lungo tratto l’Italia, tra il Passo del Brennero e il valico doganale di Prato alla Drava, incontrando le principali difficoltà altimetriche negli ultimi 27 Km, una volta rientrati sulle strade del Tirolo: qui la breve ma ripida salita di Sankt Justina (4,8 Km all’8,2%) anticiperà la pedalabile ascesa finale verso il traguardo (8,3 Km al 3,1%), alla vigilia della tappa regina della corsa. È in programma mercoledì 19 aprile quando, entrati definitivamente in Italia, si correrà da Villabassa alla Val di Funes, arrivo in salita di 8,7 Km al 6,5% che i corridori affronteranno dopo aver percorso 143 Km infarciti da due succulenti ascese, prima quella verso i quasi 2000 metri del Passo delle Erbe (16,8 Km al 6%), scalato in diverse occasioni al Giro d’Italia, e poi quella inedita e molto impegnativa dell’Alpe di Rodengo, 12,7 Km al 7% dei quali i primi 8 salgono al 9,7% medio.
Alla frazione più impegnativa seguirà quella apparentemente più soft, che riporterà il gruppo sulle strade del Trofeo Melinda, corsa professionistica in linea che si è ufficialmente disputata l’ultima volta nel 2014 e che dall’anno successivo è stata “assorbita” dal Giro del Trentino, divenendone una delle tappe. Il percorso, 165 Km da Bolzano a Cles, proporrà l’ascesa al Passo della Mendola per poi ricalcare fedelmente il finale della tappa vinta lo scorso anno dall’estone Tanel Kangert, che proponeva a 35 Km dalla conclusiva l’arcigna salita della Forcella di Brez, 6 Km al 10,2%. L’atto conclusivo del Tour of the Alps non sarà la solita tappa-passerella di fine corsa ma ancora una frazione in grado di ribaltare le sorti della corsa perché i quasi 200 Km della Smarano-Trento porteranno i corridori sul celebre Monte Bondone, anche se l’ascesa dell’impresa di Charly Gaul al Giro del 1956 sarà scalata dal più facile dei suoi tre versanti (19,6 Km al 6%), per poi scendere su Trento da quello più ripido e superare infine a 9 Km dal traguardo la corta ma intensa salita delle Novaline, 2500 metri all’8,6% con i 500 metri conclusivi al 13,3% ed una stilettata al 17%.
Quasi in contemporanea sulla penisola balcanica si correrà la dodicesima edizione del Giro di Croazia, corsa salita alla grande ribalta proprio in questa stagione in seguito al “trasloco” da aprile a ottobre del Giro di Turchia, che nel corso degli anni aveva saputo attirare al via anche grandi nomi del ciclismo grazie alla possibilità di gareggiare in una zona climaticamente calda e a tracciati stimolanti e completi che offrivano possibilità di vittoria sia ai velocisti, sia ai finisseur ed anche agli scalatori di razza. La particolare situazione politica che sta attraversando la nazione turca aveva, però, scoraggiato molte formazioni che avevano fatto sapere di non essere molto propense a schierarsi ai nastri di partenza e così gli organizzatori hanno pensato di rinviare la corsa in autunno, creando un “buco” in calendario del quale subito hanno approfittato gli organizzatori del corsa croata, anche negli anni scorsi disputata nel mese d’aprile. Con la prospettiva di avere al via i grandi nomi del ciclismo – e, infatti, prenderà parte alla corsa nientemento che Vincenzo Nibali – si è così optato per un inasprimento del tracciato inserendo un secondo arrivo in salita accanto a quel Monte Maggiore proposto nelle ultime due edizioni, ma anche introducendo parecchi chilometri di trasferimento che sicuramente potrebbero suscitare qualche malumore in gruppo. Il più consistente sarà quello di quasi 500 Km che si dovrà affrontare dopo la prima tappa, una delle più lunghe ma anche una delle più semplici, che si disputerà martedì 18 aprile tra Osijek e Koprivnica dove si giungerà dopo aver percorso 227 Km movimentati solo da un GPM di 3a categoria collocato a una ventina di chilometri dalla conclusione. Raggiunta in autostrada la Dalmazia, dalla località di Trogir – nota in Italia come Traù – partirà la tappa più corta (123 Km) e al contempo più impegnativa, che terminerà con il difficile arrivo in salita “nuovo”, previsto ai 1728 metri del Biocovo, la seconda montagna per altitudine della Croazia: per raggiungerne la vetta i corridori dovranno affrontare un’ascesa lunga quasi 30 Km (media del 5,8%) che riserverà le pendenze più rilevanti nella seconda parte di quella che è stata considerata come una delle rotabili più spettacolari d’Europa. Gli scenari dalmati saranno protagonisti anche il terzo giorno di gara, quando si dovranno percorrere 237 Km tra Imoschi e Zara, caratterizzati da continui dislivelli nella prima metà del tracciato – dove si affronteranno tre GPM, due dei quali di 2a categoria – mentre il restante tratto più scorrevole dovrebbe favorire il rientro sui fuggitivi di giornata in vista di un prevedibile arrivo allo sprint. Quasi gemella si presenta la successiva frazione che da Cirquenizza porterà il gruppo sulle strade dell’Istria, dove la quarta tappa si concluderà a Umago dopo aver percorso 171 Km e un circuito finale movimentato da un paio di facili dislivelli che potrebbero ispirare lo scatto di qualche ardimentoso che voglia tentare d’anticipare la quasi inevitabile volata. Sempre sulle strade istriane si svolgerà la seconda e ultima tappa di montagna, che da Parenzo porterà in 141 Km il gruppo sul Monte Maggiore (Učka in croato), che dovrà essere scalato due volte da due versanti differenti, con l’ascesa finale di 15 Km al 6,1% che negli scorsi anni ha visto le affermazioni del polacco Maciej Paterski nel 2015 e dell’austriaco Riccardo Zoidl nel 2016. Infine, l’indomani la breve corsa a tappe finirà con una frazione di 147 Km disegnata tra Samobor e la capitale Zagabria: anche in questo caso non si tratterà di una classica tappa conclusiva per velocisti perché il circuito finale, da ripetere due volte, prevede un breve tratto in salita in vetta al quale è collocato l’ultimo traguardo, che sia lo scorso anno, sia nel 2015 non ha visto la vittoria di uno sprinter.
Nel frattempo procederà il cammino della “Campagna del nord” che il 19 aprile giungerà all’appuntamento con l’unica delle grandi classiche proposte in un giorno infrasettimanale, la Freccia Vallone. L’ottantunesima edizione della “Flèche” partirà quest’anno dalla Grande Place di Binche, dopo che lo scorso anno si era partiti da Marche-en-Famenne: totalmente differenti saranno solo i primi 100 Km, privi di salite, mentre è stato confermato il finale adottato nel 2015 quand’è stata inserita la Côte de Cherave (1,3 Km all’8,1%) immediatamente prima dell’ascesa al tremendo muro di Huy (1,3 Km al 9,6% con pendenze fino al 26%), sul quale come sempre sarà collocato il traguardo della corsa vallone. Sarà l’antipasto della Liegi-Bastogne-Liegi della domenica successiva, che quest’anno si disputerà su di un tracciato parzialmente inedito a causa di lavori in corso che hanno costretto gli organizzatori a togliere dal percorso una delle storiche “côtes” della “Doyenne”, la Haute-Levée, la cui assenza non sarà affatto rimpianta: in sua vece, infatti, sono state inserite ben tre ascese mai proposte prima, sulle quali spicca per durezza l’ultima della serie, la ripidissima Côte de la Ferme Libert, 1200 metri inclinati al 12,1% che si scaleranno a 78 Km dalla conclusione, a sua volta preceduta dalle tradizionali “côtes” della Redoute (2 Km all’8,9%), della Roche-aux-Faucons (1,3 Km all’11%) e di Saint-Nicolas (1,2 Km all’8,6%). Probabilmente a causa dei quasi 260 Km di gara è stato levato anche lo strappo della Rue Naniot (0,6 Km al 10,5%), inserito per la prima volta lo scorso anno a ridosso dell’ascesa finale di Ans.
Due giorni dopo la Liegi la marcia d’avvicinamento alla corsa rosa propone un altro interessante appuntamento in ottica Giro, la 71a edizione del Giro di Romandia, prima gara dell’anno prevista sul suolo della Confederazione Elvetica dopo lo spostamento del Gran Premio Città di Lugano dal mese di febbraio a quello di maggio (si correrà domenica 7, a Giro già partito da due giorni). Delle quattro corse a tappe di fine aprile sarà l’unica a proporre frazioni a cronometro e nello specifico se ne affronteranno due, la prima delle quali sarà il tradizionale cronoprologo d’apertura, previsto sulle strade di Aigle, la “capitale” del ciclismo mondiale poiché sede dell’Unione Ciclista Internazionale (UCI), dove dovranno percorrersi 5 velocissimi chilometri, quasi tutti in pianura se si esclude un brevissimo tratto in discesa. Due saranno anche le tappe di montagna e la seconda sarà proposta subito, al secondo giorno di gara, quando sarà in programma l’arrivo in salita a Champéry, località sciistica del Canton Vallese dove si giungerà dopo aver percorso 173 Km, caratterizzati dalla salita di Vex (8,1 Km al 6,9%) prima di quella che condurrà al traguardo (14,5 Km al 4,3%). La seconda frazione, tracciata tra la stessa Champéry e Bulle, sarà la più facile e l’unica disegnata a favore dei velocisti, che avranno dalla loro parte la totale mancanza di ostacoli altimetrici negli ultimi 50 Km. Gli organizzatori avevano in mente una classica belga, invece, quando hanno predisposto il percorso della terza tappa, composta di tre circuiti differenti attorno alla cittadina di Payerne e che proporrà un’altimetria nervosa, con strappi in pavè che proporranno pendenze fino al 20%. Si tornerà in montagna per la penultima e più impegnativa frazione di questa edizione, che vedrà i corridori pedalare per 163 Km da Domdidier a Leysin, dove sarà in programma il secondo arrivo in salita (4 Km al 7,3%), preceduto dalla “Cima Coppi” del Romandie 2017, i 1546 metri del Col du Pillon (16,1 Km al 3,1%). Come avvenuto due anni fa (nel 2016 la conclusione fu a Ginevra con una frazione per velocisti), l’indomani la corsa terminerà il suo annuale cammino a Losanna, sulle cui strade si disputerà la seconda prova contro il tempo, lungo un tracciato di 18,3 Km decisamente meno filante rispetto a quello del prologo per la presenza nella prima parte della salita a strappi verso il quartiere di Sauvabelin (6,9 Km al 4,3%). Ci sarà dunque la possibilità che si conosca solo all’ultimo giorno il vincitore della corsa elvetica, che quest’anno avrà al via corridori del calibro del tre volte vincitore del Tour de France Froome, che ha già fatto sapere da tempo di non essere intenzionato a partecipare al Giro, dell’australiano Porte, del polacco Majka, del colombiano Urán e dello statunitense Van Garderen, il quale invece sarà al via del Giro per la prima volta in carriera.
Nelle stesse date andrà in scena la terza edizione del “giovane” Tour de Yorkshire, corsa nata nel 2015 sull’onda dell’emozione suscitata dalla partenza del Tour de France del 2014 dall’antica contea inglese e che nei primi due anni di vita ha visto i successi del norvegese Lars Petter Nordhaug e del francese Thomas Voeckler. Organizzata dalle stesse “mani” della Grande Boucle, quest’anno vedrà al via quello che è stato uno dei grandi protagonisti dell’ultimo Giro d’Italia, l’olandese Steven Kruijswijk, il quale scenderà in Italia anche quest’anno per tentare di riprendersi quella maglia rosa che la malasorte gli aveva “scippato” nella discesa dal Colle dell’Agnello. Delle quattro corse a tappe di fine aprile sarà inevitabilmente la meno montagnosa essendo il territorio dello Yorkshire prevalentemente collinare, ma gli organizzatori sono riusciti comunque a imbastire un programma interessante che si aprirà venerdì 28 aprile con una prima tappa disegnata tra Bridlington e Scarborough sulla distanza di 173 Km, movimentati da tre brevi “côtes” sulle quali spicca per durezza l’ultima, quella della cosiddetta “baia di Robin Hood”, che ha caratteristiche di un muro (1,5 Km al 10,3%) e che sarà superata a 28 Km da un traguardo che non sarà del tutto fuori dalla portata dei velocisti, anche se molti di loro saranno tagliati fuori dai giochi per il successo. La seconda frazione sarà la più facile, sia per l’altimetria ben poco accidentata, sia per gli appena 122 Km che si dovranno percorrere tra Tadcaster e Harrogate, la cittadina dove si concluse la prima tappa del Tour del 2014, vinta allo sprint da Marcel Kittel. La tappa più interessante sarà la terza e ultima, che è stata “montata” creando una sorta di Liegi-Bastogne-Liegi in miniatura perché i 194 km che condurranno da Bradford a Sheffield presentano un’altimetria che ricorda molto da vicino quella della classica belga, anche sotto l’aspetto delle inclinazioni. Anzi, questa sarà corsa sarà ancora più tosta della “Doyenne” perché sette delle otto salite previste hanno pendenze media a doppia cifra e, in particolare, decisive ai fini della classifica sicuramente si riveleranno le quattro “côtes” consecutive che punteggiano gli ultimi 20 Km, sulle quali spicca la Côte de Ewden Height, un chilometro esatto al 12% spaccato di pendenza media in cima al quale mancheranno 9 Km al traguardo e ancora un’asperità, quella di Midhopestones (1,4 Km al 10%), collocata ai meno cinque dall’arrivo.
E si sarà fatto il 30 aprile, l’ultimo giorno del mese. Cinque giorni più tardi sarà già Giro….
Mauro Facoltosi
I SITI DELLE CORSE
Qui trovate i siti internet delle corse citate nell’articolo
TOUR OF THE ALPS
https://tourofthealps.eu/it
GIRO DI CROAZIA
www.tourofcroatia.com
FRECCIA VALLONE
www.letour.fr/la-fleche-wallonne/2017/fr
LIEGI-BASTOGNE-LIEGI
www.letour.fr/liege-bastogne-liege
TOUR DE ROMANDIE
www.tourderomandie.ch
TOUR DE YORKSHIRE
www.letour.fr/tour-de-yorkshire
GIRO D’ITALIA
www.giroditalia.it/it
Uno dei tornanti della spettacolare strada che sale al Biocovo, dalla quale transiterà Vincenzo Nibali al Giro di Croazia, marcia d'avvicinamento del campione messinese al Giro d'Italia (www.summitpost.org)
GILBERT, POKER D’AMSTEL
aprile 16, 2017 by Redazione
Filed under 5) AMSTEL GOLD RACE, News
Il campione belga si invola sull’ultima ascesa in compagnia di Kwiatkowski e brucia il polacco allo sprint. Per Gilbert è il quarto successo in carriera all’Amstel Gold Race. Terza piazza per Albasini. Il migliore degli italiani è Sonny Colbrelli, nono.
È la rinascita di Philippe Gilbert la storia della primavera ciclistica 2017. Già vincitore della Tre Giorni di La Panne e del Giro delle Fiandre, il quasi 35enne belga ha infilato il terzo successo della campagna del Nord sulle strade dell’Amstel Gold Race, già conquistata per tre volte in passato. Neppure il cambio di percorso, che ha allontanato dal traguardo il Cauberg e privato così Gilbert del trampolino di lancio prediletto, è stato sufficiente a spezzare il feeling tra la classica olandese e il campione di Verviers, che ha anticipato l’azione al Kruisberg, a oltre 30 km dal traguardo.
Gilbert si è mosso la prima volta per inseguire Tiesj Benoot, in compagnia di Sergio Henao, Bert-Jan Lindeman, Michael Albasini e Nathan Haas. Su di loro si sono subito riportati Jon Izagirre e José Joaquin Rojas, da subito esentato dai cambi per via della presenza alle sue spalle di Valverde.
La prima replica è arrivata da Tim Wellens, a 30 km circa dal traguardo, sulle rampe del Fromberg. Quasi in contemporanea, due vincitori degli anni passati come Kreuziger e Gasparotto sono finiti a terra e hanno dovuto accantonare ogni ambizione.
I sette di testa hanno presto trovato collaborazione, e così, sul Keutenberg, gli altri big sono stati costretti alla reazione. Il primo a muoversi è stato Greg Van Avermaet, ma ad impressionare è stato il cambio di passo di Michal Kwiatkowski. Il vincitore della Milano-Sanremo ha staccato i compagni di viaggio e nello spazio di poche centinaia di metri ha guadagnato le code del drappello di testa. Valverde, Van Avermaet e Felline hanno provato invano ad aggrapparsi al polacco, andando a formare un secondo gruppetto in compagnia di Wellens, raccolto per strada.
L’accordo tra gli uomini di testa è durato fino al Bemelerberg, quando Valverde e compagni, raggiunti anche da Jungels, Barguil e Rui Costa, pedalavano ormai con oltre 40’’ di ritardo.
Sull’ultima asperità di giornata, è stato Kwiatkowski il primo a muoversi, a 7 km dal termine. Gilbert ha subito riconosciuto la minaccia, mentre Haas si è lanciato nella scia del belga. Tra i primi due e gli altri si è creato subito un gap di cinque metri, rimasto pressoché invariato fin quasi in cima alla salita. A produrre lo strappo definitivo è stato il contrattacco di Gilbert: Kwiatkowski non ha ceduto un metro, ma nessuno degli inseguitori ha avuto la forza per rilanciare di nuovo l’andatura.
Fino all’ultimo chilometro, la coppia di testa ha proseguito in perfetto accordo. Soltanto allora, quando nessuno poteva più minacciare le prime due piazze, è iniziato un surplace che ha visto Kwiatkowski lasciare sempre qualche metro all’avversario, come a volerlo indurre nella tentazione della volata lunga. Il tranello in cui Sagan era caduto a Sanremo non ha però funzionato con Gilbert, che ha invece atteso che fosse il polacco a fare la prima mossa. Ed è stato anzi proprio Kwiatkowski a peccare di troppa fretta, riuscendo sì a cogliere di sorpresa il belga, ma incartandosi quando al traguardo mancavano ancora 100 metri buoni. Gilbert ha così avuto il tempo di ricucire il divario e saltare l’avversario, salutando con un gesto della mano il completamento di uno storico poker.
Dieci secondi più tardi, Michael Albasini ha conquistato il gradino più basso del podio, anticipando allo sprint Haas, Rojas, Henao e Izagirre. Oltre il minuto il ritardo di tutti gli altri, a cominciare dall’austriaco Gogl. Buon nono Sonny Colbrelli, migliore degli italiani, capace di precedere Michael Matthews.
ORDINE D’ARRIVO
1 Philippe Gilbert (Bel) Quick-Step Floors 6:31:40
2 Michal Kwiatkowski (Pol) Team Sky
3 Michael Albasini (Swi) Orica-Scott 0:00:10
4 Nathan Haas (Aus) Dimension Data
5 Jose Rojas (Spa) Movistar Team
6 Sergio Luis Henao Montoya (Col) Team Sky
7 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Bahrain-Merida 0:00:14
8 Michael Gogl (Aut) Trek-Segafredo 0:01:10
9 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida 0:01:11
10 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb
11 Juan Jose Lobato Del Valle (Spa) Team LottoNl-Jumbo
12 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
13 Oliver Naesen (Bel) AG2R La Mondiale
14 Arthur Vichot (Fra) FDJ
15 Tiesj Benoot (Bel) Lotto Soudal
16 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
17 Jay Mccarthy (Aus) Bora-Hansgrohe
18 Daryl Impey (RSA) Orica-Scott
19 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
20 Paul Martens (Ger) Team LottoNl-Jumbo

Philippe Gilbert festeggia il quarto successo in carriera all'Amstel Gold Race (foto Bettini)
16-04-2017
aprile 16, 2017 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
AMSTEL GOLD RACE
Il belga Philippe Gilbert (Quick-Step Floors) si è imposto nella classica olandese, Maastricht – Berg en Terblijt, percorrendo 261 Km in 6h33′55″ alla media di 39.755 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Kwiatkowski e di 10″ l’elvetico Albasini. Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain Merida Pro Cycling Team), 9° a 1′11″
TOUR DU LOIR ET CHER
Il norvegese August Jensen (Team Coop) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Blois, percorrendo 97.5 Km in 2h09′08″ alla media di 45.302 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Clausen e il connazionale Galta. Ritirato l’unico italiano in gara, Claudio Catania (Team Differdange – Losch). Il danese Alexander Kamp (Team Veloconcept) si impone in classifica con 17″ sul connazionale Vinther e 21″ sul connazionale Guldhammer. Nessun italiano in gara dopo il ritiro di Claudio Catania (Team Differdange – Losch) nella penultima tappa.
TOUR DU MAROC
Il marocchino Ahmed Amine Galdoune (Delio Gallina Colosio Eurofeed) si è imposto nella decima ed ultima tappa, Rabat – Casablanca, percorrendo 120 Km in 2h30′31″ alla media di 47.835 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Makhchoun e il bielorusso Shumov. Miglior italiano Francesco Mancini (Team Figros Snep Focus), 12°. Il marocchino Anass Ait El Abdia (UAE Team Emirates) si impone in classifica con 5′54″ sullo statunitense Jones e 9′31″ sull’azero Pozdnyakov. Miglior italiano Umberto Marengo (Delio Gallina Colosio Eurofeed), 8° a 12′56″
VUELTA CICLISTA DEL URUGUAY
L’uruguayano Pablo Anchieri (Estudiantes El Colla) si è imposto nella decima ed ultima tappa, Maldonado – Shopping Costa Urbana (Ciudad de la Costa), percorrendo 119.4 Km in 2h29′54″ alla media di 47.792 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Pérez Silva e il connazionale Mascarañas Granada. Il brasiliano Magno Do Prado Nazaret (Funvic/Brasil Pro Cycling) si impone in classifica con 2′36″ sul connazionale Ferraz Affonso e 3′43″ sul connazionale Cardoso Santos
TOUR DE LOMBOK (Indonesia)
Il malesiano Mohd Shahrul Mat Amin (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Mataram, percorrendo 112 Km in 2h33′25″ alla media di 43.802 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Aberasturi Izaga e il connazionale Abdul Halil. Unico italiano in gara Davide Rebellin (Kuwait – Cartucho.es), 18°. L’australiano Nathan Earle (Team UKYO) si impone in classifica con 1′36″ sullo spagnolo Benjamín Prades Reverter e 2′26″ su Rebellin
15-04-2017
aprile 15, 2017 by Redazione
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TOUR DU FINISTÈRE
Il francese Julien Loubet (Equipe Cycliste Armée de Terre) si è imposto nella corsa francese, Saint-Évarzec – Quimper, percorrendo 194.8 Km in 4h48′38″ alla media di 40.494 Km/h. Ha preceduto di 2″ i connazionali Simon e Latour. Ritirato l’unico italiano in gara, Simone Antonini (Wanty – Groupe Gobert).
TOUR DU LOIR ET CHER
Il danese Alexander Kamp (Team Veloconcept) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Montrichard, percorrendo 142.5 Km in 3h25′08″ alla media di 41.680 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Vinther e Vingegaard Rasmussen. Ritirato l’unico italiano in gara, Claudio Catania (Team Differdange – Losch). Kamp è il nuovo leader della classifica con 17″ su Vinther e 21″ sul connazionale Guldhammer.
ZLM TOUR
Il britannico Christopher Lawless (Axeon Hagens Berman) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Goes, percorrendo 181.3 Km in 4h04′10″ alla media di 44.552 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Philipsen e il francese Lecroq. Miglior italiano Imerio Cima (Viris Maserati Sisal Matchpoint), 4°
TOUR DU MAROC
Lo statunitense Luke Keough (UnitedHealthcare Pro Cycling Team) si è imposto nella nona tappa, Meknès – Rabat, percorrendo 138.2 Km in 3h00′44″ alla media di 45.880 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Galdoune e il francese Sellier. Miglior italiano Umberto Marengo (Delio Gallina Colosio Eurofeed), 9*. Il marocchino Anass Ait El Abdia (UAE Team Emirates) è ancora leader della classifica con 5′54″ sullo statunitense Jones e 9′31″ sull’azero Pozdnyakov. Miglior italiano Umberto Marengo (Delio Gallina Colosio Eurofeed), 8° a 12′56″
VUELTA CICLISTA DEL URUGUAY
L’argentino Héctor Luceno (Equipo Continental Municipalidad de Pocito) si è imposto anche nella nona tappa, Rocha – Maldonado, percorrendo 159.1 Km in 3h05′10″ alla media di 51.554 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’uruguayano Anchieri e il venezuelano Pérez Silva. Il brasiliano Magno Do Prado Nazaret (Funvic/Brasil Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 2′36″ sul connazionale Ferraz Affonso e 3′43″ sul connazionale Cardoso Santos
TOUR DE LOMBOK (Indonesia)
Il colombiano Wilmar Jahir Pérez Muñoz (Team Sapura Cycling) si è imposto nella terza tappa, Pantai Kuta – Sembalun, percorrendo 112.1 Km in 3h50′25″ alla media di 29.191 Km/h. Ha preceduto di 6″ lo spagnolo Benjamín Prades Reverter e l’australiano Nathan Earle (Team UKYO). Unico italiano in gara Davide Rebellin (Kuwait – Cartucho.es), 4° a 44″.. Earle è ancora leader della classifica con 1′36″ su Prades Reverter e 2′26″ su Rebellin
14-04-2017
aprile 14, 2017 by Redazione
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TOUR DU LOIR ET CHER
L’olandese Arvid De Kleijn (Baby-Dump Cyclingteam) si è imposto nella terza tappa, Savigny-sur-Braye – Vendôme, percorrendo 211 Km in 5h03′41″ alla media di 41.688 Km/h. Ha preceduto allo sprint i danesi Kamp e Clausen. Unico italiano in gara Claudio Catania (Team Differdange – Losch), 117° a 7′00″. L’irlandese Damien Shaw (An Post Chain Reaction) è ancora leader della classifica con 10″ sull’olandese Van Rhee e 16″ sul danese Pedersen. Catania 113° a 7′44″
TOUR DU MAROC
Il lituano Paulius Siskevicius (Staki – Technorama) si è imposto nell’ottava tappa, Fès – Meknès, percorrendo 148.5 Km in 3h36′43″ alla media di 41.114 Km/h. Ha preceduto di 3″ il francese Gaillard e l’austriaco Hrinkow. Miglior italiano Umberto Marengo (Delio Gallina Colosio Eurofeed), 12° a 25″. Il marocchino Anass Ait El Abdia (UAE Team Emirates) è ancora leader della classifica con 5′54″ sullo statunitense Jones e 9′31″ sull’azero Pozdnyakov. Miglior italiano Umberto Marengo (Delio Gallina Colosio Eurofeed), 8° a 12′56″
VUELTA CICLISTA DEL URUGUAY
L’argentino Héctor Luceno (Equipo Continental Municipalidad de Pocito) si è imposto nell’ottava tappa, Velázquez – Rocha, percorrendo 169.1 Km in 3h54′59″ alla media di 43.178 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Pérez Silva e il connazionale Naranjo. Il brasiliano Magno Do Prado Nazaret (Funvic/Brasil Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 2′36″ sul connazionale Ferraz Affonso e 3′43″ sul connazionale Cardoso Santos
TOUR DE LOMBOK (Indonesia)
L’australiano Nathan Earle (Team UKYO) si è imposto anche nella seconda tappa, Bangsal – Senaru, percorrendo 113 Km in 2h59′34″ alla media di 37.758 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo spagnolo Benjamín Prades Reverter e l’unico italiano in gara, Davide Rebellin (Kuwait – Cartucho.es). Earle è ancora leader della classifica con 1′38″ su Prades Reverter e 1′44″ su Rebellin
GRAND PRIX DE DENAIN: ARNAUD DÉMARE HA LA MEGLIO SU NACER BOUHANNI
Il GP de Denain, settima prova della Coppa di Francia, è di solito terreno di caccia dei velocisti transalpini. Anche l’edizione 2017 non è stata da meno. La volata finale ha visto la vittoria di Arnaud Démare che ha avuto la meglio nel “derby” tutto transalpino su Nacer Bouhanni.
Il GP de Denain è un classico terreno di conquista per le ruote veloci, soprattutto transalpine. I punti della Coppa di Francia sono molto ambiti dalle squadre d’oltralpe al punto da mettere in campo le loro migliori stelle. I pronosticati alla vittoria finale erano Arnaud Démare e Nacer Bouhanni e, infatti, nella lunga volata finale sono stati loro due a giocarsi la corsa. Il successo ha arriso al portacolori della FdJ, mentre l’ex pugile in maglia Cofidis dopo aver fatto lavorare molto la squadra nulla ha potuto contro lo storico rivale. Per lui solo il secondo gradino del podio. Terza piazza per il colombiano Sebastián Molano (Manzana Postobón).
Prima che i treni dei velocisti prendessero la scena le luci della ribalta erano tutte per gli animatori della fuga di giornata: i belgi Christophe Noppe (Sport Vlaanderen-Baloise), Ludovic Robeet (WB Veranclassic Aqua Protect) e Stef Van Zummeren (Vérandas Willems–Crelan), il colombiano Juan José Amador (Manzana Postobón), il neozelandese Hamish Schreurs (Israel Cycling Academy), il lettone Gatis Smukulis (Delko Marseille Provence KTM) e l’azzurro Nicola Boem (Bardiani-CSF). Il loro vantaggio massimo ha sfiorato i quattro minuti e non ha mai impensierito le squadre dei velocisti. Strada facendo in testa alla corsa ci sono stati anche degli avvicendamenti. Juan José Amador non è riuscito a mantenersi nel gruppo di testa, mentre dal plotone si sono portati sui fuggitivi Joeri Calleeuw (Roubaix Lille Métropole) e l’olandese Berden De Vries (Roompot-Nederlandse Loterij). La fuga aveva, però, già impressa la “data di scadenza” e, infatti, il plotone ha chiuso il gap ai meno 20, giusto in tempo per organizzare la volata finale.
Alle spalle dei tre occupanti il podio di giornata si sono piazzati nella top ten Boris Vallée (Fortuneo Vital Concept), Roy Jans (WB Veranclassic Aqua Protect), Jérémy Lecroq (Roubaix Lille Métropole), Coen Vermeltfoort (Roompot-Nederlandse Loterij), Damien Touze (HP BTP-Auber 93), Bert Van Lerberghe (Sport Vlaanderen-Baloise) e Benjamin Giraud (Delko Marseille Provence KTM).
Mario Prato

Arnaud Démare taglia a braccia levate il traguardo di Denain (Eurosport)
13-04-2017
aprile 13, 2017 by Redazione
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GP DE DENAIN – PORTE DU HAINAUT / VALENCIENNES MÉTROPOLE
Il francese Arnaud Démare (FDJ) si è imposto nella corsa francese, circuito di Denain, percorrendo 196.4 Km in 4h30′01″ alla media di 43.642 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Bouhanni e il colombiano Molano Benavides. Miglior italiano Mirco Maestri (Bardiani – CSF), 22°.
TOUR DU LOIR ET CHER
Il neozelandese Alex Frame (JLT Condor) si è imposto nella seconda tappa, La Ferté-Imbault – Vernou-en-Sologne, percorrendo 184 Km in 4h18′37″ alla media di 42.689 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Vermeule e Van Trijp. Unico italiano in gara Claudio Catania (Team Differdange – Losch), 22°. L’irlandese Damien Shaw (An Post Chain Reaction) è ancora leader della classifica con 6″ sul francese Rostollan e 10″ sull’olandese Van Rhee. Catania 25° a 57″
TOUR DU MAROC
L’azero Elchin Asadov (Synergy Baku Cycling Project) si è imposto nella settima tappa, Guercif – Fès, percorrendo 184.5 Km in 4h57′11″ alla media di 37.250 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Karmouchi e di 18″ il croato Rumaci. Miglior italiano Leonardo Tortomasi (Team Figros SNEP Focus), 12° a 18″. Il marocchino Anass Ait El Abdia (UAE Team Emirates) è ancora leader della classifica con 5′54″ sullo statunitense Jones e 9′31″ sull’azero Pozdnyakov. Miglior italiano Umberto Marengo (Delio Gallina Colosio Eurofeed), 8° a 12′56″
VUELTA CICLISTA DEL URUGUAY
L’argentino Nicolás Naranjo (Agrupacion Virgen De Fatima) si è imposto nella settima tappa, Melo – Treinta y Tres, percorrendo 107.1 Km in 2h31′59″ alla media di 42.281 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Mauro Abel Richeze Araquistaín e l’uruguayano Maldonado Sanchez. Il brasiliano Magno Do Prado Nazaret (Funvic/Brasil Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 2′36″ sul connazionale Ferraz Affonso e 3′43″ sul connazionale Cardoso Santos
TOUR DE LOMBOK (Indonesia)
L’australiano Nathan Earle (Team UKYO) si è imposto nella prima tappa, Mataram – Pantai Kuta, percorrendo 126.3 Km in 3h16′21″ alla media di 38.594 Km/h. Ha preceduto di 1′26″ gli spagnoli García Ambroa e Benjamín Prades Reverter. Unico italiano in gara Davide Rebellin (Kuwait – Cartucho.es), 4° a 1′26″. Earle è il primo leader della classifica con 1′30″ su García Ambroa e 1′32″ su Benjamín Prades Reverter. Rebellin 4° a 1′36″
COLBRELLI VOLA SULLE STRADE DEL BRABANTE
Con un’azione partita a circa 30 Km dall’arrivo, Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) riprende insieme ad una decina di ciclisti la fuga di giornata. Questo attacco risulta decisivo ai fini della vittoria finale che vede proprio il ciclista lombardo prevalere in una volata ristretta su Petr Vakoč (Quick-Step) e Tiesj Benoot (Lotto-Soudal).
Anche quest’anno la Freccia de Brabante segna idealmente il passaggio dalle corse caratterizzate dal pavè a quelle dove la fanno da padrone le côtes. Ma prima di spostarci nelle Ardenne, ecco questa corsa giunta alla 57° edizione con tutti i crismi di una semiclassica di spessore nel panorama delle corse belghe. Partenza da Lovanio e arrivo a Overijse dopo 205 km, la corsa è un concentrato di strappi, con ben 26 “hellingen” da scalare. La prima notizia di cronaca, prima della partenza, era il forfait di Wesley Kreder (Wanty Goubert) a causa dell’influenza. La fuga di giornata partiva dopo un paio di chilometri ed era composta da cinque ciclisti: Adam Blyte (Aqua Blue Sport), Lorenzo Rota (Bardiani-CSF), Zakkari Dempster (Israel Cycling Academy), Jacques Janse Van Rensburg (Dimension Data) e Christophe Masson (WB Veranclassic). Il gruppo lasciava fare e la fuga raggiungeva un vantaggio di quasi 7 minuti dopo i primi 60 km di corsa. In testa al gruppo a dettare il ritmo erano gli uomini della Sunweb, per la quale Michael Matthews vestiva i gradi di capitano. L’australiano, dopo le buone cose fatte vedere in Spagna al Giro dei Paesi Baschi, rifinisce la preparazione per presentarsi al meglio nelle Ardenne in una corsa che lo ha già visto sul podio due volte (secondo sia nel 2014 che nel 2015). Il ritmo imposto dalla Sunweb iniziava a dare i suoi frutti, visto che già al km 66 il vantaggio della fuga era sceso a 5 minuti e 20 secondi. Dopo 120 km di corsa il vantaggio della fuga era di 2 minuti e 30 secondi; a tirare in testa al gruppo si portavano anche gli uomini della Quick-Step e della Lotto-Soudal. Gli ultimi 72 km, caratterizzati dalla percorrenza di un circuito finale da ripetere tre volte, vedevano all’imbocco di questo tratto il gruppo inseguitore a 53 secondi di ritardo dalla fuga. Hagaard, Holstheide, Ijskelderlaan e Schavei, le “côtes” più arcigne da affrontare, lasciavano via via il segno e il gruppo degli inseguitori si riduceva sempre di più. Dempster era il primo dei fuggitivi ad alzare bandiera bianca a 60 km dall’arrivo. Ai meno 50 il vantaggio della fuga era di soli 20 secondi. La fuga veniva ripresa a due giri dal termine, quando cioè mancavano 48 km al traguardo. Si formava un nuovo tentativo di fuga composto da tredici ciclisti, tra i quali si segnalava Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), uno dei favoriti della vigilia. Gli altri dodici erano Bert-Jan Lindeman e Victor Campenaerts (LottoNL-Jumbo), Stijn Devolder (Veranda Willems Crelan), Laurens De Plus e Dries Devenyns (Quick-Step), Grega Bole (Bahrain Merida), Silvan Dillier (BMC), Toms Skujiņš (Cannondale-Drapac), Tiesj Benoot (Lotto-Soudal), Christopher Juul-Jensen (Orica-Scott) e Pierre-Luc Périchon (Fortuneo Vital Concept), oltre a Van Rensburg, unico della fuga iniziale ancora presente. All’inizio dell’ultimo giro del circuito di Overijse i contrattaccanti avevano 16 secondi di vantaggio su un gruppo ridotto ad una quarantina di unità. Nel gruppo all’inseguimento Enrico Gasparotto (Bahrain Merida) e Petr Vakoč (Quick-Step) erano abili a spezzare i cambi e gli uomini davanti, rimasti in nove, avevano ancora 24 secondi di vantaggio a 12 km dal traguardo. Il gruppo inseguitore, tirato da CCC-Sprandi e Cannondale-Drapac, non sembrava più in grado di riprendere i contrattaccanti che avevano un vantaggio di 25 secondi ai meno 5. Soltanto Tim Wellens (Lotto-Soudal) e Vakoč erano capaci di ritornare sulla testa della corsa. Era proprio lo slovacco a lanciare la volata ma Colbrelli era abile a seguirlo e a superarlo negli ultimi 100 metri. In terza posizione si classificava Tiesj Bennot, poi Wellens e Lindeman chiudeva la top five. Colbrelli aggiunge un’altra bella vittoria alla sua stagione, dopo aver vinto la seconda tappa della Parigi – Nizza e si prepara così al meglio per le Campagna delle Ardenne, la cui prima “battaglia” sarà quella dell’Amstel Gold Race di domenica. Una Pasqua attesa dai molti appassionati di ciclismo.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Sonny Colbrelli (Ita) Bahrain-Merida 4:44:22
2 Petr Vakoc (Cze) Quick-Step Floors
3 Tiesj Benoot (Bel) Lotto Soudal
4 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
5 Bert-Jan Lindeman (Ned) Team LottoNl-Jumbo
6 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott
7 Dries Devenyns (Bel) Quick-Step Floors
8 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
9 Victor Campenaerts (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:00:06
10 Laurens De Plus (Bel) Quick-Step Floors
11 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb 0:00:12
12 Paul Martens (Ger) Team LottoNl-Jumbo
13 Bryan Coquard (Fra) Direct Energie
14 Enrico Gasparotto (Ita) Bahrain-Merida
15 Philippe Gilbert (Bel) Quick-Step Floors
16 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale-Drapac 0:00:16
17 Maxime Vantomme (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect
18 Juan Jose Lobato (Spa) Team LottoNl-Jumbo
19 Jérôme Baugnies (Bel) Wanty – Groupe Gobert
20 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal
21 Lasse Norman Hansen (Den) Aqua Blue Sport
22 Franck Bonnamour (Fra) Fortuneo – Vital Concept
23 Xandro Meurisse (Bel) Wanty – Groupe Gobert
24 Antwan Tolhoek (Ned) Team LottoNl-Jumbo
25 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
26 Nick Van Der Lijke (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
27 Jack Haig (Aus) Orica-Scott
28 Dion Smith (NZl) Wanty – Groupe Gobert
29 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
30 Huub Duijn (Ned) Veranda’s Willems Crelan
31 Jeroen Meijers (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
32 Pim Ligthart (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
33 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team
34 Oscar Riesebeek (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
35 Jan Tratnik (Slo) CCC Sprandi Polkowice
36 Martijn Budding (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
37 Thomas Sprengers (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
38 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
39 Yoann Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Credits
40 Eduardo Sepulveda (Arg) Fortuneo – Vital Concept
41 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal
42 Luka Pibernik (Slo) Bahrain-Merida
43 Bernardo Suaza (Col) Manzana Postobon
44 Eliot Lietaer (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise 0:00:24
45 Floris Gerts (Ned) BMC Racing Team 0:00:27
46 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits
47 Luis Angel Mate (Spa) Cofidis, Solutions Credits
48 Artem Nych (Rus) Gazprom – Rusvelo
49 Daryl Impey (RSA) Orica-Scott 0:00:31
50 Aleksei Tcatevich (Rus) Gazprom – Rusvelo 0:00:41
51 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
52 Simon Gerrans (Aus) Orica-Scott
53 Sébastien Delfosse (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect 0:00:46
54 Igor Boev (Rus) Gazprom – Rusvelo
55 Maxime Bouet (Fra) Fortuneo – Vital Concept
56 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal
57 Gregory Habeaux (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect
58 Anthony Perez (Fra) Cofidis, Solutions Credits
59 Benjamin Declercq (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
60 Mark Christian (GBr) Aqua Blue Sport
61 Jens Keukeleire (Bel) Orica-Scott
62 Michel Kreder (Ned) Aqua Blue Sport
63 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac 0:01:04
64 Simone Ponzi (Ita) CCC Sprandi Polkowice 0:01:07
65 Jerome Cousin (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:01:35
66 Loïc Vliegen (Bel) BMC Racing Team 0:01:46
67 Nathan Haas (Aus) Dimension Data 0:01:52
68 Brendan Canty (Aus) Cannondale-Drapac 0:02:18
69 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice 0:02:29
70 Jonas Koch (Ger) CCC Srandi Polkowice
71 Gaetan Bille (Bel) Veranda’s Willems Crelan 0:02:56
72 Grega Bole (Slo) Bahrain-Merida 0:02:59
73 Alex Howes (USA) Cannondale-Drapac 0:03:23
74 Tom Van Asbroeck (Bel) Cannondale-Drapac 0:04:45
75 Charles Planet (Fra) Team Novo Nordisk
76 Jakub Kaczmarek (Pol) CCC Sprandi Polkowice
77 Stijn Devolder (Bel) Veranda’s Willems Crelan
78 Kilian Frankiny (Swi) BMC Racing Team
79 Tim Ariesen (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
80 Dimitri Peyskens (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect
81 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF 0:05:19
82 Jonathan Hivert (Fra) Direct Energie 0:06:51
83 Benjamin Perry (Can) Israel Cycling Academy 0:07:08
84 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF
85 José Manuel Díaz (Spa) Israel Cycling Academy
86 Ivan Garcia (Spa) Bahrain-Merida
87 Dries Van Gestel (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
88 Kenneth Van Rooy (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
89 Thomas De Gendt (Bel) Lotto Soudal
90 Kevin Deltombe (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
91 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors
92 David Lozano (Spa) Team Novo Nordisk
93 Johannes Fröhlinger (Ger) Team Sunweb
94 Michal Paluta (Pol) CCC Sprandi Polkowice
95 Frederik Veuchelen (Bel) Wanty – Groupe Gobert
96 Adrian Kurek (Pol) CCC Sprandi Polkowice
97 Lennard Kämna (Ger) Team Sunweb
98 Meiyin Wang (Chn) Bahrain-Merida
99 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Wanty – Groupe Gobert
100 Antoine Warnier (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect
101 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data
102 Frantisek Sisr (Cze) CCC Sprandi Polkowice
103 Koen Bouwman (Ned) Team LottoNl-Jumbo
104 Lennard Hofstede (Ned) Team Sunweb
105 Sergey Nikolaev (Rus) Gazprom – Rusvelo
106 Florian Vachon (Fra) Fortuneo – Vital Concept
107 Elie Gesbert (Fra) Fortuneo – Vital Concept
108 Fernando Orjuela (Col) Manzana Postobon
109 Juan Pablo Villegas (Col) Manzana Postobon
110 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data
111 Remy Mertz (Bel) Lotto Soudal
112 Rob Power (Aus) Orica-Scott
113 Steven Lammertink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
114 Javier Megias (Spa) Team Novo Nordisk
115 Jaco Venter (RSA) Dimension Data
116 Jhojan Garcia (Col) Manzana Postobon 0:07:51
117 Christophe Masson (Fra) WB Veranclassic Aqua Protect
118 Piet Allegaert (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
119 Guillaume Boivin (Can) Israel Cycling Academy 0:08:11
120 Tom Bohli (Swi) BMC Racing Team
121 Enric Mas (Spa) Quick-Step Floors
122 Ryan Gibbons (RSA) Dimension Data
123 Roman Maikin (Rus) Gazprom – Rusvelo
124 Evgeny Shalunov (Rus) Gazprom – Rusvelo
125 Toms Skujins (Lat) Cannondale-Drapac 0:08:15
126 Thomas Boudat (Fra) Direct Energie 0:09:45
127 Otto Vergaerde (Bel) Veranda’s Willems Crelan 0:12:29

Colbrelli consegue la seconda affermazione stagionale sulle movimentate strade del Brabante (Tim de Waele/TDWSport.com)