21-09-2016
settembre 21, 2016 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
ENECO TOUR
Lo slovacco Peter Sagan (Tinkoff) si è imposto nella terza tappa, Blankenberge – Ardooie, percorrendo 182.3 Km in 4h10′36″, alla media di 43.647 Km/h. Ha preceduto allo sprint l”olandese Van Emden e il francese Bouhanni. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo), 6°. L’australiano Rohan Dennis (BMC Racing Team) è ancora leader della classifica con 3″ su Sagan Van Emden e 5″ sull’olandese Van Emden. Miglior italiano Fabio Felline (Trek – Segafredo), 25° a 24°.
GIRO DELLA TOSCANA – MEMORIAL ALFREDO MARTINI
L’irlandese Sam Bennett (Bora-Argon 18) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Montecatini Terme – Pontedera, percorrendo 185.3 Km in 4h36′43″, alla media di 40.178 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Cavendish e l’italiano Daniele Bennati (Tinkoff), che si impone in classifica con lo stesso tempo degli italiani Sonny Colbrelli (Bardiani – CSF) e Giovanni Visconti (Movistar Team)
TOUR OF CHINA II
Il tedesco Tino Thömel (RTS – Monton Racing) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Shaoshan, percorrendo 127.8 Km in 2h44′22″, alla media di 46.652 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudcoreano Shin e l’italiano Nicolas Marini (Nippo – Vini Fantini), ancora leader della classifica con 6″ su Thömel e 7″ sul cinese Wang.
SEMBRA TOMBA, MA E’ SAGAN
Altra incredibile vittoria del campione del mondo che, dopo che i 5 fuggitivi di giornata sono stati ripresi in vista del traguardo, slalomeggia letteralmente tra gli avversari sul rettilineo finale di Ardooie e si impone davanti a Danny Van Poppel e Nacer Bouhanni, portandosi a 3” da Rohan Dennis in classifica generale. Migliore degli azzurri ancora Giacomo Nizzolo che bissa il 6° posto ottenuto a Bolsward.
La terza tappa dell’Eneco Tour, 182,3 km da Blankenberge ad Ardooie, si presentava come una classica frazione per velocisti, che già in passato nella cittadina delle Fiandre Occidentali divenuta traguardo fisso della breve corsa a tappe del Benelux l’hanno fatta da padrone con Tom Boonen che si è imposto in due occasioni, ultima delle quali nel 2015, al pari di André Greipel.
Tuttavia il copione solo in extremis ha potuto essere rispettato e non per via del vento, che non ha rappresentato un’insidia come si paventava alla vigilia, ma perchè, nonostante almeno una dozzina di squadre abbiano collaborato all’inseguimento, i fuggitivi di giornata – Stijn Steels (Topsport Vlaanderen), Jesper Asselman (Roompot), Mark McNally (Wanty), Yukia Arashiro (Lampre-Merida) e un Martin Elmiger (Iam Cycling) che ha quantomeno fatto incetta di secondi di abbuono negli sprint intermedi che gli hanno consentito di portarsi a 14” dal leader Rohan Dennis (Bmc) in classifica generale – hanno resistito alla grande al ritorno del gruppo, colpevole di aver inizialmente lasciato loro troppo spazio, con un vantaggio massimo che ha superato i 7′. Se non avessero cincischiato dopo un tentativo di allungo del giapponese in vista dell’ultimo chilometro, i cinque ardimentosi si sarebbero certamente giocati il successo. Così, invece, non è stato e a disputarsi la vittoria sono stati gli sprinter con Peter Sagan (Tinkoff), i cui compagni peraltro non si erano mai fatti vedere in testa al gruppo in precedenza, autore di un vero e proprio show nelle ultime centinaia di metri in cui, nonostante la sede stradale piuttosto stretta e l’ostacolo rappresentato dagli ex battistrada che procedevano molto più lentamente degli altri sul rettilineo finale, ha messo insieme potenza e abilità di guida della bicicletta slalomeggiando letteralmente tra gli avversari fino a mettere le ruote davanti a tutti, portandosi a quota 11 successi stagionali. Alle spalle dello slovacco si è piazzato un po’ a sorpresa Danny Van Poppel (Team Sky) che ha preceduto Nacer Bouhanni (Fdj) e il vincitore della tappa di Bolsward Dylan Groenewegen (Lotto NL-Jumbo) mentre Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo) ha confermato il 6° posto ottenuto l’altroieri ponendosi tra i reduci della fuga McNally ed Elmiger e davanti agli ancora deludenti Marcel Kittel (Etixx-QuickStep) ed André Greipel (Lotto Soudal).
Con questo successo Sagan si porta a soli 3” da Dennis in classifica generale, scavalcando Jos Van Emden (Lotto NL-Jumbo), ora 3° a 5”, e distanziando chi segue con Jasha Sütterlin (Movistar) ed Elmiger 4° e 5° ambedue a 14” e Wilco Kelderman (Lotto NL-Jumbo) e Matthias Brändle (Iam Cycling) rispettivamente 6° e 7° a 15” e ponendo le basi per conquistare la maglia biancorossa di leader al termine della quarta tappa, 201,4 km da Aalter a St-Pieters-Leeuw che, nonostante le sei “côtes” da scavalcare dovrebbe, sulla carta dovrebbe vedere ancora gli sprinter alla ribalta, anche se in chiave successo finale le cose per lo slovacco potrebbero complicarsi al termine della quinta frazione, una cronosquadre di 20,9 km in quel di Sittard che vede la Tinkoff meno attrezzata rispetto a molte dirette rivali.
Marco Salonna

Ci ha ricordato le prodezze di Alberto Tomba quanto fatto vedere dal campione del mondo Peter Sagan sul rettilineo di Ardooie (foto Tim de Waele/TDWSport.com)
COLPO DA FINISSEUR, ESULTA VISCONTI
Nella prima tappa del Giro di Toscana vince Giovanni Visconti (Movistar) grazie ad un attacco all’ultimo chilometro, andando ad anticipare il quartetto di cui faceva parte, regolato poi in volata da Sonny Colbrelli (Bardiani CSF) su Daniele Bennati (Nazionale Italiana) e su Fabio Aru.
Che bellezza per gli occhi vedere i corridori darsene di santa ragione su ogni strappo, per sfruttare la minima possibilità di vittoria. Oggi gli ultimi venti chilometri della prima frazione della neo corsa intitolata ad Alfredo Martini sono stati così.
L’ultima parte del percorso che da Arezzo portava a Montecatini Terme, scalando il Monte Acuto a metà strada, era piena zeppa di salitelle, perfette come trampolini per tentare d’anticipare i velocisti, naturali favoriti per il successo.
Nella prima metà della corsa si portano avanti in sei – Nurbolat Kulimbetov (Astana), Miguel Ángel Benito (Caja Rural – RGA), Florian Vachon (Fortuneo-Vital Concept), Gianfranco Zilioli (Nippo-Fantini), Jens Wallays (TopSport Vlaanderen – Baloise), e Nicolas Baldo (Team Roth) – che diventano cinque dopo la scalata al Monte Acuto, sul quale s’affaticava l’azione di Kulimbetov.
Nel frattempo il gruppo inizia ad aumentare la velocità e il vantaggio dei cinque, che è stato di cinque minuti al massimo, diminuisce per poi annullarsi del tutto a trenta chilometri dalla conclusione.
Sulla salita più lunga del finale, ossia quella di Monsummano, attacca Fabio Aru, seguito da Bernal, Selvaggi, Visconti, Colbrelli, Bennati e Hivert. I battistrada trovano un buon ritmo, che consente a loro di prendere vantaggio sul gruppo. Sull’ultimo strappo Aru decide ancora di attaccare, con l’intenzione di sfoltire ancor di più la testa della corsa, e con lui rimangono Bennati, Colbrelli e Visconti, mentre alzano bandiera bianca Hivert, Selvaggi e Bernal.
Il quartetto dei battistrada trova un buon accordo giungendo all’ultimo chilometro con un qualche secondo di vantaggio sul gruppo, tirato dalla Bora-Argon di Bennett.
È proprio in un momento di rilassamento dei quattro che attacca Visconti, sentendosi inferiore a Colbrelli e Bennati allo sprint, e guadagna sempre più metri sugli altri compagni di fuga, riuscendo alla fine a tagliare il traguardo per primo.
Domani ultima tappa ufficiale di questa edizione del Giro di Toscana dedicata ad Alfredo Martini, con partenza da Montecatini e con arrivo a Pontedera, adatta ai velocisti. In realtà la speciale challenge comprenderà anche il tradizionale appuntamento con la Coppa Sabatini, in programma giovedì a Peccioli.
Paolo Terzi

Visconti precede Colbrelli nella prima tappa della corsa dedicata all'indimenticato Alfredo Martini (foto Bettini)
20-09-2016
settembre 20, 2016 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
ENECO TOUR
L’australiano Rohan Dennis (BMC Racing Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Breda, percorrendo 9.6 Km in 10′48″, alla media di 53.333 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’olandese Van Emden e di 14″ il tedesco Sütterlin. Miglior italiano Fabio Felline (Trek – Segafredo) 25° a 24″. Dennis è il nuovo leader della classifica con 5″ su Van Emden e 13″ sullo slovacco Sagan. Miglior italiano Felline, 26° a 24°.
GIRO DELLA TOSCANA – MEMORIAL ALFREDO MARTINI
L’italiano Giovanni Visconti (Movistar Team) si è imposto nella prima tappa, Arezzo – Montecatini Terme, percorrendo 174.7 Km in 4h16′20″, alla media di 40.892 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Sonny Colbrelli (Bardiani – CSF) e Daniele Bennati (Tinkoff). Visconti è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Colbrelli e Bennati
TOUR OF CHINA II
giorno di riposo
DENNIS SUPER A CRONO, SAGAN SORRIDE
Colpo doppio del 26enne australiano della Bmc che domina la prova contro il tempo di Breda, con il solo Jos Van Emden che ha limitato in 5” il distacco mentre già il terzo di giornata Jasha Sütterlin ne ha accusati 14, e strappa il primato nella generale a Dylan Groenewegen. Anche lo slovacco della Tinkoff si comporta molto bene chiudendo 8° a 18” e portandosi al terzo posto in classifica. Buona prova pure per Fabio Felline che si piazza 24° a 25”, non lontano dagli sconfitti di giornata Tony Martin e Tom Dumoulin che accusano entrambi 20”, chiudendo fuori dalla top ten.
Dopo la frazione d’apertura di Bolsward dedicata ai velocisti l’Eneco Tour ha vissuto il suo primo momento della verità con la seconda tappa, una cronometro individuale di 9,6 km con partenza e arrivo a Breda che, al di là del chilometraggio ridotto, ha prodotto distacchi significativi, con diversi atleti di spicco già tagliati fuori o quasi dalla lotta per il successo finale.
A imporsi è stato uno dei grandi favoriti della vigilia, vale a dire Rohan Dennis (Bmc) che, dopo aver sfiorato una medaglia olimpica in quel di Rio su una distanza molto più lunga e meno adatta alle sue caratteristiche, ha fatto valere la sua attitudine contro il tic tac e l’eccellente stato di forma già manifestato al Tour of Britain, chiuso al secondo posto in classifica generale con il successo nella tappa di Bristol. Il 26enne di Adelaide ha chiuso in 10′48” a una media di 53,3 km orari e il solo ad avvicinarsi all’australiano è stato Jos Van Emden (Lotto NL-Jumbo), altro specialista delle cronometro brevi e vincitore un anno fa della prova contro il tempo di Sittard all’Eneco Tour, che ha chiuso con un ritardo di 5”. Decisamente più lontani tutti gli altri con Jasha Sütterlin (Movistar), altro corridore che ha comunque nelle crono il suo punto di forza, che ha terminato la prova un po’ a sorpresa 3° a 14”, immediatamente seguito da Wilco Kelderman (Lotto NL-Jumbo) e dall’ex primatista dell’ora Matthias Brändle (Iam Cycling), rispettivamente 4° e 5° ambedue a 15”; 6° a 16” si è piazzato Primož Roglič, altro alfiere della compagine olandese che, alla luce di queste performance, si candida a conquistare la cronosquadre di Sittard in programma nel quinto giorno di gara, anche se altrettanto accreditate in tal senso sono la Bmc – che oltre a Dennis ha piazzato Taylor Phinney 7° a 16”, la novità Tom Bohli 15° a 20”, Stefan Küng 19° a 22” e un Greg Van Avermaet che ha limitato i danni su terreno non favorevole 42° a 33” – e la Movistar, che accanto a Sütterlin ha posizionato nei quartieri alti anche John Dowsett 10° a 18”, l’uomo di classifica Ion Izagirre 11° a 19” e Nelson Oliveira 20° a 22”. Un altro che può essere pienamente soddisfatto della sua prestazione è stato Peter Sagan (Tinkoff), che si è piazzato 8° a 17”, subito davanti a un sorprendente Marcel Kittel (Etixx-QuickStep), che ha rispolverato quelle doti che lo portarono a vincere due titoli mondiali a cronometro nella categoria junior e ha guadagnato terreno su diversi avversari diretti. Tra questi ultimi hanno deluso moltissimo Tom Dumoulin (Lotto NL-Jumbo), che nel 2014 si era imposto sullo stesso tracciato di Breda ma qui non è andato oltre il 14° posto a 20” da Dennis, e Tony Martin (Etixx-QuickStep), che pure era reduce dalla vittoria nella crono del Tour of Britain (conseguita proprio davanti all’australiano) ma questa volta ha accusato anch’egli un distacco di 20”, così come hanno reso al di sotto delle proprie potenzialità Bob Jungels (Etixx-QuickStep, 34° a 30”), Geraint Thomas (Team Sky, 36° a 32”) e Michal Kwiatkowski (Team Sky), giuntoi addirittura 107° a 1′03”, nettamente alle spalle anche del leader della classifica Dylan Groenewegen (Lotto NL-Jumbo) che, come era facilmente prevedibile, ha dovuto dire addio al primato. Altri corridori che possono invece guardare con fiducia alle prossime giornate sono Fabio Felline (Trek-Segafredo), che chiudendo 24° a 25” è stato il migliore degli italiani, e il vincitore uscente Tim Wellens (Lotto Soudal), per cui le prove contro il tempo non sono certo il punto di forza e che si è piazzato 38° a 32”.
La classifica generale, al netto dei 4” di abbuono conquistati da Sagan nella prima tappa, ricalca pressochè integralmente quella della crono e vede Dennis al comando con 5” su Van Emden, 13” sullo slovacco, 14” su Sütterlin e 15” su Kelderman e Brändle. A meno che il vento non ci metta lo zampino, visto che verrà percorso un lungo tratto in riva al mare, non dovrebbe subire variazioni di rilievo al termine della terza tappa, 182,3 km da Blankenberge ad Ardooie dedicati ai velocisti.
Marco Salonna

Rohan Dennis (foto Tim de Waele/TDWSport.com)
GROENEWEGEN ANCORA PROFETA IN PATRIA
Terzo successo consecutivo in Olanda dell’emergente velocista della Lotto NL-Jumbo che, dopo essersi aggiudicato il campionato nazionale e la Arnhem-Veenendaal Classic, conquista anche in quel di Bolsward la frazione inaugurale dell’Eneco Tour saltando negli ultimi metri Edvald Boasson Hagen, poi 4° al traguardo, e resistendo al prepotente ritorno di Nacer Bouhanni, 2° davanti all’onnipresente Peter Sagan. In casa Italia Giacomo Nizzolo, lo sprinter più atteso dei nostri dopo il forfait di Elia Viviani, chiude 6° mentre due posizioni più giù si piazza Andrea Guardini.
Come un anno fa è stata la cittadina olandese di Bolsward a ospitare partenza e arrivo della prima tappa dell’Eneco Tour, corsa a tappe creata ex novo nel 2005 sulle “ceneri” del Giro d’Olanda, in coincidenza con la nascita dell’allora circuito Pro Tour, che in questa stagione è stata posticipata di un mese rispetto al passato e rappresenta più che mai il banco di prova ideale per il Mondiale che si disputerà in quel di Doha tra meno di un mese. Ad eccezione di Elia Viviani, che ha dovuto dare forfait in extremis per via della febbre, e di Mark Cavendish sono infatti presenti tutti gli sprinter che si daranno battaglia anche sul circuito completamente piatto del Qatar, da Peter Sagan (Tinkoff), reduce dal trionfo nel campionato europeo di Plumelec, ad André Greipel (Lotto Soudal) e Marcel Kittel (Etixx-QuickStep) passando per John Degenkolb (Giant-Alpecin), Dylan Groenewegen (Lotto NL-Jumbo), Alexander Kristoff (Katusha), Michael Matthews e Caleb Ewan (Orica-Bike Exchange), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Arnaud Démare (Fdj), Nacer Bouhanni (Cofidis) e Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo), sulla carta la principale carta azzurra per quanto riguarda i successi parziali. Alla classifica generale, fermo restando che un fuoriclasse come Sagan può tranquillamente giocarsela anche in tal senso, punteranno invece atleti completi in grado di ben destreggiarsi sia nelle prove contro il tempo che sui percorsi tipici del Giro delle Fiandre e delle classiche delle Ardenne: tra questi citiamo Tim Wellens (Lotto Soudal), che si è imposto nelle ultime due edizioni, Tom Dumoulin (Giant-Alpecin), Greg Van Avermaet (Bmc), Wilco Kelderman (Lotto NL-Jumbo), Bob Jungels e Tony Martin (Etixx-QuickStep), Geraint Thomas (Team Sky), Ion Izagirre (Movistar) e il torinese Fabio Felline (Trek-Segafredo), reduce da un’eccellente Vuelta in cui ha sfiorato più volte il successo di tappa e ha portato a casa la maglia verde della classifica a punti.
La frazione inaugurale, disputata su di un percorso interamente pianeggiante, non ha offerto particolari emozioni, con la fuga di Matteo Bono (Lampre-Merida), un habituè di questo tipo di azioni che talvolta in passato è anche riuscito a coronare con il successo, Laurens De Vreese (Astana), Bert Van Lerberghe (Topsport Vlaanderen-Baloise), Brian Van Goethem (Roompo Oranje Peloton) e Frederik Backaert (Wanty-Groupe Gobert), tenuta agevolmente sotto controllo dalle squadre dei velocisti, in particolare dalla Lotto-Soudal e dall’Orica-Bike Exchange, anche se comunque i battistrada hanno venduto cara la pelle arrendendosi solo ai -3 dal traguardo e malgrado il loro vantaggio non abbia mai superato i 3′40”. In ogni caso lo sprint è stata inevitabile e a spuntarla, un po’ a sorpresa ma con merito, è stato Groenewegen, che è uscito dalla ruota di Boasson Hagen, il primo a lanciarsi, e ha resistito alla prepotente rimonta di Bouhanni, rimasto troppo nelle retrovie all’inizio della volata. Con questo successo il 23enne velocista olandese, che nel frattempo ha conquistato anche una tappa e la classifica a punti nel recente Tour of Britain, conserva un’imbattibilità in terra natia che dura dal mese di giugno, essendosi infatti imposto nel campionato nazionale e poi nella Arnhem-Veenendaal Classic prima di fare il tris all’Eneco Tour. Sul gradino più basso del podio alle spalle di Groenewegen e di Bouhanni ha chiuso Sagan, che si trovava ben piazzato sulla ruota dell’olandese ma non ha avuto lo spunto per superarlo, mentre Boasson Hagen è scivolato al 4° posto davanti a Nizzolo, 6° e primo di una pattuglia azzurra che ha posizionato anche Andrea Guardini (Astana) due posizioni più in basso, alle spalle di Démare e davanti a Kittel, 9° e delusione di giornata al pari di Greipel, addirittura 19°.
La classifica generale, influenzata dagli abbuoni – previsti sia agli sprint intermedi, sia sul traguardo -, vede Groenewegen al comando con 4” su Bouhanni e Backaert, 5” su De Vreese, 6” su Sagan e 7” su Bono, con il grosso del gruppo distanziato di 10”. La prima vera fisionomia sarà scritta domani sera al termine della seconda tappa, una crono di 9,6 km con partenza e arrivo a Breda.
Marco Salonna
ORDINE D’ARRIVO
1 Dylan Groenewegen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:14:00
2 Nacer Bouhanni (Fra) Cofidis, Solutions Credits
3 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team
4 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data
5 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
6 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
7 Arnaud Demare (Fra) FDJ
8 Andrea Guardini (Ita) Astana Pro Team
9 Marcel Kittel (Ger) Etixx – Quick-Step
10 Roy Jans (Bel) Wanty – Groupe Gobert
CLASSIFICA GENERALE
1 Dylan Groenewegen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:13:50
2 Nacer Bouhanni (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:00:04
3 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
4 Laurens De Vreese (Bel) Astana Pro Team 0:00:05
5 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team 0:00:06
6 Matteo Bono (Ita) Lampre – Merida 0:00:07
7 Bert Van Lerberghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:00:08
8 Brian Van Goethem (Ned) Roompot – Oranje Peloton
9 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data 0:00:10
10 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha

Groenewegen ''abbraccia'' l'ennesimo successo in terra olandese (foto Tim de Waele/TDWSport.com)
19-09-2016
settembre 19, 2016 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
ENECO TOUR
L’olandese Dylan Groenewegen (Team LottoNL – Jumbo) si è imposto nella prima tappa, circuito di Bolsward, percorrendo 184.7 Km in 4h14′00″, alla media di 43.630 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bouhanni e lo slovacco Sagan. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo) 6°. Groenewegen è il primo leader della classifica con 4″ su Bouhanni e sul belga Backaert. Miglior italiano Matteo Bono (Lampre – Merida), 6° a 7″
TOUR OF CHINA II
L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella prima tappa, circuito di Yangxin, percorrendo 121.6 Km in 2h33′18″, alla media di 47.593 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Nicolas Marini (Nippo – Vini Fantini) e Rino Gasparrini (Androni Giocattoli – Sidermec). Marini è il nuovo leader della classifica con 3″ sull’italiano Paolo Lunardon (Amore & Vita – Selle SMP) e 4″ sul francese Rabou.
E’ SAGAN IL PRIMO CAMPIONE EUROPEO
Lo slovacco campione del mondo in carica va a prendersi anche il primo titolo di campione europeo dello storia del ciclismo, precedendo nettamente Alaphilippe e Moreno in volata al termine di una corsa combattuta sino alla fine, con gli italiani, in particolare Moser e Villella, che hanno messo in scena belle azioni, purtroppo non andate a buon fine
La prima edizione dei campionati europei di ciclismo aperta ai professionisti (esclusi fin dall’edizione del debutto, disputata nel 1995) impone una riflessione su tale corsa. Sicuramente quella di istituire questa corsa è una buona idea, specialmente in chiave storica. Il ciclismo è stato, infatti, per la maggior parte della sua storia uno sport prettamente europeo, con i soli Stati Uniti e Colombia che sono riusciti a portare nelle corse più importanti uomini di un certo spessore. Al giorno d’oggi, tuttavia, la situazione volge verso un cambiamento. Se, infatti, sono sempre gli atleti europei quelli numericamente più presenti nelle grandi corse, è pur vero che sempre più frequentemente si affacciano sulla scena corridori dei vari continenti.
A questo aspetto positivo ne fanno fronte due negativi, che caratterizzano però questa edizione e sono quindi suscettibili di miglioramenti.
In primo luogo, è infelice la collocazione in calendario di questa particolare edizione, posta a ridosso dei mondiali e non troppo lontana dal termine della Vuelta. I partecipanti sono stati così costretti a scegliere tra europei e mondiali, senza contare quei corridori che non hanno ancora smaltito le fatiche di una corsa a tappe di tre settimane come quella spagnola. Ovviamente non c’è confronto di importanza tra europei e mondiali e sono i primi a pagarne le spese, con una partecipazione inferiore a quella che potrebbe registrare una corsa del genere collocata meglio in calendario. Va, però, detto che finora i campionati europei si correvano a luglio, in concomitanza con il Tour, o talvolta ad agosto e la collocazione settembrina dell’edizione 2016, la prima aperta ai professionisti, è stata stabilita anche per non scontrarsi con le Olimpiadi, che hanno provocato lo “slittamento” di altre corse, come l’Eneco Tour, che prenderà il via domani, con un mese di ritardo rispetto alla data tradizionale.
L’altro aspetto negativo è il percorso, un circuito di 14 chilometri, da ripetere 17 volte, privo di difficoltà altimetriche sostanziali, se si eccetta la salita che conduceva al traguardo, la Côte de Cadoudal (1,7 Km al 6,2%), affrontata in diverse occasioni anche al Tour de France. Come spesso succede anche in occasione dei campionati del mondo, quello proposto è risultato un percorso troppo facile perché i corridori talentuosi negli attacchi possano offrire un numero degno di una competizione che aspira ad un certo livello.
Nonostante il nome altisonante del vincitore e i tentativi che pure ci sono stati, la corsa alla fine è arrivata allo sprint. Ciò non significa comunque che i corridori non abbiano cercato di interpretare al meglio un circuito che non offriva particolari spunti interessanti.
Dopo 6 chilometri di corsa si forma la fuga che caratterizzerà gran parte della prova e nella quale entrano Bert – Jan Lindeman (Paesi Bassi), Pirmin Lang (Svizzera), Andrii Bratashchuk (Ucraina) e Risto Raid (Estonia). Il gruppo prosegue sornione, lasciando che i battistrada si allontanino concedendo loro un vantaggio massimo di oltre 11 minuti. Sono Italia, Belgio e Francia ad imporre una accelerazione in gruppo che comincia ad erodere poco alla volta il vantaggio dei fuggitivi.
A cinque giri dalla fine, provano a lanciarsi al contrattacco Alexandre Geniez (Francia), Enrico Gasparotto (Italia), Jelle Vanendert (Belgio), David De La Cruz (Spagna), Emanuel Buchmann (Germania), Łukasz Owsian (Polonia) e Tobias Ludvigsson (Svezia) ma senza trovare la necessaria collaborazione, così che il gruppo non tarda a riportarsi su di loro.
Meglio strutturata è l’azione che va in scena nel giro successivo, composta da Karol Domagalski (Polonia), Sergey Lagutin (Russia), Jan Polanc (Slovenia), Redi Halilaj (Albania), Nicolas Edet, Cyril Gautier (Francia), Ben Hermans, Jelle Vanendert (Belgio), Davide Villella, Fabio Aru (Italia), Sam Oomen (Paesi Bassi), Fabian Lienhard (Svizzera), Karel Hnik (Rep. Ceca), Simon Geschke (Germania), Peeter Pruus (Estonia), David De La Cruz, Omar Fraile (Spagna) e Sergio Paulinho (Portogallo). Questo gruppo riesce a guadagnare sino a 1′30 su quello inseguitore ma anche costoro faticano a trovare la giusta tabella di marcia e vengono ripresi, mentre i battistrada vedono il loro vantaggio ridursi a soli 30 secondi che, a seguito di un nuovo cambio di ritmo del gruppo, si polverizzano in men che non si dica.
Nel corso della discesa dalla Côte de Cadoudal finiscono a terra Gianni Moscon (Italia), Alexandre Geniez (Francia) e Rubén Fernández (Spagna); la confusione che ne segue favorisce il formarsi di un drappello al comando formato da Philippe Gilbert, Tiesj Benoot, Ben Hermans (Belgio), Moreno Moser, Giovanni Visconti, Fabio Aru (Italia), Paul Martens, Paul Voss (Germania), Cyril Gautier (Francia), Diego Rubio (Spagna), Huub Duyn, Sam Oomen (Paesi Bassi), Mathias Frank, Sébastien Reichenbach (Svizzera), Karol Domagalski (Polonia), Matija Kvasina (Croazia) e Sergey Lagutin (Russia). L’italia ha tre ottimi elementi davanti, ma dietro sono Portogallo e Slovacchia, che non hanno uomini in fuga, a tirare; anche Francia e Spagna, che hanno un solo uomo davanti, decidono di dare una mano nell’inseguimento, che ha termine all’inizio dell’ultima tornata, ma Moser tenta nuovamente l’attacco, stavolta da solo. Il tentino riesce a guadagnare un vantaggio di una trentina di secondi che sembra restare stabile, finché non è Peter Sagan in prima persona ad imporre un cambio di ritmo al gruppo e, nel tratto più duro della salita finale, il gruppo piomba su Moser. Gli uomini di Cassani, però, non mollano ed è Villella a provare la stoccata vincente, ma anch’egli si vede ripreso a soli 400 metri dall’arrivo. La volata non ha offerto alcuna emozione dato che Sagan si è imposto sugli avversari con una facilità disarmante. Pronostico rispettato, dunque.
L’italia, nonostante non abbia raccolto molto, si è mossa bene, in tutte le azioni pericolose gli uomini di Cassani sono stati presenti e, nel finale, sono stati in due a provarci con l’azione di Moser, che è stata davvero pregevole.
Benedetto Ciccarone

Sagan si impone con facilità anche nella prima edizione dei campionati europei destinata ai professionisti (foto Bettini)
18-09-2016
settembre 18, 2016 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CAMPIONATI EUROPEI DI CICLISMO (strada uomini elite)
Lo slovacco Peter Sagan (Tinkoff) si è imposto nella prova su strada uomini elite, circuito di Plumelec, percorrendo 236 Km in 5h34′23″, alla media di 42.346 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Alaphilippe e lo spagnolo Moreno Fernández. Miglior italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida), 9° a 3″.
GRAND PRIX D’ISBERGUES – PAS DE CALAIS
Il norvegese Kristoffer Halvorsen (Team Joker – Byggtorget) si è imposto nella corsa francese, circuito di Isbergues, percorrendo 204.3 Km in 4h52′15″, alla media di 41.944 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Romain Feillu e il belga Plankaert. Miglior italiano Jakub Mareczko (Wilier – Southeast), 10°.
TOUR OF CHINA II
Il francese Thomas Rabou (Wisdom – Hengxiang Cycling Team) si è imposto nel prologo, circuito dell’Hubei Olympic Center, percorrendo 3.3 Km in 4′08″, alla media di 47.903 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Paolo Lunardon (Amore & Vita – Selle SMP) e il danese Rasmussen. Rabou è il primo leader della classifica con 1″ su Lunardon e Rasmussen.
CLASSIC IMPANIS – VAN PETEGEM, SFRECCIA GAVIRIA
Fernando Gaviria vince allo sprint la gara belga davanti al corridore di casa Dupont e il compagno di squadra Richeze.
E’ il colombiano Fernando Gaviria, astro nascente dello sprint già a segno quattro volte in questa stagione (su tutte ricordiamo la tappa di Montalto di Castro della Tirreno-Adriatico) ad aggiudicarsi l’ottava edizione della classica belga che si tiene nelle regioni del Brabante ed è intitolata agli ex corridori Raymond Impanis e Peter Van Petegem, entrambi vincitori di Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Il velocista classe 1994 della Etixx Quick Step ha regolato la volata di gruppo battendo Timothy Dupont della Verandas Willems Cycling Team e l’esperto argentino Maximiliano Richeze, veterano delle volate della Etixx Quick Step e pilota dello stesso Gaviria in questo finale. Per il colombiano si tratta del 10 successo in carriera, giunto dopo le due tappe conquistate al recente Giro di Polonia.
Lorenzo Alessandri
@LorenzoAleLS7
ORDINE D’ARRIVO
1 Fernando Gaviria Rendon (Col) Etixx – Quick-Step 4:37:20
2 Timothy Dupont (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
3 Maximiliano Ariel Richeze (Arg) Etixx – Quick-Step
4 Tom Van Asbroeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo
5 Magnus Cort Nielsen (Den) Orica-BikeExchange
6 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
7 Kevin Ista (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
8 Robin Stenuit (Bel) Wanty – Groupe Gobert
9 Michael Carbel Svendgaard (Den) Stˆlting Service Group
10 Marco Haller (Aut) Team Katusha
11 Dion Smith (NZl) ONE Pro Cycling
12 Dylan Page (Swi) Team Roth
13 Jonas Rickaert (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
14 Michel Kreder (Ned) Roompot – Oranje Peloton
15 Floris Gerfs (Ned) BMC Racing Team
16 Maximilien Picoux (Bel) Color Code – Arden’beef
17 Steven Tronet (Fra) Fortuneo – Vital Concept
18 Justin Jules (Fra) Veranclassic-Ago
19 Aleksei Tcatevich (Rus) Team Katusha
20 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal
21 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
22 Alexander Maes (Bel) Team Katusha
23 Sam Lennertz (Bel) Veranclassic-Ago
24 Olivier Pardini (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
25 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha
26 Gerry Druyts (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
27 Jarl Salomein (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
28 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Etixx – Quick-Step
29 Niels De Rooze (Bel) Veranclassic-Ago
30 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal
31 Maurits Lammertink (Ned) Roompot – Oranje Peloton
32 Greg Henderson (NZl) Lotto Soudal
33 Antoine Warnier (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
34 Bryan Coquard (Fra) Direct Energie
35 Julien Mortier (Bel) Color Code – Arden’beef
36 Daniel Mclay (GBr) Fortuneo – Vital Concept
37 Massimo Vanderaerden (Bel) Veranclassic-Ago
38 Eugert Zhupa (Alb) WIL
39 Asbjørn Kragh Andersen (Den) Delko Marseille Provence KTM
40 Gert Dockx (Bel) Lotto Soudal
41 Stijn Vandenbergh (Bel) Etixx – Quick-Step
42 Maxime Farazijn (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
43 Tim Kerkhof (Ned) Roompot – Oranje Peloton
44 Adrien Costa (USA) Etixx – Quick-Step
45 Dennis Coenen (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
46 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo
47 Sander Helven (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
48 Ludwig De Winter (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
49 Mark Mcnally (GBr) Wanty – Groupe Gobert
50 Reinier Honig (Ned) Roompot – Oranje Peloton
51 Etienne Van Empel (Ned) Roompot – Oranje Peloton
52 Amets Txurruka (Spa) Orica-BikeExchange
53 Joshua Hunt (GBr) ONE Pro Cycling
54 Nicholas Schultz (Aus) Orica-BikeExchange
55 Evaldas Siskevicius (Ltu) Delko Marseille Provence KTM
56 Vegard Breen (Nor) Fortuneo – Vital Concept 0:00:08
57 Antoine Loy (Bel) Color Code – Arden’beef
58 Johnny Hoogerland (Ned) Roompot – Oranje Peloton
59 Giuseppe Fonzi (Ita) WIL
60 Brecht Dhaene (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
61 Thierry Hupond (Fra) Delko Marseille Provence KTM
62 Adrien Petit (Fra) Direct Energie
63 Nicolas Baldo (Fra) Team Roth
64 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step
65 Marvin Tasset (Bel) Color Code – Arden’beef
66 Gordon De Winter (Bel) Color Code – Arden’beef
67 Pieter Jacobs (Bel) Crelan-Vastgoedservice Continental Team
68 Dimitri Peyskens (Bel) Veranclassic-Ago
69 Nicola Toffali (Ita) Team Roth
70 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Orica-BikeExchange
71 Frederik Veuchelen (Bel) Wanty – Groupe Gobert
72 Alexander Edmonson (Aus) Orica-BikeExchange
73 Jérôme Baugnies (Bel) Wanty – Groupe Gobert
74 Thomas Koep (Ger) Stˆlting Service Group 0:00:14
75 Olivier Chevalier (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
76 Moreno Hofland (Ned) Team LottoNl-Jumbo
77 Sébastien Delfosse (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
78 Preben Van Hecke (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
79 Michael Reihs (Den) Stˆlting Service Group
80 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
81 Robert Power (Aus) Orica-BikeExchange
82 Mads Pedersen (Den) Stˆlting Service Group
83 Aidis Kruopis (Ltu) Veranda’s Willems Cycling Team
84 Martin Palm (Bel) Color Code – Arden’beef
85 Moritz Backofen (Ger) Stˆlting Service Group
86 Jelle Wallays (Bel) Lotto Soudal
87 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
88 Dennis Van Winden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
89 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
90 Kris Boeckmans (Bel) Lotto Soudal
91 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:00:22
92 Steven Lammertink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
93 Jef Van Meirhaeghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
94 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team Katusha
95 Jean-Marc Bideau (Fra) Fortuneo – Vital Concept
96 Dimitri Claeys (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:00:27
97 Sander Cordeel (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team 0:00:45
98 Franck Bonnamour (Fra) Fortuneo – Vital Concept 0:00:55
99 Leonardo Fabio Duque (Fra) Delko Marseille Provence KTM 0:01:01
100 Julien Vermote (Bel) Etixx – Quick-Step 0:01:13
101 Arnaud Gerard (Fra) Fortuneo – Vital Concept 0:01:16
102 James Oram (NZl) ONE Pro Cycling 0:01:24
103 Rob Ruijgh (Ned) Crelan-Vastgoedservice Continental Team 0:01:44
104 Benoit Jarrier (Fra) Fortuneo – Vital Concept 0:02:04
105 Pierre-Luc Perichon (Fra) Fortuneo – Vital Concept
106 Cristian Raileanu (Mda) Wilier – Southeast 0:02:37
107 Christophe Laborie (Fra) Delko Marseille Provence KTM
108 Sven Reutter (Ger) Stˆlting Service Group 0:03:54
109 Mirko Tedeschi (Ita) Wilier – Southeast
110 Hayden Mccormick (NZl) ONE Pro Cycling
111 Tom Dernies (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
112 Mike Teunissen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
113 Ivan Garcia Cortina (Spa) Etixx – Quick-Step 0:05:17
114 Ruben Plaza Molina (Spa) Orica-BikeExchange
115 Kenny De Ketele (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:06:03
116 Alexandre Pichot (Fra) Direct Energie
117 Sylvain Chavanel (Fra) Direct Energie
118 Thomas Voeckler (Fra) Direct Energie
119 Vladimir Isaychev (Rus) Team Katusha 0:07:11
120 Johan Hemroulle (Bel) Color Code – Arden’beef 0:07:30
121 Kevin Van Melsen (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:07:31
122 Ruben Pols (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
123 Angelo Tulik (Fra) Direct Energie 0:07:34
124 Thomas Baylis (GBr) ONE Pro Cycling 0:08:24

Il colombiano Gaviria ottiene il 10° successo stagionale alla corsa belga Primus Classic Impanis - Van Petegem (photo news)