IMOLA – VICENZA: SUL BERICO UNA SCAMPAGNATA PER I FUGGITIVI

maggio 21, 2015 by Redazione  
Filed under News

È, forse, l’ultima occasione “piena” per i cacciatori di tappe, che oggi potranno lanciarsi in avanscoperta senza il timore del gruppo inseguitore. Tagliati fuori i velocisti dalla rampa finale e con i big della classifica più attenti a non consumare troppe energie, nessuno si preoccuperà troppo di loro, badando solo che il tentativo non assuma dimensioni considerevoli. Nel finale, poi, si assisterà a una corsa nella corsa, perché lo strappo verso il Monte Berico da una parte deciderà le sorti della tappa e dall’altra potrebbe ispirare una sparata di qualche corridore di classifica che su questi arrivi va a nozze, come seppe fare Rodríguez ad Assisi nel 2012.

È una classica tappa da fuga, fatta e finita. Oggi regnerà il disinteresse quasi generale, in seno al gruppo, su quanto accadrà in testa alla corsa perché da una parte le squadre dei velocisti non saranno chiamate in causa essendo il finale fuori dalla portata delle loro “frecce”, dall’altra nemmeno i big della classifica saranno stimolati dal tracciato di questa Imola-Vicenza, movimentato solo da qualche collina negli ultimi 60 Km, e cercheranno di vivere la giornata all’insegna del risparmio energetico, in vista delle tappe decisive di quest’edizione del Giro, che saranno inaugurate 48 ore più tardi dalla maxi crono di Valdobbiadene. Dunque, oggi sarà concessa carta bianca ai tentativi da lontano e saranno in parecchi a cercare di cogliere questa preziosa opportunità, forse l’ultima nella quale si avrà la certezza quasi assoluta di andare indisturbati fino al traguardo, dove la secca rampa che condurrà al Santuario di Monte Berico selezionerà gli ardimentosi e farà emergere quelli che saranno arrivati alla fine di questa tappa, che rasenta i 200 Km di lunghezza, con ancora una briciola di benzina in corpo. Mentre davanti ci si studierà, dietro potrebbero comunque esserci un po’ di movimento tra i migliori, perché quella rampa fa gola ai finissuer e a corridori di classifica del calibro dello spagnolo Joaquim Rodríguez che al Giro del 2012 conquistò tappa e maglia rosa su un traguardo molto simile a questo, quello di Assisi, un fatto che potrebbe anche ripetersi in quel di Vicenza (con un protagonista diverso, perché lo spagnolo ha già deciso che nel 2015 farà Tour e Vuelta), se la fuga del mattino dovesse esaurirsi strada facendo e una sparata sulla salita finale potrebbe portarsi in dote anche i secondi d’abbuoni in palio per il vincitore.
La dodicesima tappa, che traghetterà il gruppo dagli Appennini ai piedi della catena alpina, prenderà le mosse da Imola e sarà l’ultima volta nella quale una tappa di questa edizione partirà dalla città dove la corsa aveva fatto scalo il giorno prima. Nel tratto iniziale, molto scorrevole anche sul piano planimetrico, i “girini” punteranno dritti verso le Valli di Comacchio, rasentando i margini occidentali di quest’area formatasi naturalmente nel X secolo in seguito all’abbassamento del suolo, con conseguente impaludamento, e conosciuta per gli allevamenti di anguille. Entrato in provincia di Ferrara, il gruppo attraverserà prima Argenta, poi Portomaggiore e quindi Voghiera, centri presso i quali è possibile visitare tre delle 19 “delizie” estensi rimaste delle 53 che esistevano nell’area del delta del Po (quelle di Benvignante, del Verginese e di Belriguardo, per la precisione), residenze costruite per lo svago della corte ducale, utilizzate come casini di caccia o come abitazioni estive. Percorsi i primi 80 Km di gara il tracciato del Giro intersecherà quello del fiume Po, i cui 652 Km, con il loro tagliare nel mezzo l’intera Italia Settentronale, sono incrociati quasi ogni anno dalla “corsa rosa” che nella storica prima edizione del 1909 li superò proprio nel ferrarese, percorrendo un traballante ponte di barche, oggi scomparso, situato nella non lontana Pontelagoscuro. I “girini” del 2015 passeranno sull’antico Padus (ancor prima chiamato Eridano) tra Ro e Polesella, lasciando definitivamente la Romagna e “sbarcando” in Veneto nell’area nota come Polesine, toponimo che fa riferimento alla genesi paludosa di questa terra, tornata alle origini in occasioni delle disastrose alluvioni che la colpirono, in particolare quelle avvenute nel 1951, che causò un centinaio di vittime, e nel 1882, dopo la quale 63000 abitanti del Polesine furono costretti a emigrare in America Latina.
Alle soglie del centesimo chilometro di gara il gruppo attraverserà Rovigo, sfrecciandosi sui sampietrini del centralissimo Corso del Popolo che nel 2001 fu teatro di uno dei 42 successi conseguiti da Mario Cipollini alla corsa rosa. Varcato l’Adige, si entrerà quindi nel territorio della provincia di Padova a Boara Pisani, paese natale dell’ex corridore Massimo Ghirotto, uno dei massimi rappresentanti della categoria dei gregari, ma che in carriera seppe comunque togliersi la soddisfazione di vincere una tappa alla Vuelta (nel 1989 ad Avila, alla sua unica partecipazione alla corsa spagnola), tre al Giro (Felino 1991, Oropa 1993 e Bra 1994) e due al Tour (Guzet-Neige 1988 e Ginevra 1990).
Qualcosa sta per cambiare e, infatti, avvicinandosi a Monselice all’orizzonte farà capolino la sagoma dei Colli Euganei, che da lì a breve saranno l’oggetto della prima delle quattro ascese che caratterizzano il finale. Sotto le ruote dovranno ancora scorrere una quindicina di chilometri privi di dislivello, attraversando la citata Monselice – dominata dal colle sul quale troneggia il complesso del castello, costruito tra l’undicesimo e il sedicesimo secolo – e poi sfiorando il minuscolo Laghetto della Costa, uno dei 111 siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino iscritti nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, situato all’altezza del bivio per Arquà, il paesello nel quale trascorse gli ultimi quattro anni di vita il poeta aretino Francesco Petrarca, che fu anche il primo italiano al comando sul Mont Ventoux, scalato – ovviamente a piedi – il 26 aprile 1336, data consacrata come quella della nascita dell’alpinismo. Poco prima di abbandonare – temporaneamente – la pianura si attraverserà il piccolo centro di Valsanzibio, dove si trova Villa Barbarigo, il cui giardino – uno dei maggiori “all’italiana” del Veneto – nel 1976 fu uno dei tre set che nel film “Culastrisce nobile veneziano” (1976) furono utilizzati per rappresentare la villa del Marchese Luca Maria (interpretato dal grande Marcello Mastroianni) assieme a Villa Revedin Bolasco di Castelfranco Veneto e la celebre “Rotonda” di Vicenza. A Torreglia il tracciato svolterà a sinistra, incominciando l’unica salita euganea della tappa, quella pedalabile verso Castelnuovo (4,6 Km al 5,3%), risalendo le pendici del Monte Rua, al cui culmine si trova l’eremo camaldolese di Santa Maria Annunziata. Quelle che si stanno percorrendo sono strade impregnate di storia e passione ciclistica poiché non distante dallo scollinamento di Castelnuovo si trova quello del Roccolo, a lungo salita simbolo del Giro del Veneto, corsa che terminava al Prato della Valle di Padova e che, a parte una parentesi nel 2012, non è più organizzata dal 2011.
Una discesa a balze che sfiora le pendici della Rocca Pendice – conosciuta agli alpinisti per la sua palestra di roccia, affrontata per la prima volta nel 1909 – e attraversa il centro di Teolo farà riassaggiare al gruppo il dolce gusto della pianura, che tornerà protagonista per una dozzina scarsa di chilometri, nel corso della quale si taglierà nel mezzo il “corridoio” che separa gli Euganei dai Colli Berici, teatro del finale di gara, introdotto dall’ascesa verso Crosara, 5300 metri inclinati al 6,8%, con i primi 4 Km che salgono all’8,1% (massima del 12%) e il finale più agevole. È nota tra i cicloamatori locali come “salita degli Ulivi” e non è del tutto ignota al gruppo, molti elementi del quale ricorderanno d’averla scalata due anni fa nella tappa di Vicenza vinta da Giovanni Visconti e che presentava un finale più agevole rispetto a quest’anno perché quella era l’unica difficoltà prevista dal tracciato. Infatti, terminata la discesa – che si snoda a breve distanza dal Lago di Fimon, il più vasto della provincia di Vicenza – anziché puntare verso la città il tracciato tornerà a inoltrarsi tra i Colli Berici, che nel 2020 potrebbero essere terreno di gara dei campionati del mondo di ciclismo, offrendo ora agli attaccanti la Salita del Raposso, 2500 metri al 9% su strada non larghissima che non metteranno in palio i punti del GPM ma daranno una bella frustata alle energie residue degli attaccanti, contribuendo a dare una bella scremata al gruppetto all’avanguardia e, perché no, a far assaporare un amaro boccone anche a qualche personalità di spicco del plotone dei migliori. A questo punto mancheranno 13 Km all’arrivo, comodi, belli e filanti sino al triangolo rosso. Poi, salendo verso la Madonna che domina la città del Palladio, qualcuno, i più affaticati da quest’ottovolante, la Santa Vergine potrebbe vederla davvero…. Con tutti i santi!

Mauro Facoltosi

ERRATA CORRIGE

La salita di Crosara non sarà affrontata dal versante noto come “salita del Ulivi”, indicato nel testo, ma da una più ripida strada parallela che raggiunge il GPM in 3,7 Km, affrontando una pendenza media del 9,1% e una massima del 17%

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Torreglia (116). Valicato dalla SP 43 salendo da Torreglia al GPM di Castelnuovo.

Passo di Castelnuovo (298). Valicato dalla SP 43 salendo da Torreglia al GPM di Castelnuovo. Questa salita è stata affrontata come GPM al Giro del 2002, durante la tappa Terme Euganee – Conegliano, vinta allo sprint da Mario Cipollini. Il primo a scollinare fu lo spagnolo José Castelblanco, al termine di uno sprint che fu caratterizzato da una brutta scorrettezza di Francesco Casagrande (in quel momento quarto in classifica generale, a 1’07” dalla maglia rosa Heppner), che strinse contro le transenne e fece cadere il colombiano John Freddy García, fatto per il quale il campione toscano sarà espulso dal Giro.

Sella Ciuin (148). Valicato dalla SP 43 scendendo dal GPM di Castelnuovo verso Teolo.

Sella Teolo (175). Coincide con l’omonima località

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


Visualizzazione ingrandita della mappa

Uno scorcio della pianura ad occidente delle Valli di Comacchio


Visualizzazione ingrandita della mappa

Delizia di Benvignante


Visualizzazione ingrandita della mappa

Delizia del Verginese


Visualizzazione ingrandita della mappa

Delizia di Belriguardo


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il ponte sul Po sul quale transiteranno i “girini”


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il centalissimo Corso del Popolo di Rovigo


Visualizzazione ingrandita della mappa

Ingresso in Monselice: sullo sfondo i Colli Euganei, a destra il colle del castello

Arquà Petrarca, casa di Francesco Petrarca (www.parchiletterari.com)

Arquà Petrarca, casa di Francesco Petrarca (www.parchiletterari.com)

Villa Barbarigo di Valsanzibio set de Culastrisce nobile veneziano (www.davinotti.com)

Villa Barbarigo di Valsanzibio set de ''Culastrisce nobile veneziano'' (www.davinotti.com)

Monte Rua, eremo di Santa Maria Annunziata (panoramio)

Monte Rua, eremo di Santa Maria Annunziata (panoramio)


Visualizzazione ingrandita della mappa

Rocca Pendice


Visualizzazione ingrandita della mappa

I Colli Berici visti dal “corridoio” che li separa dagli Euganei


Visualizzazione ingrandita della mappa

Lago di Fimon


Visualizzazione ingrandita della mappa

Uno dei tornanti della salita del Reposso


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il santuario di Monte Berico, di fronte al quale si concluderà la tappa

La rampa d’arrivo al Santuario di Monte Berico e, in trasparenza, l’altimetria della dodicesima tappa del Giro 2015 (wilkipedia)

La rampa d’arrivo al Santuario di Monte Berico e, in trasparenza, l’altimetria della dodicesima tappa del Giro 2015 (wilkipedia)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI IMOLA

maggio 21, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Zakarin romba a Imola. Fuga e vittoria in solitaria – Il ds Bramati: “Uran, che colpo: casco rotto in due” – Contador punzecchia Aru: “Per vedere chi stava bene” (Gazzetta dello Sport)

Zakarin, arrivo solitario all’autodromo di Imola (Corriere della Sera)

Russia

Российский велогонщик Ильнур Закарин выиграл этап престижной гонки «Джиро д’Италия» (Sovetsky Sport)

Gran Bretagna

Alberto Contador retains lead in Giro D’Italia as Ilnur Zakarin wins stage 11 (The Times)

Francia

Le numéro de Zakarin – Zakarin: «Très, très heureux» – Contador: «Chaque jour est important» – 10e étape: «Tout est allé si vite» pour Porte (L’Equipe)

Spagna

Contador prueba a sus rivales y Zakarin se confirma en Imola – Contador: “Parecía que algún rival no iba bien y he atacado” – Richie Porte: “Las reglas son las reglas, no hay excusas” (AS)

Zakarin, el último bólido – Contador sigue como líder – Contador: “Probé y vi que a
alguno le costó reaccionar” – El español atacó al final de la 11ª etapa – ¿Salvar al ’soldado’ Porte? – Reacciones tras la sanción al corredor – Clarke: “Estoy seguro de que Porte recuperará esos dos minutos” – Le prestó ayuda por ser su amigo (Marca)

La locomotora Zakarin gana en Imola – Contador: “Probé con el ataque y vi que a alguno le costó reaccionar” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Giro: premier succès pour Zakarin dans un grand Tour, Gilbert rate le coche (Le Soir)

Rus snort na marathonvlucht naar zege op Imola – De wondere (absurde) wereld van de UCI-regels (De Standaard)

Tour d’Italie : Zakarin vainqueur, Gilbert dans le Top 10 (L’Avenir)

Giro: Zakarin triomphe sous la pluie à Imola – Richie Porte sanctionné pour un geste de fair-play (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: le Russe Ilnur Zakarin (Katusha) remporte la 11e étape, Philippe Gilbert (BMC) 9e (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Zesde plek op circuit Ferrari – Kruijswijk geeft rit kleur (De Telegraaf)

Germania

Russe Sakarin gewinnt 11. Etappe des Giro (Berliner Zeitung)

Slovenia

Giro: etapa Zakarinu, Contador obdržal rožnato majico, Bole enajsti (Delo)

Stati Uniti

Russian Wins Stage in Giro, but Alberto Contador Retains Overall Lead (The New York Times)

Colombia

La salud, el enemigo de Rigoberto Urán en el Giro de Italia (El Tiempo)

Carlos Betancur fue segundo en la etapa 11 del Giro de Italia – A pesar de la caída, el Giro continúa para mí mañana: Rigoberto Urán – Por sanción a Richie Porte, Urán gana una posición en el Giro (El Espectador)

Australia

Porte: I have to suck up cycling penalty – Richie Porte and Simon Clarke penalised at Giro d’Italia – one good turn deserved better… (The Age)

The death of fair play The Australian

‘Wheelgate’ dominates Giro talk vict(Herald Sun)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dedicato alla Katusha, squadra di Zakarin e Pozzato (vincitore dei campionati nazionali del 2009, ultima corsa ciclistica professionistica terminata nell’autodromo di Imola)

“Katia” (Eugenio Finardi)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Imola – Vicenza (Monte Berico)

Imola : pioggia debole (0,4 mm) e schiarite, 19,6°C, vento debole da NE (7 Km/h), umidità al 62%
Portomaggiore (Km 46,9): pioggia debole (0,6 mm), 18,1°C (percepiti 14°C), vento moderato da NE (19-24 Km/h), umidità al 69%
Rovigo – traguardo volante (Km 95,5): temporale con pioggia moderata (1,6 mm), 17,2°C (percepiti 12°C), vento moderato da NE (24-33 Km/h), umidità al 74%
Castelnuovo – GPM (Km 136,1): temporale con pioggia moderata (1,4 mm), 15,3°C (percepiti 9°C), vento moderato da NE (23-33 Km/h), umidità al 80%
Vicenza (Monte Berico) :pioggia moderata (1,2 mm), 15,3°C (percepiti 10°C), vento moderato da NE (22-27 Km/h), umidità al 89%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “E’ stato soccorso da un compagno di squadra non suo”
De Stefano (a Coppolillo, riferendosi al caso Porte): “Se ai tuoi tempi fosse accaduta una cosa del genere, chi dobbiamo processare oggi”
Pino Buda: “A mio avvisi”
Martinello: “Il prossimo asperità”
Martinello: “Lungo la tappa dei traguardi volanti”
Pancani: “Betancur torna vicino alla classifica”
Pancani: “Siamo a Fontana Felice” (Fontanelice)
Martinello: “Una cinquantina di metri sul vantaggio”
Martinello o Pancani: “Il GPM del Gran Premio della Montagna”
Pancani: “Compirà gli anni a metà febbraio”
Lelli: “Siamo attorno al 40 all’ora”
Lelli: “Tra poco inizierà la discesa, che devono fare attenzione”
Martinello: “Avrebbe dovuto saltare sul russo con maggiore decisione”
Outschakov: “Vittoria al Giro a Monza”
Garzelli: “Sullo scollinamento in discesa”
Vegni: “Quei due minuti sono fondamentali nell’avvicinamento a Milano”
Vegni: “Sono dispiaciuto per aver perso uno che sabato poteva indossare una maglia” (sabato Porte correrà la crono nudo?)
De Stefano: “Una gara a tappa”
Televideo: “Betancour” (Betancur)
Televideo: “Kruijswik” (Kruijswijk, qualche giorno fa avevano scritto Krujiswijk, al Tour dell’anno scorso Kruijwijk…. la soap opera continua)
Televideo: “Koenig” (König)
Cyclingnews.com: “Rishie Porte”
Sovetsky Sport: il principale quotidiano sportivo russo ha titolato “Российский велогонщик Ильнур Закарин выиграл этап престижной гонки «Джиро д’Италия»”. Traducendo con il traduttore di Google ci risulta questo: “Ciclista russo Ilnur Zakarin ha vinto la prestigiosa corsa a tappe «Giro d’Italia»”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo dell’undicesima tappa, Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)

1° Roger Kluge
2° Caleb Fairly s.t.
3° Nathan Brown s.t.
4° Aleksejs Saramotins s.t.
5° Louis Vervaeke s.t.

Classifica generale

1° Marco Coledan
2° Aleksejs Saramotins a 1′55″
3° Ji Cheng a 8′19″
4° Michael Hepburn a 9′56″
5° Roger Kluge a 9′59″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

27 MAGGIO 1975 – 11a TAPPA: ROMA – ORVIETO

DE VLAEMINCK: E CINQUE!
Il Giro in attesa delle «crono» vive soltanto della strapotenza del belga – «Fossimo uniti…» ammonisce Basso
Roger ha innestato la “quarta” a 700 metri dall’arrivo e ha preceduto di 3” Lasa, Borgognoni, Gimondi, Van Linden, Battaglin, Francioni, Bertoglio, Baronchelli e compagnia – Marmolada e Stelvio sempre in forse: Torriani deve rendere note subito le alternative

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì

Anche dopo la tappa di Imola Contador ha le mani ben salde sui manubri del Giro 2015 (foto Bettini)

Anche dopo la tappa di Imola Contador ha le mani ben salde sui manubri del Giro 2015 (foto Bettini)

BASTA UN POCO DI ZAKARIN… FUGA AL TRAGUARDO, ALBERTO TIRA PIZZICOTTI

maggio 21, 2015 by Redazione  
Filed under News

Grandissimo potenziale, per la Forlì-Imola, ma le polveri sono bagnate da piogge sempre più costanti rispetto ai primi giorni di Giro. Ne esce una bella fuga, ma meno bagarre del previsto, anche se Contador non risparmia una bella sbiancatina alle facce degli avversari.

Sembra poter succedere di tutto, in quegli 80km urticanti di Appennino forlivese che aprono la tappa, a maggior ragione visto quel che è accaduto ieri in meno di 8km di pianeggianti rotonde romagnole. La SKY avrà voglia di ribaltare un po’ la corsa, tanto per mettere in atto le dichiarazioni (sportivamente) bellicose di ieri, o si atterranno pedissequamente ai piani pregressi, che sicuramente non includevano guizzi creativi anzitempo?
La pioggia non pare aver raffreddato i motori, e sulle rampe del Trebbio mettono il naso davanti una serie di nomi pesanti. Non solo in questo Giro vanno in porto tante fughe, ma sembra anche che le facce siano spesso le stesse. Intxausti, Kruikswijk, Rosa sono nomi a cui abbiamo fatto l’orecchio, e con loro c’è Zakarin, il giovane russo per il quale si parlava di classifica generale, dopo i fasti dei Paesi Baschi e del Delfinato, ma che è stato travolto dalla prima settimana. Come se non bastasse, da dietro rimontano altri nomi di rilievo, il giovane spagnolo Rubén Fernández, a supporto di Intxausti, e poi altri abbonatissimi alla fuga come Pellizotti, Montaguti, Hesjedal e quel Betancur che più sta al vento più smagrisce e più smagrisce più fa paura – oltreché risultato (nelle ultime tre tappe “altimetriche” è sempre andato all’attacco da lontano, riportando nell’ordine un 37.o, un 6.o e oggi, lo sveliamo, un 2.o posto!). C’è anche Rutkiewicz per la CCC, a fare dieci piccoli indiani che escono in caccia per piste insidiose.
Dietro il ritmo si alza, lavora parecchio la BMC su un tracciato che sembra fatto su misura per Gilbert: ai fuggitivi si concedono a stento duecento miseri secondi di vantaggio, con quel quadruplo circuito dei Tre Monti in attesa di uomini da classiche. Ma la pioggia incalza e per le stradine tutte curve e balze il gruppo si frastaglia e poi frantuma. C’è sempre la Tinkoff davanti, mentre quasi tutti gli altri si fanno a turno sorprendere. Gli uomini di classifica pensano alla prudenza, la BMC bastona senza tregua.
Peccato che il frazionamento più significativo si verifichi giù dal Prugno, ormai ultima salita dell’elettrocardiogramma appenninico, ovvero proprio quando c’è davanti più spazio e tempo per recuperare, l’unico segmento con almeno 10km di pianura filati, prima di entrare nel circuito (in tutti i sensi: quello motoristico di Imola e quello ciclistico dei Tre Monti). Il gruppo finisce dunque per ricompattarsi, ma la tensione e il freddo avranno mandato in tilt più di un sistema nervoso.
Dietro la situazione si stabilizza, la BMC ormai è prossima all’esaurimento e si gioca la carta dell’evasione solitaria del giovane e talentuosissimo passistone svizzero Küng. Subentrano a loro gli Orica, pensando alla volata di Matthews, ma è via via più chiaro che l’inseguimento del gruppo ha perso di spinta.
Davanti, invece, si fa selezione, e restano solo “i magnifici sette”, Zakarin, Intxausti, Rosa, Pellizotti, Kruijswijk, Hesjedal e Betancur. Ma tra loro c’è qualcuno che quest’anno ha dato il meglio di sé proprio in due gare notoriamente piovose e fredde: è Ilnur Zakarin, che sulla penultima ascesa dei Tre Monti apre il gas e prende il largo con una progressione di forza sui 300 metri che precedono il Gpm. Il russo della Katusha sprigiona un’energia impressionante, mena le gambe smagrite come pistoni, e in un giro ha già accumulato 1’20” di vantaggio. A meno di cadute, chi lo vede più prima del podio? Hesjedal si danna, si scorna, ma davvero pare che non ci sia nulla da fare, se non resistere al rientro del gruppo, peraltro poco a poco più ammosciato dall’umidità e dall’assenza di prospettive. Nell’autodromo brutta caduta di Urán, che pur in un Giro sfortunatissimo non demorde e a forza di trenate e dietromotore riesce comunque a rientrare sul gruppo.
Siamo all’ultima ascesa anche con il drappello dei migliori, forte di una cinquantina di unità. Aru mette in testa il team, ma la vecchia volpe Contador non si fa sfuggire che la voglia è quella di sedare la corsa e non di accenderla. Un paio di occhiate ai raggi X e il verdetto è chiaro. Qualcuno tra i rivali non è proprio in giornata. E così la sparata violenta, più o meno dove era partito Zakarin, la fa Contador. Aru si alza per rispondere, ma in un attimo si trova imballato sui pedali e costretto a risedersi. Tra lui e Porte si guardano, e si vedono pallidi come un cencio: non replicano. Sarà il freddo, o la paura che fa novanta.
Chi il sangue freddo non lo perde è Cataldo, che stoppa l’azione. Nulla di fatto, ma lo spagnolo ha tirato un bel pizzicotto agli avversari per vedere se sognavano o eran desti. Sveglissimi non lo sono sembrati, ogni giornata è più dura della precedente e ora con condizioni meteo impegnative si cominciano a vedere sguardi da pugili suonati.
Non resta che segnalare che, della fuga del mattino, i sei usciti dal crivello della prima selezione (più Zakarin davanti di un pezzo) reggono, anche se di poco, al rientro del gruppo, e pure a un’azione quantomai velleitaria di Gilbert e Paterski, che escono a farsi un’escursione nella terra di nessuno tra gruppo e fuga proprio agli ultimi km.
Zakarin fa urlare il suo motore in un lunghissimo sprint, come se lottasse per la generale (quando è indietro di circa tre quarti d’ora!), tanto che taglia il traguardo con ancora un minutino di vantaggio sui cacciatori che lo tallonavano.
Arrivano tante fughe, vincono tanti team (ben nove diversi nelle undici tappe corse finora! Doppietta solo per Orica e Lampre), continua a essere un gran bel Giro e sembra proprio che gli uomini da classifica generale si siano fatti un punto d’onore per farsi notare in tutte le tappe, ma proprio tutte! Quando non c’è uno zampellotto per scattare, ci pensa Twitter e il cambio ruota… Dispiace per Richie e per il Giro, ma anche tre minuti si possono recuperare, con l’inventiva e con questo percorso. Certo, servono gambe e coraggio. Sulla decisione dei commissari poco da dire, per come si sono messe le cose guai a non intervenire: però la SKY, come squadra, ha infilato una collana di errori tattici e regolamentari uno via l’altro che davvero suggeriscono che qualche bella riflessione è d’uopo. Il ciclismo è uno sport di contingenze, di imprevisti, di avversità di ogni tipo: il punto non è solo far girare forte i Watt, ma saper reagire agli scappellotti e agli sballottamenti che un contesto incontrollabile inevitabilmente ti propina. Che sia una caduta, come per Contador e Urán, una crisi di freddo, come forse oggi Aru, oppure… una semplice foratura e una sanzione impensata (ma impeccabile). Primo, gestire al meglio quel che si fronteggia; secondo, gestire al meglio le conseguenze che dovessero derivarne. Sul primo aspetto la SKY è stata assai carente, e ne ha pagato il fio. Adesso hanno un campo più ampio in cui dimostrare che sul secondo punto invece sono all’altezza. Il potenziale fisico e sportivo ce l’hanno, se mettono in campo quello tecnico ed emotivo può essere che ci aspetti un Giro migliore del preventivabile. Per noi e per loro, con o senza maglia rosa. Perché l’altra grande lezione del ciclismo (che alla Sky hanno forse appena appena afferrato solo nell’ultima Vuelta, dopo anni di gare) è che anche senza arrivare primi ci si può dimostrare grandi: in corsa, però, non solo nel marketing o nei social.

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 3:55:08
2 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:00:53
3 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
4 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team
5 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
6 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
7 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
8 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice 0:00:58
9 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
10 Juan Jose Lobato (Spa) Movistar Team 0:01:02
11 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice
12 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling
13 Manuele Mori (Ita) Lampre-Merida
14 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Alpecin
15 Simon Gerrans (Aus) Orica GreenEdge
16 Michael Matthews (Aus) Orica GreenEdge
17 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
18 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
19 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
20 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
21 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
22 Leopold Konig (Cze) Team Sky
23 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
24 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
25 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team
26 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
27 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
28 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
29 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
30 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
31 Richie Porte (Aus) Team Sky
32 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
33 Stef Clement (Ned) IAM Cycling
34 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
35 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
36 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini
37 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team
38 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
39 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
40 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
41 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
42 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
43 Luca Chirico (Ita) Bardiani CSF
44 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
45 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
46 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
47 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
48 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
49 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
50 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 46:54:19
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:03
3 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:00:46
4 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:01:16
5 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:01:46
6 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:02:10
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:02:12
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:02:20
9 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:02:24
10 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:02:30
11 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:03:01
12 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:03:09
13 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:03:10
14 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
15 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:03:18
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:03:33
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:04:00
18 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:04:19
19 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:04:41
20 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:11:41
21 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:31:41
22 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:07:49
23 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:10:30
24 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:13:25
25 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:13:36
26 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:13:38
27 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:20:32
28 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:21:17
29 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:22:12
30 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:25:22
31 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:27:20
32 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:27:30
33 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:29:28
34 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:29:47
35 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:32:49
36 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:33:57
37 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:34:15
38 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:36:55
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:38:31
40 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:41:00
41 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:41:20
42 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:43:25
43 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling 0:44:17
44 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:45:03
45 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:45:11
46 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:47:13
47 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:47:34
48 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:48:30
49 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:49:24
50 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 0:51:46

Il russo Zakarin allattacco sotto lacquazzone nel circuito di Imola (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Il russo Zakarin all'attacco sotto l'acquazzone nel circuito di Imola (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

20-05-2015

maggio 20, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il russo Ilnur Zakarin (Team Katusha) si è imposto nell’undicesima tappa, Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari), percorrendo 153 Km in 3h55′08″, alla media di 39,042 Km/h. Ha preceduto di 53″ il colombiano Betancur Gómez e l’italiano Franco Pellizotti (Androni Giocattoli – Sidermec). Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è ancora maglia rosa con 3″ sull’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) e 46″ sullo spagnolo Landa Meana.

TOUR OF NORWAY

Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto nella prima tappa, Årnes – Sarpsborg, percorrendo 182 Km in 4h42′05″, alla media di 38,712 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Ewan e il norvegese Boasson Hagen. Miglior italiano Davide Rebellin (CCC Sprandi Polkowice), 18°. Kristoff è il primo leader della classifica con 4″ su Ewan e il norvegese Laengen. Miglior italiano Rebellin 19° a 10″.

AN POST RÁS (Irlanda)

Il lituano Aidis Kruopis (An Post – Chain Reaction) si è imposto nella quarta tappa, Bearna – Newport, percorrendo 155,9 Km in 3h45′29″, alla media di 41,484 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Viganò (Team Idea 2010 ASD) e il britannico Ian Bibby (NFTO). L’austriaco Lukas Pöstlberger (Tirol Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1′05″ sul britannico Edmondson e 1′43″ sull’irlandese Irvine. Miglior italiano Davide Viganò (Team Idea 2010 ASD), 28° a 12′48″

BAŁTYK – KARKONOSZE TOUR (Polonia)

Il britannico Peter Williams (One Pro Cycling) si è imposto nella prima tappa, Kolobrzeg – Swidwin, percorrendo 192,6 Km in 4h11′08″, alla media di 46,015 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo svedese Svensson e Janssen, distanziati di 10″ e 11″ nella prima classifica generale. Il giorno precedente la partenza della corsa polacca a Kolobrzeg si era disputato un cronoprologo a punti non valido per la classifica generale, vinto dal polacco Marcin Bialoblocki (One Pro Cycling).

TOUR OF JAPAN

L’italiano Nicolas Marini (Nippo – Vini Fantini) si è imposto nella terza tappa, circuito di Mino, percorrendo 139,4 Km in 3h32′18″, alla media di 39,397 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Shpilevsky e l’italiano Andrea Palini (Skydive Dubai Pro Cycling Team). Il tunisino Rafaâ Chtioui (Skydive Dubai Pro Cycling Team) è ancora leader della classifica con 19″ sullo spagnolo Mancebo Pérez e 23″ sull’australiano Phelan. Miglior italiano Antonio Nibali (Nippo – Vini Fantini), 13° a 43″

FORLÌ – IMOLA: GLI ULTIMI APPENNINI E UNO SPRUZZO D’ARCOBALENO

maggio 20, 2015 by Redazione  
Filed under News

L’ultima giornata che il gruppo trascorrerà sulle strade appenniniche non ha, a prima vista, un profilo particolarmente accattivante. Invece, se ci sarà voglia di belligerare, cattivella per davvero potrebbe diventarlo la tappa di Imola, con i continui colli che punteggiano la prima parte del tracciato e che, in passato, promossero attacchi a sorpresa risultati efficaci. E se i tentativi nati tra il Trebbio e il Prugno fossero stoppati, a complicar le cose ci si metterà il circuito dei “Tre Monti”, quello della straordinaria cavalcata mondiale di Adorni nel 1968.

È venuto il momento di congedarsi dagli Appennini, sui quali il Giro 2015 ha costruito la sua ossatura prima da farsi i muscoli sulle Alpi, che il gruppo incontrerà tra qualche giorno. Questo “arrivederci ai monti” avrà ancora l’aspetto di una tappa “trabocchetto”, da non sottovalutare nonostante un disegno apparentemente improduttivo, che concentra le principali difficoltà nella prima metà del percorso, nella quale s’incontreranno – una dopo l’altra, senza respiro – cinque salite, che, nel loro piccolo, hanno lasciato il segno al Giro. Il Trebbio, per esempio, ci riporta al tentativo che, proprio in occasione di una tappa che terminava a Imola nel 1992, consentì a Franco Chioccioli di rientrare in alta classifica, dopo esser stato “respinto” il giorno prima dall’arrivo in salita al Terminillo, e poi di chiudere il Giro a Milano sul podio, 3° a 7’16” da Indurain. Poco dopo si affronterà il Monte Casale che, undici anni dopo, sarà a sorpresa il trampolino di lancio verso la maglia rosa di Gilberto Simoni: in quel di Faenza, traguardo di quel giorno, lo scalatore trentino la conquisterà con appena 2” di vantaggio su Stefano Garzelli, piccolo gap che a fine Giro, dopo aver affrontato le Alpi, si dilaterà fino a 7’06”.
Usciti da questa “tagliola” il tracciato poi si acquatterà sino all’ingresso del circuito finale, quello storico dei “Tre Monti”, che il 1° settembre del 1968 fu il terreno di gara dello storico campionato del mondo di ciclismo conquistato, dopo una fantastica cavalcata di 90 Km, da Vittorio Adorni che consegnò all’Italia il settimo titolo mondiale della massima categoria, dopo i tre di Alfredo Binda (1927, 1930 e 1932) e quelli conseguiti da Learco Guerra (1931), da Fausto Coppi (1953) e dal conterraneo Ercole Baldini (1958). Ciascuna tornata, 15,4 Km da ripercorrere 3 volte, proporrà l’ascesa titolare dell’anello, i “Tre Monti”, che sulla carta sembra pedalabile ma che, in realtà, contiene due tratti dotati di pendenze intereressanti, fin quasi al 12%, sui quali – se ci sarà stata gara vera sin dall’avvio – potrebbe perdere le ruote del gruppo anche qualche pesce grosso.
Si ripartirà da Forlì e nei primi 20 Km il percorso, allontanandosi velocemente dalla pianura, seguirà la statale che riconduce verso la Toscana, in direzione del Passo del Muraglione. In questi primi istanti di gara il gruppo attraverserà il borgo fortificato di Terra del Sole, la Palmanova della Romagna, e quindi la località termale di Castrocaro, molto conosciuta anche per il festival canoro che vi si svolge dal 1957 con l’intento di lanciare nuove voci e nel cui albo d’oro spicca la 25a edizione, organizzata nel 1981 e terminata con il pari merito di due future celebrità della musica italiana, Zucchero e Fiordaliso.
Raggiunta Dovadola, il tracciato, che disegna una sorta di grossa C alla rovescia, abbandonerà la direttrice per la Toscana e inizierà la fase collinare di questa frazione – non si potrà certo parlare di montagne vere e proprie, non salendo oltre i 565 metri di quota – introdotta proprio dal Trebbio, che è anche la salita simbolo del Giro di Romagna, presa dallo stesso versante (7,5 Km al 5,4%) che fu affrontato in occasione di una tappa del Giro del 1978 terminata proprio in cima al monte, dove si trova un monumento al ciclista. Lassù s’impose Giancarlo Bellini, il cui successo passò in secondo piano, letteralmente stritolato dalla notizia che quel 19 maggio rimbalzò dal lontano Belgio e che annunciava il ritiro del “cannibale” Eddy Merckx, atto terminale d’una carriera che l’aveva visto vincere 5 volte il Giro e altrettante il Tour, 3 volte il mondiale e ben 7 Milano-Sanremo.
La prima discesa di giornata, piuttosto ripida nel suo tratto terminale, porterà il gruppo a Modigliana, paese natale di uno dei più conosciuti fotografi sportivi italiani, Vito Liverani, che nella sua ultradecennale carriera, terminata nel 2010, è stato autore di quasi 10.000 “scatti”, tra i quali quello più celebre per il mondo del ciclismo non riprese un momento di gara, ma di “gossip”: sua fu, infatti, la prima fotografia nella quale Coppi era mostrato in compagnia di Giulia Occhini, la “Dama Bianca” che diverrà la sua amante. E anche la più celebre immagine di questo sport, quello dello storico passaggio di borraccia tra Bartali e Coppi, pur non essendo opera sua (la scattò Carlo Martini sul Galibier al Tour del 1952) “de facto” è di sua proprietà, detenendone i diritti d’autore, e al proposito, Liverani rivelò che in realtà l’oggetto del lancio fu una bottiglietta d’acqua lanciata dallo stesso Carlo Martini a Bartali e da questi a Coppi, perché si trattò di uno scatto concordato in precedenza con il fotografo.
Toccherà ora al Monte Casale, il colle che nel 2003 proiettò Gilberto Simoni nell’olimpo rosa, scalato dal versante opposto rispetto a quella tappa (4,5 Km al 5,4%), prima di planare verso Brisighella, centro principale della Valle del Lamone, nel quale è possibile percorrere la “Via degli Asini”, la strada sopraelevata più antica del mondo, realizzata in epoca medioevale quando, per esigenze urbanistiche, fu scavata la base di roccia sulla quale poggiava e che rivestiva anche un ruolo difensivo. Lambita la romanica Pieve del Thò – toponimo frutto di una corruzione del termine “ottavo” perché l’edificio sorge all’altezza di quello che era l’ottavo miglio da Faenza – un breve tratto di requie sul fondovalle anticiperà il balzo più graffiante e felino di questa tappa, i 2600 metri al 10% di media della Valletta, rebbio centrale della forchetta altimetrica che punteggia i primi 70 km di gara. Sceso su Zattaglia, il tracciato, snodandosi tra profumate coltivazioni di lavanda, prenderà ora a costeggiare i confini del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, ideato negli anni ’60 ma istituito solo nel 2005 per proteggere l’unica formazione geologica interamente gessosa esisistente in Europa, bastione naturale lungo quasi 25 Km. È in questo ambiente naturale che la prima parte della tappa si chiuderà andando ad affrontare le consecutive ascese del Monte Albano (3,5 Km al 5,6%) e del Valico del Prugno (6,1 Km al 5,3%), scavalcate le quali si scenderà a Fontanelice, il paese dove nacque nel 1829 Giuseppe Mengoni, l’architetto che progettò la famosa Galleria Vittorio Emanuele II di Milano e che vi perì tragicamente a soli 48 anni nel 1877, precipitando dalla cupola ottagonale della galleria. A questo punto di fronte ai “girini” si spalancheranno una trentina di chilometri totalmente privi di difficoltà, nel corso dei quali si seguirà un itinerario esattamente speculare a quello percorso nel tratto iniziale di questa tappa, tornando dunque a pedalare in direzione della Pianura Padana, raggiunta proprio sulle strade di Imola, il quinto comune dell’Emilia-Romagna per numero d’abitanti, le cui strade nel 1967 furono set de “La Cina è vicina”, secondo film del regista piacentino Marco Bellocchio, in parte girato anche nella vicina Dozza, località cara agli appassionati di ciclismo, carica di ricordi legati a Luciano Pezzi e a tutti i corridori che furono da lui guidati, su tutti il citato Adorni, Gimondi e, soprattutto, Pantani. Di lì a poco si transiterà per la prima volta sotto lo striscione del traguardo che, oggi come nel 1968, sarà collocato sulla pista dell’autodromo che costituisce la principale attrazione di Imola, costruito tra il 22 marzo del 1950 e il 25 aprile del 1953, date della posa della prima pietra e dell’inaugurazione ufficiale, avvenuta con l’effettuazione di due gare motociclistiche, il “GP CONI” e il “GP Città di Imola”, mentre l’automobilismo debutterà l’anno successivo con la “Coppa d’oro Shell”, vinta da Umberto Maglioli su macchina Ferrari.
Ben presto e, come detto, per complessive quattro volte (la prima immediatamente prima dell’ingresso nel circuito) i corridori lasceranno il liscio fondo della pista per risalire sui colli e affrontare i “Tre Monti”, in realtà una sola ascesa che prevede circa 4 Km di strada tra la base e lo scollinamento, dei quali 2,5 d’effettiva salita, i primi 1600 metri al 6,9% e gli ultimi 900 al 7,8%, contenenti un picco al 12% proprio in vista del gran premio. L’ideale spruzzatina di pepe per rendere saporita e un pochino più indigesta l’ultima portata appenninica.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Valico di Monte Trebbio (575). Chiamato Passo del Trebbio e quotato 565 sulle cartine del Giro 2015, è valicato dalla SP 21 tra Dovadola e Modigliana. Il Giro d’Italia l’ha scalato tre volte, tutte citate nell’articolo: la tappa Poggibonsi-Monte Trebbio del 1978, con arrivo in salita e vittoria di Giancarlo Bellini; la Montepulciano – Imola dell’attacco di Chioccioli nel 1992, con Roberto Pagnin primo al GPM e anche al traguardo; infine, la Montecatini Terme – Faenza del 2003, vinta dal norvegese Kurt Asle Arvesen dopo che Paolo Tiralongo era scollinato in testa sul Trebbio.

Valico La Valletta (406). Vi transita la SP 63 tra Fognano e Zattaglia. Non è segnalato sul testo di riferimento “Valichi stradali d’Italia” (Georges Rossini, Ediciclo).

Valico di Cima Pozzo (438). Chiamato Monte Albano sulle cartine del Giro 2015, vi transita la SP 63 tra Zattaglia e Casola Valsenio. Non segnalato sul testo “Valichi stradali d’Italia”, è invece riportato sul testo “Emilia Romagna 2” della collana “Passi e valli in bicicletta” (Giuliano Righi, Ediciclo) con una quota di 412 metri. Il Giro d’Italia l’ha già scalato due volte, la prima durante la tappa Montecatini Terme – Faenza del 2003, con GPM conquistato dal colombiano Freddy Excelino González Martínez. Il secondo passaggio è avvenuto in occasione del “Giro del Centenario” (2009), quando il Monte Albano, non considerato valido come GPM, fu scalato nel corso della tappa Forlì – Faenza, vinta da Leonardo Bertagnolli.

Passo del Prugno (490). Quotato 533 sulle cartine del Giro 2015, è valicato dalla SP 70 tra Casola Valsenio e Fontanelice. La salita è inedita per la corsa rosa.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


Visualizzazione ingrandita della mappa

La cittadella fortificata di Terra del Sole


Visualizzazione ingrandita della mappa

Passo del Trebbio, monumento al ciclista


Visualizzazione ingrandita della mappa

Brisighella, Pieve del Thò


Visualizzazione ingrandita della mappa

Uno scorcio della salita della Valletta, la più ripida di questa tappa

Coltivazioni di lavanda a margine del tracciato di gara (/www.ravennaintorno.it)

Coltivazioni di lavanda a margine del tracciato di gara (/www.ravennaintorno.it)


Visualizzazione ingrandita della mappa

La “Vena del Gesso” vista dalla discesa dal Monte Albano


Visualizzazione ingrandita della mappa

L’ex palazzo pubblico di Fontanelice, sede del museo-archivio dedicato a Giuseppe Mengoni

Scen a de La Cina è vicina girata allesterno di Palazzo Tozzoni a Imola (www.davinotti.com)

Scen a de ''La Cina è vicina'' girata all'esterno di Palazzo Tozzoni a Imola (www.davinotti.com)


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il rettilineo d’arrivo, sulla pista dell’autodromo di Imola, sarà lo stesso della Formula 1

Vittorio Adorni conquista i mondiali di ciclismo del 1968 all’autodromo di Imola e, in trasparenza, l’altimetria dell’undicesima tappa del Giro 2015 (wilkipedia)

Vittorio Adorni conquista i mondiali di ciclismo del 1968 all’autodromo di Imola e, in trasparenza, l’altimetria dell’undicesima tappa del Giro 2015 (wilkipedia)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI FORLI’

maggio 20, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Boem fuga, sprint e trionfo. Porte, ora il Giro è a rischio – Porte, l’aiuto costa caro. La giuria lo penalizza di 2′ (Gazzetta dello Sport)

Giro, la grande fuga di Boem – Porte si fa dare una ruota: penalizzato di 2’
(Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Richie Porte’s Giro d’Italia hopes punctured as he loses ground on Alberto Contador (The Times)

Francia

Sale journée pour Porte – Porte, les ennuis continuent! – Porte, pris en flagrant délit – Sky: «Un geste de fair-play» (L’Equipe)

Spagna

Porte queda a 3:09 de Contador tras un pinchazo y una sanción – Porte y Clarke reciben una penalización de dos minutos – Contador: “Piensas en perder poco tiempo, no en las reglas” (AS)

Contador gana terreno tras la sanción a Porte – El australiano está ahora a 3:09 – El Giro se complica para Porte (Marca)

Sancionan a Richie Porte con 2′ por recibir ayuda de un corredor de otro equipo (El Mundo Deportivo)

Belgio

Polémique au Giro: Porte pénalisé car dépanné par un coureur d’une autre équipe (Le Soir)

Porte verliest kostbare tijd (De Standaard)

La 10e étape du Giro fait Boem, Porte pénalisé car aidé par un coureur d’une autre équipe (L’Avenir)

Giro : L’Italien Nicola Boem enlève la 10ème étape (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: la 10e étape pour l’Italien Nicola Boem, Alberto Contador reste en rose – Richie Porte pénalisé de deux minutes (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Straf Porte na aannemen wiel – Sportiviteit Giro bestraft (De Telegraaf)

Germania

Boem gewinnt 10. Giro-Etappe – Contador führt weiter (Berliner Zeitung)

Slovenia

Giro d’Italia: Nesrečniku Portu še dve minuti pribitka – Boem najmočnejši v šprintu ubežnikov, Porteja doletela še kazen (Delo)

Stati Uniti

Boem Wins 10th Stage, Contador Retains Giro Lead (The New York Times)

Colombia

Boem ganó la décima etapa del Giro de Italia (El Tiempo)

Boem ganó la décima etapa del Giro de Italia (El Espectador)

Australia

Porte penalised after help from Aussie (The Age)

Porte’s Giro d’Italia setback The Australian

No justice in Porte’s punishment (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Nebe1980: La gornata sembrava tranquilla e invece… tutti davano al 100% lo sprint. L’imprevisto per Porte gli complica notevolmente la vita perchè Contador non è certo fermo a cronometro

Howling Wolf14: Li hanno lasciati andare. Andare e arrivare. Non è possibile che solo un team, nel gruppo, tirasse l’inseguimento. Solo la Lotto. E l’Orica? E la Lampre? E l’altra Lotto. Ma dai! Sicuramente la tappa più brutta del Giro.

Nebe 1980: Ci sta, dopo una giornata di riposo in programma una tappa piatta ed i corridori prolungano il riposo. Un tempo dopo il riposo si metteva una tappa impegnativa perchè alcuni avevano difficoltà e gestire il giorno di riposo. Staolta hanno deciso di mettere un piattone di 200 Km per permettere a corridori di riprendere il ritmo e questo ha fatto il gioco dei fuggitivi.

Mauro Facoltosi: E poi ci si è messo anche il vento alle spalle che ha favorito i fuggitivi. Alla fine hanno fatto 45 di media

Mauro Facoltosi: La giura ha deciso di penalizzare di 2 minuti Richie Porte perchè, dopo l’incidente meccanico, un corridore di un’altra squadra gli ha prestato la sua ruota, cosa non permessa dal regolamento.

Garda Bike: Il fair play dovrebbe essere sempre premiato, non penalizzato…è una regola stupida che andrebbe tolta.

Nebe1980: più che altro 2 min sono uno sproposito, bastavano 30 sec, così lo hanno quasi fatto fuori dai giochi

Nisky: ma che minchia di regola è? patetici

Mauro Facoltosi: è una regola del regolamento internazionale dell’UCI

MirkoBL: Per fortuna che le tappe per velocisti sono noiose. Ha fatto più danni questa delle altre.

Howling Wolf14: Una porcata, effettivamente. Autorizzano i corridori che forano a mettersi nella scia delle ammiraglie di altri team e poi infliggono 2′ di penalizzazione per cambio ruota con corridore di altra squadra. Ridicoli paradossi. Fermo restando che Porte dovrebbe conoscere le regole e quindi comportarsi di conseguenza.
Povero Giro. La maledizione sul Giro. Non su Porte. E’ riuscito a fatica a mettere insieme 3 corridori in grado di lottare per la vittoria finale e dopo 10 giorni se ne vede eliminato uno al termine di un’insegnificante tappa di pianura, la peggiore delle 3 settimane. Povero Giro. Vegni, nel 2016 fai una bella tappa a Lourdes.

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dedicato a Porte….

“La macchina del capo” (Francesco Salvi)

Dedicato a Boem…

uno spezzone de “La bohème”

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Forlì – Imola

Forlì : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 25°C (percepiti 26°C), vento debole da SSW (9-17 Km/h), umidità al 48%
Brisighella (Km 43,3): pioggia debole (0,3 mm), 22,3°C (percepiti 19°C), vento moderato da SW (15-25 Km/h), umidità al 65%
Valico del Prugno – GPM (Km 70,8): pioggia moderata (0,8 mm), 20,7°C (percepiti 17°C), vento moderato da SW (15-23 Km/h), umidità al 76%
Imola – inizio circuito (Km 106,9): pioggia moderata (0,7 mm), 21,4°C (percepiti 18°C), vento moderato da SW (14-24 Km/h), umidità al 78%
Imola – arrivo: temporale con pioggia moderata (0,8 mm), 20,9°C (percepiti 18°C), vento moderato da SW (13-21 Km/h), umidità al 80%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Televideo: “Nella nona tappa arriva il giorno di riposo”
Fred Morini: “Come diceva Marini” (Marina Romoli)
Garzelli: “Dai meno 1500 metri ai meno 500 metri è una tappa delle insidie”
Martinello: “Ha conquistato la sua terza vittoria di tappa in tre occasioni diverse” (mica continua a rivincere la stessa!!! troppo facile costruirsi un palmares così!!!!)
Martinello: “Continua ad essere sbilanciata a favore del gruppo le sorti”
Cioni: “Il tempo perduto nel cambio meccanico”
Televideo: “L’inziativa”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della decima tappa, Civitanova Marche – Forlì

1° Marco Bandiera
2° Oscar Gatto s.t.
3° Sam Bewley a 3″
4° Louis Vervaeke a 1′05″
5° Stig Broeckx s.t.

Classifica generale

1° Marco Coledan
2° Aleksejs Saramotins a 1′55″
3° Ji Cheng a 8′19″
4° Michael Hepburn a 9′56″
5° Roger Kluge a 9′59″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

26 MAGGIO 1975 – 10a TAPPA: FROSINONE – TIVOLI

BARONCHELLI ATTACCA GLI ASSI – DE VLAEMINCK FA “POKER”
Giro d’Italia oggi da Roma a Orvieto – Leone riceve la carovana del Giro poi il « via »! da Piazzale Tuscania
Sull’ultima collina l’assalto del corridore della Scic rintuzzato dagli spagnoli di Galdos – Quindici in volata sul traguardo di Tivoli – L a ruota magica di Roger « brucia » Borgognoni e Gimondi

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio

Richie Porte al traguardo di Forlì... non sa ancora che tegola sta per cadergli sul capo (foto Bettini)

Richie Porte al traguardo di Forlì... non sa ancora che tegola sta per cadergli sul capo (foto Bettini)

GIRO PAZZO: BOEM VINCE IN FUGA UNA TAPPA DA VELOCISTI MENTRE RICHIE PORTE PERDE 2′47″!!

maggio 19, 2015 by Redazione  
Filed under News

La decima tappa, da Civitanova Marche a Forlì, è risultata tutt’altro che un tranquillo trasferimento con finale allo sprint. La fuga ha beffato il gruppo in un finale al cardiopalma, con vittoria di Nicola Boem della Bardiani, mentre Richie Porte ha perso 47″ sull’arrivo ai quali si è aggiunta la penalizzazione di 2′ per assistenza meccanica irregolare.

Giro d’Italia. Decima tappa. Duecento chilometri tondi da Civitanova Marche a Forlì. Un profilo altimetrico piatto come il Mar Adriatico in una bonaccia estiva. Dopo il giorno di riposo oggi è la giornata dei velocisti, una delle poche. E’ di nuovo, dopo Castiglione della Pescaia, il giorno di Andrè Greipel? Assolutamente no! Se c’è un’edizione del Giro in cui ogni tappa riserva sorprese e stravolgimenti del copione, è proprio quella di quest’anno. E così, dopo la prima settimana decisamente frizzante, è successo che una tappa tappa di trasferimento dedicata ai velocisti ha visto arrivare la fuga e che uno dei grandi favoriti, uno dei pesi massimi della classifica (metaforicamente parlando, ovviamente, visti i suoi 57 kg) ha perso ben 47″ dai diretti rivali. Stiamo parlando di Richie Porte, incappato in un incidente meccanico a 5 km dall’arrivo di Forlì e incapace, insieme ai suoi uomini del Team Sky più qualche altro volenteroso connazionale della Orica, di rientrare sul gruppo, a sua volta lanciato in un tardivo inseguimento dei fuggitivi di giornata.
E chi erano i fuggitivi? Una compagine di cinque corridori, tutti italiani: Matteo Busato (Southeast), Alessandro Malaguti (Nippo Fantini), Nicola Boem (Bardiani CSF), Oscar Gatto (Androni) e Alan Marangoni (Cannondale Garmin), partiti nei primi chilometri. Il quintetto tricolore ha guadagnato un massimo vantaggio di appena 5′: poco, considerando la lunghezza della tappa, ma questo distacco avrebbe dovuto preoccupare il gruppo, poiché significava che i bravi fuggitivi stavano tenendo in serbo parecchie energie per il finale. A 45 km dalla fine il gap era ridotto a 2′38″, ma da qui in avanti è calato molto lentamente. Davanti i fuggitivi hanno iniziato a menare le danze e dietro pochissime squadre si sono fatte avanti per dare una mano alla Lotto Soudal del favoritissimo Greipel. Brevi apparizioni in testa al gruppo da parte della Trek e della Giant e scena muta di Lampre, Sky e Orica. Mano a mano che ci si è avvicinati all’arrivo le quotazioni dei fuggitivi hanno cominciato a salire e l’andatura del gruppo dietro era ancora tutt’altro che proibitiva, con addirittura più di un tentativo di evasione negli ultimi 15 km. La prima emozione di un finale thrilling si è avuta a 13 km dall’arrivo con la foratura di Oscar Gatto, forse l’uomo più pericoloso della fuga, sicuramente il più veloce allo sprint. La giornata del corriore Androni si è così conclusa in modo sfortunatissimo. Il secondo grande colpo di scena si è avuto a 5 km dal traguardo, con l’incidente meccanico di Richie Porte. Le telecamere hanno pescato l’australiano leader del Team Sky tirato dai compagni e staccato dal gruppo principale. Proprio il momento meno adatto per un inseguimento, visto che il gruppo era lanciato in un ultimo sforzo per riprendere i fuggitivi, in vantaggio di circa 50″. A niente è valso l’aiuto dei connazionali, ma avversari di squadra Simon Clarke (che gli ha dato una ruota) e addirittura Michael Matthews, che questa tappa poteva anche giocarsela allo sprint, piazzatosi davanti a Richie come il più fido dei gregari. Niente da fare, Porte ha tagliato il traguardo 47″ dopo il gruppo principale. Molti, ma niente in confronto alla doccia gelata che dopo gli è piovuta sul capo per mano dei giudici di gara: 2 minuti di penalizzazione causa assistenza meccanica irregolare. Una batosta! Il gesto da compatriota di Clarke si è rivelato un vero e proprio boomerang perchè il regolamente proibisce l’assistenza tra membri di squadre differenti.
Ma nel mentre cosa succedeva davanti? L’ormai quartetto (orfano di Gatto) dei fuggitivi ha continuato a sputare l’anima dandosi cambi regolari e annusando la possibilità di una storica fregatura ai danni dei velocisti. Poi, dopo i -2 km all’arrivo, Marangoni della Cannondale ha tentato un affondo deciso, giocandosi il tutto e per tutto per vincere la tappa. Il terzetto rimanente lo ha tenuto ad una distanza di circa trenta metri, accelerando per poi rallentare a guardarsi. Ma si vedeva che Nicola Boem aveva una gran gamba e ancora parecchia lucidità, viste le trenate profuse per chiudere ma anche il giusto tempo speso a ruota. E il Bardiani ha fatto valere la sua forma partendo in una volata lunghissima, superando di slancio un Marangoni ormai esausto e resistendo alla rimonta di Busato. Boem ha così colto una strepitosa vittoria e regalato la prima gioia del Giro alla sua squadra che sulla corsa rosa punta gran parte della stagione. Un bravo Busato ha colto il secondo posto davanti a Malaguti, mentre il coraggioso Marangoni ha chiuso quarto a 4″, senza più fiato. Poco dopo lo sprint di un gruppo beffato è stato vinto da Nizzolo su Modolo e Greipel.
Domani l’arrivo di Imola sorride ai finisseur come Michael Matthews. Ma visto l’andazzo del Giro quest’anno siamo pronti a qualunque sorpresa. E chissà che gli australiani non facciano di tutto per riscattare questa pagina sfortunata della loro storia ciclistica.

Francesco Bertone

ORDINE D’ARRIVO

1 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 4:26:16
2 Matteo Busato (Ita) Southeast Pro Cycling
3 Alessandro Malaguti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:00:02
4 Alan Marangoni (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:04
5 Giacomo Nizzolo (Ita) TrekRacing 0:00:18
6 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
7 André Greipel (Ger) Lotto Soudal
8 Luka Mezgec (Slo) Team Giant-Alpecin
9 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF
10 Davide Appollonio (Ita) Androni Giocattoli
11 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
12 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini
13 Juan Jose Lobato (Spa) Movistar Team
14 Kévin Reza (Fra) FDJ.fr
15 Manuel Belletti (Ita) Southeast Pro Cycling
16 Elia Viviani (Ita) Team Sky
17 Moreno Hofland (Ned) Team LottoNL-Jumbo
18 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling
19 Brett Lancaster (Aus) Orica GreenEdge
20 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
21 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice
22 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
23 Maximiliano Richeze (Arg) Lampre-Merida
24 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
25 Stefan Küng (Swi) BMC Racing Team
26 Tom Boonen (Bel) Etixx – Quick-Step
27 Jaroslaw Marycz (Pol) CCC Sprandi Polkowice
28 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
29 Bartlomiej Matysiak (Pol) CCC Sprandi Polkowice
30 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
31 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
32 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
33 Leopold Konig (Cze) Team Sky
34 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
35 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
36 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
37 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
38 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
39 Stef Clement (Ned) IAM Cycling
40 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
41 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
42 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
43 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
44 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani CSF
45 Pier Paolo De Negri (Ita) Nippo – Vini Fantini
46 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
47 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
48 Boy Van Poppel (Ned) TrekRacing
49 Marco Coledan (Ita) TrekRacing
50 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 42:58:09
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:03
3 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:00:46
4 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:01:16
5 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:01:46
6 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:02:10
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:02:12
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:02:20
9 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:02:24
10 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:02:30
11 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:03:01
12 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:03:09
13 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:03:10
14 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
15 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:03:18
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:03:33
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:04:00
18 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:04:19
19 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:04:41
20 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:05:47
21 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:16
22 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:07:49
23 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:10:39
24 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:11:25
25 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:11:46
26 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:13:37
27 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:13:38
28 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:15:54
29 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:18:10
30 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:18:52
31 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:20:28
32 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:20:47
33 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:21:17
34 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:21:37
35 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:22:12
36 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:22:57
37 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:25:22
38 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:29:56
39 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:31:21
40 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:32:49
41 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:34:15
42 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:36:08
43 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:38:01
44 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice 0:38:22
45 Sergey Lagutin (Rus) Team Katusha 0:39:18
46 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:39:24
47 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 0:40:57
48 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:41:41
49 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:42:32
50 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:43:25

Loperazione costata 2 minuti di penalizzazione a Richie Porte (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

L'operazione costata 2 minuti di penalizzazione a Richie Porte (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

19-05-2015

maggio 19, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

L’italiano Nicola Boem (Bardiani – CSF Pro Team) si è imposto nella decima tappa, Civitanova Marche – Forlì, percorrendo 200 Km in 4h26′16″, alla media di 45,068 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Matteo Busato (Southeast) e di 2″ l’italiano Alessandro Malaguti (Nippo – Vini Fantini). Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è ancora maglia rosa con 3″ sull’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) e 46″ sullo spagnolo Landa Meana.

AN POST RÁS (Irlanda)

L’italiano Matteo Malucelli (Team Idea 2010 ASD) si è imposto nella terza tappa, Tipperary – Bearna, percorrendo 155,9 Km in 3h58′50″, alla media di 39,165 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Frame e l’australiano Hofer. L’austriaco Lukas Pöstlberger (Tirol Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1′03″ sul britannico Cuming e 1′04″ sull’olandese De Man. Miglior italiano Malucelli, 41° a 10′53″

TOUR OF BLACK SEA (Turchia)

Il greco Nikolaos Ioannidis (Hemus 1986 – Troyan) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Samsun, percorrendo 105,6 Km in 3h09′51″, alla media di 33,373 Km/h. Ha preceduto di 1′12″ il polacco Tomasz Marczynski (Torku Şekerspor) e l’iraniano Khorrami. Marczynski si impone in classifica con 57″ sul turco Balkan e 1′09″ sul turco Atalay

TOUR OF JAPAN

Il tunisino Rafaâ Chtioui (Skydive Dubai Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Inabe, percorrendo 130,7 Km in 3h10′06″, alla media di 41,252 Km/h. Ha preceduto di 15″ lo spagnolo Mancebo Pérez e lo sloveno Pibernik. Miglior italiano Antonio Nibali (Nippo – Vini Fantini), 13° a 15″. Chtioui è il nuovo leader della classifica con 20″ su Mancebo Pérez e 21″ sull’australiano Phelan. Miglior italiano A. Nibali, 13° a 41″

CIVITANOVA MARCHE – FORLÌ: IL LISCIO E POI LA RUMBA

maggio 19, 2015 by Redazione  
Filed under News

Dopo una giornata di riposo il Giro si rimette in marcia con una tappa liscia ma non troppo, con alcune modeste collinette a metà strada che non toglieranno certamente il sonno ai velocisti. Qualche grattacapo in più potrebbero darlo i sampietrini del centro storico di Forlì, sui quali si “ballerà” negli istanti precedenti l’inevitabile volatona. È un fondo sul quale la bicicletta tende, come raccontò anni fa uno sprinter, a scappare da sotto il sedere. Un finale a ritmo di “rumba” dopo quasi 200 Km a tutto liscio.

Si arriva in Romagna, la “culla” del liscio, e la decima tappa della corsa rosa con il suo profilo decisamente scorrevole sembra adattarsi alla perfezione al ballo inventato alla fine dell’800 dal violinista Carlo Brighi. C’è solo un tratto corrugato subito dopo metà tappa, ma si tratteranno di modestissime collinette di poco conto, che si esauriranno ben presto per lasciar nuovamente strada alla pianura, dalla quale non si sfuggirà nei primi cento chilometri di gara e negli ultimi settanta. I velocisti di oggi sarebbero riusciti ad arrivare allo sprint anche subito dopo quella porzione di percorso movimentata e, quindi, è francamente impensabile che si lascino sfuggire questa tappa, che presenta due soli reali insidie, a partire dal fatto di giungere in calendario dopo il giorno di riposo. È una sosta che in diversi non gradiscono e in particolare chi patisce i cambi di ritmo, soprattutto se non si riparte con una tappa facile come questa, ma, invece, è proposta una frazione di dura montagna, come avvenuto nelle ultime due edizioni del Giro (Montasio 2013 e Val Martello 2014). “Spianata” questa insidia, i chilometri finali ne proporranno un’altra ben più rilevante, quando – proprio di fronte alla romanica abbazia di San Mercuriale, principale monumento della cittadina sede d’arrivo –  al liscio si sostituirà la “rumba” nell’attraversamento del centro storico di Forlì, che proporrà quasi 500 metri di strada pavimentata in porfido, con il ritorno sull’asfalto all’imbocco del rettilineo d’arrivo. Non si tratta certo del fondo stradale “sgarrupato” della Parigi-Roubaix, ma sicuramente offrirà una difficoltà in più, perchè – come disse una volta Giovanni Lombardi – su questo particolare tipo di fondo, in volata, “la bicicletta ti scappa da sotto il sedere”. Il tutto in condizioni “normali” perché se dovesse piovere – o, ancor peggio, far solo due gocce d’acqua – i sanpietrini potrebbero diventare scivolosi come saponette.
Dopo il lungo trasferimento dalla Campania il Giro muoverà gli ormeggi dalla locaità balneare di Civitanova Marche, salpando in direzione nord e giungendo, al termine dei primi dodici chilometri di gara, a Porto Recanati, comune nato nel 1893 dal distaccamento dalla città madre in collina – paese natale di Giacomo Leopardi – e nel quale è ancora fresco il ricordo dell’unica vittoria di tappa finora conquistata da Filippo Pozzato al Giro d’Italia. A questo punto il tracciato si allontanerà temporaneamente dal litorale adriatico per doppiare il promontorio del Monte Conero, sfilando al piede della collina dalla quale occhieggia il santuario della Santa Casa di Loreto, costruito attorno all’abitazione della Vergine Maria, che originariamente si trovava a Nazaret, in Palestina, e che secondo la tradizione sarebbe giunta nelle Marche la notte tra il 9 ed il 10 dicembre del 1294 trasportata in volo dagli angeli, anche se è più probabile un trasferimento via mare per opera dei Crociati, che vollero così salvaguardarla dopo che la Palestina era stata conquistata dai musulmani.
Attraversato quello che, il 18 settembre 1860, fu il campo della Battaglia di Castelfidardo – conclusa con la vittoria delle truppe sabaude su quelle pontificie e con l’annessione di Marche e Umbria al quel Regno di Sardegna che sei mesi più tardi diventerà il Regno d’Italia – con una veloce discesa i “girini” si porteranno verso Ancona, il capoluogo regionale, i cui principali richiami turistici sono il duomo di San Ciriaco – uno dei più interessanti d’Italia, esempio di fusione tra stile romanico e bizantino – e la pentagonale Mole Vanvitelliana, antico lazzaretto oggi sede di uno dei pochi musei tattili del mondo, pensato per le persone con deficit visivo.
Ritrovato il litorale alle porte di Falconara Marittima, inizierà uno dei tratti più “snelli” di questa frazione, quasi 45 Km pianeggiati e quasi costantemente rettilinei, con il quale il tracciato della tappa punterà dritto come un fuso contro gli unici “scogli” di giornata. In questa porzione di tracciato si toccherà la località balneare di Senigallia, celebre per la sua “rotonda a mare”, l’edificio utilizzato per mostre e convegni che avrebbe ispirato al paroliere Franco Migliacci la canzone “Una rotonda sul mare”, interpretata da Fred Bongusto, anche se, in realtà, si tratta di una falsa diceria poiché il Migliacci la compose pensando a un’altra rotonda, situata a Passignano, sul lago Trasimeno.
Si toccherà poi Marotta, altra località turistica – scherzosamente definita la “Berlino dell’Adriatico” perché il suo territorio è suddiviso tra i tre comuni di Fano, Mondolfo e San Costanzo – il cui nome richiama la “mala rupta”, la sconfitta subita dai cartaginesi nella Battaglia del Metauro, episodio decisivo della Seconda Guerra Punica. In ringraziamento agli dei per la vittoria i romani costuirono un tempio, dedicandolo alla “Fanum Fortunae”, attorno al quale poi sorgerà l’odierna città di Fano, prossima meta del sempre più lanciato gruppo, la stessa dove al Giro del 2012 Mark Cavendish ebbe la gioia di ottenere la sua nona vittoria al Giro davanti agli occhi della moglie Peta e della figlia neonata Delilah Grace.
Giunti a Pesaro il gruppo si troverà di fronte il promontorio di Gabicce che, a differenza di quello del Conero, non sarà aggirato, inoltrandosi nel tratto più impegnativo di questa frazione, durante il quale si percorrererà una tortuosa strada panoramica che debutterà con la salita verso il Morte di Bartolo (3,9 Km al 4%), in realtà modesta collinetta conosciuta anche con il soprannome di “Accio” poiché nei pressi si trovava la villa al poeta romano Lucio Accio, conosciuto per essere stato il più fecondo autore di tragedie della letteratura latina, anche se delle sue opere sono stati ritrovati solo pochi frammenti. Il tratto successivo all’unico GPM di giornata si snoderà in quota, a saliscendi, incontrando tre piccoli centri arroccati sulle rupi che precipitano sul sottostante Adriatico, tra i quali c’è Firenzuola di Focara, il cui nome testimonia l’abitudine, in epoca medioevale, di accendere immensi falò, che servivano come fari per segnalare le rupi ai naviganti, in luogo particolarmente temuto per i venti contrari, noti anche all’Alighieri che ne farà menzione nel XXVIII canto dell’Inferno quando scriverà “Poi farà si ch’al vento di Focara – non farà lor mestier voto né preco”. Una dolce discesa porrà termine a questo tratto, lungo complessivamente poco più di 20 Km, planando su Gabicce Mare, la più meridionale località della Riviera Romagnola, l’unica situata nel territorio delle Marche, che ora il gruppo si appresterà ad abbandonare.
Il percorso tornerà ora a farsi filante, percorrendo i lungomari di notissimi centri balneari, la cui storia è certamente antecedente al massiccio sviluppo che si ebbe sul piano turistico nel ‘900. Cattolica, per esempio, fino al 1896 era una frazione di San Giovanni in Marignano, sviluppasi nel 1271 in seguito all’insediamento sulla costa di popolazioni provenienti dalle colline dell’entroterra e che a lungo fu conosciuta per l’attività peschereccia e cantieristica. È  proprio il più conosciuto di questi centri, Rimini, a offrire le testimonianze più rilevanti del passato, dal romano Arco d’Augusto – eredità, assieme al Ponte di Tiberio e ad altre vestigia, dell’antica Ariminum – al rinascimentale Tempio Malatestiano, scendendo poi giù attraverso i secoli fino a quel gioiello dell’arte liberty che è il celebre Grand Hotel, tanto caro a Federico Fellini che qui vi ambientò parecchie scene del pluripremiato “Amarcord”. Si badi bene, ambientato ma non girato poiché il regista romagnolo, in realtà, ricostruì negli studi romani di Cinecittà la Rimini degli anni ’30, periodo nel quale si svolgono le vicende narrate, mentre per gli esterni del Grand Hotel si ripiegò sull’ex Casinò Paradiso del Mare, situato in quel di Anzio, affacciato sul Tirreno e non sull’Adriatico.
Voltate le spalle al mare, il tracciato della tappa n° 10 ora virerà con decisione verso ovest, non perdendo la sua caratteristica peculiare, la pianura, anche se si prenderà progressivamente quota poiché si “salirà” dal livello del mare sino ai 31 metri di Forlì. Questi saranno i frangenti, a una cinquantina di chilometri scarsi dal traguardo, nel quale il gruppo ingranerà la marcia, per cominciare a scalfire il vantaggio del piccolo plotoncino di fuggitivi che, quasi sicuramente, si troverà al comando e che avvertirà ora i primi “morsi” della stanchezza. Da questo momento si seguirà costantemente la Via Emilia, la strada lunga 177 miglia romane voluta dal comandante romano Marco Emilio Lepido per collegare Ariminun a Placentia, l’odierna Piacenza, e che fu realizzata nel giro di due anni, tra il 189 e il 187 a.C. Seguendo questa ancor oggi importante via di comunicazione, della cui percorso originario sono giunti ai nostri giorni solo pochissimi resti, si giungerà prima a Santarcangelo di Romagna e poi a Savignano sul Rubicone, il paese natale del citato Carlo Brighi, il “papà” del ballo liscio, nel quale è possibile ammirare un monumento eretto in ricordo di Giulio Cesare, costruito dopo il 1933, anno nel quale Mussolini volle, cambiando anche il nome del paese – fino a quell’anno Savignano di Romagna –porre fine all’annosa diatriba secondo la quale non sarebbe stato il fiume che bagna questo centro a esser stato attraversato in armi dal dittatore romano nel 49 a.C., dopo aver pronunciato la storica frase “Alea iacta est”, giunta a noi nella traduzione “Il dato è tratto”. I chilometri successivi vedranno i “girini” sfrecciare sulle strade di Cesena dove il pensiero non potrà non elevarsi al ricordo di Marco Pantani, nato il 13 gennaio 1970 in questa cittadina, nota anche per la presenza Biblioteca Malatestiana, la prima biblioteca civica d’Europa, aperta al pubblico il 15 agosto 1454 e giunta ai nostri giorni perfettamente conservata, forte anche di un consistente patrimonio librario (350 000 volumi). Approssimandosi il finale, il tracciato sfilerà ai piedi del colle sul quale sorge il centro di Bertinoro, il paese d’origine del vincitore del Giro del 1961 Arnaldo Pambianco e nei cui frazione di Polenta si può ammirare la Pieve di San Donato, che nel 1897 sarà destinataria di una poesia composta da Carducci, nella quale il poeta farà cenno all’ospitalità qui ricevuta dal suo “predecessore” e collega Dante Alighieri. È una terra forte fonte d’ispirazione letteraria questa, dunque, se si pensa che – secondo una leggenda – il nome di Bertinoro sarebbe derivato da un’ispirazione della famosa imperatrice Galla Placidia che, bevendo un nettare prodotto dai vignetti della zona, ebbe a dire: “Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro!”. Un autentico brindisi di parecchi secoli fa…. pronto a tirare la volata a quello con il quale sarà festeggiato il campione che, da lì a pochi minuti, taglierà vittorioso il traguardo di Viale Vittorio Veneto a Forlì.
Prosit!

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


Visualizzazione ingrandita della mappa

Civitanova Alta


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il promontorio del Conero visto da Porto Recanati


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il santuario di Loreto visto dalla strada che percorreranno i “girini”


Visualizzazione ingrandita della mappa

Sacrario della Battaglia di Castelfidardo


Visualizzazione ingrandita della mappa

Ancona, Duomo di San Ciriaco


Visualizzazione ingrandita della mappa

Ancona, Mole Vanvitelliana


Visualizzazione ingrandita della mappa

Senigallia, la Rotonda a Mare


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il promontorio di Gabicce visto da Pesaro


Visualizzazione ingrandita della mappa

Rimini, Arco d’Augusto


Visualizzazione ingrandita della mappa

Rimini, il celebre Grand Hotel

Il Grand Hotel di Rimini come appare in Amarcord: in realtà si tratta dellex Casinò Paradiso del Mare di Anzio (www.davinotti.com)

Il Grand Hotel di Rimini come appare in ''Amarcord'': in realtà si tratta dell'ex Casinò Paradiso del Mare di Anzio (www.davinotti.com)


Visualizzazione ingrandita della mappa

Savignano sul Rubicone, statua di Giulio Cesare


Visualizzazione ingrandita della mappa

Cesena, Biblioteca Malatestiana


Visualizzazione ingrandita della mappa

Polenta di Bertinoro, Pieve di San Donato


Visualizzazione ingrandita della mappa

Forlì, inizio del tratto in porfido


Visualizzazione ingrandita della mappa

Forlì, rettilineo d’arrivo

Forlì, l’abbazia di San Mercuriale e, in trasparenza, l’altimetria della decima tappa del Giro 2015 (boscoloilviaggio.it)

Forlì, l’abbazia di San Mercuriale e, in trasparenza, l’altimetria della decima tappa del Giro 2015 (boscoloilviaggio.it)

18-05-2015

maggio 19, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Giorno di riposo

AN POST RÁS (Irlanda)

Il neozelandese Aaron Gate (An Post – Chain Reaction) si è imposto nella seconda tappa, Carlow – Tipperary, percorrendo 137,2 Km in 3h29′26″, alla media di 39,306 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Frame e l’italiano Davide Viganò (Team Idea 2010 ASD). L’austriaco Lukas Pöstlberger (Tirol Cycling Team) è il nuovo leader della classifica con 1′03″ sul britannico Cuming e 1′04″ sull’olandese De Man. Miglior italianio Marco Tizza (Team Idea 2010 ASD), 12° a 2′27″

TOUR OF BLACK SEA (Turchia)

Il turco Ahmet Örken (Torku Şekerspor) si è imposto nella terza tappa, Ordu – Samsun, percorrendo 164,5 Km in 3h19′26″, alla media di 49,490 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Balkan e Reis. Il polacco Tomasz Marczynski (Torku Şekerspor) è ancora leader della classifica con 37″ su Balkan e 48″ sul turco Atalay

TOUR OF JAPAN

Giorno di riposo

« Pagina precedentePagina successiva »