BASTA UN POCO DI ZAKARIN… FUGA AL TRAGUARDO, ALBERTO TIRA PIZZICOTTI

maggio 21, 2015
Categoria: News

Grandissimo potenziale, per la Forlì-Imola, ma le polveri sono bagnate da piogge sempre più costanti rispetto ai primi giorni di Giro. Ne esce una bella fuga, ma meno bagarre del previsto, anche se Contador non risparmia una bella sbiancatina alle facce degli avversari.

Sembra poter succedere di tutto, in quegli 80km urticanti di Appennino forlivese che aprono la tappa, a maggior ragione visto quel che è accaduto ieri in meno di 8km di pianeggianti rotonde romagnole. La SKY avrà voglia di ribaltare un po’ la corsa, tanto per mettere in atto le dichiarazioni (sportivamente) bellicose di ieri, o si atterranno pedissequamente ai piani pregressi, che sicuramente non includevano guizzi creativi anzitempo?
La pioggia non pare aver raffreddato i motori, e sulle rampe del Trebbio mettono il naso davanti una serie di nomi pesanti. Non solo in questo Giro vanno in porto tante fughe, ma sembra anche che le facce siano spesso le stesse. Intxausti, Kruikswijk, Rosa sono nomi a cui abbiamo fatto l’orecchio, e con loro c’è Zakarin, il giovane russo per il quale si parlava di classifica generale, dopo i fasti dei Paesi Baschi e del Delfinato, ma che è stato travolto dalla prima settimana. Come se non bastasse, da dietro rimontano altri nomi di rilievo, il giovane spagnolo Rubén Fernández, a supporto di Intxausti, e poi altri abbonatissimi alla fuga come Pellizotti, Montaguti, Hesjedal e quel Betancur che più sta al vento più smagrisce e più smagrisce più fa paura – oltreché risultato (nelle ultime tre tappe “altimetriche” è sempre andato all’attacco da lontano, riportando nell’ordine un 37.o, un 6.o e oggi, lo sveliamo, un 2.o posto!). C’è anche Rutkiewicz per la CCC, a fare dieci piccoli indiani che escono in caccia per piste insidiose.
Dietro il ritmo si alza, lavora parecchio la BMC su un tracciato che sembra fatto su misura per Gilbert: ai fuggitivi si concedono a stento duecento miseri secondi di vantaggio, con quel quadruplo circuito dei Tre Monti in attesa di uomini da classiche. Ma la pioggia incalza e per le stradine tutte curve e balze il gruppo si frastaglia e poi frantuma. C’è sempre la Tinkoff davanti, mentre quasi tutti gli altri si fanno a turno sorprendere. Gli uomini di classifica pensano alla prudenza, la BMC bastona senza tregua.
Peccato che il frazionamento più significativo si verifichi giù dal Prugno, ormai ultima salita dell’elettrocardiogramma appenninico, ovvero proprio quando c’è davanti più spazio e tempo per recuperare, l’unico segmento con almeno 10km di pianura filati, prima di entrare nel circuito (in tutti i sensi: quello motoristico di Imola e quello ciclistico dei Tre Monti). Il gruppo finisce dunque per ricompattarsi, ma la tensione e il freddo avranno mandato in tilt più di un sistema nervoso.
Dietro la situazione si stabilizza, la BMC ormai è prossima all’esaurimento e si gioca la carta dell’evasione solitaria del giovane e talentuosissimo passistone svizzero Küng. Subentrano a loro gli Orica, pensando alla volata di Matthews, ma è via via più chiaro che l’inseguimento del gruppo ha perso di spinta.
Davanti, invece, si fa selezione, e restano solo “i magnifici sette”, Zakarin, Intxausti, Rosa, Pellizotti, Kruijswijk, Hesjedal e Betancur. Ma tra loro c’è qualcuno che quest’anno ha dato il meglio di sé proprio in due gare notoriamente piovose e fredde: è Ilnur Zakarin, che sulla penultima ascesa dei Tre Monti apre il gas e prende il largo con una progressione di forza sui 300 metri che precedono il Gpm. Il russo della Katusha sprigiona un’energia impressionante, mena le gambe smagrite come pistoni, e in un giro ha già accumulato 1’20” di vantaggio. A meno di cadute, chi lo vede più prima del podio? Hesjedal si danna, si scorna, ma davvero pare che non ci sia nulla da fare, se non resistere al rientro del gruppo, peraltro poco a poco più ammosciato dall’umidità e dall’assenza di prospettive. Nell’autodromo brutta caduta di Urán, che pur in un Giro sfortunatissimo non demorde e a forza di trenate e dietromotore riesce comunque a rientrare sul gruppo.
Siamo all’ultima ascesa anche con il drappello dei migliori, forte di una cinquantina di unità. Aru mette in testa il team, ma la vecchia volpe Contador non si fa sfuggire che la voglia è quella di sedare la corsa e non di accenderla. Un paio di occhiate ai raggi X e il verdetto è chiaro. Qualcuno tra i rivali non è proprio in giornata. E così la sparata violenta, più o meno dove era partito Zakarin, la fa Contador. Aru si alza per rispondere, ma in un attimo si trova imballato sui pedali e costretto a risedersi. Tra lui e Porte si guardano, e si vedono pallidi come un cencio: non replicano. Sarà il freddo, o la paura che fa novanta.
Chi il sangue freddo non lo perde è Cataldo, che stoppa l’azione. Nulla di fatto, ma lo spagnolo ha tirato un bel pizzicotto agli avversari per vedere se sognavano o eran desti. Sveglissimi non lo sono sembrati, ogni giornata è più dura della precedente e ora con condizioni meteo impegnative si cominciano a vedere sguardi da pugili suonati.
Non resta che segnalare che, della fuga del mattino, i sei usciti dal crivello della prima selezione (più Zakarin davanti di un pezzo) reggono, anche se di poco, al rientro del gruppo, e pure a un’azione quantomai velleitaria di Gilbert e Paterski, che escono a farsi un’escursione nella terra di nessuno tra gruppo e fuga proprio agli ultimi km.
Zakarin fa urlare il suo motore in un lunghissimo sprint, come se lottasse per la generale (quando è indietro di circa tre quarti d’ora!), tanto che taglia il traguardo con ancora un minutino di vantaggio sui cacciatori che lo tallonavano.
Arrivano tante fughe, vincono tanti team (ben nove diversi nelle undici tappe corse finora! Doppietta solo per Orica e Lampre), continua a essere un gran bel Giro e sembra proprio che gli uomini da classifica generale si siano fatti un punto d’onore per farsi notare in tutte le tappe, ma proprio tutte! Quando non c’è uno zampellotto per scattare, ci pensa Twitter e il cambio ruota… Dispiace per Richie e per il Giro, ma anche tre minuti si possono recuperare, con l’inventiva e con questo percorso. Certo, servono gambe e coraggio. Sulla decisione dei commissari poco da dire, per come si sono messe le cose guai a non intervenire: però la SKY, come squadra, ha infilato una collana di errori tattici e regolamentari uno via l’altro che davvero suggeriscono che qualche bella riflessione è d’uopo. Il ciclismo è uno sport di contingenze, di imprevisti, di avversità di ogni tipo: il punto non è solo far girare forte i Watt, ma saper reagire agli scappellotti e agli sballottamenti che un contesto incontrollabile inevitabilmente ti propina. Che sia una caduta, come per Contador e Urán, una crisi di freddo, come forse oggi Aru, oppure… una semplice foratura e una sanzione impensata (ma impeccabile). Primo, gestire al meglio quel che si fronteggia; secondo, gestire al meglio le conseguenze che dovessero derivarne. Sul primo aspetto la SKY è stata assai carente, e ne ha pagato il fio. Adesso hanno un campo più ampio in cui dimostrare che sul secondo punto invece sono all’altezza. Il potenziale fisico e sportivo ce l’hanno, se mettono in campo quello tecnico ed emotivo può essere che ci aspetti un Giro migliore del preventivabile. Per noi e per loro, con o senza maglia rosa. Perché l’altra grande lezione del ciclismo (che alla Sky hanno forse appena appena afferrato solo nell’ultima Vuelta, dopo anni di gare) è che anche senza arrivare primi ci si può dimostrare grandi: in corsa, però, non solo nel marketing o nei social.

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 3:55:08
2 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:00:53
3 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
4 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team
5 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
6 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
7 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
8 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice 0:00:58
9 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
10 Juan Jose Lobato (Spa) Movistar Team 0:01:02
11 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice
12 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling
13 Manuele Mori (Ita) Lampre-Merida
14 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Alpecin
15 Simon Gerrans (Aus) Orica GreenEdge
16 Michael Matthews (Aus) Orica GreenEdge
17 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
18 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
19 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
20 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
21 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
22 Leopold Konig (Cze) Team Sky
23 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
24 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
25 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team
26 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
27 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
28 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
29 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
30 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
31 Richie Porte (Aus) Team Sky
32 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
33 Stef Clement (Ned) IAM Cycling
34 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
35 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
36 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini
37 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team
38 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
39 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
40 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
41 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
42 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
43 Luca Chirico (Ita) Bardiani CSF
44 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
45 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
46 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
47 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
48 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
49 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
50 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 46:54:19
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:03
3 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:00:46
4 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:01:16
5 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:01:46
6 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:02:10
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:02:12
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:02:20
9 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:02:24
10 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:02:30
11 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:03:01
12 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:03:09
13 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:03:10
14 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
15 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:03:18
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:03:33
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:04:00
18 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:04:19
19 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:04:41
20 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:11:41
21 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:31:41
22 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:07:49
23 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:10:30
24 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:13:25
25 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:13:36
26 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:13:38
27 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:20:32
28 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:21:17
29 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:22:12
30 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:25:22
31 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:27:20
32 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:27:30
33 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:29:28
34 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:29:47
35 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:32:49
36 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:33:57
37 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:34:15
38 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:36:55
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:38:31
40 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:41:00
41 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:41:20
42 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:43:25
43 Francesco Gavazzi (Ita) Southeast Pro Cycling 0:44:17
44 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:45:03
45 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:45:11
46 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:47:13
47 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:47:34
48 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:48:30
49 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:49:24
50 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 0:51:46

Il russo Zakarin allattacco sotto lacquazzone nel circuito di Imola (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Il russo Zakarin all'attacco sotto l'acquazzone nel circuito di Imola (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

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