23-05-2015

maggio 24, 2015 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il bielorusso Vasil Kiryienka (Team Sky) si è imposto nella quattordicesima tappa, cronometro individuale Treviso – Valdobbiadene, percorrendo 59,4 Km in 1h17′52″, alla media di 45,771 Km/h. Ha preceduto di 12″ lo spagnolo Sánchez Gil e di 14″ lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo). Miglior italiano Fabio Felline (Trek Factory Racing), 8° a 1′26″. Contador Velasco è tornato maglia rosa con 2′28″ sull’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) e 3′36″ sul costaricano Amador.

TOUR OF NORWAY

Lo spagnolo Amets Txurruka Ansola (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nella quarta tappa, Rjukan – Geilo, percorrendo 167 Km in 4h30′11″, alla media di 37,086 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Lopez García e di 5″ l’italiano Davide Rebellin (CCC Sprandi Polkowice ). Il danese Jesper Hansen (Tinkoff – Saxo) è ancora leader della classifica con 47″ sul norvegese Boasson Hagen e 1′05″ su Lopez García. Miglior italiano Ivan Santaromita (Orica GreenEDGE), 4° a 1′33″.

WORLD PORTS CLASSIC (Paesi Bassi / Belgio)

L’italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team) si è imposto nella prima tappa, Rotterdam – Anversa, percorrendo 195 Km in 4h03′11″, alla media di 48,111 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bielorusso Hutarovich e il belga Boeckmans. Guardini è il primo leader della classifica con 4″ su Hutarovich e 6″ su Boeckmans.

RONDE DE L’ISARD (Francia)

Lo spagnolo Xabier San Sebastián Lasa (Fundacián Euskadi – EDP) si è imposto nella terza tappa, Auterive – Boulogne-sur-Gesse, percorrendo 157,6 Km in 4h15′36″, alla media di 36,995 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Cosnefroy e di 20″ il francese Guevel. Miglior italiano Michael Bresciani (Roth Skoda), 6° a 4′57″. L’italiano Simone Petilli (Unieuro Wilier Trevigiani) è ancora leader della classifica con distanziati di 10″ sul belga De Plus e 23″ sul francese Maison

PARIS-ARRAS TOUR

L’olandese Jeff Vermeulen (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella seconda tappa, Ficheux – Beaurains, percorrendo 176 Km in 4h05′36″, alla media di 42,997 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Andersen e il russo Shilov. Il belga SJoeri Calleeuw (Verandas Willems Cycling Team) è il nuovo leader della classifica, con 1″ sul connazionale Bille e 3″ sul connazionale Pardini.

AN POST RÁS (Irlanda)

L’austriaco Andreas Müller (Team Hrinkow Advarics Cycleang) si è imposto nella settima tappa, Ballinamore – Drogheda, percorrendo 142,4 Km in 3h09′35″, alla media di 45,067 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’irlandese Shaw e il francese Daniel. Miglior italiano Alessandro Pettiti (Team Idea 2010 ASD), 4° a 2″. L’austriaco Lukas Pöstlberger (Tirol Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1′05″ sul britannico Edmondson e 2′19″ sull’irlandese Mullen. Miglior italiano Davide Viganò (Team Idea 2010 ASD), 12° a 12′42″

BAŁTYK – KARKONOSZE TOUR (Polonia)

Il kazako Nurbolat Kulimbetov (nazionale kazaka) si è imposto nella quarta tappa, Kozuchów – Zgorzelec, percorrendo 154,6 Km in 3h20′21″, alla media di 46,299 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Manakov e il lettone Dakteris. Il britannico Peter Williams (One Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 19″ sul polacco Nowak e su Kulimbetov.

VISEGRAD 4 BICYCLE RACE – GP HUNGARY – EYOF TEST RACE

Il ceco Alois Kankovsky (Whirlpool Author) si è imposto nella corsa ungherese, Budapest – Györ, percorrendo 124,1 Km in 2h42′34″, alla media di 45,803 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Sobieraj e Janiaczyk. Unico italiano in gara, Renzo Zanelli (Kemo Dukla Trencin), 4°.

TOUR OF JAPAN

L’italiano Valerio Conti (Lampre – Merida) si è imposto nella sesta tappa, circuito di Izu, percorrendo 122 Km in 3h26′58″, alla media di 35,368 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo sloveno Pibernik e il francese Lebas. L’iraniano Mirsamad Poorseyedigolakhour (Tabriz Petrochemical Team) è ancora leadewr della classifica con 24″ sul connazionale Emami e 52″ sul connazionale Askari. Miglior italiano Conti, 21° a 7′14″

INTERNATIONALE JUNIOREN DRIEDAAGSE VAN AXEL (Paesi Bassi)

Due tappe disputate nel secondo giorno di gara.
Il mattino, lo statunitense Brandon Mcnulty (nazionale statunitense) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Axel, percorrendo 7,8 Km in 9′38″, alla media di 48,581 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’elvetico Mader e di 5″ l’australiano Storer. Mcnulty è il nuovo leader della classifica con 17″ sul belga Vereecken e 22″ sull’olandese Kooistra.
Il pomeriggio, l’olandese Bram Welten (TWC Pijnenburg) si è imposto nella terza tappa, circuito di Axel, percorrendo 99,4 Km in 2h22′31″, alla media di 41,848 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Ottevangers e il tedesco Max Kanter (nazionale tedesca). Kanter è il nuovo leader della classifica con 29″ sul britannico Bostock e 30″ sull’elvetico Spengler

TROPHÉE CENTRE MORBIHAN (Francia)

Il danese Mikkel Frolich Honore si è imposto nella prima tappa, Brandivy – Elven, percorrendo 118,8 Km in 2h47′04″, alla media di 42,665 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Charmig e di 14″ il russo Rostovcev. Miglior italiano Tommaso Fiaschi, 7° a 14″.

TERREMOTO IN CLASSIFICA ALLA VIGILIA DELLE MONTAGNE

maggio 23, 2015 by Redazione  
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Ci si aspettavano distacchi molto pesanti ed in effetti i minuti sono volati come accadeva nelle maxicrono degli anni 90. Oggi, però, non c’è più la lotta tra cronoman e scalatori, ma tra corridori completi, tra i quali questo tipo di esercizio causa ancora distacchi molto pesanti. Kiryienka conquista la tappa, grazie anche alle diverse condizioni del vento nella prima parte, mentre Contador dà spettacolo, andando regolare nella prima parte e fortissimo nella seconda. Aru ha provato a difendersi, ma la distanza, la pioggia e l’esperienza dello spagnolo hanno fatto pendere la bilancia dalla parte di quest’ultimo.

Tra gli appassionati si è discusso molto di questa tappa a cronometro. Una prova contro il tempo atipica per gli ultimi anni, il chilometraggio è quello delle cronometro del Tour de France degli anni 90, nelle quali volavano minuti tra cronoman e scalatori. Le condizioni sono cambiate, ma i distacchi sono sempre quelli. In un ciclismo nel quale si lotta sempre più nell’ordine dei secondi piuttosto che dei minuti, questa tappa ha scavato solchi che a molti sembrano incolmabili tra i primi della classifica generale. Le migliori prestazioni nella cronometro di oggi sono state offerte da Kiryienka e Contador, il primo già vincitore di tappe di montagna al Giro ed il secondo fortissimo scalatore. Non è più la lotta degli specialisti contro gli scalatori, ma una lotta tra uomini completi, tra i quali spesso la differenze vengono fuori in questo tipo particolare di esercizio. Una cronometro durissima nella quale era fondamentale sapersi gestire per evitare di arrivare in debito nella seconda parte, in cui erano presenti tratti in salita anche impegnativi. In tappe come quella di oggi l’esperienza poteva essere la discriminante tra corridori ugualmente forti e, in effetti, Kiryienka e Contador, che non sono proprio dei ragazzini, hanno saputo gestire al meglio il tracciato in relazione alle loro caratteristiche. Porte e Uran hanno deluso entrambi: due corridori che alla vigilia erano accreditati tra i favoriti per la vittoria di tappa hanno, invece, pagato un prezzo molto alto. Porte si è lasciato prendere più dallo sconforto per le disavventure degli ultimi giorni piuttosto che dalla rabbia e dalla voglia di riscatto, mentre Rigoberto Uran, che nella seconda parte è andato meglio, ha da un lato pagato una condizione che migliora troppo lentamente, dall’altro una prima parte completamente pianeggiante, non certo l’ideale per lui che è uno specialista delle crono miste. Fabio Aru ha ceduto tre minuti a Contador ma, nel complesso, la prova del sardo è stato più o meno come si poteva prevedere. Complessivamente positiva se si raffronta con i tempi di Uran e Porte, abbastanza negativa se si raffronta con il “Pistolero”. Va comunque notato che lo spagnolo ha offerto una prestazione di livello davvero superlativo, specialmente nella seconda parte. Il fortissimo corridore iberico aggrediva le salite con una agilità ed una facilità soprendente dopo tanti chilometri faccia al vento, mentre Fabio Aru ha pagato un po’ lo sforzo per perdere il minimo possibile nel tratto di pianura e un po’ la distanza che, per un giovane come lui, rappresentava una grande novità. Il leader della classifica dei giovani è arrivato sulle salite poste vicino al finale decisamente in debito e si è anche un po’ equivocato sui rapporti da utilizzare, andando ad insistere su un rapporto che appariva nettamente un macigno per le sue gambe. Negli ultimi dieci chilometri ha ceduto quasi un minuto ad Alberto Contador, un’enormità se si raffronta con il divario di appena dieci secondi maturato nei primi dieci chilometri, anche se in tutt’altre condizioni.
Vasil Kiryienka si è dovuto gestire in modo nettamente diverso da Contador, ma comunque perfetto per un uomo come lui, un duro, un uomo di fondo ed un corridore completo. Il bielorusso ha polverizzato tutti i rivali nella prima parte, sfruttando nei confronti degli uomini di classifica anche la situazione del vento e riuscendo, nella seconda parte, a gestire le difficoltà con la continuità e regolarità che lo contraddistinguono e che gli hanno permesso in passato di offrire prove egregie anche in montagna.
Chi ha offerto una ottima prova è stato Andrey Amador che si è classificato quindicesimo, perdendo solo 1′48″ da Kiryienka e 1′34″ da Contador. Il corridore costaricano aveva già in passato vinto alcune prova contro il tempo, ma non si era mai cimentato in una gara a cronometro così lunga. Ora il corridore della Movistar è terzo in classifica generale e chi non crede alla coincidenze ricorderà che nel 2012 Amador vinse al Giro d’Italia la tappa che si concludeva a Cervinia, meta di arrivo anche quest’anno, al termine di una tappa lunga e con molti chilometri di strada all’insù.
Uran, nonostante un anonimo ventitreesimo posto, si porta nella quarta piazza della generale e può ancora sperare di rientrare nel podio salvando così un Giro d’Italia che, dopo la prima settimana, sembrava stesse prendendo una brutta piega per il forte corridore colombiano.
Van den Broeck, grazie all’ottimo settimo posto ottenuto oggi, riesce ad inserirsi nella top five a soli 3 secondi da Uran e si inserisce anch’egli nella lotta per il podio. I compagni di squadra di Fabio Aru Meana e Cataldo, che fino a ieri erano molto vicini in generale, pagano dazio con lo spagnolo che viene superato da Contador circa a metà prova, mentre l’abruzzese, che è stato campione italiano della specialità nel 2012, chiude con un tempo più alto di Fabio Aru. Ora i due scudieri del sardo si trovano in sesta e settima posizione con un ritardo di poco inferiore ai 5 minuti da Alberto Contador.
L’atteso terremoto c’è stato con una prova resa ancor più insidiosa dalla pioggia che ha continuato a cadere copiosa sulla corsa e si ha la sensazione che questa tappa abbia chiuso i giochi, almeno per quanto riguarda il discorso vittoria finale.
Tuttavia, questo Giro ci ha insegnato, ancor una volta, che in questo sport, fino all’ultima pedalata, le insidie possono stravolgere completamente l’andamento di una corsa. Una giornata di crisi, magari complice il freddo in montagna, una crisi di zuccheri su una salita impegnativa ed un qualunque imprevisto possono rimescolare tutto.
Tecnicamente ci si trova in una situazione simile a quelle che si vivevano negli anni 90 con un corridore che strapazzava un po’ tutti a crono prima delle montagne e poi cercava di controllare gli attacchi che gli venivano portati dagli scalatori che dovevano recuperare terreno. Questa volta, però, in rosa c’è un certo Alberto Contador che in salita non ha nulla da temere dagli altri.
A questo punto, bisognerà vedere se i suoi avversari si accontenteranno di correre per il secondo posto, magari cercando la vittoria in una tappa di montagna, o se, invece, prenderanno il coraggio a due mani e cercheranno di far saltare il banco, attaccando da lontano. Il terreno per provare c’è, tutte le salite più dure sono poste come penultime nel disegno delle tappe di montagna e questo può essere un incentivo a tentare una azione da lontano. Manca, però, un vero tappone con salite dure dall’inizio alla fine in cui cercare di stremare il capoclassifica e tentare di fargli saltare i nervi che in tappe molto dure sono spesso più importanti delle gambe. Questo anche perchè tra una cronometro di 60 Km ed una di 40/45 c’è una differenza che va molto al di là dei 15/20 Km. Dopo il 45° chilometro le differenze aumentano in modo abissale in quanto la stanchezza e il modo di gestire la gara fanno saltare tutti gli schemi anche a livello nervoso, con i corridori che stremati cominciano ad assumere posizioni non ideali ed a commettere errori.
Certo è che chi vuol vincere il Giro deve non solo inventarsi una grande azione da lontano, ma anche avere la fortuna di cogliere Contador in una giornata non al top. Se oggi lo spagnolo avesse forzato un po’ troppo, potremmo magari già domani assistere ad una bella sfida.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 1:17:52
2 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:00:12
3 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:00:14
4 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale 0:00:23
5 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:01:09
6 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:01:17
7 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:01:25
8 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 0:01:26
9 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:01:27
10 Luke Durbridge (Aus) Orica GreenEdge 0:01:36
11 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:01:41
12 Kristof Vandewalle (Bel) TrekRacing
13 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:01:44
14 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:01:45
15 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:01:48
16 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:01:58
17 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:02:08
18 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:02:16
19 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 0:02:28
20 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:02:37
21 Nikolay Mihaylov (Bul) CCC Sprandi Polkowice 0:02:40
22 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:02:43
23 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:02:45
24 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 0:02:47
25 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 0:02:49
26 Christopher Juul Jensen (Den) Tinkoff-Saxo 0:02:52
27 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff-Saxo 0:02:53
28 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:02:59
29 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:01
30 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:03:08
31 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team 0:03:12
32 Michael Hepburn (Aus) Orica GreenEdge 0:03:13
33 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:03:17
34 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 0:03:18
35 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 0:03:22
36 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:03:27
37 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:03:32
38 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:03:34
39 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 0:03:42
40 Rick Flens (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:03:45
41 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
42 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
43 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:03:52
44 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:03:54
45 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:03:56
46 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:03:57
47 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:04:00
48 Marek Rutkiewicz (Pol) CCC Sprandi Polkowice 0:04:09
49 Elia Viviani (Ita) Team Sky 0:04:12
50 Giacomo Berlato (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:04:13

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 55:39:00
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:02:28
3 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:03:36
4 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:04:14
5 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:04:17
6 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:04:50
7 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:04:55
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:04:56
9 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:04:57
10 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:05:35
11 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:06:01
12 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:06:04
13 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:07:01
14 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:07:47
15 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:08:05
16 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:08:13
17 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:08:52
18 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:08:55
19 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:09:05
20 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:10:52
21 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:11:03
22 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:11:21
23 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:12:45
24 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:15:51
25 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:20:05
26 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:23:31
27 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:25:01
28 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:33:28
29 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:38:00
30 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:38:01
31 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:38:47
32 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:42:07
33 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:42:19
34 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:42:27
35 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:48:27
36 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:50:03
37 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:50:31
38 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:51:56
39 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:52:14
40 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:54:01
41 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:54:22
42 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:55:21
43 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 1:01:26
44 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 1:02:33
45 Fabio Felline (Ita) TrekRacing
46 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 1:05:27
47 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 1:06:06
48 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 1:06:09
49 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 1:07:17
50 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 1:07:34

Contador vola tra i vigneti del Prosecco (foto Bettini)

Contador ''vola'' tra i vigneti del Prosecco (foto Bettini)

TREVISO – VALDOBBIADENE: IL RITORNO DI “CRONOMONSTER”

maggio 23, 2015 by Redazione  
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Erano decenni che non si vedeva una crono vecchio stile sulle strade dei Grandi Giri. Alla corsa rosa erano diventate rare da parecchio le frazioni contro il tempo nelle quali si sfondava il tetto dei 60 Km, mentre al Tour avevano tenuto banco per tutto il periodo nel quale Leblanc era stato direttore della corsa. Dopo si erano preferiti tracciati più snelli e spesso infarciti di dislivelli. Non ne sarà scevra anche questa Treviso – Valdobbiadene, ma saranno meno marcati rispetto a quelli affrontati lo scorso anno sulle strade delle Langhe, tra l’altro su di un tracciato molto più breve: è il ritorno delle cronometro “monstre” d’un tempo, frazioni alle quali non si è più abituati e che, per questo, costituiranno un bel banco di prova per tutti. E non è detto che siano gli scalatori a masticare amaro al termine di questa giornata.

Vale lo stesso discorso fatto per la tappa precedente. Ci troviamo di fronte ad un’altra frazione che potremmo definire “démodé”, nonostante le cronometro non sia certo avulse alle grandi corse a tappe. Non siamo, però, più abituati – sia gli appassionati, sia i corridori – ai chilometraggi “monstre” d’una volta, quando si dovevanno percorrere contro il tempo 60 Km e oltre, com’è capitato l’ultima volta a Riomaggiore nel 2009 (ma quella era una crono particolare, non certo da passisti per via di due lunghi tratti in salita da superare), ancor prima a Marostica nel 1996, a Milano nel 1992, a Casteggio nel 1991, a Cuneo nel 1990 e ci fermiamo qui. Sembrano distanti secoli i Tour disegnati negli anni ’90 da Jean-Marie Leblanc, nei quali di tappe simili ne erano proposte due, una subita prima e l’altra subito dopo le montagne, frazioni che, anche per via di tracciati soventi piatti come un biliardo, finivano quasi sempre per essere determinanti. Quest’aspetto avrà certamente un suo peso al momento di mettersi in strada per affrontare la Treviso – Valdobbiadene, proprio perché in questi anni gli standard utilizzati nel disegnare le grandi corse a tappe prevedevano percorsi chilometricamente più snelli e oggi non si è più avvezzi a queste distanze. Ed è anche per questo motivo che, quest’anno, i grandi nomi che avevano nei progetti il Giro d’Italia non sono andati a testare in anteprima le principali salite ma hanno preferito venire in sopralluogo sui 59,2 Km della “cronometro del Prosecco”, gara contro il tempo dai due volti, suddivisa tra una prima metà totalmente pianeggiante e una seconda dolcemente vallonata, meno impegnativa rispetto alla frazione disputata lo scorso anno in Piemonte, tra i vigneti delle Langhe. Se fossimo ancora negli anni ’90 i passisti rimarrebbero i naturali favoriti per la vittoria di tappa, dal primo all’ultimo chilometro, ma la mancanza d’abitudine a uno sforzo così prolungato potrebbe costituire per loro una pericolosa spada di Damocle, pronta a scattare nel tratto collinare se si sarà speso troppo nella fase pianeggiante. Un’esagerazione che, tra l’altro, potrebbe far molto male anche l’indomani perché archiviata la cronometro si aprirà subito la pratica “Alpi”, per di più con una frazione non certo facile. Gli scalatori, al contrario, sarebbero quelli che, da un percorso del genere, dovrebbero prendere le maggiori “legnate”, ma dalla loro parte potrebbe proprio giocare questa mancanza d’abitudine da parte delle grandi “cilindrate”, creando un clima d’attesa su questa frazione che ricorda quello che, il 22 maggio del 1933, gravava sulla Bologna-Ferrara, prima tappa a cronometro della storia, non solo per il Giro d’Italia poichè quel tipo di frazioni prima d’ora non era mai stato proposta nelle grandi corse a tappe. Si diceva che non si potevano fare pronostici perché chiunque avrebbe potuto vincere quella tappa, anche se alla fine quel “chiunque” fu il più forte di tutti, Alfredo Binda, che aveva già vinto quattro Giri d’Italia e che quell’anno porterà a casa la sua quinta e ultima corsa rosa.
La seconda rampa di lancio di questa edizione del Giro, dopo quella della cronosquadre di Sanremo, sarà collocata in Piazza del Grano, all’interno della cerchia muraria di Treviso e a breve distanza dai principali monumenti cittadini, tra i quali spiccano il Palazzo del Trecento, il Duomo e le chiese di San Francesco e San Nicolò. Transitati sotto la cinquecentesca Porta San Tomaso – la più maestosa delle tre aperte lungo le mura, presso la quale ha sede la gloriosa Unione Ciclisti Trevigiani, recentemente insignita del Collare d’Oro, il più alto riconoscimento attribuito dal CONI – i corridori si lanceranno nei veloci rettifili, raccordati da rarissime curve, con i quali la SS 13 – la statale “Pontebbana” – conduce rapidamente fuori città, in direzione nord, prendendo quota in maniera costante ma impercettibile. Attraversata Spresiano, paese natale del cestista Roberto Premier (80 volte in maglia nazionale dal 1984 al 1991), a poco più di 17 Km dal via giungerà il primo momento della verità, poiché si conosceranno i primi “danni” provocati da questa frazione al passaggio dal primo dei tre punti di rilevamento dei tempi intermedi, registrati presso il Ponte della Priula e il tempio votivo alla fraternità Europea, progettato nel 1934 come ultima dimora di soldati di ognuna delle nazioni che si fronteggiarono durante la Prima Guerra Mondiale ma inaugurato solo nel 1961 con 99 rintocchi della Campana “Ave Plavis”, in ricordo dei “Ragazzi del ‘99”, il soprannome che fu attribuito agli iscritti agli elenchi di leva che nel 1917 compirono 18 anni e che, dunque, poterono essere inviati al fronte.
Superato il corso del Piave alla vigilia del 100° anniversario dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra (24 maggio 1915), il tracciato della cronometro si accosterà alle colline della Marca Trevigiana, anche se si dovrà ancora “mangiare” una consistente fetta di pianura prima di affrontarle, una dozzina di chilometri sempre filanti toccando prima il centro di Susegana – dove si trova l’antico complesso del Castello di San Salvatore, ricostruito negli anni ’40 dopo gli ingenti danni provocati dai combattimenti della Grande Guerra – e poi quello di Conegliano, paese natale del pittore Giovanni Battista Cima, noto per l’appunto come Cima di Conegliano e che operò nel XV secolo: l’unica sua opera esposta nel suo paese è la pala raffigurante la Madonna in trono col Bambino fra angeli e santi, dipinta attorno nel 1492 e visibile nel locale Duomo. A questo punto il tracciato della 14a tappa del Giro cambierà bruscamente direzione, virando di 90° verso la catena delle Prealpi Trevigiane e incanalandosi nella valle del torrente Cervano. Finchè il tracciato rimarrà sul fondovalle si continuerà a pedalare sul piano, poi una curva sulla sinistra introdurrà la prima delle due salite che caratterizzeranno gli ultimi 29 Km di gara. Imboccata la “Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene” (il più antico itinerario enologico d’Italia, creato nel 1966), pedalando tra i vigneti si punterà ai 266 metri del GPM di San Pietro di Feletto, dove si giungerà dopo aver affrontato 4,6 Km di strada inclinata al 3,8% (massima dell’11,1%) e aver “intercettato” la cima del muro di Cà del Poggio, ripida verticale scoperta dalla corsa rosa nel 2009, proprio in occasione di una tappa che si concludeva a Valdobbiadene, e che il Giro ha proposto anche nel 2013 e lo scorso anno, mentre stavolta s’è scelta la strada d’accesso più agevole, più adatta all’esercizio della cronometro. Rasentata la millenaria pieve che attribuisce il nome al paesello inizierà la soave discesa che, interrotta da un breve balzello poco pendente, ricondurrà i corridori sul piano dopo aver toccato Refrontolo, comune conosciuto agli appassionati di enologica per il locale Passito DOCG e tristemente salito agli onori della cronaca per l’alluvione che il 2 agosto dello scorso anno colpì la deliziosa località del Molinetto della Croda, che nel 1977 fu set del film “Mogliamante”, con la procace Laura Antonelli in scena. In vista di Pieve di Soligo inizierà la seconda e ultima porzione di pianura di questa frazione, differente nel “formato” rispetto a quella incontrata a inizio gara. I successivi 10 Km, infatti, ricorderanno più la pianura francese che quella italiana, “inquinati” come sono da tanti piccoli strappetti che neanche si vedono sull’altimetria ma che potrebbero rimanere nelle gambe, soprattutto se ci si fionderà in quel tratto con troppa veemenza anche perché, nel frattempo, si starà veleggiando verso il cinquantesimo chilometro di gara e la fatica comincerà a farsi sentire, soprattutto se si sarà osato troppo nella prima parte di gara, quella che invoglia a “menare” a tutta. Transitati all’ombra dell’imponente duomo neoromanico di Pieve di Soligo, i “girini” si riaccosteranno alle colline e a Col San Martino daranno l’attacco alla seconda salita prevista dal tracciato, quella di Guia. Rispetto alla precedente è più lunga (5,5 Km) ma è leggermente meno pendente (media del 3,1%, massimo del 10,5%) e, tra l’altro, sicuramente non sarà ignota a qualche elemento del gruppo poiché costituisce la principale difficoltà altimetrica del Trofeo Piva, classica del calendario under23 (quelli che un tempo erano definiti “dilettanti”) giunta quest’anno alla 67a edizione, vinta dall’austriaco Felix Grossschartner. Attraversate in quota le frazioni valdobbiadenesi di Santo Stefano e San Pietro di Barbozza inizierà, infine, la discesa che caratterizza gli ultimissimi chilometri di gara, un vero e proprio tuffo che farà riemergere i corridori sulla dolce salitella che li accompagnerà nelle ultime centinaia di metri di questa lunga crono… tutta bollicine!!!

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Mire (220m). Valicata dalla SP 86 tra Corbanese e Refrontolo.

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


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Treviso, Porta San Tomaso


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I veloci rettifili che conducono fuori da Treviso


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Ponte della Priula


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Ponte della Priula, tempio votivo alla fraternità Europea


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Duomo di Conegliano


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Uno scorcio della salita verso San Pietro di Feletto


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La pieve di San Pietro di Feletto

Refrontolo, il Molinetto della Croda visto in Mogliamante (www.davinotti.com)

Refrontolo, il Molinetto della Croda visto in 'Mogliamante' (www.davinotti.com)


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Duomo di Pieve di Soligo


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Le case di Guia fanno capolino dietro i vigneti


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Valdobbiadene, Piazza Marconi, capolinea della tappa

I vigneti del Prosecco e, in trasparenza, l’altimetria della quattordicesima tappa del Giro 2015 (www.winetaste.it)

I vigneti del Prosecco e, in trasparenza, l’altimetria della quattordicesima tappa del Giro 2015 (www.winetaste.it)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI JESOLO

maggio 23, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Aru è la nuova maglia rosa! Contador, caduta a Jesolo (Gazzetta dello Sport)

Vince Modolo, Contadorcade ancora: Aru è la nuova maglia rosa (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Giro D’Italia 2015: Alberto Contador loses a Grand Tour lead for first time after crash (The Independent)

Fabio Aru in the pink after Alberto Contador’s crash(The Times)

Francia

Contador piégé, Aru en profite (L’Equipe)

Spagna

Contador pierde la maglia rosa tras caerse en una montonera – Contador necesitó la bici de Tosatto para llegar a meta – Contador: “Me preocupa el golpe en la pierna izquierda” (AS)

Aru, nuevo líder – Contador pierde la maglia rosa – “Me preocupa el golpe
en la pierna izquierda” -Contador llegó a la meta con la bici de Tosatto (Marca)

Una caída priva a Contador de la ‘maglia’ rosa (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tour d’Italie: Contador, retardé, cède le maillot rose à Aru (Le Soir)

Aru pakt het roze na tumultueuze finale, Modolo wint (De Standaard)

13e étape du Giro: Modolo vainqueur, Aru détrône Contador (L’Avenir)

Giro: Fabio Aru détrône Contador (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: Sacha Modolo remporte la treizième étape, Aru détrône Contador (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Contador dupe late valpartij(De Telegraaf)

Germania

Contador nicht mehr in Rosa – Greipel ohne Chance (Berliner Zeitung)

Slovenia

Contador po padcu zapravil vodstvo, Mezgec deveti (Delo)

Russia

Ару отобрал у Контадора майку лидера на «Джиро д’Италия» (Sovetsky Sport)

Colombia

Aru es el líder y Modolo ganó la etapa 13 (El Tiempo)

Fabio Aru le quitó el liderato a Contador en el Giro (El Espectador)

Australia

Porte suffers another blow (The Age)

Aru steals pink as Contador crashes (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vittoria allo sprint di Modolo. Caduta ai -3,2 Km dall’arrivo e gruppo spezzato, con distacchi che saranno riportati in classifica perchè avvenuti prima della neutralizzazione, che scatta ai -3 Km. Aru è arrivato al traguardo con una quarantina di secondi di vantaggio su Contador e ha conquistato la maglia rosa. Staccato anche Porte. Commenti?

Jack.ciclista: Meglio così per Aru, vedersi superare nella crono di domani sarebbe stato umiliante!

Howling Wolf14: La maledizione del Giro. Valori falsati nelle tappe più insignificanti. Indispensabile una tappa/pellegrinaggio a Lourdes! Superato da chi? Da Contador?

Jack.ciclista: Se Contador partiva dietro lo raggiungeva. Vabbè, ho preferenze per lo spagnolo, ma secondo me domani si contano i minuti, non solo tra i primi due della classifica. Uran potrebbe rientrare prepotentemente in classifica, mentre son curioso di vedere la prestazione di Porte.

Nisky: Che tristezza ste tappe! Continuano a mietere vittime e minuti causa cadute e dal punto di vista dello spettacolo son nulle……dovev essere una bella sfida a tre…..e porte si trova gia a 5minuti senza essersi mai staccato! Purtroppo le tappe de 60km/h non verranno mai levate ma a me proprio non van giu…..fan ansia! E infatti anche oggi mezza classifica del giro e finita per terra……speriam non si ritiri nessuno

Salitepuntocià: Ragazzi, il giro sta copiando il peggio dei Tour degli anni scorsi. Dopo i percorsi, dopo le crono lunghe, adesso pure le cadute decisive nelle tappe piu facili, che al Tour erano la normalità mentre ultimamente solo sul pavè

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

It’s Raining Men (Geri Halliwell)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Treviso – Valdobbiadene (cronometro individuale)

Treviso – partenza primo corridore : pioggia moderata (1,6 mm), 13,1°C (percepiti 11°C), vento moderato da NNW (11-13 Km/h), umidità al 95%
Treviso – partenza maglia rosa : pioggia moderata (1 mm), 13,6°C (percepiti 11°C), vento moderato da NNW (12-13 Km/h), umidità al 95%
Valdobbiadene – arrivo primo corridore : pioggia moderata (1,4 mm), 12,6°C, vento debole da NNW (7-12 Km/h), umidità al 92%
Valdobbiadene – arrivo maglia rosa : pioggia moderata (1,2 mm), 12,7°C, vento debole da N (8-13 Km/h), umidità al 92%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Zandegù: “Nel mio carniet”
Garzelli: “Oggi tocca agli uomini dei velocisti”
Lelli: “E’ un susseguirsi di rimontare il gruppo”
De Stefano: “La dinamica della classifica generale”
Lelli: “Sono passati 40 secondi prima che lui ha preso”
Ordine d’arrivo ufficiale Gazzetta: “Axel Maximiliano Richeze” (si chiama Maximiliano Ariel)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Montecchio Maggiore – Jesolo

1° Eugenio Alafaci
2° Marco Frapporti a 4″
3° Oscar Gatto s.t.
4° Vasil Kiryienka a 1′41″
5° Rick Flens s.t.

Classifica generale

1° Marco Coledan
2° Aleksejs Saramotins a 4′18″
3° Michael Hepburn a 9′56
4° Ji Cheng a 14′24″
5° Roger Kluge a a 14′50″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

29 MAGGIO 1975 – 13a TAPPA: FORTE DEI MARMI (cronometro individuale)

BATTAGLIN CLAMOROSO: « CRONO » E MAGLIA ROSA
Giro d’Italia: nel circuito della Versilia cade Galdos e perde 3’03” – Una marcia in più e un colpo magistrale
Nella sua scia Gimondi secondo a 13 secondi , Borgognoni , De Vlaeminck , Baronchelli — Oggi riposo

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì
11a tappa: Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)
12a tappa: Imola – Vicenza (Monte Berico)

Aru felice in rosa ad Jesolo (foto Bettini)

Aru felice in rosa ad Jesolo (foto Bettini)

22-05-2015

maggio 22, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

L’italiano Sacha Modolo (Lampre – Merida) si è imposto nella tredicesima tappa, Montecchio Maggiore – Jesolo, percorrendo 147 Km in 3h03′08″, alla media di 48,162 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Giacomo Nizzolo (Trek Factory Racing) ed Elia Viviani (Team Sky). L’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) è la nuova maglia rosa con 19″ sullo spagnolo Contador Velasco e 1′14″ sullo spagnolo Landa Meana.

TOUR OF NORWAY

Il danese Jesper Hansen (Tinkoff – Saxo) si è imposto nella terza tappa, Skien – Rjukan, percorrendo 185 Km in 4h46′30″, alla media di 38,743 Km/h. Ha preceduto di 38″ il norvegese Boasson Hagen e di 1′05″ l’italiano Ivan Santaromita (Orica GreenEDGE). Hansen è il nuovo leader della classifica con 38″ su Boasson Hagen e 1′15″ sul norvegese Laengen. Miglior italiano Santaromita, 7° a 1′24″.

RONDE DE L’ISARD (Francia)

Il francese Jérémy Maison (C.C.Etupes) si è imposto nella seconda tappa, Salies du Salat – Plateau de Beille, percorrendo 139,9 Km in 3h49′39″, alla media di 36,551 Km/h. Ha preceduto di 1′05″ il belga De Plus e il francese Martin. Miglior italiano Simone Petilli (Unieuro Wilier Trevigiani), 4° a 1′05″, che è ancora leader della classifica con distanziati di 10″ su De Plus e 23″ su Maison

PARIS-ARRAS TOUR

Il team belga Verandas Willems Cycling Team si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre Virty en Artois – Bailleul-Sire-Berthoult, percorrendo 31 Km in 38′19″, alla media di 48,543 Km/h. Ha preceduto di 29″ il team belga Wallonie – Bruxelles e di 42″ la nazionale australiana. Il belga Stef Van Zummeren (Verandas Willems Cycling Team) è il primo leader della classifica, con lo stesso tempo dei connazionali Bille e Calleeuw

AN POST RÁS (Irlanda)

Il britannico Ian Bibby (NFTO) si è imposto nella sesta tappa, Ballina – Ballinamore, percorrendo 160,1 Km in 3h35′47″, alla media di 44,517 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Shaw e il britannico Laverack. Miglior italiano Marco Tizza (Team Idea 2010 ASD), 7° a 21″. L’austriaco Lukas Pöstlberger (Tirol Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1′05″ sul britannico Edmondson e 2′19″ sull’irlandese Mullen. Miglior italiano Davide Viganò (Team Idea 2010 ASD), 12° a 12′45″

BAŁTYK – KARKONOSZE TOUR (Polonia)

Il russo Nikolay Zhurkin (nazionale russa) si è imposto nella terza tappa, circuito di Tarnowo Podgórne, percorrendo 210,7 Km in 4h57′08″, alla media di 42,546 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Stepniak e Nowak. Il britannico Peter Williams (One Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 13″ sull’olandese Janssen e 15″ sullo svedese Svensson

TOUR OF JAPAN

L’iraniano Rahim Emami (Pishgaman Giant Team) si è imposto nella quinta tappa, cronoscalata Subashiri – Fujisan, percorrendo 11,4 Km in 38′27″, alla media di 17,790 Km/h. Ha preceduto di 22″ il connazionale Mirsamad Poorseyedigolakhour (Tabriz Petrochemical Team) e di 37″ il connazionale Askari. Miglior italiano Antonio Nibali (Nippo – Vini Fantini), 26° a 4′35″. Poorseyedigolakhour è il nuovo leader della classifica con 19″ su Emami e 50″ su Askari. Miglior italiano Nibali, 31° a 6′51″

INTERNATIONALE JUNIOREN DRIEDAAGSE VAN AXEL (Paesi Bassi)

L’estone Karl Patrick Lauk (Fincycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Sluiskil, percorrendo 108,1 Km in 2h29′04″, alla media di 43,511 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Kanter e lo statunitense Mcnulty. Lauk è il primo leader della classifica con 4″ su Kant e 5″ sull’olandese Schelling

ROULETTE ROSA: MODOLO VINCE LA VOLATA, MA LA CADUTA FINALE CONSEGNA LA MAGLIA A FABIO ARU

maggio 22, 2015 by Redazione  
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Finalmente (per i velocisti) finisce in volata la tredicesima tappa del Giro. Modolo si impone su Nizzolo e Viviani. Lampre-Merida sontuosa nel finale. L’immancabile caduta generale, avvenuta a tre chilometri e trecento metri dall’arrivo, rivoluziona la classifica, con Fabio Aru che si ritrova in maglia rosa e Richie Porte che perde altri due minuti.

Nonostante le numerose sorprese a cui ci ha abituati il Giro di quest’anno, molto difficilmente la tappa di oggi, da Montecchio Maggiore a Jesolo, avrebbe potuto vedere una grande strappo rispetto al copione. Gli attori hanno avuto poco spazio per improvvisare pedalando i 147 km più piatti di sempre, nemmeno un cavalcavia, e il gruppo, memore delle fregature ricevute a profusione nei giorni passati, ha fatto oggi buona guardia. E così la fuga di giornata, composta da Rick Zabel (BMC), Jerome Pineau (IAM Cycling) e Marco Frapporti (Androni Giacattoli), non è mai andata oltre i due minuti e mezzo di vantaggio ed è stata annullata a 20 km dal traguardo, dopo essere rimasta a lungo a tiro del gruppo. Bravissimi i fuggitivi, ma oggi proprio non v’era speranza. Il finale, caratterizzato da una lieve pioggia e strade bagnate, ha visto come di consueto le squadre dei velocisti lavorare in vista dello sprint e quelle degli uomini di classifica faticare per tenere davanti i propri capitani.
Con l’arrivo a meno di 10 km il treno più organizzato e consistente è stato quello della Trek, che aveva deciso di anticipare i tempi per tenere Nizzolo lontano dai guai. Superate indenne le insidiose curve degli ultimi due chilometri, sarebbe poi toccato allo sprinter milanese destreggiarsi da solo nell’ultimissima fase di gara. Persino la Orica-Green Edge ha abbozzato un treno negli ultimi chilometri, mentre la Lotto Soudal non si è nemmeno vista in testa al gruppo e, infatti, Andrè Greipel inizierà la volata molto indietro, non andando oltre ad un anonimo tredicesimo posto. Il dieci e lode in materia di treni è andato oggi alla Lampre-Merida, che ha azzeccato alla perfezione i tempi e condotto in testa tutti gli ultimi 1500 metri, grazie alla potenza di Richeze e Ferrari, e ha depositato Sacha Modolo in una posizione dalla quale era difficile sbagliare. Lo sprint di Modolo non è stato irresistibile, ma il veneto ha con mestiere allungato la traiettoria sulla destra, rendendo difficile la rimonta del sopraggiungente Nizzolo, il quale però, non ha avuto la forza di bruciarlo dopo averlo affiancato. Vittoria meritata, dunque, per Modolo, e gli vanno fatti i complimenti per aver reagito alla débâcle di Fiuggi, che lui stesso ha ammesso. Al terzo posto si piazza Elia Viviani della Sky, che si è gestito in completa autonomia per tutto il finale.
Tutto qui? Volata a parte, tutto tranquillo per il resto del gruppo? Assolutamente no! Anche oggi non sono mancati i brividi e le sorprese per gli uomini di classifica con la generale che ancora una volta ha subito mutamenti a causa dell’immancabile caduta finale e relativi incidenti meccanici. La mano del sadico regista occulto di questo Giro ha fatto sì che la caduta avvenisse appena trecento metri prima del salvifico striscione dei 3 chilometri all’arrivo. E così i poveri ciclisti, invece che pedalare tranquillamente verso il traguardo leccandosi le ferite sicuri della neutralizzazione, hanno inseguito ancora una volta la testa del gruppo, spezzatosi in più tronconi. Hanno perso terreno e secondi parecchi uomini di classifica ad eccezione di Fabio Aru e pochi altri. La squadra più vessata dalla malasorte è stata ancora una volta la Sky con Richie Porte che ha ceduto addirittura 2′08″ sul traguardo. E nuovamente il Team Sky non è parso organizzatissimo in queste situazioni, con il povero Richie che si è ritrovato a pedalare comicamente per gli ultimi 3 km sulla bici di Kiryenka, talmente grande da non permettergli nemmeno di sedersi. E’ sembrato anche un pò rassegnato, l’australiano, non ha inseguito con cattiveria, come se si fosse ormai arreso ad un destino avverso. E la classifica lo vede ora a 5′05″ dalla maglia rosa! Tutt’altra verve ha mostrato, invece, Alberto Contador, ancora una volta caduto, ma subito rialzatosi correndo a destra e a sinistra alla ricerca di una bicicletta. Compagni vicini, purtroppo, non ce n’erano, ma da dietro è sopraggiunto un encomiabile Matteo Tosatto, che, bici alla mano, è volato sopra la distesa dei caduti a balzi indemoniati e ha permesso al proprio capitano di ripartire e accusare all’arrivo 40″ di ritardo. Potevano essere molti di più, vista la situazione. Sono stati, però, sufficienti a perdere la maglia rosa e a consegnarla nelle mani di un Fabio Aru che solo ieri sembrava spacciato e invece oggi si ritrova a sorridere con indosso le insegne del primato.
Il vantaggio è esiguo, però: solo 19″ secondi lo separano da Contador. La maglia è sicuramente una buona medicina, ma se Aru dovesse confermare i problemi degli ultimi due giorni, non c’è cura che tenga. Al netto di eventuali infortuni, la giornata di domani dovrebbe finalmente metter molte cose in chiaro e illuminarci sullo stato di forma dei vari protagonisti. Da parte sua il “Pistolero” potrebbe mettere la pietra definitiva per la vittoria di questo Giro, oppure, se non dovesse eccellere a cronometro, lasciare qualche speranza agli avversari di dargli battaglia sulle molte montagne che ancora bisogna scalare.

Francesco Bertone

ORDINE D’ARRIVO

1 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida 3:03:08
2 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek Factory Racing
3 Elia Viviani (Ita) Team Sky
4 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
5 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini
6 Maximiliano Richeze (Arg) Lampre-Merida
7 Moreno Hofland (Ned) Team LottoNL-Jumbo
8 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF
9 Luka Mezgec (Slo) Team Giant-Alpecin
10 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
11 Davide Appollonio (Ita) Androni Giocattoli
12 Alessandro Petacchi (Ita) Southeast Pro Cycling
13 André Greipel (Ger) Lotto Soudal
14 Michael Matthews (Aus) Orica GreenEdge
15 Eugert Zhupa (Alb) Southeast Pro Cycling 0:00:04
16 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha
17 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
18 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
19 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
20 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice
21 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
22 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek Factory Racing
23 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
24 Bartlomiej Matysiak (Pol) CCC Sprandi Polkowice
25 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
26 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
27 Sergey Lagutin (Rus) Team Katusha
28 Nick Van Der Lijke (Ned) Team LottoNL-Jumbo
29 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
30 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
31 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
32 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
33 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:00:10
34 Roberto Ferrari (Ita) Lampre-Merida
35 Cédric Pineau (Fra) FDJ.fr 0:00:13
36 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:00:19
37 Brett Lancaster (Aus) Orica GreenEdge
38 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling
39 Greg Henderson (NZl) Lotto Soudal
40 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 0:00:26
41 Stig Broeckx (Bel) Lotto Soudal
42 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin
43 Bertjan Lindeman (Ned) Team LottoNL-Jumbo
44 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 0:00:34
45 Elia Favilli (Ita) Southeast Pro Cycling 0:00:38
46 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:00:40
47 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team
48 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
49 Giacomo Berlato (Ita) Nippo – Vini Fantini
50 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 54:20:35
2 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:00:19
3 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:01:14
4 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:01:38
5 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:01:49
6 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:02:02
7 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:02:12
8 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:02:21
9 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:02:40
10 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:03:15
11 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:03:25
12 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:03:43
13 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:03:57
14 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:03:59
15 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:04:24
16 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:04:46
17 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:05:05
18 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:05:24
19 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:06:28
20 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:40
21 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:07:20
22 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:08:22
23 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:10:27
24 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:14:57
25 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:15:07
26 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:20:08
27 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:21:00
28 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:28:35
29 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:31:12
30 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:33:49
31 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:34:41
32 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:36:37
33 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:39:32
34 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:41:07
35 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:43:35
36 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:45:15
37 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:45:33
38 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:46:23
39 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:47:10
40 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:49:15
41 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:49:31
42 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:52:18
43 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:58:32
44 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:58:38
45 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 1:00:50
46 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 1:01:35
47 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing 1:01:40
48 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 1:01:42
49 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 1:01:48
50 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 1:02:10

La carambola nel finale della tappa di Jesolo che ha riscritto i piani alti della classifica

La carambola nel finale della tappa di Jesolo che ha riscritto i piani alti della classifica

MONTECCHIO MAGGIORE – JESOLO: UNA TAPPA “FUORI MODA”

maggio 22, 2015 by Redazione  
Filed under News

Nel ciclismo moderno, sempre alla ricerca dello spettacolo, tappe come questa sono viste quasi come il fumo negli occhi. Si vorrebbe sempre la salita, ogni giorno, ma tra Montecchio Maggiore e Jesolo cercare difficoltà altimetriche è come cavar ragni dal buco: oggi la pianura sarà l’unica protagonista e scontato sarà lo sprint a gruppo compatto in riva all’Adriatico, con il solo vento che spira dalla laguna a offrir gatte da pelare ai velocisti.

Frazioni come questa oramai sono quasi passate di moda, almeno nei grandi Giri dove, sempre alla caccia di percorsi mai banali, si è arrivati a infarcire anche i percorsi più facili di piccole collinette per movimentare un po’ la corsa e dare in pasto un piccolo spuntino agli irriducibili delle salite ad ogni costo e in ogni momento. Ma nelle terre attraversate dalla tappa n° 13 del Giro d’Italia 2015, regno incontrastato della pianura e delle acque, si sarebbero trovati al massimo dei cavalcavia ed ecco, dunque, confezionato un tracciato totalmente privo di rughe e certamente ben gradito al gruppo, che avrà un’altra opportunità di tirare il fiato in vista delle dure tappe previste nei giorni a venire. Anche il chilometraggio si annuncia poco impegnativo, 153 Km in tutto, e oggi la filosofia di giornata sarà quella del biliardo, tante biglie lanciate verso l’unica buca della vittoria. L’unica vera insidia di giornata potrebbe arrivare dal vento, in agguato in particolare da Mestre in poi, negli ultimi 70 km di gara. Ovviamente, anche oggi ci sarà spazio per la fuga ma, a differenza della tappa precedente, la sua sorte sarà certamente segnata, poiché il gruppo farà buona guardia per evitare che il vantaggio diventi incolmabile e poi ingranare la marcia nell’ultima ora di corsa.
La bandiera del via sarà abbassata in quel di Montecchio Maggiore, centro posto allo sbocco della valle del torrente Agno nella pianura padana e dominato dai manieri della Villa e della Bellaguardia, popolarmente conosciuti come i “Castelli di Giulietta e Romeo” perché da essi trasse ispirazione lo scrittore vicentino Luigi da Porto per l“Historia novellamente ritrovata”, opera sulla si basò Shakespeare per comporre una delle sue più celebri tragedie. Sempre in questo centro si trova la sede di rappresentanza della provincia di Vicenza, Villa Cordellina Lombardi, che alla fine degli anni ’60 fu teatro delle riprese di due film, “Un tranquillo posto di campagna” e “Plagio”.
I primi chilometri vedranno i “girini” sfrecciare nuovamente sulle strade di Vicenza e qualcuno non mancherà di alzare lo sguardo verso i soprastanti Colli Berici, verso il santuario che, poche ora prima, aveva accolto il suo trionfo a braccia levate. Puntando costantemente in direzione est il tracciato ritornerà in provincia di Padova, che il giorno prima era stata attraversata nella zona degli Euganei mentre ora si percorrerà la fascia pianeggiante posta a nord del capoluogo, toccando il centro di Piazzola del Brenta, dove si trova uno dei più alti esempi di villa veneta, realizzata a partire dal 1546 da Andrea Palladio per la famiglia Contarini modificando un preesistente fortilizio.
Superato il corso del Brenta, in monotonia altimetria costante si andrà ad attraversare il centro di Borgoricco, le cui strade disposte a scacchiera hanno conservato l’originale struttura del Graticolato Romano, l’organizzazione agraria che gli antichi romani realizzarono nel I secolo a.C. nel territorio del “municipium” di Patavium, l’odierna Padova. Il percorso abbandonerà poi anche questa provincia per passare in quella di Venezia, incontrando Santa Maria di Sala, paese che ha dato al ciclismo ben quattro suoi cittadini, Antonio “Toni” Bevilacqua (11 vittorie di tappa al Giro e la Parigi-Roubaix nel 1951), Attilio Benfatto (due tappe del Giro) e i fratelli Arturo e Alfredo Sabbadin, quest’ultimo vincitore di tre frazioni alla corsa rosa.
Continuando a seguire la direttrice dell’antica “Via Miranese” si giungerà nella cittadina che ha imposto il nome a questa strada, situata in un punto della pianura che è circa equidistante dalle città di Padova, Treviso e Venezia, e nel cui territorio sono state censite ben 79 ville venete, la più importante delle quali è quella detta il “Belvedere”, il cui parco è considerato tra i più belli d’Italia. Si giungerà, quindi, a Spinea, paese d’origine della nuotatrice Federica Pellegrini e nel quale ha vissuto a lungo il farmacista Giovanni Battista Zampironi, conosciuto per esser stato l’inventore dello “Zampirone”. Siamo alle porte di Venezia e ora il ricordo non potrà non levarsi a una delle più spettacolari tappe della corsa rosa, quella che Vincenzo Torriani concepì nel 1963 ma riuscirà a far svolgere solamente nel 1978, quando un traguardo fu collocato nella stupenda Piazza San Marco. In origine doveva essere la cronometro Treviso – Venezia, prevista il 4 giugno del 1963 e come tale inserita nella planimetria del Giro, salvo poi essere ridisegnata alla vigilia della partenza della corsa rosa da Napoli e limitata a un circuito tracciato attorno a Treviso. Forse fu un segno del destino perché, se si fosse disputata, si sarebbe arrivati nella città dei dogi in un clima non certo festivo, con la morte nel cuore per la scomparsa, poche ore prima, di Papa Giovanni XXIII che, prima di essere eletto pontefice, era stato Patriarca di Venezia dal 1953 al 1958. Torriani non rinunciò al suo progetto e lo ripropose, stavolta con esito più felice, nel 1978 quando si gareggiò sulla distanza di 12 Km, con partenza da Marghera, passaggi su passerelle collocate per evitare i gradini dei ponti e un ponte di barche appositamente allestito sul Canal Grande, poco prima dell’arrivo in Piazza San Marco, dove farà registrare il miglior tempo il re del “tic-tac” Francesco Moser. I “girini” del 2015 si manterranno a distanza da quei luoghi straordinari, limitandosi a percorrere le meno sdrucciolevoli strade di terraferma di Mestre, dal 1926 la più popolosa frazione del capoluogo veneto, nel cui cuore negli anni ’30 fu aperto Corso del Popolo, rettilineo viale che dal 1984 al 2005 è stato teatro delle 22 edizioni della Millemetri del Corso, gara a cronometro lunga, appunto, un solo chilometro e il cui plurivincitore è stato il veronese Massimo Strazzer, sei volte primo e detentore del record della gara con il tempo di 1′04″02.
All’uscita da Mestre inizierà il tratto più problematico di questa tappa, con il gruppo che si troverà a pedalare per una ventina di chilometri a breve distanza dalla parte settentrionale della laguna veneta, quella dove si trovano le isole di Murano, Burano e Torcello, impreziosita quest’ultima dalla basilica bizantina di Santa Maria Assunta. Lambita la campagna nella quale s’incontrano i resti di Altinum, antico insediamento che i romani trasformarono in un importante porto sulla laguna e chiede il nome alla Via Emilia-Altinate, tracciata tra Padova e Aquileia, il tracciato si discosterà dalla laguna per portarsi a San Donà di Piave, centro che durante la Prima Guerra Mondiale fu uno dei luoghi nei quali si combattè durante la seconda battaglia del Piave (soprannominata “del Solstizio” da Gabriele d’Annunzio), l’ultima grande offensiva lanciata dall’esercito austro-ungarico nel tentativo di raggiungere la pianura padana per impossessarsi delle scorte destinate all’esercito italiano che, però, vinse lo scontro che fu pesantissimo per entrambe le parti in causa, con 150.000 tra morti, feriti e dispersi per l’Austria-Ungheria e 90.000 per il Regno d’Italia. Meno “cruenta fu la sfida che il 21 maggio 2003 contrappose a San Donà i migliori sprinter in gara al Giro d’Italia – vinse l’australiano McEwen su Petacchi – anche se pure in quell’occasione il “campo di battaglia” fece le sue “vittime”, nel nome e del corpo, tra gli altri, di Mario Cipollini e dello spagnolo Isaac Gálvez López, scivolato sull’asfalto bagnato dopo aver affrontato a tutta una curva piazzata a 160 metri dall’arrivo.
Sgusciati fuori da San Donà mancheranno 30 Km all’arrivo di Jesolo, quelli che vedranno il rapido tramontare della fuga nata all’alba di questa frazione, mentre il tracciato tornerà ad avvicinarsi al litorare adriatico per quello che, per qualcuno, sarà l’ultimo traguardo di questo Giro. Come triste tradizione, infatti, per anni s’è assistito all’abitudine – soprattutto al Giro, da parte dei velocisti che puntavano a dettar legge anche al Tour – di far valigie alla vigilia delle frazioni più toste. Da quando gli organizzatori della Gazzetta hanno ripristinato la passerella finale, però, un po’ s’è diradato quest’andazzo e ora tutti coloro che avranno deciso di continuare l’avventura rosa se ne andranno presto a nanna, pensando alla lunghissima, interminabile crono dell’indomani. Saran quasi 60 Km: un’altra tappa “fuori moda”.

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


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Montecchio Maggiore, vista sui Castelli di Giulietta e Romeo

Montecchio Maggiore, Villa Cordellina Lombardi vista nel film Un tranquillo posto di campagna (www.davinotti.com)

Montecchio Maggiore, Villa Cordellina Lombardi vista nel film ''Un tranquillo posto di campagna'' (www.davinotti.com)


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Piazzola sul Brenta, Villa Contarini


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Santa Maria di Sala, Villa Farsetti

Mirano, Villa Belvedere (brenta.tv)

Mirano, Villa Belvedere (brenta.tv)


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Mestre, Torre dell’Orologio


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Punta della Dogana a Venezia, da questo punto partiva il ponte di barche sul quale transitarono i corridori nella storica tappa a cronometro del Giro del 1978


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Area archeologica di Altinum


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Torcello, Basilica di Santa Maria Assunta


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Spiaggia di Jesolo

Un suggestivo scorcio della laguna di Venezia e, in trasparenza, l’altimetria della tredicesima tappa del Giro 2015 (turistipercaso.it)

Un suggestivo scorcio della laguna di Venezia e, in trasparenza, l’altimetria della tredicesima tappa del Giro 2015 (turistipercaso.it)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MONTE BERICO

maggio 22, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Monte Berico è di Gilbert. Contador 2°, Aru perde 14” – Giornata difficile per Aru: “Una crisi di zuccheri…” (Gazzetta dello Sport)

Giro, la zampata di Gilbert. E Contador stacca Aru (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Alberto Contador extends Giro d’Italia lead as Philippe Gilbert wins stage 12 (The Times)

Francia

Gilbert rayonne sous la pluie – Gilbert : «Un Giro très difficile» – Contador : «Nous sommes bien organisés» (L’Equipe)

Spagna

Tinkov: “Haremos historia en el Giro y el Tour con Contador” – Gilbert gana en Monte Berico y Contador distancia más a Aru – Contador: “Me siento bien, y las piernas mejorarán aún” (AS)

Contador saca el rodillo – Contador: “Contento con el resultado”
(Marca)

Gana Gilbert, Contador más líder – Una crisis de azúcar frena a Aru (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tour d’Italie: Philippe Gilbert gagne «à la Gilbert» (Le Soir)

Ontketende Gilbert wint rit in Giro (De Standaard)

Philippe Gilbert vainqueur de la 12e étape (L’Avenir)

Philippe Gilbert remporte la 12ème étape du Giro – Gilbert après sa victoire au Giro: “C’était ma dernière chance!” (La Dernière Heure/Les Sports)

Première victoire de la saison pour Philippe Gilbert qui remporte la douzième étape du tour d’Italie: “C’était une course parfaite pour moi” (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Sprintzege Gilbert – Contador deelt tik uit (De Telegraaf)

Germania

Gilbert siegt – Contador baut Führung aus (Berliner Zeitung)

Slovenia

Gilbert v Vicenzi kot v domačih Ardenih (Delo)

Stati Uniti

Contador Increases Lead in Giro d’Italia (The New York Times)

Colombia

Carlos Betancur volvió a coger la rueda (El Tiempo)

“Bananito’ Betancur llegó octavo en la duodécima etapa del Giro de Italia
(El Espectador)

Australia

Australians suffer as Contador increases Giro lead – Gerrans out of Giro after another crash – Day of reckoning for Porte arrives at Giro – (The Age)

The death of fair play The Australian

Gerrans crashes out of Giro d’Italia vict(Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vittoria di Gilbert, come da previsioni. Contador ha conquistato il secondo posto e i 6″ di abbuono mentre Aru è apparso in affanno e ha perso 8″ da Contador. Commenti?

Howling Wolf14: Temo che tra qualche giorno, come disse Philippe Gilbert qualche giorno fa, il capitano dell’Astana non sarà più Aru ma Landa.

Mauro Facoltosi: Intervistato nel dopo tappa Aru ha detto di essersi alimentato male e di aver avuto una crisi di zuccheri sulla rampa finale.

Nebe1980: Aru era in affanno anche ieri perchè non è stato in grado di rispondere all’allungo di Contador con buona pace di Beppe Conti. Non si può incensare un corridore per un terzo posto l’anno scorso (considerando tra l’altro che Quintana e Uran erano gli unici due forti l’anno scorso).
Speriamo sia solo un momento ma come dicevo tempo addietro non sappiamo ancora quali siano le doti di fondo di Aru e come sia a cronometro.
L’anno scorso sullo Zoncolan si staccò e i suoi successi sono arrivati un po’ in stile Purito con l’attacco violento a 2 Km dall’arrivo ma con Contador come avversario non puoi giocar a tenere cucita la corsa per poi piazzare lo scattino né pensare di staccarlo con una rasoiata di 500 metri
Secondo me dopo la crono Aru sarà costretto ad attaccare da lontano ed allora ne vedremo la stoffa

Howling Wolf14: E ieri? Crisi di sete per non aver bevuto?
Dai, gli avranno detto di dire così. Ora devono trovare un pretesto. Ma se Contador è più forte, inutile star lì a mistificare. Aru è un ottimo corridore. Avrà anche lui i suoi limiti, però. Non si può sempre pretendere che chiunque faccia qualcosa di buono sia un campionissimo. Anche tenendo conto del fatto che il sardo è giovane e può migliorare. Ora è ancora 2° in classifica. Se riesce a salire sul podio a fine Giro è un bel successo.

Nisky: Magari soffre la pioggia! Comunque aru avra temponsulle montagne per dimostrare se c è! E non dimentichiamo che è stato fermo per parecchio tempo perdendo trentino e romandia! Io credo che dopo la crono potremo avere un idea più chiara…..anche per quel che riguarda landa e cataldo! Io credo che aru nei cinque ci può arrivare certo è che la concorrenza ce l ha in casa….e concorrenza significa gregari poco fidati e molta pressione……comunque è giivane ed è uno da podio! Ma contro contador come dice nebe non basta lo strappo dei 2km…..e come dicevo gia l altro anno non lo vedo uno da fondo e ispirato come poteva essere un simoni……lo vedo piu uno prevedibile alla purito! La crono emettera qualche sentenza…..e secondo me la piu grande la emettera nei confronti (pro o contro vedremo) di aru! Comunque come corridore mi piace!

Salitepuntocià: Saltare Trentino e Romandia, significa essere in ritardo di forma. Io Aru l’ho visto male su Abetone e Campitello, se avessero voluto ,Contador e Porte lo staccavano. Ma non è scarso, ritengo proprio sia in ritardo di forma, paradossalmente potrebbe fare bene al Tour. Comunque il Giro non è finito, succede di tutto, potrebbe cadere chiunque o fare errori chiunque, ovvio che Contador sia favorito ora, ma deve tenere gli occhi aperti

Nebe1980: Ma non è scarso, ritengo proprio sia in ritardo di forma, paradossalmente potrebbe fare bene al Tour. Comunque il Giro non è finito, succede di tutto, potrebbe cadere chiunque o fare errori chiunque, ovvio che Contador sia favorito ora, ma deve tenere gli occhi aperti
Aru avrebbe dovuto fare il Tour per diversi motivi:

1) La preparazione, ha avuto problemi con la preparazione, ha corso poco e quindi era meglio fare un graduale percorso di avvicinamento al Tour

2) L’esperienza, non si può passare la vita a dire che uno è giovane e deve fare esperienza prima di andare al Tour. E’ proprio andando al Tour che ti fai l’esperienza da Tour con tutti i più forti del mondo. Pantani al secondo anno da professionista dopo aver fatto secondo al giro è andato pure al Tour e guardacaso è salito sul podio anche lui a 24 anni

3) Il tracciato, un tour con soli 14 chilometri a cronometro individuali quando ricapita? Sarebbe stato l’ideale per uno come Aru

4) Presenza di Nibali, Aru e Nibali avrebbero potuto combinare gli attacchi ai vari Froome, Quintana e Contador. Con loro Nibali non avrà vita facile come l’ha avuto con Pinot e Peraud, gli servirebbe un compagno che fa classifica per stringere nella morsa gli avversari

Detto ciò non è detto che Aru non provi ad andare al Tour e magari cercare di vincere una tappa o anche per fare esperienza di una corsa come il Tour senza la pressione del dover fare per forza risultato

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Dedicata alla sparata di Gilbert e al secondo posto del “Pistolero” Contador

“Colpo di fucile” (Subsonica)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Montecchio Maggiore – Jesolo

Montecchio Maggiore: cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 14,9°C (percepiti 14°C), vento debole da NNW (9-10 Km/h), umidità al 76%
Santa Maria di Sala – traguardo volante (Km 58,4): pioggia moderata (0,7 mm), 14,8°C (percepiti 11°C), vento moderato da N (16-22 Km/h), umidità al 87%
Mestre – traguardo volante (Km 77,3): pioggia moderata (0,9 mm), 14,5°C (percepiti 9°C), vento moderato da N (19-24 Km/h), umidità al 87%
Jesolo :pioggia moderata (1,3 mm), 14,4°C (percepiti 9°C), vento moderato da N (21-27 Km/h), umidità al 86%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “La salita finale di Mossano Monti” (Via Mossano Monti, è la terzultima della tappa)
Beppe Conti, rispondendo alla domanda “Una maglia tricolore al Tour de France da quanto tempo non accadeva?”: “Dai tempi di Jalabert, Gianni Bugno” (e Nibali ce lo siamo dimenticati?)
De Stefano: “Mi posso permettermi di dire”
De Luca: “Rapidi tornanti in conseguenza”
Lelli: “La Tinkoff sono tutti allineati”
Lelli: “E’ molto importante i pattini”
Iader Fabbri: “Hanno affrontato la velocità media di corsa particolarmente alta”
Lelli: “Sta sperando che viene via una fuga”
Pancani: “Gli Astani”
De Stefano: “Il pubblico sul Santuario di Monte Berico” (occupazione?)
Matteo Marzotto: “Il mondiale 20-20″ (2020)
Conti: “Contador, in un altro ciclismo, ha battuto Cancellara a cronometro” (fantaciclismo?)
Televideo: “Contador stuzzica Aru che, a fatica, ma regge”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della dodicesima tappa, Imola – Monte Berico

1° Luca Chirico
2° Roberto Ferrari s.t.
3° Nicola Boem s.t.
4° Enrico Barbin s.t.
5° Stef Clement s.t.

Classifica generale

1° Marco Coledan
2° Aleksejs Saramotins a 1′55″
3° Michael Hepburn a 9′56
4° Roger Kluge a a 9′59″
5° Ji Cheng a 11′25″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

28 MAGGIO 1975 – 12a TAPPA: CHIANCIANO TERME – FORTE DEI MARMI

FESTIVAL DI SPRINTER A FORTE DEI MARMI CON LA RIVINCITA DI SERCU SU VAN LINDEN
Il « Giro » si è trasferito in Versilia dove oggi la prima « crono » potrebbe chiarire la classifica – Al «Giro» si può anche morire per deficienze di soccorso
Nella scia dei due grandi velocisti l’immancabile De Vlaeminck e Basso – Oggi contro il tempo favoriti Gimondi e il norvegese Knudsen

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì
11a tappa: Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)

Il gruppo pedala verso il maltempo, protagonista annunciato della tappa in corso e delle successive frazioni (foto Bettini)

Il gruppo pedala verso il maltempo, protagonista annunciato della tappa in corso e delle successive frazioni (foto Bettini)

21-05-2015

maggio 21, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il belga Philippe Gilbert (BMC Racing Team) si è imposto nella dodicesima tappa, Imola – Vicenza (Monte Berico), percorrendo 190 Km in 4h22′50″, alla media di 43,373 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) e l’italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida). Contador Velasco è ancora maglia rosa con 17″ sull’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) e 55″ sullo spagnolo Landa Meana.

TOUR OF NORWAY

Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto anche nella seconda tappa, Drammen – Langesund, percorrendo 199 Km in 5h05′33″, alla media di 39,077 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Ewan e il britannico Fenn. Miglior italiano Jacopo Guarnieri (Team Katusha), 7°. Kristoff è ancora leader della classifica con 8″ su Ewan e 14″ sul norvegese Laengen. Miglior italiano Davide Rebellin (CCC Sprandi Polkowice), 30° a 20″.

RONDE DE L’ISARD (Francia)

L’italiano Simone Petilli (Unieuro Wilier Trevigiani) si è imposto nella prima tappa, Mirepoix – Goulier Neige, percorrendo 143 Km in 3h34′02″, alla media di 40,087 Km/h. Ha preceduto di 12″ il belga De Plus e di 1′03″ il francese Martin, distanziati di 16″ e 1′09″ nella prima classifica generale.

AN POST RÁS (Irlanda)

Il neozelandese Aaron Gate (An Post – Chain Reaction) si è imposto nella quinta tappa, Newport – Ballina, percorrendo 142,4 Km in 3h07′32″, alla media di 45,559 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Marco Tizza (Team Idea 2010 ASD) e Matteo Malucelli (Marco Tizza (Team Idea 2010 ASD). L’austriaco Lukas Pöstlberger (Tirol Cycling Team) è ancora leader della classifica con 1′05″ sul britannico Edmondson e 1′52″ sull’irlandese Mullen. Miglior italiano Davide Viganò (Team Idea 2010 ASD), 12° a 12′45″

BAŁTYK – KARKONOSZE TOUR (Polonia)

Il polacco Grzegorz Stepniak (CCC Sprandi Polkowice) si è imposto nella seconda tappa, Goleniów – Wolin, percorrendo 106,6 Km in 2h17′07″, alla media di 46,646 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Nowak e il kazako Nikitin. Il britannico Peter Williams (One Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 15″ sullo svedese Svensson e 16″ sull’olandese Janssen.

TOUR OF JAPAN

Lo spagnolo Benjamin Prades Reverte (Matrix Powertag) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Minami Shinshu, percorrendo 123,6 Km in 3h08′31″, alla media di 39,339 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Adam Phelan (Drapac Professional Cycling) e il francese Lebas. Miglior italiano Valerio Conti (Lampre – Merida), 4°. Phelan è il nuovo leader della classifica con 2″ sullo spagnolo Mancebo Pérez e 9″ sullo sloveno Pibernik. Miglior italiano Conti, 14° a 48″

GILBERT VOLATA PER DISTACCO, ARU NUBI ALL’ORIZZONTE

maggio 21, 2015 by Redazione  
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Philippe Gilbert ha vinto per distacco la tappa del Giro d’Italia con arrivo al Santuario della Madonna di Monte Berico, lanciando una volata di 400 metri che ha avuto quale esito il distacco di tutti gli altri corridori, compreso Alberto Contador, giunto secondo con un ritardo di tre secondi. Aru, già apparso un po’ in debito sia ieri che oggi sulla Crosara, ha pagato la sparata finale, giungendo con 8 secondi di ritardo proprio in una situazione vantaggiosa per lo spagnolo, che ha dimostrato di saper piazzare delle rasoiate davvero terribili su rampe come quella in cima alla quale era posto l’odierno striscione di arrivo.

Nessuna sorpresa per quanto riguarda l’arrivo di tappa. La rampa di Monte Berico ha premiato colui che era sulla bocca di tutti come il principale favorito di giornata, ossia il belga Philippe Gilbert. Il corridore della BMC non ha avuto rivali e, quando il gruppo è piombato sull’ultimo avventuriero ai – 400, ha piazzato la sua proverbiale sparata da uomo di classiche alla quale nessuno ha potuto resistere. Una sorta di volata per distacco poiché Gilbert è riuscito a rifilare 3 secondi ai più immediati inseguitori. Alberto Contador, dal canto suo, si è piazzato secondo, conquistando l’abbuono di sei secondi e distanziando, seppur di pochi secondi, tutti i più immediati avversari in generale. In particolare, Fabio Aru è apparso in affanno ed è giunto al traguardo 8 secondi dopo lo spagnolo, perdendone 14 secondi in classifica.
Il sardo, già ieri, era apparso un po’ in sordina sull’allungo di Contador ed infatti lo spagnolo ha lasciato intendere che la sua accelerazione, oltre che per prendere davanti la discesa, era anche dovuta alla sensazione che qualcuno non fosse al meglio. Anche oggi, sulla salita di Crosara, Aru ha risposto all’allungo della maglia rosa, ma non è apparso brillante, tanto che Contador ha subito mangiato la foglia e ne ha approfittato sulla rampa finale.
Si sono difesi un po’ meglio Uran e Porte, i quali hanno comunque accusato un ritardo di qualche secondo dal capoclassifica.
La tappa è partita a velocità molto sostenuta, tanto che la media della prima ora ha sfondato il muro dei 52 km/h e tale circostanza ha impedito il formarsi di una fuga nelle fasi iniziali, nonostante subito dopo il via ufficiale i tentativi di portar via un gruppetto siano stati numerosi.
Sono serviti ben 71 chilometri di corsa perché Patrick Gretsch (Ag2r La Mondiale), Nicky Van der Lijke (Lotto NL – Jumbo), Kenny Elissonde (FDJ), Nicola Boem (Bardiani – CSF) e Davide Appollonio (Androni – Sidermec) riuscissero ad evadere dal gruppo, che non ha mai concesso ai battistrada un vantaggio dimensioni tali da far sperare gli avventurieri in un esito positivo del loro tentativo. Il plotone poi non si è limitato a tenere la fuga a bagnomaria, ma ha chiuso il discorso quando mancavano addirittura 60 chilometri alla conclusione, grazie soprattutto al lavoro di Orica ed Etixx.
La situazione si evolve in vista del primo GPM, con Zilioli che prova ad uscire dal gruppo portandosi appresso Louis Vervaeke (Lotto Soudal), Carlos Betancur (Ag2r La Mondiale) Beñat Intxausti (Movistar) e Simon Geschke (Giant – Alpecin). Gli ultimi tre, in realtà, non avevano nessuna intenzione di tentare l’avanscoperta, ma l’unico scopo di andare a sprintare per i punti in palio per la maglia azzurra, cosa che hanno dimostrato rialzandosi subito dopo lo scollinamento. Non si sono rialzati, invece Zilioli, e Vervaeke ma, mentre il primo veniva rapidamente riassorbito dal plotone, che procedeva a forte velocità, il secondo, allungando in discesa, riusciva a conservare un esiguo vantaggio, annullato ai piedi della difficile ascesa di Crosara da Mossano. In questa salita, a tentare l’attacco per i punti al GPM sono Intxausti, Darwin Atapuma (BMC) e Giovanni Visconti (Movistar). Contador, invece, non va a sprintare per il traguardo intermedio ma prova ad allungare per sottoporre ad ulteriore verifica le sensazioni avvertite ieri sulla salitella del circuito di Imola. Stavolta Aru riesce a rispondere ma, ancora una volta, non dà l’impressione di essere in palla, quanto piuttosto quella di accusare un po’ la violenta accelerazione del “Pistolero”.
La successiva discesa bagnata e le numerose cadute decimano il gruppo principale, mentre Pellizzotti approfitta della confusione per andare all’attacco ai – 15. Ai – 8 l’italiano trova la compagnia di Kangert che riesce a riportarsi sul battistrada e a staccarlo sulla rampa finale che porta al santuario di Monte Berico, ma ciò non è sufficiente a contenere l’irresistibile azione di Philippe Gilbert che, ai – 400, chiude su Kangert e parte con una progressione impressionante che lascia gli avversari a giocarsi il secondo posto.
Gilbert aveva segnato con un cerchio questa frazione già dalla presentazione della corsa rosa come quella in cui avrebbe potuto mettere a frutto le proprie doti. Il belga non si è fatto sfuggire la vittoria, dimostrando come sia ancora brillante su certi tipi di finale.
Nella rampa che portava al traguardo Contador ha accelerato al massimo, riuscendo a guadagnare, oltre all’abbuono per il secondo posto, anche 3 secondi su Uran, Porte e Landa, mentre Aru chiude a 8 secondi dallo spagnolo.
Certamente la tappa a cronometro di 60 Km, in programma sabato, rivoluzionerà la classifica generale, anche se bisogna dire che con una prima parte di Giro comunque dura le doti dei migliori sono già venute fuori ampiamente.
Gli scenari che si apriranno potrebbero essere interessanti, perché Landa è terzo in classifica generale e, se lui ed Aru riusciranno a difendersi alla meno peggio almeno da Contador, potrebbero metterlo in difficoltà sulle salite dei giorni successivi con una sorta di attacco a tenaglia, con uno che va in avanscoperta e l’altro che si incolla alla ruota di Contador per ripartire a tutta nel caso il compagno di squadra dovesse essere raggiunto. Bisognerà, però, fare i conti con le energie rimaste, sulle quali le nubi che oggi hanno bagnato il Giro si stanno pericolosamente addensando.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 4:22:50
2 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:00:03
3 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida
4 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Alpecin
5 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani CSF
6 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
7 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:00:06
8 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
9 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
10 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
11 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
12 Richie Porte (Aus) Team Sky
13 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
14 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
15 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
16 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo
17 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:00:11
18 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
19 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
20 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
21 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
22 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
23 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
24 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
25 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
26 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
27 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
28 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
29 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
30 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:00:19
31 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice 0:00:29
32 Michael Matthews (Aus) Orica GreenEdge
33 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:00:38
34 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:00:43
35 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 0:00:47
36 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:01:00
37 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 0:01:09
38 Giacomo Berlato (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:01:27
39 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:01:33
40 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 0:01:42
41 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:01:47
42 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:02:34
43 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:02:44
44 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 0:04:39
45 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:05:28
46 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:05:31
47 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
48 Rinaldo Nocentini (Ita) AG2R La Mondiale 0:05:41
49 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
50 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:05:55

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 51:17:06
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:17
3 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:00:55
4 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:01:30
5 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 0:01:55
6 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:02:19
7 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:02:21
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:02:29
9 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:02:38
10 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:02:44
11 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:03:10
12 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:03:18
13 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:03:24
14 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
15 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:03:32
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:03:42
17 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:04:14
18 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:05:03
19 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:05:05
20 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 0:05:56
21 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:06:21
22 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:08:03
23 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:10:44
24 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:13:42
25 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:13:52
26 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 0:19:09
27 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 0:20:41
28 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:27:46
29 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:30:53
30 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:31:37
31 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:33:30
32 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling 0:34:11
33 Stef Clement (Ned) IAM Cycling 0:38:41
34 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:39:49
35 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge 0:41:09
36 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 0:55:54
37 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:44:44
38 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 0:44:56
39 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 0:45:29
40 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:47:05
41 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:48:16
42 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:51:59
43 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 0:56:06
44 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 0:56:48
45 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 0:58:24
46 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:58:44
47 Simon Clarke (Aus) Orica GreenEdge 0:59:44
48 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 0:59:50
50 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 1:00:27

Gilbert emula Contador e fa il pistolero a Monte Berico: eccolo voltarsi a controllare gli effetti della sua fucilata (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Gilbert emula Contador e fa il ''pistolero'' a Monte Berico: eccolo voltarsi a controllare gli effetti della sua fucilata (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

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