TARANTO – VIGGIANO: IL GIRO SFORNA IL SUO PRIMO SALE

maggio 14, 2014 by Redazione  
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Arrivano finalmente le salite al Giro. Non aspettiamoci nulla di trascendentale in queste prime giornate di montagna perché le ascese che si vedranno serviranno solo per dare un po’ di sapore ad una corsa fin qui decisamente piatta. Fuori gioco in velocisti e mancando il terreno per vedere in azione i grandi favoriti al successo finale, questa tappa vivrà sulla lotta tra i fuggitivi di giornata e le velleità di coloro che, rimasti nel gruppo, ambiscono a vestirsi di rosa prima di cedere il testimone ai grossi calibri.

Costituiscono il sale delle grandi corse a tappe e forse non è un caso che si chiamino… salite! Oggi il Giro le affronterà per la prima volta, dopo un avvio abbastanza “sciapo” dal punto di vista delle altimetrie, dove non erano mancante nelle prime tappe, ma sotto forma di piccoli e poco saporiti strappi. A dire il vero neppure oggi la musica cambierà, sotto quest’aspetto, ma s’incontreranno ascese più corpose, anche se non dure, che di certo taglieranno fuori gioco i velocisti, finora principali interpreti della corsa rosa, anche perché l’ultima coinciderà con l’arrivo, il primo dei dieci che sarà contemporaneamente gran premio della montagna. Saranno gli unici a pagare, molto probabilmente, perché le pendenze che si ritroveranno sotto le ruote non faranno paura a nessuno, nemmeno ai grandi favoriti per il successo finale, che dovrebbero trascorrere questa tappa nella tranquillità, comunque guardinghi perché le sorprese possono essere sempre dietro l’angolo. Tolti di mezzo gli sprinter, neanche da prendere in considerazione la bagarre tra i prossimi primattori, questa potrebbe diventare la prima occasione per un tentativo di fuga d’andare in porto. Per questi ardimentosi la vita, comunque, non sarà facile perché – in virtù di un percorso fin qui tenero – ancora parecchi corridori si troveranno raggruppati in alta classifica e in aria di maglia rosa e saranno le loro formazioni a sostituirsi nelle operazioni d’inseguimento ai treni dei velocisti, sia per portare il loro alfiere al piano più alto della generale, sia per evitare che il vantaggio degli attaccanti assuma dimensioni pericolose, com’era accaduto nella tappa dell’Aquila del Giro del 2010.
Questa prima tappa di “media montagna” del Giro 2014 proporrà comunque ancora tanta pianura, prevalentemente concentrata nella prima metà del suo svolgimento, con tutta la fase iniziale tracciata sulla veloce strada statale che segue l’”onda” del Golfo di Taranto, in un contesto fortemente industrializzato all’inizio e poi sgombro da abitati, concentrati attorno alle stazioni balneari e sulle colline dell’entroterra, come nel caso di Castellaneta, dove il 6 maggio del 1895 nacque uno dei primi divi del cinema muto, Rodolfo Valentino. Prendiamo l’occasione per segnalarvi che anche quest’anno ilciclismo.it vi proporrà, in occasione di alcune frazioni, spunti di “cineturismo”, accompagnandovi alla scoperta di luoghi della nostra nazione, noti e meno noti, che sono stati immortalati dal cinema, frutto della collaborazione di chi scrive queste note con il sito www.davinotti.com
A una quarantina di chilometri dal via da Taranto, il gruppo lascerà la Puglia per la Basilicata, attraversando l’area archeologica di Metaponto, l’importante colonia greca che poi sarà soppiantata in rilevanza da Crotone e sulle cui rovine spiccano i resti di un tempio dorico dedicato a Hera, sovrana dell’Olimpo poiché sorella e moglie di Zeus, e conosciuto con il toponimo di “Tavole Palatine”, probabilmente perché in antichità erano stati scambiati per i ruderi di un palazzo. In costante assetto pianeggiante si arriverà quindi a Scanzano Jonico, la nostra prima meta “cineturistica”: è nella settecentesca piazza centrale di questo comune, nato nel 1974 da quello che in origine era un piccolo nucleo agricolo di genesi medioevali, che il simpatico Rocco Papaleo ha girato le scene finali di “Basilicata coast to coast”, il primo film lucano al 100% per quanto concerne i luoghi delle riprese. Qui il gruppo cambierà direzione e, abbandonato il mare, si dirigerà verso l’interno per superare la prima delle quattro ascese di giornata, la più pedalabile, diretti a Montalbano Jonico, il paese di Domenico Pozzovivo. E’ solo un ”apostrofo rosa” che spezzerà il piattone iniziale poiché, terminata la successiva discesa, riprenderà la pianura, stavolta pedalando non più sulle rive dello Jonio ma nella valle dell’Agri, il primo fiume della regione per portata d’acqua, il cui nome d’origine osca significava che, un tempo, il suo letto era navigabile, probabilmente a causa della presenza di boschi lungo le sue rive, che ne rendevano profondo l’alveo. Risalendone il fondovalle con pendenza impercettibile il tracciato entrerà in provincia di Potenza e si avvicinerà velocemente alle fasi centrali di questa frazione lambendo quasi al termine di questo tratto il colle argilloso su cui sta Sant’Arcangelo, centro agricolo nel quale è possibile ammirare un importante polittico secentesco raffigurante la Crocifissione ed esposto nella chiesa di San Rocco, detta anche “della Riforma” perché un tempo era pertinenza di un monastero tenuto dai frati minori riformati, scomparsa branca dei francescani che nel 1897 sarà unificata assieme ad altri nell’Ordine dei Frati Minori.
Percorsi i primi 100 Km di gara inizierà il tratto più “corposo” di questa tappa, una quarantina di chilometri addizionati da due salite consecutive, più impegnative per la rete di strade secondarie che si percorreranno (comunque non strette, anche se lo sembreranno dopo i parecchi chilometri di veloce strada statale percorsi fino a poco prima) che per le inclinazioni che proporranno. La prima, la più “consistente” delle due, si concluderà in località Murgitelle (844 metri) dopo aver attraversato il centro di Roccanova e affrontato quasi 14 Km al 3,9% di pendenza media. Dopo un tratto d’altopiano in quota e una discesa di 9 Km poco pendente si andrà all’attacco dell’asperità successiva, il Valico della Serra di San Chirico (850 metri), 8 Km al 4,2% (max 9%), posto poco oltre l’attraverso dell’omonimo centro di villeggiatura, erede secondo alcuni studiosi dell’antica città greca di Polisandria, secondo altri nato in seguito alla fondazione dell’abbazia basiliana di Sant’Angelo, delle quale oggi rimangono i resti della chiesa bizantina e una grotta affrescata nella quale si trovavano le celle dei monaci. Una lenta discesa interrotta da brevi ma frequenti “richiami” verso l’alto – tratto particolarmente insidioso per chi dovrà inseguire, anche a causa della tortuosità della strada – ributterà la corsa nel fondovalle dell’Agri, dove si tornerà dopo circa 23 Km di questa planata “frenata”. La terza e ultima fase pianeggiante di questa tappa misurerà una ventina di chilometri e debutterà in uno dei tratti più azzurri della valle, costeggiando il lago di Pietra del Pertusillo, bacino artificiale costruito tra il 1957 e il 1962 con i fondi della “Cassa del Mezzogiorno” in un punto dove il fiume Agri transitava in una strettoia tra due rocce (il “pertusillo”, appunto) e presso le cui rive settentrionali si trovano i resti della colonia romana di Grumentum, teatro di due battaglie durante la seconda guerra punica, quando all’esterno delle mura della città si accampò il celebre condottiero cartaginese Annibale, qui sconfitto dai romani. Consumata anche l’ultima fetta “insipida” di questa tappa, inizierà il momento più saporito di giornata. Sono poco meno di otto i chilometri da percorrere per assaporare l’ultimo granello di sale, la salita al 5% che condurrà al traguardo posto nella capitale italiana dell’arpa, Viggiano, e che, ai piedi del Sacro Monte sul quale troneggia dal XIV secolo il santuario dedicato alla Madonna Nera, servirà su di una mensa che si annuncia affollata di corridori affamati di rosa, anche un possibile cambio di maglia. Un traguardo per tutti i gusti, insomma, ma non certo per vederne di tutti i colori. Per questo, c’è ancora tempo. E domani si replica con il quasi gemello epilogo a Montecassino.

LAVORI IN CORSO

Tagliata la salita di Murgitelle, viene confermata quella al Valico della Serra di San Chirico. Modificato anche il finale perchè l’ascesa verso Viggiano sarà affrontata due volte mediante un circuito di 13 Km. La prima scalata, più lunga perchè culmina nel centro storico, misura 8,1 Km ed ha una pendenza media del 4,3%; la seconda, con traguardo nella periferia, misura 4 Km e sale al 4,6%. In entrabi i casi la pendenza massima è dell’8%

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA
Come in passato, anche in occasione del Giro 2014 vi accompagneremo alla scoperta della miriade di passaggi geografici presenti nella nostra nazione, ben 3879, raccolti dal “cicloscalatore” italo-francese Georges Rossini nel volume “Valichi stradali d’Italia”, edito da Ediciclo. Ovviamente qui troverete solo i valichi che saranno attraversati dal gruppo impegnato sulle strade della corsa rosa.

Valico Cantoniera del Titolo (791). Chiamato anche Sella del Titolo, è valicato dalla SP 7 tra i centri di Roccanova e San Chirico Raparo. Coincide con il bivio per Calvera e si trova esattamente nel punto dove termina il tratto d’altopiano successivo al GPM di Murgitelle e inizia la discesa. Sulle cartine del Giro 2014 è quotato 794 metri.

Valico San Chirico Raparo. Valicato dalla SP 7 tra San Chirico Raparo e San Martino d’Agri, è chiamato Valico della Serra di San Chirico sulle cartine del Giro 2014.

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Taranto (www.alumnibocconi.it)

Taranto (www.alumnibocconi.it)

Castellaneta, monumento a Rodolfo Valentino (canonicadadda.oneminutesite.it)

Castellaneta, monumento a Rodolfo Valentino (canonicadadda.oneminutesite.it)

Metaponto, tempio di Hera (www.antika.it)

Metaponto, tempio di Hera (www.antika.it)

Piazza Gramsci a Scanzano Jonico set di Basilicata coast to coast (davinotti.com)

Piazza Gramsci a Scanzano Jonico set di <<Basilicata coast to coast>> (davinotti.com)

SantArcangelo (panoramio)

Sant'Arcangelo (panoramio)

Roccanova (www.aptbasilicata.it)

Roccanova (www.aptbasilicata.it)

Lago della Pietra del Pertusillo (www.agriturismoparcoverde.it)

Lago della Pietra del Pertusillo (www.agriturismoparcoverde.it)

Grumentum, lanfiteatro (www.ilmuromag.it)

Grumentum, l'anfiteatro (www.ilmuromag.it)

Viggiano, Santuario della Madonna Nera (panoramio)

Viggiano, Santuario della Madonna Nera (panoramio)

Panoramica aerea di Viggiano e, in trasparenza, laltimetria della quinta tappa (iltaccodibacco.it)

Panoramica aerea di Viggiano e, in trasparenza, l'altimetria della quinta tappa (iltaccodibacco.it)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BARI

maggio 14, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Gran volata di Bouhanni. Piazzati Nizzolo e Veelers (Gazzetta dello Sport)

Piove, il Giro “sciopera”. Tappa al rallentatore (Corriere della Sera)

Regno Unito

Competitors play it safe as treacherous conditions spoil stage four (The Independent

Ben Swift pipped as Marcel Kittel claims back-to-back stage wins in Giro d’Italia (The Times)

Swift fury as sprinters ‘risk it’ in rain (The Daily Telegraph)

Irlanda

Nicolas Roche: ‘It was like trying to ride on a wet sheet of glass’ (Irish Independent)

Francia

Une grève pour commencer, du bowling pour finir (L’Equipe)

Spagna

Hoy llega la montaña y el turno de Purito Rodríguez de atacar – Tregua y triunfo de Bouhanni antes de empezar la montaña (AS)

Bouhanni gana una etapa caótica (Marca)

Bouhanni se alza con la cuarta etapa (El Mundo Deportivo)

Belgio

Tweevoudig ritwinnaar Marcel Kittel stapt uit Giro – Bouhanni wint ontregelde Giro-etappe na massaal protest uit peloton (De Standaard)

Marcel Kittel, malade, doit quitter le Giro – Bouhanni remporte la 4e étape du Giro sous la pluie (L’Avenir)

Tour d’Italie: Bouhanni évite les chutes et remporte la quatrième étape, deux Belges dans le top 10(Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Veelers grijpt net naast Giro-zege (De Telegraaf)

Lussemburgo

Bouhanni sprintet zum Sieg (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Bouhanni gewinnt 4. Giro-Etappe (Tageblatt)

Germania

Franzose Bouhanni gewinnt 4. Giro-Etappe – Kranker Giro-Dominator Kittel gibt auf (Berliner Zeitung)

Abruptes Ende der Triumphfahrt (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Canada

French rider Bouhanni wins slippery 4th stage as Giro returns to Italy (The Globe and Mail)

USA

Sprint Determines 4th Stage of Giro – Bouhanni Wins Giro d’Italia Stage (The New York Times)

Colombia

Marcel Kittel abandonó el Giro de Italia – Leonardo Duque, el mejor colombiano en la cuarta etapa del Giro (El Tiempo)

Marcel Kittel, ganador de dos etapas del Giro, se retiró de la competencia – Nacer Bouhanni ganó la cuarta etapa del Giro de Italia (El Espectador)

Australia

Michael Matthews still top of Giro d’Italia (The Age)

Matthews keeps powering in Giro (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Kittel ha la febbre e si ritira

Nebe1980: Tanto vince anche da rtirato

MirkoBL: Ma sarà febbre sul serio o c’è sotto qualcos’altro? In fondo non sono nemmeno 3 ore di gara…

Nebe1980: per esempio? cosa pensi potrebbe essere?

Howling Wolf14: Mi è sorto lo stesso tuo dubbio

Nebe1980: il dubbio c’è certamente ma secondo me non è quello il motivo del ritiro

MirkoBL: Capodacqua ha scritto che sembra sia sia stato visto in Toscana nella zona in cui agisce un preparatore chiacchierato. Ora, coi “si dice” e i “sembra” non si va da nessuna parte (secondo me non è nemmno il modo di fare giornalismo), ma, casualmente, una volta che è uscito l’articolo Kittel si è fermato. Io non metto la mano sul fuoco per nessuno, ma non sono nemmeno un “sospettista” a tutti i costi, ma mi sembra comunque un ritiro alquanto improvviso, considerando che la tappa sarebbe stata assolutamente favorevole a lui e che la maglia rossa non gliel’avrebbe tolta più nessuno fino a Trieste.

Mauro Facoltosi: Su richiesta dei corridori, la direzione di corsa ha deciso di neutralizzare l’ultimo giro del circuito (si corre, ma i tempi saranno presi al penultimo passaggio) e di non assegnare abbuoni, nè all’arrivo, nè al traguardo volante.

Howling Wolf14: Più che una tappa, quella di oggi si è trasformata in una buffonata. La maledizione sul Giro, come al solito. Quattro giorni e tre momenti da dimenticare: la caduta di Dan Martin in Irlanda, il misterioso ritiro di Marcel Kittel, gli stucchevoli conciliaboli tra corridori e organizzazione e poi tra corridori e corridori. Nessuno ne ha colpa. Può essere solo una maledizione. La solita maledizione che si abbatte sul Giro. Anche quando sembra che tutto vada bene e che tutto deva andar bene. Non c’è altra spiegazione.

n@po: Come ha spiegato TSI (svizzera) lo hanno deciso in partenza, in un primo tempo almeno per il tratto orrendo in linea, poi intendevano correre nel circuito ma visto il circuito han neutralizzato pure quello. TAPPA VERGOGNOSA (disegno schifoso ed insulso e pure su asfalto scivoloso) e attitudine corridori corrispondentemente vergognosa (di Kittel evito di parlare).

Mauro Facoltosi: Vittoria di Bouhanni. Cadute nel finale (ma avvenute in un tratto di strada bella, anche se non ci fosse stato il circuito sarebbero caduti). Commenti?

Howling Wolf14: Tappa vergognosa. Spettacolo da pietà. L’organizzazione ha le proprie colpe, ma i corridori hanno fatto un’autentica figuraccia. A partire da Petacchi, Quinziato, Purito e Paolini, almeno per quel che s’è visto

JohnCipollina: Comunque queste cose succedono solo al Giro…..forse sarebbe meglio rimandare la prtenza di un paio di settimane.
Fra pioggia e neve l’ andazzo è tagliare , neutralizzare , fare accordi di gruppo….non mi piace!

Howling Wolf14: Forse anche programmare una tappa a Lourdes. E sperare nel miracolo… E’ vero, queste cose succedono solo al Giro. Sono sagge le osservazioni climatiche che formuli, ma va poi anche detto che i corridori, stavolta, pur essendo partiti da una richiesta giusta e condivisibile, hanno poi peggiorato la situazione. E non di poco. Una giornata inutile. Da dimenticare. E il Giro va sempre più a fondo.

Howling Wolf14: Le strade italiane fanno schifo dappertutto. Non solo al Sud. Nel Sud c’è anche il problema che vengono fatte con un tipo di asfalto liscio, non drenante, per cui appena piove il manto stradale si trasforma in una saponetta. Ma anche la qualità dell’asfalto del Nord è pessima. Vengono usati materiali di ripiego e nel manto stradale si creano crepe impressionanti. Forse un giorno dovremo fare tutte le 21 tappe del Giro d’Italia in Turchia.

nisky: Io ricordo un cancellara fermare tutti al tour perché c era più gente per terra che in piedi! E si…..anche in francia le strade fanno schifo….anche di più! Non esageriamo solo con l italia! La francia ha strade spesso orrende (asfaltano le discese del tour e le salite sono allo stato disperato….)

Howling Wolf14: Non è così. In Francia c’è la massima cura per le strade. In Italia quando c’è una buca ci buttano dentro la ghiaia e chi s’è visto s’è visto. In Francia la riempiono. Il giorno dopo tornano a controllare. E la lavorano. Il giorno dopo ancora. Fino a quando il livello è pareggiato. Qui in Italia tre giorni dopo aver buttato la ghiaia nella buca la ghiaia se n’è andata e la buca è lì di nuovo. Più grande. E più profonda. Questa si chiama incuria. Si chiama menefreghismo. L’importante, tanto, è scaldare le sedie della pubblica amministrazione e ingrassare le aziende cui vengono appaltati i lavori. Protette, ovviamente, dalla classe politica. Tutte le vergogne dell’Italia nascono dalla corruzione. E quella delle strade in cattivo strano è uno degli esempi più significativi.

Mauro Facoltosi: Ricordo quell’episodio. Era una tappa del Tour disputata in Belgio.

nisky: Ma guarda ciò che mi dici mi è nuovo! Qua a trieste sarà perché non paghiamo tutte le tasse (in realtà ben poche) a roma abbiam strade belle! In francia ho dei ricordi orribili di strade a cunette (col de champs in discesa il peggiore)! Strade vetrate che si fa fatica a stare in piedi anche asciutte! Anche in alto adige e veneto non han brutte strade! Poi possiam parlare……..ma la francia non mi pare un esempio! Capirei austria svizzera e germania! La si che son perfette! Comunque sto giro (e capita di rado) spezzo una freccia per la mia amministrazione e anche per il friuli! Le strade, almeno le primarie e secondarie sono ottime! Se poi nel resto d italia vi fregano lasciandovi strade derelitte non so che dirvi se non che mi dispiace per voi

Howling Wolf14: Io ti posso dire che in Francia, come ciclista, ho fatto decine di migliaia di chilometri. Non ho mai trovato insidie. Ho fatto una Parigi-Brest-Parigi (quindi pedalando di notte per tre notti consecutive), una Bordeaux-Parigi (pedalando una notte), un brevetto 600 km (una notte) e un brevetto 400 km (una notte). Oltre alle centinaia di itinerari percorsi di giorno. Mi sono sempre trovato alla perfezione. Così come in Svizzera, in Belgio e in Austria. Ho fatto anch’io il Col des Champs, tra gli altri, due volte. L’unico problema dell’asfalto francese è la sua estrema rugosità. Mediamente. Se in Italia un paio di copertoncini ti può durare anche 10.000 km, in Francia è destinato a durarti 6.000 km. Con la rugosità ti fai anche più male, se cadi. Però hai la garanzia della durata. In Francia, poi, usano il collante di buona qualità. L’asfalto non è schifoso come quello italiano. Qui si sbreccia, si crepa. In Venezia Giulia evidentemente prendono buon esempio dai Paesi confinanti, dove la cura per le strade non manca.
Ti faccio un altro copia/incolla di uno stralcio di un articolo che puoi trovare nel web (se vuoi te lo posso copiare per intero) in cui si pone l’accento proprio sull’ottima qualità del fondo stradale delle strade francesi. Voilà: “I materiali usati spesso non vanno bene. É risaputo in quasi tutta Italia che il bitume italiano ( è il legante tra gli inerti – quello che gli dà il colore scuro) è il peggiore e in nessun Stato , a parte in Italia, viene adottato. A dover di cronaca il migliore è quello francese”.

nisky: Migliore…..questione di gusti! Il migliore per gli automobilisti non è detto sia il migliore per i ciclisti! Austria e Svizzera son altra categoria la francia per cio che mi riguarda no! Sara pure meglio dell’Italia per carità. ……ma lontano anni luce da austria e svizzera

Howling Wolf14: Ma infatti stavamo parlando di Italia. Hai portato tu l’esempio della Francia. Io ti dico solo che in Francia posso pedalare ad occhi chiusi. In Italia no. Poi magari ci sono delle isole felici, tipo la Venezia Giulia. Ma sono l’eccezione. In Lombardia è uno schifo. In Emilia idem. Così come in Toscana. In Liguria peggio ancora. Tanto per citarti gli esempi delle ultime strade da be battute. In bici, ovviamente. Se poi Austria e Svizzera hanno asfalti migliori della Francia, ben venga. Io ti dico solo che in Francia le strade sono curate a regola d’arte. Quando si fanno lavori, vengono seguiti sino alla fine. Non abbandonati a se stessi. Come in Italia.

Nebe1980: Parlavo giusto oggi con mio zio che si è trasferito in Francia e mi diceva che le strade della zona dove sta lui (vicino Marsiglia) sono in stato pietoso

n@po: Per chi abita vicino al confine come il sottoscritto questa è una cosa che ripeto sempre: in Svizzera le strade non si rovinano al primo gelo in Italia si rovinano alla prima intemperie… e non esistono penali per le ditte appaltatrici in quanto la politica, in Italia, è controllata da edilizia ed affini.

nisky: ma si…infatti le auto francesi sono famose per avere super sospensioni per via delle strade schifose!A me, oltre alcuni esempi nelle alpi visti in prima persona (sempre meglio dell italia per carità ma da la ad esser esempio….), vengono sempre in mente quelle strade pirenaiche con l asfalto sciolto che rende le strade pericolosissime!quel tipo d asfalto l ho in istria e posso dire che mi fa ansia pure in salita e asciutto!Quell asfalto grigietto con le macchie nere in centro…..quello tipo ghiaccio estivo!poi sicuramente ci saranno zone migliori come al nord!ma la francia è grande e io ad occhi chiusi giù per il peyresourde non mi ci butterei

Nebe1980: Innanzitutto devo dare ragione a mio padre che ha sempre odiato i circuiti dicendo che non ha senso girare in tondo (per quello c’è la pista) poi devo rilevare che questa tappa aveva un disegno orrendo. Del resto se devi fare Giovinazzo – Bari la fantasia non è che può spaziare molto

n@po: Comunque le strade son parte del problema non il problema. E’ la credibilità e la determinazione dell’organizzazione che son sotto zero.

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Quattro gocce di Blu (Perturbazione)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Taranto – Viggiano

Taranto: nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,4°C (percepiti 14°C), vento moderato da WNW (30-42 Km/h), umidità al 41%
Montalbano Jonico – T.V. (Km 70,7): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16,4°C (percepiti 10°C), vento moderato da NW (28-35 Km/h), umidità al 53%
Valico della Serra di San Chirico – GPM – 850m (Km 138,4): pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 12,7°C (percepiti 6°C), vento moderato da NW (24-31 Km/h), umidità al 69%
Viggiano : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 10,7°C (percepiti 2,5°C), vento moderato da NNW (26-35 Km/h), umidità al 66%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani, parlando di Kittel: “Si è alzato con qualche linea di temperatura” (almeno è vivo)
Sgarbozza: “Suiff” (Swift)
De Stefano: “Si sono riposati appena dal trasferimento irlandese”
De Stefano: “Evans, da vincitore del Giro” (l’australiano non ha mai vinto il Giro)
Garzelli: “Nel finale faranno i rischi”
Garzelli: “Il viale d’arrivo ha una piccola percentuale in arrivo”
De Stefano: “Kittel non sarà al via” (la tappa era già partita da un pezzo)
De Luca: “Per poter fanare il Giro d’Italia”
Martinello: “Cerchere di gestire”
Sito del Giro: “Kenny De Haes” (Dehaes)
Televideo: “Bohuanni” (Bouhanni)
Televideo: “Giovniazzo” (Giovinazzo)
Televideo: “Bert De Baker” (De Backer)
Televideo: “Francesco Chicci” (Chicchi)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quarta tappa, Giovinazzo – Taranto

1° Jetse Bol
2° Cameron Meyer
3° Svein Tuft
4° Jarlinson Pantano Gomez
5° Robinson Eduardo Chalapud Gomez
Miglior italiano: Emanuele Sella, 11°

Classifica generale

1° Ramon Carretero
2° Michael Epburns a 4′42″
3° Andrey Zeits a 9′56″
4° Cameron Meyer a 10′34″
5° Marc Goos a 13′34″
Miglior italiano: Emanuele Sella, 10° a 16′43″

L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

4a TAPPA: SAN PELLEGRINO – PARMA (189 Km)

TACCONE PRIMO SUL TRAGUARDO DI PARMA IN UNA CONFUSA VOLATA DI 121 CORRIDORI
Nel Giro d’Italia il trentino Moser sempre in maglia rosa
Zilioli e Bailetti coinvolti in cadute durante lo sprint: il torinese ha riportato ferite alla mano e alla spalla sinistra – Escluso il timore di una frattura – Oggi si disputa la tappa a cronometro su un percorso di cinquantaquattro chilometri con arrivo a Busseto – Anquetil è naturalmente il favorito della prova

Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza

1a tappa: Belfast (cronosquadre)

2a tappa: Belfast (seconda tappa)

3a tappa: Armag – Dublino

Il gruppo sfreccia sul lungomare di Bari (foto Bettini)

Il gruppo sfreccia sul lungomare di Bari (foto Bettini)

13-05-2014

maggio 13, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il francese Nacer Bouhanni (FDJ.fr) si è imposto nella quarta tappa, Giovinazzo – Bari, percorrendo 103,7 Km in 2h22′06″*, alla media di 43,786 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (Trek Factory Team) e l’olandese Veelers. L’australiano Michael Matthews (Orica – GreenEDGE) è ancora maglia rosa, con 8″ sull’italiano Alessandro Petacchi (Omega Pharma – Quick Step) e 10″ sull’italiano Daniel Oss (BMC Racing Team)
* tempi presi all’inizio del penultimo giro del circuito di Bari (8,3 Km)

AMGEN TOUR OF CALIFORNIA

L’australiano Rohan Dennis (Garmin – Sharp) si è imposto nella terza tappa, San José – Mount Diablo, percorrendo 174,6 Km in 4h56′02″, alla media di 35,388 Km/h. Ha preceduto di 6″ il portoghese Pinto Machado e di 8″ lo statunitense Craddock. Miglior italiano Fabio Sabatini (Cannondale Pro Cycling Team), 75° a 19′48″. Il britannico Bradley Wiggins (Team Sky) è ancora leader della classifica, con 24″ su Dennis e 1′05″ su Pinto Machado. Miglior italiano Sabatini (Cannondale Pro Cycling Team), 72° a 22′32″

ROYAL SMILDE OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

Due tappe disputate nel secondo giorno di gara.
Il mattino, l’olandese Berden De Vries (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella prima tappa, Ulft – Gendringen, percorrendo 114 Km in 2h27′50″, alla media di 46,268 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Asselman e il belga Sleurs. Unico italiano in gara Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg CT), 6° a 33″. De Vries è il nuovo leader della classifica, con 7″ su Asselman e 17″ su Sleurs. Zanotti 64° a 58″
Il pomeriggio, il team olandese Cyclingteam Jo Piels si è imposta nella seconda tappa, cronometro a squadre di Gendringen, percorrendo 14,7 Km in 17′18″, alla media di 50,983 Km/h. Ha preceduto di 7″ il team olandese Rabobank Development Team e di 8″ il team olandese KOGA Cycling Team. De Vries è ancora leader della classifica, con 21″ su Asselman e 41″ sull’olandese Roosen. Zanotti 49° a 1′34″

VISEGRAD 4 BYCICLE RACE – GP POLSKI VIA ODRA

Lo slovacco Erik Baska (Dukla Trencin Trek) si è imposto nella corsa polacca, Polkowice – Breslavia, percorrendo 170 Km in 3h34′25″, alla media di 47,570 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Hochmann e il polacco Detko. Unico italiano classificato Alessandro Mazzi (Utensilnord), 88°.

KITTEL MALATO, VINCE BOUHANNI

maggio 13, 2014 by Redazione  
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Assente il dominatore dei primi due sprint per problemi di salute, la prima tappa italiana del Giro premia il francese Nacer Bouhanni, che anticipa Nizzolo e Veelers. La tappa è stata caratterizzata da un insolito fermento in gruppo, preoccupato per la pericolosità delle strade: le numerose cadute dovute alla pioggia scesa negli ultimi chilometri hanno dimostrato che, purtroppo, l’ansia dei corridori aveva un valido fondamento.

Nel giorno del suo 105° compleanno il Giro d’Italia è ritornato entro i suoi più classici confini, spostandosi dall’Irlanda alla Puglia in quello che è stato il più lungo trasferimento di una corsa ciclistica. La quarta tappa s’è disputata da Giovinazzo a Bari, per un totale di soli 112 Km: una ripartenza quasi a metà dopo il giorno di riposo insolitamente anticipato, tanto che il via è stato dato alle 14:45 e molti corridori hanno così preferito svolgere una breve pedalata aggiuntiva questa mattina. Anche altre le particolarità di oggi: il 13 Maggio, infatti, non è solamente il giorno della Milano – Bologna che nel 1909 diede il là al primo Giro d’Italia, ma la statistica lo evidenzia come un giorno speciale per i velocisti e in particolare per Robbie McEwen, che in questa data si aggiudicò ben quattro tappe del Giro (2003, 2004, 2005 e 2007). In una giornata senza alcuna asperità ci si attendeva così una nuova volata di gruppo dominata da Marcel Kittel, ma il giovane talento tedesco non ha preso il via perché colpito dalla febbre, aprendo nuove speranze di successo per tutti gli altri velocisti del gruppo.
Ritrovata l’Italia i corridori non hanno ritrovato, però, il sole. La prima parte della tappa è stata contraddistinta dalle strade bagnate e da una leggera pioggia e il gruppo ha deciso di procedere prudentemente, attraversando con circospezione i centri di Molfetta e Bitonto. Dopo soli 39 Km si è arrivati a Bari, entrando nel tortuoso circuito cittadino di 8,3 Km da ripetere otto volte. Nonostante avesse smesso di piovere e le strade fossero asciutte, i corridori non si sono sentiti sicuri e hanno a lungo discusso con l’organizzazione di corsa, ottenendo la neutralizzazione dei distacchi già dall’ultimo passaggio sul traguardo (anziché dagli ultimi 3 Km) e l’annullamento degli abbuoni al traguardo volante previsto al Km 78,9 (dopo quattro delle otto tornate) e all’arrivo. La concitazione del gruppo ha portato a diversi chilometri condotti a un’andatura molto lenta, offrendo uno spettacolo insolito al numeroso pubblico e ai telespettatori e destando diverse perplessità sull’opportunità di tutta questa ansia a fronte di una condizione oggettiva di gara che sembrava essere non più pericolosa di qualsiasi altra giornata propizia alle ruote veloci. La conclusione concitata della tappa, tuttavia, ha poi permesso di rivalutare con maggior accortezza la situazione.
A prendere in mano la corsa, in assenza di qualsiasi minimo tentativo di fuga, è stata la OricaGreenEDGE della maglia rosa Michael Matthews, che ha progressivamente alzato il ritmo, quasi si trattasse della passerella conclusiva quando – all’opposto – il Giro d’Italia deve ancora entrare nel suo clou. Avvicinandosi l’arrivo, le squadre dei velocisti hanno iniziato a organizzarsi e allo sprint intermedio l’ottimo lavoro della Cannondale ha permesso a Elia Viviani di aggiudicarsi la volata – utile solamente per i punti della maglia rossa – davanti a Giacomo Nizzolo (Trek) e a Roberto Ferrari (Lampre – Merida).
Quando tutto sembrava avviato verso una normale conclusione con volata di gruppo, ecco che le stranezza di giornata dovevano riservare altre sorprese. Nel corso dell’ultimo giro è iniziato a piovere e in pochi secondi le strade sono diventate scivolose come sapone, dimostrando che la preoccupazione dei corridori era fondata. Sono stati in tanti a farne le spese, a partire dal treno della Cannondale lanciato per Viviani e la Sky di Ben Swift, messi fuori gioco da una scivolata di gruppo attorno ai 2 Km dal traguardo. Sono rimasti davanti solamente il treno della Giant – Shimano con l’aggiunta di Roberto Ferrari e Giacomo Nizzolo, ma la loro insicurezza nella conduzione delle curve ha permesso il rientro di altri uomini veloci agli 800m. L’ultima curva, posizionata a circa 400m, ha consentito all’olandese Tom Veelers (Giant – Shimano) di avvantaggiarsi di diversi metri su Nacer Bouhanni (FDJ), ma lo sprinter transalpino ha recuperato con veemenza e ha tagliato per primo il traguardo di Bari, precedendo di poco un brillante Giacomo Nizzolo (Trek), partito troppo da lontano. Niente da fare per Roberto Ferrari (Lampre – Merida), Elia Viviani (Cannondale) e Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), tutti rimasti tagliati fuori dai buchi creati dalla strada ingovernabile e costretti ad accontentarsi delle posizioni dalla quarta alla sesta. Completano i primi dieci Kenny Dehaes (Lotto Belisol), Luka Mezgec e Bert De Backer (Giant – Shimano) e Francesco Chicchi (Neri Sottoli).
Pur non avendo potuto ammirare una sfida alla pari tra i migliori velocisti, va applaudito quanto dimostrato oggi da Bouhanni, il quale, benché avvantaggiato dalle varie scivolate, ha saputo sfruttare a pieno l’occasione datagli dalla fortuna, dopo esser rimasto attardato da una foratura a 15 Km dall’arrivo e aver faticato parecchio per rientrare.
Non è cambiato nulla nella classifica generale della maglia rosa, sempre indossata da Matthews davanti ad Alessandro Petacchi (OmegaPharma – Quick-Step) e Daniel Oss (BMC), mentre Bouhanni ha conquistato la maglia rossa della classifica a punti, precedendo Viviani, Nizzolo e Ferrari, in una lotta che si annuncia molto serrata e avvincente.
Domani la 5a tappa, Taranto – Viggiano, porterà i corridori dalla Puglia alla Basilicata: 203 Km tutt’altro che banali, con 3 GPM nella seconda metà di gara tra cui l’arrivo in salita di quarta categoria, ripetuto due volte. Non dovremo attenderci grandi distacchi, ma la corsa sarà emozionante e si presterà alle caratteristiche sia dei cacciatori di tappe sia, eventualmente, dei grandi capitani dotati di un ottimo spunto veloce. Per questi motivi il grande favorito di giornata potrebbe essere Joaquim Rodriguez (Katusha), bisognoso di recuperare il troppo tempo perso nella cronosquadre che ha aperto questo Giro d’Italia.

Giorgio Vedovati

ORDINE D’ARRIVO

1 Nacer Bouhanni (Fra) FDJ.fr 2:22:06
2 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek Factory Racing
3 Tom Veelers (Ned) Team Giant-Shimano
4 Roberto Ferrari (Ita) Lampre-Merida
5 Elia Viviani (Ita) Cannondale
6 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
7 Kenny De Haes (Bel) Lotto Belisol
8 Luka Mezgec (Slo) Team Giant-Shimano
9 Bert De Backer (Bel) Team Giant-Shimano
10 Francesco Chicchi (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo
11 Mauro Finetto (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo
12 Leonardo Fabio Duque (Col) Colombia
13 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli
14 Eugenio Alafaci (Ita) Trek Factory Racing
15 Johan Le Bon (Fra) FDJ.fr
16 Diego Rosa (Ita) Androni Giocattoli
17 Fabian Wegmann (Ger) Garmin Sharp
18 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
19 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
20 Jeffry Johan Romero Corredor (Col) Colombia
21 Jonathan Monsalve (Ven) Neri Sottoli – Yellow Fluo
22 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Shimano
23 Dylan Van Baarle (Ned) Garmin Sharp
24 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Shimano
25 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek Factory Racing
26 Sébastien Chavanel (Fra) FDJ.fr
27 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
28 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
29 Nicola Boem (Ita) Bardiani-CSF
30 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
31 Simone Ponzi (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo
32 Paolo Longo Borghini (Ita) Cannondale
33 Michel Koch (Ger) Cannondale
34 Ivan Basso (Ita) Cannondale
35 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani-CSF
36 Moreno Moser (Ita) Cannondale
37 Julien Vermote (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
38 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge
39 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ.fr
40 Danilo Hondo (Ger) Trek Factory Racing
41 Julian David Arredondo Moreno (Col) Trek Factory Racing
42 Dennis Vanendert (Bel) Lotto Belisol
43 Gert Dockx (Bel) Lotto Belisol
44 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky
45 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
46 Davide Appollonio (Ita) AG2R La Mondiale
47 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
48 Pieter Weening (Ned) Orica Greenedge
49 Michael Matthews (Aus) Orica Greenedge
50 Brett Lancaster (Aus) Orica Greenedge

CLASSIFICA GENERALE

1 Michael Matthews (Aus) Orica Greenedge 12:28:43
2 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:08
3 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:00:10
4 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 0:00:14
5 Pieter Weening (Ned) Orica Greenedge
6 Luke Durbridge (Aus) Orica Greenedge
7 Svein Tuft (Can) Orica Greenedge
8 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:19
9 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
10 Julien Vermote (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
11 Pieter Serry (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
12 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
13 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:00:21
14 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
15 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
16 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team
17 Yannick Eijssen (Bel) BMC Racing Team 0:00:23
18 Brett Lancaster (Aus) Orica Greenedge 0:00:25
19 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:00:26
20 Ben Swift (GBr) Team Sky 0:00:29
21 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky 0:00:35
22 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:36
23 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
24 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:00:37
25 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
26 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
27 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo
28 Jay Mccarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
29 Chris Anker Sörensen (Den) Tinkoff-Saxo
30 Christopher Juul Jensen (Den) Tinkoff-Saxo
31 Borut Bozic (Slo) Astana Pro Team 0:00:41
32 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
33 Valerio Agnoli (Ita) Astana Pro Team
34 Elia Viviani (Ita) Cannondale 0:00:49
35 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
36 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
37 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
38 Dario Cataldo (Ita) Team Sky
39 Philip Deignan (Irl) Team Sky
40 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:52
41 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
42 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team
43 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
44 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
45 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek Factory Racing 0:00:56
46 Davide Appollonio (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:58
47 Francesco Chicchi (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:01:01
48 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek Factory Racing 0:01:03
49 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
50 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing

Bouhanni vince a Bari uno sprint scompaginato dalla pioggia e dalle cadute (foto Bettini)

Bouhanni vince a Bari uno sprint scompaginato dalla pioggia e dalle cadute (foto Bettini)

GIOVINAZZO – BARI: LINGUA NUOVA, LINGUAGGIO VECCHIO

maggio 13, 2014 by Redazione  
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La corsa rosa torna a casa e se la ritrova “spazzata” da una tappa priva di ostacoli fisici. Sarà ancora “affaire” per i velocisti che, cambiata latitudine, si ritroveranno a fare i conti con lo stesso problema che li aveva angustiati in terra d’Irlanda, il vento. Oggi spirerà soprattutto nel circuito finale, caratterizzato non solo dai tratti rivieraschi ma anche da una leggera rampetta proprio in dirittura d’arrivo.

Il Giro ritrova il suo idioma natio ma… i risultati non cambieranno. Salutata l’Irlanda e sorvolata mezza Europa, il Giro continuerà ancora, per altre ventiquattrore, a parlare il linguaggio della volata perché, al momento di rimettersi in sella dopo il più lungo trasferimento della storia delle grandi corse a tappe, gli organizzatori hanno deciso di non infierire troppo e proporre una tappa facilissima, come non se ne vedevano da anni sulle strade del Giro. Nessuna salita tra Giovinazzo e Bari, basso chilometraggio e circuito finale renderanno questa tappa una fotocopia delle frazioni conclusive dei grandi giri, con la differenza che stavolta non ci sarà la solita atmosfera da ultimo giorno di scuola e la tappa non partirà al rallentatore ma l’intera giornata sarà vissuta al massimo dal gruppo, facendo registrare velocità non proprio da crociera e che, alla fine, porteranno facilmente a percorrere anche quasi 50 Km nella prima ora di gara. La presenza dell’anello conclusivo interverrà a mantenere alta l’andatura – come spesso avviene con questo tipo di finali, nei quali la presenza massiccia del pubblico a bordo strada motiva ancora di più i corridori – e permetterà ai velocisti di prendere le misure del rettilineo d’arrivo, che coincide con il tratto più “difficile” della tappa perché tracciato in lieve ascesa, con la strada ampia che inganna l’occhio facendo sembrare pianeggiante e, quindi, innescando possibili errori di valutazione da parte degli sprinter. E, com’era accaduto nelle frazioni irlandesi, anche in Puglia si troveranno per strade le problematiche connesse al vento, poiché una bella fetta del circuito finale, proprio quella che precederà l’ingresso nell’ultimo rettifilo, si snoderà in riva al mare. L’Adriatico farà compagnia ai corridori anche in partenza, una volta lasciato il raduno di Giovinazzo, centro che si “abbeverato” di Giro anche nel 2013 accogliendo il passaggio della Mola di Bari – Margherita di Savoia, tappa vinta da Cavendish, e, soprattutto, ospitando le operazioni d’apertura del Giro d’Italia femminile, con lo start della prima tappa, pure terminata a Margherita di Savoia e conquistata dall’olandese Wild.
Percorsi i primi 5 Km sulla litoranea, giunti a Molfetta – dove è possibile ammirare, in prossimità del porto, il duomo romanico di San Corrado – i “girini” lasceranno l’ambiente marittimo per virare all’interno, dove sotto le loro ruote farà la comparsa una dolcissima pendenza, che non si potrà definir salita, mentre punteranno velocemente sulla cittadina di Bitonto, nel cui cuore si trova una delle più belle e meglio conservate cattedrali romaniche della regione, dove il gruppo transiterà dalla stessa piazza che quattro anni or sono accolse l’epilogo della 10a tappa del Giro, terminata con il successo dello statunitense Farrar.
Si è partiti da appena una ventina di chilometri scarsi e Bari, il capolinea di questa giornata, bussa già alle porte, giusto il tempo di effettuare un itinerario geograficamente inverso rispetto a quello percorso nel tratto iniziale di tappa. Planando ad alta velocità, il gruppo lambirà prima i confini del piccolo parco regionale di Lama Balice (le “lame” sono poco profondi solchi erosivi che caratterizzano il paesaggio pugliese), nei cui pressi sono state recentemente scoperte quasi diecimila impronte di dinosauri, entrando poi nel capoluogo pugliese attraverso il quartiere di San Paolo, uno dei più recenti della città, fondato nel 1956 per costruire nuovi alloggi destinati alla sempre più crescente popolazione barese e che, inizialmente, si pensò di intitolare a Giuseppe Romita, l’uomo politico italiano che in quel periodo rivestiva il ruolo di Ministro dei Lavori Pubblici e che fu uno dei promotori della nuova edilizia popolare. Circa 3000 metri più avanti ci sarà l’ingresso nel circuito finale, un anello di 9,6 Km che dovrà essere ripetuto 8 volte e che da solo “occuperà” oltre metà dello svolgimento di questa frazione. La prima parte si snoderà sulle filanti strade, perfettamente pianeggianti, del quartiere murattiano che con poche curve porteranno i “girini” fuori dal centro, in direzione del più popoloso dei rioni cittadini, il Marconi-San Girolamo-Fesca, nel quale si trovano le strutture della Fiera del Levante (una delle principali del bacino del Mediterraneo, della quale nel 2014 si terrà la 78° edizione), lo Stadio del Nuoto e l’Arena della Vittoria, il tempio del calcio barese dal 1934 al 1990, quando fu rimpiazzata dal San Nicola. Qui inizierà il tratto più delicato del circuito e al contempo il più spettacolare, perché il gruppo imboccherà il lungomare e ci rimarrà costantemente per i successivi 5,5 Km, correndo avendo il mare a sinistra – con i rischi connessi a tutti i tratti rivieraschi – e il centro cittadino a destra, che alla fine di questa porzione di strada offrirà a chi assisterà alla corsa, dal vivo e da casa, la visuale sulla città vecchia, il reticolo di vicoli che convergono verso il cuore di Bari, la romanica basilica innalzata tra il 1089 e il 1197 per conservarvi le reliquie di San Nicola, giunte a Bari via mare dalla cittadina di Myra (Licia, nell’attuale Turchia), della quale il santo era stato vescovo fino alla morte, avvenuta il 6 dicembre 343. Voltate le spalle al mare, di fronte al plotone si spalancheranno i 400 metri conclusivi, tutti dritti, tutti larghi e tutti in lieve pendenza, l’ultima e unica vera insidia di una giornata altrimenti facilissima.

LAVORI IN CORSO

Leggermente modificato il circuito finale

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Molfetta, Duomo (www.ilfatto.net)

Molfetta, Duomo (www.ilfatto.net)

Bitonto, cattedrale (www.dabitonto.com)

Bitonto, cattedrale (www.dabitonto.com)

Alcune delle diecimile impronte di dinosauro rinvenute presso il parco della Lama Balice a Bari (www.giornaledipuglia.com)

Alcune delle diecimile impronte di dinosauro rinvenute presso il parco della Lama Balice a Bari (www.giornaledipuglia.com)

Bari, Fiera del Levante (www.scattidigusto.it)

Bari, Fiera del Levante (www.scattidigusto.it)

Bari, Arena della Vittoria (www.orgogliobarese.it)

Bari, Arena della Vittoria (www.orgogliobarese.it)

Bari, basilica di San Nicola (www.mcaevents.org)

Bari, basilica di San Nicola (www.mcaevents.org)

Il lungomare di Bari e, in trasparenza, laltimetria della quarta tappa (panoramio)

Il lungomare di Bari e, in trasparenza, l'altimetria della quarta tappa (panoramio)

CONTRO IL TEMPO A 51,760 KM/H DI MEDIA, TAPPA E MAGLIA PER “SIR” WIGGINS

maggio 13, 2014 by Redazione  
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Come ieri, anche la tappa a cronometro odierna non riserva sorprese e si svolge secondo il copione che tutti si aspettavano. Bradley Wiggins, specialista delle corse contro il tempo e maggiore indiziato per la vittoria oggi, straccia la concorrenza volando a oltre 51 Km/h di media e mettendo in saccoccia un vantaggio importante che gli permetta di non dannarsi troppo l’anima in salita per rispondere colpo su colpo agli attacchi che prevedibilmente gli verranno sferrati già da domani.

La seconda tappa del Giro di California è innovativa rispetto a quanto si era visto negli anni passati. Fino al 2013, infatti, gli organizzatori avevano proposto una cronometro individuale dopo le montagne, quale giudice ultimo per la vittoria finale, mentre quest’anno, invece, hanno optato per l’inversione dell’ordine. La modifica non è di poco conto, in quanto nelle cronometro finali affrontate dopo le tappe di montagna le caratteristiche dei corridori contano molto meno che ad inizio gara, l’elemento di maggior importanza diventa la quantità di energie rimaste, emergono i cosiddetti “diesel” e gli uomini di fondo e questo accade non solo nei grandi grandi giri di tre settimane, ma anche in una corsa come quella statunitense, organizzata su 8 tappe e che presenta comunque due dure frazioni di montagna.
La frazione di oggi si svolgeva interamente sul circuito cittadino di Folsom, un tracciato da percorrere nei due sensi di marcia, con lunghi rettifili nei quali fare velocità, e privo di difficoltà altimetriche rilevanti, insomma un percorso ideale per gli specialisti puri delle gare a cronometro. L’olimpionico di questa specialità ha messo in pratica quella che, da molti anni ormai, è la filosofia per affrontare le gare contro il tempo: partire forte ed arrivare fortissimo. Infatti, la media di gara dell’inglese si è avvicinata ai 52 km/h, cosa che ha permesso a Wiggins di coprire i 21 chilometri previsti dal tracciato in 23 minuti e 18 secondi.
Pesanti i distacchi inflitti agli avversari; solo due specialisti delle crono come Rohan Dennis e Taylor Phinney sono riusciti a limitare i danni e contenere il distacco sotto il minuto: 44 secondi per l’australiano e 59 per l’americano. Tutti gli altri hanno fermato i cronometri con ritardi superiori al minuto. Il migliore tra gli uomini di classifica è stato Thiago Machado che ha subito un passivo di 1 primo e 19 secondi, mentre Stetina e Acevedo si sono piazzati rispettivamente quarantanovesimo a 2′30″ e cinquantaquattresimo a 2′39″. Il colombiano e lo statunitense vedono quindi allontanarsi le loro chances di vittoria, anche se mancano tre tappe di montagna, due con l’arrivo in salita ed una con l’ultimo GPM a 28 chilometri dalla conclusione. Viste le ultime prestazioni in discesa di Wiggins, la settima tappa sembra l’ideale per organizzare agguati se l’inglese sarà riuscito a respingere gli attacchi che dovrebbero, comunque, essergli portati immediatamente.
La prossima frazione, infatti, presenta il primo difficile arrivo in salita e diverse difficoltà altimetriche. Dopo soli 25 chilometri di gara i corridori passeranno ai 1230 metri del monte Hamilton, dopo averne affrontato i 22 tornanti che portano allo scollinamento. La discesa è tecnica e pendente e Wiggins dovrà pertanto tenere gli occhi aperti, anche se è francamente improbabile che qualche uomo di classifica tenti un attacco in quel punto. Molto più probabili, anzi quasi certi, appaiono invece i tentativi sul Mount Diablo, in cima al quale è posta la linea di arrivo. La salita è ideale per tentare di recuperare, almeno in parte, il tempo perduto nella frazione odierna. La strada che porta alla sommità è, infatti, abbastanza lunga (16 Km) e se la prima parte è tutto sommato pedalabile (intorno al 5%), nella parte finale, si raggiungono pendenze sino al 18% sulle quali un cronoman come Wiggins potrebbe soffrire. Se la squadre degli scalatori imporranno un ritmo elevato, uno scatto secco nel tratto ripido potrebbe fare davvero male. Non bisogna, infatti, dimenticare che l’inglese, nonostante gli aiuti del connazionale Froome, al Tour de France del 2012 ha dimostrato di patire non poco i cambi di ritmo. Gli uomini che intendono attaccarlo dovranno, quindi, giocoforza tentare di portarlo agli ultimi chilometri senza squadra. Il britannico, dal canto suo, può gestire un vantaggio non risibile e, quindi, tentare di controllare l’eventuale passivo con la regolarità che è sempre stata la sua arma vincente. Comunque, vista la particolare vivacità dell’inglese nelle ultime gare importanti, non è affatto scontato che lo stesso non possa resistere agli attacchi e chissà…

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Bradley Wiggins (GBr) Team Sky 23:18:27
2 Rohan Dennis (Aus) Garmin Sharp 0:00:44
3 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team 0:00:52
4 Eloy Teruel Rovira (Spa) Jamis – Hagens Berman 0:01:08
5 Jesse Sergent (NZl) Trek Factory Racing 0:01:11
6 Jack Bobridge (Aus) Belkin Pro Cycling Team 0:01:15
7 Tiago Machado (Por) Team NetApp-Endura 0:01:19
8 Markel Irizar Aranburu (Spa) Trek Factory Racing 0:01:21
9 Jens Voigt (Ger) Trek Factory Racing 0:01:24
10 Chad Haga (USA) Team Giant-Shimano 0:01:25
11 Tom Zirbel (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies 0:01:28
12 Serghei Tvetcov (Mda) Jelly Belly p/b Maxxis 0:01:30
13 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Shimano 0:01:33
14 David De La Cruz Melgarejo (Spa) Team NetApp-Endura 0:01:34
15 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:01:36
16 Jens Mouris (Ned) Orica GreenEdge 0:01:37
17 Ben King (USA) Garmin Sharp 0:01:38
18 Leopold König (Cze) Team NetApp-Endura 0:01:42
19 Maciej Bodnar (Pol) Cannondale 0:01:43
20 Damien Howson (Aus) Orica GreenEdge 0:01:46
21 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:01:53
22 Kirk Carlsen (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
23 Lawrence Warbasse (USA) BMC Racing Team 0:01:54
24 Lachlan Morton (Aus) Garmin Sharp
25 Jens Keukeleire (Bel) Orica GreenEdge 0:01:56
26 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:01:58
27 Mark Cavendish (GBr) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:03
28 Kristijan Koren (Slo) Cannondale 0:02:04
29 Ben Jacques-Maynes (USA) Jamis – Hagens Berman
30 Caleb Fairly (USA) Garmin Sharp 0:02:06
31 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:02:09
32 Daan Olivier (Ned) Team Giant-Shimano
33 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing 0:02:10
34 James Oram (NZl) Bissell Development Team
35 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
36 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing 0:02:16
37 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
38 Scott Zwizanski (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
39 Danny Van Poppel (Ned) Trek Factory Racing 0:02:17
40 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge 0:02:19
41 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:02:20
42 Tom Danielson (USA) Garmin Sharp 0:02:21
43 Martin Kohler (Swi) BMC Racing Team 0:02:24
44 Luis Romero Amaran (Cub) Jamis – Hagens Berman
45 Gregory Daniel (USA) Bissell Development Team
46 Phillip Gaimon (USA) Garmin Sharp 0:02:25
47 Amael Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:02:27
48 Gregory Obando Brenes (CRc) Jamis – Hagens Berman 0:02:30
49 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team
50 Jose Joao Pimenta Costa Mendes (Por) Team NetApp-Endura 0:02:31

CLASSIFICA GENERALE

1 Bradley Wiggins (GBr) Team Sky 5:07:35
2 Rohan Dennis (Aus) Garmin Sharp 0:00:44
3 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team 0:00:52
4 Eloy Teruel Rovira (Spa) Jamis – Hagens Berman 0:01:08
5 Jesse Sergent (NZl) Trek Factory Racing 0:01:11
6 Tiago Machado (Por) Team NetApp-Endura 0:01:19
7 Markel Irizar Aranburu (Spa) Trek Factory Racing 0:01:21
8 Jens Voigt (Ger) Trek Factory Racing 0:01:24
9 Chad Haga (USA) Team Giant-Shimano 0:01:25
10 Tom Zirbel (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies 0:01:28
11 Serghei Tvetcov (Mda) Jelly Belly p/b Maxxis 0:01:30
12 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Shimano 0:01:33
13 David De La Cruz Melgarejo (Spa) Team NetApp-Endura 0:01:34
14 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:01:36
15 Ben King (USA) Garmin Sharp 0:01:38
16 Leopold König (Cze) Team NetApp-Endura 0:01:42
17 Damien Howson (Aus) Orica GreenEdge 0:01:46
18 Mark Cavendish (GBr) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:53
19 Jack Bobridge (Aus) Belkin Pro Cycling Team
20 Kirk Carlsen (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
21 Lawrence Warbasse (USA) BMC Racing Team 0:01:54
22 Lachlan Morton (Aus) Garmin Sharp
23 Jens Keukeleire (Bel) Orica GreenEdge 0:01:56
24 Kristijan Koren (Slo) Cannondale 0:02:04
25 Ben Jacques-Maynes (USA) Jamis – Hagens Berman
26 Caleb Fairly (USA) Garmin Sharp 0:02:06
27 Daan Olivier (Ned) Team Giant-Shimano 0:02:09
28 Haimar Zubeldia (Spa) Trek Factory Racing 0:02:10
29 James Oram (NZl) Bissell Development Team
30 Matthew Busche (USA) Trek Factory Racing 0:02:16
31 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
32 Scott Zwizanski (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
33 Danny Van Poppel (Ned) Trek Factory Racing 0:02:17
34 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge 0:02:19
35 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:02:20
36 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling Team
37 Tom Danielson (USA) Garmin Sharp 0:02:21
38 Martin Kohler (Swi) BMC Racing Team 0:02:24
39 Maciej Bodnar (Pol) Cannondale
40 Phillip Gaimon (USA) Garmin Sharp 0:02:25
41 Amael Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:02:27
42 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 0:02:30
43 Carter Jones (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies 0:02:33
44 Clement Chevrier (Fra) Bissell Development Team 0:02:37
45 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano 0:02:38
46 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
47 Janier Acevedo Colle (Col) Garmin Sharp 0:02:39
48 Michael Schar (Swi) BMC Racing Team 0:02:40
49 Ruben Zepuntke (Ger) Bissell Development Team 0:02:42
50 Luis Romero Amaran (Cub) Jamis – Hagens Berman 0:02:44

Wiggo sbaraglia la concorrenza nella crono del Giro di California (foto Jonathan Devich)

'Wiggo' sbaraglia la concorrenza nella crono del Giro di California (foto Jonathan Devich)

12-05-2014

maggio 13, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Giorno di riposo

AMGEN TOUR OF CALIFORNIA

Il britannico Bradley Wiggins (Team Sky) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Folsom, percorrendo 20,1 Km in 23′18″, alla media di 51,760 Km/h. Ha preceduto allo sprint di 44″ l’australiano Dennis e di 52″ lo statunitense Phinney. Miglior italiano Matteo Trentin (Omega Pharma – Quick Step), 35° a 2′10″. Wiggins è il nuovo leader della classifica, con 44″ su Dennis e 52″ su Phinney. Miglior italiano Fabio Sabatini (Cannondale Pro Cycling Team), 64° a 3′04″

ROYAL SMILDE OLYMPIA’S TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Coen Vermeltfoort (Cyclingteam De Rijke) si è imposto nel prologo, circuito di Hoofddorp, percorrendo 3,4 Km in 4′14″, alla media di 56,693 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Pfingsten e l’australiano Scotson. Unico italiano in gara Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg CT), 72° a 22″.

CHALLENGE DU PRINCE – TROPHÉE DE LA MAISON ROYALE

Il marocchino Tarik Chaoufi (Cyclingteam De Rijke) si è imposto nella corsa marocchina, Ouazzane – Sidi Slimane, percorrendo 132 Km in 2h59′57″, alla media di 44,012 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Mraouni e Er Rafai. Unico italiano classificato Damien Tarantola, 36° a 2′38″

DALLA CALIFORNIA CAVENDISH REPLICA A KITTEL

maggio 12, 2014 by Redazione  
Filed under News

Se Marcel Kittel ha dimostrato nelle tappe irlandesi del Giro d’Italia di non avere rivali in volata, conquistando i primi due traguardi nonostante le posizioni obiettivamente scomode nelle quali si era trovato tanto a Belfast quanto a Dublino, oltreoceano il suo acerrimo rivale negli sprint dimostra di non avere alcuna intenzione di cedergli facilmente la nomea di miglior velocista.

Il Giro di California, negli ultimi anni, ha acquistato sempre maggiore importanza, tanto che i campioni più blasonati che non prendono parte al Giro d’Italia, sempre più spesso si presentano oltreoceano per disputare questa corsa. Del resto, l’albo d’oro (Landis, Leipheimer, Rogers, Horner, Gesink, Van Garderen) e le numerose formazioni Word Tour al via testimoniano il crescente interesse per questa bella corsa. Favorito numero uno è certamente Bradley Wiggins. Il “Sir”, però, non deve pensare ad una passeggiata, in quanto vi sono molti corridori desiderosi di rovinare i progetti dell’inglese, come ad esempio Acevedo, Stetina e Machado.
Il percorso prevede un inizio col botto poichè la prima tappa è la più lunga (quasi 200 Km), la seconda è un’impegnativa tappa a cronometro di venti chilometri per specialisti che, a differenza dello scorso anno, arriva prima delle montagne e, quindi, potrebbe creare maggiori distacchi tra passisti e scalatori, che potranno rifarsi il giorno successivo con l’arrivo in salita a Mount Diablo, 16 Km con pendenze fino al 17%.
La tappa di oggi era, come si diceva, la più lunga e presentava anche due asperità, piazzate però molto distanti dal traguardo e non in grado di condizionare l’esito della gara.
La frazione ha offerto, come era prevedibile, un tentativo di fuga promosso da Tom Leezer (Belkin), Isaac Bolivar (UnitedHealthcare), Charles Planet (Team Novo Nordisk), Will Routley (Optum), Matt Cooke (Jamis – Hagens Berman) e Tao Geoghegan Hart (Bissell Development Team), i quali si sono involati nei primi chilometri della frazione, riuscendo a distanziare il gruppo di 4 minuti e mezzo fino a quando la Omega Pharma non ha deciso che non era più il caso di indugiare oltre e ha preso il mano le redini dell’inseguimento. Fino a questo punto,sembrava che tutto filasse secondo un copione facilmente prevedibile, ma un elemento importante ha giocato un ruolo fondamentale nel ravvivare la corsa: il vento. La Omega Pharma lo ha affrontato con grande veemenza, tanto che si sono formati i cosiddetti ventagli che, come abbiamo visto al Tour de France dello scorso anno, possono fare più male di una salita e possono anche mandare fuori classifica qualche big (come sicuramente ricorderà Valverde). La vittima illustre, in questo caso, è stata Peter Sagan, mentre davanti sono rimasti una ventina di corridori tra i quali un Bradley Wiggins sembrato molto reattivo, e i due velocisti che poi si sono giocati la vittoria: Mark Cavendish e John Degenkolb, lo sprinter che ha fatto man bassa di volate nella parte iniziale della stagione, dimostrando di essere un osso duro da battere negli arrivi in volata. Grazie al lavoro della Cannondale, desiderosa di riportare Sagan in gruppo (aiutata nell’impresa anche da Garmin – Sharp e NetAPP – Endura), il gruppo torna compatto al cartello dei meno venti.
Chiaramente una tale la situazione non poteva trascinarsi fino all’arrivo e, infatti, alcuni corridori tentano di uscire, probabilmente anche contando sul fatto che la fase dei ventagli aveva portato le squadre dei più interessati all’arrivo in volata a spendere parecchie energie, chi per ricucire lo strappo chi per impedire i rientri. Ci provano in successione Benjamin King (Garmin Sharp), Jonathan Clarke (UnitedHealthcare Pro Cycling) ed Edward King (Cannondale), ma nessuno dei tre riesce a trovare il colpo di pedale giusto per involarsi solitario verso il traguardo, anche perchè il gruppo fa buona guardia.
Il finale riserva emozioni con la lotta tra Degenkolb e Cavendish. Il tedesco del Team Giant-Shimano appariva favorito sin sulla linea di meta, la sua squadra aveva organizzato un ottimo treno e lui si trovava in posizione ottimale per disputare lo sprint ma il mannese dell’Omega Pharma, in agguato alle sue spalle, riusciva, con un’incredibile progressione, a superarlo proprio sulla linea di meta tanto che, per gioire, Cavendish dovrà aspettare il fotofinish. Dietro ai due migliori velocisti in gruppo si piazzano Moreno Hofland (Belkin) e Peter Sagan (Cannondale).

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Mark Cavendish (GBr) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 4:44:17
2 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano
3 Moreno Hofland (Ned) Belkin Pro Cycling Team
4 Peter Sagan (Svk) Cannondale
5 Danny Van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
6 Guillaume Boivin (Can) Cannondale
7 Eric Young (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
8 Matthew Goss (Aus) Orica GreenEdge
9 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team
10 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
11 Nicolai Brochner (Den) Bissell Development Team
12 Tanner Putt (USA) Bissell Development Team
13 Ken Hanson (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
14 Ryan Eastman (USA) Bissell Development Team
15 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing
16 Martijn Verschoor (Ned) Team Novo Nordisk
17 Zakkari Dempster (Aus) Team NetApp-Endura
18 Juan Jose Haedo (Arg) Jamis – Hagens Berman
19 Thor Hushovd (Nor) BMC Racing Team
20 Daan Olivier (Ned) Team Giant-Shimano
21 Chad Haga (USA) Team Giant-Shimano
22 George Bennett (NZl) Cannondale
23 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
24 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Shimano
25 Tiago Machado (Por) Team NetApp-Endura
26 Markel Irizar Aranburu (Spa) Trek Factory Racing
27 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling Team
28 Carter Jones (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
29 Tom Boonen (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
30 Bradley Wiggins (GBr) Team Sky
31 Fabio Sabatini (Ita) Cannondale
32 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge
33 Eloy Teruel Rovira (Spa) Jamis – Hagens Berman
34 Jens Keukeleire (Bel) Orica GreenEdge
35 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
36 Mathew Hayman (Aus) Orica GreenEdge
37 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team
38 Christopher Jones (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
39 Kristijan Koren (Slo) Cannondale
40 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica GreenEdge
41 Michael Schar (Swi) BMC Racing Team
42 Caleb Fairly (USA) Garmin Sharp
43 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
44 Ted King (USA) Cannondale
45 Lawrence Warbasse (USA) BMC Racing Team
46 Martin Kohler (Swi) BMC Racing Team
47 Leopold König (Cze) Team NetApp-Endura
48 Javier Megias Leal (Spa) Team Novo Nordisk
49 Fred Rodriguez (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
50 Andrea Peron (Ita) Team Novo Nordisk

CLASSIFICA GENERALE

1 Mark Cavendish (GBr) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 4:44:07
2 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano 0:00:04
3 Moreno Hofland (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:00:06
4 Tao Geoghegan Hart (GBr) Bissell Development Team
5 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:10
6 Danny Van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
7 Guillaume Boivin (Can) Cannondale
8 Eric Young (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
9 Matthew Goss (Aus) Orica GreenEdge
10 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team
11 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
12 Nicolai Brochner (Den) Bissell Development Team
13 Tanner Putt (USA) Bissell Development Team
14 Ken Hanson (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
15 Ryan Eastman (USA) Bissell Development Team
16 Jasper Stuyven (Bel) Trek Factory Racing
17 Martijn Verschoor (Ned) Team Novo Nordisk
18 Zakkari Dempster (Aus) Team NetApp-Endura
19 Juan Jose Haedo (Arg) Jamis – Hagens Berman
20 Thor Hushovd (Nor) BMC Racing Team
21 Daan Olivier (Ned) Team Giant-Shimano
22 Chad Haga (USA) Team Giant-Shimano
23 George Bennett (NZl) Cannondale
24 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
25 Lawson Craddock (USA) Team Giant-Shimano
26 Tiago Machado (Por) Team NetApp-Endura
27 Markel Irizar Aranburu (Spa) Trek Factory Racing
28 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling Team
29 Carter Jones (USA) Optum p/b Kelly Benefit Strategies
30 Tom Boonen (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
31 Bradley Wiggins (GBr) Team Sky
32 Fabio Sabatini (Ita) Cannondale
33 Adam Yates (GBr) Orica GreenEdge
34 Eloy Teruel Rovira (Spa) Jamis – Hagens Berman
35 Jens Keukeleire (Bel) Orica GreenEdge
36 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Shimano
37 Mathew Hayman (Aus) Orica GreenEdge
38 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team
39 Christopher Jones (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
40 Kristijan Koren (Slo) Cannondale
41 Johan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica GreenEdge
42 Michael Schar (Swi) BMC Racing Team
43 Caleb Fairly (USA) Garmin Sharp
44 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
45 Ted King (USA) Cannondale
46 Lawrence Warbasse (USA) BMC Racing Team
47 Martin Kohler (Swi) BMC Racing Team
48 Leopold König (Cze) Team NetApp-Endura
49 Javier Megias Leal (Spa) Team Novo Nordisk
50 Fred Rodriguez (USA) Jelly Belly p/b Maxxis

Vittoria sul filo di lana per Mark Cavendish nella prima tappa del Giro di California (foto Jonathan Devich)

Vittoria sul filo di lana per Mark Cavendish nella prima tappa del Giro di California (foto Jonathan Devich)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI DUBLINO

maggio 12, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Kittel, bis da fuoriclasse. Matthews resta rosa (Gazzetta dello Sport)

La maglia rosa Kittel vince in volata. Domani il Giro arriva a Bari (Corriere della Sera)

Regno Unito

Kittel claims Dublin success (The Belfast Telegraph)

Sky’s Swift pipped at the finish by raw power of Kittel (The Independent

Ben Swift pipped as Marcel Kittel claims back-to-back stage wins in Giro d’Italia (The Times)

Kittel storms back to deny Swift (The Daily Telegraph)

Irlanda

Downpours fail to rain on country’s parade for Giro d’Italia – ‘When I saw that finish line, I gave it everything’ (Irish Independent)

Francia

Kittel a encore le dernier mot (L’Equipe)

Spagna

Cumpleaños feliz para Kittel (AS)

Kittel repite triunfo en el Giro (Marca)

Kittel suma su segunda victoria en el Giro (El Mundo Deportivo)

Belgio

Kittel fait des ravages pour enlever son 2e succès lors de 3e étape (Le Soir)

Jarige Kittel sprint naar fenomenale zege in Dublin (De Standaard)

Giro: 3e étape et 2e victoire pour Kittel (L’Avenir)

Marcel Kittel récidive au Giro (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: deux sur deux pour Marcel Kittel le jour de ses 26 ans (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Prachtig cadeau voor Kittel (De Telegraaf)

Lussemburgo

Radprofi Marcel Kittel beherrscht den Giro (Tageblatt)

Germania

Kittel beherrscht den Giro in Irland (Berliner Zeitung)

Canada

Marcel Kittel sprints to second stage win in Giro on his birthday (The Globe and Mail)

USA

Two Straight for Kittel (The New York Times)

Colombia

AUrán y Nairo, tranquilos tras las tres primeras etapas del Giro (El Tiempo)

Kittel vence en la tercera etapa, Matthews sigue con la ‘maglia rosa’ (El Espectador)

Australia

Aussie Matthews still leads Tour of Italy (The Age)

Aussie Matthews retains Giro lead (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Com’è possibile anticipare Kittel?

Nebe1980: Andando più forte di lui in volata, ovvio no? A parte gli scherzi è una parola, sono vent’anni che c’è il velocista in voga che vince 4 o 5 tappe allo sprint. Prima con Cipollini, poi Petacchi, quindi Cavendish e ora Kittel. La storia dimostra che, su 6 volate disputate, ne perdono una se va bene. Poi ogni volata è una storia a sé. vi sono tanti particolari di cui tenere conto, certo che se Kittel vince pure dalla sgradevole posizione in cui si era trovato ieri, allora figuriamoci cosa fa se si trova pure in buona posizione, vince per distacco. La prevedibile fuga purtroppo troverà una seconda parte di tracciato molto sfavorevole quindi, a meno di improbabili abbiocchi nel gruppo, sarà difficile che possa arrivare. L’unica possibilità in questo senso è anche oggi il meteo: la pioggia ed il vento sono sempre pericoli da non sottovalutare, eventuali capitomboli di corridori davanti potrebbero spezzare il gruppo e/o compromettere in parte l’inseguimento. Ieri ad esempio per riprendere la fuga il più possibile vicino all’arrivo, gli attaccanti avevano un minuto ai 10 all’arrivo, ecco una caduta nelle prime posizioni del gruppo in un momento come quello potrebbe favorire l’arrivo della fuga, ma certo contare su una cosa del genere non può essere una tattica di gara.

Nebe1980: Cecchinel è uno strano corridore, ogni volta non va in fuga con gli altri, si accoda agli attaccanti in un secondo momento, in questa stagione è già successo più di una volta

Mauro Facoltosi: Bis di Kittel, ancora più strepitoso rispetto a quello di ieri.

MirkoBL: La volta che la Giant gli avrà preparato il treno in modo perfetto vincerà la volata con 2″ di vantaggio. Ma per ora il treno nemmeno gli serve.

Alefederico: Boh, non capisco. Questo fa volate da 350 metri ridicolizzando gli altri. O il livello è infimo oppure questo è un fenomeno.

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

In un giorno di pioggia (Modena City Ramblers)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Giovinazzo – Bari

Giovinazzo: pioggia debole (meno di 0,1 mm) e schiarite, 25,1°C, vento debole da SE (5-10 Km/h), umidità al 48%
Bari – 1° passaggio (Km 45,8): pioggia debole (meno di 0,1 mm) e schiarite, 25,7°C (percepiti 27°C), vento debole da E (8-12 Km/h), umidità al 42%
Bari – arrivo: nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 25,4°C (percepiti 24°C), vento moderato da ENE (10-13 Km/h), umidità al 42%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Arrivano delle raffiche dopo forti” (raffreddore?)
De Stefano: “Mark Kittel”
Garzelli: “Tre – quatto gradi in meno” (sì, sì, è proprio raffreddore!)
Martinello: “Riccardo Zoidl, campione nazionale australiano” (è austriaco)
Martinello: “La corsa riprenderà martedì con due voli aerei”
Pancani: “Trenquarantasette km alla conclusione”
Pancani: “Pochi minuti fa…” (parlando della caduta di Gasparotto, avvenuta circa un’oretta prima)
Pancani: “Questo finale è profondamente diverso da quello dell’anno scorso” (anche perchè l’anno scorso il Giro non aveva fatto tappa a Dublino)
Pancani: “Attraversando quella curva” (andavano perpendicolari rispetto al percorso?)
Televideo: “Si riparte da Puglia”
Televideo: “Lasciata Armagh, vicino Belfast” (una sessantina di chilometri, non proprio dietro l’angolo)
Televideo: “Tjallingi” (Tjallingii)
Televideo: “Avila Venegas” (Vanegas)
Televideo: “Michale Matthews” (Michael)
Televideo: “Joachin Rodriguez” (Joachim Rodriguez)
Corriere della Sera: “La maglia rosa Kittel vince in volata. Domani
il Giro arriva a Bari” “Il tedesco conferma la sua leadership di classifica…” (è maglia ROSSA, non rosa)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della terza tappa, Armagh – Dublino

1° Cameron Meyer
2° Michael Epburn s.t.
3° Ramon Carretero s.t.
4° Andrey Zeits s.t.
5° Jetse Bol a 4′01″
Miglior italiano: Manuele Mori, 7° a 9′50″

Classifica generale

1° Ramon Carretero
2° Michael Epburns a 3′49″
3° Andrey Zeits a 9′03″
4° Cameron Meyer a 9′41″
5° Marc Goos a 12′41″
Miglior italiano: Emanuele Sella, 10° a 15′50″

L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

3a TAPPA: BRESCIA – SAN PELLEGRINO TERME (193 Km)

BITOSSI VINCE A SAN PELLEGRINO LA TERZA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA
Oggi la grande corsa ciclistica arriva a Parma
Enzo Moser maglia rosa – Anquetil, Adorni, Taccone, Balmamion e Zilioli in forte ritardo in classifica generale – Il torinese era riuscito a staccare i diretti rivali in una emozionante fase della gara, poi è stato raggiunto – Proteste di Geminiani all’arrivo

Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza

1a tappa: Belfast (cronosquadre)

2a tappa: Belfast (seconda tappa)

La volata di Kittel catturata con un angolo di ripresa inusuale (www.rte.ie)

La volata di Kittel 'catturata' con un angolo di ripresa inusuale (www.rte.ie)

KITTEL, CHE COMPLEANNO: ALTRO SUCCESSO A DUBLINO

maggio 11, 2014 by Redazione  
Filed under News

Come ieri a Belfast, il tedesco si impone in volata al termine di una clamorosa rimonta, beffando sull’arrivo Ben Swift. Terzo posto per Elia Viviani, davanti ad Appollonio, Bouhanni e Boasson Hagen. La maglia rosa rimane sulle spalle di Michael Matthews. Da segnalare le numerose cadute che hanno coinvolto, tra gli altri, Niemec e Scarponi.

Sempre più difficile: nel giorno del suo 26esimo compleanno, Marcel Kittel si regala la seconda vittoria in due volate al Giro 2014, malgrado una partenza ad handicap quasi più marcata di quella di ieri, quando il pessimo lavoro del treno Giant-Shimano lo aveva costretto ad una volata di 270 metri. Anche oggi, sul traguardo di Dublino, la formazione olandese ha preso in mano le redini dello sprint a 2 km e mezzo dalla conclusione, salvo poi scomparire dalle posizioni di testa negli istanti cruciali, abbandonando al suo destino il naturale favorito della frazione odierna. La Cannondale, entrata in azione con tempismo assai più felice rispetto a ventiquattro ore fa, ha dettato il ritmo negli ultimi 1000 metri, e quando Viviani ha lanciato la sua progressione, tentando di accodarsi ad un Ben Swift deciso ad anticipare tutti, tutto sembrava congiurare a favore del primo successo italiano alla Corsa Rosa.
Al momento di sfilare il britannico, la pedalata del veneto si è però improvvisamente spenta sotto i colpi del vento, cedendo il passo a quella che pareva dover diventare la prima vittoria in carriera di Swift in un Grande Giro.
Dal nulla, invece, ad una cinquantina di metri al dalla linea bianca, alla destra del portacolori Sky si è materializzata la sagoma rossa di Kittel, disperso nei meandri del gruppo fino a pochi secondi prima, ma a quel punto lanciato a velocità doppia rispetto a quella degli avversari. Il sorpasso si è concretizzato ad una ventina di metri dall’arrivo, lasciando al tedesco anche il tempo di mettere mezza bicicletta fra sé e Swift, scongiurando spiacevoli sorprese sul colpo di reni. Soltanto le riprese televisive dall’alto permettono di realizzare completamente l’eccezionalità dello sprint del teutonico, capace di colmare le due biciclette di luce fra la propria ruota anteriore e quella posteriore dell’inglese nello spazio di un centinaio di metri, prima di completare la rimonta con irrisoria semplicità. Dopo gli show degli ultimi due giorni, sfociati in altrettanti successi malgrado i peggiori presupposti, riesce difficile immaginare che qualcuno possa sorprendere Kittel nelle prossime volate, quando il gruppo si sarà assottigliato, e i finali a ranghi compatti risulteranno con ogni probabilità meno caotici.
L’exploit del tedesco, tuttavia, ha se non altro provveduto a riabilitare in parte una tappa che, al di là della meravigliosa cornice paesaggistica e di pubblico, era scivolata via in maniera fin troppo sonnolenta, secondo un copione quasi identico a quello di ieri. Maarten Tjallingii, già ultimo ad arrendersi tra i fuggitivi della seconda tappa, ci ha riprovato, ancora in compagnia di un uomo della Colombia (ieri Romero Corredor, oggi Rubiano Chavez), uno della Lotto Belisol (Armée a Belfast, Dockx verso Dublino) e uno della Neri Sottoli (oggi Cecchinel, Fedi in Ulster), con la sola aggiunta di una maglia Androni (Yonder Godoy). Il gruppo ha controllato senza patemi, malgrado qualche caduta, con coinvolgimento apparentemente indolore di Scarponi e Niemec, fra gli altri. Un timido tentativo di ventaglio da parte di Tinkoff e BMC nei quindici chilometri finali ha definitivamente azzerato le chance degli attaccanti: Cecchinel, ultimo baluardo, ha capitolato ai -7, cedendo definitivamente il proscenio ai velocisti e alle loro squadre, fino alla nuova perla di Kittel.
Dietro al tedesco e a Swift, Viviani ha portato ai colori italiani il secondo podio parziale di un avvio di Giro piuttosto parco di soddisfazioni, anticipando Appollonio e un Bouhanni partito da posizione molto sfavorevole. Solo nono, dopo il buon terzo posto di ieri, Giacomo Nizzolo, alle spalle di Boasson Hagen, Ferrari e Avila, e appena davanti ad un Farrar che si appresta ormai a raggiungere l’anno di astinenza da vittorie.
Con largo anticipo sulle abitudini delle grandi corse a tappe, il Giro si concederà domani il primo dei tre giorni di riposo, utile a spostare la carovana fino a Giovinazzo, dove martedì scatterà la quarta tappa. In patria, la corsa porterà il ricordo del calore del pubblico irlandese e nordirlandese, il suo primo uomo-copertina, e un giovanissimo capoclassifica. Dopo aver sfilato ieri la maglia rosa a Svein Tuft, infatti, Michael Matthews l’ha conservata senza difficoltà quest’oggi, vedendo anzi il proprio primato rafforzato da un buco registrato dai cronometristi oltre la 32esima posizione. La nuova classifica, leggermente allungata e rimescolata, vede così l’australiano comandare con 8’’ su Petacchi e 10’’ su Oss, mentre Kiserlovski, Majka e Scarponi, unici uomini di classifica a tagliare il traguardo nel primo troncone del gruppo, hanno rosicchiato 11’’ ai rivali. Spiccioli che potranno tornare utili più avanti, in attesa che il Giro, con il rientro in Italia e le prime salite ormai vicine, si accenda davvero.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano 4:28:43
2 Ben Swift (GBr) Team Sky
3 Elia Viviani (Ita) Cannondale
4 Davide Appollonio (Ita) AG2R La Mondiale
5 Nacer Bouhanni (Fra) FDJ.fr
6 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky
7 Roberto Ferrari (Ita) Lampre-Merida
8 Edwin Alcibiades Avila Vanegas (Col) Colombia
9 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek Factory Racing
10 Tyler Farrar (USA) Garmin Sharp
11 Francesco Chicchi (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo
12 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli
13 Tony Hurel (Fra) Team Europcar
14 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani-CSF
15 Kenny De Haes (Bel) Lotto Belisol
16 Michael Matthews (Aus) Orica Greenedge
17 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
18 Daniele Colli (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo
19 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol
20 Leonardo Fabio Duque (Col) Colombia
21 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
22 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
23 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
24 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
25 Bjorn Thurau (Ger) Team Europcar
26 Brett Lancaster (Aus) Orica Greenedge
27 Tom Veelers (Ned) Team Giant-Shimano
28 Valerio Agnoli (Ita) Astana Pro Team
29 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
30 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek Factory Racing
31 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani-CSF
32 Borut Bozic (Slo) Astana Pro Team
33 Luke Durbridge (Aus) Orica Greenedge 0:00:11
34 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge
35 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team
36 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
37 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
38 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
39 Jos Van Emden (Ned) Belkin Pro Cycling Team
40 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team
41 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
42 Francisco José Ventoso Alberdi (Spa) Movistar Team
43 Jeffry Johan Romero Corredor (Col) Colombia
44 Pieter Serry (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
45 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
46 Gorka Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team
47 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo
48 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
49 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
50 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling Team

CLASSIFICA GENERALE
1 Michael Matthews (Aus) Orica Greenedge 10:06:37
2 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:08
3 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:00:10
4 Luke Durbridge (Aus) Orica Greenedge 0:00:14
5 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge
6 Svein Tuft (Can) Orica Greenedge
7 Pieter Weening (Ned) Orica Greenedge
8 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:00:19
9 Pieter Serry (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
10 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
11 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
12 Julien Vermote (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
13 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:00:21
14 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
15 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team
16 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
17 Yannick Eijssen (Bel) BMC Racing Team 0:00:23
18 Brett Lancaster (Aus) Orica Greenedge 0:00:25
19 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:00:26
20 Ben Swift (GBr) Team Sky 0:00:29
21 Edvald Boasson Hagen (Nor) Team Sky 0:00:35
22 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano 0:00:36
23 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
24 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
25 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:00:37
26 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
27 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
28 Jay Mccarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
29 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo
30 Chris Anker Sörensen (Den) Tinkoff-Saxo
31 Christopher Juul Jensen (Den) Tinkoff-Saxo
32 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:00:41
33 Borut Bozic (Slo) Astana Pro Team
34 Valerio Agnoli (Ita) Astana Pro Team
35 Elia Viviani (Ita) Cannondale 0:00:49
36 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
37 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
38 Dario Cataldo (Ita) Team Sky
39 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
40 Philip Deignan (Irl) Team Sky
41 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:52
42 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
43 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team
44 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
45 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
46 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek Factory Racing 0:00:56
47 Davide Appollonio (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:58
48 Francesco Chicchi (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:01:01
49 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:01:03
50 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek Factory Racing

Marcel Kittel brucia Swift sullarrivo (foto Roberto Bettini)

Marcel Kittel brucia Swift sull'arrivo (foto Roberto Bettini)

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