05-02-2014

febbraio 5, 2014 by Redazione  
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DUBAI TOUR (Emirati Arabi Uniti)

Lo statunitense Taylor Phinney (BMC Racing Team) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Dubai, percorrendo 9,9 Km in 12′03″, alla media di 49,294 Km/h. Ha preceduto di 14″ il britannico Cummings e di 16″ il danese Norman Hansen. Miglior italiano Adriano Malori (Movistar Team), 7° a 32″

ÉTOILE DE BESSÈGES (Francia)

Il belga Sander Helven (Topsport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nella prima tappa, Bellegarde – Beaucaire, percorrendo 154,5 Km in 3h27′02″, alla media di 44,775 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale De Vreese e il francese Jarrier. Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bardiani Valvole – CSF Inox), 19° a 22″. Helven è il primo leader della classifica con 5″ su De Vreese e Jarrier. Miglior italiano Colbrelli, 19° a 34″

HERALD SUN TOUR (Australia)

Il neozelandese Jack Bauer (Garmin – Sharp) si è imposto nel proloogo, circuito di Melbourne, percorrendo 2,3 Km in 3′00″, alla media di 50,000 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Scully e di 2″ l’australiano Clarke. Due italiani in gara: Davide Frattini (UnitedHealthcare Professional Cycling Team) 35° a 10″, Alberto Bettiol (Cannondale), 56° a 13″.

AMERICAN DUBAI. PHINNEY TRIONFA NELLA CRONO

febbraio 5, 2014 by Redazione  
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Prestazione maiuscola dell’atleta BMC nella tappa inaugurale del neonato Dubai Tour, che ha fatto capire da subito come sarebbe stato difficile, oggi, non solo superare il suo tempo ma addirittura provarlo ad insidiarlo. Secondo e terzo, abbastanza distanti, l’inglese Cummings e la sorpresa danese Hansen, mentre più staccati i favoriti Martin e Cancellara. Malori primo degli italiani al settimo posto. L’americano vede già la vittoria in una corsa di sole quattro tappe, velocisti e Sagan permettendo.

Dopo il gennaio caldo in Sudamerica e in Australia, il febbraio torrido del ciclismo si sposta nella Penisola Araba dove si svolgeranno in rapida successione Dubai Tour, Tour of Qatar e Tour of Oman. In particolare, il Dubai Tour, neonata creatura targata RCS, si sviluppa su quattro tappe, la prima a cronometro e le altre tre in linea. All’appello 11 squadre World Tour e 5 Continental pronte a darsi battaglia e, perché no, anche a godersi gli agi degli sceicchi, pronti a investire i loro petrodollari in eventi sportivi (ricordiamo, ad esempio, che in Qatar si svolgerà il Campionato del mondo di ciclismo nel 2016, nonché quello di calcio nel 2022). Proprio nella prima di queste quattro tappe – l’unica senza abbuoni – è riversato un interesse particolare in ottica podio finale, visto che l’altimetria delle altre tre non consente, almeno sulla carta, di aspettarsi un consistente divario di tempi sulla linea del traguardo. Tra i ciclisti più a loro agio col cronometro si segnalava la presenza del campione del mondo Tony Martin, che con Fabian Cancellara e Taylor Phinney avrebbe dovuto condividere i galloni di favorito principale. Ma si sa, qualche sorpresa, soprattutto a inizio stagione, è sempre meglio aspettarsela e vedere i ciclisti usare la bici tradizionale in una corsa contro il tempo è già stata una di quelle. I 10 km completamente pianeggianti, tutti compresi all’interno di Dubai, tra grattacieli, palme e sabbia del deserto, vedevano la partenza sprint di Taylor Phinney. Tra i primi a partire, l’americano della BMC dava subito l’impressione che la sua prestazione sarebbe stata veramente difficile da ripetere, andando a chiudere in 12’03”, 14 secondi meglio dell’inglese Cummings. Nell’alternarsi dei ciclisti che giungevano al traguardo, nessuno riusciva ad avvicinare il tempo di Phinney, nemmeno Tony Martin e Fabian Cancellara, che chiudevano rispettivamente in quarta e quinta posizione a 22 e 25 secondi dall’americano. Sorpresa del giorno, il giovane danese Lasse Norman Hansen della Garmin riusciva a piazzarsi in terza posizione, a 16 secondi da Phinney, proprio davanti a Martin e Cancellara. Un esordio col botto per uno che ha già fatto il pieno nel ciclismo su pista e che, ne siamo certi, farà parlare di sé già quest’anno in quello su strada. Scorrendo la top ten troviamo in sesta posizione Peter Sagan, uomo dal quale sappiamo poterci aspettare di tutto e chissà che nei prossimi giorni non possa risalire in classifica generale, anche se i piattoni nel deserto, come abbiamo già accennato all’inizio, non favoriscono eccessivi divari di tempo. Primo degli italiani, al settimo posto, si piazza Adriano Malori che non riesce a concedere il bis dopo la vittoria nella crono del Tour de San Luis. Gli altri italiani più attesi, Pozzato e Nibali, si accontentano invece del 12° e del 18° posto. Chiudono la top ten Bodnar, Porsev e Velits. Da segnalare, in ultima analisi, le prove abbastanza deludenti di Rui Costa e Valverde, giunti rispettivamente oltre la ventesima e la trentesima posizione. In sostanza, una cronometro divertente che ha offerto spunti in una corsa appena nata ma già seguita con interesse dagli addetti ai lavori e dagli appassionati di ciclismo. Appuntamento a domani con la seconda tappa, la Dubai – Palm Jumeirah-Atlantis, che dovrebbe concludersi con una volata generale. i velocisti saranno senz’altro i favoriti, ma attenzione al vento e alla voglia di primeggiare di Taylor Phinney, a questo punto vero uomo da battere nel Dubai Tour 2014.

Antonio Scarfone

La partenza-razzo di Taylor Phinney (foto ANSA)

La partenza-razzo di Taylor Phinney (foto ANSA)

SORPRESA VAN BILSEN ALLA MARSEILLAISE

febbraio 3, 2014 by Redazione  
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Tutti si aspettavano Degenkolb, invece il grande favorito della corsa transalpina, prima gara della stagione disputata sul suolo francese, ha avuto un epilogo a sorpresa. Volata doveva essere e volata è stata ma nessuno s’aspettava di vedere il tedesco della Giant-Shimano relegato al quarto posto dell’ordine d’arrivo, preceduto da due avversari che comunque si pensava gli avessero dato filo da torcere, il francese Dumoulin e il belga Planckaert. Ma la vera sorpresa l’ha data il giovanissimo (23 anni) Kenneth Van Bilsen, che ha precedere tutti questi “papaveri” e conquistare il suo primo successo da professionista.

Nel giorno in cui Stybar scalza dal trono il grande Nys nel mondiale di ciclocross, anche il giovane Van Bilsen (Vlaanderen-Baloise) compie la sua piccola impresa trionfando al Grand Prix d’Ouverture La Mairseillaise, lasciandosi alle spalle nientemeno che John Degenkolb (Giant-Shimano). Il belga, portacolori della Topsport Vlaanderen-Baloise ha preceduto in volata i ben più quotati Planckaert (Roubaix), Dumoulin (AG2R) e, come anticipato, il grande favorito Degenkolb.
Lo svolgimento della corsa, parecchio movimentato, ha offerto spettacolo fin dai primi chilometri con una fuga di Brun (Big Mat Auber), Feillu (Bretagne-Sechè), Vaubourzeix (La Pomme) e l’esordiente Gougeard dell’AG2R, ai quali il gruppo non ha mai concesso tanto spazio. A 50 chilomtri dall’arrivo la corsa è così esplosa con numerosi scatti che hanno consentito a Cherel (AG2R) di prendere il largo e involarsi verso il traguardo senza nessuno ad inseguirlo.
Purtroppo per il corridore transalpino la stanchezza si è fatta sentire proprio quando sembrava tutto fatto e così il gruppo ha potuto giocarsi la corsa allo sprint.

Andrea Mastrangelo

E Van Bilsen ad imporsi a sorpresa sul traguardo di Marsiglia (foto AFP)

E' Van Bilsen ad imporsi a sorpresa sul traguardo di Marsiglia (foto AFP)

PONZI FA TUTTI “NERI” A DONORATICO

febbraio 2, 2014 by Redazione  
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Nella corsa che segna il debutto del ciclismo italiano su strada per la stagione 2014, entusiasmante affermazione del ciclista lombardo della Neri Sottoli che con un’irresistibile azione a 2 km dall’arrivo straccia gli avversari, un gruppetto scremato sulla doppia ascesa finale della salita di Torre Segalari. Per la squadra di Scinto, con tre ciclisti nei primi cinque, una dimostrazione di forza che fa ben sperare per il nuovo anno, dopo la mesta conclusione del 2013 con il caso Santambrogio.

Dopo le corse a tappe in Australia e Sud America, anche in Europa la stagione 2014 su strada può dirsi pienamente iniziata con il GP La Maseillaise ed il GP Costa degli Etruschi. In particolare in Italia e più precisamente in Toscana la collaudata organizzazione del GS Emilia ha garantito una interessante edizione, la 19°, della corsa che è tornata ad essere la debuttante stagionale per quanto riguarda il ciclismo italiano su strada, dopo la collocazione settembrina dello scorso anno. La vittoria è andata a Simone Ponzi, che dopo la militanza in squadre Pro Tour come Lampre, Cannondale e Astana, ritrova nuova linfa e nuovi stimoli nella Neri Sottoli di Citracca e Scinto. A darsi battaglia lungo i 182 km previsti tra San Vincenzo a Donoratico sono state 20 squadre che già nelle fasi iniziali facevano capire quanto sarebbe stata combattuta la corsa oggi. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, la fuga buona si formava intorno al 26° km, su iniziativa di Eduard Grosu (Vini Fantini Nippo), che accelerava in vista del primo traguardo volante di giornata. A lui si accodavano altri sette ciclisti: Francesco Lamon (Nazionale Italiana U23), Ondrej Vendolsky (Team Dukla Praga), Botond Hollo (Utensilnord), Matteo Spreafico (Team Idea), Felix Grosschartner (Team Gourmetfein Simplon Wels), Fabio Chinello (Area Zero Pro Team) e Marco Tecchio (Area Zero Pro Team). Gli otto davanti accumulavano così un vantaggio massimo che sfiorava i nove minuti intorno al 60° km, in corrispondenza del primo passaggio da Donoratico. La rincorsa del gruppo si faceva sempre più convinta quando squadre del calibro di Lampre-Merida, Cannondale e Androni Giocattoli davano in testa al gruppo un decisivo impulso verso la ripresa della fuga, che perdeva man mano pezzi. La fase cruciale della corsa si avvicinava ed era proprio la doppia scalata a Torre Segalari, ascesa posta rispettivamente a 42 e a 22 km dal traguardo, a dare la scossa finale. Ripresi gli ultimi fuggitivi durante la seconda ascesa, una decisa azione di Davide Formolo, giovane promessa della Cannondale, seguito a ruota da Matteo Rabottini (Neri Sottoli – Yellow Fluo), scremava ancora di più il gruppo di testa, composto da una cinquantina di ciclisti. La squadra di Citracca e Scinto era molto attiva anche durante la successiva discesa verso il traguardo, con Simone Ponzi, Mauro Finetto e Rafael Andriato ben posizionati lì davanti. Proprio Ponzi, dotato di un ottimo spunto veloce, decideva di anticipare il gruppetto di testa accelerando quando all’arrivo mancavano appena 2 km. Un’azione alla Cancellara o alla Sagan, se vogliamo, con le dovute proporzioni, che ha infiammato la parte conclusiva della corsa e che ha permesso all’ex ciclista dell’Astana di alzare le braccia indisturbato sul traguardo di Donoratico. Il gruppo, a 8 secondi, veniva regolato da Mauro Finetto, altro ciclista della Neri Sottoli – Yellow Fluo. Al terzo posto Andrea Pasqualon (Area Zero Pro Team), che anticipava Matteo Rabottini, altro ciclista della Neri Sottoli che vedeva anche Andriato, settimo, nella top ten, a conferma che la squadra di Scinto, dopo l’acuto di Dal Col alla Vuelta al Táchira, ha iniziato proprio nel verso giusto questa stagione, dando così una sterzata decisa alla triste conclusione del 2013 con il caso Santambrogio. Adesso l’attenzione degli amanti del ciclismo si sposta nel Medio Oriente, dove si susseguiranno senza sosta il neonato Dubai Tour, il Tour del Qatar ed il Tour dell’Oman, mentre in Italia si ritornerà a gareggiare il 22 Febbraio sulle strade liguri con il Trofeo Laigueglia.

Antonio Scarfone

Ponzi tutto solo al traguardo di Donoratico (foto Bettini)

Ponzi tutto solo al traguardo di Donoratico (foto Bettini)

02-02-2014

febbraio 2, 2014 by Redazione  
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GP COSTA DEGLI ETRUSCHI

L’italiano Simone Ponzi (Neri Sottoli – Yellow Fluo) si è imposto nella corsa italiana, San Vincenzo – Donoratico, percorrendo 190,6 Km in 4h24′27″, alla media di 43,244 Km/h. Ha preceduto di 8″ gli italiani Mauro Finetto (Neri Sottoli – Yellow Fluo) e Andrea Pasqualon (Area Zero Pro Team)

GP LA MARSEILLAISE

Il belga Kenneth Van Bilsen (Topsport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nella corsa francese, Allauch – Marsiglia, percorrendo 139,7 Km in 3h34′18″, alla media di 39,113 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Planckaert e il francese Dumoulin. Due italiani in gara: Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice) 25° con il tempo dei primi, Matteo Peluccchi (IAM Cycling) non ha finito la corsa.

NEW ZEELAND CYCLE CLASSIC

Il neozelandese James Oram (Bissell Development Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Palmerston North – Saddle Road, percorrendo 165 Km in 3h59′06″, alla media di 41,405 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Whitehouse e di 2″ il connazionale Michael Vink (Team Budget Forklifts), che si impone in classifica con 15″ su Oram e 29″ sull’australiano Phelan.

01-02-2014

febbraio 1, 2014 by Redazione  
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NEW ZEELAND CYCLE CLASSIC

L’olandese Wouter Wippert (Drapac Professional Cycling) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Palmerston North, percorrendo 136,4 Km in 3h13′03″, alla media di 42,393 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Scully e il britannico Briggs. Il neozelandese Michael Vink (Team Budget Forklifts) è ancora leader della classifica con 4″ sull’australiano Jones e 6″ sull’australiano Donnelly.

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