20-10-2013
ottobre 20, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
JAPAN CUP CYCLE ROAD
L’australiano Michael Rogers (Team Saxo – Tinkoff) si è imposto nella corsa giapponese, circuito di Utsunomiya, percorrendo 151,3 Km in 4h25′00″, alla media di 34,256 Km/h. Ha preceduto di 44″ il neozelandese Bauer e l’italiano Damiano Cunego (Lampre – Merida)
TOUR OF HAINAN (Cina)
L’olandese Moreno Hofland (Belkin Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Chengmai, percorrendo 88,3 Km in 1h46′36″, alla media di 49,700 Km/h. Ha preceduto di 6″ il belga Amorison e di 17″ l’olandese Leezer. Miglior italiano Federico Buttò (Burgos BH – Castilla y Leon), 28° a 45″. Hofland è il primo leader della classifica con 16″ su Amorison e 26″ su Leezer. Miglior italiano Buttò, 28° a 1′01″.
CHRONO DES NATIONS
Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella corsa a cronometro francese, circuito di Les Herbiers, percorrendo 57 Km in 1h10′48″, alla media di 48,305 Km/h. Ha preceduto di 14″ lo svedese Larsson e di 45″ il francese Chavanel. Unico italiano in gara Marco Pinotti (BMC Racing Team), 4° a 1′00″.
La gara riservata alle donne è stata vinta dall’ucraina Hanna Solovey, che ha percorso 20 Km in 28′24″ (42,253 Km/h) precedendo di 43″ la statunitense Starnes Tetrick e di 59″ l’italiana Elisa Longo Borghini (Hitec Products UCK).
Tra gli U23 successo dell’irlandese Ryan Mullen (Team IG – Sigma Sport), che ha percorso 43,3 Km in 53′27″ (48,662 Km/h) precedendo di 1′16″ il francese Armirail e di 1′48″ il francese Guerin.
GRAND PRIX CHANTAL BIVA (Camerun)
L’ivoriano Issiaka Cissè (Centre Mondial du Cyclisme) si è imposto anche nella quarta ed ultima tappa, Sangmélima – Yaoundé, percorrendo 169 Km in 4h18′54″, alla media di 39,166 Km/h. Ha preceduto di 11″ il francese Clain e di 13″ il francese Le Vissier. In classifica si impone il camerunense Ngock Yves Ngue con 9″ sul francese Join e 12″ sull’ivoriano Ouattara.
19-10-2013
ottobre 20, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GRAND PRIX CHANTAL BIVA (Camerun)
L’ivoriano Issiaka Cissè (Centre Mondial du Cyclisme) si è imposto nella terza tappa, Zoétélé – Meyomessala, percorrendo 143 Km in 3h48′30″, alla media di 37,549 Km/h. Ha preceduto di 2″ il camerunense Tekou e di 7″ il burkinese Zidewemba. Il camerunense Ngock Yves Ngue è ancora leader della classifica, con 9″ sul francese Join e 12″ sull’ivoriano Ouattara.
ROGERS E CUNEGO CHIUDONO IN BELLEZZA IL 2013
Il veronese della Lampre torna finalmente competitivo nella Japan Cup, ultimo appuntamento stagionale, chiudendo al 3° posto alle spalle di Jack Bauer e dell’australiano della Saxo-Tinkoff, che si impone per distacco sul traguardo di Utsunomiya dopo aver fatto il vuoto sull’ultima salita. Nella top ten anche Manuele Mori 6° mentre Ivan Basso vincitore nel 2012 non va oltre la 14a piazza.
Foto copertina: l’australiano Rogers si impone sotto l’acqua nella Japan Cup (foto Sonoko Tanaka)
La 22a edizione della Japan Cup, corsa nata dopo i Mondiali del 1990 vinti da Rudy Dhaenens e tradizionalmente terra di conquista per gli italiani che si sono imposti in 13 occasioni, si è disputata lungo un percorso di 151,3 km lungo il consueto circuito di Utsunomiya, caratterizzato dal duro strappo di Kogashi in avvio e da quello più pedalabile di Tsuru nel tratto finale che, però, non veniva affrontato nell’ultima delle 9 tornate previste. Con soli 5 atleti al via per ciascuna delle 17 formazioni in gara il campo partenti era molto ridotto ma comunque di qualità più che discreta con il vincitore uscente Ivan Basso e Peter Sagan (Cannondale), Matteo Trentin (Omega-QuickStep), David Lopez Garcia e Richie Porte (Team Sky), Bob Jungels (RadioShack), Michael Rogers e Matti Breschel (Saxo-Tinkoff), Damiano Cunego e Manuele Mori (Lampre-Merida), Daniel Martin (Garmin-Sharp) e Julian Arredondo (Nippo-De Rosa) come possibili protagonisti, senza dimenticare i corridori di casa, agguerritissimi in quello che è l’appuntamento più importante della loro stagione. La corsa, resa durissima dal maltempo che ha imperversato fin dalle prime fasi, è vissuta sulla fuga di 10 atleti di secondo piano, tra cui Shinichi Fukushima (Nippo-De Rosa) e Hayato Yoshida (Shimano Racing Team) che sono stati gli ultimi ad arrendersi al ritorno di un gruppo che, guidato costantemente da Garmin-Sharp e Omega-QuickStep, non ha mai lasciato troppo spazio agli attaccanti e si è via via ridotto nel numero dei componenti con Sagan, Porte e Breschel tra coloro che hanno alzato bandiera bianca. L’azione decisiva è nata nel penultimo giro ad opera di Rogers e di Joshua Edmondson (Team Sky), al cui inseguimento si sono portati Cunego, Mori, Arredondo, Carlos Verona (Omega-QuickStep), Jack Bauer (Garmin-Sharp), Lopez Garcia e Joe Dombrowski (Team Sky) e Taiji Nishitani (Aisan Racing Team), unico giapponese a rimanere nelle posizioni di avanguardia, mentre sono rimasti fuori dai giochi tra gli altri Basso e Daniel Martin. Nell’ultima ascesa verso Kogashi Rogers ha fatto definitivamente il vuoto e, facendo valere le sue doti di passista che in passato l’hanno portato a imporsi per tre volte nel campionato mondiale a cronometro, ha continuato a incrementare il vantaggio nei confronti del gruppo inseguitore che ha raggiunto e staccato Edmondson ma nulla ha potuto di fronte al 34enne australiano, che ha conquistato l’unico successo in una stagione vissuta in chiaroscuro, che lo ha visto buon protagonista tra giugno e luglio, quando ha ottenuto piazzamenti di rilievo al Giro di California e al Giro del Delfinato ed è stato un valido supporto per Alberto Contador e Roman Kreuziger al Tour de France, ma piuttosto anonimo nei restanti mesi. La volata dei battuti, giunti con 44” da ritardo, è stata vinta da Bauer davanti a Cunego, già vincitore per due volte della Japan Cup e finalmente tornato nelle posizioni di testa in una stagione assolutamente da dimenticare, nella quale ha conquistato un solo successo alla Settimana Coppi&Bartali e non si è mai piazzato nei 10 in una prova del circuito World Tour. Terzo è giunti Arredondo, che nel 2014 avrà la possibilità di dimostrare le sue doti di scalatore con la maglia della nuova squadra Trek. 5° a 50” ha chiuso Lopez Garcia, 6° a 58” Mori – che a sua volta si era imposto in quel di Utsonomiya nel 2007 – davanti a Dombrowski e Verona Quintanilla, 9° a 1′05” Nishitani e 10° a 1′33” un Edmondson crollato nel finale mentre 11° a 2′30” si è piazzato Elia Favilli (Lampre-Merida) e 14° un Basso che chiude così un’annata sfortunata in cui è stato costretto a dare forfait al Giro d’Italia e in seguito ad abbandonare per via di un’ipotermia una Vuelta in cui aveva qualche chance di entrare in zona podio.
Marco Salonna
18-10-2013
ottobre 19, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GRAND PRIX CHANTAL BIVA (Camerun)
Il camerunense Dieunedort Simon Sando si è imposto nella seconda tappa, Yaoundé – Ebolowa, percorrendo 156,6 Km in 3h51′42″, alla media di 40,552 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ivoriano Cisse e il francese Fournet-Fayard. Il camerunense Ngock Yves Ngue è ancora leader della classifica, con 9″ sul francese Join e sul camerunense Mba.
17-10-2013
ottobre 19, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GRAND PRIX CHANTAL BIVA (Camerun)
Il camerunense Ngock Yves Ngue si è imposto nella prima tappa, Yaoundé – Bafia, percorrendo 122,7 Km in 2h53′30″, alla media di 42,432 Km/h. Ha preceduto di 9″ il francese Join e il camerunense Mba.
MEZGEC FINALMENTE FA CENTRO, GENERALE A INTXAUSTI
Dopo una lunga serie di piazzamenti lo sloveno dell’Argos-Shimano conquista il suo primo successo stagionale battendo in rimonta in Piazza Bird’s Nest il grande favorito Nacer Bouhanni e Moreno Hofland mentre la classifica generale del Tour of Beijing va al basco della Movistar, a coronamento di una stagione da incorniciare per la formazione di Unzue e per il ciclismo spagnolo in generale, che domina le classifiche del World Tour.
Foto copertina: la volata pechinese di Luka Mezgec (www.biketo.com)
Così come era avvenuto nella prima edizione del 2011, e a differenza di un anno fa quando vi si concluse la frazione d’apertura vinta da Elia Viviani, è stata Piazza Bird’s Nest a ospitare l’ultimo atto del Giro di Pechino nonchè del circuito World Tour, al termine di una tappa di 117 km disputata all’interno della capitale cinese con partenza da Piazza Tien An Men e un circuito pianeggiante di 7,7 km da ripetere 12 volte. Dopo un avvio tranquillo in diversi hanno tentato di scongiurare l’arrivo in volata a partire da due atleti che tanto hanno dato al ciclismo e al termine della corsa hanno appeso la bicicletta al chiodo come Marco Pinotti (Bmc) e Juan Antonio Flecha (Vacansoleil), andati in avanscoperta all’ingresso del circuito finale in compagnia di Christian Meier (Orica-GreenEdge), Oliver Kaisen (Lotto-Belisol) e Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) – ovvero colui che, insieme ad Adriano Malori, prenderà il posto proprio di Pinotti per quanto riguarda la leadership in casa azzurra nelle prove contro il tempo, rimasti al comando fino ai -6 dal traguardo. Una volta avvenuto il ricongiungimento l’Omega-QuickStep ha tentato il colpo a sorpresa per aggiudicarsi la classifica generale del Tour of Beijing con Tony Martin, vincitore delle prime due edizioni e distanziato di 24” dalla maglia gialla Beñat Intxausti (Movistar), che si è portato al comando e i compagni di squadra che si trovavano alla sua ruota si sono fatti da parte per consentirgli di prendere un leggero margine, ma l’azione del tedesco è stata prontamente rintuzzata dalle squadre dei velocisti. Allo sprint il favorito era Nacer Bouhanni (Fdj), già vincitore delle tappe di Yanqing e Qiandiajian, ma questa volta il francese non ha avuto l’esplosività delle giornate precedenti ed è stato saltato da Luka Mezgec (Argos-Shimano) che, dopo innumerevoli piazzamenti (tra cui tre terzi posti in altrettante tappe del Giro d’Italia), ha colto finalmente il primo successo stagionale, confermando di avere un ottimo feeling con la Cina dopo le cinque vittorie al Tour of Qinghai Lake ottenute nel 2012. Nettamente staccati dallo sloveno e da Bouhanni hanno concluso tutti gli altri con Moreno Hofland (Belkin) 3° davanti a Matti Breschel (Saxo-Tinkoff), Roberto Ferrari (Lampre-Merida), Alexey Tsatevich (Katusha) e Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep) mentre la classifica generale, che ricalca di fatto l’ordine d’arrivo della quarta tappa con l’arrivo in salita a Mentougou Miaofeng Mountain, è stata appannaggio di Intxausti con 10” su Daniel Martin (Garmin-Sharp), 13” su David López García (Team Sky), 18” su Rui Alberto Faria da Costa (Movistar), 24” su Romain Bardet (Ag2r) e Tony Martin e 26” su Jan Bakelants (Lotto-Belisol), Robert Gesink (Belkin) e Ivan Basso (Cannondale), 9° e primo degli italiani. Il successo del corridore basco va a suggellare una stagione eccezionale per la Movistar, che nell’ultimo mese ha strappato la leadership al Team Sky andando a conquistare la classifica a squadre del World Tour davanti alla compagine britannica e alla Katusha, al termine di un 2013 che l’ha vista protagonista in particolare dal Tour de France in avanti con i piazzamenti sul podio di Nairo Quintana a Parigi e di Alejandro Valverde alla Vuelta e soprattutto con il successo di Rui Costa ai Mondiali di Firenze. Insieme alla formazione di Unzue tutta la Spagna l’ha fatta un po’ da padrona con Joaquim Rodrìguez (Katusha) che per il secondo anno consecutivo, grazie soprattutto ai podi della rassegna iridata, della Liegi-Bastogne-Liegi e del Tour de France e al successo al Giro di Lombardia, si è aggiudicato la graduatoria individuale del circuito maggiore davanti a Chris Froome, che ha pagato una seconda parte di stagione da comprimario dopo essere stato fenomenale fino alla Grande Boucle, ad un Valverde sempre ad altissimi livelli (anche se di rado davanti a tutti a dispetto del soprannome di Embatido), ad un Peter Sagan sempre più avviato verso il ruolo di dominatore delle corse di un giorno dei prossimi anni e a Vincenzo Nibali, unico vero fuoriclasse che può vantare un movimento azzurro che sarebbe eccessivo definire in crisi e che si mantiene di alto livello, come dimostra il secondo posto dell’Italia nella classifica per nazioni davanti all’emergente Colombia, sebbene il distacco dalla Spagna sia elevato, ma che non è più dominante come un anno fa e che nel 2014 avrà la sola Lampre-Merida all’interno del World-Tour, mentre la Cannondale correrà con licenza statunitense. Il prossimo appuntamento con il grande ciclismo è dunque quello con il Tour Down Under, la prima gara WT della prossima stagione, che si correrà a metà gennaio in Australia.
Marco Salonna
15-10-2013
ottobre 16, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF BEIJING (Cina)
Lo sloveno Luka Mezgec (Team Argos – Shimano) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Pechino, percorrendo 117 Km in 2h23′56″, alla media di 48,772 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bouhanni e l’olandese Hofland. Miglior italiano Roberto Ferrari ( Lampre – Merida), 5°. In classifica si impone lo spagnolo Beñat Intxausti Elorriaga (Movistar Team) con 10″ sull’irlandese Martin e 13″ sullo spagnolo López García. Miglior italiano Ivan Basso (Cannondale Pro Cycling Team) 9° a 26″.
NATIONALE SLUITINGPRIJS – PUTTE – KAPELLEN
Il belga Jens Debusschere (Lotto Belisol Team) si è imposto nella corsa belga, circuito di Kapellen, percorrendo 183,6 Km in 4h02′28″, alla media di 45,433 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Dupont e il sudafricano Janse Van Rensburg.
COPPA DEL MOBILIO (dilettanti)
Gara disputata in due frazioni, in linea al mattino e a cronometro al pomeriggio (riservata ai primi 15 classificati)
Il mattino, l’italiano Nicola Toffali (General Store Zardini Imedlago) si è imposto nella gara in linea, circuito di Ponsacco, percorrendo 120 Km in 2h39′, alla media di 45,283 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Davide Martinelli (Team Food Italia Mg K Vis Norda) e Stefano Debellis (Cycling Team Friuli).
Il pomeriggio, l’ucraino Marlen Zmorka (Palazzago – Fenice – Elledent) si è imposto nella gara a cronometro, circuito di Ponsacco, percorrendo 33 Km in 39′58″, alla media di 49,541 Km/h. Ha preceduto di 37″ l’italiano Davide Martinelli (Team Food Italia Mg K Vis Norda) e di 57″ l’italiano Stefano Verona (Mastromarco Sensi Dover Benedetti)
INTXAUSTI TORNA IN FORMA-GIRO, BEFFATO DANIEL MARTIN
Il basco della Movistar, reduce da una seconda parte di stagione al di sotto delle attese dopo le brillanti prestazioni nella corsa rosa, fa il vuoto a 3 km dal traguardo ben supportato da Rui Alberto Faria da Costa e resiste al ritorno finale dell’irlandese della Garmin-Sharp, conquistando l’arrivo in salita di Mentougou Miaofeng Mountain e con esso la leadership della generale del Tour of Beijing. Migliore dei nostri Ivan Basso che chiude 9°, in evidenza anche Marco Pinotti alla penultima gara della carriera.
Foto copertina: Intxausti all’attacco verso la Mentougou Miaofeng Mountain (www.biketo.com)
Come da previsioni e salvo improbabili sconvolgimenti nell’ultima frazione è stato l’arrivo in salita di Mentougou Miaofeng Mountain, 12,6 km al 5,7% al termine di una tappa di 150,5 km con partenza da Yanqing e altri tre gran premi della montagna disseminati lungo il percorso, a decidere una terza edizione del Tour of Beijing nel quale la classifica generale al termine delle prime tre tappe era ancora molto corta, con Nacer Bouhanni (Fdj), evidentemente tagliato fuori dalla lotta per il successo, in maglia gialla con 11” su Michael Matthews (Orica-GreenEdge) e Maxime Bouet (Ag2r) mentre Rui Alberto Faria da Costa e Beñat Intxausti (Movistar) erano distanziati di 19” e il resto dei big, tra cui il nostro Ivan Basso (Cannondale), di 20”. Proprio Intxausti è stato uno dei protagonisti della prima fuga di giornata insieme a Zdenek Stybar (Omega-QuickStep), a Maurits Lammertink (Vacansoleil) e al compagno José Ivan Gutiérrez ma, dopo aver acquisito 2” di abbuono al primo sprint intermedio (conquistando così la leadership virtuale), il corridore basco si è rialzato facendosi riassorbire dal gruppo mentre gli altri tre hanno proseguito nell’azione e sono stati successivamente raggiunti da Stijn Vandenbergh (Omega-QuickStep), Moreno Hofland (Belkin) e dalla maglia a pois Damiano Caruso (Cannondale), che sulle prime salite di giornata si è assicurato i punti per mettere definitivamente al sicuro il primato nella classifica di miglior scalatore. In ogni caso il gruppo non ha mai lasciato loro un margine superiore al 1′30” e, sotto l’impulso soprattutto della Saxo-Tinkoff di Michael Rogers, della Garmin-Sharp di Daniel Martin e dell’Ag2r di Romain Bardet e Carlos Betancur, ha chiuso il gap poco prima dell’inizio della scalata finale con Vandenbergh che è stato l’ultimo ad alzare bandiera bianca.
Fin dalle prime rampe Bouhanni ha perso contatto, come era prevedibile, mentre a scandire il passo sono state la Bmc per Matthias Frank e il Team Belkin per Robert Gesink e Wilco Kelderman, che intorno a metà salita ha preso l’iniziativa in prima persona insieme a Joseph Dombrowski (Team Sky), senza però riuscire a fare la differenza. In contropiede ci hanno provato Adam Hansen (Lotto-Belisol), Joshua Edmondson (Team Sky) e un Marco Pinotti (Bmc), ancora protagonista in quello che è il penultimo giorno di corsa della sua carriera, e successivamente anche Jan Bakelants (RadioShack), ma la Movistar ha sempre annullato tutti i tentativi. Il primo ad acquisire un certo margine di vantaggio è stato David López García, alla cui ruota si è portato ancora Bakelants mentre tra gli inseguitori Tony Martin (Omega-QuickStep), adattissimo a salite da rapporto come quella di Mentougou Miaofeng Mountain, ha prodotto diverse progressioni che hanno ridotto il gruppo dei migliori a una quindicina di atleti, con Bouet tra coloro che non hanno retto il ritmo, e fatto sì che la coppia di testa venisse ripresa a circa 3 km dal traguardo. Ci ha successivamente provato Rui Costa marcato stretto da Daniel Martin e dal resto dei big ma il neo campione del mondo ha dato il la all’azione decisiva promossa dal compagno Intxausti che – forse sottovalutato dagli avversari alla luce del rendimento non brillante avuto negli ultimi mesi a differenza che nella prima parte di stagione in cui aveva conquistato la tappa di Ivrea al Giro d’Italia chiudendo al 10° posto nella generale e indossando per un giorno la maglia rosa – è riuscito a prendere fino a 20” di margine con il solo López García che ha tentato invano di riportarsi sotto. Nell’ultimo chilometro l’azione del basco è andata spegnendosi e Daniel Martin ha prodotto una sparata che gli ha quasi consentito di riportarsi sotto ma il corridore della Movistar ha conservato le residue energie che gli hanno consentito di rilanciare l’azione negli ultimi 50 metri e vincere con 3” sull’irlandese, 4” su López García, 6” su Rui Costa, 11” su Bardet e Tony Martin e 13” su Bakelants, Gesink e un Basso discreto ma nulla più, mentre con un ritardo di 18” hanno chiuso Frank, un Betancur che ha ritrovato una buona condizione quando ormai la stagione si è conclusa, la sorpresa di giornata Garikoitz Bravo (Euskaltel) e Rogers. In classifica generale Intxausti guida con 10” su Daniel Martin, 13” su López García, 18” su Rui Costa e 24” su Bardet e Tony Martin e non dovrà fare altro che controllare la situazione insieme alla Movistar nell’ultima tappa, 117 km interamente tracciati nella città di Pechino con partenza da Piazza Tien An Men, tristemente famosa per l’eccidio del 1989, e arrivo ormai tradizionale in Piazza Bird’s Nest, nei pressi dello stadio che ha ospitato le Olimpiadi del 2008, al termine di un circuito pianeggiante di 7,7 km da ripetere 12 volte.
Marco Salonna
14-10-2013
ottobre 15, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR OF BEIJING (Cina)
Lo spagnolo Beñat Intxausti Elorriaga (Movistar Team) si è imposto nella quarta tappa, Yanqing – Mentougou Miaofeng Mountain, percorrendo 150,5 Km in 3h43′25″, alla media di 40,418 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’irlandese Martin e di 4″ lo spagnolo López García. Miglior italiano Ivan Basso (Cannondale Pro Cycling Team), 9° a 13″. Intxausti Elorriaga è il nuovo leader della classifica con 10″ su Martin e 13″ su López García. Miglior italiano Basso, 9° a 26″.
13-10-2013
ottobre 14, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
PARIGI – TOURS
Il tedesco John Degenkolb (Team Argos – Shimano) si è imposto nella classica francese, Authon-du-Perche – Tours, percorrendo 235 Km in 5h29′19″ alla media di 42,816 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Morkov e il francese Démare. Miglior italiano Enrico Gasparotto (Astana Pro Team), 24°.
La gara riservata ai dilettanti è stata vinta dal francese Flavien Dassonville (Big Mat – Auber 93), che ha percorso 185 Km (Bonneval – Tours) in 4h11′27″ alla media di 44,144 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Olivier e di 36″ il francese Le Gac.
GRAN PREMIO BRUNO BEGHELLI
Il colombiano Leonardo Fabio Duque (Colombia) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Monteveglio, percorrendo 196,3 Km in 4h24′07″, alla media di 44,594 Km/h. Ha preceduto di 1″ gli italiani Manuele Mori (Lampre – Merida) ed Elia Favilli (Lampre – Merida)
TOUR OF BEIJING (Cina)
Il francese Nacer Bouhanni (FDJ.fr) si è imposto anche nella terza tappa, Yanqing – Qiandiajian, percorrendo 176 Km in 4h08′15″, alla media di 42,538 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Matthews e il russo Tsatevich. Miglior italiano Elia Viviani (Cannondale Pro Cycling Team), 4°. Bouhanni è ancora leader della classifica con 11″ su Matthews e sul francese Bouet. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Omega Pharma – Quick Step), 10° a 20″.