INTXAUSTI TORNA IN FORMA-GIRO, BEFFATO DANIEL MARTIN
Il basco della Movistar, reduce da una seconda parte di stagione al di sotto delle attese dopo le brillanti prestazioni nella corsa rosa, fa il vuoto a 3 km dal traguardo ben supportato da Rui Alberto Faria da Costa e resiste al ritorno finale dell’irlandese della Garmin-Sharp, conquistando l’arrivo in salita di Mentougou Miaofeng Mountain e con esso la leadership della generale del Tour of Beijing. Migliore dei nostri Ivan Basso che chiude 9°, in evidenza anche Marco Pinotti alla penultima gara della carriera.
Foto copertina: Intxausti all’attacco verso la Mentougou Miaofeng Mountain (www.biketo.com)
Come da previsioni e salvo improbabili sconvolgimenti nell’ultima frazione è stato l’arrivo in salita di Mentougou Miaofeng Mountain, 12,6 km al 5,7% al termine di una tappa di 150,5 km con partenza da Yanqing e altri tre gran premi della montagna disseminati lungo il percorso, a decidere una terza edizione del Tour of Beijing nel quale la classifica generale al termine delle prime tre tappe era ancora molto corta, con Nacer Bouhanni (Fdj), evidentemente tagliato fuori dalla lotta per il successo, in maglia gialla con 11” su Michael Matthews (Orica-GreenEdge) e Maxime Bouet (Ag2r) mentre Rui Alberto Faria da Costa e Beñat Intxausti (Movistar) erano distanziati di 19” e il resto dei big, tra cui il nostro Ivan Basso (Cannondale), di 20”. Proprio Intxausti è stato uno dei protagonisti della prima fuga di giornata insieme a Zdenek Stybar (Omega-QuickStep), a Maurits Lammertink (Vacansoleil) e al compagno José Ivan Gutiérrez ma, dopo aver acquisito 2” di abbuono al primo sprint intermedio (conquistando così la leadership virtuale), il corridore basco si è rialzato facendosi riassorbire dal gruppo mentre gli altri tre hanno proseguito nell’azione e sono stati successivamente raggiunti da Stijn Vandenbergh (Omega-QuickStep), Moreno Hofland (Belkin) e dalla maglia a pois Damiano Caruso (Cannondale), che sulle prime salite di giornata si è assicurato i punti per mettere definitivamente al sicuro il primato nella classifica di miglior scalatore. In ogni caso il gruppo non ha mai lasciato loro un margine superiore al 1′30” e, sotto l’impulso soprattutto della Saxo-Tinkoff di Michael Rogers, della Garmin-Sharp di Daniel Martin e dell’Ag2r di Romain Bardet e Carlos Betancur, ha chiuso il gap poco prima dell’inizio della scalata finale con Vandenbergh che è stato l’ultimo ad alzare bandiera bianca.
Fin dalle prime rampe Bouhanni ha perso contatto, come era prevedibile, mentre a scandire il passo sono state la Bmc per Matthias Frank e il Team Belkin per Robert Gesink e Wilco Kelderman, che intorno a metà salita ha preso l’iniziativa in prima persona insieme a Joseph Dombrowski (Team Sky), senza però riuscire a fare la differenza. In contropiede ci hanno provato Adam Hansen (Lotto-Belisol), Joshua Edmondson (Team Sky) e un Marco Pinotti (Bmc), ancora protagonista in quello che è il penultimo giorno di corsa della sua carriera, e successivamente anche Jan Bakelants (RadioShack), ma la Movistar ha sempre annullato tutti i tentativi. Il primo ad acquisire un certo margine di vantaggio è stato David López GarcÃa, alla cui ruota si è portato ancora Bakelants mentre tra gli inseguitori Tony Martin (Omega-QuickStep), adattissimo a salite da rapporto come quella di Mentougou Miaofeng Mountain, ha prodotto diverse progressioni che hanno ridotto il gruppo dei migliori a una quindicina di atleti, con Bouet tra coloro che non hanno retto il ritmo, e fatto sì che la coppia di testa venisse ripresa a circa 3 km dal traguardo. Ci ha successivamente provato Rui Costa marcato stretto da Daniel Martin e dal resto dei big ma il neo campione del mondo ha dato il la all’azione decisiva promossa dal compagno Intxausti che – forse sottovalutato dagli avversari alla luce del rendimento non brillante avuto negli ultimi mesi a differenza che nella prima parte di stagione in cui aveva conquistato la tappa di Ivrea al Giro d’Italia chiudendo al 10° posto nella generale e indossando per un giorno la maglia rosa – è riuscito a prendere fino a 20” di margine con il solo López GarcÃa che ha tentato invano di riportarsi sotto. Nell’ultimo chilometro l’azione del basco è andata spegnendosi e Daniel Martin ha prodotto una sparata che gli ha quasi consentito di riportarsi sotto ma il corridore della Movistar ha conservato le residue energie che gli hanno consentito di rilanciare l’azione negli ultimi 50 metri e vincere con 3” sull’irlandese, 4” su López GarcÃa, 6” su Rui Costa, 11” su Bardet e Tony Martin e 13” su Bakelants, Gesink e un Basso discreto ma nulla più, mentre con un ritardo di 18” hanno chiuso Frank, un Betancur che ha ritrovato una buona condizione quando ormai la stagione si è conclusa, la sorpresa di giornata Garikoitz Bravo (Euskaltel) e Rogers. In classifica generale Intxausti guida con 10” su Daniel Martin, 13” su López GarcÃa, 18” su Rui Costa e 24” su Bardet e Tony Martin e non dovrà fare altro che controllare la situazione insieme alla Movistar nell’ultima tappa, 117 km interamente tracciati nella città di Pechino con partenza da Piazza Tien An Men, tristemente famosa per l’eccidio del 1989, e arrivo ormai tradizionale in Piazza Bird’s Nest, nei pressi dello stadio che ha ospitato le Olimpiadi del 2008, al termine di un circuito pianeggiante di 7,7 km da ripetere 12 volte.
Marco Salonna