MEZGEC FINALMENTE FA CENTRO, GENERALE A INTXAUSTI
Dopo una lunga serie di piazzamenti lo sloveno dell’Argos-Shimano conquista il suo primo successo stagionale battendo in rimonta in Piazza Bird’s Nest il grande favorito Nacer Bouhanni e Moreno Hofland mentre la classifica generale del Tour of Beijing va al basco della Movistar, a coronamento di una stagione da incorniciare per la formazione di Unzue e per il ciclismo spagnolo in generale, che domina le classifiche del World Tour.
Foto copertina: la volata pechinese di Luka Mezgec (www.biketo.com)
Così come era avvenuto nella prima edizione del 2011, e a differenza di un anno fa quando vi si concluse la frazione d’apertura vinta da Elia Viviani, è stata Piazza Bird’s Nest a ospitare l’ultimo atto del Giro di Pechino nonchè del circuito World Tour, al termine di una tappa di 117 km disputata all’interno della capitale cinese con partenza da Piazza Tien An Men e un circuito pianeggiante di 7,7 km da ripetere 12 volte. Dopo un avvio tranquillo in diversi hanno tentato di scongiurare l’arrivo in volata a partire da due atleti che tanto hanno dato al ciclismo e al termine della corsa hanno appeso la bicicletta al chiodo come Marco Pinotti (Bmc) e Juan Antonio Flecha (Vacansoleil), andati in avanscoperta all’ingresso del circuito finale in compagnia di Christian Meier (Orica-GreenEdge), Oliver Kaisen (Lotto-Belisol) e Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) – ovvero colui che, insieme ad Adriano Malori, prenderà il posto proprio di Pinotti per quanto riguarda la leadership in casa azzurra nelle prove contro il tempo, rimasti al comando fino ai -6 dal traguardo. Una volta avvenuto il ricongiungimento l’Omega-QuickStep ha tentato il colpo a sorpresa per aggiudicarsi la classifica generale del Tour of Beijing con Tony Martin, vincitore delle prime due edizioni e distanziato di 24” dalla maglia gialla Beñat Intxausti (Movistar), che si è portato al comando e i compagni di squadra che si trovavano alla sua ruota si sono fatti da parte per consentirgli di prendere un leggero margine, ma l’azione del tedesco è stata prontamente rintuzzata dalle squadre dei velocisti. Allo sprint il favorito era Nacer Bouhanni (Fdj), già vincitore delle tappe di Yanqing e Qiandiajian, ma questa volta il francese non ha avuto l’esplosività delle giornate precedenti ed è stato saltato da Luka Mezgec (Argos-Shimano) che, dopo innumerevoli piazzamenti (tra cui tre terzi posti in altrettante tappe del Giro d’Italia), ha colto finalmente il primo successo stagionale, confermando di avere un ottimo feeling con la Cina dopo le cinque vittorie al Tour of Qinghai Lake ottenute nel 2012. Nettamente staccati dallo sloveno e da Bouhanni hanno concluso tutti gli altri con Moreno Hofland (Belkin) 3° davanti a Matti Breschel (Saxo-Tinkoff), Roberto Ferrari (Lampre-Merida), Alexey Tsatevich (Katusha) e Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep) mentre la classifica generale, che ricalca di fatto l’ordine d’arrivo della quarta tappa con l’arrivo in salita a Mentougou Miaofeng Mountain, è stata appannaggio di Intxausti con 10” su Daniel Martin (Garmin-Sharp), 13” su David López GarcÃa (Team Sky), 18” su Rui Alberto Faria da Costa (Movistar), 24” su Romain Bardet (Ag2r) e Tony Martin e 26” su Jan Bakelants (Lotto-Belisol), Robert Gesink (Belkin) e Ivan Basso (Cannondale), 9° e primo degli italiani. Il successo del corridore basco va a suggellare una stagione eccezionale per la Movistar, che nell’ultimo mese ha strappato la leadership al Team Sky andando a conquistare la classifica a squadre del World Tour davanti alla compagine britannica e alla Katusha, al termine di un 2013 che l’ha vista protagonista in particolare dal Tour de France in avanti con i piazzamenti sul podio di Nairo Quintana a Parigi e di Alejandro Valverde alla Vuelta e soprattutto con il successo di Rui Costa ai Mondiali di Firenze. Insieme alla formazione di Unzue tutta la Spagna l’ha fatta un po’ da padrona con Joaquim Rodrìguez (Katusha) che per il secondo anno consecutivo, grazie soprattutto ai podi della rassegna iridata, della Liegi-Bastogne-Liegi e del Tour de France e al successo al Giro di Lombardia, si è aggiudicato la graduatoria individuale del circuito maggiore davanti a Chris Froome, che ha pagato una seconda parte di stagione da comprimario dopo essere stato fenomenale fino alla Grande Boucle, ad un Valverde sempre ad altissimi livelli (anche se di rado davanti a tutti a dispetto del soprannome di Embatido), ad un Peter Sagan sempre più avviato verso il ruolo di dominatore delle corse di un giorno dei prossimi anni e a Vincenzo Nibali, unico vero fuoriclasse che può vantare un movimento azzurro che sarebbe eccessivo definire in crisi e che si mantiene di alto livello, come dimostra il secondo posto dell’Italia nella classifica per nazioni davanti all’emergente Colombia, sebbene il distacco dalla Spagna sia elevato, ma che non è più dominante come un anno fa e che nel 2014 avrà la sola Lampre-Merida all’interno del World-Tour, mentre la Cannondale correrà con licenza statunitense. Il prossimo appuntamento con il grande ciclismo è dunque quello con il Tour Down Under, la prima gara WT della prossima stagione, che si correrà a metà gennaio in Australia.
Marco Salonna