GERRANS VINCE IN MEMORIA DI TONDO

marzo 24, 2013 by Redazione  
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L’australiano Simon Gerrans (Orica-Greenedge) si aggiudica la sesta tappa della Volta Catalunya battendo in volata il belga Gianni Meersman (Omega-Quick Step) e il francese Samuel Dumoulin (Ag2r La Mondiale). Quarto Daniele Ratto (Cannondale). Daniel Martin si conferma sempre più leader della corsa spagnola ad una tappa dalla fine, con 17 secondi su Joaquim Rodriguez.

Foto copertina: Gerrans, una vittoria per Tondo (foto Pasados de Volta)

Non era una tappa complicatissima, ma il fatto che fosse dedicata alla memoria di Xavier Tondo, deceduto due anni fa, l’ha sopraelevata rispetto alle altre frazioni. E a vincere è stato un volpone come Simon Gerrans, che si rivede dopo due mesi in cui si era nascosto e aveva dovuto abbandonare la Parigi-Nizza per problemi fisici.
Questa sesta frazione, come anticipato, non era complicatissima; ma la presenza di un GPM di seconda categoria a 18 chilometri dall’arrivo poteva un po’ scombussolare la carte. Tuttavia la corsa la fanno i corridori e oggi si è arrivati in volata (anche se non a ranghi compatti).
Sin dalla partenza, la velocità è stata elevatissima, ma ad ogni tentativo di fuga che provava ad andarsene c’era chi,in gruppo, rispondeva immediatamente; così la situazione di scatti e controscatti e andata perdurandosi fino al GPM di 1a categoria e quando al traguardo mancavano 60 chilometri.
Il tentativo è evaso con forza, e composto da: Silin (Astana), Navarro (Cofidis), Sorensen (Saxo Bank-Tinkoff), Herrada (Movistar), Losada (Katusha), Astarloza (Euskaltel), Stortoni (Lampre-Merida) ed Edmonson (Sky).
I battistrada verranno comunque tenuti sotto controllo dal gruppo, complice la vicinanza al traguardo, cosicché riusciranno a guadagnare un vantaggio massimo di un minuto e mezzo. Tuttavia il gruppetto in testa è composto da gente che è capace di andare forte, e riprenderli non è affare semplice per il gruppo.
Sull’ultima salita non succede nulla, senonché i fuggitivi riescono a conservare ancora una trentina di secondi. In discesa è Thibault Pinot (FDJ) che tenta la sortita per muovere le acque in gruppo, ma nessuno lo segue ed il francese viene ripreso dopo poco.
Purtroppo per i fuggitivi ci sono troppe squadre che hanno interesse ad arrivare in volata, e così il gruppetto in testa viene ripreso a 4 chilometri dal traguardo.
Si arriva all’ultima chilometro con la BMC che comanda le operazioni preliminari allo sprint (per Danilo Wyss), ma la squadra svizzera arriva davanti troppo presto ed è costretta a farsi da parte. Non si fa da parte invece la Cannondale che sul rettilineo finale (in leggera salita) cerca di lanciare Daniele Ratto, ma il corridore piemontese, dopo un’ottima progressione, viene saltato prima da Meersman e poi da Gerrans, il quale salta a sua volta anche il belga e va a vincere. L’australiano dell’Orica-Greenedge precede: Meersman, Dumoulin, Ratto (partito troppo presto), Wyss, Moreno, Rodriguez, Fugslang e Uran.
Rimane invariata la classifica generale, che vede sempre al comando Daniel Martin che, grazie ad un traguardo volante conquistato ad inizio tappa, porta il suo vantaggio su Rodriguez a 17 secondi.

Paolo Terzi.

BIS MALORI, TRIS LAMPRE-MERIDA

marzo 24, 2013 by Redazione  
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Il 25enne di Traversetolo, che sullo stesso percorso si era già imposto nel 2011, si aggiudica secondo pronostico la cronometro di Crevalcore con 14” sul campione mondiale under 23 di specialità Anton Vorobev e 16” su un redivivo Moreno Moser e il suo è il terzo successo consecutivo della formazione blu-fucsia dopo quelli di Diego Ulissi e Damiano Cunego, che guidano la classifica generale con il toscano 6° nella crono che allunga sugli avversari diretti e il veronese che sale al secondo posto superando Miguel Rubiano Chavez alla vigilia della frazione di Fiorano Modenese che chiuderà la Settimana Coppi e Bartali.

Foto copertina: Malori in azione nel circuito di Traversetolo (foto De Socio)

Per il terzo anno consecutivo la Settimana Internazionale Coppi e Bartali ha fatto tappa a Crevalcore per una cronometro individuale di 14,3 km lungo un percorso interamente pianeggiante e caratterizzato da lunghi rettilinei ideale per gli specialisti a partire da Adriano Malori (Lampre-Merida), grande favorito della vigilia alla luce dei precedenti che lo avevano visto imporsi nel 2011 e chiudere secondo alle spalle di Jan Barta nel 2012 e soprattutto alla luce di quanto fatto nella crono di San Benedetto del Tronto della Tirreno-Adriatico in cui è stato battuto solo dal campione mondiale di specialità Tony Martin e il 25enne di Traversetolo, che pure nei giorni scorsi aveva lavorato duramente in testa al gruppo per i capitani Diego Ulissi e Damiano Cunego, non ha tradito le attese volando a 52,8 km/h di media e chiudendo con un tempo di 16′14”, vale a dire ben 23” in meno rispetto a quanto fatto due anni fa. I soli Anton Vorobev, campione mondiale under 23 a cronometro in carica e già determinante per il successo della sua Katusha nella cronosquadre di apertura a Gatteo Mare, e Moreno Moser (Cannondale) sono riusciti a limitare il loro distacco rispettivamente a 14 e 16” con il trentino che si riscatta parzialmente dopo essere stato molto al di sotto delle attese nelle frazioni più impegnative e il russo leader di un movimento che, almeno per quanto visto a Crevalcore, appare in grande salute per quanto riguarda le prove contro il tempo con ben 8 suoi connazionali che hanno chiuso la prova nei primi 20, a partire da Artem Ovechkin (RusVelo) 5° a 31” da Malori, Kirill Sveshnikov (Lokosphinx) 8° a 42” e Boris Shpilevsky (Lokosphinx), Mikhail Ignatiev e Sergey Chernetskiy (Katusha) che hanno chiuso dal 10° a 12° posto tutti con un distacco di 45”: ai piedi del podio ha chiuso con un ritardo di 30” la sorpresa di giornata Jaco Venter (MTN Qhubeka), 26enne sudafricano che non vantava alcun risultato di spicco in carriera, 7° a 41” uno Jan Barta (NetApp-Endura) non nella stessa condizione di un anno fa in cui oltre che nella crono si era imposto nella classifica generale della Coppi e Bartali e 9° a 43” un Fredrik Kessiakoff (Astana) che predilige percorsi più impegnativi ma che nel complesso ha deluso in questo inizio di 2013, mentre 6° a 39” ha chiuso la maglia rossa Diego Ulissi, che pur non potendo essere considerato uno specialista ha confermato ancora una volta di avere una discreta predisposizione nelle prove contro il tempo, già evidenziata ad esempio nella cronoscalata del Col d’Eze alla recente Parigi-Nizza chiusa al 7° posto ma anche nelle due precedenti edizioni della Settimana Coppi e Bartali in cui nella crono di Crevalcore aveva sempre chiuso nella top ten, e ha incrementato il suo già cospicuo vantaggio nella generale generale.
Il 23enne di Cecina guida ora infatti con 1′35” su Damiano Cunego, che ha chiuso la crono con un ritardo di 1′07” da Malori facendo meglio di 22” rispetto al rivale diretto Miguel Rubiano Chavez e superandolo in classifica, dove il colombiano è ora 3° a 1′48” e deve guardarsi dal ritorno di Ivan Basso (Cannondale), che ha disputato una discreta prova chiusa al 21° posto a 56” ed è salito al 4° posto a 1′59” seguito dal campione austriaco di specialità Riccardo Zoidl (Gourmetfein Spimplon) 5° a 2′09” grazie a una crono sulla falsariga di quella del varesino, mentre hanno perso terreno Leopold König (NetApp-Endura) e Davide Rebellin (CCC Polsat) che sono ora rispettivamente 6° a 2′14” e 8° a 2′41” da Ulissi, con il 41enne veneto che è stato scavalcato anche da Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani-CSF) ora 7° a 2′36”. Le posizioni sembrano dunque ormai abbastanza delineate prima di una frazione conclusiva di 141,1 km da Monticelli a Fiorano Modenese che potrà comunque riservare sorprese con un circuito finale di 7 km da ripetere 4 volte caratterizzato dalla salita di Montecchio, 2,5 km al 6% con l’ultimo scollinamento ai -4 dal traguardo, e che sarà reso più impegnativo dal maltempo annunciato lungo il percorso.

Marco Salonna

23-03-2013

marzo 24, 2013 by Redazione  
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VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

L’australiano Simon Gerrans (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella sesta tappa, Almacelles – Valls, percorrendo 178,7 Km in 3h55′46″ alla media di 45,477 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Meersman e il francese Dumoulin. Miglior italiano Daniele Ratto (Cannondale Pro Cycling Team), 4°. L’irlandese Daniel Martin (Garmin – Sharp) è ancora leader della classifica, con 17″ sullo spagnolo Rodríguez Oliver e 45″ sul colombiano Quintana Rojas. Miglior italiano Michele Scarponi (Lampre – Merida), 5° a 55″.

CRITERIUM INTERNATIONAL
Due tappe disputate nella prima giornata di gara.
Il mattino, l’olandese Theo Bos (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Porto-Vecchio, percorrendo 89 Km in 2h02′43″ alla media di 43,515 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bouhanni e l’australiano Cantwell. Miglior italiano Manuele Boaro (Team Saxo – Tinkoff), 26°. Bos è il primo leader della classifica, con 2″ su Bouhanni e 3″ sul giapponese Arashiro. Miglior italiano Boaro, 29° a 6″.
Il pomeriggio, l’australiano Richie Porte (Sky ProCycling) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Porto-Vecchio, percorrendo 7 Km in 9′10″ alla media di 45,818 Km/h. Ha preceduto di 1″ Boaro e lo statunitense Van Garderen. Porte è il nuovo leader della classifica, con 1″ su Boaro e Van Garderen.

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI

L’italiano Adriano Malori (Lampre – Merida) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Crevalcore, percorrendo 14,7 Km in 16′14″ alla media di 54,332 Km/h. Ha preceduto di 14″ il russo Vorobev e di 16″ l’italiano Moreno Moser (Cannondale Pro Cycling Team). L’italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida) è ancora leader della classifica, con 1′35″ sull’italiano Damiano Cunego (Lampre – Merida) e 1′48″ sul colombiano Rubiano Chávez.

TOUR DE TAIWAN

Il francese Benjamin Giraud (La Pomme Marseille) si è imposto nella sesta tappa, New Taipei City – Linshanbi, percorrendo 112,3 Km in 2h37′51″ alla media di 42,686 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Janorschke e il malaysiano Othman. L’australiano Bernard Sulzberger (Drapac Cycling) è ancora leader della classifica, con 27″ sull’etiope Grmay e 28″ sul sudafricano Meintjes.

TOUR DE NORMANDIE

Il tedesco Rick Zabel (Rabobank Development Team) si è imposto nella quinta tappa, Gouville-sur-Mer – Bagnoles-de-l’Orne, percorrendo 180 Km in 4h02′09″ alla media di 44,600 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Hurel e l’italiano Marco Benfatto (Continental Team Astana). L’elvetico Silvan Dillier (BMC Development Team) è ancora leader della classifica, con 7″ sul francese Blain e 9″ sull’olandese Van Baarle. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 17° a 1′26″.

VOLTA AO ALENTEJO – CREDITO AGRICOLA COSTA AZUL (Portogallo)

Lo statunitense Thomas Zirbel (Optum presented by Kelly Benefit Strategies) si è imposto nella quarta tappa, Ourique – Odemira, percorrendo 153,3 Km in 3h39′11″ alla media di 41,965 Km/h. Ha preceduto di 9″ il connazionale Zwizanski e di 14″ il portoghese Nunes. Il belga Jasper Stuyven (Bontrager Cycling Team) è ancora leader della classifica, con 18″ sullo statunitense Haga e 23″ sullo spagnolo Marque Porto.

TOUR DE BLIDA (Algeria)

L’algerino Hichem Chaabane (Velo Club Sovac) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Chebli – Chréa, percorrendo 99 Km in 2h46′13″ alla media di 35,736 Km/h. Ha preceduto di 6″ il turco Mustafa Sayar (Torku Sekerspor) e di 31″ lo spagnolo De La Parte. Unico italiano in gara Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 42° a 18′02″. In classifica si impone Chaabane con 6″ su Sayar e 31″ su De La Parte. Furlan 38° a 33′37″.

KOSICE – MISKOLC

Lo slovacco Michael Kolář (Dukla Trencin Trek) si è imposto nella corsa ungherese, Kosice – Miskolc , percorrendo 121 Km in 2h34′16″ alla media di 47,061 Km/h. Ha preceduto allo sprint il moldavo Cioban e l’ucraino Popkov.

DOPO NIZZA, PORTE DI NUOVO IN GIALLO

marzo 23, 2013 by Redazione  
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L’australiano, fresco vincitore della Parigi – Nizza, conquista la cronometro di Porto Vecchio, davanti ad un grande Manuele Boaro, e prende la testa del Criterium International. Terzo e quarto posto per Van Garderen e Froome. In mattinata, la prima semitappa era andata a Theo Bos, vincitore allo sprint su Bouhanni e Cantwell. Domani arrivo in quota al Col de l’Ospedale.

Foto copertina: Richie Porte, vincitore di giornata (foto www.teamsky.com)

Sarà Richie Porte a presentarsi in giallo al Col de l’Ospedale, per la regina delle due tappe in programma nell’ottantaduesimo Criterium International. Reduce dal trionfo della Parigi – Nizza, con vittorie sulla Montagne de Lure e sul Col d’Eze, il tanzaniano pare aver mantenuto lo smalto di due settimane fa, se i 7 km contro il tempo con partenza ed arrivo a Porto Vecchio, teatro in mattinata di una prima semitappa per velocisti, vogliono dire qualcosa. Poco hanno potuto altri contendenti al successo finale quali Tejay Van Garderen e Chris Froome, costretti ad inchinarsi anche alla graditissima sorpresa di giornata, Manuele Boaro, secondo all’arrivo e pienamente ripresosi dopo il ritiro sotto la neve della Milano – Sanremo.
Prima di giungere alla mini-cronometro pomeridiana, primo appuntamento significativo di una gara che fa da antipasto al Grand Départ del Tour de France, doveri di cronaca impongono di spendere qualche parola sulla prima semitappa, risoltasi in un prevedibile sprint di gruppo. Vani gli sforzi di Romain Hardy, Jérémy Roy, Yukiya Arashiro, Antoine Lavieu e Arnaud Gérard, evasi dal gruppo dopo una decina di chilometri, e capaci di resistere al ritorno del plotone ben più di quanto il vantaggio massimo di 3’10’’ autorizzasse a prevedere. Soltanto a 3 km dal traguardo, quando la FDJ aveva rimpiazzato in testa una Sky affaticata, i velocisti hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.
Con una start list ricca di talento, ma non concentrato nel novero degli sprinter, a prevalere è stato Theo Bos, già al quarto sigillo stagionale, dopo quello alla Vuelta ao Algarve e i due al Tour de Langkawi. Piegata la resistenza del campione francese Bouhanni e di Jonathan Cantwell, rispettivamente secondo e terzo in una volata senza storia.
Poche ore più tardi, l’olandese ha dovuto subito cedere il passo, con Chris Froome, indiziato numero uno per il successo finale, specie dopo la rinuncia per influenza di Contador, che ha posto la prima autorevole candidatura alla vittoria di tappa, abbassando di 5’’ il tempo con cui Péraud comandava fino a quel momento. È stato Van Garderen, una ventina di minuti più tardi, a cacciare il britannico dall’angolo del leader, salvo poi subire lo stesso trattamento per mano di Porte. Start list alla mano, la maglia gialla pareva allora saldamente sulle spalle del 28enne di Launceston; appena un minuto più tardi, invece, a far tremare l’alfiere Sky ha provveduto Manuele Boaro, capace di sopravanzare Froome e Van Garderen e di fermarsi ad un solo secondo dalla prima vittoria in carriera tra i professionisti.
Con il Col de l’Ospedale all’orizzonte, è probabile che i distacchi partoriti dalla cronometro odierna finiscano per pesare fino ad un certo punto sulla classifica finale. Oltre ai corridori già citati, rimangono pienamente in corsa più o meno tutti i favoriti della vigilia, fra i quali si segnala un brillante Andrew Talansky, 5° a 7’’. I soli ad essersi chiamati fuori dalla battaglia, più per la scarsa vena dimostrata che per i 44 e 45 secondi rispettivamente accusati, potrebbero essere Andy Schleck, che d’altra parte difficilmente degna del suo impegno corse che non si chiamino Tour de France e Liegi – Bastogne – Liegi, e, più sorprendentemente, Cadel Evans, campione uscente, giunto appena 74° su 121 partenti. Le asperità in programma domani sarebbero forse sufficienti a recuperare un simile divario, ma il confronto con l’Evans 2012, che proprio nella cronometro conquistò la maglia gialla difesa con successo nell’ultima frazione, non promette un riscatto imminente.

Matteo Novarini

DALLA MISCHIA SPUNTA UN PARISIEN

marzo 23, 2013 by Redazione  
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Il canadese François Parisien (Argos-Shimano) risolve in maniera vittoriosa la volata di gruppo che ha determinato la quinta tappa della Volta Catalunya. Il corridore della Argos-Shimano ha preceduto sul traguardo di Lleida due corridori francesi: Samuel Dumoulin (Ag2r La Mondiale) e Stephane Poulhies (Cofidis). Nulla cambia in classifica generale, se non che Martin, grazie ad un “buco”, è riuscito a guadagnare altri 4 secondi su Rodriguez, portando il suo vantaggio a 14 secondi.

Foto copertina: lo sprint che ha deciso la 5a tappa visto da vicino (foto Pasados de Volta)

Oggi possiamo chiamarla la tappa delle “coincidenze”: uno che di cognome fa “Parisien” (che, tradotto dal francese, significa “parigino”) e che proviene dal Canada, ha battuto in volata due corridori francesi…Anche se ora sarebbe meglio tornare alla corsa.
Tappa odierna risultata molto facile, anche se, bisogna dire, che dopo la due giorni sulle montagne, ce n’era bisogno. Dal punto di vista del percorso, la frazione misurava 150 chilometri, comprendente un solo GPM di seconda categoria posto a circa 70 chilometri dall’arrivo.
Dalla partenza, data alle 13, si devono aspettare ben 50 chilometri prima che parta il tentativo di fuga giornaliero, composto da due corridori: Tristan Valentin (Cofidis) e Olivier Kaisen (Lotto-Belisol). Il duo franco-belga riuscirà a guadagnare un vantaggio massimo di oltre tre minuti, ma per loro le speranze di arrivare al traguardo sono tendenti allo zero, e dopo tanta fatica, saranno ripresi a 15 chilometri dall’arrivo.
Tuttavia, prima del ricongiungimento, a circa 18 chilometri dalla conclusione era posto un traguardo volante che dispensava qualche secondo di abbuono, e se i primi due posti se li spartiscono i due fuggitivi, al terzo posto transita intelligentemente Daniel Martin, che guadagna un secondino su “Purito”.
Negli ultimi dieci chilometri sono le squadre dei velocisti che tirano il gruppo, e fra di esse troviamo squadre quali Cannondale, Vacansoleil, Cofidis, Argos, Ag2r e BMC, che stoppano anche gli ultimi tentativi da “finisseur”.
Nella volata finale è la Argos che conquista le primi posizioni, nonostante la confusione, nella persona di Damuseu che tira la volata a François Parisien. Il canadese deve però mettere nel mirino Dumoulin e Poulhies, che, nel frattempo, avevano tentato di anticipare tutti. Parisien, purtroppo per loro, ha davvero un gran condizione, e riesce, prima a saltarli e poi ad alzare la braccia al cielo, vincendo la tappa. Seguono: Dumoulin, Poulhies, Ratto, Wyss, Fenn, Meersman, Lammertink, Daniel Martin e Damuseau.
In classifica comanda ancora Martin, ma. grazie all’abbuono e ad un “buco” sul traguardo, il vantaggio è cresciuto di 4 secondi, portandosi a 14 secondi.
Domani prevista una tappa interessante con un GPM di 1a categoria a 60 chilometri dall’arrivo e un altro di seconda categoria a 18, e dopo la mini-beffa c’è un Joaquim Rodriguez che già sta scalpitando.

Paolo Terzi

CUNEGO-ULISSI, COPPIA VINCENTE

marzo 23, 2013 by Redazione  
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Si invertono i ruoli rispetto a Sogliano al Rubicone ma è sempre il duo della Lampre-Merida a dominare con il toscano, che conserva la maglia rossa di leader, che si mette a disposizione del veronese che nello sprint ristretto di Piani di Mocogno ha la meglio su un ritrovato Mauro Santambrogio e sullo sloveno Matej Mugerli e riduce a 1′07” il distacco nella generale dal compagno di sqaudra con Miguel Rubiano sempre 2° a 58”

Foto copertina: il sigillo di Cunego sulla tappa più impegnativa della Settimana Coppi e Bartali (foto Giuseppe De Socio)

Dopo la tappa di Sogliano al Rubicone, che ha dato un’impronta forse decisiva alla classifica generale con Diego Ulissi (Lampre-Merida) che ha trionfato per distacco conquistando saldamente la leadership, la Settimana Coppi e Bartali è proseguita con un’altra frazione molto impegnativa, 157 km da Zola Predosa a Piana Mocogno con l’abbordabile ascesa di Serramazzoni nella fase centrale, quella più ostica di Passo Cento Croci, da non confondere con quello omonimo affrontato più volte al Giro d’Italia che segna il confine tra le province di Parma e La Spezia, a 20 km dal traguardo e infine gli ultimi 7,3 km di salita con pendenza media intorno al 7% con punte fino al 12 nel tratto centrale prima di spianare nell’ultimo km. La fuga che ha caratterizzato la tappa è nata al km 45 ad opera di Jaroslaw Marycz (CCC POlsat), Leonardo Duque (Colombia), Klemen Stimulak (Adria Mobil), Chris Jones e Keil Reijnen (UnitedHealthCare), Manuel Amaro e Filippo Savini (Ceramica Flaminia), August Jensen (Team Oster Hus Ridley), del vincitore della tappa di Gatteo Fabio Felline (Androni) e soprattutto di Stefano Pirazzi (Bardiani-Csf), che è stato il primo a dare il via a quest’azione e, fedele alla sua indole di attaccante, si è involato in solitudine sulla salita di Serramazzoni arrivando ad acquisire fino a 2′05” sul gruppetto inseguitore, dal quale hanno perso contatto Marycz e Amaro, e 5′ sul gruppo guidato dalla Lampre-Merida di Ulissi e di Damiano Cunego: come spesso succede quella del ciociaro si è però inevitabilmente rivelata un’azione scriteriata e sul Passo Cento Croci ha ceduto di schianto venendo raggiunto e superato da Stimulak e Felline, che in prossimità della vetta ha allungato a sua volta transitando con 22” sullo sloveno, 36” su Euser e 1′20” sul gruppo, comprendente una quarantina di corridori tra cui tutti gli uomini di classifica, che nel frattempo aveva riassorbito il resto degli ex fuggitivi.
Il giovane piemontese ha sua volta ha chiesto troppo alle proprie gambe e sulle prime rampe dell’ascesa finale è stato ripreso e staccato da Euser, che in precedenza aveva fatto lo stesso con Stimulak: lo statunitense ha resistito fino a 3 km dal traguardo prima di arrendersi al ritorno del gruppo, ridotto ormai a una ventina di atleti, in cui Ulissi e Cunego sono rimasti privi di compagni di squadra ma hanno risposto prontamente alle accelerazioni, a dire il vero piuttosto telefonate, di Leopold König (NetApp-Endura), di un ritrovato Mauro Santambrogio (Vini Fantini) che a Sogliano al Rubicone aveva accusato un forte ritardo a causa di uno stato febbrile, del secondo della generale Miguel Rubiano Chaves (Androni) e di un Ivan Basso (Cannondale) che prosegue le sue prove generali verso il Giro d’Italia e hanno anche accennato a loro volta ad andarsene in coppia ma senza risultato. Nel finale Ulissi si è messo a completa disposizione di Cunego, ricambiando di fatto il favore che il compagno di squadra gli aveva fatto nella tappa precedente, e il veronese non ha tradito le aspettative lanciando lo sprint in testa e conquistando il primo successo stagionale davanti a Santambrogio, che negli ultimi metri lo ha quasi affiancato senza però riuscire a superarlo, con il sorprendente Matej Mugerli (Adria Mobil) 3° davanti a Davide Rebellin (CCC Polsat), König, Rubiano, Riccardo Zoidl (Gourmetfein Simplon), un ancora competitivo Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani-CSF), Basso, Robinson Chalapud (Colombia) e Ulissi che ha chiuso il gruppetto dei migliori. La classifica generale vede Cunego guadagnare 10” di abbuono e portarsi a 1′07” dal 23enne di Cecina mentre per il resto le prime posizioni rimangono invariate con Rubiano 2° a 58”, Rebellin 4° a 1′40”, König e Basso 5° e 6° a 1′42” e Bongiorno 7° a 1′46”: il dominio della Lampre-Merida in questa Settimana Coppi e Bartali potrebbe proseguire nella quinta tappa, una cronometro individuale di 14,3 km con partenza e arrivo a Crevalcore in cui Adriano Malori, che sullo stesso percorso si è imposto nel 2011, sarà l’uomo da battere con Jan Barta (NetApp-Endura), vittorioso un anno fa nella prova contro il tempo e nella classifica generale, Fredrik Kessiakoff (Astana) e lo stesso Ulissi pronti ad insidiarlo.

Marco Salonna

22-03-2013

marzo 23, 2013 by Redazione  
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E3 PRIJS VLAANDEREN – HARELBEKE

L’elvetico Fabian Cancellara (RadioShack – Leopard) si è imposto nella corsa belga, circuito di Harelbeke, percorrendo 211 Km in 5h08′28″ alla media di 41,042 Km/h. Ha preceduto di 1′04″ lo slovacco Sagan e l’italiano Daniel Oss (BMC Racing Team)

VOLTA CICLISTA A CATALUNYA

Il canadese François Parisien (Team Argos – Shimano) si è imposto nella quinta tappa, Rialp – Lleida, percorrendo 156,5 Km in 3h32′02″ alla media di 44,285 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Dumoulin e Poulhiès. Miglior italiano Daniele Ratto (Cannondale Pro Cycling Team), 4°. L’irlandese Daniel Martin (Garmin – Sharp) è ancora leader della classifica, con 14″ sullo spagnolo Rodríguez Oliver e 42″ sul colombiano Quintana Rojas. Miglior italiano Michele Scarponi (Lampre – Merida), 5° a 47″.

SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI

L’italiano Damiano Cunego (Lampre – Merida) si è imposto nella terza tappa, Zola Predosa – Piane di Mocogno, percorrendo 157 Km in 4h10′18″ alla media di 37,635 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Mauro Santambrogio (Vini Fantini – Selle Italia) e lo sloveno Mugerli. L’italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida) è ancora leader della classifica, con 58″ sul colombiano Rubiano Chávez e 1′07″ su Cunego.

TOUR DE TAIWAN

L’etiope Tsgabu Gebremaryam Grmay (MTN Qhubeka) si è imposto nella quinta tappa, Taoyuan – Kanpanzan, percorrendo 126,3 Km in 2h59′35″ alla media di 42,197 Km/h. Ha preceduto di 10″ il malaysiano Mat Senan e il giapponese Yoshida. L’australiano Bernard Sulzberger (Drapac Cycling) è ancora leader della classifica, con 27″ su Grmay e 28″ sul russo Pozdnyakov.

TOUR DE NORMANDIE

Il francese Anthony Charteau (Team Europcar) si è imposto nella quarta tappa, Domfront – Villers-Bocage, percorrendo 155 Km in 3h38′35″ alla media di 42,546 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’olandese Van Baarle e di 23″ il francese Renault. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 22° a 43″. L’elvetico Silvan Dillier (BMC Development Team) è il nuovo leader della classifica, con 7″ sul francese Blain e 10″ su Van Baarle. Miglior italiano Alafaci, 20° a 1′20″.

VOLTA AO ALENTEJO – CREDITO AGRICOLA COSTA AZUL (Portogallo)

Lo statunitense Ken Hanson (Optum presented by Kelly Benefit Strategies) si è imposto nella terza tappa, Vidigueira – Mértola, percorrendo 179,9 Km in 4h15′23″ alla media di 42,266 Km/h. Ha preceduto allo sprint i portoghesi Sousa Cardoso e Matos Sancho. Il belga Jasper Stuyven (Bontrager Cycling Team) è ancora leader della classifica, con 14″ sullo statunitense Haga e 19″ sullo spagnolo Marque Porto.

TOUR DE BLIDA (Algeria)

Il lettone Toms Skujinš (Rietumu – Delfin) si è imposto nella seconda tappa, Grand Bleu – Blida, percorrendo 114 Km in 2h54′41″ alla media di 40,924 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Aadel e di 19″ l’algerino Hamza. Unico italiano in gara Angelo Furlan (Christina Watches – Onfone), 44° a 1′24″. Il turco Mustafa Sayar (Torku Sekerspor) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo dello spagnolo De La Parte e dell’algerino Chaabane. Furlan 34° a 15′35″.

IL RITORNO DI CANCELLARA

marzo 22, 2013 by Redazione  
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Un’azione da manuale di Cancellara, una tattica suicida della Omega-Pharma e un ottima Cannondale, del suo capitano Sagan e Oss. Si può così riassumere questa spettacolare classica di Harelbeke ricca di protagonisti e di colpi di scena!

Foto copertina: Cancellara in azione sul vecchio Kwaremont (foto AFP)

Gara spettacolare quella che prende vita lungo i paves di Harelbeke, impreziosita da un’azione da manuale di Cancellara.
150km per prendere confidenza sulle tortuose stradine del Belgio con Teruel, Tleubayer, Van Dijk, Barbè, Lund e Mol in avanscoperta, poco lo spazio però lasciato dal gruppo che li riprende quando al traguardo mancano ben 60km e non lascia spazio nemmeno a Ladagnous che prova il contrattacco, situazione che fa da preambolo della Omega-Pharma e dal suo capitano Boonen che spezza il gruppo lungo il Taaienberg e infiammano la corsa.
Il belga si porta dietro dapprima il solo Roelandts, quindi si uniscono Cancellara, Boasson-Hagen, Oss, Haymann e Stybar e più tardi rientrano anche Boom, Langeveld, Jerome e Vandenbergh.
Incredibilmente l’accordo non si trova nonostante i due uomini Omega e uno Sky in aiuto ai rispettivi capitani, addirittura Chavanel prova lo scatto in gruppo che, dopo un piccolo imprevisto per Sagan, viene trainato a tutta dagli uomini della Cannondale i quali, complice il rallentamento dei primi, compiono un vero miracolo facendo rientrare il loro capitano sul Kalpenberg prima che il vento faccia esplodere definitivamente il gruppo.
Grandissima difficoltà per Gilbert, Terpstra, Devolder, Haussler, Hushovd, rallentati chi da problemi meccanici, chi da una condizione approssimativa.
A questo punto a giocarsi la vittoria restano una decina di corridori: i succitati fuggitivi ai quali si aggiungono Amador e Flecha che sfiorano il gruppo e rimbalzano a causa di una decisa accelerazione di Cancellara che sfila di ruota tutti i compagni di fuga. Ultimo a mollare Sagan, primo Boonen che incredibilmente si pianta e finisce addirittura nel terzo gruppetto.
In breve la situazione si definisce con l’elvetico che guadagna più di 1’ sugli inseguitori Sagan, Thomas, Langeveld, Oss e Chavanel, più indietro tutti gli altri con l’ultimo atto di una tattica suicida della Omega-Pharma che dopo aver permesso a Chavanel di attaccare con Boonen in fuga ferma due compagni di Chavanel per aiutare il campione del Belgio in crisi nera…dicendo letteralmente addio alla vittoria, sempre che ci fosse ancora qualche possibilità.
E’ così che Cancellara si invola verso il traguardo nonostante il vento forte che spira ora da destra, ora contrario, e nonostante cinque avversari al suo inseguimento ai quali non resta che giocarsi il secondo posto conquistato da Sagan che in volata recupera i venti metri di svantaggio su Oss che aveva provato l’azione nell’ultimo chilometro, medaglia di legno per Thomas bandiera bianca per Langeveld e Chavanel mentre Boonen si riprende e vince la volata del gruppo.

Andrea Mastrangelo

ULISSI FA IL VUOTO, OK CUNEGO E BASSO

marzo 22, 2013 by Redazione  
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Il 23enne di Cecina ipoteca il successo finale nella settimana Coppi e Bartali staccando tutti sull’ultimo passaggio a Villa di Monte Tiffi e tagliando in solitudine il traguardo di Sogliano al Rubicone con 34” su Miguel Rubiano Chavez e 1′11” sul compagno di squadra veronese, che al pari del varesino della Cannondale 10° al traguardo si dimostra in netta crescita in vista dei prossimi appuntamenti. Brillante prova del campione italiano under 23 Francesco Bongiorno 7° dietro a Radoslav Rogina, Riccardo Zoidl e Davide Rebellin, crollano Moreno Moser, Mauro Santambrogio e l’ex leader della generale Maxim Belkov

Foto copertina: Ulissi si impone a Sogliano sul Rubicone (foto Bettini)

La seconda tappa della Settimana Coppi e Bartali, 162,3 km da Gatteo a Sogliano al Rubicone, si presentava come una delle più dure con un circuito di 22,1 km da ripetere per 5 volte caratterizzato dall’ascesa di Villa di Monte Tiffi, 4 km al 7% con punte del 16 nel tratto finale e l’ultimo scollinamento posto a 9 km dal traguardo, e da un finale a sua volta impegnativo con una rampa al 17% dai -300 ai -150 dalla linea bianca prima del tratto conclusivo al 6%. Nelle fasi iniziali sono stati molto attivi tra gli altri il leader della classifica degli scalatori Alessandro Mazzi (Utensilnord) e un Miguel Rubiano Chavez (Androni) che sarà nel vivo della corsa anche nel finale ma solo al km 34 è nata la fuga di giornata ad opera di Jake Keough (UnitedHealthCare), Peter Kuzstor (Utensilnord), Manuel Amaro (Ceramica Flaminia), Lukas Postlberger (Gourmetfein Simplon) e Dominique Cornu (Topsport Vlaanderen), promessa non mantenuta del ciclismo belga dopo che aveva fatto grandi cose nella categoria Under 23, sui quali si è successivamente portato Cesare Benedetti (NetApp-Endura), già protagonista un anno fa quando per un giorno aveva indossato la maglia rossa di leader. Il ruolo del trentino in quest’azione era però quello di testa di ponte per lo scalatore Leopold König e infatti sono stati proprio gli uomini della NetApp-Endura, compreso il vincitore della passata edizione Jan Barta, a imprimere una forte andatura fin dal primo passaggio a Villa di Monte Tiffi, andando a riprendere i sei fuggitivi e mettendo in difficoltà tra gli altri Fredrik Kessiakoff (Astana), DamianO Caruso (Cannondale) e, piuttosto sorprendentemente dopo le sue grandi prestazioni alla Tirreno-Adriatico, Mauro Santambrogio (Vini Fantini), mentre nei giri successivi è stato Ivan Basso (Cannondale), a portarsi al comando per diversi km sia per lavorare per Moreno Moser, sia soprattutto per fare prove generali in vista di un Giro d’Italia che dovrebbe vederlo protagonista: le trenate del varesino hanno prodotto ulteriore selezione con il leader della generale Maxim Belkov (Katusha) e il vincitore della semitappa inaugurale di Gatteo Fabio Felline (Androni) tra coloro che hanno ceduto finchè davanti non sono rimasti i soli Daniele Pietropolli, Damiano Cunego e Diego Ulissi (Lampre-Merida), Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani-CSF), Matteo Rabottini e Fabio Taborre (Vini Fantini), Franco Pellizotti, Emanuele Sella e Rubiano (Androni), Davide Rebellin (CCC Polsat), Philip Deignan (UnitedHealtCare), Sergio Pardilla (Mtn-Qhubeka), Radoslav Rogina (Adria Mobil), Matija Kvasina e Riccardo Zoidl (Gourmetfein Simplon), König e appunto Basso e Moser; nel corso del quarto giro Rabottini ha tentato l’avventura solitaria che però si è interrotta bruscamente in discesa quando è rimasto vittima di una caduta senza gravi conseguenze ma che ha fatto sì che venisse ripreso e staccato dagli inseguitori.
Un velleitario tentativo di Moser, Cunego, Pietropolli, Taborre e Deignan all’inizio dell’ultima tornata non ha avuto esito mentre ben più deciso è stato un nuovo attacco dell’irlandese che ha acquisito una quindicina di secondi sulle prime rampe di Villa di Monte Tiffi ma è stato comunque tenuto nel mirino dal gruppetto in cui Pietropolli, apparso molto cresciuto in salita in questo avvio di stagione, e un inesauribile Basso hanno impresso un ritmo che ha fatto male a Pellizotti, Sella, Kvasina e, molto stranamente alla luce del gran lavoro del compagno di squadra, anche a Moser che hanno perso le ruote dei migliori. A metà salita Cunego è entrato in prima persona andando a riprendere e staccare Deignan ma gli inseguitori approfittando di un tratto più pedalabile si sono riportati sotto e a questo punto il veronese si è messo a completa disposizione di Ulissi che, dopo due tentativi piuttosto telefonati di Taborre, ha prodotto l’azione vincente sul tratto più duro: il solo Rubiano ha tentato di resistere ma nel giro di poche decine di metri ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte al 23enne di Cecina, che ha continuato ad aumentare il proprio vantaggio fino al traguardo che ha tagliato con 34” sul colombiano, 1′11” su un Cunego apparso comunque in netta crescita di condizione in vista delle classiche delle Ardenne e sul pluricampione croato Rogina, 1′15” sulla rivelazione Zoidl, atleta che come miglior risultato in carriera vantava il 14° posto negli ultimi campionati mondiali a cronometro al di là di alcune vittorie in corse minori, sull’inossidabile Rebellin e su un Bongiorno che dimostra già di poter lottare con i migliori dopo un 2012 che lo ha visto come uno dei big della categoria Under 23, 1′16” su König, 1′20” su Pardilla, 1′38” su Deignan e su un Basso che ha perso contatto nel finale ma può essere più che soddisfatto della sua prova e 2′12” sullo sfortunatissimo Taborre, che ha rotto il cambio nell’ultimo km e ha dovuto proseguire a piedi fino al traguardo, mentre Pellizotti ha chiuso con un ritardo di 2′41”, Moser di 4′47” e Belkov di 5′09”. Per Ulissi si tratta del primo successo in stagione nonchè del terzo in carriera alla Settimana Coppi e Bartali in cui aveva chiuso al terzo posto nella generale, superato da Barta e Huzarski che avevano fatto meglio di lui nelle prove contro il tempo: questa volta invece il due volte campione mondiale junior sembra lanciatissimo verso il successo finale alla luce di una classifica che lo vede largamente al comando con 58” su Rubiano, 1′17” su Cunego, 1′40” su Rebellin, 1′42” su König e Basso e 1′46” su Bongiorno anche se le insidie nei prossimi giorni non mancheranno a cominciare dall’arrivo in salita di 5,5 km all’8% di Piane di Mocogno su cui si concluderà la terza tappa, 157 km con partenza da Zola Predosa in cui verrà scalato nel finale anche il Passo Cento Croci.

Marco Salonna

NO MARTIN, NO PARTY

marzo 22, 2013 by Redazione  
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Daniel Martin (Garmin Sharp) si aggiudica il “tappone” della Volta Catalana, riuscendo a portare a termine e nel migliore dei modi un’azione durata circa 180 chilometri, prima in compagnia di altri corridori e negli ultimi 8 chilometri in solitaria. Dietro l’irlandese della Garmin, giunge secondo Joaquim Rodriguez (Katusha) a 36 secondi, assieme a Nairo Quintana (Movistar) che si classifica terzo. Da segnalare una caduta subita da Valverde che lo ha costretto al ritiro. E come conseguenza di ciò (Valverde era il leader della corsa), Daniel Martin sale al primo posto in classifica generale, tuttavia con un vantaggio di soli 10 secondi sul secondo, Joaquim Rodriguez.

Foto copertina: Daniel Martin trionfa nel tappone del Giro di Catalogna (foto Pasados de Volta)

Ebbene sì, quello che non è successo ieri, è accaduto oggi. É accaduto di tutto oggi: cadute, ritiri, scatti, imprese…insomma la giusta atmosfera per raccontare quello che ha “detto” il tappone del Giro di Catalogna.
La tappa odierna era in versione “maxi” in tutti i suoi aspetti, dal chilometraggio che esibiva un numero di 217 chilometri, al dislivello che contava 4500 metri. Oggi si partiva da Llanars per arrivare a Port Ainé dopo 217 chilometri, per l’appunto, e dopo aver affrontato ben 5 GPM (di tutte le categorie possibili: 1a, 2a, 3a categoria e due di tipo “Especial”), di cui l’ultimo adibito come arrivo. In totale circa 70 chilometri all’insù.
In avvio di frazione, la velocità è altissima perché andare in fuga oggi è obiettivo di tanti corridori, ma il gruppo non lascia fare per una quarantina di chilometri. Dopodiché un bel (sia quantitativamente che qualitativamente parlando) drappello ha il via libera, ed è composto da addirittura 23 corridori: Betancur (AG2R), Aru (Astana), Ten Dam e Kruijswijk (Blanco) Santaromita (BMC), Salerno (Cannondale), Astarloza (Euskaltel), Pichon (FDJ), Hesjedal e Martin (Garmin-Sharp), Losada e Trofimov (Katusha), Van de Walle (Lotto), Brambilla e Verona (Omega Pharma), Pate (Sky), Roche (Saxo-Tinkoff), Ruijgh (Vacansoleil), Arroyo (Caja Rural), Bargot e Molard (Cofidis). Questo tentativo sarà, peraltro, costantemente controllato dal gruppo per evitare che possa guadagnare troppo, e viene tenuto a distanza di 3 minuti circa. Tuttavia, durante l’inseguimento, in gruppo succede che Capecchi cade in discesa portandosi con sé Valverde; le conseguenze della caduto non saranno gravi, ma sufficienti a costringerli al ritiro, e a far prendere un’altra “piega” alla gara.
Intanto i fuggitivi filano via tranquilli, almeno fino all’imbocco della prima salita di categoria “Especial”: sul Port de Cantò iniziano a perdere contatto i primi corridori, come Brambilla, Aru, Ruijgh, Pate, Molard e Vandewalle.
Una volta iniziato il Port Ainé, la corsa esplode del tutto: davanti è Roche che tenta l’azione solitaria, ma sarà poi raggiunto da Martin, Kiserlovski, Betancour e Herrada. Mentre anche in gruppo cominciano gli scatti, prima con Landa (ma sarà ripreso), e successivamente con Van den Broeck e Gesink; tuttavia il gruppo non concede più di 20 secondi a queste azioni.
Quando mancano sette chilometri all’arrivo, tra i fuggitivi, Daniel Martin rompe gli indugi e se ne va alla ricerca della vittoria solitaria. L’irlandese riuscirà a mantenere un vantaggio di un minuto e mezzo circa, anche perché il ritmo imposto dal Team Sky non è elevato.
La situazione rimane tranquilla fino a che non esce dal gruppo Nairo Quintana, il quale anche oggi sente di godere di un’ottima gamba. Il colombiano parte appena superato lo striscione dei 4 chilometri all’arrivo e va in caccia dei corridori in avanscoperta. Raggiunge in poco tempo sia Gesink che Van den Broeck, diventando il diretto inseguitore di Martin. Quintana verrà ripreso poco più avanti da un pimpante Rodriguez, in cerca di secondi che gli consentano di guadagnare la leadership. Martin appare comunque imprendibile, e per lui è fatta. Vince in maniera splendida una tappa durissima. In seconda posizione troviamo Rodriguez, mentre Quintana è terzo, entrambi con un ritardo di 36 secondi dall’irlandese.
Seguono Van den Broeck (quarto a 47 secondi), Gesink (quinto a 51 secondi), e poi un gruppetto di quattro corridori giunto a 1 minuto e due secondi, composto da: Wiggins, Stetina, Scarponi e Danielson.
Cambia tutto anche in classifica generale, con Daniel Martin che ora guida la corsa con un vantaggio di 10 secondi su Joaquim Rodriguez.
Domani i corridori respireranno un po’, potendo affrontare una tappa di recupero, che prevede l’unico GPM di giornata (di 2a categoria) a più di 70 chilometri dal traguardo, e per il resto solo pianura. Due probabili svolgimenti: o arriverà la fuga o se la giocheranno i pochi velocisti rimasti in gara.

Paolo Terzi

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