24-02-2013
febbraio 24, 2013 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’italiano Francesco Chicchi (Vini Fantini – Selle Italia) si è imposto nella quarta tappa, Tapah – Kapar, percorrendo 168 Km in 3h44′22″, alla media di 44,926 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team) e il lituano Kruopis. Il cinese Wang è ancora leader della classifica, con 2′43″ sul colombiano Arredondo Moreno e 3′29″ sull’australiano Haas. Miglior italiano Fortunato Baliani (Team Nippo – De Rosa), 10° a 3′35″
CLÁSICA DE ALMERÍA
L’australiano Mark Renshaw (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa spagnola, Roquetas de Mar – Almería, percorrendo 185,6 Km in 4h30′14″, alla media di 41,209 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Janse Van Rensburg e l’italiano Francesco Lasca (Caja Rural).
CLASSIC SUD ARDÈCHE
Il francese Mathieu Drujon (Big Mat – Auber 93) si è imposto nella corsa francese, Saint-Montant – Ruoms, percorrendo 197,8 Km in 5h08′34″, alla media di 38,461 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Pauriol e Bardet. Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 9° a 31″.
GP CITTA’ DI LUGANO
La corsa elvetica, che si sarebbe dovuta disputare sul circuito di Lugano (186,3 Km), non è stata svolta a causa delle presenza di neve e ghiaccio sulle strade.
KUURNE-BRUXELLES-KUURNE
La corsa belga, che si sarebbe dovuta disputare sul circuito di Kuurne (196 Km), non è stata svolta a causa delle presenza di neve e ghiaccio sulle strade.
PAOLINI BATTE UN COLPO
Affermazione italiana nella prima classica del nord della stagione, l’Omloop Het Nieuwsblad, disputata sabato attorno alla cittadina di Gand e un tempo conosciuta come Het Volk. Al termine di un percorso di quasi 200 Km infarcito di 12 muri e 8 tratti di pavè è andato a segno il lombardo Luca Paoloni, che ha avuto la meglio su di un corridore di casa, il belga Vandenbergh. Secondo italiano dell’ordine d’arrivo Marco Bandiera, sesto.
Foto copertina: il successo di Paolini a Gand (foto Bettini)
Splendido successo di marca italiana in Belgio, dove a imporsi è il redivivo Luca Paolini, coronando con il successo una prova maiuscola. Chiudono il podio Sten Vandenbergh e Sven Vandousselaere, bene Bandiera sesto.
La cronaca vive, come auspicabile, su di una fuga che ne caratterizza parte dello svolgimento. Dopo alcuni tentativi falliti, il tentativo prende corpo e vantaggio sul plotone. Il drappello dei fuggitivi è composto da 9 unità, ma il gruppo controlla agevolmente e al km 50 riesce a chiudere il gap. Qui la corsa si infiamma grazie al gran lavoro della OmegaPharma – Quick Step, che sul Leberg impone un ritmo micidiale che, grazie anche alle numerose cadute di giornata – a farne le spese anche il leader della IAM Cycling Heinrich Haussler, oltre al nostro portabandiera Matteo Trentin –, fraziona il gruppo in modo ragguardevole: davanti rimangono solamente in 30, e fra questi è presente anche Luca Paolini.
Ai -25 dalla bandiera a scacchi giunge il tentativo decisivo del belga Vandenbergh, seguito però come un’ombra dall’esperto Paolini. La prima indecisione del gruppo, ridotto ormai ad una decina di unità, sarà letale: i due guadagnano una trentina di secondi, sufficienti a giungere in solitaria al traguardo. Qui parte la volata che il nostro Luca Paolini domina anche con l’aiuto di un Vandenbergh troppo arrendevole e rinunciatario di fronte alle risapute migliori caratteristiche del velocista milanese.
A regolare lo sprint per il terzo posto è il belga Sven Vandousselaire, mentre per quanto riguarda i colori italiani, ottimo sesto Marco Bandiera.
Un’ottima occasione persa per i grandi favoriti di giornata, fra cui Boom, Boonen e Hushovd, vittime della grande azione OmegaPharma Quick Step ai 50 dall’arrivo, arresa però nel momento decisivo all’acume tattico di un Paolini ritrovato e quest’oggi in grande forma.
Per lui si tratta del primo successo stagionale nel 2013, a distanza di ben 3 anni e mezzo dall’ultima vittoria , la Coppa Bernocchi conseguita nel 2009.
Lorenzo Alessandri
Twitter LorenzoAleLS7
LA VUELTA MURCIA E’ DI NAVARRO
Successo spagnolo in casa per il Cofidis “Dani” Navarro che ha bruciato allo sprint due corridori quotati come Mollema e Contador nella Vuelta a Murca, ex gara a tappa smagrita dalla crisi ad una corsa in linea. Ai nastri di partenza anche tre italiani, tra il quali Davide Rebellin, piazzatosi terzo nella volata finale.
Foto copertina: Navarro primo al Castello di Lorca (www.laopiniondemurcia.es)
Lo spagnolo Daniel Navarro, portacolori della francese Cofidis transitando per primo sul traguardo del Castello di Lorca si aggiudica la competizione spagnola e succede nell’albo d’oro ad un certo Alberto Contador.
Alle spalle del colombiano si sono succeduti all’arrivo in quota Bauke Mollema (Blanco Pro Credit) e Alejandro Valverde (Movistar), seguiti dai restanti componenti il plotoncino che sulle erte finali si è giocato il successo fino alle ultime pedalate.
Plotone che comprendeva tra gli altri Gesink (buon quarto dopo il lavoro fatto per il compagno Mollema), Luis Angel Mate Mardones (quinto dopo essersi votato alla causa del vincitore) e il sempreverde Davide Rebellin (CC Polsat), settimo.
La corsa spagnola nonostante il cambio di data e la riduzione ad un solo giorno di gara ha dimostrato sempre il suo appeal presentando una starting list degna di nota.
Starting list che comprendeva solo tre italiani, il già citato Davide Rebellin, il portacolori della Net-App De Benedetti e Simone Ponzi in maglia Astana.
Mario Prato
23-02-2013
febbraio 24, 2013 by Redazione
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OMLOOP HET NIEUWSBLAD ÉLITE
L’italiano Luca Paolini (Katusha Team) si è imposto nella classica belga, circuito di Gand, percorrendo 198,9 Km in 4h52′15″, alla media di 40,835 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Vandenbergh e di 1′13″ il belga Vandousselaere.
LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
Il cinese Meiyin Wang (Hengxiang Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Sungai Siput – Cameron Highlands, percorrendo 140,7 Km in 3h50′01″, alla media di 36,701 Km/h. Ha preceduto di 2′27″ il colombiano Arredondo Moreno e di 3′11″ l’australiano Haas. Miglior italiano Fortunato Baliani (Team Nippo – De Rosa), 8° a 3′13″. Wang è il nuovo leader della classifica, con 2′43″ su Arredondo Moreno e 3′29″ su Haas. Miglior italiano Baliani, 10° a 3′35″
VUELTA CICLISTA A MURCIA
Lo spagnolo Daniel Navarro García (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella corsa spagnola, Murcia – Alto Castillo de Lorca, percorrendo 182,5 Km in 4h40′32″, alla media di 39,032 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Mollema e lo spagnolo Valverde Belmonte. Due italiani in gara: Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice) 7°, Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura) 39° a 10′20″.
BEVERBEEK CLASSIC
L’olandese Nicky Van Der Lijke (Rabobank Development Team) si è imposto nella corsa belga, Hamont-Achel – Achel, percorrendo 129* Km in 2h53′21″, alla media di 44,649 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Hollanders e l’olandese Vermeer.
*corsa accorciata per il maltempo
COPPA SAN GEO (dilettanti)
L’italiano Matteo Collodel (Team Marchiol-Emisfero-Site) si è imposto nella corsa italiana, Prevalle – Soprazocco di Gavardo, percorrendo 150 Km in 3h43′, alla media di 40,358 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Nicola Gaffurini (Team Delio Gallina Colosio Eurofeed) e Ricardo Pichetta (Asd Monviso – Venezia)
LA DRÔME CLASSIC
La corsa francese, che si sarebbe dovuta disputare sul circuito di Montmeyran (193,8 Km), non è stata svolta a causa delle presenza di neve e ghiaccio sulle strade.
WANG SBANCA LE CAMERON HIGHLANDS
Grazie a una lunga fuga da lontano semisconosciuto cinese della Hengxiang Cycling Team sorprende tutti nel primo arrivo in salita del Tour de Langkawi giungendo in solitaria con 2′27” sul colombiano Arredondo, fuoriuscito dal gruppo nel finale, e 3′11” sull’australiano Haas e strappando a Theo Bos la maglia gialla di leader. Nel plotoncino dei big anche Fortunato Baliani che chiude all’8° posto.
Foto copertina: Wang tutto solo sulle Cameron Highlands (foto Bettini)
Dopo le due frazioni inaugurali per velocisti dominate da Theo Bos (Blanco) il Tour de Langkawi è entrato nel vivo con la terza tappa, 145,4 km da Sungai Siput a Cameron Highlands con un’ascesa conclusiva di oltre 40 km sebbene le pendenze di rado superassero il 5%. Come accaduto nelle giornate precedenti sono stati gli atleti asiatici ad animare la corsa nelle prime fasi con i rappresentanti di Singapore So Keong Loh e Junrong Ho (Ocbc), il malese Harrif Saleh (Terrengganu), il sudcoreano Joon Yong Seo (Kspo) e il cinese Meiying Wang (Henxiang Cycling Team) che sono evasi dal gruppo dopo 12 km e hanno guadagnato rapidamente terreno su un plotone che è sembrato disinteressarsi dell’azione, conscio probabilmente di poter recuperare minuti su minuti nell’interminabile ascesa finale e con una Blanco che non si è mossa alla luce dell’impossibilità di Theo Bos di conservare la leadership della generale, senza dimenticare il fatto che in questa gara ogni squadra ha a disposizione solo 6 corridori e dunque era più difficile condurre l’inseguimento.
I battistrada hanno potuto così giungere ai piedi di Cameron Highlands con ancora 10′ di margine e fin dalle prime rampe Wang si è scrollato di dosso i compagni d’avventura e ha impostato un ritmo più che discreto perdendo non più di 15” al km sul gruppo dei migliori che strada facendo ha riassorbito il resto dei fuggitivi ma nulla ha potuto fare contro il 24enne cinese che ha tagliato in solitudine il traguardo conquistando il più importante successo della carriera: sotto la spinta della Garmin ha immediatamente perso contatto Bos e con lui il resto degli sprinter tra cui i nostri Andrea Guardini (Astana) e Francesco Chicchi (Vini Fantini) ma anche atleti più quotati come Alexey Lutsenko (Astana), Carlos Ochoa e Diego Rosa (Androni) e Jonathan Clarke (UnitedHealtCare) finchè a 11 km dal traguardo non è riuscito ad avvantaggiarsi il colombiano Julian Arredondo (Nippo-De Rosa), che si è lanciato all’inseguimento di Wang chiudendo con un ritardo di 2′27”, mentre 3° a 3′11” ha chiuso Nathan Haas (Garmin) che ha regolato davanti a Wesley Sulzberger e Pieter Weening (Orica Green-Edge) e Yonathan Monsalve (Vini Fantini) il gruppo dei big che comprendeva tra gli altri Sergio Pardilla (Mtn Qhubeka), Andrey Kashechkin (Astana), Serge Pauwels (Omega-QuickStep), Peter Stetina (Garmin), Pierre Rolland (Europcar) e come unico rappresentante azzurro il 38enne di Foligno Fortunato Baliani (Nippo-De Rosa) che si è fatto valere anche nella volata chiudendo all’8° posto.
Grazie a questo successo Wang balza al comando della generale con 2′43” su Arredondo, 3′29” su Haas, 3′33” su Sulzberger e 3′35” su altri 7 corridori tra cui Monsalve, Weening e Baliani, anche se sarà proibitivo per lui mantenere la maglia gialla anche nel ben più impegnativo arrivo di Genting Highlands, in cima al quale si concluderà la quinta tappa: prima però si disputerà una frazione di 168 km da Tapah a Kapar che dovrebbe vedere tornare alla ribalta i velocisti anche se lo strappo di Kuala Selangor posto nel finale potrebbe scompaginare le carte.
Marco Salonna
22-02-2013
febbraio 22, 2013 by Redazione
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LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’olandese Theo Bos (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto anche nella seconda tappa, Serdang – Kuala Kangsar, percorrendo 117,8 Km in 2h54′48″, alla media di 40,434 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team) e il lituano Kruopis. Bos è ancora leader della classifica, con 10″ su Guardini e 11″ sul cinese Wang.
BOS IMPLACABILE, GUARDINI CRESCE
Secondo successo consecutivo al Tour de Langkawi per il velocista della Blanco che si impone in quel di Kuala Kangsar ma immediatamente alle sue spalle giunge il veronese dell’Astana che ottiene il miglior piazzamento stagionale malgrado una volata iniziata ancora una volta in posizione piuttosto arretrata. L’olandese allunga nella generale mentre gli uomini di classifica si risparmiano in vista dell’arrivo in salita di Cameron Highlands.
Foto copertina: Bos lanciato verso il secondo successo consecutivo sulle strade di Malesia (foto Bettini)
La seconda tappa del Tour de Langkawi, 117,8 km da Serdang a Kuala Kangsar, con la non trascendentale salita di Bukit Sumpitan la cui vetta era posta al km 49 come unica asperità di giornata, è vissuta sulla fuga nata dopo 2 km ad opera dell’atleta di casa (Synergy-Baku) insieme ai quali si sono mossi altri corridori di secondo piano come l’altro malese Shahrul Mat Amin (Terengganu Cycling Team), il sudcoreano Yong Seo Joon (Kspo), il rappresentante di Singapore Choon Huat Goh (Ocbc) e il cinese Fuyu Li (Henxiang Cycling Team), che nella stagione 2010 aveva gareggiato con la RadioShack prima di incappare in una positività al clenbuterolo che gli è costata due anni di stop: alla luce del percorso molto breve il Team Blanco della maglia gialla e favorito di giornata Theo Bos, con in seguito anche la collaborazione della Vini Fantini di Francesco Chicchi, non ha lasciato più di 2′50” ai battistrada fino al ricongiungimento avvenuto poco prima dell’ultimo sprint intermedio di giornata in cui Serge Pauwels (Omega-QuickStep), specialista del ciclocross ma atleta in grado di ben figurare anche in montagna come ha dimostrato nell’ultimo Giro d’Italia, ha conquistato 1” di abbuono portandosi avanti rispetto agli altri uomini interessati a fare classifica in questo Tour de Langkawi.
In ogni caso la volata è stata inevitabile e ancora una volta a condurre le operazioni nelle fasi finali è stato il Team Blanco, che però a differenza che nella tappa di Kulim è partito un po’ troppo da lontano con Graeme Brown che ha lasciato allo scoperto Bos quando ancora mancavano 250 metri al traguardo: l’olandese si è però dimostrato ancora una volta in grande condizione resistendo al ritorno degli inseguitori e conquistando il suo terzo successo stagionale nonchè secondo consecutivo in Malesia davanti ad Andrea Guardini (Astana), che ha migliorato di una posizione rispetto alla frazione inaugurale dimostratosi molto brillante negli ultimi metri ma ha pagato il fatto di aver perso la ruota di Bos quando mancavano 500 metri iniziando ancora una volta lo sprint nelle retrovie. Si confermano a ridosso dei migliori Aidis Kruopis (Orica-GreenEdge) e Bryan Coquard (Europcar) 3° e 4° davant al promettente britannico Andrew Fenn (Omega-QuickStep) e a un Chicchi che non riesce ancora a trovare lo spunto dei giorni migliori, mentre il padovano Omar Bertazzo (Omega-QuickStep) ha chiuso la top ten. In classifica generale Bos ha portato a 10” il vantaggio su Guardini, 11” su Wang (Hengxiang Cyling Team) e 14” su Coquard e Manan ma tutti questi atleti sono destinati a scomparire dalle zone alte al termine della terza tappa, 140,7 km che da Sungai Siput portano a Cameron Highlands in cima a una salita affrontata già più volte al Tour de Langkawi, ultima delle quali nel 2011 con il successo di Takeaki Ayabe, che presenta pendenze decisamente abbordabili ma che è lunga oltre 40 km ed è in grado pertanto di fare selezione.
Marco Salonna
21-02-2013
febbraio 21, 2013 by Redazione
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LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’olandese Theo Bos (Blanco Pro Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Kangar – Kulim, percorrendo 162,7 Km in 4h00′17″, alla media di 40,627 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Coquard e l’italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team). Bos è il primo leader della classifica, con 1″ sul cinese Wang e 4″ su Coquard. Miglior italiano Guardini a 6″.
DAL PORTOGALLO ALLA MALESIA E’ SEMPRE L’ORA DI BOS
Secondo successo consecutivo in volata dopo quello di Lagoa alla Volta ao Algarve per il 29enne olandese che, supportato da un’ottima Blanco, si impone nettamente in quel di Kulim davanti all’emergente francese Bryan Coquard e al veronese Andrea Guardini, che vede sfumare il suo 12° successo in carriera al Tour de Langkawi. Nella top ten anche Francesco Chicchi che chiude all’8°posto.
Foto copertina: Bos a segno nella prima tappa del “Giro di Malesia” (foto Bettini)
Si è aperta con una frazione interamente pianeggiante di 162,7 km da Kangar a Kulim la 17a edizione del Tour de Langkawi, corsa a tappe che con le sue 10 frazioni può rivendicare di essere la quarta più lunga del calendario internazionale immediatamente alle spalle dei tre Grandi Giri. Tra i protagonisti al via a fare la parte del leone sono i velocisti, che avranno a disposizione almeno 7 tappe in cui potranno giocarsi le loro carte, con il 23enne di Tregnago Andrea Guardini (Astana), che si è imposto per ben 11 volte in Malesia nelle ultime due stagioni, che dovrà vedersela con Theo Bos (Blanco), grande protagonista alla recente Volta ao Algarve, Koldo Fernandez e Raymond Kreder (Garmin), Allan Davis e Aidis Kruopis (Orica GreenEdge), Bryan Coquard (Europcar) e il 32enne di Camaiore Francesco Chicchi (Vini Fantini), che potrà essere il leader indiscusso della formazione di Luca Scinto per quanto riguarda le volate dopo i due anni trascorsi nell’Omega-QuickStep in cui spesso ha dovuto fare da spalla a Tom Boonen: per quanto riguarda la lotta per classifica generale, che verosimilmente verrà decisa nei due arrivi in salita di Cameron Highlands e Gentin Highlands, sono attesi Peter Stetina (Garmin), l’astro nascente Alexey Lutsenko (Astana), Pieter Weening (Orica GreenEdge), Serge Pauwels (Omega-QuickStep), Pierre Rolland (Europcar), Sergio Pardilla (Mtn), Victor Niño (Rts Racing Team), il veterano umbro Fortunato Baliani (Nippo-De Rosa) e Jonathan Monsalve (Vini Fantini), che trionfò nel 2011 con la maglia della Androni; la corazzata da battere sarà però proprio quella di Gianni Savio, imbattuta da cinque stagioni con i successi di Ruslan Ivanov, Josè Serpa, Josè Rujano, il già citato Monsalve e ancora Serpa, e che avrà come frecce al proprio arco in questa stagione Carlos Ochoa, Jackson Rodriguez e il 23enne cuneese Diego Rosa, già in buona evidenza al recemte Giro del Mediterraneo.
La tappa di Kulim non ha avuto grandi sorprese con la fuga nata al km 2 ad opera del cinese Wang Meiyin (Hengxiang), del rappresentante di Singapore Ho Jun Rong (Team Ocbc) e del 42enne giapponese Shinichi Fukushima (Nippo-De Rosa), che hanno guadagnato fino a 10′40” intorno a metà percorso ma non hanno potuto resistere al ritorno del gruppo guidato dall’Astana di Guardini, dalla Vini Fantini di Chicchi e dalla Blanco di Bos. Proprio la formazione olandese si è rivelata di gran lunga la più organizzata nel finale con Graeme Brown che ha lanciato perfettamente il pluricampione mondiale su pista che non ha avuto così problemi a cogliere, dopo quello di Lagoa alla Volta ao Algarve, il suo secondo successo consecutivo in volata, mentre alle sue spalle hanno chiuso Coquard con una bella rimonta negli ultimi metri e un Guardini che, con il solo Assan Bazayev a disposizione nel concitato finale, non è riuscito ad approcciare lo sprint nelle prime posizioni, mentre Chicchi non è andato oltre l’8° posto alle spalle del neopro australiano Steele Von Hoff (Garmin), del duo della UnitedHealtCare composto da Jacobe Keough e Aldo Ino Ilesic e dell’atleta di casa Anuar Manan (Synergy Baku). I nostri avranno comunque un’immediata occasione per prendersi la rivincita nella seconda tappa, 117,8 km da Serdang a Kuala Kangsar che presentano come unica difficoltà l’ascesa di Bukit Sumpitan affrontata comunque nella fase iniziale, e tentare di strappare anche la leadership della generale a Bos che grazie agli abbuono guida con 1” su Wang, 4” su Coquard, 6” su Guardini e Ho e 10” su Chicchi e il resto del gruppo.
Marco Salonna
L’EMBATIDO SI PIGLIA TUTTO!
Nell’ultima e decisiva tappa della corsa spagnola, si scatena Alejandro Valverde, il quale vince a braccia alzate sul traguardo di Rincon de la Victoria, aggiudicandosi anche la classifica generale della Vuelta a Andalucia. Nella tappa anticipa Simon Spilak (Katusha) e Davide Rebellin (CCC Polsat), mentre in classifica precede Jurgen Van den Broeck (Lotto-Belisol) e Bauke Mollema (Blanco).
Foto copertina: Valverde a segno nell’ultima tappa dell’Andalucia… e la Ruta è sua (foto Bettini)
“Nomen Omen”: nel nome di una cosa è già scritto il suo destino; quindi se ad un corridore è affibbiato il titolo di “Embatido”, è sicuramente per un valido motivo. A Rincon de la Victoria, Alejandro Valverde ha dimostrato di avere una marcia superiore alla media, per come ha gestito la corsa (grazie anche al supporto di una Movistar adeguatamente attrezzata) e per come ha sbaragliato la concorrenza nella volata finale.
In questa terza tappa della Ruta Andalusa il percorso era molto esigente per la presenza di ben sei Gran Premi della Montagna, di cui gli ultimi 3 da affrontare in uno spazio di 30 chilometri; insomma, un tracciato che offriva spazi per poter attaccare se si disponeva di una “buona gamba”.
Nelle fasi iniziali solito canovaccio con due corridori che vanno in avanscoperta, in questo caso si tratta di Tom Dumoulin (Argos-Shimano) e Stef Clement (Blanco), i quali riescono a guadagnare fino ad 8 minuti sul gruppo principale sempre guidato dagli uomini Movistar.
Purtroppo per i fuggitivi la durezza del percorso non li favorisce, anzi, e con il passare del tempo e dei chilometri il vantaggio rincula fino ad azzerarsi ai meno 30 dall’arrivo.
Sull’ultima salita di giornata, il Puerto de la Pasa (GPM di seconda categoria), la corsa si infiamma; sono molti i corridori che tentano di attaccare, e fra questi: Navarro (Cofidis), Mollema (Blanco) e Van den Broeck. Tuttavia la squadra di Valverde non ha concessi spazio a nessuno, nemmeno quando la strada saliva, e così il gruppo è rimasto compatto. A tre chilometri dallo scollinamento è lo scatto di Fuglsang (Astana) che fa la selezione e permette a una dozzina di atleti di prendere il largo sul gruppo ormai decimato, e fra i primi tutti i “big” della classifica generale.
Nonostante alcuni tentativi anche negli ultimi chilometri di pianura prima del traguardo di Jon Izaguirre (Euskaltel), il gruppetto si presenta sul rettilineo d’arrivo per la volata. Ed è Simon Spilak che prende la testa del gruppo per approcciare l’ultima curva a gomito ai meno 250 metri, infatti lo sloveno esce dalla curva ad ottima velocità e rilancia ancora per tentare l’impresa, ma sfortunatamente per lui, a 20 metri dal traguardo sbuca Valverde a doppia velocità e lo infila.
Per lo Spagnolo seconda vittoria di tappa e sigillo della leadership in classifica generale.
Nell’ordine d’arrivo Valverde anticipa come abbiamo detto Simon Spilak e Davide Rebellin; completano la top ten: Mollema, Armee, Van Den Broeck, De Clerq, Quintana, Fugslang e Jon Izaguirre.
In Classifica generale precede, con un vantaggio di 7 secondi, Van Den Broeck e di 11 secondi Mollema.
Vuelta Andalucia si conclude così nel segno di due corridori, Jonathan Hivert e Alejandro Valverde, che si portano a casa due vittoria a testa, dominando nettamente nei confronti degli altri avversari.
La Spagna sarà protagonista del grande ciclismo anche domenica con lo svolgimento della Clasica di Almeria.
Paolo Terzi