25-02-2012

febbraio 26, 2012 by Redazione  
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LE TOUR DE LANGKAWI

L’italiano Andrea Guardini (Farnese Vini) si è imposto nella seconda tappa, Putrajaya – Melaka, percorrendo 151 Km in 3h35′19″, alla media di 42,077 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Keough e l’italiano Christian Delle Stelle (Colnago – CSF Inox). Lo statunitense David Zabriskie (Garmin-Barracuda) conserva la testa della classifica con 1′ e di 1′10″ sugli australiani Phelan e Lapthorne. Miglior italiano Alfredo Balloni (Farnese Vini), 14° a 1′57″

OMLOOP HET NIEUWSBALD

Il belga Sep Vanmarcke (Garmin-Barracuda) si è imposto nella classica belga, circuito di Gand, percorrendo 200 Km in 4h52′34″, alla media di 41,016 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Boonen e lo spagnolo Flecha Giannoni. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 6° a 25″

STER VAN ZWOLLE

L’olandese Robin Chaigneau (Koga Cycling Team) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Zwolle, percorrendo 172,3 Km in 4h01′53″, alla media di 42,739 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Hofland e Kreder.

BEVERBEEK CLASSIC

Il belga Tom Van Asbroeck (Topsport Vlaanderen – Mercator) si è imposto nella corsa belga, Hamont-Achel – Achel, percorrendo 177 Km in 4h09′, alla media di 42,650 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Wilkinson e il francese Blain.

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
Il canadese Bruno Langlois si è imposto nella settima tappa, circuito di Santiago, percorrendo 117 Km in 2h37′17″, alla media di 44,632 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’ecuadoriano Quisphe e di 16″ lo spagnolo Milán Jiménez. Il dominicano Nelson Ismael Sánchez Jiménez ha conservato la testa della classifica, con 1′31″ e 1′32″ sui colombiani Oyola Oyola e Beltrán Suárez.

RUTAS DE AMERICA (Uruguay)

Il brasiliano Kléber Da Silva Ramos si è imposto nella quinta tappa, Paso de los Toros – Trinidad, percorrendo 105,3 Km in 2h00′43″, alla media di 52,337 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli uruguayani Jorge Soto Perera e Castro. Soto Perera è tornato in testa alla classifica con 9″ sul connazionale Presa e 24″ sull’argentino Médici.

COPPA SAN GEO (dilettanti)

L’italiano Daniele Cavasin (Generali Videa Ballan Coppi Gazzera) si è imposto nella corsa italiana percorrendo 152,6 Km in 3h56′, alla media di 38,796 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Nicola Boem (Zalf Désirée Fior) e Michele Foppoli (Team Delio Gallina)

TRA I DUE LITIGANTI VANMARCKE GODE

febbraio 25, 2012 by Redazione  
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Sembrava fatta per Boonen alla Omloop Het Nieuwsblad ma l’ex campione del mondo nell’intento di sorprendere Flecha è partito troppo lungo nello sprint a tre e ne approfittato il 23enne della Garmin per beffare il connazionale e lo spagnolo mentre Marcato continua a mostrare una buona condizione e chiude al 6° posto

Foto copertina: Vanmarcke taglia vittorioso il traguardo di Gand (foto AFP)

Dopo aver visitato paesi dall’altra parte del mondo come Australia e Argentina e paesi esotici come Qatar e Oman il grande ciclismo approda per la prima volta in stagione in Belgio con la 67a edizione della Omloop_Het_Nieuwsblad, nuova denominazione della Het Volk, che può essere considerata un antipasto del Giro delle Fiandre soprattutto per via della presenza nel percorso di diversi muri affrontati anche nella Ronde tra cui il Tenbosse, il Kruisberg e il Moleberg, ultima asperità di giornata prima dei 35 km finali di pianura verso il traguardo di Gent. Per quanto visto nelle gare precedenti l’uomo più atteso al via era indubbiamente Boonen (Omega-QuickStep) e altri pretendenti al successo erano il vincitore del 2011 Langeveld (GreenEdge), Flecha (Sky), Gilbert, Ballan e Hushovd (Bmc), Breschel (Rabobank), Haussler e Vansummeren (Garmin), Hoste (Willems Veranda), Voeckler (Europcar), Devolder e Leukemans (Vacansoleil) e Pozzato (Farnese), vittorioso nel 2007 e unico azzurro a imporsi in tempi recenti; oltre che su Ballan e sul vicentino ancora alla ricerca della migliore condizione dopo la caduta in Qatar e il successivo recupero lampo l’Italbici puntava le sue fiches su Paolini (Katusha) e Marcato (Vacansoleil) entrambi reduci da buone prestazioni alla Vuelta Andalucia.
I fuggitivi di giornata sono stati Westra (Vacansoleil), Boucher (Fdj), Haller (Katusha), Vandousselaere (Topsport), Cappelle (Accent Jobs), Vachon (Bretagne) e Ricci Bitti (Farnese) che hanno guadagnato fino a 12′ dal traguardo e se si eccettuano le cadute di Leukemans, Mazzanti (Farnese) e Trentin (Omega-QuickStep) tra gli altri poco è successo fino all’imbocco del Taienberg a 60 km dal traguardo quando Westra, Vandousselaere e Boucher, che poco più avanti perderà a sua volta terreno, hanno lasciato il resto della compagnia e soprattutto in gruppo Boonen dopo il gran lavoro della sua Omega-QuickStep per ridurre il gap dai battistrada ha aperto in prima persona le ostilità portandosi dietro il compagno di squadra Devenyns, Hushovd, Breschel, Flecha, Vanmarcke (Garmin) e Hayman (Sky) mentre Gilbert è rimasto tagliato fuori da una foratura e il resto del gruppo almeno inizialmente non ha avuto la forza di organizzare l’inseguimento accumulando fino a 2′ di ritardo.
A impressionare era soprattutto Vanmarcke, 23enne fiammingo che nella passata stagione aveva comunque dimostrato la sua predisposizione per questi percorsi arrivando 20° alla Parigi-Roubaix, che ha piazzato un primo allungo sul Molenberg che ha provocato il cedimento degli ex fuggitivi che erano stati nel frattempo raggiunti e un altro ben più deciso nel tratto in pavè pianeggiante di Paddenstraat a 30 km dal traguardo al quale non sono riusciti a replicare dapprima Breschel e poco dopo Hushovd. La situazione a questo punto era sfavorevole per Vanmarcke rimasto solo in testa con due uomini dell’Omega-QuickStep e due del Team Sky ma sul successivo passaggio tra le pietre in quel di Lange Munte l’atleta della Garmin ha piazzato l’ennesima progressione alla quale non hanno retto Devenyns e Hayman che nei km precedenti avevano svolto un gran lavoro per i rispettivi capitani.
Il gruppo inseguitore finalmente si è organizzato con la Bmc e segnatamente Ballan a svolgere il grosso del lavoro ed è riuscito man mano a riprendere tutti gli atleti che avevano perso contatto da Boonen, Flecha e Vanmarcke ma ormai era troppo tardi per andare a riprendere i primi tre che sono arrivati assieme all’ultimo km; lo spagnolo ha iniziato lo sprint in prima posizione e ai 300 metri il campione del mondo di Madrid temendo forse di essere beffato dal rivale è uscito dalla sua scia per andare a conquistare quello che apparentemente sembrava un facile successo ma Vanmarcke ha immediatamente preso la ruota del connazionale e lo ha saltato nel finale andando a conquistare una vittoria che lo consacra come possibile grande protagonista delle classiche del Nord non solo nelle prossime stagioni ma anche in questo 2012 alla luce del calibro degli avversari battuti. Il trionfo della Garmin si completa con il 4° posto di Haussler che nello sprint degli inseguitori ha regolato Van Avermaet (Bmc) e Marcato che conquista l’ennesimo piazzamento mentre Paolini ha chiuso 12° e un Gatto (Farnese) in netta crescita 18° mentre Pozzato comprensibilmente ancora molto indietro di condizione non ha terminato la prova. Gli sconfitti avranno comunque la possibilità di rifarsi immediatamente alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne alla quale parteciperanno tra gli altri anche Cavendish, Greipel e Farrar.

Marco Salonna

GUARDINI TIGRE DELLA MALESIA

febbraio 25, 2012 by Redazione  
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Dodici mesi dopo i trionfi del 2011, quando si impose in 5 delle 10 tappe del Tour de Langkawi, Andrea Guardini riprende da dove aveva lasciato, imponendosi nella prima frazione in linea della corsa malese sul traguardo di Melaka. Regolati lo statunitense Keough e l’altro azzurro Christian Delle Stelle. Domani altro probabile sprint a Parit Sulong.

Foto copertina: Andrea Guardini celebra la netta vittoria nella seconda tappa del Tour de Langkawi (foto Shane Goss)

Se n’era andato dalla Malesia dodici mesi fa con cinque successi di tappa all’attivo, una classifica a punti conquistata per dispersione degli avversari, e la consapevolezza di essere potenzialmente uno degli sprinter da battere in un futuro prossimo, a condizione di migliorare su tracciati non esclusivamente piatti e con chilometraggi esigenti. Un anno dopo, Andrea Guardini ha impiegato 3 ore e 35 minuti a capire che il suo feeling con il Tour de Langkawi, la corsa che lo ha posto all’attenzione del ciclismo professionistico nella passata stagione, non è mutato. Tanto ha infatti impiegato il plotone a percorrere i 151 km della seconda tappa, conclusasi, come da copione, con una volata a ranghi compatti.
Dopo il monologo di David Zabriskie nella cronometro inaugurale, la quasi totale assenza di difficoltà altimetriche distribuite lungo i 151 km tra Putrejaya e Melaka imponeva di pronosticare un epilogo di massa per la gara odierna, pur povera di velocisti di particolare blasone. A sovvertire il pronostico hanno provato il padrone di casa Sea Keong Loh e l’olandese Goesinnen, cui si è in un secondo momento aggiunto il britannico Lee Rodgers, ma il loro tentativo, pur vivendo una vita più lunga del previsto, si è spento a 3 km circa dalla linea d’arrivo, frustrato dal generoso lavoro della Astana.
Inevitabile a quel punto lo sprint di massa, con Guardini che non ha avuto difficoltà a lasciarsi alle spalle altri due giovani come Jacobe Keough, 24enne statunitense della UnitedHealthcare, e Christian delle Stelle, 23enne di Cuggiono al primo podio tra i professionisti. Netta l’affermazione dell’atleta della Farnese Vini, che ha rifilato una buona bicicletta di distacco al più immediato inseguitore, senza mai dare l’impressione che la sua progressione potesse fornire un risultato diverso.
Naturalmente inalterata la generale, con Zabriskie sempre saldamente al comando con 1’ su Phelan e 1’10’’ su Lapthorne. Probabile un altro finale in volata per la frazione di domani, che porterà il Tour de Langkawi a far tappa in quel di Parit Sulong, dopo 187 km senza asperità particolarmente significative. E se è facile prevedere uno sviluppo analogo a quello della tappa di oggi, l’augurio è che anche l’esito possa ripetersi fedelmente.

Matteo Novarini

24-02-2012

febbraio 25, 2012 by Redazione  
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LE TOUR DE LANGKAWI

Lo statunitense David Zabriskie (Garmin-Barracuda) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Putrajaya, percorrendo 20,3 Km in 24′34″, alla media di 49,579 Km/h. Ha preceduto di 1′ e di 1′10″ gli australiani Phelan e Lapthorne. Miglior italiano Alfredo Balloni (Farnese Vini), 14° a 1′57″

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
L’ecuadoriano Segundo Navarrete si è imposto nella sesta tappa, Moca – Jarabacoa, percorrendo 153 Km in 4h’02′05″, alla media di 37,921 Km/h. Ha preceduto di 43″ e 1′05″ i dominicanzi Adellyn Cruz e Delgado. Il dominicano Nelson Ismael Sánchez Jiménez è il nuovo leader della classifica, con 1′32″ e 1′33″ sui colombiani Beltrán Suárez e Oyola Oyola.

RUTAS DE AMERICA (Uruguay)
Quarta tappa disputata in due semitappe.
Il mattino, l’argentino Francisco Chamorro si è imposto nella prima semitappa, Tacuarembó – Paso de los Toros, percorrendo 140,3 Km in 3h05′46″, alla media di 45,315 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Grenfell e l’argentino Díaz. L’uruguayano Jorge Soto Perera ha conservato la testa della classifica, con 3″ e 5″ sui connazionali Pintos Rodríguez e Presa.
Il pomeriggio, l’argentino Matías Médici si è imposto nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Paso de los Toros, percorrendo 17,2 Km in 20′44″, alla media di 49,775 Km/h. Ha preceduto di 17″ e 25″ gli uruguayano Alan Presa e Soto Perera. Presa è il nuovo leader della classifica con 3″ su Soto Perera e 15″ su Médici.

LANGKAWI, LA PRIMA GIALLA E’ DI ZABRISKIE

febbraio 24, 2012 by Redazione  
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L’americano della Garmin, favorito principe della vigilia, strapazza la concorrenza nei 20 km della cronometro inaugurale di Purtrajaya, infliggendo 1’ di distacco ad Adam Phelan, secondo, e 1’11’’ a Darren Lapthorne, terzo, australiani della Drapac. Domani ripartenza da Putrajaya in direzione di Melaka.

Foto copertina: David Zabriskie lanciato verso la conquista della prima vittoria stagionale (foto Shane Goss)

In una tappa che appariva segnata alla vigilia come raramente avviene, David Zabriskie non ha mancato l’appuntamento con il primo successo del suo 2012, vestendo la prima maglia gialla del Tour de Langkawi. Una vittoria annunciata nella sostanza, vista la pressoché totale assenza di specialisti delle prove contro il tempo (basti dire che José Rujano – quel José Rujano – è giunto 5°, a 16’’ dal podio), assai meno nelle proporzioni. Il campione nazionale statunitense della specialità ha infatti rifilato quasi 3’’ al chilometro al 20enne Adam Phelan, australiano della Drapac, capace di chiudere al 2° posto, con 1’ di ritardo, malgrado la scarsa abitudine a cronometro più lunghe di un tradizionale prologo.
A completare il podio è stato il connazionale e compagno di squadra di Phelan Darren Lapthorne, campione australiano su strada nella prova in linea 2007, staccato di 1’11’’. Ai piedi del podio per 6’’ un altro uomo Garmin, Tom Danielson, che ha preceduto il già citato José Rujano. Il venezuelano, andato oltre ogni più rosea previsione (anche al netto del lotto partenti non di primissimo ordine), già vincitore in terra malese due anni fa, si candida dunque a recitare anche in questa edizione un ruolo da protagonista, con la concreta possibilità di dare continuità alla striscia di successi sudamericani inaugurata da Serpa, proseguita dallo stesso Rujano, e chiusa – per il momento – dal successo di Monsalve – oggi in ritardo di 2’37’’ – dodici mesi fa. Non pervenuto Alexander Vinokourov, solo 40° a 2’41’’ nel giorno del suo debutto stagionale. Migliore degli italiani Alfredo Balloni, giunto a 1’57’’ dal vincitore, in quattordicesima piazza.
Va dunque in archivio una delle due giornate chiave del Tour de Langkawi, che vivrà il suo clou mercoledì, con l’impegnativo arrivo in salita di Genting Highlands (ultimi 10 km oltre l’8% di media), preceduto da una frazione insidiosa con traguardo a Pandan Indah, dopo aver superato due ascese di seconda categoria e una di terza. Nell’attesa, a divertirsi per i prossimi tre giorni dovrebbero essere i velocisti, a cominciare da domani, con la frazione che porterà la carovana da Putrejaya a Melaka. 152 saranno i chilometri da percorrere, con solamente due asperità di quarta categoria in programma, l’ultima delle quali a oltre 60 km dal termine. Tra i protagonisti attesi anche il nostro Andrea Guardini, che lo scorso anno monopolizzò la corsa con 5 successi parziali. Difficile ripetersi, anche se gli avversari da battere non saranno di livello stellare.

Matteo Novarini

MORENO FA IL VALVERDE E BATTE…VALVERDE

febbraio 24, 2012 by Redazione  
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Lo scalatore della Katusha vince in cima allo strappo di La Guardia di Jaèn con uno scatto simile a quelli del murciano che deve accontentarsi del secondo posto davanti a un Samuel Sanchez in crescita ma conquista per la prima volta la classifica generale della Vuelta Andalucia

Foto copertina: il successo di Moreno nella tappa conclusiva del Vuelta Andalucia (foto Bosco Martin)

La quarta e ultima tappa della Vuelta Andalucia, 135,7 km da Jaèn a La Guardia de Jaèn, era insieme a quella con arrivo al Santuario de Araceli la più dura della corsa per via dei tre gran premi della montagna disseminati lungo il percorso e soprattutto degli ultimi 2 km di salita con una pendenza media dell’8,1%. La corsa inoltre è stata molto tirata fin dall’avvio con la fuga partita al km 12 di Trofimov (Katusha),Azanza e Izagirre (Euskaltel), Hollenstein (NetApp), Marino (Saur-Sojasun) e soprattutto del quasi 41enne Voigt (RadioShack) che in classifica era distanziato di soli 42” dalla maglia rossa Valverde (Movistar); mentre il velocista Van Hummel (Vacansoleil) presente anch’esso nel gruppetto di testa si è subito rialzato gli uomini di Unzue hanno iniziato ben presto a tirare e il vantaggio di Voigt e compagni non è mai andato oltre il 1′30” anche se il percorso senza quasi un metro di pianura rendeva difficile l’inseguimento.
I fuggitivi sono comunque sempre rimasti a tiro del plotone in testa al quale a 20 km dal traguardo si sono posizionate anche la Cofidis di Taaramae, secondo nella generale a 3” da Valverde, e la Caja Rural che puntava probabilmente sullo spunto di De La Fuente, atleta abbastanza adatto a questo tipo di arrivi; quando il vantaggio degli uomini di testa, rimasti in 5 per il cedimento di Azanza, era ormai inferiore ai 30” dal gruppo si sono mossi Huguet (Project 1T4I), Ligthart (Vacansoleil) e il vincitore della tappa di Plateau de Beille dell’ultimo Tour de France Vanendert (Lotto-Belisol) ma ai piedi dello strappo finale il gruppo è tornato compatto sotto la spinta della Movistar e della Katusha di Menchov e Moreno.
Dopo una fase di studio nel primo tratto dell’ascesa è stato proprio il 30enne madrileno a partire ai 500 metri dal traguardo tentando di anticipare Valverde; ci si attendeva a questo punto che il murciano partisse a sua volta e lo saltasse via per andare a bissare il successo di due giorni prima ma questa volta la sua gamba pur consentendogli di rimanere comunque in testa al gruppo degli inseguitori non ha risposto al meglio e nessun altro è riuscito a replicare a Moreno che ha conquistato il successo con 2” su un gruppetto di 20 corridori comprendente tutti i migliori e regolato da Valverde davanti a Samuel Sanchez (Euskaltel), molto più brillante che al Santuario de Araceli, al campione uzbeko Lagutin (Vacansoleil), a Vanendert e a Gesink (Rabobank) mentre Carrara (Vacansoleil) non ha trovato una grande giornata e ha chiuso 25° a 12”. Per Moreno si tratta del primo successo stagionale mentre per la Katusha è il secondo consecutivo dopo quello di Freire in quel di Las Gabias.
Valverde ha comunque conservato la maglia rossa con 3” su Taaramae, 8” su Coppel (Saur-Sojasun), 14” su Menchov e 15” su Lagutin, si mantiene imbattuto nelle corse a tappe disputate in stagione dopo il successo del Tour Down Under e probabilmente tenterà di fare il tris nella corsa di casa, la Vuelta Murcia in programma a inizio marzo; il leader della Movistar si è aggiudicato anche la classifica a punti mentre quella dei traguardi volanti e quella di miglior scalatore sono andate all’andaluso Mate (Cofidis).

Marco Salonna

23-02-2012

febbraio 24, 2012 by Redazione  
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VUELTA A ANDALUCIA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Lo spagnolo Daniel Moreno Fernandez (Katusha Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Jaén – La Guardia de Jaén, percorrendo 135,7 Km in 3h14′54″, alla media di 41,775 Km/h. Ha preceduto di 2″ i connazionali Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) e Sanchez Gonzalez. Miglior italiano Matteo Carrara (Vacansoleil Pro Cycling Team), 25° a 12″. In classifica si impone Valverde Belmonte con 3″ sull’estone Taaramäe e 8″ sul francese Coppel. Miglior italiano Matteo Carrara (Vacansoleil Pro Cycling Team), 21° a 39″

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
Lo spagnolo Diego Milán Jiménez si è imposto nella quinta tappa, Santo Domingo – San Francisco de Macorís, percorrendo 135 Km in 2h59′09″, alla media di 45,213 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli ecuadoriani Boné León e Navarrete. Il dominicano Wendy Cruz è il nuovo leader della classifica, con 6″ sul colombiano Oyola Oyola e 18″ sul dominicano Sánchez Jiménez.

RUTAS DE AMERICA (Uruguay)
L’argentino Francisco Chamorro si è imposto nella terza tappa, Pueblo Trigo – Tacuarembó, percorrendo 154,2 Km in3h50′03″, alla media di 40,217 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Nankervis e l’uruguayano Miraballes. L’uruguayano Jorge Soto Perera ha conservato la testa della classifica, con 3″ e 5″ sui connazionali Pintos Rodríguez e Presa.

FREIRE SUONA LA DECIMA

febbraio 23, 2012 by Redazione  
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Il tre volte campione del mondo grazie anche al lavoro determinante del nostro Paolini raggiunge la doppia cifra di successi alla Vuelta Andalucia imponendosi in quel de Las Gabias davanti a Schorn, Matthews e Marcato mentre Valverde conserva la maglia rossa di leader

Foto copertina: il decimo “squillo” di Freire alla Ruta del Sol (foto Bosco Martin)

La terza e penultima tappa della Vuelta Andalucia, 157,1 km da Montemayor a Las Gabias, si presentava come una frazione per velocisti malgrado la fase centrale presentasse diversi su e giù a partire dal Puerto del Mojòn e l’Alto de la Caserìas, quest’ultimo a quasi 1000 metri di quota, entrambi di 3a categoria e soprattutto il tratto pianeggiante finale fosse interrotto dall’Alto de la Malaha, breve e senza grandi pendenze ma con la vetta posizionata a meno di 6 km dal traguardo. L’andatura è stata comunque molto sostenuta fin dalle prime fasi e nella prima salita il gruppo si è spezzato in diversi tronconi e dal primo sono evasi Lelay (Saur-Sojasun) e Valentin (Cofidis) sui quali si sono portati successivamente Habeaux (Accent Jobs) e Ramirez (Andalucia) che ci ha preso gusto dopo il successo nella tappa di Benalmàdena; dopo un inseguimento di oltre 20 km si è accodato anche l’uruguayano Ferrari (Caja Rural) mentre il gruppo inizialmente ha lasciato fare, e ne hanno approfittato i corridori rimasti staccati per rientrare, ma ben presto guidato dalla Movistar ha iniziato l’inseguimento un po’ perchè memore di quanto accaduto due giorni prima e un po’ perchè Lelay nella generale era distanziato di soli 38” da Valverde, e ciò ha fatto sì che il vantaggio dei fuggitivi non andasse mai oltre i 3′40”.
Gli uomini di testa non hanno comunque mollato finchè a posizionarsi in testa sono state la Rabobank di Matthews, brillante 4° nel prologo di San Fernando e sicuramente uno degli uomini più veloci in questo contesto, e la Katusha di Freire che a Benalmàdena si era aggiudicato la volata del gruppo e a nulla è servito il disperato tentativo di Lelay che sull’Alto de la Malaha è rimasto solo al comando ma è stato raggiunto nella successiva discesa da un plotone che nel frattempo aveva perso diversi elementi tra cui Duque (Cofidis) e Van Hummel (Vacansoleil) che avrebbero potuto dire la loro in caso di arrivo allo sprint e soprattutto Irizar (RadioShack) che dice così addio ai sogni di ripetere il successo del 2011 nella classifica generale.
A giocarsi il successo allo sprint sono stati in 56 e Freire, perfettamente lanciato da Paolini, si è confermato il più forte velocista di questa Vuelta Andalucia imponendosi davanti al 23enne austriaco Schorn, che in carriera si è imposto solo in corse minori come tappe del Giro del Normandia e del Giro della Slovacchia, e Matthews mentre Marcato (Vacansoleil) si è confermato piazzato di lusso con il 4° posto e ha fatto molto meglio di Bennati (RadioShack) che in un arrivo non del gruppo compatto avrebbe dovuto dire la sua ma non è andato oltre l’8a piazza. Dal canto suo Freire conferma di avere un feeling speciale con la Ruta del Sol in cui aveva ottenuto i suoi due unici successi in una stagione 2011 per lui molto difficile e in cui si è imposto per la decima volta considerando anche il successo nella classifica generale del 2007.
In questa stagione il primo posto finale sembra invece già assegnato a Valverde che comanda con 3” su Taaramae, 8” su Coppel, 14” su Menchov e 15” su Lagutin e avrà una quarta e ultima tappa disegnata apposta per lui con partenza da Jaèn e arrivo in cima allo strappo di La Guardia de Jaèn dopo 135,7 km

Marco Salonna

22-02-2012

febbraio 23, 2012 by Redazione  
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VUELTA A ANDALUCIA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Lo spagnolo Óscar Freire Gómez (Katusha Team) si è imposto nella terza tappa, Montemayor – Las Gabias, percorrendo 157,1 Km in 3h41′55″, alla media di 42,475 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Schorn e l’australiano Matthews. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil Pro Cycling Team), 4°. Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) ha conservato la testa della classifica con 3″ sull’estone Taaramäe e 8″ sul francese Coppel. Miglior italiano Matteo Carrara (Vacansoleil Pro Cycling Team), 14° a 29″

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
Il kazako Arman Kamyshev (Continental Team Astana) si è imposto nella quarta tappa, San Cristobal – Baní, percorrendo 141,4 Km in 3h08′34″, alla media di 44,992 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Milan Jiménez e il canadese Langlois. Il kazako Ruslan Tleubayev (Continental Team Astana) ha conservato la testa della classifica, con 4″ Cruz e 10″ sul colombiano Oyola Oyola

RUTAS DE AMERICA (Uruguay)
L’uruguayano Jorge Soto Perera si è imposto nella seconda tappa, José Pedro Varela – Melo, percorrendo 150,3 Km in 3h17′27″, alla media di 45,672 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Beyer e l’uruguayano Presa. Soto Perera è il nuovo leader della classifica, con 3″ e 5″ sui connazionali Pintos Rodríguez e Presa.

21-02-2012

febbraio 23, 2012 by Redazione  
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VUELTA A ANDALUCIA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) si è imposto nella seconda tappa, Málaga – Alto Santuario Virgen de Araceli, percorrendo 144,7 Km in 4h02′37″, alla media di 35,784 Km/h. Ha preceduto di 10″ il russo Menchov e l’estone Taaramäe. Miglior italiano Matteo Carrara (Vacansoleil Pro Cycling Team), 7° a 21″. Valverde Belmonte è il nuovo leader della classifica con 3″ su Taaramäe e 8″ sul francese Coppel. Miglior italiano Carrara, 15° a 29″

VUELTA INDEPENDENCIA NACIONAL (Repubblica Dominicana)
Il dominicano Wendy Cruz si è imposto nella terza tappa, Higüey – Santo Domingo, percorrendo 172 Km in 4h06′44″, alla media di 41,826 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Rodríguez e Sánchez Beriguete. Il kazako Ruslan Tleubayev (Continental Team Astana) ha conservato la testa della classifica, con 4″ Cruz e 10″ sul colombiano Oyola Oyola

RUTAS DE AMERICA (Uruguay)
Lo statunitense Mike Olheiser ( Competitive Cyclist Racing Team) si è imposto nella prima tappa, Montevideo – Minas, percorrendo 146,1 Km in 3h19′10″, alla media di 44,013 Km/h. Ha preceduto di 8″ gli uruguayani Pintos Rodríguez e Presa, distanziati di 13″ e 17″ nella prima classifica generale.

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