18-07-2011

luglio 19, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

oggi riposo

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il venezuelano Wilmen Bravo (F.N.Cabrera-Gb.Trujil) si è imposto nella sesta tappa, Ortiz – Maracay, percorrendo 155,9 Km in 3h08′24″, alla media di 49,649 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Carlos Linares (Gobierno De Carabobo) e Rojas. Linares è il nuovo leader della classifica, con 9″ e 10″ sui connazionali Contreras e Gutierrez.

LE ORE DECISIVE DEL TOUR 2011 VISTE DA MAURIZIO FONDRIEST

luglio 18, 2011 by Redazione  
Filed under News

Il nostro ex collaboratore Marco Ferri ha intervistato Maurizio Fondriest chiedendogli una previsione sull’evolversi della situazione di gara al Tour finora dominato dal francese Voeckler. Secondo il trentino saranno Evans e Contador a contendersi la maglia gialla, mentre il nostro Basso dovrà accontentarsi del podio.

Foto copertina: Contador in giallo. Lo rivedremo “pistolero” anche quest’anno?

Intervista raccolta da Marco Ferri per il sito www.sportnews.eu e pubblicata per gentile concessione dell’autore.

Giorno di riposo e tempo di bilanci per il Tour de France. A tracciarlo è Maurizio Fondriest, straordinario interprete delle corse in linea a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 e vincitore in carriera di un Campionato del Mondo (a Renaix nel 1988) di una Milano-Sanremo, di una Freccia Vallone e del Gran Prix di Zurigo. Nel palmares del corridore di Cles anche due frazioni al Giro d’Italia e un ottavo posto in classifica generale nell’anno di grazia 1993.

Alla vigilia del Tour de France, attraverso la sua pagina di Facebook, se la prese con la Gazzetta dello Sport perché concedeva pochissimo spazio ad altri sport che non fossero il calcio. Neanche questa Grande Boucle così incerta riesce a smentirla…

E’ sempre stato così. E’ normale che i giornali parlino più di calcio perché c’è un pubblico e un business maggiore e lo posso capire. La mia era una difesa nei confronti di tutti gli sport minori, anche perchè la Gazzetta è l’unico giornale che compro in quanto dedica sempre almeno una pagina al ciclismo. Quando vedi in prima pagina delle foto di calciatori in vacanza, mentre ci sono sport minori che per avere uno spazio minimo devono vincere le Olimpiadi, diventa quasi un’offesa. Per sostenere anche altre discipline ci vorrebbe un po’ più di attenzione, a prescindere dai soldi e dagli interessi che ruotano intorno.

Ormai sono rimaste soltanto le Alpi. Il Tour continua a sembrare una partita a scacchi. Cosa possiamo aspettarci?

Il problema del Tour, rispetto al Giro, è che le tappe vengono presentate e sono disegnate in maniera diversa. Si parlava di tre frazioni sui Pirenei ma gli arrivi in salita erano due. Contador non ha perso due minuti perché il suo stato di forma non è ottimale. Lo hanno staccato di 15 secondi perché non ha una grande condizione, ma per il resto il divario è stato provocato da una caduta.

Lo spagnolo può ancora vincere?

Una cosa che ho visto nella tappa di Plateau de Beille è che lui è migliorato, la sua pedalata è diversa. Lui non si è mosso, perché ha visto che con la condizione che ha attualmente non avrebbe fatto la differenza e l’assenza di abbuoni per il vincitore lo ha fatto desistere. Non aveva la gamba per staccarli, poteva stare lì agevolmente. Ora avrà l’Alpe d’Huez e la cronometro di sabato per recuperare. Non ha una grandissima forma ma già ha dimostrato al Giro di tre anni fa che può vincere anche senza essere al top.

I fratelli Schleck rischiano di fare i “valletti” come in occasione dell’ultima Liegi-Bastogne-Liegi?

Andy Schleck non ha grossa continuità quando scatta, a cronometro non è un drago e se non li stacca adesso non so dove possa guadagnare. Lui e il fratello Schleck proveranno sicuramente, ma non so fino a che punto riusciranno a guadagnare terreno. Hanno sicuramente la squadra più forte, ma in salita è lo scontro frontale a fare la differenza.

Qual è ad oggi il suo podio virtuale?

Vedo una grossa lotta tra Cadel Evans e Contador. Sul gradino più basso del podio uno dei fratelli lussemburghesi e il nostro Basso.

Evans ha sempre avuto una giornata di crisi negli appuntamenti di tre settimane…

E infatti questa rappresenta una grossa incognita. L’australiano è stato presente in tutti gli arrivi e potrebbe aver speso troppo già nella prima settimana. Stiamo parlando di una rendimento costante senza un giorno di crisi. Ecco, in queste condizioni saranno lui e lo spagnolo a giocarsi il gradino più alto del podio di Parigi.

E la maglia gialla attuale, Thomas Voeckler? In Francia c’è chi è pronto a scommettere che non lascerà facilmente le insegne del primato.

Voeckler mi ha stupito per la condizione che ha mostrato finora. Fossi stato al suo posto non avrei corso così, cercando di rintuzzare tutti gli attacchi. Doveva risparmiare il più pssobile, così ha rischiato di saltare ma ha dimostrato di andar forte. Da quello che si è visto in questi giorni, ha speso più degli altri. Nonostante ciò, dico che rischia di arrivare sul podio o almeno nei primi cinque. Sarebbe un miracolo, ma per quello che si è visto finora è così.

Basso e Cunego hanno riproposto una grande Italia sulle strade di Francia. Quante possibilità dà ai due?

Da Cunego mi aspettavo un po’ di più perché al Giro di Svizzera l’avevo visto andar bene. Basso è un regolarista, soffre gli scatti ma recupera sempre. Continua ad avere prestazioni di grande livello, ma qui non ci sono pendenze severe. Al Giro tra Gardeccia, Zoncolan, Grossglockner, c’erano salite ripide in cui potevi fare la differenza alzando il ritmo. Qui se vai a velocità alta è più facile stare a ruota. Dico che per Basso sarebbe un successo arrivare sul podio, ma temo che a cronometro possa pagare dazio ai migliori.

Si aspettava un Philippe Gilbert così in palla anche sulle grandi montagne? Secondo lei potrà davvero puntare alle prime posizioni in un grande giro, in futuro?

E’ andato forte anche in montagna, però un conto è correre per le tappe e trovarti lì senza pressioni, un altro è prepararsi per andare forte dall’inizio ed essere marcato ed essere marcato dagli altri big della generale. Io non credo molto in questi cambiamenti da corridore da Classiche a corridore da grandi giri. Credo che il belga farebbe meglio a continuare sulla strada che ha intrapreso, puntando sulle Classiche e magari a guadagnare la maglia verde al Tour o a vestire la gialla in avvio come ha fatto quest’anno.

Ieri ha ufficializzato il ritiro Alexander Vinokourov. Quanto perde il ciclismo e quanto il Tour si è “ridimensionato” senza il kazako?

Ogni volta che si ritira un grandissimo campione il ciclismo perde qualcosa, ma subito dopo ne arrivano altri. Si è ritirato Hinault a 33 anni, quindi si può sopravvivere a tutto. Vinokourov è un corridore di grinta che mancherà, però ha un’età nella quale è giusto fermarsi. Forse senza l’incidente di domenica scorsa avrebbe fatto le Olimpiadi, ma comunque la sua era l’ha già fatta. Oggi il ciclismo è più tattico e sicuramente il suo estro mancherà in gruppo.

Marco Ferri

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MONTPELLIER

luglio 18, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: Montpellier, Arco di Trionfo (panoramio)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Cavendish fa poker. Petacchi 3°, Oss 4°(Gazzetta dello Sport)

Alle elsker å jobbe for ham (Aftenposten)

Vierter Etappensieg für Cavendish (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Cavendish tightens his grip on green jersey (The Independent)

Cavendish wins stage 15 (The Daily Telegraph)

Cavendish wins fourth stage (The Times)

Cavendish… évidemment! (L’Equipe)

Cavendish s’impose au sprint à Montpellier (Le Monde)

Cavendish feiert vierten Tour-Etappensieg (Tageblatt)

Cavendish erneut der Schnellste: 19. Tour-Sieg (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Cavendish firma su cuarto triunfo de etapa en el Tour(AS)

Cavendish impone su ley y firma su cuarta victoria de etapa al sprint (Marca)

Cavendish gana al sprint (El Mundo Deportivo)

Quatrième victoire de Cavendish au Tour(Le Soir)

Cavendish s’impose à nouveau (Sud Presse)

Cavendish alweer beste in sprint (De Standaard)

Cavendish, ce Hérault (La Dernière Heure/Les Sports)

Et de 4 pour Cavendish (L’Avenir)

Cavendish pakt vierde ritzege (Het Nieuwsblad)

Cavendish weer oppermachtig(De Telegraaf)

Fourth Tour De France Win for Cavendish (The New York Times)

Mark Cavendish wins Tour de France stage (USA Today)

Cavendish tightens grip on green (Herald Sun)

No change at top as Cavendish wins 15th stage (The Age)

Cavendish keeps grip on green jersey (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Pedale Pazzo: Commento su Oss: oggi si è capito che non è un velocista.
Stimo molto il ragazzo ma gli hanno messo in testa idee sbagliate.
Si è visto chiaramente che manca di esplosività, non ha la sparata, non ha la velocità di punta, non ha l’accellerazione.
Velocista non si diventa ma si nasce (nel ciclismo come nell’atletica). Sono doti naturali non migliorabili con l’allenamento.
Ma sono convinto che Daniel potrà avere un gran futuro se saprà sfruttare le sue caratteristiche.
Per il resto..poco da dire quando Renshaw apre Cavendish chiude e non ce n’è per nessuno..

Ceemo: Si sono d’accordo. Sia Farrar che Petacchi erano in gran rimonta nonostante non fosse a ruota della maglia verde.
Complimenti a Cavendish, ma visto le altre tappe di montagna che mancano non è detto che riesca a superarle tutte indenne.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Conti: “La stele che ricorda il sacrificio di Fabio Casartelli” (il povero Fabio non si era volontariamente buttato contro il paracarro!!!)
De Luca: “Soasun” (pronuncia di Sojasun; si dovrebbe dire “sogiasun”)
De Luca: “Ottavio Bocchiecchia”
De Luca: “Corcorrente”
Cassani: “Ruota ad altro profilo”
Cassani: “Passano professionista”
Malori, rispondendo alla domanda della De Stefano che gli chiedeva cosa farà nel giorno di riposo: “Tante ore di sonno con un po’ di cioccolata” (peccato che, solo pochi minuti prima, alla domanda sui suoi dolci preferiti avesse risposto: “Tutti, tranne la cioccolata”)
Berton (Europort): “Il più grande sportivo kazako di sempre è stato il ginnasta Vladimir Smirnov” (gareggiava nello sci di fondo)
De Stefano: “Le spettatori”
Pancani: “Daniel Oss, è lui in questo momento la ruota di Mark Cavendish” (a dire il vero nel dopotappa al diretto interessato effettivamente giravano, ma non erano le ruote!!!)
TelevideoRAI: “dominando la volata sul traguardo Montpellier”

LA TAPPA CHE VERRA’

Se i Pirenei avevano debuttato col botto, col durissimo tappone di Luz Ardiden, non si potrà certo dire la stessa cosa delle frazioni alpine, principalmente incentrate sulla doppia scalata al Galibier, in programma tra giovedì e venerdì. Le tappe tracciate sulla catena al confine con l’Italia saranno introdotte da una giornata particolarmente “soft”, ma assolutamente da non prendere sottogamba. Seppur non durissima, è la classica frazione di media montagna, presenterà un finale meritevole di attenzione e tutta la marcia d’avvicinamento a Gap (il finale proporrà una specie di circuito, l’anello vero e proprio al Tour è sacrosanto e riservato al solo epilogo parigino) non meno trascurabile, perchè sarà tutto un lento e costante prendere quota, trasferendosi dai quasi 100 metri s.l.m. di Saint-Paul-Trois-Châteaux ai 744 della località d’arrivo. Una partenza veloce, come spessissimo accade al Tour, anche nelle tappe più toste, rischierà di rendere questa trasferta oltremodo dispendiosa, chiedendone poi il conto al momento d’affrontare l’unica vera difficoltà di giornata, l’ascesa al Col de Manse. Vista sull’altimetria pare un picco piuttosto scosceso, soprattutto se paragonato al continuo falsopiano precedente, nella realtà non è durissima (sono 9,5 Km al 5,2%), ma presenta due strappetti velenosi nella seconda parte. Chi perderà le ruote lassù potrebbe faticare a rientrare e non solo perchè chi si troverà in testa farà in modo che ciò non accada. Il traguardo, infatti, sarà praticamente a portata di mano, al termine della successiva discesa di quasi 12 Km, un altro tratto molto insidioso. Si tratta, infatti, della stessa planata dove si verificò, al Tour del 2003, il famosissimo episodio della caduta di Beloki e della “scampagnata” nel tornante di Armstrong

METEOTOUR

Saint-Paul-Trois-Châteaux: alternanza di pioggie deboli (meno di 0,1 mm) e schiarite, 17,4°C (percepiti 16°C), venti deboli da SW (6-9 Km/h), umidità al 79%
Gap: alternanza di pioggie deboli (0,5 mm) e schiarite, 14,5°C (percepiti 13°C), venti moderati da WNW (15 Km/h), umidità al 77%

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

15a TAPPA: ALBI – ALES (235 Km)

INDURAIN, FIRME
Un gesto que empieza a ser rutinario
Guimard: “El Tour es de Miguel” – Indurain está muy tranquilo – Todos de acuerdo: ganará Miguel – El “maillot” amarillo causa furor – Argentin puso el sello de la casa

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

17-07-2011

luglio 18, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il britannico Mark Cavendish (HTC-Highroad) si è imposto nella quindicesima tappa, Limoux – Montpellier, percorrendo 187 Km in 4h20′24″, alla media di 43,087 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Farrar e l’italiano Alessandro Petacchi (Lampre – ISD). Il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) ha conservato la maglia gialla, con 1′49″ sul lussemburghese Fränk Schleckl e 2′06″ sull’australiano Evans. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 5° a 3′16″. Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 7° a 4′00″. Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 7° a 4′00″, Damiano Cunego (Lampre – ISD) 8° a 4′01″,

CAMPIONATI EUROPEI
Giornata conclusiva per i campionati di Offida (Ascoli Piceno), disputate le prove su strada U23 uomini e junior donne.
Per i primi si è imposto il tedesco Julian Kern che ha percorso 170 Km in 4h43′08″, alla media di 36,025 Km/h. Ha preceduto allo sprint i bielorussi Novikau e Klimiankou. Miglior italiano Mattia Cattaneo, 5° a 5″.
Per le donne vittoria all’italiana Rossella Ratto che ha percorso 69 Km in 2h11′13″, alla media di 31,551 Km/h. Ha preceduto di 4′31″ la belga Druyts e di 4′33″ l’italiana Chiara Vannucci.

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE MARTINIQUE
Il polacco Tomasz Olejnik (USSA Pavilly Barentin) si è imposto nella nona ed ultima tappa, Rivière-Pilote – Lamentin, percorrendo 135 Km in 3h31′01” , alla media di 38,385 Km/h. Ha preceduto allo sprint il martinicano Eustache e di 1′47″ il francese Laurent. In classifica si impone il francese Guillaume Malle (Veranda Rideau Sarthe), con 2′04″ sul martinicano Flavien e 3′11″ sul guadalupano Carène.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il venezuelano Honorio Machado (Alcaldia De Valencia) si è imposto nella quinta tappa, Chaguaramas – San Juan de los Morros, percorrendo 178,1 Km in 3h44′36″, alla media di 47,578 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Angarita e il venezuelano Ubeto. Machado è tornato in testa alla classifica, con 2″ su Ubeto e 8″ su Angarita.

FRECCIA DEI VINI
L’italiano Cristiano Monguzzi (Casati Named) si è imposto nella corsa lombarda. Ha preceduto di 16″ e 20″ gli italiani Gabriele Pizzaballa (Palazzago Elledent Rad Logistica – MCipollini) e Luciano Barindelli (Pool Cantù 1999 – Carmiooro NGC)

GIRO DEL CASENTINO
Il russo Alexander Serebryakov si è imposto nella corsa toscana. Ha preceduto gli italiani Alfonso Fiorenza (Gragnano Sporting Club) e Mirko Tedeschi (Petroli Firenze)

COMMENTOUR DE FRANCE: CANNONBALL SUPER, MA CHE BRAVO OSS!

luglio 17, 2011 by Redazione  
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Nel giorno del poker di vittorie da parte di Mark Cavendish, la volata di Montpellier ha tra i protagonisti Petacchi e soprattutto Daniel Oss, che rivela le sue ottime doti di sprinter con la conquista di un importante quarto posto.

Foto copertina: Mark Cavendish si impone a Montpellier; a centro immagine Daniel Oss, 4° quest’oggi (foto AFP)

Finiti i Pirenei, inizia il trasferimento verso le Alpi. E’ stata una domenica in cui i francesi del Linguadoca – Rossiglione si sono catapultati sulle strade nell’attesa di vedere passare il Tour, per l’evento sportivo nazionale dell’anno. Non solo Mark Cavendish o Tyler Farrar, vincitore e secondo classificato a Montpellier, ma è da segnalare il risultato molto importante di Daniel Oss. Il trentino
è stato artefice di uno sprint prodigioso, dove solamente Farrar e un bravissimo Petacchi sono stati in grado di superarlo negli ultimi metri.
Daniel è un giovane atleta cresciuto come pistard, mettendosi in mostra già nella categoria allievi e tra gli Juniores. Ma è la sua prestazione ai mondiali di Varese nel 2008 che gli consente l’anno successivo di passare professionista con la Liquigas – Doimo. Essere un ottimo corridore in pista e la sua possente struttura fisica permette a Daniel di essere un atleta molto veloce e che sa cavarsela molto bene anche nelle grandi classiche, come la Gand – Wevelgem, in cui lo scorso anno terminò quinto, meritandosi, dopo il suo successo al Giro del Veneto la convocazione di Bettini ai Mondiali di Melbourne. Grandi risultati e soddisfazioni che, per la sua giovane età, non sono ancora terminati.

Andrea Giorgini

CAVENDISH FA POKER, OK PETACCHI E OSS

luglio 17, 2011 by Redazione  
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Lo sprinter dell’isola di Man si impone anche a Montpellier in quella che è la penultima frazione per le ruote veloci prima di quella di Parigi e consolida la sua maglia verde malgrado Gilbert abbia provato a far saltare il banco. Piazza d’onore per Farrar, 3° e 4° lo spezzino della Lampre e il trentino della Liquigas.

Foto copertina: Mark Cavendish alza un braccio dopo aver respinto il tentativo di rimonta di Tyler Farrar (foto AFP)

La quindicesima tappa del Tour de France, 192,5 km pianeggianti da Limoux a Montpellier, è stata dopo la tre giorni pirenaica la classica frazione di trasferimento che porterà la carovana ai piedi delle Alpi, là dove si deciderà la Grande Boucle. Pronti via e immediatamente il solito Delage (Fdj), già quattro volte in fuga nelle tappe precedenti, si lancia ancora una volta all’attacco e su di lui si portano Ignatiev (Katusha), Terpstra (Quickstep), Dumoulin (Cofidis) e Delaplace (Saur-Sojasun) e dietro malgrado il forte vento procede tutto secondo copione con la Europcar della maglia gialla Voeckler che controlla e l’HTC di Cavendish, che nel frattempo si aggiudica il 6° posto nello sprint intermedio dietro ai fuggitivi, che quando il vantaggio supera i 4′ si mette davanti e gradualmente annulla il gap: è vero che Terpstra, che si era precedentemente avvantaggiato con Ignatiev, si è arreso solo a poco più di 3 km dal traguardo ma gli uomini di Stapleton, con anche Martin e Velits a tirare a fondo dopo essere usciti dalle zone alte della classifica, hanno sempre avuto sotto controllo la situazione.
Nel momento in cui l’olandese veniva ripreso l’inesauribile Gilbert (Omega Pharma) ha tentato in compagnia di Roux (Fdj) e del nostro Marcato (Vacansoleil) l’azione da finisseur, non tanto con l’intento di arrivare fino al traguardo quanto con quello di scombinare il treno dell’HTC e di rendere così più difficile la vittoria di Cavendish, suo avversario diretto per la maglia verde; il tentativo del belga non ha però avuto gli effetti sperati con Goss e Renshaw pronti a portare il britannico in testa all’ingresso del breve rettilineo finale, con Oss (Liquigas) abile a prenderne la ruota. Cavendish si è lanciato ma la sua progressione non è stata devastante come al solito, complici le fatiche accumulate sui Pirenei dove ha lottato per raggiungere il traguardo in tempo massimo ed è stato anche accusato da Rojas (Movistar) di essersi a lungo attaccato alle macchine nei tratti in salita; l’atleta dell’isola di Man è comunque riuscito a resistere al ritorno di Farrar (Garmin) e di Petacchi (Lampre), che finalmente è riuscito ad approcciare lo sprint nelle prime posizioni, e a conquistare il suo quarto successo in questo Tour e il 19° complessivo nella Grande Boucle. Oss ha dovuto accontentarsi di un comunque eccellente 4° posto davanti a Rojas, Swift (Sky), Ciolek (Quickstep) e Gallopin (Cofidis) mentre tra gli attesi protagonisti è mancato Greipel (Omega Pharma) che ha dovuto accontentarsi del 13° posto.
Immutata la classifica generale con Voeckler maglia gialla con 1′49” su Frank Schleck, 2′06” su Evans, 2′15” su Andy Schleck, 3′16” su Basso, 3′44” su Samuel Sanchez, 4′00” su Contador e 4′01” su Cunego. Dopo il secondo giorno di riposo il Tour riprenderà con la Saint-Paul-Trois-Châteaux-Gap, frazione di 162,5 km con il Col de Manse da superare nel finale: sulla carta si tratta di una tappa da fuga ma uno come Gilbert farà di tutto per vincere e inoltre gli ultimi 11 km di discesa molto tecnica potrebbero vedere all’attacco atleti come Voeckler e Samuel Sanchez nel tentativo di guadagnare terreno sugli avversari diretti.

Marco Salonna

TOUR NOSTRUM – 12a TAPPA: ARLES – PARC NATIONAL DES CÉVENNES (Florac)

luglio 17, 2011 by Redazione  
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Dopo il “Giro Nostrum” abbiamo provato a metterci nei panni anche di Christian Prudhomme e a tracciare un ipotetico percorso del Tour de France. L’unico filo conduttore è stato, come per la corsa rosa, il quarantennale dell’adozione della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Non ci siamo basati sulle candidature ufficiali, con l’esclusione di Liegi e della tappa pirenaica della Pierre-Saint-Martin. Seguiteci

12a TAPPA: ARLES – PARC NATIONAL DES CÉVENNES (Florac)

Dopo le Alpi, il Massiccio Centrale. Non ci sarà, almeno per il momento, possibilità di tirare il fiato nel Tour de France nostrane che, subito dopo la tappa del Ventoux e prima della prima giornata di riposo, proporrà un’insidiosa tappa nel centro della nazione francese. Non si tratterà di una frazione impegnativa sotto l’aspetto delle pendenze, ma le giornate che il Tour trascorre sulle tortuose e poco scorrevoli strade del Massiccio Centrale hanno spesso lasciato il segno sulla classifica. E, dunque, potrebbe scapparci una sorpresa, anche sotto la forma di un’inaspettata crisi sul Col de la Pierre Plantée, l’ascesa di 6 Km al 7,6% di media in vetta alla quale si concluderà questa dodicesima frazione.

Siti UNESCO del giorno
Arles: Monumenti Romani e Romanici, chiesa di Saint-Honorat (strade francesi per Santiago de Compostela)
Acquedotto romano di Pont du Gard
Parc national des Cévennes: riserva della biosfera, paesaggio culturale e agro-pastorale mediterraneo (unitamente all’area dei Causse)

Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Tour de France 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.

Mauro Facoltosi

Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria

12a_tour

Dettaglio planimetria finale

Dettaglio altimetria finale

plan_florac

alt_florac

ARCHIVIO TOUR NOSTRUM

1a tappa: Liegi (cronosquadre)
2a tappa: Tongres / Tongeren – Longwy
3a tappa: Longwy – Nancy
4a tappa: Nancy – Troyes
5a tappa: Troyes – Vézelay
6a tappa: Avallon – Arc-et-Senans
7a tappa: Lons-le-Saunier – Chambery
8a tappa: Albertville 1992 – Sestriere 2006
9a tappa: Bardonecchia – Station de Vars
10a tappa: Guillestre – Orange
11a tappa: Avignone – Mont Ventoux

G.P. NOBILI RUBINETTERIE, ANCORA LIQUIGAS: AD ARONA VINCE PONZI

luglio 17, 2011 by Redazione  
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La seconda giornata di gara del GP Nobili Rubinetterie vede il successo di Simone Ponzi, davanti a Luca Mazzanti e Davide Rebellin. Proprio Rebellin è stato il più attivo nel corso della gara, attaccando ripetutamente, ma non riuscendo a fare la differenza e a tornare al successo dopo la squalifica per doping

Foto copertina: la gioia di Simone Ponzi sul traguardo di Arona (foto Roberto Bettini)

La seconda giornata del GP Nobili Rubinetterie, la Coppa Papà Carlo, si è corso ancora sotto il segno della Liquigas-Cannondale. Sull’erta del Colle S.Carlo ad Arona infatti è stato il bresciano Simone Ponzi negli ultimi metri di gara ad avere ragione di Mazzanti (Farnese-Neri) e Rebellin (Miche), che si sono dovuti accontentare dei gradini più bassi del podio.
”E’ stato un successo cercato e voluto da tutta la squadra – spiega Ponzi – Come ieri ci siamo fatti carico della gestione della corsa e non abbiamo deluso le aspettative. Il finale era perfetto per le mie caratteristiche: uno strappo breve e in salita. Quando è partito Mazzanti ho atteso il momento giusto per non bruciarmi. Sono riuscito a fare ciò che mi ero preposto e a regalare ai compagni una nuova vittoria: questo è ciò che conta”.
Con la vittoria conquistata oggi il bottino personale di Ponzi è salito a due: “Sin dal mio arrivo in squadra ho trovato tanta fiducia intorno a me. Ho dovuto attendere Kranj per rompere il ghiaccio e da quel momento sento di aver finalmente svoltato. Ho acquisito consapevolezza dei miei mezzi e voglio recuperare il tempo perduto. Ora mi aspetta un calendario di corse importanti, e adatte alle mie caratteristiche, come ad esempio San Sebastian, Trittico Lombardo e Plouay: non vedo l’ora di cominciare”.
La gara, soprattutto durante gli 8 giri del circuito finale è stata molto avvincente e ha visto numerosi tentativi di fuga, comunque sempre controllati dal gruppo, in testa al quale è stato visto lavorare per la squadra anche Michele Scarponi, alla ricerca della forma dopo la pausa post-giro.
“Anche oggi sono soddisfatto della mia prestazione: rientrare in gara dopo un periodo di pausa non è mai semplice, però ho dato con piacere il mio contributo alla squadra, mettendomi a faticare in testa al gruppo. Bravi Mori (7°) e Gavazzi (4°), hanno una buona condizione, peccato sia sfuggita la vittoria”.
Nelle fasi finali, con il plotone oramai ridotto a 24 unità a causa dell’andatura garibaldina, è stato il portacolori della Farnese Vini Mazzanti ad accendere le polveri con un attacco in compagnia di Rocchetti. Il bolognese però nulla ha potuto sul rientrante Ponzi.
“Oggi stavo bene – ha spiegato Mazzanti nel post corsa – e ho corso sempre davanti stando attento agli attacchi degli avversari. Ho corso bene e da protagonista. Nel finale sono andato via con Rocchetti e quando sono arrivato ai 500 metri, ci ho provato. Un piazzamento sapevo che era alla mia portata, per questo mi sono deciso a rischiarla, per provare a vincerla. Purtroppo Ponzi sta andando fortissimo e mi ha ripreso negli ultimi 200 metri, impossibile tenerlo”. Felice ma anche un po’ rammaricato per il risultato, Mazzanti guarda già avanti: “Oggi ho fatto l’errore di rispondere forse troppe volte agli attacchi di Rebellin. Ma la prossima volta ci starò più attento per non spendere troppe energie. Voglio dare una bella soddisfazione a questa squadra. Dico sinceramente che qui ho trovato un gruppo fantastico, una squadra compatta e una gran voglia di crescere tutti insieme, ogni giorno. Per questo sto bene e ho tanta voglia di correre. Da qui a fine anno, se ricapiterà di giocarmi le mie carte, spero di non sbagliare e fare meglio di oggi, per Scinto, Citracca e tutto il team”.
Una menzione merita anche il terzo classificato Davide Rebellin, che, alla seconda giornata di gara dopo la squalifica per la positività alle Olimpiadi di Pechino 2008, è riuscito comunque a salire sul podio, dimostrando che il tempo, le disavventure e la distanza dalle gare non hanno offuscato la classe del veneto.

Mario Prato

COMMENTOUR DE FRANCE: TANTI ALLUNGHI, MA TUTTI INUTILI

luglio 17, 2011 by Redazione  
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Gli uomini di classifica hanno lanciato solo dei timidi attacchi sulla salita di Plateau de Beille, che nel 1998 lanciò Marco Pantani verso la conquista del Tour. Tra i più brillanti Ivan Basso e Samuel Sanchez, con quest’ultimo che rosicchia preziosi secondi sul brillantissimo Voeckler, sempre in giallo. Perde qualche secondo Damiano Cunego, che ora dovrà fare la voce grossa sulle Alpi. Ma resta in primo piano la grande impresa di Jelle Vanendert, entrato di diritto tra i grandi del Tour 2011.

Foto copertina: un’istantanea della tappa del Plateau de Beille (foto Bettini)

Pochi grandi scossoni oggi verso Plateau de Beille. I grandi cambiamenti che potevamo immaginare, nonostante la enorme difficoltà del tappone pirenaico, non sono arrivati. Alla fine la grande impresa l’ha fatta un belga semisconosciuto in Italia ma che in questo Tour sta ottenendo le maggiori soddisfazioni della sua intera carriera. Jelle Vanendert ha fatto la gara della vita, vincendo dove solo dei fuoriclasse del calibro di Pantani, Armstrong e Contador sono riusciti a trionfare nelle passate edizioni in cui la Grande Boucle salì fin quassù. Ed il risultato ottenuto dal corridore della Omega Pharma – Lotto diventa molto più prezioso dal fatto che la sua ultima vittoria fu nel 2007, e chi trionfò qui in passato avrebbe poi portato la maglia gialla a Parigi.

Se Vanendert ha vinto grazie ad uno scatto singolo ma decisivo, di certo non hanno fatto lo stesso i grandi big. La selezione naturale di una salita del genere ha un effetto minimo e solamente uno scatto secco può far ottenere dei buoni risultati, e ciò non è avvenuto tra di loro. L’unica vera vittima di oggi è stato Damiano Cunego, che non ha retto i continui scatti di Andy Schleck e di Ivan Basso, perdendo quaranta secondi e due posizioni nella classifica generale. Mentre continua il grande momento di Samuel Sanchez, l’unico che con un solo scatto è riuscito a lasciarsi dietro gli avversari più importanti: ma la prova d’orgoglio del grande Thomas Voeckler è un altro segnale che l’alsaziano vuole tenersi quella maglia gialla a lui tanto cara, e sarà un osso duro nei prossimi giorni, sebbene la cronometro a Grenoble non sia per nulla a suo vantaggio.
Ora si riparte in direzione Alpi: saranno i giganti di questo Tour su cui uomini altrettanto grandi faranno scoppiare i botti finali prima della conclusione sui Campi Elisi. Parigi si avvicina, le Alpi ancora di più.

Andrea Giorgini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PLATEAU DE BEILLE

luglio 17, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: cavalli al pascolo sul Plateau de Beille (panneauxcols.free.fr)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Vanendert vola sui Pirenei. Basso c’è, Voeckler resiste(Gazzetta dello Sport)

Jeg var heldig (Aftenposten)

Voeckler beholdt den gule trøya (Adresseavisen)

Vanendert siegt, Contador schaut zu (Süddeutsche Zeitung)

Vanendert siegt am Plateau de Beille vor Sanchez (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Voeckler climbs high to retain yellow jersey (The Independent)

Vanendert wins 14th stage (The Daily Telegraph)

Vanendert wins 14th stage but Voeckler hangs on (The Times)

Voeckler ne lâche rien (L’Equipe)

Vanendert vainqueur à Beille, Voeckler impressionne (Le Monde)

Jelle Vanendert gewinnt die 13. Etappe (Tageblatt)

TBelgier Vanendert feiert ersten Etappensieg (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Vanendert gana en Plateau de Beille(AS)

Todo sigue igual tras los Pirineos (Marca)

Vanendert gana en plateau de Beille, a los favoritos (El Mundo Deportivo)

Jelle Vanendert au sommet(Le Soir)

Incroyable Jelle Vanendert: un Belge gagne au Plateau de Beille et prend le maillot à pois! (Sud Presse)

Historische zege voor Vanendert op Plateau de Beille (De Standaard)

ExceptionnJelle Vanendert! (La Dernière Heure/Les Sports)

Le Belge Vanendert triomphe sur le plateau de Beille (L’Avenir)

Vanendert maakt droom waar op Plateau de Beille (Het Nieuwsblad)

Grote surprise in Pyreneeën(De Telegraaf)

Belgium’s Vanendert Wins 14th Stage (The New York Times)

Vanendert captures 14th stage at Tour de France (USA Today)

Cadel holds third overall (Herald Sun)

Jelle Vanendert wins the 14th stage. (The Age)

Rookie makes mark, Evans stays in touch (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Pedale Pazzo: Tappa molto bella e ben studiata.
Purtroppo però temo che come al solito i big aspetteranno l’ultima salita, anzi gli ultimi 3km dell’ultima salita. Qualche seconda linea coraggiosa potrebbe tentera l’attacco sul duro Col d’Agnes, che è un ottimo trampolino di lancio e lo sarebbe anche per qualche big coraggioso (coraggiosissimissimo) con magari già un compagno di squadra in fuga dai primi km in modo che possa farsi aiutare poi nel tratto in discesa/pianura fino ai piedi dell’ultima salita. Ma credo sia fantacliciclismo.

Hotdogbr: Andy Schleck mi da l’impressione di andare fortissimo, vero è che dipende anche dal suo modo di pedalare, ma se lui e Frank continuano a correre in questo modo a Parigi saranno 5° e 6°, salgono prepotentemente invece le quotazioni di Evans e soprattutto di Voeckler che può essere staccato solo con andature forti e regolari dall’inizio della salita e non certo con scattini di 50 metri, lui che con gli scatti ci va a nozze. Sanchez bravo ma sia oggi che a Luz Ardiden l’hanno lasciato andare, Contador con la cronometro potrà anche andare sul podio ma dubito meglio anche perchè le Alpi sono solo tra pochi giorni, Basso benino ma non è in grado di fare la differenza e a Parigi raccoglierà un dignitoso 5°-6° posto, per Cunego un certo passo indietro rispetto a due giorni fa ma si sapeva che S.Sanchez e Contador l’avrebbero scavalcato in una classifica dove comunque è 8° con quasi 4′ di vantaggio sull’11°

Patagonia63: mah…spettacolo così così….sono troppo forti e 4 5 che ambiscono alla gialla e e si studiano senza mai dare l’idea di attaccare seriamente. A qst punto mi viene da dire che Contador al Giro era completamente senza rivali…nonostante la buona volontà di Sarponi e Nibali. Siamo agrappati solo a Basso per le corse a tappe e ha già superato la trentina…vedo un futuro grigio per i ns. colori sia per il Giro e specialmente per il Tour!

N@po: Al giro Contador andava al doppio di adesso.

Gibosimoni: i dati confermano ciò che scrive Napo. Watt, Watt/Kg, VAM sono tutti nettamente inferiori, anche a similitudine di percorso.

Profpivo: Gli unici che possono fare saltare il banco sono gli Schleck, credo che Franck dovrebbe sacrificarsi provando un’azione decisa da lontano, magari sull’Izoard costringendo gli altri ad inseguire. Altrimenti vedo grande favorito Evans, perchè Voeckler sta facendo i miracoli ma sulle Alpi dovrebbe pagare dazio.

N@po: Le alpi sono nettamente più facili dei pirenei. Se non staccano Voeckler sull’Agnello non lo staccano certo sul Galibier o sull’Alpe. Faccio notare che al Delfinato Voeckler ha preso due minuti e venti da Evans nella stessa crono di sabato prossimo, non avendo però alcuna motivazione di classifica. Sicuramente perderà molto meno.

Vedo23: A parte che non condivido l’affermazione, non dimentichiamoci una cosa: conta molto di più il COME affrontano una salita che QUALE salita è! Possono fare grande selezione su una salita al 6% ai 30 Km/h, magari più che su uno Zoncolan!

N@po: No. Questo è un mito da sfatare. Sulle salite facili le grandi selezioni non si vedono da anni ed anni.

Pedra85: A 20kmh la scia ha un effetto sensibile, ed un professionista che punta al tour riesce comodamente a salire ai 20 orari in tratti all’ 8%, basta stare a ruota per faticare il 5% in meno. Con queste condizioni lo scatto è l’ unico modo per far prendere vento anche agli avversari, altrimenti con un gruppo di pretendenti tutto sommato equivalenti è impossibile fare selezione.

Salitepuntocià: Napo hai ragione, da anni lo diciamo, anche i numeri dicon che sullo zoncolan o altre dure salite , v’è piu distacco fra 1°e il 10
4′ l’anno scorso, 3′ mi pare quest’anno… l’etna solo 1′…..
luz ardiden e beille han deluso chi pensava facessero selezione, ma è normalissimo, 1′ circa fra il primo e decimo a luz, e 1′30 a beille, che pure non è facile… ma non son le nostre salite, e nemmeno il bagargui , il mont du chat, o il colombis… ma quando cavolo le mettono?
Le Alpi son piu facili dei pirenei, perchè l’agnello è distante troppo dal galibier, che non è sta gran salita da briancon, e l’izoard manco lo calcolo, ha sempre deluso le apsettative sia al tour che ai giri negli anni 90-2000
C’è solo l’Alpe d’Huez, troppo poco per staccare Voeckeer, che a questo punto è il favorito. Evans è generoso ma un perdente nei GT, non li da 2′ a Voekler nella crono, se la fa sempre sotto. E non lo stacca in salita, anzi, vedendo la forma, è il francese che puo staccare evans in salita e mettersi al riparo nella crono
è incredibile che potrebbe vincere il tour uno lasciato andare via nella tappa massiciocentrale

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Cassani: “Si è fatto sfilare” (lasciato)
Pancani: “La Col de la Core”
Pancani: “non è qua al Giro”
Pancani: “6′15″ masso” (massimo)
Cassani: “Ha vinto la Parigi-Camemberg” (Camembert)
Conti: “Di Paco è stato un “tombeur de femme” come Cipollini da giovane” (Cipollini lo è ancora adesso; inteso come giovane e inteso come “tombeur de femme”)
De Luca: “Pronti, via e si scalda per cercare una fuga”
De Luca: “Col de Letrape” (Latrape)
De Luca: “Plateau Beille”
Pancani: “Andiamo a rivedere lo statto”
Pancani: “Qui vediamo la maglia a pois, che è simbolo della maglia a pois” (e poi, quello che stavano inquadrando in quel momento non era la maglia, ma un pannello a pois)
De Luca (domanda a Gotti sui fuggitivi): “Quanti minuti devono avere per poter arrivare alla fine?” (basta non sforare il tempo massimo)
De Stefano: “Ci aspettiamo tanti telespettatori sulle strade” (masochista!!! E chi le vede le vostre dirette!!)
Cassani: “Di Gregorio” (Di Gregoriò, alla francese)
Pancani: “Oggi, giorno feriale”
Gazzetta.it: “Limouz” (Limoux)
TelevideoRAI: “Jalle Vanendert” (Jelle), “Plateu de Beille”, “Chavanal” (Chavenel), “Izaguirre” (Izagirre),

LA TAPPA CHE VERRA’

Tra i Pirenei e le Alpi c’è di mezzo il mare… della tranquillità. Quella che si appresteranno ad affrontare i partecipanti al Tour sarà una delle frazioni più semplici di questa edizione, nella quale la difficoltà più rilevante sarà il chilometraggio, rasentante i 200 Km. La linea tracciata tra i due centri è praticamente retta, spezzata solo da un GPM di 4a categoria, praticamente piazzato a “distanza di sicurezza”, per le squadre dei velocisti, dal traguardo di Montpellier. Per loro le uniche insidie vere sarà quelle variabili del tempo… o meglio del maltempo perchè le previsioni odierne parlando di pioggia, pur se sempre debole, su tutto l’asse della tappa, accompagnata da venti non forti ma piuttosto moderati, creando così il rischio che si creino ventagli, pericolosi anche per gli uomini di classifica. Fu proprio in una tappa di trasferimento dai Pirenei alle Alpi che si verificò la “chiave di volta” dell’edizione 2006, l’azione che mandò in giallo il futuro vincitore finale, lo spagnolo Óscar Pereiro Sio.

METEOTOUR

Limoux : pioggie deboli (0,1 mm), 17°C (percepiti 16°C), venti moderati da WNW (29-37 Km/h), umidità al 81%
Montpellier : pioggie deboli (0,5 mm), 21,5°C, venti moderati da WNW (18-21 Km/h), umidità al 59%

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

14a TAPPA: SAINT GAUDENS -C ASTRES (172,5 Km)

TODOS PENDIENTES DE INDURAIN
Día de regalo para Indurain
Cenghialta, el triunfo de la modestia – Delgado, en la hora de ser fuerte – Leblanc: “No qüeremos tramposos”

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ARCHIVIO ALMANACCO
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