QUATTRO TAPPE ALLA COLNAGO, MA IL BRIXIA E’ DI BALIANI

luglio 24, 2011 by Redazione  
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La Colnago – CSF conquista quattro tappe sul cinque al Brixia Tour, ma si deve accontentare del secondo posto in classifica generale con Domenico Pozzovivo. Fortunato Baliani riesce infatti a gestire il margine acquisito nella prima tappa, difendendosi alla grande anche sul Passo Maniva, tanto da conservare 2’ di vantaggio.

Foto copertina: Fabio Fellini conquista la 2a frazione: è stato lui l’unico vincitore di tappa non militante nella Colnago – CSF (foto Riccardo Scanferla)

3a tappa: Brescia Buffalora – Prevalle

Tappa lunga, 211km, dedicata ai velocisti quella che parte da Brescia e termina a Prevalle. Unico spauracchio per i big lo strappetto posto ad una decina di chilometri dal traguardo.
La corsa è caratterizzata da una lunga fuga di cinque uomini: Rocchetti, Bertazzo, Bazzana, Cazaux e Schmitt che però vengono ripresi quando al traguardo mancano poco più di 30km.
A tirare il gruppo in quel momento sono gli uomini Colnago che da un lato vogliono portare al traguardo Belletti e Modolo nelle migliori posizioni, dall’altro provano a rendere dura la corsa sull’ultimo strappetto per scremare il gruppo e mettere in difficoltà gli altri velocisti.
Col gruppo compatto ci provano in successione Pirazzi, Brambilla con Sella e Taborre, Modolo, quindi Appollonio quando mancano una manciata di chilometri al traguardo. Niente da fare, ad ogni tentativo De Rosa e Colnago richiudono sui fuggitivi.
Allo sprint si presentano così tutti i velocisti, nessuno dei favoriti, infatti, si è staccato lungo lo strappo finale. Belletti è nella posizione migliore, ma soprattutto ha la gamba migliore e chiude la frazione a braccia alzate. Dietro di lui si piazza Colli, nuovamente secondo, solo terzo Guardini che addirittura si rialza a cinquanta metri dalla linea bianca.
In generale tutto invariato: Baliani resta leader, e mantiene la testa anche della classifica degli scalatori, alle sue spalle Felline, che veste la maglia bianca, terzo Sella staccato di 1′54”.

4a tappa: Concesio – Passo Maniva

Tripletta per la Colnago e grande vittoria per Pozzovivo. Lo scalatore di Policoro si è infatti aggiudicato la classica tappa regina del Brixia Tour, quella con arrivo in cima la Passo Maniva.
Dopo due tornate su un circuito di 22km che presentava il Passo Forcella, i corridori si avviavano verso la salita finale che presenta gli ultimi chilometri al 10%. Da una parte tutti i big dovevano attaccare: Sella, Pozzovivo, Rasmussen, Rebellin… dall’altra Baliani che aveva l’unico obiettivo di vendere cara la pelle e gestire nel modo migliore i suoi 2′ di vantaggio.
Otto corridori si avvantaggiano fin dai primi chilometri, tra loro spiccano i nomi di Van Emden, Sutton e Bobridge, oltre a Proch, Borisov, Kobzarenko, Bertazzo e Laganà. Il loro vantaggio raggiunge un picco di 5′, per poi scemare sotto il ritmo di D’Angelo&Antenucci e la solita Colnago.
La corsa si anima lungo l’ascesa finale, come da pronostico, con la Colnago a fare il forcing primadello scatto di Pozzovivo che ci prova in prima persona ad una decina di chilometri dall’arrivo. Il corridore più atteso, e forse anche lo scalatore più importante della corsa, riesce a staccare tutti, tranne uno: Fortunato Baliani. Rebellin con Rasmusse, Pardilla, Possoni e Ulissi formano un gruppetto e salgono con una ventina di secondi di ritardo dai battistrada.
Una seconda sferzata di Pozzovivo lascia sul posto Baliani che preferisce salire del suo passo, al traguardo mancano otto chilometri, più che sufficienti per ribaltare la generale.
L’esperto Baliani però non si fa prendere dalla paura e dopo aver perso rapidamente 20” stabilizza lo svantaggio e anzi negli ultimi metri finisce addirittura per assottigliare il gap.
Pozzovivo però rimane in testa e chiude la corsa con 7” di vantaggio sul diretto inseguitore, terzo giunge Ulissi che chiude con un’ottima prestazione, alle sue spalle Rasmussen e Santoro. Bene anche Rebellin, sesto, male invece Sella che da primo avversario di Baliani, almeno stando alla classifica generale, finisce addirittura fuori dalla top ten.
Domani arrivo a Verona, tappa che non dovrebbe presentare particolari difficoltà per la maglia di Baliani.

5a tappa: Calcinato – Verona

Ultima tappa del Brixia Tour che si chiude a Verona in volata. È ancora un corridore della Colnago ad aggiudicarsi il successo parziale, Sacha Modolo si è infatti imposto sul traguardo della città di Giulietta e Romeo. Un successo anche un po’ casuale visto che Modolo avrebbe dovuto pilotare la volata del compagno di Belletti: “dovevo tirare la volata al mio compagno, ma a 300 metri avevo un buon vantaggio, ho provato il tutto per tutto e ho vinto”.
Alle spalle dell’atleta biancazzurro si sono piazzati Riccio Koldo Fernandez. Quarto posto per Belletti e quinto per Colli che coglie così il terzo piazzamento dopo due secondi posti.
Come da previsione la generale non subisce mutamenti durante la passerella finale. Il Brixia Tour se lo aggiudica Baliani, bravo a gestire ieri il vantaggio acquisito con la fuga della prima tappa.
Secondo posto per Pozzovivo e terzo per un sorprendente Ulissi che cresce ogni giorno di più.

Andrea Mastrangelo

CAV FA POKERISSIMO NEL GIORNO DI EVANS

luglio 24, 2011 by Redazione  
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Quinto successo in questo Tour de France e terzo consecutivo a Parigi per il fuoriclasse dello sprint britannico che brucia Boasson Hagen e Farrar e per la prima volta conquista anche la maglia verde, così come è una prima volta quella dell’australiano che precedendo nella generale Andy e Frank Schleck ottiene il più grande successo della carriera insieme al Mondiale di Mendrisio

Foto copertina: Mark Cavendish celebra il terzo trionfo consecutivo sui Campi Elisi (foto AFP)

Secondo una tradizione spezzata in rarissime occasioni, l’ultima delle quali nel 1989 con la crono del sorpasso di Lemond su Fignon per 8”, il Tour si è concluso con la passerella dei Campi Elisi al termine di una frazione di soli 95 km con partenza da Creteil. Come di consueto l’atmosfera da ultimo giorno di scuola che accomunava, a prescindere da quale sia stato il loro rendimento, tutti i 167 corridori che hanno portato a termine la Grande Boucle, si è rotta all’ingresso del circuito finale quando Flecha (Sky) ha portato il primo attacco: la fuga che ha caratterizzato la giornata è nata poco dopo ad opera del suo compagno Swift su cui si sono portati Paulinho (Radioshack), Riblon (Ag2r), Koren (Liquigas), Roy (Fdj), che onora fino in fondo lo scettro di atleta più combattivo del Tour, e Bak (HTC), che si è mantenuto sulla ruota degli altri facendo da stopper per Cavendish: il britannico nel frattempo ha vinto la volata del gruppo nello sprint intermedio portando a 17 i punti di vantaggio su Rojas (Movistar) nella classifica della maglia verde.
Data la presenza di Bak in fuga sono state le squadre degli altri velocisti, e segnatamente la Garmin di Farrar, la Lampre di Petacchi e la Omega Pharma di Greipel, a portarsi in testa al gruppo ma il danese, rimasto dapprima con il solo Swift e poi solitario in avanscoperta, ha resistito fino a 2 km dal traguardo: solo in quel momento l’HTC ha preso il comando delle operazioni portando Cavendish al rettilineo finale e l’atleta dell’isola di Man non ha potuto esimersi dal vincere davanti a Boasson Hagen (Sky), Greipel, Farrar, Cancellara (Leopard) e al nostro Oss (Liquigas), mentre Petacchi ha concluso al 19° posto in linea con un Tour quasi completamente da dimenticare. Si è conclusa trionfalmente la Grande Boucle invece, malgrado le polemiche dei giorni scorsi per via dei presunti aiuti delle ammiraglie in salita e per essere stato ripescato nelle due tappe alpine pur essendo arrivato fuori tempo massimo con altri corridori, per il britannico che sale a quota 5 successi e finalmente si aggiudica anche la maglia verde dopo essere stato beffato da Hushovd nel 2009 e da Petacchi nel 2010.
La maglia gialla è stata invece appannaggio, un po’ a sorpresa ma in modo strameritato, di Cadel Evans, che dopo due stagioni in cui non sembrava più in grado di fare altissima classifica in un Tour de France si è dimostrato il più forte su tutti i terreni e a tratti ha dato anche spettacolo già dai primi giorni con il 2° posto dietro a Gilbert a Mont des Alouettes e la vittoria di tappa a Mur de Bretagne. Grande deluso è Andy Schleck, che con un Contador non al 100% per le fatiche del Giro e per le cadute delle prime tappe e solo 5° a Parigi sembrava avesse la strada spianata verso il successo e invece ha dovuto arrendersi all’australiano malgrado l’impresa nella tappa del Galibier; decisamente più soddisfatto è il fratello Frank che con il 3° posto sale sul podio in una corsa di tre settimane per la prima volta in carriera. 4° ha concluso Voeckler, che dopo aver conquistato la maglia gialla a Saint Flour con una lunga fuga si è reso autore di una difesa straordinaria in montagna e se non si fosse ostinato a inseguire Contador e Andy Schleck nella tappa dell’Alpe d’Huez avrebbe potuto addirittura insidiare il primato di Evans; del 5° posto di Contador si è già detto mentre 6° ha concluso Samuel Sanchez, altro grandissimo protagonista con una vittoria di tappa e la maglia a pois che ha pagato i minuti persi nella prima tappa e nella cronosquadre, senza i quali sarebbe quasi certamente salito sul podio. Per la prima volta dal 1999 l’Italia ha piazzato due atleti nei primi 10, ma se il 7° posto di Cunego, che secondo molti addetti ai lavori non era più in grado di piazzarsi nelle zone alte in un grande Giro, è da valutare più che positivamente, non si può dire lo stesso dell’8° di Basso che è rimasto sempre vicino ai migliori ma cui è mancato sempre qualcosa, probabilmente a causa della caduta sull’Etna che ne ha condizionato la preparazione. Il 9° posto è andato al regolarista statunitense Danielson, alfiere di una Garmin che ha conquistato 4 tappe e la classifica a squadre, mentre 10° ha concluso l’ex biker Peraud, che malgrado i 34 anni era solo alla seconda esperienza in una corsa a tappe di tre settimane; solo 23 ne ha invece l’altro transalpino Rolland, che pur avendo svolto il ruolo di gregario per Voeckler ha portato a casa l’11° posto con la maglia bianca di leader dei giovani e soprattutto la perla della vittoria all’Alpe d’Huez.
E’ stato anche il Tour di Gilbert, che ha dato spettacolo quasi ogni giorno dopo aver vinto a Mont des Alouettes, della Norvegia con Boasson Hagen e Hushovd che hanno portato a casa due tappe a testa, di Vanendert, Greipel, Farrar, Rui Costa, Luis Leon Sanchez, Vanendert e Martin tutti con un successo parziale, mentre non è stato il Tour degli italiani: detto di Basso, Cunego e Petacchi gli azzurri hanno portato a casa ben poco ma si sono comunque distinti in positivo Oss nelle volate e Malori e soprattutto Marcato con azioni da lontano, mentre Santaromita ha avuto la soddisfazione di essere uno degli scudieri che ha accompagnato Evans in giallo a Parigi. Purtroppo è stato anche il Tour delle cadute, di cui hanno fatto le spese tra gli altri Wiggins, Van den Broeck, Brajkovic, Kloeden, Horner e Vinokourov, costretti al ritiro dalla Grande Boucle e nel caso del kazako anche al ritiro definitivo dal professionismo, ma anche Gesink, Leipheimer e Kreuziger che hanno potuto proseguire ma sono stati condizionati nel loro rendimento. Nel 2012 si ripartirà da Liegi ma l’attenzione si sposta ora sulla seconda parte di stagione con la Vuelta e soprattutto il Mondiale di Copenhagen.

Marco Salonna

TOUR NOSTRUM – 16a TAPPA: MONT-LOUIS – LE CHIOULA

luglio 24, 2011 by Redazione  
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Dopo il “Giro Nostrum” abbiamo provato a metterci nei panni anche di Christian Prudhomme e a tracciare un ipotetico percorso del Tour de France. L’unico filo conduttore è stato, come per la corsa rosa, il quarantennale dell’adozione della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Non ci siamo basati sulle candidature ufficiali, con l’esclusione di Liegi e della tappa pirenaica della Pierre-Saint-Martin. Seguiteci

16a TAPPA: MONT-LOUIS – LE CHIOULA

E’ la prima frazione del trittico pirenaico (senza contare quella d’introduzione terminata a Bourg-Madame), la più facile ma non per questo da sottovalutare. L’arrivo sarà in salita, al termine di un’ascesa di circa 7 Km che alternerà tratti pedalabili ad altri nettamente più ripidi e che sarà preceduta dalla tortuosa Route des Corniches, panoramica strada tutta curve e caratterizzata da due tratti d’ascesa, con pendenze significative nel primo. Chi vorrà approfittarne per un tentativo a sorpresa, l’indomani la delicata crono di Llivia, avrà dalla propria parte anche la possibilità di profondere un pizzico d’energie in più. Domani ci sarà la possibilità di recuperarle, essendo prevista la seconda ed ultima giornata di riposo, posizionata subito prima dei due tapponi più esigenti.

Siti UNESCO del giorno
Mont Louis: Fortificazione del Vauban

Mauro Facoltosi

Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria

16a_tappatour

dettaglio salita finale

plan_chioula

alt_chioula

ARCHIVIO TOUR NOSTRUM

1a tappa: Liegi (cronosquadre)
2a tappa: Tongres / Tongeren – Longwy
3a tappa: Longwy – Nancy
4a tappa: Nancy – Troyes
5a tappa: Troyes – Vézelay
6a tappa: Avallon – Arc-et-Senans
7a tappa: Lons-le-Saunier – Chambery
8a tappa: Albertville 1992 – Sestriere 2006
9a tappa: Bardonecchia – Station de Vars
10a tappa: Guillestre – Orange
11a tappa: Avignone – Mont Ventoux
12a tappa: Arles – Parc National des Cévennes (Florac)
13a tappa: Sète – Port-Barcarès
14a tappa: Argelès-sur-Mer – Bourg-Madame
15a tappa: Alp – Llivia (cronometro individuale)

VALLONIA, DI LADAGNOUS IL PRIMO ACUTO

luglio 24, 2011 by Redazione  
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Il francese della FDJ conquista la prima frazione del Tour de Wallonie, bruciando allo sprint l’olandese Van Dijk e il russoTrusov sul traguardo di Banneux. Deludente 7° posto per Daniele Bennati, comunque primo degli italiani. Protagonista di giornata Mirko Selvaggi, che al termine di una lunga fuga conquista la vetta della classifica scalatori e il premio di combattivo del giorno.

Foto copertina: Matthieu Ladagnous premiato sul podio della prima tappa del Tour de Wallonie (foto AFP)

In contemporanea con l’insediamento di Cadel Evans sul trono del Tour de France, nel vicino Belgio si è corsa la prima tappa del Tour de Wallonie. La prima giornata di gara si è disputata su un tracciato vallonato tipico della regione, da Ammay a Banneux, per un totale di 152 km, con 5 GPM.
La vittoria, al termine di una volata a ranghi compatti, è andata al francese Matthieu Ladagnous (FDJ) davanti all’olandese Stefan Van Dijk (Verandas Willems) e al russo Nikolay Trusov (Katusha). Settimo e primo degli italiani Daniele Bennati (Leopard).
Mirko Selvaggi (Vacansoleil), grazie alla lunga fuga che lo ha visto protagonista insieme agli altri coraggiosi che hanno animato la gara, ha indossato dopo il traguardo la maglia di leader degli scalatori e, cosa molto sentita a quelle latitudini, il Premio per la Combattività.
Nonostante la coabitazione in calendario con gli ultimi giorni del ben più ingombrante Tour de France, la breve corsa a tappe belga presenta un’interessante lista di partenti.
Rimanendo ai nostri portacolori, l’unica formazione italiana è l’Acqua & Sapone, che oltre all’ultima maglia verde del Giro Stefano Garzelli schiera gli azzurri Codol, Corioni, Donati e Napolitano e il tunisino Chtioui. In altre formazioni militano Rinaldo Nocentini (Ag2R), Alessandro Ballan (BMC), Danilo Di Luca (Katusha), Bennati, Nizzolo e Viganò (Leopard) e Marco Bandiera (Quickstep), oltre al già nominato Mirko Selvaggi (Vacansoleil), per un totale di 13 corridori italiani.
La seconda tappa, la Wanze-Houffalize di 194,4km, è sulla falsariga della precedente; d’altronde, l’orografia della Vallonia non permette passaggi su strade alpine né su lunghi rettilinei piatti come biliardi. La tappa di domenica 24 presenta solo 2 GPM,uno di terza e uno di seconda categoria, e tre sprint intermedi.

Mario Prato

23-07-2011

luglio 24, 2011 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il tedesco Tony Martin (HTC-Highroad) si è imposto nella ventesima tappa, circuito a cronometro di Grenoble, percorrendo 42,5 Km in 55′33″, alla media di 45,904 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’australiano Cadel Evans (BMC Racing Team) e di 1′06″ lo spagnolo Contador Velasco. Miglior italiano Adriano Malori (Lampre – ISD), 16° a 2′38″. Evans ha conquistato la maglia gialla, con 1′34″ e 2′30″ sui lussemburghesi Andy e Fränk Schleck. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 7° a 6′05″. Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 5° a 3′57″, Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) 8° a 7′23″.

BRIXIA TOUR
L’italiano Domenico Pozzovivo (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella quarta tappa, Concesio – Passo Maniva, percorrendo 158,5 Km in 4h09′58″, alla media di 38,045 Km/h. Ha preceduto di 7″ e 13″ gli italiani Fortunato Baliani (D’Angelo & Antenucci – Nippo) e Diego Ulissi (Lampre – ISD). Baliani ha conservato la testa della classifica, con 2′00″ su Pozzovivo e 2′19″ su Ulissi.

TOUR DE WALLONIE
Il francese Matthieu Ladagnous (FDJ) si è imposto nella prima tappa, Amay – Banneux, percorrendo 152,1 Km in 3h45′06″, alla media di 40,542 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Dijk e il russo Trusov. Miglior italiano Daniele Bennati (Leopard Trek), 7°. La prima classificas vede in testa Ladagnous con 4″ su Van Dijk e sul neozelandese Henderson. Miglior italiano Mirko Selvaggi (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 4° a 5″.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il colombiano Marvin Angarita (Movistar Team) si è imposto nell’undicesima tappa, circuito di Valencia, percorrendo 90 Km in 1h51′58″, alla media di 48,228 Km/h. Ha preceduto allo sprint i venezuelani Cordoves Perez e Julio Herrera. Il venezuelano Pedro Gutierrez (Gobierno Del Zulia) ha conservato la testa della classifica, con 14″ e 52″ sui connazionali Murillo e Contreras.

MISKOLC GP
Il croato Matija Kvasina (Loborika) si è imposto nella corsa ungherese, percorrendo 155 Km in 3h31′36″, alla media di 43,951 Km/h. Ha preceduto di 3″ il russo Antonov e lo slovacco Nagy.

KREIZ BREIZH ELITES (Francia)
Il neozelandese Clinton Robert Avery (EFC Quick Step Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Calanhel – Plouray, percorrendo 174,4 Km in 4h07′35″, alla media di 42,264 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Pichon e il danese Quaade. Miglior italiano Giovanni Petroni (Gragnano Sporting Club), 41° a 8″.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI GRENOBLE

luglio 24, 2011 by Redazione  
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Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: la “Bastiglia” di Grenoble (www.grenoble-tourism.com)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Evans, il sogno è realtà. La maglia gialla è sua (Gazzetta dello Sport)

Evans cruiset inn til triumf i Tour de France (Aftenposten)

Evans på vei mot Tour-triumf (Adresseavisen)

Cadel Evans unmittelbar vor Tour-Triumph (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

LMartin gewinnt Zeitfahren – Evans vor Toursieg (Süddeutsche Zeitung)

Cadel Evans set to become first Aussie to win Tour (The Independent)

Evans overhauls Schleck (The Daily Telegraph)

Evans poised to win Tour de France title (The Times)

Le jour de gloire d’Evans (L’Equipe)

Evans file tout droit vers la victoire finale (Le Monde)

Aus der Traum (Tageblatt)

Cadel Evans schnappt sich das gelbe Trikot (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Cadel Evans gana el Tour de Francia(AS)

El Tour es para Evans (Marca)

Cadel Evans, virtual ganador del Tour (El Mundo Deportivo)

La fusée Evans passe au jaune, en route vers Paris (Le Soir)

Cadel Evans sera le premier Australien vainqueur du Tour (Sud Presse)

Pletwals Cadel Evans wint Tour de France in tijdrit (De Standaard)

Cadel Evans remporte le Tour de France! (La Dernière Heure/Les Sports)

Un Australien en jaune à Paris, une première (L’Avenir)

Pletwals Evans wint Tour de France in tijdrit (Het Nieuwsblad)

Evans wint Tour de France (De Telegraaf)

Cadel Evans Set to Win First Tour de France(The New York Times)

Evans grabs lead on next-to-last day of Tour de France (USA Today)

Lionheart in yellow (Herald Sun)

Cadel rides into history (The Age)

Evans rides into history (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Prima della tappa

Mauro Facoltosi: Quanto può guadagnare Evans su Schleck, secondo voi?

Pedale Pazzo: In teoria Evans in una crono così dovrebbe staccare Schleck di 1 o 2 minuti.
In pratica e purtroppo Evans e Schleck oggi faranno un tempo simile o comunque con differenza non superiore ai 40-50 secondi.
(spero di sbagliarmi)

Hotdogbr: l’Evans di quest’anno è molto più forte di quello del 2008 però Andy pare migliorato molto a cronometro e al Giro di Svizzera malgrado fosse in fase di preparazione non è andato male a Sciaffusa, alla fine però credo che l’australiano ce la farà e se lo meriterebbe, per il terzo posto non è detto che Contador non riesca a recuperare i 3′ da Frank

Vedo23: Questo Contador?
Secondo me sono un po’ tutti alla frutta, anche Cadel… Non sarei così sicuro che l’australiano abbia nelle mani qeusto Tour!
Ricordo che lo scorso anno se fosse stato Andy a partire dopo Contador… probabilmente avrebbe mantenuto il Tour! (bastavano quei pochi secondi persi per la catena…) Avere i riferimenti conta tantissimo e, comunque, Andy aveva fatto una crono di alto livello!
Quest’anno parte per ultimo, ha i riferimenti e una condizione ottima. Ha un discreto margine, può evitare di partire alla disperata a tutta (come invece fece lo scorso anno) e gestirsi al meglio.
Per me:
70% Andy
30% Cadel
Podio: 90% Frank

Profpivo: Io spero vinca Evans, però credo che Andy riesca a farcela seppur per pochi secondi. Non è poi così scarso a cronometro.
Per il podio Contador è tagliato fuori, anche se Frank mi sembra un po’ stanco e a corto di energie.

Pedale Pazzo: Io comunque non mi stupirei di un Vockler che sale sul podio. Non so come va a Cronometro, ma recuperare 1 minuto e qualcosa a Frank non è roba impossibile.

Vedo23: Infatti quel 10% che non davo a Franck eran possibilità più per Voeckler che per Contador!
Anche se pure lui è super-alla-frutta!

Patagonia63: per gli italiani un giro un pò anonimo. Ok ne abbiamo due tra i primi otto, non è male, ma non sono quasi mai stati protagonosti, hanno sempre corso in modo attendistico sperando non so cosa…..Probabilmente la condizione non era al top, specie per Basso.
Peccato non aver vinto nemmeno una tappa! Pazienza.
In generale un Tour così, così. Decenti solo le tappe sulle Alpi, per il resto stendiamo un velo pietoso.

Salitepuntocià: per Basso si
Per cunego no, se prima del giro di svizzera mi avessero detto cunego nei primi 8 al tour senza le salite del giro, avrei riso in faccia.
dopo il svizzera, ho pensato che poteva entrare nei 15, ma prima della crono a soli 3′30 da sleck mai me lo sarei aspettato.
Questo Tour era per nibali, ALTRO CHE CRISI IN ITALIA, l’errore lo ha fatto al liquigas, basso era adatto al giro e nibali al tour, lo han detto tutti, tifosi e addetti ai lavori

Dopo la corsa

Salitepuntocià: Grandissimo Evans!
Finalmente una crono AI SUOI LIVELLI, ha persino dato quelle energie rimaste che non aveva usato nelle crono di 4 e 3 ani fa
Faccio notare che a.sleck è lui ora l’eterno secondo, col giro 2007, fan 4 GT 4 secondi posti , l’anno prossimo venga al giro se vuol vincere ma non sarà facile come penserebbe, al tour qualcuno lo batterà sempre, forse Nibali

Profpivo: Vittoria meritata quella di Evans, sempre costante e brillante durante tutto il Tour. Non dimentichiamoci che è stato l’unico a chiudere su Schleck nella tappa del Galibier, recuperando oltre 2′. E anche il giorno dopo è stato lui a condurre l’inseguimento sull’attacco di Contador. Non ha fatto imprese eclatanti, ma ha dimostrato di essere il più forte su tutti i terreni.

Gardabike: Bravo Cadel, trionfo strameritato. E’ stato il più continuo in questi 20 giorni ed è per questo che merita a pieno questo Tour.

Hotdogbr: Evans ha strameritato di vincere ma molto meno gli Schleck di arrivare 2° e 3° al di là dell’azione di Andy sull’Izoard, lasciamo perdere Voeckler che senza la mattana di ieri sul Galibier li avrebbe preceduti entrambi ma anche Sanchez, che ha perso tempo con la cronosquadre e con la caduta nella prima tappa, e lo stesso Contador avrebbero meritato di più

Pedale Pazzo: Finalmente!! sono contento per Evans, uno come lui doveva vincerlo il Tour!

N@po: Bravo Evans. Vittoria strameritata!

Gibosimoni: Sono strafelicissimo per Evans, piangeva di gioia come un bambino, era veramente commosso. Non ha mai mollato nonostante la costante sfortuna che lo ha assillato e ora arrivando in giallo a Parigi a 34 anni (ha detto che finchè non taglia il traguardo non festeggia, ed essendo Evans ha ragione ) corona finalmente una comunque strepitosa carriera. E nello stesso tempo passo lo scettro di eterno secondo ad Andy Schleck, terza volta consecutiva sul gradino più basso del podio al Tour (considerando anche il podio al Giro 2007)! Alla faccia della De Stefano che lo ama alla follia..

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gazzetta.it: “Dopo le fatiche alpine dei giorni scorsi i corridori dovranno affrontare 48 chilometri a cronometro” (erano 42,5 Km)
Cassani: Gerbermann (Gerdemann)
Cribiori: Sleck
De Luca: una Grenoble di 42 km e 500 metri
Pancani: Reine Taaramae (Rein)
De Stefano: “La voglia di battersi contro un orologio” (autolesionismo!!!!)
Pancani: “Tony Martin guida la classifica generale”
TelevideoRAI: “percorrendo come un missile 42,5 Km del tracciato”

LA TAPPA CHE VERRA’

Una pura formalità quasi burocratica, da espletare per dichiare ufficialmente Cadel Evans vincitore del Tour de France 2011. In tale formato si presenta da diversi anni la tappa conclusiva del Tour, privata anche dei GPM di 4a categoria che un tempo si affrontavano nell’attraversamento della vallata della Chevreuse, prima dell’ingresso in Parigi. Stabilito fin dal 2009 di chiudere definitivamente i giochi per la maglia a pois sull’ultima grande salita (quell’anno sul Ventoux, nel 2010 sul Tourmalet ed pra sull’Alpe d’Huez), stavolta rimarrebbe aperta la lotta per la conquista della maglia verde, anche se difficilmente Rojas riuscirà a levarla dalle spalle di Cavendish, favorito numero uno anche per il successo di tappa, al termine della frazione più facile di questa edizione, poco faticosa anche perchè, come al solito, prenderà il via al piccolo trotto, tra pacche sulle spalle, sorrisi e brindisi. Sotto le ruote dei superstiti del Tour scorreranno 95 Km di strada solo a tratti mollemente vallonata, come nel classico circuito che prevede di andar su e giù per i controviali in lieve ascesa degli Champs-Élysées, uno dei traguardo più prestigiosi del panorama ciclistico, da sempre terreno di conquista degli sprinter, anche se talvolta si registrarono sorprese, come quando nel 2005 si impose con una spettacolare azione il kazako Alexandre Vinokourov.

METEOTOUR

Créteil : cielo coperto, 18,8°C, venti moderati da WNW (21-29 Km/h), umidità al 49%
Parigi : nuvole sparse, 20,8°C, venti moderati da WNW (24-32 Km/h), umidità al 46%

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

20a TAPPA: AIX LES BAINS – MACON (177 Km)

INDURAIN, A REMATAR
Indurain ya piensa en París
Todos quieren ganar la contra reloj – Ekimov gana la persecución – Echavarri, en la hora del inventario – Tenemos Indurain para rato – El recorrido de la finalísima

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

COMMENTOUR DE FRANCE: INIZIA IL REGNO DI CADEL EVANS

luglio 23, 2011 by Redazione  
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La rimonta riuscita ai danni di Andy Schleck nella cronometro di Grenoble porta l’ex campione del mondo nella storia, essendo il primo australiano vincitore della Grande Boucle. La favola di un ragazzo passato da “eterno piazzato” a grande fuoriclasse del ciclismo su strada. E con l’Italia nel cuore.

Foto copertina: un commosso Cadel Evans in maglia gialla sul podio di Grenoble (foto Bettini)

Sta vivendo una favola Cadel Evans, che a trentaquattro anni si appresta a vincere il suo primo Tour de France. Un sogno atteso tanti anni, dopo i due secondi posti del 2007 e del 2008 e i non buoni piazzamenti nelle ultime due stagioni, complice anche un infortunio in corsa durante la edizione passata (corse il Tour con un gomito fratturato). Lacrime di dolore un anno fa, che diventano di gioia oggi, grazie all’obiettivo raggiunto alla grande nella prova a cronometro a Grenoble, spodestando quell’Andy Schleck tanto bravo sulle Alpi, ma disastroso quando deve correre contro il tempo.
Cadel Evans ha meritato il Tour, forse è l’atleta che ha più meritato di vincerlo: nessuno come lui è stato così bene sin dalla prima tappa, quando giunse secondo dietro a Philippe Gilbert. Rendimento continuo, mai un calo di forma e sempre lontano dal rischio di finire in mezzo alle cadute che hanno funestato la prima settimana. Ed è stato ancora lui, sulle Alpi, a guidare l’inseguimento proprio a Andy Schleck sul Galibier e ieri dopo il guasto meccanico salendo verso il Telegraphe. Una grande condizione e un successo coronato con la prestazione superba di oggi, in una stagione in cui l’australiano aveva già vinto la Tirreno – Adriatico ed era stato tra i migliori al Giro del Delfinato (dove tra l’altro è stata percorsa la stessa cronometro di oggi, cosa da cui Cadel ha tratto un grande vantaggio).
Mendrisio 2009 è stato il trampolino di lancio per un finale di carriera ad altissimo livello e il Tour è il coronamento di una grande carriera iniziata nella Mountain Bike. Un successo che lo porta dritto nella storia del ciclismo, e non solo quello australiano.

Andrea Giorgini

SUPER CRONO DI EVANS: IL TOUR E’ SUO

luglio 23, 2011 by Redazione  
Filed under News

L’australiano chiude 2° nella cronometro di Grenoble, a soli 6’’ dal vincitore Tony Martin, e sfila la maglia gialla ad Andy Schleck, che perde oltre 2’ e mezzo. Frank Schleck completa il podio, con Voeckler che difende il 4° posto dall’assalto di Alberto Contador. Il madrileno e Samuel Sanchez scavalcano Damiano Cunego, che scivola dal 5° al 7° posto, appena davanti ad Ivan Basso.

Foto copertina: Cadel Evans impegnato negli ultimi metri della cronometro di Grenoble (foto AFP)

Per essere un eterno secondo, Cadel Evans inizia a vincere parecchio. Dopo il Mondiale di Mendrisio, che già aveva almeno in parte spazzato via la nomea di perdente di lusso che lo accompagnava, l’australiano, salvo cataclismi nella frazione conclusiva dei Campi Elisi, ha coronato un inseguimento che pareva interminabile al Tour de France, grazie alla miglior crono della carriera, sfoderata nel momento più opportuno. Un’immensa rivincita dopo anni di favori del pronostico disattesi, podi dal sapore amaro, maglie gialle perse tra cadute e fratture, due Tour persi per meno di 1’ fallendo l’assalto al primato nella cronometro conclusiva, una Vuelta sfuggita per un guasto meccanico e una maglia rosa scioltasi dopo sole ventiquattro ore con il black-out di Passo Coe.
Tre anni fa, Evans incappò nella cronometro peggiore della sua carriera recente al Tour de France, quando i più davano per certa la sua rimonta nei confronti di Carlos Sastre; quest’oggi, Cadel ha tirato fuori dal cilindro una prova straordinaria, con una partenza discreta (2° tempo al primo intermedio, a pari merito con Contador e a 21’’ da Tony Martin, favorito numero due della vigilia in ottica successo di tappa, divenuto numero uno grazie alla strada umida incontrata da un comunque non superlativo Fabian Cancellara) e una seconda parte mostruosa, che lo ha portato a chiudere ad appena 6’’ dal tedesco della HTC, dopo aver ridotto addirittura a 2’’ il divario all’ultimo intermedio. Un fatto che testimonia il piglio ben diverso rispetto al passato con cui Evans ha affrontato questo Tour: maggiore sicurezza, condotta tattica pressoché impeccabile e talvolta coraggiosa (si pensi all’inseguimento solitario sul Galibier nel giorno dell’impresa di Andy Schleck, o all’azione decisa di ieri ad oltre 60 km dal traguardo per far fronte all’offensiva dello stesso lussemburghese e di Contador), nonché un’inedita tranquillità nel gestire la pressione dei favori del pronostico, che con il passare dei giorni e delle tappe si sono spostati sempre di più dal duo Contador-Schleck all’australiano.
Ad onor del vero, a Cadel sarebbe bastata una crono discreta, in linea con le sue prestazioni abituali contro il tempo, per conquistare la maglia gialla. Il neo-capoclassifica si trova ora infatti a poter gestire nella passerella conclusiva addirittura 1’34’’ su Andy Schleck, non propriamente deludente oggi in rapporto alle sue caratteristiche (17° posto di tappa a 2’38’’), ma dal quale non è arrivata la crono oltre i suoi standard – almeno al livello del Sastre di Saint-Amand-Montrond nel 2008, se non del Pantani di Le Creusot di dieci anni prima – che alcuni si aspettavano. Non si è avuta di fatto mai l’impressione che il duello potessi risolversi a favore del lussemburghese, o anche soltanto sul filo dei secondi: già al secondo intermedio Evans si era virtualmente vestito di giallo con buon margine, dopo che al primo il divario tra i due era stato più che dimezzato.
La Leopard Trek, sfumato un successo in cui sia gli Schleck sia il team credevano, si può in parte consolare con il 3° gradino del podio che Frank si è definitivamente assicurato, grazie ad una crono quasi analoga a quella del fratello (appena 3’’ in più), resistendo così al mai troppo minaccioso recupero di un ottimo Voeckler, 13° di tappa e 4° in generale. Il francese ha a sua volta tenuto a distanza un Alberto Contador che ha dato un’ulteriore prova di crescente condizione, chiudendo al 3° posto una frazione che gli è valsa anche il sorpasso ai danni di Damiano Cunego per la quinta piazza a Parigi. Analoga operazione ai danni del veronese è riuscita a Samuel Sanchez, che chiude con un saldo decisamente in attivo questa Grande Boucle, forte di un successo di tappa, due secondi posti (sempre in arrivi in salita), il 6° posto finale e la maglia a pois.
Cunego resta comunque il migliore degli italiani, conservando 1’ abbondante su un Ivan Basso che ha confermato lo scarsissimo smalto mostrato sulle Alpi, completando una seconda parte di Tour che autorizza a candidarlo al titolo di delusione della corsa: partito con ambizioni di maglia gialla e apparso tra i più brillanti a Luz Ardiden, Basso ha visto le sue quotazioni calare costantemente da lì in avanti, fino ad un 8° posto finale che sa di fallimento, e che le cadute con serie conseguenze di grossi calibri quali Van den Broeck, Vinokourov, Leipheimer, Horner, Brajkovic, Kloden, Gesink e Wiggins.
Senz’altro più positiva la 7a piazza finale di Cunego, benché anche per questo risultato valga la riserva relativa ai tanti forfait, e non si possa tralasciare il fatto che, a fronte di una ritrovata regolarità, siano completamente mancati al Tour del capitano Lampre gli acuti dei giorni migliori.
Dopo che ne abbiamo decantato in ogni modo i meriti, Cadel Evans è ovviamente autorizzato a fare i debiti scongiuri in vista della tappa di domani, 95 km di passerella che possono preoccupare soltanto per eventuali incidenti. A scanso di (altre) circostanze clamorosamente sfortunate, Cadel Evans, dopo aver colto a Mendrisio 22 mesi fa il primo grande trionfo della carriera, metterà finalmente le mani, a 34 anni suonati, sul tanto agognato Tour de France. Non male, per un eterno secondo.

Matteo Novarini

22-07-2011

luglio 23, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il francese Pierre Rolland (Team Europcar) si è imposto nella diciannovesima tappa, Modane – Alpe-d’Huez, percorrendo 109 Km in 3h13′25″, alla media di 33,813 Km/h. Ha preceduto di 14″ e 23″ gli spagnoli Sanchez Gonzalez e Contador Velasco. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 7° a 57″. Il lussemburghese Andy Schleck (Leopard Trek) ha conquistato la maglia gialla, con 53″ sul connazionale Fränk Schleck e 57″ sull’australiano Evans. Miglior italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), 5° a 3′31″. Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 6° a 3′55″, Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) 8° a 4′40″.

BRIXIA TOUR
L’italiano Manuel Belletti (Colnago – CSF Inox) si è imposto nella terza tappa, Brescia Buffalora – Prevalle, percorrendo 211,5 Km in 4h58′49″, alla media di 42,467 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Daniele Colli (Geox-TMC) e Andrea Guardini (Farnese Vini – Neri Sottoli). L’italiano Fortunato Baliani (D’Angelo & Antenucci – Nippo) ha conservato la testa della classifica, con 1′44″ e 1′54″ sugli italiani Fabio Felline (Geox-TMC) ed Emanuele Sella (Androni Giocattoli).

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il venezuelano Miguel Ubeto Aponte si è imposto nella decima tappa, Nirgua – Guacara, percorrendo 115,8 Km in 2h27′05″, alla media di 47,238 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Angarita e il venezuelano Cordoves Perez. Il venezuelano Pedro Gutierrez (Gobierno Del Zulia) ha conservato la testa della classifica, con 14″ e 52″ sui connazionali Murillo e Contreras.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ALPE D’HUEZ

luglio 23, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: i tornanti verso L’Alpe d’Huez (skvots.net)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Rolland vola, Schleck giallo. Domani crono decisiva(Gazzetta dello Sport)

Contador jager etappeseier (Aftenposten)

Schleck erobert Gelbes Trikot bei Tour de France(Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Letzter Angriff auf Andy Schleck(Süddeutsche Zeitung)

Schleck claims yellow jersey as Frenchman Rolland win latest stage (The Independent)

As it happened Contador rips peloton apart
(The Daily Telegraph)

Andy Schleck regains yellow jersey (The Times)

La Chanson de Rolland (L’Equipe)

Rolland triomphe à l’Alpe d’Huez, Schleck prend le jaune (Le Monde)

Andy Schleck im gelben Trikot (Tageblatt)

Andy Schleck auf der Alpe d’Huez in Gelb (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Contador saca su casta de campeón(AS)

Contador no culmina la gesta (Marca)

Rolland se impone en la 19 etapa del Tour por delante de Samuel Sánchez y Alberto Contador (El Mundo Deportivo)

Rolland dompte l’Alpe d’Huez, Andy Schleck prend le jaune (Le Soir)

Rolland s’impose à l’Alpe-D’Huez, Andy et Evans se neutralisent (Sud Presse)

Rolland wint op Alpe d’Huez (De Standaard)

L’étape pour Rolland, le jaune pour Andy (La Dernière Heure/Les Sports)

Schleck maillot jaune, le Français Rolland s’impose à l’Alpe d’Huez (L’Avenir)

Rolland bezorgt Fransen delirium, Andy Schleck pakt geel (Het Nieuwsblad)

Gesink: Haag maffe Hollanders (De Telegraaf)

ndy Schleck Grabs Overall Lead in Tour (The New York Times)

Pierre Rolland wins 19th stage of Tour de France(USA Today)

Cadel’s gutsy comeback (Herald Sun)

Evans slips but stays in hunt for Tour (The Age)

Cadel clocks on for destiny ride (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Prima della tappa

Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa?

Pedale Pazzo: Voeclker salta, non so dove ma salta, e arriva con 5 minuti dai vari Evans e Schleck.
Poi spero in un attacco di Cunego sull’alpe d’Huez mentre i 3 che si giocano il Tour si studiano un pò.
Evans dovrà stare attento ai giochi di squadra dei fratellini che oggi potrebbero farla da padrone, con un Frank molto più fresco mina vagante.
Contador e Sanchez incomprensibili, sembravano i più in forma e i più forti in salita. Sono fuori dai giochi senza nulla da perdere e potrebbero tentare assieme anche un attacco sul Galibier per giocarsi la tappa.
Basso lo vedo male per via della tappa troppo corta.
Tanto non c’azzecco mai quindi succederà l’esatto contrario

Mauro72: Oggi tocca all’altro Schleck, cha ha già vinto all’Alpe.
Tappa corta ma ricca. Di sicuro proveranno in parecchi sul Galibier, mi immagino che ci sia bagarre da Plan Lachat.
Spero che Evans non paghi troppo lo sforzo di ieri.
Sono molto curioso di vedere Contador, se ha superato il momento brutto di ieri, oggi farà scintille e il Galibier e la sua salita; lo ricordo in uno scatto devastante nel primo tour vinto proprio a 8km dalla vetta.

Hotdogbr: la tappa è corta il che in teoria è un vantaggio per Evans, Voeckler e Contador (che comunque ormai è fuori dai giochi e cercherà solo di vincere la tappa attaccando nel finale) ma anche per lo stesso Cunego che ha fatto la differenza in una frazione simile sul Grosse Scheidegg mentre è uno svantaggio per gli Schleck e Basso, i lussemburghesi però dovranno comunque attaccare sul Galibier anche se stavolta non ci sarà il Monfort di turno ad aiutarli e dovranno fare da soli, sperando in caso riuscissero a staccare Evans che l’australiano non trovi collaborazione da altri nei 45 km che separano la cima del Galibier dall’inizio dell’Alpe d’Huez

MirkoBL: Io temo che Evans paghi gli sforzi di ieri, ma sepro di no.
Il favorito per la tappa è Frank Schleck, ieri si è risparmiato per tutta ala tappa e all’arrivo era il più fresco.

Stress: Percorso di tappa insulso e non degno di un tour.
L’ultima tappa di salita con un dislivello inferiore ai 3000 m!!!!!
Chilometraggio da esordienti e galibier passando dalla galleria!!!!
Ma gli costava tanto inserire il mollard oppure l’accoppiata croix de fer/Glandon prima del telegraphe?

Dopo corsa

Ceemo: Attaccano tutti a 100 km dal traguardo! Spettacolo. Se vanno avanti così all’arrivo i distacchi saranno enormi.

Succhiaruote: Non sappiamo come andrà, ma dopo tante discussioni, una vecchia verità torna evidente: la corsa la fanno i corridori più dei percorsi.

Profpivo: Tappa fantastica, penso ce ne ricorderemo per molto tempo!

Emiliano: Verissimo: attacchi a 10km dalla partenza non so se vivrò tanto per vederne ancora…
Però sta di fatto che, nel ciclismo moderno (radioline, cardiofrequenzimetri, GPS, allenamenti ed alimentazione scientifici) nulla è lasciato al caso ed il livello è molto livellato.
Un po’ come le Formula 1, che sono talmente perfette che la differenza la fanno 10 l di benzina in più o in meno…
Oramai le imprese epiche, gli attacchi da lontano, rimarranno solo nei nostri ricordi (o meglio: di quelli più vecchi anche di me).
Tanto di cappello ad Andy per ieri: ma non dimentichiamoci che è stato “lasciato andare”…
Ne è una prova il fatto che oggi Contador, con un’azione esemplare, in una tappa praticamente senza pianura, con i suoi avversari che “ne avevano di meno” (lo si è visto nell’ultima salita), eccetera, è arrivato all’attacco dell’ultima salita nel gruppone.
Quindi: a che serve (e a che gli è servito…) attaccare subito?

Vedo23: Andy oggi ha curato solo Evans, è stato palese. Sono piuttosto fiducioso sulle sue possibilità di difesa domani…
Speriamo in una buona prova di Cunego, sarebbe importante!
Rolland si conferma un idolo!! E peccato ancora per Kern, messo ko praticamente prima ancora di vederlo all’opera…

Hotdogbr: -dunque Rolland vince sull’Alpe d’Huez, ci può stare visto che avendo Voeckler in maglia gialla non ha tirato un metro e visto anche che ha iniziato la salita davanti, però c’è un limite a tutto, gli Europcar davanti nel finale erano 6 (e mancava Kern) e per fortuna che Voeckler si era messo in testa di essere Merckx, altrimenti avrebbe conservato ancora la maglia gialla
-per quanto fatto in questo Tour Sanchez avrebbe meritato il podio almeno più di Frank Schleck, purtroppo per lui ha pagato la giornata nera di ieri e il tempo perso nelle prime tappe
-Contador ha tentato l’impresa, bravo, coraggioso, eroico tutto quello che volete ma intanto con Andy a ruota non avrebbe potuto comunque vincere il Tour e poi se si fosse limitato ad attendere l’ultima salita avrebbe vinto la tappa e con la crono sarebbe quasi certamente salito sul podio cosa che ora è difficile
-non so se l’incidente meccanico di Evans quando ha lasciato andare Contador fosse vero o finto ma così forte come in questo Tour non l’ho mai visto andare e oggi a mio avviso ha sprecato l’occasione per guadagnare sugli Schleck, non vorrei che dovesse pentirsene visti i miglioramenti a cronometro di Andy anche se questo Evans è tutt’altro corridore rispetto a quello spento nel finale del Tour 2008
-sia Andy, che malgrado nella fuga con Contador fosse rimasto quasi sempre a ruota è arrivato 1′ dietro allo spagnolo alla fine, che Frank come prevedibile hanno pagato la tappa corta e per quanto riguarda il più giovane anche la fatica di ieri, rischiano di rimpiangere il tempo non guadagnato sui Pirenei
-Cunego anche oggi con i migliori anche se sia sul Galibier che nel finale era un po’ impiccato, purtroppo per lui le prestazioni degli avversari hanno fatto sì che rischia di arrivare 8° a Parigi
-la prestazione di Basso era tutto sommato prevedibile alla luce delle precedenti in questo Tour, una tappa così corta e fatta ad andatura fortissima fin dall’inizio è il contrario di quello che predilige e se arriverà davanti a Cunego a Parigi deve ringraziare gli uomini della Europcar e della Cofidis, l’impressione come dicevo già nei giorni scorsi è che dopo la caduta dell’Etna abbia forzato la preparazione per tornare velocemente al top e ora stia pagando

Profpivo: Gli è servito a poco, però era l’unico modo che aveva per provare a vincere ancora il Tour, e non si può che apprezzare. Prima di arrendersi bisogna provarle tutte.

N@po: Mah! Per me gli Europcar sono i Colnago del 2009. Additivi a gogo. Tutta la squadra vola. Kern (30 anni e passa senza un sussulto), senza l’infortunio, avrebbe probabilmente vinto il tour visto il differenziale che aveva sui compagni al delfinato. In cima al Galibier erano in 5 che andavano più forte di Basso (han dovuto aspettare voeckler)…..
Se io fossi Preudhomme questa squadra l’anno prossimo al tour non la inviterei.
Mi chiedo se queste professional facciano lo stesso passaporto biologico delle protour.
Aggiungo che senza la truffa (decisiva) della prima tappa, Evans sarebbe in giallo (F Schleck, ad esempio, non è caduto, è stato staccato, seppur di pochi secondi, da Evans, ma alla fine ha ottenuto lo stesso tempo… che schifo!!, Andy si beccava almeno il minuto dell’ultimo dei rimasti in piedi) e pure Cunego avrebbe un minuto in meno di distacco ed uno in più su Basso.

MirkoBL: Onore a Contador. Ha sbagliato tatticamente, ma ha provato a far saltare il Tour e poi a vincere la tappa pur sapendo di non avere le gambe per farlo.
Ha lottato con orgoglio ed è caduto a testa alta. Così è diventato più umano.
Voeckler è un pazzo incosciente, ma è stato spettacolare . Col 53 sul Galibier! Ha sbagliato tutto oggi, ma onore anche a lui, che cade in piedi. E, per come l’ho visto sul Galibier, si è difeso alla grandissima nel finale.
Cunego bene. È sempre attaccato con lo sputo, ma non molla mai.
Su Evans e Andy non so che dire: chi si fregierà del titolo di “perdente”? CHi dei due centrerà la terza piazza d’onore al Tour? Io spero che vinca Evans per un fatto d’età (o quest’anno o mai più), ma visto che ormai conosce 1001 modi per perdere un grande giro, domani potrebbe inventarsi la 1002esima.
Basso penoso, vado di sicuro meglio io in discesa. Fa le curve quadrate come Zülle aveva la scusante di essere cecato.
SSG corona un buon Tour per lui con la maglia a pois.
Su Rolland: da anni è definito come il giovane più promettente del ciclismo francese; finalmente fa vedere di che pasta è fatto, ma si parla solo di sospetti e nient’altro.

Ceemo: Bellissima tappa, con un grande Contador e in generale tutti i big a darsele. Una delle tappe piu belle degli utlimi anni. Speriamo che tutti prendano da esempio Schleck e Contador nei prossimi anni. Attacchi da lontano fanno solo bene al ciclismo.
Per domani tifo Evans che con la sfortuna mi sembra abbia già pagato dazio. Temo però che le differenze saranno minime e che la maglia gialla sarà questione di pochi secondi.
Europcar: “fortissimi”; non sospetto solo su rolland che da anni stava per esplodere. Ma vederne 6 nel gruppo prima dell’Alpe è imbarazzante.
p.s.:Se Evans non avesse avuto il problema meccanico, secondo me sarebbero arrivati al traguardo in 3 con vagonate di vantaggio sugli altri.

Salitepuntocià: Ho seguito la tappa coll i phone dal lavoro, dal sito dell’equipe, che è piu aggiornato del sito stesso ufficiale del tour, la gazzetta invece E’ UN COLABRODO, zero aggiornamenti, e pure 2 euro ho pagato!
Veramente interessante, direi che nel finale il tour si è riscattato, era dagli anni 80 che non c’era un tour cosi’spettacolare, almeno nel finale.
Contador paradossalemnte perdendo ma combattendo è diventato piu umano e popolare, dando ancor piu lustro alla sua carriera. Poteva vicnere la tappa se stava a ruota tutto il giorno, invece ha preferito rischiare, e riattaccare sull alpe! Quanto al duello, ah, Evans potenzialemnte è strafavorito, ma ha perso gia 2 tour gia vinti. sarebbe il colmo che vinca frank sleck, che a parte l’episodio di luz ardiden non è che ha fatto sto granchè, ma è furbo. Anzi, non avendo il peso del pronostico, tutto su evans e andy.
Son contento che voekler ha perso la maglia,
cunego ha fatto un gran tour, basso ha deluso. Rolland puo essere il pntani francese, o cmq l’uomo su cui preudhomme puo fare i percorsi, e mettere mont du chat colombis etc, mentre qui senza zomegnan vedrete che torneranno le cronometro e i giri moderati, non dico come ai tempi di moser e indurain93, ma sullo stile primi anni 2000, ne facili ne troppo duri, sarebbe bello vedere al tour la tappa fauniera-sampeyre-agnello e arrivo sull’izoard.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
De Luca (ricommentando la tappa del Galibier): “Contador prende qui una bella balla, la prima e poi si stacca” (che caspita stava a dire?)
Pancani: “Contador si tiene incollato il fratello Andy Schleck” (adozione in corsa?)
Pancani: “Continuano ad esserci dei collegamenti sul collegamento internazionale”
Cassani: “Subito si è piombato alla ruota”
Cassani su Evans: “Dopo due minuti si riferma e cambia ruota” (aveva cambiato bici)
Cassani, ricordando lo scatto di Pantani sul Galibier nel 98: “A circa 5 Km dall’arrivo lo scatto perentorio di Marco Pantani” (dal GPM, l’arrivo era a Les Deux Alpes”)
Pancani: “Monumento PER Marco Pantani” (finito il Tour lo incartano e lo spediscono al cimitero di Cesenatico?)
Cassani: “Ha cominciato a pedalare anche con le spalle” (chi è? Houdini?)
Pancani: “Rimangano in quattro”
De Luca: “Damano Cunego”
Pancani: “Dovrà dire addiro”
De Stefano a Contador: “Eres un verdadero champion” (doveva dire campeon)
TelevideoRAI: “Christophe Peraud” (Jean-Christophe)

LA TAPPA CHE VERRA’

Sembrava una tappa piazzata nel percorso quasi solo per non far indispettire i cronoman, visto che, tolta la prova collettiva, non ne era previste altre di frazioni contro il tempo. Gli organizzatori cullavana il sogno che la corsa si decidesse proprio nel 42,5 Km del circuito di Grenoble, ma era quasi un’utopia perchè era da anni che l’ultima crono non riusciva a ribaltare la classifica. Invece, neanche la tappa dell’Alpe d’Huez ha dissipato del tutto i dubbi sul detentore finale della maglia gialla, che sarà decretato al termine di una tappa già nota a buona parte del gruppo. Poco più di un mese fa, infatti, la crono di Grenoble è stata affrontata al Delfinato e si è conclusa con verdetti interessanti. Non ci riferiamo tanto al risultato finale, che ha premiato il tedesco Tony Martin, quanto alla velocità fatta registrare dal vincitore, poco inferiore ai 46 Km/h. Generalmente sono piuttosto frenate, a causa della stanchezza accumulata, le crono finali dei grandi giri a tappe ma, in quel caso, si era solo al quarto giorno di una corsa di una settimana, con le principali salite ancora da affrontare. La “colpa” è di un tracciato decisamente impegnativo, pur non presentado salite vere e proprio. Sarà un continuo alternarsi di tratti veramente veloci ad altri decisamente più lenti, sia per le tortuosità del tracciato, sia per le ondulazioni prevista.
Un palcoscenico indovinato per la sfida che decreterà il vincitore del Tour numero 98

METEOTOUR

Grenoble – partenza primo corridore : piogge deboli (0,3 mm), 15,6°C, venti deboli da NW (9-13 Km/h), umidità al 94%
Grenoble – arrivo maglia gialla : alternanza di piogge deboli (0,3 mm) e schiarite, 17,3°C, venti deboli da N (8-13 Km/h), umidità al 83%

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

19a TAPPA: MORZINE – AIX LES BAINS (177 Km)

INDURAIN, A TRES ETAPAS DE LA LEYENDA
Indurain se acerca al éxtasis
Konyshev, más rápido que Richard – Melcior Mauri, la marca de la casa – PDM confima su versión inicial

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ARCHIVIO ALMANACCO
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