GIRO NOSTRUM – 13a TAPPA: ROVERETO – CANAZEI “Traversata delle Dolomiti trentino-atesine”

giugno 12, 2011 by Redazione  
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E’ il primo dei due tapponi dolomitici, il meno impegnativo, con l’arrivo posto in fondo alla discesa del Passo Sella

13a TAPPA: ROVERETO – CANAZEI “Traversata delle Dolomiti trentino-atesine”

E’ il primo dei due tapponi dolomitici. Il percorso è classico, una cavalcata senza arrivo in salita scollinando prima il Passo delle Erbe, quindi i mitici Gardena e Sella. Arrivo al termine della discesa, con gli ultimi 1300 metri in lieve falsopiano. Domani è prevista un’altra dura frazione dolomitica, stavolta con arrivo in salita.

Siti UNESCO del giorno
Dolomiti

Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Giro d’Italia 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.

Mauro Facoltosi

Di seguito, tabella di marcia, altimetria (divisa in due parti) e planimetria (cliccare su link e immagini per visualizzare nella dimensione originaria)

13a_tappa

dettaglio finale

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ARCHIVIO GIRO NOSTRUM

1a tappa: circuito di Herning (cronometro)
2a tappa: Herning – Herning
3a tappa: Horsens – Horsens
4a tappa: Vicenza – Vicenza (cronosquadre)
5a tappa: Piazzola sul Brenta – Ferrara
6a tappa: Italia in Miniatura (Viserba / Rimini) – Urbino
7a tappa: Assisi – Gran Sasso d’Italia
8a tappa: L’Aquila- Subiaco / Monte Livata
9a tappa: Caserta – Castel del Monte (Andria)
10a tappa: Firenze (crono individuale)
11a tappa: Poggio a Caiano – Modena
12a tappa: Mantova – Brentonico “Traversata del Monte Baldo”

IL DIRETTO DI BERNA…E DI LUGANO

giugno 12, 2011 by Redazione  
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Per il secondo anno consecutivo Fabian Cancellara si impone nei 7,3 km di cronometro della cittadina ticinese che aprono il Giro di Svizzera rifilando 9” a Van Garderen e 17” a Sagan. Buona prova di Kloeden e Cunego, deludono i fratelli Schleck

Foto copertina: la grinta di Cancellare macina le strade di Lugano (foto Bettini)

La 75a edizione del Giro di Svizzera si è aperta dunque con una breve prova contro il tempo a Lugano e si chiuderà dopo 9 giorni con un’altra cronometro di 32,1 km a Sciaffusa; nel mezzo tre tappe per velocisti e tante montagne con gli arrivi in salita di Crans Montana, Malbun e Serfaus. La classifica generale vedrà probabilmente una battaglia tra la Leopard dei fratelli Schleck, che saranno spalleggiati da Gerdemann, Fuglsang e Cancellara che un Giro di Svizzera l’ha vinto anche se su un percorso molto morbido, e la Radioshack di Leipheimer e Kloeden anche se la terza punta Horner ha dato forfait all’ultimo momento; in questa lotta cercheranno di inserirsi anche Peter Velits e Van Garderen (HTC), Kruijswijk e Mollema (Rabobank), Danielson e Vandevelde (Garmin), Chavanel (Quickstep) e il nostro Cunego (Lampre), leader di una nutrita pattuglia italiana che comprende tra gli altri anche Di Luca e Giampaolo Caruso (Katusha), Capecchi e Damiano Caruso (Liquigas), Gasparotto (Astana), Nocentini (AG2R), Carrara (Vacansoleil) e i veneti Ballan (BMC) e Bruseghin (Movistar), al rientro dopo essere stati esclusi dalle rispettive squadre dal Giro d’Italia per via delle vicende legate all’inchiesta di Mantova. L’impressione è comunque che per quanto riguarda gli uomini di classifica la start list del Tour de Suisse sia inferiore rispetto a quella del Giro del Delfinato, mentre per quanto riguarda le volate saranno al via moltissimi dei big da Cavendish e Goss (HTC) a Greipel (Omega Pharma) passando per Boonen (Quickstep), Freire (Rabobank), Henderson (Sky), Sagan (Liquigas), Hondo (Lampre) e il campione del mondo Hushovd (Garmin).
Come un anno fa il prologo di Lugano, 7,3 km con una salita abbastanza impegnativa nella prima metà del percorso, è stato dominato da Cancellara che ha limitato i danni nel tratto a lui meno congeniale, accusando 2” di distacco da Kloeden che ha realizzato il miglior intertempo in cima allo strappo, e si è scatenato in discesa e in pianura con il solo Van Garderen in
grado di contenere il ritardo; il giovane statunitense ha concluso a 9” dallo svizzero mentre Sagan ha completato il podio di giornata accusando un distacco di 17”. 4° sempre a 17” ha chiuso Larsson (Saxo Bank), 5° a 18” Kloeden, 6° a 20” Danielson, 7° a 21” Peter Velits e 8° e 9° a 22” un ottimo Mollema, considerate le sue doti di scalatore, e un Leipheimer che invece ha leggermente deluso dopo le grandi prestazioni del Giro di California. Molto bene anche Cunego che ha realizzato l’8° tempo nel tratto in salita per poi perdere qualcosa nel finale e chiudere comunque 17° a 27”, preceduto da Gasparotto e Boaro (Saxo Bank) che sono stati rispettivamente 12° e 14° a 24” e 27”; hanno invece deluso Vandevelde, 54° a 39”, il campione uscente Frank Schleck, 62° a 41” come Di Luca, e soprattutto Andy Schleck, che complice anche un problema meccanico in partenza ha perso addirittura 1′18” chiudendo 147° su 160 corridori partenti.
Il Giro di Svizzera entrerà immediatamente nel vivo nella seconda tappa, 149 km da Airolo a Crans Montana; in partenza ci si arrampicherà fino ai 2478 metri del Nufenenpass e dopo la discesa e un lungo tratto in pianura si affronterà la salita di Aminona, 12 km con pendenze dell’8% e la vetta a 10 km dalla conclusione: breve tratto pianeggiante e ultimi 3 km ancora in salita verso il traguardo.

Marco Salonna

GIROBIO, ZAMPATA DI CAVASIN E MAGLIA A BUSATO

giugno 12, 2011 by Redazione  
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Anche la seconda tappa del GiroBio si conclude con uno sprint di un drappello di fuggitivi: la spunta Cavasin su Busato che grazie agli abbuoni diventa leader della generale. Il gruppo giunge a più di 2′ in una corsa dove il vento ha provocato non pochi grattacapi.

Foto copertina: Cavasin sfreccia sul traguardo di Rodi Garganico (www.girobio.com)

Tre sono i principali protagonisti di questa seconda frazione, Pescara-Rodi Graganico: Cavasin, vincitore nello sprint a ranghi ridotti, Busato, secondo e nuovo leader, e il vento che ha caratterizzato buona parte della gara: dapprima favorendo alte velocità in corsa, più tardi provocando scompiglio in gruppo. E’ così che a circa cinquanta chilometri dall’arrivo rimangono una quarantina davanti e il resto ad inseguire, situazione che però non resiste a lungo, l’accordo nel plotone di testa scema e i ranghi tornano compatti in breve tempo.
Bastano pochi chilometri però per ribaltare tutto nuovamente: undici corridori riescono a uscire dal gruppo, trovano subito un buon accordo e guadagnano immediatamente un vantaggio sufficiente a garantirgli di arrivare, tra questi molto scaltri sono Cavasin e Aldegheri, unici velocisti tra gli undici battistrada, inoltre tra i fuggitivi ci sono Busato e Cattaneo, due uomini che hanno grandi ambizioni per la generale e che con una fuga così possono trarre un buon vantaggio che potrebbe costare caro ai loro avversari.
L’accordo è ottimo e il vantaggio supera in breve i due primi, Bonan, Pizzaballa e Gaffurini provano a rinvenire da dietro, ma il loro tentativo dura appena il tempo di essere annotato.
Niente da fare gli undici arrivano e ad aggiudicarsi la volata è Cavasin che va a guadagnarsi, è il caso di dirlo, una volata in una corsa dove lo spazio per i velocisti è davvero poco, se poi in molti se lo lasciano scappare come in questi primi due giorni per gli sprinter la stagione rischia di esser davvero magra.
Al secondo posto giunge Busato che, grazie al vantaggio di 2′09” sul plotone e all’abbuono guadagnato, si issa in cima alla classifica generale intenzionato a restarci a lungo, anche perchè degli uomini pericolosi per la classifica solo Cattaneo ha uno svantaggio inferiore ai 2′. Terzo giunge Aldegheri, Parrinello e Mammini chiudono poi la top-five.
E per tutti i delusi della seconda tappa già domani può esserci una prima rivincita, la tappa San Severo-Benevento infatti di pianura ne presenta davvero poca e anche gli ultimi metri tendono all’insù, la frazione perfetta per far saltare il banco, la parola ai protagonisti.

Andrea Mastrangelo

11-06-2011

giugno 12, 2011 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Lo spagnolo Joaquin Rodriguez Oliver (Katusha Team) si è imposto nella sesta tappa, Les Gets – Le Collet d’Allevard, percorrendo 192,5 Km in 5h12′47″, alla media di 36,926 Km/h. Ha preceduto di 31″ l’olandese Gesink e di 39″ il belga Van Den Broeck. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 27° a 4′28″. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica, con 1′26″ sull’australiano Evans e 1′52″ sul kazako Vinokourov. Miglior italiano Francesco Bellotti (Liquigas-Cannondale), 32° a 14′12″

TOUR DE SUISSE
L’elvetico Fabian Cancellara (Leopard Trek) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Lugano, percorrendo 7,1 Km in 9′41″ , alla media di 43,993 Km/h. Ha preceduto di 9″ lo statunitense Van Garderen e di 17″ lo slovacco Sagan. Miglior italiano Enrico Gasparotto (Pro Team Astana), 12° a 24″

GIROBIO
L’italiano Daniele Cavasin (Generali Ballan) si è imposto nella seconda tappa, Pescara – Rodi Garganico, percorrendo 175,2 Km in 3h39′19″, alla media di 47,930 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Matteo Busato (Zalf Désirée Fior) e Daniele Aldegheri (Mantovani Cicli Fontana). Busato è il nuovo leader della classifica, con 1″ su Cavasin e 9″ sul bielorusso Novikau.

DELTA ZEELAND TOUR
Il tedesco Marcel Kittel Skil – Shimano) si è imposto nella prima tappa, Middelburg – Goes, percorrendo 192,8 Km in 4h18′47″, alla media di 44.701 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Bos e il lituano Kruopis. Miglior italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Neri Sottoli), 7°. Kittel è il nuovo leader della classifica, con 4″ e 6″ sugli olandesi Bos e Van Emden. Miglior italiano Davide Viganò (Leopard Trek), 22° a 21″.

GP PAD – VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)

Il lituano Evaldas Siskevicius (Velo Club la Pomme Marseille) si è imposto nella terza tappa, Aljustrel – Reguengos de Monsaraz, percorrendo 155,6 Km in 4h00′02″, alla media di 38,894 Km/h. Ha preceduto i portoghesi Bruno Sancho (LA/Antarte) e Silvestre. Sancho ha conservato la testa della classifica, con 11″ su Siskevicius e 9″ e 13″ sul portoghese Caldeira.

TOUR OF SLOVAKIA

Il russo Nikita Novikov (Itera-Katusha) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, cronometro Cunovo/Vodné Dielo – Gabcíkovo (Vodné Dielo), percorrendo 31,9 Km in 32′43”, alla media di 58,502 Km/h. Ha preceduto di 14″ e 1′06″ i connazionali Firsanov e Antonov. Due italiani in gara, entrambi della D’Angelo & Antenucci – Nippo: Davide Torosantucci è 35° a 3′32″, Manuel Fedele è 39° a 4′15″. In classifica si impone Il russo Novikov con 1′19″ e 2′08″ sui croati Danculovic e Durasek. Torosantucci 27° a 7′59″, Fedele 43° a 13′37″

TOUR OF SINGKARAK (Indonesia)
Sesta tappa suddivisa in due semitappe.
Il mattino, il cinese Yiming Zhao si è imposto nella prima semitappa, Sawahlunto – Istana Baso Pagaruyung, percorrendo 94,6 Km in 2h16′52″, alla media di 41,471 Km/h. Ha preceduto allo sprint il filippino Obosa e l’australiano Malone. L’iraniano Amir Zargari (Azad University) ha conservato la testa della classifica, con 14″ e 2′00″ sui connazionali Emami e Pourseyedi.
Il pomeriggio, l’iraniano Samad Pourseyedi (Azad University) si è imposto nella seconda semitappa, Istana Baso Pagaruyung – Padang Panjang, percorrendo 39 Km in 1h04′24″, alla media di 36,335 Km/h. Ha preceduto di 4″ il taiwanese Cheng Lee e il giapponese Ayabe. Zargari ha conservato la testa della classifica, con 14″ e 1′50″ sui Emami e Pourseyedi.

ROMANIAN CYCLING TOUR

L’italiano Fabio Masotti (San Marco Concrete Imet Caneva) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Brasov – Bucarest, percorrendo 168,6 Km in 3h21′15″ , alla media di 50,265 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ungherese Lovassy e il greco Tamouridis. Nella classifica finale si impone il rumeno Andrei Nechita (Trevigiani Dynamon Bottoli)

CARPATHIA COURIERS PATH (Repubblica Slovacca – Polonia)

L’olandese Tijmen Eising (Sunweb – Revor) si è imposto nella terza tappa, Jablonka – Zakliczyn, percorrendo 126 Km in 2h58′45″, alla media di 42,293 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Pinczuk e Kadrzynski. Il polacco Pawel Poljanski (GS Campi Bisenzio – Dieffe Assistenza – Autocarrozzeria Alfieri) ha conservato la testa della classifica, con 36″ sul connazionale Kowalczyk e 37″ su Eising.

RONDE DE L’OISE (Francia)

Il belga Gaëtan Bille (Wallonie Bruxelles – Credit Agricole) si è imposto nella terza tappa, Bailleval – Verneuil en Halatte, percorrendo 178,9 Km in 4h11′51″ , alla media di 42,620 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Demare e il lituano Gediminas Bagdonas An Post – Sean Kelly), che ha conservato la testa della classifica, con 14″ e 17″ sui francesi Lalouette e Vachon.

FLECHE DU SUD (Lussemburgo)

Il russo Alexei Markov si è imposto nella seconda tappa, Mamer – Roeser, percorrendo 174,5 Km in 4h12′28″ , alla media di 41,470 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli elvetici Laurent Beuret (Atlas Personal) e Beuchat. Beuret ha conservato la testa della classifica, con 7″ sul tedesco Eichler e 12″ sul danese Ronning Vinther

KWITA IZINA CYCLING TOUR (Ruanda)
Due tappe disputate nel primo giorno di gara.
Il mattino, l’eritreo Daniel Teklehaymanot si è imposto nella prima tappa, Kigali – Kinigi. Ha preceduto allo sprint i connazionali Abrha e Russan
Il pomeriggio, Teklehaymanot si è imposto anche nella seconda tappa, Ruhengeri – Gisenyi. Ha preceduto allo sprint i marocchini Chaoufi e Jelloul. Invariate le prime tre piazze della classifica

PURITO PIM-PUM-PAM, WIGGINS VERSO LA META

giugno 11, 2011 by Redazione  
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Grazie a una ripetuta serie di scatti sulla dura ascesa di Collet d’Allevard Joaquin Rodriguez rimane solo al comando e si impone davanti a Gesink, Van den Broeck, Kern e il kazako; il britannico della Sky soffre nel finale ma aumenta il vantaggio su Evans quando manca solo la frazione di La Toussuire.

Foto copertina: “Purito” Rodrigruez si impone in solitaria sul Collet d’Allevard (foto AFP)

La sesta e penultima tappa del Giro del Delfinato, 192,5 km da Les Gets a Collet d’Allevard con il Col des Aravis, il Col de Tamiè, il Col de Grand Cucheron e l’arrivo al termine di una salita di 11,2 km con una pendenza media dell’8,4%, paragonabile per durezza all’Alpe d’Huez, ha visto ancora una volta i corridori partire a razzo ma nonostante le difficoltà del percorso solo al km 80, lungo la discesa del Col de Tamiè, ha preso il via la fuga di giornata con Casar (FDJ), Garate (Rabobank), Martinez (Euskaltel), Gautier (Europcar), Trofimov (Katusha), Amador (Movistar), Seeldrayers (Quickstep) e il nostro Finetto (Liquigas), dopo che in precedenza ci avevano provato tra gli altri Tony Martin (HTC), Gesink (Rabobank), Zabriskie (Garmin) e i nostri Malori e Marzano (Lampre).
Malgrado Casar, il meglio piazzato in classifica generale, avesse un ritardo di 5′41” da Wiggins gli uomini della Sky non hanno lasciato più di 2′30” ai battistrada: sul Col de Grand Cucheron sia i primi che il gruppo hanno proceduto ad andatura regolare e non c’è stata selezione, mentre nella successiva discesa e nel tratto in pianura che precedeva la salita finale è stata l’Astana di Vinokourov a portarsi in testa riducendo rapidamente il gap. Un curioso fuori programma è avvenuto a 20 km dal traguardo quando un gruppetto di mucche ha invaso la carreggiata provocando la caduta di diversi corridori tra cui la maglia bianca Rui Costa (Movistar), che comunque è immediatamente risalito in sella e rientrato in gruppo.
Sulle prime rampe del Collet d’Allevard si è esaurita la fuga di Casar e compagni e Boasson Hagen (Sky) ha operato un grandissimo forcing dimostrando una volta di più le sue grandi doti: a ruota del norvegese sono rimasti solo Wiggins, Vinokourov, Gesink, Evans (BMC), Peraud (Ag2r), Van den Broeck (Omega Pharma), Rodriguez (Katusha), Chris Soerensen (Saxo Bank), Kern e Voeckler (Europcar), Coppel (Saur-Sojasun), Pinot (FDJ), Samuel Sanchez (Euskaltel) e Basso (Liquigas) che ha confermato i segnali confortanti di Les Gets mentre tra i primi della classifica generale sono saltati Faria da Costa, Riblon (Ag2r) e soprattutto il vincitore del Delfinato 2010 Brajkovic (Radioshack), che alla partenza era 3° a 1′21” da Wiggins.
A 6 km dall’arrivo Gesink, che nei giorni precedenti si era nascosto, ha operato il primo scatto che ha fatto perdere terreno a Boasson Hagen, lasciando Wiggins senza compagni di squadra; una seconda accelerazione dell’olandese ha messo in difficoltà anche Basso, che ha scelto di proseguire con il proprio passo, Samuel Sanchez, Pinot e Coppel. Un primo scatto di Rodriguez ha riportato il catalano, Van den Broeck, Vinokourov e un incredibile Kern, non pago del successo di Les Gets, su Gesink mentre Wiggins ed Evans hanno risposto in un secondo momento e anche Peraud, Soerensen e Voeckler hanno ceduto.
In contropiede è partito Vinokourov guadagnando una ventina di metri ma in breve Rodriguez si è riportato sotto e immediatamente dopo ha contrattaccato piegando la resistenza del kazako; malgrado le sue difficoltà precedenti Evans ha tentato di riportarsi sui primi due ma successivamente ha pagato dazio rimanendo staccato da Gesink, Van den Broeck, Kern e Wiggins, che a sua volta appariva in difficoltà ma salendo con il proprio passo, con una tecnica che ha ricordato quella di Miguel Indurain, riusciva a rimanere in scia degli altri tre e di Vinokourov, che nel frattempo è stato raggiunto.
Rodriguez ha continuato ad aumentare il proprio vantaggio fino al termine e ha concluso con 33” su Gesink che nel finale ha staccato Van den Broeck e Kern, giunti rispettivamente a 39” e 41”; Vinokourov a sua volta ha accusato qualcosa nel finale chiudendo 5° a 50” appena davanti a Wiggins che ne ha persi 54; 7° e 8° a 1′00” e 1′06” Soerensen e Peraud che hanno recuperato molto nel finale scavalcando Evans che è arrivato a 1′09”, mentre 10° a 1′58” è giunto Voeckler che ha dimostrato ancora una volta una grande condizione su un percorso non adatto alle sue caratteristiche. Samuel Sanchez ha chiuso 15° a 3′10” proseguendo in maniera regolare il suo avvicinamento al Tour, Basso non si è spremuto negli ultimi km giungendo 27° a 4′28” mentre Brajkovic ha tenuto duro chiudendo 16° a 3′55” in compagnia di Riblon ma ha comunque perso posizioni in classifica generale. Per Rodriguez si tratta del secondo successo stagionale dopo una tappa del Giro dei Paesi Baschi e dopo i numerosissimi piazzamenti portati a casa sulle Ardenne, al Giro d’Italia e nelle prime tappe di questo Criterium du Dauphinè.
Grazie alla defaillance dello sloveno e al ritardo accusato da Evans ora Wiggins comanda con 1′26” sull’australiano, 1′52” su Vinokourov, 2′13” su Van den Broeck, 2′52” su Kern e 3′01” su Rodriguez: la lotta per il podio sembra ristretta a questi 6 corridori e tutto si decidera nell’ultima tappa, 117 km da Pontcharra a La Toussuire con l’interminabile salita della Croix de Fer, 22 km al 7%, e l’arrivo in quota al termine di altri 14,8 km al 5,8%.

Marco Salonna

GIRO NOSTRUM – 12a TAPPA: MANTOVA – BRENTONICO “Traversata del Monte Baldo”

giugno 11, 2011 by Redazione  
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Le Alpi debuttano…. col Veleno!!! Ed è solo la prima di quattro difficili “traversate”

12a TAPPA: MANTOVA – BRENTONICO “Traversata del Monte Baldo”

E’ giunta l’ora delle Alpi per il Giro d’Italia 2012. A dire il vero oggi i “girini” vedranno solamente le Prealpi ma dal loro lato “peggiore”. Solcando le impervie strade del Monte Baldo, infatti, la corsa rosa proporrà loro una delle più ardue ascese italiane, la Punta Veleno che, come durezza, si pone a metà strada tra il Mortirolo e lo Zoncolan. Superato questo GPM il tracciato proporrà poi l’impegnativa salita verso il Cavallo di Novezza e poi, dopo il valico di San Valentino (se ne affronterà solo il tratto terminale), l’ascesa finale verso Brentonico, corta ma caratterizzata da strappi fino al 21% che si alterneranno a tratti decisamente più pedalabili. Un invito a nozze per gli scalatori.

Siti UNESCO del giorno
Mantova: Mantova e Sabbioneta

Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Giro d’Italia 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.

Mauro Facoltosi

Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria (cliccare su link e immagini per visualizzare nella dimensione originaria)

12a_tappa

dettaglio salita finale

plan_brentonico

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ARCHIVIO GIRO NOSTRUM

1a tappa: circuito di Herning (cronometro)
2a tappa: Herning – Herning
3a tappa: Horsens – Horsens
4a tappa: Vicenza – Vicenza (cronosquadre)
5a tappa: Piazzola sul Brenta – Ferrara
6a tappa: Italia in Miniatura (Viserba / Rimini) – Urbino
7a tappa: Assisi – Gran Sasso d’Italia
8a tappa: L’Aquila- Subiaco / Monte Livata
9a tappa: Caserta – Castel del Monte (Andria)
10a tappa: Firenze (crono individuale)
11a tappa: Poggio a Caiano – Modena

TOUR DE SUISSE, TORNANO A SORRIDERTI I MONTI

giugno 11, 2011 by Redazione  
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Tradite nelle ultime edizioni, quest’anno le montagne tornano a popolare i grafici del Tour de Suisse. La scelta di ammorbidire i percorsi, attuata su richiesta dei gruppi sportivi, non aveva raccolto consensi favoreli tra tifosi e suiveur e così la nuova dirigenza della corsa a tappe elvetica, subentrata ad Armin Meier dopo il Tour 2010, le ha reintrodotte nel tracciato. Saranno verosimilmente le dure ascese verso la Grosse Scheidegg ed il traguardo lichtensteno di Malbun a decidere la corsa, congiuntamente alle due crono di Lugano e Sciaffusa, inserite per rendere il più possibile completa la corsa, senza esagerazioni né verso gli scalatori, né verso i cronoman.

Foto copertina: la Grosse Scheidegg potrebbe essere il giudice della 75a edizione del Tour de Suisse (de.academic.ru)

Carissimo Armin Meier, il Giro è impossibile, il Tour si sta incamminando sulla stessa strada, la Vuelta è tosta da anni, il Delfinato non può fare a meno delle sue montagne…. quindi, disegnaci un Tour de Suisse abbordabile. Erano queste le richieste con le quali i direttori sportivi avevano sommerso la scrivania del direttore del Giro di Svizzera che, temendo un fuggi fuggi di campioni al via della corsa, aveva provveduto a ribassare le altimetrie. Quest’operazione ha, però, avuto il controaltare di una valanga di critiche da parte sia dei semplici appassionati, sia dei suiveurs, perché anche la Confederazione Elvetica è una conosciuta terra di montagne e i tracciati delle ultime edizioni sembravano quasi gridare vendetta al cospetto della storia di questa competizione, disputata per la prima volta nel 1933 e che è stata spesso conquistata da fior di scalatori, pur alternandosi nell’albo d’oro anche vincitori meno attrezzati per l’esercizio della salita.
Dal 2011, però, questa la situazione è destinata a cambiare e, rispetto alle ultime edizioni, i tracciati torneranno a lievitare, complice anche l’avvicendamento ai vertici della corsa elvetica, che ha visto Armin Meier passare l’onere a una triade costituita dagli ex corridori Kurt Betschart e Beat Zberg e da Rolf Huser, manager di Fabian Cancellara, che ricopriranno rispettivamente il compito direzionale nei settori tecnico, sportivo e amministrativo. Le presenze di un ex pistard (Betschart) e del manager del più forte cronoman del momento potevano lasciar presagire un percorso ancora più piatto, invece le montagne torneranno a popolare il percorso, costruito in maniera molto equilbrata per offrirsi in egual misura sia alle potenzialità dei passisti, sia a quelli degli scalatori, che così lotteranno ad armi pari su un tracciato impegnativo, pur senza le “esagerazioni” viste alla corsa rosa.

1a TAPPA: LUGANO – LUGANO (cronometro individuale – 7,3 Km)

Tracciato vincente non si cambia, al massimo si migliora. È quel che è successo con l’impegnativa crono che darà il via all’edizione 2011 del Tour de Suisse e che praticamente si disputerà sullo stesso percorso che, dodici mesi fa, vide Fabian Cancellara volare a quasi 44 Km/h. I nuovi organizzatori hanno soltanto, per comodità e per evitare alcuni vialetti tortuosi in partenza, spostato le operazioni d’avvio all’esterno del Parco Civico Ciani, non intaccando le caratteristiche complessive di questa frazione che sarebbe più breve di 300 metri rispetto a quella del 2010. I primi 1400 metri si snoderanno in pianura, sulle rive del Lago di Lugano, poi si dovrà affrontare l’ascesa verso il quartiere di Ruvigliana, poco più di 2 Km al 6,4%, con un cuore di 200 metri al 10,5%. Dopo la scollinamento, che non sarà valido per la classifica del GPM, mancheranno 3400 metri alla conclusione, metà in discesa e metà in pianura, col traguardo che sarà collocato in Riva Albertolli, nuovamente al cospetto delle acque del Ceresio. Tornando alla frazione disputata nel 2010, il campione del mondo di specialità – in starting list anche quest’anno e dunque atteso a un bis – precedette di 1″ il ceco Kreuziger e di 3″ il tedesco Martin.

2a TAPPA: AIROLO – CRANS-MONTANA (149 Km)

Il cambio di musica al Tour de Suisse i corridori lo avvertiranno presto. Anzi subito, poiché la prima frazione in linea sarà, infatti, anche la prima delle quattro messe a disposizione degli scalatori per mirare al bersaglio finale, il successo nella 75a edizione della corsa a tappe elvetica. Ci sarà già un colle “hors catégorie” da scalare, anche se i 2480 metri del Passo della Novena – secondo valico stradale per altezza della Svizzera dopo l’Umbrail, che arriva fino a 2503 metri – saranno superati ad appena 22 Km dalla partenza, tratto inclinato al 5,9% medio che contiene, un segmento di 9,6 Km all’8,1%. Alla luce dell’impegnativa crono del giorno prima e del fatto di essere solo al secondo giorno di gara, potrebbe rimanere nelle gambe al momento d’affrontare l’ascesa finale, sulla quale si scollinerà a una decina di chilometri dal traguardo. Per giungere al GPM di Aminona, classificato di 1a categoria, il tracciato proporrà 12,8 Km d’ascesa e quasi 1000 metri di dislivello, pari a una pendenza media del 7,8%, elementi che potrebbe già far saltare qualche grosso nome. Come se non bastasse, a mettere bagarre su bagarre, proprio ai piedi dell’Aminona ci sarà da superare anche il secondo traguardo volante Probon, passaggio che farà parecchia gola perché mette in palio abbuoni per la classifica generale.

3a TAPPA: BRIG-GLIS – GRINDELWALD (107,6 Km)

Non si può certo chiamarla tappone, ma questa potrebbe anche essere la tappa giusta, la giornata dalla quale uscirà in maglia oro colui che, in barba alle successive difficoltà (altre due tappe montane e una lunga crono individuale), la conserverà fino al traguardo finale di Sciaffusa. I corridori dovranno oggi superare, infatti, una delle più toste ascese della Confederazione Elvetica, quella Grosse Scheidegg (1962 metri) che finora il TdS ha affrontato due volte e che in entrambi i casi ha proiettato al vertice della classifica il corridore che poi si imporrà sul traguardo finale, l’austriaco Luttenberger nel 1996 e il nostro Francesco Casagrande nel 1999. Ambedue le volte si arrivava a Grindelwald, centro dell’Oberland Bernese posto proprio al termine della discesa dalla Grosse Scheidegg, valico sul quale contribuiranno alla selezione non solo le pendenze (media del 7,7% calcolata su quasi 16 Km di strada, primi 6 Km all’8,6%, ultimi 5,4 Km al 9,5%, massima del 12,4%), ma anche la sede stradale molto stretta, incorniciata da favolosi panorami montani. Quando i corridori si presenteranno ai piedi di questa salita avranno appena concluso la discesa dal precedente valico, il Grimselpass, uno dei giganti alpini elvetici, che porterà la corsa fino a 2165 metri e che già presenta pendenze non dure ma da non sottovalutare.

4a TAPPA: GRINDELWALD – HUTTWIL (198,4 Km)

Non sarà solo salite e cronometro il percorso del Tour de Suisse 2011, ma anche tappe interlocutorie, tre per la precisione, messe a separare le giornate più importanti. Due di queste saranno, sempre che non accadano sorprese strada facendo, destinate alla conclusione allo sprint mentre i chilometri finali di Huttwil, il centro del Canton Berna che accoglierà l’epigolo della quarta frazione, offriranno chanches anche ai corridori dotati di sparata, i cosiddetti “finisseur”. Sarà anche una giornata particolarmente propensa a vedere il felice approdo di una fuga da lontano, magari nata attorno al 60° Km di gara, quando si affronterà il Leuenberg, GPM di 2a categoria. I “Gilbert” di turno, invece, attenderanno la seconda e ultima delle due ascese al Rüppiswil, breve ostacolo che presenta uno strappo del 13% e che sarà scalato quando mancheranno 12 Km al traguardo, oppure il successivo Gondiswil, abbastanza simile al precedente (11% max) e più vicino alla retta d’arrivo. E anche quest’ultima punterà verso l’alto, sotto la forma di un lieve falsopiano: un finale che, chi punta al successo di tappa, avrà la possibilità di studiare in anteprima poiché questa tappa si concluderà con un circuito di circa 25 Km, da inanellare una volta.

5a TAPPA: HUTTWIL – TOBEL-TÄGERSCHEN (204,2 Km)

In questo Tour de Suisse completo ed equilibrato nel contempo, ci sarà spazio anche per i velocisti. Il primo dei due traguardi tarati sulle loro misure sarà quello della quinta frazione, la seconda per chilometraggio dopo quella austriaca. Le insidie da affrontare strada facendo non mancheranno, poichè il tracciato odierno sarà un continuo “mangia e bevi” con microscopici GPM di 4a categoria in perfetto stile Tour de France, ma difficilmente il gruppo tirato dei treni degli sprinter si farà sorprendere. Le occasioni per farlo non mancheranno comunque perché, come il giorno prima a Huttwil, anche a immediato ridosso di questo traguardo saranno piazzati due brevi falsipiani. Mancheranno, però, ascese vere e proprie e, di conseguenza, sarà meno probante controllare gli eventuali attaccanti. E anche in questo caso non ci sarà l’effetto sorpresa, dove già transitare sul rettilineo di Tobel-Tägerschen quando mancheranno 39 Km alla meta.

6a TAPPA: TOBEL-TÄGERSCHEN – TRIESENBERG (Malbun) (157,7 Km)

A una delle frazioni più semplici di questa edizione, seguirà immediatamente una delle più esigenti, forse l’ultima grande occasione per gli scalatori, chiamati a esibirsi sull’unico vero in salita previsto dal Tour de Suisse 2011. Si arriverà nella principale località di sport invernali del Principato del Liechtenstein, al termine di un’ascesa di 13 Km inclinata all’8,8% e con il veleno nella coda poiché i duemila metri conclusivi saranno particolarmente arcigni. Alle porte del traguardo, infatti, la strada si drizzerà ancor più sotto le ruote, superando in quel tratto una pendenza media dell’11%. Difficilmente si vedranno azioni al di fuori di quest’ambito perché per arrivare ai piedi dell’ascesa finale si affronterà un percorso movimentato a tratti ma primo di vere salite. Al massimo qualcuno potrebbe tentare di agitare le acque sulle rampe del Luziensteig, breve ma irta ascesa (2,4 Km al 7,3%, con strappi fino al 10%) che si supererà a 22 Km dall’arrivo e che comincerà a Maienfeld, il paese di Heidi. Ma stavolta le montagne che sorridevano al personaggio creato dalla scrittrice Johanna Spyr, per qualcuno potrebbero mostrare un volto decisamente meno clemente.

7a TAPPA: VADUZ – SERFAUS-FISS-LADIS (222,8 Km)

Una salita breve ma bruciante, almeno in parte. Sarà questa l’ultimissima occasione offerta agli scalatori al Tour de Suisse 2011, un’opportunità che bisognerà saper sfruttare appieno perché l’ascesa verso il Fisser Joch, se affrontata con calma all’inizio, rischierà di essere improduttiva. È proprio in avvio che quest’asperità proporrà le sue pendenze più rilevanti (media del 9% nei primi 3500 metri) e lasciar trascorrere questo tratto varrà a tirarsi la zappa sui piedi, poiché nella seconda metà la strada si farà notevolmente dolce e non ci sarà più spazio per gli assoli dei grimpeur. Tentativi destinati a finire col successo poiché, superato lo striscione del GPM, mancheranno appena 3,5 Km all’arrivo, posto al termine di un tratto nel quale la strada tenderà sempre e comunque a salire, seppur in maniera lieve. Bisognerà muoversi, dunque, anche perché proprio a Serfaus c’è un precedente che parla chiaro, quando la corsa fece tappa per la prima volta nella località turistica austriaca, nel 2009: nonostante le dure inclinazioni del finale, infatti, arrivò a giocarsi la tappa allo sprint un gruppo costituito da 15 corridori, regolati allo sprint dall’elvetico Michael Albasini, che precedette il futuro vincitore della classifica finale Cancellara e Cunego. Va detto, però, che quella era l’unica tappa di montagna di quell’edizione e che presentava un percorso meno impegnativo, con la sola scalata al passo dell’Arlberg. Stavolta, i corridori dovranno “sopportare”, l’indomani dell’impegnativo arrivo a Malbun, un chilometraggio importante e le precedenti scalate al Flüelapass e al Norbertshöhe, troppo distanti dall’arrivo per poter essere sfruttate ma che, soprattutto se affrontate con piglio deciso, potrebbbero rimanere nelle gambe al momento d’affrontare l’ascesa finale.

8a TAPPA: TÜBACH – SCIAFFUSA (167 Km)

L’approdo di una fuga o l’epilogo allo sprint saranno le due possibili soluzioni della penultima frazione. Con le montagne oramai messe alle spalle – oggi il programma prevederà gli ultimi due gran premi della montagna, ma si tratterà di difficoltà risibili – la squadra della maglia oro non si dannerà più di tanto l’anima per andare a riprendere i fuggitivi di giornata e dunque la prima soluzione prenderà a quel punto corpo, poiché tutto il peso dell’inseguimento peserà sulle spalle dei treni dei velocisti. Dalla loro parte, invece, giocherà l’assoluta mancanza di dislivelli negli ultimi 13 Km, nel corso dei quali facilmente riusciranno ad andare a fagocitare gli evasi. Dipenderà tutto dal vantaggio col quale questi ultimi si presenteranno in vetta al GPM di Siblingerhöhe, passato il quale la strada si farà per loro “pesante”, resa dura dall’aumentare dei chilometri e dallo scemare delle forze.

9a TAPPA: SCIAFFUSA – SCIAFFUSA (cronometro individuale – 32,1 Km)

Come nelle ultime due edizioni, sarà una frazione contro il tempo a mettere i sigilli al Tour de Suisse. Attorno alla città che ha dato il nome alle celebri cascate del Reno si dinaperà un tracciato misto che, a parte la distanza di 10 Km inferiore, ricorda molto quello di Grenoble, sul quale si è gareggiato al Delfinato e che sarà riproposta al Tour de France. La prima parte sarà la più veloce, con 12 chilometri caratterizzati da lievi “mangia e bevi”, seguiti da una breve e veloce discesa e, infine, da un tratto in dolce falsopiano che si concluderà a 19 Km dalla partenza. Una strada così congeniata può invogliare una partenza piuttosto lesta, col rischio, però, di trovarsi con le gambe di piombo nel tratto più impegnativo che, nonostante non sia duro, potrebbe compromettere tutto quanto di buono fatto nella prima metà del tracciato. Terminata la salita (3700 metri al 5%, con i primi 1,3 Km al 6,7%), sotto le ruote dei corridori il tracciato tornerà a farsi scorrevole, dapprima sotto la forma della discesa che infine lascerà lo spazio alla pianura negli ultimi 3 Km, interrotti, però, da un modesto zampelotto di 800 metri in vista dello striscione dell’ultimo chilometro.

Mauro Facoltosi

MOSER: UN NOME, UNA GARANZIA

giugno 11, 2011 by Redazione  
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E’ l’erede di Francesco Moser, Moreno, ad aggiudicarsi la prima frazione del GiroBio 2011. Il giovane dal cognome pesante è giunto all’arrivo con altri sei corridori e ha regolato nell’ordine Monteiro Rodriguez e Graziato. Il gruppo è giunto a 12”.

Foto copertina: Moreno Moser vince allo sprint sul traguardo di Martinsicuro (foto Scanferla)

Così come nelle edizioni passate il GiroBio si è aperto con una fuga vincente, un tentativo nato ad una ventina di chilometri dal traguardo e andato a buon fine.
Fin dalle prime battute la gara si era mostrato molto accesa con Di Serafino (Vega) che aveva immediatamente provato ad andarsene con poca fortuna. Sorte diversa ha il tentativo dello stesso Di Serafino ai piedi del gpm di Tortoreto. Mancavano circa 30 km al traguardo quando un drappello di venti unità, tra i quali spiccava il nome di Trentin, veniva ripreso dal gruppo e il corridore della Vega tentava l’allungo, riuscendosi.
Su di lui si riporta, qualche chilometro dopo il GPM, anche Rodriguez (Team Brilla). Più tardi rientrano anche Moser (Lucchini), (Team Brilla), Gaffurini (Delio Gallina), Novikau (Palazzago), Graziato (Trevigiani) e Busato (Zalf). In breve i sette battistrada accumulano un vantaggio sufficiente per giocarsi la vittoria. Nonostante il forte ritorno del gruppo, infatti, sarà il drappello a disputare la volata con il trentino Moser, nipote del grande Francesco, che si aggiudica la prima frazione della corsa. Alle sue spalle Rodriguez e Graziato mentre il gruppo giunge con un ritardo di 12” regolato da Benfatto (Zalf).
Primo leader della generale è quindi Moreno Moser mentre vanno a Di Serafino la maglia del leader della classifica traguardi volanti e GPM.

Andrea Mastrangelo

VOECKLER LANCIA KERN, BASSO CRESCE

giugno 11, 2011 by Redazione  
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Il campione di Francia fa da stopper e il suo compagno di squadra ne approfitta per vincere a Les Gets mentre il varesino per la prima volta dall’inizio del Delfinato termina nel gruppo dei migliori. Wiggins conserva la maglia gialla in attesa delle grandi montagne.

Foto copertina: Kern primo a Les Gets (fot Bettini)

La quinta tappa del Giro del Delfinato, 210 km da Parc des Oiseaux-Villars-les-Dombes a Les Gets con due gpm di 2a categoria e gli ultimi 10,7 km di ascesa con una pendenza media del 4,7%, è partita a spron battuto ed è stata caratterizzata da una velocità folle per oltre due ore di corsa: in tantissimi da Posthuma (Rabobank) a Txurruka (Euskaltel), da Ignatiev (Katusha) a Paterski (Liquigas), da Westra (Vacansoleil) alla maglia a pois Duque (Cofidis), che è riuscito comunque a consolidare il primato nella classifica degli scalatori, hanno cercato la fuga ma il gruppo è rimasto compatto, fatta eccezione per la rete dei velocisti che in seguito riuscirà comunque a rientrare, fino al km 95 quando finalmente McCartney (Radioshack) ha avuto via libera e ha rapidamente guadagnato fino a 12′30” al km 125, quando dapprima gli uomini della Katusha di Rodriguez e poi, in maniera molto più decisa, quelli della Europcar di Voeckler hanno rimpiazzato la Sky della maglia gialla Wiggins in testa al plotone e hanno iniziato a ridurre il gap fino ad appena 1′ all’inizio della salita finale di Les Gets, poco prima della quale c’è stata una brutta caduta di Roche (AG2R), che è riuscito comunque a raggiungere il traguardo ma con oltre 26′ di ritardo, e di Cappelle (Quickstep) che è stato invece costretto al ritiro.
Sulle primissime rampe Tony Martin (HTC) ha accelerato portandosi dietro Paterski e Rolland (Europcar) e ha raggiunto e superato McCartney ma il gruppo guidato nuovamente dalla Sky non ha lasciato più di 20” ai fuggitivi ed è andato a riprendere tutti i vari contrattaccanti ad eccezione di Zaugg (Leopard), che si è prodotto in una bella azione andando a riprendere i primi tre e rimanendo da solo al comando a 6 km dal traguardo ma in seguito l’azione dello svizzero è andata spegnendosi e il gruppo, dal quale avevano perso contatto tra gli altri Gesink (Rabobank) e Boasson Hagen (Sky), ha iniziato a riavvicinarsi con Trofimov (Katusha) a fare forcing per il suo capitano Rodriguez, a caccia di un successo che gli è mancato sia alle classiche delle Ardenne che al Giro d’Italia.
Dietro a Zaugg si è formato un gruppetto con Martin e Rolland che sono stati raggiunti da Garate (Rabobank), Lopez Garcia (Movistar) e Kern (Europcar), mentre dietro Taaramae (Cofidis) e poi Rodriguez hanno acceso la battaglia tra i big; la pendenza non era comunque tale da fare la differenza e i migliori sono rimasti tutti assieme, con Voeckler (Europcar), Vinokourov (Astana) e lo stesso Wiggins apparsi molto brillanti mentre Evans (BMC) e Brajkovic (Radioshack) hanno dato l’impressione di faticare maggiormente ma sono sempre riusciti a riportarsi sotto come pure Samuel Sanchez (Euskaltel) e un Ivan Basso (Liquigas) che ha lanciato segnali molto confortanti in prospettiva Tour de France.
A 2,5 km dal traguardo Kern ha raggiunto e superato Zaugg ed è rimasto solo al comando mentre dietro Voeckler è andato a riprendere tutti coloro che tentavano di riportarsi sul compagno di squadra; Kern, che vanta nel suo palmares anche la medaglia di bronzo al Mondiale junior di Verona del 1999 vinto da Cunego, è riuscito dunque a resistere al comando e a conquistare una vittoria che gli mancava da ben 7 anni. 2° a 7” è arrivato Chris Soerensen (Saxo Bank) che nel finale ha guadagnato qualche metro sul gruppetto dei migliori regolato da Voeckler davanti a Rodriguez, Vinokourov, Wiggins e l’astro nascente francese Pinot (FDJ), tutti a 9” come Van den Broeck, Evans, Samuel Sanchez e Basso che è giunto 19° mentre si è staccato leggermente nel finale Rui Costa (Movistar) che è arrivato 20° a 19”.
Sostanzialmente immutata la classifica generale con Wiggins sempre in testa con 1′11” su Evans, 1′21” su Brajkovic, 1′56” su Vinokourov, 2′22” su Rui Costa e 2′28” su Van den Broeck mentre Rodriguez è 15° a 3′55”. La maglia gialla non è mai apparsa in difficoltà verso Les Gets ma ora arrivano i due tapponi di questo Giro del Delfinato, primo dei quali quello da Les Gets a Collet d’Allevard con il Col des Aravis, il Col de Tamiè e il Col du Grand Cucheron prima degli ultimi 11,2 km di salita all’8,4% che faranno senz’altro grande selezione.

Marco Salonna

10-06-2011

giugno 11, 2011 by Redazione  
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ

Il francese Christophe Kern (Team Europcar) si è imposto nella quinta tappa, Parc des Oiseaux (Villars-les-Dombes) – Les Gets, percorrendo 210 Km in 5h05′03″, alla media di 41,304 Km/h. Ha preceduto di 7″ il danese Sörensen e . di 9″ il francese Voeckler. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 19° a 9″. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica, con 1′11″ sull’australiano Evans e 1′21″ sullo sloveno Brajkovic. Miglior italiano Francesco Bellotti (Liquigas-Cannondale), 40° a 7′16″

GIROBIO
L’italiano Moreno Moser (Team Lucchini Maniva Ski) si è imposto nella prima tappa, Civitella del Tronto – Martinsicuro, percorrendo 144 Km in 3h11′26″ , alla media di 45,133 Km/h. Ha preceduto allo sprint il brasiliano Rodrigues e l’italiano Massimo Graziato (Trevigiani Dynamon Bottoli), distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

DELTA ZEELAND TOUR
L’olandese Jos Van Emden (Rabobank Cycling Team) si è imposto nel prologo, circuito di Vlissingen, percorrendo 3,8 Km in 4′37″ , alla media di 49,386 Km/h. Ha preceduto i tedeschi Kittel (stesso tempo) e Kluge (a 1″). Miglior italiano Davide Viganò (Leopard Trek), 44° a 15″.

GP PAD – VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)

Il portoghese Bruno Sancho (LA/Antarte) si è imposto nella seconda tappa, Vila Viçosa – Mértola, percorrendo 176,6 Km in 4h08′08″, alla media di 42,703 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo spagnolo Garcia e il portoghese Caldeira. Sancho è il nuovo leader della classifica, con 9″ e 10″ sui portoghesi Caldeira e Lima.

TOUR OF SLOVAKIA

L’argentino Ariel Maximiliano Richeze (D`Angelo Antenucci-Nippo) si è imposto ancge nella settima tappa, circuito di Trnava, percorrendo 141,5 Km in 3h33′23”, alla media di 39,787 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Tolles e il belga Van Der Sande. Due italiani in gara, entrambi della D’Angelo & Antenucci – Nippo: Davide Torosantucci è 44°, Manuel Fedele è 50° , entrambi con lo stesso tempo dei primi. Il russo Nikita Novikov (Itera-Katusha) ha conservato la testa della classifica, con 10″ e 22″ sui croati Danculovic e Durasek. Torosantucci 22° a 4′27″, Fedele 44° a 9′22″

TOUR OF SINGKARAK (Indonesia)

L’iraniano Amir Zargari (Azad University) si è imposto nella quinta tappa, Payakumbuh – Sawahlunto, percorrendo 79 Km in 1h50′35″, alla media di 42,863 Km/h. Ha preceduto di 4″ e 6″ i connazionali Emami e Pourseyedi. Zargari ha conservato la testa della classifica, con 14″ e 2′00″ su Emami e Pourseyedi.

ROMANIAN CYCLING TOUR

Il tedesco Andreas Keuser (Team Worldofbike.gr) si è imposto nella settima tappa, Sibiu – Balea Lac, percorrendo 71,6 Km in 1h35′21″ , alla media di 45,055 Km/h. Ha preceduto di 42″ e 50″ i bulgari Petrov Georgiev e Koev. Miglior italiano Angelo Ciccone (San Marco Concrete Imet Caneva), 10° a 2′45″. Il rumeno Andrei Nechita ha conservato la testa della classifica, con 19″ sul greco Tamouridis e 2′42″ su Ciccone.

CARPATHIA COURIERS PATH (Repubblica Slovacca – Polonia)

Il polacco Pawel Poljanski (Kellys GKS Cartusia Kartuzy) si è imposto nella seconda tappa, Dohnany – Stara Bystrica, percorrendo 127 Km in 3h16′41″ , alla media di 38,742 Km/h. Ha preceduto di 41″ i connazionali Kowalczyk e Kirpsza. Poljanski è il nuovo leader della classifica, con 36″ su Kowalczyk e 45″ su Kirpsza.

RONDE DE L’OISE (Francia)

Il lituano Gediminas Bagdonas (An Post – Sean Kelly) si è imposto nella seconda tappa, Pierrefonds – Le Pleissis Belleville, percorrendo 186,2 Km in 4h32′27″ , alla media di 41,005 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Eeckhout e il francese Lalouette. Bagdonas è il nuovo leader della corsa, con 10″ e 19″ sui francesi Lalouette e Racault.

FLECHE DU SUD (Lussemburgo)

L’elvetico Laurent Beuret (Atlas Personal) si è imposto nella prima tappa, Schifflange – Rumelange, percorrendo 161,9 Km in 3h46′45″ , alla media di 42,840 Km/h. Ha preceduto di 32″ il danese Ronning Vinther e l’australiano Palmer. Beuret è il nuovo leader della classifica, con 7″ sul tedesco Eichler e 12″ su Ronning Vinther

CAMPIONATI NAZIONALI OLANDESI
Disputate a Veendam le gare a cronometro destinate alle categorie U23 e junior. Per gli U23 si è imposto Wilco Kelderman, per gli junior Paul Moerland e per le donne junior Thalita de Jong. I prossimi titoli saranno assegnati tra il 22 e il 26 giugno.

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