UN BOOM ESPLOSIVO NEL DELFINATO
L’ex campione del mondo e specialista dei prologhi olandesi realizza il miglior tempo lungo i 5,4 km di Saint Jean de Maurienne davanti a Vinokourov e Wiggins. Bene anche Evans e Samuel Sanchez mentre Basso non prende rischi e Malori cade ed è ultimo
Foto copertina: Lars Boom guarda con decisione al primo traguardo del Delfinato 2011: sarà suo (foto Bettini)
La 61a edizione del Criterium del Delfinato, che da due stagioni viene organizzato dall’ASO, vede come di consueto al via molti degli atleti che si contenderanno la maglia gialla al Tour de France, da Vinokourov (Astana), che vinse su queste strade nel lontano 1999, a Basso (Liquigas), da Evans (BMC) a Samuel Sanchez (Euskaltel), da Van den Broeck (Omega Pharma) a Wiggins (Garmin) passando per Zubeldia (Radioshack), Gesink (Rabobank) e Tony Martin (HTC); probabilmente molti di questi cercheranno di risparmiare energie in vista della Grande Boucle e allora potrebbero entrare in gioco per la classifica generale atleti usciti dal Giro d’Italia come Siutsou (HTC), Cataldo (Quickstep), Niemiec (Lampre) e soprattutto Joaquin Rodriguez (Katusha) nonchè outsider come Di Gregorio (Astana), Coppel (Saur), Taaramae e Moncoutie (Cofidis), Roche e Peraud (AG2R), Morabito (BMC), Luis Leon Sanchez (Rabobank), Daniel Martin (Garmin), Uran (Sky) e Chris Soerensen (Saxo Bank).
Come accade da molti anni la settimana sulle strade del Sud-Est della Francia si è aperta con un prologo che in quest’occasione ha avuto luogo a Saint-Jean de Maurienne lungo un percorso di 5,4 km molto tecnico con 12 curve, reso ancora più impegnativo da un acquazzone che ha risparmiato i primi e gli ultimi a partire e si è abbattuto a metà corsa penalizzando i numeri di partenza centrali. A spuntarla è stato Lars Boom (Rabobank), già vincitore in stagione del prologo del Giro del Qatar, con 3” su Vinokourov, che su un tracciato così tortuoso si è trovato a meraviglia, e 6” su Wiggins, reduce dalla vittoria nella cronometro del Giro di Baviera davanti a Cancellara. 4° e 5° posto a 6” e 9” per i sorprendenti Degenkolb (HTC), che dimostra di non essere solo un velocista, e Kadri (AG2R), seguiti sempre con un ritardo di 9” da Posthuma (Leopard) e da un già brillante Evans che probabilmente è il favorito assoluto per la classifica generale dopo che in stagione ha già vinto alla Tirreno-Adriatico e al Giro di Romandia. Tra gli altri Coppel ha chiuso con un distacco di 11”, un positivo Van den Broeck a 14”, Brajkovic e lo sfortunatissimo Boasson Hagen (Sky), che ha gareggiato nel momento in cui le condizioni meteo erano peggiori, a 15”, Samuel Sanchez e Zubeldia a 16”, e Gesink, non nuovo a ottime prestazioni a cronometro in questa stagione, a 17” come Tony Martin che in assenza di lunghi rettilinei non ha avuto modo di esprimere la sua potenza. Il migliore degli azzurri è stato Cataldo che ha accusato un distacco di 21” mentre Basso, reduce da una settimana di stop dopo la caduta sull’Etna, pur gareggiando su strada asciutta non ha forzato e ha chiuso a 34” e Malori (Lampre), molto atteso dopo le ottime prove a cronometro degli ultimi mesi, è stato vittima di una caduta che lo ha relegato all’ultimo posto a 2′44”; il parmense avrà comunque la possibilità di rifarsi nella cronometro di 42,5 km di Grenoble, molto più adatta alle sue caratteristiche.
La prima tappa in linea, 144 km da Albertville a Saint Pierre de Chartreuse, presenta il primo dei quattro arrivi in salita di questo Criterium del Delfinato; gli ultimi 7,4 km al 4,8% di pendenza non fanno paura ma basteranno per dare una certa scossa alla classifica generale.
Marco Salonna
GIRO NOSTRUM – 6a TAPPA: ITALIA IN MINIATURA (Viserba / Rimini) – URBINO
Arrivano le prime vere montagne al Giro 2012, introdotte dalla scalata al Passo della Cantoniera, sotto al celebre monte Carpegna… è solo l’inizio
6a TAPPA: ITALIA IN MINIATURA (Viserba / Rimini) – URBINO
Arrivo le prime montagne alla corsa rosa. Si parte in riva al mare, dal parco Italia in Miniatura di Rimini, ideale abbracciato a tutti i siti UNESCO italiani non toccati dal tracciato di gara, e poi ci si dirige verso l’Appennino marchigiano per andare ad affrontare l’ascesa verso la Cantoniera di Carpegna. Dallo scollinamento mancheranno una settantina di chilometri all’arrivo, estremamente vallonati e senza nemmeno un centimetro di pianura. Si affrontano strappi talvolta secchi, come i 600 metri finali al 7%, per arrivare accanto al celebre Palazzo Ducale.
E’ solo l’antipasto: domani e dopo il Giro proporrà i primi due arrivi in salita.
Siti UNESCO del giorno
Urbino: Centro storico di Urbino
Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Giro d’Italia 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.
Mauro Facoltosi
Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria (cliccare su link e immagini per visualizzare nella dimensione originaria)
ARCHIVIO GIRO NOSTRUM
1a tappa: circuito di Herning (cronometro)
2a tappa: Herning – Herning
3a tappa: Horsens – Horsens
4a tappa: Vicenza – Vicenza (cronosquadre)
5a tappa: Piazzola sul Brenta – Ferrara
APPOLLONIO FA SORRIDERE IL “CIELO”
Dopo la delusione di due giorni fa, quando due corridori del Team Sky di erano visti precedere allo sprint da Galimzyanov, stavolta è tornato il sorriso tra i membri della formazione britannica. Il successo è, infatti, arrivato e proprio ai danni del corridore russo, comunque felice per aver conservato la maglia di leader della classifica a punti. E anche l’Italia è contenta perchè è un stato un nostro connazionale l’autore della “vedetta”, Davide Appollonio, al suo primo successo stagionale.
Foto copertina: Appollonio a pochi istanti dal successo (foto Bettini)
Successo italiano nella terza tappa del Tour de Luxembourg: il velocista del Team Sky Davide Appollonio si è imposto sul traguardo di Roost al termine di una tappa impegnativa, caratterizzata dalla fuga di Johannes Fröhlinger (Skil-Shimano), Mathias Brandle (Geox-TMC) e Anthony Geslin (FDJ), con il francese ultimo a cedere e ripreso nell’ultimo giro del circuito finale. Con il gruppo tornato compatto l’italiano, grazie al gran lavoro dei compagni, ha ottenuto la sua prima vittoria stagionale (la seconda da professionista dopo quella conquistata nella 4a tappa del Tour du Limousin 2010), battendo in volata il leader della classifica a punti, il russo Denis Galimzyanov (Katusha), e il francese Mickael Delage (FDJ). Purtroppo dopo aver passato vittorioso la finish line il portacolori della squadra inglese è stato protagonista di una caduta, fortunatamente senza conseguenze.
“Sono felicissimo di aver centrato la prima vittoria stagionale e con questi colori. Ho collezionato diversi secondi e terzi posti, avevo un grande desiderio di vincere e oggi è finalmente accaduto. Dopo il Giro mi sono riposato per qualche giorno, ma mi sono mantenuto in condizione, così la squadra mi ha chiamato per venire al Lussemburgo. Sono contento di aver ripagato la fiducia che hanno riposto in me, domani farò il massimo per riassaporare il gusto della vittoria”.
Anche il DS Marcus Ljungqvist, si è voluto unire al clima di festa: “Sono proprio contento per Davide. Aveva già centrato tanti secondi posti, la prima vittoria per la squadra ci voleva proprio. Ancora una volta la squadra ha dato il 100%, ed è stata ripagata al meglio“. Commentando la caduta dell’italiano dopo l’arrivo ha aggiunto: “Subito dopo la linea la strada stringeva e c’era poco spazio, e Davide non aveva spazio per andare da nessuna parte; ha colpito le barriere, ma per fortuna sta bene, niente di serio”.
Quando manca un solo giorno alla conclusione della corsa lussemburghese la tappa odierna non ha modificato nulla in chiave classifiche. Il leader della Generale è sempre Linus Gerdeman (Leopard-Trek), la maglia della classifica a punti è di Galimzyanov e quella dei gpm é di Christian Poos (CCI Differdange) che anche oggi, nonostante la fuga gli abbia portato via punti preziosi, ha comunque racimolato qualcosa passando davanti al gruppo inseguitore su 5 dei 7 GPM di giornata.
Oggi l’ultima tappa continua sulla falsariga delle precedenti anche se di “soli” 152km.
Da Mersch alla capitale del granducato il menù prevede 4 GPM e un circuito finale di 7,7 km vallonato, con l’arrivo in leggera salita.
Mario Prato
04-06-2011
giugno 5, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
SKODA – TOUR DU LUXEMBOURG
L’italiano Davide Appollonio (Sky Procycling) si è imposto nella terza tappa, Eschweiler – Roost, percorrendo 186 Km in 4h44′31″, alla media di 39,224 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Galimzyanov e il francese Delage. Il tedesco Linus Gerdemann (Leopard Trek) ha conservato la testa della classifica, con 2″ e 3″ sui francesi Geniez e Gallopin. Miglior italiano Alan Marangoni (Liquigas-Cannondale), 10° a 13″.
TOUR OF NORWAY
Lo spagnolo Iker Camano (Endura Racing) si è imposto nella quarta tappa, Jessheim – Hamar, percorrendo 194 Km in 4h33′57”, alla media di 42,489 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Bialoblocki e l’unico italiano in gara, Angelo Furlan (Christina Watches-Ofone). Il norvegese Wilco Kelderman (Rabobank Continental Team) ha conservato la testa della classifica, con 5″ sul danese Holm Foder e sul norvegese Robinson Bugge. Furlan 82° a 21′06″.
TOUR OF SLOVAKIA
L’argentino Ariel Maximiliano Richeze (D’Angelo & Antenucci – Nippo) si è imposto nella prima tappa, Nováky – Zemiaske Kostolany, percorrendo 150,1 Km in 3h32′34”, alla media di 42,368 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Novikov e il serbo Kasa. Due italiani in gara, entrambi della D’Angelo & Antenucci – Nippo: Davide Torosantucci è 29° (stesso tempo de primi), Manuel Fedele 68° a 4′53″. La prima classifica vede Richeze in testa con 4″ su Novikov e 6″ su Kasa. Torosantucci 29° a 10″, Fedele 69° a 5′03″.
TOUR DE BERLIN
Il tedesco Rüdiger Selig si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Berlino, percorrendo 182,1 Km in 4h04′57″, alla media di 44,605 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico McLay e il tedesco Reinhardt. In classifica si impone il tedesco Jasha Sütterlin (Thüringer Energie Team), con 5″ sul connazionale Koep e 14″ sul britannico Rowsell.
TROFEO OF ISPARTA (Turchia)
Il bulgaro Danail Andonov Petrov (Konya Torku Seker Spor – Vivelo) si è imposto nella terza tappa, circuito di Isparta, percorrendo117,8 Km in 2h48′40”, alla media di 41,905 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’iraniano Vahid e di 1″ il turco Ünalan. Il turco Mustafa Sayar (Konya Torku Seker Spor – Vivelo) ha conservato la testa della corsa, con 16″ su Andonov Petrov e 17″ sul neozelandese Yates.
COUPE DES NATIONS VILLE DE SAGUENAY (Canada)
Il kazako Arman Kamyshev si è imposto nella terza tappa, circuito di Kénogami, percorrendo 141 Km in 3h28′36”, alla media di 40,556 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Reguigui e l’italiano Nicola Boem.
ROMANIAN CYCLING TOUR
Due frazioni disputate nel primo giorno di gara.
Il mattino, il bulgaro Yovcho Yovchev (Cycling Team Friuli) si è imposto nel prologo, circuito di Costanza, percorrendo 5 Km in 10′31″, alla media di 28,526 Km/h. Ha preceduto di 6″ il greco Tamouridis e di 23″ il russo Koev. Miglior italiano Angelo Ciccone (San Marco Concrete Imet Caneva), 10° a 38″.
Il pomeriggio, l’italiano Christian Grazian (Cycling Team Friuli) si è imposto nella prima tappa, Costanza – Braila, percorrendo 183,5 Km in 4h20′57″, alla media di 42,192 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Andrea Magrin (Cycling Team Friuli) e Fabio Masotti ((San Marco Concrete Imet Caneva). Il tedesco Heinrich Berger è il nuovo leader della corsa, con 4″ sul romeno Nechita e 5″ sull’italiano Angelo Ciccone (San Marco Concrete Imet Caneva)
GIRO NOSTRUM – 5a TAPPA: PIAZZOLA SUL BRENTA – FERRARA
Procede la nostra opera di costruzione di un ipotetico Giro d’Italia. Siamo arrivati alla quinta tappa, un’altra frazione destinata ai velocisti
5a TAPPA: PIAZZOLA SUL BRENTA – FERRARA
Sarà destinata alla conclusione in volata la prima frazione in linea prevista sul suolo italiano. Il percorso non sarà totalmente pianeggiante ma, dopo l’attraversamento dei Colli Euganei (caratterizzato da 3 GPM), nessuna difficoltà si interporrà sul cammino dei corridori negli ultimi 80 Km. Si prospetta un finale particolarmente agevole per i velocisti, poichè avranno la possibilità di prendere le misure del rettilineo d’arrivo grazie al circuito cittadino di 7 Km (due giri) che chiuderà questa tappa.
Siti UNESCO del giorno
Piazzola sul Brenta: Ville palladiane del Veneto
Ferrara: Ferrara città del Rinascimento e delta del Po con le delizie estensi
Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Giro d’Italia 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.
Mauro Facoltosi
Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria (cliccare su link e immagini per visualizzare nella dimensione originaria)
ARCHIVIO GIRO NOSTRUM
1a tappa: circuito di Herning (cronometro)
2a tappa: Herning – Herning
3a tappa: Horsens – Horsens
4a tappa: Vicenza – Vicenza (cronosquadre)
DELFINATO, UNA GARA CHE NON SI SMENTISCE MAI
Impossibile concepire un Delfinato senza le sue montagne e così anche quest’anno la corsa a tappe francese sarà una sorta di “Tour” in miniatura. L’assonanza con la Grande Boucle sarà ancora più evidente nell’edizione 2011, che riproporrà fedelmente una delle principali frazioni del prossimo Tour, la cronometro di Grenoble. Ci sarà anche una frazione di montagna in formato “small”, per riprodurre le condizioni di gara che si verificheranno tra un mese nella tappa dell’Alpe d’Huez, lunga un centinaio di chilometri. Quella sarà, unitamente al precedente arrivo a Collet d’Allevard, la tappa decisiva della corsa, con l’interminabile scalata alla Croix de Fer prima del traguardo in salita a La Toussuire.
Foto copertina: il Col de la Croix de Fer, tetto massimo dell’edizione 2011 del Delfinato (hopeeternal.files.wordpress.com)
Il suo nome è già una garanzia di sicurezza. Infatti, dicesi Delfinato – o Dauphiné, per usare il termine corretto – l’antica regione francese corrispondente agli attuali dipartimenti della Drôme, dell’Isère e delle Hautes-Alpes e, dunque, alla quasi totalità dell’arco alpino compreso sul territorio francese. Così non si corre il rischio, e non si correrà mai, di incappare in “scivoloni” come quelli visti nelle ultime edizioni del Tour de Suisse dove, accogliendo le fame di percorsi non troppo esigenti accusata dal gruppo, si erano approntati percorsi “all’acqua di rose”, con poche montagne e per giunta mal collocate (ma da quest’anno si tornerà su più antiche e appetitose rotte, come vedrete). Vista la natura geografica di queste terre sarebbe stato un autentico “insulto” tracciare un Critérium du Dauphiné cercando di aggirare con cura tutte le montagne, oltre che un’operazione impossibile. Da queste parti, dove ti giri una salita la trovi sempre e volerne fare a meno sarebbe come commettere un atto contro natura, come disegnare una Parigi – Nizza in senso inverso o imbastire il percorso del Lombardia integralmente sulle strade del Piemonte.
Così, pure nel 2011 il Delfinato sarà la solita corsa impegnativa, anche se quest’anno si presenterà con un formato diverso dal solito per la scelta degli organizzatori di “spalmare” le tappe decisive lungo tutta la settimana di gara, alternandole alle due classiche frazioni di trasferimento e alle altrettante prove individuali, ed evitando di concentrarle nelle ultime cinque giornate. In questo modo, i riflettori dell’interesse mediatico saranno accesi e puntati sin dal primo giorno di una competizione che si annuncia molto interessante anche in chiave Tour de France. Da sempre è considerata come una sorta di prova generale della Grande Boucle e quest’anno i corridori vivranno con ancor più partecipazione quest’aspetto non secondario della corsa per la proposta di far disputare la cronometro lunga sullo stesso tracciato che, da lì a un mese e mezzo, ospiterà l’unica prova individuale del Tour.
PROLOGO: SAINT-JEAN-DE-MAURIENNE (5,4 Km)
Sarà una cronometro breve ma intensa quella che aprirà il Delfinato 2011 sulle strade della vallata della Maurienne, le stesse che tra una settimana accoglieranno l’epilogo della corsa con l’arrivo in salita a La Toussuire. Non veloce, però, e i passisti alla Cancellara dovranno sfruttare al meglio il tratto a loro più congeniale se vorranno conquistare la prima maglia di leader. Non sarà facile – e la media prevista dagli organizzatori, attorno ai 46 Km/h, lo conferma – perché questa tappa proporrà la classica partenza ad handicap, con i primi ottocentro metri in salita verso la Côte de Bonrieux, primo dei 23 GPM previsti quest’anno. Superato quest’ostacolo, che presenta una pendenza media del 5% e una massima dell’11%, l’altimetria diventerà una linea retta ma chi avrà sofferto il primo tratto potrebbe non riuscire a recuperare il distacco patito. Ci potrebbe, dunque, stare un risultato a sorpresa, come quello che i giudici di gara hanno omologato lo scorso 26 aprile a Martigny, quando il portoghese Castroviejo si era imposto nel prologo del Romandie.
1a TAPPA: ALBERTVILLE – SAINT-PIERRE-DE-CHARTREUSE (144 Km)
Subito montagne, dunque, anche se questa prima frazione di salita non può essere certamente definita impegnativa. Con le debite proporzioni, la tappa che si concluderà nel villaggio del celebre monastero della Grande Chartreuse (casa madre dell’ordine certosino) può essere paragonata al recente traguardo del Giro d’Italia al Santuario di Montevergine e non solo per l’accostamento religioso. Pur differenti, le due frazioni hanno simili caratteristiche, quelle che solitamente connotano la prima frazione di montagna di una corsa a tappe, caratterizzata da difficoltà esigue, giuste per provocare la prima selezione senza “affossare” subito corsa e interesse agonistico. Strada facendo dovranno essere superati tre GPM intermedi (due di quarta e uno di terza, la Côte de Montagnole, l’ascesa che caratterizzò il circuito dei mondiali di Chambéry, disputati nel 1989 e vinti da Greg Lemond) mentre il momento chiave sarà rappresentato dall’ascesa finale di 7,4 Km al 4,8%, assolutamente non insormontabile. Di conseguenza, al traguardo i miglior dovrebbero arrivare tutti assieme, come sempre è successo al santuario campano.
2a TAPPA: VOIRON – LIONE (179 Km)
In questo Delfinato “a strati” al prologo e alla prima tappa di montagna succederà la prima delle due frazioni di trasferimento, quelle che fino allo scorso anno si disputavano nei primi giorni di gara e che erano ideali palestre per dare sfogo alle velleità dei velocisti. Sarà così anche nel 2011? Quasi sicuramente a Mâcon, dove si farà tappa dopodomani, più difficile – ma non improbabile – che accada a Lione. Gli organizzatori, infatti, hanno deciso di porre il traguardo della seconda tappa non nel centro della terza città di Francia per estensione dopo Marsiglia e Parigi, ma nel quartiere della Croix-Rousse, dopo aver affrontato la montée des Esses. Senza quel dentello finale lo sprint a ranghi compatti sarebbe stato cosa praticamente certa perché prima dell’ingresso in Lione il tracciato proporrà solo lievi ondulazioni che, nei casi “peggiori”, avranno l’aspetto di GPM di 4a categoria, la più bassa possibile. Invece, quei 1400 metri finali al 4,8% (il traguardo sarà posto proprio in vetta) finiranno per tarpare le ali a parecchi velocisti e magari anche per permettere d’involarsi al Gilbert della situazione e a tutti quei finisseur capaci di sfruttare a proprio vantaggio i tratti più ripidi (fino al 13%) o gli inevitabili rallentamenti che avverranno in testa alla corsa, poiché l’ultima ascesa è anche tortuosa, caratterizzata com’è da quattro tornanti e da un rettilineo d’arrivo piuttosto breve.
3a TAPPA: GRENOBLE – GRENOBLE (cronometro individuale – 42,5 Km)
Eccola qua la tappa più attesa dell’edizione 2011. La interpreterà al massimo chi punta al successo finale – è vero che ci sono le montagne, ma 42 chilometri e rotti sono tanti e dunque, meritano di non essere sottostimati – e la scruterà con attenzione chi si sarà schierato al via col solo intento di prepararsi al meglio per il Tour senza badare troppo al risultato finale. Alla prossima edizione della Grande Boucle, infatti, l’unica tappa contro il tempo individuale si disputerà su questo identico tracciato e, chi punterà alla maglia gialla, dovrà imparare a memoria tutti i 42500 metri di questa frazione che, comunque, potrebbe anche non dir nulla ai fini della classifica, poiché sarà affrontata dopo tutte le montagne e alla vigilia della passerella di Parigi. Mai dire mai, però, nel mondo del ciclismo (la batosta subita da Fignon nel 1989 risuona ancora oggi), mai dare nulla per scontato, in particolar modo in una corsa esigente come il Tour, che affronterà la crono di Grenoble il 23 luglio. Scendendo nel dettaglio questa frazione, che è stata definita come uno dei grandi eventi dell’anno ciclistico 2011 dall’ex corridore francese Bernard Thévenet (direttore di corsa dal 2010, da quando l’organizzazione del Delfinato è stata presa in carico da ASO), presenterà un percorso misto nel quale si alterneranno tratti filanti ad altri più tortuosi, sia nella planimetria, sia nell’altimetria. Quest’ultima segnala due morbide ascese, una in partenza e l’altra verso metà tappa, che inevitabilmente influiranno sul risultato finale, se si pensa che anche per questa frazione è stata prevista una velocità massima di circa 46 Km/h, mentre di norma nelle cronometro individuali si viaggia sopra ai 50 orari.
4a TAPPA: LA MOTTE-SERVOLEX – MÂCON (173,5 Km)
Con l’inserimento dell’ascesa degli “Esses” nel finale di Lione, rimarrà solo un traguardo tarato sulle misure dei velocisti e sarà quello della quarta frazione, l’ultima facile prima che le montagne tornino a spuntare sulle altimetrie del Critérium du Dauphiné. A dire il vero, oggi ci sarà un’asperità di 2a categoria da scavalcare, ma non farà paura a nessuno il Col du Chat poiché, a soli 13 Km dalla partenza, tornerà utile solo per l’assegnazione dei punti della classifica del GPM e per dare il “la” a uno dei soliti tentativi a lunga gittata che si vedono il giorno dopo una tappa importante, quando è concessa la libera uscita a quei corridori il cui ritardo si è fatto oramai irrecuperabile. Pian piano, poi, il gruppo rinverrà sulla testa della corsa, aiutato dalla fisionomia del resto della frazione, che proporrà modeste elevazioni sino a 64 Km dall’arrivo e poi un piattone quasi continuo, situazione di gara piuttosto rara sulle strade di Francia.
5a TAPPA: PARC DES OISEAUX (VILLARS-LES-DOMBES) – LES GETS (210 Km)
Le montagne tornano protagonista del Delfinato nelle ultime tre frazioni, anche se la tappa che si concluderà a Les Gets, stazione invernale dell’Alta Savoia (e, dunque, uno sconfinamento, se lo intendiamo sotto precisi limiti storici), potrebbe non dire molto sul piano della classifica generale. La frazione più lunga di questa edizione, infatti, può essere considerata sullo stesso livello di quella che, quattro giorni prima, avrà condotto il gruppo a Saint-Pierre-de-Chartreuse. Il tracciato è, infatti, di media montagna, con due colli di 2a categoria (sarebbero stati interessanti i 5,5 Km al 7% del Mont des Princes, se questo fosse stato vicino al traguardo e non a 100 Km da esso) da superare a notevole distanza dall’arrivo e quest’ultimo posto in vetta a un’ascesa lunga quasi 12 Km ma praticamente sempre pedalabile. Un altro finale in stile Montevergine, insomma, poco adatto alle azioni dei grimpeur puri che, invece, avranno decisazione più spazio nelle due rimanenti tappe.
6a TAPPA: LES GETS – LE COLLET D’ALLEVARD (192,5 Km)
È una tappa che non sfigurerebbe anche nel percorso del Tour de France quella che collegherà le due stazioni invernali alpine, un’autentica cavalcata che debutterà dopo soli 10 Km dal via con la facilissima côte di Châtillon-sur-Cluses e le cui difficoltà assumeranno sempre maggior consistenza con l’approssimarsi del traguardo. Si passerà per i pedalabili colli dell’Aravis e di Tamiè, passaggi conosciuti anche per i transiti della Grande Boucle, poi si arriverà alle ultime due impegnative salite, il Grand Cucheron e il Collet d’Allevard. La prima è pure già conosciuta dal gruppo, che l’ha affrontata anche al Criterium dell’anno scorso (tappa dell’Alpe d’Huez, vinta da Contador) e presenta 16,2 Km al 5%, con i passaggi più impegnativi negli ultimi 5000 metri, inclinati all’8,7%. Dell’8,4%, ma calcolata su una distanza di 11,2 Km, è invece la media dell’ascesa finale, asperità praticamente inedita per il gruppo, considerato che il Tour non l’hai mai scalata e il Delfinato ci ha fatto scalo l’ultima volta 17 anni fa. Ci sono le premesse per la vittoria di un grimpeur di razza ed anche per un’appassionante lotta al vertice, sempre che la crono di tre giorni prima non abbia annicchilito gli scalatori presenti in gruppo.
7a TAPPA: PONTCHARRA – LA TOUSSUIRE (117,5 Km)
Nelle intenzioni degli organizzatori anche questa frazione sarà una prova generale del Tour de France, pur non essendo sul percorso della massima corsa a tappe francese le due ascese che si dovranno affrontare quest’oggi. Si è voluto, invece, riprodurre una distanza molto simile a quello della tappa che terminerà sull’Alpe d’Huez e che misurerà poco più di 100 Km. In tappe di simile fattura può accadere di tutto e il contrario di tutti. Molti, tra gli appassionati, sono i detrattori di percorsi così confezionati, nonostante la storia del ciclismo sia ricca di episodi narranti ribaltoni accusati in tappe di montagne corte e magari caratterizzate da partenze pianeggianti (ricordate Montecampione al Giro del 1982?), come sarà nel caso della frazione della Toussuire, che non proporrà alcuna difficoltà nei primi 50 Km. Spesso molti corridori necessitano di partenze tranquille per “carburare”, più facili a verificarsi quando si corre il “tappone” su distanze “fiume”, e invece stavolta occorrerà essere già a tutta sin dai primi chilometri, che potrebbero essere interpretati a gran velocità, sia per la breve distanza che si prospetta di percorrere, sia per la già segnalata presenza della pianura. Si corre così il rischio di arrivare con la lingua di fuori ai piedi della Croix de Fer, “moloch” che condurrà il gruppo a 2067 metri di quota dopo aver superato ben 22 Km di ascesa, molto discontinui per il continuo alternarsi di tratti impegnativi e ad altri pedalabili. Potrà, dunque, tornare a verificarsi una situazione simile a quello della citata tappa del Giro di 31 anni fa, che vide soccombere il nostro Contini sotto i colpi di Hinault. Allora si doveva affrontare una sola ascesa, stavolta ci sarà anche l’ascesa finale verso la stazione di sport invernali scoperta ciclisticamente al Delfinato del 2006, un mese prima dell’approdo del Tour de France (traguardi conquistati rispettivamente dallo spagnolo Iban Mayo e dal danese Mickael Rasmussen). Sono 14,4 Km al 5,9%, quindi non proprio duri, ma dopo una settimana intensissima, come da sempre accade al Delfinato, potrebbero rivelarsi un vero e proprio Mortirolo.
Mauro Facoltosi
CAMBIA IL “PADRONE” MA DOMINANO SEMPRE I LEOPARD
Cancellara non è più il leader della classifica, ma al Giro del Lussemburgo non è scemata la festa in casa Leopard. Il team dei fratelli Schleck, infatti, ha ora un altro corridore in testa alla classifica, il tedesco Linus Gerdemann, capace di sfruttare a proprio vantaggio i saliscendi del circuito finale per involarsi in fuga con altri due compagni d’avventura e di andare infine ad ottenere il colpo doppio, tappa e maglia.
Foto copertina: continua la festa in casa Leopard (foto Bettini)
Cambio al vertice al Tour de Luxembourg, con un unico comune denominatore, la maglia del Team Leopard. Fabian Cancellara è stato infatti spodestato dal suo compagno di squadra Linus Gerdemann. Il tedesco nella tappa più lunga è stato autore di un’impresa che lo ha portato a indossare la maglia di leader dopo la vittoria sul traguardo di Differdange.
Il portacolori del Team Leopard ha provato l’affondo sulla salita del primo giro del circuito finale, trovando la collaborazione di Anthony Charteau (Europcar) e Jürgen Van Goolen (Veranda’s Willems-Accent), rimasti con lui per poco più di una quindicina di km, fino alla galoppata solitaria del tedesco che lo ha portato non solo a colmare ma anche a incrementare il gap in classifica generale che lo divideva dal compagno di squadra, facilitato anche dalle numerose fratture che hanno diviso il gruppo in più tronconi. Le piazze d’onore sono state occupate da Arthur Vichot (FDJ) e Jérémie Galland (Saur – Sojasun), giunti dopo 9” con la prima parte del gruppo, formata da 13 elementi, compreso l’italiano Alan Marangoni (Liquigas-Cannondale), giunto settimo.
Prima del tentativo vittorioso di Gerdeman la tappa si era sviluppata sulla lunga fuga di Christian Poos (Team Differdange-Magic-Sportfood.de), Javier Ramirez Abeja (Andalucia Caja Granada) e Martijn Keizer (Vacansoleil-DCM). Fuga voluta soprattutto dal francese Poos, per incrementare la sua classifica dei GPM, dove ora precede il secondo di 25 punti essendo passato per primo su 4 degli 8 gran premi in programma.
Oggi è prevista una tappa simile a questa, da Eschweiler a Roost per 186 km con 7 GPM e un circuito finale lungo poco più di 9 km.
Mario Prato
03-06-2011
giugno 4, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
SKODA – TOUR DU LUXEMBOURG
Il tedesco Linus Gerdemann (Leopard Trek) si è imposto nella seconda tappa, Schifflange – Differdange, percorrendo 200,7 Km in 5h16′19″, alla media di 38,069 Km/h. Ha preceduto di 9″ i francesi Vichot e Galland. Miglior italiano Alan Marangoni (Liquigas-Cannondale), 7°. Gerdemann è il nuovo leader della classifica, con 2″ e 3″ sui francesi Geniez e Gallopin. Miglior italiano Marangoni, 10° a 13″.
TOUR OF NORWAY
Lo svedese Johan Lindgren (Team Cykelcity) si è imposto nella terza tappa, Sarpsborg – Halden, percorrendo 174,2 Km in 4h01′06”, alla media di 43,351 Km/h. Ha preceduto di 4″ il britannico Mcevoy e il neozelandese Bauer. Unico italiano in gara, Angelo Furlan (Christina Watches-Ofone) si è piazzato 27° a 14″. Il norvegese Wilco Kelderman (Rabobank Continental Team) ha conservato la testa della classifica, con 5″ sul danese Holm Foder e sul norvegese Robinson Bugge. Furlan 88° a 21′06″.
TOUR DE BERLIN
Due tappe disputate nel terzo giorno di gara.
Il mattino, l’olandese Jasper Hamelink (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Lehnitz – Oranienburg, percorrendo 16,4 Km in 20′36″, alla media di 47,767 Km/h. Ha preceduto di 14″ il tedesco Koep e di 17″ l’austriaco Hofer. Il tedesco Jasha Sütterlin (Thüringer Energie Team) è il nuovo leader della corsa, con 4″ su Koep e 13″ sul britannico Rowsell.
Il pomeriggio, il tedesco Theo Reinhardt si è imposto nella quarta tappa, circuito di Birkenwerder, percorrendo 100,8 Km in 2h23′03″, alla media di 42,279 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Selig e lo statunitense Craddock. Sütterlin ha conservato la testa della corsa, con 5″ su Koep e 14″ sul britannico Rowsell.
TROFEO OF ISPARTA (Turchia)
Il turco Nazim Bakirci (Brisaspor) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Isparta, percorrendo125 Km in 2h53′39”, alla media di 43,190 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Yates e di 5″ il bulgaro Andonov Petrov. Il turco Mustafa Sayar (Konya Torku Seker Spor – Vivelo) ha conservato la testa della corsa, con 14″ su Yates e 18″ sul turco Mutlu.
COUPE DES NATIONS VILLE DE SAGUENAY (Canada)
Il danese Hansen Lasse Norman si è imposto nella seconda tappa, circuito di La Baie, percorrendo 148,4 Km in 3h44′23”, alla media di 39,682 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bonnet e l’italiano Gianluca Leonardi.
NACHT VAN HENGELO
Vittoria di Pieter Weening (Rabobank)
GIRO NOSTRUM – 4a TAPPA: VICENZA – VICENZA (cronosquadre)
Procede la nostra opera di costruzione di un ipotetico Giro d’Italia. Siamo arrivati alla cronometro a squadre, prima frazione in terra italiana
4a TAPPA: VICENZA – VICENZA
Il Giro approda in Italia e, al quarto giorno di gara, proporre l’ormai consueto appuntamento con la cronometro a squadre, tracciata su di circuito pianeggiante (solo un lieve zampelotto nel finale, percorrendo il centralissimo Corso Palladio) ma non privo di insidie. Si dovranno superare, infatti, due tratti di strada molto stretta, che costringeranno in quei frangenti le formazioni a procedere in fila indiana, senza poter avvalersi del gioco dei cambi.
A partire da questa frazione il Giro si gemella con l’UNESCO e, in ciascuna tappa, ci saranno uno o più abbinamenti a luoghi della nostra nazione iscritte nella “lista dei patrimoni dell’umanità” oppure candidate ad entrarvi.
Siti UNESCO del giorno
Vicenza: Città di Vicenza e le Ville palladiane del Veneto
Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Giro d’Italia 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.
Mauro Facoltosi
Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria (cliccare su link e immagini per visualizzare nella dimensione originaria)
ARCHIVIO GIRO NOSTRUM
1a tappa: circuito di Herning (cronometro)
2a tappa: Herning – Herning
3a tappa: Horsens – Horsens
GLI SKY NON TOCCANO IL CIELO CON UN DITO
Festa rovinata in casa Sky. Con l’elvetico Cancellara saldamente in testa alla corsa, il team britannico contava di accontentarsi della tappa e ci si è avvicinata di molto: avrebbero addirittura portato a casa primo e secondo posto, se davanti a loro non fosse schizzato più veloce di tutti il russo Denis Galimzyanov, vincitore della frazione di Bascharage.
Foto copertina: ecco come il russo della Katusha ha rovinato la festa agli Sky (foto Bettini)
Sul traguardo di Bascharage è bastato un velocista in maglia Katusha per rovinare la festa in casa Sky.
La seconda tappa del Tour de Luxembourg è stata appannaggio dello sprinter del Team Katusha Denis Galimzyanov, che in una volata a ranghi compatti ha avuto la meglio del duo Sky formato da Greg Henderson e Davide Appollonio. Il russo alla seconda vittoria stagionale, sua la seconda tappa della Tre Giirni di La Panne, oggi ha fatto sua una frazione caratterizzata da una lunga fuga – conclusasi solo ai meno 10, di quattro elementi (Poos del Team Differdange – Magic-Sportfood.de, Labbe della Cofidis – Le Credit En Ligne, Mouris della Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team e Scheirlinckx della Landbouwkrediet) – grazie anche al lavoro dei compagni di squadra che lo hanno portato nella posizione migliore in vista dell’arrivo.
“Sono davvero contento di questa vittoria – afferma Galimzyanov – devo ringraziare tutta la squadra per il grande lavoro svolto. I miei compagni mi hanno piazzato nella posizione perfetta per potermi giocare la volata al meglio: mi sono messo a ruota ad Henderson, sfruttandone la scia, per poi superarlo negli ultimi 150 metri. Tutta la squadra è molto motivata a fare bene in questo ‘Giro del Lussemburgo’, corsa che rappresenta una tappa d’avvicinamento fondamentale al ‘Tour de France’: l’obiettivo è giocarci, e magari vincere, qualche altra frazione“.
L’esito della prima tappa in linea non ha intaccato le leadership di Fabian Cancellara (Team Leopard) nella classifica generale e di Damien Gaudin (Team Europcar) tra i giovani, ma ha fatto assegnare altre due maglie, quella della classifica a punti, andata al vincitore di giornata Denis Galimzyanov, e quella dei GPM, vestita daChristian Poos, che si è aggiudicato tutti i 3 gran premi previsti oggi.
Nelle classifica squadre a tempi piccola soddisfazione per la francese Saur – Sojasun che precede di 3” la Leopard Trek e di 10” Sky Procycling e Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team, molto più indietro le altre compagini ProTour.
Oggi seconda tappa da Schifflange a Differdange, 200,7 km e 8 GPM, l’ultimo dei quali dovrà essere superato nel circuito finale, da ripetere 3 volte, con l’ultimo scollinamento collocato a 6 km dallo striscione d’arrivo.
Mario Prato