LANGKAWI, LE MONTAGNE NON CHIUDONO I GIOCHI
Si pensava che il tappone delle Genting Highlands avrebbe chiuso i giochi per la classifica, come tradizionalmente accadeva sulla dura salita malese. Invece sussiste ancora un margine d’incertezza sugli esiti di questa corsa, grazie ad una classifica ancora ridotta ai minimi termini ed aperta in particolar modo per i primi due contendenti, il colombiano Corredor e il venezuelano Monsalve. Sarà dunque un “affaire” sudamericano il successo finale, mentre poche chances – nonostante gli appena 19″ di ritardo – pare avere il nostro Emanuele Sella, anche perchè l’attuale capoclassifica è un suo compagno di formazione.
Foto copertina: dalla nebbia spuntano Monsalve e Corredor (foto Bettini)
La tappa più attesa del Tour of Langkawi 2011 come da copiopne ha visto salire – e mai termine fu più appropriato – alla ribalta gli scalatori.
I più bravi sulla lunga e dura salita che portava al traguardo sono stati il venezuelano della Androni Giocattoli Jonnatha Monsalve, vincitore di tappa, il colombiano Libardo Corredor della malese Le Tua Cycling Team, secondo di giornata e nuovo leader della generale, e l’iraniano Mirsamad Pourseyedi dell’Azad University Cycling Team, giunto terzo a 1” dai due sudamericani.
Dopo la tappa regina la situazione in classifica è ancora più ingarbugliata, poichè la distanza che separa Corredor in maglia gialla dal primo inseguitore Monsalve è di soli 2” che diventano 19″ tra il primo ed Emanuele Sella, salito al terzo posto grazie alla sesto piazzamento di giornata.
Una situazione che ricorda, a ruoli invertiti, la Tirreno dello scorso anno, giocata e persa agli abbuoni da Scarponi in maglia Androni a vantaggio di un Garzelli supportato meglio dalla squadra.
La giornata odierna nelle fasi iniziali ha visto la fuga di un plotoncino in cerca di gloria. Hilton Clarke (United Healthcare), Kenny Van Hummel (Skil Shimano), Benjamin Gourgue (Landbouwkrediet), Bradley Potgieter (MTN Qhubeka), Mare KeongLoh (Malaysian National Team) e Gu Jang (Corea del National Team) hanno provato con scarso successo ad avere la meglio dei giochi di squadra.
Ma con l’inizio della salita – con nebbia, vento e pioggia a fare da ospiti non graditi – le carte in tavola si sono mischiate e sono bastati alcuni velleitari tentativi di ciclisti di seconda fascia, quando i fuggitivi avevano solo 2’ di vantaggio, per scatenare i team dei più ambiziosi. Ecco così la Colnago per Pozzovivo e la Androni per Monsalve e Sella prendere in mano il pallino delle operazioni.
Il gran lavoro delle avanguardie ha fatto si che, dopo un tentativo in solitaria di Pozzovivo, a giocarsi la tappa rimanessero solo in 7, con la coppia Androni formata da Sella e Moncalvo favorita e con il più esperto italiano a fare da tutor al più giovane compagno di squadra, che lo ha ripagato vincendo la tappa.
Rimanendo in casa Androni, sia ieri che oggi, si è visto in testa al gruppo a menare, dopo i piazzamenti degli scorsi giorni, anche il ligure Luca Barla che, dopo essere stato scaricato dalla Milram a fine 2009 e la sfortunata stagione 2010 in maglia Nippo (terminata il 25 maggio con la disastrosa caduta al Giro d’Irlanda), è approdato alla squadra di Gianni Savio nella speranza di dimostrare il suo valore come aveva fatto nelle categorie inferiori.
Intanto l’esiguo vantaggio del leader della generale accende gli animi e farà svolgere un lavoro supplementare allo staff tecnico delle due squadre. Infatti, nonostante la mancanza di terreno adatto alle loro caratteristiche nei prossimi giorni, i due contendenti non si tirano indietro e annunciano battaglia senza quartiere.
Il primo a guardare al futuro è stato il leader Corredor “Sono felice di essere in testa al Tour de Langkawi e di correre in una squadra malese. Non conoscevo molto questo paese ed è anche meglio di quanto lo immaginassi. Spero di riuscire a mantenere il comando fino alla fine perché questa sarà la mia ultima gara (Corredor ha 43 anni, ndr), dopo di che ritornerò in Colombia per correre a livello amatoriale. Le restanti tappe sono relativamente piatte, sarà importante l’apporto della squadra per controllare i miei rivali. Penso di avere una buona forma, ma il vantaggio è minimo”.
Telegrafica la risposta di Monsalve: “Dovrò parlare con Gianni Savio per vedere che cosa faremo. Ci sono ancora cinque tappe e un bel bottino di abbuoni. Spero di farcela, staremo a vedere”.
Mario Prato
28-01-2011
gennaio 28, 2011 by Redazione
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LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
L’italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Neri Sottolii) si è imposto nella sesta tappa, Rawang – Putrajaya, percorrendo 106,7 Km in 2h14′59″, alla media di 47,428 Km/h. Ha preceduto allo sprint il malaysiano Manan e il giapponese Miyazawa. Il colombiano Libardo Nino Corredor (LeTua Cycling Team) conserva la testa della classifica, con 2″ sul venezuelano Monsalve e 19″ sull’ìtaliano Emanuele Sella (Androni Giocattoli).
GIRO DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA – CHALLENGE CALABRIA
L’italiano Daniele Pietropolli (Lampre – ISD) si è imposto nella prima tappa, Melito Porto Salvo – Catanzaro, percorrendo 164,1 Km in 4h02′08″, alla media di 40,663 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ìtaliano Fabio Taborre (Acqua & Sapone) e il colombiano Serpa Perez, distanziati in classifica di 4″ e 6″.
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
L’eritreo Daniel Teklehaimanot si è imposto nella quarta tappa, Ndjole – Lambarene, percorrendo 133 Km in 3h22′07″, alla media di 39,482 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudafricano Van Rensburg e di 24″ il marocchino Jelloul. Il francese Anthony Charteau (Europcar) è il nuovo leader della classifica, con 4″ sul belga Cappelle e 7″ su Jelloul.
TOUR OF WELLINGTON (Nuova Zelanda)
L’australiano Nathan Earle (Genesys Wealth Advisers) si è imposto anche nella terza tappa, circuito di Masterton, percorrendo 164 Km in 3h35′32″, alla media di 45,654 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Semple e di 3″ il britannico Williamson. Il neozelandese George Bennet (Cardno Team) conserva la testa della classifica, con 38″ sull’australiano Lane e 52″ su Williamson
VUELTA CICLISTA DE CHILE
L’uruguayano Hector Aguilar (Funvic – Pindamonhangaba) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Iquique, percorrendo 130 Km in 1h51′54″. Ha preceduto allo sprint il cileno Miranda e il cubano Martin. Miglior italiano Sonny Colbrelli, 4°. Il cileno Marco Arriagada (T Banc – Skechers) conserva la testa della classifica con 17″ sul connazionale Mansilla e 19″ sull’argentino Giacinti. Miglior italiano Omar Bertazzo, 34° a 1′28″.
SEI GIORNI DI BERLINO
Dopo la seconda serata comanda la coppia danese costituita da Alex Rasmussen e Michael Mørkøv. Il loro vantaggio è di un giro sulla coppia tedesca Bartko-Kluge e su quella australiana Howard-Meyer
UN ATLETA DEL SOL LEVANTE IN VETTA AL LANGKAWI
Cambia il volto della classifica la prima tappa di montagna. Spazzato via Guardini, che comunque continuerà a gareggiare con indosso la maglia azzurra di leader della classifica a punti, ora è passato al comando Takeaki Ayabe. Il corridore giapponnese sul traguardo in quota di Cameron Highlands ha preceduto allo sprint l’avanguardia del gruppo, composta da 8 corridori. Buona prova per Emanuele Sella, 9° a 2″.
Foto copertina: lo sprint finale sul traguardo delle Cameron Highlands (foto Shane Goss/licoricegallery.com)
La prima tappa di montagne, con contorno di nebbia e un abbassamento della temperatura dai quasi 40° gradi delle prime tappe ai 16° delle Cameron Highlands, ha visto la vittoria del giapponese Takeaki Ayabe che, facendo affidamento sul suo sprint, ha regolato il gruppetto delle avanguardie che stavano per giocarsi la tappa.
I posti d’onore alle spalle del vincitore, sono stati appannaggio del colombiano Libardo Nino Corredor e dell’iraniano Amir Zargari, a danno degli altri membri del gruppetto, tra i quali si trovavano il colombiano Monsalve e l’italiano Emanuele Sella, giunto al traguardo in ritardo di 2”.
Il vincitore di giornata in un solo colpo si è così appropriato della tappa, della maglia di miglior ciclista asiatico e della ben più importante maglia gialla di leader della Generale.
La maglia azzurra della classifica a punt, invece, è rimasta ancora sulle spalle dell’italiano Guardini, mattatore delle prime frazionei.
Infine, la maglia a pois ha trovato il suo terzo proprietario in 4 giorni; dopo l’olandese Koen De Kort, che ha dettato legge sui saliscendi delle prime due tappe e l’iraniano Mehdi Sohrabi che gli ha tenuto testa sfilandogliela il terzo giorno, la prime salite vere hanno vestito a pois un altro iraniano, Rahim Emami, arrivato sul traguardo 12° a 7” dal vincitore.
La conformazione geografica della tappa odierna ha permesso che si corressero due tappe in una, con un primo tratto in pianura a uso e consumo dei velocisti che battagliavano per la maglia azzurra e hanno fatto lievitare la media sino a 50 Km/h nella prima ora. La musica è cambiata dopo un’ottantina di chilometri, quando la strada ha cominciato a salire verso il primo GPM.
Con la strada che saliva, saliva anche la frenesia in gruppo, con vari tentativi di avvantaggiarsi più o meno fortunati, mentre faceva buona guardia la Colnago SCF in favore del suo Domenico Pozzovivo.
In questo convulso modo di procedere, il plotone si assottigliava con il passare dei chilometri e davanti si avvantaggiavano di quel tanto che bastava per aggiudicarsi la tappa in 8, inseguiti da altri venti che viaggiano entro il minuto di svantaggio.
Detto dei buoni di giornata, citiamo anche quelli che non ce l’hanno fatta.
Stamattina non è partito Commeyne, mentre Tang non è arrivato, ma agli onori della cronaca risaltano i due squalificati, l’italiano Crescenzo D’Amore e l’iberico Celis Zabala accasato alla malese Le Tua Cycling Team, la formazione del secondo classificato.
Oggi si replica, poichè si salirà fino alle Genting Highlands, ultima occasione per i “pesi leggeri” e per quelli intenzionati a portare a casa il “Langkawi 2011”.
Mario Prato
27-01-2011
gennaio 27, 2011 by Redazione
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LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
Il venezuelano Yonathan Monsalve (Androni Giocattoli) si è imposto nella quinta tappa, Tapah – Genting Highlands, percorrendo 124,3 Km in 3h33′31″, alla media di 34,929 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Corredor e di 1″ l’iraniano Mirsamad Pourseyedi G. Miglior italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli), 6° a 5″. Libardo Nino Corredor (LeTua Cycling Team) è il nuovo leader della classifica, con 2″ su Monsalve e 19″ su Sella.
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il francese Nacer Bouhanni (FDJ) si è imposto nella terza tappa, Bibasse – Oyem , percorrendo 109 Km in 2h42′34″, alla media di 40,229 Km/h. Ha preceduto i connazionali Bernaudeau (allo sprint) e Claude (di 1″). Il francese Geoffrey Soupe (FDJ) conserva la testa della classifica, con 1″ sul connazionale Charteau e 5″ sul belga Cappelle
TOUR OF WELLINGTON (Nuova Zelanda)
L’australiano Nathan Earle (Genesys Wealth Advisers) si è imposto nella seconda tappa, Masterton – Admiral Hill, percorrendo 125 Km in 3h22′01″, alla media di 37,125 Km/h. Ha preceduto di 5″ il neozelandese Cooper e l’australiano Norris. Il neozelandese George Bennet (Cardno Team) è il nuovo leader della classifica, con 38″ sull’australiano Lane e 1′03″ sul britannico Williamson
VUELTA CICLISTA DE CHILE
Il cileno Marco Arriagada (T Banc – Skechers) si è imposto nella prima tappa, cronometro di Arica, percorrendo 10,8 Km in 12′43″, alla media di 50,956 Km/h. Ha preceduto di 17″ il connazionale Mansilla e di 19″ l’argentino Giacinti. Miglior italiano Omar Bertazzo, 34° a 1′28″.
SEI GIORNI DI BERLINO
Dopo la prima sera comanda la coppia costituita dai tedeschi Robert Bartko e Roger Kluge, che precede di 9 punti la coppia elvetico-tedesca Marvulli-Hondo e di 10 punti la coppia danese Rasmussen-Mørkøv
GUARDINI SALVA LA MAGLIA SENZA IL TRIS
Non c’è l’ha fatto il corridore veneto della Lampre-ISD ha ripetere le due trionfali giornate d’apertura del Giro della Malesia. Sul traguardo di Sitiawan ha dovuto accontentarsi del terzo posto, che però gli ha consentito di conservare la maglia di leader per l’ultimo giorno. Infatti, tra oggi e domani i velocisti lasceranno definitivamente i piani alti della classifica agli scalatori, che avranno l’opportunità di giocarsi il successo sui due arrivi sulle “highlands” malesi.
Foto copertina: gloria per Kittel, stavolta niente vittoria per Guardini (foto Bettini)
La terza giornata di gara non ha riservato grosse sorprese, come si prevedeva. La facile salita in avvio di tappa non ha infastidito il plotone che si è presentato compatto sul traguardo di Sitiawan, dove alla resa dei conti il più lesto stavolta è stato il tedesco Marcel Kittel della Skil Shimano Cycling Team.
A fare corona al vincitore incontriamo il malese Manan, sempre più leader tra i ciclisti asiatici, e il sempre ottimo ed oramai ex sorpresa Andrea Guardini, ancora leader della generale.
Per quanto riguarda gli italiani, dobbiamo registrare anche il nono posto di Elia Favilli e il decimo di Luca Barla.
La tappa, 145 km con partenza da Taiping, ha visto i primi ritiri: Arashiro, Park e Deng non hanno preso il via, mentre Lee Yun e Girdlestone non hanno terminato la tappa. Hanno, invece, concluso fuori tempo massimo Jeong, Huang, Shinagawa e Kun.
Oggi si comincerà a salire con il GPM H.C. di Brinchang, collocato a 1613 metri di quota e a soli 8 km dal traguardo di Cameron Highlands.
Sarà l’occasione giusta per vedere all’opera chi ambisce a mirare al bersaglio grosso: tolti i piatti 70 km iniziali, oltre al Brinchang questa tappa presenterà un altro impegnativo GPM, ai 1400 metri di Kampung Raja, classificato di 1a categoria.
Mario Prato
26-01-2011
gennaio 26, 2011 by Redazione
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LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
Il giapponese Takeaki Ayabe (Aisan Racing Team) si è imposto nella quarta tappa, Aer Tawar – Cameron Highlands, percorrendo 137,6 Km in 3h42′15″, alla media di 37,147 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Corredor e l’iraniano Zargari. Miglior italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli), 9° a 2″. Ayabe è il nuovo leader della classifica, con 4 su Corredor e 6″ su Zargari. Miglior italiano Sella, 9° a 12″.
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il francese Yohann Gène (Europcar) si è imposto nella seconda tappa, Bitam – Ebolowa (Camerun) , percorrendo 147 Km in 3h47′35″, alla media di 38,755 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Robert e il connazionale Bouhanni. Il francese Geoffrey Soupe (FDJ) conserva la testa della classifica, con 1″ sul connazionale Charteau e 5″ sul belga Cappelle
TOUR OF WELLINGTON (Nuova Zelanda)
Il britannico James Williamson (PureBlack Racing) si è imposto nella prima tappa, Upper Hutt – Masterton, percorrendo 118 Km in 2h57′34″, alla media di 39,872 Km/h. Ha preceduto i neozelandesi Bennet (allo sprint) e Gudsell (di 20″), distanziati di 4″ e 26″ in classifica.
BIS DI GUARDINI AL LANGKAWI
Sulle strade malesi è arrivato il bis per il veronese, che bissa così il successo conquistato nella tappa d’apertura, rafforzando nel contempo il primato in classifica. Vista la condizione dimostrata nelle prime due volate, ben difficilmente perderà la leadership anche al termine della terza giornata di gara che, a parte un zampellotto in parte, pare ancora confezionata sulle misure degli sprinter.
Foto copertina: successo in maglia gialla per Guardini (foto Bettini)
Un vecchio detto dello sport dice che “Vincere è difficile, ma ripetersi lo è ancora di più”, ma il vincitore della tappa di ieri Andrea Guardini non deve essere superstizioso. Dopo la vittoria di ieri aveva detto di guardare già al futuro e di voler confermare quanto fatto vedere nella prima tappa. Detto e fatto, la seconda tappa del ”Langawi” ha visto il successo bis per Guardini che si è imposto in volata anche sul traguardo di Butterworth.
La tappa odierna ha preso il via da Kangar e dopo 145 km si è conclusa con uno sprint dove, alle spalle del sorprendente neoprofessionista italiano, si sono qualificati il russo Boris Shpilevsky e il malese Anuar Manan.
La vittoria del veronese che ha rinforzato la sua posizione di leader della classifica generale, nella quale il portacolori della Vini Farnese-Neri Sottoli ha attualmente un vantaggio di 9” sul malese Anuar Manan (capo della speciale classifica riservsata ai corridori asiatici) e di 13” sull’australiano Deon Locke. Il secondo italiano in classifica è invece il “redivivo” Crescenzo D’Amore, 14° oggi e 26° nella generale.
Guardini ha anche avuto l’onore di vestire la maglia azzurra di leader della classifica a punti, davanti all’onnipresente Manan, vero idolo di quelle latitudini con le sue 16 vittorie in carriera.
Domani la partenza in salita verso il GPM di Bukit Gantang, anche se posto a soli 158m sul livello del mare, potrebbe infastidire le ambizioni dei velocisti, anche se lungo i quasi150km del menù di giornata ci sarà tutto il tempo per recuperare eventuali scombussolamenti in gruppo.
Mario Prato
25-01-2011
gennaio 25, 2011 by Redazione
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LE TOUR DE LANGKAWI (Malesia)
Il tedesco Marcel Kittel (Skil-Shimano) si è imposto nella terza tappa, Taiping – Sitiawan, percorrendo 144,9 Km in 3h14′18″, alla media di 44,745 Km/h. Ha preceduto allo sprint il malaysiano Anuar Manan e l’italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Neri Sottoli), che conserva la maglia di leader con 7″ su Manan e 18″ su Kittel.
LA TROPICALE AMISSA BONGO (Gabon)
Il francese Geoffrey Soupe (FDJ) si è imposto nella prima tappa, Oyem – Bitam, percorrendo 96 Km in 2h29′11″, alla media di 38,610 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Charteau e di 2″ il belga Cappelle, distanziati in classifica di 3″ e 5″.
CAMERON BEN(EDICE) SWIFT
Nell’ultima tappa del Down Under, il miglior alleato di Cameron Meyer si chiama Ben Swift che colleziona il secondo successo personale in Australia ma, soprattutto, non fa felice Matthew Goss che mastica amaro rimanendo indietro di soli 2” dall’uomo Garmin.
Foto copertina: Cameron Meyer esulta sul podio del Tour Down Under 2011 (foto Bettini)
Non dire gatto finché non l’hai nel sacco diceva il mitico Trap. E la stessa cosa l’avrà pensata anche il capitano dell’HTC che, alla partenza dell’ultima frazione in circuito ad Adelaide, credeva di scherzare con Meyer ma quest’ultimo, sorretto da una squadra che a turno è andata tutta all’attacco e da un Team Sky che si è dimostrato alleato fedele durante la strada, è riuscito a tenersi due secondi buoni per potersi aggiudicare la prima corsa importante della carriera.
L’obiettivo dell’HTC era semplice: tenere tutti compatti per prendersi i secondi di abbuono allo sprint intermedio e poi lottare per la vittoria di tappa e regalare a Goss la maglia ocra. Di movimento ce n’è stato tanto perché, come detto in apertura, a turno tutti i compagni di Meyer sono andati in avanscoperta: Wilson, Bobridge, Farrar, Lancaster e Travis Meyer (fratello del capo-classifica). Il primo obiettivo, però, Goss l’aveva raggiunto visto che allo sprint intermedio il gruppo ci è arrivato compatto e l’antagonista casalingo di Cavendish si è preso il secondo posto e 2” di abbuono dietro ad uno scatenato Matthews che voleva provare a rientrare nella lotta per il vertice (era indietro di 12”).
L’azione più importante nasce subito dopo con la Leopard che vuole lasciare il segno, così come il suo capitano Stuart O’Grady che se ne va in fuga insieme a Tanner e Nicki Sorensen. Mancano 35 chilometri al traguardo, se ne aggiungono anche altri come gli italiani Reda e Spezialetti ma, fra un pezzo e l’altro che mollano la presa, il tentativo fallisce a quattro chilometri all’arrivo sotto la spinta dell’HTC.
Una volta ripresi, le gerarchie in gruppo sono subito cambiate con il Team Sky schierato a testuggine per cercare di regalare un’altra vittoria ai britannici. E così Goss si è dovuto reinventare la strategia che doveva essere vincente, mettendosi sulla ruota di Swift. Quest’ultimo ha tenuto bene il tentativo di anticipo dello stesso Goss e si è imposto agevolmente davanti al compagno di squadra Henderson, arrivati entrambi festanti sul traguardo. E così la classifica dice di Meyer davanti a tutti, con 6” su Goss, 8” su Swift e 9” su Matthews. Con tanti cari saluti a Lance Armstrong che ha salutato la compagnia del ciclismo internazionale ed adesso andrà nel suo buen retiro americano. Ci mancherà senz’altro, qualsiasi sia il modo di interpretazione della sua carriera.
Saverio Melegari

La volata vincente di Swift sul traguardo di Adelaide (foto Bettini)
IL SAN LUIS E’ UNA FESTA LATINA
Alla fine arriva il successo di un uruguayano a sancire la festa latina in terra d’Argentina. L’ultima tappa se l’aggiudica, infatti, Aguilar davanti al compagno Crespo e Richeze, mentre in classifica generale sempre tre sudamericani si dividono le altrettante piazze del podio, con un po’ di delusione per gli italiani (e gli gli europei) che, dopo le prime quattro tappe,pensavano di aver già fatto il colpo.
Foto copertina: il podio del Tour de San Luis (foto Luis Barbosa)
Iniziata sotto la migliore stella per i colori europei (e italiani soprattutto), la spedizione sudamericana non poteva finire nel peggiore dei modi, con un podio targato nuovo continente sia nella tappa di chiusura, sia nella classifica generale, anche se qui ci sarebbe da aggiungere che Capecchi la festa ai suoi colleghi argentini gliel’aveva pure rovinata, ma non aveva fatto i conti con la giuria di casa…
L’ultima tappa scivola via leggera, senza molto da dire in termini di classifica e con poco da dire anche per la storia della stessa frazione. A sera avremmo saputo solo se l’italiano Ferrari sarebbe stato in grado di fare tre su tre oppure se i corridori di casa sarebbero finalmente riusciti ad alzare le braccia anche su arrivi pianeggianti.
La selezione cilena controlla abilmente, senza nessun patema, tutti i 167 km tracciati attorno alla città di San Luis per poi lasciare spazio alle ruote veloci quando oramai di pericoli non ce n’erano davvero più. Negli ultimi tre chilometri, piatti come un tavolo da biliardo, tutti i velocisti si preparano nelle prime posizioni per gli ultimi 200m di fuoco.
La ruota più veloce del gruppo ha sancito la festa sudamericana, con tutte le nazioni che si sono spartite un pezzetto di successo nell’arco della settimana: Serpa e Rubiano (Colombia), Messineo (Argentina) e appunto il successo odierno dell’uruguayano Aguilar, che corre per una squadra brasiliana (la Funvic). Come se non bastasse hanno fatto secondo e terzo i padroni di casa Crespo e Richeze. Solo quarto e quinto posto per gli italiani Riccio e Ferrari, quasi a completamente di un disegno finito in opera d’arte quando sul podio della generale ci sono saliti il cileno, pure loro, Arriagada, il già citato Serpa e l’idolo di casa Moyano, con un italiano ancora al quarto posto: quel Capecchi che forse qualcosa da ridire ce l’ha, per come la giuria l’ha aiutato a scendere dalll’ultimo gradino del podio.
Andrea Mastrangelo

La volata che ha deciso la tappa conclusiva del Tour de San Luis (foto Luis Barbosa)