ALMANACCO DEL DOPOTAPPA: QUI MALAGA

agosto 31, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà.

Foto copertina: una panoramica sul porto di Malaga (wikipedia)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

HOTDOGBR: (prima della tappa) Succederà che non vincerà un velocista puro ma gente come Gilbert, Freire, Bole o magari Pozzato, e che il fatto che l’ultimo km sia in salita farà in modo che non ci sia battaglia sul Puerto del Leon, visto che i velocisti puri saranno comunque tagliati fuori: se però questa battaglia dovesse esserci, ad esempio perchè in quel momento la fuga di giornata avrà ancora molti minuti di vantaggio, allora può vincere anche uno come J.Rodriguez.

Telesport: Sul puerto de Leon sarà classifica.

HOTDOGBR: (dopo la tappa) Impressionanti i distacchi rifilati da Gilbert e Rodriguez a tutti gli altri se si considera che l’arrivo era solo al 5%, vuol dire che domani, se farà caldo come oggi, dove le pendenze nell’ultimo km arrivano al 26% ci sarà uno sterminio e che lo spagnolo se va così può puntare anche alla vittoria finale, bene comunque un po’ tutti i big compreso Nibali con la solita eccezione di Andy Schleck che troppo spesso va alle corse a fare il turista.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, colpo Gilbert. Nibali ci prova: 4°‎ (Gazzetta dello Sport)

Gilbert, nuevo jefe (AS)

El belga Gilbert sube a lo más alto en Málaga (Marca)

Andy Schleck se deja 14′ en las primeras dificultades (El Mundo Deportivo)

Gilbert takes over Vuelta red jersey (The Independent)

Gilbert goes into the red in Spain (The Daily Telegraph)

Fränk Schleck ist aufmerksam (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Vuelta a España, Frank Schleck: „Beine von Tag zu Tag besser“ (Tageblatt)

Gilbert empoche la mise (L’Equipe)

Tour d’Espagne : Gilbert en nouveau leader (Le Soir)

Gilbert, quel coup double! (La Dernière Heure/Les Sports)

Philippe Gilbert imponeert op slotklim (De Standaard)

Vuelta: victoire et maillot rouge pour Philippe Gilbert lors de la 3e étape (L’Avenir)

Gilbert Takes Stage Win And Lead In Tour Of Spain (The New York Times)

Gilbert wins third stage at Spanish Vuelta (USA Today)

Gilbert in red as he wins 3rd stage (The Age)

LA TAPPA CHE VERRA’
Tappa da prendere con le molle e da seguire con assoluta attenzione la 4a della Vuelta 2010. I 183,8 km da Màlaga a Valdepeñas de Jaen presentano infatti un profilo altimetrico assai vario e nervoso, a cominciare dall’Alto de Zaffaraya, 11,2 km di salita al 5,9%, che spezzeranno la monotonia della pianura che caratterizzerà i primi 45 km. Dall’attacco della salita al traguardo, il percorso sarà un susseguirsi di saliscendi più o meno marcati, fra i quali spiccano l’Alto de Montefrio (8 km al 5,4%), con vetta ai -62 dalla linea bianca, e l’Alto de Valdepeñas de Jaen (9 km al 4,8%), con scollinamento a meno di 8 km dal traguardo, classificati come GPM rispettivamente di 3a e 2a categoria.
Le difficoltà non termineranno in vetta all’ultimo colle, ma, al contrario, l’insidia maggiore è posta proprio in vista dello striscione d’arrivo. Gli ultimi 900 metri circa saranno infatti tutti in salita, e, dopo un tratto iniziale al 2-3%, la strada si impennerà, toccando un picco di pendenza del 26%, senza più spianare fino alla linea bianca, posta al termine di un rettilineo di 150 metri al 10%. Un finale potenzialmente esplosivo, specie alla luce della prova di forza offerta ieri da Gilbert e Joaquin Rodriguez, capaci di scavare una voragine di quasi 15” sul ben più pedalabile strappo verso il traguardo di Malaga. Per il belga, già al comando della classifica, potrebbe essere l’occasione di scavare un solco significativo in gratuadoria, mettendosi al riparo dai rivali almeno fino a Xorret del Catì, quando non al primo arrivo in quota, ad Andorra.

RADUNO DI PARTENZA: ore 11.40, Palacio de los Deportes José María Martín Carpena (partenza ore 12.35)
VIA VOLANTE: ore 12.58, El Palo (Calle Bolivia)
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
SPRINT: Km 64, tra le 14.31 e le 14.41; Alcalá la Real (Km 153,1), tra le 16.42 e le 17.06
ZONA RIFORNIMENTO: Santa Cruz del Comercio, attorno al 88° Km
GPM: Alto de Zafarraya (910m – 2a cat. – 11,2 Km al 5,9% – Km 56,5) tra le 14.20 e le 14.29, Alto de Montefrío (1040m – 3a cat. – 8 Km al 5,4% – Km 122) tra le 15.56 e le 16.15; Alto de Valdepeñas de Jaén (1090m – 2a cat. – 9 Km al 4,8% – Km 176) tra le 17.15 e le 17.43
ARRIVO: a Valdepeñas de Jaén, in Calle de las Eras del Chaparral, tra le 17.26 e le 17.56
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 100 metri in leggera salita, curva a sinistra, rettilineo di 50 metri in salita al 2%, curva a destra, strettoia e rettilineo di 330 metri in salita (3% – 10% – 15% – 26% – 23%), leggera curva a destra e rettilineo di 150 metri in salita (18% – 10%), leggera curva a destra e a sinistra e rettilineo di 210 metri in salita (5% – 10%), leggera curva a sinistra e a destra e rettilineo d’arrivo di 150 metri in salita al 10%

METEO VUELTA

Malaga: cielo sereno, temperatura 26,3°C (percepiti 28°C), venti moderati da ESE (15-17 Km/h), umidità al 71%
Alhama de Granada (Km 76,5): cielo sereno, temperatura 28,1°C, venti moderati da SE (15-22 Km/h), umidità al 29%
Alcala la Real (Km 153,1): sole e caldo, temperatura 31,1°C, venti deboli da SSW (5-6 Km/h), umidità al 24%
Valdepeñas de Jaén: previsioni non disponibili

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)

30-08-2010

agosto 31, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Il belga Philippe Gilbert (Omega Pharma-Lotto) si è imposto nella terza tappa, Marbella – Málaga, percorrendo 157,3 Km in 4h06′12″, alla media di 38,334 Km/h. Ha preceduto di 3″ e 13″ gli spagnoli Rodriguez e Anton. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Doimo), 4° a 15″. Gilbert conquista la maglia rossa con 14″ su Rodriguez e 22″ sul bielorusso Sivtsov. Miglior italiano Nibali, 5° a 28″.

TOUR OF VICTORY (Turchia)
Il turco Mirac Kal si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Eskisehir – Dumlupinar, percorrendo 152 Km in 4h33′32″, alla media di 33,341 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Kücükbay e il siriano Shekhoni. Il turco Mutlu Mert si impone in classifica con 31″ sul connazionale Sayar e 52″ sul bulgaro Koev.

C’E’ GIA’ ODORE DI… GILBERT

agosto 30, 2010 by Redazione  
Filed under News

Come da tradizione pluriennale vuole, si avvicina il mese di Settembre ed ecco che dal letargo torna fuori Philippe Gilbert. Il capitano della Omega Pharma-Lotto inizia come meglio non potrebbe il percorso di avvicinamento a Melbourne vincendo la seconda tappa della Vuelta sprintando sulla salitella finale che porta all’arrivo di Malaga. Ma il “nostro” Nibali è lì, pronto a non farsi scappare nemmeno uno scatto.

Foto copertina: il belga Gilbert taglia vittorioso il traguardo di Malaga (foto AP)

Quando si parte per la seconda tappa di un grande Giro spesso si pensa che il copione sia quello oramai arcinoto nel mondo del ciclismo: frazione piatta, va via la fuga, dopo metà gara le squadre dei velocisti iniziano a menare, fuga ripresa a 10-15 chilometri dal traguardo, volatone generale. A guardare l’altimetria della Marbella-Malaga sembra di essere a metà della terza settimana, magari fra un tappone e l’altro, ma invece si scopre che siamo davvero alla seconda frazione di questa Vuelta 2010: 157 chilometri con un Gpm di 2° categoria, addirittura uno di prima (a 37 chilometri dalla fine) e, soprattutto, lo sperone per arrivare al traguardo, bello dritto ma corto, una sorta di Mende del Tour, tanto per intendersi.
Ed è stato proprio lì che Philippe Gilbert ha dato l’affondo giusto per riprendere ciò che era rimasto della fuga del mattino, mettere alle corde sia Nibali che Joaquin Rodriguez ed inserirsi come la più forte mina vagante in vista del Mondiale. E dà un pizzico di ottimismo anche alla squadra di Damiani, sempre più Glibert-dipendente in una stagione dove ha brillato ben poco e si è dovuta accontentare delle briciole, nonostante anche il successo di Matthew Lloyd al Giro.
Allo strapotere di Gilbert ha provato a reagire Rodriguez (che proprio la tappa di Mende al Tour aveva vinto) ma si è dovuto inchinare, così come Vincenzo Nibali che è stato il primo a dare l’affondo per riprendere Martinez ma, poi, ha preferito amministrare. Anche perché adesso la classifica gli sorride sempre di più.
La frazione si accende sul primo Gpm di giornata verso Puerto de Ojen dove se ne vanno in sette: Terpstra (Milram), Serafin Martinez (Xacobeo Galicia), Vanendert (Omega Pharma), Kadri (AG2R-La Mondiale), Cherel (FdJ), Egoi Martinez (Euskaltel-Euskadi) e Ramirez (Andalucia). Il ritmo è forsennato, tant’è che già qui la maglia rossa di Cavendish inizia a stantuffare nelle retrovie del gruppo, segno che l’uomo di Man non ha nessuna intenzione di forzare.
Nel plotone chi va a prendersi la briga di chiudere sui fuggitivi? La Caisse d’Epairgne che imbocca l’ascesa al Puerto del Leon, la salita di 1° categoria, con 6’40” da recuperare. La salita si fa dura per gli uomini in testa che vedono via via ridurre il proprio gap, grazie al lavoro forsennato di Vicente Garcia Acosta. Quando il margine si assottiglia sempre di più (intorno ai 3’) ecco che davanti compaiono anche i Saxo Bank, segno che Frank Schleck sta bene.
Una prima svolta della gara arriva, sempre in salita, a poco più di 40 chilometri dall’arrivo: fra i sette davanti, c’è lo scatto di Serafin Martinez che con un rapporto molto agile saluta la compagnia e prova a fare tutto da solo. Dietro il gruppo sta recuperando e prova addirittura un tentativo anche Moncoutie, vincitore negli ultimi due anni della classifica del Gpm, che è troppo indietro. Gli altri sei fuggitivi, oramai, hanno alzato bandiera bianca ed il francese passa per secondo sul Puerto del Leon, a 35” dall’uomo Xacobeo, con il gruppo a 1’52” guidato dai compagni dello “squalo dello stretto”.
Durante la luga, ma non continua discesa, Martinez non si lascia intimorire da chi lo insegue (Moncoutie, Cherel ed Egoi) ma tira dritto e mantiene un margine importante, conservando sul gruppo ancora qualcosa come 1’45”. Le posizioni rimangono queste fino a poco più di cinque chilometri dall’arrivo, con il gruppo tirato da Liquigas (per Nibali), Katusha (per Jro e Pozzato) e Saxo Bank (per Schleck), anche se inizia già ad intravedersi la figura di Gilbert. Negli ultimissimi chilometri dà una mano in testa anche l’Astana, ma quando inizia lo sperone verso il centro di Malaga l’uomo della Xacobeo, come inseguitori, ha soltanto il gruppo: mancano due chilometri all’arrivo e ha ancora mezzo minuto, anche se il plotone sale a velocità doppia.
Sotto lo striscione dell’ultimo chilometro è proprio Nibali ad aprire il gas, marcato stretto da Gilbert: i due raggiungono in un battito di ciglia il coraggioso fuggitivo (bravissimo comunque!!!) ma è il belga ad aumentare ancora i giri, troppi persino per un Nibali in ottima forma. Il capitano della Liquigas studia la situazione, lascia andare Gilbert e anche un Rodriguez che si accorge troppo tardi che i buoi sono scappati. Prova a ricucire ma rimarranno tre secondi di troppo.
Terzo posto per Igor Anton che prende 13” dal vincitore di tappa ma fra lui e chi gli finisce dietro c’è luce e così Nibali, Grega Bole (Lampre) e Roche (AG2R) chiudono a 15”. Poi Menchov, Mosquera, Arroyo (chi si rivede!!) e Vichot a chiudere la top-10. Dentro i quindici anche altri due azzurri come Pozzato e Bruseghin.
Complice un Cavendish che più a spasso non si potrebbe, il rosso del primato saluta casa HTC e fa rotta verso il Belgio visto che, oltre alla tappa, per Gilbert c’è anche la maglia. La nuova classifica, infatti, lo vede condurre con 14” su Joaquin Rodriguez, attenzione massima a questo punto per l’uomo Katusha, 22” su Siutsou, 26” su Van Garderen e 28” su un Nibali che non dorme ma che rimane a contatto con i primi, in attesa di prove ancora più impegnative.
Domani quarta tappa, da Malaga a Valdepenas de Jaen, 184 chilometri studiati apposta per le fughe ma occhio alle imboscate di qualche “vip”: si superano anche i 1.000 metri di quota con due Gpm di 2° categoria ed uno di 3°.

Saverio Melegari

CALA IL SIPARIO SUL VALLE D’AOSTA DI IGNATENKO

agosto 30, 2010 by Redazione  
Filed under News

L’edizione 2010 del Giro della Valle d’Aosta Mont Blanc si è conclusa con una tappa quasi passerella, un circuito nel quale le difficoltà previste non hanno turbato più di tanto il leader della classifica Ignatenko. L’unica sostanziale differenza rispetto alla partenza si è verificata sul gradino più basso del podio, per il quale erano in lizza i primi due italiani della classifica, Bongiorno ed Aru: al primo è bastato guadagnare una manciata di secondi per liberarsi del fiato sul collo del diretto avversario.

Foto copertina: Boem taglia per primo il traguardo della frazione conclusiva (foto Riccardo Scanferla)

Cala il sipario sul Giro della Valle d’Aosta 2010 con l’affermazione di giornata di Nicola Boem, alla sua prima vittoria stagionale, e col successo finale del russo Petr Ignatenko.
L’ultima tappa non sembrava poter insidiare la leadership del corridore della Katusha, che ha dimostrato, da quando si è insediato in vetta, di saper gestire se stesso e la squadra quando l’obbiettivo è ben delineato.
Nella breve tappa disputata, poco meno di 90 Km, la consueta fuga non ha avuto successo. Negli ultimi chilometri si è visto l’allungo di un trio, composto da Boem, veneto della Zalf, e dalla coppia della Trevigiani Mario Sgrinzato e Massimo Graziato.
Procedendo di comune accordo, i tre sono andati al traguardo dove lo scaltro Boem ha avuto la meglio sui giochi di squadra dei suoi compagni di fuga.
“Sono felicissimo – ha detto Boem, in maglia Zalf da poco meno di un mese – per un successo che quest’anno non ne voleva sapere di arrivare. Sono contento anche per la squadra, che durante questo Giro ha provato a più riprese ad andare in fuga, ma senza troppa fortuna. Questo mio successo è per la squadra e per gli sponsors che hanno creduto in me”
Per quanto riguarda la lotta al vertice nessun problema per Ignatenko e Monsalve, mentre Aru avrà sicuramente qualcosa da recriminare avendo concesso a Francesco Bongiorno del Futura Team una manciata di secondi, sufficienti a fargli perdere la coabitazione sul terzo gradino del podio a vantaggio del corridore di Fucecchio.
L’ultima tappa è come sempre sede di consuntivi. Così si sono espressi i vari protagonisti e gli organizzatori:
Petr Ignatenko, vincitore del Giro e della classifica a punti: “Stavolta posso finalmente esultare dopo due giorni difficili da gestire. Ero il capitano di questa squadra, sapevo di andare forte in salita e dopo l’arrivo di Champdepraz ho cercato di ingessare la corsa. Non ce l’avrei mai fatta senza i miei splendidi compagni, che voglio ringraziare per il lavoro che hanno svolto per me. Ora riposo un pò, poi farò il Giro di Bulgaria e dopo vedremo che fare…” Grazie a questo successo si è ancor più concretizzata la possibilità di un suo passaggio alla Katusha. “Non so nulla, se chiamano risponderò certamente con un sì. Il Valle d’Aosta è certo un bel biglietto da visita, è una corsa che ha visto protagonisti tantissimi campioni come Gotti, Popovich e Simoni. Spero un giorno di poter correre al loro livello”.
Thomas Bonnin, miglior scalatore del plotone: “Sono contento soprattutto per la vittoria di tappa di venerdì al Forte di Bard, perché era da troppo tempo che non riuscivo a vincere. Questa maglia è un di più, anche se portare a casa un primo posto in una classifica importante come quella degli scalatori in un Giro per scalatori come il Valle d’Aosta è sempre una bella soddisfazione”.
Jonathan Monsalve, secondo in classifica e miglior Under23: “Contento a metà, visto che puntavo a vincere il Giro. Ma il russo Ignatenko si è dimostrato più forte, anche se sabato sono quasi riuscito a sorprenderlo. Essere il miglior giovane di questo Giro mi ripaga dei miei sforzi, soprattutto se penso che è la prima volta che partecipo a questa manifestazione. Porto a casa una maglia, il secondo posto nella generale e un successo di tappa: il mio bilancio è comunque positivo”.
Mattia Pozzo, leader della speciale classifica “sprint cash”:
E’ il terzo anno consecutivo che vinco questa speciale classifica al Valle d’Aosta, ho rispettato la mia tabella di marcia e ce l’ho fatta anche quest’anno. La mia condizione precaria mi ha impedito di cercare qualcosa di più, come magari un successo di tappa. Sono sempre andato in fuga, ero sempre davanti, ma mi è mancato il “colpo di genio” per rendere questo Giro ancora più fantastico”.
Vasco Sarto, direttore del Giro: “Un’edizione senz’altro positiva e sono certo che Petr Ignatenko è un corridore che non sfigurerà di certo nel nobile albo d’oro del Petit Tour. Ho parlato con le squadre, mi sono parse tutte entusiaste del percorso, e personalmente sono molto contento dell’arrivo inedito di Champdepraz (dove Ignatenko ha vinto e preso il comando della classifica generale), davvero duro ma anche bello per gli spettatori”.
Soddisfazione anche da parte di Marcel Vercellini, presidente del comitato organizzatore francese. “Un’edizione straordinaria, che l’assenza delle radioline di squadra ha contribuito a rendere ancora più avvincente. Inutile negare che senza questo mezzo l’atleta è obbligato a ingegnarsi un po’ di più, a vantaggio dello spettacolo. Spiace per l’assenza di qualche squadra di troppo: la nazionale colombiana e l’Aix-en-Provence ci hanno comunicato tardi la loro assenza, e questo è un vero peccato”.

Mario Prato

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MARBELLA

agosto 30, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà

Foto copertina: uno scorcio della spiaggia di Marbella (wikipedia)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Gibosimoni: Classica tappa di confusione, dove i big si controllano e devono stare all’erta per eventuali foratura pioggia ecc.

Mauro Facoltosi: Di pioggia oggi non se ne parla…. sole e caldo…. Per l’arrivo, potrebbero arrivare anche in tanti… il finale (a partire dall’ultima salita) è lo stesso della tappa vinta da Minali nel 1995

Gibosimoni: Peccato, Petacchi arriva a ridosso degli abbuoni, anche se ormai a meno di colpi di scena fino alle salite la maglia resterà sulle spalle di Cavendish. Ora dovrebbe essere a una 30ina di secondi dall’Inglese no?

Hotdogbr: poco da dire, è spuntato dal nulla Hutarovich e dietro di lui sono arrivati Cavendish, Farrar e Petacchi che sono in quest’ordine i tre velocisti più forti al mondo al momento, vedremo se Hutarovich saprà riconfermarsi mentre Cavendish se ci sarà un po’ di bagarre sul Puerto del Leon perderà la maglia già oggi

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Sastre: Giro, Tour e Vuelta. “Sono un po’ masochista”‎ (Gazzetta dello Sport)

Castigo al sol en la Vuelta (AS)

Hutarovich le birla la cartera a Cavendish en la segunda etapa (Marca)

Hutarovich sorprende al sprint (El Mundo Deportivo)

Hutarovich sprints past Cavendish (The Independent)

Hutarovich outsprints Cavendish (The Daily Telegraph)

Hutarovic überrascht Cavendish (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Die Schlecks in Lauerstellung(Tageblatt)

Hutarovich éclipse Cavendish (L’Equipe)

Hutarovich bat Cavendish (Le Soir)

Deux arrivées taillées pour Gilbert (La Dernière Heure/Les Sports)

Hutarovitch verrast Cavendish in Vuelta (De Standaard)

Hutarovich, la surprise de Minsk (L’Avenir)

Sick Cavendish Loses to Hutarovich In Sprint Finish (The New York Times)

Hutarovich wins Spanish Vuelta 2nd stage(USA Today)

Cavendish stays red (The Age)

LA TAPPA CHE VERRA’
Compaiono le prime montagne ad infarcire lo skyline della Vuelta che oggi, viaggiando per 157 Km tra Marbella e Malaga, affronterà il primo dei 7 colli considerati di 1a categoria. Il Puerto del León, che il gruppo scavalcherà quando mancheranno 37 Km alla meta, merita però questa classificazione più per la lunghezza dell’ascesa, che misura quasi 16 Km, che per le pendenze che presenterà, alquanto pedalabili (media del 5,5%, massima del 10%). I velocisti potrebbero dunque anche riuscire a rimanere agganciati o, tutt’al più, rientrare nel corso della discesa, ma si tratterà di una ripresa inutile, perchè quest’anno non sarà proposto il classico traguardo “malagueño” nel centro della città, sul quale in passato si erano imposti velocisti del calibro di Baldato (1996), Wust (1997), Cipollini (2002) e Petacchi (2004). Stavolta la linea dell’arrivo sarà tirata sul colle del Gibralfaro, al termine di una rampetta di poco meno di 2 Km. E’ un finale che può essere paragonato a quello delle Terme Luigiane, proposto in quattro occasioni al Giro d’Italia, anche se il finale cosentino è più pendente. Dunque, via libera ai finisseur alla Argentin e alla Bettini: potrebbe essere un’occasione d’oro per il belga Gilbert che si troverà di fronte a due traguardi consecutivi adatti alle sue potenzialità. Infatti, anche il finale delle tappa di domani, a Valdepeñas de Jaén, si annuncia elettrizzante, ancor più di quello odierno.

RADUNO DI PARTENZA: ore 12.33, Plaza del Mar / Calle Camilo José Cela (partenza ore 13.28)
VIA VOLANTE: ore 13.38, Km 33 della A-355 (direzione Coín)
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
SPRINT: Alozaina (Km 48), tra le 14.48 e le 14.55; Málaga (Km 102,8), tra le 16.08 e le 16.24
ZONA RIFORNIMENTO: Santa Rosalía – Maqueda, attorno al 86° Km
GPM: Puerto de Ojén (570m – 2a cat. – 8,7 Km al 4,9% – Km 8,7) tra le 13.50 e le 13.52; Puerto del León (920m – 1a cat. – 15,8 Km al 5,4% – Km 120,4) tra le 16.34 e le 16.53
ARRIVO: a Málaga, Castillo de Gibralfaro, tra le 17.28 e le 17.53
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 100 metri, curva a 180° verso sinistra, varie curve a destra e sinistra nei 900 metri finali, in salita al 5%
Siti dedicati:
www.malagadeporteyeventos.com/eventos/proximamente/307-vuelta-ciclista-a-espana-tercera-etapa

METEO VUELTA

Marbella: sole e caldo, temperatura 30,9°C (percepiti 34°C), venti moderati da E (15-18 Km/h), umidità al 54%
Coin (Km 29): cielo sereno, temperatura 29,6°C (percepiti 32°C), venti moderati da E (16-19 Km/h), umidità al 56%
Malaga: nuvole sparse, temperatura 28,5°C (percepiti 32°C), venti deboli da ESE (9-13 Km/h), umidità al 69%

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)

29-08-2010

agosto 30, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Il bielorusso Yauheni Hutarovich (FDJ) si è imposto nella seconda tappa, Alcalá de Guadaíra – Marbella, percorrendo 173,7 Km in 4h35′41″, alla media di 37,804 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Mark Cavendish (Team HTC-Columbia) e lo statunitense Farrar. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese Vini), 4°. Cavendish conserva la maglia rossa con 12″ sul bielorusso Sivtsov e sullo slovacco Peter Velits. Miglior italiano Daniele Bennati (Liquigas-Doimo), 9° a 22″.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA MONT BLANC

L’italiano Nicola Boem (Zalf Desiree Fior) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Ville-La-Grand, percorrendo 88,6 Km in 2h11′30″, alla media di 40,426 Km/h. Ha preceduto di 2″ gli italiani Mario Sgrinzato e Massimo Graziato, entrambi della Trevigiani Dynamon Bottoli. In classifica si impone il russo Petr Ignatenko (Itera – Katusha), con 55″ sul venezuelano Monsalve Pertsinidis e 2′00″ sull’italiano Francesco-Manuel Bongiorno (Futura Team – Matricardi).

CHATEAUROUX CLASSIC DE L’INDRE – TROPHEE FENIOUX

Il francese Anthony Ravard (AG2R La Mondiale) si è imposto nella corsa francese percorrendo 201,7 Km in 4h40′08″, alla media di 43,201 Km/h. Ha preceduto il connazionale Romain Feillu e l’italiano Enrico Rossi (Ceramica Flaminia).

TOUR OF VICTORY (Turchia)
Il bulgaro Georgi Petrov Georgiev si è imposto nella quarta tappa, criterium di Eskisehir, percorrendo 65 Km in 1h18′17″, alla media di 49,819 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Grashev e di 1″ il georgiano Nadiradze. Il turco Mutlu Mert conserva la testa della classifica con 31″ sul connazionale Sayar e 52″ sul bulgaro Koev.

SZLAKIEM WALK MAJORA HUBALA (Polonia)
Il polacco Adrian Honkisz (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Nowy Dwor Mazowiecki, percorrendo 130 Km in 3h23′08″, alla media di 38,398 Km/h. Ha preceduto i connazionali Tomasiak (allo sprint) e, di 1″, Tomasz Kiendys (CCC Polsat Polkowice). Questi si impone in classifica con 8″ e 19″ sui connazionali Batek e Przydzial.

SCHAAL SELS
Il lituano Aidis Kruopis (Palmans-Cras) si è imposto nella corsa belga, precedendo l’olandese Van Dijck e il russo Porsev.

TOUR DE DEHLI
Il sudafricano Arran Brown si è imposto nella corsa indiana. Ha preceduto allo sprint il connazionale Lange e l’olandese Berkenbosch.

LUBIANA-ZAGABRIA
Lo sloveno Matej Mugerli si è imposto nella corsa sloveno-croata, percorrendo 187,5 Km in 3h58′59″, alla media di 47,074 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Benetseder e di 3″ lo sloveno Kump. Tre italiani in gara: Piergiorgio Camussa (Vorarlberg – Corratec) è 42° a 45″, Manuel Hillebrand è 59° a 59″, Marino Palandri (Adria Mobil) è 78° a 2′44″.

RONDE VAN MIDDEN-NEDERLAND
L’olandese Wesley Kreder (Rabobank Continental) si è imposto nella corsa olandese, percorrendo 203,4 Km in 4h37′17″, alla media di 44,013 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Gmelich e di 24″ il tedesco Schweizer.

SORPRESA A MARBELLA, HUTAROVICH BRUCIA CAVENDISH

agosto 29, 2010 by Redazione  
Filed under News

Va a Yauheni Hutarovich, 26enne bielorusso della Française des Jeux, la prima frazione in linea della Vuelta 2010. Sorprendentemente passato nel finale Mark Cavendish, secondo, comunque ancora leader in classifica generale. Gradino più basso del podio per Farrar, che relega al 4° posto Alessandro Petacchi. Mai in corsa per il successo Daniele Bennati, appena 16°. Domani già prime salite, con la doppia scalata del Puerto del Leon prima dell’arrivo sullo strappo di Malaga.

Foto copertina: un primo piano di Yauheni Hutarovich, vincitore di giornata (foto Isabelle Duchesne)

Se questa mattina un flash forward ci avesse preannunciato la vittoria di Yauheni Hutarovich a Marbella, sede d’arrivo della 2a tappa della Vuelta 2010, avremmo subito pensato ad una frazione dallo svolgimento non convenzionale, al di fuori del copione che il profilo altimetrico estremamente agevole lasciava presagire. Nulla di più sbagliato. Non sarebbe stato possibile immaginare per la tappa di oggi un canovaccio più prevedibile di quello effettivamente sviluppatesi lungo i 173 km e 700 metri in programma: lunga fuga di Ramirez (Andalucia Cajasur), Buffaz (Cofidis), Walker (Footon) e Delage (Omega Pharma), disgregatasi troppo presto per avere qualche possibilità di riuscita, contrattacco di Marcos Garcia di evidente ispirazione masochistico-televisiva, ed inevitabile ricongiungimento ad una decina di chilometri dalla linea bianca.
Un andamento più che pronosticabile, dunque, che sembrava il naturale preludio ad uno sprint dall’esito altrettanto facile da predire, complice il grande impegno profuso dalla HTC, che lasciava intendere una condizione eccellente di Mark Cavendish. Come un po’ troppo spesso è accaduto alla corazzata (almeno a livello di sprint) statunitense in questa stagione, specialmente nelle prime tappe dei grandi giri – Tour in primis -, gli uomini in bianco e giallo hanno perso il controllo del plotone proprio nel momento chiave, quello della formazione del treno addetto a pilotare Cannonball ai 200 metri finali. Gli uomini Lampre e Milram hanno così inizialmente spezzato il predominio di maglie HTC in testa al gruppo, prima che, approfittando anche dell’assenza del miglior apripista del gruppo, Mark Renshaw, Danilo Hondo prendesse il comando delle operazioni ai 500 metri conclusivi, attivandosi forse fin troppo in anticipo.
La lunga durata dello sforzo del tedesco, se da un lato ha sventato le possibilità che Petacchi, spesso fin troppo corretto in finali convulsi, restasse imbottigliato indietro, come talvolta accadutogli al Tour, dall’altro ha sortito l’effetto di lanciare lo sprint ad una velocità estremamente ridotta, consentendo a Cavendish e Farrar di anticipare lo spezzino e mettere da parte un discreto margine di vantaggio in pochi metri.
Mentre si profilava l’ennesimo duello Cavendish – Farrar, avviato peraltro alla conclusione di sempre, con il britannico destinato ad alzare le braccia, da dietro è progressivamente risalita, nascosta dai più blasonati avversari partiti lunghi, l’elegante tenuta bianca di Yauheni Hutarovich. Il bielorusso – 4 vittorie quest’anno fino ad oggi – è riuscito a guadagnare la scia del capoclassifica, infilandolo poi proprio come moltissime volte abbiamo visto fare a Cannonball con i suoi rivali, ossia con una micidiale progressione negli ultimi 50 metri. Una vittoria dunque sorprendente, ma netta e pienamente meritata, per un velocista sicuramente talentuoso, che troppo spesso deve rinunciare ai suoi sogni di gloria per via della pressoché nulla tenuta in salita. Farrar e Petacchi hanno chiuso al 3° e al 4° posto rispettivamente, precedendo Manuel Cardoso, primo spagnolo. Ancora una volta decisamente sottotono la prova di un Daniele Bennati che, dopo aver illuso facendo lavorare a tratti la sua formazione, è scomparso al momento dello sprint, non entrando di fatto mai in corsa per i piazzamenti che contano, e concludendo con un misero 16° posto.
Cavendish, certamente il grande deluso di giornata a dispetto della piazza d’onore, si può consolare con il mantenimento della maglia rossa di capoclassifica. Una leadership che è adesso solitaria, grazie ai 12’’ di abbuono raccolti al traguardo, ma che ha discrete possibilità di terminare già domani, dopo i 157,3 km da Marbella a Malaga, caratterizzata dalla doppia scalata al Puerto del Leon nella seconda metà di gara, prima di un arrivo posto al termine di un ultimo chilometro in salita, al 5% di media. Difficoltà altimetriche forse eccessive anche per uno sprinter come Cannonball, la cui tenuta su ascese di media difficoltà è stata spesso sottovalutata, come testimoniato dalla vittoria alla Milano – Sanremo 2009, e soprattutto da quella nella frazione di Aubenas del Tour de France dell’anno passato, quando superò indenne il pedalabile ma lungo Col de l’Escrinet. Più probabile che domani si possa assistere ad uno sprint ristretto, quando non ad un tentativo vittorioso sul Puerto del Leon. Per provare a prendersi la rivincita su Hutarovich, Cavendish dovrà verosimilmente aspettare la tappa di Lorca. Per chi si è presentato alla Vuelta con il pensiero proiettato quattro settimane più in là, a Geelong, sarà un’attesa sopportabile.

Matteo Novarini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SIVIGLIA

agosto 29, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante la Vuelta ilciclismo.it vi proporrà il giornaliero almanacco – contenitore, con la rassegna stampa, i commenti dei tifosi (in arrivo un tifoso d’eccezione), le previsioni del tempo e la presentazione della tappa che verrà

Foto copertina: la Torre del Oro, al cui cospetto s’è conclusa la cronosquadre

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Anche per la Vuelta ilciclismo.it riproporrà la rubrica dei tifosi con i vostri interventi. Vi preannuncio che dovrebbero essere affiancati dai commenti di un ex campione del pedale….

Segnalo che la cronosquadre si disputerà in notturna, con partenza della prima squadra alle 22 e arrivo dell’ultima alle 23.45.

Telesport: Una cronosquadre notturna la vedremo l’anno prossimo alla partenza del Giro d’Italia?

MirkoBL: Un po’ più tardi no? E quando li mandano a dormire? Qua si sta un po’ esagerando.

Salitepuntocià: La cena in Spagna la fanno a quell’ora, l’han fatto per l’audience. Siviglia ha 40° di giorno all’ombra….., è un massacro farla prima delle 22. Con 30° e al buio, i corridori ne gioveranno.

Gibosimoni: Quoto, farli correre a quest’ora e poi ripartire la mattina successiva presto è un sucidio energetico. Se Zomegnan avesse provato quest’anno una cosa simile messa insieme ai trasferimenti esagerati, con tutte le lagne che i big (che non sono alla Vuelta) hanno fatto per un po’ d’acqua – a mio parere non giustificate – figuriamoci le proteste pesanti – giustificate – per una corsa a quest’ora.

Mauro Facoltosi: Generalmente le tappe della Vuelta sono sempre finite più tardi rispetto a quelle di Giro e Tour. Quest’anno, tolta la cronosquadre, tutte le frazione hanno come orario massimo d’arrivo le 18.
La tappa di domani prenderà il via alle 13.20

MirkoBL: Fanno il Tour con 40°, non vedo il problema. Per me sarebbe stato sufficiente fare partire la prima squadra alle 18-19.

Buiaccaro: piccolo inciso: mi pare evidente che la vuelta sia ormai da considerarsi una succursale del tour visto che hano il sito identico.. o a.s.o. conta più del 25%,oppure…? boh!
bella crono per le strade della meravigliosa siviglia.
faccio il pronostico (aiuto!):
garmin (con farrar in rosso)
htc
sky
liquigas
katusha
saxo bank

meno male che la fanno a quell’ora che da quelle parti i 40° nelle ore diurne sono la normalità…

Salitepuntocià: A parte che il caldo del tour è un luogo comune, su 22 tappe al massimo 3 o 4 hanno temperature sopra i 30 all’ombra, in montagna sopra i 1500 mt non si supera i 20° e spesso si è sui 10° se piove (con la tappa del ventoux del 2000, col sole, conclusasi con +3°di temperatura)… di quest’anno ricordo solo la tappa di Les Rousses con l’asfalto liquefatto, più altre giornate molto calde ma “normali estive” e la tappa del Tourmalet che pareva ottobre.
A Siviglia i 37-40 son veri ed essendo una crono, si puo partire alle 22 che in Spagna non è tardi. Saerbbe ora che anche in Italia si facesse come loro, banche aperte fino alle 20 e negozi aperti fino a mezzanotte.

Mauro Facoltosi: ASO ha acquistato il 49% di Unipublic, l’ente organizzatore della Vuelta.

Hotdogbr: vedo che molti non solo qui danno la Liquigas tra le favorite, sarà ma a parte Nibali, Kreuziger (che comunque non sono Cancellara e Larsson, per fare due nomi) e in parte Bennati non mi pare che ci siano grandissimi cronomen, nessuno invece cita la Rabobank che anche lei non ha grande attitudine ma i cui uomini (non presenti alla Vuelta) hanno fatto grandi prove contro il tempo in questa stagione. Per quanto riguarda la classifica generale cito un nome che al 90% uscirà di classifica dopo le prime montagne ma c’è il restante 10% di chances che faccia bene, e questo nome è Kashechkin. Guardando i suoi risultati di Brixia Tour e Portogallo l’ho visto crescere di condizione giorno dopo giorno, e la corsa lusitana è quella ideale per preparare la Vuelta

Hotdogbr: a quanto pare ho toppato sia sulla Liquigas che in senso opposto sulla Rabobank, bene la Lampre ma tutto sommato con tutti quei velocisti in squadra c’era da aspettarselo in una prova così breve

Vedo23: non capisco ancora il senso di queste prove: a livello tecnico dicono poco, così brevi… A livello di classifica idem. A livello di spettacolo televisivo non so, ma credo che il ciclismo si stia facendo trascinare troppo da aspetti non propriamente “interni” al ciclismo..

Gibosimoni: HTC solito dominio di queste prove (come la crono di Lido di Venezia), bene la “nostra” Liquigas in vista volate (Bennati a 10″ da Cannon Ball e qui ci sono gli abbuoni) e generale con Nibali, che guadagna su tutti gli altri big (2″ su Saxo, 3″ su Cervelo, 4″ a Lampre, 26″ a Rabobank e 31″ all’Astana).
Vediamo di tenere alto i colori azzurri, anche in vista mondiale!

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, Htc bella di notte. Cavendish prima maglia amarillo‎ (Gazzetta dello Sport)

El primer rojo de la Vuelta (AS)

El Columbia marca con Cavendish el ritmo de la noche en Sevilla (Marca)

Cavendish, primer líder (El Mundo Deportivo)

Mark Cavendish fährt in Rot (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Cavendish Erster im Roten Trikot(Tageblatt)

Ça roule pour Cavendish (L’Equipe)

Seize Belges au départ de la Vuelta (Le Soir)

Frank Schleck : “Je peux gagner” (La Dernière Heure/Les Sports)

Cavendish en co winnen nachtelijke ploegentijdrit (De Standaard)

Cavendish premier leader (L’Avenir)

Cavendish Leads In Spain After Team Time – Trial Triumph (The New York Times)

HTC-Columbia team wins Spanish Vuelta 1st stage (USA Today)

LA TAPPA CHE VERRA’
Archiviata la cronometro a squadre in notturna, la Vuelta si mette in marcia in direzione Madrid. La prima frazione in linea si disputerà tra Alcalá de Guadaíra e Marbella, lungo una tratta di poco più di 170 Km che non offrirà grossi grattacapi ai velocisti, nonostante la presenza di alcune difficoltà altimetriche. Sul grafico spiccano l’Alto de Pruna – i suoi 5,6 Km al 5,1% metteranno in palio la prima maglia dei GPM – e poi quello di Ronda, valevole solo come traguardo volante e che fu affrontato anche nel finale della tappa “marbellera” della Vuelta 1995, la prima disputata a settembre. Un ostacolo che il gruppo riuscì ad esorcizzare, presentandosi compatto sul rettilineo d’arrivo, dove si impose allo sprint l’italiano Nicola Minali davanti al tedesco Wust e al russo Saitov. Anche l’anno successivo la tappa di Marbella propose un tracciato parzialmente accidentato, ma anche stavolta si arrivò compatti, con un altro successo italiano da rammentare, conseguito da Fabio Baldato.

RADUNO DI PARTENZA: ore 12.25, Puente del Dragón (partenza ore 13.20)
VIA VOLANTE: ore 13.32, Km 1 della A-360 (direzione Morón de la Frontera)
MEDIE PREVISTE: 40 – 44 Km orari
SPRINT: Setenil de las Bodegas (Km 96,2), tra le 15.43 e le 15.56; Ronda (Km 112,4), tra le 16.05 e le 16.20
ZONA RIFORNIMENTO: Torre Alháquime, attorno al 88° Km
GPM: Alto de Pruna (620m – 3a cat. – 5,6 Km al 5,2% – Km 74) tra le 15.12 e le 15.23
ARRIVO: a Marbella, in Avenina Ricardo Soriano, tra le 17.28 e le 17.52
ULTIMO CHILOMETRO: rettilineo di 600 metri pianeggiante, rotatoria, rettilineo di 200 metri, leggera curva a destra e rettilineo d’arrivo di 200 metri

METEO VUELTA

Alcalá de Guadaira: sole e caldo, temperatura 35,4°C, venti assenti, umidità al 28%
Morón de la Frontera (Km 44) : sole e caldo, temperatura 35,6°C, venti assenti, umidità al 26%
Setenil de las Bodegas (Km 96,2) : sole e caldo, temperatura 33,1°C, venti deboli da S (4-7 Km/h), umidità al 30%
Marbella: sole e caldo, temperatura 30°C, venti moderati da E (18-23 Km/h), umidità al 57%

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)

A CAVENDISH LA PRIMA ROSSA

agosto 29, 2010 by Redazione  
Filed under News

La HTC – Columbia conquista la cronosquadre inaugurale della Vuelta 2010, sui 13 km del tracciato di Siviglia, e regala al suo velocista principe la prima maglia di leader. Bene la Liquigas di Vincenzo Nibali, seconda a 10’’, davanti alla Saxo Bank. Oggi arrivo a Marbella, al termine di 173 km favorevoli agli sprinter.

Foto copertina: Gli HTC – Columbia alla partenza della cronosquadre di Siviglia (foto AFP)

Si inaugura nel segno di un grande nome la nuova divisa rossa di capoclassifica della Vuelta. La cronosquadre in notturna di Siviglia ha infatti visto imporsi la HTC – Columbia di Mark Cavendish, che ha scelto alla fine, mentre andava a fissare un tempo da subito apparso difficilmente battibile, di far transitare per primo sul traguardo proprio lo sprinter dell’Isola di Man, come già al Giro d’Italia dello scorso anno. La vittoria degli uomini in bianco e giallo è stata piuttosto netta; non in termini assoluti (appena 10’’ tra loro e i Liquigas, secondi), ma relativamente ai distacchi molto risicati creatisi fra le altre formazioni. Basti pensare che, se solamente gli uomini di Nibali sono giunti entro i 10’’, Saxo Bank, Cervélo, Lampre, Garmin, Omega Pharma, Milram e Katusha sono giunte entro i 20’’ di distacco.
Benché Cavendish rappresenti uno degli atleti più blasonati al via di questa Vuelta, il tempo degli HTC non preoccupa in ottica graduatoria generale, e non soltanto perché questa manciata di secondi assumerà verosimilmente un peso minimo nell’economia delle tre settimane. La ex High Road schiera infatti una squadra che ha nel giovanissimo Tejay Van Garderen, classe 1988, 3° al Delfinato, la carta migliore in chiave classifica, che ben difficilmente potrà comunque mantenersi nei quartieri alti fino a Madrid. Non è dunque una forzatura dire che Vincenzo Nibali, in coppia con il co-capitano Kreuziger, è al momento il meglio piazzato tra i veri pretendenti al successo finale, per quanto il vantaggio nei confronti di corridori quali i fratelli Schleck, Sastre, Vande Velde e Joaquin Rodriguez sia da considerarsi sostanzialmente trascurabile.
Fra i grandi, è Denis Menchov ad essere uscito peggio dalla prima tappa, avendo lasciato per strada 36’’. Un fatto che forse preoccupa il russo più pensando alla condizione generale dei compagni di squadra che non per il divario cronometrico. 25’’ il ritardo della Caisse d’Epargne di Luis Leon Sanchez, Arroyo e Bruseghin, uno in meno rispetto alla Xacobeo di Mosquera, e due rispetto alla Euskaltel di Igor Anton.
Mentre si continua a dibattere sull’opportunità di far disputare una tappa in notturna – termine quanto mai appropriato in questo caso, dal momento che la Andalucia-Cajasur, ultima squadra a prendere il via, è arrivata a pochi minuti dalla mezzanotte – per esigenze televisive, alla vigilia di un’altra giornata di gara e di un pur breve trasferimento, la Vuelta guarda avanti, ai 173,7 km da Alcalà de Guadaira a Marbella. Avendo la corsa spagnola mantenuto gli abbuoni, la maglia rossa di Cavendish sarebbe teoricamente in bilico sin da oggi. Di fatto, i secondi in palio finiranno probabilmente per rafforzare la leadership del britannico, in vista di una 3a tappa – quella di Malaga – in cui il doppio passaggio sul Puerto de Leon minaccia già di accendere la bagarre tra i migliori. Le più serie minacce a Cannonball dovrebbero venire, oltre che dalla sua eterna ombra Tyler Farrar, da sprinter italiani. Non soltanto Alessandro Petacchi, che si ripropone di dare degno seguito ai due successi di tappa con annessa maglia verde al Tour de France, ma anche un Daniele Bennati che non vince dalla Tirreno – Adriatico e che, se vuole effettivamente raccogliere l’eredità dell’ormai 36enne spezzino, farebbe bene a dimostrarsi all’altezza già prima del ritiro di Alejet, anche in virtù di un’età che nemmeno per lui è più verdissima (30 anni fra meno di un mese).
Difficile pensare, per oggi, ad epiloghi diversi dallo sprint di gruppo, vista la facilità dell’Alto de Pruna (5,6 km al 5,2%) e la sua distanza dal traguardo (100 km). Per Pozzato, Gilbert e tutti coloro che si sono presentati a Siviglia per preparare al meglio la prova iridata australiana, l’appuntamento con le prove generali non sarà comunque rimandato più di tanto. Forse già a Malaga, quando il già citato doppio transito sul Puerto del Leon, oltre ai velocisti, rischia però di tagliar fuori prima dello strappo finale anche cacciatori di tappe e uomini da classiche poco propensi alle lunghe ascese; più probabilmente a Valdepenas de Jaen, altro finale in leggera ascesa, che giungerà al termine di un finale nervosissimo. Per il momento, dovremo accontentarci di ammirare la sfilata in rosso di Cavendish, finendo probabilmente per doverci scervellare, a fine tappa, dopo l’ennesimo sprint imperioso, per non ripetere il già detto.

Matteo Novarini

L’ASTRO NASCENTE DI OSS BRILLA SOTTO IL DILUVIO

agosto 29, 2010 by Redazione  
Filed under News

Primo successo per Oss tra i professionisti in una giornata che ha visto un nubifragio sconvolgere i piani dei team. Una caduta all’ultimo chilometro ha favorito l’allungo del duo Liquigas Oss-Sagan, che ha preceduto Modolo, Paolini e Schnyder.

Foto copertina: l’arrivo vittorioso di Oss in Piazza Giorgione a Castelfranco Veneto (foto Bettini)

Un violento nubifragio abbattutosi negli ultimi chilometri di corsa ha ribaltato ogni pronostico di gara. L’attesissima volata non c’è stata, complice anche una caduta nell’ultimo chilometro che ha consentito l’allungo del duo Liquigas Oss-Sagan che, senza disputare volata, sono giunti al traguardo con una margine di 3” sui diretti inseguitori.
A causa della caduta il gruppo si è poi letteralmente frantumato: si sono contesi il podio Modolo, Paolini e Schnyder che nell’ordine hanno tagliato il traguardo a 3”, più staccato il secondo Sagan, Juraj, a 7” quindi il primo della nazionale italiana, guidata dal neo CT all’esordio Paolo Bettini, che ha agguantato un 7° posto con Marcato.
Grandissima soddisfazione per Daniel Oss, vincitore della sua prima corsa professionistica. Delusa, probabilmente, la nazionale italiana che tanto aveva puntato sulla volata finale con la presenza tra i propri ranghi di Ongarato, Chiarini, Gatto e, appunto, Marcato. La formazione azzurra nei primi chilometri si era impegnata molto per evitare di concedere troppo margine ai primi tre fuggitivi, che se n’erano andati fin dai primissimi chilometri.
Radokic, Loria e Giorgieri si sono contesi così i primi traguardi volanti fino all’ingresso nel circuito di Montebelluna, quando l’atleta CDC-Cavaliere ha allungato andando ad aggiudicarsi anche i primi tre GPM e la classifica finale dedicata agli scalatori. Dopo tre giri anche Loria è stato ripreso, prima da un compagno quindi dal plotone che ha ricucito un gap arrivato a toccare un tetto massimo di 7’, calcolato nella zona di Piazzola sul Brenta.
Negli ultimi nove giri il pubblico sulle strade ha potuto godersi lo spettacolo lungo la salita di Mercato Vecchio. Tra i tanti tentativi da segnalare anche quelli di Cunego e Ginanni, con la Lampre molto attiva nei tentativi di fuga. La salita troppo leggera non consentiva però di creare grossi margini e così, ad ogni giro, si vedeva transitare davanti un plotoncino differente con non più di 9” di margine. Il tentativo migliore è nato proprio all’ultimo giro, quando in una decina (tra questi Chiarini e l’atteso Gavazzi), hanno mantenuto circa 20” fino ad una ventina di chilometri dal termine. Ripresi i fuggitivi, sotto l’intensificarsi di una leggera pioggia iniziata in cima a Mercato Vecchio, sembrava inevitabile l’arrivo a ranghi compatti di quel che restava dei 180 partenti.
Niente da fare. Dopo un giro sul pavè di Piazza Giorgione passato indenne, Fischer, Ginanni e Lorenzetto non hanno resistito alla tentazione di “vedere le vetrine da vicino” finendo dritti dentro a un porticato. Nessuna grave conseguenza anche se il brasiliano ha dovuto attendere l’arrivo del medico di gara. Il resto è storia con Oss che taglia per la prima volta la linea d’arrivo a braccia alzate e il gruppo che giungeva al traguardo, dietro di lui, frantumato come un vaso di porcellana.

di Andrea Mastrangelo
ringraziamento per l’aiuto ad Alberto Martinello e Michele Zulian

Conferenza Stampa di Paolo Bettini

“Questo è stato l’unico test della nazionale in previsione dei mondiali, è stata una possibilità perché i ragazzi si conoscessero, facessero gruppo. L’obiettivo era portare Marcato in volata, ma purtroppo la pioggia e la caduta ci hanno consentito di ottenere solo un piazzamento, ma oggi era importante che si conoscessero e parlassero i miei corridori. Dal punto di vista tecnico la gara mondiale sarà più selettiva, ma l’obiettivo di oggi era solo in parte il risultato.
Sono comunque contento per la prima vittoria di Oss, dopotutto bisogna ricordare che è un gran giovane italiano anche lui.
A Ballerini sarebbe piaciuto poter radunare la nazionale prima delle competizioni mondiali o olimpiche, ora ci sono qui io e purtroppo il perché è noto a tutti. Franco lo avrebbe voluto e ho quindi deciso di accettare di portare la nazionale in Australia”

Pagina successiva »