ALENTOUR DU TOUR… A CHERBOURG-EN-COTENTIN

luglio 4, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Mont-Saint-Michel a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo e i possibili scenari agonistici di gara, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato

IL POKER D’ASSI

Breve rassegna stampa dai paesi del “poker d’assi” del Tour 2016, Contador, Froome, Quintana e l’accoppiata Nibali / Aru. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali / Fabio Aru: Italia

Sagan, classe infinita: tappa e maglia. Nibali a 11”, Contador a 48” – Ma non era l’eterno secondo? Il Sagan del 2016 si prende tutto (Gazzetta dello Sport)

Tour de France, a Sagan la seconda tappa e la maglia gialla (Corriere della Sera)

Contador: Spagna

Contador acusa las caídas y se deja 48 segundos en la meta – Contador: “El problema son los golpes, no perder tiempo” – Valverde: “Sé que estoy para Nairo, pero me vi para luchar” – Sagan: “No lo celebré porque creía que había dos delante” – Tinkoff: “Alberto es un luchador, queda terreno” – Alberto de Mónaco visita al Sky y a Chris Froome en Saint-Lô (AS)

Contador vuelve a tropezar y pierde casi 50 segundos – Así fue la segunda caída de Contador – Contador: “Estoy físicamente muy penalizado” – Valverde: “Nairo viene 100.000 veces mejor que yo” – (Marca)

Pleno al 15 de Peter Sagan en otro día negro para Contador – Alberto Contador: “Sigo en pie, pero estoy muy tocado” – Alejandro Valverde: “Alberto Contador tiene cruzado este Tour” – Así fue la segunda caída de Alberto Contador en el Tour (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito

Sagan seizes yellow jersey as Froome gains time on rivals (The Independent)

Tour de France 2016, stage two: Peter Sagan wins thrilling sprint finish in Cherbourg (The Daily Telegraph)

Sagan surges to victory as Contador loses almost a minute (The Times)

Quintana: Colombia

Nairo Quintana ya es séptimo en la clasificación general del Tour (El Tiempo)

Nairo Quintana, séptimo en la clasificación general del Tour – “Nairo viene 100.000 veces mejor que yo”: Valverde – Winner Anacona: “Habrá mucha guerra en este Tour” – Alberto Contador y un difícil inicio en el Tour (El Espectador)

Francia

Sagan s’est encore ennuyé – Coquard n’avait pas les jambes – Sagan ne savait pas qu’il avait gagné – Stuyven: “J’y croyais” – Alaphilippe: “Frustrant” – Contador est “très touché” – Contator est encore tombé (L’Equipe)

Repubblica Slovacca

Fantastický Sagan! Ovládol druhú etapu Tour a oblečie si žltý dres Pravda

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“We Are The Champions” (Queen)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’ – 3a TAPPA: GRANVILLE – ANGERS (223,5 Km)

Salutata la Normandia il Tour si mette in marcia in direzione dei Pirenei e lo farà con due chilometriche frazioni, le più lunghe di questa edizione, destinata ad arricchire il palmares dei velocisti. Entrambe saranno caratterizzate dal comun denominatore di traguardi finali non semplicissimi in quanto sia ad Anger, sia a Limoges – dove la corsa farà scalo martedì – la linea d’arrivo sarà stesa al termine di un tratto in salita non impossibile ma che sicuramente escluderà dai giochi per il successo parziale quegli sprinter pesanti che patiscono gli strappi affrontati ad elevata velocità. Nel caso di Angers l’ascesa inizierà sotto lo striscione dell’ultimo chilometro, composto da due rettilinei raccordati da un’ampia curva a 90 gradi piazzata a 300 metri dal traguardo, mentre la pendenza media sarà molto leggera, attorno al 2,5% o poco più.

ANTEPRIMA TOUR

Se volete sapere come potrebbe evolversi la tappa del giorno

Inizierà con la frazione tra Granville e Angers il trittico delle tre frazioni più lunghe della 103a Grande Boucle.

Ad eccezione di qualche saliscendi iniziale, buono per favorire lo sganciamento della fuga della prima ora, il percorso non offrirà spunti per scongiurare un’altra volata di gruppo. Le squadre degli sprinter saranno con ogni probabilità ancora abbastanza in forze da coronare la caccia ai coraggiosi del mattino e da garantire alle loro punte un’altra possibilità di giocarsi il successo. Qualche velocista potrebbe anche essere ancora abbastanza vicino al vertice della generale da giocarsi la maglia gialla con gli abbuoni, fra la terza e la quarta tappa, fornendo così un ulteriore incentivo all’inseguimento.

Benché insufficiente a tagliar fuori le ruote veloci, va tuttavia segnalata la leggera pendenza (2-3%) dell’ultimo chilometro, che potrebbe modificare i rapporti di forza in campo rispetto alla prima frazione.

Favoriti: Kittel, Greipel, Kristoff

(a cura di Matteo Novarini)

METEO TOUR

Previsioni meteo della terza tappa, Granville – Angers

Granville: cielo coperto, 16.9°C, vento moderato da SW (10-14 Km/h), umidità al 81%
Brécey (Km 40) : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17.9°C, vento debole da WSW (9-13 Km/h), umidità al 76%
Fougères (Km 87.5) : pioggia debole (0,1 mm), 19.1°C, vento debole da W (7-9 Km/h), umidità al 65%
Vitrè (Km 117) : pioggia debole (0,1 mm), 19.8°C, vento debole da WSW (7-9 Km/h), umidità al 65%
Bouillè-Menard – traguardo volante (Km 171) : cielo coperto, 21.2°C, vento debole da WSW (6-8 Km/h), umidità al 60%
Angers : cielo coperto, 22°C, vento debole da WSW (8-10 Km/h), umidità al 57%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Oggi ci sono 11-13 gradi, molto freddo” (si vede che ti sei abituato fin troppo bene al clima della Spagna)
Martinello: “Sprint intermedieri”
Pancani: “Nicola Ruffone” (Ruffoni)
Martinello: “La possibilità di festeggiare con la maglia rosa”
Garzelli: “Uscire indenno da questa tappa”
Televideo: “Cherbourg-en-Contin” (Cherbourg-en-Cotentin)
Televideo: “Gret Van Avermaet” (Greg)
Sportal.it: “Sagan in giallo, ma non se ne accorge” (in realtà non si era accorto di aver vinto la tappa, pensava che davanti ci fossero ancora i fuggitivi)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo 2a tappa, Saint-Lô – Cherbourg-en-Cotentin

1° Sam Bennett
2° Michael Morkov a 2′44″
3° Cesare Benedetti a 6′36″
4° Bernhard Eisel a 8′08″
5° Luke Rowe s.t.

Classifica generale

1° Sam Bennett
2° Michael Morkov a 2′44″
3° Shane Archbold s.t.
4° Lars Ytting Bak a 3′35″
5° Timo Roosen a 4′59″

Miglior italiano Cesare Benedetti, 10° a 6′36″

ALL’ASSALTO DEL VENTOUX

Una delle tappe più temute di questa edizione sarà la 12a, quella che – il 14 luglio, giorno della festa nazionale francese – si arrampicherà sul temuto Mont Ventoux. E’ una frazione che giunge nel 65° anniversario della prima scalata al “Gigante della Provenza” ed è proprio a quell’edizione del Tour, disputata nel 1951 e vinta dall’elvetico Hugo Koblet, che ci ricondurranno i i titoli del quotidiano “La Stampa” per il nostro tradizionale appuntamento con il ricordo di un Tour passato

5 LUGLIO 1951 – 2a TAPPA: REIMS – GAND (228 Km)

IL PAVÈ DELLA REIMS-GAND NON HA DANNEGGIATO GLI ITALIANI
Diederich, primo, all’arrivo conquista la maglia gialla – Bartali batte gli assi in volata – L’offensiva belga – Il muro di Grammont

ARCHIVIO ALMANACCO

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Il porto di Cherbourg (www.cherbourgtourism.com)

Il porto di Cherbourg (www.cherbourgtourism.com)

ALENTOUR DU TOUR… A UTAH BEACH

luglio 3, 2016 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Mont-Saint-Michel a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo e i possibili scenari agonistici di gara, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato

IL POKER D’ASSI

Breve rassegna stampa dai paesi del “poker d’assi” del Tour 2016, Contador, Froome, Quintana e l’accoppiata Nibali / Aru. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali / Fabio Aru: Italia

Tour, super Cavendish! Batte Kittel, è maglia gialla – Infinito Cav, 27 centri al Tour. E ora pensa anche a Rio – Tour, Nibali: “Contador è caduto davanti a me”… – Cavendish, goduria gialla: “Sì, una volata fenomenale”… (Gazzetta dello Sport)

Tour de France 2016, a Mark Cavendish prima tappa e maglia gialla (Corriere della Sera)

Contador: Spagna

Contador salva una caída y Cavendish es el primer líder – Contador tranquiliza tras su caída: “El Tour no se acaba aquí” – Médico del Tinkoff: “Parece que no hay ninguna lesión grave” – Cavendish: “Al fin tengo el amarillo” – Paul Voss, primer líder de la Montaña del Tour de Francia – Aru, Landa, Zakarin, Henao… los 32 debutantes en el Tour 2016 (AS)

Una caída condiciona el Tour de Contador a la primera – La secuencia más cruda de la caída de Alberto Contador – Contador: “Es un golpe considerable” – El gafe que persigue a Alberto Contador – Así fue la aparatosa caída de Contador – Cavendish: “Al fin tengo el amarillo” – El eterno Zubeldia buscará una etapa de montaña (Marca)

Cavendish empieza mandando al sprint – ¡Dura caída de Alberto Contador en el Tour! – Contador: “Tengo un golpe considerable, no es la mejor manera de empezar” – Cavendish: “Vestir el maillot amarillo es algo memorable” – Ocasión para Purito Rodríguez y Alejandro Valverde – Tsgabu Grmay, primer etíope que participa en el Tour (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito

Cavendish completes jersey set with Tour de France yellow (The Independent)

Britain’s Mark Cavendish wins opening stage (The Daily Telegraph)

Cavendish claims yellow jersey on Utah Beach (The Times)

Quintana: Colombia

Los favoritos salvaron un accidentado día, Cavendish es líder del Tour – “No es la mejor manera de empezar”: Alberto Contador sobre su caída – Los cinco factores del gran duelo entre Nairo y Froome en el Tour (El Tiempo)

Mark Cavendish ganó el sprint en Utah Beach y es el primer líder del Tour – “Tengo un golpe considerable”: Alberto Contador – Winner, el escudero de Nairo – Winner Anacona: “Habrá mucha guerra en este Tour” (El Espectador)

Francia

“Quand Cavendish a-t-il disparu?” – Cavendish, la 27e et le jaune! – Grosse chute avant l’arrivée – Kittel: “Un gros combat” – Cavendish: “Le plus beau symbole du cyclisme”- Contador: “Un coup considérable” – La première étape racontée de l’intérieur (L’Equipe)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“Finally” (CeCe Peniston)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’ – 2a TAPPA: SAINT-LO – CHERBOURG-EN-COTENTIN (183 Km)

Per quest’oggi non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare ma…. la musica che si suonerà nel corso della seconda frazione del Tour 2016 sarà decisamente diversa. Anche oggi il Tour viaggerà sulle strade delle penisola del Cotentin e fino a 10 Km dalla conclusione si può dire che il tracciato della seconda tappa sia, di fatto, la fotocopia di quello della frazione precedente, con qualche facilissima “côtes” di 4a categoria nelle fasi iniziali e poi lunghi tratti pianeggianti in compagnia del mare e del vento. Tutto questo, come detto, fino ad una decina di chilometri dalla conclusione quando, attraversato il centro di Cherbourg, si andranno a superare prima la pedalabile ascesa di Octeville (1,3 Km al 4,6%) e, subito dopo, i 2 Km al 6,5% della Côte de La Glacerie, primo traguardo GPM di questa edizione classificato di 3a categoria. Caratterizzata da un troncone di 500 metri al 10,5%, con una punta al 14%, verrà superata quando mancheranno 1,5 Km al traguardo, a sua volta in salita grazie ad una rampa finale di 700 metri al 5,7%: messi giocoforza fuori causa i velocisti, sarà un arrivo che farà particolarmente gola ai cosiddetti “finisseur” che, considerata la classifica generale ancora cortissima, con questo successo si giocheranno anche la conquista della maglia gialla, insegna del primato che poi potrebbero portare senza troppe difficoltà sino alla tappa di Le Lioran.

ANTEPRIMA TOUR

Se volete sapere come potrebbe evolversi la tappa del giorno

Sarà la Côte de la Glacerie, 1900 metri di salita ad una media del 6.5% e con punte del 14% (prendendo per buono il grafico offerto dall’organizzazione, a volte un po’ troppo generosa con le pendenze), la prima asperità degna di nota della Grande Boucle 2016. Qui, con ogni probabilità, inizierà la bagarre per il successo di tappa, a fuga già riassorbita. Lo scollinamento sarà a un chilometro e mezzo appena dal traguardo, e difficilmente si avrà il tempo di organizzare un inseguimento. Chi ambirà alla tappa o alla maglia gialla dovrà dunque farsi trovare già al comando dopo la Glacerie.

Il nome del vincitore non sarà comunque chiaro fino in fondo, poiché gli ultimi 700 metri torneranno a salire e potranno selezionare ulteriormente il drappello emerso sull’ascesa precedente. Quasi sicuramente i velocisti puri saranno attardati, e il primato cambierà dunque padrone.

Favoriti: Sagan, Gilbert, Van Avermaet

(a cura di Matteo Novarini)

METEO TOUR

Previsioni meteo della seconda tappa, Saint-Lô – Cherbourg-en-Cotentin

Saint-Lô: cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 15.6°C, vento moderato da SW (19-31 Km/h), umidità al 85%
Coutances(Km 64) : temporale con pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 16°C, vento moderato da WSW (22-33 Km/h), umidità al 69%
Cherbourg-en-Cotentin: cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.6°C, vento moderato da NNW (17-23 Km/h), umidità al 77%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Coroma anteriore”
Martinello: “L’estate è arrivata in Italia, così gli appassionati potranno seguire il Tour”
Martinello: “La cartina si è infilata nel cambio di Nacer Bouhanni” (Bouhanni non corre il Tour)
De Stefano: “Utah” (pronunciato come si scrive, ma si dovrebbe dire “Iuta”)
De Stefano: “La partenza del Mont-Saint-Michel” (l’isolotto è decollato verso altri lidi?)
Pancani: “Ogni grande corsa a tappa”
De Stefano (traducendo Cavendish): “Non avevo mai vinto una tappa così’ grande”
Garzelli (su Contador): “I medici gli danno il primo intervento”
Televideo: “Cocquard” (Coquard)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo 1a tappa, Mont-Saint-Michel – Utah Beach (Sainte-Marie-Du-Mont)

1° Timo Roosen
2° Lars Ytting Bak s.t.
3° Angelo Tulik a 28″
4° Jerome Cousin a 1′01″
5° Marco Haller a 1′11″ (retrocesso)*

Miglior italiano Cesare Benedetti, 42° a 3′07″ (retrocesso)*

* distacco annullato a causa della caduta

Classifica generale

1° Timo Roosen
2° Lars Ytting Bak s.t.
3° Angelo Tulik a 28″
4° Jerome Cousin a 1′01″
5° Julien Vermote a 1′26″

Miglior italiano Cesare Benedetti, 43° a 4′33″

ALL’ASSALTO DEL VENTOUX

Una delle tappe più temute di questa edizione sarà la 12a, quella che – il 14 luglio, giorno della festa nazionale francese – si arrampicherà sul temuto Mont Ventoux. E’ una frazione che giunge nel 65° anniversario della prima scalata al “Gigante della Provenza” ed è proprio a quell’edizione del Tour, disputata nel 1951 e vinta dall’elvetico Hugo Koblet, che ci ricondurranno i i titoli del quotidiano “La Stampa” per il nostro tradizionale appuntamento con il ricordo di un Tour passato

4 LUGLIO 1951 – 1a TAPPA: METZ – REIMS (185 Km)

FUGA A SEI NELLA PRIMA TAPPA E VITTORIA DEL TICINESE ROSSI A REIMS
L’italiano Pedroni aggregatosi alla pattuglia si classifica quarto – La lotta scatenata da Koblet a 40 Km dal traguardo – Nel “gruppone” degli inseguitori presenti tutti gli assi – Oggi la Reims – Gand (228 Km) – Coppi sta bene – L’episodio decisivo – Koblet si prodiga

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Il museo-memoriale dello sbarco in Normandia ad Utah Beach (panoramio)

Il museo-memoriale dello sbarco in Normandia ad Utah Beach (panoramio)

ALENTOUR DU TOUR… A MONT-SAINT-MICHEL

luglio 2, 2016 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Mont-Saint-Michel a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo e i possibili scenari agonistici di gara, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato

IL POKER D’ASSI

Breve rassegna stampa dai paesi del “poker d’assi” del Tour 2016, Contador, Froome, Quintana e l’accoppiata Nibali / Aru. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali / Fabio Aru: Italia

Dal 2 luglio il Tour de France 2016: il percorso tappa per tappa – Tour de France 2016, ecco chi insegue la maglia gialla – Tour de France. Parla Froome: “I rivali? Quintana è il primo” – Il Tour dà i numeri: Froome 1, Quintana 11. Aru ha il 21, Nibali il 22 – Prima del Tour Cancellara ricorda Bud Spencer – Tour, controlli notturni e telecamere termiche – Nibali: “In questo Tour corro con spensieratezza” (Gazzetta dello Sport)

Tour, la missione dell’alieno Froome: dopo il ritiro monastico punta al tris (Corriere della Sera)

Contador: Spagna

Purito: “Llego con rabia porque no me han salido las cosas” – Froome:
“Retener el título del Tour es el reto más difícil de mi carrera” – Nairo: “Froome no ha mostrado puntos débiles, iré día a día” – Contador, Valverde, ‘Purito’… los 18 españoles en el Tour – LeMond: “Quintana es favorito y Contador puede ser tercero” – Froome y otros seis africanos correrán en el Tour de Francia – Kittel contra Greipel: un nuevo pulso entre alemanes al sprint – Habrá test nocturnos y nuevos controles para detectar EPO – Los dorsales oficiales del Tour (AS)

De la muerte al amarillo – Cuatro finales en alto para decidir el Tour que arranca este sábado – Lista oficial de corredores y sus respectivos dorsales – Quintana: “Estoy preparado para responder a los ataques de Froome” – Froome: “Retener el título del Tour es el reto más difícil de mi carrera” (Marca)

Alejandro Valverde: “El duelo entre Nairo y Froome va a ser muy bonito” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito

Froome confirms Team Sky have remodeled both tactics and preparation – Froome on the cusp of greatness in bid to win third Tour de France – No Need for Geniuses by Steve Jones: Scientists targeted in France (The Independent)

Tour de France 2016: Main contenders – Cavendish targets glory on day one to complete Grand Tour clean sweep – Geraint Thomas: This Tour de France course is especially brutal but I am confident that we will propel Froomey to victory again (The Daily Telegraph)

Quintana: Colombia

‘Este año espero responder mejor’: Nairo sobre los ataques de Froome – Estos son los premios que otorgará el Tour de Francia 2016 (El Tiempo)

Los colombianos que correrán en el Tour de Francia 2016 – La hora de la verdad para Nairo Quintana – Nairo Quintana: “Estoy preparado para responder a los ataques de Froome” – Winner, el escudero de Nairo – Froome: “Estoy listo para luchar en el Tour de Francia” – El duelo Nairo-Froome, el foco de atención en el Tour – Sergio Luis Henao, una carta clave para Froome – Nairo Quintana, el pedalista que pone a soñar a un país – 24.000 policías vigilarán el Tour de Francia (El Espectador)

Francia

Bardet: “Pas de place pour tout le monde” – Les Français en force – Un Français finira-t-il maillot blanc? – Jackpot, le maillot jaune? – Ce que dit le règlement – Le peloton en chiffres – Aux origines de Peter Sagan – Quintana: “Réaliser mon rêve” – Nibali: “Je suis là pour Aru” – A… comme Anquetil – Les micro-doses dans le viseur – Teklehaimanot, retour en Érythrée (L’Equipe)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

a partire dalla seconda puntata

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

“Via col vento” (colonna sonora, Max Steiner)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’ – 1a TAPPA: MONT SAINT-MICHEL – UTAH BEACH (SAINTE-MARIE-DU-MONT) (188 Km)

Per la quinta volta dal 2008 il Tour non si aprirà il via con la tradizionale cronometro del primo giorno ma con una tappa vera e propria, tracciato per quasi 190 Km tra l’incantevole località di Mont-Saint-Michel e Sainte-Marie-du-Mont, dove la linea d’arrivo sara stesa ad un tiro di schioppo da una delle spiagge che furono teatro dello sbarco in Normandia. Tra questi due “capisaldi” si snoderà un tracciato pressochè privo di difficoltà altimetriche – che avranno la forma di due facilissimi GPM di 4a categoria che decreteranno il possessore della prima maglia a pois – ma che, invece, offrirà non poche problematiche dal punto di vista “ambientale”. L’intera frazione, infatti, si snoderà sulle strade del Cotentin, tozza penisola che si estende nel Canale della Manica, ed è facile intuire che sarà elevato il rischio d’incappare nei “ventagli”, fratture in seno al gruppo provocate dal vento che potrebbero dare parecchi grattacapi a coloro che si ritroveranno tagliati fuori dalla testa dalla corsa, costretti ad inseguire ed a spendere energie preziose sin dal primo giorno di corsa. Nulla, però, dovrebbe impedire a buona parte dei velocisti in corsa di giocarsi il successo e la prima maglia gialla del Tour 2016

ANTEPRIMA TOUR

Se volete sapere come potrebbe evolversi la tappa del giorno

Difficile immaginare qualcosa di diverso da uno sprint a ranghi compatti per la prima tappa del Tour. Le squadre dei velocisti avranno il duplice obiettivo del successo parziale e della maglia gialla. Alla luce dell’arrivo in salita – ancorché breve e non proibitivo – del giorno successivo, quella di Utah Beach potrebbe peraltro essere l’ultima occasione per gli sprinter di vestire le insegne del primato, ad eccezione forse dei più resistenti alle pendenze (Sagan, Degenkolb, Kristoff).

La principale incognita potrebbe essere rappresentata dal vento, su un tracciato che si snoda in buona parte lungo la costa atlantica; i molti cambi di direzione che caratterizzeranno gli ultimi 80 km, però, potrebbero impedire a chi fosse interessato a provocare un ventaglio di trovare un tratto di strada favorevole sufficientemente lungo.

Quasi impossibile pensare che la fuga della prima ora possa resistere.

Favoriti: Kittel, Greipel, Cavendish

(a cura di Matteo Novarini)

METEO TOUR

Previsioni meteo della prima tappa, Mont-Saint-Michel – Utah Beach (Sainte-Marie-du-Mont)

Mont-Saint-Michel: nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.2°C, vento moderato da WNW (21-28 Km/h), umidità al 66%
Granville (Km 51,5) : cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16°C, vento moderato da W (21-29 Km/h), umidità al 69%
Blainville-sur-Mer (Km 91) : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.2°C, vento moderato da W (22-32 Km/h), umidità al 66%
Montebourg (Km 146,5) : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.2°C, vento moderato da W (26-37 Km/h), umidità al 64%
Utah Beach (Sainte-Marie-du-Mont) : previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Televideo, riportando una dichiarazione di Quintana: “Ci siamo preparati nel mondo migliore”

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Così finì il Tour nel 2015, secondo Gomez Addams

1° Sébastien Chavanel
2° Svein Tuft a 8′51″
3° Kenneth Vanbilsen a 15′32″
4° Bryan Nauleau a 16′47″
5° Matthias Brändle a 19′23″
Miglior italiano Davide Cimolai, 6° a 23′38″

ALL’ASSALTO DEL VENTOUX

Una delle tappe più temute di questa edizione sarà la 12a, quella che – il 14 luglio, giorno della festa nazionale francese – si arrampicherà sul temuto Mont Ventoux. E’ una frazione che giunge nel 65° anniversario della prima scalata al “Gigante della Provenza” ed è proprio a quell’edizione del Tour, disputata nel 1951 e vinta dall’elvetico Hugo Koblet, che ci ricondurranno i i titoli del quotidiano “La Stampa” per il nostro tradizionale appuntamento con il ricordo di un Tour passato

3 LUGLIO 1951 – RADUNO DI PARTENZA A METZ

IL TOUR PARTE STAMANE DA METZ TRA SQUILLI DI TROMBE E SALVE D’ARTIGLIERIA
La coreografica messinscena dell’avvenimento – Coppi è stato ieri l’ultimo a punzonare – Sul treno a Parigi un ladro aveva tentato di derubarlo – La carovana, vero esercito motorizzato, si metterà in moto alle ore 12 – Prima tappa: Reims (185 Km)

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Mont-Saint-Michel sembra quasi presa dassedio dalle acque della Manica (it.normandie-tourisme.fr)

Mont-Saint-Michel sembra quasi presa d'assedio dalle acque della Manica (it.normandie-tourisme.fr)

ANTEPRIMA TOUR – LE PREVISIONI SULLA TERZA SETTIMANA

luglio 1, 2016 by Redazione  
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Abbiamo chiesto ad Harry Potter…. ehm ehm… al nostro vicedirettore Matteo Novarini di munirsi della proverbiale sfera di cristallo e leggere oltre le altimetrie, provando ad immaginare gli scenari agonistici delle 21 frazioni dell’imminente Tour de France, che scatterà sabato 2 luglio. Siamo arrivati alla settimana conclusiva con l’infilata delle frazioni alpine, tra le quali s’insinua l’insidiosa cronoscalata a Megève, uno dei passaggi fondamentali della corsa che, come al solito, si concluderà grandiosamente sull’avenue parigina dei Campi Elisi.

14a TAPPA: MONTELIMAR > VILLARS-LES-DOMBES PARC DES OISEAUX 208.5 km

Nel rispetto di un cattivo costume che sembra impossibile estirpare, anche quest’anno il Tour propone nel penultimo week-end una frazione interlocutoria. Nulla suggerisce che nella frazione del Parc des Oiseaux possa avvenire qualcosa di diverso dallo sganciamento di una fuga in partenza con relativo inseguimento del gruppo, il cui successo dipenderà dallo stato di salute delle squadre dei velocisti dopo le montagne sino ad allora scalate. Considerando le difficoltà che precederanno e seguiranno questa quattordicesima tappa, potrebbe essere l’occasione migliore per le fughe di strappare un traguardo dalle grinfie degli sprinter.

Favoriti: Kittel, Greipel, Fuga

15a TAPPA: BOURG-EN-BRESSE > CULOZ 160 km

È forse la frazione più atipica del Tour quella di Culoz, e quindi anche una delle più difficili da leggere tatticamente. Malgrado la Grande Boucle abbia apportato non poche novità ai propri tracciati negli ultimi anni, rinfrescandoli rispetto alla banalità di qualche edizione fa, una tappa praticamente priva di pianura come questa rimane qualcosa che ci si aspetterebbe di vedere al Giro d’Italia.

Sulla carta, l’occasione sarebbe ideale per un’imboscata, e la prospettiva di due giorni tranquilli – una frazione pianeggiante l’indomani, seguita dal secondo ed ultimo riposo – potrebbe incentivare ad osare. Si sarà tuttavia alla fine della seconda settimana, con ancora ben quattro tappe alpine da affrontare, e temiamo che la maggior parte degli uomini di classifica si guarderà dal prendere grossi rischi. Un disegno di squadra ben orchestrato potrebbe però funzionare meglio in una tappa accidentata come questa, piuttosto che in una frazione anche più impegnativa ma meno imprevedibile come quelle in programma nella terza settimana.

Il Grand Colombier, pur scalato dal versante meno impegnativo di Lochieu, dovrebbe fornire – nel peggiore dei casi – almeno l’occasione per una prima significativa scrematura, prima della quasi inevitabile bagarre sui Lacets du Grand Colombier, che altro non è che la prima metà circa del Grand Colombier dal versante di Culoz, quello affrontato al Tour di quattro anni fa.

Se qualche squadra con capitani e DS sufficientemente coraggiosi (pensiamo ad Astana e Tinkoff, ad esempio) e con esigenze di recupero in classifica vorrà provare a rivoluzionare il Tour, questa potrebbe essere la frazione più indicata; in tal caso, i distacchi saranno pesantissimi. Se tutto sarà rimandato all’ultima ascesa, aspettiamoci un arrivo a gruppetti, con divari dell’ordine di poche decine di secondi.

Favoriti: Fuga, Contador, Nibali

16a TAPPA: MOIRANS-EN-MONTAGNE > BERNA 209 km

È certamente una coincidenza, ma nell’anno del ritiro di Fabian Cancellara, che disputerà a luglio il suo ultimo Tour, lo sconfinamento della Grande Boucle nella città di Spartacus sembra quasi un tributo. E non c’è dubbio che lo svizzero farà il possibile e l’impossibile per onorare l’occasione, cercando di anticipare lo sprint di gruppo che un’occhiata distratta all’altimetria potrebbe far apparire inevitabile.

In realtà, gli organizzatori hanno piazzato negli ultimi 2 km e mezzo un trabocchetto che potrebbe fare la fortuna di Cancellara e di chi nutrirà ambizioni analoghe: una salitella in due parti, 250 metri al 7% prima e 600 al 6.5% poi, che terminerà a 1 km soltanto dall’arrivo, e, se affrontata di petto, potrebbe tagliar fuori i velocisti più puri, scompigliando i treni e aprendo le porte ai colpi di mano. Né un arrivo in solitaria né una volata di gruppo (probabilmente caotica) possono quindi essere esclusi.

Favoriti: Sagan, Kristoff, Cancellara

17a TAPPA: BERNA > FINHAUT-EMOSSON 184.5 km

Come la nona, anche la diciassettesima tappa si snoderà per intero al di fuori del territorio francese. Il percorso non lascerà infatti mai la Svizzera, tagliandola in direzione Sud fino a pochi chilometri dal confine con la Francia. Un paio di ascese di 3a categoria non impediranno alla battaglia tra i migliori di concentrarsi negli ultimi 30 km, che vedranno prima la scalata alla Forclaz e poi quella verso il traguardo, intervallate da soli 7 km di discesa.

Con ogni probabilità, almeno una squadra prenderà di petto la doppia ascesa, cominciando a falcidiare il gruppo dalle prime rampe della Forclaz. In cima vedremo un drappello ridotto ai soli capitani con i rispettivi gregari di lusso, prima dello scontro frontale sull’ultima salita. Il tutto sembra adattarsi perfettamente allo stile di corsa del Team Sky, ma il precedente del 2014, quando il Delfinato propose un finale identico nella penultima tappa, è però sfavorevole a Froome e agli uomini in nero: il keniano bianco perse infatti la maglia gialla a favore di Contador, soffrendo tremendamente l’impennata che l’ultima salita propone nei 3 km finali.

Favoriti: Froome, Quintana, Contador

18a TAPPA: SALLANCHES > MEGEVE (cronometro individuale) 17 km

Non è una cronometro tradizionale, non è nemmeno una cronoscalata a tutti gli effetti. Non è semplice classificare la seconda ed ultima cronometro del Tour, e con piacere ci rendiamo conto di aver più di una volta, nel corso di questa presentazione, frasi sulla stessa falsa riga.

I distacchi, complice il chilometraggio modesto, saranno probabilmente contenuti. Difficile, però, pronosticare a favore di chi: la salita molto irregolare, che alle durissime rampe di Domancy farà seguire pendenze pedalabili intervallate da qualche strappo meno tenero, renderà quasi impossibile trovare il ritmo, e le doti da cronoman puro serviranno quasi esclusivamente nei primi 4 km, gli unici in pianura.

Facile ipotizzare che la vittoria di tappa sarà questione tra uomini di classifica. Dovendo fare un nome secco, scegliamo quello di Contador, tradizionalmente a suo agio nelle cronoscalate e nelle cronometro con ascese impegnative. Perfino nel 2013, in quella che fu forse la sua versione peggiore di sempre al Tour, il madrileno sfiorò la vittoria a Chorges, piegato per soli 9’’ da un Froome in stato di grazia. Se – come pensiamo – Contador avrà un’altra gamba alla Grande Boucle 2016, potrebbe essere la sua giornata.

Segnaliamo tra i favoriti anche Thibaut Pinot, autore di notevoli progressi nella specialità in questa stagione.

Favoriti: Contador, Froome, Pinot

19a TAPPA: ALBERTVILLE > SAINT-GERVAIS MONT BLANC 146 km

Ultimo arrivo in salita e penultimo appuntamento alpino. Due i punti cruciali della tappa: la Montée de Bisanne, al debutto assoluto al Tour de France, e l’ascesa finale verso Le Bettex, sopra Saint-Gervais. L’impatto che la tappa avrà sulla classifica generale sarà probabilmente determinata dal primo: se in cima, a 50 km scarsi dal termine, i migliori saranno ancora tutti insieme, pilotati da un trenino di gregari della maglia gialla o di un suo diretto rivale, la salita finale non potrà produrre distacchi di più di qualche decina di secondi, salvo crisi inopinate. Se invece la battaglia sarà già scoppiata, il Tour potrebbe decidersi in questa occasione.

I primi 80 km, con il Tamié (incredibilmente non classificato come GPM) e altre due Forclaz (de Montmin e de Queige), permetteranno ai volenterosi di spedire in avanscoperta dei compagni di squadra, e la possibilità di sganciare la fuga in salita autorizza ad immaginare la formazione di un drappello corposo. Il Bisanne, erta più dura di giornata, offrirà il trampolino buono per l’attacco, che andrà però studiato accuratamente: dalla cima all’imbocco dell’ultima salita mancheranno 40 km, fra i quali un mortifero tratto di falsopiano a salire per raggiungere Megève. Sarà fondamentale avere compagni a disposizione in questo tratto, pena un dispendio di energie che presenterebbe un conto salatissimo nel finale.

Se le condizioni non saranno propizie all’attacco da lontano, meglio accontentarsi di attendere l’ultima ascesa e rimandare l’assalto all’indomani, ultima occasione utile.

Favoriti: Quintana, Contador, Froome

20a TAPPA: MEGEVE > MORZINE 146.5 km

Dopo 10 anni di assenza, il Joux-Plane torna nel percorso del Tour, e lo fa nella veste più prestigiosa di cui un colle francese possa ammantarsi: quella di ultima salita dell’ultima tappa di montagna, giudice inappellabile della contesa per la maglia gialla.

I precedenti indicano nell’ascesa che sovrasta Morzine un’asperità di per sé sufficiente a far male, ma se qualcuno vorrà ribaltare il Tour e recuperare diversi minuti, non basterà. Fortunatamente, il terreno per imbastire azioni più ardite non mancherà.

Come il giorno precedente, aspettiamoci orde di corridori all’attacco nei primi chilometri, sulle rampe dell’Aravis e della Colombière, inclusi gregari illustri con funzioni di teste di ponte. La Ramaz, piazzata a poco più di 50 km dall’arrivo, farà le veci del Bisanne della diciannovesima tappa, determinando la piega della tappa: chi vorrà tentare di rovesciare la corsa non potrà indugiare oltre; se anche la Ramaz verrà percorsa a ritmo regolare, la maglia gialla potrà cambiare padrone solo in caso di classifica molto corta.

Sul Joux-Plane sarà senz’altro ognuno per sé, e si tratterà di dar fondo alle poche energie rimaste nel serbatoio dopo venti giorni di uno dei Tour più montagnosi di sempre.

Il favorito, considerando la successione di colli e la collocazione della tappa in fondo al Tour, non può che essere Nairo Quintana.

Favoriti: Quintana, Contador, Aru

21a TAPPA: CHANTILLY > PARIS CHAMPS-ELYSEES 113 km

L’abbiamo già vista un milione di volte: brindisi, sorrisi e andatura turistica fino all’imbocco del circuito dei Campi Elisi; quindi una sessantina di chilometri di gara vera, con qualche tentativo di fuga, che ad un certo punto sembrerà poter avere successo ma che verrà inesorabilmente raggiunto all’ultimo giro, lasciando spazio alla volata.

Ci piacerebbe assistere ad un finale diverso, ad un colpo di mano, ma purtroppo Vinokourov si è ritirato da un pezzo.

Favoriti: Kittel, Greipel, Cavendish

Matteo Novarini

ANTEPRIMA TOUR – LE PREVISIONI SULLA SECONDA SETTIMANA

giugno 30, 2016 by Redazione  
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Abbiamo chiesto ad Harry Potter…. ehm ehm… al nostro vicedirettore Matteo Novarini di munirsi della proverbiale sfera di cristallo e leggere oltre le altimetrie, provando ad immaginare gli scenari agonistici delle 21 frazioni dell’imminente Tour de France, che scatterà sabato 2 luglio. Tocca ora alla settimana centrale della Grande Boucle, caratterizzata dai tapponi pirenaici, dal primo assaggio alpino (e che assaggio!) e da nervosa cronometro, tortuosa e vallonata.

8a TAPPA: PAU > BAGNERES-DE-LUCHON 184 km

A quattro anni di distanza, torna sulle strade del Tour la Pau – Luchon, in formato però largamente rimaneggiato: via l’Aubisque come prima salita e l’Aspin come terza, dentro Hourquette d’Ancizan e Val Louron-Azet fra Tourmalet e Peyresourde. Una soluzione nel complesso meno dura, che diminuisce il dislivello, ma che favorisce una corsa d’attacco.

Il gruppo resterà quasi certamente pacifico almeno fino al Val Louron-Azet, e difficilmente si vedranno all’attacco i migliori prima del Peyresourde, a meno che qualcuno dia segni di cedimento sulle salite precedenti. L’accumularsi dei colli, tuttavia, potrebbe far sì che la possibile battaglia sull’ultima salita diventi il primo vero test per i pretendenti alla maglia gialla, dove qualche grosso calibro potrebbe cominciare ad essere depennato dalla lista dei favoriti. Non crediamo troppo ad un arrivo in solitaria, anche perché la discesa del Peyresourde, non molto tecnica, potrebbe favorire rientri da dietro.

Favoriti: Fuga, Froome, Bardet

9a TAPPA: VIELHA VAL D’ARAN > ANDORRA ARCALIS 184.5 km

Nella seconda domenica di gara, il Tour si concede il primo dei due sconfinamenti in programma in questa edizione, per una frazione interamente al di fuori del territorio francese: la partenza avverrà da Vielha, pochi chilometri oltre il confine spagnolo, in direzione di Andorra, dove si entrerà ad una sessantina di chilometri dal traguardo.

Bonaigua e Cantò animeranno i primi due terzi di tappa, dove si assisterà verosimilmente alla nascita di una fuga piuttosto numerosa e ad un tranquillo inseguimento da parte del gruppo. L’andatura si farà più allegra con la prima salita andorrana, l’Alto de la Comella, ma non prima del breve ma aspro Beixalis potrà iniziare la battaglia. Se i divari tra i migliori in classifica saranno – come appare probabile – ancora limitati, è facile che la battaglia venga comunque posticipata alla salita finale verso Arcalis, La fatica accumulata sui quattro colli precedenti e gli strascichi delle prime due frazioni pirenaiche dovrebbero comunque bastare a selezionare i favoriti, che vivranno il primo giorno di riposo con un quadro molto più chiaro delle proprie prospettive di classifica.

Favoriti: Quintana, Froome, Contador

10a TAPPA: ESCALADES-ENGORDAY > REVEL 197 km

Raramente una tappa riesce a qualificarsi come pianeggiante e ad includere al contempo nel percorso il Souvenir Henri Desgrange, equivalente francese della Cima Coppi. Eppure così sarà per la decima frazione del Tour, che ripartirà da Andorra (Escalades-Engordany) e salirà agli oltre 2400 metri del Port d’Envalira per poi offrire, dopo la lunghissima discesa, quasi esclusivamente pianura.

Nel “quasi” sta però tutto il sale della tappa: a 6 km circa dal traguardo, infatti, Thierry Gouvenou ha infilato il trabocchetto della Côte de Saint-Ferréol, la cui discesa terminerà soltanto ai -3. Nel 2010, in occasione dell’ultimo arrivo del Tour a Revel, la stessa asperità lanciò il bellissimo assolo di Vinokourov; più che possibile, dunque, che la volata venga scongiurata, e che corridori come Gilbert e Cancellara non manchino di tentare la stoccata.

Favoriti: Fuga, Sagan, Gilbert

11a TAPPA: CARCASSONNE > MONTPELLIER 162.5 km

L’undicesima tappa sarà quasi certamente l’occasione per i velocisti di tornare alla ribalta. Ad eccezione di un paio di salitelle di quarta categoria nei primi 60 km, nulla spezzerà la monotonia della pianura, lungo la quale la sola incognita potrebbe essere – ancora una volta – quella del vento. Non si transiterà comunque lunga la costa mediterranea, e dunque qualsiasi scommessa su un epilogo diverso dalla volata di gruppo parrebbe un azzardo eccessivo.

Favoriti: Kittel, Greipel, Cavendish

12a TAPPA: MONTPELLIER > MONT VENTOUX 184 km

Nel giorno della festa nazionale francese, il Tour tornerà a salire, andando ad affrontare l’ascesa forse più impegnativa dell’intera Grande Boucle. Il Gigante della Provenza non sarà anticipato da altre asperità significative, e dunque la lotta tra gli uomini di classifica non potrà che avvenire negli ultimi 16 km, quando le prime, tenere rampe lasceranno il posto a strappi prossimi al 10%.

Tre anni or sono, Froome mise di fatto il sigillo al suo primo Tour in una tappa sostanzialmente analoga (benché più lunga), più per il terribile colpo psicologico rifilato ai rivali che per il guadagno cronometrico. E in effetti la frazione sembra cucita dal sarto sulle caratteristiche del 31enne nativo di Nairobi: una salita secca, lunga e difficile, dove il forcing del trenino Sky e la capacità del britannico di produrre 15-20 minuti di scalata a ritmi insostenibili per la concorrenza potrebbero produrre una replica del massacro del 2013.

Nel caso, gli avversari dovranno comunque evitare di commettere l’errore commesso lo scorso anno, non considerando la tendenza del keniano a diventare sempre meno ingiocabile con il passare dei giorni.

Favoriti: Froome, Quintana, Contador

13a TAPPA: BOURG-SAINT-ANDEOL > LA CAVERNE DU PONT-D’ARC (cronometro individuale) 37.5 km

Appena prima del terzo week-end di corsa, arriva la prima delle due cronometro individuali. Il chilometraggio non eccessivo e le due salite in programma – una in partenza e una all’arrivo – dovrebbero impedire agli specialisti di guadagnare moltissimo terreno. Più dell’attitudine all’esercizio, potrebbe contare quanto ciascun corridore avrà smaltito le fatiche del Ventoux. Fra il migliore e il peggiore degli uomini di classifica si può ipotizzare un distacco nell’ordine dei due minuti.

Per i papabili vincitori, non si uscirà probabilmente dalla solita cerchia di nomi, a cominciare da Tony Martin, Dumoulin e Cancellara, in quella che sarà per molti una sorta di prova generale per la crono olimpica.

Favoriti: T. Dumoulin, T. Martin, Cancellara

Matteo Novarini

ANTEPRIMA TOUR – LE PREVISIONI SULLA PRIMA SETTIMANA

giugno 29, 2016 by Redazione  
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Abbiamo chiesto ad Harry Potter…. ehm ehm… al nostro vicedirettore Matteo Novarini di munirsi della proverbiale sfera di cristallo e leggere oltre le altimetrie, provando ad immaginare gli scenari agonistici delle 21 frazioni dell’imminente Tour de France, che scatterà sabato 2 luglio Cominciamo, ovviamente, con i primi sette giorni di corsa che traghetteranno la carovana dall’incantevole baia di Mont Saint-Michel ai piedi della catena pirenaica, passando per le colline normanne prima e per le montagne del Massiccio Centrale poi.

1a TAPPA: MONT SAINT-MICHEL > UTAH BEACH (SAINTE-MARIE-DU-MONT) 188 km

Difficile immaginare qualcosa di diverso da uno sprint a ranghi compatti per la prima tappa del Tour. Le squadre dei velocisti avranno il duplice obiettivo del successo parziale e della maglia gialla. Alla luce dell’arrivo in salita – ancorché breve e non proibitivo – del giorno successivo, quella di Utah Beach potrebbe peraltro essere l’ultima occasione per gli sprinter di vestire le insegne del primato, ad eccezione forse dei più resistenti alle pendenze (Sagan, Degenkolb, Kristoff).

La principale incognita potrebbe essere rappresentata dal vento, su un tracciato che si snoda in buona parte lungo la costa atlantica; i molti cambi di direzione che caratterizzeranno gli ultimi 80 km, però, potrebbero impedire a chi fosse interessato a provocare un ventaglio di trovare un tratto di strada favorevole sufficientemente lungo.

Quasi impossibile pensare che la fuga della prima ora possa resistere.

Favoriti: Kittel, Greipel, Cavendish

2a TAPPA: SAINT-LO > CHERBOURG-EN-COTENTIN 183 km

Sarà la Côte de la Glacerie, 1900 metri di salita ad una media del 6.5% e con punte del 14% (prendendo per buono il grafico offerto dall’organizzazione, a volte un po’ troppo generosa con le pendenze), la prima asperità degna di nota della Grande Boucle 2016. Qui, con ogni probabilità, inizierà la bagarre per il successo di tappa, a fuga già riassorbita. Lo scollinamento sarà a un chilometro e mezzo appena dal traguardo, e difficilmente si avrà il tempo di organizzare un inseguimento. Chi ambirà alla tappa o alla maglia gialla dovrà dunque farsi trovare già al comando dopo la Glacerie.

Il nome del vincitore non sarà comunque chiaro fino in fondo, poiché gli ultimi 700 metri torneranno a salire e potranno selezionare ulteriormente il drappello emerso sull’ascesa precedente. Quasi sicuramente i velocisti puri saranno attardati, e il primato cambierà dunque padrone.

Favoriti: Sagan, Gilbert, Van Avermaet

3a TAPPA: GRANVILLE > ANGERS 223.5 km

Inizierà con la frazione tra Granville e Angers il trittico delle tre frazioni più lunghe della 103a Grande Boucle.

Ad eccezione di qualche saliscendi iniziale, buono per favorire lo sganciamento della fuga della prima ora, il percorso non offrirà spunti per scongiurare un’altra volata di gruppo. Le squadre degli sprinter saranno con ogni probabilità ancora abbastanza in forze da coronare la caccia ai coraggiosi del mattino e da garantire alle loro punte un’altra possibilità di giocarsi il successo. Qualche velocista potrebbe anche essere ancora abbastanza vicino al vertice della generale da giocarsi la maglia gialla con gli abbuoni, fra la terza e la quarta tappa, fornendo così un ulteriore incentivo all’inseguimento.

Benché insufficiente a tagliar fuori le ruote veloci, va tuttavia segnalata la leggera pendenza (2-3%) dell’ultimo chilometro, che potrebbe modificare i rapporti di forza in campo rispetto alla prima frazione.

Favoriti: Kittel, Greipel, Kristoff

4a TAPPA: SAUMUR > LIMOGES 237.5 km

Sarà la tappa più lunga del Tour quella tra Samur e Limoges, ma ben difficilmente questo basterà a prevenire un’altra giornata secondo il copione più classico: sganciamento della fuga dopo una manciata di chilometri, controllo ed inseguimento da parte del gruppo, ricongiungimento nel finale, volata di gruppo, eventualmente preceduta da qualche tentativo di colpo di mano. Il percorso, ad onor del vero, sarà un po’ più nervoso nella parte finale rispetto al giorno precedente, ma se nemmeno per gli standard molto lassi di ASO sono stati ravvisati gli estremi per premiare una delle tante collinette con un GPM, è difficile immaginare che i saliscendi siano tali da prevenire lo sprint.

Anche in questo caso, come ad Angers, le ultime centinaia di metri saranno all’insù, e dunque la volata potrebbe assumere una fisionomia meno canonica.

Favoriti: Kittel, Greipel, Kristoff

5a TAPPA: LIMOGES > LE LIORAN 216 km

Per gli appassionati francesi di lunga data, il momento più emozionante della 5a tappa arriverà dopo una quindicina di chilometri, quando la carovana transiterà da Saint-Léonard-de-Noblat, paese natale di Raymond Poulidor. Per tutti gli altri, il meglio inizierà a 35 km circa dal traguardo, quando sotto le ruote dei corridori si presenteranno le prime vere salite del Tour.

Il primo impatto con qualcosa di simile ad una grande montagna avverrà sul Pas de Peyrol, dove, negli ultimi 3 km, le pendenze non scenderanno mai sotto la doppia cifra. Potrebbe essere questo il momento dei primi attacchi e delle prime manovre di squadra, anche perché fino al traguardo i chilometri di pianura si conteranno sulle dita di una mano.

L’altrettanto scorbutico Perthus, posto a meno di 15 km dal traguardo, potrebbe rappresentare un trampolino migliore, nonché probabilmente l’ultima occasione di rendere la corsa davvero dura. Se nulla sarà accaduto qui, difficilmente lo scenario potrà mutare sul Col de Font de Cère o sul breve strappo finale, dove si assisterà alla volata di un gruppetto.

Probabile che a muoversi siano più le seconde schiere che i leader, probabilmente già con la testa ai Pirenei. Per il successo di tappa, in ogni caso, i favori del pronostico vanno alla fuga, tradizionalmente premiata dalle strade accidentate del Massiccio Centrale. Tanto più che la maglia gialla, dopo quattro giornate quasi esclusivamente all’insegna della pianura, sarà probabilmente sulle spalle di un corridore destinato a perderla in ogni caso in questa occasione, e dunque senza interesse a tenere la corsa cucita.

Favoriti: Fuga, Valverde, Gallopin

6a TAPPA: ARPAJON-SUR-CÈRE > MONTAUBAN 190.5 km

Stretta tra la tappa del Massiccio Centrale e il trittico pirenaico, quella di Montauban minaccia di essere la frazione più noiosa del Tour. La pianura continuerà infatti a farla da padrona, i velocisti difficilmente si lasceranno sfuggire l’ultima occasione prima delle montagne, e la classifica, allungata dallo scrollone del giorno precedente, non sarà probabilmente più abbastanza compatta da ipotizzare cambi di maglia dovuti agli abbuoni.

Probabile dunque una nuova volata di gruppo, stavolta senza neppure l’insidia di una lieve pendenza nelle battute finali.

Favoriti: Kittel, Greipel, Cavendish

7a TAPPA: L’ISLE-JOURDAIN > LAC DE PAYOLLE 162.5 km

Era dal 2009 che il Tour de France non approcciava così presto il primo grande massiccio montuoso, Alpi o Pirenei che fossero. Come sette anni fa, il primo impatto non sarà particolarmente traumatico: una sola salita (Arcalis nel 2009, l’Aspin quest’anno), tutt’altro che proibitiva. Un approccio relativamente morbido che rischia di penalizzare soprattutto Chris Froome, che sulle mazzate rifilate agli avversari nella prima tappa di alta montagna ha costruito buona parte dei suoi successi nel 2013 (Ax-3-Domaines) e 2015 (Pierre-Saint-Martin). È improbabile, infatti, che la sola scalata dell’Aspin sia sufficiente a produrre distacchi significativi tra i migliori, e la successiva discesa, terreno sul quale il keniano bianco si difende ma non eccelle, potrebbe addirittura suggerire al Team Sky di rimandare l’attacco.

Qualche seconda schiera potrebbe attaccare e andarsene nel disinteresse dei favoriti; è probabile che i migliori arrivino insieme, eventualmente con qualche minima differenza prodotta dalla picchiata finale.

Se davvero la prima giornata pirenaica come un mero antipasto delle frazioni a seguire (e speriamo ovviamente di prendere una colossale cantonata), il successo parziale potrebbe essere appannaggio di una fuga.

Favoriti: Fuga, Valverde, Froome

Matteo Novarini

DELFINATO VS SVIZZERA, A VELE SPIEGATE VERSO IL TOUR

giugno 4, 2016 by Redazione  
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Il Tour de France bussa alle porte e, archiviato il Giro d’Italia, è già ora di affilare le armi in vista della Grande Boucle. Il mese di giugno offre da quasi 70 anni due preziose opportunità di preparare al meglio la corsa francese, il Criterium del Delfinato e il Giro di Svizzera, quest’anno entrambe particolarmente adatte agli scalatori dopo che la corsa elvetica ha “corretto il tiro” sui propri percorsi, nelle ultime edizioni piuttosto scarne sul piano altimetrico. Poi tutti ai campionati nazionali per conquistare la “maglia di stato” prima di far rotta sulla Normandia…

Il Giro d’Italia si è concluso il 29 maggio e all’orizzonte già fa capolino il prossimo grande appuntamento stagionale, il Tour de France, che scatterà tra meno di un mese dalla stupenda abbazia normanna di Mont-Saint-Michel. In preparazione di questo evento, il mese di transizione di giugno propone sin dal secondo dopoguerra due opportunità di affinare al meglio la condizione con due corse a tappe particolarmente ideali allo scopo grazie alle montagne di cui sono infarciti i tracciati. E così anche nel 2016 i grandi nomi che andranno a far parte del “cast” del Tour si divideranno tra il Criterium del Delfinato e il Giro di Svizzera, che offriranno ai diretti interessati l’imbarazzo della scelta, ancor più che in passato perché la corsa elvetica tornerà quest’anno a dare la giusta ribalta alle salite dopo che, nelle ultime edizioni, si erano privilegiati tracciati più mordibi e più inclini alle potenzialità dei cronoman. Come abbiamo fatto in occasione della Parigi-Nizza e della Tirreno-Adriatico, tradizionali corse di preparazione alla Milano-Sanremo, Ilciclismo.it vi proporrà una disanima in parallelo delle due corse che in calendario arriveranno una di seguito all’altra, sovrapponendosi solo per un paio di frazioni. Per prima si disputerà la 68a edizione del Critérium du Dauphiné, in programma dal 5 al 12 giugno tra Les Gets e Superdévoluy, affrontando complessivamente 1153,5 Km suddivisi tra un cronoprologo e sette frazioni in linea, due per velocisti, due di medio impegno e tre di montagna. Giunto al traguardo dell’80a edizione, il Tour de Suisse andrà in scena dall’11 al 19 giugno, tracciato tra Baar e Davos: durerà un giorno in più rispetto al Delfinato e proporrà 1227,6 Km di gara distribuiti tra due brevi tappe a cronometro, una sola vera frazione per velocisti, due collinari e quattro di montagna. Spenti i riflettori su queste due competizioni, prima del Tour questi si riaccenderanno sull’ultimo grande appuntamento del mese, i campionati nazionali che per l’Italia si svolgeranno il 25 e il 26 giugno in quel di Boario Terme (Brescia).

C.d.D. (5 giugno) – PROLOGO: LES GETS – LE MONT CHÉRY (4 Km)
T.d.S. (11 giugno) – PROLOGO: BAAR (6,4 Km)

Entrambe le corse partiranno con un prologo, la breve cronometro d’avvio delle corse a tappe, ma in realtà si tratterà di due frazioni decisamente agli “antipodi” per tipologia del percorso e “conseguenze” che potranno avere in classifica. Mentre il Giro di Svizzera scatterà, come vedremo, con un prologo tra i più tradizionali, gli organizzatori del Delfinato – che, poi, sono gli stessi del Tour de France – hanno insolitamente scelto una cronoscalata, prova non del tutto inedita come gara d’esordio della corsa francese che in due occasioni partì affrontando contro il tempo la ripida ascesa della “Bastiglia” di Grenoble. La prima maglia gialla sarà così assegnata al termine degli scoscesi 3,9 Km al 9,7% medio che condurranno dalla località sciistica di Les Gets, situata non lontana dalla celebre Morzine dove quest’anno terminerà l’ultimo tappa di montagna del Tour, ai quasi 1500 metri del Mont Chéry. Più “normale” sarà il prologo disegnato sulle strade di Baar, il comune del Canton Zugo dal quale prenderà le mosse il Tour de Suisse: la distanza da percorrere sarà di 6,4 Km, su di un percorso che non è proprio un biliardo ma che – tolto un “dosso” di 500 metri al 3% da superare in vista del secondo chilometro di gara – non proporrà reali difficoltà altimetriche e consentirà ai più veloci di “bersi” tutto d’un fiato il tracciato, a una media che quasi certamente supererà i 50 Km/h.

C.d.D. (6 giugno) – 1a TAPPA: CLUSES – SAINT-VULBAS (186 Km)
T.d.S. (12 giugno) – 1a TAPPA: CIRCUITO DI BAAR (187,6 Km)

Dopo i prologhi, differenti saranno anche le “strutture” delle prime due frazioni in linea, simili soltanto nelle distanze che si dovranno percorrere per raggiungere i rispettivi traguardi. La prima tappa del Delfinato sarà effettivamente in “linea” e offrirà la prima occasione agli sprinter di far sfoggio delle loro potenzialità grazie alla mancanza di asperità negli ultimi 100 Km – spezzati solo da un facilissimo GPM di 4a categoria molto distante dal traguardo – mentre la prima parte del tracciato sarà movimentata da un paio di pedalabili ascese che quasi certamente saranno sfruttate come trampolini di lancio per un tentativo di fuga predestinato ad essere raggiunto in vista del traguado. In Svizzera si gareggerà ancora in quel di Baar, affrontando quattro tornate di un circuito di una cinquantina di chilometri dal profilo vallonato che metterà alla frusta le squadre degli sprinter e sarà, invece, meglio congegnato per chi si troverà in fuga e che avrà così qualche possibilità in più di veder coronato il tentativo con il successo.

C.d.D. (7 giugno) – 2a TAPPA: CRÊCHES-SUR-SAÔNE – CHALMAZEL – JEANSAGNIÈRE (168 Km)
T.d.S. (13 giugno) – 2a TAPPA: GROSSWANGEN – RHEINFELDEN (192,6 Km)

Fin qui in controtendenza, oggi Delfinato e Svizzera proporranno entrambe una frazione di medio impegno, anche se pure in questo terzo giorno di gara i “destini” delle due corse paiono differenti. In Francia si disputerà una tappa di mezza montagna con l’arrivo in salita “double-face” nella stazione di sport invernali di Chalmazel, al di fuori dal Delfinato vero e proprio essendo geograficamente collocata nella zona del Massiccio Centrale. Un lungo tratto in quota spezzerà in due ascese distinte i quasi 21 Km finali all’insù, con la prima parte della salita valida come GPM di 2a categoria (Côte de Saint-Georges-en-Couzan, 7,5 Km al 5,6%) e il più pedalabile finale classificato di terza (6,8 Km al 3,7%). La bassa entità delle pendenze non dovrebbe stuzzicare oltre modo gli uomini di classifica, che probabilmente baderanno a non sprecare troppe energie in vista delle frazioni più adatte ai mezzi degli scalatori: così potrebbero aver via libera i fuggitivi di giornata, che troveranno sin dalla partenza diversi “trampolini” per lanciarsi in avanscoperta. Più difficile, ma non improbabile, che la fuga vada in porto a Rheinfelden, traguardo che sembra disegnato apposta per i finisseur abituati a iscenare le loro sparate su brevi salitelle, proprio come le due che punteggeranno il circuito finale di 27 Km, da ripetere due volte: quella che farà più “gola” ai virtuosi delle fucilatre è l’ultima, 1300 metri al 9,8% di pendenza media verso Schönbühl, da scavalcare quando mancheranno poco meno di 12 Km all’arrivo.

C.d.D. (8 giugno) – 3a TAPPA: BOËN-SUR-LIGNON – TOURNON-SUR-RHÔNE (187,5 Km)
T.d.S. (14 giugno) – 3a TAPPA: RHEINFELDEN – CHAMPAGNE (193 Km)

Anche al quarto giorno di gara si prospettano scenari e copioni differenti alle due gare che tireranno la volata al Tour de France: se al Delfinato sarà proposta un’altra frazione di media montagna, l’ultima delle due previste in questa edizione, al Giro di Svizzera questo dovrebbe essere effettivamente il giorno d’oro dei velocisti, categoria piuttosto osteggiata quest’anno dagli organizzatori elvetici. In Francia i favoriti per il successo di giornata saranno i finisseur, chiamati alla ribalta dall’appetitosa Côte de Sécheras, 3000 metri d’ascesa all’8,2%, su strada non larghissima, che celano al loro interno un “cuore” di 1 Km al 13,9% medio: pur non essendo vicinissima al traguardo, nei successivi 21 Km ci sarà poco spazio per recuperare, anche perché la salita continuerà per un bel tratto anche dopo aver superato lo scollinamento ufficiale e, terminata la breve discesa, ci sarà soltanto una manciata di chilometri pianeggianti prima di piombare sul rettilineo d’arrivo. Al Tour de Suisse, come detto, sarà in programma la più semplice tra le nove frazioni previste ma, come recita un vecchio proverbio, “non è tutto oro quel che luccica” e anche questa tappa riserverà qualche insidia agli sprinter che proprio a ridosso del traguardo dovranno “digerire” un paio di collinette, scarse nelle pendenze ma non certo nell’intensità con le quali il gruppo le affronterà, sia per la vicinanza all’arrivo, sia per la bagarre inevitabilmente provocata dalla presenza del GPM al culmine dell’ultima.

C.d.D. (9 giugno) – 4a TAPPA: TAIN-L’HERMITAGE – BELLEY (176 Km)
T.d.S. (15 giugno) – 4a TAPPA: BRIG-GLIS – CARÌ (124,6 Km)

Alla vigilia delle decisive tappe alpine il Critérium du Dauphiné concederà un’ultima giornata tranquilla al gruppo, seconda delle due riservate ai velocisti dopo quella disputata a Saint-Vulbas. Rispetto a quest’ultima il tracciato sarà più semplice dal punto di vista altimetrico ma, al contempo, più complicata per gli spinter perché, di là dei due pedalabilissimi GPM di 4a categoria che si dovranno superare ben distanti dalle fasi calde di giornata, dovranno fare i conti con un chilometro finale tutto in salita, sebbene la pendenza media non arrivi mai al 3%. Anche in previsione di questo particolare finale gli organizzatori hanno pensato bene di mostrarlo in anteprima ai corridori che, transitati una prima volta sulla linea d’arrivo e prese le misure della rampetta finale, ci ritorneranno dopo un circuito conclusivo lungo una trentina di chilometri. In Svizzera, invece, sarà già ora delle montagne, che debutteranno con l’inedito arrivo in salita a Carì, in Canton Ticino: l’ascesa finale misura 11 Km, presenta una pendenza media di poco superiore all’8% e sarà affrontata dopo aver superato due storici valichi del Tour de Suisse, il Furka (2436 metri) e il mitico San Gottardo (2102 metri), con quest’ultimo situato a 43 Km dalla conclusione e preso dal più facile tra i tre versanti possibili.

C.d.D. (10 giugno) – 5a TAPPA: LA RAVOIRE – VAUJANY (140 Km)
T.d.S. (16 giugno) – 5a TAPPA: WEESEN – AMDEN (162.8 Km)

A partire dal sesto giorno i destini delle due corse saranno coincidenti e da qui fino alle rispettive conclusioni si disputeranno solo tappe destinate a “confezionare” le classifiche finali. Il primo “mattoncino” del Delfinato 2016 era stato già posato in occasione della durissima cronoscalata d’apertura e oggi un’altra fetta del successo finale sarà messa in palio con l’arrivo nella stazione di sport invernali di Vaujany, particolarmente conosciuta agli appassionati di ciclismo femminile perché il Tour de France di categoria vi ha fatto scalo in ben 13 occasioni mentre gli unici precedenti maschili risalgono a una frazione della Parigi-Nizza del 1994 e a una tappa del Delfinato dell’anno successivo, conquistate la prima dall’elvetico Pascal Richard e la seconda dal francese Richard Virenque. Il percorso della prima delle tre tappe alpine ha in menù sette salite ma, essendo le prime sei non particolarmente temibili e concentrate nei primi 78 Km, la corsa al vertice si accenderà molto probabilmente soltanto su quella che condurrà al traguardo, 6 Km e mezzo inclinati al 6,5%, con un picco massimo del 13,3% raggiunto in vista degli ultimi 1,5 Km, totalmente privi di pendenza con l’esclusione delle ultime centinaia di metri, nelle quali la strada torna a “rampare” al 7,3%. La seconda tappa montana del Tour de Suisse, invece, può essere considerata quasi una fotocopia di quella del giorno precedente perché proporrà un colle della tradizione, il Klausenpass (1952 metri), abbinato a distanza a una salita decidamente più impegnativa che potremmo definire inedita al pari di quella di Carì, essendo oramai passati 40 anni dall’ultima volta nella quale fu steso uno striscione d’arrivo del Giro di Svizzera al termine dei 9 Km al 9,3% che conducono ad Amden, dove s’impose il belga Michel Pollentier.

C.d.D. (11 giugno) – 6a TAPPA: LA ROCHETTE – MÉRIBEL (141 Km)
T.d.S. (17 giugno) – 6a TAPPA: ARBON – SÖLDEN (224.3 Km)

Potremmo ribattezzarlo “il giorno delle regine” il settimo di gara perché, in entrambe le corse, coinciderà con la frazione più impegnativa, quella che per l’appunto è definita la “tappa regina”. Ma anche in questa concomitanza si denoteranno parecchie differenze perché mentre in Francia si è optato per un tracciato breve e infarcito di salite (5 in tutto, nessuna particolarmente cattiva), in Svizzera si punterà a focalizzare tutte le attenzioni su di un’unica salita, cattiva su tutti i fronti e posta al termine di una giornata denotata da un chilometraggio importante. Così al Delfinato dopo aver fatto colazione con i colli di Champ-Laurent e del Grand Cucheron, aver consumato un sostanzioso pranzo ai quasi 2000 metri del Col de La Madeleine – storico valico del Tour de France – e aver fatto merenda con la Montée des Frasses, si cenerà con l’ascesa di 12,3 Km al 6,6% verso la stazione invernale di Méribel-Les Allues, traguardo di una frazione di appena 141 Km ma che quasi certamente darà una bella scossa alla corsa e che a qualcuno potrebbe provocare una bella “indigestione” di salite poiché saranno più di 50 i chilometri da percorrere puntando verso l’alto. Il Giro di Svizzera, invece, tornerà a proporre l’arrivo in salita in terra austriaca ai Ghiacciai di Sölden, dove dodici mesi fa – sempre alla corsa elvetica – si era imposto il francese Thibaut Pinot, che avrebbe potuto far sua la classifica finale se quella non fosse stata l’unica tappa di montagna della e sul suo cammino non si fosse interposta la lunga cronometro di Berna. Stavolta il disegno complessivo della corsa sarà, però, più favorevole agli scalatori che, così, affronteranno con un po’ più di speranza gli ultimi 11 tremendi chilometri di questa frazione, che si arrampicheranno sino a 2669 metri di quota superando un dislivello di 1264 metri e incontrando una pendenza media dell’11,1%.

C.d.D. (12 giugno) – 7a TAPPA: LE PONT-DE-CLAIX – SUPERDÉVOLUY (151 Km)
T.d.S. (18 giugno) – 7a TAPPA: CIRCUITO DI DAVOS (16.8 Km)

Si conclude il “parallelo” tra le due gare e anche l’ottavo giorno sarà caratterizzato da nette differenze. Anzi nettissime poiché, mentre il Tour de Suisse – giunto alla sua penultima frazione – proporrà la seconda frazione contro il tempo, il Delfinato terminerà il suo annuale con un’altra tappa di montagna, pure denotata da un arrivo in salita. Rispetto a quella affrontata il giorno precedente, la frazione che si concluderà nella stazione invernale di Superdévoluy appare più “deboluccia” nel tracciato altimetrico, in particolar modo per la facilità dell’ascesa finale, lunga appena 3,8 Km e inclinata al 5,9%. A favore di questo percorso va, però, detto che le scorse due edizioni del Delfinato si sono decise proprio nell’ultima frazione che, anche in questi casi, presentavano tracciati più pedalabili rispetto alle tappe “regine” disputate 24 ore prima. Stavolta il ruolo chiave potrebbe essere rivestito dall’ascesa al Col du Noyer, posta immediatamente a ridosso della “salitella” finale: non è certo tra i più mitici colli francesi ma i suoi 7,5 Km all’8,4%, complice anche una sede stradale non larghissima, potrebbero far ribaltare la classifica proprio all’ultimo momento, come accadde con Andrew Talansky nel 2014 a Courchevel e con Chris Froome lo scorso anno a Valfréjus. Passando al Tour de Suisse, dopo il tappone austriaco la carovana farà ritorno sul suolo elvetico per disputare il gran finale di corsa a Davos, una delle più celebri località turistiche della catena alpina, che ospiterà le ultime due frazioni dell’edizione 2016. La penultima sarà, come anticipato, una cronometro individuale che, pur essendo naturalmente incline ai passisti, quest’anno strizzerà un po’ l’occhio anche agli scalatori grazie ad una distanza decisamente più ridotta rispetto ai quasi 40 Km della frazione di Berna che decise la scorsa edizione e a un tracciato che proporrà al suo interno la salita verso Clavadel, dolcissima nelle pendenze (4,4 Km al 3,8%) ma che interverrà a “frenare” i cronoman, che dal canto loro saranno favoriti dal fatto di correre costantemente in alta quota (partenza e arrivo sono attorno ai 1550 metri), dove la rarefazione dell’aria consentirà loro di viaggiare più speditamente del solito.

T.d.S. (19 giugno) – 7a TAPPA: CIRCUITO DI DAVOS (117.7 Km)

Non sarà la classica tappa finale a uso e consumo dei velocisti e, d’altronde, sarebbe stato impossibile disegnarne una simile attorno a Davos, nel cuore del Canton Grigioni. E così, come al Delfinato, anche l’ultimo giorno di scuola del Giro di Svizzera peserà molto in “pagella”, soprattutto se le salite dei giorni precedenti e le due crono non avranno chiuso la partita. Ci si giocherà il tutto per tutto negli ultimi 90 Km di questo impegnativo anello montano, che porterà i corridori prima a scavalcare i 2315 metri del Passo dell’Albula e quindi i 2383 del Passo Flüela. La prima è troppo lontana dal traguardo, distante 66 Km dalla cima dell’Albula, ma i suoi 13,8 Km al 6,8% se affrontati con piglio deciso rimarranno nelle gambe e si riveleranno determinanti al momento d’approcciare il Flüela, 13 Km al 7,4% che svetteranno a poco meno di 18 Km dall’ultima meta del Tour de Suisse 2016. Non si tratta di pendenze estreme ma, se ci sarà corsa vera, ci sarà lo spazio per riscrivere la classifica proprio all’ultimo giorno.

Mauro Facoltosi

La volata per il Tour de France è già lanciata

La volata per il Tour de France è già lanciata

IL GIRO DI NIBALI 2016: LE PAGELLE

maggio 30, 2016 by Redazione  
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Concluso uno dei Giri più avvincenti e combattuti degli ultimi anni, di seguito proponiamo le pagelle per i principali protagonisti (e non) della corsa.

Vincenzo Nibali: parte in sordina, usa le prime due settimane per rodarsi e rifinire una condizione che al Giro del Trentino poteva sembrare ancora eccessivamente arretrata, puntando tutto sulle ultime durissime tappe alpine. Pur non raggiungendo probabilmente i picchi di forma del Tour vinto nel 2014, riesce comunque nel proposito di ribaltare una classifica considerata compromessa. Grazie a due magnifiche prestazioni in montagna, supportato da una squadra (in particolare Michele Scarponi, voto: 10) e da una direzione tecnica eccellenti, vince il suo secondo Giro d’Italia dimostrando tenuta fisica e nervosa. Voto:10 e lode.

Esteban Chaves: ventiseienne colombiano, conferma le buone prestazioni offerte lo scorso anno alla Vuelta e al Giro di Lombardia ma sfortunatamente anche quelli che ad oggi sono i suoi limiti, ovvero fondo e recupero. Vince una splendida tappa di montagna e indossa nella settimana successiva una maglia rosa che però, al termine di una giornata in cui Nibali risorge prepotentemente, appare già precaria. Voto: 9 (10 e lode alla simpatia).

Alejandro Valverde: partito con l’ambizione di centrare il risultato pieno alla sua prima partecipazione al Giro, dopo il podio al Tour 2015, si ritrova nella medesima posizione finale pure sulle strade italiane. Vince una tappa attaccando in prima persona, a differenza della tattica che usa spesso nelle corse in linea, deve però fare i conti con la particolare durezza delle salite nostrane che in parte lo respingono. Potrà piacere o meno questo ciclista, tuttavia, a 36 anni, è non solo ancora un punto di riferimento nelle classiche vallonate ma da un paio di stagioni si è rivelato un elemento competitivo anche al Tour e, oggi possiamo dirlo, al Giro. Voto: 9.

Steven Kruijswijk: che fosse un regolarista lo si era notato nelle passate edizioni del Giro ma difficilmente lo si sarebbe potuto prevedere competitivo addirittura per la vittoria finale. Solo l’estro di Nibali ne ha evidenziato la debolezza in discesa, ancor prima della rovinosa scivolata che ne ha pregiudicato la classifica definitiva. La sua reazione alla brutta caduta ha destato l’ammirazione degli appassionati, i quali ne hanno apprezzato la tenacia e la grinta mostrate nel tentativo di difendere il primato. A 29 anni ottiene il miglior piazzamento in un Grande Giro, quarto posto e, nelle prossime edizioni, non bisognerà più sottovalutarlo. Voto: 8.

Bob Jungels: valente promessa del ciclismo, dopo aver brillato al Tour de l’Avenir e alla Parigi-Roubaix per dilettanti, in questo Giro affronta le prime tappe in modo spavaldo, andando in fuga e non risparmiando energie per puntare ad una eventuale classifica generale. Indossa la maglia rosa (coadiuvato da un forte Gianluca Brambilla, voto: 8) per poi cedere il passo, senza crollare, sulle grandi salite. Il sesto posto finale e la vittoria nella classifica dei giovani rappresentano un’ottima credenziale per il futuro. Voto: 8.

Rafal Majka: bravo scalatore, non sembra possedere le doti per poter conquistare un Giro o un Tour. Ha sempre corso in difesa, soffrendo alla rincorsa degli avversari che di volta in volta lo staccavano in salita. Il quinto posto finale premia più la continuità dei risultati che non la brillantezza. Voto: 6,5

Darwin Atapuma: scatta, attacca e si stacca. La condotta arrembante del colombiano non lo porta tuttavia alla tanto sperata e cercata vittoria nelle tappe di montagna, quelle a lui più congeniali. L’ultima frazione gli sfugge nuovamente a vantaggio di un regolarista che con una condotta più accorta gli nega una tappa prestigiosa, anche se riesce grazie al piazzamento ad entrare nella classifica dei migliori dieci. Voto: 6.

Andrey Amador: in tandem con Valverde nella Movistar, indossa pure la maglia rosa che però non riesce a difendere sulle prime salite alpine. Si conferma ottimo discesista e bravo sul passo nonché nella sua veste naturale di uomo di fiducia di Valverde. La sensazione iniziale che il ciclista nutrisse ambizioni di alta classifica, considerando il quarto posto della scorsa edizione, ha forse prodotto qualche effetto negativo nella economia di gara della squadra. Voto: 5.

Rigoberto Uran: le aspettative della vigilia sono state tradite. Si riscatta solo nel finale del Giro, dove sulle grandi montagne lascia intravedere una condizione in crescita, degna dei due secondi posti ottenuti nel 2013 e 2014. Il settimo posto finale senza alcuna vittoria di tappa fa chiudere in rosso il bilancio di questo Giro. Voto: 4.

Domenico Pozzovivo: questo scalatore ha deluso proprio sul terreno a lui più adatto, quando le aspettative dei tifosi lo volevano sul podio visto il percorso a lui favorevole. Sempre passivo, senza mai una iniziativa in salita che facesse sperare, quest’anno non raggiunge neppure la top ten e, data l’anagrafe, dispiace. Voto: 3.

Mikel Landa: uno dei più attesi protagonisti, uscito in grande spolvero dal Giro del Trentino, è stato misteriosamente messo fuori gioco prima dello scontro diretto con gli altri contendenti. Non sappiamo se, con la responsabilità e la pressione psicologica da capitano di una squadra importante come la Sky, sarebbe stato in grado di confermare le ottime prestazioni dello scorso anno. Lo vedremo al Tour? Voto: n.c.

Francesco Gandolfi

GIRO 2016 – LA CLASSIFICA FINALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 86:32:49
2 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:00:52
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:01:17
4 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:01:50
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:04:37
6 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:08:31
7 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:11:47
8 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:13:21
9 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:14:09
10 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:16:20
11 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:24:33
12 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:24:59
13 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:31:38
14 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:34:12
15 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:34:34
16 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:38:09
17 Sebastian Henao (Col) Team Sky
18 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:41:00
19 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:43:49
20 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:51:49
21 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:56:59
22 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:57:08
23 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:59:30
24 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 1:04:44
25 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 1:05:22
26 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 1:08:05
27 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 1:18:38
28 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data 1:22:43
29 Rein Taaramae (Est) Team Katusha 1:23:22
30 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 1:24:38
31 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 1:27:19
32 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 1:28:35
33 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 1:32:53
34 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 1:32:56
35 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 1:50:37
36 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team 1:51:10
37 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 1:54:34
38 Egor Silin (Rus) Team Katusha 1:56:08
39 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 1:57:12
40 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 2:00:13
41 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 2:01:27
42 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 2:02:23
43 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step 2:05:57
44 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:06:37
45 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo
46 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team 2:11:15
47 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team 2:13:24
48 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling 2:15:18
49 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team 2:17:44
50 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 2:21:03
51 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 2:21:13
52 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling 2:21:34
53 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge 2:25:44
54 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale 2:32:28
55 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge 2:39:42
56 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge 2:40:39
57 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 2:43:03
58 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 2:43:25
59 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team 2:44:44
60 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team 2:52:25
61 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:55:43
62 José Herrada (Spa) Movistar Team 3:03:04
63 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida 3:03:47
64 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 3:07:17
65 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 3:08:06
66 Christian Knees (Ger) Team Sky 3:09:06
67 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling 3:13:04
68 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 3:13:19
69 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 3:18:34
70 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 3:19:25
71 Ian Boswell (USA) Team Sky 3:19:42
72 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 3:20:38
73 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:20:39
74 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step 3:21:00
75 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team 3:21:36
76 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 3:22:42
77 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida 3:23:08
78 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 3:25:49
79 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 3:28:27
80 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 3:28:47
81 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 3:29:23
82 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team 3:29:48
83 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling 3:30:44
84 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida 3:31:30
85 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team 3:31:50
86 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling 3:33:33
87 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin 3:34:14
88 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team 3:35:37
89 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast 3:36:41
90 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team 3:38:02
91 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ 3:40:01
92 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 3:42:29
93 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data 3:44:49
94 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 3:44:56
95 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 3:48:07
96 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 3:48:24
97 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida 3:48:40
98 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida 3:49:14
99 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling 3:49:24
100 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha 3:50:10
101 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 3:51:01
102 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 3:52:57
103 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast 3:53:15
104 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:54:08
105 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 3:56:18
106 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:58:12
107 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team 3:58:47
108 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal 3:58:53
109 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 3:59:07
110 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo 4:03:51
111 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 4:06:35
112 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast 4:07:22
113 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team 4:07:36
114 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:08:24
115 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 4:08:54
116 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 4:10:44
117 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 4:11:33
118 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini 4:12:52
119 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 4:14:10
120 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:15:26
121 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin 4:16:19
122 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling 4:16:34
123 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha 4:18:19
124 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo 4:18:22
125 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge 4:19:37
126 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal 4:19:46
127 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 4:20:08
128 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo 4:21:37
129 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo 4:22:05
130 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast 4:23:15
131 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 4:23:26
132 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida 4:28:08
133 Olivier Le Gac (Fra) FDJ 4:29:26
134 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ 4:31:38
135 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini 4:32:04
136 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 4:33:09
137 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 4:33:28
138 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step 4:35:16
139 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 4:35:56
140 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team 4:36:19
141 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 4:36:25
142 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 4:36:45
143 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin 4:38:30
144 Songezo Jim (RSA) Dimension Data 4:40:38
145 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 4:41:38
146 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge 4:43:04
147 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale 4:43:48
148 Mickael Delage (Fra) FDJ 4:45:40
149 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 4:47:03
150 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge 4:47:59
151 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini 4:49:05
152 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ 4:49:59
153 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini 4:53:53
154 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin 5:03:42
155 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini 5:08:00
156 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo 5:08:51

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TORINO

maggio 29, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Torino porta Nibali in trionfo. “Quella folla tutta per me…”. Martinelli: “Quanto godo!” – Nibali, una vittoria col cuore. Adesso l’obiettivo è Rio – Volata, declassato Nizzolo . A Torino fa festa Arndt. Passerella rosa per Nibali – Nizzolo: “So di aver vinto. È un incubo e un’ingiustizia” – Chaves, cadute e orgoglio: “Orica, questo è solo l’inizio” – Quei ribaltoni in rosa, da Valletti a Coppi fino a Tonkov (Gazzetta dello Sport)

Giro d’Italia, ha vinto Nibali. Per lo Squalo passerella trionfale fino a Torino – Giro: il piede dello spettatore aggancia Colbrelli che cade (Corriere della Sera)

Nibali, è trionfo rosa – Enzo, orgoglio di una città – Il padre di Rosario: «La spinta dal cielo» (Gazzetta del Sud)

Nibali conquista il suo Giro d’Italia più bello: trionfo bis tra difficoltà e resurrezioni – Messina in festa per Nibali, il papà: “La sua vittoria più bella” (Giornale di Sicilia)

Svizzera

Vincenzo Nibali ha vinto il Giro d’Italia (Corriere del Ticino)

Nibali remporte le Giro (24 Heures)

Nibali mit zweitem Gesamtsieg (Neue Zürcher Zeitung)

Gran Bretagna

Vincenzo Nibali safely negotiates hazardous Giro final stage (The Daily Telegraph)

Francia

Nibali, prophète en son pays – La 21e étape pour Arndt – Les grands exploits de Nibali (L’Equipe)

A 31 ans, Nibali s’offre un nouveau Giro (Le Figaro)

Nibali, le «requin de Messine», remporte le Giro (Le Monde)

Spagna

Nibali gana su 4ª grande con Chaves y Valverde en el podio – Nibali: “Siento una hermosa emoción; es mi segundo Giro” – Valverde: “Ahora, a ayudar a Nairo y a por la medalla en Río” – Valverde: el 16º que hace podio en las tres grandes rondas – Mikel Nieve: “Los Dolomitas tienen paisajes de postal” (AS)

Nibali, el Renacido – El mejor 9 del Giro de Italia – Valverde: “Estar más contento es imposible” (Marca)

Nibali conquista Italia por 2ª vez, con Chaves y Valverde en el podio – Valverde piensa en volver al Giro en 2017 – La espectacular bici rosa de Vincenzo Nibali –
Froome felicita a Mikel Nieve por la maglia azzurra – Valverde, el clásico al que también le van las grandes vueltas (El Mundo Deportivo)

Belgio

Arndt pakt slotrit na declassering Nizzolo, Nibali wint Giro (Het Nieuwsblad)

Nibali remporte son 2e Giro, la dernière étape pour Arndt (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Bak zwaargewond na val slotrit Giro – ‘Bewuste aanval op Kruijswijk’ – ‘Vierde plek is toch wel zuur’ – Kruijswijk haalt finish in Turijn (De Telegraaf)

Verliezer Nibali opeens weer een winnaar – Nizzolo gedeklasseerd, Arndt wint slotrit – Kruijswijk: Ontdekt dat ik potentiële winnaar ben – Kruijswijk acht zichzelf kansrijk in Rio (Algemeen Dagblad)

Nibali wint Ronde van Italië, Nizzolo gedeclasseerd – Kruijswijk: ‘Ik voelde het roze langzaam uit mijn handen glippen’ (de Volkskrant)

Lussemburgo

Nibali gewinnt, Jungels 6. (Tageblatt)

Jungels wird Sechster, Nibali Gesamtsieger (Luxemburger Wort)

Germania

Vincenzo Nibali gewinnt 99. Giro d’Italia (Berliner Zeitung)

Danimarca

Nibali slog tilbage: Har vundet Giroen for anden gang (Jyllands-Posten)

Nibali efter triumf: Giroen har været smertefuld – Ov! Lars Bak styrter ud af Giroen (BT)

Giro-fest sluttede med triste og dramatiske mislyde (Politiken)

Slovenia

Giro: Nibali ponovil podvig izpred treh let (Delo)

Russia

Винченцо Нибали стал победителем «Джиро д’Италия»-2016 (Sovetsky Sport)

Estonia

Giro lõpuetapi võitjal võeti esikoht käest, Nibali triumfeeris üldvõitjana – (Postimees)

USA

Nibali Wins Second Giro d’Italia Title – Nibali Wins 2nd Giro d’Italia Title and 4th Grand Tour(The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador completó otro Giro de Italia inolvidable y quedó de octavo – Eusebio Unzué: ‘Se vivió una magnífica experiencia con la maglia rosa de Andrey Amador’ – Vincenzo Nibali: ‘Siento una hermosa emoción, es mi segundo Giro’ (La Nación)

Colombia

Esteban Chaves, el hijo de la perseverancia (El Tiempo)

Esteban Chaves, estrella ascendente en el firmamento del ciclismo mundial – Vincenzo Nibali conquista su segundo Giro de Italia, Chaves y Valverde en el podio
- “Chavito”, agradecido con Rigoberto Urán (El Espectador)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Finish Line” – Lou Reed

a cura di DJ Jorgens

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Se la prenda male reagisce così”
De Stefano: “Quel che ha visto Vincenzo Nibali” (vissuto)
De Stefano: “Quarantenale”
Conti: “Partirono le tappe di Pantani da Racconigi verso Oropa” (la tappa fu una sola, mitica)
Garzelli: “I velocisti sarà una bella volata”
Garzelli: “Si allungherà tantissimo tutto il circuito” (va bene che sta piovendo molto…)
Fabretti: “Hastac” (hashtag)
De Stefano: “Il tappone dolomitico, dove la squadra decide” (la strada)
Garzelli: “Pradler” (Preidler)
Garzelli: “Nibali da grande campione, da carattere ha recuperato”
Garzelli: “Moto 2 si occupa della testa della maglia rosa”
Pancani (su Ghirotto): “E’ vero che è diventato nonno in questi giorni?”
Martinelli (rispondendo alla domanda su Ghirotto): “E’ diventato nonno, diventato nonno, diventato nonno” (urca! Parto trigemellare! Complimenti!)
Benincasa: “C’è qualche pozza d’acqua bagnata”
Traduttrice di Chaves: “Sono stato sul podio dei tre più grandi giri” (quello del Giro 2016 è stato il suo primo podio)
Garzelli: “Giornata amarodolce”
De Stefano: “Volate che non siano squalificate” (sono i corridori ad essere squalificati)
Televideo: “I giudici avevano neutralizzato la corsa già dopo il primo giro a Torino” (la corsa era stata neutralizzata prima dell’inizio del circuito)
Televideo: “Savitski” (Savitskiy)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Cuneo – Torino

1° Jasha Sütterlin
2° Johann Van Zyl s.t.
3° Aleksey Rybalkin s.t.
4° Sam Bewley s.t.
5° Pieter Serry s.t.
Miglior italiano Riccardo Stacchiotti, 6° (s.t.)

Classifica generale

1° Jack Bobridge
2° Riccardo Stacchiotti a 51″
3° Cheng Ji a 5′09″
4° Eduard Michael Grosu a 14′58″
5° Murilo Antonio Fischer a 18′52″

La sfilata trionfale degli Astana alla partenza da Cuneo della tappa conclusiva del Giro 2016 (Getty Images Sport)

La sfilata trionfale degli Astana alla partenza da Cuneo della tappa conclusiva del Giro 2016 (Getty Images Sport)

ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento
6a tappa: Ponte – Roccaraso (Aremogna)
7a tappa: Sulmona – Foligno
8a tappa: Foligno – Arezzo
9a tappa: cronometro Radda in Chianti – Greve in Chianti
10a tappa: Campi Bisenzio – Sestola
11a tappa: Modena – Asolo
12a tappa: Noale – Bibione
13a tappa: Palmanova – Cividale del Friuli
14a tappa: Alpago (Farra) – Corvara (Alta Badia)
15a tappa: cronoscalata Castelrotto – Alpe di Siusi
16a tappa: Bressanone – Andalo
17a tappa: Molveno – Cassano d’Adda
18a tappa: Muggiò – Pinerolo
19a tappa: Pinerolo – Risoul
20a tappa:Guillestre – Sant’Anna di Vinadio

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SANT’ANNA DI VINADIO

maggio 28, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Nibali, che capolavoro Il Giro d’Italia è ancora tuo – Nibali: “Impressionante
Nemmeno io ci credevo” – Nibali più forte di Pantani? Vincenzo già tra i grandi –
Nibali, tutti i successi dello ‘Squalo dello Stretto’ – Chaves: “Nibali è stato il più forte. Va bene così, è la vita” (Gazzetta dello Sport)

Nibali: capolavoro sulle Alpi. E’ maglia rosa, il Giro è suo. (Corriere della Sera)

Nibali il Giro è tuo, altra impresa dello Squalo (Gazzetta del Sud)

Nibali non si arrende e vince: cuore e gambe. Squalo, il Giro d’Italia ormai è tuo (Giornale di Sicilia)

Svizzera

Nibali en maillot rose pour la 20e étape (24 Heures)

Nibali holt sich die Maglia rosa (Neue Zürcher Zeitung)

Gran Bretagna

Vincenzo Nibali surges back from the dead to win the Giro d’Italia for a second time (The Daily Telegraph)

Francia

Nibali a tout renversé – Nibali: «Une journée fantastique» (L’Equipe)

Vincenzo Nibali Nibali s’assure le maillot rose (Le Figaro)

Nibali s’assure le maillot rose du Giro (Le Monde)

Spagna

Nibali gana su segundo Giro y Valverde se sube al podio – “No tuve miedo a perder” – Chaves, 2º: “Hace tres días hubiera firmado este podio” – Mikel Nieve, maillot de la montaña del Giro de Italia – Valverde es el 16º ciclista con podio en las tres grandes (AS)

Nibali devora el Giro y Valverde, en el podio – El abrazo entre Valverde y Nibali tras la etapa (Marca)

Nibali virtual ganador y Valverde pisa el podio – Así hemos vivido la 20ª y penúltima etapa del Giro – Valverde, el clásico al que también le van las grandes vueltas – Nibali: “Soy muy testarudo y nunca me rindo” – El emotivo abrazo de Nibali y Valverde – Mikel Nieve, el rey de la montaña del Giro (El Mundo Deportivo)

Belgio

Wat een thriller! Nibali swingt naar roze trui, Kruijswijk valt van podium Giro – Nibali: “Ik was niet bang om te verliezen” (Het Nieuwsblad)

Giro: Vincenzo Nibali prend le maillot rose à la veille du dernier jour (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Kruijswijk mist podium in Giro – Nibali grijpt de macht in Giro – Blijft Kruijswijk derde? – Kruijswijk in de steek gelaten (De Telegraaf)

Kruijswijk valt buiten podium – Kruijswijk: Ik ging helemaal naar de klote – Nibali grijpt roze trui, Kruijswijk naast eindpodium – Nibali vreesde voor einde Giro (Algemeen Dagblad)

Kruijswijk strijdend ten onder, Nibali grijpt de macht in Giro – Kruijswijk: ‘Ik ging helemaal naar de klote’ – Kruijswijk vervolgt Giro met gebroken rib: ‘ik wil vechten voor podiumplaats’ (de Volkskrant)

Lussemburgo

Der Haifisch zeigt seine Zähne (Tageblatt)

Nibali erobert Rosa Trikot – Bob Jungels bei Giro d’Italia auf Platz 6 (Luxemburger Wort)

Germania

Nibali in Rosa: Giro-Gesamtsieg fast perfekt (Berliner Zeitung)

Danimarca

Nibali har overtaget førertrøjen og ligner årets Giro-vinder (Jyllands-Posten)

Nibali i lyserødt: Stor tak til Fuglsang – Triumf for Fuglsangs kaptajn: Nibali i lyserødt før sidste etape – Giro-favorit mistede trøjen efter fatalt styrt: Så slemt er han skadet (BT)

Hajen æder sensationelt sin anden Giro-triumf (Politiken)

Slovenia

Giro: Nibali pometel s tekmeci in oblekel rožnato majico, Taaramäeju etapna zmaga (Delo)

Russia

Гонщик «Катюши» Таарамяэ выиграл 20-й этап «Джиро д’Италия», Фолифоров – пятый, Нибали возглавил общий зачет (Sovetsky Sport)

Estonia

Rein Taaramäe võitis Giro d’Italia üliraske etapi 12 – Kangert aitas Nibali üldvõitjaks (Postimees)

USA

Nibali Poised for Giro Glory (The New York Times)

Costa Rica

Nibali campeón virtual, Valverde entra al podio y Amador en el ‘top’ 10
(La Nación)

Colombia

Esteban Chaves lo dio todo, pero perdió el liderato del Giro de Italia – ‘Fue la etapa más difícil de mi vida; no hubo piernas’: Chaves (El Tiempo)

Esteban Chaves: “A pesar de todo, estoy feliz, hice todo lo posible” – Esteban Chaves, subcampeón virtual del Giro de Italia – “Llegué a pensar que todo estaba perdido”: Vincenzo Nibali – “Esteban Chaves, nos llenas de orgullo y alegría”: Juan Manuel Santos – El mensaje de Nairo Quintana a Esteban Chaves (El Espectador)

Australia

Giro D?Italia race leader Steven Kruijswijk crashes into snow (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Cosa accadra oggi, alla luce della tappa dell’Agnello?

Nebe1980: Purtroppo Kruijswijk ha subito un brutto colpo sia fisicamente (caduta e tirata da solo per 50 km) che moralmente (ritardo patito) e quindi probabilmente non sarà nelle migliori condizioni tuttavia se si è ripreso ci potrebbe provare. Ci proverà Nibali al quale non sembrerà vero di essere rientrato in classifica, Valverde vedremo cosa tenterà per agguantare il podio mentre Chaves dovrà solo difendersi ma aspettare l’attacco di Nibali per rispondergli potrebbe essere la sua tomba… vedremo

Vittorio P: Dubito che l’olandese, com una costola rotta, possa essere competitivo.
Ipotizzo il ritiro dopo il Vars. Se riusciurà invece a finire la tappa, sarà un eroe.
Anche perché i tre davanti faranno fuoco e fiamme (Nibali per il Giro, Chaves per difendere il Giro, Valverde per il podio).Sarà interessante.
PS Qualcuno aveva detto che la tappa di Risoul era “facile” e mal disegnata

Garda Bike: Da quello che ricordo mi pare di aver letto che questo sarebbe stato un Giro facile e noioso e come volevasi dimostrare è stato invece combattutto, bello e intenso.

Howling Wolf14: Ricordi bene. Lo ricordo anch’io. Proprio qui le polemiche nei confronti dell’organizzazione per un percorso che era stato definito insignificante e noioso. Per fortuna si trattava però di un latrato isolato, il solito tifoso calciofilo amante dello Zoncolan.

Howling Wolf14 (a Vittorio P): E’ un vero peccato. Con una costola rotta non si può pretendere che Kruijswijk si produca in un’offensiva. E’ un duro, secondo me non si ritira. Però avrà tante difficoltà a difendere il 3° posto. Gli auguro tutto il bene possibile perché sarà comunque ricordato come il protagonista numero uno di questo Giro.

Nebe1980: è stato indubbiamente il più forte

Nebe1980 (a Vittorio P): Facile no, però il disegno non era eccezionale. Poi la caduta ha fatto venir fuori una tappa stracombattuta in cui molto differenza lo ha fatto il falsopiano. Se non ci fosse stata la caduta come ha detto Martinello ci sarebbe stato rilassamento e Valverde sarebbe rientrato e la corsa esplosa sulla salita di Risoul. Certo una tappa con il Colle dell’Agnello non può essere facile

Nisky: Pirazzi mi fa pena. Tanta fatica per stare davanti, con Pancani che gli tesse le lodi…. ah be ha già un minuto…..uno e mezzo… con le telecamere che lo riprendono come fosse un attacco serio ed è bastato che Fulgsang andasse a riprenderlo per risputarlo indietro! Non so perché non mi sia simpatico…. certo è che dopo il gesto dell’ombrello quando vinse la tappa come se avesse fatto chissà che da permettesi gesti “speciali” non lo posso proprio vedere… .è debole e fumoso e fa attacchi con l’elastico invece di star buono nella sua mediocrità.

DOPO LA TAPPA

Mauro Facoltosi: Nibali va all’attacco a 5 Km dalla cima della Lombarda, stacca Chaves e vince il Giro.

Nebe1980: Grande Nibali, si era capito da ieri che le cose erano cambiate. Grande tenuta psicologica e grande fondo sono le doti che gli permettono di supplire ad alcuni limiti Peccato per Kruijswijk che credo senza il problema di ieri avrebbe vinto il giro e soprattutto sarebbe stato bello vedere il duello con Nibali alla pari. Chaves è giovane e a fine Giro ha pagato

Succhiaruote: Alla fine ha vinto il più forte. Bravo Nibali a non cedere con la testa dopo Andalo e a farsi trovare pronto quando la fortuna ha girato dalla sua parte.
Giro che dopo una prima metà soporifera dalle Dolomiti non ha più perso un colpo dal punto di vista delle emozioni, sulla qualità complessiva mantengo i miei dubbi, ma il divertimento non è mancato. Voto finale un bell’8!

Profpivo: Degna chiusura di un Giro tra i più belli che ricordi. Applauso a Nibali, che ha la testa del campione: ricordo poche volte in passato una reazione del genere dopo una batosta come quella presa tra Siusi e Andalo. Non ci avrei scommesso sopra un euro. Applauso a Krujiswjik, stoico con una costola rotta e che purtroppo avrebbe meritato il podio. Senza caduta, credo avrebbe vinto senza alcun problema. Ci riprovi l’anno prossimo, magari chiedendo al team di affiancargli almeno due corridori all’altezza. Applauso a Valverde, che finisce sul podio e con una tappa vinta al suo primo Giro a 36 anni. Questa volta non si può dire che non ci abbia provato fino in fondo. Applauso per Jungels, mi ha impressionato per come ha retto le tre settimane a 23 anni: in fin dei conti è saltato solo nel tappone dolomitico, e senza andare alla deriva. Bravo anche Chaves, che però ha confermato di calare nell’ultima settimana: tra Andalo, Risoul e soprattutto oggi ha sempre perso le ruote dei migliori. Temo che un occasione del genere per vincere il Giro non gli capiterà tanto facilmente

Nisky: Il percorso non era disegnato bene, c’erano tappe interlocutorie e coi corridori sbagliati saremmo arrivati ad oggi con pochi attacchi! Corvara aveva tanta discesa pianura nel finale, Cividale idem, la Mendola era lontanissima dal traguardo e l’Agnello era nella prima metà di tappa. L’unica tappa per far spettacolo era questa di oggi ma, come dico sempre, se ci sono corridori vogliosi tra Zoncolan e Monte Croce Comelico le differenze non si notano…… tutto la! La fortuna di sto Giro è che c’eran corridori forti e con voglia di battagliare come non succedeva da anni e non solo al Giro. Cosi un percorso onesto e nulla più è bastato a fare grande il Giro! Ma io ringrazio non tanto Vegni, di cui attribuisco i meriti di due 2700 in due giorni, ma ringrazio Kruijswiik, Nibali, Valverde, Chaves, Zakarin, Majka, Jungels, Nieve, Atapuma, Taaramae, Visconti, Scarponi, Amador e altri corridori che sono giunti fino ad oggi! A loro il merito di sto Giro!!!

Nebe1980: quoto, del resto è dall’inizio che io e te diciamo che la partecipazione non era male e che non c’erano solo Nibali e Valverde. In effetti senza la caduta avremmo avuto con ogni probabilità Kruijswijk in rosa e Valverde giù dal podio.
Vabbè è andata così e mi dispiace per l’olandese che avrebbe meritato la vittoria cmq un giro davvero spettacolare. Ora speriamo che al Tour gente come Quintana abbia capito come si corre e che quest’anno se si trova in una situazione come quella dello scorso anno non aspetti l’ultima salita dell’ultima tappa

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Celebrate” – An Emotional Fish

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 21a tappa Cuneo – Torino

Cuneo : temporale con pioggia moderata (1,3 mm), 15.8°C, vento debole da W (3-7 Km/h), umidità al 88%
Levaldigi (38.1 Km) : temporale con pioggia moderata (1 mm), 16°C, vento debole da NW (3-6 Km/h), umidità al 87%
Racconigi – Traguardo Volante (64.8 Km) : temporale con pioggia moderata (1,8 mm), 17.1°C (percepiti 18°C), vento debole da N (7-8 Km/h), umidità al 90%
Torino – 1° passaggio (103 Km) : temporale con pioggia abbondante (2,7 mm), 16.8°C, vento debole da NE (10-15 Km/h), umidità al 94%
Torino : temporale con pioggia abbondante (2,3 mm), 16.7°C, vento debole da NE (9-14 Km/h), umidità al 93%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Macchina dell’ammiraglia”
Martinello: “I GPM si superano i 2000 metri”
Cassini: “Le musole” (stava parlando delle muse)
Pancani (citando Visconti): “Ho un gambia che quasi mi scoppia”
Martinello: “Queste ultime week end scorso”
Pancani: “Ci hanno fatto rimanere con un fiato sospeso”
Martinello: “Attentiamo da un momento all’altro che possa accadere nel gruppo”
Pancani: “Seconda giornata sulle Alpi” (e le tre tappe sulle Dolomiti dove le mettiamo?)
De Luca: “Shefer Martinelli” (Shefer e Martinelli sono due persone distinte, ds dell’Astana)
De Luca: “Andatuta regolare”
Pancani: “Ha trovato un rapporto più adeale”
Martinello: “Stanno lottando entrambi per difendere la loro positività” (posizione)
Pancani: “Oricia” (Orica)
Pancani: “Vincenzo si ritrova da sola”
Garzelli: “Bonnè” (Bonette)
Televideo: “Dombrovski” (Dombrowski)
Libero.it: “La maglia rosa di Risoul, Esteban Chaves chiuderà a 52’’ dal siciliano” (Chaves ha preso 1′36″ da Nibali, 52″ è il suo distacco in classifica)
The New York Times: “Taramae” (Taaramäe)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Guillestre – Sant’Anna di Vinadio

1° Eduard Michael Grosu
2° Riccardo Stacchiotti s.t.
3° Songezo Jim a 2′08″
4° Ivan Savitskiy a 2′44″
5° Nicola Boem s.t.

Classifica generale

1° Jack Bobridge
2° Riccardo Stacchiotti a 51″
3° Cheng Ji a 5′09″
4° Eduard Michael Grosu a 14′58″
5° Murilo Antonio Fischer a 18′52″

IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”

9 GIUGNO 1966 – 22a TAPPA: VITTORIO VENETO – TRIESTE (172 Km)

Il GIRO SI È CONCLUSO CON IL TRIONFO DI MOTTA
La grande corsa ciclistica italiana ha suscitato quest’anno un eccezionale interesse – Un nuovo campione – Bariviera vince a Trieste l’ultima tappa – Motta distribuirà i guadagni tra i compagni del Giro – Oggi a Milano i reduci del Giro
Il vincitore ha percorso Km 3976 alla media di 35,744 – Al secondo posto con 3′57″ di distacco Zilioli che è stato molto regolare – Adorni, alla ribalta dopo la prova a cronometro di Parma, è poi crollato sulle Dolomiti – Il ritardo accumulato nelle fasi iniziali ha costretto Anquetil ad accontentarsi del terzo posto – Jimenez, scalatore tenace ma sfortunato nel finale, è giunto quarto – Bilancio di 22 giorni di corsa – Si tratta di una cifra superiore ai quattro milioni e mezzo – La Maglia rosa non gareggerà nel «Tour», cui prenderanno parte De Rosso, Adorni, Gimondi e Bitossi – In Svizzera, assente Zilioli, correranno Balmamion, Taccone e Battistini

Una delle immagini più belle del Giro 2016; labbraccio tra Nibali e i genitori di Chaves al traguardo di SantAnna di Vinadio

Una delle immagini più belle del Giro 2016; l'abbraccio tra Nibali e i genitori di Chaves al traguardo di Sant'Anna di Vinadio

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento
6a tappa: Ponte – Roccaraso (Aremogna)
7a tappa: Sulmona – Foligno
8a tappa: Foligno – Arezzo
9a tappa: cronometro Radda in Chianti – Greve in Chianti
10a tappa: Campi Bisenzio – Sestola
11a tappa: Modena – Asolo
12a tappa: Noale – Bibione
13a tappa: Palmanova – Cividale del Friuli
14a tappa: Alpago (Farra) – Corvara (Alta Badia)
15a tappa: cronoscalata Castelrotto – Alpe di Siusi
16a tappa: Bressanone – Andalo
17a tappa: Molveno – Cassano d’Adda
18a tappa: Muggiò – Pinerolo
19a tappa: Pinerolo – Risoul

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