TOURBILLON A CHARTRES
luglio 13, 2018 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1998 a vent’anni dall’indimenticata doppietta firmata da Marco Pantani).
I QUATTRO TENORI
Rassegna stampa “breve” dedicata ai tre grandi favoriti del Tour 2018 (Nibali, Froome e Quintana) e al corridore di casa più atteso, il francese Bardet. In aggiunta i quotidiani della nazione dei vincitore di tappa e delle maglie gialle di turno
Italia – Vincenzo Nibali
Sfreccia Groenewegen, Gaviria e Sagan battuti (Gazzetta dello Sport)
Tour, Groenewegen vince la 7ª tappa. Van Avermaet sempre leader (Corriere della Sera)
Gran Bretagna – Chris Froome
Tour de France 2018, stage seven: Dylan Groenewegen silences doubters as he outsprints Fernando Gaviria and Peter Sagan – From melting tar to grubby hotels: Geraint Thomas on what it’s like to ride the Tour de France (The Daily Telegraph)
Groenewegen wins stage seven with sprint win over Gaviria and Sagan (The Independent)
Colombia – Nairo Quintana
Groenewegen se llevó la séptima etapa del Tour de Francia (El Tiempo)
Fernando Gaviria fue segundo en la séptima etapa del Tour de Francia (El Espectador)
Francia – Romain Bardet
Groenewegen domine Gaviria – Groenewegen: «J’espère bien vous revoir» – Cinq choses à savoir sur Groenewegen – Démare: «Il faut que ça s’ouvre» – AG2R a tenté un coup de bordure – Qu’entend-on au coeur du peloton? – Barguil: «Les jambes répondent bien» – La double vie de Van Avermaet – Anquetil-Poulidor, duel de «mauvais» (L’Equipe)
Tour de France: le Néerlandais Groenewegen vainqueur au sprint de la 7e étape (Le Figaro)
Belgio – Greg Van Avermaet
Indrukwekkende Groenewegen overklast Gaviria en wint langste etappe in deze Tour met overmacht – Belgische coup mislukt, langgerekte geeuw en uitgeslapen gele trui – Belgen probeerden saaiheid te doorbreken: “Het begon als grapje en plots waren we weg, maar het mocht niet” – Quick Step Floors geeft Nys gelijk over saaie eerste Tourweek met drie rake tweets – Renners excuseren zich voor slaapverwekkende etappe: “Voor ons is dit ook saai” – Touranalyse: Etappes zoals die van vandaag zijn niet meer van deze tijd (Het Nieuwsblad)
Tour de France: le Néerlandais Groenewegen remporte au sprint la plus longue étape – 7e étape du Tour de France: voyage au bout de l’ennui – L’analyse de la 7e étape: la nouvelle génération des sprinters (La Dernière Heure/Les Sports)
Paesi Bassi – Dylan Groenewegen
Groenewegen wint op grootse wijze – Bekijk hier hoe Groenewegen won in de Tour – “Dit was echt een Groenewegen-sprint” – Oproep: was u fan van Zoetemelk en Janssen? (De Telegraaf)
Groenewegen snoert critici de mond met fantastische overwinning – Nabeschouwing: ‘Lijkt wel alsof hij demarreert ipv sprint’
- Plugge: Nooit aan Groenewegen getwijfeld – Roosen: Dit is gewoon genieten (Algemeen Dagblad)
Dylan Groenewegen wint met overmacht zijn eerste etappe deze Tour – De Tour de France is een passant die gemeenten de illusie van aanzien en langdurige roem schenkt (de Volkskrant)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“La noia” (Vasco Rossi)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
Dreux : cielo sereno, 24.2°C (percepiti 25°C), vento debole da NE (12-14 Km/h), umidità al 58%
Vernon (Km 43.5): cielo sereno, 25°C (percepiti 26°C), vento debole da NE (9-11 Km/h), umidità al 52%
Gournay-en-Bray (Km 105): poco nuvoloso, 25.4°C, vento debole da NE (9-11 Km/h), umidità al 47%
Amiens: cielo sereno, 26.1°C (percepiti 27°C), vento debole da NNE (8-9 Km/h), umidità al 43%
LA TAPPA CHE VERRÀ: DREUX – AMIENS (181 Km)
È una tappa molto simile “caratterialmente” a quella che l’ha preceduta, ma non ne è assolutamente la fotocopia. Due le sostanziali differenze da riscontrare e la prima, quella che più salta all’occhio, è relativa al chilometraggio nettamente inferiore poichè si dovranno percorrere quasi 40 Km in meno rispetto al tracciato che aveva condotto il gruppo a Chartres. L’altra disuguaglianza riguarda il disegno dei chilometri finali perchè stavolta il traguardo, per la prima volta in una tappa per velocisti di questa edizione della Grande Boucle, sarà collocato al termine di un chilometro conclusivo perfettamente pianeggiante. Dopo questa tappa inizierà la serie delle tappe “forti” del 105° Tour de France, introdotte dalla frazione del pavè, e per gli sprinter rimarranno solo le briciole delle ultime tre frazioni a loro dedicate, quelle che si concluderanno a Valence il 20 luglio, a Pau il 26 e a Parigi il 29, il giorno della consacrazione del vincitore del Tour 2018.
I PRECEDENTI
Il centro di Dreux, centro del dipartimento dell’Eure-et-Loir gemellato con le cittadine italiane di Lerici (La Spezia) e Todi (Perugia), non ha mai ospitato il Tour de France ma è già noto agli organizzatori della corsa per aver accolto partenze o arrivi di altre manifestazioni da loro allestite: vi si è infatti conclusa la prima tappa del Tour de l’Avenir nel 2009, vinta dal francese Julien Bérard, mentre nel 2016 vi è scattata la Parigi-Tours, quell’anno vinta dal colombiano Fernando Gaviria.
Amiens, come Chartres dove si è arrivati oggi, è celebre per la sua cattedrale gotica, la più grande della Francia. In questa metropoli del dipartimento della Somme la Grande Boucle è gia arrivata 10 volte, la prima nel 1932, l’ultima tre anni fa, e in entrambe le occasioni si impose un corridore di nome Andrè, il francese Leducq 86 anni fa e il tedesco Greipel nel 2015. Due le affermazioni italiani, ad opera di Marino Basso nel 1967 e di Mario Cipollini nel 1999
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Christian Prudhonne” (Prudhomme)
De Stefano: “Edoardo Affini si è aggiudicato la categoria Under 23″
Pancani: “Traguardo con abbuono”
Pancani: “Sagan piantonato alla ruota di Gaviria”
Televideo: “Chartes” (Chartres)
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della settima tappa
1° Olivier Le Gac
2° Lawson Craddock a 1′55″
3° Chad Haga s.t.
4° Jelle Vanendert s.t.
5° Paweł Poljański s.t.
Miglior italiano Franco Pellizotti, 11° a 1′55″
Classifica generale
1° Lawson Craddock
2° Marcel Kittel a 16′24″
3° Jay Robert Thomson a 17′35″
4° Marcel Sieberg a 18′39″
5° Mark Renshaw a 19′47″
Miglior italiano Roberto Ferrari, 16° a 23′46″
1998: PANTANI, VENT’ANNI FA
Sembrano storie dell’altro ieri, ma sono già trascorsi vent’anni dal fantastico Tour di Marco Pantani. Riviviamolo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
17 LUGLIO 1998 – 6a TAPPA: LA CHÂTRE – BRIVE-LA-GAILLARDE (228.5 Km)
IL TOUR TRAVOLTO DAL DOPING: CACCIATA LA FESTINA
Cipollini conquista il secondo successo consecutivo in volata, ma la corsa francese è in mano ai giudici
Prime ammissioni: “Si prende droga, ma sotto controllo medico” – In carcere, con il massaggiatore, anche medico e ds della squadra: rischiano pene fino a due anni – Il magistrato di Lille: “Per ora non interromperemo la gara, però alla fine sentirò anche gli atleti” – Clamoroso: fuori Zülle e Virenque – Oggi la crono

La cattedrale gotica di Chartres (www.goticomania.it)
ARCHIVIO “TOURBILLON”
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
TOURBILLON A MÛR-DE-BRETAGNE
luglio 12, 2018 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1998 a vent’anni dall’indimenticata doppietta firmata da Marco Pantani).
I QUATTRO TENORI
Rassegna stampa “breve” dedicata ai tre grandi favoriti del Tour 2018 (Nibali, Froome e Quintana) e al corridore di casa più atteso, il francese Bardet. In aggiunta i quotidiani della nazione dei vincitore di tappa e delle maglie gialle di turno
Italia – Vincenzo Nibali
Tour, Nibali guadagna 5” su Froome e 1’13” su Dumoulin – Tour, Martin vola sul Mur de Bretagne. Nibali resiste: 14°… – Alaphilippe, sputo o insulto a Colbrelli? Il video che fa discutere (Gazzetta dello Sport)
Gran Bretagna – Chris Froome
Tour de France 2018, stage six: Dan Martin climbs to victory while Geraint Thomas extends lead over Chris Froome (The Daily Telegraph)
Martin wins stage six of Tour as Thomas climbs to second overall (The Independent)
Tour de France: Martin delivers show of power as Tour contenders suffer setbacks (The Times)
Colombia – Nairo Quintana
Martin ganó la etapa 6 del Tour; Rigoberto Urán ya es séptimo – Tom Dumoulin, sancionado con 20 segundos en la general – ‘Me hubiera gustado estar en una mejor posición’: Dumoulin – ‘La etapa de este jueves fue más dura que un verraco’: Gaviria – ‘El esfuerzo para recuperar me ha sentado fatal’: Bardet – ‘Estamos salvando los días y cumpliendo lo que queríamos’: Valverde (El Tiempo)
Rigoberto Urán ya es séptimo en el Tour de Francia (El Espectador)
Francia – Romain Bardet
Les gagnants et les perdants – Martin costaud, Bardet piégé – Martin «aime agir à l’instinct» – Barguil: «Les jambes répondent bien» – Latour : «Je n’étais pas au courant» – Barguil: «Les jambes répondent bien» – Alaphilippe: «Un peu long pour moi» – Dumoulin sanctionné (L’Equipe)
Martin, Bardet, Dumoulin : Ce qu’il faut retenir de la 6e étape du Tour (Le Figaro)
Belgio – Greg Van Avermaet
WK-koorts was ook bij Patrick Lefevere groter dan Tourkoorts, Quick Step-baas reageert fors op transfergerucht – Drama compleet voor Dumoulin: na duur tijdverlies krijgt favoriet ook nog extra straf opgelegd – 2 tenoren leggen uit waarom er geen Belg won vandaag – Daniel Martin na ritzege in de Tour: “Ik hoop dat het water van mijn vrouw nu niet is gebroken”
– Tournalyse: Voor Van Avermaet kan de Tour nu al niet meer stuk, zondag in het geel over de kasseien – Mûr-de-Bretagne maakt slachtoffers: Bardet en Dumoulin grote verliezers van de dag – Beresterke Dan Martin demonstreert op Mûr-de-Bretagne! Dumoulin verliest kostbare tijd, Van Avermaet blijft leider (Het Nieuwsblad)
Tour de France: Dan Martin s’offre la 6e étape en costaud, Van Avermaet reste en jaune – Rigoberto Uran: le parcours presque sans faute – L’analyse de la 6e étape: les premiers masques sont tombés (La Dernière Heure/Les Sports)
Irlanda – Daniel Martin
Ireland’s Dan Martin has won stage six of the Tour de France (Irish Independent)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“Amhrán na bhFiann” (inno nazionale irlandese)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
Brest : poco nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento debole da NE (9-11 Km/h), umidità al 54%
Huelgoat (Km 86): nubi sparse, 23.2°C (percepiti 24°C), vento moderato da NE (13-15 Km/h), umidità al 53%
Mûr-de-Bretagne: nubi sparse, 24.1°C (percepiti 25°C), vento moderato da NE (17-20 Km/h), umidità al 51%
LA TAPPA CHE VERRÀ: FOUGÈRES – CHARTRES (231 Km)
Messe alle spalle le insidiose frazioni disegnate sulle colline bretoni, la carovana del Tour si rimette in viaggio con l’obiettivo ora puntato sulla temuta tappa del pavè in programma domenica prossima. Prima d’arrivare a questo delicatissimo crocevia della corsa si dovranno affrontare due facili tappe di trasferimento confezionate sulle misure dei velocisti, la prime delle quali sarà – delle due – quella che, sulla carta, appare come la più impegnativa per via del chilometraggio (si tratterà, tra l’altro, della frazione più lunga di questa edizione) e della presenza di una rampetta all’ultimo chilometro, della stessa pasta di quelle viste agli arrivi di Fontenay-le-Comte e de La Roche-sur-Yon. A Chartres ci sarà un’insidia in più rispetto ai due traguardi sopra citati poichè i corridori vedranno la linea d’arrivo solo all’ultimo momento: nonostante il “Garibaldi” del Tour segnali un rettilineo finale di 600 metri perfettamente dritto, l’ultima curva – fortunatamente molto ampia – verrà superata circa 100 metri prima di piombare a tutta velocità sul traguardo
I PRECEDENTI
Fougères, cittadina del dipartimento dell’Ille-et-Vilain dominata da uno dei castelli più imponenti della Bretagna, è stata sede di tappa in due occasioni e la prima di queste fu una cronometro a squadre di oltre 70 Km che fu conquistata dalla formazione francese La Vie Claire nel 1985: era il team nel quale gareggiava l’atteso Bernard Hinault che quell’anno conquistò la classifica finale della Grande Boucle conseguendo anche la sua seconda ed ultima doppietta Giro-Tour. L’altro arrivo a Fougères ha visto il successo di Mark Cavendish nel 2015.
Chartres è una delle città più famose della Francia per via della sua celeberrima cattedrale ma è stata scoperta dal Tour solo in tempi recenti perchè la corsa, nata nel 1903, ha fatto scalo a Chartres per la prima volta 101 anni più tardi, durante l’edizione del 2004, che vide l’australiano Stuart O’Grady imporsi su questo nuovo traguardo. Si è poi tornati nel capolugo del dipartimento dell’Eure-et-Loir anche nel 2012, quando vi si concluse una crono di 50 Km collocata alla vigilia della conclusione parigina e vinta dal britannico Bradley Wiggins, che vestiva la maglia gialla da due settimane
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Adesso andiamo ad ascoltare stamani alla partenza Nibali”
Martinello: “È finuto il tratto duro della salita”
Pancani: “Utilizzare una corona ovale con un certa efficace”
Pancani: “La Trekafredo” (Trek Segafredo)
Martinello: “Mancano 50 Km per la testa”
Martinello: “Ci sono due passaggi sul Mur de Huy” (il muro odierno era quello di Bretagna)
Martinello: “Dovrà durare tanta fatica”
Martinello: “Potrebbe essersi, il Team Sky, a fare l’andatura”
Pancani: “Erano abbastanza resti a restare” (restii a rientrare)
Pancani: “Ci sono anche gli uomini della Dumoulin”
Martinello: “Troppo in vista dell’ultimo chilometro” (proprio)
De Stefano: “Gianni Bugno, presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale” (Bugno è presidente dell’Associazione internazionale dei corridori professionisti)
Petacchi: “Domani fare 2 e 30 non sarà facile per i corridori” (domani si percorreranno 231 Km)
Televideo: “Nairon Quintana” (Nairo)
Borgato (Giro Donne): “Nella cronoscalata bisogna dare tutto, da sotto a sopra”
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della sesta tappa
1° Damien Gaudin
2° Roberto Ferrari s.t.
3° Lawson Craddock s.t.
4° Jacopo Guarnieri s.t
5° Amund Grondahl Jansen s.t.
Classifica generale
1° Lawson Craddock
2° Marcel Kittel a 14′03″
3° Jay Robert Thomson a 15′14″
4° Marcel Sieberg a 16′18″
5° Dylan Groenewegen a 17′50″
Miglior italiano Roberto Ferrari, 13° a 21′25″
1998: PANTANI, VENT’ANNI FA
Sembrano storie dell’altro ieri, ma sono già trascorsi vent’anni dal fantastico Tour di Marco Pantani. Riviviamolo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
16 LUGLIO 1998 – 5a TAPPA: CHOLET – CHÂTEAUROUX (228.5 Km)
CIPOLLINI REGALA UN SORRISO AL TOUR
Il toscano finalmente vince allo sprint, Martinello cade e si frattura il bacino
Caso-doping, espluso Roussel – O’Grady resiste

Suggestivo scorcio del Lac de Guerlédan, neui pressi di Mûr-de-Bretagne (www.chambres-hotes.fr)
ARCHIVIO “TOURBILLON”
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
TOURBILLON A QUIMPER
luglio 11, 2018 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1998 a vent’anni dall’indimenticata doppietta firmata da Marco Pantani).
I QUATTRO TENORI
Rassegna stampa “breve” dedicata ai tre grandi favoriti del Tour 2018 (Nibali, Froome e Quintana) e al corridore di casa più atteso, il francese Bardet. In aggiunta i quotidiani della nazione dei vincitore di tappa e delle maglie gialle di turno
Italia – Vincenzo Nibali
Super Sagan mette tutti in riga. Colbrelli ancora secondo – Tour, Sagan-bis meraviglia. Colbrelli ancora secondo… (Gazzetta dello Sport)
Gran Bretagna – Chris Froome
Tour de France 2018, stage five verdict: Peter Sagan sprints clear and Greg Van Avermaet retains the yellow jersey (The Daily Telegraph)
Sagan wins Tour de France stage five in latest display of supremacy(The Independent)
Colombia – Nairo Quintana
Peter Sagan ganó la quinta etapa del Tour de Francia (El Tiempo)
Peter Sagan se adjudicó la quinta etapa del Tour de Francia (El Espectador)
Francia – Romain Bardet
Sagan passe en force – Sagan: «J’ai dit à Sonny : «Ne me surprend pas» – Gilbert: «Pas les jambes pour tenir» – «Dangereuse… mais efficace» – Gesbert tombe dans un fossé – Van Avermaet: «Demain, Alaphilippe est favori» – Le coup de gueule de Calmejane – Alaphilippe: «J’étais un peu cuit» – Barguil, accroché par les racines (L’Equipe)
Sagan, Colbrelli, Van Avermaet : Ce qu’il faut retenir de la 5e étape du Tour (Le Figaro)
Belgio – Greg Van Avermaet
Imponerende Sagan klopt Belgen (en Colbrelli) op hellende aankomst, Van Avermaet blijft nipt leider – Analyse: Zoveelste duel tussen Van Avermaet en Gilbert, met Fransman als lachende derde? (Het Nieuwsblad)
Peter Sagan s’adjuge la 5e étape au panache, Gilbert 3e, Van Avermaet reste en jaune – Tour de France: la montagne a encore accouché d’une souris – L’abandon de Benoot: une mauvaise nouvelle pour la suite de sa saison et pour Lotto-Soudal – L’analyse de la 5e étape du Tour de France: Il y a Sagan et les autres – Tour de France: Un 89e maillot vert pour Peter Sagan qui égale Erik Zabel (La Dernière Heure/Les Sports)
Repubblica Slovacca – Peter Sagan
Demonštrácia sily! Sagan ovládol aj 5. etapu a prekonal Zabelov rekord – Ohlasy: Podľa Saganových pravidiel. Veľké mená mu rozprestreli červený koberec (Pravda)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“Dopo di te” (Nilla Pizzi)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
Brest : poco nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento debole da NE (9-11 Km/h), umidità al 54%
Huelgoat (Km 86): nubi sparse, 23.2°C (percepiti 24°C), vento moderato da NE (13-15 Km/h), umidità al 53%
Mûr-de-Bretagne: nubi sparse, 24.1°C (percepiti 25°C), vento moderato da NE (17-20 Km/h), umidità al 51%
LA TAPPA CHE VERRÀ: BREST – MÛR-DE-BRETAGNE (181 Km)
La seconda tappa che il Tour trascorrerà tra le colline della Bretagna sarà meno complessa altimetricamente rispetto a quella di Quimper ma presenterà un finale molto più impegnativo, al quale si giungerà dopo aver percorso 165 Km non particolarmente tortuosi, caratterizzati unicamente dalle ascese alle “côtes” di Ploudiry (1,5 Km al 7%) e di Roc’h Trevezel (2,5 Km al 3,5%). Gli ultimi 17 Km rappresenteranno una sorta di novità per il Tour e non ci riferiamo all’arrivo in salita a Mûr-de-Bretagne, già proposto in un paio di occasioni in passato, ma al fatto che si dovrà percorrere un circuito finale, vera e propria rarità alla Grande Boucle che propone questo tipo di conclusione solamente nella tappa di Parigi. Si dovrà così ripetere due volte l’ascesa di 2 Km esatti che conduce al traguardo con una pendenza media del 6,9% e che presenta le inclinazioni più cattive nei primi mille metri che salgono al 9,8%. Inoltre, come avvenuto anche nel finale della tappa di Quimper, ci sarà un traguardo volante con abbuoni in cima ad un’altra breve salita, quella di Saint-Mayeux (1,3 Km al 6,4%), che i corridori incontreranno proprio nel corso dell’anello finale, circa 3 Km dopo il primo passaggio dalla linea d’arrivo.
I PRECEDENTI
Brest, cittadina situata all’estremità occidentale della Francia e sede della più importante base militare navale dello stato, ha ospitato in ben 27 occasioni un arrivo di tappa del Tour: la prima volta fu nel lontano 1906, quando ad imporsi fu Louis Trousselier, mentre nell’ultima occasione vi si corse il cronoprologo dell’edizione 1974, conquistato da Eddy Merckx che quell’anno vincerà il suo quinto ed ultimo Tour. Un altro “Grand départ” da Brest si avrà nel 2008, ma senza arrivo di tappa poichè quel Tour partì come l’edizione di quest’anno, con una prima frazione in linea terminata a Plumelec e vinta da Alejandro Valverde.
Mûr-de-Bretagne, comune del dipartimento delle Côtes-d’Armor la cui salita è stata soprannominata “l’Alpe d’Huez della Bretagna”, ha ospitato due arrivi di tappa nel recente passato della corsa francese, che hanno visto imporsi l’australiano Cadel Evans nel 2011 e il francese Alexis Vuillermoz nel 2015. In altre cinque occasioni questa salita è stata effettuata come GPM nel corso di altrettante tappe, che hanno visto scollinare in testa il belga Lucien Van Impe (1977), il francese Laurent Desbiens (1993), il tedesco Ronny Scholz (2004) e i francesi Sylvain Calzati (2006) e Sylvain Chavanel (2008)
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Il prico nucleo”
Martinello: “Giovanni Visconti ha conquistato ieri la seconda vittoria consecutiva al Giro dell’Austria” (ha vinto domenica e martedì; in mezzo c’è stata la vittoria di Ben Hermans)
De Stefano: “Ieri seconda giornata per questo corridore colombiano” (la seconda vittoria di Gaviria)
Martinello: “Credo che si rialzirà”
Martinello: “GPM di quarto categoria”
Martinello: “La prima frazione inaugurale di questo Tour”
Martinello: “I punti cave”
Pancani: “5 minuti e mezzo il ritardo con Mark Cavendish”
Pancani: “Vediamo come sia cattiva e insidioso l’aspetto altimetrico”
Pancani: “Ultima curva a destra dopo la volata”
Televideo: “Skujin” (Skujiņš)
Rizzato (Giro Donne): “La salita la andiamo a raccogliere con la nostra sintesi”
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quinta tappa
1° Lawson Craddock
2° Marcel Kittel s.t.
3° Grondahl Jansen Amund s.t.
4° Rick Zabel s.t.
5° Marcel Sieberg s.t.
Miglior italiano Roberto Ferrari, 19° a 8′06″
Classifica generale
1° Lawson Craddock
2° Jay Robert Thomson a 11′58″
3° Marcel Kittel a 14′03″
4° Marcel Sieberg a 16′18″
5° Dylan Groenewegen a 17′50″
Miglior italiano Daniele Bennati, 14° a 20′20″
1998: PANTANI, VENT’ANNI FA
Sembrano storie dell’altro ieri, ma sono già trascorsi vent’anni dal fantastico Tour di Marco Pantani. Riviviamolo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
15 LUGLIO 1998 – 4a TAPPA: PLOUAY – CHOLET (252 Km)
L’OMBRA DEL DOPING AVVELENA IL TOUR
Ieri a fine tappa fermato il team manager Festina e perquisito l’albergo della squadra
Pesanti accuse di un medico svizzero – O’Grady in giallo

Il fiume Odet attraversa il centro di Quimper (www.yellohvillage.it)
ARCHIVIO “TOURBILLON”
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
TOURBILLON A SARZEAU
luglio 10, 2018 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1998 a vent’anni dall’indimenticata doppietta firmata da Marco Pantani).
I QUATTRO TENORI
Rassegna stampa “breve” dedicata ai tre grandi favoriti del Tour 2018 (Nibali, Froome e Quintana) e al corridore di casa più atteso, il francese Bardet. In aggiunta i quotidiani della nazione dei vincitore di tappa e delle maglie gialle di turno
Italia – Vincenzo Nibali
Tour de France, straordinario Gaviria: Sagan e Greipel battuti – Tour de France: Gaviria su Sagan e Greipel (Gazzetta dello Sport)
Gran Bretagna – Chris Froome
Tour de France 2018, stage four: Fernando Gaviria clinches his second stage victory as Mark Cavendish misses out (The Daily Telegraph)
Gaviria wins stage four from Sagan in dramatic photo finish (The Independent)
Tour de France: Cavendish misses out as Gaviria triumphs in photo finish (The Times)
Colombia – Nairo Quintana
¡Sensacional! Fernando Gaviria ganó la etapa del Tour de Francia – ¡Hablemos del ingenio paisa! Así fue como Gaviria ganó la etapa 4 – La mutación del ‘escarabajo’ – El precio de una bicicleta del Tour de Francia (El Tiempo)
Ya van dos: Fernando Gaviria ganó la cuarta etapa del Tour de Francia (El Espectador)
Francia – Romain Bardet
Gaviria remet ça – Bardet perd Domont – Gaviria: «Les jours passent et ne ressemblent pas» – Sagan: «Gaviria, c’est la relève» – Démare: «On a merdé» (L’Equipe)
Tour de France: Gaviria, une nouvelle flèche dans le mille (Le Figaro)
Belgio – Greg Van Avermaet
Zorgen om Tiesj Benoot: renner van Lotto Soudal komt met bebloed gezicht over streep vierde Tourrit – Gaviria is Sagan en Greipel te snel af en pakt zijn tweede zege in de Tour, Van Avermaet behoudt het geel – Tourbarometer: Belgen maken haast, straatje zonder eind, mister vijftig procent – Van Keirsbulck pas in slotkilometer gegrepen, Quick Step-renner excuseert zich: “Sorry maat” (Het Nieuwsblad)
Tour de France: Fernando Gaviria remporte la 4e étape, juste devant Sagan et Greipel – Analyse de la 4e étape du Tour de France: Fernando Gaviria sur les bases de Kittel (La Dernière Heure/Les Sports)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“Bis” – Elio e le Storie Tese
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
Lorient : poco nuvoloso, 21.3°C, vento moderato da ENE (17-19 Km/h), umidità al 60%
Concarneau (Km 49): poco nuvoloso, 20.9°C, vento moderato da ENE (13-15 Km/h), umidità al 63%
Côte de Menez Quelerc’h (GPM – Km 159,5: cielo coperto, 23.8°C, vento debole da NE (9-11 Km/h), umidità al 53%
Quimper: nubi sparse, 22.5°C, vento debole da ENE (8 Km/h), umidità al 61%
LA TAPPA CHE VERRÀ: LORIENT – QUIMPER (204.5 Km)
Sapore di classiche al Tour de France. Percorrere le tortuose strade della quinta frazione della Grande Boucle 2018 darà l’impressione al gruppo di trovarsi dalle parti delle Ardenne ed affrontare una delle corse monumento del ciclismo, la Liegi-Bastogne-Liegi. Gli ultimi 100 Km della tappa che si concluderà a Quimper sembrano, infatti, estrapolati dal tracciato della “Doyenne” e, pur mancando salite dure come la Redoute, potrebbe venire fuori una gara molto dura e combattuta, magari con qualche grossa sorpresa a livello classifica. In tutto si affronteranno una quindicina di ascese tutte brevi – la più lunga misura 3 Km – e tutte a quote collinari, cinque delle quali valevoli per la classifica dei Gran Premi della Montagna. Di queste, la più ripida sarà la prima (Côte de Kaliforn, 1,7 Km al 7,1%), la più lunga la quarta (Côte de Menez Quelerc’h, 3 Km al 6,2%) e la più alta l’ultima (Côte de la Montagne de Locronan, 233 metri, 2,2 Km al 5,9%), passata la quale mancheranno 23 Km al traguardo. Ma anche il finale sarà tormentato dalle “côtes” ed in particolare s’incontreranno quella della Chapelle de la Lorette e di Stang Bihan: la prima, breve ma secca (700 metri al 9%), accoglierà al suo vertice il “Pont Bonus” con abbuoni previsti ai primi tre corridori a transitarvi, mentre la seconda, nettamente più pedalabile (1 Km al 4,8%), coinciderà con i mille metri conclusivi e, dunque, offrirà bonificazioni più consistenti, quelle normalmente riservate sui traguardi di tappa (10, 6 e 4 secondi per i primi tre classificati)
I PRECEDENTI
Lorient, sede di un’importante porto militare interamente distrutto durante la seconda guerra mondiale assieme alla stessa città, ha accolto in otto occasioni un arrivo del Tour de France e tra questi precedenti c’è n’è anche uno firmato da un italiano, Giacinto Santambrogio, che qui si impose nel 1977.
Quimper, l’antica capitale della Cornovaglia Francese, è alla sua terza “apparizione” sulle strade della Grande Boucle come traguardo di tappa: nel 1991 vinse l’australiano Phil Anderson e nel 2004 il norvegese Thor Hushovd. In altrettante occasioni nel centro bretone fu disputato un GPM intermedio di 4a categoria, conquistato dall’italiano Giorgio Zancanaro nel 1962 e dallo spagnolo Julio Jiménez nel 1965.
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Petacchi: “Sta lavorando la squadra della maglia gialla di Van Avermaet”
De Stefano: “Van Avermaet in maglia gialla con la BMC”
Martinello: “Una frazione che arriverà decisamente tardi”
Pancani: “Il vento sta soffiendo”
Martinello: “Fin dal chilometro via ufficioso”
Martinello: “C’è chi va per viaggi laterali” (parlando dei corridori che doppiavano la caduta a centro gruppo passando per le strade laterali)
Petacchi: “Coprendo il vento di Gaviria”
De Stefano: “Ancora un giallo per Greg Van Avermaet” (ancora un giorno in maglia gialla)
Televideo: “Sarzeu” (Sarzeau)
Televideo: “Cousine” (Cousin)
Televideo: “Clayes” (Claeys)
Televideo: “Dupong” (Dupont)
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quarta tappa
1° Tiesj Benoot
2° Robert Gesink a 3′50″
3° Andrey Amador a 4′17″
4° Silvan Dillier a 4′19″
5° Tomasz Marczyński s.t.
Miglior italiano Oliviero Troia, 47° a 8′45″
Classifica generale
1° Lawson Craddock
2° Silvan Dillier a 6′19″
3° Luke Durbridge a 6′46″
4° Olivier Le Gac a 7′32″
5° Declercq Tim a 7′51″
Miglior italiano Oliviero Troia, 19° a 10′24″
1998: PANTANI, VENT’ANNI FA
Sembrano storie dell’altro ieri, ma sono già trascorsi vent’anni dal fantastico Tour di Marco Pantani. Riviviamolo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
14 LUGLIO 1998 – 3a TAPPA: ROSCOFF – LORIENT (169 Km)
ACCUSE DI DOPING ALLA FESTINA – CIPOLLINI FA SOLO SPETTACOLO
Tour: il massaggiatore arrestato coinvolge i dirigenti della squadra
L’uomo ha raccontato al giudice inquirente di Lille d’aver ricevuto precise ordinazioni anche in passato – Bici e calzoncini blu-bianco-rosso ma perde l’attimo della fuga vincente

Il porto di Saint-Jacques, località situata nel territorio municipale di Sarzeau (www.domainedekersial.com)
ARCHIVIO “TOURBILLON”
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
TOURBILLON A CHOLET
luglio 9, 2018 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1998 a vent’anni dall’indimenticata doppietta firmata da Marco Pantani).
I QUATTRO TENORI
Rassegna stampa “breve” dedicata ai tre grandi favoriti del Tour 2018 (Nibali, Froome e Quintana) e al corridore di casa più atteso, il francese Bardet. In aggiunta i quotidiani della nazione dei vincitore di tappa e delle maglie gialle di turno
Italia – Vincenzo Nibali
Nibali perde 1′02” da Froome: “In 4 salvato il salvabile” – (Gazzetta dello Sport)
Tour de France: la Bmc vince la cronosquadre, Van Avermaet in maglia gialla (Corriere della Sera)
Gran Bretagna – Chris Froome
Tour de France 2018, stage three verdict: Geraint Thomas edges closer to lead as boos continue for Chris Froome (The Daily Telegraph)
Froome boost as Porte’s BMC win Tour de France team time trial – Froome hails Team Sky strength but warns of biggest threat (The Independent)
Chris Froome makes up lost time but Team Sky are beaten in time-trial (The Times)
Colombia – Nairo Quintana
Nairo pierde 1 minuto 13 segundos con Froome tras la crono por equipos (El Tiempo)
El BMC ganó la contrarreloj por equipos en el Tour de Francia 2018 – Las aspiraciones de los colombianos en el Tour: Análisis de Santiago Botero (El Espectador)
Francia – Romain Bardet
Le maillot jaune pour la BMC – Bardet: «La guerre tous les jours» – BMC se fait du bien quand ça va mal – Froome: «Un boulot fantastique» – L’assistance vidéo débarque – Les freins à disques, un choix aérodynamique – Bardet, un matériel en hommage au Tour (L’Equipe)
Tour de France: AG2R-La Mondiale et Bardet limitent les dégâts (Le Figaro)
USA – BMC Racing Team
Cycling-BMC Racing Win Team Time Trial, Froome Reduces Deficit (The New York Times)
Belgio – Greg Van Avermaet
Greg Van Avermaet pakt gele trui in Tour na winst BMC in ploegentijdrit, Gilbert komt nét tekort – Touranalyse: Nu snapt iedereen waarom Dylan Teuns niet mee mocht naar de Ronde van Frankrijk – Het contrast kon niet groter zijn: Van Avermaet door zijn dak na behalen gele trui, Sagan roemloos gelost door ploeg – Eén topfavoriet moet achtervolgen, QuickStepper staat er het beste voor – Gilbert kijkt vooruit na missen gele trui: “Al veel gedaan voor het team, nu bijna tijd om mijn eigen kans te gaan” (Het Nieuwsblad)
Tour de France: BMC s’impose, Greg Van Avermaet nouveau maillot jaune à l’issue de la 3e étape – L’analyse de la 3e étape du Tour de France: la BMC avait prévu son coup (La Dernière Heure/Les Sports)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Colonna sonora del film “Squadra Volante” (Stelvio Cipriani)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
La Baule: cielo sereno, 25.9°C (percepiti 27°C), vento debole da NE (6-8 Km/h), umidità al 50%
Côte de Saint-Jean-la-Poterie (GPM – Km 135.5): nubi sparse, 27.1°C (percepiti 28°C), vento debole da NE (7-9 Km/h), umidità al 49%
Sarzeau: previsioni non disponibili
LA TAPPA CHE VERRÀ: LA BAULE – SARZEAU (195 Km)
Ancora una tappa per velocisti, per la quarta volta in tre giorni, poi gli sprinter – impegnati anche nella tappa di Cholet per far ottenere alle rispettive formazioni il miglior risultato possibile nella cronosquadre – avranno due giornate nelle quali potranno rifiatare, per modo di dire, essendo i traguardi di Quimper e Mûr-de-Bretagne totalmente al di fuori dalla loro portata. Domani le difficoltà di gara, sul piano altimetrico, saranno ben poche, limitate al breve ma ripido strappo di Saint-Jean-la-Poterie – 800 metri al 7,8% piazzati a 60 Km dall’arrivo e, dunque, assolutamente non temibili – e al falsopiano in dolcissima ascesa (media dell’1,3%) che caratterizza l’ultimo chilometro. I principali problemi potrebbe darli il vento poichè si tornerà a pedalare in direzione dell’oceano, con il finale di gara disegnato sulle strade della penisola di Rhuys, collocata tra la baia di Quiberon e il golfo di Morbihan.
I PRECEDENTI
La nota località di villeggiatura balneare di La Baule vanta tre precedenti al Tour, l’ultimo dei quali “fuorilegge” e non ufficiale. La prima volta “regolare” fu nel 1965 quando ad imporsi in questo centro fu il belga Guido Reybrouck, imitato nel 1972 dal connazionale Rik Van Linden. Sarà un’altro Guido, il nostro Bontempi, ad imporsi nel cronoprologo dell’edizione del 1988, disputato con una formalità che l’UCI non approvò arrivando a minacciare di multare gli organizzatori se l’avessero proposta: la breve cronometro, partita da Pornichet, si svolse come una normale cronosquadre sino alla “flamme rouge”, quando tutti i corridori si fermavano e solo uno per formazione continuava, percorrendo a tutta i mille metri conclusivi, che Bontempi “volò” in 1 minuto, 14 secondi e 11 centesimi, ad una media di 48.576 Km/h.
Debutta quest’anno come arrivo di tappa Sarzeau, cittadina di 7825 abitanti il più celebre è quali è il sindaco David Lappartient: eletto nel 2014, è stato contemporaneamente presidente della federazione ciclistica francese dal 2009 allo scorso anno, quando è stato nominato al vertice dell’UCI succedendo nell’incarico al britannico Brian Cookson.
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Stefano: “La Sunweb ha vinto un campione del mondo”
Pancani: “Già superato metà gara”
Martinello: “Il cartello che indica il 15 Km al traguardo”
Pancani: “Confronto diretto tra Mitchelton e Scott” (la Mitchelton-Scott è una squadra sola)
Sciandri: “Van Garderen si mette le mani sul manubrio”
Pancani: “Sono uomini di primo prano”
De Luca: “Vediamo indossare dei giubbotti con dentro il ghiaccio i corridori”
Pancani: “È la quarta volta che il Tour de France ospita Cholet”
Martinello: “Questa è il calendario”
Slongo: “Izaghir” (Izagirre si pronucia Isaghirre)
De Stefano: “La maglia rosa è cambiata” (beh…. è gialla al Tour!!!)
Televideo: “Cronometro a squadra”
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della terza tappa
1° Cofidis, Solutions Crédits
2° Wanty – Groupe Gobert a 59″
3° Team Dimension Data a 1′30″
4° Lotto Soudal a 1′32″
5° Direct Énergie s.t.
Classifica generale
1° Lawson Craddock
2° Olivier Le Gac a 4′31″
3° Jonathan Castroviejo a 5′08″
4° Luke Durbridge a 6′20″
5° Dimitri Claeys a 6′54″
Miglior italiano Oliviero Troia, 9° a 8′03″
1998: PANTANI, VENT’ANNI FA
Sembrano storie dell’altro ieri, ma sono già trascorsi vent’anni dal fantastico Tour di Marco Pantani. Riviviamolo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
13 LUGLIO 1998 – 2a TAPPA: ENNISCORTHY – CORK (205,5 Km)
BOARDMAN CADE E SI RITIRA
Incidenti al Tour, bimba in coma. Tappa a Svorada
Trauma facciale: Zabel nuovo leader – Cipollini terzo

Cholet, Jardin du Mail (www.tripwolf.com)
ARCHIVIO “TOURBILLON”
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
TOURBILLON A LA ROCHE-SUR-YON
luglio 8, 2018 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1998 a vent’anni dall’indimenticata doppietta firmata da Marco Pantani).
I QUATTRO TENORI
Rassegna stampa “breve” dedicata ai tre grandi favoriti del Tour 2018 (Nibali, Froome e Quintana) e al corridore di casa più atteso, il francese Bardet. In aggiunta i quotidiani della nazione dei vincitore di tappa e delle maglie gialle di turno
Italia – Vincenzo Nibali
Tour, doppio colpo Sagan: tappa e maglia gialla – Tour, Sagan batte Colbrelli ed è maglia gialla. Gaviria caduto… (Gazzetta dello Sport)
Tour de France: a Sagan la 2ª tappa e la maglia gialla, Colbrelli secondo (Corriere della Sera)
Gran Bretagna – Chris Froome
Tour de France 2018, stage two: Peter Sagan wins reduced bunch sprint as Geraint Thomas climbs to seventh (The Daily Telegraph)
Tour de France: Peter Sagan holds off late charge to claim stage-two victory (The Independent)
Brailsford attacks UCI president for taking ‘French angle’ in Froome row (The Times)
Colombia – Nairo Quintana
Gaviria se cayó, Sagan ganó la etapa y es el nuevo líder del Tour – ‘El ciclismo es así, no sabes cuándo te puedes caer’: Fernando Gaviria – ‘No va a ser fácil mantener la camisa amarilla’: Peter Sagan – ‘La contrarreloj por equipos, una de las etapas importantes’: Nairo (El Tiempo)
Peter Sagan ganó la segunda etapa y ahora es el líder del Tour de Francia – Gaviria y Sagan, una lucha por ser el más rápido del Tour de Francia 2018 – Gaviria: “Arriesgué para ganar, pero no pude evitar la caída” (El Espectador)
Francia – Romain Bardet
Histoires d’une victoire – Peter Sagan fait coup double – Démare «globalement satisfait» – Silvan Dillier touché à un genou
– Sanchez abandonne – Grmay, premier abandon – Madiot: «On nous prend pour des cons» – Nibali: «Mieux vaut Froome que son ombre» – Froome, danger public – Comment reprendre une échappée – Les 18 Tours de France de Chavanel (L’Equipe)
Sagan, Démare, Gaviria… Ce qu’il faut retenir de la 2e étape du Tour – L’éclatante revanche de Peter Sagan – Chavanel, le panache vendéen – Le chemin de croix de Christopher Froome – Tour de France : Sagan s’impose en costaud et s’empare du maillot jaune (Le Figaro)
Repubblica Slovacca – Peter Sagan
Triumf venoval synovi. Sagan ovládol druhú etapu Tour a oblečie si žltý dres – Ohlasy médií: Tri muchy jednou ranou v podaní Sagana! Frooma opäť vybučali – V žltom, zelenom aj dúhovom. Tourminator na pódiu striedal farby (Pravda)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“Ad un passo da te” (Mina & Adriano Celentano)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
Cholet – partenza prima squadra: cielo sereno, 27.2°C (percepiti 28°C), vento moderato da NE (19-22 Km/h), umidità al 43%
Cholet – arrivo ultima squadra cielo sereno, 27.4°C, vento moderato da NE (20-23 Km/h), umidità al 41%
LA TAPPA CHE VERRÀ: CHOLET – CHOLET (cronometro a squadre – 35.5 Km)
Dopo tre anni d’assenza la cronosquadre torna a far parte del programma del Tour, stavolta in una collocazione più tradizionale perchè nel 2015 la prova collettiva contro il tempo fu proposta al termine della prima settimana di gara, dopo che gli organizzatori ebbero ottenuto dall’UCI una speciale deroga al regolamento, che prevede che queste tappe si possano disputare entro i primissimi giorni di gara. È, invece, più conforme alla tradizione la tappa che si affronterà quest’anno lungo un tracciato di 35 Km e mezzo per il quale sono stati previsti, per le formazioni più veloci, all’incirca 40 minuti di percorrenza, pari ad una media che potrebbe rasentare i 55 Km/h. Questa “previsione” potrebbe lasciare intendere che il circuito predisposto attorno a Cholet sia quasi del tutto privo di insidie, ma non sarà così perchè, a fronte di una planimetria effettivamente snella e per nulla tortuosa – si gareggerà su di un percorso mosso da piccole “côtes” che potrebbero anche risultare determinanti. Quella che potrebbe dare più problemi alle squadre è lo strappo di 500 metri al 5% che dovranno superare a 1 Km dalla partenza e sul quale qualche formazione potrebbe disunirsi, nel caso venisse preso troppo velocemente. La salita che, invece, più risalta sull’altimetria è la Côte de la Séguinière, 400 metri al 6,9% che s’incontreranno in corrispondenza del secondo ed ultimo rilevamento dei tempi di gara, quando al traguardo mancheranno 9 Km.
I PRECEDENTI
Cholet, comune di oltre 56000 abitanti situato nel dipartimento del Maine-et-Loire, è un centro conosciuto tra gli appassionati di ciclismo perchè dal 1978 ospita una corsa professionista di un giorno, la “Cholet-Pays de la Loire”, la cui ultima edizione – disputata dopo un anno di stop – è stata conquistata dal corridore transalpino Thomas Boudat. In quanto al Tour de France, la Grande Boucle ha fatto scalo 3 volte in questo centro: nel 1936 si impose il belga Félicien Vervaecke, nel 1998 l’olandese Jeroen Blijlevens e nel 2008 il lussemburghese Kim Kirchen, al quale fu assegnata la vittoria dopo la squalifica per doping del tedesco Stefan Schumacher, in un primo tempo vincitore della frazione, una cronometro individuale lunga poco meno di 30 Km
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Amadio: “Hanno corso bene la squadra”
Pancani: “Sylvain Savanel” (Chavanel)
Martinello: “Le percentuali di quanto tempo è stato percorso negli ultimi chilometri”
Martinello: “È ancora vivo quanto accaduto ieri”
Pancani: “Lo sta prendendo con comodo Kittel”
Martinello: “Tra gli alti il nostro Jacopo Guarnieri”
Martinello: “Richeze, l’algerino” (è argentino)
Pancani: “Siamo a 400 Km dalla conclusione”
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della seconda tappa
1° Lawson Craddock
2° Luke Durbridge s.t.
3° Jonathan Castroviejo s.t.
4° Daryl Impey s.t.
5° Anthony Perez s.t.
Miglior italiano Oliviero Troia, 19° s.t.
Classifica generale
1° Lawson Craddock
2° Jonathan Castroviejo a 2″
3° Olivier Le Gac a 1′27″
4° Tobias Ludvigsson s.t.
5° Arnaud Démare a 1′31″
Miglior italiano Damiano Caruso, 22° a 4′48″
1998: PANTANI, VENT’ANNI FA
Sembrano storie dell’altro ieri, ma sono già trascorsi vent’anni dal fantastico Tour di Marco Pantani. Riviviamolo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
12 LUGLIO 1998 – 1a TAPPA: DUBLINO (186,5 Km)
SUPERMARIO HA FATTO SPLASH
Cipollini cade nel finale, addio sprint; a Dublino il belga Steels brucia il tedesco Zabel
“Peccato, volevo la maglia gialla” – Boardman leader

La Roche-sur-Yon, Place Napoléon (www.campings-online.co.uk)
ARCHIVIO “TOURBILLON”
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
TOURBILLON A FONTENAY-LE-COMTE
luglio 7, 2018 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1998 a vent’anni dall’indimenticata doppietta firmata da Marco Pantani).
I QUATTRO TENORI
Rassegna stampa “breve” dedicata ai tre grandi favoriti del Tour 2018 (Nibali, Froome e Quintana) e al corridore di casa più atteso, il francese Bardet. In aggiunta i quotidiani della nazione dei vincitore di tappa e delle maglie gialle di turno
Italia – Vincenzo Nibali
Gaviria batte Sagan in volata. Froome cade e perde 51” – Quinoa, salmone, carne di cavallo: il menù di Nibali per vincere il Tour (Gazzetta dello Sport)
Tour de France: 1ª tappa e maglia gialla a Gaviria, cade ancora Froome (Corriere della Sera)
Gran Bretagna – Chris Froome
Chris Froome loses time after crash on stage one (The Daily Telegraph)
Froome crashes as Tour de France debutant wins stage one – Froome bids up to defend crown as Grand Départ gets under way – Everything you need to know for the Tour de France 2018 (The Independent)
Colombia – Nairo Quintana
‘Intentaré sostener la camiseta amarilla lo que más podamos’: Gaviria – Soñador y combativo, así es el líder del Tour: ¡Fernando Gaviria! – Así celebró Gaviria la primera victoria del Tour de Francia – ‘Estoy agradecido por no terminar herido’: Froome – ‘No vi a un Froome superior en el Giro’: Valverde – Froome, Nairo y Porte perdieron tiempo en la primera etapa del Tour – ‘De Froome aprendí cómo gestionar esfuerzos’: Mikel Landa (El Tiempo)
Fernando Gaviria ganó la primera etapa y se convirtió en el líder del Tour de Francia 2018 – “Hay que intentar recuperar lo que he perdido”: Nairo Quintana – Fernando Gaviria, a la sombra de la locura – Fernando Gaviria, el segundo colombiano de la historia con la camiseta amarilla en el Tour (El Espectador)
Francia – Romain Bardet
Froome chute, Gaviria s’impose – Froome : «Cela fait partie du jeu» – Quick-Step: «Même le sprint intermédiaire est fou» – Jurdie (AG2R): «Une bonne journée» – Quelles étapes pour les Français? – Voeckler: «J’ai envie de faire du Thomas»(L’Equipe)
Fernando Gaviria, la Colombie sait sprinter – Offredo repart au galop, Ledanois offre un maillot à Fortuneo – Froome et Quintana laissent des plumes d’entrée (Le Figaro)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“Plot Twist” (Sigrid)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
Mouilleron-Saint-Germain: cielo sereno, 29.4°C, vento moderato da ENE (14-17 Km/h), umidità al 39%
Les Herbiers (Km 44.5): poco nuvoloso, 23.4°C, 29.8°C, vento moderato da ENE (11-13 Km/h), umidità al 40%
Montaigu (Km 81.5): poco nuvoloso, 30.5°C, vento moderato da NE (11-13 Km/h), umidità al 39%
Beaulieu-sous-la-Roche (Traguardo Volante – Km 132): sole e caldo, 30.9°C, vento moderato da NE (13 Km/h), umidità al 36%
La Roche-sur-Yon: sole e caldo, 30.8°C, vento moderato da NE (13 Km/h), umidità al 37%
LA TAPPA CHE VERRÀ: MOUILLERON-SAINT-GERMAIN – LA ROCHE-SUR-YON (182.5 Km)
Può essere definita la tappa della rivincita la seconda del Tour 2018, in particolar modo quei tutti quei velocisti – Arnaud Démare su tutti – che non sono riusciti a prendere parte allo sprint che ha posto termine alla prima frazione, il cui finale è stato caratterizzato da alcune cadute che hanno tagliato fuori diversi pretendenti al successo ed anche uomini di classifica del calibro di Froome e Quintana. Il percorso è altimetricamente abbastanza simile a quello della tappa di Fontenay-le-Comte, con la differenza che i chilometri iniziali si presentano leggermente più vallonati e prevedono un paio di collinette, la più impegnativa delle quali sarà quella del GPM della Côte de Pouzauges (1 Km al 3,9%). Al contrario, la pianura caratterizza costantemente gli ultimi 130 Km, almeno sino all’imbocco del rettilineo d’arrivo, nel quale – come anche nella frazione d’apertura – la strada tornerà dolcemente a puntare verso l’alto. Stavolta la frazione si disputerà interamente nell’entroterra della Vandea, ben distante dalla costa dell’oceano, ma le previsioni meteo annunciano vento più consistente rispetto a quello incontrato oggi e, dunque, più elevato sarà il rischio d’incappare in ventagli.
I PRECEDENTI
Mouilleron-Saint-Germain, giovane municipio nato due anni fa dalla fusione dei comuni di Saint-Germain-l’Aiguiller e Mouilleron-en-Pareds (quest’ultimo paese natale del famoso politico Georges Clemenceau, che fu primo ministro per due mandati all’inizio del secolo scorso), ospita per la prima volta il Tour de France che, invece, non è una novità per la località d’arrivo, La Roche-sur-Yon. Nel capoluogo della Vandea, però, ben pochi si ricorderanno dell’ultima volta nella quale il Tour aveva fatto tappa a casa loro, portando questo precedente la data dell’8 luglio del 1938, quando a La Roche-sur-Yon si impose il belga Éloi Meulenberg. In precedenza su questo traguardo si erano affermati il francese Roger Lapébie (1937), il belga Marcel Kint (1936) e il francese René le Grèves, autore di una doppietta consecutiva tra il 1934 e il 1935.
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Bramati: “Passaggi per paesi molto stretti”
Pancani: “Ci sono tanti sprint forti”
Pancani: “Riserva nazionale nazionale” (naturale nazionale)
Petacchi: “Manca pochi chilometri”
Pancani: “Rivediamo il traguardo di Gaviria”
De Stefano: “In questo finale di prima frazione”
De Stefano: “A domani, sulla carta, è volata”
Corriere della Sera: “Venerdì al via la corsa in Francia” (oggi è sabato, a dire il vero)
Televideo: “Kakob Fuglsang” (Jakob)
RaiNews24: “Fromme”
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della prima tappa
1° Lawson Craddock
2° Jonathan Castroviejo a 2″
3° Olivier Le Gac a 1′27″
4° Arnaud Démare s.t.
5° Tobias Ludvigsson s.t.
Miglior italiano Damiano Caruso, 18° a 4′48″
Classifica generale
1° Lawson Craddock
2° Jonathan Castroviejo a 2″
3° Olivier Le Gac a 1′27″
4° Arnaud Démare s.t.
5° Tobias Ludvigsson s.t.
Miglior italiano Damiano Caruso, 18° a 4′48″
1998: PANTANI, VENT’ANNI FA
Sembrano storie dell’altro ieri, ma sono già trascorsi vent’anni dal fantastico Tour di Marco Pantani. Riviviamolo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
11 LUGLIO 1998 – PROLOGO: DUBLINO (5,6 Km)
TOUR, SCANDALO-DOPING AL VIA – PANTANI PARTE CON L’HANDICAP
Prima della crono, arrestato il massaggiatore della Festina con dosi di Epo e anabolizzanti – A Dublino perde 43” da Ullrich in meno di 6 Km
Sostanze proibite sull’ammiraglia di Zülle – Boardman vince il prologo a 54 Km all’ora battendo Olano e Jalabert

Scorcio di Fontenay-le-Comte (foto Panoramio)
ARCHIVIO “TOURBILLON”
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
TOURBILLON A NOIRMOUTIER-EN-L’ÎLE
luglio 6, 2018 by Redazione
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Tour rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Tour passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1998 a vent’anni dall’indimenticata doppietta firmata da Marco Pantani).
I QUATTRO TENORI
Rassegna stampa “breve” dedicata ai tre grandi favoriti del Tour 2018 (Nibali, Froome e Quintana) e al corridore di casa più atteso, il francese Bardet. In aggiunta i quotidiani della nazione dei vincitore di tappa e delle maglie gialle di turno
Italia – Vincenzo Nibali
Froome fischiato alla partenza del Tour – Tour, Nibali è già arrivato. Subito test cronosquadre… – Tour: 30mila agenti per proteggere i corridori… (Gazzetta dello Sport)
Gran Bretagna – Chris Froome
Tour de France 2018: Who are this year’s favourites and can anybody challenge Chris Froome? – Tour de France 2018 prize money: How much will riders and teams earn in cash and WorldTour points? – Tour de France riders ready to fuel up on ketones – the mysterious energy drink developed at Oxford University(The Daily Telegraph)
The five British riders taking on the Tour de France 2018 – Dumoulin criticises world cycling’s handling of Froome case – Froome urges Tour de France fans not to abuse him – Clean and cleared, Froome will inevitably ride the Tour under a cloud – Team Sky release detailed data behind Froome’s spectacular Giro win – Team Sky release detailed data behind Froome’s spectacular Giro win – Everything you need to know about Froome anti-doping verdict – Froome cleared of failed drugs test and can compete in Tour de France (The Independent)
Chris Froome greeted by boos and jeers from French crowd (The Times)
Colombia – Nairo Quintana
¿Por qué le perdonaron la vida a Froome en el Tour? – Vuelve el sueño amarillo: colombianos que nos representarán en el Tour – En las montañas, Nairo busca ganar su primer Tour de Francia – Urán y Egan, a dar el zarpazo en el Tour de Francia – Los grandes favoritos del Tour de Francia 2018 (El Tiempo)
Warren Barguil cree que Egan Bernal será la revelación del Tour de Francia – Froome fue abucheado en la presentación de los equipos del Tour de Francia – Egan Bernal: “Sólo pienso en ayudar a Froome” – ¿El caso Froome es excepcional o una derrota del antidopaje? – “No hay un único favorito claro” para la general, dice Porte – Egan Bernal fue confirmado por el Sky para correr su primer Tour de Francia – Dumoulin lamenta una gestión caótica del caso Froome – El Tour de Francia de 2018, una versión a la antigua – Froome: “Me siento preparado y estoy ansioso por competir” (El Espectador)
Francia – Romain Bardet
Bleus ambitieux – Les bonifs intermédiaires, quèsaco? – Nibali : «Mieux vaut Froome que son ombre» – Froome attire les flèches – Chris Froome et Sky hués – Pourquoi Froome peut perdre – «Il faut respecter Chris Froome» – Contador: «Froome peut faire le doublé» – «Je ne déshonorerai jamais le maillot jaune» – Ces coureurs pris pour cible par le public (L’Equipe)
Christopher Froome cible des sifflets – Le dopage, cette ombre qui plane depuis vingt ans sur le Tour de France – Lappartient au Figaro: «Après le courrier de l’AMA, la relaxe de Froome était devenue logique» – 20 ans après l’affaire, la fille du directeur sportif de Festina raconte son calvaire (Le Figaro)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
“La chanson du départ” (Mireille Mathieu)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
Noirmoutier-en-l’Île: cielo sereno, 22.7°C, vento debole da E (7-9 Km/h), umidità al 80%
Saint Jean-de-Monts (Km 30): cielo sereno, 23.4°C, vento debole da ESE (5-9 Km/h), umidità al 72%
Triaize (Km 142.5): cielo sereno, 29°C (percepiti 30°C), vento debole da E (9-12 Km/h), umidità al 47%
Fontenay-le-Comte: poco nuvoloso, 29.8°C, vento debole da ENE (12-13 Km/h), umidità al 44%
LA TAPPA CHE VERRÀ: NOIRMOUTIER-EN-L’ÎLE – FONTENAY-LE-COMTE (201 Km)
Partenza in “linea” per il Tour de France che anche quest’anno, come accaduto in diverse occasioni in questi ultimi anni, rinuncia alla tradizionale cronometro d’apertura per concedere ad un velocista la prestigiosa opportunità d’indossare la prima maglia gialla. La tappa, una delle quattro di questa edizione della Grande Boucle a superare i 200 Km di lunghezza, può tranquillamente definirsi di pianura totale, pur con la presenza di due brevissimi e dolci tratti in ascesa: il primo, a 28 Km dall’arrivo, metterà in palio la prima maglia a pois di leader dei GPM (Côte de Vix, 700 metri al 4,2%) mentre l’ultima sarà quello che impensierirà di più gli sprinter perchè si tratta del lievissimo falsopiano che caratterizza gran parte dell’ultimo chilometro. Le principali inside oggi i corridori potrebbero incontrarle nei primi 120 Km, totalmente disegnati lungo la costa dell’Oceano Atlantico, ma le previsioni meteo sembrano scongiurare la possibilità di vento forte, che avrebbe potuto provocare temuti ventagli
I PRECEDENTI
Noirmoutier-en-l’Île, stazione balnare situata sull’omonima isola, è al suo secondo “Grand départ” avendo già ospitato la prima tappa del Tour nel 2005, quando la corsa francese scattò con una cronometro di 19 Km vinta dallo statunitense David Zabriskie. L’isola è ancor più conosciuta per il Passage du Gois, strada che la collega alla terraferma e che possibile percorrere solo quando la marea è bassa: il Tour l’ha inserita nel suo percorso in 4 occasioni (1993, 1999, 2005 e 2011) mentre il passaggio previsto nei chilometri iniziali della prima tappa di quest’anno è stato cancellato in seguito alla decisione di posticipare di una settimana la partenza del Tour, in una data nella quale il passaggio sul Gois sarebbe stato impossibile a causa della marea.
Fontenay-le-Comte, che fu capoluogo della Vandea fino al 1804 quando le fu preferita la meno decentrata La Roche-sur-Yon (sede d’arrivo della frazione successiva), è invece una meta inedita per la corsa a tappe francese.
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
A partire dalla prima tappa
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Così finì il Tour nel 2017, secondo Gomez Addams
1° Luke Rowe
2° Tom Leezer a 3′31″
3° Rüdiger Selig a 9′09″
4° Robert Wagner a 10′40″
5° Dimitri Claeys a 10′51″
Miglior italiano Fabio Sabatini, 14° a 25′27″
Maglia nera: Chris Froome, 167° a 4h35′52″
1998: PANTANI, VENT’ANNI FA
Sembrano storie dell’altro ieri, ma sono già trascorsi vent’anni dal fantastico Tour di Marco Pantani. Riviviamolo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
RADUNO DI PARTENZA
PANTANI LANCIA LA SFIDA A ULLRICH
Prende il via oggi dall’Irlanda con un cronoprologo l’affascinante corsa a tappe francese
Ma il Tour piatto sembra favorire il tedesco – L’italiano: “Problemi di gambe o di cronometro? No, di testa: devo trovare la convinzione del Giro” – La Maglia gialla del 1997 indica come rivali Rijs, Virenque, Jalabert e Zülle ma ignora il romagnolo

L'isola di Noirmoutier vista dall'aereo (www.tootlafrance.ie)
ARCHIVIO “TOURBILLON”
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GIUGNO: AROMA DI GIRO, PROFUMO DI TOUR
giugno 2, 2018 by Redazione
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Non è semplicemente il mese di mezzo tra Giro e Tour. I trenta giorni di giugno sono ciclisticamente ancora più intensi di maggio e luglio per le numerose corse che si succedono, talvolta accavallandosi tra di loro, schierando ai nastri di partenza sia i reduci dalla Corsa Rosa, sia i futuri protagonisti della Grande Boucle, anticipandone le sfide. È il caso del Delfinato che scatterà appena una settimana dopo la fine del Giro e che proporrà integralmente uno dei tapponi alpini del Tour 2018. Alla corsa francese seguirà una settimana ad alta “gradazione ciclistica” nella quale si snoderanno in parallelo il Tour de Suisse, il Giro d’Italia Under 23, la Route d’Occitanie e il Giro di Slovenia. Dopo l’inedita l’Adriatica Ionica Race, la nuova corsa a tappe creata da Moreno Argentin, il mese si chiuderà a Boario Terme con il campionato nazionale professionisti.
L’aroma del Giro è ancora nelle narici e sui palati degli appassionati di ciclismo e già comincia a sentirsi il profumo del lontano, ma mica tanto, Tour de France. Appena una settimana dopo la fine della corsa rosa, infatti, prenderà il via il Critérium du Dauphiné, la breve corsa a tappe transalpina che nel 2018 taglierà il traguardo della settantesima edizione e che da quasi una decina d’anni è divenuta una sorta di anteprima di lusso del Tour de France, soprattutto per l’altisonanza di ì starting-list che segnalano ai nastri di partenza diversi dei big che si contenderanno la maglia gialla un mese più tardi. Da quando l’organizzazione è passata dalle mani del quotidiano locale Le Dauphiné libéré ad ASO, lo stesso gruppo che allestisce la “Grande Boucle”, il Delfinato ha assunto ancor più i connotati di finestra aperta sul Tour, andando talvolta a proporre salite o percorsi che si dovranno poi affrontare a luglio. È proprio il caso dell’edizione che si disputerà quest’anno e che vedrà i corridori testare l’intero tracciato della frazione alpina della Rosière, collocata al penultimo giorno di una corsa che, come il solito, servirà i suoi piatti forti nelle ultime quattro tappe d’alta montagna, affiancate da due nervose frazioni di trasferimento e altrettante prove a cronometro, la prima delle quali sarà il classico prologo d’apertura, in programma il 3 giugno sulle pianeggianti strade di Valence. Dalla stessa cittadina si ripartirà l’indomani alla volta di Saint-Just-Saint-Rambert, dove si giungerà dopo aver percorso 179 Km in un contesto collinare e affrontato lievi ma continue difficoltà altimetriche che fanno gola ai “finisseur”, come la Côte du Barrage de Grangent (1,3 Km al 4,5%) che dovrà essere ripetuta due volte nel circuito finale con l’ultimo passaggio collocato a soli 4 Km dalla linea d’arrivo. Ascese che sull’altimetria paiono più sensibili proporrà la successiva Montbrison – Belleville di 181 Km, ma una volta superati i quattro GPM (due dei quali di 2a categoria) che s’incontreranno tra l’87° e il 150° Km di gara, si pedalerà senza più ulteriori difficoltà nei rimanenti 30 Km che potrebbero anche consentire ai velocisti di andare a disputarsi l’unico traguardo adatto alle loro potenzialità. A partire dalla terza tappa ci sarà spazio solo per chi punterà alla vittoria finale, la cui prima fetta sarà assegnata al termine della cronometro a squadre disegnata per 35 Km sulle filanti strade che collegano Pont-de-Vaux a Louhans-Châteaurenaud, pianeggianti e movimentate da rarissime curve. Quasi certamente la squadra vincitrice farà registrare una media superiore ai 53-54 Km/h, così com’è certo che a essere determinanti per la classifica saranno, però, le salite che debutteranno il giorno successivo sulle strade del Delfinato. In un crescendo di difficoltà, la quarta frazione sarà la meno impegnativa tra quelle che costituiscono il gran finale della corsa, con l’arrivo in salita di 2a categoria di Lans-en-Vercors (4,8 Km al 7,5%) preceduto dal Col du Mont Noir, ascesa “hors catégorie” lunga oltre 17 Km e caratterizzata da una pendenza media del 6,9%. Stessa classificazione per l’arrivo alla stazione invernale di Valmorel (12,7 Km al 7%), che ospiterà il traguardo della frazione del giorno dopo, a sua volta collocata alla vigilia della tappa più attesa. Sabato 9 giugno, infatti, si partirà da Frontenex alla volta de La Rosière, ripercorrendo per filo e per segno le rotte dell’undicesima tappa del Tour de France 2018: cambierà solo la sede di partenza (il 18 luglio si partirà dalla vicina Albertville), ma identica sarà la successione delle quattro salite da superare nel breve volgere di 110 Km, introdotte subito dopo il via dalla difficile Montée de Bisanne (12,4 Km all’8,1%), alla quale seguiranno il Col du Pré (12,6 Km al 7,6%) e i quasi 2000 metri del Cormet de Roselend (5,7 Km al 6,4%) ad anticipare l’ascesa finale di 17,6 Km al 5,8%, che corrisponde alla prima parte della salita che conduce al celebre Passo del Piccolo San Bernardo. Ventiquattrore più tardi il “Dauphiné” si concluderà con l’arrivo in salita a Saint-Gervais Mont Blanc, dove, dopo esser nuovamente saliti sul Roselend, sarà riproposto il finale della 19a tappa del Tour de France 2016 vinta da Romain Bardet e che, a sua volta, era già stato testato l’anno prima proprio al Delfinato in occasione di una frazione conquistata da Chris Froome: come allora il traguardo sarà collocato in cima alla Montée du Bettex (7 Km al 7,7%), anche stavolta preceduta di una manciata di chilometri dal “muro” della Côte des Amerands (2,7 km all’11,2%).
Mentre in Francia si starà disputando la tappa della Rosière nella vicina Confederazione Elvetica prenderà il via l’82a edizione del Tour de Suisse, corsa che nell’ultimo decennio ha perso molto dell’appeal di un tempo a causa della crescita esponenziale del Delfinato e del contemporaneo impoverimento del tracciato. La differenza tra le due corse sarà ancora più evidente nel 2018 perché quest’anno non ci sarà il durissimo arrivo in salita ai Ghiacciai di Sölden, presenza fissa nelle ultime tre edizioni, e le due tappe d’alta montagna inserite nel tracciato non paiono particolarmente difficili. Un peso non indifferente l’avranno così i 50 Km delle sfide contro il tempo, i primi 18 dei quali si dovranno affrontare nella cronosquadre che aprirà la corsa il 9 giugno a Frauenfeld. Il giorno successivo la capitale del Canton Turgovia ospiterà anche partenza e arrivo della prima tappa in linea, costituita da un nervoso circuito di una quarantina da ripetere tre volte, comprensivo della breve ma ripida ascesa di Herden (1,8 Km al 7,6%), da superare a circa metà dell’anello. Largo ai finisseur l’indomani sul traguardo della Oberstammheim – Gansingen, tappa movimentata negli ultimi 70 Km da cinque GPM di 3a categoria, con la salita di Hagenfirst (3,9 Km al 4,9%) a rappresentare l’ultima opportunità per una “sparata” a 6,5 km dal traguardo. Il giorno dopo si farà scalo a Gstaad, una delle più rinomate ed elitarie stazioni di sport invernali della Svizzera, ma non aspettatevi un percorso d’alta montagna perché il massimo della giornata sarà rappresentato dalla pedalabile salita al Passo Saanenmöser (1283 metri, 7,2 Km al 4,6%), dalla cui cima mancheranno poco meno di 10 Km al traguardo. Il primo “rendez-vous” con gli scalatori sarà così rimandato alla successiva frazione di Leukerbad, dove l’ascesa alla rinomata località termale del Canton Vallese (1364 metri, 14 Km al 4,5%) sarà preceduta dal GPM di Montana Village (13,5 Km al 5,8%). La sesta frazione proporrà la “Cima Coppi” del Tour de Suisse 2018 (Passo della Furka, 2433 metri, 16,3 Km al 6,5%) e subito dopo un altro passo sul quale si sfiorano i 2000 metri di quota (Klausenpass, 1948 metri, 23,3 Km al 6,2%), ma poi il tracciato di “sgonfierà” letteralmente negli ultimi 70 Km verso Gommiswald, totalmente privi di difficoltà sino ai piedi della facile rampetta di 3 Km al 5,2% che condurrà al traguardo. A questo punto a chi punta alla classifica finale facendo conto delle sue doti di scalatore rimarrà solo la terzultima frazione, che si concluderà con l’interminabile ascesa di Arosa (1740 metri), 28 Km apparentemente facili (la media è del 4,1%) che presentano i tratti più esigenti nei primi 6 Km (media dell’8,1%) e negli ultimi 3000 metri al 9%, al termine dei quali in passato si sono imposti campioni del calibro di Gino Bartali e Tony Rominger. Sarà quindi Bellinzona ad accogliere le ultime due giornate di gara ospitando l’arrivo della forse unica frazione destinata ai velocisti e poi quella della pianeggiante cronometro conclusiva di 34 Km.
In parallelo con il Tour de Suisse si correrà il Giro Ciclistico d’Italia, ovvero la corsa rosa destinata agli Under 23 (quelli che un tempo si chiamavano “dilettanti”), ritornata a far parte del calendario lo scorso anno dopo un breve periodo di pausa e il cui tracciato avrà fatto spiccare un vero e proprio “salto sulla sedia” a molti corridori. In previsione dei durissimi mondiali di Innsbruck e su indicazione del commissario tecnico Davide Cassani, l’organizzatore Marco Selleri ha, infatti, allestito un percorso notevolmente infarcito di salite e che si strutturerà su undici frazioni, cinque delle quali di montagna. Si pensi che il tracciato dell’edizione 2017 presentava una sola grande ascesa, quella verso il Gran Sasso d’Italia dove terminò la tappa conclusiva, mentre quest’anno si dovranno affrontare cinque colli di 1a categoria, altrettantidi 2a ed anche un “hors catégorie”! L’atto inaugurale sarà un tradizionale cronoprologo di circa 4 Km che si effettuerà giovedì 7 giugno a Forlì, sede d’arrivo anche della prima frazione in linea, una delle meno impegnative con 138 Km da percorrere partendo da Riccione e due colline di terza categoria da affrontare tra i – 45 e i – 20 Km all’arrivo. Prime montagne un po’ più consistenti s’incontreranno già al terzo giorno di gara, lungo i 138 Km che da Nonantola condurranno a Sestola, traguardo in quota preceduto di una decina di chilometri dallo scollinamento della salita di Montecreto (4 Km al 7,3%). Dopo la facilissima frazione da Rio Saliceto a Mornico al Serio – 164 Km e neanche un cavalcavia – si affronteranno le prime due tappe alpine, cominciando con quella che terminerà ai 1744 metri del Passo Maniva, percorsa un’ascesa finale lunga 10 Km e caratterizzata da una pendenza media dell’8,3%, già nota agli appassionati per aver ospitato negli scorsi anni diversi arrivi di tappa del Brixia Tour, corsa che non è più organizzata dal 2011 e nel cui albo d’oro spiccano i successivi ottenuti nelle ultime due edizioni da Domenico Pozzovivo nella tappe che si concludevano al Maniva. Ancor più impegnativa sarà la tappa che si disputerà l’indomani da Boario Terme a Folgarida, con l’ascesa al Tonale a precedere l’impegnativo arrivo in salita alla Malga di Dimaro (12,2 Km al 7,2%), che ha preso il posto dell’approdo originariamente previsto dall’organizzazione a Malghet Aut e che avrebbe proposto ai professionisti del futuro un ripidissimo troncone finale sullo sterrato. Dopo la frazione interlocutoria da Dimaro a Pergine Valsugana, occasione d’oro per le fughe ma che potrebbe anche fare la gioia dei velocisti, si affronteranno le ultime due tappe alpine, la prima con l’arrivo in salita al Pian delle Fugazze (7,9 Km all’8,7%) e la seconda con la fedele “riproduzione” degli ultimi 97 Km del percorso del tappone di Asiago del Giro d’Italia dello scorso anno, vinto dal francese Thibaut Pinot e che prevedeva il Monte Grappa (24,1 Km al 5,3%, è l’ascesa “hors catégorie”) e la salita di Foza (14,1 Km al 6,5%). L’indomani la corsa si concluderà con un doppio impegno, al mattino una semitappa di una settantina di chilometri destinata ai velocisti, con arrivo a Valdobbiadene, e al pomeriggio una cronometro individuale di 22.4 Km che terminerà in vetta all’arcigno muro di Cà del Poggio (1,2 Km al 12,2%) e che sarà affrontata secondo una modalità inedita, che prevede partenze distanzate non da tempi fissi per tutti ma che corrisponderanno ai reali distacchi di classifica.
Sarà un momento particolarmente pregno d’appuntamenti per gli appassionati di ciclismo quello che si vivrà attorno alla metà del mese perché, contemporaneamente a Tour de Suisse e “Giro Baby”, si disputerà anche la Route d’Occitanie, breve corsa a tappe inedita con questa denominazione – fino al 2017 era nota come “Route du Sud” – e che negli ultimi anni è stata spesso scelta come tappa d’avvicinamento al Tour de France da diversi big che ne hanno approfittato anche per portarsi a casa la vittoria finale (Contador nel 2015, Quintana nel 2016). Il percorso dell’edizione 2018, quattro tappe in tutto, proporrà le frazioni più interessanti per ultime mentre la prima (Cap-Découverte – Ségala Carmaux) sarà “affaire” per velocisti e la seconda (Saint-Gaudens – Masseube) presenterà parecchie colline ideali per l’azione di un finisseur. A decidere la 42a edizione della corsa francese sarà il tappone pirenaico di sabato 16 giugno, poco meno di 200 Km infarciti di colli tra Prat-Bonrepaux e la stazione di sport invernali di Les Monts d’Olmes, dove si giungerà dopo aver affrontato cinque salite, tre delle quali di 1a categoria: nell’ordine, il Port de Lers (10,3 Km al 6,6%), il Col du Chioula (9,7 Km al 7,3%) e l’ascesa che condurrà al traguardo (14,1 Km al 4,8%). L’interesse sull’ultima tappa riguarderà solamente i primi 91 Km della conclusiva Mirepoix – Cazouls-lès-Béziers, di 193 Km complessivi: è al termine di quel tratto che si scollineranno i 1200 metri del Pic de Nore, ascesa di 17 Km al 5,7% che il mese successivo sarà affrontata anche al Tour de France nel corso della frazione che giungerà a Carcassonne.
“Non c’è due senza il tre, e il quattro vien da sé” recita un vecchio proverbio e vale anche per la fase centrale del mese di giugno che, accanto alle tre corse sopra citate, vedrà svolgersi anche il Giro di Slovenia con al via via uno dei corridori che potrebbero essere protagonisti al Tour, lo scalatore polacco Rafał Majka, vincitore dell’edizione disputata lo scorso anno, l’ultima strutturata in quattro frazioni poichè a partire dal 2018 gli organizzatori sono riusciti ad ottenere un giorno di gara in più. Per il corridore della Bora-Hansgrohe sarà, però, difficile ripetersi perchè la tappa “inedita” sarà una cronometro individuale lunga quasi 22 Km – terreno sul quale Majka ha sempre sofferto – mentre è stata tolta la tappa di montagna che aveva sempre caratterizzato il percorso delle ultime edizioni e che dodici mesi fa gli consentì di issarsi al vertice della classifica generale, sostituendola con due frazioni di media montagna decisamente meno adatte agli scalatori.
Il 20 giugno sarà il giorno di un “fiocco rosa” perché in quella data prenderà il via una nuova corsa a tappe, l’Adriatica Ionica Race, fortemente voluta da Moreno Argentin il cui progetto è quello di dare vita ad una gara che colleghi l’Italia alla Grecia attraversando la penisola balcanica. L’edizione del debutto si disputerà, però, interamente sul suolo italiano e si annuncia particolarmente interessante in ottica Tour perché sarà la seconda tappa (la prima era il Delfinato) dell’itinerario d’avvicinamento di Vincenzo Nibali alla Grande Boucle, oltre a proporre un percorso reso spettacolare dalla presenza di un tappone dolomitico che non sfigurerebbe nel tracciato di un Giro d’Italia. A tenere a “battesimo” questa corsa sarà proprio la cittadina natale di Argentin, San Donà di Piave, dalla quale scatterà la prima frazione, una cronometro a squadre che si concluderà a Lido di Jesolo dopo aver percorso 23 Km completamente pianeggianti ma nei quali si potrebbe fare i conti con il vento, sovente contrario rispetto alla direzione di marcia. S’intuisce la mano del quattro volte vincitore della Liegi nel disegno della seconda tappa da San Donà a Maser (152 Km), il cui grafico ricorda nel finale l’andamento altimetrico della “Doyenne”: a decidere le sorti della tappa dovrebbe essere la doppia ascesa ad Asolo nel finale, da approcciare da due versanti differenti, con l’ultimo scollinamento piazzato a circa 7 Km dal traguardo. L’indomani scatterà da Mussolente la frazione dolomitica, che si concluderà dopo 158 Km ai 2233 metri del Passo Giau, affrontato dal versante meridionale, il più impegnativo tra i due possibili, che presenta una pendenza media del 9,2% distribuita in poco meno di 10 Km d’ascesa. Non sarà l’unica difficoltà in programma poiché strada facendo dovranno esser superati altri due celebri valichi dei “Monti Pallidi”, il Rolle (20,6 Km al 5,9%) e il Valles (6,6 Km al 7,1%). Apparentemente innocua può apparire la successiva tappa di 229 Km da San Vito di Cadore a Grado per la totale pianura che caratterizza gli ultimi 136 Km mentre prima si dovrà affrontare la sola salita del Passo Crosetta, di 2a categoria. Invece, i problemi maggiori questa frazione potrebbe presentarli proprio in pianura perché a una ventina di chilometri dalla conclusione si dovranno percorrere due lunghi tratti sterrati (il primo di 3,7 Km e il secondo di 2,4 Km), che entrambi debutteranno con una secca curva a sinistra e con un sensibile restringimento della carreggiata: a rendere ancora più intenso questo finale di gara ci sarà il fatto che nel bel mezzo del tratto d’asfalto che separa i due settori bianchi ci sarà il traguardo volante di Aquileia. Domenica 24 giugno la neonata corse a tappe chiuderà i battenti con una frazione di circa 125 Km che si concluderà a Trieste affrontando un circuito cittadino di 6,5 Km movimentato da una breve salitella che non dovrebbe essere troppo d’impiccio ai velocisti, se si pensa che si tratta di un anello molto simile a quello della tappa finale del Giro d’Italia del 2014, terminato nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia con il successo allo sprint dello sloveno Luka Mezgec.
E sempre un velocista, infine, potrebbe essere il corridore che si fascerà quest’anno del Tricolore. La federazione ha, infatti, assegnato l’organizzione del campionato nazionale professionisti per il 2018 all’Associazione Sportiva Boario, che già li aveva allestiti due anni fa, quando a Boario Terme s’impose Giacomo Nizzolo. Il percorso sul quale si gareggerà sabato 30 giugno non sarà esattamente lo stesso del 2016, poiché è stata totalmente esclusa dal tracciato la risalita della Valcamonica fino a Ponte di Legno, mentre è confermato il circuito finale attorno a Boario Terme con il breve ma ripidissimo muro di Cornaleto (250 metri al 17%) da ripetere più volte. Quando vinse Nizzolo, però, il muro era collocato a 5 Km dall’arrivo e dove essere scalato cinque volte, mentre quest’anno le scalate complessive sono state portate a otto, avvicinando ancora di più l’ascesa della cima dal traguardo: i velocisti, se vorranno ancora essere protagonisti e aver l’onore di vestire la maglia tricolore, stavolta dovranno sudarselo il rettilineo d’arrivo.
Mauro Facoltosi
I SITI DELLE CORSE
Critérium du Dauphiné
www.criterium-du-dauphine.fr/en
Tour de Suisse
www.tourdesuisse.ch/de
Giro Ciclistico d’Italia
www.giroditaliau23.it
La Route d’Occitanie
www.laroutedoccitanie.fr
Tour de Slovénie
https://tourofslovenia.si/en
Adriatica Ionica Race
www.adriaticaionicarace.com
Campionati nazionali
http://campionati-italiani-ciclismo.it

Spettacolare immagine del Passo Giau, sede d'arrivo del tappone dell'Adriatica Ionica Race, la corsa creata da Moreno Argentin (www.dolomiti.it)
GIRO D’ITALIA 2018: PROMOSSI E BOCCIATI
maggio 29, 2018 by Redazione
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Dal 1998, anno in cui Marco Pantani riuscì a strappare la Maglia Rosa ad un Alex Zulle che appariva inattaccabile, non si era più assistito ad una Corsa Rosa così imprevedibile e ricca di colpi di scena come quella appena conclusasi. Tante altre analogie con il Giro di venti anni fa emergeranno mano a mano che si procederà ad analizzare le prestazioni che i singoli atleti hanno offerto in una gara che ha visto, oltretutto, definitivamente consacrare Elia Viviani come Re dei velocisti italiani.
Christopher Froome: a differenza dei quattro Giri di Francia (nonché del Giro di Spagna) vinti in carriera, fino alle ultime tappe di questo Giro d’Italia appare imballato. Persino a cronometro soffre terribilmente, lui che più volte è salito sul podio della specialità ad Olimpiadi e Mondiali, oltre ad aver vinto svariate prove contro il tempo al Tour e alla Vuelta. Così, invece di infliggere come al solito pesanti distacchi ai diretti avversari in classifica generale, è costretto per la prima volta in carriera a perdere terreno. Anche i suoi fedeli e robotici gregari non si rivelano quelli di sempre: incredibilmente non li si trova in testa al gruppo a condurre un ritmo insostenibile ma in fondo al plotone ad arrancare. Solo nella tappa dello Zoncolan, vinta a fatica su un Simon Yates in forte rimonta, si intravede la vecchia, solita Sky e il vecchio, solito Chris. Ma le successive tappe di Sappada, la crono di Trento e l’arrivo in quota a Pratonevoso sembrano confermare l’impressione che il trionfo sullo Zoncolan sia stato più che altro un ultimo canto del cigno. Fino a che… fino a che la fragile armata britannica di questo Giro non si ritrasforma nella dominatrice dei Grandi Giri dell’ultimo decennio, decidendo di far saltare tutto nella 19ª frazione e dimostrando, a quelli che l’avevano data per spacciata troppo presto (me compreso), che dal ciclismo bisogna attendersi di tutto. La cavalcata solitaria di 80 km di Froome, infine, lascia tutti senza fiato; tutti tranne il keniano bianco che notoriamente è asmatico. Impresa che, in aggiunta alla classifica generale, è valsa al campione britannico pure la classifica di miglior scalatore, esattamente a vent’anni di distanza dall’ultima accoppiata Generale-Montagna messa a segno da Pantani nel già ricordato Giro d’Italia del 1998. E chissà che a Froome non riesca pure l’altra accoppiata, ben più prestigiosa, realizzata dal Pirata. Voto: 10 e lode.
Tom Dumoulin: il vincitore uscente si dimostra anche in questa edizione uno dei più forti “schiacciasassi” del gruppo. In salita, quando si stacca, non va mai alla deriva e spesso distanzia a sua volta ciclisti sulla carta ben più scalatori di lui. Il Campione del Mondo nelle prove contro il tempo corre in modo perfetto ma il bis nella Corsa Rosa gli sfugge in due precisi momenti. Il primo quando, a causa della stanchezza, non riesce ad esprimersi al meglio nella a lui favorevolissima cronometro di Trento. Il secondo quando, confidando erroneamente nel successivo sostegno dei compagni di fuga durante la discesa dal Colle delle Finestre, non chiude il prima possibile il distacco di 40 secondi da Froome. Si consola con la Maglia Rosa conquistata nel prologo di Gerusalemme e con un secondo posto che conferma le sue ottime qualità di corridore da Grandi Giri. Lo rivedremo al Tour de France di nuovo contro Froome? Voto: 9.
Miguel Ángel López: il giovane scalatore colombiano capitano dell’Astana, dopo aver favorevolmente impressionato al Tour of the Alps, mostra anche al Giro di possedere doti da scalatore non comuni. Il suo duello con Carapaz per la classifica di miglior giovane ha contribuito ulteriormente a movimentare una corsa comunque mai banale. Gli è sfuggita una vittoria in una tappa di montagna ma, stante l’anagrafe, il successo è unicamente rimandato e, forse, non solo per un successo parziale dato che ad appena 24 anni ha già trionfato in due tappe montagnose della Vuelta, in una Milano-Torino e in un Giro di Svizzera. Terzo posto finale e Maglia Bianca meritatissimi. Voto: 8.
Richard Carapaz: la vera sorpresa di questo Giro D’Italia. Al suo debutto nella Corsa Rosa, al suo secondo Grande Giro in assoluto, stupisce tutti andando a vincere l’arrivo in salita di Montevergine. Regge sempre il ritmo dei più forti in montagna e battaglia con López per il terzo gradino del podio che, in questo caso, valeva anche la classifica di miglior giovane. Nonostante un Giro percorso ad altissima andatura, lo conclude in crescendo ma deve “accontentarsi” del quarto posto finale. A differenza del colombiano López che lo ha preceduto, tuttavia, questo giovane ecuadoregno classe 1993 che tanto assomiglia a Claudio Chiappucci (in tutti i sensi), poteva vantare molta meno esperienza nelle corse a tappe di tre settimane. Si può star certi ad ogni buon conto che la rivincita tra i due sia questione di tempo. Voto: 8.
Domenico Pozzovivo: il quasi trentaseienne capitano della Bahrain Merida riesce a bissare il suo miglior risultato al Giro, cogliendo il quinto posto nella classifica finale. Mai come quest’anno, tuttavia, non aver agguantato finalmente un meritato podio lascia l’amaro in bocca. Il valente scalatore lucano, infatti, riesce per tutta la gara a dare filo da torcere in salita a ciclisti più quotati e più giovani di lui, andando in crisi solamente nella tappa della resurrezione di Froome. Forse la presenza dello sfortunatissimo Sivtsov, infortunatosi prima di prendere il via da Gerusalemme, lo avrebbe aiutato a raggiungere l’agognato podio. Voto: 7.
Pello Bilbao: gregario di López, nonostante il ruolo assegnatogli riesce a conquistare un inatteso sesto posto finale, prima volta in carriera tra i migliori dieci in graduatoria di un Grande Giro Voto: 7.
Patrick Konrad: anche grazie alle disfatte più o meno indecifrabili di ciclisti ben più blasonati (Aru, Pinot, Meintjes; voto: N.V.) coglie il suo primo piazzamento, settimo posto, nella classifica finale di una grande gara a tappe. Voto: 7.
George Bennett: dopo il decimo posto nella classifica finale del Giro di Spagna 2016, conquista anche l’ottava piazza nella Corsa Rosa. Ciclista completo, non sembra però in grado di competere con i migliori. né in salita né a cronometro. Voto: 6.
Sam Oomen: giovanissimo (compirà in agosto 23 anni), si dimostra il gregario più forte di Dumoulin, il quale, nell’ultima frazione di montagna, dopo aver provato invano a staccare Froome, si è messo a disposizione del brillante connazionale per permettergli di conservare il nono posto finale. In futuro ci farà divertire. Voto: 7,5.
Davide Formolo: stesso discorso svolto per Bennett. Forse sarebbe il caso di dedicarsi alle corse di un giorno o alle brevi corse a tappe perché questo decimo posto non convince. Voto: 6.
Simon Yates: come lo Zulle del Giro 1998 sembrava invulnerabile poi, in una sola tappa, è saltato. Presumibilmente più che le gambe non ha risposto la testa, nonostante dalle interviste rilasciate ostentasse sicurezza. Questo piccolo scalatore con un glorioso passato da pistard può comunque dirsi soddisfatto per essere stato il padrone indiscusso della corsa fin quasi alla fine, oltretutto con tre vittorie parziali all’attivo. Voto: 6,5.
Esteban Chaves: dopo aver assistito al trionfo sull’Etna ci si aspettava di rivedere il ciclista che duellò con Nibali per la Maglia Rosa nel 2016. Invece, frenato a suo dire dall’allergia, è andato alla deriva. Voto: 5,5.
Rohan Dennis: come al solito fortissimo a cronometro, dopo aver caparbiamente cercato e ottenuto la Maglia Rosa nella seconda frazione conquista l’unica prova contro il tempo di questa edizione. Purtroppo conferma anche tutti i suoi limiti di recupero e la scarsa affinità con la montagna, finendo lontano dai primi dieci. Voto: 5.
Carlos Alberto Betancur: in più di un’occasione durante i primi dieci giorni di gara è sembrato di ritrovare un Betancur pimpante, ma il colombiano si è subito preoccupato di soffocare ogni speranza. Partito da capitano della Movistar, ha concluso il Giro da gregario di Carapaz: la parabola di una carriera. Voto: 4,5.
Francesco Gandolfi (gandolfi.francesco@libero.it)
LA CLASSIFICA FINALE DEL GIRO D’ITALIA 2018
CLASSIFICA GENERALE
1 Chris Froome (GBr) Team Sky 89:02:39
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:00:46
3 Miguel Angel Lopez (Col) Astana Pro Team 0:04:57
4 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team 0:05:44
5 Domenico Pozzovivo (Ita) Bahrain-Merida 0:08:03
6 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 0:11:50
7 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:13:01
8 George Bennett (NZl) LottoNL-Jumbo 0:13:17
9 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb 0:14:18
10 Davide Formolo (Ita) Bora-Hansgrohe 0:15:16
11 Alexandre Geniez (Fra) AG2R La Mondiale 0:17:30
12 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:17:40
13 Sergio Henao (Col) Team Sky 0:29:41
14 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:34:29
15 Carlos Betancur (Col) Movistar Team 0:41:48
16 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:56:07
17 Mikel Nieve (Spa) Mitchelton-Scott 0:58:16
18 Gianluca Brambilla (Ita) Trek-Segafredo 1:00:30
19 Michael Woods (Can) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 1:01:24
20 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 1:03:54
21 Simon Yates (GBr) Mitchelton-Scott 1:15:11
22 Sébastien Reichenbach (Swi) Groupama-FDJ 1:15:18
23 Robert Gesink (Ned) LottoNL-Jumbo 1:19:49
24 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates 1:23:04
25 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team 1:23:11
26 Fausto Masnada (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 1:26:13
27 Felix Grossschartner (Aut) Bora-Hansgrohe 1:28:47
28 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates 1:31:28
29 Georg Preidler (Aut) Groupama-FDJ 1:33:24
30 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida 1:40:18
31 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors 1:41:36
32 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 1:58:09
33 Mattia Cattaneo (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 2:00:17
34 Enrico Battaglin (Ita) LottoNL-Jumbo 2:02:15
35 Laurens ten Dam (Ned) Team Sunweb 2:02:53
36 Jack Haig (Aus) Mitchelton-Scott 2:03:06
37 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale 2:06:25
38 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 2:07:32
39 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team 2:08:19
40 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 2:08:55
41 Maurits Lammertink (Ned) Katusha-Alpecin 2:10:27
42 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 2:17:10
43 Kilian Frankiny (Swi) BMC Racing Team 2:20:10
44 Benjamin King (USA) Dimension Data 2:24:26
45 Ben Hermans (Bel) Israel Cycling Academy 2:25:01
46 Jan Hirt (Cze) Astana Pro Team 2:26:47
47 Ruben Plaza (Spa) Israel Cycling Academy 2:27:57
48 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale 2:29:16
49 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 2:42:24
50 Koen Bouwmam (Ned) LottoNL-Jumbo 2:42:38
51 Kenny Elissonde (Fra) Team Sky 2:42:39
52 Nathan Brown (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
53 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 2:45:41
54 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo 2:48:11
55 Roman Kreuziger (Cze) Mitchelton-Scott 2:51:50
56 David De La Cruz (Spa) Team Sky 2:52:42
57 Sander Armee (Bel) Lotto Fix All 2:53:44
58 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe 2:56:01
59 Rodolfo Torres (Col) Androni Giocattoli-Sidermec 2:58:56
60 Adam Hansen (Aus) Lotto Fix All 3:00:57
61 Darwin Atapuma (Col) UAE Team Emirates 3:04:46
62 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale 3:06:03
63 Joe Dombrowski (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 3:09:17
64 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 3:10:40
65 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 3:11:06
66 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates 3:12:32
67 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 3:13:51
68 Davide Ballerini (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 3:14:02
69 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates 3:19:46
70 Davide Villella (Ita) Astana Pro Team 3:19:53
71 Chad Haga (USA) Team Sunweb 3:20:46
72 Esteban Chaves (Col) Mitchelton-Scott 3:21:31
73 Krists Neilands (Lat) Israel Cycling Academy 3:28:13
74 Christopher Juul Jensen (Den) Mitchelton-Scott 3:28:31
75 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 3:30:05
76 Anthony Roux (Fra) Groupama-FDJ 3:39:48
77 Hugh Carthy (GBr) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 3:43:25
78 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 3:43:35
79 Steve Morabito (Swi) Groupama-FDJ 3:45:10
80 Zdenek Stybar (Cze) Quick-Step Floors 3:50:40
81 Mads Würtz Schmidt (Den) Katusha-Alpecin 3:53:07
82 Dayer Quintana (Col) Movistar Team 3:54:32
83 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data 3:54:37
84 Ryan Gibbons (RSA) Dimension Data 3:58:31
85 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team 3:59:36
86 Alex Turrin (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 4:02:56
87 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team 4:04:11
88 Sacha Modolo (Ita) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 4:05:44
89 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team 4:06:01
90 Andrea Vendrame (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 4:06:38
91 Christian Knees (Ger) Team Sky 4:07:02
92 Antonio Pedrero (Spa) Movistar Team 4:07:15
93 Niklas Eg (Den) Trek-Segafredo 4:08:20
94 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF 4:08:34
95 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 4:10:02
96 Eduardo Sepulveda (Arg) Movistar Team 4:10:17
97 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 4:11:05
98 Jacopo Mosca (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 4:11:21
99 Jos van Emden (Ned) LottoNL-Jumbo 4:14:22
100 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida 4:14:30
101 Domen Novak (Slo) Bahrain-Merida 4:15:24
102 Vegard Stake Laengen (Nor) UAE Team Emirates 4:17:23
103 Christopher Hamilton (Aus) Team Sunweb 4:19:34
104 Clement Venturini (Fra) AG2R La Mondiale 4:20:56
105 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 4:21:56
106 Lars Bak (Den) Lotto Fix All 4:22:00
107 Michael Mørkøv (Den) Quick-Step Floors 4:22:56
108 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe 4:23:41
109 Jérémy Roy (Fra) Groupama-FDJ 4:24:39
110 Tony Martin (Ger) Katusha-Alpecin 4:27:59
111 Kristian Sbaragli (Ita) Israel Cycling Academy 4:28:29
112 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe 4:32:23
113 Niccolo Bonifazio (Ita) Bahrain-Merida 4:34:24
114 Bert-Jan Lindeman (Ned) LottoNL-Jumbo 4:36:23
115 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors 4:36:25
116 Baptiste Planckaert (Bel) Katusha-Alpecin 4:39:44
117 Guillaume Boivin (Can) Israel Cycling Academy 4:40:13
118 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team 4:40:19
119 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 4:41:35
120 Alex Dowsett (GBr) Katusha-Alpecin 4:41:53
121 Danny van Poppel (Ned) LottoNL-Jumbo 4:43:41
122 Gijs Van Hoecke (Bel) LottoNL-Jumbo 4:44:25
123 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 4:45:51
124 Jurgen Roelandts (Bel) BMC Racing Team 4:45:53
125 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 4:46:51
126 Zakkari Dempster (Aus) Israel Cycling Academy 4:49:40
127 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin 4:51:09
128 Roy Curvers (Ned) Team Sunweb 4:55:00
129 Fabio Sabatini (Ita) Quick-Step Floors 4:55:09
130 Sam Bewley (NZl) Mitchelton-Scott 4:55:48
131 Mitchell Docker (Aus) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 4:56:30
132 Elia Viviani (Ita) Quick-Step Floors 4:57:04
133 Tom Van Asbroeck (Bel) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 4:57:56
134 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo 4:59:12
135 Florian Senechal (Fra) Quick-Step Floors 4:59:31
136 Jens Debusschere (Bel) Lotto Fix All 5:03:59
137 Boy van Poppel (Ned) Trek-Segafredo 5:05:39
138 Ryan Mullen (Irl) Trek-Segafredo 5:08:12
139 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe 5:08:33
140 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo 5:09:34
141 Guy Sagiv (Isr) Israel Cycling Academy 5:15:42
142 Frederik Frison (Bel) Lotto Fix All 5:15:59
143 Liam Bertazzo (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 5:18:15
144 Lennard Hofstede (Ned) Team Sunweb 5:18:53
145 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 5:25:31
146 Marco Coledan (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 5:32:07
147 Svein Tuft (Can) Mitchelton-Scott 5:32:52
148 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Selle Italia 5:34:14
149 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 5:48:37

Era inevitabile che fosse Froome il "capoclassifica" anche della pagella "firmata" ilciclismo.it (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

