L’ÉTAPE DU JOUR: LURE – LA PLANCHE DES BELLES FILLES

settembre 19, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Al penultimo giorno di gara va in scena l’unica cronometro inserita nel percorso del Tour de France, una difficile prova contro il tempo di 36 Km, gli ultimi 6 dei quali in ripida salita

Certamente non impenserirà Primož Roglič, saldamente in maglia gialla e che ha all’attivo nove vittorie in tappe a cronometro, ma la prova contro il tempo piazzata dagli organizzatori al penultimo giorno di gara sarà fondamentale per definire i gradini più bassi del podio, essendo separati da soli 30″ Tadej Pogačar e Miguel Ángel López. Entrambi sono attrezzati in salita e sarà proprio la salita il giudice di questa cronometro, che scatterà da Lure per terminare ai 1035 metri della Planche de la Belles Filles. È una tappa che non può essere definita cronoscalata in senso stretto perchè la salita, seppur molto impegnativa, è limitata agli ultimi 5.9 Km e in totale di chilometri oggi se ne dovranno percorrere 36, incontrando un percorso favorevole ai passisti come Roglič nei primi 30 e in particolare nei primi 14, totalmente pianeggianti. Transitati dal primo punto di rilevamento dei tempi di gara il percorso inizierà gradatamente a prendere quota, superando un dislivello di circa 260 Km nei successivi 10 Km, tratto che non si può definire di salita piena e nel quale si incontreranno pendenze un pochino più impegnative nei 2 Km al 4.2% che condurrano in vetta al Col de la Chevestraye. Si ritroverà quindi la pianura procendendo in direzione del centro di Plancher-les-Mines, attraversato il quale inizierà la difficile ascesa finale, caratterizzata da una pendenza media dell’8.5% e da un picco massimo del 20%, raggiunto a poche centinaia di metri dal traguardo.

METEO TOUR

Lure – partenza primo corridore: cielo coperto, 22.5°C, vento moderato da E (12-13 Km/h), umidità al 67%
Lure – partenza maglia gialla: cielo coperto, 24,1°C (percepiti 25°C), vento moderato da E (12-17 Km/h), umidità al 61%
La Planche des Belles Filles: previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

12.55: inizio trasmissione Eurosport 1 (5 minuti prima del via)
13.00: partenza del primo corridore da Lure
13.55: arrivo del primo corridore alla Planche des Belles Filles
14.00: inizio trasmissione RAI2
17.15: partenza di Primož Roglič da Lure
18.10: arrivo di Primož Roglič alla Planche des Belles Filles

UN PO’ DI STORIA

Alta 1148 metri, La Planche des Belles Filles è una montagna situata nella parte meridionale del massiccio dei Vosgi il cui nome, che tradotto in italiano suonorebbe come “l’altopiano delle belle figlie”, fa riferimento ad una leggenda secondo la quale un gruppo di ragazze di un vicino villaggio si sarebbero suicidate in questo posto durante la Guerra dei Trent’anni (1618 – 1648) per evitare di cadere nelle mani di mercenari svedesi. Il Tour ha scoperto questo posto in tempi recentissimi ma ne ha già fatto una mete ricorrente perchè nel volgere di soli 8 anni sono stati qui già organizzati, contando anche quello del 2020, cinque arrivi di tappa della Grande Boucle. In due occasioni sono stati corridori italiani a trionfare lassù, Vincenzo Nibali nel 2014 e Fabio Aru nel 2017, mentre lo scorso anno Giulio Ciccone, secondo al traguardo preceduto di 11″ dal belga Dylan Teuns, si è consolato per il mancato successo con la conquista della maglia gialla. La storia non è destinata a finire qua perchè i “rumors” che nelle scorse settimane sono rimbalzati dalla Francia dicono che anche nel 2021 ci dovrebbe essere una tappa con arrivo alla Planche des Belles Filles.

Mauro Facoltosi

La Planche des Belles Filles e, in trasparenza, laltimetria della ventesima tappa (france3-regions.francetvinfo.fr)

La Planche des Belles Filles e, in trasparenza, l'altimetria della ventesima tappa (france3-regions.francetvinfo.fr)

L’ÉTAPE DU JOUR: BOURG-EN-BRESSE – CHAMPAGNOLE

settembre 18, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Potrebbe essere l’ultima occasione per i cacciatori di tappe. I lievi saliscendi che caratterizzano i 166 Km della Bourg-en-Bresse – Champagnole potrebbe risultare indigesti per le squadre dei velocisti all’uscita della dura tre giorni alpina

Archiviate le Alpi il Tour intraprende il cammino che lo separa da Parigi e, alla vigilia della difficile cronometro della Planche des Belles Filles, propone una classica tappa di trasferimento che, sulla carta, sembra adattissima ai velocisti. I primi 76 Km si possono definire pianeggianti se s’esclude la facilissima ascesa del Col de France da superare subito dopo la partenza. I rimanenti 90 chilometri sono morbidamente vallonati e propongono una successione di lievi collinette che in condizioni “normali” non fanno paura agli sprinter e alle loro formazioni. Ma questa tappa non si disputa in un tale contesto perchè arriva nell’ultima settimana di gara e, soprattutto, all’uscita di una dura tre giorni di montagna. Le energie sono ormai al luminicino e potrebbe rivelarsi molto più impegnativo del previsto recuperare sull’inevitabile fuga di giornata, che potrebbe essere piuttosto “nutrita”. Infatti, tanti sono i corridori rimasti a bocca asciutta in questa edizione del Tour e la frazione con arrivo a Champagnole rappresenterà per loro l’estrema occasione di rivalsa, essendo la successiva tappa – come già a detto – a cronometro, mentre nell’ultima sarà difficilissimo sfuggire al controllo delle squadre degli sprinter. Tra i corridori a provare la fuga ci sono quelli attualente in lotta per la classifica a punti, Sam Bennett, Peter Sagan e Matteo Trentin.

METEO TOUR

Bourg-en-Bresse: cielo sereno, 29.6°C, vento moderato da S (18-21 Km/h), umidità al 39%
Lons-le-Saunier (Km 64.5): sole e caldo, 30.9°C (percepiti 30°C), vento moderato da S (15-18 Km/h), umidità al 34%
Mournans (traguardo volante – Km 117.5) : cielo sereno, 27.5°C, vento moderato da S (11-13 Km/h), umidità al 43%
Champagnole: cielo sereno, 27.3°C, vento moderato da S (10-12 Km/h), umidità al 44%

GLI ORARI DEL TOUR

13.25: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.45: partenza da Bourg-en-Bresse
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 10 Km dal via)
15.35-15.45: scollinamento Côte de Château-Chalon
16.20-16.40: traguardo volante di Mournans
17.30-17.50: arrivo a Champagnole

UN PO’ DI STORIA

Per trovare un precedente arrivo di tappa del Tour a Champagnole, centro definito la “Perla del Giura”, bisogna tornare indietro nel tempo di parecchi anni, fino al 4 luglio del 1937. Quel giorno si disputarono ben tre semitappe e quella che terminò a Champagnole fu la seconda, preceduta da una frazione di 175 Km vinta Henri Puppo, corridore di origini italiane che nel precedente mese di marzo aveva preso la nazionalità francese. Nel pomeriggio si disputò quindi una cronometro a squadre di 34 Km disegnata tra Lons-le-Saunier e Champagnole, vinta dalla nazionale belga, che schierava il vincitore uscente del Tour Sylvère Maes e che staccò di 30″ la nazionale francese. In serata si arrivò infine a Ginevra dove tagliò per primo il traguardo un corridore di casa, l’elvetico Léo Amberg. In seguito Champagnole tornerà a far parte della nomenclatura del Tour in due occasioni, ospitando nel 1964 la partenza della tappa di Thonon-les-Bains, vinta dall’olandese Jan Janssen, e nel 1981 un traguardo volante – conquistato dal francese Pierre Bazzo – nel corso della tappa Besançon – Thonon-les-Bains, terminata con il successo dell’irlandese Sean Kelly.

Mauro Facoltosi

Vista panoramica su Champagnole e, in trasparenza, laltimetria della diciannovesima tappa (wikipedia)

Vista panoramica su Champagnole e, in trasparenza, l'altimetria della diciannovesima tappa (wikipedia)

L’ÉTAPE DU JOUR: MÉRIBEL – LA ROCHE-SUR-FORON

settembre 17, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Il Tour 2020 è giunta alla sua ultima frazione di montagna. Si tratta di un vero e proprio tappone, non lungo ma infarcito di difficoltà. Si comincia con il Cormet de Roselend, per poi scollinare i colli di Saisies e dell’Aravis prima di andare a fare i conti con la salita più ripida di questa edizione della Grande Boucle, i 6 Km all’11.2% del Plateau des Glières. Finale in discesa dopo aver percorso anche un lungo tratto sterrato

L’ultima tappa di montagna è l’unica ad avere i connotati del tappone, non tanto per la lunghezza – oggi si dovranno percorrere 175 Km – quanto per la distribuzione delle difficoltà lungo tutto l’asse della tappa. Anche oggi ci sarà da percorrere un tratto pianeggiante ad inizio tappa, limitato ai 26 Km che faranno da antipasto all’ascesa ai quasi 2000 metri del Cormet de Roselend (19.3 Km al 6%), prevista nel percorso del Tour anche lo scorso anno ma estromessa all’ultimo momento a causa di una frana (era la tappa di Val Thorens vinta da Vincenzo Nibali). Successivamente si dovranno affrontare i 15 Km al 6.3% del Col des Saisies e i 7 Km al 6.8% del Col des Aravis prima di giungere al cospetto della salita regina della tappa, la Montée du Plateau des Glières. È una sorta di Zoncolan in miniatura perché l’ascesa francese è più corta di 4 Km rispetto a quella friulana, ma presenta una pendenza media molto simile: in 6 Km dovranno essere superati 700 metri di dislivello, ci si “scontrerà” con una pendenza media dell’11,2% e, una volta superato lo striscione del GPM, prima di cominciare la discesa si dovrà percorrere anche un tratto in quota sterrato lungo quasi 2 Km. A quel punto mancheranno 30 Km al traguardo, comprensivi di un’ultima salita che – pur essendo pedalabile e non essendo valida come GPM – potrebbe contribuire a fare lievitare ulteriormente i distacchi inevitabilmente registrati in vetta al Plateau des Glières.

METEO TOUR

Méribel : cielo sereno, 17.6°C, vento debole da SSE (4 Km/h), umidità al 65%
Bourg-Saint-Maurice (inizio salita Cormet de Roselend – Km 25): cielo sereno, 25.2°C, vento debole da SSE (2 Km/h), umidità al 46%
La Clusaz (discesa dal Col des Aravis -123.5 Km) : cielo sereno, 24.1°C (percepit 25°C), vento debole da NW (2 Km/h), umidità al 41%
La Roche-sur-Foron : cielo sereno, 28.6°C, vento debole da NE (8-9 Km/h), umidità al 44%

GLI ORARI DEL TOUR

12.00: inizio trasmissione Eurosport 1 (30 minuti prima del via)
12.30: partenza da Méribel
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 46 Km dal via)
14.00-14.15: scollinamento Cormet de Roselend
15.15-15.40: scollinamento Col de Saisies
15.55-16.20: scollinamento Col des Aravis
16.30-17.05: scollinamento Plateau des Glières
17.15-17.50: arrivo a La Roche-sur-Foron

UN PO’ DI STORIA

Paese natale di Luigi Pelloux, che fu residente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia tra il giugno del 1898 e il giugno del 1900 – La Roche-sur-Foron è uno dei nove traguardi inediti del Tour de France 2020. Qui parliamo dell’ascesa al Plateau des Glières, che è stato affrontata al Tour per la prima volta nel 2018 durante la prima frazione alpina di quell’edizione, disputata tra Annecy e Le Grand-Bornand. In quell’occasione la salita era collocata lontana dal traguardo, distante 90 Km e preceduto anche dalle non meno impegnative ascese ai colli di Romme e della Colombière. Ad imporsi fu Julian Alaphilippe mentre ci fu qualche brivido per Chris Froome per una foratura che lo colse sullo sterrato del Plateau des Glières, dopo che l’inedito GPM era stato conquistato dallo stesso Alaphilippe.

Mauro Facoltosi

Il Plateau des Glières e, in trasparenza, laltimetria della diciottesima tappa (www.ledauphine.com)

Il Plateau des Glières e, in trasparenza, l'altimetria della diciottesima tappa (www.ledauphine.com)

L’ÉTAPE DU JOUR: GRENOBLE – MÉRIBEL (COL DE LA LOZE)

settembre 16, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco una delle tappe più attese, che oltre ad essere una delle più impegnative porterà alla scoperta di due salite inedite. Si comincerà con il tradizionale Col de la Madeleine, che per la prima volta nella storia del Tour sarà affrontato dal difficile versante di Montgellafrey, già sperimentato al recente Delfinato. Una novità assoluta per il ciclismo professionistico sarà, invece, l’ascesa finale verso i 2304 metri del Col de la Loze

Siamo arrivati a una delle tappe più temute e attese che, in un sol colpo, proporrà due impegnative salite mai affrontate prima al Tour de France, anche se non si tratta di novità in senso assoluto. Dopo una novantina di chilometri privi di difficoltà si andrà per prima cosa alla scoperta del versante di Montgellafrey del Col de la Madeleine, 16 Km all’8% che conducono fin quasi a 2000 metri di quota e che il mese scorso sono stati testati da diversi dei partecipanti al Tour nella tappa di Saint-Martin-de-Belleville del Criterium del Delfinato, vinta con una fantastica impresa da lontano da Davide Formolo. Nessuna corsa professionistica è, invece, mai giunta ai 2304 metri del Col de la Loze, anche perché solo dallo scorso anno è stata completata l’asfaltatura dell’ex mulattiera che mette in comunicazione la stazione di sport invernali di Méribel, “titolare” della tappa, con la vicina e più celebre Courchevel. Per arrivare lassù bisognerà percorrere 21 Km e mezzo inclinati al 7.7%, che presenteranno le pendenze maggiori proprio nel tratto conclusivo, dove si raggiungeranno prima un picco del 24% a 2.5 Km dal traguardo e successivamente uno al 18% quando alla linea d’arrivo mancheranno 500 metri.

METEO TOUR

Grenoble : cielo sereno, 29.8°C (percepiti 31°C), vento debole da N (7-10 Km/h), umidità al 47%
La Chambre (inizio salita Col de la Madeleine – Km 88.5): cielo coperto, 25.8°C (percepiti 27°C), vento debole da N (6 Km/h), umidità al 52%
Méribel (passaggio in centro, all’inizio dei 7 Km conclisivi, Km 160) : temporale con pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 17.5°C, vento moderato da NNW (11-13 Km/h), umidità al 68%
Col de la Loze : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

12.10: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
12.30: partenza da Grenoble
13.30-13.40: traguardo volante di La Rochette
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 61 Km dal via)
14.30-14.50: inizio salita Col de la Madeleine
15.20-15.40: scollinamento Col de la Madeleine
16.00-16.20: inizio salita Col de la Loze
17.00-17.40: arrivo al Col de la Loze

UN PO’ DI STORIA

Fondata dallo scozzese Peter Lindsay nel 1936, la stazione di sport invernali di Méribel ha già una lontana esperienza di Tour de France avendone ospitato un traguardo nel 1973, quando vi s’impose il francese Bernard Thévenet. In tempi più recenti a Méribel sono terminate una frazione del Criterium del Delfinato nel 2016 (vittoria di Thibaut Pinot) e due tappa del Tour de l’Avenir: la prima nel 2018 è stata conquistata dal colombiano Iván Sosa mentre lo scorso anno ci fu la prova generale dell’arrivo sul Col de la Loze con la vittoria dell’australiano Alexander Evans

Mauro Facoltosi

Il Lac Bleu, situato a breve distanza dal Col de la Loze, e in trasparenza laltimetria della diciassettesima tappa (youtube)

Il Lac Bleu, situato a breve distanza dal Col de la Loze, e in trasparenza l'altimetria della diciassettesima tappa (youtube)

L’ÉTAPE DU JOUR: LA TOUR-DU-PIN – VILLARD-DE-LANS

settembre 15, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo l’ultimo giorno di riposo il Tour si rimette in marcia con la prima di tre tappe di montagna consecutive disegnate sulle strade delle Alpi. La prima è quella, sulla carta, meno impegnativa, ma presenterà un tracciato che non andrà per questo motivo sottovalutato. La salita verso Saint-Nizier-du-Moucherotte 31 anni fa ispirò Laurent Fignon, che riuscì a staccare di quasi mezzo minuto Greg Lemond in uno dei Tour più appassionanti della storia, che vedrà l’americano imporsi sul francese per appena 8 secondi.

Dopo l’ultimo giorno di riposo si riparte con la prima frazione del trittico che riporterà il Tour sulle Alpi. Delle tre tappe in programma tra oggi e giovedì questa è la meno impegnativa, ma questo non vuol dire che si tratterà di una giornata semplice, da prendere sottogamba. Negli ultimi 31 km si ricalcherà fedelmente il finale della diciottesima tappa del Tour del 1989, teatro di una delle appassionanti pagine della sfida che quell’anno contrappose il francese Laurent Fignon all’americano Greg Lemond, che alla fine riuscirà a prevalere per soli 8 secondi, distacco primo-secondo più basso della storia della Grande Boucle. Lemond aveva vestito la maglia gialla per la prima volta quell’anno alla quinta tappa, al termine dell’interminabile cronometro di Rennes, per poi cederla a Fignon dopo il tappone pirenaico di Superbagnères. La cronoscalata a Orcières-Merlette aveva riconsegnato le insegne del primato all’americano, poi Fignon era tornato al comando dopo il tappone dell’Alpe d’Huez, il giorno precedente la frazione con arrivo a Villard-de-Lans. Anche questa fu una tappa che sorrise al francese, che attaccò a 3 Km dalla vetta della salita di Saint-Nizier-du-Moucherotte e al traguardo, una ventina di chilometri più avanti, si presentò 24 secondi prima dell’avversario, portando a 50 secondi il suo vantaggio in classifica. I 12 Km al 6.4% dell’ascesa verso Saint-Nizier saranno della partita anche quest’anno, quando si gareggerà su di un percorso più difficile rispetto a quello del 1989 perché quella tappa era lunga soli 91 Km, mentre stavolta i chilometri da percorrere saranno 164 e in precedenza ci sarà da affrontare altre due salite destinate a rimanere nelle gambe, il Col de Porte (8.3 Km al 6.3%) e la Côte de Revel (7.2 Km al 7.1%). Una pendenza media del 6.4% caratterizza anche i 2.5 Km conclusivi che condurranno al traguardo, fissato nella piccola stazione di sport invernali di Côte 2000.

METEO TOUR

La Tour-du-Pin: previsioni non disponibili
Saint-Joseph-de-Rivière (traguardo volante – Km 44.5): sole e caldo, 31.6°C, vento debole da SW (3 Km/h), umidità al 32%
Meylan (Km 80.5) : sole e caldo, 32.4°C, vento debole da WSW (3 Km/h), umidità al 35%
Vizille (Km 116) : sole e caldo, 32.5°C, vento debole da W (3 Km/h), umidità al 34%
Villard-de-Lans : cielo sereno, 25.6°C, vento debole da WNW (3-4 Km/h), umidità al 36%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.20: partenza da La Tour-du-Pin
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 30 Km dal via)
14.20-14.30: traguardo volante di Saint-Joseph-de-Rivière
15.00-15.15: scollinamento Col de Porte
15.40-16.00: scollinamento Côte de Revel
16.55-17.20: scollinamento Saint-Nizier-du-Moucherotte
17.25-17.50: arrivo a Villard-de-Lans

UN PO’ DI STORIA

Principale centro delle “Prealpi del Vercors”, Villard-de-Lans ha finora ospitato sei volte il Tour il 1985 e il 2004. Nelle prime due occasioni l’arrivo era nel centro di Villard, dove si imposero lo spagnolo Pedro Delgado nel 1987 e il belga Eric Vanderaerden nel 1985, quando qui si disputò una tappa a cronometro in circuito che il giorno dopo sarà proposta anche alle partecipanti alla prima edizione del Tour de France Femminile: a vincere quella crono sarà a sorpresa l’italiana Maria Canins, che già vestiva la maglia gialla e che nell’occasione precedette di 34” la francese Jeannie Longo . Tornando al Tour dei “maschietti” gli altri vincitori a Villard, con il traguardo collocato presso la soprastante località di Côte 2000, sono stati ancora Delgado nel 1988, Fignon nel 1989, Erik Breukink nel 1989 (cronoscalata) e Lance Armstrong nel 2004, vittoria quest’ultima che sarà successivamente depennata dall’albo d’oro senza assegnarla al corridore giunto al secondo posto, l’italiano Ivan Basso.

Mauro Facoltosi

Panoramica su Villard-de-Lans e, in trasparenza, laltimetria della sedicesima tappa (www.agoda.com)

Panoramica su Villard-de-Lans e, in trasparenza, l'altimetria della sedicesima tappa (www.agoda.com)

L’ÉTAPE DU JOUR: LIONE – GRAND COLOMBIER

settembre 13, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco una delle tappe più dure dell’edizione 2020 del Tour de France, che avrà come terreno di gara il massiccio del Giura. Alle porte delle Alpi si disputa una frazione di 174 Km che nel finale proporrà in rapida successione tre lunghe ed impegnativa salite, cominciando dalla tosta Selle de Fromentel. Dopo il Col de la Biche severo giudice sarà l’ascesa che condurrà al traguardo del Gran Colombier, sul quale poco più di un mese fa si è imposta l’attuale maglia gialla Primož Roglič. Sarà bis?

Una sensazione di déjà vu aleggerà oggi nel gruppo e tra gli appassionati che seguono il ciclismo a tutto tondo e che non mancano di seguire anche le corse minori del calendario. Tra queste c’è il Tour de l’Ain che quest’anno, a causa dello stravolgimento dei “palinsesti” per l’emergenza sanitaria, si è trasformata in una delle più importanti marce d’avvicinamento al Tour de France, nobilitata da un campo partenti di tutto rispetto, grandi nomi (Roglič, Quintana e Bernal, per limitarsi a citare il podio della classifica finale) che sono stati attratti dalla possibilità di preparare al meglio l’appuntamento con la Grande Boucle affrontando in gara una delle frazione più impegnative dell’imminente Tour. La decisiva frazione conclusiva, infatti, era stata disegnata riproducendo alla perfezione gli ultimi 110 Km della tappa di oggi, una delle più difficili del Tour 2020, percorso che ha visto imporsi l’attuale leader della classifica generale del Tour de France Roglič con 4” su Bernal e 6” su Quintana. Con tutta probabilità si avranno distacchi ben più sonanti alla Grande Boucle perché se al Tour de l’Ain si era solo al terzo ed ultimo giorno di gara a questo punto i corridori avranno nelle gambe due settimane di corsa. Il “faro” della corsa sarà il Grand Colombier, montagna attorno alla quale saranno imperniati tutti gli ultimi 76 Km di gara, che debutteranno con una prima scalata alla montagna del Giura, parzialmente affrontata dal versante sudoccidentale fino alla Selle de Fromentel, 11.5 Km all’8% dei quali gli ultimi 4.5 Km tutti sopra il 12% di pendenza media. Successivamente si scalerà il non meno facile Col de la Biche (7 Km all’8.7%) prima d’intraprendere un tratto pianeggiante di una quindicina di chilometri che preparerà l’assalto finale al Grand Colombier, stavolta percorso fin in vetta salendo dall’esigente versante sudorientale, quasi 18 Km all’8% che potrebbero sancire un pesante verdetto per molti tra i corridori che puntano al successo finale.

METEO TOUR

Lione : cielo sereno, 26°C (percepiti 27°C), vento debole da NE (5-8 Km/h), umidità al 50%
Belley (Km 79.5): cielo sereno, 29.9°C, vento debole da NW (5 Km/h), umidità al 39%
Culoz – inizio salita finale (Km 156) : sole e caldo, 31.1°C, vento debole da NW (5 Km/h), umidità al 37%
Grand Colombier: previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

12.20: inizio trasmissione Eurosport 1 (30 minuti prima del via)
12.50: partenza da Lione
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 50 Km dal via)
14.10-14.15: traguardo volante di Le Bouchage
15.30-15.50: scollinamento Selle de Fromentel
16.00-16.20: scollinamento Col de la Biche
16.30-16.50: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sul Grand Colombier

UN PO’ DI STORIA

Sedicesima vetta per altezza del massiccio del Giura, il Grand Colombier (1537 metri) è stato esplorato per la prima volta dai partecipanti al Tour de France nel 2012, quando è stato inserito nel percorso della tappa Mâcon – Bellegarde-sur-Valserine vinta dal francese Thomas Voeckler, che era stato anche il primo a scollinare in testa al colle. Ci si è tornati nel 2016 in un’occasione di una tappa che terminava a Culoz, che fu conquistata dal colombiano Jarlinson Pantano e che pure prevedeva una doppia scalata alla montagna, la prima fino in vetta e la seconda parziale (i cosiddetti “ lacets du Grand Colombier”), ascesa che entrambe videro transitare per primo sotto lo striscione del GPM il polacco Rafał Majka. Nel 2017, infine, durante la Nantua – Chambéry vinta dal colombiano Rigoberto Urán è il transalpino Warren Barguil ha giungere per primo ai 1497 metri del colle sottostante la montagna, quell’anno affrontata dal tremendo versante della Selle de Fromentel. Nonostante la recente scoperta da parte della Grande Boucle, questa salita era un difficoltà conosciuta dal gruppo da diversi anni, affrontata in parecchia occasioni al citato Tour de l’Ain e inserita per la prima volta in una gara ciclistica nel 1988, quando al Delfinato fu il francese Charly Mottet a “domare” per primo le pendenze del Grand Colombier.

Mauro Facoltosi

Il Grand Colombier e, in trasparenza, laltimetria della quindicesima tappa (wikipedia)

Il Grand Colombier e, in trasparenza, l'altimetria della quindicesima tappa (wikipedia)

L’ÉTAPE DU JOUR: CLERMONT-FERRAND – LIONE

settembre 12, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Alla vigilia di una delle tappe più difficili del Tour 2020 si disputa una tappa di trasferimento il cui finale ricorda quello della Milano-Sanremo. Le due salitelle poste a ridosso del traguardo di Lione rammentano la Cipressa e il Poggio e decreteranno le sorti di una tappa che quasi certamente vedrà una fuga approdare in quel di Lione

In sede di presentazione del Tour, il 15 ottobre dello scorso anno, il direttore della corsa Christian Prudhomme ha tirato in ballo la Milano-Sanremo per illustrare la tappa che terminerà a Lione e bisogna dire che il paragone tra le due corse c’è, anche se non proprio calzante a pennello. La prima parte della frazione non assomiglia per nulla alla Classicissima perché l tratto iniziale pianeggiante è più breve, al posto del facile Turchino qui s’incontreranno in successione due GPM di 2a e 3a categoria, il più impegnativo dei quali è il Col de Beal (1396 metri, 12 Km al 5,3%), e anche la marcia d’avvicinamento a Lione è più movimentata rispetto alle fasi che alla corsa italiana si snodano sull’Aurelia. È nel finale, invece, che la similitudine tra le due gare si fa concreta, con la Côte de la Duchère (1.3 Km al 5.3%) a prendere il posto della Cipressa e la Côte de la Croix-Rousse (1.4 Km al 4.5%) e rivestire il ruolo del Poggio. Differiscono, invece, la lunghezza del tratto di strada che si deve percorrere tra e queste due salite, molto più ravvicinate in questo caso, e anche la distanza che separa la cima della Croix-Rousse dal traguardo, distante 4 Km e 500 metri, quasi un chilometro in meno rispetto alla Sanremo. Detto questo, a meno di sorprese oggi difficilmente assisteremo ad una riedizione della corsa quest’anno vinta da Wout Van Aert, sia perché il percorso è di più complicata gestione per le formazioni degli sprinter, sia perché questa è una delle rare frazione del Tour che sembra fatta su misura per i cacciatori di tappe e alta sarà la possibilità che la fuga di giornata riesca ad andare in porto (si vede più sotto il “riassunto” dell’ultima frazione arrivata a Lione), in una tappa della quale gli uomini di classifica e le loro squadre penseranno a riposarsi: domani è, infatti, in programma una delle tappa di montagna più dure di questa edizione.

METEO TOUR

Clermont-Ferrand: cielo sereno, 25.7°C, vento debole da N (3 Km/h), umidità al 38%
Courpière (traguardo volante – Km 38): cielo sereno, 26.3°C, vento debole da N (4 Km/h), umidità al 36%
Montbrison (Km 107) : nubi sparse, 27.8°C, vento debole da N (7-9 Km/h), umidità al 35%
Lione : nubi sparse, 27.8°C, vento debole da N (14-16 Km/h), umidità al 35%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.20: partenza da Clermont-Ferrand
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 30 Km dal via)
14.10-14.15: traguardo volante di Courpière
14.50-15.00: scollinamento Col du Béal
15.30-15.40: scollinamento Côte de Courreau
17.45-18.10: arrivo a Lione

UN PO’ DI STORIA

Terza città più popolosa di Francia dopo Parigi e Marsiglia e luogo natale di due tra i più celebri imperatori romani (Claudio e Caracalla), Lione è molto cara al Tour perché il primo luglio del 1903 vi si conclude la prima tappa del prima edizione della corsa, partita da Montgeron, nella “balie” sud della capitale, lunga qualcosa come 467 Km e vinta con 55 secondi di vantaggio sul seconda da Maurice Garin, l’ex spazzacamino d’origini valdostane che soli due anni prima aveva abbandonato la cittadinanza italiana per prendere quella francese. Nonostante questo particolare legame tra la Grande Boucle, questa vi è tornata “solo” 16 volte, un numero che appare esiguo se paragonato a quello di altri centri, come l’onnipresente Pau che, tra partenze e arrivi, quest’anno arriverà a quota 72: solo in anni recenti l’Italia è riuscita a “vendicare” il passaggio di nazionalità di Garin imponendosi con due suoi corridori su questo prestigioso traguardo, Alessandro Petacchi nel 2003 e Matteo Trentin nel 2013, in quest’ultimo caso al termine di una frazione che proponeva quasi fedelmente il finale di quest’anno, ma con la salita della Croix-Rousse piazzata più lontana dal traguardo, terminata con una volata di una dozzina di corridori che precedettero di poco più di sette minuti il gruppo principale.

Mauro Facoltosi

Vista panoramica su Lione e, in trasparenza, laltimetria della quattordicesima tappa (www.zingarate.com)

Vista panoramica su Lione e, in trasparenza, l'altimetria della dodicesima tappa (www.zingarate.com)

L’ÉTAPE DU JOUR: CHÂTEL-GUYON – PUY MARY (PAS DE PEYROL)

settembre 11, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Secondo arrivo in salita per il Tour 2020 dopo quello di Orcières-Merlette e quello non ufficiale al Mont Aigoual. Stavolta si arriverà ai piedi del Puy Mary, uno dei più alti stratovulcani d’Europa. Gli ultimi 2 Km presentano pendenze in doppia cifra che, unite a quelle del precedente Col de Neronne, prometteranno scintille tra i primi della classifica generale

Non è il Puy-de-Dôme, non ne ha la suggestione dei panorami, né i numeri e nemmeno il blasone, ma il segno potrebbe lasciarlo anche il poco rinomato Puy Mary, posto com’è al termine di una frazione che si può considerare come una via di mezzo tra una tappa di media montagna e una d’alta montagna. Salitoni non se ne incontranno, l’ascesa più lunga non supera i 10 Km, ma al termine di questa frazione i corridori avranno incamerato più di 4000 metri di dislivello positivo, suddivisi tra sette GPM, i più difficili dei quali saranno gli ultimi due. A meno di sorprese la corsa dei big dovrebbe entrare nel vivo quando al traguardo mancheranno una quindicina di chilometri e si attaccheranno i 4 Km al 9.1% che conducono ai 1237 metri del Col de Neronne. Un tratto in quota successivo allo scollinamento, coronato anche dal “Point Bonus”, porterà poi i corridori ai piedi dell’ascesa finale verso il Pas de Peyrol, che all’esame dei numeri appare leggermente più facile del Neronne – 5400 metri all’8,1% – ma che in realtà è più aspra in virtù di un tratto conclusivo tutto in doppia cifra di pendenza, poichè negli 2 Km la media è sempre superiore all’11%.

METEO TOUR

Châtel-Guyon: cielo sereno, 24.1°C (percepiti 25°C), vento debole da NNE (5-6 Km/h), umidità al 55%
Le Mont-Dore (Km 71): nubi sparse, 21.6°C, vento moderato da NNE (10-12 Km/h), umidità al 52%
Bort-les-Orgues (Km 116.5) : nubi sparse, 27.1°C (percepiti 28°C), vento debole da N (9-10 Km/h), umidità al 55%
Côte de Anglards-de-Salers (GPM – Km 157.5) : nubi sparse, 23.5°C, vento moderato da N (9-11 Km/h), umidità al 54%
Puy Mary (Pas de Peyrol) : nubi sparse, 15.2°C, vento debole da NNE (8-10 Km/h), umidità al 50%

GLI ORARI DEL TOUR

11.45: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
12.05: partenza da Châtel-Guyon
13.00: inizio trasmissione RAISport (all’incirca a 36 Km dal via)
13.00-13.10: scollinamento Col de Ceyssat
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 71 Km dal via)
14.50-15.10: traguardo volante di Lanobre
16.45-17.20: arrivo sul Puy Mary

UN PO’ DI STORIA

Alto 1783 metri, il Puy Mary è quel che resta di uno dei più grandi stratovulcani d’Europa. Lassù di scintille vere e proprie non se vedono da millenni, ma di certo risplenderanno quelle della lotta tra i big del Tour de France, che per la prima volta nella storia disputeranno un arrivo di tappa ai 1588 metri del Pas de Peyrol, il più alto valico stradale della Massiccio Centrale, che si trova proprio ai piedi del Puy Mary. Non si tratta di una vera e propria novità il passaggio del Tour lassù, perché tra il 1959 e il 2016 è stato affrontato 10 volte come GPM di “passaggio” e in particolare il “mattatore” lassù è stato il belga Lucien Van Impe, che vi è scollinato in testa due volte, la prima nel 1975 e la seconda nel 1983. Il primo a far suo questo GPM è stato nel 1959 Louis Bergaud, la “pulce del Cantal”, mentre nel 2016 vi è scollinato in testa il belga Thomas De Gendt. Lo scorso anno è stato affrontato anche nella tappa d’apertura del Giro del Delfinato, Aurillac – Jussac, vinta dal norvegese Edvald Boasson Hagen.

Mauro Facoltosi

Il Puy Mary e, in trasparenza, laltimetria della tredicesima tappa (www.hautesterrestourisme.fr)

Il Puy Mary e, in trasparenza, l'altimetria della tredicesima tappa (www.hautesterrestourisme.fr)

L’ÉTAPE DU JOUR: CHAUVIGNY – SARRAN

settembre 10, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Si torna sul Massiccio Centrale, dove il Tour si fermerà per tre movimentate tappe. La prima di queste, caratterizzata da una fisionomia collinare, porterà la corsa a Sarran rendendo omaggio all’ex presidente della Repubblica Jacques Chirac e anche all’indimenticato Raymond Poulidor, entrambi scomparsi lo scorso anno. L’ascesa al Suc-au-May a circa 25 Km dall’arrivo promette un po’ di bagarre tra i primi della classifica, se a quel punto sarà già stata riacciuffata la fuga di giornata, anche se l’arrivo di quest’ultima fino al traguardo pare una soluzione molto probabile.

Un anno fa, esattamente il 26 settembre, moriva Jacques Chirac, il più amato tra i presidente della repubblica francesi del dopoguerra. Il Tour non poteva tralasciare un omaggio ad un personaggio che è stato sempre molto vicino al ciclismo, anche negli anni nei quali fu sindaco di Parigi, tra il 1977 e il 1995, e non mancava di presenziare alla tappa conclusiva del Tour, talvolta facendosi immortalare sorridente accanto al vincitore di turno, magari uno scatto preso fuori dall’ufficialità del podio, giù in mezzo alla strada. Tale omaggio si farà concreto con una tappa collinare che riporterà la corsa sulle strade del Massiccio Centrale, scorrevole ma non troppo nella prima parte e più movimentata negli ultimi 50 Km, caratterizzate da un paio d’interessanti “côtes”, miscelate a un tracciato tortuoso su stradine secondarie nel quale anche gli uomini di classifica dovranno tenere le antenne ben dritte. La prima è la Côte de la Croix du Pey (6 Km al 5.1%), seguita 14 Km più avanti dalla più breve ma anche più impegnativa salita del Suc au May, 3700 metri al 7.4% che saranno validi sia come GPM di 2a categoria, sia come “Point Bonus”. A quel punto mancheranno 25 km al traguardo, a sua volta posto al termine di un pedalabile tratto in ascesa di circa 3 Km. Da aggiungere che oggi sarà ricordato anche l’indimenticato Raymond Poulidor, pure scomparso nel 2019, con il passaggio dal paese dove “Poupou” visse fino alla morte, Saint-Léonard-de-Noblat.

METEO TOUR

Chauvigny: cielo sereno, 24.7°C, vento debole da NNE (9-12 Km/h), umidità al 52%
Le Dorat (Traguardo Volante – Km 51): cielo sereno, 25.3°C (percepiti 27°C), vento moderato da NNE (13-15 Km/h), umidità al 52%
Saint-Léonard-de-Noblat (Km 114.5) : cielo sereno, 26.7°C, vento moderato da N (12-14 Km/h), umidità al 41%
Suc-au-May (GPM – Km 192.5) : cielo sereno, 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da N (11-13 Km/h), umidità al 46%
Sarran : cielo sereno, 25.2°C, vento moderato da N (12-13 Km/h), umidità al 44%

GLI ORARI DEL TOUR

11.45: inizio trasmissione Eurosport 1 (15 minuti prima del via)
12.00: partenza da Chauvigny
13.00: inizio trasmissione RAISport (all’incirca a 40 Km dal via)
13.10-13.16: traguardo volante di Le Dorat
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 85 Km dal via)
16.00-16.25: scollinamento Côte de la Croix du Pey
16.20-16.50: scollinamento Suc-au-May
17.00-17.30: arrivo a Sarran

UN PO’ DI STORIA

Sede dal 2000 di un museo dedicato a Chirac, che in questo centro aveva acquistato assieme alla moglie Bernadette il castello di Bity, Sarran è stato sede d’arrivo del Tour anche nel 2001, al termine di una tappa conquista dal tedesco Jens Voigt

Mauro Facoltosi

Le tre croci erette sulla cima del Puy Sarran e, in trasparenza, laltimetria della dodicesima tappa (/www.tourisme-limousin.net)

Le tre croci erette sulla cima del Puy Sarran e, in trasparenza, l'altimetria della dodicesima tappa (www.tourisme-limousin.net)

L’ÉTAPE DU JOUR: CHÂTELAILLON-PLAGE – POITIERS

settembre 9, 2020 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Un’altra tappa destinati ai velocisti attende i “forzati del Tour”, oggi chiamati a percorrere i 167 Km e 500 metri che li condurranno fino a Poitiers. Il percorso è meno lineare rispetto a quello della tappa delle isole, c’è qualche collinetta in più, ma nulla che possa impensierire gli sprinter e le loro formazioni. Bisognerà comunque tenere gli occhi bene aperti per via del breve strappo che si dovrà superare a 4 Km dall’arrivo e che potrebbe rompere loro le uova nel paniere

Per il secondo giorno consecutivo saranno protagonisti i velocisti, per i quali quella di Poitiers sarà l’ultima occasione prima della passerella finale di Parigi. Ci sarebbe anche la frazione di Champagnole, stretta tra l’ultima tappa alpina e la cronoscalata del penultimo giorno, ma i tanti saliscendi che la contraddistinguono e le ingenti fatiche profuse nei giorni precedenti in quell’occasione potrebbero remare contro il lavoro di ricucitura delle squadre e favorite i fuggitivi. Oggi ci si troverà a pedalare su di un tracciato leggermente più intricato rispetto al piattone di ieri, ma le rare e facili difficoltà altimetriche che s’incontreranno non spaventeranno di certo gli sprinter e le loro squadre. Nel finale bisognerà, però, tenere gli occhi bene aperti perché quando mancheranno 4 Km all’arrivo spunterà come un fungo dalla pianura uno strappo di 700 metri al 4.1%, vera e propria golosità che potrebbe stuzzicare qualche corridore. E quei 700 metri affrontati alle velocità tipiche dei finali di corsa, quando la media sfiora e talvolta supera i 50 Km/h, potrebbero rimanere sullo stomaco a qualche velocista.

METEO TOUR

Châtelaillon-Plage: cielo sereno, 27.1°C, vento moderato da NE (11-13 Km/h), umidità al 33%
Coulon (Km 61): cielo sereno, 29.5°C (percepiti 28°C), vento moderato da NE (12-14 Km/h), umidità al 20%
Poitiers : cielo sereno, 29°C (percepiti 28°C), vento moderato da NNE (13-15 Km/h), umidità al 22%

GLI ORARI DEL TOUR

13.20: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.40: partenza da Châtelaillon-Plage
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 16 Km dal via)
15.40-15.50: scollinamento Côte de Cherveux
16.00 – 16.14: traguardo volante di Les Grands Ajoncs
17.20-17.40: arrivo a Poitiers

UN PO’ DI STORIA

“Sainte, saine et savante” (Santa, sana e sapiente), la storica città di Poitiers nonostante il suo “blasone” vanta soli tre arrivi di tappa al Tour de France, il primo dei quali porta la data del 28 luglio del 1955, quando il francese Jean Forestier s’impose nella terzultima tappa di quella edizione. Nel 1971 a cogliere il successo sarà Jean-Pierre Danguillaume mentre l’unico straniero ad ospitare Poitiers al Tour sarà l’irlandese Sean Kelly nel 1978. Italiano è stato, infine, l’ultimo corridore a vincere in questo centro: è stato il veneto Andrea Pasqualon, che il 30 agosto dello scorso anno si è qui imposto nella conclusiva frazione del Tour Poitou-Charentes en Nouvelle Aquitaine

Mauro Facoltosi

Labbazia di Saint-Jean de Montierneuf a Poitiers e, in trasparenza, laltimetria dellundicesima tappa (www.tourisme-vienne.com)

L'abbazia di Saint-Jean de Montierneuf a Poitiers e, in trasparenza, l'altimetria dell'undicesima tappa (www.tourisme-vienne.com)

« Pagina precedentePagina successiva »