A TUTTO TOURBO

luglio 19, 2010 by Redazione  
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Beppe “Turbo” Guerini commenta la tappa che ha visto l’attacco di Contador ad uno sfortunato Schleck, puntando il dito sulla “cattiveria” dello spagnolo nello sfruttare un momento di difficoltà del lussemburghese. Alberto rimane per il lui il favorito numero uno per un Tour nel quale gli italiani hanno la possibilità di intrufolarsi nella bagarre per andare alla caccia di un prestigioso successo.

a cura di Andrea Mastrangelo

Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)

Ovviamente oggi l’episodio principale è il passaggio della maglia gialla sulle spalle di Contador, o meglio sull’episodio che ha causato il passaggio di consegne. Le immagini purtroppo non mi hanno chiarito se lo spagnolo abbia attaccato Schleck nel momento in cui il secondo ha accusato problemi tecnici, oppure se Contador avesse accelerato per ricucire sullo scatto del lussemburghese e, raggiuntolo, non abbia aspettato tirando dritto.

Nel primo caso non sarebbe stato certo un bel gesto, noi ciclisti abbiamo un codice non scritto in cui si aspetta chiè stato vittima di problemi meccanici. È anche vero che per vincere si deve avere fortuna e nel ciclismo una caduta o un problema alla bici può capitare, fa parte del gioco e il gioco non prevede che gli avversari si fermino.

Non punterei il dito contro Contador, non mi ha dato l’impressione di aver attaccato il suo avversario in difficoltà, non si è fermato, ma questo è uno sport e non ci si deve fermare tutti. Io stesso avrei agito allo stesso modo.

Questo episodio verosimilmente ravviverà la corsa. Schleck, secondo me, già prima dell’episodio sfortunato di oggi non era il favorito numero uno, oggi lo è ancor meno e dovrà attaccare. Oggi lo ha già fatto ed è stato fermato dalla sfortuna, ma ha capito che Contador non è invincibile e ne vedremo delle belle. Il lussemburghese dovrà però anche difendersi, ora il suo vantaggio sul terzo è sotto i due minuti e la cronometro non lo avvantaggia sugli avversari, anche se io per la vittoria rischierei il podio. L’anno scorso è arrivato secondo, il suo unico obiettivo dev’essere migliorarsi.

Speriamo poi che nella bagarre si possa inserire qualche italiano nel tentativo di vincere una tappa. Dopo le vittorie di Petacchi abbiamo avuto un po’ di sfortuna, siamo sempre protagonisti e non vinciamo. Ballan ha una buona condizione, Cunego è davvero combattivo anche se manca la forma ottimale.

Un ultimo commento su Santambrogio. Gli faccio gli auguri di riprendersi dal malore, purtroppo è una cosa che aspetta chiunque dietro l’angolo quando sei sui Pirenei. Io stesso, scalatore, non li ho mai amati, passavo le Alpi con buone prestazioni, poi arrivavo su queste salite sulla carta più semplici e avevo un calo di prestazioni: il caldo, l’asfalto…insomma un terreno esageratamente insidioso.

Giuseppe Guerini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI AX 3 DOMAINES

luglio 19, 2010 by Redazione  
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: visione “aerea” della stazione invernale di Ax-3-Domaines (www.capcampus.com)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Chi e quanto guadagnerà oggi? Contador o Schleck?

Hotdogbr: bisogna vedere chi sarà tra Saxo Bank e Astana a prendere in mano la corsa, per quel che si è visto negli ultimi giorni C.Soerensen e Fuglsang non sono in grado di fare una grande andatura fino alla cima del Pailheres e dunque A.Schleck potrebbe attaccare già in quella salita mentre Contador credo che aspetti il finale, potrebbero approfittare del marcamento dei due gente come S.Sanchez e Rodriguez, naturalmente ci sarà la fuga da lontano e come al solito spero che ci sia Cunego ma per arrivare devono iniziare il Pailheres con almeno 7-8′ di vantaggio

Vedo23: Forse gli atleti di spessore fan meglio ad aspettare la saliat HC per attaccare: inutile sprecare tante energie prima! Subito ad inizio salita devono attaccare in 2/3, magari con un accordo già in mattinata, e guadagnare in salita e in discesa poi.
Gli uomini attualmente in fuga dubito abbiano chances… Ok che hanno 10 m, ma i più sono passisti più che scalatori. Un gruppetto di contrattaccanti (p.es. Cunego) potrebbe recuperargli già quasi tutto sulla prima salita o comunque sulla salita finale rientrare, senza aver faticato già nel tratto “pianeggiante”.

Hotdogbr: i primi non arriveranno anche perchè Contador vuole la tappa e sta facendo tirare i suoi ma il Pailheres è durissimo e per andarsene lì ci vogliono grandissime gambe, la corsa sarà riservata agli uomini di classifica

Salitepuntocià: Si puo eleggere il pahileres la salita più inutile della storia del tour?
ogni anno si dice “farà danni”, ogni anno non succede nulla fra i big,che attendono sempre l’ultima salita
per valorizzarlo,servirebbe l’arrivo in discesa,o in cima al phaileers, o sull’envalira,che essendo pedalabile,costringerebbe a attaccare sul pahileres.
quanto al gara, valls mi ricorda il primo bugno,per me diventera’ qualcuno… la tappa la vedo per contador,se sastre non riesce a staccare tutti

Pincopallino2005: e pue oggi Cunego s’attacca…

Salitepuntocià: Non me l’aspettavo che il francese resistesse! Il gruppetto dei migliori è stato a controllarsi e lui ne ha aprofittato.
Cunego non capisco perchè ha deciso solo oggi di puntare alla maglia a pois, con oltre 50pt di svantaggio
basso è cotto
armstrong ha confermato che era meglio si ritirava l’anno scorso

Vedo23: Cunego punta alla vittoria di tappa, non alla maglia. Se capita prende i punti, ma tipo sulla salita HC non ha sprintato veramente con il francese che indossa la maglia! Tra l’altro oggi Cunego è stato abbastanza sfortunato nel perdere l’occasione giusta e attaccarsi a Sastre: se avessero fatto più forte la salita e avessero recuperato più a Riblon, specie in discesa, alla fine se la giocavano, dato che hanno retto benissimo anche quando sono stati ripresi dal gruppo (partito sulla salita meno di 30s dopo!!)
Lance non ha confermato niente: è uscito di classifica, quindi non la cura più. Non mi sembra così difficile da capire neh… Risparmia le gambe per puntare ad una tappa, vedremo quale!

Pincopallino2005: si ma come pensa di vincerla una tappa Cunego se non va in fuga dall’inizio? ormai le tappe di montagna son tutte uguali, i big si risparmiano il + possibile per andare forte nel finale quindi chi vuole vincere una tappa deve anticipare di molto per guadagnare minuti!

Telesport: Secondo me Basso è rimasto affaticato dal Giro dalle pendenze extra che era più duro del Tour.

Ceemo: Tappa potenzialmente bellissima ma pailheres purtroppo ancora inutile. Evidentemenre ci sono poche energie e tanta paura di saltare.
Basso evidentemente non ne ha e sarà già tanto finire nei 10. Da elogiare Cunego che tiene più di testa che di gambe e che secondo me oggi mirava alla maglia a pois e non alla tappa. Se riesce ad entrare in fuga martedì e a prendere qualche punto tra domani e giovedì può farcela.
Anche se non me lo aspetto spero in un attacco di Menchov per provare a far saltare il banco vista la sua buona condizione di oggi.
No crusar la caretera!

Vedo23: Senza il teatrino finale e lo spauracchio che l’Astana s’è presa sulla salita HC (dove ha ritirato i suoi gregari dalla testa del gruppo dopo un po’ di forcing) la fuga oggi non arrivava. Cunego ha fatto bene a non sprecare energie inutili all’inizio, soltanto doveva partire un po’ prima e sperare in collaborazione da parte di Sastre: così invece ha dovuto forzare da solo la salita e parte della discesa per rientrare nel gruppetto, dove però nessuno tirava con convinzione e Riblon se n’era andato…
I big non è che risparmino tanto: semplicemente non ne hanno per fare la vera differenza!! Ripeto: Cunego sul tempo di salita finale avrà preso 30s dai migliori, è salito forte e ha tenuto ottimamente anche quando è stato ripreso!! (certo, gli altri potevano magari andare più regolari… fatto sta che Damiano ha fatto un’altra bella prova ed è arrivato 9°).

Hotdogbr: forse la tappa più brutta del Tour, e del resto basta confrontare andamento e distacchi con quella analoga del 2005: allora ci fu il forcing della T-Mobile sul Pailheres, in seguito alcuni scatti di Basso e Ullrich e in cima rimasero in 5 con anche Armstrong, Landis e Leipheimer, la tappa la vinse Totschnig che aveva iniziato con 9′ il Pailheres, 2° fu Armstrong a 56”, 3° Basso a 58”, 20° Brochard a 6′06”: ieri Riblon malgrado abbia iniziato il Pailheres con 4′ e malgrado a mio avviso sia inferiore a Totschnig è riuscito a vincere la tappa, la salita è stata condotta a ritmo blando dall’Astana e in cima erano ancora in 40, e al traguardo il 20° Kloeden è arrivato a soli 2′30”, gente in netta difficoltà come Basso e Kreuziger ha limitato i danni e i soli Wiggins, Evans e Rogers sono usciti definitivamente di classifica ma erano ormai tagliati fuori. L’Astana ha bluffato facendo il ritmo forsennato in pianura, poi si è visto che Contador non era in giornata super e non lo erano nemmeno Navarro e Tiralongo ma A.Schleck invece di tentare di approfittarne ha avuto un atteggiamento ridicolo; quello che è uscito meglio da oggi è Menchov che è in forte crescita e ora ha ottime chances di arrivare 3° a Parigi se non addirittura 2° considerando le difficoltà di A.Schleck a cronometro. Cunego probabilmente ha anche tentato di andare in fuga in pianura ma non è facile, il punto è che fino alle Alpi ha corso come un corridore venuto al Tour per vincere tappe ma lui ha l’indole del corridore di classifica e negli ultimi giorni ha corso da corridore di classifica anche se in questo Tour non lo è, non so se riuscirà a vincere una tappa o la maglia a pois ma la cosa più importante per lui è di rendersi conto che può essere ancora competitivo nei grandi Giri e non solo nelle classiche

Mauro Facoltosi: No, no. Semplicemente Basso ha vinto il Giro, indipendentemente dalla durezza del percorso. Oramai sono passati 12 anni dall’ultima doppietta Giro-Tour

N@po: Tour disgustoso. Corridori cammellati in viaggio premio e salite vere come il Pailheres completamente anestetizzate.
O al tour passano alle salite di grado superiore per scuotere il gruppo ed eliminare l’influenza dei gregari (salite tipo Zoncolan o Mortirolo e qualcosa lo trovano anche loro..) o possono limitarsi a dirette dell’ultimo quarto d’ora di corsa…

Voti 2010
giro 5 palle
tour due palle..

Vedo23: Hotdogbr, credi anche tu che alla fine Cunego stia andando forte nei tapponi? Certo, per fare classifica c’è sempre il problema delle crono e magari di un paio di compagni in più in squadra che lo scortino in pianura (anche se nelle tappe non per velocisti sia Hondo che Petacchi, addirittura!, si sono spesso messi al suos ervizio)… Tutto sommato, secondo me Cunego potrebbe avere ancora qualcosa da dire nelle corse a tappe! In fondo è ancora “giovane” (specie rispetto ad altri big), e non per forza bisogna puntare al Tour… Magari alla Vuelta, dove per altro la concorrenza è solitamente inferiore, almeno il podio potrebbe conquistarlo.
La condizione di Damiano mi sembra comunque in crescita. Se prima o poi ha un po’ di fortuna (perchè anche ieri era sempre lì nelle primissime posizioni del gruppo, magari non ha seguito Sastre perchè in quel momento era chiuso… erano km che era lì pronto a partire!) credo che una tappa se la può conquistare!

Hotdogbr: io dico che, anche se tutti i media e certi esperti o pseudo-tali lo spingono verso le classiche, Cunego con una preparazione adeguata (che presupporrebbe una maglia diversa da quella della Lampre) può essere un corridore da corse a tappe, magari non per il Tour ma per il Giro e la Vuelta certamente sì, a differenza ad esempio di Rogers che da anni cerca di fare classifica nei grandi Giri ma inevitabilmente dopo 10 o 15 giorni di corsa paga sempre dazio

Ceregala: Ma era una tappa di alta montagna o una gara su pista?
Dai quello visto ieri ha solo un nome: L’Anti-Ciclismo.
Sono piuttosto schifato, meglio spendere il proprio tempo in altri modo piuttosto che stare davanti alla tivi a guardare questo spettacolo indegno.

Vedo23 (sull’intervento di Hotdogbr): Quoto!! Alla fine, dopo Basso, è il nostro miglior specialista in attività. Gentaglia come Riccò non la conto… Vedremo Nibali cosa saprà fare.
Quanto alla squadra… La Lampre a me piace, perchè mi piace Saronni. Ci vorrebbero magari uomini più per Cunego. Certo che se arrivasse il duo – che mi fa venire i brividi alla schiena… – Scarponi – Di Luca…
Dato che ha già corso tanto non credo correrà la Vuelta (chissà se al mondiale…), ma preparare magari per il prossimo anno Giro e Vuelta non sarebbe una brutta idea!

Patagonia63: quest’anno il Tour, per il sottoscritto che lo può seguire solo leggendo le dirette via web (lo streaming Rai proprio non funziona… ) mi pare abbastanza scontato e poco interessante. Sarà che ora fa caldo, ma il Giro col brutto tempo prima, la fuga bidone poi, è stato una spanna più interessante della corsa francese.

Gibosimoni: Quoto per uno che come te lo segue al mattino seguente sulla gazzetta o su internet la sera. Per ora è abbastanza scontato (sempre classifica parlando) apparte la bella tappa di Aremberg e l’interessante tappa della Madeleine.
Il podio sembra gelato a Contador – Schleck o Schleck – Contador con più Menchov che Sanchez sul gradino più basso, e con gli Italiani in ribasso apparte la scialba (tatticamente) vivacità di Cunego.
Speriamo per le ultime tappe Pirenaiche (Tourmalet facci divertire!!).
Se invece ti riferisci allo spettacolo, no dai direi che per adesso ci sono state poche tappe di “trasferimento”, dove sono interessanti gli ultimi 10′.

Salitepuntocià: Secondo me no. Cunego è una specie di argentin, tipo da primi 10 nelle gare a tappe, non oltre, il successo al giro 2004 è stata un eccezione e parecchio fortunata pur meritata, s’è fatto trovar al punto giusto nel momento giusto, ha illuso pure me, pensavamo di avere trovato il nuovo pantani invece purtroppo no.
E cmq è piu adatto al tour che non al giro: non sopporta le super pendenze del giro, mentre digerisce bene quelle francesi, ma purtroppo per vincere il tour si deve anche andare forte a cronometro.
Potrebbe andare bene una vuelta con poca crono e senza l’angliru, nei primi 5 arriva.
Per Vedo23: mi dai ragione, anche fosse come dici te, perchè se ho scritto che armstrong era meglio che si ritirava l’anno scorso, è appunto perchè non tiene piu le ruote dei migliori nelle tappe piu dure, per vincere almeno le tappe, come scrivi te, è peggio ancora se si risparmia per altre tappe, significa che non è più competitivo nella tappe alpine e pirenaiche…
per me invece non risparmia la gamba,come il 93% degli italiani penso che armstrong più di così non vada e quindi molla direttamente e si accontenti di finire il tour, e spero che schumi appenda il volante al chiodo pure lui, contro l’eta’ c’e'poco da fare.

Vedo23: Evidentemente non conosci Lance, nè ciò che lo spinge. Tutte le sfide degli ultimi anni, dalle maratone alla MTB al ritorno, al podio al Tour e al tentativo di rivincerlo sono prove con se stesso da un lato e segnali al mondo dall’altro, come testimonial per la sua fondazione. Il motivo principale per cui è tornato è quello, e proprio per quello è tornato ancora al Tour, dove ha maggiore visibilità. Informati un po’ su tutte le iniziative della Radioshack al Tour per la Livestrong, troverai cose molto interessanti! (dalle “dediche” sulle biciclette, ai messaggi che ognuno può lanciare e che finiscono scritti in giallo sull’asfalto..)
Se conoscessi Lance, sapresti che non gli interessa minimamente tener duro quando ormai poteva al massimo entrare nei 10. Si stacca, con serenità e senza affanno: sta meditando qualcosa, stanne pure tranquillo. E potrebbe essere uno di quelli che attaccano da lontano oggi. Di avere la gamba l’ha dimostrato nel prologo (per nulla adatto ad un “vecchietto”, come dici tu!) e di come s’è mosso prima delle cadute.

Salitepuntocià: detto da neutrale, il fatto è che già prima del tour si esprimevano dubbi.
Tu e lancestrong esponevate varie tesi, tutte palusibili, pero a furia di promesse e tattiche, lance scivola sempre piu indietro e non si vede dove possa vincere una tappa, lo lascerebbero andare perche fuori classifica, ma riuscirebbe staccare i chevanel o voekler?
a crono presumo ,nonostante si riposi, arrivi 3-4° se gli va bene, ma non son cattiverie le mie, è l’eta’ e le prestazioni che fan notare che non è l’armstrong vero e neppure quello del 2009, che poi abbia altri interessi extra ciclismo e beneficenze lo sappiamo e per questo non deve ritirarsi in corsa ma arrivare a parigi.
io pensavo che schumaker faceva sfracelli in f1 al ritorno… alla 5a gara ho capito che non è lo scumacher del 2006 quello che corre ma la sua controfigura, delle volte fa pure peggio di rosberg il suo compagno.
Nel ciclismo io ero saronniano e vedo che anche te lo apprezzi come ds. Nel 1986 sembrava tornato ai suoi tempi d’oro e lo pensammo, ma chi vedeva da neutrale le corse diceva che non era cmq il vero saronni pur 2° nel 1986 che arrivo solo per:
1) fu il migliore dei big nelle crono,persino di moser
2) la tattica
ma cosa mancava ?
1) non faceva più le volate e c’erano 20″, 12″ e 8″ di abbuono, bastavano 5 podi e faceva suo il giro
2) la resistenza in salita era peggiorata, grande a salce d’oulx , 5km al 8-9%, ma 2′30″ sul san marco non li prendeva il saronni 79-83, poi fece una gran discesa superando e staccando moser e mi illusi… era il canto del cigno… e perse la maglia rosa, eppure aveva solo 29 anni ma era gia “vecchio” dentro, d’altronde era gia maturo a 19 anni…

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Contador-Schleck, guerra senza vincitori (Gazzetta dello Sport)

14ª tappa a Riblon. Schleck in maglia gialla (Corriere dello Sport – Stadio)

Andy Schleck: “Zum Schluss war es ein Pokerspiel” (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Heute geht das Katz-und-Maus-Spiel weiter(Tageblatt)

Shleck and Contador remain neck and neck (The Times)

Schleck left with work to do after cat-and-mouse act with Contador (The Independent)

Wiggins: I feel mediocre
(The Daily Telegraph)

Riblon : «On se transcende (L’Equipe)

Poker menteur dans les Pyrénées (Le Monde)

Marcaje extremo (AS)

“Atacaré cuando sea el momento ideal”(Marca)

Marcaje hasta el final (El Mundo Deportivo)

Schleck et Contador se neutralisent(Le Soir)

Contador: “Ce petit jeu, c’est à mon avantage” (La Dernière Heure/Les Sports)

Andy Schleck en Contador pokeren (De Standaard)

Riblon : “Hier soir, je n’aurais pas mis un euro sur moi” (actu24.be)

Riblon: “J’en rêve depuis plus de vingt ans!”(Sud Presse)

Schleck en Contador spelen poker (Het Nieuwsblad)

As Top Riders Pull Away in Tour, Others Wonder What Went Wrong (The New York Times)

Lance Armstrong denies trying to implicate LeMond with EPO use (USA Today)

Classic duel unfolds in the Pyrenees (The Age)

Underdogs claw back time on Tour (Herald Sun)

Beginning of end for Armstrong: LeMond (The Australian)

Frenchman Riblon wins 14th stage (The Daily Telegraph – Australia)

LA TAPPA CHE VERRA’
Passato e presente del Tour convivono nella seconda frazione pirenaica. Viaggiando verso il mitico traguardo di Luchon (il quarto per frequenza d’arrivi dietro Pau, Bordeaux e Parigi) oggi il gruppo scavalcherà una due ascese della prima ora, affrontata per la prima volta proprio nell’anno del debutto dei Pirenei, e poi una recente scoperta nel campo delle salite. Dopo la facilissima côte di Carla-Bayle, si affronteranno il Portet-d’Aspet di casartelliana memoria (quest’anno cadrà il 15° anniversario della tragica scomparsa del corridore comasco) e i malleabili 797 metri del Col des Ares, valichi sui quali 100 anni fa transitò in testa il francese Octave Lapize, vincitore della prima edizione pirenaica del Tour. Toccherà poi all’impegnativo Port de Balès, la novità dell’edizione 2007, scalata nel finale della tappa Foix – Loudenvielle/Le Louron, conquistata a tavolino da Kim Kirchen dopo la squalifica per doping di Vinokourov. Era stato proprio il corridore lussemburghese, attualmente a riposo a causa del collasso patito al Tour de Suisse, il primo a scollinare ai 1755 metri dell’inedito valico, al termine di un’arrampicata piuttosto impegnativa. Si sale per quasi 20 Km, superando strada facendo 1185 metri di dislivello e una pendenza apparentemente non appetitosissima (6,3%), poiché ampi tratti nei primi chilometri sono assai pedalabili. Il vero Balès è quello che s’incontra negli ultimi 10 Km, che salgono all’8,5% medio. È un invito a nozze per gli scalatori, che avranno dalla loro parte anche la difficile discesa che terminerà a poco meno di 2 Km dal traguardo: asfaltata appositamente per il permettere il passaggio del Tour, è molto difficile e sarà arduo utilizzare questa picchiata per recuperare il distacco patito in salita.
Segnaliamo che il Tour ha scoperto il Port de Balès grazie alla Route du Sud, breve corsa a tappe che si disputa dal 1977 e che può essere considerata come una vera e propria “fucina” della Grande Boucle. Proprio nell’ultima edizione, disputata un mese fa, è stata proposta la cronoscalata alla stazione turistica di Peyragudes (non lontana dalla cima del mitico Peyresourde), percorrendo una strada fatta realizzare su indicazione del direttore del Tour Christian Prudhomme, in vista di un propabile inserimento nel tracciato del Tour 2011.

RADUNO DI PARTENZA: Esplanade de Milliane (partenza ore 12.15)
VIA VOLANTE: ore 12.20, D 119
MEDIE PREVISTE: 36 – 40 Km orari
SPRINT: Clermont (Km 55), tra le 13.33 e le 13.47; Fronsac (Km 136), tra le 15.32 e le 15.59
ZONA RIFORNIMENTO: Aucazein, attorno al 91° Km
GPM: Côte de Carla-Bayle (375m – 4a cat. – 3,1 Km al 4,1% – Km 30) tra le 13.00 e le 13.08; Col de Portet-d’Aspet (1069m – 2a cat. – 5,8 Km al 6,8% – Km 105) tra le 14.47 e le 15.13; Col des Ares (797m – 2a cat. – 6,1 Km al 4,7% – Km 126,5) tra le 15.21 e le 15.48; Port de Balès (1755m – H.C. – 19,3 Km al 6,1% – Km 166) tra le 16.39 e le 17.09
ARRIVO: a Bagnères-de-Luchon, in Allées d’Etigny, tra le 17.01 e le 17.33
Siti dedicati: http://ville-pamiers.fr/?idMenu=272

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Pamiers – Bagnères-de-Luchon

Revel: cielo sereno, temperatura 23,3°C, assenza di vento, umidità al 61%
Saint Girons(Km 71) : cielo sereno, temperatura 27,6°C, venti deboli da NW (8-10 Km/h), umidità al 48%
Bagnères-de-Luchon: cielo sereno, temperatura 29°C, venti deboli da NNW (9-11 Km/h), umidità al 42%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Conti: “Maglia a pois, miglior scalatore del Giro”
De Stefano: “Sono le sue salute queste”
Conti, presentando la tappa di domani: “Serie di saliscendi” (Portet d’Aspet, Ares, Bales)
Televideo RAI: “Domani Pamier – Bagnères-de-Luchon” (Pamiers)
Televideo RAI: “Port de Palheres” (Pailhères)

ARCHIVIO ALMANACCO
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TOUR DE FRANCE 1971: LA SFORTUNA SCIVOLA GIU’ PER IL MENTÉ

luglio 18, 2010 by Redazione  
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Secondo capitolo dei racconti pirenaici del Tour. Stavolta abbiamo selezionato per voi uno degli episodi più celebri, che ebbe per sfortunato protagonista lo spagnolo Luis Ocaña, il vincitore morale dell’edizione del 1971. L’avrebbe inserita nel proprio palmares, accanto a quella conseguita due anni più tardi, se la malasorte non gli avesse teso un agguato nella difficile discesa dal Col de Menté, dove c’è una curva maledetta, che miete vittime a ripetizione, come la picchiata dello Stockeu affrontata nella tappa di Pau. Giù Merckx, che si rialza. Giù Ocaña, che si rialza. Ma mentre si sta per rimettere in sella, va giù anche Zoetemelk, che lo risbatte violentemente a terra. Il dolore è forte, lo spagnolo in maglia gialla urla e urge un ricovero in ospedale, dove al danno si aggiunge la beffa: gli esami dimostrano che Ocaña non s’era rotto neppure un ossicino. Avrebbe potuto continuare e vincere, perché difficilmente Merckx sarebbe riuscito a scalfire il dominio dello scatenato spagnolo lanciato sulle strade del Tour 1971.

Fotocopertina: i primi soccorsi a Ocaña (www.cyclingrevealed.com)

Eddy Merckx si presentò alla partenza del Tour del ‘71 con il ruolo di grande favorito, deciso a cogliere il terzo successo consecutivo sulle strade di Francia.
Neppure aveva disputato il Giro d’Italia, desideroso com’era di compiere un’impresa che già sapeva di leggenda.
Per come aveva trionfato nei due anni precedenti, sembrava che gli avversari potessero ben poco contro lo strapotere del belga. Era ancora vivo il ricordo della cavalcata pirenaica di due anni prima, quando Eddy si era lanciato in una fuga vittoriosa che aveva strappato applausi a tutti gli addetti ai lavori.
Eppure alla partenza da Mulhouse si respirava un’aria diversa dal solito.
Eddy non aveva dominato come il solito in primavera e c’era chi – come Anquetil – riteneva il belga grande favorito, ma comunque vulnerabile.
Assente Gimondi, la pattuglia degli avversari annoverava, in prima fila, oltre a Thévenet, Zoetemelk e Van Impe, l’agguerrito drappello degli spagnoli: soprattutto Ocaña e Fuente – era facile prevederlo – avrebbero reso difficile la vita al belga in un Tour ricco di salite.
Eddy va subito in giallo, secondo le previsioni, ma sul Puy de Dome, all’ottava frazione, scatta un primo campanello d’allarme, perchè quei quindici secondi di ritardo dal vincitore Ocaña sono qualcosa di più di un semplice dato cronometrico.
A Grenoble, il giorno successivo, c’è la conferma che qualcosa non va: può invocare la scusante di una foratura, ma il minuto e trentasei secondi concessi allo spagnolo della Bic e la perdita della maglia gialla a favore di Zoetemelk scalfiscono l’alone d’imbattibilità del belga.
Il giorno successivo accade l’imprevedibile.
Approfittando di una giornata non eccelsa di Merckx, reduce da una notte tormentata, Luis Ocaña attacca sin dall’avvio in compagnia di Agostinho, Van Impe e Zoetemelk sulle dure rampe della côte de Laffrey, per poi lanciarsi in una cavalcata solitaria che lo vede trionfare a Orcières-Merlette, dove infligge un distacco di otto minuti e quarantadue secondi al belga.
Merckx è spodestato, un vero e proprio regicidio impensabile alla vigilia.
Eddy incassa il colpo ma, dopo il giorno di riposo, parte all’attacco nella tappa di Marsiglia, recuperando poco più di due minuti di ritardo.
Scrive bene Bruno Raschi: ”I morti fanno ancora sette salti. Sarà bene aspettare che diventino freddi, insomma, prima di portarli via”.
La voglia di reagire c’è eccome, ma quello spagnolo con l’aria triste è riuscito a dimostrare che il belga può essere battuto. Non è un corridore qualunque quell’iberico con alle spalle una storia non comune.
Il padre ha lasciato la Spagna quando lui era piccolo per allontanarsi dal franchismo e trovando rifugio in Francia. Luis ha vissuto il resto della sua vita lontano dalla sua terra che non lo amava perché non allineato al regime.
Ottimo passista, forte in salita, ha vinto la Vuelta dell’anno precedente e a cronometro non teme di confrontarsi con i migliori (Gran Premio delle Nazioni e Lugano sono nel suo palmares).
La dimostrazione arriva nella breve cronometro di Albi (la prima tappa del Tour ad essere trasmessa a colori) dove concede al campione fiammingo solo una manciata di secondi.
Quanto alle salite, poi, ha dimostrato di non temere le pendenze più arcigne.
Ci si sarebbe giocato tutto sui Pirenei dove Merckx – era facile prevederlo – avrebbe dato l’anima, prima di passare lo scettro al suo rivale.
La prima delle tre tappe pirenaiche si disputa il 12 luglio: 214,5 km da Revel a Luchon, con il Portet d’Aspet, il Menté e il Portillon.
La frazione è caratterizzata sin dall’inizio da attacchi e contrattacchi. Dopo una cinquantina di chilometri che un terzetto prende il largo: sono Van Katwjk, Martellozzo e Fuente, che incrementano rapidamente il loro vantaggio, sino raggiungere i tre minuti al centesimo chilometro e, addirittura, a superare i sei minuti dopo 120 chilometri di gara. Alle loro spalle si sganciano Guimard, Swerts e poi il nostro Simonetti, che sta disputando un ottimo Tour.
E’ al km 135 che Merckx accelera, staccando di alcuni metri Ocaña, che prontamente si riporta sotto. Il guanto della sfida è lanciato e sul Portet d’Aspet il belga attacca.
Vuole saggiare le condizioni di Ocaña, provare ad innervosirlo, ma la maglia gialla non lo molla ed è il primo a riportarsi sotto, in compagnia di Van Impe.
Fuente, nel frattempo, ha lasciato i compagni di fuga e transita per primo in vetta.
Merckx e Ocaña, in compagnia di Van Impe, Zoetemelk e Thévenet, inseguono a oltre cinque minuti.
Eddy è salito forte, ma l’iberico è in grande spolvero e non mostra il minimo segno di cedimento.
Dopo una breve discesa, comincia la salita del Col de Menté, inserito nel percorso per la prikma volta nel 1966 grazie ad una segnalazione di Luison Bobet.
Merckx è una furia in salita. Letort, che inseguiva Fuente, è presto raggiunto, cosi come Van Springel. Ocaña e Van Impe tengono benissimo le ruote del belga, mentre Zoetemelk accusa un lieve cedimento.
E’ una sfida appassionante, un testa a testa che non può risolversi in parità.
Improvvisamente il cielo si oscura e comincia a piovere.
In vetta, Fuente transita al comando con un vantaggio di quattro minuti e 50 secondi su Merckx Ocaña, Van impre e Zoetemelk, preceduti di poco da Guimard e seguiti a una manciata di secondi da Thévenet.
La pioggia aumenta d’intensità sino a diventare una vera e propria alluvione, e la discesa del Menté si trasforma in un calvario per i corridori. La strada è attraversata da veri e propri torrenti: restare in piedi è un esercizio difficile, perché i freni non rispondono e s’imporrebbe prudenza.
Ma in gioco c’è la vittoria al Tour e Merckx scende come se la strada fosse perfettamente asciutta, rischiando oltre ogni limite. Ocaña potrebbe stare tranquillo, il vantaggio è rassicurante – più di sette minuti – e c’è un altro colle da scalare.
Ma lui non è come Bahamontes, non appartiene alla pur numerosa genìa degli spagnoli timorosi nell’affrontare le discese. Lui è Ocaña, l’uomo che ha umiliato Merckx in salita e che non vuole concedere nemmeno un metro al rivale.
Dopo quattro chilometri di discesa, nell’impostare una curva a sinistra, Merckx sbanda. Sembra di guadare un fiume, tanta è la quantità d’acqua che attraversa la sede stradale.
Il belga tocca con la coscia la parete rocciosa, riesce miracolosamente a mantenere l’equilibrio, ma si sbilancia e subito dopo cade. Si rialza immediatamente e riprende la discesa.
Ocaña, che lo segue dappresso, cade a sua volta. Anche per la maglia gialla le conseguenze della caduta non sono tali da impedirgli di risalire in sella.
Lo stesso Merckx con la coda dell’occhio si avvede della caduta del rivale ma – racconterà nel dopo corsa – gli era sembrato che stesse per rimettersi al suo inseguimento.
Mentre Ocaña si sta rialzando, però, sopraggiunge Zoetemelk che non riesce a frenare e piomba addosso alla maglia gialla sul ciglio della strada.
L’impatto è tremendo e lo spagnolo si accascia al suolo. Il dolore al torace è atroce, straziante. Piange Ocaña, perché sa che il suo sogno è finito.
La notizia scuote il Tour ed è di quelle che lasciano il segno. Si teme il peggio ma, fortunatamente, le prime notizie che giungono dall’ospedale di Saint Gaudens, dove Ocaña è stato trasportato in elicottero, sono rassicuranti: non ci sono fratture, né lesioni interne.
Quasi un miracolo e ci sarà anche chi rimprovererà Ocaña per avere gettato la spugna.
Merck, secondo a Luchon alle spalle di Fuente, rifiuta di indossare la maglia gialla e dopo l’arrivo si reca all’ospedale per sincerarsi delle condizioni del suo avversario. E’ scosso, il belga, e si sussurra anche di un suo possibile ritiro. Poi ci ripensa e chiede, ottenendola, dagli organizzatori l’autorizzazione a non indossare, il giorno successivo, il simbolo del primato in classifica.

Merckx si aggiudicherà il suo terzo Tour consecutivo, ma il dubbio resterà per sempre.
Ce l’avrebbe fatta a scalzare Ocaña senza quella caduta nella discesa del Col de Menté? Probabilmente no, ed è per questo che, a distanza di quasi quarant’anni, il Tour del 71 è ricordato come il Tour di Ocaña. Ancor più dell’edizione di due anni dopo che – assente Merckx – vedrà il successo finale del campione iberico.
Una vittoria virtuale, quella del 71, quasi che la corsa si fosse conclusa in quella curva e non sulla pista della “Cipale”, il velodromo di Vincennes (l’arrivo sugli Champs Élysées sarà introdotto nel 1975, mentre fino al 1967 il traguardo finale era stabilito presso il Parc des Princes.)
Chi si trovi oggi a percorrere il Col de Menté si imbatterà in una lastra si marmo apposta nel 1991 su iniziativa del consiglio regionale dei Midi-Pyrénées, sulla quale è inciso cosa accadde quel 12 luglio di vent’anni prima quando, su quella strada trasformata in un torrente, Ocaña abbandonò le sue speranze di vittoria.
Il campione triste era stato definito. E la sfortuna gli sarebbe stata compagna anche dopo la fine della carriera (avvenuta nel 1977) quasi che quella disgraziata caduta fosse un presagio del destino: gravi incidenti d’auto (uno dei quali gli procurò la cecità da un occhio), l’epatite, problemi nella gestione della sua tenuta nel sud della Francia, nella quale produceva vini.
Forse ci fu anche dell’altro e Luis Ocaña si tolse la vita nel 1994: le sue ceneri furono disperse sui Pirenei, al confine tra il Paese dov’era nato e quello nel quale trascorse la sua vita.
L’essenza di Ocaña è ancora lì, nella discesa del Col de Menté.

Mario Silvano

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI REVEL

luglio 18, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: Revel, Lago di Saint Ferreol (panoramio)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Volata, fuga o tentativo sull’ultima salita?

Hotdogbr: starei con la fuga

Mauro Facoltosi: Commenti al successo di Vinokourov? Dente avvelenato per quanto successo ieri?

Gardabike: sembra che con l’abbraccio a Contador a fine tappa, tra i due per fortuna si sia risolto tutto quanto.

Howling Wolf14: Credo siano tutte montature. Soprattutto frutto del modo di ragionare all’italiana. Si cerca sempre di creare zizzania nelle squadre. Ci avevano già provato al Giro a ipotizzare discordie tra Basso e Nibali. Quando hanno visto che non c’era terreno fertile hanno mollato. Ora ci danno con la storia Contador/Vino. La De Stefano è una specialista in materia. Crea la piaga e poi ci mette il coltello. Sono tutte bolle di sapone, in realtà. Negli squadroni, soprattutto quelli stranieri, ma anche quelli italiani, non ci sono discordie. In molti team vige l’accordo che ognuno corre per sé. Ognuno ci prova. Quindi non ci sono malumori. A volte danno l’impressione di correre contro la propria squadra, ma ci si dimentica forse che il ciclismo, alla fine, è uno sporti individuale.

Gibosimoni: Ricordo al processo per parlare con Nibali (che pure non è un gigante) aveva certi zatteroni di sughero che l’alzavano di almeno – e non scherzo! – 12/13 cm.. Al tour cerca di fare interventi “culturali” ma sfasa tutto.. e alle interviste cerca sempre LETTERALMENTE di togliere scaramucce dalla bocca dei corridori (va a chiedere a Hushovd se preferisce Cavendish su Petacchi pur sapendo che Thor odia l’Inglese..). Povera Rai!

Ceregala: La De Stefano ormai pensa di essere sul set di Beautiful..per fortuna che ho Sky con l’hd..eurosport con volume a zero e immagini fantastiche..

Peccato per Ballan, forse stava meno bene di quel che pensava. Magari doveva aspettare a partire, verso la fine della salita e poi fare la differenza in pianura..peccato peccato!

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

La “vendetta” di Vino. Come la trama di un film (Gazzetta dello Sport)

Vinokourov è super. Schleck rimane in giallo(Corriere dello Sport – Stadio)

Winokurow gewinnt 13. Etappe – Schleck im Hauptfeld (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Winokurow gewinnt 13. Etappe der Tour de France(Tageblatt)

Alexandre Vinokourov breaks free from pack to secure emotional stage victory (The Times)

Schleck takes his own route to the top as Pyrenees loom (The Independent)

Vinokourov solos in ahead of Cavendish (The Daily Telegraph)

Vinokourov : «Maintenant le Jaune»(L’Equipe)

Vinokourov s’impose, Schleck toujours en jaune(Le Monde)

Amigos para siempre(AS)

Vinokourov se lleva su ‘etapita’ (Marca)

Los Pirineos, juez centenario (El Mundo Deportivo)

Vinokourov remporte la 13e étape(Le Soir)

Vino est bien de retour! (La Dernière Heure/Les Sports)

Cavendish: ‘Ik mis Renshaw in de slaapkamer’ (De Standaard)

LeMond témoin dans l’affaire Landis-Armstrong (actu24.be)

Contador craint surtout “un mauvais jour” (Sud Presse)

Vinokourov: ‘Dit is mijn revanche’ (Het Nieuwsblad)

Armstrong Uses Second Team to Help Spread His Message (The New York Times)

Vinokourov vaults to Tour de France stage win; Schleck leads (USA Today)

Vinokourov earns redemption with stage victory (The Age)

Stage win for drug cheat Vinokourov (Herald Sun)

Vinokourov finally breaks through (The Australian)

Cadel’s yellow brick road (The Daily Telegraph – Australia)

LA TAPPA CHE VERRA’
“L’importante è esagerare” cantava Enzo Jannacci e gli organizzatori del Tour per solennizzare a puntino il centenario della prima traversata pirenaica si può dire che abbiamo sposato in pieno questa filosofia canora: quattro tapponi quasi consecutivi (mercoledì 21 ci sarà la secondo ed ultimo turno di riposo) e ben 13 ascese da affrontare nell’arco di 120 ore. Non si tratterà di percorsi esigentissimi sotto l’aspetto delle pendenze, come invece si era visto sulle strade della corsa rosa, ma egualmente selettivi, dovendosi affrontare complessivamente quasi 170 Km di salita, superando in tre occasioni i 2000 metri di quota. Praticamente si andrà su tutti i più mitici picchi pirenaici del Tour (dei grandi nomi all’appello mancheranno solo il franco-spagnolo Portillon e il Col de Menté), abbinandole a scoperte più recenti che rispondono al nome di Port de Balès e di Ax 3 Domaines, la località turistica dell’Ariège che oggi accoglierà l’approdo della quattordicesima frazione. Il finale ricorderà quello di Station de Rousses, con 1500 metri di strada in quota da percorrere dopo aver superato l’ultimo GPM ma, a parte questa piccola similitudine che non fa di Ax il secondo arrivo in salita, le due frazioni avranno un peso totalmente differente. Affrontati 130 Km privi di difficoltà, i Pirenei debutteranno con una delle sue strade più impegnative, quella che condurrà il gruppo ai 2001 metri del Port de Pailhères, arrampicandosi per quasi 15 Km al 8,1% ed incontrando le inclinazioni più esigenti a circa 4,5 Km dallo scollinamento, quando si dovrà superare un troncone di 2500 metri al 10,3%. Non dovesse fare immediata selezione, sicuramente la fatica accumulata la provocherà 18 Km più avanti, lungo l’ascesa finale verso il Plateau de Bonascre, 7,8 Km al 8,2% e strappi fino all’11,6% che il Tour ha scoperto nell’estate del 2001 (tappa vinta dal colombiano Félix Cárdenas) e, prima di quest’anno, riproposto in altre due occasioni (2003, Sastre; 2005, Totschnig).

RADUNO DI PARTENZA: Boulevard de la République (partenza ore 12.00)
VIA VOLANTE: ore 12.05, D.622
MEDIE PREVISTE: 34 – 38 Km orari
SPRINT: Mirepoix (Km 51,5), tra le 13.21 e le 13.33; Campagne-sur-Aude (Km 102), tra le 14.35 e le 14.59
ZONA RIFORNIMENTO: Quillan, attorno al 106° Km
GPM: Port de Pailhères (2001m – H.C. – 15,5 Km al 7,9% – Km 155,5) tra le 16.13 e le 16.47; Ax-3-Domaines (1360m – 1a cat. – 7,8 Km al 8,2% – Km 183) tra le 16.54 e le 17.28
ARRIVO: ad Ax-3-Domaines, Plateau de Bonascre (comune di Ax-les-Thermes), tra le 16.56 e le 17.30
Siti dedicati: www.danslaxdutour.fr/lesite

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Revel – Ax 3 Domaines

Revel: cielo sereno, temperatura 21,1°C, venti deboli da WNW (2-6 Km/h), umidità al 73%
Quillan (Km 106) : cielo sereno, temperatura 25,5°C (percepiti 27°C), venti moderati da WNW (19-22 Km/h), umidità al 45%
Ax-les-Thermes (Km 174) : cielo sereno, temperatura 25,1°C, venti deboli da NW (8-12 Km/h), umidità al 48%
Ax 3 Domaines : previsioni non pervenute

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Televideo RAI: “La salita di Saint Ferreol, a 10 dall’arrivo” (7,5 Km)

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MENDE

luglio 17, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: panoramica di Mende e dell’altura del Causse sulla sfondo (panoramio)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa succederà oggi?

Lancestrong: tappa troppo coplicata per riuscire nel pronostico, questa notte ho però sognato, tra sogni di beghe di lavoro e altro, che la tappa sarebbe andata ad armstrong.
Fuga che parte da lontano con dentro anche BoassonHagen.
Armstrong parte a 20-30 km dal traguado e uno ad uno rissorbe tutti quelli in fuga (sull’ultimo strappo passa anche BH che frustrato dal Texano cerca di fermarlo con un pugno)
Armstrong vincitore che conferma la sua presenza ai mondiali in Australia.
Questo è realmente quello che ho sognato

Hotdogbr: Cunego in fuga, purchè nella fuga ci siano anche Charteau e Pineau altrimenti non viene lasciato andare, alla caccia della vittoria di tappa, dietro Contador e A.Schleck faranno ancora la differenza, S.Sanchez e Rodriguez saranno subito dietro, Basso in teoria dovrebbe perdere altro terreno ma a Xorret de Catì su un finale simile l’anno scorso ha fatto bene, forse Leipheimer pagherà dazio più di altri

Jack.ciclista: Oggi va in porto la fuga da lontano, e i big si danno battaglia negli ultimi 5 km. Distacchi contenuti ma arrivano uno alla volta.

Lancestrong: ho dimenticato un dettaglio che però rende ancora più assurdo il sogno.
Armstrong scatta a 20-30 km dal traguardo sulle rampe del….TERMINILLO!!!

N@po: Vino e Kloden in fuga….
Almeno oggi non è tappa per cammellati come la vergogna della tappa di Gap….

Lancestrong: ho l’impressione che contador non sia ne uomo squadra ne in grado di leggere la corsa.

Scattista: Eh si. Quest’arrivo pare confermarlo.
E’ vero che se vedi il tuo rivale un pò più al gancio di te, ti viene logicamente da staccarlo, ma 10 secondi guadagnati valgono una grossa delusione data a Vinokourov?
Mi sembra che erano più i motivi per star bravo che altro:
1. vinceva Vinokourov
2. Contador poteva stare con Andy Schleck e, magari, fare pure una faccia affaticata per nascondere la sua forza in vista dei Pirenei. Ora infatti, Schleck sarà più cauto e attento.
Poi, se uno ne ha, ne ha; e non credo che il Tour sarà giocato sul filo dei secondi. A maggior ragione, oggi poteva star bravo.
Peccato, a me Contador piace moltissimo come corridore, ma queste lacune tattiche, per un fan della tattica come me, me lo fanno un pò scadere.

Howling Wolf14: Stando con Vinokourov avrebbe corso il rischio da una parte di non vincere ugualmente la tappa (Rodriguez era più vivace, più fresco; Vino era in fuga da tempo) e dall’altra di non dare distacco a Schleck. Comunque è tutta dietrologia. Sta di fatto che, nella sostanza, poco cambia.

Lancestrong: stà di fatto che vino non mi è sembrato felice e visto che chi comanda è lui….
secondo me contador furbissimo non lo è, gran pedalatore sicuramente ma mi sembra abbia la testa di marmo.
capisco perchè in astana stavano tutti con armstrong…

Hotdogbr: all’inizio Contador ha solo risposto a Rodriguez e per qualche decina di secondi gli è stato a ruota, poi quando ha visto Andy Schleck staccato ha accelerato, l’impressione mia è che Rodriguez sarebbe comunque riuscito a riprendere Vinokourov e poi se la sarebbe giocata comunque con Contador. Degli altri bene Menchov, a Morzine-Avoriaz aveva dato una brutta impressione ma sembra che stia crescendo giorno dopo giorno

Lancestrong: non credo che la tappa di oggi faccia testo, credo che sui pirenei cadranno molte teste.
2-3 km di salita, se ti sei preparato per il tour e hai volontà di fare classifica, li fai fuori soglia tenendo duro.

Gibosimoni: Scusate, non ho visto l’arrivo, movimenti nelle prime 10 di generale?

Hotdogbr: Rodriguez passa 8° davanti a L.L.Sanchez mentre Kruziger passa 10° davanti a Basso, questi i distacchi:
Rodriguez e Contador
Vinokourov a 4
Van den Broeck, Schleck A., Sanchez S., Kloeden e Menchov a 10
Gesink e Kreuziger a 15
Leipheimer a 17
Plaza, Cunego, Wiggins, Evans, Basso, Horner, Sastre, Sanchez L.L., Roche e Lovkvist a 31
Kiryienka a 48
Rogers, Hesjedal, Lemevel, Gadret e Gautier a 53

Gibosimoni: Da quello che mi dici traduco un’altra prova incolore/male di Basso.. Speriamo venga fuori alla fine..

OGGETTO: PETACCHI

Howling Wolf14: Ma Petacchi è diventato un pollo? L’altro giorno ha detto di non essersi accorto che Hushovd faceva lo sprint intermedio. Oggi il norvegese è in fuga e con i 4 punti al TV ha pareggiato i conti con lo spezzino. Ma dove corre Petacchi? Ha le lenti giuste? O dormicchia? Praticamente ha solo un avversario nella lotta per la maglia verde e non è capace di marcarlo. Ma che pollo è?

Lancestrong: Credo che Petacchi si sarebbe staccato nei tratti di salita o comunque sarebbe arrivato più stanco di hushovd allo sprint intermedio, cosa che non gli avrebbe permesso di contrastare thor.
Penso quindi che mettere Bole in fuga a rosicchiare punti ai traguardi volanti sia stata la scelta migliore.
E’ giusto anche fare i conti con i propri limiti.

Howling Wolf14: L’altro giorno lo sprint intermedio era in pianura. Hushovd è passato per primo, Petacchi non ha nemmeno fatto la volata. E ha perso 6 punti. Dico 6.

Lancestrong: in quel caso concordo con te.

Jack.ciclista: Forse dimenticate che Petacchi è passato alla Lampre. Magari nemmeno sanno che si assegnano punti nei traguardi intermedi!

Howling Wolf14: Quelli della Lampre non vedono né traguardi volanti né gli stricioni del Gpm. In effetti.
Petacchi m’ha lasciato sconvolto un paio di giorni fa quando ha detto (quasi testualmente), riferendosi alla lotta per la maglia verde: “Mi sembra di essere tornato ai tempi in cui ero ragazzino. Dovrò fare le volate nei traguardi intermedi. E non è da me”.
Non è da me? Ma che cosa non è da te? I traguardi volanti? E perché mai? La maglia verde mica te la regalano con 3-4 volate, te la devi sudare, com’è sempre stato, duellando con i tuoi avversari anche nei traguardi volanti. E quel “non è da me” non mi piace affatto. Io sono sempre stato un estimatore di Petacchi, però non mi è piaciuto quel suo modo di sentirsi “arrivato” e di avere quindi il diritto di lottare per la maglia verde senza fare gli sprint intermedi. E ciò che hanno sempre fatto tutti, da Zabel a McEwen, da Hushovd agli altri. Perché sentir minata la propria dignità? O è solo questione di pigrizia? Boh, spiegatemi un po’.

OGGETTO: ITALIANI AL TOUR 2010

Telesport: Nessun italiano tra i primi 10!

Howling Wolf14: Io sono convinto che Basso nei primi 10 possa arrivare, quest’anno. Solo lui. Al momento attuale lo vedo piazzato tra il 6° e l’8° posto. Ma ho la speranza che alla lunga possano cedere almeno Samu Sanchez. Rodriguez e Gesink. Contador, Schleck e Menchov sul podio. Poi Leipheimer. Van Den Broeck sembra un cagnaccio, difficile da staccare. Kreuziger penso che alla lunga molli. Basso potrebbe essere 6° alla fine. Se Sanchz e Gesink cedono. Sennò è 8°. Non è da buttar via.
Purtroppo non abbiamo corridori forti per le corse a tappe. L’unico è appunto Basso. Il quale, peraltro, ha già corso il Giro d’Italia. Anche Sastre ed Evans hanno già corso il Giro, come lui, ed anche Sastre ed Evans non è che siano brillantissimi. Io credo che ci dobbiamo accontentare. Sperando che l’anno prossimo, magari, Basso, invece di puntare al Giro, giochi tutto sul Tour. E il futuro, purtroppo, non è molto roseo. Dopo Basso non si vede ancora chi possa prendere in mano le redini del ciclismo italiano nelle grandi corse a tappe. Soprattutto al Tour, dove gli italiani non vincono da quasi mezzo secolo, a parte il successo di Pantani in condizioni però un po’ particolari.

Jack.ciclista: Finchè non fermano Contador e Schleck a Basso conviene fare Giro e Vuelta ! Con tutti gli altri se la può giocare, magari preparandosi per il Tour ma correndo ugualmente il Giro

Hotdogbr: mi sembra che quest’anno stiamo andando molto meglio rispetto ad alcuni anni precedenti, Petacchi ha vinto due tappe e potrebbe vincere la maglia verde, Basso comunque nei 10 ci dovrebbe entrare mentre ad esempio nel 2007 abbiamo avuto Bruseghin 41° come miglior italiano, Cunego non so se potrà vincere tappe o la maglia a pois ma comunque ha dimostrato di star bene, considerando che eravamo in 18 e la metà sono al Tour solo per fare i gregari non c’è da lamentarsi

Jack.ciclista: Condivido. Meglio lottare (puliti) per i traguardi secondari che stravincere nel dubbio !
Anche io son contento di come stanno andando gli italiani, e non è ancora finita.

Howling Wolf14: Tutto sommato mi sembra che non sia male. Petacchi ha vinto 2 tappe, lotta per la maglia verde. Basso arriverà sicuramente nei primi 10, e forse anche meglio. Cunego ha fatto un 3° posto, può puntare ad un successo di tappa e, se ci mette un po’ di volontà, può ambire alla maglia a piselli. Più di tanto non si può chiedere. Ma non è pochissimo.

Salitepuntocià: Non vedo perchè sorprendersi. c’era solo Basso per la classifica, e ricordiamo manca NIBALI, che si è sacrificato per lui al giro, mandando a pu… il tour, più adatto a lui che il giro.
Basso può andare nei primi 10 e essere il più forte di quelli che han tentato la doppietta, far meglio di evans e sastre anche al tour .Con questo non dico che contador e schleck se facevano il giro, andavano piano al tour. La doppietta è possibile.
Il disastro semmai è la Francia,che non si capisce se paga la lotta al doping o fa proprio schifo, tenendo conto che la LONGO a 52 vince il titolo a cronometro.

Alefederico: Il problema vero è che gli Italiani a questo Tour sono solo 17. Secondo me quei pochi si stanno facendo vedere e non ci fanno sfigurare. Però bisogna che il movimento si svegli perchè al momento possiamo puntare solo su due squadre grandi e questo è un bel problema.

Scattista: Anch’io sono d’accordo con voi: gli italiani stanno andando benino; e, per come sono partiti, bene.

Aggiungo una considerazione:
Per motivi d’eta’ seguo il ciclismo solo dal 2005, e, se Basso chiudera’ nei 10, sara’ il miglior risultato del vincitore del giro al tour (nello stesso anno) da un po’ di tempo a questa parte.
Non ho i dati sottomano, ma vado a memoria:
2005 Savoldelli fuori classifica (pero’ gregario di lance, vinse pure una tappa)
2006 Basso. Non partecipa
2007 Di luca. Non partecipa? Non me lo ricordo
2008 Contador. Non partecipa
2009 Menchov. Fuori classifica e di molto (non ricordo la posizione)
2010 Basso. Speriamo bene!

Howling Wolf14: Ha ragione Federico. Si buttano tanti soldi in squadrette da due soldi, tipo Flaminia, Miche e compagnia bella. Squadrette che poi magari hanno un leader di medio-basso valore e 15 scalzacani e magari pretendono pure di fare il Giro d’Italia. Meglio concentrare le forze e varare degli squadroni, almeno a livello di Liquigas e Lampre.

Salitepuntocià: bisogna andare a Pantani 98 e Indurain 92-93 per trovare chi fece meglio;
non male Bugno nel 90, mi pare 5°

Telesport: E nel 1991 Bugno sfiorò la vittoria al Tour, ma non è mai riuscito a attacare Indurain….

Salitepuntocià: ma nel 91 vinse Chioccioli il giro, che mi pare non partecipo’ a quel tour
Solo quel Chioccioli poteva FORSE staccare indurain. visto che stacco’ bugno e chiappucci a ripetizione al giro mentre indurain arrivo’ alla pari sulle salite. Gia l’anno dopo pero’ chioccioli torno’ sulla terra. uel chioccioli 91,forse era pure superiore a pS ntani ,poi le cause, non le sapremo mai, magari era stra dopato. oppure no, pero’ come prestazioni era un fenomeno. Vinse la tappa del Mortirolo facendoselo da solo, poi la discesa, il falsopiano di aprica, il pian di gembro, santa cristina, discesa sulla statale e risalita all’aprica……….. sinceramente non ho mai visto piu nessuno fare cose del genere…a parte landis a morzine.
bugno e chiappucci non erano affatto 2 scalatori comunque e non sorprese che non attaccarono il navarro, anche perchè quel tour91 aveva solo 3 tappe da selezione, nella prima indurain e chiappucci attaccarono in discesa, bugno venne fregato. A nulla servi’ che bugno fece 1′ in meno la salita di val louron.
la tappa dell’alpe d’huez, c’era appunto solo l’alpe d’huez
la tappa dopo a morzine,col freddo e pioggia forte, indurain disse che ebbe una piccola crisi ma la maschero’ bene e non lo attaccarono

Gibosimoni: Dati alla mano, completo ciò che ha detto Scattista

2000 Garzelli – non partecipa
2001 Gibo Simoni – non partecipa
2002 Savoldelli – non partecipa
2003 Gibo Simoni (alla Cunego quest’anno, fuori classifica, 84°)
2004 Cunego – non partecipa
2005 Savoldelli – 25°
2006 Basso – Squalifica per l’Operacion Puerto (DIFATTO IL GIRO ANDREBBE ASSEGNATO A GUTIEREZ E NON CAPISCO PERCHE’ QUESTO NON AVVENGA)
2007 Di Luca – non partecipa (poi Squalificato, anche qui il giro DOVREBBE ESSERE ASSEGNATO A SCHLECK)
2008 Contador – non partecipa
2009 Menchov – 51°
2010 primo giro vinto da Basso – attualmente posizioni medio-basse della classifica alta.

Hotdogbr: quello del Giro 2006 a Gutierrez è uno scherzo vero? A parte quello mi sembra che essere competitivi a Giro e Tour sia un po’ più facile rispetto ad anni precedenti anche se non facile in assoluto, abbiamo avuto Menchov 5° al Giro e 3° (o 4° se consideriamo Kohl) al Tour nel 2008, lo stesso Leipheimer se non fosse caduto probabilmente l’anno scorso al Tour si sarebbe giocato il podio

Salitepuntocià: Quoto. Gutierrez che ha fatto prima e dopo quel giro? se c’era un super-dopato,quello era lui. in ogni caso tutti si dopano,io non solo lascio a basso e di luca quei giri,ma ridarei a heras la vuelta 2007

Alefederico: Il Tour del ‘91 poteva davvero essere vinto da Bugno che però non fu abbastanza scaltro per prenderselo. Era forse più forte di Indurain ma commise una riga di ingenuità. La dormita nella discesa del Tourmalet, ma anche la dormita del primo giorno quando poteva avvantaggiarsi con lemond e Breuking. Oppure il mancato accordo di Gap, quando Indurain era già nel sacco. Od ancora il mancato affondo dell’Alpe e la battaglia, del tutto disattesa, sulla Joux Plane. Una miriade di occasioni buttate. C’è da dire che la Banesto era uno squadrone mentre la Gatorade era una armata brancaleone.

Feltrinaccio: Quoto che Chioccioli 91 era forte tale da staccare seppur di poco indurain, tuttavia mai e riuscito a fare le differenze di minuti che faceva Pantani sugli avversari non credo sarebbe andato oltre il podio al tour! Al di la’ di tutti i discorsi sul doping anni 90 sul quale la mia opinione lo gia data ricordiamoci che se e vero che nel 98 le condizioni furono particolari (ma dubito che virenque e company avrebbero rappresentato un problema per il pirata che li ha sempre battuti quando serviva) e’ pure vero che senza campiglio nel 99 Pantani vinceva il tour con una gamba sola e che ha perso un occasione d’ oro nel 96 causa infortunio dove vinse un certo rijs senza contare che pure nel 2000 senza l episodio Campiglio sarebbe risultato competitivo per vincere a mio parere. Ma di Pantani ne nasce mica uno all’ anno ragazzi! Cmq quest’ anno basso va bene e non ce da sputare sopra al suo risultato secondo me ci stupira nei pirenei. A malincuore credo che l’unico personaggio che puo attaccare contador sia Ricco’ nel bene e nel male.

Salitepuntocià: Chioccoli del 91 ho scritto che poteva staccare indurain,non che vinceva il tour,a crono avrebbe preso minuti.

Premesso questo , Chioccioli ha fatto un impresa che neppure patani hai mai fatto… gia maglia rosa,attacco’ da lontano sul morptiroo…… stacco’ di 2′30″ i rivali,poi perse 1′ nel finale,ma riusci a vicnere con oltre 1′ su tutti,che essendo in gruppo,e sul falsopiano dell’aprica,avrebbero dovuto recuperare! forse aveva qualche bomba chioccioli? puo essere,chi lo sa, ma io sto giudicando l’azione,vera o dopata che sia,ha fatto una cosa mai vista,solo landis a morzine e il pirata fece una cosa simile a guzet neige nel 1995

Feltrinaccio: la bomba ce l’hanno e ce l’avevano tutti i big ormai si sa! cmq l’azione in maglia rosa migliore ce la siamo persa il giorno del fermo di campiglio; quel giorno sul mortirolo avrebbe iniziato una cavalcata solitaria fino all’arrivo con distacchi abissali.

Gibosimoni: No ragazzi io sono NETTAMENTE contrario a lasciare i giri ai dopati, non ha senso.. allora io parto, vinco il giro, dopo 1 mese mi squalifico MA INTANTO LA COPPA ME LA TENGO. Non ha senso.
Soprattutto è un assurdità il discorso “Tutti si dopano” Sono questi i pensieri che mandano al collasso il ciclismo. Allora che vol dire, tanto si dopano tutti, è inutile corre, vince che ne prende di più, Tanto si dopano tutti. Se aveva vinto uno straniero sono sicuro che sareste stati favorevoli al rimozione del giro.

MirkoBL: Basso, fino a prova contraria, NON è stato trovato dopato al Giro 2006, così come Gutierrez (il cui risultato è più sospetto). In fine dei conti, si è preso la squalifica per tentato doping.
Poi si può discutere sulla veridicità delle prove, ma i regolamenti sono chiari.
In fondo Riis risulta ancora essere il vincitore del Tour 1996.
Intanto sarebbe la Vuelta 2005, nella quale Heras E’ STATO trovato positivo, e quindi giustamente squalificato.

Gibosimoni: Si, ma è stato trovato positivo (come Gutierrez) nei giorni precedenti al Tour (15 giorni dopo la fine del giro) poichè aveva dato la sacche del sangue a Fuente, che però stava già operando da tempo. Io credo comunque che le regole andrebbero cambiate.

Gnaldi: La crisi si fa sempre più nera.
Il primo degli italiani (Basso) è ventisettesimo (27mo)…

Lancestrong: solo lui poteva far classifica ed è stato anche un pò sfortunato, anche se al massimo poteva puntare ad un 10° posto.
Ci rifaremo l’anno prossimo con Riccò.

Howling Wolf14: Per vincere il Tour bisogna saltare il Giro. E’ vero che l’ultimo italiano a vincere un Tour normale (1965) aveva partecipato anche al Giro (ottimo 3°), ma è altrettanto vero che erano altri tempi. Ora non si può più correre ad alti livelli entrambe le gare. Basso è stato ammirevole, ma paga la sua scelta. Evans, Sastre e Cunego, che uscivano pure loro dal Giro, non stanno facendo molto meglio: Evans si trascina da giorni, Sastre corre nel più avvilente anonimato, Cunego ci mette l’anima, è fuori classifica e prova a fare qualcosa d’importante ma le gambe non rispondono. Difficile venirne fuori.

Feltrinaccio: Pero’ sinceramente Howling se e vero che Festina nel 98′ rappresentava una bella squadra, e’ pur vero che il vero avversario di Pantani sarebbe stato cmq Ullrich e non certo i festina alla fin fine quindi il tour agonisticamente lo considererei normale in ogni caso poi lo scandalo festina fu clamoroso ok ma alla fin fine fino a 3 tappe dalla fine quando ci fu il ritiro di altre squadre mi pare non sarebbe cambiato cosi tanto da non considerarlo regolare. Anzi, potrebbe essere che i rabbocchi di epo da circa meta’ tour si fossero ridotti drasticamente data la paura dei controlli (al tempo i rabbocchi servivano non c era ancora il cera)ma non ci metteri la mano sul fuoco cmq.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Tour, show di Contador. Ma la tappa è di Rodriguez (Gazzetta dello Sport)

Rodriguez vince la 12ª tappa, Schleck in giallo(Corriere dello Sport – Stadio)

Andy Schleck schwächelt – Alberto Contador verkürzt (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Contador schickt Warnung in Richtung Schleck(Tageblatt)

Alberto Contador saves Tour from possible embarrassment‎ (The Times)

Contador’s burst heaps pressure on Schleck (The Independent)

Rodriguez edges out Contador
(The Daily Telegraph)

Schleck : «Il a pris sa revanche» (L’Equipe)

Rodriguez gagne à Mende, Contador teste Schleck(Le Monde)

Primera de ‘Purito’ Rodríguez(AS)

Contador recorta 10 segundos a Schleck(Marca)

Triunfo de ‘Purito’ Rodríguez (El Mundo Deportivo)

Rodriguez s’impose, Contador reprend dix secondes(Le Soir)

Contador: “Andy n’était pas très bien”(La Dernière Heure/Les Sports)

Rodriguez wint twaalfde rit in de Tour (De Standaard)

Rodriguez s’impose, Contador grapille (actu24.be)

Andy Schleck: “Le meilleur pour moi reste à venir”(Sud Presse)

Rodriguez wint twaalfde rit in de Tour (Het Nieuwsblad)

American Sprinter Drops Out With Broken Wrist (The New York Times)

Rodriguez wins Tour de France Stage 12; Schleck still in control (USA Today)

Contador sends Schleck a warning as Tour heads towards Pyrenees (The Age)

Contador challenges Schleck on Tour (Herald Sun)

The Australian (The Australian)

Evans is still on course in France (The Daily Telegraph – Australia)

LA TAPPA CHE VERRA’
Torniamo a parlare del Tour del 1995. L’indomani della tappa di Mende, proprio come quest’anno il Tour propose l’arrivo a Revel, al capolinea di un’altra tappaccia frastagliata, caratterizzata da continui saliscendi e ben 6 traguardi della montagna. La giornata ebbe come protagonisti l’ucraino Outschakov, vincitore della tappa e reduce dal successo nella frazione di Gressoney al Giro d’Italia, ed un giovanissimo Lance Armstrong, all’epoca 24enne e finora principalmente noto nell’ambiente solo per la vittoria conseguita due anni prima nella prova professionisti dei mondiali di ciclismo di Oslo. Revel, d’altronde, non è una località da ordini d’arrivi banali: sfogliando l’albo d’oro del Tour incontriamo anche i successi di Merckx nel ’69 (ma era una cronometro), del francese Mottet nel 1990, dell’olandese Dekker nel 2000 e di Paolo Savoldelli nel 2005. A questo prestigioso elenco di nomi, però, quest’anno potrebbe affiancarsi quello di un velocista, perché stavolta la frazione di Revel proporrà un profilo meno “beccheggiato” rispetto al solito. Arrivare tutti assieme sul traguardo non sarà comunque esercizio facile poiché le squadre, dopo essere rientrate sulle fughe di giornata, nelle battute conclusive dovranno fare i conti col classico epilogo “revelois”, una sorta di circuito di una dozzina di chilometri, caratterizzato dall’ascesa ai 397 metri della Côte de Saint-Ferréol, il più ripido (sono quasi 2 Km al 6%) dei cinque GPM giornalieri.

RADUNO DI PARTENZA: Avenue Victor Hugo (partenza ore 12.35)
VIA VOLANTE: ore 12.45, D.62 (Le Monastère)
MEDIE PREVISTE: 41 – 45 Km orari
SPRINT: Saint-Jean-Delnous (Km 47), tra le 13.48 e le 13.54; Caraman (Km 158), tra le 16.16 e le 16.36
ZONA RIFORNIMENTO: Lombers, attorno al 93° Km
GPM: Côte de Mergals (637m – 4a cat. – 3,7 Km al 3,8% – Km 24) tra le 13.17 e le 13.20; Côte de Bégon (698m – 4a cat. – 3,1 Km al 4,5% – Km 31,5) tra le 13.31 e le 13.27; Côte d’Ambialet (474m – 3a cat. – 5,2 Km al 4,6% – Km 72) tra le 14.21 e le 14.30; Côte de Puylaurens (368m – 4a cat. – 4,3 Km al 3,9% – Km 125) tra le 15.32 e le 15.48; Côte de Saint-Ferréol (397m – 3a cat. – 1,9 Km al 6% – Km 188,5) tra le 16.56 e le 17.21
ARRIVO: a Revel, in Boulevard Jean Jaurès, tra le 17.06 e le 17.32
Siti dedicati: www.mairie-revel.fr/Acces-direct/Toute-l-actualite/Le-Tour-de-France-2010-a-Revel

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Rodez – Revel

Rodez: poco nuvoloso, temperatura 22,3°C, venti moderati da NW (20-28 Km/h), umidità al 57%
GPM Côte d’Ambialet (Km 72): nuvole sparse, temperatura 24,2°C, venti moderati da NW (17-23 Km/h), umidità al 54%
Revel: nuvole sparse, temperatura 24,5°C, venti moderati da NW (16-23 Km/h), umidità al 5%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
“La giuria dei commissari ha visto il film quattro volte” (da Premio Oscar?)
Cassani (sulla Sei Giorni delle Rose): “Una delle poche sei giorni che si svolgono in estate a Firenzuola” (a Firenzuola se ne tiene soltanto una)
Pancani: “Ai 5′42″ da Andy Schleck”
Basso rispondendo ad una domanda della De Stefano nel dopotappa: “Sinceramente non ho seguito bene il finale di corsa” (Bella forza, è arrivato a 30″ dai primi in sella alla sua bici, mica seguiva la tappa dal video!!!)
Elenco partenti ufficiale del Tour: “Joaquin Rodriguez” (Joaquim)
Televideo RAI: “Andy Schleck, giunto suinto”
Televideo RAI: “Joaquim Rodriguez” (Joaquin)
TV Sorrisi e Canzoni, presentazione tappa di Revel: “inedito arrivo di Revel” (sette tappe, tra le quali una vinta da Merckx e una da Savoldelli)

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)

A TUTTO TOURBO

luglio 16, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Giuseppe Guerini, l’eroe dell’Alpe d’Huez al Tour del 1999 (ricordiamo ancora con palpitazione il suo successo, conseguito a dispetto di una caduta in vista dell’arrivo), ci illustra la tappa della corsa francese terminata quest’oggi a Mende, traguardo che lui conobbe “dal vivo” nell’edizione 2005, il giorno precedente la sua seconda vittoria di tappa colta sulle strade della Grande Boucle (tappa Issoire – Le Puy en Velay)

a cura di Andrea Mastrangelo

Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)

Sembrerebbe scontato dire che il migliore oggi è stato Contador, ma il colpo psicologico, più che la manciata di secondi, inflitti al diretto avversario potrebbe essere l’arma in più dello spagnolo nelle prossime tappe. Lo spagnolo nonostante il ritardo in classifica credo sia il favorito per vestire il giallo sui Campi Elisi, è abituato alla pressione, a cronometro ha qualcosa in più del diretto avversario e, come detto, il morale credo possa essere superiore a quello del lussemburghese.

Fatico a capire le critiche piovute addosso al ragazzo dell’Astana per aver staccato Vinokourov. Intanto lui ha seguito J.Rodriguez e non ha attaccato in prima persona, inoltre si sta giocando il Tour e quando il tuo avversario più importante non ti segue non puoi fermarti: il Tour quest’anno si può giocare sul filo dei secondi. Io mi sarei comportato ugualmente, mi dispiace per il mio caro amico Vinokourov con cui ho corso per parecchi anni e avrei voluto vederlo vincere oggi, ma è un ragazzo intelligente e capirà che Contador non l’ha fatto per puro egoismo, è normale che al momento sia prevalsa la rabbia, ma da domani sono convinto sarà disposto a lavorare ancora per il suo capitano senza risentimenti. In queste occasioni ci vuole fortuna e oggi il kazako non ne ha avuta, era partito per vincere, non ci sia aspettava che tra i primi finisse così, inoltre gli sarebbero bastati 5” in più di vantaggio per scollinare assieme a Contador e allora nessuno gli avrebbe tolto la vittoria, ma purtroppo non è andata così. Ad ogni modo sa di lavorare per una squadra seria e sarà ricompensato per questo lavoro. Anche a me è capitato di dovermi fermare per aspettare qualche compagno mentre ero in fuga, è normale, è il lavoro del gregario, ma se sei professionale lo fai senza problemi.

Dopo la debacle di Evans il Tour è un gioco a due, ma per il terzo posto ci sono ancora parecchi pretendenti: Sanchez, Menchov, van den Broek, Leipheimer e Gesink sono racchiusi in meno di 2’. Lo spagnolo è il mio favorito, non solo perché è in vantaggio sugli altri in termini cronometrici, ma anche perchè è quello tecnicamente più completo, non il migliore su ogni campo, ma quello che se la cava complessivamente meglio, inoltre lui è spagnolo come la sua squadra e i Pirenei sono la sua terra, io quindi me li giocherei così: Contador, Schleck e Sanchez.

Giuseppe Guerini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BOURG LES VALENCE

luglio 16, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: Bourg-lès-Valence, Château des Chanalets (panoramio)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Fuga o volata? Quale velocista sarà uscito meglio dalle Alpi?

Gibosimoni: I velocisti credo possano pagare lo sforzo immane delle Alpi, credo più in una fuga.
Soprattutto conteranno i gregari: la squadra dei velocisti che sarà riuscita di più a non far faticare troppo i suoi uomini potrebbe dare una bella mano alla rincorsa dei fuggitivi. Se invece tutti saranno in riserva, allora toccherà alla Saxo (naturalmente con uomini da classifica virtuale in fuga, altrimenti vedremo un arrivo a gruppo ridotto). Altrimenti si cercherà di imitare la fuga del colombiano Chepe Gonzalez che nel Tour ‘96 vinse proprio a Bourg-les-Valence con un attacco da lontano.
Ricordo poi un fattore importante:
ai velocisti che arrivano FUORI TEMPO MASSIMO, vengono sottratti ben 25 punti in classifica maglia verde, e ciò può influire molto sulla volata di oggi dato che i vari Cavendish Hushovd e Petacchi non sono potuti andare proprio ad andatura turistica nelle tappe Alpine.
Quindi anche per questo mi aspetto una fuga di outsiders fuori classifica che vengono tenuti lì a 10 minuti dalla Saxo, o altrimenti squadroni dei velocisti a cercare di ricucire per poi arrivare ad un arrivo di gruppo.

Mauro Facoltosi: La tappa vinta da Gonzalez arrivava a Valence (Bourg les Valence è un comune confinante) ma soprattutto era decisamente più impegnativa come profilo

Scattista: Ma come?!?!
Chi arriva fuori tempo massimo non esce dalla corsa? Gli vengono solo sottratti 25 punti?! conviene a chi non è interessato alla maglia verde, allora. Non credo sia così il regolamento, dai.

Gibosimoni: guarda, io non ne sono certo e non ci metto la mano sul fuoco, ma ti riporto testuali parole della guida al Tour (gli Speciali Tutto Bici, 3-25 Luglio 2010 97° Ed Tour de France) di “TuttoBici”:
<< Questo Tour è il primo con il nuovo regolamento della penalizzazione di 25 punti nella classifica per la maglia verde per i corridori ripescati* in caso di gruppo arrivato fuori tempo massimo: vuol dire che chi lotta per la classifica a punti [...] non possono più andare piano piano in montagna con la sicurezza di non essere penalizzati. >>
* Questo “ripescati” va capito meglio

Comunque, qui dice così, infatti pare strano, però c’è questo ripescaggio che va inteso. Io credo che sia valida solo per quelli che partecipano alla classifica della Maglia Verde, ma non lo so.

Jack.ciclista: Ipotizzo : solitamente chi è fuori tempo massimo viene escluso dalla corsa, ma nel caso fuori tempo massimo finisca un gruppo molto grosso di atlti la giuria decide di “ripescarli” e tenerli in corsa. E’ il caso di fughe bidone (qualche anno fa Vocklear prese la maglia con una fuga bidone ben peggiore di quella del giro di quest’anno) o tapponi tiratissimi (può succedere che i velocisti arrivino dopo 1 ora rispetto agli scalatori)

Gibosimoni:
E’ possibile però è un po’ ambiguo, bisognerebbe specializzare, così è opinabile.
Comunque anche la rivista doveva specificare di più, ci lascia un po’ lì lì senza conoscere bene la cosa, altrimenti come dice Scattista io farei una tappa fantastica, prenderei tipo la Maglia Verde e poi in una tappa come quella della Madeleine arriverei dopo 2 o 3 ore, tanto sarei comunque in corsa.

Gibosimoni: Per la tappa, vedendo ciò che sta accadendo, con soltanto 3 fuggitivi e le squadre dei corridori in forma medio-buona, ritiro ciò che ho detto, e opto per la volatona di gruppo e emozioni per la conquista della Maglia Verde fra Petacchi Hushovd e Cavendish (che si giocano con Farrar, Freire, McEwen e gli altri anche la vittoria di tappa).

MirkoBl: La questione dei 25 punti è proprio così: i corridori finiti fuori tempo massimo e poi riammessi vengono penalizzati così.
Questa regola è già stata applicata al Giro nella tappa de L’Aquila.

Lancestrong: mark renshaw espulso dal tour?
a questo punto però dovrebbero penalizzare anche cav che ha tratto giovamento dalle scorrettezze del compagno di squadra.
Petacchi non avrebbe sicuramente vinto ma Farrar avrebbe potuto fare una volata sicuramente diversa

MirkoBl: Oddio, per una volta che Cavendish non c’entra… L’espulsione può essere anche giusta, c’è stata la somma di 3 testate e dell’avre stretto Farrar sulle transenne.
Segnalo anche che Armstrong ha perso 29″.

Hotdogbr: ineccepibile l’espulsione di Renshaw mentre Armstrong ormai è fuori classifica e dunque sta in coda al gruppo, altri come ad esempio Monfort hanno perso 7′41”

Gibosimoni (sulla regola dei 25 punti): Come idea è buona ma è difficilmente applicabile, perchè come già detto i maligni potrebbero approfittarne.
Secondo me si potrebbero mettere dei traguardi volanti con cospiqua quantità di punti ad inizio e metà delle tappe facili ed intermedie Alpine e Pirenaiche, in modo da spronare i corridori a tenere duro e a lottare (quantomeno i primi 60/70 Km) così che poi si lascino sfilare senza perdere troppo tempo. Comunque generalizzando, aggiungere punti ai traguardi volanti, così altri meno ruote-veloci potrebbero ambire alla maglia verde – rossa e i velocisti sarebbero costretti a partecipare attivamente.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Cavendish dopo le testate. Petacchi è in maglia verde (Gazzetta dello Sport)

Testate a rivale, Renshaw espulso (Corriere dello Sport – Stadio)

Andy: “Druck ist für mich ein positives Gefühl” (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Andy vs. Alberto: “Akt 2“ im Anstieg nach Mende(Tageblatt)

Mark Cavendish’s team-mate thrown out for head-butt in fight to finish‎ (The Times)

Cavendish’s lead-out man thrown out for headbutt in latest win (The Independent)

Cavendish left exposed (The Daily Telegraph)

Renshaw : «Pas le choix (L’Equipe)

Exclu du Tour pour coups de tête, Mark Renshaw se défend de mauvaise conduite (Le Monde)

Andy Schleck toca el Saxo(AS)

Renshaw, fuera por sus cabezazos(Marca)

Un sprint a cabezazo limpio (El Mundo Deportivo)

Cavendish gagne le sprint et perd son lanceur(Le Soir)

Tyler Farrar: “Je veux gagner, mais je ne veux pas tomber !”(La Dernière Heure/Les Sports)

Cavendish wint zijn derde rit (De Standaard)

Renshaw exclu du Tour pour ses coups de boule sur Dean (actu24.be)

Renshaw exclu “Il le mérite”, dit Tom Steels(Sud Presse)

Mark Renshaw meteen uit Tour gezet: drie kopstoten in volle spurt (Het Nieuwsblad)

Rider Ejected for Head-Butting Rival (The New York Times)

Cavendish wins 11th stage of Tour; Schleck in yellow jersey (USA Today)

No ifs and butts . . . Renshaw kicked off Tour (The Age)

Aussie out of Tour for head-butting (Herald Sun)

Sorry but I did nothing wrong: Renshaw (The Australian)

Aussie out of Tour for headbutting (The Daily Telegraph – Australia)

LA TAPPA CHE VERRA’
Fossimo al Giro d’Italia questa tappa finirebbe inquadrata nel novero delle semplici frazioni di media montagna, quelle che vengono inserite giusto per fare un po’ di colore, senza troppe pretese di classifica: ci sono diversi su e giù mai impegnativi anche se continuati ed un finale aspro, sul quale i big potrebbero arrivare a battagliare dopo aver trascorso ampi tratti di questa tappa nell’anonimato del gruppo, sorprese stile L’Aquila a parte. Al Tour no, mai nessuna tappa va data in partenza per scontata ed in particolar modo quelle tracciate, come questa, sulle strade del Massiccio Centrale. È il cuore geografico della Francia, dove non s’incontrano grandissime ascese, ma il mix tra temperature canicolari (oggi comunque non estreme, essendo previsti al massimo 27°C a Mende) e fondi stradali a volte granulosi, a volte letteralmente “collosi”, possono costituire micidiali cocktail in grado di far penare oltre il temuto la maglia gialla di turno. Al proposito ne sanno qualcosa Claudio Chiappucci e Floyd Landis. Il primo, al Tour del 1990 vestiva la maglia gialla all’uscita dalle Alpi e fu attaccato dal vincitore uscente Lemond in un tratto pianeggiante della tappa Villard-de-Lans-Saint-Étienne, decisamente più facile rispetto a quella odierna: il tentativo sorprese il “Diablo” che lasciò per strada quasi 5 minuti, un gap che risulterà decisivo a fine Tour, perso dal varesino per 2’16”. Più recente il ricordo del Tour 2006, che vide lo spagnolo Oscar Pereiro Sio andare in giallo al termine di una lunga fuga “bidone”, nell’ancor più pedalabile frazione Béziers – Montélimar, pensata per i velocisti: la maglia gialla del mattino Floys Landis riuscirà a poi a riconquistarla nella crono di Montceau-les-Mines, ma la scoperta della sua posività al testosterone riconsegnerà le insegne del primato allo spagnolo. E poi c’è un altro precedente ad avvalorare la potenzialità della tappa di Mende, la storica vittoria di Jalabert in questa località al Tour del 1995, un successo conseguito al termine di una lunga galoppata che gli permise di risalire al 3° posto della classifica, dopo due pessime prestazione nei tapponi alpini, nel corso dei quali avevano accusato quasi 6’30” da Indurain. Oggi come allora il finale sarà il medesimo, con il traguardo situato 2 Km oltre la cima della ripida salita della Croix-Neuve, 3000 metri d’ascesa al 10,1% medio. Per gli scalatori non si tratta comunque di un finale troppo allettante, poiché la brevità dello strappo non consentirà loro di guadagnare moltissimo: tornando al 1995 Pantani tentò di sfruttare la Croix Neuve ma non riuscì nemmeno a sgrannocchiare un centesimo di secondo a Indurain e neppure nella tappa giunta sul Causse de Mende nel 2005, vinta dallo spagnolo Marcos Serrano, Basso e Ullrich riuscirono a staccare Armstrong.

PARTENZA: ore 11.45
VIA VOLANTE: ore 12.15, D 532
MEDIE PREVISTE: 39 – 43 Km orari
SPRINT: Mariac (Km 74,5), tra le 13.46 e le 13.48; Langogne (Km 158,5), tra le 15.43 e le 16.05
ZONA RIFORNIMENTO: Lachamp-Raphaël, attorno al 97° Km
GPM: Côte de Saint-Barthélémy-le-Plain (489m – 3a cat. – 10,7 Km al 3,1% – Km 31) tra le 12.40 e le 12.45; Col des Nonières (671m – 3a cat. – 5,7 Km al 3,8% – Km 59) tra le 13.16 e le 13.25; Suc de Montivernoux (1315m – 2a cat. – 13,7 Km al 4,4% – Km 96) tra le 14.23 e le 14.36; Côte de la Mouline (1085m – 3a cat. – 3,9 Km al 5% – Km 133) tra le 15.10 e le 15.28; Côte de la Croix-Neuve / Montée Laurent Jalabert (1047m – 2a cat. – 3,1 Km al 10,1% – Km 208,5) tra le 16.51 e le 17.21
ARRIVO: a Mende, Aérodrome de Mende-Brenoux, tra le 17.01 e le 17.25
Siti dedicati: www.lozere-tourisme.com/tour-de-france-2010-mende-ville-etape.html,
www.mende.fr/page.php?cp=68&id=367&cat=3&langue=1,
www.mende.fr/page.php?cp=68&id=383&cat=5&langue=1 (La nuit du Tour)

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Bourg de Peage – Mende

Bourg de Peage: cielo sereno, temperatura 26,2°C (percepiti 28°C), assenza di vento, umidità al 61%
Langogne (Km 158,5): poco nuvoloso, temperatura 27,4°C, venti deboli da WSW (9 – 19 Km/h), umidità al 49%
Mende (centro, Km 204): cielo sereno, temperatura 26,3°C, venti moderati da SSW (14-19 Km/h), umidità al 49%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “L’unico difficoltà di questa tappa”
Pancani: “Cunego va a prendere i punti per il traguardo della gran premio della montagna” (per la classifica, semmai)
Pancani: “Freire è stato l’ultimo a vincere una tappa del Tour in maglia iridata, a Sarrebruck, in Germania, dove arrivava il Tour” (e certo, non era mica il Giro!)
De Luca: “Dalla partenza di Sisteron Mont Ventoux”
Pancani: “Valence, siamo vicini al Mont Ventoux” (150 Km circa)
Conti, parlando della vittoria di Bernard sul Ventoux nel 1987: “Mont Ventoux inedito, cronoscalata al Mont Ventoux” (una crono l’avevano fatta anche nel ‘58)
Pancani, commentando il servizio della RAI trasmesso il giorno della vittoria di Pantani sul Ventoux nel 2000: “Siamo rimasti esterrefatti” (vuol dire inorriditi, senza parole)
Pancani: “La astana”
Pancani: “42 Km a corsa”
Cassani: “nel 1905 fu inventata la bandierina rossa” (nel 1906)
Televideo RAI: “Oggi Bourg de Peage – Mend” (Mende)
Televideo RAI: “Josè J. Rosas” (Rojas)
Televideo RAI: “Harashiro” (Arashiro)
Televideo RAI: “Lloid Mondory” (Lloyd)
Televideo RAI: “Juergen Roelandts” (Jurgen)
Televideo RAI: “Gerald Ciolek” (Gerard)
TV Sorrisi e Canzoni, presentazione tappa di Mende: “finale in leggera salita” (vedi il grafico sopra)

ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI GAP

luglio 15, 2010 by Redazione  
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: la “ville” di Gap (panoramio)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Oggi va la fuga….. e se ci provasse ancora Cunego?

Vedo23: Mauro, ma il dente finale senza GPM è “serio” o è come la salitella quasi inesistente di ieri negli ultimi Km? Perchè così ad occhio dall’altimetria sembrerebbero almeno 5 Km attorno al 4-5%… Sarebbe un ulteriore bel trampolino per attaccanti e contrattaccanti dopo il colle di seconda categoria!
Potrebbe provarci anche Vino, se non andasse troppo via una fuga (come credo)…

Mauro Facoltosi: non conosco le caratteristiche di quel dente….. ma se non hanno messo il GPM qualcosa vorrà dire, considerato che li piazzano in vetta a certe salite impresentabili come tali. Posso dirti, invece, che la strada che si farà in discesa è la stessa della caduta di Beloki nel 2003 (la salita era stata presa da un’altro versante)

Hotdogbr: nel 2003 ci fu grande selezione sulla Rochette e rimasero davanti in 7-8, la differenza è che allora si facevano Lautaret e Izoard e anche la Cote de St.Apollinaire nel finale che non era durissima ma dove ci fu l’attacco di Vinokourov

Lancestrong: per me oggi ci lascia le penne qualche altro big. Penso a Menchov, Van de Broeck, i due Sanchez, Hejsedal. Forse oggi la Radioshack dovrebbe occuparsi di fare l’andatura sull’ultimo colle perchè non credo che andy e contador abbiano intenzioni bellicose per questa tappa.
Si potrebbe scalare l’ultimo colle con un buon passo ma costante e per questo vedo favoriti rispetto agli altri Basso e Armstrong

Gigilasegaperenn3: Guardando la planimetria, sembra che quel dente sia il Col de Manse dal lato di Pont du Frappe. Su un sito francese “concorrente” dà 6 km al 3,5% di media, pendenza massima 5,5%.

Gibosimoni: No, non esageriamo.. Oggi i big se ne stanno buoni dopo lo sforzo di ieri. Piuttosto Lance potrebbe tentare qualcosa, e come lui Rogers o gli altri saltati, come Sastre (ma quest’ultimo lo vedo peggio).

Salitepuntocià: tappa per Casar, Cunego, Chavanel. Attenzione alla discesa. Per me Contador non è superiore a Schleck.

Vedo23: Ma se fanno un passo regolare come fanno a vincere Basso e Armstrong? O attaccano o niente… Tra l’altro con poi la discesa dubito fortissimamente che Basso attacchi; inoltre sarebbe inseguito subito.. Quanto a Lance è ancora presto forse: le botte sono sicuro le sente ancora e potrebbe proseguire tranquillo, per puntare a qualcosa sui Pirenei.

Vedo23: Non poi malaccio! Cioè, almeno un colle di quarta categoria potevano metterlo (anche come ulteriore sprono ad infiammare la corsa)! Grazie per la ricerca!

Lancestrong: con questo caldo anche un passo costante ma sostenuto può fare selezione e basso armstrong sono tra quelli che si trovano meglio con questo ritmo di corsa.
Sono capaci anche loro di scattare, non a ripetizione che andy e contador, ma possono comunque piazzare una bella botta magari in prossimità del traguardo (anche in pianura)

Gibosimoni: Basso stacca per ritmo (vd Zoncolan 2010, o Aprica 2006 – o Bondone – dove rintuzzò ogni attacco di Gibo sul Mortirolo e “impose” il suo ritmo sull’Aprica, ma quello grazie ad un certo Dottor Fuente che aveva già provveduto con le sacche di sangue).
E’ difficile che possano competere (lui ed Armstrong) con scattisti in forma come Contador e Schleck, dovrebbero trovarli in giornata no: così farebbero un ritmo veloce e costante, e loro ne risentirebbero, ma ripeto, solo se si trovassero in giornata NO.

Lancestrong: vero, però non credo che contador e andy si dannerebbero l’anima per seguire armstrong (a 17 minuti nella generale), anzi andy credo che favorirebbe la vittoria di tappa del texano vista l’amicizia che li lega.
contador non godrebbe molto ma non avrebbe nessun interesse ad andarlo a riprendere.
forse effettivamente non lascerebbero andare basso.
Comunqe bella vittoria di Sergio!!

Gibosimoni: Per questo ti dico che lui pensa di non rientrare in classifica, perchè se fosse a 4/5 minuti Contador avrebbe una “scusa” buona per non lasciarlo andare, visto l’odio che li contraddistingue.
Invece se rimane così, può tentare qualcosa sapendo di avere abbastanza spazio, il suo problema è che c’è un gruppo che lotta per la maglia e va bene, ma c’è anche un gruppo che come lui vuole una vittoria di tappa, fra i quali c’è anche il nostro Cunego, voglioso di alzare le braccia al cielo.
Stiamo a vedere, questo Tour (apparte l’organizzazione del percorso Pirenaico) mi pare proprio un Tour avvincente e spettacolare!

Lancestrong: è vero! Infatti con i messaggi precedenti non volevo dire che armstromg avrebbe tentato un rientro in classifica ma piuttosto che la sua regolarità l’avrebbe portato, a fine tour, nei 10.
è difficile che armstrong possa vincere una tappa a meno che non decida di attaccare da lontano (opzione che difficilmente si avvererà), credo che otterà solo dei piazzamenti e meno che il gruppo non voglia fargli qualche regalo.
Certo che se prende 2 minuti in una tappa come quella di ieri…

Gibosimoni: Eh ma sai, classifica alla mano (in questo forum, sezione pronostici, Tour de France 2010), ha un ritardo troppo consistente anche da Basso decimo e davanti a corridori che sì, perderanno qualcosa ma non tutto il tempo che hanno di vantaggio nei suoi confronti.
Io spero per lui che possa fare bene in una tappa, e che il gruppo vedendo il boom mediatico e di affluenza che porta e ricordandosi del suo passato glorioso, non gli faccia grande battaglia vista la sua posizione di classifica (certo in tappe adatte, non da velocisti – secondo me una tappa molto adatta è quella di Ax 3 dove può acellerare con i compagni sul Port de Pailheres, farli lavorare nella ripida discesa e chiudere in gloria su Ax 3).
Per il resto i 2 minuti di ieri sono il classico di chi ormai è fuori classifica e vuole concentrare le forze su una tappa specifica.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Il Tour sui social network. Inno a Paulinho e ai gregari (Gazzetta dello Sport)

Tour, la decima a Paulinho. Schleck rimane in rosa (Corriere dello Sport – Stadio)

Sérgio Paulinho ganha etapa no Tour (Publico)

Sérgio Paulinho ganhou etapa da Volta a França (Jornal de Noticias)

Sérgio Paulinho ganha 10.ª etapa, 21 anos após último triunfo luso (Diário de Notícias)

Paulinho gewinnt zehnte Etappe – Andy Schleck bleibt in Gelb (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Andys ruhiger “Jour de gloire“(Tageblatt)

Bastille Day joy for Paulinho‎ (The Times)

Paulinho sneaks home to spoil French holiday (The Independent)

Cavendish needs stage win (The Daily Telegraph)

La mise au vert(L’Equipe)

Paulinho offre sa première victoire à RadioSchack (Le Monde)

Portugal existe, gana Paulinho(AS)

Paulinho gana ‘in extremis’ en Gap(Marca)

Schleck, rival por vía genética (El Mundo Deportivo)

La chance des sprinteurs(Le Soir)

Une belle occasion manquée…(La Dernière Heure/Les Sports)

Lance Armstrong is nog altijd The Boss (De Standaard)

Victoire du Portugais Paulinho au Tour(actu24.be)

Schleck: “je dois prendre des risques pour gagner ”(Sud Presse)

Knieoperatie voor Boonen? (Het Nieuwsblad)

Armstrong Distances Himself From Doping Inquiry (The New York Times)

Paulinho wins Tour de France’s 10th stage; Schleck retains first(USA Today)

X-rays set to determine Evans’s race(The Age)

Time catches up with Cadel (Herald Sun)

Armstrong finally has something to cheer (The Australian)

LA TAPPA CHE VERRA’
Con la mente oramai proiettata ai Pirenei (e un angolino del cervello sintonizzato sull’insidiosa tappa di domani), il Tour volgerà con decisione le spalle alla catena alpina. Geograficamente, infatti, ci si discosterà dalla catena alpina puntando con decisione in direzione del Massicio Centrale, sul quale si disputeranno le due frazioni a venire. Oggi, invece, la pianura tornerà a farla da padrone, almeno per quel che riguarda i primi 50 Km e gli ultimi 130. L’unica eccezione sarà rappresentata dalla facile ascesa ai 1180 metri del Col de Cabre, in vetta al quale si sprinterà per i punti del GPM. Sarà quasi impossibile sfuggire alla legge dei treni anche perché, dopo cinque giorni passati in fondo al gruppo con la museruola, gli sprinter avranno una volta matta di tornare a misurarsi su traguardi a loro congeniali. Per molti di loro, tra l’altro, saranno aumentate le possibilità di vittoria perché, tra le decimazioni provocate dallw prime salite, saranno diversi i loro colleghi che potrebbero aver già preso la strada di casa. Per il gruppo dei big sarà una giornata di relativo riposo, in vista dell’aspro finale di Mende e della resa dei conti sui picchi pirenaici.

RADUNO DI PARTENZA: ore 11.35, place de la République (partenza ore 12.45)
VIA VOLANTE: ore 12.55, D 948
MEDIE PREVISTE: 41 – 45 Km orari
SPRINT: Montlaur-en-Diois (Km 83,5), tra le 14.46 e le 14.57; Mirabel-et-Blacons (Km 130), tra le 15.48 e le 16.05
ZONA RIFORNIMENTO: Die, attorno al 101° Km
GPM: Col de Cabre (1180m – 3a cat. – 5 Km al 5,9% – Km 56,5) tra le 14.10 e le 14.18
ARRIVO: a Bourg-lès-Valence, in Avenue de Lyon, tra le 17.01 e le 17.25
Siti dedicati: http://letourdefrance.sisteron.fr,
www.bourg-les-valence.fr/Tour-de-France,

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Sisteron- Bourg-lès-Valence

Sisteron: cielo sereno, temperatura 30,6°C, venti deboli da SSW (9 Km/h), umidità al 38%
Serres (Km 32): cielo sereno, temperatura 27,1°C, venti deboli da SSW (7 – 10 Km/h), umidità al 42%
Die (Km 98): cielo sereno, temperatura 29°C, venti deboli da NNW (4 Km/h), umidità al 48%
Crest (Km 135,5): cielo sereno, temperatura 27°C, venti moderati da NNW (14 Km/h), umidità al 47%
Valence*: cielo sereno, temperatura 23,8°C, venti deboli da SE (5 Km/h), umidità al 50%
*Fuori percorso, a 2 Km da Bourg-lès-Valence

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Cassani: “il chiaro delle uova”
Cassani: “Vedete Vogondy e vedete Ag2r”
De Luca & Conti: “Andy Sleck”
Pancani: “Un vantaggio di 9 minuti e 38 minuti”
Cassani: “Mantenere più fresco la sede stradale”
De Stefano: “L’asfalto misura tra i 50 e i 55 gradi”
Televideo RAI: “Tappa tranquilla, vince Paolinho”* (Maldini?)
Televideo RAI: “Andy Schleck controlla la situazione e controlla la situazione”
*errore ora corretto

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SAINT JEAN DE MAURIENNE

luglio 14, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: visione panoramica di Saint Jean de Maurienne (wikipedia)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

COMMENTI PRIMA DELLA PARTENZA

Scattista: questa tappa è, secondo me, molto bella, ma sono quasi sicuro che non ci sarà alcuna scintilla tra i “big” della classifica. Purtroppo…

Howling Wolf14: E’ probabile che avvenga ciò che tu dici, perché nelle grandi corse a tappe, da sempre al Tour da qualche anno al Giro, si sta facendo largo sempre di più l’idea che sia più efficace la selezione da dietro o la selezione per esaurimento. Tu puoi scattare, se vuoi, ma se il tuo avversario non è in difficoltà ti viene a prendere in poco tempo o non ti lascia andar via. Meglio allora evitare di buttar via energie in attacchi e continuare a lavorare sul tempo, allo scopo di ridurre le energie e la tenuta degli avversari. I quali, alla fine, se non avranno più energie, si staccheranno da soli, senza che tu debba fare il minimo scatto. Ed allora molti avversari si eleimineranno in questo modo, in maniera silenziosa, senza battar ciglio. Quelli che rimarranno, magari in un arco di un minuto o due minuti, si giocheranno la corsa lungo la seconda serie di montagne, quindi sui Pirenei, più probabilmente nelle tappe con arrivo in salita, che rendono di più perché ciò che spendi per attaccare può non venire vanificato dalla successiva discesa o dal successivo mix tra discesa + pianura. E’ verosimile pertanto pensare che tra i pretendenti alla maglia gialla finale non ci saranno attacchi nella tappa della Madeleine. Ma siccome sono ancora in tanti raggruppati in pochi minuti, direi almeno 15 ma forse anche 20, c’è da aspettarsi che nella rete della selezione da dietro cada qualche altro protagonista. Per questo credo che la tappa della Madeleine non sarà brutta. Anzi, bella. E gli attacchi non mancheranno, ovviamente da parte di chi è in classifica almeno 3′-3′30″ da Evans.

Lancestrong: Il problema che di gli scattisti non sono tanti: SCHLECK, CONTADOR, VAN DEN BROECK (meglio se rimane a ruota per non bruciarsi), KREUZIGER (gregario di basso), GESINK
Alla fine sono solo tre quelli che potrebbero infiammare la gara con qualche scatto secco, quindi è normale che le possibilità di vedere scatti siano minori rispetto a quelle di vedere un gruppetto ristretto che fa un gran ritmo.
Contro i passisti: EVANS, MENCHOV, HESJEDAL, SANCHEZ, ROGERS, SASTRE, BASSO, WIGGINS

Hotdogbr: il punto è che da un lato il percorso di domani non è adattissimo agli attacchi dei big vista la distanza tra Saisies e Madeleine e soprattutto visti gli ultimi 13 km di pianura, comunque in passato anche in tappe del genere ci sono stati attacchi vedi Contador sul Galibier nel 2007 ma domani non è chiaro chi abbia interesse ad attaccare: Evans ovviamente no, A.Schleck neppure visto che ha già una situazione di classifica buona e può farlo più efficacemente sui Pirenei, Contador neppure perchè anche lui in classifica è messo bene e perchè ieri è rimasto scottato, Menchov nemmeno anche perchè sembrava in difficoltà ieri, Kreuziger forse ma non mi sembra in grado di fare la differenza, Leipheimer no per indole e perchè in discesa comunque lo prendono, Sastre e Basso no perchè aspettano i Pirenei e anche loro verrebbero ripresi in discesa, S.Sanchez no perchè può farlo nella picchiata e può vincere la tappa in caso di arrivo di un gruppetto ristretto dei big, l’unico che potrebbe accendere la miccia è Gesink che non ha nulla da perdere ma che non mi sembra avere più la condizione del Giro di Svizzera. Naturalmente sulla Colombiere o anche prima partirà la solita fuga da lontano e mi aspetto Cunego dentro

Gigilasegaperenn3: Secondo me Andy avrebbe anche interesse ad attaccare. Ieri si è mangiato un’occasione grossa come l’America Centrale aspettando l’ultimo chilometro ad attaccare, non accorgendosi della non eccelsa giornata di Contador. Penso sia dunque nel suo interesse provare a capitalizzare in questo momento a lui favorevole, visto che non ha nessuna garanzia che la condizione di Contador resti leggermente deficitaria anche sui Pirenei. Detto ciò, non penso che in realtà Schleck si muoverà. Troppo forte, temo, la paura di essere ripreso in discesa e sprecare energie che potranno servire già venerdì, o di spendere troppo per guadagnare un pugno di secondi, complici i chilometri finali pianeggianti.

Gibosimoni: Giusto, dalla Vetta mancano troppi km, 13 lasciando la discesa. Ricordo 2 ottimi discesisti: Samuel Sanchez e Joaquim Rodriguez che possono veramente ambire a qualcosa venendo giu dalla Maddalena.
Poi vorrei aggiungere un altro nome alla lista: Lance Armstrong, snobbato da tutti, ma che secondo me può fare qualcosa di buono con tanta voglia di riscatto.
Tornando al discorso, ne è passato di tempo da Montecampione ‘98 con scatti e controscatti a non finire..

Howling Wolf14: Joaquin Rodriguez sicuramente non arriva con i primi sulla Madeleine. Sanchez ieri mi ha sorpreso, ma già alla scorsa Vuelta aveva fatto miracoli. Se non perde terreno dai migliori può fare un’impresa tipo quella che Nibali ha fatto di recente scendendo dal Grappa.

Vedo23: un conto è reggere a Morzine, un conto la Madeleine… Sarà meno brillante penso (e spero per non rialimentare i soliti pensieri sulla Spagna…)!
Andy l’altro giorno non ha sprecato un’occasione: anche scattando prima non avrebbe guadagnato molto, data la facilità della salita (specie nel finale!). Ha fatto bene così e s’è garantito la vittoria di tappa.
Gesink peccato che sia caduto nei primi giorni… Ma ha il gomito rotto o no? In ogni caso è un corridore che mi piace tantissimo: deve superare un po’ di blocchi, specie psicologici, a cronometro, ma per il resto è un fenomeno!

Gibosimoni: Io invece credo che Rodriguez possa farcela, dato che Morzine non è certo la Maddalena ma è stata affrontata a tutta (VAM circa 1500) perchè c’era Armstrong nelle retrovie.. Se sulla Madeleine nessuno si staccherà l’Astana ha poco interesse a fare un ritmo impossibile, e questo potrebbe permettere agli outsiders di rimanere/rientrare (Rodriguez, Rogers, perchè no, anche Capecchi). Anche il campione olimpico Sanchez è un ottimo discesista, e un pensierino potrebbe farcelo.. di altri potenziali Savoldelli fra i big non ne vedo, forse Vino se è in forma e non deve lavorare per Contador.. Sono curioso di vedere Kreuziger in salita ed in discesa.

Pedra85: Ma se scattano in 3-4, con i 3-6 passisti dietro la cosa si può fare, non che sia un guadagno enorme, ma al momento sembrano esserci diversi corridori allo stesso livello e anche 20 secondi possono fare comodo.

TAPPA

Lancestrong: E’ partita la fuga e Popo stà cercando di raggiungerla, credo sia un chiaro segnale da parte del TRS.
Levi non attaccherà per cui oggi c’è da aspettarsi qualcosa o da Lance o da Kloden, ma credo che Lance possa guadagnare qualche minuto nei confronti dei big e magari perchè no, provare a vincere la tappa.

Ceemo: Tappa già molto combattuta. Secondo me salta per aria qualcuno dei presunti big oggi.

Hotdogbr: Popovych ci ha provato ma è rimbalzato indietro, Paulinho idem e anche Brajkovic era partito con Vinokourov e alla fine della salita era in coda al gruppo, il punto è che non solo Armstrong ma tutta la RadioShack a parte Leipheimer va piano

Gibosimoni: Io credo che possa fare qualcosa, ma da qui a dire che possa guadagnare qualche minuto sui big è veramente una follia. Certo potrebbero anche lasciarlo andare, ma come detto a Contador visto la ruggine non piacerebbe che fosse Lance a vincere la tappa.

Gibosimoni: Tappa segnata da una fuga da lontano e dalla caduta di classifica della maglia gialla campione del mondo, andato in crisi ai -8 dalla vetta della Maddalena. La fuga si è dipanata fino a quando in vetta sono rimasti in 3: Cunego, Casar, L. Sanchez ma vengono ripresi agli 800.
Fra i big grandissima azione di Contador e Andy Schleck, che va a prendersi la maglia gialla, buona prova di Samuel Sanchez e di Menchov, Basso ed Armstrong incolore, male Kreuziger Vino e Kloden, già detto il crollo totale di Evans.

Pincopallino2005: Cunego per me è il corridore + sopravvalutato che ci sia (tipo Quaresma o Recoba), Basso di + non poteva fare, Armstrong che se ne vada a casa a fare il nonno, Schleck e Contador li attendo al varco (sembrava stessero giocando a un certo punto quando tutti gli altri era da un pezzo che stavano al gancio…)

Vedo23: Io voglio vedere gli esami del sangue di Navarro!!!!
Corsa strana, sregolata… Per questo piena di colpi di scena: mancano le “super-potenze”, mancano grandi energie. Contador nemmeno oggi poteva fare la differenza in salita e, piuttosto, era Andy ad averne di più!
Ho preso per i fuggitivi 1:09 di salita, quindi attorno all’1:06 per i big… Vediamo se è confermata l’impressione di antares!!

Hotdogbr: Cunego ha fatto una bella corsa, non dimentichiamo anche i 3′ recuperati sulla Colombiere, l’unico errore che ha fatto è stato di non cercare di staccare definitivamente Casar quando era in difficoltà sulla Madeleine essendo il francese molto forte in arrivi confusi come quello di oggi. Per il resto l’impressione è che abbiamo già il podio di Parigi con S.Sanchez al terzo posto e Andy Schleck e Contador, le cui quotazioni salgono decisamente rispetto a due giorni fa, a giocarsi la vittoria. Non mi aspettavo la battuta d’arresto di Sastre ma evidentemente l’età si fa sentire nè mi aspettavo già oggi il crollo di Evans anche se lo vedevo tagliato fuori sui Pirenei, anche per Basso la battuta d’arresto è stata abbastanza pesante visto che l’hanno staccato in 7

Gibosimoni:
Cunego ha fatto una buona prova, ma s’è addormentato nel finale.. Sanchez non penso possa fare delle super prove come quelle di oggi sui tapponi pirenaici, anzi credo che sul Tourmalet possa pagare un po’ d’azio, non è un corridore delle 3 settimane, poi per il 1° e 2° posto non c’è storia, gli altri si giocano le “briciole” (un podio al tour). Certo è che nel finale vista l’andatura Cunego poteva anche provarci.. vabbè sarà per un’altra volta, visto che anche domani essendo una tappa intermedia, potrebbe tentare un attacco sull’ultima salita.

Hotdogbr: veramente S.Sanchez in tutte le Vuelta che ha fatto e anche al Tour 2008 è andato fortissimo proprio nella terza settimana, magari quest’anno va già fortissimo adesso e fa il percorso inverso ma al momento è nettamente più forte di tutti gli altri esclusi Contador e A.Schleck

Gibosimoni: Infatti pensavo a quello.. di solito i fondisti delle 3 settimane vengono fuori alla distanza (come si spera faccia Basso) ma credo che Sanchez sti sparando tutto subito..

Howling Wolf14: Io qualche dubbio sulla terza settimana di Samu Sanchez ce l’ho. La Vuelta è una cosa, il Tour un’altra. Magari mi sbaglierò.

Gibosimoni: Meglio così, anche io la penso come te, ma sarà un incognita in più per un Tour che (essendo pessimisti) è già deciso fra 2 nomi, da quanto dicono tutti.
Però se abbiamo dubbi sulla terza settimana di Sanchez, lancio una provocazione:
perchè non avere dubbi anche sulla terza settimana della coppia della meraviglia Schleck-Contador?
Io stesso credo che possano reggere bene lo sforzo, ma chi sa..
Gli outsiders sono Ivan Basso, un Lance Armstrong con grande voglia di riscatto, Denis Menchov che zitto zitto è sempre lì, anche oggi ha preceduto Basso. Poi ci sono i deludenti Kreuziger, Sastre, Wiggins, Rogers, Horner, Brajkovic, che una fiammata d’orgoglio potrebbero averla, e i corridori da fuga come L. Sanchez, Cunego, e tutti i francesi come Pineau, Fedrigo, Chavanel e via dicendo.
Stiamo a vedere..
A proposito, oggi Capecchi è saltato?

Salitepuntocià: Tappa eccezionale, se a Avoriaz ero deluso, oggi son sorpreso, non mi aspettavo nulla con la Madeleine facile a 40 km, a parte la prevedibile resa di Armstrong che è peggio persino di quello 2009, invece contador e Schleck hanno praticamente chiuso il Tour, delusione Basso, Evans ha avuto una crisi, tipo quella sul coe, sanchez mi pare miracolato, leipheimer si è difeso come poteva, non è in grado di vicnere un GT figuriamoci a quest’eta, sta gia facendo troppo.

Cosa ci fa la Radioshack al tour c’è da chiedersi,se prima del tour la frase era Zomegnan batte Radioshack 2-0, ora è 8-1?

Vedo23: Ma… Guardi le tappe e leggi le notizie?
1) La Radioshack ha ben 5 atleti nei primi 35 della classifica generale… (e che non ha mai mollato e s’è impegnato in ogni tappa fino alla fine c’è solo Leiphaimer, calcola te!) chiamalo poco!!
2) Evans non ha avuto una crisi così, per la forma (anche se non avrebbe comunque vinto il Tour): ha corso con un gomito rotto…
3) Armstrong è caduto almeno 4 volte in queste prime tappe ecc ecc ecc, la forma era ottima e potrebbe ancora dire qualcosa di significativo.
4) Basso non è una delusione: aveva detto che sulle Alpi avrebbe faticato e così è. Dovrebbe migliorare per i Pirenei e non è ancora detto che non possa salire sul podio.

Ceemo: Finalmente un ciclismo divertente che, dopo il Giro, propone anche al Tour attacchi da lontano la prima settimana, coraggio e capacità di soffrire nei ciclisti (chapeau a Evans) e VAM non aliene.
Bene Schleck, anche se finora Contador nonha potuto esprimere appieno il proprio potenziale. Vedremo se Contadorè battibile a Mende.
Basso avrà problemi a centrare un posto nei 5, per il podio non penso ci siano possibilità. Per il terzo posto lotta Menchov Sanchez.
Cunego è sempre più un’inspiegabile involuzione.
Se continua così fra qualche anno il suo obbiettivo saranno le tappe del giro del Trentino.

Lancestrong: io invece sono dell’idea che nelle prossime tappe di media montagna e sui pirenei assisteremo a delle grosse crisi dei vari menchov, wiggins, Sanchez (L. e S.), Rodriguez J. e quindi basso si giocherà il podio con Levi.
Per me Armstrong entra nei 10 e finirà il Tour in crescendo, sui Pirenei sarà protagonista assieme a Basso.
Se Levi salta, la coppia Basso Armstrong ci farà divertire

Gibosimoni: No io non penso.
Credo che Menchov Gesink e Basso al contrario esploderanno sui Pirenei, a meno che non vogliano puntare ad una tappa (mi riferisco al 2 rabobank, dato che non sono arrivati al meglio).
Armstrong ormai non penso voglia tentare di entrare nei 10, (e secondo me ha ragione al massimo, SAREBBE UN AMMAZZATA TERRIBILE E DOVREBBE FATICARE TROPPO PER LE SUE POSSIBILITà) mentre invece se puntasse ad una tappa potrebbe fare corsa tranquilla senza troppi problemi.
Piuttosto la RS può fare classifica con un crescente Leipheimer, e Basso potrà (viste ormai le gerarchie) puntare sull’aiuto di Kreuziger, mancato sulla Madeleine. Mi aspetto dei Sanchez S e L in calando ed un Rodriguez J.J. altalenante.

Salitepuntocià: Ma guarda che dai ragione a me… Evans mica ho scritto che è fuori forma, che ha avuto una crisi, che l’abbia avuta per il gomito, è sempre indipendente dalla sua forma, non è come Armstrong e la Radioshack insomma, che son non fuori forma, ma semplicemente non competitivi, possono anche essere tutti nei primi 20 a Parigi (cosa che dubito), ma non son competitivi per il podio, non solo per la vittoria, e che quindi Zomegnan e Vuelta han fatto bene a snobbarli, essendo anche il Giro e la Vuelta meno adatti a loro, già la tappa del Petrano, criticata da noi, per loro fu la tappa piu dura mai fatta, e quindi…
Basso è una delusione, è partito per vincere, ha gia perso e l’ho tifato al Giro, non è un discorso di antipatia.
Armstrong era previsto che anche ieri senza cadute prendeva i soliti 2′, non è l’Armstrong del 2003, a Morzine se prendeva 5′ anziche 11′ poteva lottare per i primi 5 o podio, ma non ne ha avuta la forza… come l’anno scorso al Giro e al Tour, è stato sempre staccato dai big sulle salite, non scordiamolo, e il Petrano o il Romme non sono il Fedaia.
Brajokovic e Armstrong, il Delfinato e il Suisse non son il Tour de France.

Vedo23: Fatto sta che uno ha battuto nettamente Andy e l’altro Contador.
La Radioshack non solo calamita l’attenzione di tantissimi media e appassionati, non solo americani, ma è una grande squadra! Se guardi ai possibili vincitori del Tour, a parte il fatto che tra Armstrong e Leiphaimer hai comunque dei favoriti in ogni corsa a tappe esistente (a cui si può aggiungere, se sono i capitani della tal gara, Kloden, Horner e Brajkovic), allora dovresti escludere quasi tutte le squadre!! E di sicuro la Radioshack resta tra le ultime da escludere!
Se poi ti sembra poca cosa uno squadrone con almeno 5 atleti di alta classe… Non so, crea tu una squadra acquista-tutti!

Vedo23: Basso dice di essere abbastanza soddisfatto. Ha perso molto anche sul pavé, non dimentichiamolo. Lui puntava a vincere, ma sapeva benissimo che non poteva dominare in assoluto il Tour e che, in ogni caso, avrebbe dovuto lottare continuamente e dare sempre il massimo. Sui Pirenei tenterà qualcosa sicuramente e dovrebbe essere sorretto da una forma in crescendo. Fatto sta che di un vincitore del Giro che sta lottando con i big per un posto tra i top e magari sul podio non si può certo parlare di delusione!!

MirkoBl: Ho visto, io, quant’era facile la Madeleine, soprattutto se fatta a tutta con 40° ed altre salite alle spalle: gruppo esploso e distacchi pesanti.

Lancestrong: credo che possa arrivare nei 10 andando di conserva, si potrebbe trovare nella top ten a fine tour senza colpo ferire.
ieri sarebbe potuto rientrare nel gruppo di levi e menchov se non si fosse trovato nel gruppetto con uomini di classifica pericolosi per il suo compagno di squadra.
per il resto diciamo sostanzialmente la stessa cosa, cioè che il gran caldo potrebbe far cadere come pere cotte tanti corridori, ma credo anch’io che basso possa fare una gran seconda parte di tour

Gibosimoni: Vabbè ma loro erano corridori al top, Schleck e Contador corridori che preparavano la forma-tipo per il Tour.. poi non tolgo niene a Brajkovic ma in questo Tour sta andando malino, si stacca da 30 corridori a ritmo non impossibile.
Di quelli che hai citato penso che solo Leipheimer possa rimanere nei 10, Horner e Brajkovic no di certo, Armstrong penso che tenti una tappa.
La squadra migliore per il momento mi è parsa la Rabobank, per competenza dei capitani e valore (di quantità) dei gregari che li hanno protetti bene, poi certo vediamo se ci sarà l’occasione come se la cavano in testa al gruppo a tirare.

Salitepuntocià: Hai dato la risposta che volevo dare io a Veedo23. Infatti ho messo Zomegnan – Radioshack 8-1 ,il gol della bandiera forse è Leipheimer se va sul podio, cosa non impossibile essendo lui piu giovane di armstrong, ma a 10′ minimo da Schleck e Contador

Gibosimoni: La vedo durissima, ma questo Tour ci ha insegnato (grazie anche alle temperature sahariane) che una cotta di qualche big dei primi 10 ci potrebbe essere sui Pirenei.
Il problema è che se anche si dovesse staccare qualcuno sulle grandi vette, l’unica tappa che potrebbe fare selezione vera è quella CON ARRIVO sul Tourmalet e forse quella di AX 3, per il resto tutte tappe con possibilità di rientro (penso alla tappa di Bagneres-de-Luchon col Port de Bales, e la tappa di Pau con Aspin Tourmalet e Aubisque, dove le ultime asperità sono a 21.5 (Bagneres) e 61.5 Km (Pau) dal traguardo).
Certamente i capitani nelle ultime due tappe citate non potranno attaccare da soli, ovvero senza il supporto di uno o due compagni di squadra, sarebbe solo un suicidio.
In questo caso quindi calzerebbe bene un attacco del blocco RS oppure delle coppie Liquigas e Rabobank.
Schleck e Contador dovrebbero cercare di mettere uomini forti in discesa ed in pianura nella fuga di giornata, in modo tale da scollinare insieme ed usare il loro lavoro nei km successivi (però non facendo come con Voigt, è stato un errore tattico non da poco).

Antares86: Gran bella tappa….
sulla Madelaine è difficile da giudicare… e poi dovevano risparmiarsi un po’per quel tratto di pianura e poi ci sono tratti piani e/o contropendenza… (però avevano i gregari…)
comunque dovremmo essere a circa 1400 (secondo il rilevamento di vedo23: 1h06′) / 1425 (stando al rilevamento di Cassani: 1h05′)…
sul Saises il gruppo 36′30″ circa 1210 ( qua c’è qualcosa di sbagliato sicuro… non trovo un altimetria giusta…), sul Aravis il gruppo 21′30″ circa 1258…
però erano hanno pendenze molto facili….
comunque, per me siamo in tempi di carestia… se le mie impressioni sono giuste… sui Pirenei chiunque può saltare.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Casar nel tappone alpino
Schleck nuova maglia gialla (Gazzetta dello Sport)

Tour, nona tappa a Casar. Schleck nuova maglia gialla(Corriere dello Sport – Stadio)

Andy Schleck schlüpft ins Gelbe Trikot (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Der Tag, an dem die Sonne tanzte (Tageblatt)

Andy Schleck and Alberto Contador clamber clear of rivals (The Times)

Wiggins in trouble as top two go clear (The Independent)

Bastille Day able to inspire (The Daily Telegraph)

«Quand on a connu la victoire»(L’Equipe)

Casar décroche la 9e étape, Schleck en jaune (Le Monde)

Un mano a mano(AS)

El Tour de Francia es cosa de dos(Marca)

Schleck-Contador, mano a mano (El Mundo Deportivo)

Casar remporte l’étape, Schleck en jaune(Le Soir)

Soleil, attention, danger! (La Dernière Heure/Les Sports)

Topfavorieten grijpen de macht (De Standaard)

Schleck et Contador, le duo à battre (actu24.be)

Jürgen Van den Broeck déçu par sa journée (Sud Presse)

Contador: ‘In de Pyreneeën ben ik op mijn best’ (Het Nieuwsblad)

Alps Turn Tour Into a Two-Man Race (The New York Times)

Casar wins 9th stage of Tour de France; Schleck in overall lead(USA Today)

Secret injury costs Evans on final Tour climb. (The Age)

Mum’s pain at Cadel’s torment (Herald Sun)

Dream over for Cadel Evans (The Daily Telegraph – Australia)

Evans in tears as Tour dream shatters (The Australian)

LA TAPPA CHE VERRA’
La tappa che chiuderà per quest’anno il capitolo alpino potrebbe non averne molta di… voce in capitolo. Difficile ma non impossibile riuscire a ricavare qualcosa d’utile dai 179 Km che condurranno il gruppo a Gap, attraverso le ascese della Côte de Laffrey e del Col du Noyer, che svetta a 1664 metri di quota e a 34 Km dalla meta. In condsizioni normali oggi non dovrebbero registrarsi sorprese, con i big tutti assieme al traguardo e l’arrivo quasi certo di una fuga. Mai dire mai, comunque, poiché si tratta di un percorso sul quale sarà più facile andare all’attacco che inseguire, compito quest’ultimo certamente non agevolato dalla presenza di almeno due tratti piuttosto tortuosi. Il primo inizierà subito dopo essere transitati dalla zona del rifornimento fisso, un luogo spesso scelto per attacchi a sorpresa, che a sua volta sarà preceduta dall’ascesa di Laffrey, la più difficile di questa tappa (7 Km al 9% medio) e la prima alpina ad essere stata inserita nel percorso del Tour (tappa Grenoble – Tolone dell’edizione 1905, la terza). Il secondo tratto verrà invece affrontato a cavallo del Noyer, che sarà preso dal suo versante più facile (7,4 Km al 5,3%), andando a superare le pendenze più rilevanti nella prima parte della successiva discesa, caratterizzata anche dalla presenza di alcuni spettacolari tornanti. Di fatto, quest’ultima si concluderà alle porte di Gap dopo aver superato, strada facendo, un ulteriore tratto in ascesa , proprio prima d’intraprendere la parte più temuta della planata: è la strada della Rochette, quella dove si verificò al Tour del 2003 la famosa e rovinosa caduta dello spagnolo Beloki, con Armstrong costretto ad “andare in camporella” per evitare il capitombolo.

RADUNO DI PARTENZA: Boulevard de la Colonne (partenza ore 12.50)
VIA VOLANTE: ore 13.00, D 201 (Barberaz)
MEDIE PREVISTE: 38 – 42 Km orari
SPRINT: La Buissiere (Km 19,5), tra le 13.27 e le 13.30; La Fare-en-Champsaur (Km 158,8), tra le 16.48 e le 17.11
ZONA RIFORNIMENTO: Pierre-Châtel, attorno al 85° Km
GPM: Côte de Laffrey (886m – 1a cat. – 7 Km al 9% – Km 77) tra le 14.55 e le 15.08; Côte des Terrasses (835m – 3a cat. – 3,3 Km al 7,1% – Km 98) tra le 15.17 e le 15.31; Col du Noyer (1664m – 2a cat. – 7,4 Km al 5,3% – Km 145,5) tra le 16.32 e le 16.54
ARRIVO: a Gap, tra le 17.16 e le 17.43

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Chambery – Gap

Chambéry : cielo sereno, temperatura 29,7°C (percepiti 31°C), venti moderati da SSW (17 Km/h), umidità al 46%
La Mure (Km 89): cielo sereno, temperatura 27,8°C, venti moderati da S (21-40 Km/h), umidità al 39%
Saint Etienne-en-Dévoluy (Km 137): cielo sereno, temperatura 24,5°C, venti moderati da S (23-29 Km/h), umidità al 45%
Gap: cielo sereno, temperatura 28,6°C, venti moderati da S (22-27 Km/h), umidità al 40%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Magrini (Eurosport): “Massimo Santambrogio” (Mauro)
Berton (Eurosport): “Mario Aerts, corridore più combattivo della tappa di ieri” (ieri c’era il riposo)
Pancani: “Circuito di Melbourne” (i mondiali si corrono a Geelong)
Cassani: “Almeno qui sui Pirenei” (si corre sulle Alpi)
Pancani, chiedendo alla De Stefano informazioni su Cunego e Basso: “Alessandra, notizie per Cunego e Basso?”
De Stefano: “L’amarezza di questa tappa sfiorata negli ultimi 150 metri è andata male” (se l’amarezza è andata male….. allora ha vinto, Cunego!!!!)
De Stefano: “A voi Francesco”
Conti: “Andy Sleck”
De Luca: “seguirà la tappa da Chambery a Gap integrale” (si passa dal Passo della Crusca?)
Conti, citando le vittorie di Defilippis al Giro: “Dodici tappe al Giro d’Italia” (ne vinse 9)
Televideo RAI: “Colle La Madeleine” (della Madeleine)
Televideo RAI: “Morzine – Saint Maurienne”
Televideo RAI: “Il gruppo, con molti dei big, non riuscirà mai ad avvicinarsi” (infatti, sono stati ripresi all’ultimo chilometro)
Televideo RAI: “Lo striscione del traguardo premia Casar”

ARCHIVIO ALMANACCO
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A TUTTO TOURBO

luglio 13, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche oggi, come per ogni frazione di montagna di questo Tour de France, Giuseppe Guerini commenta sulle pagine di ilciclismo.it la tappa del giorno, spaziando dalla lotta per il successo di tappa a quella per la classifica generale. Sono ormai solamente due, con la débacle di Cadel Evans, gli uomini che, a giudizio dell’ex scalatore di Polti e Telekom, si giocheranno la Grande Boucle 2010: Andy Schleck, nuova maglia gialla, e Alberto Contador, ancora favorito numero uno.

A cura di Matteo Novarini

Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)

Sandy Casar mette la sua firma sul Tour de France, nel giorno in cui Cadel Evans crolla contro ogni pronostico, restringendo di fatto a due nomi, quelli di Andy Schleck e Alberto Contador, la rosa dei papabili vincitori. Non mi aspettavo sinceramente un crollo di questa portata dell’australiano, atleta che fino ad oggi si era solitamente segnalato per un rendimento molto costante, privo di picchi positivi o negativi.
Logica conseguenza della sua giornata nera è stata la conquista della maglia gialla da parte di Andy Schleck, che anche oggi è sembrato l’uomo più forte in salita. Notevole però la crescita di Contador rispetto ad Avoriaz, quando aveva vissuto forse la giornata più difficile degli ultimi anni al Tour de France. Resto convinto che sia lo spagnolo il favorito numero uno per il successo finale, non fosse altro che per la straordinaria solidità messa in mostra dalla Astana e per la cronometro del penultimo giorno, nella quale dovrebbe recuperare senza difficoltà i 41’’ che lo separano oggi dal lussemburghese. Malgrado Schleck sia davanti, dunque, sarà lui a dover attaccare sulle prossime montagne, senz’altro con maggior decisione rispetto a quanto fatto nella tappa di Avoriaz. Proprio la frazione di domenica, in cui il leader Saxo Bank si è accontentato del successo di tappa, rinunciando ad attaccare prima e più a fondo il vincitore dell’anno passato, potrebbe alla fine rappresentare per Schleck un grosso rimpianto, specie se dovesse perdere la Grande Boucle per poche decine di secondi.
Alle loro spalle si colloca ora una schiera di diversi corridori con ancora la concreta possibilità di salire sul podio a Parigi, fra i quali ho visto in buone condizioni Leipheimer, Menchov e Gesink, oltre ovviamente a Sanchez. Dubito comunque che questi atleti possano impensierire i due pretendenti alla maglia gialla, ed è probabile che la rosa dei candidati al podio si riduca gradualmente, giorno dopo giorno, man mano che il caldo e le salite faranno saltare altri nomi altisonanti. Fra coloro che ancora possono sperare nel 3° posto si colloca senz’altro anche Ivan Basso, che, a dispetto della 10a piazza in classifica generale, è a poco più di 2’ dal gradino più basso del podio. Sarà determinante, in quest’ottica, capire quale potrà essere su di lui l’incidenza del Giro d’Italia disputato due mesi fa: se è vero che, da un lato, il varesino potrebbe pagarlo in termini di stanchezza nell’ultima settimana, complice il gran caldo che quest’anno sta flagellando le strade francesi, dall’altro la Corsa Rosa potrebbe anche fornirgli delle risorse in più in fatto di fondo e resistenza. A suo favore giocano poi le difficoltà mostrate quest’oggi da Kreuziger, che hanno confermato i miei dubbi circa le sue possibilità di tenuta sulle tre settimane, e dovrebbero garantire all’azzurro il ruolo di capitano.
In compagnia di Basso è rimasto oggi Lance Armstrong, in netta ripresa rispetto ad Avoriaz. Penso che, a questo punto, l’americano, prossimo al definitivo ritiro dalle corse, cercherà di lasciare un ultimo segno sul Tour de France, probabilmente andando in caccia di un successo di tappa, pur con un occhio agli interessi di classifica di Leipheimer, suo connazionale ed amico ancora in corsa per il podio. Non escludo che già domani possa essere la tappa giusta per assistere a tentativi da parte di corridori di alto livello, se dovesse crearsi una situazione di corsa favorevole. Penso soprattutto ad atleti per i quali un 10°-12° posto al Tour significherebbe poco, che potrebbero pertanto azzardare un’azione da lontano da qui a fine Tour, provando a rientrare in corsa per il podio. Non escludo, peraltro, che in questa schiera possa rientrare anche Ivan Basso.
In conclusione, mi sembra giusto sottolineare la bella prova di Damiano Cunego, che ha cercato con insistenza la fuga, ed è stato bravo a rientrare tutto solo sui battistrada lungo le rampe della Colombière, recuperando 3’ circa. Probabile che abbia pagato lo sforzo nel finale, quando si è trovato di fronte un corridore sempre ostico come Sandy Casar, dotato di ottima tenuta in salita e di un notevole spunto veloce: sarebbe stato un avversario difficile anche in condizioni normali, è stato impossibile da battere dopo lo sforzo supplementare cui è stato costretto il veronese. Sono comunque convinto che arriveranno per lui altre opportunità, probabilmente sempre grazie a fughe da lontano.

Giuseppe Guerini

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