ALLA LAGUNA NEGRA SORPRESA MUZIC, VOLLERING SEMPRE IN MAGLIA ROSSA
Vittoria a sorpresa della transalpina Évita Muzic nella sesta tappa della Vuelta Femenina. Seconda Demi Vollering, sempre più salda in vetta della classifica. Elisa Longo Borghini grazie al quinto posto odierno mantiene la seconda piazza.
Chi si aspettava un altro assolo di Demi Vollering (Team SD Worx – Protime) forse è rimasto deluso, anche se l’olandese – grazie al secondo posto- ha rafforzato la sua leadership in classifica dove ora è seguita a 56” dalla campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), mentre terza a 1′14″ è Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike)
Tornando alla tappa partita da Tarazona e conclusa alla Laguna Negra di Vinuesa, la vittoria è andata alla francese Évita Muzic (FDJ – SUEZ), che ha preceduto di 2″ la Vollering, di 15″ Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck), di 17″ la Markus, di 21″ la Longo Borghini, Ricarda Bauernfeind (Canyon//SRAM Racing) e Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL), di 33″ Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck), di 38″ Niamh Fisher-Black (Team SD Worx – Protime) e di 40″ Kim Cadzow (EF Education-Cannondale).
L’avvio di tappa – orfano di Gaia Realini (Lidl – Trek), caduta ieri, e di Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing) – è stato molto vivace. Non sono mancati molti tentativi di fuga, tutti senza fortuna. Dopo quasi una cinquantina di chilometri viene lascianto andare il tentativo di Laura Molenaar (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team), Fauve Bastiaenssen (Lotto Dstny Ladies), Claudia San Justo (Eneicat – CMTeam) e Aurela Nerlo (Winspace). Le quattro guadagnano abbastanza agevolmente un vantaggio che ha permesso di arrivare in testa alla corsa fino all’inizio della salita finale. Qui la Molenaar e la Bastiaenssens hanno provato a resistere e a rilanciare l’azione, con l’intenzione di provare a far saltare il banco. Ultima a cedere è stata la Bastianssens, raggiunta prima del traguardo volante di Vinuesa.
La fase finale ha visto una Vollering più in controllo che aggressiva, ma con l’avvicinarsi del traguardo e alcuni tentativi portati da varie atlete che hanno sfoltito il plotone, l’olandese ha preso l’iniziativa trascinandosi dietro, finchè hanno retto, le prime della classifica. Più fredda e non gravata dal “peso” della posizione in classifica è stata la Muzic, che si è ncollata alle ruote dell’olandese, l’ha lasciata sfogare quando era impegnata nel mettere più secondi possibili tra lei e le prime inseguitrici e poi l’ha saltata, andando a conquistare un altro successo di pregio della sua carriera.
Domani la Vuelta Femenina affronterà la settima e penultima tappa. Si partirà da San Esteban de Gormaz alla volta di Sigüenza, dopo si arriverà dopo 138.6 km di difficile interpretazione. Lungo il percorso non si incontreranno particolari difficoltà, mentre interessante è il finale perchè gli ultimi 500 metri presentano pendenze che oscillano tra l’8% e il 10%, un po’ troppo per una volata classica anche se l’arrivo – a meno di sorprese – dovrebbe comunque essere allo sprint.
Mario Prato

Evita Muzic precede Demi Vollering sul traguardo in salita della Laguna Negra di Vinuesa (Getty Images)
GIRO D’ITALIA 2024 – IL BORSINO DEI FAVORITI
La Corsa Rosa si appresta a partire da Torino. Chi saranno i grandi favoriti per la vittoria finale? Scopritelo in questo articolo e…. buon Giro d’Italia a tutti!!!
TADEJ POGACAR: 40% Senza fronzoli lo sloveno della UAE Team Emirates è per distacco il favoritissimo di questa edizione del Giro d’Italia. Il suo palmares, già ricco nonostante la giovane età, è stato puntellato anche in questa prima parte di stagione con delle vittorie di forza e intelligenza tattica d’altri tempi, Liegi-Bastogne-Liegi su tutte. Tadej arriva ai nastri di partenza in una condizione psico-fisica ottimale e il percorso sulla carta non dovrebbe metterlo in difficoltà. Lo accompagnerà una squadra ben attrezzata in ogni ambito. Batterlo non sarà per nulla facile.
GERAINT THOMAS: 20% Il gallese vincitore del Tour de France 2018 avrà il duro compito di mettere i bastoni fra le ruote a Pogacar. Il compito sarà arduo sia per il valore dello sloveno, sia per la sfortuna che lo accompagna durante la Corsa Rosa, anche se il secondo posto dello scorso anno fa ben sperare.
ROMAIN BARDET: 15% asciate le speranze di vincere (o almeno ritornare sul podio) la Grande Boucle, lo scalatore francese proverà ad andare all’assalto del Trofeo senza Fine dopo la sfortunata edizione del 2022. Età e un pedigree non proprio vincente nelle corse a tappe di tre settimane non sono dalla sua parte, ma al Giro d’Italia le sorprese non mancano mai.
THYMEN ARENSMAN: 10% Il passista scalatore della Ineos sarà il vice capitano alle spalle di Thomas. Nell’edizione dello scorso anno arrivò sesto ad un palmo dalla top five. L’olandese ha gestito i primi impegni stagionali in funzione del Giro d’Italia e potrebbe rappresentare una carta strategica per la formazione britannica.
CIAN UIJTDEBROEKS: 5% Il ventunenne belga del Team Visma potrebbe essere la vera rivelazione della Corsa Rosa. Lo scorso anno ha debuttato in un grande giro alla Vuelta di Spagna, chiudendola all’ottavo posto. Da juniores ha dimostrato molte qualità ma anche i piazzamenti ottenuti in questa prima parte di stagione si sono fatti notarte. Avrà anche un team che lo supporterà con corridori del calibro di Attila Valter e Koen Bouwman. Unica pecca i chilometri a cronometro, dove al momento non brilla.
DAMIANO CARUSO: 5% Per il siciliano della Bahrain Victorious questa potrebbe essere l’ultima possibilità per puntare a vincere e a portare a casa la Maglia Rosa. Alla soglia dei 37 anni proverà il tutto per tutto per centrare il colpo grosso oppure correrà in funzione di un piazzamento?
BEN O’CONNOR 2% L’australiano della Decathlon Ag2r La Mondiale non eccelle nelle tre settimane, nonostante un quarto posto al Tour de France del 2021. Se riesce a mantenersi costante potrebbe essere una bella sorpresa
DANIEL FELIPE MARTINEZ: 1% Per il corridore colombiano vale lo stesso discorso fatto per O’Connor: la continuità nelle tre settimane è il suo punto debole, toccherà alla Bora Hansgrohe supportarlo in tutti i modi
NAIRO QUINTANA: 1% Tornato alla Movistar per rilanciarsi e terminare nei migliori dei modi la carriera il “Condor” sarà un avversario da non sottovalutare. Il colombiano aveva vinto il Giro d’Italia nel 2014, quando correva proprio nelle file del team iberico.
ANTONIO TIBERI: 1% Terminiamo con la nostra giovane promessa tricolore, in lui sono riposte le speranze per la rinascita del Belpaese nelle corse a tappe. Per il corridore della Bahrain Victorious si tratta del primo Giro d’Italia e della prima corsa di tre settimane in carriera.
Luigi Giglio

Il Trofeo senza Fine destinato al vincitore del Giro d'Italia (www.torinoggi.it)
VUELTA FEMENINA, BOTTINO PIENO PER DEMI VOLLERING
Colpo grosso dell’olandese Vollering nella quinta giornata della Vuelta Femenina, che si prende tappa e maglia. Grazie al terzo posto odierno Elisa Longo Borghini sale al secondo posto della classifica. Seconda di giornata un’altra olandese, Yara Kastelijn
La salita conclusiva della quinta tappa disputata oggi era la classica cartina di tornasole per capire chi aveva messo la corsa a tappe spagnola tra gli obiettivi di stagione.
Il verdetto che ne è scaturito è stato unanime: l’atleta da battere, sempre ammesso che ci si riesca, è l’olandese Demi Vollering. La portacolori del Team SD Worx – Protime si è presa in solitaria la tappa rifilando alle sue dirette inseguitrici quasi mezzo minuto, al netto degli abbuoni, tutti secondi preziosissimi in ottica classifica generale. Le prime ad arrivare al traguardo di Jaca dopo la nuova maglia rossa sono state Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck) ed Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), entrambe giunte con un ritardo di 28″. Grazie al piazzamento sul podio la campionessa italiana si è insediata al secondo posto della classifica con un gap di 31″ dalla Vollering.
Con ritardi ancora maggiori rispetto alla coppia appena citata sono passate sotto il traguardo Évita Muzic (FDJ – SUEZ) a 39″, Sarah Gigante (AG Insurance – Soudal Team) a 41″, Ricarda Bauernfeind (Canyon//SRAM Racing) e Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) a 44″, Juliette Labous (Team dsm-firmenich PostNL) a 47″, Kim Cadzow (EF Education-Cannondale) a 57″ e Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) a 1′08″, ultima della TopTen. L’italiana Monica Trinca Colonel (Bepink – Bongioanni) ha chiuso quattordicesima a 1′18″.
Per quanto riguarda la classifica generale alle spalle dell’olandese e dell’italiana divise da 38” troviamo Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) a 53”, Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale) a 1′10″, Juliette Labous a 1’13”. La seconda italiana in classifica è la cuneese Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), tredicesima a 3′03″ e oggi ventesima a poco meno di 2 minuti dalla vincitrice. Giornata no per la ex maglia rossa Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike), che chiuso in 26a posizione a 2′22″ dalla vincitrice, perdendo otto posizioni in classifica (ora è nona a 2′07″).
Domani la Tarazona- La Laguna Negra di 132 Km presenta un altro arrivo in salita che nell’economia della gara potrebbe risultare molto importante in vista dell’ultimo traguardo in quota di domenica, frazione che decreterà la vincitrice di questa edizione della corsa spagnola.
Mario Prato

Demi Vollering vince la prima tappa di montagna della Vuelta Femenina (Getty Images)
KRISTEN FAULKNER È PIÙ FORTE DEL VENTO, MARIANNE VOS NUOVA MAGLIA ROSSA
In una tappa caratterizzata dal vento e di conseguenza dai ventagli, la statunitense Kristen Faulkner ha colto il successo in solitaria. Sul podio di giornata sono salite la Baker e la Vos, che grazie al terzo posto odierno sale in vetta alla classifica. Prima italiana Erica Magnaldi, dodicesima.
Che il vento fosse stato protagonista sulle strade della Vuelta Feminina lo si era pronosticato senza quasi timor di smentita. Ne è nata così una corsa che ha visto il plotone delle ragazze spezzarsi in due tronconi già dopo una trentina di chilometri. Davanti veniva così a trovarsi un gruppetto di una ventina di unità che comprendeva la quasi totalità delle “big” presenti in terra iberica, con la leader della classifica Blanka Vas (Team SD Worx – Protime) ben scortata dalle sue compagne di squadra.
Queste battistrada hanno anche cercato di sfruttare a proprio vantaggio il traguardo volante di Santa Fè, che elargiva 6” di abbuono alla prima a transitarvi, conquistati dalla fuoriclasse olandese Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike), che ha regolato la Vas e l’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), alle quali sono andati rispettivamente 4” e 2”.
La svolta della corsa si è avuta ai meno 5, quando la statunitense Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale), ha allungato rendendosi irraggiungibile fin sul traguardo
Dopo 10″ la volata per il secondo posto è andata a Georgia Baker (Liv AlUla Jayco) sulla Vos, che anticipando la Vas (Team SD Worx – Protime) le ha sfilato dalle spalle la maglia rossa di leader della classifica. A seguire si sono piazzete Sheyla Gutiérrez (Movistar Team), Maike van der Duin (Canyon//SRAM Racing), Alison Jackson (EF Education-Cannondale), Juliette Labous (Team Dsm-Firmenich PostNL) e Marlen Reusser (Team SD Worx – Protime). Dodicesima ha chiuso Erica Magnaldi (UAE Team ADQ), mentre la migliore delle nostre in classifica, la Longo Borghini (Lidl – Trek) ha chiuso quindicesima con lo stesso tempo della seconda classificata.
Detto dell’insediamento della Vos in vetta alla generale ai danni della Vas, che ora insegue a 5”, troviamo in terza posizione la vincitrice odierna, terza a 9”, mentre la Longo Borghini segue a 18”,- Chiude la TopFive la Jackson a 19”.
Domani si disputerà la Huesca- Jaca di 114 Km, prima tappa veramente importante in chiave vittoria finale. In particolare negli ultimi 45 km di gara sono concentrare due salite, cominciando con quella di San Juan de la Peña, nulla di particolarmente impegnativo, ma che comunque metterà fatica e tossine nelle gambe delle ragazze in corsa. Dopo l’insidiosa discesa si affronterà per ultima la salita più impervia, costituita dai 3.2 km all’8.3%, con un picco al 12% nel finale, che dalla città di Jaca porterà sino al Fuerte de Rapitàn.
Mario Prato

Kristen Faulkner taglia a testa bassa il traguardo di Saragozza (foto Alex Broadway/Getty Images)
VAN GILS FESTEGGIA A FRANCOFORTE, IL BELGA E’ IL PIU’ VELOCE IN VOLATA
L’Eschborn Frankfurt 2024 vede il trionfo di Maxim van Gils (Team Lotto Dstny) che ha la meglio su un piazzatissimo Alex Aranburu (Team Movistar) mentre chiude il podio Riley Sheehan (Team Israel Premier Tech)
La Classica di Francoforte (in tedesco Eschborn-Frankfurt) giunge all’edizione numero 61 ed è uno dei fiori all’occhiello delle corse che si svolgono in Germania insieme alla Classica di Amburgo, a quella di Colonia ed al Giro di Germania, altrimenti detto Deutschland Tour. Una corsa la cui prima edizione è datata 1962 e che annovera nell’albo d’oro autentici mostri sacri del ciclismo come Jean Stablinski, Barry Hoban, Rudi Altig, Eddy Merckx, Walter Godefroot, Freddy Maertens, Gerrie Knetemann, Gianbattista Baronchelli, Ludo Peeters, Phil Anderson, Johan Bruyneel, Rolf Sørensen, Michele Bartoli, Erik Zabel, Davide Rebellin, Karsten Kroon e Stefano Garzelli, per elencarne alcuni. Negli anni più recenti il mattatore assoluto della corsa tedesca è stato Alexander Kristoff, autore di ben quattro vittorie consecutive dal 2014 al 2018. Il ciclista norvegese ha all’attivo anche tre terzi posti consecutivi (2019, 2021 e 2022). Nonostante l’ultimo decennio abbia visto prevalere per la maggior parte velocisti – oltre alle vittorie di Kristoff, ricordiamo quelle di Pascal Ackermann nel 2019, di Jasper Philipsen nel 2021 e di Sam Bennett nel 2022. Il percorso ricalca quello dell’edizione 2023: lungo 201.5 km, vede i punti più impegnativi nella doppia scalata del Feldberg e nella triplice scalata del Mammolshain. L’ultima trentina di km è pianeggiante ma ci saranno squadre che vorranno sicuramente indurire la corsa a partire dall’UAE Team Emirates che ha in Marc Hirschi uno dei grandi favoriti. Lo svizzero ha dimostrato di avere una buona gamba nelle precedenti uscite e, dotato di un’ottimo spunto veloce che coniuga sapientemente con una buona resistenza in salita, ha una squadra al suo servizio, in cui sono presenti anche uomini di sicuro affidamento come Diego Ulissi, Jan Christen e Nils Politt. Inizialmente il gruppo lasciava andare la fuga di tre uomini ovvero Jacopo Mosca (Team Lidl Trek), Warre Vangheluwe (Team Alpecin Deceuninck) e John Degenkolb (Team DSM – Firmenich PostNL), quest’ultimo vecchio vincitore della corsa nel 2011. All’inizio della prima scalata verso il Feldberg il terzetto di testa aveva oltre 6 minuti sul gruppo tirato dal Team Lotto Dstny. Mosca era il primo fuggitivo a rialzarsi e ad essere ripreso dal gruppo a 94 km dalla conclusione. In particolare era la seconda scalata del Feldberg a ripercuotersi sulle speranze di Degengoln e di Vangheluve, che venivano ripresi dal gruppo, già molto selezionato. A 75 km dalla conclusione iniziavano diversi attacchi e contrattacchi che vedevano protagonisti, tra gli altri, Roger Adrià (Team BORA Hansgrohe), Sjoerd Bax (UAE Team Emirates), Ben Healy e Darren Rafferty (Team EF Education EasyPost), Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) e Luca Vergallito (Team Alpecin Deceuninck). Ben Healy ci riprovava insieme ad Emanuel Buchmann (Team BORA Hansgrohe) quando mancavano una sessantina di km all’arrivo. L’azione deli due nuovi battistrada si concludeva però dopo una decina di km, ripresi anch’essi dal gruppo. La terza ed ultima scalata del Mammolshain spezzettava ancora di più il gruppo. Uno dei più pimpanti era Jan Christen (UAE Team Emirates) il quale si avvantaggiava di qualche metro sui diretti inseguitori. A 30 km dalla conclusione lo svizzero aveva una ventina di secondi di vantaggio sul primo drappello di inseguitori. Le squadre più impegnate ad inseguire erano la Lidl Trek e l’Alpecin Deceuninck. Dopo una strenua resistenza Christen si arrendeva a poco più di 2 km dall’arrivo venendo ripreso dal gruppo. Nella volata di una trentina di ciclisti Maxim van Gils (Team Lotto Dstny) aveva la meglio su Alex Aranburu (Team Movistar) e Riley Sheehan (Team Israel Premier Tech). Chiudevano la top five Lukas Nerurkar (Team EF Education EasyPost) in quarta posizione e Roger Adrià (Team BORA Hansgrohe) in quinta posizione. Per Van Gils è la seconda vittoria stagionale dopo essersi già imposto nella prima (ed unica) tappa della Vuelta a Andalucia.
Antonio Scarfone

Maxim Van Gils vince la corsa tedesca (Getty Images)
VUELTA FEMENINA, LA VOS INSIDIA IL REGNO DELLA VAS
Era una delle attese protagoniste e oggi Marianne Vos ha ritrovato il successo davanti a Kool e Baril. Prima italiana la Ciabocco, settima. Blanka Vas ancora leader con un secondo di vantaggio sulla vincitrice odierna
Nella Lucena del Cid-Teruel, valida come terza tappa della Vuelta España Femenina, l’attesa Marianne Vos (Team Visma | Lease a Bike) ha centrato la vittoria davanti a Charlotte Kool (Team dsm-firmenich PostNL) e a Olivia Baril (Movistar Team), che salgono con lei sul podio di giornata. Quarta si è piazzata Ingvild Gåskjenn (Liv AlUla Jayco), seguita da Lily Williams (Human Powered Health), Flora Perkins (Fenix-Deceuninck), Eleonora Ciabocco (Team dsm-firmenich PostNL), Caroline Andersson (Liv AlUla Jayco), Mischa Bredewold (Team SD Worx – Protime) e Magdeleine Vallieres (EF Education-Cannondale), che chiude la TopTen. La campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), oggi quattordicesima, ha perso un posto nella generale, scendendo dal terzo al quarto posto a causa dell’insediamento della vincitrice di oggi al secondo.
Ora la classifica generale vede Blanka Vas (Team SD Worx – Protime) prima con un secondo di vantaggio sulla Vos, dieci su Alison Jackson (EF Education-Cannondale), undici sulla Longo Borghini, Eva van Agt (Team Visma | Lease a Bike) e altre sei atlete, tra le quali troviamo anche l’ex leader della classifica Gaia Realini (Lidl – Trek), nona.
La tappa odierna oltre alle protagoniste della volata finale ha avuto alla ribalta la spagnola Mireia Benito (AG Insurance – Soudal Team). La sua azione in solitaria è iniziata dopo una dozzina di chilometri dal via e si è conclusa ai meno 7 al termine.
Come accaduto anche ieri, le fasi immediatamente precedenti alla volata conclusiva sono state caratterizzate da una caduta, avvenuta entro i 3 Km al traguardo e così alle atlete giunte staccate al traguardo sono stati abbuonati i ritardi accumulati, come prescrive il regolamento.
Domani, Vuelta proseguirà con la Molina de Aragon – Saragozza, una frazione che potrebbe definirsi di trasferimento, vista la totale mancanza di difficoltà altimetriche. L’unica incognita potrebbe arrivare dal vento, che potrebbe rendere difficile una tappa che sulla carta non lo è e che domani pomeriggio è previsto piuttosto forte, con folate che potrebbero sfiorare i 60 Km/h.
Mario Prato

Marianne Vos vince la terza tappa della Vuelta (Getty Images)
ALISON JACKSON TORNA AL SUCCESSO ALLA VUELTA FEMENINA. BLANKA VAS NUOVA LEADER
La prima tappa in linea della corsa a tappe spagnola è andata alla canadese Alison Jackson. Grazie al secondo posto conquistato oggi l’ungherese Blanka Vas spodesta dalla vetta della classifica Gaia Realini, scesa al nono posto. Terza di giornata Karlijn Swinkels. Prima italiana Giorgia Vettorello, sesta.
La prima tappa in linea della Vuelta España Femenina, Buñol-Moncófar di 118.3 km, ha visto il successo in volata di Alison Jackson (EF Education-Cannondale). La campionessa nazionale canadese in carica – la conquista del titolo era stata la sua ultima vittoria, ha avuto la meglio nella volata finale su Blanka Vas (Team SD Worx – Protime), Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ), Katarzyna Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing), Ingvild Gåskjenn (Liv AlUla Jayco), Giorgia Vettorello (Roland), Silke Smulders (Liv AlUla Jayco), Flora Perkins (Fenix-Deceuninck), Amber Kraak (FDJ – SUEZ), Kristen Faulkner (EF Education-Cannondale). Fuori dalla TopTen di giornata si è piazzata la campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek), che si può comunque rallegrare per il terzo posto in classifica a 9″ dall’ungherese Vas e a un seconda dalla vincitrice di oggi, che si è insediata al secondo posto. Dopo l’exploit di domenica nella cronosquadre d’aperuta Gaia Realini (Lidl – Trek) è scesa al nono posto con lo stesso distacco dalla Longo Borghini. Con lo stesso gap troviamo altre 7 atlete Nonostante la “battaglia” sul Puerto de l’Oronet per la maglia di miglior scalatrice, la tappa non è sfuggita alla legge delle ruote veloci che, supportate dai propri team, hanno sfruttato a loro vantaggi i lunghi tratti pianeggiante inseriti tra il primo GPM di questa Vuelta e il traguardo.
Nella prima fase di gara l’iniziativa di Idoia Eraso (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi), Angela Oro (Bepink-Bongioanni) e Marine Allione (Winspace) ha fatto si che nascesse la fuga di giornata. Sulle tre attaccanti sono state brave a riportarsi Valerie Demey (VolkerWessels), Audrey De Keersmaeker (Lotto Dstny) e l’italiana Silvia Zanardi (Human Powered Health). Il sestetto così formato ha saputo gestire un vantaggio superiore ai tre minuti. La salito all’Oronet ha, però, fatto sì che le ambizioni delle inseguitrici avessero la meglio sulle attaccanti. La prima a scollinare sotto le insegne del primo GPM di questa Vuelta è stata la Swinkels, prima leader della speciale classifica. I restanti chilometri sono stati un continuo “work in progress” delle squadre delle velociste, impegnate a tenere la migliore posizione per le rispettive ruote veloci.
Oggi la Vuelta Femenina proseguirà con la Lucena del Cid – Teruel di 130.2 km. La tappa potrebbe premiare le fughe visto che si dovrà salire sull’Alto Fuente de Rubielos, colle di terza categoria, e da lì in poi continuerà a viaggiare in quota intorno ai mille metri fino al traguardo di Teruel.
Mario Prato

Alison Jackson vince la prima tappa in linea della Vuelta Femenina (Getty Images)
GAIA REALINI PRIMA REGINA DI SPAGNA
Grazie al successo della Lidl-Trek nella cronosquadre, l’italiana Gaia Realini è la prima leader della Vuelta España Femenina. Alle spalle della formazione statunitense si sono piazzate il Team Visma | Lease a Bike e il Team SD Worx – Protime. L’unica formazione italiana presente, la Bepink – Bongioanni, ha chiuso ventunesima.
È iniziata oggi con una cronosquadre la Vuelta España Femenina. Sui 16 Km del circuito di Valencia il team più veloce è stato lo statunitense Lidl-Trek, che ha impiegato 19’20” a completare il percorso. Stesso il tempo per la seconda squadra classificata, il Team Visma | Lease a Bike di Marianne Vos, che ha mancato la vittoria per soli 16 centesimi. Più lungo di un secondo, invece, è stato il tempo impiegato dal Team SD Worx – Protime di Demi Vollering, formazione che schiera anche le “nostre” Elena Cecchini e Barbara Guarischi, oggi molto utili nella prima parte di gara e poi entrambe giunte staccate al traguardo, con ritardi oltre un minuto che saranno conteggiati in classifica. Per quanto riguarda quest’ultima, il successo della squadra statunitense ha posizionato in vetta Gaia Realini, che è transitata per prima sulla linea d’arrivo, mentre quarta con il medesimo tempo è la campionessa nazionale in carica Elisa Longo Borghini.
Al via della corsa a tappe spagnola c’è anche una formazione con sponsorizzazione italiana, la Bepink – Bongioanni, che ha però deluso piazzandosi ultima con un passivo di quasi due minuti.
Oggi la Vuelta femminile affronterà la sua prima tappa in linea, la Buñol-Moncófar di 118.3 Km. A parte l’ascesa al Puerto de l’Oronet, il tracciato non prevede particolari difficoltà e dovrebbe premiare le ruote veloci.
Mario Prato

Gaia Realini veste la prima maglia rossa della Vuelta femminile (foto Getty Images)
LA PASSERELLA DI VERNIER PREMIA GODON. CARLOS RODRIGUEZ VINCE IL GIRO DI ROMANDIA 2024
Nella volata finale di Vernier Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) batte Simone Consonni (Team Lidl Trek) e Dion Smith (Team Intermarchè Wanty). Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers) vince la breve corsa svizzera
Il Giro di Romandia mette in scena l’ultima tappa da Vernier a Vernier di 150.8 km. Dopo il tappone di ieri che ha stravolto la classifica generale Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers) è ad un passo dalla conquista della sua prima corsa a tappe stagionale dopo il secondo posto al Giro dei Paesi Baschi. Il gpm di Dardagny è il punto più impegnativo della tappa e dovrà essere affrontato per quattro volte all’interno del circuito che caratterizza la tappa odierna. La fuga di giornata ha visto protagonisti Remi Cavagna (Team Movistar), Darren Rafferty (Team EF Education EasyPost), Marco Brenner (Team Tudor Pro Cycling) e Alexandre Balmer (Nazionale Svizzera). La fuga non ha mai impensierito più di tanto il gruppo maglia gialla. Le squadre maggiormente impegnate nell’inseguimento sono state l’INEOS Grenadiers e l’UAE Team Emirates finchè la fuga è stata annullata a 28 km dalla conclusione. Gli ultimi attacchi hanno avuto come protagonisti Michael Valgren (Team EF Education EasyPost) e Michael Hepburn (Team Jayco AlUla) ma il gruppo ha chiuso rapidamente. Nella volata finale Dorian Godon (Team Decathlon AG2R La Mondiale) si è imposto davanti a Simone Consonni (Team Lidl Trek) ed a Dion Smith (Team Intermarchè Wanty). Per Godon si apre forse un futuro da velocista visto che è la seconda vittoria al Giro di Romandia dopo quella ottenuta nella prima tappa e che gli aveva permesso di indossare anche la maglia gialla. La classifica generale non cambia e Carlos Rodriguez vince il Giro di Romandia 2024 davanti ad Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) e Florian Lipowitz (Team BORA Hansgrohe). Per quanto riguarda le altre classifiche (Team Decathlon AG2R La Mondiale) vince quella a punti, Juri Hollmann (Team Alpecin Deceuninck) vince quella dei gpm, Carlos Rodriguez vince quella della maglia bianca ed infine l’UAE Team Emirates si aggiudica la classifica a squadre.
Antonio Scarfone

Dorian Godon vince a Vernier (foto: Luc Claessen/Getty Images)
GIRO DI TURCHIA, TERZO SIGILLO DI TOBIAS LUND ANDRESEN E POI CHIUSURA ANTICIPATA
Ancora una vittoria per Tobias Lund Andresen al Presidential Cycling Tour of Türkiye. Il danese ha così messo in carniera la terza vittoria nelle ultima 4 tappe disputate. Podio di giornata per Dupont e Peñalver. Primo italiano Zanoncello, settimo. Topten anche per Pinazzi, nono. Tutto questo è accaduto ieri, mentre oggi il maltempo ha costretto gli organizzatori a neutralizzare l’ultima tappa. La vittoria finale è così andata a Frank van den Broek, vincitore della frazione regina.
Le ultime notizie arrivate dalla Turchia fanno sapere che il Presidential Cycling Tour of Türkiye si è concluso con la settima tappa di ieri. L’ottava in programma oggi è stata neutralizzata per la pioggia che si sta abbattendo su Istanbul e che ha convinto la giuria a far percorrere ai corridori solo uno dei cinque giri previsti a velocità controllata, senza ordine d’arrivo e dunque senza nè vincitori, nè vinti.
Tornando alla corsa “vera”, ieri c’è stata la terza vittoria in quattro tappe per il danese del Team Dsm-Firmenich PostNL Tobias Lund Andresen. Il ventunenne di Taastrup si sta dimostrando un velocista di spessore, visto come sta monopolizzando le ultime volate di questo Giro di Turchia
Ieri a fare da corona al suo terzo successo – al termine della Cesme – Smirne di 125.4 Km si sono piazzati nell’ordine Timothy Dupont (Tarteletto – Isorex), Manuel Peñalver (Team Polti Kometa), Sasha Weemaes (Bingoal WB), Sergey Rostovtsev (Sakarya BB Pro Team), Fabio Jakobsen (Team Dsm-Firmenich PostNL), Enrico Zanoncello (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Marcin Budziński (Mazowsze Serce Polski), Mattia Pinazzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Sebastian Nielsen (TDT – Unibet Cycling Team)-
Con la neutralizzazione della tappa odierna, nulla è cambiato in classifica generale che vede Frank van den Broek (Team Dsm-Firmenich PostNL), vincitore della frazione regina di venerdì, primeggiare con un vantaggio di 4″ su Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team) e 9″ su Paul Double (Team Polti Kometa). Primo italiano è Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), dodicesimo a 45″.
Mario Prato

La tripletta di Andresen sulle strade turche (www.yeniasir.com.tr)