POGACAR TRIS ALLA DOYENNE, EMOZIONANTE LA BATTAGLIA PER IL PODIO
aprile 27, 2025 by Redazione
Filed under 7) LIEGI - BASTOGNE - LIEGI, News
Tadej Pogacar conferma i pronostici che lo davano per favorito e, come da copione, stacca tutti sulla Redoute senza neppure alzarsi su pedali e, chilometro dopo chilometro, incrementa il vantaggio sugli inseguitori. Ottimo secondo posto Ciccone, giornata no per Evenepoel.
Oramai commentare le vittorie di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) significa sostanzialmente fare un copia incolla delle vittorie degli anni passati. Il campione del mondo attacca sempre nei punti iconici delle classiche. Per la terza volta, la vittoria alla Doyenne per il fuoriclasse sloveno è arrivata con un attacco sulla storica salita della Redoute. Per diversi anni gli attacchi decisivi sono stati portati sulla Roche-aux-Faucons, in quanto la Redoute era considerata troppo lontana dal traguardo. Pogacar, invece, ha dimostrato in diverse occasioni di scegliere il passaggio più duro delle corse per provare a fare la differenza, indipendentemente dalla collocazione nella corsa. Alla Strade Bianche ha sempre scelto il tratto sterrato di Monte Sante Marie, anche quando la modifica del percorso ha portato ad affrontarlo a 80 chilometri dall’arrivo; nell’ultima edizione della Parigi Roubaix si è mosso nel tratto in pavé della foresta di Aremberg, cosa che non accadeva da decenni. Da quando è apparso l’attuale iridato nel panorama ciclistico, la Redoute ha ripreso il suo ruolo da protagonista nella Doyenne.
In un quadro del genere diventa quasi inutile narrare l’attacco di Pogacar, che è stato una semplice accelerazione senza neppure alzarsi sui pedali. L’attacco non è tuttavia la chiave di volta delle vittorie di Pogacar, in quanto l’aspetto determinante sta nel motore straordinario di questo campione. Il tre volte vincitore di questa corsa ha scollinato la Redoute con soli 10 secondi sui più immediati inseguitori, vantaggio normale per una salita di quel chilometraggio; il vantaggio superiore al minuto è stato costruito negli oltre trenta chilometri che separano la cima della Redoute dal traguardo di Liegi. Chilometro dopo chilometro, il vantaggio di Pogacar ha continuato a lievitare, segno che l’iridato, anche quando rimane da solo, va semplicemente più forte degli altri, anche se a inseguire sono diversi uomini.
A questo punto pare forse più interessante narrare la lotta per le posizioni di rincalzo, che è comunque iniziata sulla Redoute ma non era già scritta.
Innanzitutto va considerato che neppure quest’anno è andato in scena l’atteso duello tra Pogacar e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), già saltato più volte, stavolta non per infortunio bensì per via della giornata no nella quale è incappato il campione belga che, sin da prima di attaccare la Redoute, si manteneva in una posizione molto arretrata e alla fine è giunto al traguardo con oltre tre minuti di ritardo.
La corsa è stata animata dalla fuga di Hannes Wilksch (Tudor Pro Cycling Team), Stan Van Tricht (Alpecin-Deceuninck), Jack Haig (Bahrain Victorious), Sakarias Koller Løland (Uno-X Mobility), Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), Eduardo Sepulveda (Lotto Cycling Team), Rayan Boulahoite e Valentin Retailleau (TotalEnergies), Ceriel Desal e Henri-François Renard-Haquin (Wagner Bazin WB), ai quali si sono aggiunti poco dopo Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels) e Johan Meens (Wagner Bazin WB). Non è, invece, riuscito il tentativo di contrattacco di Bob Jungels (Ineos Grenadiers) e del compagno di squadra Tobias Foss, che restano a lungo alla scoperto senza riuscire a raggiungere i battistrada.
La fuga viene ripresa già a 60 chilometri dalla conclusione, con il gruppo che si lancia a tutta velocità verso la Redoute. Dopo l’attacco di Pogacar si apre ufficialmente la battaglia per il podio. Il primo a partire è Giulio Ciccone (Lidl – Trek), al quale risponde Alaphilippe (Tudor Pro Cycling) che si porta dietro anche Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), Ben Tulett (Visma | Lease a Bike) e Thibau Nys (Lidl-Trek). Su un successivo tentativo di rilancio di Alaphilippe si avvantaggiano Pidcock e Ben Healy (EF Education – EasyPost). Nei chilometri successivi, mentre Evenepoel tenta di organizzare un inseguimento, Ciccone e Alaphilippe rientrano su Pidcock ed Healy, i quali riescono a non farsi raggiungere da un ulteriore drappello di contrattaccanti che verranno ripresi dal gruppo.
Sulla Roche-aux-Faucons, con il gruppo che si avvicina minacciosamente, Ciccone decide di ripartire a tutta e solo Healy riesce a rispondere all’abruzzese, mentre gli altri due contrattaccanti vengono ripresi dal gruppo, dal quale si stacca Evenepoel in grossa crisi.
Mentre Pocagar va a tagliare il traguardo indicando il cielo per dedicare la vittoria alla madre della fidanzata, scomparsa di recente, i due più immediati inseguitori di Pogacar riescono a conservare un vantaggio sufficiente sul gruppo in recupero per andarsi a giocare in volata il secondo gradino del podio. Ciccone è nettamente più veloce e regola senza problemi Healy, conquistando un ottimo secondo posto.
L’abruzzese ha interpretato ottimamente la gara, attaccando sia sulla Redoute, sia sulla Roche-aux-Faucons, dimostrando brillantezza e spirito battagliero ed è andato via insieme ad un uomo come Healy, che è una garanzia di combattività.
E’ certamente una buona notizia non solo vedere un italiano sul podio di una classica come la Liegi, ma anche vedere una battaglia in cui si sono distinti corridori che, anche se non riescono spesso ad eccellere, fanno però della voglia di dare battaglia la loro arma migliore.
Un ciclismo che premia questi uomini è certamente da apprezzare, perché la battaglia è il sale di questo sport e ciò che lo rende spettacolare e gli uomini combattivi sono anche i più amati dagli appassionati.
La stagione delle classiche di primavera si è così conclusa con un Tadej Pogacar che non ha mancato un podio nelle corse alle quali ha preso parte, vincendone diverse e gettando le premesse per un’altra stagione da sogno.
Agli appassionati non resta che aspettare l’inizio del Giro d’Italia, che il 9 maggio aprirà la stagione dei grandi giri. Chi proprio non riesce a stare senza corse, potrà seguire il Giro di Romandia dal 29 aprile al 4 maggio.
Benedetto Ciccarone

Il momento dell'attacco di Pogacar sulla Redoute (Getty Images)
PRODHOMME VINCE A LIENZ, A STORER IL TOUR OF THE ALPS 2025
Nell’ultima tappa del ToTA 2025 la fuga di giornata premia la Decathlon AG2R La Mondiale Team, protagonista con la coppia Paul Seixas – Nicolas Prodhomme. Sull’ultimo impegnativo gpm di Stronach i due fanno il vuoto e si giocano la vittoria con Seixas che cede elegantemente la vittoria al compagno di squadra più anziano. Nella lotta per la classifica generale, Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) attacca al momento giusto avendo la meglio su Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) e vince la breve corsa italo-austriaca
Il Tour of the Alps 2025 giunge alla sua quinta ed ultima tappa – la Lienz – Lienz di 112.2 km – e può riservare ancora sorprese per quella che è diventata una delle corse a tappe più incerte del 2025. Le salite ripide ma non lunghissime ed il giusto mix di ciclisti più e meno giovani sono stati la ricetta vincente del successo e dell’apprezzamento di questa corsa. La quinta ed ultima tappa è probabilmente quella più insidiosa dal punto di vista altimetrico con la doppia scalata del Bannberg e la salita finale di Stronach che sembra essere stata presa e portata in Austria direttamente dai Paesi Baschi: la pendenza media di oltre il 12% in 3 km di salita la dice lunga sulla sua difficoltà. La fuga di giornata partiva prima del traguardo volante di Lavant e si componeva di quindici ciclisti ovvero Lennard Kamna (Team Lidl Trek), Fran Miholjevic e Finlay Pickering (Team Bahrain Victorious), Matteo Vanhuffel (Team Picnic PostNL), Emil Herzog e Ben Zwiehoff (Team Redbull BORA Hansgrohe), Koen Bouwman (Team Jayco AlUla), Nicolas Prodhomme e Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech), Lukas Eriksson (Team Tudor Pro Cycling), Vicente Rojas e Manuele Tarozzi (Team VF Group Bardiani CSF Faizanè), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta) e Daniel Geismayr (Team Vorarlberg). Eriksson si aggiudicava il traguardo volante di Lavant posto al km 19.5. La fuga iniziava la prima salita del Bannberg, valido anche come gpm, con 2 minuti e 45 secondi di vantaggio sul gruppo maglia verde. Pickering vinceva il gpm del Bannberg posto al km 40.1. Dopo la seconda scalata del Bannberg, non categorizzato come gpm, in testa alla corsa restavano Herzog, Zwiehoff, Bouwman, Prodhomme, Seixas, Fuglsang, Tarozzi e Bais. Nel frattempo un attacco solitario di Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) aveva consentito al ciclista australiano di evdere a sua volta dal gruppo maglia verde. Storer grazie all’aiuto del compagno di squadra Eriksson che si era rialzato dalla testa della corsa, si avvantaggiava km dopo km sul gruppo maglia verde. Seixas si aggiudicava il traguardo volante di Tristach posto al km 91.7. Gli otto battistrada iniziavano a scalare la salita di Stronach con 2 minuti di vantaggio sul gruppo Storer e con 3 minuti di vantaggio sul gruppo Arensman. Seixas e Prodhomme staccavano i compagni di fuga e si avviavano a giocarsi la vittoria di tappa. Seixas scollinava in prima posizione sul gpm di Stronach posto al km 102.8. Prodhomme vinceva con il permesso di Seixas ottenendo la prima vittoria stagionale mentre Herzog era terzo a 29 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Bouwman in quarta posizione e Bais in quinta posizione, entrambi a 1 minuto e 8 secondi di vantaggio da Prodhomme. Storer tagliava il traguardo in ottava posizione ad 1 minuto e 20 secondi di ritardo da Prodhomme ma soprattutto con quasi 2 minuti di vantaggio su Arensman, il che voleva dire che l’australiano scavalcava ampiamente l’olandese in classifica generale e vinceva meritatameente il Tour of the Alps 2025. Per quanto riguarda le altre classifiche Seixas vince quella a punti, Pickering quella dei gpm e Max Poole (Team Picnic PostNL) quella dei giovani mentre l’Israel Premier Tech vince la classifica a squadre. Molti dei protagonisti e non (leggasi Antonio Tiberi ritirato nella seconda tappa) del ToTA li ritroveremo adesso a maggio in un appassionante quanto incerto Giro d’Italia.
Antonio Scarfone

Prodhomme si impone sul traguardo di Lienz (foto Tim de Waele / Getty Images)
ARENSMAN, IMBOSCATA DA CAMPIONE AL TOTA 2025. ASSOLO VINCENTE A OBERTILLIACH E NUOVA MAGLIA VERDE
Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) vince la quarta tappa del ToTA 2025 dopo un attacco dalla lunga distanza che precede gli ultimi due gpm in territorio austriaco. L’olandese sfrutta le sue doti da passista per mettere nel sacco gli avversari e soprattutto Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling), costretto a cedergli la maglia verde
Anche se Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) sembra ormai avviato a vincere il Tour of the Alps 2025, le insidie per il ciclista australiano possono sempre materializzarsi da un momento all’altro tra i monti e le valli alpine. Ne è un chiaro esempio la quarta tappa da Sillian ad Obertilliach, che inizia in Italia e si concluderà in Austria e dove la presenza di salite abbastanza ripide – dando uno sguardo all’altimetria ne contiamo ben sei, ma solo due di questa sono categorizzate come gpm – può far esplodere la tappa da un momento all’altro. Dopo la partenza da Sillian iniziavano scatti e controscatti che portavano alla formazione della fuga di giornata intorno al km 10. Erano in sei i ciclisti che riuscivano ad evadere dal gruppo maglia verde ovvero Lennart Jasch (Team Redbull BORA Hansgrohe), Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla), Kim Heiduk (Team INEOS Grenadiers), Geoffrey Bouchard (Decathlon AG2R La Mondiale), Andrea Pietrobon (Team Polti VisitMalta) ed Emanuel Zangerle (Team Vorarlberg). Engelhardt vinceva il primo traguardo volante di Dobbiaco posto al km 16.2. Dopo 60 km la fuga, che stava per iniziare l’esigente salita del Passo di San Antonio, lunga 7.8 km e con una pendenza media dell’8%, manteneva il suo vantaggio sul gruppo maglia verde ad oltre 3 minuti. I primi due ciclisti a rialzarsi dalla fuga erano Bouchard e Zangerle. Il ciclista francese era addirittura costretto a mettere il piede a terra ed a ritirarsi. A 80 km dalla conclusione il vantaggio dei quattro ciclisti rimasti in testa alla corsa era sceso a 40 secondi. Il gruppo riprendeva i fuggitivi a 80 km dalla conclusione e iniziavano alcuni scatti da parte degli uomini di classifica. Tra i più attivi si segnalava Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) che provava l’azione solitaria in un tratto in discesa. All’inseguimento dell’olandese si portava un primo gruppetto con la maglia verde Michael Storer, Max Poole (Team Picnic PostNL), Jai Hindley (Team Redbull BORA Hansgrohe), Koen Bouwman (Team Jayco AlUla), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Derek Gee (Team Israel Premier Tech) ed Engelhardt, unico fuggitivo rimasto. Arensman iniziava la scalata del gpm di Anras Oberried con una cinquantina di secondi di vantaggio sulla coppia formata da Bouwman e Gee. Più dietro era segnalato un primo gruppo inseguitore con Poole e Zangerle mentre il gruppo maglia verde era segnalato a 3 minuti e 50 secondi di ritardo. Aresman scollinava in prima posizione mentre alle sue spalle la situazione continuava ad essere molto fluida con i big di classifica impegnati in gruppetti o da soli a rintuzzare l’attacco dell’olandese. Lo stesso Storer faceva da spola tra i più immediati inseguitori ed il drappello dei migliori. Arensman iniziava la salita di Kartitscher Sattel con una trentina di secondi di vantaggio su Gee e quasi 2 minuti di vantaggio su Storer. Il ciclista olandese scollinava in prima posizione sul secondo ed ultimo gpm di giornata posto al km 155.8 e si lanciava a tutta velocità nella breve discesa prima del tratto pianeggiante che conduceva al traguardo di Obertilliach. Sfruttando le sue doti da passista Arensman non aveva difficoltà a tagliare il traguardo tutto solo con 1 minuto e 16 secondi di vantaggio su Gee ed 1 minuto e 23 secondi di vantaggio su Storer. Chiudevano la top five Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) in quarta posizione e Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) in quinta posizione, entrambi con un ritardo di 3 minuti e 44 secondi da Arensman. Per il ciclista dell’INEOS Grenadiers, che indossa anche la maglia di leader della classifica generale, è la prima vittoria stagionale. Domani nell’ultima tappa dovrà gestire gli 11 secondi di vantaggio che ha su Storer. L’olandese e l’australiano sembrano essere coloro che si giocheranno la vittoria finale del ToTA 2025, ma le sorpreso potrebbero non finire; la quinta ed ultima tappa del ToTA 2025 lunga 112.2 km che si svolgerà interamente in territorio austriaco da Lienz a Lienz e che vede la doppia scalata del Bannberg – solo la prima delle quali valida come gpm – ed il durissimo gpm finale di Stronach, poco più di 3 km al 12.3% di pendenza media, promettono infatti altro spettacolo.
Antonio Scarfone

Thymen Arensman vince ad Obertilliach (foto: Getty Images)
TADEJ POGACAR VINCE LA SUA SECONDA FRECCIA VALLONE. SCHIANTATA LA (POCA) CONCORRENZA
aprile 23, 2025 by Redazione
Filed under 6) FRECCIA VALLONE, News
A 500 metri dall’arrivo Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) sferra l’attacco decisivo a cui nessuno riesce a rispondere e va a vincere di potenza e di prepotenza, dopo aver perso un’Amstel Gold Race che sembrava già sua, la sua seconda Freccia Vallone
Anche se Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) sembra essere ancora una volta il favorito principale di una corsa, in questo caso la Freccia Vallone 2025, quest’anno l’edizione 89 di una delle corse più caratteristiche del panorama ciclisti internazionale può riservare alcune sorprese. Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) ha dichiarato infatti che ha intenzione di attaccare ed animare quanto più possibile la corsa, evitando di arrivare ai piedi del terzo ed ultimo muro di Huy con il gruppo compatto, un classico degli ultimi anni. Oltre al ciclista belga, ad impensierire Pogacar ci sono molti altri ciclisti tra cui la coppia del Team Lidl Trek formata da Mattias Skjelmose Jensen e Thibau Nys. Altri nomi papabili per un buon risultato sono Santiago Buitrago e Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious), Guillauma Martin e Romain Gregoire (Team Groupama FDJ), Ben Healy (Team EF Eduaction EasyPost), Tom Pidcock (Team Q36,5 Pro Cycling), Kevin Vauquelin (Team Arkea B&B Hotels), Lennert van Eetvelt (Team Lotto), Maxim van Gils (Team Redbull BORA Hansgrohe), Julian Alaphilippe e Marc Hirschi (Tea Tudor Pro Cycling), per dirne alcuni. Dopo la partenza dalla nuova località Ciney, i primi ad attaccare dopo già 2 km erano Artem Shmidt (Team INEOS Grenadiers), Ceriel Desal (Team Wagner Bazin WB), Simon Guglielmi (Team Arkea B&B Hotels), Tom Paquot (Team Intermarchè Wanty) e Siebe Deveirdt (Team Flanders Baloise). Dopo una sessantina di km evadevano dal gruppo Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers) e Robert Stannard (Team Bahrain Victorious) i quali raggiungevano i cinque battistrada. Deweirdt era il primo a rialzarsi e ad essere ripreso dal gruppo, da dove attaccavano a loro volta Fredrik Dversnes ed Andreas Leknessund, abili a rientrare sui battistrada. La prima delle tre ascese del muro di Huy vedeva Evenepoel e Pogacar marcarsi a vicenda mentre nel gruppetto dei fuggitivi si rialzava Paquot. A 50 km dalla conclusione i sei battistrada avevano ancora 40 secondi di vantaggio su un gruppo in forte recupero con UAE Team Emirates XRG e Soudal Quick Step a condurre l’inseguimento in avvicinamento alla seconda scalata del muro di Huy. Alla fine della discesa della seconda Côte de Cherave una caduta sull’asfalto bagnato tagliava fuori dai giochi prima Desal tra i fuggitivi e poi, nel gruppo dei migliori, Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) ed Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step). Nella seconda ascesa del muro di Huy restavano in testa Foss, August e Dversnes con il gruppo che li teneva ormai nel mirino. I fuggitivi venivano ripresi a 7 km dalla conclusione. Dopo un’accelerazione congiunta da parte di Soudal Quick Step e UAE Team Emirates il terzo ed ultimo muro di Huy veniva affronatto da una cinquantina circa di ciclisti. Dopo un primo allungo di Ben Healy a 500 metri dall’arrivo, Pogacar accelerava a sua volta affiancando l’irlandese e superandolo in pochi secondi, e facendo il vuoto pedalata dopo pedalata. Lo sloveno trionfava in solitaria vincendo la sua seconda Freccia Vallone dopo quella del 2023. Secondo a 10 secondi di ritardo era Kevin Vauquelin, al secondo podio consecutivo dopo quello del 2024. Terzo a 12 secondi si piazzava Pidcock mentre chiudevano la top five Lenny Martinez in quarta posizione a 13 secondi di ritardo ed Healy in quinta posizione con lo stesso tempo di Martinez. Delusione in casa Soudal Quick Step dove Nys ed Evenepoel non facevano meglio dell’ottava e della nona posizione. L’ultimo atto del trittico ardennese si disputerà domenica con la Liegi-Bastogne-Liegi in cui Pogacar sarà ancora il favorito da battere, come (quasi) sempre.
Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince la Freccia Vallone (foto:Getty Images)
MARCO FRIGO VINCE A SAN CANDIDO. MICHAEL STORER CONSERVA LA MAGLIA VERDE
Nella terza tappa del ToTA 2025 bella vittoria di Marco Frigo (Team Israel Premier Tech) che resta da solo in testa sul Monte Versciaco e saluta i suoi compagni di fuga. La velocissima discesa verso San Candido non permette al gruppo di big di rientrare sul ciclista veneto che ottiene la prima vittoria stagionale. Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) resta al comando della classifica generale
La terza tappa del ToTA 2025 parte da Vipiteno e termina a San Candido dopo 145.5 km. Sono due i gpm in programma, il Passo Furcia al km 91.4 ed il Monte Versciaco al km 135.1. Come ieri, ci sta il terreno per rendere la corsa esplosiva e Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling), la nuova maglia verde, dovrà tenere gli occhi ben aperti, il contrario di quello che ha fatto ieri Giulio Ciccone (Team Lidl Trek), che ha dovuto cedere la sua maglia di leader della classifica generale proprio a Storer. Anche oggi la partenza era molto veloce con diversi ciclisti che provavano a portare via la fuga giusta. Bez Zwiehoff (Team Redbull BORA Hansgrohe) vinceva il primo traguardo volante di Obervintl posto al km 35.6. Si formava una fuga di 18 ciclisti tra cui sette italiani che esplodeva sull’impegnativo gpm del Passo Furcia. Era Marco Frigo (Team Israel Premier Tech) a scollinare in prima posizione mentre al suo inseguimento erano segnalati a oltre un minuto di ritardo Finlay Pickering (Team Bahrain Victorious), Frederik Wandahl (Team Redbull BORA Hansgrohe) ed Andrew August (Team INEOS Grenadiers); il gruppo maglia verde inseguiva a 2 minuti di ritardo da Frigo quando mancavano 37 km alla conclusione. Frigo, dopo aver vinto il secondo traguardo volante di Villabassa posto al km 114.6, scollinava anche sul successivo gpm di Monte Versciaco posto al km 134.7. I tre inseguitori erano intanto stati ripresi dal gruppo maglia gialla dove iniziavano alcune scaramucce tra gli uomini di classifica ma senza creare grossi sconquassi. Frigo dava tutto nella ripida discesa finale ed andava a vincere in solitaria sul traguardo di San Candido con 19 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore regolato da Derek Gee (Team Israel Premier Tech) davanti a Jai Hindley (Team Redbull BORA Hansgrohe). Completavano la top five Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) in quarta posizione e Max Poole (Team picnic PostNL) in quinta posizione. Per Frigo è la prima vittoria stagionale mentre Storer resta saldamente al comando in classifica generale con 41 secondi su Ciccone e Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Domani è in programma la quarta tappa da Sillian ad Obertilliach di 162.7 km. Nei primi 90 km si dovranno scalare tre salite che non sono categorizzate come gpm ma che metteranno sicuramente fatica nelle gambe dei ciclisti. I due gpm di giornata saranno invece affrontati in territorio austriaco e saranno l’Anras Oberried ed il Kartitscher Sattel.
Antonio Scarfone

Marco Frigo vince a San Candido (foto: Getty Images)
STORER, ATTACCO VINCENTE. L’AUSTRALIANO SORPRENDE A VIPITENO E BALZA AL COMANDO DELLA CLASSIFICA
Un attacco in solitaria da parte di Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) a poco più di 10 km dal termine della seconda tappa sorprende i big di classifica che non reagiscono in tempo, consentendo al ciclista australiano di vincere in solitaria e diventare la nuova maglia verde del ToTA 2025
La seconda tappa del ToTA 2025 parte da Mezzolombardo e termina a Vipiteno dopo 178 km. Rispetto a ieri la tappa è più difficile nella prima metà e più facile nella seconda. La prima parte è infatti dominata dal gpm di Monte San Pietro a cui seguono altre tre salite impegnative anche se non categorizzate come gpm. Dal km 100 il percorso diventa più agevole se si eccettua la doppia scalata di Telves di Sopra al km 151.7 e 167.5, la prima delle quali valida come gpm. Insomma, se il gruppo vuole fare casino il terreno ci sta, soprattutto nella prima metà di tappa. Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) veste la maglia verde di leader della classifica generale e non sarà facile portagliela via anche perchè ieri è sembrato davvero in palla. Dopo un inizio di tappa abbastanza frizzante Fran Miholjevic (Team Bahrain Victorious) vinceva il primo traguardo volante di Salorno posto al km 7.9. Al ciclista croato si univano Koen Bouwman (Team Jayco AlUla) e Lukas Meiler (Team Vorarlberg) formando così la fuga di giornata. Bouwman scollinava in prima posizione sul gpm di Monte San Pietro posto al km 38.2. Dopo 55 km la fuga aveva 4 minuti e 10 secondi di vantaggio sul gruppo maglia verde. Meiler si rialzava e veniva ripreso dal gruppo a 70 km dall’arrivo. A 60 km dall’arrivo il vantaggio dei tre battistrada era sceso a 1 minuto e 30 secondi. Miholjevic vinceva il secondo traguardo volante di Fortezza posto al km 125.4. A 56 km dall’arrivo Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) metteva il piede a terra e si ritirava dalla corsa a causa dell’influenza che lo aveva colpito poco prima dell’inizio del ToTA.I due fuggitivi venivano ripresi a 49 km dalla conclusione. Sulla prima scalata della salita di Telves di Sopra, valida come secondo gpm di giornata, il gruppo si affievoliva e restavano in testa gli uomini di classifica. Juan Pedro Lopez (Teal Lidl Trek), vincitor uscente del ToTa, si sacrificava per il compagno di squadra e maglia verde Cicccone spendendosi in prima persona in testa al gruppo e scollinando anche in prima posizione. A 11 km dalla conclusione attaccava Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling). Un momento di indecisione nel gruppetto dei favoriti era fatale e così l’australiano prendeva il largo aumentando il divario sugli immediati inseguitori km dopo km. Storer andava a vincere in solitaria sul traguardo di Vipiteno con 41 secondi di vantaggio su Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Romain Bardet (Team Picnic PostNL). Storer, che già si era stato pimpante alla recente Parigi Nizza con una vittoira di tappa ed il quinto posto finale, è la nuova maglia verde con 41 secondi di vantaggio su Seixas secondo e Ciccone terzo. Domani è in programma la terza tappa da Vipiteno ad Innichen di 145.5 km. Nella seconda metà della tappa si affronteranno i due gpm del Passo Furcia e del Monte Versciaco che potrebbero dare fuoco alle micce tra i big di classifica.
Antonio Scarfone

Michael Storer vince a Vipiteno (foto: Getty Images)
CICCONE INAUGURA IL TOUR OF THE ALPS, TAPPA E MAGLIA A SAN LORENZO DORSINO
Nella prima tappa del ToTA da San Lorenzo Dorsino a San Lorenzo Dorsino Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) vince in una volata davanti a Felix Gall e Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team) ed è la prima maglia verde in classifica generale
Il Tour of the Alps 2025, tradizionale corsa di riscaldamento per il Giro d’Italia, presenta cinque tappe mosse tra Italia ed Austria, adatte a scalatori e finisseur. Vedremo come procede la preparazione in ottica Giro per Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) e Giulio Ciccone (Team Lidl Trek), le due speranze italiane per la corsa rosa. La sede di partenza e di arrivo della prima tappa, lunga 148.5 km, è San Lorenzo Dorsino. Sono due i GPM da affrontare, ovvero il Campo Carlo Magno ed il Passo Durone, dal cui scollinamento mancheranno circa 20 km all’arrivo. Dopo una decina di km dalla partenza, dal gruppo riusciva ad evadere un terzetto formato da Finlay Pickering (Team Bahrain Victorious), Andrew August (Team INEOS Grenadiers) e Davide Bais (Team Polti VisitMalta). Bais vinceva il traguardo volante di Andalo posto al km 14.5. Dopo un’inseguimento durato una ventina di km, Emanuel Zangerle (Team Vorarlberg) alla fine rinunciava e veniva ripreso dal gruppo tirato dal Team Lidl Trek. Pickering si aggiudicava il secondo traguardo volante di Cles posto al km 54.4. All’inizio della salita di Campo Carlo Magno il vantaggio dei tre battistrada sul gruppo inseguitore era di 3 minuti e 40 secondi. Pickering scollinava in prima posizione sul gpm di Campo Carlo Magno posto al km 88.2. La fuga iniziava la scalata del Passo del Durone, secondo gpm di giornata, con 20 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore in forte rimonta. Dopo che il gruppo tornava compatto il primo a rompere gli indugi era Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla) che scattava a poco più di 3 km dalla vetta. Pickering restava insieme alll’irlandese come testa di poste per il capitano Tiberi visto che il gruppo teneva a
tiro la coppia di testa. Il gruppo tornava ufficialmente compatto a poco più di 2 km dallo scollinamento con il ritmo che si faceva più elevato ed il gruppo che iniziava ad allungarsi ed a sfilacciarsi. Era Jefferson Alexander Cepeda (Team EF Education EasyPost) a dare una bella accelerazione a 1 km dallo scollinamento. Il ciclista ecuadoriano scollinava in prima posizione. Cepeda veniva ripreso a circa 10 km dalla conclusione da un gruppo di testa forte di una trentina di unità. Mattia Bais (Team Polti VisitMalta) attaccava a sua volta a poco più di 8 km dalla conclusione. Bais veniva ripreso a 2 km dall’arrivo. Con la strada in costante salita iniziavano scatti e controscatti che portavano ad una volata in cui Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) vinceva con apparente facilità davanti a Felix Gall e Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Chiudevano la top five Romain Bardet (Team Picnic PostNL) in quarta posizione e Florian Stork (Team Tudor Pro Cycling) in quinta posizione. Deludeva invece Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) che era soltanto 19° a 15 secondi di ritardo da Ciccone. Per il ciclista abruzzese è la prima vittoria stagionale ed in classifica generale indossa la maglia di leader con 4 secondi di vantaggio su Gall e 6 secondi di vantaggio su Seixas. Domani è in programma la seconda tappa da Mezzolombardo a Vipiteno di 178 km con i due gpm di Monte San Pietro e di Telves di Sopra che proveranno a indurire la corsa con Ciccone che può aumentare il suo vantaggio in classifica generale sugli avversari diretti.
Antonio Scarfone

Giulio Ciccone vince a San Lorenzo Dorsino (foto: Dario Belingheri/Getty Images)
MATTIAS SKJELMOSE JENSEN VINCE A SORPRESA L’AMSTEL GOLD RACE
aprile 20, 2025 by Redazione
Filed under 5) AMSTEL GOLD RACE, News
In un finale palpitante Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) vince la volata a tre che decide l’Amstel Gold Race 2025 davanti a Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step), i due massimi favoriti della vigilia
I 34 “berg” dell’edizione 2025 dell’Amstel Gold Race la rendono una delle corse più movimentate del calendario ciclistico internazionale. Si parte da Maastricht e si arriva a Berg ten Terblijt dopo 256 km. Sarà la prima corsa di un trittico ardennese che promette spettacolo con grandi nomi a darsi battaglia. Fra tutti il campione del mondo Tadej Pogacar (UAZE Team Emirates XRG) parte in pole position e prova a bissare il successo ottenuto nel 2023. Altri nomi di spicco sono Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step), Tom Pidcock (Team Q36.5 Pro Cycling), Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike), Thibau Nys (Team Lidl Trek), ma la rosa dei papabili per la vittoria finale è davvero molto ampia. Di certo l’Italia, che nell’albo d’oro di questa corsa è terza con sette vittorie totali, reciterà un ruolo di sparring partner visto che non sembra avere ciclisti capaci di ambire alle prime posizioni, a meno che Christian Scaroni (Team XDS Astana), che torna a correre dopo la caduta alle Strade Bianche, sorprenda tutti. Dopo circa 40 km si formava la fuga di giornata grazie all’azione di Michel Hessmann (Team Movistar), Rémi Cavagna (Team Groupama FDJ), Robert Stannard (Team Bahrain Victorious), Emiel Verstrynge (Team Alpecin Deceuninck), Cedric Beullens e Jarrad Drizners (Team Lotto), Hartthijs De Vries e Jelle Johannink (Team Unibet Tietema Rockets). Le squadre più attive all’inseguimento della fuga erano l’UAE Team Emirates XRG, la Soudal Quick Step e la Q36.5 Pro Cycling. A 10 km dalla conclusione evadevano dal gruppo principale Dylan van Baarle (Team Visma Lease a Bike), Quinn Simmons (Team Lidl Trek), Reuben Thompson (Team Lotto) e Simo Clarke (Team Israel Premier Tech)m a una progressiva accelerazione del gruppo riprendeva nel giro di una trentina di km sia questi quattro ciclisti che gli otto battistrada. Gli ultimi ad essere ripresi erano Johannink e Cavagna a 72 km dall’arrivo ed Hessmann a 69 km dall’arrivo. Tra i ciclisti ritirati si segnalavano intanto Clement Champoussin (Team XDS Astana), Jhonatan Narvaez (UAE Team Emirates XRG) e Marijn van den Berg (Team EF Education EasyPost), tre outsiders che avrebbero potuto dire la loro. Sul Gulperberg, a 53 km dall’arrivo, attaccavano Julian Alaphilippe (Team Tudor Pro Cycling) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG). Dopo un paio di km insieme, lo sloveno accelerava staccando il francese sul Kruisberg. Il vantaggio dello sloveno cresceva a poco a poco e già dopo il successivo Eyserbosweg era salito ad oltre 30 secondi rispetto al primo gruppo inseguitore che comprendeva tutti i migliori – Pogacar escluso. All’inseguimento dello sloveno, dopo essere evasi a loro volta dal primo gruppo inseguitore, si portavano Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) e Mattia Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek). La coppia alle spalle di Pogacar collaborava fino a riprendere lo sloveno a 8 km dalla conclusione. La vittoria dell’Amstel Gold Race 2025 sarebbe stata un discorso a tre tra questi ciclisti. Nella volata ristretta Pogacar sembrava avere la meglio su Skjemose Jensen ed Evenepoel ma con un colpo di reni finale Skjelmose Jensen sopravanzava Pogacar per una questione di centimetri. Il photofinish confermava la vittoria del danese su Pogacar mentre Evenepoel era terzo. Chiudevano la top five a 34 secondi di ritardo Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike) in quarta posizione e Michael Matthews (Team Jayco AlUla) in quinta posizione. É la terza vittoria della classica della birra per un ciclista danese dopo le vittorie di Bjarne Riis nel 1997 e di Michael Valgren nel 2018, ancora più prestigiosa se si considera che Skjelmose Jensen ha battuto due mostri sacri come Pogacar ed Evenepoel.
Antonio Scarfone

Mattias Skjelmose Jensen vince l'Amstel Gold Race 2025 (foto: Getty Images)
EVENEPOEL, CHE RIENTRO: TRIONFO ALLA FRECCIA DEL BRABANTE DAVANTI A VAN AERT!
Il campione belga torna alle corse dopo l’infortunio e conquista con classe la De Brabantse Pijl. A poco più di quattro mesi dal terribile incidente in allenamento che gli aveva procurato fratture multiple Remco Evenepoel firma una delle sue imprese. Nella 65ª edizione della De Brabantse Pijl – La Flèche Brabançonne il fenomeno belga ha battuto in uno sprint a due Wout Van Aert, mentre António Morgado ha completato il podio regolando il gruppo degli inseguitori.
Rientro da sogno per Remco Evenepoel, che si impone nella 65ª edizione della De Brabantse Pijl – La Flèche Brabançonne. Dopo oltre quattro mesi di stop a causa dell’incidente del 3 dicembre scorso, il portacolori della Soudal Quick-Step è tornato alle corse e lo ha fatto nel migliore dei modi, alzando le braccia sul traguardo di Overijse davanti a Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike).
La corsa è entrata nel vivo già dal primo chilometro, con sei attaccanti subito protagonisti: Tuur Dens (Team Flanders-Baloise), Jens Reynders (Wagner Bazin WB), Joren Bloem (Unibet Tietema Rockets), Adne Holter (Uno-X Mobility), Iùri Leitão (Caja Rural-Seguros RGA) e Antonio Jesús Soto (Equipo Kern Pharma). Il gruppo, però, non ha mai lasciato troppo spazio, mantenendo il margine intorno ai 1′40″ fino all’ingresso del circuito finale di 19,8 km da ripetere quattro volte.
La prima accelerazione importante è arrivata dalle formazioni Bahrain-Victorious e Intermarché-Wanty, che hanno iniziato a ridurre il gap. La fuga è stata annullata grazie al lavoro della EF Education-EasyPost e, una volta annusato il profumo della vittoria, il Team Visma | Lease a Bike ha acceso la miccia.
Con il forcing di Tiesj Benoot, Wout Van Aert ha lanciato l’attacco decisivo. Alla sua ruota hanno risposto Evenepoel, Quentin Hermans (Alpecin-Deceuninck), Jhonatan Narvaez (UAE Emirates – XRG) e Joseph Blackmore (Israel Premier Tech). Il successivo allungo di Van Aert ha selezionato ulteriormente il gruppo, lasciando in testa solo lui, Evenepoel e l’ottimo Blackmore.
A 40 km dal traguardo la situazione vedeva i tre con un vantaggio oscillante tra i 50 secondi e il minuto sugli inseguitori. Il forcing dei due big belgi ha staccato anche Blackmore nell’ultimo giro, mentre alle loro spalle il gruppo, trainato da Alpecin-Deceuninck, cercava di riorganizzarsi.
Sullo strappo della Moskesstraat (500 metri all’8%) Evenepoel ha provato ad attaccare Van Aert, senza però riuscire a fare la differenza. I due belgi sono rimasti insieme fino all’ultimo chilometro, con Van Aert che ha smesso di collaborare per preparare la volata. Ma allo sprint è stato Evenepoel a dimostrarsi più forte, conquistando una vittoria che sa di rinascita.
Alle loro spalle António Morgado (UAE Team Emirates – XRG) ha conquistato il terzo posto regolando Alex Aranburu (Cofidis), Eduard Prades (Caja Rural-Seguros RGA), Fabio Christen (Q36.5 Pro Cycling Team) Neilson Powless (EF Education – EasyPost), Milan Menten (Lotto) e Tibor Del Grosso (Alpecin – Deceuninck), che completa la TopTen della corsa belga precedendo il resto del gruppo.
Mario Prato

Evenepoel torna alla vittoria alla Freccia del Brabante: non vinceva dallo scorso 22 settembre, quando si era imposto nella cronometro dei mondiali di Zurigo (foto Luc Claessen / Getty Images)
IVO OLIVEIRA CI PRENDE GUSTO. VITTORIA BIS AL GIRO DELL’ABRUZZO VINTO DA GEORG ZIMMERMANN
Ivo Oliveira (UAE Team Emirates) vince la sua seconda tappa al Giro dell’Abruzzo e incrementa ulteriormente il bottino delle vittorie stagionali della squadra emiratina. Il portoghese batte in una volata a due Sjoerd Bax (Q36.5 Pro Cycling Team). Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) vince il Giro dell’Abruzzo 2025
La quarta ed ultima tappa del Giro dell’Abruzzo 2025 è probabilmente quella più facile dal punto di vista altimetrico ma comunque i ciclisti, specialmente quelli che si giocano la vittoria in classifica generale, dovranno stare con gli occhi ben aperti. Primo di tutti Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) che parte in pole position per la vittoria delle breve corsa abruzzese. La partenza è fissata a Corropoli mentre l’arrivo è a Isola del Gran Sasso dopo 167 km; in mezzo, il doppio passaggio sul gpm di Sparazzano al km 82.9 ed al km 139.3. Dopo la partenza da Corropoli il gruppo restava compatto nonostante qualche timido tentativo di fuga. Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) vinceva il traguardo volante di Bellante posto al km 26. Subito dopo si formava una fuga di otto ciclisti ovvero George Bennett (Team Israel Premier Tech), Sjoerd Bax (Q36.5 Pro Cycling Team), Federico Guzzo (Team S.C. Padovani Polo Cherry Bank), Alexandre Balmer (Team Solution Tech Vini Fantini), Joel Suter (Tudor Pro Cycling Team), Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG), Alessandro Tonelli (Team Polti VisitMalta) e Martin Marcellusi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Guzzo scollinava in prima posizione sul primo gpm di Sparazzano posto al km 83.4. A 55 km dalla conclusione la fuga aveva 1 minuto di vantaggio sul gruppo tirato dagli uomini dell’Intermarchè Wanty. Tonelli scollinava in prima posizione sul secondo gpm di Sparazzano posto al km 141.6. A 17 km dalla conclusione dal gruppo di testa evadevano Bax e Oliveira che guadagnavano una decina di secondi sul primo gruppo inseguitore. Il gruppo con i leader di classifica era invece segnalato ad un minuto di ritardo dai due battistrada. Bax e Oliveira transitavano sotto lo striscione dell’ultimo km con 19 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore. Era ormai una lotta a due per decidere la vittoria di tappa. Nella volata in leggera salita, per di più con un tratto in pavè, Oliveira vinceva davanti a Bax mentre Giovanni Bortoluzzi (Team General Store Essegibi F,lli Curia) era terzo a 12 secondi di ritardo. Completavano la top five Filippo Fiorelli in quarta posizione e Ludovico Crescioli (Team Polti VisitMalta) in quinta posizione. Per Oliveira è la seconda vittoria di tappa al Giro dell’Abruzzo che si aggiudica invece Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) davanti a David De La Cruz (Q36.5 Pro Cycling Team) e Pablo Torres (UAE Team Emirates XRG). Per quanto riguarda le altre classifiche Fiorelli vince quella a punti, Guzzo quella dei gpm, Pablo Torres (UAE Team Emirates) quella dei giovani ed infine il Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè vince la classifica a squadre.
Antonio Scarfone

ll portoghese Oliveira vince l'ultima tappa del Giro d'Abruzzo (Eurosport)

