A BESSÈGES LA VERA ÉTOILE È COSNEFROY

febbraio 10, 2020 by Redazione  
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La cinquantesima edizione dell’Étoile de Bessèges va al francese Benoît Cosnefroy (Ag2r La Mondiale) che precede, dopo cinque tappe, di 13” Alberto Bettiol (EF Pro Cycling) e di 14” il connazionale Alexis Brunel (Groupama-FDJ).

Questa breve corsa a tappe francese è ormai da tradizione un appuntamento costante di inizio stagione e presenta cinque frazioni con percorsi variegati, dalle volate alla cronometro passando anche per un impegnativo arrivo in salita, novità dell’edizione 2020. E alla fine il vincitore non può che essere un corridore completo, che sappia andare forte un po’ dappertutto.
La tappa di apertura, con partenza ed arrivo in quel di Belleguarde, ha visto la vittoria solitaria del francese Alexys Brunel (Groupama-FDJ), che ha saputo approfittare della situazione confusionaria del finale, causata dal vento che ha provocato la rottura del gruppo in numerosi ventagli. Brunel è partito ai meno 3 ed è riuscito a resistere al ritorno di Benoît Cosnefroy (Ag2r La Mondiale), partito sullo strappo finale, mentre al terzo posto si è classificato Baptiste Planckaert (Vlaanderen-Baloise), staccato di tre secondi.
La seconda tappa, partita da Milhaud e giunta a Poulx dopo 156 chilometri di corsa, si è conclusa allo sprint ed è stata vinta dal danese Magnus Cort Nielsen (EF Pro Cycling), che è riuscito a precedere con una gran rimonta il norvegese Edvald Boasson Hagen (NTT), in testa fino a cinque metri dalla linea d’arrivo, e il belga Tom Devriendt (Circus-Wanty Gobert).
La terza tappa, con partenza e arrivo in quel di Bessèges per un totale di 158 chilometri, ha un finale a sorpresa grazie ai quattro fuggitivi che ci credono talmente tanto da riuscire ad arrivare in testa all’ultimo chilometro, anche se a giocarsi la vittoria in volata rimarranno in due e a spuntarla sarà il belga De Bondt (Alpecin-Fenix) davanti a Georg Zimmermann (CCC), mentre il gruppo viene regolato dopo due secondi da Cort Nielsen.
La quarta frazione presenta, invece, un percorso decisamente complicato con il ripido arrivo in salita sul Mont Boucquet, dove a trionfare, dopo una lunga fuga, è l’australiano Ben O’Connor (NTT), che stacca di 16” il connazionale Simon Clarke (EF Pro Cycling) e il polacco Kamil Kamil Małecki (CCC), mentre al quarto posto giunge il primo del gruppo, l’italiano Alberto Bettiol (EF Pro Cycling), per il quale l’appuntamento con la vittoria è solo rimandato.
Si arriva alla cronometro finale di Alès con Cosnefroy al comando con 24” su Brunel e 40″ su Bettiol. La cronometro lunga solo dieci chilometri e prevede una salita finale di un paio di chilometri. Ed è su questo tracciato che la vittoria attende il corridore toscano: Bettiol sfodera una prestazione super, tanto da arrivare al traguardo in debito d’ossigeno, e precede di 9” Cort Nielsen e di 15” l’ex campione della specialità francese Pierre-Roger Latour (Ag2r La Mondiale). La classifica definitiva vede ancora al comando il francese Cosnefroy, il quale si aggiudica l’Étoile de Bessèges precedendo davanti di 13″ Bettiol e di 14″ l’ex capoclassifica Brunel.

Paolo Terzi

Il podio della 50a edizione della corsa francese (foto Bettini)

Il podio della 50a edizione della corsa francese (foto Bettini)

JAYCO HERALD SUN TOUR: VITTORIA FINALE DI JAI HINDLEY, UNO SPICCHIO DI GLORIA ANCHE PER DAINESE

febbraio 10, 2020 by Redazione  
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Podio tutto australiano per la Generale dello Jayco Herald Sun Tour, ultima tappa a Kaden Groves e un successo per l’italiano Alberto Dainese

In concomitanza con le altre corse a tappe di inizio febbraio si è disputato in quel di Melbourne l’atto finale dello Jayco Herald Sun Tour.
L’ultimo traguardo è andato a Kaden Groves della “locale” Mitchelton-Scott che ha preceduto allo sprint il compagno di squadra Dion Smith. La terza piazza è andata invece a Moreno Hofland (EF Pro Cycling), che ha preceduto Michael Rice (ARA Pro Racing Sunshine Coast) e Mihkel Räim (Israel Start-Up Nation), limitandoci ai primi cinque dell’ordine d’arrivo.
I riflettori prontamente puntati sul vincitore di tappa sono stati successivamente orientati su coloro che negli scorsi giorni si sono contesi la leadership nella Classifica Generale. Parliamo cioè di colui che è stato capace di imporsi in tutti e due i traguardi in salita in programma, il ventitreenne australiano Jai Hindley (Sunweb), che è salito sul podio accompagnato dai connazionali Sebastian Berwick (St. George Continental Team) e Damien Howson (Mitchelton-Scott), staccati rispettivamente di a 17″ e 36”. Completano la TopTen Neilson Powless (EF Pro Cycling) a 1′, Jay Vine (Nero Continental) a 1’28”, Jesse Ewart (Sapura) a 1’32”, Michael Storer (Sunweb) a 1’59”, Thomas Lebas (Kinan Cycling Team) a 2’02”, Rudy Porter (Korda Mentha Real Estate Australia) a 2’41” e James Oram (Black Spoke Pro Cycling Academy) a 2’50”. Per trovare l’unico rappresentante del ciclismo italico presente a quelle latitudini bisogna scendere fino al 61° posto, dove si è attestato il portacolori della Sunweb Alberto Dainese, che ha avuto l’onore di vincere la prima tappa e di indossare seppur temporaneamente la maglia di leader
Detto dell’atto finale riavvolgiamo idealmente il nastro per andare a vedere cosa è successo tra il 5 e l’8 febbraio.
La corsa il 5 febbraio si era avviata, come già detto nel segno di Alberto Dainese che ha preceduto nella volata finale della Nagambie-Shepparton Groves, Hofland, Mihkel Räim (Israel Start-Up Nation) e Godfrey Slattery (Korda Mentha Real Estate Australia).
Il giorno successivo si è disputata la Beechworth-Falls Creek, primo arrivo in salita della corsa, Jai Hindley che ha cominciato a gettare le basi per il successo finale, precedendo allo sprint colui che già vinse su quel traguardo nel 2017, Damien Howson (Mitchelton-Scott) e Sebastian Berwick (St. George Continental Team); a seguire Neilson Powless (EF Pro Cycling) a 13″, Michael Storer (Sunweb) a 37″, Jesse Ewart (Sapura) a 49″, James Whelan (EF Pro Cycling) e Jay Vine (Nero Continental) a 1’01”, Thomas Lebas (Kinan Cycling Team) a 1’05” e Robert Power (Team Sunweb) a 1’09”.
Il 7 febbraio è stata la volta della Bright-Wangaratta, frazione vallonata al termine della quale Alberto Dainese si è dovuto inchinare a Groves (Mitchelton-Scott), con Hofland, Rice e Michael Freiberg (ARA Pro Racing Sunshine Coast), nella top five.
Il penultimo giorni di gara si disputava la seconda tappa di montagna da Mansfield al Mount Buller, traguardo dove la maglia gialla Hindley ha nuovamente dettato legge imponendosi davanti a Berwick e Vine (Nero Continental), terzo a 9″. Seguono Ewart a 17″, Powless, Nicholas Schultz (Mitchelton-Scott) e Howson 22″, James Piccoli (Israel Start-Up Nation) e Marcos García (Kinan Cycling Team) a 23″ e Lebas a 30″.
Questa edizione della corsa australe si è decisamente corsa nel segno del Team Sunweb, anzi per meglio dire nel segno dei giovani della formazione tedesca. Alberto Dainese, classe ’98 e unico italiano al via, ha centrato un primo e un secondo posto su tre volate disputate e solo nell’ultima tappa ha chiuso fuori dalla topten piazzandosi quindicesimo. Il classe ’96 Jai Hindley, oltre alla classifica generale si è portato a casa anche quella dei Gran Premi della Montagna, mentre le classifiche a punti, dei giovani e a squadre sono rispettivamente state conquistate da Benjamin Hill (BridgeLane), da Berwick e proprio dalla Sunweb, la squadra del vincitore della 67a edizione della corsa australiana.

Mario Prato

La vittoria di Alberto Dainese nella tappa dapertura (foto Con Chronis)

La vittoria di Alberto Dainese nella tappa d'apertura (foto Con Chronis)

JAKOBSEN IN VOLATA NEL GIORNO DEL TRIONFO DI POGAČAR

febbraio 9, 2020 by Redazione  
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Nella tappa conclusiva Fabio Jakobsen (Deceuninck – Quick Step) si impone in volata su Dylan Groenewegen (Jumbo Visma). Invariate le posizioni di classifica generale con il nastro nascente sloveno in forza alla UAE Team Emirates a conquistare la Valenciana.

L’ultima frazione della Vuelta Valenciana partiva a pancia in giù e con velocità molto alta, tanto che ogni tentativo di fuga non riusciva a nascere. Bisognava aspettare il chilometro quindici di corsa per vedere formarsi un quartetto al comando composto da Sergio Samitier (Movistar), Hugo Houle (Astana), Francesco Romano (Bardiani-CSF-Faizanè) e Jon Agirre (Equipo Kern Pharma), che riuscivano a guadagnare un minuto di vantaggio. Il plotone all’inseguimento era subito comandato dai team che volevano giocarsi la vittoria di tappa in volata, ovvero Deceuninck – Quick Step per Fabio Jolobsen e Jumbo Visma per Dylan Groenewegen. La condotta di corsa era così presto congelata fin verso l’epilogo allo sprint. La fuga veniva riassorbita inesorabilmente subito dopo esser transitati dal cartello che indica i meno 7 km dal traguardo. A condurre le operazioni in testa si portavano ancora una volta i Deuceninck, questa volta apparsi più compatti a testimoniare la voglia di rivalsa del loro uomo veloce. Sul rettilineo di arrivo era Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step) a fare da ultimo uomo a Fabio Jakobsen, che partiva lungo cercando l’anticipo sui rivali in volata. Nonostante il grande sforzo nel mantenere una velocità alta il campione nazionale neerlandese riusciva a non farsi saltare da Groenewegen, come accaduto nella prima frazione della corsa. È così grazie a questa prova di forza Jakobsen riusciva a far sua la tappa conclusiva della corsa spagnola proprio davanti al rivale Groenewegen, mentre terzo si piazzava John Degenkolb (Lotto Soudal). Nonostante questa sconfitta Groenewegen riusciva a far sua la maglia della classifica a punti. In classifica generale nulla cambiava e lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si confermava leader, facendo sua anche la maglia di miglior giovane. Salivano con lui sul podio Jack Haig (Mitchelton Scott), secondo, e Teo Geoghegan Hart (INEOS), terzo.

Antonio Scarfone

Il podio della Vuelta Valenciana 2020 (foto Bettini)

Il podio della Vuelta Valenciana 2020 (foto Bettini)

BAUHAUS SI RIPRENDE TUTTO, SUO IL SAUDI TOUR

febbraio 9, 2020 by Redazione  
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La quinta ed ultima tappa del Saudi Tour va al tedesco Phil Bauhaus (Bahrain-Mclaren) che supera allo sprint il francese Nacer Bouhanni (Arkéa-Samsic) e la sorpresa di giornata, l’olandese Arvid De Kleijn (Riwal Readynez).

È stata una sfida a puntate, si è delineata piano piano ed è terminata proprio sul traguardo finale della prima edizione del Giro dell’Arabia Saudita. È stato appassionante, quasi quasi potrebbe sembrare che entrambi si meritino di vincere, ma il vincitore c’è. E parla tedesco. Phil Bauhaus (Bahrain-Mclaren) ha fatto bottino pieno nell’ultima tappa, aggiudicandosi sia lo sprint di giornata, sia la classifica generale.
Descrivere questa quinta ed ultima tappa è compito semplice perché totalmente pianeggiante, con l’unica incognita vera da queste parti che è il vento, oggi rimasto alla porta.
I corridori partivano molto forte e la fuga, composta da quattro corridori – Ion Irisarri (Caja Rural-Seguros RGA), Ángel Madrazo (Burgos-BH), Nigel Ellsay (Rally Cycling) e Richard Jones (Ribble Weldite) – riusciva a formarsi solo dopo una quarantina di chilometri, guadagnando successivamente un vantaggio massimo vicino ai sei minuti, con il gruppo in apparente controllo.
Il traguardo si avvicinava sempre di più e di pari passo calava anche il vantaggio dei fuggitivi. Tutti sono consapevoli che il momento decisivo sarà la volata finale perchè, in virtù degli abbuoni, chi la vincerà porterà a casa anche anche la classifica generale. I battistrada venivano ripresi a meno di cinque chilometri dal traguardo, quando ormai la volata era ufficialmente inevitabile. Si arrivava dunque anche oggi allo sprint, preparato dalle squadre dei due avversari: è la Bahrain-Mclaren di Bauhaus a prendersi le posizioni di vertice, con un certo Mark Cavendish in versione ultimo uomo per il velocista tedesco. Bauhaus partiva, ma Bouhanni non si lasciava sorprendere; entrambi se la potevano ancora giocare e nessuno mollava. Il tedesco sentiva che il francese poteva superarlo e prendeva ad ondeggiare con la bici, sembrava ostacolarlo ma alla fine vinceva lui. Bouhanni protestava, ma non c’era nulla da fare. Il vincitore è ufficialmente Phil Bauhaus, che quindi precedeva Bouhanni e Arvid De Kleijn (Riwal Readynez), che azzeccava un piazzamento quasi imprevedibile. Dietro di loro si classificavano Timothy Dupont (Circus-Wanty Gobert), Imerio Cima (Gazprom-RusVelo), Matteo Malucelli (Caja Rural-Seguros RGA), Youcef Reguigui (Terengganu Inc. TSG), Reinardt Janse van Rensburg (NTT), Carlos Barbero (NTT) e Jetse Bol (Burgos-BH).
In classifica generale tornava definitivamente leader Bauhaus, che si aggiudicava il primo Saudi Tour, precedendo di due secondi Bouhanni e di 13” Rui Costa (UAE Emirates).

Paolo Terzi

Phil Bauhaus (foto Bettini)

Phil Bauhaus (foto Bettini)

TRA BAUHAUS E RUI COSTA SPUNTA BOUHANNI

febbraio 9, 2020 by Redazione  
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La quarta tappa del Saudi Tour va al francese Nacer Bouhanni (Arkéa Samsic) che precede in volata Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie) ed il kazako Yevgenyi Gidich (Astana), ed è proprio il transalpino che balza al comando della classifica generale.

E così si è sbloccato anche Nacer Bouhanni (Arkéa Samsic). Da quest’anno accasatosi in un team ambizioso come l’Arkéa Samsic, visto l’arrivo di Elia Viviani (Cofidis) nella sua ex squadra il velocista francese ha voluto partire subito forte dando segnali concreti anche nelle tappe precedenti, anche se di fatto finora si era limitato ad alcuni piazzamenti. Oggi invece ha colto un successo importante, approfittando della lotta che si è accesa tra Phil Bauhaus (Bahrain – McLaren) e Rui Costa (UAE-Team Emirates) in classifica generale.
Questa quarta tappa che portava il gruppo ad Al Mazuhimiya dopo 137 chilometri di gara, offriva l’occasione di qualche attacco per la presenza di una salitella, da ripetere due volte e lunga quasi quattro chilometri, il cui ultimo passaggio era posto a 25 chilometri dalla conclusione.
Dopo la partenza si formava la fuga di giornata, composta da sette corridori, che contraddistingueva la fase centrale e che aveva vita corta perché nel frattempo in seno al gruppo si verificano una serie di attesi attacchi. In particolare all’ultimo passaggio della salita l’UAE Team Emirates scioglieva le riserve e attaccava di forza per togliere di mezzo le ruote veloci ed in particolare il leader della corsa Bauhaus. Valerio Conti e Rui Costa riuscivano così a portare via un gruppetto di attaccanti, che sulle prime sembrava essere avviato al successo, ma che non aveva fatto i conti con un’altimetria che favoriva gli inseguitori. A otto chilometri dalla conclusione l’ex campione del mondo rilanciava ancora l’azione in compagnia di Fabien Doubey (Circus-Wanty Gobert) per cercare di guadagnare il più possibile sul gruppo, tirato a tutta dagli uomini della Bahrain-Mclaren. Il tentativo di Rui Costa terminava, con l’onore delle armi, ai meno due dal traguardo, e a quel punto la corsa non poteva che concludersi con uno sprint tra i velocisti rimasti: la vittoria così andava a Bouhanni che, grazie ad uno sprint di forza, riusciva a precedere un ottimo Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie), che testimonia la bontà della sua condizione, e il kazako Yevgenyi Gidich (Astana). Completavano l’ordine d’arrivo Damiano Cima (Gazprom-RusVelo), Ivo Oliveira (UAE Team Emirates), Adrien Garel (B&B Hotels-Vital Concept), Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA), Stephen Bassett (Rally Cycling), Vladislav Kulikov (Gazprom-RusVelo) e Bauhaus che, dopo aver corso tutto il giorno spendendosi per la causa della sua leadership, veniva spodestato dagli abbuoni conquistati sul traguardo da Bouhanni: la nuova classifica, infatti, vedeva comandare il francese con un vantaggio di due secondi sul tedesco e di cinque secondi su Rui Costa. Domani ultima tappa, decisamente adatta ad una volata generale, con gli abbuoni che potrebbero ancora decidere e ribaltare la classifica generale.

Paolo Terzi

Bouhanni vince la penultima tappa della corsa saudita (foto Bettini)

Bouhanni vince la penultima tappa della corsa saudita (foto Bettini)

POGAČAR, CLASSE E CORAGGIO SULLA SIERRA DE BERNIA. LO SLOVENO VINCE ED IPOTECA LA VALENCIANA

febbraio 8, 2020 by Redazione  
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Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si fa beffe degli avversari e delle arcigne pendenze in doppia cifra della Sierra de Bernia compiendo un capolavoro di classe e coraggio che gli vale la vittoria solitaria e l’ipoteca sulla classifica generale finale. Delude Alejandro Valverde (Movistar) che si stacca quasi subito. Domani passerella finale a Valencia con lo sloveno ad un passo dal primo titolo stagionale.

Oggi era in programma la tappa più attesa della Volta a la Comunitat Valenciana, da Calp ad Altea attraverso cinque GPM che delineeranno definitivamente la classifica generale. In particolare l’arrivo sulla Sierra de Bernia, rappresentava senza ombra di dubbio la difficoltà maggiore non solo per la breve corsa spagnola, ma per tutte le corse che si sono svolte finora in questo inizio di stagione. Del resto, 5 km con una pendenza media del 12% e punte superiori al 20% non vengono percorsi tutti i giorni, specialmente a inizio Febbraio. Vedremo quali e quanti ciclisti si daranno battaglia non solo per la vittoria parziale ma soprattutto per quella finale, con Jack Haig (Mitchelton Scott) che partiva da Calp indossando la maglia amarillo ma con uno stuolo di avversari – ben sette – che avevano lo stesso tempo dell’australiano e che vorranno anch’essi dire la loro, a partire dai motivatissimi Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) ed Alejandro Valverde (Movistar). La tappa iniziava sotto un sole primaverile e la fuga prendeva subito piede grazie all’azione di sette ciclisti: Tim Declercq (Deceuninck Quick Step), Greg Van Avermaet e Nathan Van Hooydonck (CCC), Pello Bilbao (Bahrain McLaren), Gonzalo Serrano (Caja Rural – Seguros RGA), Jorge Cubero (Burgos BH) e Giovanni Carboni (Bardiani CSF). Dopo 20 km dalla partenza il vantaggio della fuga era di 1 minuto e 20 secondi. Cubero, in difficoltà, veniva ripreso dal gruppo intorno al km 25, quando iniziavano le prime insidie altimetriche. In testa al gruppo si alternavano uomini della Mitchelton Scott e della Movistar. Serrano nel frattempo si aggiudicava il GPM del Coll de Rates, posto al km 26.5. Lo spagnolo della Caja Rural non si accontentava e completava il suo personale enplein di giornata transitando in prima posizione sui successivi alti di Benimantell, Confrides e Tudons. Il gruppo, terminate le quattro asperità della prima metà tappa, imponeva un ritmo più elevato nelle seconda parte del tracciato e si avvicinava progressivamente ai fuggitivi, i quali restavano in quattro ai meno 10. Un inesauribile Van Hooydonck lavorava per Van Avermaet con Declerq e Bilbao costantenente a ruota. A 8 km dal termine il vantaggio dei quattro di testa era di una quarantina di secondi sul gruppo, tirato in modo particolare da Astana, Movistar, UAE Team Emirates e Mitchelton Scott. Ai meno 5 iniziava la salita finale e il primo a cedere del quartetto di testa era Van Hooydonck. Van Avermaet tentava l’allungo a meno di 4 km dal termine. Era l’INEOS a ricucire sul belga a circa 3 km dall’arrivo. A questo punto, con il gruppo maglia amarillo ridotto ad una ventina di unità, Pogačar (UAE Team Emirates) non si faceva pregare e lanciava il suo attacco a 3 km dall’arrivo. Il giovane talento sloveno allungava fino a portare il proprio vantaggio a oltre 10 secondi su pendenze costantemente in doppia cifra. Inaspettatamente, tra i big il primo ad alzare bandiera bianca era proprio Valverde, mentre Pogačar si involava tutto solo verso la vittoria solitaria. Lo sloveno tagliava il traguardo con 6 secondi di vantaggio su du un redivivo Wout Poels (Bahrain Merida) mentre in terza posizione si piazzava Tao Geoghegan Hart (INEOS). Chiudevano la top five Daniel Martin (Israel Start-Up Nation) e l’ex maglia amarillo Haig. Gianni Moscon (INEOS), primo italiano all’arrivo, chiudeva in quattordicesima posizione a 1′12″ mentre un deludente Valverde era soltanto sedicesimo a 1′14″ da Pogačar. Lo sloveno ottiene così la sua seconda vittoria stagionale alla Volta a la Comunidat Valenciama e, soprattutto, torna ad issarsi al vertice della classifica generale ad un passo dalla vittoria finale, conducendola con 6 secondi di vantaggio su Haig e Geoghegan Hart. Domani la corsa spagnola si concluderà con la quinta ed ultima tappa per velocisti, disegnata per un totale di 98 Km da Paterna a Valencia, la più classica delle passerelle che preludono alla volata finale.

Giuseppe Scarfone

Tadej Pogačar vince anche la tappa regina della breve corsa spagnola (foto Bettini)

Tadej Pogačar vince anche la tappa regina della breve corsa spagnola (foto Bettini)

VALENCIANA: BIS DI GROENEWEGEN, HAIG IN AMARILLO

febbraio 7, 2020 by Redazione  
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Dylan Groenewegen (Jumbo Visma) vince una caotica volata a Torrevieja nella terza tappa della Volta a la Comunitat Valenciana 2020. Jack Haig (Mitchelton Scott) è la nuova maglia amarillo e domani l’attesa ascesa della Sierra de Bernia dirà chi sarà il vincitore della breve corsa spagnola

Nell’attesa della decisiva tappa di domani, la Volta a la Comunitat Valenciana 2020 proponeva oggi una frazione adatta ai velocisti. Sono 174.5 i km che i ciclisti dovranno percorrere da Orihuela a Torrevieja, affrontando un solo GPM a circa metà tappa. Da segnalare i ritiri di Tobias Foss (Jumbo Visma) e Tony Gallopin (Team AG2R) a causa della caduta nel concitato finale della tappa di ieri. Il norvegese tornava a casa con una frattura della clavicola, mentre il francese con una frattura del polso. La fuga di giornata si formava nei primi 10 km di corsa e vedeva la presenza di sei ciclisti: Héctor Sáez (Caja Rural – Seguros RGA), Manuel Peñalver (Burgos BH), Julen Irizar (Fundación Orbea), Petr Rikumov (Gazprom Rusvelo), Daviel Viegas (Kometa Xstra) ed Iván Moreno (Equipo Kern Pharma). Dopo 30 km la fuga aveva 2 minuti e 40 secondi di vantaggio. Il gruppo era tirato da uomini della Jumbo Visma e della Deceuninck Quick Step. Rikunov si aggiudicava il traguardo volante di San Isidro, posto al km 89. Peñalver era il primo ciclista a staccarsi dalla fuga, poi Sáez, Irizar e Moreno restavano in testa a da soli a 40 km dall’arrivo. Il ritmo imposto dal gruppo inseguitore aumentava progressivamente e sotto la spinta delle due squadre precedentemente citate il terzetto di testa venova ripreso quando mancavano 9 km all’arrivo. Michał Kwiatkowski (Team INEOS) ed Oliver Naesen (AG2R) provavano la sortita i poco più di 3 km dall’arrivo, ma venivano ripresi dopo alcune centinaia di metri. La volata veniva lanciata in modo piuttosto confuso, senza che una squadra avesse un “treno” di riferimento, e nelle ultime decine di metri era Dylan Groenewegen (Jumbo Visma) a mettere la ruota davanti a tutti. Al secondo posto si piazzava Fabio Jakoben (Deceuninck Quick Step) mentre chiudeva il podio Matej Mohorič (Bahrain McLaren). Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation) era quarto mentre Jon Aberasturi (Caja Rural – Seguros RGA) chiudeva la top five. Se è da sottolineare la seconda vittoria di Groenewegen nella breve corsa spagnola, altrettanto deve dirsi dei cambiamenti avvenuti in classifica generale. L’assenza di abbuoni, infatti, privilegia l’effettivo piazzamento all’arrivo e grazie proprio alla somma dei piazzamenti la nuova maglia amarillo è Jack Haig (Mitchelton Scott), primo di sette ciclisti con lo stesso tempo. L’australiano sopravanza in un colpo solo Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) ed Alejandro Valverde (Movistar) alla vigilia della frazione decisiva. La quarta tappa da Calp ad Altea determinerà al 99% il vincitore della breve corsa spagnola e prevede quattro GPM intermedi a fare da antipasto alla durissima ascesa finale verso la Sierra de Bernia. 5 km con pendenza media del 12% e inclinazione massima del 20%.

Giuseppe Scarfone

Dopo la frazione dapertura Groenewegen fa sua anche la terza tappa della corsa spagnola (Getty Images Sport)

Dopo la frazione d'apertura Groenewegen fa sua anche la terza tappa della corsa spagnola (Getty Images Sport)

LO SPRINT PARLA TEDESCO, TRIONFA BAUHAUS

febbraio 7, 2020 by Redazione  
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La terza tappa del Saudi Tour va al tedesco Phil Bauhaus (Bahrain McLaren), che precede allo sprint il sudafricano Reinardt Janse Van Rensburg (NTT) e l’algerino Youcef Reguigui (Terengganu Inc. TSG). Bauhaus inoltre balza al comando anche in classifica generale.

Non male il bottino di giornata conquistato da Phil Bauhaus, venticinquenne tedesco e velocista della Bahrain-McLaren: vittoria di tappa e primato in classifica generale. Il protagonista di questa tappa è un ragazzo molto veloce e molto promettente, che ancora non è riuscito a sfrecciare quanto alcuni, egli stesso in primis, speravano. L’anno scorso è riuscito ad aggiudicarsi la Coppa Bernocchi, corsa sicuramente di spessore ma poca roba per uno sprinter di professione. Ecco perché la vittoria è importante per lui e iniziare bene la stagione non può essere solo che ben augurante.
Terza tappa quella odierna, con partenza dalla King Saud University di Riyadh ed arrivo ad Al Bujairi dopo 119 chilometri, non lunghissima ma che presentava alcune asperità nella fase centrale, nulla di eccezionale sicuramente ma potevano essere un ostacolo decisivo per gli sprinter se affrontate ad alta velocità.
Le fasi iniziali ricalcavano il solito canovaccio delle corse ciclistiche, con la fuga di giornata che animava la maggior parte dei chilometri e che era composta da cinque corridori – Joel Suter (Bingoal – Wallonie Bruxelles), Nigel Ellsay (Rally Cycling), Maral-Erdene Batmunkh (Terengganu Inc. TSG), Nikodemus Holler e Samuel Kangangi (Bike Aid) – i quali riuscivano a guadagnare un vantaggio mai superiore ai tre minuti prima che loro azione terminasse quando al traguardo mancavano più di 30 Km. Alcuni attacchi contraddistinguevano gli ultimi chilometri, ma venivano sempre riassorbiti dal plotone, giunto al traguardo compatto. La volata era inevitabile e veniva lanciata dalla Bahrain-McLaren, che aveva preparato il terreno allo sprint di Bauhaus, il quale sapeva muoversi alla perfezione tenendo gli avversari a distanza di sicurezza. Il tedesco precedeva, nell’ordine, il sudafricano Janse Van Rensburg (NTT), l’algerino Youcef Reguigui (Terengganu Inc. TSG), lo spagnolo Carlos Barbero (NTT), il francese Nacer Bouhanni (Arkéa-Samsic), il norvegese August Jensen (Riwal Readynez), Matteo Malucelli (Caja Rural-Seguros RGA), il belga Timothy Dupont (Circus-Wanty Gobert), il francese Geoffrey Soupe (Total Direct Énergie) e il tedesco Lucas Carstensen (Bike Aid).
Cambia anche il leader della gara con Phil Bauhaus che sopravanza Rui Costa (UAE Emirates), nonostante quest’ultimo si sia mosso alla conquista dei tre secondi del bonus dell’ultimo traguardo volante. Il vantaggio di Bauhaus su Rui Costa è di tre secondi, mentre è di otto secondi su Bouhanni. Sempre per quanto riguarda la classifica generale sarà decisiva la frazione penultima frazione, che presenta un percorso insidioso anche nel finale, aperto ai colpi di mano.

Paolo Terzi

Phil Bauhaus trionfa nella terza tappa della neonata corsa saudita (foto Bettini)

Phil Bauhaus trionfa nella terza tappa della neonata corsa saudita (foto Bettini)

VOLTA VALENCIANA: POGAČAR GONGOLA A CULLERA, TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO

febbraio 6, 2020 by Redazione  
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Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) sfrutta al meglio la tattica di squadra nella seconda tappa della Volta a la Comunitat Valenciana e timbra la prima vittoria stagionale battendo sullo strappo di Cullera nientemeno che Alejandro Valverde (Movistar). Lo sloveno è anche la nuova maglia amarillo

Il finale della seconda tappa da Torrent a Cullera (181 km) animerà la lotta non solo per la vittoria di tappa ma anche per le prime schermaglie tra i corridori che ambiscono al successo finale nell’edizione 2020 della Volta a la Comunitat Valenciana. Se ieri la prima tappa era stata appannaggio dei velocisti, oggi i 2 km finali all’8% con punte in doppia cifra scateneranno la battaglia per le posizioni di vertice. Due semplici GPM posti nella prima parte della tappa non faranno la differenza e ci aspettiamo che il gruppo arrivi praticamente compatto ai piedi della salita verso Cullera. Dopo il via da Torrent partiva la fuga di giornata promossa da cinque ciclisti: Rémi Cavagna (Deceuninck Quick Step), Jos Van Emden (Jumbo Visma), Alessandro De Marchi (CCC), Álvaro Cuadros ed Héctor Sáez (Caja Rural). La fuga arrivava ad accumulare un vantaggio massimo superiore ai 5 minuti. Sia sull’Alto dos Aguas (km 46), sia sull’Alto Millares (km 71) a transitare in prima posizione era Cuadros, che così facendo vestiva ufficialmente la maglia della speciale classifica. Le squadre più attive in testa al gruppo all’inseguimento della fuga erano la Bahrain Merida, l’Astana, l’UAE Team Emirates, la Lotto Soudal e naturalmente la Movistar di Alejandro Valverde, molto atteso oggi grazie ad un finale che gli si adatta a pennello: l’Embatido dopo il secondo posto dell’esordio stagionale al Trofeo Serra de Tramuntana vorrà certamente dire la sua nella tappa odierna. Van Emden si aggiudicava il traguardo volante di Carcaixent posto al km 132. A 40 km dal termine la fuga aveva un vantaggio di 3 minuti e 26 secondi. A 20 km dalla conclusione il lavoro costante delle squadre in testa al gruppo faveva scendere il ritardo a 1 minuto e mezzo. Cuadros era il primo dei fuggitivi ad alzare bandiera bianca. Il forcing di Movistar, Team CCC e Lotto Soudal dava i suoi frutti e la fuga veniva definitivamente ripresa quando mancavano 4 km al traguardo, nonostante l’ultimo disperato allungo di Cavagna. Una caduta rovinosa costringeva al ritiro Tobias Foss, giovane norvegese del Team Jumbo Visma. In testa al gruppo era serrata la lotta per prendere la salita finale nelle prime posizioni. Il primo a sferrare l’attacco era Gonzalo Serrano (Caja Rural), che veniva ripreso poco dopo lo striscione dell’ultimo chilometro. A questo punto Jan Polanc (UAE Team Emirates) partiva al contrattacco per spianare evidentemente la strada al compagno di squadra e connazionale Tadej Pogačar. Il piano sloveno non falliva e, nonostante gli attivissimi Valverde e Dylan Teuns (Bahrain McLaren), era Pogačar a entrare al meglio e di slancio nella semicurva conclusiva che anticipava il traguardo. Come accennato Valverde doveva accontentarsi del secondo posto mentre Teuns chiudeva il podio di giornata. Al quarto posto si piazzava un redivivo Daniel Martin con la nuova maglia dell’Israel Start-Up Nation mentre chiudeva la top five Jack Haig (Mitchelton Scott). Discreta prova per Gianni Moscon (Team INEOS), ottavo e primo degli italiani all’arrivo. Pogačar conquistava così la prima vittoria stagionale ma soprattutto è ora primo in classifica generale con lo stesso tempo di Valverde e Teuns, non essendo previsti abbuoni. Non è un’ipoteca sulla vittoria finale ma, considerando le ottime doti da scalatore, sarà molto dura per gli avversari togliergli la maglia di dosso nella quarta tappa. Domani è in programma la terza frazione da Orihuela a Torrevieja per un totale di 174.5 km. È la seconda occasione per i velocisti, visto che il percorso è quasi completamente piatto, se si esclude l’unico GPM di Hondón de los Frailes posto intorno al km 100. Gli uomini di classifica potranno rifiatare prima della decisiva quarta tappa con il terribile arrivo sulla Sierra de Bernia, nella quale Pogačar partirà con i gradi di grande favorito per la vittoria finale.

Antonio Scarfone

Lo sloveno Pogačar cala lasso sul traguardo di Cullera (foto Bettini)

Lo sloveno Pogačar cala l'asso sul traguardo di Cullera (foto Bettini)

BEL CORAGGIO BONIFAZIO, ANTICIPA LO SPRINT E VINCE

febbraio 6, 2020 by Redazione  
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Nella seconda tappa del Saudi Tour è Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie) a prendersi la vittoria, anticipando la volata e precedendo di due secondi il tedesco Phil Bauhaus ( Bahrain – McLaren) ed il francese Nacer Bouhanni (Arkéa Samsic). Il portoghese Rui Costa (UAE Emirates) conserva il primato in classifica generale.

Chissà cosa sarà scattato nella testa di Niccolò Bonifazio (Total Direct Énergie) per inventarsi un’azione del genere: forse vedersi sfuggire Heinrich Haussler ( Bahrain – McLaren), che tempo fa vinse alcune corse in questa maniera, avrà provocato in lui la naturale conseguenza di non farsi sfuggire la possibilità di vincere in quella maniera. Facile a dirsi ma così è stato, perché Niccolò non solo ha preceduto tutti gli altri sprint in gara al Saudi Tour, ma si è presso il lusso di staccarli e di giungere al traguardo con due secondi di vantaggio sugli altri avversari. Numero mica male per il ligure, che avrebbe potuto anche attendere la volata, ma vincere in questo modo è più bello.
La seconda tappa partiva dalla fortezza di Sadus e terminava ad Al Bujairi, alle porte della capitale Riyadh, dopo 187 chilometri ondulati nella parte centrale, mentre il finale era più lineare e veloce così da favorire le ruote veloci, anche se lo sprint non era così scontato a causa del vento forte tipico di questa zona.
Nella fase iniziale spazio, come al solito, alla fuga di giornata composta da quattro corridori – Ángel Fuentes (Burgos-BH), Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA), Nikodemus Holler (Bike Aid) e Kevin Van Melsen (Circus-Wanty Gobert) – che riuscivano a guadagnare un vantaggio massimo di sei minuti nei confronti del gruppo, che stavolta non si era spezzato in ventagli nonostante alcuni tentativi degli uomini della Bahrain Mclaren, che preferivano non schiacciare troppo il piede sull’acceleratore.
L’avventura dei quattro corridori al comando finiva ai meno 10 dal traguardo, nel momento nel quale si verificavano alcune cadute che spaccavano il gruppo in alcuni tronconi, con la maggior parte dei velocisti che rimanevano nel plotoncino di testa. All’entrata di una curva situata poco dopo lo striscione dell’ultimo chilometro, un “buco” favoriva Haussler che ne approfittava e si lanciava con una classica azione da finisseur; l’australiano non aveva, però, fatto i conti con Niccolò Bonifazio, che si lancia all’inseguimento dell’australiano, riprendendolo, superandolo, staccandolo e vincendo a braccia alzate. Dietro il gruppo giungeva con due secondi di ritardo regolato dal tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Merida), che forse non sarà stato contentissimo per l’azione del compagno di squadra, su Nacer Bouhanni (Arkéa-Samsic), Timothy Dupont (Circus-Wanty Gobert), Jens Debusschere (B&B Hotels-Vital Concept), Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA), Imerio Cima (Gazprom-RusVelo), August Jensen (Riwal Readynez), Julien Trarieux (Nippo Delko Provence) e Youcef Reguigui ( Terengganu Inc. TSG). In classifica generale comanda ancora Rui Costa (UAE Emirates) che conserva il primato con un secondo di vantaggio su Haussler e con due secondi su Bouhanni.
La terza tappa presenta un tracciato aperto a molte soluzioni, anche se sulla carta è più esigente rispetto a quello odierno e potrebbe impedire ad alcuni sprinters di giocarsi la vittoria.

Paolo Terzi

Vittoria per distacco per Niccolò Bonifazio al Giro dellArabia Saudita (foto Bettini)

Vittoria per distacco per Niccolò Bonifazio al Giro dell'Arabia Saudita (foto Bettini)

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