GIRO U23, YANNIS VOISARD VINCE SUL NEVEGAL
Yannis Voisard conquista la penultima tappa del Giro U23 davanti ad un indomabile Juan Ayuso e a Tobias Johannessen
Nona frazione del Giro d’Italia Under 23 da Cavalese al Nevegal, con 4 GPM fra cui lo storico Passo Valles. Il gruppo resta compatto fino alla prima delle due ascese di giornata al Nevegal intorno ai 70 km dal traguardo, quando il ritmo inizia a crescere scremando le fila con una costante selezione da dietro. È sulla seconda e ultima scalata all’arrivo odierno però che si è decisa la corsa, con scatti e controscatti da parte dei migliori ma senza mai nessuno in grado di fare la differenza fino all’ultimo chilometro.
Qui parte Yannis Voisard (Swiss Racing Academy) tentando il tutto per tutto per anticipare lo sprint, riuscendo eroicamente con le ultime forze rimaste a resistere al rientro di uno scatenato Juan Ayuso (Team Colpack Ballan) volenteroso di lasciare l’ennesimo sigillo vestito di rosa, colori che verosimilmente condurrà fino al termine di questa edizione del Giro. Chiude il podio parziale Tobias Johannessen (Uno-X).
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

L'ultima tappa di montagna è vinta dall'elvetico Yannis Voisard (© Giro d'Italia Under 23)
DEMARE VINCE LA VOLATA DI AUCH. VENDRAME RESTA IN MAGLIA GIALLA
Nella volata della seconda tappa, Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) vince in volata davanti a Orluis Aular (Team Caja Rural) e Jacopo Mosca (Team Trek Segafredo). Andrea Vendrame (Team AG2R) conserva la maglia gialla e domani dovrà difenderla nel tappone pirenaico.
La seconda tappa della Route d’Occitanie 2021 è la più facile dal punto di vista altimetrico, essendo quasi completamente in pianura. I quasi 200 km da Villefranche-de-Rouergue ad Auch presentano tre facili GPM di terza categoria nei primi 80 km e le squadre dei velocisti dovrebbero controllare agevolmente la corsa prima della volata finale, anche se l’ultimo km sale leggermente. Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen) parte in maglia gialla dopo la bella vittoria da finisseur nella prima tappa. Subito dopo la partenza da Villefranche-de-Rouergue si formava la fuga di giornata grazie all’azione di due ciclisti: Adne Van Engelen (Team Bike Aid) ed Angel Madrazo (Team Burgos BH). Madrazo scollinava in prima posizione sulla Cote de Najac, prima asperità altimetrica posta al km 18.9. Il gruppo maglia gialla inseguiva ad oltre 3 minuti, con gli uomini della Groupama FDJ nelle prime posizioni che dettavano un ritmo ancora abbastanza regolare, tant’è che dopo 35 km la fuga arrivava ad avere un vantaggio di oltre 8 minuti. Sulla successiva Cote de Saint-Antonin era ancora Madrazo a scollinare per primo. Lo spagnolo faceva la sua personale ‘tripletta’ odierna transitando per primo anche al terzo ed ultimo GPM della Cote de Mirabel posta al km 81.1. A 90 km dall’arrivo il gruppo alle spalle della coppia di testa aveva iniziato ad aumentare il ritmo e il vantaggio della fuga era sceso a 2 minuti e 20 secondi. Ad alternasi in testa al gruppo erano gli uomini di AG2R Citroen, Groupama FDJ ed EF Education Nippo. Tre ciclisti contrattaccavano nel gruppo maglia gialla. Erano Samuel Leroux (Team Xellis-Roubaix Lille Metropole), Morné Van Kiekert (Team ST Michel – Auber) e Valentin Retailleau (Nazionale Francese). I tre riuscivano di comune accordo a raggiungere i fuggitivi della prima ora e così ad un’ottantina di km dall’arrivo si formava un gruppo di testa di cinque uomini, Van Engelen si aggiudicava il primo traguardo intermedio di Gimat posto al km 139.9 . A 50 km dal termine il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 2 minuti e 35 secondi. Al secondo traguardo intermedio di Roquefort posto al km 176 era Leroux a transitare per primo. Groupama FDJ ed EF Education Nippo aumentavano l’andatura negli ultimi 30 km e la fuga aveva sempre meno possibilità di raggiungere l’arrivo senza essere ripresa. E infatti il gruppo piombava irrimediabilmente su di essa a 7 km dall’arrivo. L’ultimo dei fuggitivi ad essere ripreso era un coriaceo Angel Madrazo. L’ottimo lavoro della Groupama FDJ permetteva ad Arnaud Demare di posizionarsi al meglio per la volata. Il campione nazionale francese era anche favorito dalla leggera pendenza della strada e sprintava per la vittoria davanti ad Orluis Aular (Team Caja Rural) e Jacopo Mosca (Team Trek Segafredo). Chiudevano la top five Lorrenzo Manzin (Team Total Direct Energie) e David Gonzalez (Team Caja Rural) in quinta posizione. Dopo la vittoria alla recente Boucles de la Mayenne, denare conferma di avere un’ottima gamba e di essere uno dei favoriti per la maglia verde al prossimo Tour de France. In classifica generale Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen) che conserva agevolmente la maglia gialla. Domani è in programma la terza tappa da Pierrefitte-Nestalas a Le Mourtis. Non ci si potrà più nascondere e chi vincerà metterà una bella ipoteca sulla vittoria finale. I ciclisti dovranno affrontare cinque GPM, il primo dei quali è il Col du Tourmalet che seppur inserito a 150 km dall’arrivo si farà sentire nelle gambe. L’arrivo finale sulla salita verso Le Mortis è anch’eso impegnativo visto che sono quasi 13 km al 6.5%. Nel mezzo, Cote de Mauvezin, Cap de la Coste e Col de Larrieu completeranno le difficoltà di una tappa davvero tosta. Insomma, i Pirenei chiamano. Chi risponderà?
Giuseppe Scarfone

Arnaud Demare vince la seconda tappa della Route d'Occitanie (foto: Getty Images Sport)
PERLA DI CARAPAZ IN SVIZZERA, PER L’ECUADORIANO TAPPA E MAGLIA A LEUKERBAD
La quinta tappa al Giro di Svizzera porta tante novità nella classifica generale della corsa, prima fra tutte la nuova leadership di Richard Carapaz (Ineos – Grenadiers) conquistata dopo l’affermazione nella frazione odierna.
Prima tappa di montagna al Giro di Svizzera quella che Gstaad portava a Leukerbad dopo 175 chilometri, strada piena di asperità che vedeva incredibilmente il leader della generale, la maglia gialla Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix), entrare nel gruppetto degli attaccanti di giornata. La fuga comprendeva anche Sergio Samitier (Movistar), Hermann Pernsteiner (Bahrain-Victorious) e Claudio Imhof (Nazionale Svizzera), più volte in azione in questi giorni.
Sotto la spinta della Ineos Grenadiers la fuga veniva ripresa ai meno 28 chilometri dall’arrivo, dopodiché lungo la salita di Erschmatt si infiammava la tappa. Il primo ad attaccare era Antwan Tolhoek (Jumbo-Visma) ai -25 e un chilometro più tardi si accodava Esteban Chaves (BikeExchange), che una volta rireso l’olandese lo staccava a 22.5 km dal traguardo. Tolhoek veniva ripreso dal gruppo dei migliori che contava a questo punto solo 15 ciclisti: Eddie Dunbar a tirare per Richard Carapaz (Ineos), Julian Alaphilippe e Mattia Cattaneo (Deceuninck), Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), Jakob Fuglsang (Astana-Premier Tech), Niklas Eg (Trek-Segafredo), Sam Oomen (Jumbo), Rigoberto Urán e Neilson Powless (EF Education-Nippo), Tiesj Benoot Andreas Leknessun (DSM), Michael Woods (Israel), Lucas Hamilton (BikeExchange) e Domenico Pozzovivo (Qhubeka Assos).
Ai meno 12 il colpo di scena: Chaves sbagliava strada finendo su una stradina secondaria e l’errore gli costava caro a causa degli attacchi che sopraggiungevano da dietro. Fuglsang era il primo a raggiungerlo per poi staccarlo a 5,5 chilometri dal traguardo. A cogliere il successo, invece, era Carapaz che nel finale raggiungeva Fuglsang e lo batteva in volata. L’ecuadoriano della Ineos Grenadiers conquistava così anche la maglia di leader della classifica generale. Terza posizione per il canadese Woods che, dopo 39 secondi, arrivava insieme a Urán, Schachmann, Hamilton, Alaphilippe e Pozzovivo.
Domani altra tappa di montagna che prevede il Passo del San Gottardo (9 Km al 7,2%) subito dopo la partenza da Andermatt e il Passo del Lucomagno (18.5 Km al 5.5%) a una trentina di cholometri dal traguardo di Sedrun.
Luigi Giglio

Carapaz a pochi passi dalla vittoria in quel di Leukerbad (foto Bettini)
DOMINIO DI TADEJ POGAČAR SULLE STRADE DI CASA
Tadej Pogačar (UAE – Team Emirates) ha vinto la seconda tappa del Giro di Slovenia con un azione negli ultimi venticinque chilometri. Il corridore sloveno ha anche conquistato la maglia di leader quasi ipotecando la classifica finale. Al secondo posto si è classificato Matej Mohorič (Bahrain – Victorious) battendo in volata Diego Ulissi (UAE – Team Emirates) in un gruppetto inseguitore che ha perso 1’22” dal fenomeno sloveno.
La seconda tappa del Giro di Slovenia partiva da Žalec arrivando al castello di Celje dopo 147 chilometri di corsa. Le salite in programma erano la salita di Lipa dopo 67km, 5 chilometri al 7%, ma in particolare, Svetina, 5.5km al 7.5% con soltanto 19 chilometri alla conclusione piuttosto ondulati che portavano agli ultimi 2km al 7.2% sulle rampe conclusive del castello di Celje.
La fuga di giornata prendeva subito il via con Alexander Konychev (Team BikeExchange), Sergio Araiz (Equipo Kern Pharma), Viacheslav Kuznetsov (Gazprom – RusVelo), Josu Etxeberria (Caja Rural – Seguros RGA), Kenny Molly (Bingoal Pauwels Sauces WB), Robert Scott (Canyon dhb SunGod), Kasper Andersen (ColoQuick), Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski) e Daniel Bigham (Ribble Weldtite Pro Cycling). Il gruppo controllava questo tentativo senza grossi problemi riprendendo tutti i componenti della fuga ai piedi della salita di Svetina. Nel tratto tortuoso che precedeva la salita, era la Bahrain – Victorious ad aumentare il ritmo in gruppo andando a spezzare in più tronconi la corsa. Sulle prime pendenze impegnative accelerava violentemente Vegard Stake Laengen (UAE – Team Emirates) con il suo capitano Tadej Pogačar pronto alla sua ruota e Jan Tratnik (Bahrain – Victorious). Questo finché non decideva Pogačar in prima persona di attaccare con al suo più immediato inseguimento Matteo Sobrero (Astana Premier Tech), Diego Ulissi e Rafal Majka (UAE – Team Emirates). Il fenomeno polacco scollinava con un vantaggio di 50” sul terzetto inseguitore e 1’15” su Jan Polanc (UAE – Team Emirates), Robert Stannard e Tanel Kangert (Team BikeExchange), Giovanni Carboni (Bardiani-CSF-Faizanè), Matej Mohoric (Bahrain – Victorious), Jonathan Lastra (Caja Rural – Seguros RGA) e James Shaw (Ribble Weldtite Pro Cycling). Lungo la discesa i gruppi inseguitori si ricompattavano, mentre Pogačar scendeva in maniera convinta, ma senza prendere rischi eccessivi. Sobrero e Mohoric nella seconda parte di discesa riuscivano ad avvantaggiarsi leggermente, venendo però ripresi ai piedi dello strappo conclusivo, quando Pogačar poteva vantare un vantaggio di 1’10”. Nel finale il polacco saliva con notevole agilità aumentando il suo vantaggio portando a casa tappa e maglia con una prestazione dominante. Majka attaccava nell’ultimo chilometro senza successo, e nel finale in volata nel gruppetto inseguitore era Mohoric a classificarsi al secondo posto davanti a Diego Ulissi con un ritardo di 1’22”. Pogačar riesce quindi per la prima volta in carriera ad alzare le mani al cielo in Slovenia, gli unici suoi due successi precedenti sulle terre di casa erano, infatti, la cronometro del campionato nazionale nella stagione passata e un titolo junior sempre nella disciplina contro il tempo. Il suo vantaggio in classifica è di 1’24” su Mohoric, 1’28” su Ulissi e 1’33” su Sobrero.
La tappa di domani presenta un percorso ondulato con possibilità per i velocisti nel caso in cui le loro squadre controllassero la corsa.
Carlo Toniatti.

Tadej Pogacar può festeggiare per la prima volta sulle strade di casa (UAE TEAM EMIRATES)
VENDRAME SI ESALTA A LACAUNE-LES-BAINS. TAPPA E MAGLIA PER L’ITALIANO
Una prima tappa frizzante alla Route d’Occitanie si accende nel finale con scatti e contro scatti che portano al decisivo attacco di Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen). Pur raggiunto dall’avanguardia del gruppo negli ultimi 3 km, l’italiano aveva la forza di accelerare e mantenere un vantaggio minimo tale da consentirgli di vincere a Lacaune-les-Bains
Il congestionatissimo calendario della prima metà di Giugno, dopo Giro di Svizzera, Giro del Belgio e Giro di Slovenia, si arricchisce con la nuova contemporaneità della Route d’Occitanie in programma da giovedì 10 a domenica 13. Quattro tappe di cui le prime due sostanzialmente pianeggianti dove i velocisti potranno dire la loro. La terza e la quarta determineranno invece le sorti della classifica generale, con Col du Tourmalet – anche se lontano dall’arrivo, Col de Mentè e l’arrivo della quarta tappa a Chateau de Peyreperteuse giudici insindacabili di una corsa che ha visto negli anni passati vincitori di un certo livello come Alberto Contador, Nairo Quintana, Alejandro Valverde ed Egan Bernal. Sono 20 le squadre ai nastri di partenza e tra quelle WT ci sono anche ciclisti reduci dal Giro d’Italia come Gianluca Brambilla e Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo), Tony Gallopin ed Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen), Luis Leon Sanchez (Team Astana) ed Alberto Bettiol (Team EF Education Nippo), per dirne alcuni tra i più rappresentativi. Da segnalare anche la presenza di una giovane Nazionale Francese. La prima tappa parte da Cazouls-Lès-Béziers e termina a Lacaune Les Bains dopo 156.5 km. E’ in programma un solo GPM a metà percorso, il Col de Fontfroide. Gli ultimi 74 km dopo lo scollinamento del GPM sono abbastanza movimentati ma tendenzialmente pianeggianti. Soltanto gli ultimi 15 km tendono a salire leggermente ma costantemente, quindi i velocisti dovranno avere una buona gamba per giocarsi la vittoria in volata e non escludiamo l’attacco di qualche finisseur. Dopo la partenza da Cazouls-Lès-Béziers si avvantaggiava un drappello di sette ciclisti formato da Julien Duval (Team AG2R Citroen), Juri Hollman (Team Movistar), Garikoitz Bravo (Team Euskaltel Euskadi), Alvaro Cuadros (Team Caja Rural), Carlos Garcia (Team Kern Pharma), Yevgeniy Fedorov (Team Astana) ed Alex Molenaarr (Team Burgos BH). Dopo 25 km il vantaggio dei fuggitivi era di 6 minuti e 20 secondi. In testa al gruppo tiravano in particolar modo il Team groupama FDJ per Armaud Demare ed il Team EF Education Nippo per Magnus Cort Nielsen. Dopo 40 km il vantaggio della fuga era sceso a 5 minuti e 30 secondi. La fuga iniziava a scalare il Col de Fontfroide, unico GPM della tappa odierna, con 4 minuti di vantaggio sul gruppo che iniziava un forcing più deciso con il Team INEOS Grenadiers. Ne faceva le spese proprio Arnaud Demare, oggi atteso alla volata finale, che perdeva le ruote del gruppo principale. Un’ulteriore accelerazione dal parte della Trek Segafredo, riduceva ancora i ciclisti presenti nel primo gruppo inseguitore. Cuadros scollinava in prima posizione. A 60 km dall’arrivo in testa restavano in cinque: Garcia, Cuadros, Bravo, Holmann e Fedorov. Al primo traguardo volante di Nages era Fedorov a transitare per primo. Al secondo sprint intermedio di Lacaune-les-Bains era invece Holmann a conquistare la prima posizione. A circa 25 km dall’arrivo le cose si rimescolavano. Il gruppo rientrava sugli attaccanti e ricominciavano scatti e contro scatti. Ci provavano Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen) e Merhawi Kudus (Team Astana). Nella discesa del Col de Bassin, non categorizzato come GPM, la nuova coppia di testa guadagnava una trentina di secondi di vantaggio sul gruppo. Erano Trek Segafredo ed EF Education Nippo a condurre l’inseguimento. A 8 km dall’arrivo, nell’ultimo tratto di falsopiano fino al traguardo, Vendrame restava da solo al comando. Si riportavano su di lui Gianluca Brambilla (Team Trek Segafredo) e Marti Marquez (Team Kern Pharma). Ma alle loro spalle era minaccioso un gruppo di una quarantina di ciclisti. Vendrame a poco meno di 2 km dall’arrivo accelerava nuovamente e lasciava sul posto Brambilla e Marquez che dopo qualche centinaio di metri venivano ripresi dal gruppo. Ma Vendrame riusciva a mantenere un vantaggio tale da giungere da solo fino al traguardo, ottenendo la seconda vittoria stagionale e vestendo così la prima maglia gialla. In seconda posizione, a 4 secondi di ritardo, Magnus Cort Nielsen regolava il gruppo mentre terzo era Jacopo Mosca (Team Trek Segafredo). Chiudevano la top five Luis Leon Sanchez (Team Astana) in quarta posizione e Jesus Herrada (Team Cofidis) in quinta posizione. Non essendo presenti abbuoni, anche la classifica generale assume la stessa fisionomia della graduatoria parziale, con Vendrame in maglia gialla con 4 secondi di vantaggio su Nielsen e Mosca. Domani è in programma la seconda tappa da Villefrance-de-Rouergue ad Auch, per un totale di 198.7 km. Tre facili gpm di terza categoria nei primi 80 km consolideranno la fuga di giornata che dovrebbe essere controllata facilmente dal gruppo ed in particolare dalle squadre dei velocisti. Però non dimentichiamo che siamo pur sempre in Francia ed il piattone successivo fino all’arrivo, in caso di vento, potrebbe dare qualche interessane spunto di cronaca con i ventagli. Vedremo con interesse che cosa succederà.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Andrea Vendrame a Lacaune-les-Bains (foto: Getty Images Sport)
GIRO U23, CIUCCARELLI SI ESALTA AD ANDALO
Riccardo Ciuccarelli vince in solitaria l’arrivo in salita di Andalo davanti ad Anders Johannessen e Didier Merchan
Ottava frazione del Giro d’Italia Under 23: dall’Aprica ai 1032 metri sul livello del mare di Andalo, per un nuovo arrivo in salita.
Pronti via ed evade la fuga subito dopo il via ufficiale di Edolo terminato il lungo trasferimento dalla celebre località di Aprica in Valtellina, affrontando il Passo del Tonale. Il gruppo che si forma al comando è più di un tentativo da lontano: sono addirittura in 34, fra cui Riccardo Ciuccarelli (Biesse Arvedi) e Anders Halland Johannessen (Uno-X).
Dietro il gruppo guidato dal Team Colpack della Maglia Rosa Ayuso lascia fare, forte di ampi margini di vantaggio in classifica generale su tutti i componenti del drappello al comando. A giocarsi la tappa sono quindi gli uomini in testa: ai -6 dal traguardo parte Riccardo Ciuccarelli e fa il vuoto, resistendo anche al rientro del gruppo Maglia Rosa e conquistando così una grande vittoria in solitaria.
Alle sue spalle il primo dei battuti è Johannessen attardato di 26 secondi, mentre chiude il podio Didier Merchan (Columbia Tierra de Atletas) a 40”. In classifica generale nessuna variazione registrata nelle posizioni più alte.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

La vittoria di Ciuccarelli ad Andalo (© Giro d'Italia Under 23)
BAUHAUS CENTRA IL SUCCESSO AL GIRO DI SLOVENIA
Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious) ha vinto la prima tappa del Giro di Slovenia battendo in volata Ion Aberasturi (Caja Rural – Seguros RGA) e Rui Oliveira (UAE – Team Emirates). Il corridore tedesco è ora anche il leader della classifica generale. Migliore degli azzurri Matteo Malucelli (Androni Giocattoli – Sidermec) che ha concluso in quinta posizione.
La ventisettesima edizione del Giro di Slovenia, dopo un’annata di assenza a causa del coronavirus, vede ai nastri di partenza il portacolori Tadej Pogacar (UAE – Team Emirates), che insieme al connazionale Primoz Roglic stanno dominando le corse più importanti. Oltre a lui i corridori principali per la classifica generale sono i compagni di squadra di Pogacar: Diego Ulissi e Rafal Majka, Matej Mohoric (Bahrain – Victorious) e Robert Stannard (Team BikeExchange). Per le volate invece Matteo Trentin (UAE – Team Emirates) e Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious) sono i corridori più importanti.
La prima tappa da Ptuj a Rogaška Slatina di 152 chilometri doveva permettere spazio per i velocisti. Forte bagarre nei primi 40km per portare via una fuga che alla fine vedeva Luca Covili (Bardiani-CSF-Faizanè), Jacob Scott (Canyon dhb SunGod), Jonas Iversby Hvideberg (Uno-X Pro Cycling), Aritz Bagues (Caja Rural-Seguros RGA), Antonio Angulo (Euskaltel-Euskadi), Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB) e Dmitry Strakhov (Gazprom-Rusvelo) tra i suoi componenti. Il gruppo controllava questi atleti senza particolare difficoltà, lasciando il loro vantaggio intorno ai due minuti.
UAE Team Emirates e Bahrain – Victorious controllavano la corsa, andando a riprendere i fuggitivi a dieci chilometri dall’arrivo con Strakhov ultimo ad arrendersi. La UAE sembrava uscire come treno principale con Pogacar come penultimo uomo, ma Trentin non riusciva a collaborare abbastanza per Rui Oliveira, capitano del giorno per la UAE, che doveva quindi seguire la Bahrain – Victorious che all’improvviso prendeva il comando dell’ultimo chilometro. Heinrich Haussler era perfetto nel lanciare la volata del suo capitano Bauhaus, il quale riusciva a difendersi nel finale da un buon ritorno di Ion Aberasturi (Caja Rural – Seguros RGA), mentre Oliveira si classificava al terzo posto. Quinto posto per l’italiano Matteo Malucelli (Androni Giocattoli – Sidermec)
Bauhaus guida così la classifica generale con 4” di vantaggio su Aberasturi e 6” su Oliveira.
Nella giornata di domani una frazione di media montagna con arrivo in salita al castello di Celje che smuoverà certamente la classifica generale.
Carlo Toniatti.

Phil Bauhaus festeggia il successo (Bettini Photo)
GIRO U23, AYUSO SEMPRE PIU’ PADRONE
Anche all’arrivo in salita di Lago di Campo Moro trionfa in solitaria la Maglia Rosa Juan Ayuso. Alle sue spalle Jesus Peña e Henri Vandenabeele
Settima frazione del Giro d’Italia riservato alla categoria Under 23: arrivo in salita al Lago di Campo Moro, nel cuore della Valtellina.
La fuga tarda ad evadere e dopo alterni tentativi in testa al plotone ci riescono finalmente in cinque: Gabriele Petrelli (CT Friuli), Alessandro Santaromita (VC Mendrisio), Gabriele Benedetti e Federico Guzzo (Zalf Euromobil Fior), Leandro Masotto (Iseo Rime Carnovali). Il drappello al comando procede di buon accordo ma dietro il gruppo tiene sotto controllo il ritmo e riassorbe il tentativo alle pendici dell’ultima ascesa di giornata, la lunga salita verso il Lago di Campo Moro.
Nel tratto duro è di nuovo la Maglia Rosa Juan Ayuso ad aprire le danze seguito da Peña, Gloag, Vandenabeele e Johannessen. Anche quest’oggi però non ce n’è per nessuno: il capitano del Team Colpack Ballan si toglie di ruota tutti i propri avversari, e giunge in solitaria sul traguardo mettendo in cassaforte anche il successo finale. Alle sue spalle primo degli sconfitti è Jesus Peña (Colombia Tierra de Atletas) giunto a ben 52” dal vincitore, mentre Henri Vandenabeele (Team DSM) chiude il podio parziale a 1’14”.
Adesso Ayuso comanda la generale con 2’53” su Johannessen e 3’42” su Vandenabeele.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

E tre! Ayuso vince anche il tappone valtellinese (© Giro d'Italia Under 23)
A GSTAAD ATTERRA LA FUGA, BISSIGGER VOLA PIÙ VELOCE DEI COMPAGNI D’AVVENTURA
Quarta tappa del Giro di Svizzera che premia un figliol prodigo, Stefan Bissegger della EF Education-Nippo, vittorioso sulla pista dell’aeroporto di Gstaad dopo esser entrato nei primi chilometri di corsa nella fuga di giornata, oggi finalmente andata in porto. Frazione lunga 171 chilometri con diverse asperità, l’ultima il Saanenmöser Pass, 7,5 km per 4,4% di pendenza media, a 10 chilometri dal traguardo.
Corsa che prendeva il via sotto la pioggia in perfetto orario da Sankt Urban con la maglia gialla vestita da Wout Van der Poel (Alpecin-Fenix), conquistata ieri dopo il bis concesso nella tappa di Pfaffnau. Assente in blocco la Intermarché, fermata stamattina da un caso di covid nello staff. Nel tratto iniziale si assisteva ai primi tentativi di fuga e quella vincente vedeva presente il giovane svizzero della EF Education Nippo, Bissegger con Benjamin Thomas della Groupama FDJ (il primo a transitare sul Saanenmöser), Joey Rosskopf della Rally Cycling e Joel Suter della Nazionale Svizzera. Quest’ultimo teneva il ritmo degli altri tre attaccanti e si staccava nella parte finale della tappa, mentre gli altri tre continuavano dritti fino a giocarsi la vittoria in una volata vinta senza storie da Bissegger su di un traguardo insolito, disegnato sulla pista di un aeroporto.
Il gruppo guidato dagli uomini della Alpecin-Fenix arrivava con oltre 5 minuti di ritardo, riposandosi in vista delle prossime frazioni montane. Le classifiche restano così invariate e l’unica nota da segnalare è il salto di ben 70 posizioni in classifica generale di Bissenger che sale ora al decimo posto a 38” da Van der Poel.
Domani la musica cambierà con l’arrivo in salita a Leukerbad, non troppo difficile (8 Km al 5.4%) ma immediamente preceduto dalla più impegnativa salita di Erschmatt (7.6 Km all’8,6%).
Luigi Giglio

La vittoria di Bissegger a Gstaad, alla vigilia delle frazioni decisive del Tour de Suisse (Getty Images)
GIRO U23, CHARRIN ESULTA A SAN PELLEGRINO TERME
Alois Charrin vince la sesta tappa del Giro Under 23 davanti a Tobias Johannessen e Filippo Baroncini
Sesta frazione del Giro d’Italia Under 23 mossa e a ritmi elevati fin dalle battute iniziali, tanto che le prime due ore di corsa scorrono via alla media monstre di 51,5 km/h. La fuga finalmente prende il largo nella fase centrale della tappa, ma mai allontanandosi in modo concreto dal plotone che controlla ritmo e distacco dai battistrada.
Sull’ultima asperità di giornata, il Selvino, si torna a ranghi compatti ed è qui che partono gli attacchi: il più lesto è il danese Asbjorn Hellemose (Velo Club Mendrisio), scollinato al GPM con 18 secondi di vantaggio sui più immediati inseguitori ma successivamente riassorbito nella lunga discesa verso San Pellegrino Terme. A provarci con un’azione da finisseur all’ultimo km è Alois Charrin (Swiss Racing Academy), che si rivela essere quella giusta: per il francese classe 2000 grande vittoria resistendo al rientro da dietro di Tobias Johannessen (Uno-X) e Filippo Baroncini (Team Colpack Ballan). Nessuna variazione di rilievo in classifica generale.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

L'affermazione del francese Charrin a San Pellegrino Terme (© Giro d'Italia Under 23)

