RIBALTONE POWLESS NELL’ULTIMA TAPPA DELL’ÉTOILE
Cronometro decisiva e infausta per la maglia corallo Skjelmose Jensen, che ha ceduto il trono al corridore dell’EF Education EasyPost. Il più veloce invece è stato Mads Pedersen che si è così aggiudicato l’ultima tappa.
L’ultima tappa dell’Étoile de Bessèges 2023, una cronometro di poco meno di 11 km ha visto il successo di Mads Pedersen (Trek – Segafredo) che ha chiuso con il tempo di 15′25″. Il podio di giornata è stato completato da Joshua Tarling (INEOS Grenadiers) a 8″ e da Ben Tulett (INEOS Grenadiers) a 10″. Tra i più coinvolti nella lotta per la conquista della maglia corallo di leader della classifica gernerale il più veloce è stato Pierre-Roger Latour (TotalEnergies). che ha chiuso in quinta posizione a 15″ dal vincitore. La prestazione del francese non è stata, però. sufficiente per sopravanzare i due che lo precedevano in classifica, Mattias Skjelmose Jensen (Trek-Segafredo) e Neilson Powless. Tra i due il migliore è stato lo statunitense della EF
Education-EasyPost, che ha chiuso in 8a posizione distanziando di 5″ il danese, piazzatosi nono. Questi 5 secondi sono stati fatali a Skjelmose Jensen, che alla partenza ne aveva 4 di vantaggio sull’avversario e, infatti, la classifica finale della corsa transalpina vede prevalere Powless per appena un secondo sul danese, mentre Latour conferma la sua terza piazza con 12″ di passivo. Arnau De Lie (Lotto Dstny), vincitore di due tappe, si porta a casa la maglia di leader della classifica a punti, mentre il belga Vito Braet (Team Flanders – Baloise) si è laureato miglior scalatore dell’Étoile de Bessèges. Skjelmose Jensen si consola con la conquista della maglia bianca di miglior giovane, mentre la classifica riservata alla squadre è dominata dalla TotalEnergies, che distanza di quasi due minuti l’Israel – Premier Tech
Mario Prato

Il podio dell'edizione 2023 della corsa transalpina (foto Luc Claessen/Getty Images)
LA CUEVA SANTA BENEDICE IL RITORNO DI TAO GEOGHEGAN HART, VITTORIA PER IL BRITANNICO DELLA INEOS ALLA VALENCIANA! CICCONE IPOTECA LA CORSA
Il britannico Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) torna al successo fuori dall’Italia in terra spagnola alla Volta a la Comunitat Valenciana 2023, i compagni di squadra dominano tatticamente la quarta tappa consegnando la vittoria su un piatto d’argento in uno sprint ristretto in cui predomina il proprio spunto veloce su Thomas Gloag (Jumbo-Visma) e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) che si limita a fare buona guardia ipotecando, con l’abbuono, la vittoria della breve corsa a tappe.
Tanta attesa per la tappa regina della Volta a la Comunitat Valenciana 2023 con l’arrivo al santuario di Cueva Santa vista anche la classifica generale cortissima. Questa volta la fuga parte prestissimo, infatti all’ottavo chilometro Cristian Scaroni (Astana Qazaqstan) e Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) sfruttando un di un rallentamento del gruppo vanno via portandosi subito a 50” dal gruppo la cui reazione è subito immediata tanto da scoraggiare l’azione di Aular che si rialza mentre Scaroni continua a rilanciare ritrovandosi così tutto solo al comando all’inizio del primo gpm di giornta. Ma nemmeno il tempo di pensare ad essere da solo che dal gruppo si staccano 22 corridori, è la fuga che caratterizzerà la penultima frazione della corsa. Il drappello in testa è così composto: Bauke Mollema, Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty), Thymen Arensman, Omar Fraile (Ineos Grenadiers), Joan Bou (Euskaltel-Euskadi), Wouter Poels (Bahrain Victorious), Filippo Conca, Damien Howson (Q36.5 Pro Cycling Team), Luca Covili, Alessandro Tonelli, Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Cristian Scaroni e David De La Cruz (Astana Qazaqstan), Jorge Arcas (Movistar), Fernando Barceló (Caja Rural-Seguros RGA), Louis Bendixen (Uno-X Pro Cycling Team), Domen Novak (UAE Team Emirates), Daniel Navarro (Burgos-BH), Tosh Van der Sande (Jumbo-Visma), Alessandro De Marchi (Team Jayco-AlUla), Nico Denz (Bora-hansgrohe) e Héctor Carretero (Equipo Kern Pharma). Fuga buona e con ottimi nomi dentro e non è un caso se allo scollinamento il vantaggio è di 3’:25”, da sottolineare come il gpm è vinto da Zaccorato che, con i punti odierni, mette in tasca la maglia a pois di miglior scalatore conquistando anche il successivo gpm. Qui il gruppo grazie all’azione dei Bora-hansgrohe e dei Movistar guadagna 1’. Nella salita verso Torralba è la fuga a guadagnare e far registrare il vantaggio massimo di giornata con 4’:03” di vantaggio, il gap inizia a preoccupare gli uomini della maglia di Giulio Ciccone e così anche i (Trek-Segafredo) nonostante siano rimasti in cinque cercano di dare man forte all’inseguimento aiutati anche dagli onnipresenti Bahrain Victorious. Chi può risparmiare energie sono gli INEOS vista la presenza in testa di Thymen Arensman, Omar Fraile. Il lavoro dei team che inseguono dà i frutti sperati ed infatti all’imbocco della quarta salita di tappa il ritardo viene in pratica dimezzato a poco più di 2’. Nella salita che porta al gpm di Montmayor la fuga inizia a perdere diversi pezzi, l’impulso dei Bahrain Victorious è veemente, allo scollinamento resta soltanto 1’:50 da recuperare. A questo punto della corsa Arensman e Zoccarato decidono di comune accordo di accelerare, pochi chilometri dopo il forte nuovo acquisto della Ineos resta da solo al comando. A 20 chilometri dall’arrivo Arensman è sempre in testa alla corsa con 53″ di vantaggio sul gruppo che ha a favore un lungo tratto pianeggiante fino ai meno 8 Km dall’arrivo con tratto più duro della salita che inizia ai meno 3 Km. Proprio ai piedi della salita conclusiva Arensman viene raggiunto da Marc Soler (UAE Team Emirates) uscito dal gruppo che a forte velocità due chilometri dopo riprende i due. Le pendenze non difficili non consentono di fare la differenza a nessuno anche perché sia i Bora-hansgrohe sia i Bahrain Victorious appaiono scarichi visti i tanti chilometri in testa ad inseguire con Vlasov e Bilbao troppo indietro a denotare una condizione di forma che non dà garanzie per la vittoria di tappa. Chi invece appare più fresco di tutti è Tao Geoghegan Hart ed il leader Giulio Ciccone entrambi protettissimi dai compagni di squadra. Ai 500 metri parte la volata di un gruppetto di dieci uomini rimasti, proprio il britannico piazza l’allungo più efficace respingendo il tentativo di sorpasso del connazionale Thomas Gloag, Giulio Ciccone dal canto suo controlla e riesce a sopravanzare Aleksandr Vlasov togliendogli l’abbuono del terzo posto, il russo aveva conquistato 2” di abbuono allo sprint intermedio avvicinandosi così in classifica generale provvisoria. La nuova classifica vede così Giulio Ciccone rafforzare il primato con adesso 4” su Tao Geoghegan Hart, 7” su Pello Bilbao che perde una posizione, 8” su Vlasov e Gloag allo stesso tempo. Domani ultima tappa, brevissima, di soli 95 Km da Paterna a Valencia, i gpm da affrontare sono due, l’ultimo a 45 Km dall’arrivo, troppo lontano per impensierire i sogni di gloria di Giulio Ciccone che ipoteca così la Comunitat Valenciana 2023.
Antonio Scarfone

Tao Geognegan Hart vince sulla Cueva Santa (foto: EFE)
ÉTOILE DE BESSÈGES: IL MONT BOUQUET INCORONA SKJELMOSE JENSEN
Nella tappa regina vittoria danese che porta la firma del corridore della Trek-Segafredo Mattias Skjelmose Jensen. Domani conclusione con una breve cronometro sulle strade di Alès
Il traguardo del Mont Bouquet anche quest’anno non ha tradito le aspettative. La quarta e penultima tappa disputata oggi era l’occasione giusta per chiamare alla ribalta chi ha intenzione di mettere a palmares la maglia corallo che contraddistingue il leader dell’Étoile de Bessèges.
Anche lo stesso Arnau De Lie (Lotto Dstny), nonostante non indossi le stigmate dello scalatore di razza, non era completamente tagliato fuori dalla tenzone, visto che lo stato di forma messo in mostra nelle due volate vincenti lo facevano tenere in considerazione anche per la tappa odierna. I fatti hanno dato ragione a chi puntava su questo corridore, che ha chiuso 8° a 1’34” dal vincitore di giornata.
Andando per ordine, il plotone a causa del forte vento già in avvio non ha avuto vita facile. A sfruttare questa situazione è stato bravo un gruppetto avvantaggiatosi dopo una serie di scaramucce iniziali. A comporlo erano Samuel Leroux (Go Sport-Roubaix Lille Métropole), Greg Van Avermaet (AG2R Citroën Team), il citato De Lie e Brent Van Moer (Lotto-Dstny), Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers), Mads Pedersen, Mattias Skjelmose Jensen, Toms Skujins e Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), Andrea Piccolo e Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Hugo Houle e Sep Vanmarcke (Israel-Premier Tech), Pierre-Roger Latour e Dries Van Gestel (TotalEnergies), Luca Mozzato (Team Arkéa-Samsic) e Larry Valvasori (Nice Métropole Côte d’Azur). La presenza di ben 4 elementi “griffati” Trek-Segafredo ha motivato questi a prendere in mano la situazione e a far sì che il gruppo principale rimanesse a distanza di sicurezza.
L’ultima salita è stata affrontata con un vantaggio iniziale di 1’15” e, fin dalle rampe iniziali, i più attivi sono stati Powless e Skjelmose Jensen. Dopo essersi tolti di dosso tutti i componenti il gruppo di testa proprio questi due corridori sono arrivati in prossimità del traguardo a giocarsi non solo la tappa, ma anche la leadership. Terzo a 13″ si è piazzato Latour e successivamente hanno concluso la prova nell’ordine Sivakov a 19″, Kévin Vauquelin (Team Arkéa Samsic) a 1′06″, Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) a 1′17″, Hugo Houle (Israel – Premier Tech) a 1′30″, De Lie (Lotto Dstny) a 1′34″, Julien Bernard (Trek -Segafredo) a 1′40″ e Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck). che ha regolato il grosso del plotone, giunto dopo 1′53″.
In classifica generale ora Skjelmose Jensen conduce con 4 secondi su Powless e 22 su Latour. Si tratta di una situazione non del tutto tranquilla per il danese, che dovrà difendere la sua leadership nella cronometro individuale di 10.7 km di Alès che domani concluderà l’Étoile de Bessèges 2023.
Mario Prato

Mattias Skjelmose Jensen esulta sul Mont Bouquet (foto Luc Claessen/Getty Images)
SIMONE VELASCO UN FULMINE SUL TRAGUARDO DI SAGUNTO!
Simone Velasco conquista in volata la terza tappa della Volta a la Comunitat Valenciana 2023. Il gruppo sbaglia i calcoli e non riesce a chiudere sulla fuga di giornata in cui dentro c’era anche il corridore dell’Astana Qazaqstan che sfrutta la sua velocità per bruciare, sul traguardo di Sagunto, Bob Jungels (Bora-hansgrohe) e Jonas Gregaard (Uno-X). La classifica generale resta invariata con Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) leader della breve corsa a tappe.
Terza tappa della Volta a la Comunitat Valenciana 2023 con un profilo ondulato e lo spauracchio del gpm di Garbi di prima categoria a circa 30 dall’arrivo da affrontare rendono difficile l’interpretazione della corsa soprattutto per i velocisti più puri. Non a caso la fuga questa volta non si riesce a formare subito, bisogna aspettare il chilometro venticinque di gara per vedere un buon allungo di Bob Jungels (Bora-hansgrohe) e Simone Velasco (Astana Qazaqstan) i due vengono ripresi da un contrattacco di Lawson Craddock (Team Jayco-AlUla), Jonas Gregaard (Uno-X Pro Cycling Team) e Sander De Pestel (Team Flanders-Baloise). Finalmente il gruppo lascia fare con il benestare del leader Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) che mette i suoi uomini a controllare. Al termine della prima ora di gara il vantaggio dei cinque al comando è di 2’. In testa al gruppo fanno capolino la Intermarché-Circus-Wanty e la Movistar prima e la UAE Team Emirates qualche chilometro dopo con il chiaro intento di voler puntare alla tappa. Al primo facile gpm di Oronet i fuggitivi scollinano con un vantaggio poco superiore ai 3’. Nel lungo tratto in discesa che porta all’ostica salita di El Garbi, il gruppo fa fatica a riportarsi sotto, la strada infatti è intervallata da qualche “dentello” che non consente un inseguimento rilassato, l’andatura in testa è buona e la corsq pende a favore della fuga. A 35 Km dall’arrivo la fuga conserva ben 3’:30”, siamo ai piedi dell’ultima salita. A questo punto i Trek – Segafredo che si portano davanti per proteggere Giulio Ciccone a cui la situazione di corsa sta bene visto davanti nessuno dei cinque può impensierirne il primato. Il lavoro di Intermarché – Circus – Wanty e UAE Team Emirates fa recuperare 1’ al gruppo, mentre davanti Pestel si sfila, restano in quattro al comando. Il primo a muoversi è Craddock proprio sul tratto più duro della salita. Al gpm Craddock passa con 20” di vantaggio su Jungels, Gregaard e Velasco, il gruppo è a 1’30” . Nella lunga discesa verso l’arrivo è Jungel a disegnare le curve e grazie alle sue doti di discesista il terzetto ricuce su Craddock. Qui un colpo di scena, proprio Craddock apparso il più brillante in salita va in crisi e addio ai sogni di gloria. Restano in tre davanti con il gruppo segnalato a 1’:18” a 15 Km dal traguardo. Dietro, come ieri sono ancora i Bahrain – Victorious e quest’oggi anche i Movistar a pancia a terra per riportarsi sulla testa della corsa. E’ un’impresa che appare subito difficile, resta un lieve tratto in salita che può far pendere l’ago della corsa vero chi insegue. Siamo ai meno 5Km strada all’insù ma i tre al comando sembrano volare, cambi regolari e via di comune accordo verso il centro abitato di Sagunto dove incroci e cambi di direzione offrono ancor più difficoltà a chi è costretto ad inseguire. Si arriva sotto l’arco dell’ultimo chilometro con l’inquadratura che fa vedere il gruppo “aperto” su tutta la sede stradale e non in fila, è un momento di indecisione fatale per chi insegue che consente ai tre di andarsi a giocare il successo di tappa. Dietro il gruppo si rimette in linea ma è troppo tardi. Ai 300 metri Simone Velasco, in ultima ruota, decide di partire, è il più veloce e va così a prendersi una bellissima vittoria su Bob Jungels e Jonas Gregaard. La volata del gruppo è vinta, solo 3” dopo, da Alex Aranburu e José Joaquin Rojas, due Movistar, con tanto amaro in bocca, quinto Fred Wright Bahrain – Victorious dopo che anche la sua squadra si era spesa tanto all’inseguimento. Ancora una vittoria italiana in questa breve corsa a tappe il cui leader resta Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) con appena 3” di vantaggio su Pello Bilbao e 6” su Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe). Domani secondo determinante arrivo in salita al Santuario Cova Santa.
Antonio Scarfone

La vittoria di Simone Velasco a Sagunto (Image credit: Getty Images).
ÉTOILE DE BESSÈGES: DI NUOVO DE LIES
Seconda vittoria per il belga De Lis alla Étoile de Bessèges. La terza tappa ha visto nuovamente la vittoria del portacolori della Lotto Dstny davanti a Ferron e Watson.
Arnaud De Lies (Lotto Dstny) allunga in classifica generale grazie alla vittoria nella terza tappa – che ha avuto inizio e fine a Bessèges,.la cittadina titolare della corsa transalpina – al termine di un percorso collinare costellato di “côtes che hanno frazionato il gruppo.
La tappa è subito entrata nel vivo von la fuga di giorntata promossa da Dries De Bondt (Alpecin-
Deceuninck), Kenny Molly (Go Sport-Roubaix Lille Métropole), Thomas Champion (Cofidis), Enzo Paleni
(Groupama-FDJ), Vito Braet (Team Flanders-Baloise) e Paul Hennequin (Nice Métropole Côte d’Azur),
raggiunti dopo una decina di chilometri da Damien Girard (Nice Métropole Côte d’Azur). Il loro vantaggio massimo si è attestato sui quattro minuti e mezzo. Strada facendo quelli davanti hanno cominciato a perdere pezzi, mentre quelli dietro hanno cominciato a recuperare terreno. Champion, Molly, Paleni e De Bondt, gli ultimi sopravissuti del gruppo di testa, sono stati raggiunti ai meno 23.
Sia la fase di inseguimento, sia una serie di scatti e controscatti nel finale di gara hanno fatto sì che il
gruppo principale perdesse sempre più uomini e, infatti, a giocarsi la vittoria finale si sono presentati in una
trentina scarsa di corridori.
La conclusione in volata ha visto così De Lie primeggiare su Valentin Ferron (TotalEnergies), Samuel Watson
(Groupama FDJ), Louis Barré (Team Arkea-Samsic), Sep Vanmarcke (Israel Premier Tech), Joel Suter (Tudor
Pro Cycling Team), Rémy Mertz (Bingoal WB), Pierre Latour (TotalEnergies), Greg van Avermaet e Franck
Bonnamour (AG2R Citroën). Con il successo odierno De Lie allunga in classifica generale e ora conduce con
un vantaggio di 16″ su Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën Team) e di 24″ su Samuel Watson (Groupama – FDJ).
Domani è in programma l’impegnativo arrivo in salita al Mont Bouquet, 5 Km al 9% che si affronteranno al termine di una tappa lunga quasi 148 km che scatterà da Saint-Christol-Lèz-Alès.
Mario Prato

Bis di Arnaud De Lie sulle strade dell'Étoile de Bessèges (Getty Images)
CONSONNI VINCE A MARAYA. A GUERREIRO IL SAUDI TOUR 2023
La volata conclusiva di Maraya esalta Simone Consonni (Team Cofidis), autore di una progressione fenomenale negli ultimi 200 metri che gli consente di ottenere la prima vittoria stagionale. Secondo un buon Matteo Malucelli (Team Bingoal WB). Ruben Guerreiro vince la breve corsa saudita
La quinta ed ultima tappa del Saudi Tour 2023 da AlUla Old Town a Maraya di 143 km, più per gli ultimi 500 metri che salgono costantemente al 6% di pendenza media, è interessante per gli 8 km di sterrato che si dovranno percorrere a poco meno di 40 km dall’arrivo. Unito a sabbia e vento del deserto, lo sterrato potrebbe creare qualche grattacapo ai ciclisti e l’ultima tappa, sulla carta classica passerella finale riservata ai velocisti, potrebbe anche riservare qualche sorpresa e perché no proprio in classifica generale. Ruben Guerreiro (Team Movistar) parte da AlUla Old Town con la maglia smeraldo di leader meritatamente conquistata ieri e dovrà tenere gli occhi ben aperti per salire sul gradino più alto del podio finale. La fuga di giornata partiva dopo una decina di km grazie all’azione di sei ciclisti: Marcus Sander Hansen (Uno-X Pro Cycling Team), Kamil Malecki (Q36.5 Pro Cycling Team), Txomin Juaristi (Team Euskaltel Euskadi), Ceriel Desal (Team Bingoal WB), Alessandro Iacchi ed Etienne van Empel (Team Corratec). Sander Hansen si aggiudicava il primo traguardo volante posto al km 19 mentre il gruppo per il momento lasciava fare agli uomini di testa anche se controllava la fuga evitando di far lievitare troppo il suo vantaggio. Sander Hansen vinceva anche il secondo traguardo volante posto al km 68. A 35 km dall’arrivo la fuga entrava nel settore di sterrato con un vantaggio di 1 minuto e 40 secondi sul gruppo. Il Team Movistar faceva buona guardia in testa al gruppo con Ruben Guerreiro costantemente nelle prime posizioni. All’uscita dal tratto in sterrato i sei di testa avevano 38 secondi di vantaggio su un gruppo che ormai li teneva nel mirino. Dal gruppo evadeva Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team) che restava a bagnomaria per un paio di km salvo poi essere ripreso dal gruppo. Juaristi vinceva lo sprint bonus posto al km 120.5 mentre nel frattempo Team Movistar, Team Bahrain Victorious e Team Jayco AlUla aumentavano la velocità allungando il gruppo. Van Empel era il primo dei fuggitivi a rialzarsi. La fuga veniva ripresa completamente a poco meno di 2 km dalla conclusione dopo un’accelerazione decisiva dell’Uno-X Pro Cycling Team. Era il Team Jayco AlUla che tirava la volata per Dylan Groenewegen che però dopo un iniziale scatto in testa smetteva quasi di pedalare patendo le ultime centinaia di metri il costante ascesa. Alle sue spalle rinveniva a tripla velocità Simone Consonni (Team Cofidis) che si imponeva di mezza ruota su Matteo Malucelli (Team Bingoal WB), mentre terzo era Pascal Ackermann (UAE team Emirates). Chiudevano la top five Groenewegen in quarta posizione e Max Kanter (Team Movistar) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche l’ottavo posto di Marco Tizza (Team Bingoal WB) ed il decimo posto dell’ex maglia smeraldo Jonathan Milan (Team Bahrain Victorious). Consonni ottiene la sua prima vittoria stagionale mentre la classifica generale resta invariata nelle primissime posizioni e Ruben Guerreiro vince il Saudi Tour 2023 con 8 secondi di vantaggio su Davide Formolo (UAE Team Emirates) e 9 secondi di vantaggio su Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious). Per quanto riguarda le altre classifiche vince quella a punti Dylan Groenewegen mentre Santiago Buitrago si aggiudica quella del miglior giovane. Infinel’UAE Team Emirates vince la classifica a squadre. Il Medio Oriente sarà ancora protagonista nel mese di Febbraio con Muscat Classic, Tour Of Oman e UAE Tour, quest’ultima anche corsa WT.
Antonio Scarfone

Simone Consonni vince a Maraya (foto: Getty Images)
CICCONE ALTISSIMO SULL’ALTO DE PINOS, ALLA VALENCIANA TAPPA E MAGLIA PER L’ABRUZZESE!
Fantastica vittoria di Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) sull’Alto de Pinos alla Volta a la Comunitat Valenciana 2023; l’abruzzese con una progressione irresistibile brucia tutti e taglia il traguardo con le braccia al cielo, lanciando anche gli occhiali in segno di “liberazione” per una vittoria tanto cercata quanto sentita. Alle sue spalle devono arrendersi Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) e Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), con Tao declassato dalla giuria per aver stretto lo spagnolo verso le transenne e secondo nella nuova classifica di tappa, terzo sale Aleksandr Vlasov (Astana Qazaqstan).
Profilo di tappa molto nervoso quello offerto quest’oggi dalla Volta a la Comunitat Valenciana che dopo sei GPM porta all’arrivo in salta dell’Alto de Pinos. La fuga della stenta a formarsi, dopo alcuni tentativi cinque uomini restano in avanscoperta sul gruppo. Davanti si portano Samuele Zoccarato (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Mulu Kinfe Hailemichael (Caja Rural-Seguros RGA), Alessandro de Marchi (Team Jayco-AlUla), Javier Romo (Astana Qazaqstan) e Benjamin Perry (Human Powered Health), con 15” sul gruppo da cui spuntano in testa gli uomini della Euskaltel-Euskadi e dll’Equipo Kern Pharma con il chiaro intento di voler inserire anche i propri ciclisti in testa. Questa situazione di rincorsa fa sì che la fuga non decolla se non in vista del primo GPM quando i cinque al comando riescono definitivamente ad andarsene accumulando ben 3’ di vantaggio. Il gruppo è tirato con una andatura regolare dagli uomini della maglia gialla Biniam Girmay (Intermarhé -Circus-Wanty). La corsa transita al terzo GPM con la fuga che raggiunge il vantaggio massimo di circa 7’, è da questo istante che dietro nel gruppo fanno capolino sia la Bahrain Victorious sia la Bora-hansgrohe a dare un aiuto alla Intermarhé-Circus-Wanty nel ricucire, azione che porta i suoi frutti con il vantaggio sceso a poco più di 4’ tra la discesa e l’inizio della salita di Confrides che segna una prima parte di tappa più nervosa, da qui per chi insegue il terreno per recuperare, con ampi tratti pianeggianti, è più favorevole. Al GPM di Confrides Zoccarato transita per primo, via via gli altri quattro che però sembrano non avere le giuste energie per tenere il passo dell’italiano ed infatti Hailemichael si stacca. Verso il successivo GPM quello de La Fustera il primo a perdere terreno è Perry, dietro il gruppo imprime una accelerazione rosicchiando circa un minuto ai fuggitivi. Verso l’impegnativa salita di Cumbres del Sol va in difficoltà la maglia gialla di Biniam Girmay, il ritmo imposto dalla Bahrain – Victorious fa male a tanti e la testa della corsa ormai è poco più di 1’. La fuga si sbriciola, perde terreno anche Zoccarato, in testa restano De Marchi e Romo ma il falsopiano che porta all’imbocco dell’ultima salita decreta il definito ricongiungimento del gruppo, fuga quindi annullata grazie anche alla presenza in testa degli uomini della Ineos Grenadiers vogliosi di vincere la tappa. Il gruppo si spacca grazie al forcing di INEOS a cui partecipa in seconda battuta anche quello della Bahrain Victorious. A giocarsi la vittoria di tappa è così un drappello di una decina di ciclisti che riprendono anche negli ultimi 2 km Brabdon McNulty (UAE Team Emirates) e Tom Gloag (Team Jumbo Visma), gli ultimi a tentare un attacco. Nella volata finale Giulio Ciccone (Team TREK Segafredo) ritrova la verve di un tempo e mette la sua ruota davanti a quella di Tao Geoghegan Hart (Team Ineos) – successivamente declassato per manovra irregolare – e di Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious). Chiudono la top five Rui Costa (Team Intermarchè Circus Wanty) in quarta posizione ed Anthon Charmig (Uno-X Pro Cycling team) in quinta posizione. Ciccone spezza il digiuno di vittorie che lo perseguitava da Maggio 2022, quando vinse a Cogne la quindicesima tappa del Giro. L’abruzzese balza in vetta alla classifica generale con 3 secondi di vantaggio su Pello Bilbao e 6 secondi di vantaggio su Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe). Domani è in programma la terza tappa da Betera a Sagunto che presenta nel finale due gpm di prima e di seconda categoria che potrebbero spezzettare nuovamente il gruppo dei migliori e riservare altre sorprese in ottica classifica generale.
Antonio Scarfone

Giulio Ciccone vince sull'Alto de Pinos (foto: Getty Images)
ÉTOILE DE BESSÈGES, SECONDA TAPPA ANNULLATA PER CADUTA
Seconda tappa della corsa transalpina annullata a causa di una caduta di gruppo. Domani si correrà regolarmente la terza frazione.
La seconda tappa dell’Étoile de Bessèges, 165 Km da Bagard a Aubais da percorrersi su di un tracciato vallonato ma ancora favorevole all’arrivo allo sprint, è stata annullata dai commissari di corsa a causa di una caduta di gruppo. L’incidente è avvenuto a 24 Km dal traguardo, all’altezza di un ponte che prevedava anche il restringimento della carreggiata. Nessun corridore pare aver subito gravi conseguenze, ma è stato necessario impiegare tutte le ambulanze presenti al seguito per soccorrere i feriti e per questo motivo la giuria ha deciso di annullare la tappa, non essendoci più mezzi di soccorso che potessero seguire la corsa e non sussistendo così le condizioni di sicurezza previsti dai regolamenti internazionali. Momenti di terrore, in particolare, sono stati vissuti dal corridore francese Valentin Ferron (TotalEnergies), sbalzato oltre il ponte e rimasto per diversi minuti sospeso sul vuoto, aggrappato al parapetto. Il belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny), vincitore ieri della prima tappa, rimane così leader della corsa transalpina che domani affronterà la terza frazione, disegnata in circuito attorno a Bessèges. Previsti 170 Km e un percorso collinare che proporrà i momenti più impegnativi negli ultimi 23 Km, quando dovranno essere affrontate le ascese al Col de Trélis (2.8 Km al 6.2%) e al Col des Brousses (2.4 Km al 5.1%).
Mauro Facoltosi

La caduta che ha costretto la giuria ad annullare la seconda tappa (foto Twitter/Sporza)
GUERREIRO FA LA GUERRA SULL’ANGLIRU D’ARABIA. TAPPA E MAGLIA PER IL PORTOGHESE
Ruben Guerreiro (Team Movistar) vince con autorità la tappa regina del Saudi Tour 2023 domando il terribile muro di Harrat Uwayrid che vede invece tramontare le speranze di vittoria finale di Jonathan Milan (Team Bahrain Victorious). Il portoghese è la nuova maglia smeraldo davanti a un buon Davide Formolo (UAE Team Emirates), secondo di tappa.
La Maraya – Skyviews of Harrat Uwayrid di 163.4 km è la tappa clou del Saudi Tour 2023 e Jonathan Milan (Team Bahrain Victorious), da ieri maglia smeraldo, ha la grande occasione di ipotecare la vittoria della breve corsa saudita. Per farlo dovrà superare indenne il terribile muro di Harrat Uwayrid, posto a circa 10 km dalla conclusione e con pendenze costantemente in doppia cifra nell’ultimo km e mezzo. La fuga di giornata riusciva a partire dopo una trentina di km grazie all’azione di quattro ciclisti ovvero Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla), Nickolas Zukowsky (Q36.5 Pro Cycling Team), Antonio Barac (Team Corratec) e Muhammad Nur Aiman Mohd Zariff (Terengganu Polygon Cycling Team). Barac si aggiudicava il primo traguardo volante posto al km 42 mentre il gruppo inseguiva a quasi 2 minuti di ritardo. Barak si aggiudicava anche il secondo traguardo volante posto al km 57. A 60 km dall’arrivo la fuga aveva ancora 1 minuto e 45 secondi di vantaggio sul gruppo. Il gruppo inseguitore accelerava vistosamente negli ultimi 30 km e riprendeva Zukowsky, ultimo dei fuggitivi ad essere rimasto in testa, a 12 km dall’arrivo, poco prima dell’inizio del muro di Harrat Uwayrid. Nella parte più difficile del muro si formava un gruppetto di quattro uomini in testa: Davide Formolo e Felix Grossschartner (UAE Team Emirates), Ruben Guerreiro (Team Movistar) e Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious). Era Guerreiro a scollinare in prima posizione prendendosi anche gli abbuoni del traguardo bonus mentre Grossschartner perdeva qualche metro. La maglia smeraldo Milan inseguiva a quasi 2 minuti di ritardo. Nel falsopiano di 7 km che conduceva all’arrivo, il quartetto di testa dopo il rientro dell’austriaco si dava cambi regolari fino alla volata a quattro che vedeva prevalere Guerreiro davanti a Formolo e Buitrago, mentre Grossschartner era quarto a 4 secondi di ritardo. Will Barta (Team Movistar) chiudeva la top five a 22 secondi di ritardo da Guerreiro mentre il gruppetto con Milan giungeva a 28 secondi di ritardo. Guerreiro ottiene la prima vittoria stagionale ed è ora la nuova maglia smeraldo con 8 secondi di vantaggio su Formolo e 9 secondi di vantaggio su Buitrago. Milan scende in quarta posizione a 24 secondi di ritardo da Guerreiro che a meno di clamorose sorprese sembra aver ipotecato la vittoria del Saudi Tour 2023 visto che nell’ultima tappa gli basterà amministrare il vantaggio sugli inseguitori diretti. Domani è in programma la quinta ed ultima tappa da Old Town a Maraya di 143 km. Sarà la passerella finale riservata ai velocisti, ultimo atto della breve corsa saudita. Da segnalare ad una quarantina di km dall’arrivo un tratto di circa 10 km in sterrato.
Antonio Scarfone

Ruben Guerreiro vince a Skyviews of Harrat Uwayrid (foto: Getty Images)
DE LIE PRIMA STELLA DELL’ÉTOILE
Successo del belga De Lie nella prima tappa della Étoile de Bessèges. Seconda piazza per Mads Pedersen, terzo Cosnefroy. Quinto Andrea Piccolo.
La prima tappa della Étoile de Bessèges 2023, ha visto il successo in volata, sul traguardo di Belleguarde posto in cima alla Côte de la Tour, del belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny) che ha rimontato e superato colui che ha vinto sullo stesso traguardo lo scorso anno, ovvero Mads Pedersen (Trek – Segafredo). Terza piazza per Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën Team), accreditato dello stesso tempo del vincitore. Staccato di 3″ Dylan Teuns (Israel – Premier Tech) ha preceduto Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost). Nella TopTen a seguire troviamo Mattias Skjelmose (Trek – Segafredo), Neilson Powless (EF Education-EasyPost) e Aaron Van Poucke (Team Flanders – Baloise), tutti a 5″; a 8” invece hanno chiuso Pau Miquel (Equipo Kern Pharma) e Anders Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team). Questo stesso ordine vale come prima classifica generale, con i distacchi “aggiustati” dagli abbuoni di 10”, 6” e 4” che spettano ai primi tre classificati.
La tappa odierna è stata caratterizzata dalla fuga di Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling Team), Ayco Bastiaens (Alpecin Fenix) e Damien Girard (CIC U Nantes Atlantique), che veniva ripresa dal gruppo ai meno 37.
Domani la breve corsa francese, che prevede 4 tappe in linea e una a cronometro, si rimetterà in movimento con la Bagard – Aubais, frazione di 164 km che prevede l’ascesa della Côte de Saint-Côme-et-Maruéjols prima dei due giri del circuito finale di 11 Km, caratterizzato dalla doppia ascesa alla Côte de Clarensac (3 km al 4%) e dall’arrivo posto al termine di uno strappo di 400 metri al 5.4%.
Mario Prato

Arnaud De Lie a segno sul primo traguardo della breve corsa a tappe transalpina (foto Luc Claessen/Getty Images)

