LA CAVALCATA SOLITARIA DEL SERGENT NEOZELANDESE

luglio 11, 2014 by Redazione  
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È il neozelandese Jesse Sergent (Trek) il vincitore della quinta tappa del Giro d’Austria con arrivo ad Alpendorf. Il ventiseienne della Trek ha staccato i compagni di fuga a venti chilometri dal traguardo per poi imporsi con 49″ sul francese Yohann Bagot (Cofidis) e 57″ sull’austriaco Patrice Konrad (Gourmeftein Simplon Wels).
Ancora in testa alla classifica Peter Kennaugh (Team Sky), oggi giunto al settimo posto.

Dopo tante affermazioni a cronometro ed in pista, come prima vittoria in linea questa non è stata affatto male. Il ventiseienne neozelandese Jesse Sergent ha compiuto una piccola impresa, prima partendo in avanscoperta assieme ad altri dieci corridori, poi resistendo sul Grossglockner ed infine lasciando tutti sui pedali a venti chilometri dall’arrivo.
Per quanto riguarda la tappa, questa quinta frazione del Giro d’Austria, che partiva da Matrei per terminare dopo 146 chilometri in quel di Alpendorf (St. Johann im Pongau), offriva un percorso misto adatto sia ad eventuali fuggitivi, sia agli uomini di classifica e questo perché a metà gara c’era da affrontare una salita dura e selettiva come il Grossglockner, dal versante più impegnativo. Da lì in poi la strada diventava più agevole, con discesa e pianura fino all’entrata di Alpendorf, dove iniziava un breve strappo che conduceva all’arrivo.
Pronti, via e già partiva il tentativo di fuga che avrebbe animato tutta la tappa, composto da undici corridori e che poco dopo si ritrovava con un vantaggio di cinque minuti sul gruppo. Durante la scalata al Grossglockner un’ulteriore selezione tagliava le gambe ad otto fuggitivi, tra i quali Pavel Brutt, uno dei battistrada più accreditati al successo. A questo punto, la testa della corsa era formata dai soli Bagot (Cofidis), Muhlberger (Gourmeftein Simplon) e Sergent (Trek).
Anche il gruppo subiva, per via della salita, una discreta selezione con i più attivi Zaugg, Kennaugh, Moreno e Caruso sempre pronti a muovere le acque.
Durante la discesa rientravano sul trio al comando altri due corridori, Lander della BMC e Sørensen della Tinkoff-Saxo, mentre a 20 chilometri dal traguardo si chiudevano i giochi per la vittoria di tappa con Jesse Sergent lesto a scegliere il momento giusto per andarsene e, favorito anche dalla scarsa collaborazione tra gli altri inseguitori, riusciva a giungere ad Alpendorf in solitaria.
Con un ritardo di 49″ Bagot si classificava in seconda posizione; terzo posto, invece, per Konrad che regolava il gruppetto, giunto a 57″, comprendente la maglia gialla Kennaugh (settimo) e altri favoriti come Caruso (quarto), Moreno (sesto) e Zaugg (ottavo).
Domani si prevede un’altra tappa con tanta salita ma stavolta sarà più decisiva: oltre al contorno offerto da due salite di prima categoria posizionate nella prima parte di gara, si arriverà ai 1741 metri di Villach-Dobratsch e lì chi vorrà recuperare secondi troverà il terreno giusto, naturalmente se avrà le energie per farlo.

Paolo Terzi

ORDINE D’ARRIVO

1 Jesse Sergent (NZl) Trek Factory Racing 3:57:04
2 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:00:49
3 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:00:57
4 Damiano Caruso (Ita) Cannondale
5 Daniel Martin (Irl) Garmin – Sharp
6 Javier Moreno Bazan (Esp) Movistar Team
7 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
8 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo
9 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing
10 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
11 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:02
12 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
13 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
14 Larry Warbasse (USA) BMC Racing Team
15 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team
16 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:05
17 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
18 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing 0:01:09
19 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team
20 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team
21 Jesper Hansen (Den) Team Tinkoff-Saxo
22 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:01:25
23 David Wöhrer (Aut) Tirol Cycling Team
24 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Team Katusha
25 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team 0:01:38
26 Sebastian Lander (Den) BMC Racing Team 0:01:41
27 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team 0:01:50
28 Evgeni Petrov (Rus) Team Tinkoff-Saxo 0:01:55
29 Angelo Pagani (Ita) Bardiani CSF 0:02:16
30 George Bennett (NZl) Cannondale 0:02:22
31 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team 0:03:01
32 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha
33 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
34 Kevin Van Melsen (Bel) Wanty – Groupe Gobert
35 Christian Knees (Ger) Team Sky
36 Nicki Sørensen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:04:00
37 Koldo Fernandez De Larrea (Esp) Garmin – Sharp 0:04:12
38 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:04:54
39 Gregor Muhlberger (Aut) Tirol Cycling Team
40 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:06:44
41 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:06:48
42 Joshua Edmondson (GBr) Team Sky 0:07:06
43 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team 0:07:07
44 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC
45 Clemens Fankhauser (Aut) Tirol Cycling Team 0:12:03
46 Florian Bissinger (Ger) WSA-Greenlife
47 Tomás Koudela (Cze) Gebrüder Weiss – Oberndorfer
48 Nathan Brown (USA) Garmin – Sharp
49 Francisco José Ventoso Alberdi (Esp) Movistar Team
50 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky 22:24:20
2 Damiano Caruso (Ita) Cannondale 0:00:29
3 Javier Moreno Bazan (Esp) Movistar Team 0:00:40
4 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:06
5 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo 0:01:07
6 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:50
7 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team 0:01:51
8 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:02:04
9 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:02:44
10 Jesper Hansen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:02:50
11 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:02:56
12 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:03:10
13 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:03:14
14 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team 0:03:21
15 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:03:25
16 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:03:26
17 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing 0:03:53
18 Daniel Martin (Irl) Garmin – Sharp 0:04:05
19 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:05:13
20 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:07:43
21 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:09:05
22 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team 0:10:16
23 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:10:39
24 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha 0:12:58
25 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:13:07
26 David Wöhrer (Aut) Tirol Cycling Team 0:13:10
27 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team 0:13:11
28 Nicki Sørensen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:13:17
29 Evgeni Petrov (Rus) Team Tinkoff-Saxo 0:13:45
30 Larry Warbasse (USA) BMC Racing Team 0:13:59
31 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC 0:14:48
32 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team 0:14:49
33 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Team Sky 0:16:37
34 Gregor Muhlberger (Aut) Tirol Cycling Team 0:17:26
35 Tomás Koudela (Cze) Gebrüder Weiss – Oberndorfer 0:17:53
36 Sebastian Lander (Den) BMC Racing Team 0:18:08
37 Matej Mohoric (Slo) Cannondale 0:19:03
38 Guillaume Levarlet (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:19:09
39 Nathan Brown (USA) Garmin – Sharp 0:19:11
40 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Team Katusha 0:20:06
41 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:20:57
42 Jesse Sergent (NZl) Trek Factory Racing 0:22:00
43 Joshua Edmondson (GBr) Team Sky 0:22:28
44 Koldo Fernandez De Larrea (Esp) Garmin – Sharp 0:23:25
45 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:24:38
46 Pawel Poljanski (Pol) Team Tinkoff-Saxo 0:24:44
47 Clemens Fankhauser (Aut) Tirol Cycling Team 0:25:34
48 Angelo Pagani (Ita) Bardiani CSF 0:26:00
49 Florian Bissinger (Ger) WSA-Greenlife 0:26:01
50 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF 0:26:11

Larrivo solitario di Sergent ad Alpendorf (foto Mario Stiehl)

L'arrivo solitario di Sergent ad Alpendorf (foto Mario Stiehl)

IMPRESA DELLA POOLEY, MA LA VOS E’ SEMPRE LI’

luglio 11, 2014 by Redazione  
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Impresa di Emma Pooley nel “tappone” del Giro Rosa 2014, caratterizzato dalle ripide ascese del muro di Cà del Poggio e dei Carbonai. Alla britannica la soddisfazione del successo di tappa, all’olandese Vos quella di aver salvato la “pelle” rosa in una delle giornate più difficile. Ma le avversarie sono scatenate e c’è da giurarci che ci proveranno ancora a staccarla nelle prossime tappe di montagna

Si è disputato ieri la prima vera tappa di montagna del Giro Rosa, un vero e proprio tappone per gli standard delle corse femminili. Era un appuntamento irrinunciabile per chi voleva entrare dalla porta principale nella storia del Giro d’Italia femminile e chi nutriva ambizioni con la “A” maiuscola non ha perso l’occasione per battere il pugno sul tavolo e gridare a tutti “io ci sono!”. E così nella tappa impreziosita dal muro di Ca’ del Poggio e dalla Salita dei Carbonai la protagonista assoluta è stata una vecchia conoscenza di questa corsa, Emma Pooley (Lotto Belisol).
La britannica, seconda classificata assoluta nelle edizioni del 2011 e del 2012, è stata autrice di una fuga solitaria da lontano, che gli ha permesso di conquistare il GPM di Ca’ del Poggio, e poi è riuscita a non farsi prendere dallo sconforto una volta raggiunta da Elena Berlato (Alè Cipollini Galassia), Trixi Worrack (Specialized Lululemon), Giorgia Bronzini (Wiggle Honda), Katarzyna Niewiadoma (Rabo Liv Women Cycling Team), Jessie Daams (Boels Dolmans) e Valentina Scandolara (Orica AIS), che è così riuscita a mantenere la maglia verde.
La dura Salita dei Carbonai, ultima difficoltà di giornata, ha rivisto in prima fila la britannica che, appena la strada ha cominciato a salire, ha fatto la differenza e si è involata nuovamente. All’inseguimento della battistrada si sono portate prontamente Marianne Vos, Anna van der Breggen, la vincitrice uscente Mara Abbott, Elisa Longo Borghini e Claudia Hausler. Nonostante dallo scollinamento al traguardo ci fossero quasi 28 km, la volontà della portacolori della Lotto Belisol ha avuto la meglio su quella delle inseguitrici.
Il traguardo ha così sancito il ritorno alla vittoria in terra italiana della Pooley che ha così commentato la sua impresa “Sono felicissima ed emozionata. Voglio dedicare la vittoria a tutta la squadra. Solo negli ultimi metri ho realizzato che avrei potuto vincere questa tappa, davvero impegnativa”. Se la britannica ha dimostrato con tutta se stessa di voler far sua la tappa, una certa Marianne Vos ha aggiunto un altro tassello alla conquista del Giro Rosa. È, infatti, sua la terza piazza di giornata preceduta con lo stesso tempo dalla sua compagna di squadra Anna Van der Breggen.
La olandese in maglia rosa ha così commentato: “La fuga iniziale della nostra compagna di squadra Katarzyna Niewiadoma ci ha permesso di gestire in maniera perfetta la corsa. La Pooley ha fatto il vuoto ed è stata indiscutibilmente la più forte. Ha meritato la vittoria”.
Il suo terzo posto ha relegato nelle posizioni di rincalzo Pauline Ferrand-Prévot (Rabo Liv Women Cycling Team), Claudia Hausler (Team Giant Shimano), Elisa Longo Borghini (Hitec Products) e Mara Abott (United Heatcare), tutte quelle atlete che possono e vogliono insidiare la sua leadership.
Il predominio fin qui dimostrato della Vos non sembra incrinare, però, l’ottimismo e le ambizioni delle italiane. “E’ stata una tappa lunga e faticosa. In ricognizione la salita dei Carbonai non mi sembrava così ripida. Inoltre, Emma Pooley è stata fortissima sulla salita di Ca’ del Poggio. Sono riuscita a riprenderla, passando per prima sul 2° GPM. Ma sul finale non avevo più le forze di rimanere in prima linea. Avere ancora la maglia verde è una grande soddisfazione” racconta una soddisfatta Valentina Scandolara. Più decisa Elisa Longo Borghini che dopo la tappa di oggi vede la possibilità di mettere in difficoltà la prima della classifica: “E’ andato tutto come previsto. Marianne Vos è battibile sulle salite lunghe”.
Domani tappa numero 7, dall’Aprica a Chiavenna con un GPM di 2° categoria, la salita di Teglio, che non dovrebbe sconvolgere le parti alte della classifica generale.

Mario Prato

ORDINE D’ARRIVO

1 Emma Pooley (GBr) Lotto Belisol Ladies 3:05:46
2 Anna Van Der Breggen (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:00:15
3 Marianne Vos (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
4 Pauline Ferrand Prevot (Fra) Rabo Liv Women Cycling Team
5 Claudia Häusler (Ger) Team Giant Shimano
6 Elisa Longo Borghini (Ita) Hitec Products
7 Mara Abbott (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling
8 Katarzyna Niewiadoma (Pol) Rabo Liv Women Cycling Team 0:01:06
9 Annemiek Van Vleuten (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:04:19
10 Ashleigh Moolman Pasio (RSA) Hitec Products
11 Emma Johansson (Swe) Orica AIS
12 Tetiana Riabchenko (Ukr) S.C. Michela Fanini Rox
13 Megan Guarnier (USA) Boels Dolmans Cycling Team
14 Elena Berlato (Ita) Ale’ Cipollini Galassia
15 Jessie Daams (Bel) Boels Dolmans Cycling Team 0:04:22
16 Evelyn Stevens (USA) Specialized Lululemon 0:06:19
17 Alena Amialiusik (Blr) Astana Bepink Womens Team
18 Mayuko Hagiwara (Jpn) Wiggle Honda
19 Flavia Oliveira (USA) Servetto Footon
20 Tatiana Antoshina (Rus) Rusvelo
21 Katrin Garfoot (Aus) Orica AIS
22 Shara Gillow (Aus) Orica AIS
23 Fabiana Luperini (Ita) Estado De Mexico Faren
24 Lucinda Brand (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
25 Asja Paladin (Ita) Top Girls Fassa Bortolo 0:07:08
26 Edwige Pitel (Fra) S.C. Michela Fanini Rox 0:08:18
27 Ane Santesteban Gonzalez (Spa) Ale’ Cipollini Galassia
28 Doris Schweizer (Swi) Astana Bepink Womens Team
29 Ellen Van Dijk (Ned) Boels Dolmans Cycling Team
30 Martina Ritter (Aut) Btc City Ljubljana
31 Katarzyna Pawlowska (Pol) Boels Dolmans Cycling Team
32 Sharon Laws (GBr) Unitedhealthcare Professional Cycling
33 Yevgeniya Vysotska (Ukr) S.C. Michela Fanini Rox 0:08:18
34 Eva Lechner (Ita) Rusvelo
35 Linda Villumsen (NZl) Wiggle Honda
36 Tatiana Guderzo (Ita) Ale’ Cipollini Galassia
37 Roxane Knetemann (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
38 Eugenia Bujak (Pol) Btc City Ljubljana 0:09:27
39 Katharine Hall (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling
40 Audrey Cordon (Fra) Hitec Products 0:10:07
41 Tiffany Cromwell (Aus) Specialized Lululemon
42 Dalia Muccioli (Ita) Astana Bepink Womens Team
43 Jessenia Meneses Gonzalez (Col) Forno D’asolo Astute 0:11:14
44 Alice Maria Arzuffi (Ita) Astana Bepink Womens Team
45 Sylwia Kapusta (Pol) Vaiano Fondriest
46 Emily Collins (NZl) Wiggle Honda
47 Olena Oljink (Ukr) Forno D’asolo Astute
48 Peta Mullens (Aus) Wiggle Honda
49 Francesca Cauz (Ita) Top Girls Fassa Bortolo
50 Polona Batagelj (Slo) Btc City Ljubljana

CLASSIFICA GENERALE

1 Marianne Vos (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 18:03:19
2 Pauline Ferrand Prevot (Fra) Rabo Liv Women Cycling Team 0:00:45
3 Elisa Longo Borghini (Ita) Hitec Products 0:00:53
4 Anna Van Der Breggen (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:02:12
5 Claudia Häusler (Ger) Team Giant Shimano 0:02:17
6 Mara Abbott (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling 0:02:58
7 Katarzyna Niewiadoma (Pol) Rabo Liv Women Cycling Team 0:04:41
8 Annemiek Van Vleuten (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:06:09
9 Emma Johansson (Swe) Orica AIS 0:06:18
10 Megan Guarnier (USA) Boels Dolmans Cycling Team
11 Ashleigh Moolman Pasio (RSA) Hitec Products 0:06:26
12 Tetiana Riabchenko (Ukr) S.C. Michela Fanini Rox 0:07:58
13 Emma Pooley (GBr) Lotto Belisol Ladies 0:08:35
14 Evelyn Stevens (USA) Specialized Lululemon 0:09:26
15 Fabiana Luperini (Ita) Estado De Mexico Faren 0:09:33
16 Jessie Daams (Bel) Boels Dolmans Cycling Team
17 Tatiana Antoshina (Rus) Rusvelo 0:10:12
18 Alena Amialiusik (Blr) Astana Bepink Womens Team 0:10:26
19 Lucinda Brand (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:10:47
20 Mayuko Hagiwara (Jpn) Wiggle Honda 0:11:00
21 Katarzyna Pawlowska (Pol) Boels Dolmans Cycling Team 0:11:42
22 Ellen Van Dijk (Ned) Boels Dolmans Cycling Team 0:11:46
23 Edwige Pitel (Fra) S.C. Michela Fanini Rox 0:12:19
24 Yevgeniya Vysotska (Ukr) S.C. Michela Fanini Rox 0:12:22
25 Audrey Cordon (Fra) Hitec Products 0:12:40
26 Eugenia Bujak (Pol) Btc City Ljubljana 0:12:51
27 Ane Santesteban Gonzalez (Spa) Ale’ Cipollini Galassia 0:13:27
28 Linda Villumsen (NZl) Wiggle Honda 0:14:30
29 Sharon Laws (GBr) Unitedhealthcare Professional Cycling 0:14:31
30 Tiffany Cromwell (Aus) Specialized Lululemon 0:14:40
31 Peta Mullens (Aus) Wiggle Honda 0:15:23
32 Roxane Knetemann (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:18:20
33 Chantal Blaak (Ned) Specialized Lululemon 0:18:52
34 Elena Berlato (Ita) Ale’ Cipollini Galassia 0:19:10
35 Katrin Garfoot (Aus) Orica AIS 0:20:00
36 Alena Sitsko (Ukr) Forno D’asolo Astute 0:20:30
37 Martina Ritter (Aut) Btc City Ljubljana 0:21:28
38 Serika Guluma (Col) Vaiano Fondriest 0:21:54
39 Tatiana Guderzo (Ita) Ale’ Cipollini Galassia 0:22:03
40 Asja Paladin (Ita) Top Girls Fassa Bortolo 0:22:07
41 Shara Gillow (Aus) Orica AIS 0:22:38
42 Doris Schweizer (Swi) Astana Bepink Womens Team 0:23:52
43 Polona Batagelj (Slo) Btc City Ljubljana 0:25:23
44 Olena Oljink (Ukr) Forno D’asolo Astute 0:25:25
45 Valentina Scandolara (Ita) Orica AIS 0:25:28
46 Alice Maria Arzuffi (Ita) Astana Bepink Womens Team 0:25:29
47 Chiara Pierobon (Ita) Top Girls Fassa Bortolo 0:25:36
48 Katharine Hall (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling 0:25:52
49 Dalia Muccioli (Ita) Astana Bepink Womens Team 0:26:45
50 Irene San Sebastian Lasa (Spa) Bizkaia Durango 0:27:15

Emma Pooley si impone a San Fior nella prima tappa di montagna del Giro Rosa 2014 (foto Ianuale)

Emma Pooley si impone a San Fior nella prima tappa di montagna del Giro Rosa 2014 (foto Ianuale)

ALENTOUR DU TOUR… A REIMS

luglio 10, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

A Reims la rivincita del “Gorilla” Greipel. Nibali resta in giallo – Greipel: “Vittoria meritata”. Nibali: “Tante tappe dure” (Gazzetta dello Sport)

Contador: Spagna

Greipel triunfa al sprint en un día de lluvia, viento y caídas – Contador: “La baja de Jesús Hernández es un golpe duro” – Vinokurov: “Nibali es ahora el ‘archifavorito’ para el triunfo”(AS)

Greipel, fiabilidad alemana – Andy Schleck operado con éxito de varias lesiones en la rodilla (Marca)

Greipel se lleva la sexta etapa (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Greipel ends Kittel’s sprint dominance (The Independent)

Greipel executes a perfect late attack for Germany – Brailsford in defiant mood over omission of Wiggins – Froome ‘devastated’ after exiting Tour (The Time)

Griepel continues German sprint supremecy (The Daily Telegraph)

Francia

Greipel s’offre une part du gâteau – Un équipier en moins pour Contador – Pineau allume Maté – Greipel : «On ne joue pas aux Lego» (L’Equipe)

Germania (André Greipel )

Greipel setzt deutsche Siegesserie bei der Tour fort (Berliner Zeitung)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Quella con arrivo a Reims non è stata una frazione in cui i giovani si sono messi particolarmente in evidenza, se si eccettuano i soliti Peter Sagan, 5° al traguardo e sempre più saldamente in maglia verde. e Michal Kwiatkowski, autore di un allungo all’ultimo chilometro stoppato dagli uomini della Katusha. Di entrambi avremo comunque modo di parlare nelle prossime giornate e diamo dunque spazio a Tom Dumoulin, che si è piazzato 16° e sta disputando un Tour fin qui a fari spenti ma correndo costantemente nell’avanguardia del gruppo, il che lo ha portato ad occupare al momento la 15a posizione nella generale con un distacco di 2′25” da Vincenzo Nibali. Il corridore della Giant-Shimano, che pure non vanta risultati eccezionali a livello dilettantistico, si è messo per la prima volta in luce a livello internazionale nella Tirreno-Adriatico della passata stagione e da allora ha avuto una crescita costante, dimostrandosi particolarmente performante nelle prove contro il tempo, come dimostrano in questo 2014 il successo nella crono di Porto Vecchio al Critérium International e i due secondi posti in quelle del Giro di Svizzera dietro a sua maestà Tony Martin. Il 5° posto finale nella gara a tappe elvetica e anche il 14° del durissimo Mondiale di Firenze della passata stagione dimostrano, comunque, che il 23enne di Maastricht può diventare in prospettiva molto competitivo, sia nelle più impegnative corse di un giorno,sia nei grandi Giri e già in questo Tour de France sembra intenzionato a volersi testare per quanto riguarda la classifica generale.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Gorilla (Bruno Mars)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: ÉPERNAY – NANCY (234,5 Km)

Ventiquattore prima di affrontare le prime montagne il Tour proporrà una delle frazioni più lunghe di questa edizione, seconda per chilometraggio solo a quella che si concluderà a Bagnères-de-Luchon, sui Pirenei. Lo svolgimento altimetrico di questa tappa di vigilia sarà tranquillo sino ad una ventina di chilometri dalla conclusione quando si dovranno superare, proprio a ridosso del traguardo, due collinette di 4a categoria che daranno parecchio filo da torcere ai velocisti e ispireranno al contempo le azioni dei finisseur. In particolare, potrebbe risultare decisiva ai fini della vittoria parziale la Côte de Boufflers, non soltanto perchè piazzata a soli 5,5 Km da Nancy ma anche perchè caratterizzata da una pendenza da non sottovalutare (7,9%) e sviluppata lungo una strada di 1300 metri interamente tracciata in rettilineo. Il disegno del finale ricorda quello della tappa di Sheffield e potrebbe starci anche un tentativo di un uomo di classifica, magari di un corridore che ha da recuperare il tempo perduto nella tappa del pavè

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Épernay : pioggia debole (0,3 mm), 16,8°C (percepiti 14°C), vento moderato da WNW (14-19 Km/h), umidità al 97%
Sainte Menehould (66,5 Km): pioggia moderata (0,8 mm), 17,3°C (percepiti 14°C), vento moderato da WNW (14-17 Km/h), umidità al 96%
Charny-sur-Meuse (107 Km): pioggia moderata (0,9 mm), 17,6°C (percepiti 15°C), vento moderato da WNW (13-18 Km/h), umidità al 96%
Lac de Madine (161 Km): pioggia moderata (0,7 mm), 17,6°C (percepiti 15°C), vento moderato da WNW (14-18 Km/h), umidità al 95%
Toul (195,5 Km): pioggia moderata (0,8 mm), 17,7°C (percepiti 15°C), vento moderato da WNW (14-20 Km/h), umidità al 95%
Nancy : pioggia moderata (0,7 mm), 17,9°C (percepiti 15°C), vento moderato da WNW (13-19 Km/h), umidità al 93%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Luca: “Lunga e penosa ritiro di Chris Froome”
De Luca: “E oggi ci sarà la tappa numero 6. Incredibile!”
De Luca: “L’arrivo è destinato al gruppo”
De Luca: “Tappa che si è verificata in volata”
De Luca: “Sono state rispettate le altre tappe simili a questa”
De Luca: “Un altro bel prospetto, Andrea Viviani”
Pancani: “Siamo sull’ali…”
De Luca: “Il gruppo trainato dal Giant-Shimano”
Martinello: “Il terzo posto di Fabio Aru al Giro”
Martinello: “La prima esperienza al Tour di un corridore francese” (si parlava di Cheng Ji, cinese)
De Luca: “La caduta fadale”
De Luca: “François Hollande era a bordo del direttore del Tour”
Guardini: “Greipel” (si pronuncia Graipel)
De Luca: “Marcel Kitter”
De Luca: “ASO organizza diverse corse in Arabia Saudita” (neanche una, considerato che Oman e Qatar non sono l’Arabia)
Televideo: “Mate” (Maté Mardones)
Televideo: “Brian Coquard” (Bryan Coquard)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della sesta tappa, Arras – Reims

1° Egoitz Garcia Echeguibel (Cofidis, Solutions Credits)
2° Christophe Riblon (AG2R La Mondiale) a 6′26″
3° Rein Taaramäe (Cofidis, Solutions Credits) a 7′43″
4° Bart De Clercq (Lotto-Belisol) a 8′47″
5° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 8′49″
Miglior italiano: Alessandro De Marchi (Cannondale), 7° a 10′58″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Edward King (Cannondale) a 3′20″
3° Christophe Riblon (AG2R La Mondiale) a 5′08″
4° David De La Cruz Melgarejo (Team Netapp-Endura) a 8′42″
5° Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) a 9′57″
Miglior italiano: Alessandro Vanotti (Astana Pro Team), 11° a 15′48″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

10a TAPPA: GAILLARD – AIX-LES-BAINS (131,5 Km)

AL TOUR VINCE MERCKX E RISPUNTA POULIDOR – NELLA DISCESA SU AIX-LES-BAINS UNA FORATURA BLOCCA PANIZZA
Coraggiosa ma sfortunata prova dello scalatore italiano
Sul Mont du Chat il capitano della Brooklyn ha preceduto il fuoriclasse belga che si è poi imposto in volata – Oggi riposo e poi domani si affronteranno le Alpi, con Poulidor a due minuti di Eddy

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

La cattedrale di Reims (www.zingarate.com)

La cattedrale di Reims (www.zingarate.com)

GREIPEL SI RISCATTA A REIMS. NIBALI RESTA IN GIALLO

luglio 10, 2014 by Redazione  
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Andrè Greipel vince a Reims battendo Kristoff in volata e dimostrando di essere ancora un validissimo velocista, a dispetto delle critiche che aveva ricevuto negli ultimi giorni, perfino tra i direttori tecnici della Lotto Belisol. Una tappa caratterizzata da una fuga a quattro e da qualche caduta di troppo che ha tolto di mezzo alcuni gregari importanti come Xabier Zandio per Porte e Jesús Hernández per Contador. Nibali resta tranquillamente primo in classifica generale.

A chi lo vedeva un po’ in difficoltà e anche sciagurato tatticamente nelle tappe precedenti Andrè Greipel risponde oggi con la vittoria nella sesta tappa del Tour grazie ad una straordinaria volata negli ultimi 300 metri. Le volate al Tour parlano ancora tedesco e la superiorità della Germania, almeno negli sprint, resta solida. Dopo la tappa del pavè che ha fatto danni in classifica generale e non solo – visto che le cadute sono state numerose e chi ne ha fatto maggiormente le spese è stato Chris Froome, costretto al ritiro – la sesta tappa tra Arras e Reims di 194 km non presentava ostacoli insuperabili ed i due GPM di quarta categoria – la Côte de Coucy-le-Château-Auffrique al km 107 e la Côte de Roucy al km 157 – erano soltanto degli zampellotti che i velocisti avrebbero superato con facilità. Semmai, bisognava considerare chi, dei velocisti caduti nella tappa di ieri (tra i quali Greipel, Démare, Kristoff e lo stesso Kittel), avrebbe riportato all’arrivo gli strascichi fisici più importanti. Dopo la partenza da Arras si formava subito una fuga composta da quattro atleti: Jérôme Pineau (IAM), Thomas Leezer (Belkin), Luis Angel Maté Mardones (Cofidis) e Arnaud Gérard (Bretagne). L’Astana di Nibali lasciava fare mantenendo in testa al gruppo un ritmo costante, affiancata dalla Giant-Shimano, che anche oggi era la squadra-faro in considerazione della probabilissima volata di Reims. Il vantaggio della fuga non superava mai i tre minuti ed il gruppo era impensierito solo dal maltempo, comunque non intenso come nella tappa di ieri, visto che la pioggia era meno fitta. L’asfalto era comunque viscido anche oggi e questo non ha impedito qualche caduta, in particolare nella discesa successiva al primo GPM di giornata, in cui si segnalavano due scivolate consecutive che coinvolgevano una quindicina di corridori, ma nessun pesce grosso della classifica generale. In ogni caso la conseguenza peggiore si segnalava tra le fila della SKY che, dopo la débâcle di ieri con Froome, vedeva il ritiro di Zandio, gregario di un certo peso per il nuovo capitano Porte. Anche Silin della Katusha doveva alzare bandiera bianca a causa delle conseguenze della caduta. Il tratto in rettilineo e battuto dal vento dello Chemin des Dames, a metà percorso, induceva alcune squadre, tra cui l’Omega Pharma, a mettersi in testa ed accelerare, in considerazione dell’eventualità dei ventagli, il vero spauracchio della pianura francese per un ciclista. Un’altra caduta faceva attardare Sagan e Démare, che comunque riuscivano a rientrare in gruppo dopo un paio di chilometri, mentre Jesús Hernández (Tinkoff-Saxo) era costretto al ritiro in seguito ad una nuova caduta. La corsa proseguiva blandamente, con il gruppo che preferiva rallentare per far rientrare tutti i ciclisti coinvolti nelle cadute. Maté Mardones era l’ultimo componente della fuga a resistere al ritorno del gruppo, che lo riprendeva a meno 12,5 km dall’arrivo. Proprio gli ultimi 10 km offrivano lo spettacolo maggiore della tappa, con l’Omega Pharma che prendeva decisamente in mano le redini della corsa. I ventagli spezzavano il gruppo in parecchi tronconi e le trenate di Tony Martin erano delle vere e proprie stilettate nelle gambe dei ciclisti, soprattutto per quelli nelle retrovie, che col vento trasversale facevano fatica doppia per restare attaccati al gruppo principale. Dopo l’ultimo chilometro un allungo di Kwiatkowski costringeva le squadre dei velocisti ad aumentare l’andatura, con Kittel che si sfilava a causa, probabilmente, dei postumi della caduta di ieri, in cui aveva battuto il ginocchio sinistro. Kwiatkowski veniva raggiunto ai 400 metri dalla Katusha, che a sua volta lanciava la volata con Porsev per Kristoff. Sulla sua destra, però, sbucava Andrè Greipel che con un’irresistibile progressione alzava le braccia sul traguardo di Reims. Secondo posto per Kristoff, mentre Samuel Dumoulin (AG2R) chiudeva il podio in terza posizione, con Renshaw (Omega) e Sagan (Cannondale) a chiudere la top five. Primo italiano Daniel Oss in undicesima posizione. In classifica generale Nibali conserva agevolmente il primo posto e la tappa di domani tra Epernay e Nancy potrebbe serbare qualche insidia più per la sua lunghezza (oltre 230 km) e per la presenza di una breve ma ripida “côte” piazzata a 5,5 Km dall’arrivo. Altro pericolo sarà, come al solito, il vento, per il quale le squadre degli uomini di classifica dovranno nuovamente prestare molta attenzione.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol 4:11:39
2 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
3 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
4 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
5 Peter Sagan (Svk) Cannondale
6 Romain Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
7 Tom Veelers (Ned) Team Giant-Shimano
8 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
9 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
10 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
11 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
12 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
13 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
14 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
15 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
16 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
17 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp
18 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
19 Jack Bauer (NZl) Garmin – Sharp
20 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
21 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
22 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
23 Kévin Reza (Fra) Team Europcar
24 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
25 Mathew Hayman (Aus) Orica Greenedge
26 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
27 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
28 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol
29 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
30 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
31 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
32 Gatis Smukulis (Lat) Team Katusha
33 Gregory Rast (Swi) Trek Factory Racing
34 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
35 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
36 Michael Morkov (Den) Tinkoff-Saxo
37 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
38 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
39 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
40 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
41 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
42 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
43 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
44 Richie Porte (Aus) Team Sky
45 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
46 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura
47 Maarten Wynants (Bel) Belkin Pro Cycling
48 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
49 Jean Marc Marino (Fra) Cannondale
50 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 24:38:25
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:02
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:44
4 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:00:50
5 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:01:17
6 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:01:45
7 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
8 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:01:54
9 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:02:05
10 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:02:11
11 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
12 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
14 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:02:16
15 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:02:25
16 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
17 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:02:27
18 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:02:37
19 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:02:39
20 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:02:44
21 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:03:24
22 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge 0:03:29
23 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
24 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura 0:03:59
25 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
26 Marco Marcato (Ita) Cannondale 0:04:08
27 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:04:13
28 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
29 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
30 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:04:28
31 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:04:45
32 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:05:07
33 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge 0:05:40
34 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:05:45
35 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:06:17
36 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:06:31
37 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:06:36
38 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:07:46
39 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:09:10
40 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:09:12
41 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge
42 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:09:20
43 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling 0:09:25
44 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
45 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:12:01
46 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol 0:12:20
47 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step 0:12:23
48 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:12:50
49 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:13:06
50 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:13:08

Greipel, un diretto a chi lo ho criticato (foto Tim de Waele)

Greipel, un 'diretto' a chi lo ho criticato (foto Tim de Waele)

10-07-2014

luglio 10, 2014 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol) si è imposto nella sesta tappa, Arras – Reims, percorrendo 194 Km in 4h11′39″ alla media di 46,255 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Kristoff e il francese Dumoulin. Miglior italiano l’italiano Daniel Oss (BMC Racing Team), 11°. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora maglia gialla con 2″ sul danese Fuglsang e 44″ sullo slovacco Sagan

INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT – TOUR OF AUSTRIA

Il neozelandese Jesse Sergent (Trek Factory Racing) si è imposto nella quinta tappa, Matrei – St. Johann / Alpendorf, percorrendo 146,4 Km in 3h57′04″ alla media di 37,053 Km/h. Ha preceduto di 49″ il francese Bagot e di 57″ l’austriaco Konrad. Miglior italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team), 4° a 57″. Il britannico Peter Kennaugh (Team Sky) è ancora leader della classifica, con 29″ su Caruso e 40″ sullo spagnolo Moreno Bazán.

GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFÉU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)

Lo spagnolo Victor De La Parte (Efapel – Glassdrive) si è imposto nel prologo, circuito di Torres Vedras, percorrendo 7,6 Km in 9′25″ alla media di 47,788 Km/h. Ha preceduto il russo Sokolov (stesso tempo) e di 3″ il russo Shilov.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il francese Thomas Vaubourzeix (Team La Pomme Marseille 13) si è imposto nella quinta tappa, Qinghai Lake – Guide, percorrendo 203,3 Km in 4h51′23″ alla media di 41,862 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Oroz Ugalde e il kazako Ilya Davidenok (Continental Team Astana). Miglior italiano Luca Benedetti (Amore & Vita – Selle SMP), 5° a 22″. Davidenok è il nuovo leader della classifica, con 30″ su Vaubourzeix e 49″ sull’ucraino Kononenko. Miglior italiano Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura), 13° a 3′33″.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

L’italiano Francesco Chicchi (Neri Sottoli – Yellow Fluo) si è imposto nella settima tappa, circuito di Cocorote, percorrendo 80 Km in 1h48′13″ alla media di 44,355 Km/h. Ha preceduto allo sprint i venezuelani Quevedo e Figueroa. Il venezuelano Yonathan Jesus Salinas Duque (Lotería del Táchira) è ancora leader della classifica con 6″ sul connazionale Galviz e 24″ sul connazionale Navas. Miglior italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 99° a 33′34″

CAMPIONATI EUROPEI DI CICLISMO

La tedesca Mieke Kröger (Futurumshop.nl – Zannata) si è imposta nella cronometro donne U23, circuito di Nyon, percorrendo 27,2 Km in 40′17″ alla media di 40,066 Km/h. Ha preceduto di 3″ la francese Eraud e di 5″ la svizzera Forchini. Due italiane in gara: Susanna Zorzi (Astana – Be Pink) 6° a 29″, Rossella Ratto (Estado de México – Faren), 8° a 43″.

GIRO D’ITALIA INTERNAZIONALE FEMMINILE

La britannica Emma Pooley (Lotto Belisol Ladies) si è imposta nella sesta tappa, Gaiarine – San Fior, percorrendo 112 Km in 3h05′46″ alla media di 36,174 Km/h. Ha preceduto di 15″ le olandesi Van der Breggen e Marianne Vos (Rabo Liv Women Cycling Team). Migliore italiana Elisa Longo Borghini (Hitec Products), 6° a 15″. La Vos è ancora leader della classifica con 45″ sulla francese Ferrand-Prévot e 53″ sulla Longo Borghini

GATTO SI RIMANGIA LOBATO ALLO SPRINT

luglio 10, 2014 by Redazione  
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Nella quarta tappa del Giro d’Austria si ripete Oscar Gatto (Cannondale) che nella volata di un gruppo composto da una cinquantina di unità va a precedere lo spagnolo Juan José Lobato (Movistar) e l’austriaco Marco Haller (Katusha), andando a riproporre il podio della seconda tappa. Niente di nuovo, invece, in classifica generale con Peter Kennaugh ancora in testa.

La vittoria di lunedì evidentemente non è bastata ad Oscar Gatto per colmare la sua voglia di vincere, rimasta a digiuno per oltre un anno. Il veneto della Cannondale non si è fatto sfuggire l’occasione per portare a quota due i successi ottenuti in quest’edizione del Giro d’Austria e sul traguardo di Matrei si è imposto davanti a Lobato e Haller.
Per quanto riguarda il percorso, questa quarta tappa, che partiva da Kitzbühel per terminare dopo 171 chilometri a Matrei, offriva un terreno favorevole agli sprinter anche se una salita di prima e una di seconda categoria potevano creare difficoltà alle ruote veloci.
Nella prima parte di gara l’alta velocità non consentiva ai tentativi di fuga di prendere il largo e s’è dovuto aspettare 30 chilometri per assistere alla fuoriuscita del tentativo buono, oggi composto da tre corridori. Canola (Bardiani-CSF), Polianski (Saxo Bank-Tinkoff) e Minnaard (Wanty-Gobert).
I battistrada nel corso della loro azione potevano al massimo godere di un vantaggio di quattro minuti, ma le speranze di arrivare si azzeravano nel momento in cui l’olandese Minnaard, a 60 chilometri dall’arrivo, si sfilava per un guaio meccanico e si lasciava riprendere direttamente dal plotone.
Tuttavia, né Polianski né Canola erano intenzionati a gettare la spugna e a 20 chilometri dal traguardo il gap rispetto al gruppo era ancora vicino ai due minuti, ma alzando la velocità il plotone riprendeva la coppia a 5 chilometri dall’arrivo.
Nella successiva volata il testa a testa tra Gatto e Lobato si risolveva a favore del primo, mentre Haller si doveva accontentare ancora una volta della terza posizione. Dietro al corridore di casa si classificavano Felline, Boem, Gavazzi, Zabel, Lander, Caruso e Kennaugh. In classifica generale la situazione non cambiava e Kennaugh restava ancora in possesso della maglia di leader. La tappa di domani prevede, invece, un percorso impegnativo nella parte centrale con una salita di “Hors Catégorie” da affrontare come il Grossglockner, posto ad una settantina di chilometri dal traguardo; per il resto solo discesa e pianura fino all’arrivo di St. Johann / Alpendorf, al termine di un tratto in leggera salita: spazio per una fuga o guerra tra i favoriti per la vittoria finale?

Paolo Terzi

ORDINE D’ARRIVO

1 Oscar Gatto (Ita) Cannondale 4:14:08
2 Juan Jose Lobato Del Valle (Esp) Movistar Team
3 Marco Haller (Aut) Team Katusha
4 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
5 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF
6 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team
7 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team
8 Sebastian Lander (Den) BMC Racing Team
9 Damiano Caruso (Ita) Cannondale
10 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
11 Boris Vallee (Bel) Lotto – Belisol
12 Joshua Edmondson (GBr) Team Sky
13 Andi Bajc (Slo) Amplatz – BMC
14 Raymond Kreder (Ned) Garmin – Sharp
15 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
16 Florian Bissinger (Ger) WSA-Greenlife
17 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team
18 Clemens Fankhauser (Aut) Tirol Cycling Team
19 Javier Moreno Bazan (Esp) Movistar Team
20 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo
21 Gert Dockx (Bel) Lotto – Belisol
22 Jay Mccarthy (Aus) Team Tinkoff-Saxo
23 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing
24 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
25 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
26 Vegard Breen (Nor) Lotto – Belisol
27 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC
28 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team
29 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels
30 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
31 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert
32 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels
33 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert
34 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
35 Larry Warbasse (USA) BMC Racing Team
36 Jesper Hansen (Den) Team Tinkoff-Saxo
37 Nicolas Baldo (Fra) Team Vorarlberg
38 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
39 Gregor Muhlberger (Aut) Tirol Cycling Team
40 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing
41 Alberto Losada Alguacil (Esp) Team Katusha
42 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels
43 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team
44 Michel Kreder (Ned) Wanty – Groupe Gobert
45 Romain Lemarchand (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
46 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team
47 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
48 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team
49 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Team Sky
50 Kevin Van Melsen (Bel) Wanty – Groupe Gobert

CLASSIFICA GENERALE

1 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky 18:26:19
2 Damiano Caruso (Ita) Cannondale 0:00:29
3 Javier Moreno Bazan (Esp) Movistar Team 0:00:40
4 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo 0:01:07
5 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:10
6 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:45
7 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team 0:01:46
8 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:01:59
9 Jesper Hansen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:02:38
10 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:02:39
11 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:02:48
12 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:03:02
13 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team 0:03:09
14 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:03:14
15 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert
16 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:03:25
17 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team 0:03:31
18 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing 0:03:41
19 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:03:48
20 Daniel Martin (Irl) Garmin – Sharp 0:04:05
21 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team 0:04:06
22 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Team Sky 0:04:23
23 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:04:52
24 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:05:01
25 Yannick Eijssen (Bel) BMC Racing Team 0:05:17
26 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF 0:05:28
27 Rory Sutherland (Aus) Team Tinkoff-Saxo 0:05:50
28 Pawel Poljanski (Pol) Team Tinkoff-Saxo 0:05:58
29 Nicolas Baldo (Fra) Team Vorarlberg 0:06:06
30 Tomás Koudela (Cze) Gebrüder Weiss – Oberndorfer 0:06:47
31 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:07:15
32 Matej Mohoric (Slo) Cannondale 0:07:57
33 Guillaume Levarlet (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:08:03
34 Nathan Brown (USA) Garmin – Sharp 0:08:05
35 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC 0:08:38
36 Jay Mccarthy (Aus) Team Tinkoff-Saxo 0:10:05
37 Nicki Sørensen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:10:18
38 Alberto Losada Alguacil (Esp) Team Katusha 0:10:26
39 Giampaolo Caruso (Ita) Team Katusha 0:10:43
40 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha 0:10:54
41 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:11:03
42 Vegard Breen (Nor) Lotto – Belisol 0:11:49
43 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team 0:12:18
44 Jérémy Bescond (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:12:40
45 David Wöhrer (Aut) Tirol Cycling Team 0:12:42
46 Evgeni Petrov (Rus) Team Tinkoff-Saxo 0:12:47
47 Davide Villella (Ita) Cannondale 0:12:55
48 Gregor Muhlberger (Aut) Tirol Cycling Team 0:13:31
49 Larry Warbasse (USA) BMC Racing Team 0:13:54
50 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team 0:14:08

Il bis di Gatto sulle strade austriache (foto Mario Stiehl)

Il bis di Gatto sulle strade austriache (foto Mario Stiehl)

MARIANNE VOS, L’APPETIVO VIEN MANGIANDO

luglio 10, 2014 by Redazione  
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A Jesi doveva tirare la volata ad una compagna di squadra ma poi, sentito l’odore del traguardo, ha tirato dritto e se l’è messo in saccoccia. Lo stimolo ha provocato ancor più l’insaziabile Marianne Vos che, ventiquattrore più tardi, si è portata a casa anche l’ultima tappa destinata alle atlete veloci, regolando allo sprint in quel di Cesenatico l’italiana Bronzini. Ora cominciano le montagne e vedremo se la “Merckx in gonnella” continuerà a banchettare allegramente o si spegnerà alla distanza, come capitatole l’anno scorso nella tappa regina del Giro Rosa, quella del Monte Beigua.

Una volta Edouard Louis Joseph Merckx, detto Eddy, in risposta a chi lo accusava di voler vincere sempre disse che se uno mette in palio anche solo un paio di scarpe ha il diritto che quel paio di scarpe vadano al ciclista più forte in gara. Poche e semplici parole per definire il modus vivendi di colui che veniva definito “il cannibale”. Un modus vivendi al quale si deve rifare anche una gentile rappresentante del ciclismo olandese e mondiale, Marianne Voss, che dopo aver dimostrato di non saper perdere neanche quando il cuore le dice di favorire una compagna di squadra impegnata gomito a gomito nella stessa volata, come accaduto ieri, non si abbandona neanche a calcoli e tatticismi, tipici soprattutto in una corsa a tappe come il Giro Rosa. Nel ciclismo moderno, e nei Grandi Giri soprattutto, spesso si ragiona in chiave futura. Alla vigilia di una tappa importante sono spesso le seconde e terze linee a fare la gara mentre i big corrono al risparmio, in modo da poter contare su tutte le energie quando, l’indomani, la battaglia sportiva li chiamerà alla tenzone.
La tappa odierna da Jesi a Cesenatico era la classica tappa di trasferimento, difficoltà altimetriche quasi nulle e un tracciato disegnato pro domo delle ruote veloci. Ovviamente tutto questo sulla carta, la realtà deve fare poi i conti con chi la corsa la interpreta a seconda della propria indole e delle proprie caratteristiche.
Sul traguardo dedicato a Marco Pantani dopo una tappa velocissima la volata a ranghi compatti ha decretato questo esito: prima ancora una volta Marianne Vos (Rabo Liv Women Cycling Team), davanti alla due volte iridata Giorgia Bronzini (Wiggle Honda) e a Shelley Olds (Alè Cipollini Galassia).
“Una tappa velocissima con molto vento. Ci sono stati tanti tentativi di fuga ma nessuna è riuscita a prendere il largo per un attacco vero. In squadra regna un’armonia fantastica, oggi le mie compagne hanno svolto un lavoro perfetto. Questa mia terza vittoria sulle strade del Giro Rosa 2014 è tutta per loro”, così ha commentato la vincitrice. Alla campionessa olandese risponde Giorgia Bronzini “Dopo la sfortuna che mi ha colpito ieri, oggi avevo ancor più voglia di vincere. Marianne è imbattibile, è inutile trovare scuse, è la più forte. Per ripagare il lavoro delle mie compagne, da domani mi metterò a completa disposizione del Team, per le tappe non adatte alle mie caratteristiche”.
Prima dell’arrivo la tappa ha vissuto i suoi momenti interessanti grazie a Audrey Cordon che ha firmato l’unico attacco di giornata. La portacolori della Hitec Products si è portata in testa alla corsa al km° 50, rimanendo in avanscoperta per una decina di chilometri. Il GPM di 4° categoria della Siligata, invece, ha visto transitare per prima Anna van der Breggen (Rabo Liv Women Cycling Team) davanti a Valentina Scandolara (Orica AIS), che conserva la maglia verde, e Alena Amialiusik (Astana BePink).
Con oggi termina la prima fase del Giro Rosa, decisamente più tranquilla sia per caratteristiche orografiche, sia per gestione della gara. Così alla vigilia delle tappe decisive la classifica generale recita: prima Marianne Vos, davanti alla compagna di squadra Pauline Ferrand-Prévot, sempre miglior giovane, e alla maglia blu Elisa Longo Borghini (Hitec Products). Domani si andrà in scena in Veneto per la Gaiarine – San Fior di 112 km, prima tappa di montagna che si snoderà quasi interamente in provincia di Treviso, con un piccolo sconfinamento in quella friulana di Pordedone. La prima asperità di giornata sarà posta dopo soli 30 km e si tratterà del tremendo muro di Cà del Poggio, recentemente affrontato anche al Giro dei professionisti. Dopo 71 km di corsa, invece, inizia la lunga e dura salita dei Carbonai, l’ago della bilancia per la classifica generale della corsa rosa e una meta ambita per chi vorrà lasciare il segno nel tappone dell’edizione 2014 del Giro Rosa.

Mario Prato

1 Marianne Vos (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 2:53:30
2 Giorgia Bronzini (Ita) Wiggle Honda
3 Shelley Olds (USA) Ale’ Cipollini Galassia
4 Emma Johansson (Swe) Orica AIS
5 Chloe Hosking (Aus) Hitec Products
6 Annalisa Cucinotta (Ita) Servetto Footon
7 Carmen Small (USA) Specialized Lululemon
8 Giada Borgato (Ita) Estado De Mexico Faren
9 Lucy Garner (GBr) Team Giant Shimano
10 Edita Janeliunaite (Ltu) Forno D’asolo Astute
11 Emilie Moberg (Nor) Hitec Products
12 Maria Giulia Confalonieri (Ita) Estado De Mexico Faren
13 Anna Van Der Breggen (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
14 Pauline Ferrand Prevot (Fra) Rabo Liv Women Cycling Team
15 Annemiek Van Vleuten (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
16 Claudia Häusler (Ger) Team Giant Shimano
17 Elisa Longo Borghini (Ita) Hitec Products
18 Simona Frapporti (Ita) Astana Bepink Womens Team
19 Sylwia Kapusta (Pol) Vaiano Fondriest
20 Katarzyna Niewiadoma (Pol) Rabo Liv Women Cycling Team
21 Peta Mullens (Aus) Wiggle Honda
22 Megan Guarnier (USA) Boels Dolmans Cycling Team
23 Eugenia Bujak (Pol) Btc City Ljubljana
24 Mia Radotic (Cro) Btc City Ljubljana
25 Ashleigh Moolman Pasio (RSA) Hitec Products
26 Ellen Van Dijk (Ned) Boels Dolmans Cycling Team
27 Julia Soek (Ned) Team Giant Shimano
28 Lucinda Brand (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
29 Audrey Cordon (Fra) Hitec Products
30 Amy Pieters (Ned) Team Giant Shimano
31 Katarzyna Pawlowska (Pol) Boels Dolmans Cycling Team
32 Tiffany Cromwell (Aus) Specialized Lululemon
33 Soraya Paladin (Ita) Top Girls Fassa Bortolo
34 Alice Maria Arzuffi (Ita) Astana Bepink Womens Team
35 Roxane Knetemann (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
36 Emily Collins (NZl) Wiggle Honda
37 Chiara Pierobon (Ita) Top Girls Fassa Bortolo
38 Daiva Tuslaite (Ltu) Forno D’asolo Astute
39 Sara Mustonen (Swe) Team Giant Shimano
40 Oxana Kozonchuk (Rus) Rusvelo
41 Ruth Winder (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling
42 Alena Amialiusik (Blr) Astana Bepink Womens Team
43 Eva Lechner (Ita) Rusvelo
44 Irene San Sebastian Lasa (Spa) Bizkaia Durango
45 Dorleta Eskamendi Gil (Spa) Bizkaia Durango
46 Ursa Pintar (Slo) Btc City Ljubljana
47 Nina Kessler (Ned) Boels Dolmans Cycling Team
48 Elena Valentini (Ita) Btc City Ljubljana
49 Jennifer Fiori (Ita) Top Girls Fassa Bortolo
50 Flavia Oliveira (USA) Servetto Footon

CLASSIFICA GENERALE

1 Marianne Vos (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 14:57:22
2 Pauline Ferrand Prevot (Fra) Rabo Liv Women Cycling Team 0:00:41
3 Elisa Longo Borghini (Ita) Hitec Products 0:00:49
4 Annemiek Van Vleuten (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:02:01
5 Emma Johansson (Swe) Orica AIS 0:02:10
6 Megan Guarnier (USA) Boels Dolmans Cycling Team
7 Claudia Häusler (Ger) Team Giant Shimano 0:02:13
8 Anna Van Der Breggen (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:02:14
9 Ashleigh Moolman Pasio (RSA) Hitec Products 0:02:18
10 Audrey Cordon (Fra) Hitec Products 0:02:44
11 Mara Abbott (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling 0:02:54
12 Evelyn Stevens (USA) Specialized Lululemon 0:03:18
13 Fabiana Luperini (Ita) Estado De Mexico Faren 0:03:25
14 Katarzyna Pawlowska (Pol) Boels Dolmans Cycling Team 0:03:35
15 Eugenia Bujak (Pol) Btc City Ljubljana
16 Ellen Van Dijk (Ned) Boels Dolmans Cycling Team 0:03:39
17 Katarzyna Niewiadoma (Pol) Rabo Liv Women Cycling Team 0:03:46
18 Tetiana Riabchenko (Ukr) S.C. Michela Fanini Rox 0:03:50
19 Tatiana Antoshina (Rus) Rusvelo 0:04:04
20 Edwige Pitel (Fra) S.C. Michela Fanini Rox 0:04:12
21 Yevgeniya Vysotska (Ukr) S.C. Michela Fanini Rox 0:04:15
22 Alena Amialiusik (Blr) Astana Bepink Womens Team 0:04:18
23 Peta Mullens (Aus) Wiggle Honda 0:04:20
24 Lucinda Brand (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:04:39
25 Tiffany Cromwell (Aus) Specialized Lululemon 0:04:44
26 Mayuko Hagiwara (Jpn) Wiggle Honda 0:04:52
27 Ane Santesteban Gonzalez (Spa) Ale’ Cipollini Galassia 0:05:20
28 Jessie Daams (Bel) Boels Dolmans Cycling Team 0:05:22
29 Serika Guluma (Col) Vaiano Fondriest 0:06:04
30 Linda Villumsen (NZl) Wiggle Honda 0:06:23
31 Sharon Laws (GBr) Unitedhealthcare Professional Cycling 0:06:24
32 Alena Sitsko (Ukr) Forno D’asolo Astute 0:07:00
33 Chantal Blaak (Ned) Specialized Lululemon 0:07:49
34 Emma Pooley (GBr) Lotto Belisol Ladies 0:08:56
35 Giorgia Bronzini (Ita) Wiggle Honda 0:10:00
36 Roxane Knetemann (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:10:13
37 Valentina Scandolara (Ita) Orica AIS 0:11:58
38 Trixi Worrack (Ger) Specialized Lululemon 0:13:09
39 Martina Ritter (Aut) Btc City Ljubljana 0:13:21
40 Katrin Garfoot (Aus) Orica AIS 0:13:52
41 Tatiana Guderzo (Ita) Ale’ Cipollini Galassia 0:13:56
42 Polona Batagelj (Slo) Btc City Ljubljana 0:14:20
43 Olena Oljink (Ukr) Forno D’asolo Astute 0:14:22
44 Alice Maria Arzuffi (Ita) Astana Bepink Womens Team 0:14:26
45 Shelley Olds (USA) Ale’ Cipollini Galassia 0:14:29
46 Chiara Pierobon (Ita) Top Girls Fassa Bortolo 0:14:33
47 Jennifer Fiori (Ita) Top Girls Fassa Bortolo 0:14:40
48 Spela Kern (Slo) Btc City Ljubljana 0:14:51
49 Elena Berlato (Ita) Ale’ Cipollini Galassia 0:15:02
50 Asja Paladin (Ita) Top Girls Fassa Bortolo 0:15:10

Unincontenibile Marianne Vos si impone anche a Cesenatico (foto Ianuale)

Un'incontenibile Marianne Vos si impone anche a Cesenatico (foto Ianuale)

CICLOPALLONE: QUIETE E TEMPESTA, PIOGGIA e PAVE’, GIOIE E DOLORI

luglio 10, 2014 by Redazione  
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L’Argentina ha la meglio solo ai calci di rigore su un’Olanda blindatissima, dopo una partita piuttosto sonnolenta. Il catenaccio vecchio stampo di Van Gaal fa impallidire quello di Trapattoni, mentre Nibali gongola come un tedesco e l’umore di Froome non differisce troppo da quello dei Brasiliani.

Avete presente quelle tappe con arrivo in salita che si accendono negli ultimi 2 km di ascesa? Ecco, Olanda – Argentina sembrava proprio una di queste, solo che abbiamo dovuto aspettare addirittura i calci di rigore per vedere qualcosa. I primi 90 minuti, infatti, avevano prodotto qualche isolato tentativo dell’Argentina, che aveva impensierito Cillesen con qualche tiro da fuori area. Invece l’Olanda, interessata più a difendere lo 0-0 che a costruire azioni pericolose, non ha mai tirato nello specchio della porta se non in pieno recupero, quando il diagonale di Robben indirizzato nell’angolino alla sinistra di Romero veniva miracolosamente deviato in angolo da Mascherano. Nei tempi supplementari la musica non cambiava e l’ultra difensivismo degli “Oranje” – inchiodato tatticamente su un 5-4-1 mascherato da 3-5-2 nonostante la presenza contemporanea di Sneijder, Robben e Van Persie, poi sostituito da Huntelaar – aveva la meglio su un’Argentina che provava a esprimersi con un 4–2–3-1 piuttosto inconsistente e privo di rifornimenti in attacco. Messi era in serata no e l’arcigna retroguardia olandese non gli lasciava spazio negli ultimi 25 metri. Come due ciclisti che si studiano, quasi in surplace, così le due squadre si trascinavano senza sussulti verso i calci di rigore, dove la precisione degli Argentini veniva, infine, premiata con 4 realizzazioni su 4, mentre i tiri di Vlaar e Snejder erano respinti da Romero. Questa volta Van Gaal non ha utilizzato il secondo portiere Krul e Cillesen non è riuscito a parare neanche un rigore. Una cronaca abbastanza scarna quindi, come una tappa in salita che si anima solamente nel finale. Ben più sostanzioso e gustoso, per l’appassionato di ciclismo, il menù che ha offerto, invece, la tappa del pavè al Tour de France. A dimostrazione che un evento sportivo può essere emozionante e richiamare l’attenzione del pubblico quando ci sono i presupposti giusti. In tutto ciò, a sviluppare ulteriormente il parallelismo calcio-ciclismo, oggi non vorremmo essere nei panni di Chris Froome e dei Brasiliani tutti. Il primo vede sfumare la possibilità di conquistare la seconda maglia gialla a causa del ritiro dovuto alle cadute che lo hanno flagellato, nel vero senso della parola, nella quarta e nella quinta tappa del Tour. I secondi, dopo la batosta in semifinale da parte della Germania, dovranno sorbirsi la rivale storica dell’Argentina nella finale dei Campionati di calcio a casa loro, al Maracanà. Argentina e Germania si incontrano per la terza volta nella finalissima, dopo le edizioni del 1986 e del 1990. Scuola sudamericana e scuola europea tornano a sfidarsi dopo il 2002, quando la finale di Tokio fu tra Brasile e Germania. Da quanto visto finora diremmo che la squadra favorita è la Germania, che punta sul collettivo a differenza dell’Argentina, basata maggiormente sulle individualità, al cospetto comunque di un buon impianto di gioco. Come nel ciclismo, l’unità di una squadra è tutto. Vedremo domenica chi sarà l’Astana della situazione, visto che in questo momento la squadra kazaka, con l’exploit di Nibali al Tour, sta dimostrando forza e coesione che invece la SKY in primis sembra aver smarrito dalle parti della foresta di Arenberg, tra pioggia e pavè.

Giuseppe Scarfone

Sergio Romero para uno dei rigori nella decisiva partita contro lOlanda (foto Ansa)

Sergio Romero para uno dei rigori nella decisiva partita contro l'Olanda (foto Ansa)

ALENTOUR DU TOUR… NELLA FORESTA DI ARENBERG

luglio 9, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Nibali padrone del Tour. Froome cade e si ritira. E Contador sprofonda (Gazzetta dello Sport)

Nibali sempre più giallo sul pavè della RoubaiX. E Froome si ritira (Corriere della Sera)

Contador: Spagna

Nibali rompe a Contador en el pavés en el adiós de Froome – Suspendidos dos de los nueve tramos de pavés – Froome se retira tras caerse por segunda vez en la etapa – Valverde: “Me han tirado y la bici de Rojas me iba mal” – Contador: “He perdido mucho tiempo, ya llegará mi terreno” (AS)

Nibali desata la guerra – Froome abandona el Tour (Marca)

Boom gana en la etapa del pavés con Nibali como hombre fuerte (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito

Reigning champion Froome out of Tour – Forget the Froome, here comes the Boom – Five reasons why you should keep watching the Tour de France (The Independent)

Froome crashes out of Le Tour defence – Nibali rises above chaos (The Time)

Froome crashes out of the Tour de France – Nibali extends lead over Contador (The Daily Telegraph)

Francia

Une journée qui a fait Boom – Froome renonce à son Tour (L’Equipe)

Paesi Bassi (Boom)

Boom volgt Weening op – Boom: ‘Dit is een droom’ – Froome Uit Tour de France (De Telegraaf)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

L’unico tra gli uomini di classifica ad aver limitato in parte i danni rispetto agli scatenati Vincenzo Nibali e Jakob Fuglsang in una tappa che entrerà nella storia del Tour è stato un Michal Kwiatkowski che, dopo il terzo posto di Sheffield, ha confermato di aver ritrovato un’ottima condizione. Gran parte del merito è, però, di Matteo Trentin che, dopo essere stato tra i più attivi in testa al gruppo nei primi settori di pavè, è stato l’unico a rimanere al fianco del polacco nel finale, a differenza dei vari Jan Bakelants, Mark Renshaw e dello stesso Tony Martin, sebbene su quest’ultimo pesassero i diversi chilometri di fuga nelle gambe. Se avesse potuto disputare la propria corsa si sarebbe probabilmente giocato un piazzamento ben più importante rispetto al 9° posto in cui è giunto al traguardo di Arenberg. Il 24enne di Borgo Valsugana, professionista dal 2012 sempre con la maglia dell’Omega-QuickStep, si è già distinto in questa stagione nelle classiche del Nord a supporto dei compagni di squadra e al Giro di Svizzera con il successo in volata in quel di Delémont e, anche alla luce del ritiro di Mark Cavendish, potremmo vederlo all’attacco in una delle tante tappe intermedie di questo Tour a caccia di un bis, dopo la brillante vittoria di tappa in quel di Lione nella Grande Boucle della passata stagione

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Eccoci ad una delle tappe più attese. 15 Km di pavè in 9 settori (tra i quali una parte del Carrefour de l’Arbre e una parte del settore di Mons-en-Pévèle). Il troncone più lungo è quasi 4 Km, l’ultimo è a 5 Km dall’arrivo. Previsti pioggia e vento. Previsioni?

Succhiaruote: Ho sempre qualche dubbio sull’opportunità di inserire pavé o sterrati in una corsa a tappe, ma tant’è. L’auspicio è che l’aspetto tecnico prevalga su quello aleatorio: se Froome, Nibali o Contador perdono 10 minuti perché non sanno guidare la bici sulle pietre o si fanno sorprendere intruppati in mezzo al gruppo mentre si scatena la bagarre, mi sta bene; se li perdono per una foratura o un incidente meccanico di troppo, si falsa la corsa.

Mauro Facoltosi: L’organizzazione ha appena comunicato che i tratti n° 7 e n° 5 sono stati tolti dal percorso perchè totalmente allagati.

Nebe1980: Le forature in punti inopportuni fanno parte dell’aspetto aleatorio del ciclismo che c’è sempre stato e ci sarà sempre. Quindi se uno perde 10 minuti per una foratura è il ciclismo, il bello è anche quello

Giocurio: Nebe, scusa… ma non sono d’accordo con te. E’ vero che la foratura e l’abilità nello stare in bici fanno parte del ciclismo e della sua aleatorietà, ma questo concetto veramente mal si applica in questo (e altri casi, penso al Passage de Gois giusto per dirne uno). Mi spiego: adoro la Parigi Roubaix, la a-do-ro.
Ma quella è la corsa di un giorno, questa è una “tappetta” del Tour de France.
Non c’è proporzione fra quello che devi valere per vincere il Tour e quanto rischi di perderlo in tre chilometri di strada, bagnata (non occorre nemmeno allagata).
L’hai mai fatto Mons en Pevele (per dirne uno)? Hai un’idea di cosa voglia dire pedalare lì? Perdipiù con un gruppo numeroso e non quello che arriva ormai sparpagliato durante la Roubaix. E perdipiù la prima settimana, dove tutti vanno più che a tutta? Non si può perdere il Tour de France così. E’ come dire che a un certo punto del percorso c’è un crepaccio, se scegli la parte giusta della strada sopravvivi e puoi vincere il Tour, sennò lo perdi perché ti poteva andare meglio… Era già una forzatura col bel tempo, così sarebbe proprio una c*****a

Nebe1980: le volate 70 km/h sono altrettanto pericolose anche se non le disputi (lo confermqa la neutralizzazione negli ultimi 3 Km).Poi lo dici tu che questa è una tappetta, per me non lo è, il pavè è una difficoltà come gli sterrati di Montalcino dove Nibali e Basso persero due minuti ma poi Basso il giro lo vinse lo stesso.
Froome è caduto e si è ritirato nonn è il primo non sarà l’ultimo. Questo è il ciclismo

Mauro Facoltosi: Froome cade due volte (prima dell’ingresso nel pavè) e si ritira.

Nebe1980: Questo è quel che può succedere ad una squadra quando punta tutta la stagione su una sola corsa. Avessero mandato Wiggins e Porte al giro magari avrebbero lottato per un podio

Profpivo: Daje Nibali!

Giocurio: Il ritiro di Froome fa parte del ciclismo (infatti non è caduto sul pavé e inoltre ho scritto prima che accadesse e a prescindere). “Uccidere” le persone per lo spettacolo in tv non è ciclismo. Ma li vedi i salti che stanno facendo?
Le volate a 70km/h sono un gesto tecnico del ciclismo per vincere. Cosa c’entra col mettere le mine nel tracciato. Inoltre proprio perché (e nonostante) siano parte del ciclismo, nelle volate neutralizzano 3km. E’ un’argomentazione a favore del mio ragionamento, non del tuo. “Tappetta” (virgolettato) era evidentemente per rimarcare la differenza tra un ventunesimo di Tour che mette in pericolo l’incolumità dei corridori e la sportività del risultato, rispetto a essere l’essenza di una gara come la Roubaix, dove il pavé, il prenderlo per primi, il rischiare le forature, il correre con 5.5 atmosfere sono finalizzate alla vittoria finale, non alla sopravvivenza per potersi giocare il Tour. Permettimi poi di aggiungere (lo leggo solo ora) che se uno come Cancellara, che in queste situazioni ha solo da guadagnarci, critica le scelte, forse non è così oggettiva e centrata l’idea che qualsiasi cosa trovi per strada “fa parte del ciclismo”

Howling Wolf14: Sono d’accordo. Bisogna prestazione attenzione a chi predica situazioni estreme, perché sono quelli che vogliono il male del ciclismo.

Nebe1980: Beh si chiama ciclismo su strada… Comunque io sto guardando una tappa bellissima, sta accadendo di tutto. Infine non dimenticare che questi sono professionisti, se vedi che la strada è pericolosa vai più piano. E’ stupido rischiare di farsi male per vincere un TdF. Mentre scrivo lo ha detto pure Martinello: “ci vuole cautela, hanno reso questa curva a mille”.

Nebe1980 (a Howling Wolf14): Il male del ciclismo lo vogliono quelli che criticano ogni volta che si cerca di inserire percorsi emozionanti. Guarda che bella tappa sta venendo fuori, altro che quelle tappe da dormite colossali come quelle per velocisti in cui il gtruppo tiene una fuga a distanza di sicurezza per 200 Km per far fare una volata di 400 metri

Profpivo: Una tappa sul pavè ci sta, poi è capitato il giorno di maltempo… Froome non è caduto sul pavè. Cosa facciamo, non corriamo più se piove? Froome ha ceduto di testa, completamente, non riusciva più a stare in sella, ha perso tutte le sicurezze che aveva. Mi ha ricordato molto il Wiggins del Giro 2013. Nibali invece spettacolare, va sul pavè quasi come uno specialista, impressionante.

Howling Wolf14: E’ spettacolare. Commovente. Sta tirando fuori il meglio di sé. Anche di più. Sta gareggiando alla pari con Cancellara, Sagan e Van Marcke sul loro terreno. Determinato, ammirevole. Daje Nibali.

Howling Wolf14: Ora esagerano. Se vogliono vincere la tappa con Westra, che lo lancino. Ma non ha senso anche Fuglsang e soprattutto Nibali cerchino di staccare Cancellara, Sagan, Vanmarcke & Co. Meglio tenerseli buoni e farli tirare sino al traguardo per mettere altri secondi tra sé e Contador. Un attacco Astana contro Sagan e Cancellara è privo di senso. Non bisogna farsi prendere dalla mano, non bisogna esagerare.

Pedra85: Froome out, Contador a 3 minuti… E lo Squalo giustamente sguazza nell’ acqua!

Nebe1980: Che tappa meravigliosa, che sconquassi in classifica generale. Grandissimo Nibali, non ha mollato mai ha sempre corso davanti e in testa ed ha inflitto enormi distacchi ai suoi diretti avversari. Ennesima dimostrazione che contano i corridori ma contano anche i percorsi

Howling Wolf14: Dei grandi campioni italiani specialisti di corse a tappe credo che siano stati capaci di imprese come quella odierna di Nibali sono Fausto Coppi, Felice Gimondi e Fiorenzo Magni.

Nebe1980: Ne avevano ed hanno fatto bene ad attaccare infatti gli hanno rifilato un minuto

Profpivo: Impressionante! Meglio di Cancellara e Sagan, non l’avrebbe mai detto nessuno! Non so da quanti anni non si vedeva un corridore da corse a tappe andare in questo modo sul pavè! Penso che ricorderemo questa giornata per parecchi anni

Nebe1980: aggiungerei Marco Pantani e Alfredo Binda. Forse anche Costante Girardengo e Gino Bartali (ovviamente non sulle pietre, parlo di grandi imprese in generale)

Giocurio: Nibali ha un modo di correre veramente esaltante! E oggi si è esaltato lui stesso guardandosi :-) Credo che Contador abbia perso per scarsa capacità su questo terreno, il che lascia intendere gran divertimento quando si comincerà a salire

Nebe1980: Esatto. E Contador dovrà iniziare ad attaccare dalla prima tappa di salita e tantare anche un attacco da lontano nei tapponi. Se fai una prima settimana decente poi anche le successive sono emozionanti. Anni fa il tour era noioso anche per una prima settimana scandalosamente monotona

Howling Wolf14: Soprattutto ha coraggio. E inventiva. Sa sempre tirar fuori qualcosa di nuovo. Sa mettersi in discussione. Sa vincere. Ma sa anche perdere. E accetta di perdere, quando perde. E’ forte. Ma modesto. Umano.

Nisky: Se dovessi vedere qualcosa di storto in sta tappa……io sta fedeltà cieca di fulgsang nei confronti di nibali non la vedo tanto e averlo la a due secondi……spiace per froome comunque! ! Però mi sembra che in sky siano degli automi che finché va tuttonper il verso giusto son delle macchine da guerra, come invece iniziano i problemi e il treno non trova binari diritti e veloci si inceppano di testa! Il ritiro di froome mi sembra la copia del ritiro di wiggins al giro13! E secondo me nel morale conta tanto anche il delfinato! Come ha visto che non era la locomotiva del tuor ma un vagone di testa è affondato! Penso che alcuni corridori messi peggio di lui oggi i tournli hanno finiti! Tant è ci guadagnerà la vuelta. Inoltre il vantaggio di nibali su contador seppur ottimo non è per niente sicuro! Contador è uno che le prende e le da quando meno lo aspetti! E poi dovrebbe essere meglio di vincenzo sia in montagna che a crono e due minuti e mezzo mi sa che volino! La speranza è che visto le performance del delfinato contador non sia in crescita ma in calando

Nebe1980: Sì anche io la penso così. Contador è capace di sferrare attacchi da lontano in montagna ed è forte a cronometro, però è da inizio stagione che va forte, ha staccato Quintana sul Passo Lanciano alla Tirreno, poi ha vinto la Catalana e infine le performances al delfinato. Vincenzo dal canto suo sembra al top e spero che non cali nella terza settimana come Evans al giro

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Fango (Jovanotti)

Pietre (Antoine)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: ARRAS – REIMS (194 Km)

Ogni giorno ha la sua pena, sentenzia Gesù Cristo nel celebre “discorso della montagna” e questa massima vale anche al Tour de France. Lasciatosi alle spalle l’Inferno del Nord ora il Tour prenderà a puntare velocemente verso sud con una tappa dedicata ai velocisti che si concluderà dopo quasi 200 Km a Reims, la città del trionfo iridato di Ercole Baldini nei campionati di mondo di ciclismo del 1958. Ma anche questa non sarà una giornata facile per i predestinati alla vittoria che, strada facendo, dovranno “digerire” tante piccole insidie. Quelle altimetriche saranno di poco conto, perchè le quattro modeste salitelle che si incontreranno tra il 100° Km di gara e i -40 all’arrivo di certo non spaventeranno gli sprinter. La principale pena giornaliera giungerà ad una settantina di chilometri dall’arrivo quando, superata la seconda ascesa in programma, il gruppo si troverà a percorrere il Chemin des Dames, strada in quota che percorre un basso altopiano spesso spazzato dal vento. Per poco meno di 20 Km, dunque, ci si troverà in balia del vento e le previsioni per domani annunciano, nella zona, di folate fino a 30 Km/h. Elevato, dunque, il rischio d’incappare in ventagli e di trovarsi poi ad inseguire. Il ricordo di quanto successo nella tappa di Saint-Amand-Montrond dello scorso anno “brucia” ancora molto a qualcuno.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Arras : pioggia debole (0,3 mm), 17,4°C (percepiti 12,5°C), vento moderato da NNW (22-32 Km/h), umidità al 97%
Péronne (36,5 Km): pioggia debole (0,2 mm), 17,4°C (percepiti 12°C), vento moderato da NW (23-35 Km/h), umidità al 97%
Pinon (Sprint – 119 Km): pioggia debole (0,3 mm), 19,3°C (percepiti 15°C), vento moderato da NW (19-30 Km/h), umidità al 96%
Reims : pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, 20,5°C (percepiti 16°C), vento moderato da NW (18-27 Km/h), umidità al 92%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Aspettiamoci di assistere ad una tappa nel bene e, speriamo, non nel male”
Martinello: “Corridori alla pratenza”
Martinello (mentre la telecamera inquadrava un cimitero militare): “La regia ci inquadra il triste ricordo”
Pancani: “7000 cadaveri morti caduti” (poco male allora, erano già morti)
De Luca: “Tra poco istanti”
De Luca: “Hanno affrontato i fuggitivi come se fossero sulle uova”
De Luca: “Andì Greipel”
De Luca: “Prime postizioni”
De Luca: “Uno è già caduta”
De Luca: “Le immagini della presenza” (partenza)
De Luca: “Il timore per il pavè e a questo si è aggiunto il timore per il pavè”
Garzelli: “Traettoria”
Martinello: “Minard ci sta riportando in coda al gruppo”
Martinello: “E’ stato protagonistima”
Martinello: “Gli ultimi 24 Km sono concentrati”
Martinello: “L’organizzazione non ha fatto a tempo a cambiare i tableaux” (pannelli si dice panneaux, con riferimenti ai pannelli numerati all’ingresso dei settori in pavè. Tableaux significa tavoli)
Pancani: “Sono stati salvati alcuni tratti in pavè” (saltati)
Martinello: “Tarramae” (Taaramäe)
Martinello: “Sta fruttando” (sfruttando)
Pancani: “Una maschera di sangue” (fortunatamente era solo fango)
Martinello: “Contador ci viene dato come in grado di superare con abilità” (cosa?)
Martinello: “Gli specialisti delle pietre è un traguardo importante”
Pancani: “La quarto giorno in maglia gialla”
Pancani: “Ufficializzata la ordine d’arrivo”
De Luca: “Alessandra, sentiamo Lars Boom prima vincitore e poi a te la linea”
Televideo: “Matthew Hayman” (Mathew)
Televideo: “Sep VanMarcke” (Vanmarcke)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quinta tappa, Yepres – Porte de Hainaut

1° Janier Alexis Acevedo Calle (Garmin – Sharp)
2° Xabier Zandio Echaide (Team Sky) s.t.
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 9′44″
4° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 10′12″
5° Arnold Jeannesson (FDJ.fr) s.t.
Miglior italiano: Alessandro Vanotti (Astana Pro Team), 9° a 10′12″

Classifica generale

1° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida)
2° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 7′09″
3° Edward King (Cannondale) a 8′20″
4° Xabier Zandio Echaide (Team Sky) a 11′27″
5° Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) a 11′33″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
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La strada della foresta dellArenberg, presso la quale si è conclusa una delle tappe più temute del Tour 2014 (foto Bettini)

La strada della foresta dell'Arenberg, presso la quale si è conclusa una delle tappe più temute del Tour 2014 (foto Bettini)

NIBALI GIGANTE DELLE PIETRE

luglio 9, 2014 by Redazione  
Filed under News

Il siciliano compie un’impresa sul pavé della quinta tappa, chiudendo al terzo posto una frazione flagellata dal maltempo, a 19’’ dal vincitore, Lars Boom. Ritiro a metà percorso per Chris Froome, dopo la seconda caduta in tratti in asfalto. Distacchi pesanti per gli altri uomini di classifica: 48’’ per Kwiatkowski, 1’43’’ per Van den Broeck, 1’52’’ per Porte, 2’03’’ per Talansky, 2’09’’ per Valverde, Van Garderen e Rui Costa, 2’25’’ per Mollema, 2’35’’ per Contador.

Nibali che scappa in giallo, Froome che si ritira, Contador che affonda, i grandi della Roubaix a darsi battaglia sulle pietre bagnate che da tanti anni mancano ad aprile, gli uomini di classifica sparpagliati lungo un tracciato di per sé impegnativo, reso massacrante dalla pioggia, dal vento e dal nervosismo che ha disseminato cadute prima ancora dell’imbocco del primo tratto in pavé. Per raccontare nel dettaglio tutti gli eventi che hanno trasformato la quinta tappa nel primo snodo chiave del Tour de France 2014 sarebbe necessario lo spazio di un romanzo, anziché quello di un articolo di cronaca sportiva. Trovandoci costretti a scegliere, però, non abbiamo dubbi nell’assegnare la priorità all’impresa di un Vincenzo Nibali che, forte delle sue 0 partecipazioni complessive alle classiche delle pietre, ha avuto l’ardire di seminare specialisti del calibro di Sagan e Cancellara, per involarsi verso un terzo posto di tappa che non ha mai avuto un sapore tanto simile a quello del trionfo. Fondamentale, per lanciare il siciliano al primo vero allungo in classifica della Grande Boucle, la schiacciante superiorità di una Astana sulla carta priva di maghi del pavé, ma rivelatasi nei fatti la squadra padrona di una tappa destinata a lasciare strascichi polemici e fisici.
Oggetto del contendere, sin da ieri sera, la fermezza dell’organizzazione nel confermare il regolare svolgimento della tappa, accettando soltanto stamane, ad un paio d’ore dal via, di fronte alle pressioni di corridori e squadre, di cassare i due tratti in pavé nelle peggiori condizioni, quelli di Mons-en-Pévèle e Orchies à Beauvry-la-Forêt, ridotti ad acquitrini. Due tagli che hanno ridotto il computo dei chilometri di pavé a 13 (dai 15 e mezzo circa originali) e di quelli complessivi a 152, ma senza mutare nella sostanza il senso della frazione.
Chi auspicava una partenza tranquilla, alla luce del percorso e delle condizioni meteo da tregenda che hanno salutato la partenza, con pioggia da telefilm americano e raffiche di vento trasversali, è rimasto deluso: nemmeno il tempo di abbassare la bandiera che già Tony Martin e Lieuwe Westra stavano provando a promuovere la fuga, riuscendo nell’intento dopo una manciata di chilometri. I due hanno trovato in Tony Gallopin, Marcus Burghardt, Rein Taaramäe, Simon Clarke, Matthew Hayman, Janier Acevedo e Samuel Dumoulin dei validi compagni di viaggio, mentre Giovanni Visconti, in compagnia di Brice Feillu, ha atteso qualche istante di troppo prima di entrare in azione, senza riuscire così a chiudere i trenta secondi che già separavano il gruppo dai battistrada. Con un compagno di Nibali (Westra), uno di Kwiatkowski (Martin), uno di Van den Broeck (Gallopin), uno di Van Garderen (Burghardt) e uno di Talansky (Acevedo) in avanscoperta, bastava una rapida occhiata alla composizione del drappello per intuire quale sarebbe stato l’andazzo della giornata.
Un contributo decisivo alla selezione feroce che si sarebbe di lì a poco registrata è stato fornito dal passo sostenuto dal plotone già prima dell’imbocco dei tratti in pavé, ben esemplificato dai 49 km percorsi in una prima ora pur martoriata dal meteo. Andatura che contribuiva peraltro a rendere dispendiosi i rientri in gruppo dei molti corridori finiti a terra in curve e rotonde varie, fra cui spiccava ancora una volta il nome di Chris Froome: dopo una trentina di chilometri, il campione uscente ha battuto a terra il fianco rimasto sano ieri, in quello che sarebbe stato il preludio al secondo e ben più rovinoso capitombolo, destinato a cambiare le gerarchie della Grande Boucle.
Fra le tante scivolate prive di conseguenze che si sono succedute – paradossalmente più su asfalto che su pietra -, una delle quali costringeva intanto Acevedo a salutare il drappello di testa e attendere il plotone, una delle poche a lasciare traccia è stata infatti la seconda di Froome, ad una settantina di chilometri dal termine. Malgrado gli incitamenti di David Lopez e dei meccanici fermatisi ad assisterlo, il kenyano bianco, scosso nella mente e nel fisico, con un braccio destro bloccato che non promette un rapido recupero, ha scelto di salire in ammiraglia, chiudendo dopo neppure una settimana la sua seconda campagna francese da leader. Additare l’organizzazione come responsabile, approfittando della coincidenza del ritiro con la giornata del pavé, parrebbe piuttosto pretestuoso, visto che le tre cadute in due giorni che hanno messo fuori combattimento il vincitore dell’anno passato sono arrivate tutte su strade asfaltate.
Sulle prime pietre, a prendere in mano le redini del gruppo, staccato a quel punto di due minuti e mezzo circa da un gruppetto di testa orfano anche di Burghardt, lasciatosi sfilare per restare al fianco di Van Garderen (il senso del suo ingresso in fuga rimane oscuro), è stata la Tinkoff di Contador, diventato in un attimo l’unico faro del Tour. Davanti si è formato un drappello di una trentina di corridori, ben presto rinfoltito però dal rientro dei drappelli di Van Garderen e Valverde, rimasti attardati causa caduta poco prima del pavé di Gruson au Carrefour de l’Arbre.
Per assistere alla vera scossa, però, si è dovuto attendere il secondo settore, quello di Ennevelin à Pont-Thibaut: Contador ha commesso la leggerezza di approcciare il tratto a centro gruppo, e le inevitabili fratture in gruppo hanno relegato lo spagnolo nella seconda metà del plotone, in compagnia – tra gli altri – di Rui Costa, Valverde, Van Garderen e Porte. Astana e Lotto non si sono lasciate sfuggire l’attimo, e il lavoro congiunto delle due formazioni ha ben presto dilatato il divario fino ad una quarantina di secondi.
A sparpagliare definitivamente i resti del plotone ha quindi provveduto il tratto di Bersée, ed in particolare una curva a sinistra sbagliata da metà del gruppo maglia gialla, valsa a Lars Bak il premio per il capitombolo più spettacolare di giornata, con cappottamento completo e atterraggio in un fosso. Boom e Vanmarcke – unico corridore a criticare la scelta dell’organizzazione di tagliare i due settori allagati – hanno attaccato, e le repliche arrivate dagli avversari hanno provocato una serie di buchi che Nibali è stato abilissimo ad evitare. Al ritorno sull’asfalto, il siciliano, dopo aver evitato con riflessi e abilità di guida notevoli (oltre ad un pizzico di fortuna) il povero Gruzdev, cadutogli davanti, è riuscito ad accodarsi in extremis a quello che si sarebbe poi rivelato il trenino buono.
Forte dell’appoggio di Fuglsang e Westra, lasciatosi raggiungere, e della collaborazione di una Omega Pharma presente con Kwiatkowski e tre compagni, il siciliano ha potuto respirare in mezzo al gruppetto di una dozzina di uomini così formatosi, rimpolpato poco dopo dal ricongiungimento con gli ultimi superstiti della fuga.
Con tutti gli altri uomini di classifica distanti oltre un minuto, la giornata stava già assumendo per la maglia gialla i contorni del trionfo, ma è stato negli ultimi 25 km che Nibali ha completato il suo capolavoro. Superati in scioltezza il quartultimo e il terzultimo settore, neutralizzando un’effimera sfuriata di Sagan, la Astana è passata al contrattacco nel tratto di pavé più lungo in programma, i 3700 metri di Wandignies-Hamage à Hornaing. Westra – MVP morale di giornata – ha speso le ultime energie per accelerare nella seconda metà del settore, e all’uscita, voltandosi, ha trovato nella sua scia soltanto Fuglsang, Nibali e Boom, che non ha esitato ad offrire la propria collaborazione al trio di maglie originariamente azzurre, ormai smaltate di fango.
Westra ha alzato bandiera bianca prima ancora di arrivare al settore di Hélesmes à Wallers, e né il danese né il messinese hanno avuto la forza di tenere il ritmo imposto da uno specialista delle pietre come l’olandese della Belkin, andato a cogliere il primo successo stagionale. I 19’’ lasciati al vincitore non sminuiscono tuttavia in alcun modo la portata dell’impresa di Fuglsang e Nibali, 2° e 3° al traguardo, capaci di mettersi alle spalle per 42’’ Sagan (4°), Cancellara (5°) e Keukeleire (6°) e di 48’’ Kwiatkowski, primo inseguitore fra gli uomini di classifica. Per tutti gli altri big, il cronometro ha registrato passivi pesantissimi: Van den Broeck, penalizzato da una foratura nel terzo settore, ha lasciato 1’43’’ alla maglia gialla; Porte, autore di una notevole ma tardiva rimonta finale nella scia di Geraint Thomas, ha accusato 1′52’’; Talansky (stessa disdetta di Van den Broeck) ha ceduto 2’03’’; Valverde, Rui Costa e Van Garderen addirittura 2’09’’; Contador, infine, ha pagato più di tutti, perdendo addirittura 2’35’’ dal rivale, e destando una pessima impressione nei chilometri finali, quando ha perso le ruote del drappello di Valverde.
Pensare che Nibali abbia le mani sul Tour de France dopo cinque giorni sarebbe folle, e significherebbe dimenticarsi della classe di alcuni degli avversari oggi distanziati, Contador in primis. Nulla di quanto visto finora, inoltre, può fornire indicazioni sui rapporti di forza che osserveremo, da sabato, in montagna. Se le ambizioni di successo finale del siciliano passavano per la capacità di approfittare dei terreni più insidiosi e delle tappe più nervose, però, si può dire che Vincenzo abbia superato sin qui le più ottimistiche aspettative. La nuova generale vede infatti Kwiatkowski a 50’’, Van den Broeck a 1’45’’, Porte – divenuto capitano unico Sky – a 1’54’’, Talansky a 2’05’’, Valverde, Van Garderen e Rui Costa a 2’11’’, Contador a 2’37’’. Distacchi non certo incolmabili, ma che rendono i propositi di vittoria manifestati alla vigilia più fondati di quanto i primi mesi di stagione lasciassero immaginare.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Lars Boom (Ned) Belkin Pro Cycling 3:18:35
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:19
3 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
4 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:01:01
5 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
6 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge
7 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:01:07
8 Lieuwe Westra (Ned) Astana Pro Team 0:01:09
9 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step 0:01:21
10 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:01:45
11 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 0:02:02
12 Mathew Hayman (Aus) Orica Greenedge
13 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
14 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
15 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
17 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step
18 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
19 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol 0:02:08
20 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:02:11
21 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:02:19
22 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:02:22
23 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:02:28
24 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
25 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
26 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
27 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
28 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
29 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team
30 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
31 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
32 Maxim Iglinskiy (Kaz) Astana Pro Team
33 Sebastian Langeveld (Ned) Garmin – Sharp 0:02:33
34 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:02:44
35 Marco Marcato (Ita) Cannondale
36 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo 0:02:54
37 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
38 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
39 Tom Veelers (Ned) Team Giant-Shimano
40 Gregory Rast (Swi) Trek Factory Racing 0:03:17
41 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp 0:03:38
42 Maarten Wynants (Bel) Belkin Pro Cycling
43 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma-Quick Step 0:03:43
44 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:03:46
45 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
46 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
47 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
48 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
49 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
50 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge

CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 20:26:46
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:02
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:44
4 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:00:50
5 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:01:17
6 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:01:45
7 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
8 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:01:54
9 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:02:05
10 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:02:11
11 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
12 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
14 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:02:16
15 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:02:25
16 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
17 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
18 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:02:27
19 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:02:37
20 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:02:39
21 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:02:44
22 Marco Marcato (Ita) Cannondale 0:03:23
23 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge 0:03:29
24 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
25 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
26 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura 0:03:59
27 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
28 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:04:13
29 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
30 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
31 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge 0:04:41
32 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:04:45
33 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:46
34 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:05:07
35 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:05:18
36 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:05:32
37 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:05:37
38 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:06:47
39 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge 0:08:13
40 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling 0:08:26
41 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
42 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:09:10
43 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:09:12
44 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:09:20
45 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:11:02
46 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step 0:11:59
47 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol 0:12:20
48 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:12:50
49 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:13:06
50 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:13:08

Nibali precede Cancellara in un tratto in pavé (foto Roberto Bettini)

Nibali precede Cancellara in un tratto in pavé (foto Roberto Bettini)

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