25-08-2021
agosto 25, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Lo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma) si è imposto nell’undicesima tappa, Antequera – Valdepeñas de Jaén, percorrendo 133.6 Km in 3h11′00″, alla media di 41.969 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo spagnolo Enric Mas Nicolau (Movistar Team) e di 5″ il colombiano Miguel Ángel López Moreno (Movistar Team). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 11° a 23″. Il norvegese Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert) è ancora maglia rossa con 58″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis) e 1′56″ su Roglič (Jumbo-Visma). Miglior italiano Ciccone, 12° a 6′22″
TOUR POITOU – CHARENTES EN NOUVELLE AQUITAINE
Il francese Jason Tesson (St Michel-Auber 93) si è imposto nella seconda tappa, Parthenay – Ruffec, percorrendo 191.6 Km in 4h27′00″, alla media di 43.056 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Elia Viviani (Cofidis) e il belga Sean De Bie (Bingoal Pauwels Sauces WB). Viviani è ancora leader della classifica con 6″ su Tesson e 10″ sull’italiano Simone Consonni (Cofidis)
SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)
La canadese Alison Jackson (Liv Racing) si è imposta nella prima tappa, Zwolle – Hardenberg, percorrendo 134.4 Km in 3h18′20″, alla media di 40.659 Km/h. Ha preceduto allo sprint la francese Maëlle Grossetête (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) e di 4″ l’olandese Lorena Wiebes (Team DSM). Miglior italiana Barbara Guarischi (Movistar Team), 6° a 4″. La Jackson è la nuova leader della classifica con lo stesso tempo dell’olandese Marianne Vos (Jumbo-Visma Women Team) e 3″ sulla Wiebes. Miglior italiana Miglior italiana Elisa Balsamo (Valcar-Travel & Service), 9° a 8″.
LA TAPPA DEL GIORNO: ANTEQUERA – VALDEPEÑAS DE JAÉN
agosto 25, 2021 by Redazione
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Non è il Puerto de Locubín la principale ascesa dell’undicesima frazione della Vuelta, nonostante sia quella che più risalti sul grafico altimetrico. Oggi le attenzioni di tutti saranno principalmente rivolte al ripidissimo muro che, dritto come un fuso, porterà sulla linea d’arrivo di Valdepeñas de Jaén
A guardar l’altimetria dell’undicesima frazione sembra che il “faro” della tappa sia la salita del Puerto de Locubín, l’unico GPM previsto in questa giornata, collocato a soli 8 Km dal traguardo: è la salita più lunga della tappa (8.8 Km al 5%), lo scollinamento rappresenta il punto più elevato del percorso odierno (1089 metri sul livello del mare) e in vetta oltre ai punti del Gran Premio della Montagna elargirà anche succulenti abbuoni validi per la classifica generale. Il resto del tracciato non pare offrire altri particolari spunti d’interesse, tra brevi e modeste ascese nella prima parte di gara e il traguardo fissato in vetta a quello che sembra un breve strappo. Ma chi ricorda i recenti arrivi della Vuelta a Valdepeñas de Jaén sa che quello finale è di tutt’altra pasta perchè nei mille metri conclusivi si dovrà affrontare un vero e proprio muro, condito con pendenze che arrivano fino al 23% e che è reso ancora più selettivo dal suo sviluppo quasi perfettamente rettilineo – anche se in quel chilometro si incontreranno una mezza dozzina di curve – e dalla strada stretta. Altro che Locubín, è qui che vedremmo scoccare scintille nel gruppo e anche i big della classifica potrebbe tentare di guadagnare qualcosa, come seppe fare Nibali nel 2010.
METEO
Antequera : cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da SSE (20-23 km/h), umidità al 48%
Rute (Km 41) : sole e caldo, 31°C, vento moderato da SSW (16-17 km/h), umidità al 39%
Priego de Córdoba (Km 73.1) : sole e caldo, 32.4°C, vento debole da WSW (10-12 km/h), umidità al 33%
Alcalá la Real (traguardo volante – Km 102.5) : cielo sereno, 29.8°C (percepiti 29°C), vento moderato da WSW (12-16 km/h), umidità al 32%
Valdepeñas de Jaén: cielo sereno, 29.4°C, vento moderato da WSW (12-16 km/h), umidità al 32%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.57: partenza da Antequera
14.15: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 23 Km dalla partenza)
16.40-16.55: traguardo volante di Alcalá la Real
17.10-17.30: scollinamento Puerto de Locubín
17.20-17.40: arrivo a Valdepeñas de Jaén
L’ANGOLO DELLA STORIA
Abbiamo accennato a quel che fece Vincenzo Nibali a Valdepeñas de Jaén nel 2010, quando per la prima volta nella storia la corsa a tappe iberica fece scalo in questo centro. Si correva la quarta tappa dell’edizione che sarebbe poi stata conquistata proprio dallo “Squalo dello Stretto”, che su in cima all’aspro muro andaluso riuscì a distanziare, anche se di pochi secondi, la maggior parte dei rivali: agganciati a lui rimasero solo lo sloveno Peter Velits e lo spagnolo Joaquín Rodríguez, mentre l’unico a guadagnare sul messinese fu un altro iberico, il basco Igor Antón, anche se sulla linea d’arrivo lo precederà di un magro bottino, un solo secondo. La maglia rossa – introdotto proprio quell’anno mandando in pensione la storica livrea “amarillo” – era quel giorno vestita da Philippe Gilbert, che sul quel traguardo adattissimo alla sue caratterisiche dovette accontentarsi del quinto posto a 5 secondi da Antón. Il belga la terrà ancora per qualche giorno per poi lasciarla proprio al corridore basco, al quale subentrerà Nibali nella quattordicesima frazione: a parte l’interregno di 24 ore di Rodríguez dopo la frazione del Cotobello, Vincenzo la terrà fino a Madrid, quinto italiano ad imporsi nella classifica finale della Vuelta. In seguito il Giro di Spagna tornerà in altre due occasioni a Valdepeñas de Jaén, con tappe firmate rispettivamente dal citato Rodríguez nel 2011 (edizione vinta dal britannico Chris Froome) e dallo spagnolo Daniel Moreno nel 2013, quando la classifica finale sarà soprendentemente conquistata dal 41enne statunitense Chris Horner.

Vista panoramica su Valdepeñas de Jaén e l’altimetria dell’undicesima tappa (sierrasurjaen.com)
STORER BIS A RINCON DE LA VICTORIA. EIKING SI VESTE DI ROJO, BAGARRE TRA I BIG
Emozioni, colpi di scena e ribaltoni nella 10a tappa della Vuelta a Espana 2020. A spuntarla sul traguardo di Rincòn de la Victoria è stato nuovamente Michael Storer (Team DSM), che ha bissato il successo ottenuto 4 giorni fa staccando i compagni di fuga lungo la salita di Puerto de Almàchar per poi difendersi nella discesa finale. Alle sue spalle (a 22″) un quartetto regolato da Mauri Vansevenant (Deceuninck-Quick Step), davanti a Clement Champoussin (Ag2r Citroen Team), Dylan Van Baarle (Ineos Grenadiers) e Odd Christian Eiking. Cambia la maglia roja, balzata proprio sulle spalle del norvegese della Intermarché-Wanty-Gobert Materiuax che ha approfittato dei quasi 12′ di vantaggio concessi dal gruppo per scalzare Primoz Roglic dalla testa della corsa. Proprio il capitano della Jumbo-Visma è stato il grande protagonista del finale di tappa: lo sloveno ha prima attaccato (e staccato) tutti i rivali sull’unica salita di giornata e poi è caduto lungo la discesa quando aveva pochi secondi di margine sui primi inseguitori.
La frazione odierna era, almeno sulla carta, la classica tappa intelocutoria destinata a favorire i fuggitivi di giornata e a non sortire particolari stravolgimenti nella classifica. I 189 km che hanno condotto i corridori da Roquetas del Mar a Rincòn de la Victoria non erano infatti particolamente impegnativi: i primi 165 erano completamente piatti, dopodichè la strada iniziava a salite fino alla cima del Puerto de Almàchar, 10.6 km al 5% (di cui gli ultimi 4 km con pendenze comprese tra il 7.7 e l’11%). Dalla vetta fino al traguardo la strada era praticamente tutta in discesa, salvo gli ultimi 3500 metri pianeggianti.
La corsa è subito partita a ritmi elevatissimi, tant’è che dopo un’ora i corridori avevano già percorso poco meno di 50 km. Nonostante i numerosi attacchi che si sono consumati nella prima fase di corsa, l’andatura del gruppo non ha consentito la formazione di una fuga in grado di prendere un margine significativo. Per contro, al km 65, il gruppo si è spezzato in due tronconi, grazie anche ad una leggera brezza laterale che ha reso più interessante l’avvio della corsa. Di lì a poco (al km 70) si è formata la fuga che ha poi caratterizzato il resto della tappa e stravolto la classifica generale. Ad avvantaggiarsi un drappello di ben 32 corridori: Geoffrey Bouchard, Lilian Calméjane e Clément Champoussin (AG2R Citroën), Floris De Tier (Alpecin-Fenix), Alex Aranburu e Luis León Sánchez (Astana-Premier Tech), Cesare Benedetti e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), Jonathan Lastra e Julen Amézqueta (Caja Rural-Seguros RGA), Guillaume Martin e Jesús Herrada (Cofidis, Solutions Crédits), Mauri Vansevenant e Andrea Bagioli (Deceuninck-Quick Step), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi), Magnus Cort Nielsen, Diego Camargo, Lawson Craddock e Jens Keukeleire (EF Education-Nippo), Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Dylan Van Baarle e Jhonatan Narváez (Ineos), Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty), Florian Vermeersch (Lotto Soudal), Damien Howson e Nick Schultz (BikeExchange), Thymen Arensman, Michael Storer e Martijn Tusveld (DSM), Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), Rui Oliveira e Matteo Trentin (UAE-Emirates). Ben presto però i 32 sono diventati 31 perchè il colombiano Camargo è stato costretto a perdere contatto dal resto dei battistrada a causa di un guaio meccanico.
Una volta appurato che tra i battistrada non vi erano uomini particolarmente pericolosi ai fini della classifica, la Jumbo-Visma ha imposto al gruppo maglia roja un’andatura piuttosto blanda che ha consentito al secondo trocone di ricongiungersi intorno al km 90. Il vantaggio dei fuggitivi, di conseguenza, si è man mano dilatato e ha toccato i 10 minuti ai -50 per poi superare i 12 minuti quando all’arrivo mancavano appena 40 km. Un margine che sanciva il sorpasso di Odd Christian Eiking (19° in classifica a 9′10″) e Guillaume Martin (20° a 9′39″) ai danni di Primoz Roglic. Di lì a poco Matteo Trentin ha rotto gli indugi e ha provato ad imporre una scrematura al gruppo dei battistrada in vista dell’ormai prossima salita del Puerto de Almàchar. Al corridore della UAE si sono accodati prima Alex Aranburu e poco dopo la coppia formata da Jesus Herrada e Floris De Tier. Il quartetto è riuscito ad guadagnare (non senza fatica) un piccolo margine, approcciando l’ascesa con circa 20 secondi di vantaggio sugli altri 27 fuggitivi.
La salita ha però completamente rimescolato le carte: ai -25 sui battristada sono rientrati Craddock, Storer e Bagioli, imitati poco dopo da Elissonde, Vansevenant e Narvaez. De Tier ha così provato a giocarsi le ultime carte prima di staccarsi ed essere ripreso da Elissonde e Calmejane ai -24. I rimescolamenti sono continuati anche nei chilometri successivi. Nelson Oliveira ha attaccato ai -23, quindi è stato il turno di nuovo di Elissonde che ha ripreso e poi staccato il corridore della Movistar. Il francese è stato ripreso a sua volta ai -20, proprio la dove la salita diventava più dura, da un nuovo gruppetto formato da Bagioli, Champoussin, Storer, Aranburu, Schultz e Vansevenant. L’attacco ‘buono’ è finalmente arrivato a 3 km dalla vetta, quando è giunto lo scatto di Storer, già vincitore venerdì della tappa con arrivo a Balcòn de Alicante. L’australiano è riuscito a guadagnare un vantaggio non elevato, transitando al gpm con 13″ su Champoussin e 35″ su un drappello formato da Elissonde, Eiking, Martin, Bouchard, Van Baarle, Schultz e Vansevenant.
Nel gruppo maglia roja, ormai scivolato ad oltre 13 dal battistrada, Mikel Landa (Bahrain Victorius) aveva ben perso contatto dal gruppo, conferma di una condizione a dir poco deficitaria. Il basco ha poi tagliato il traguardo con oltre 21 minuti di ritardo dal vincitore e circa 10′ dai big, uscendo definitivamente di classifica. I colpi di scena nel gruppo principale erano però tutt’altro che finiti. Ai -3 infatti è arrivata la fucilata di Primoz Roglic a cui nessuno ha saputo resistere. Alle sue spalle si è formato un gruppetto comprendente Enric Mas e Miguel Angel Lopez (Movistar), Jack Haig (Bahrain Victorius) e Sepp Kuss (Jumbo-Visma). Poco dietro si trovava la coppia Egan Bernal-Adam Yates (Ineos Grenadiers), poi ripresa da un drappello più nutrito formato da Aleksandr Vlasov (Astana), Felix Grossschartner (Bora), Louis Meintjes (Intermarché), Adam Yates (Ineos), Wout Poels (Bahrain) e il duo composto da UAE Rafal Majka e David De La Cruz.
Nel frattempo Storer era ormai involato verso il secondo trionfo di tappa in solitario, mentre alle sue spalle Eiking e Vansevenant avevano raggiunto Champoussin. Roglic invece era transitato con oltre mezzo minuto sui primi inseguitori, ma ha poi iniziato a perdere qualche secondo lunga la discesa finchè, in corrispondenza di una curva verso destra, non è scivolato a terra. Lo sloveno si è rapidamente rialzato, ma è stato ugualmente ripreso da Mas, Lopez e Haig, che nel frattempo avevano staccato Kuss.
Storer si è gestito molto bene lungo la discesa, tagliando il traguardo con 22″ su Vansevenant, Champoussin e Van Baarle ed Eiking, nuova maglia roja. A 51″ è invece giunto il drappello regolato da Narvaez davanti a Schultz, Bouchard, Calmejane, Elissonde, Amezqueta e Guillaume Martin. Ancora più staccati gli altri fuggitivi di giornata, arrivati alla spicciolata sul traguardo di Rincon de la Victoria. Il gruppo con Roglic, Mas, Lopez, Haig, Kuss e Grossschartner ha tagliato il traguardo con 11′49″ di ritardo dal corridore del Team DSM, mentre Majka, De La Cruz, Gino Mäder (Bahrain), Yates, Bernal, Poels, Aru e Meintjes hanno pagato 12′26″. Ancora più staccato Giulio Ciccone (13′03″).
La nuova classifica generale vede Odd Christian Eiking in testa con 58″ su Guillaume Martin e 2′17″ su Roglic. Seguono Mas (a 2′45″), Lopez (a 3′38), Haig (a 3′59″), Bernal (a 4′46″) e Kuss (4′57″). Chiudono la top ten Adam Yates (a 5′01″) e Felix Grossschartner (a 5′42″). Scivola fuori dai 10 Giulio Ciccone, ora 11simo a 6′10″ e ridimensionato dalla controprestazione odierna.
Domani è in programma l’11a tappa, giro di boa della corsa iberica. I corridori dovranno affrontare appena 133.6 km nella Antequera-Valdepenas de Jaen. La frazione si presente come un’altra grande occasione per i cacciatori di tappa. Il percorso, molto più ondulato rispetto alla frazione odierna, presenta nel finale il Puerto de Locubin (8.8 km al 5%), la cui vetta è posta a poco più di 7 km dal traguardo. Di questi i primi 4 sono in discesa mentre e anticipano lo strappo finale che conduce all’arrivo.
Pierpaolo Gnisci
24-08-2021
agosto 24, 2021 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
L’australiano Michael Storer (Team DSM) si è imposto nella decima tappa, Roquetas de Mar – Rincón de la Victoria, percorrendo 189 Km in 4h09′21″, alla media di 45.478 Km/h. Ha preceduto di 22″ il belga Mauri Vansevenant (Deceuninck-Quick Step) e il francese Clément Champoussin (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE-Team Emirates), 13° a 1′32. Il norvegese Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert) è la nuova maglia rossa con 58″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis) e 2′17″ sullo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 11° a 6′10″
TOUR POITOU – CHARENTES EN NOUVELLE AQUITAINE
L’italiano Elia Viviani (Cofidis) si è imposto nella prima tappa, Pons – Parthenay, percorrendo 197.3 Km in 5h01′31″, alla media di 39.262 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Simone Consonni (Cofidis) e il francese Marc Sarreau (AG2R Citroën Team). Viviani è il primo leader della classifica con 4″ su Consonni e 6″ su Sarreau.
SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)
L’olandese Marianne Vos (Jumbo-Visma Women Team) si è imposta nel prologo, circuito a cronometro di Ede, percorrendo 2.4 Km in 3′01″, alla media di 47.735 Km/h. Ha preceduto di 5″ la connazionale Ellen van Dijk (Trek-Segafredo) e di 6″ la danese Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope). Miglior italiana Elisa Balsamo (Valcar-Travel & Service), 7° a 8″. La Vos è la prima leader della classifica con 5″ sulla Van Dijk e 6″ sulla Uttrup Ludwig. Miglior italiana la Balsamo, 7° a 8″.
LA TAPPA DEL GIORNO: ROQUETAS DE MAR – RINCÓN DE LA VICTORIA
agosto 24, 2021 by Redazione
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Dopo il primo giorno di riposo la Vuelta si rimettere in marcia con una frazione apparentemente non troppo impegnativa, tanta pianura fino ai piedi della salita che movimenterà il finale di gara. Ma il vento potrebbe giocare un brutto scherzetto….
Una tappa di pianura con il pepe nella coda. Potrebbe essere sintentizzato così il tracciato della frazione con la quale la Vuelta si rimette in cammino dopo aver osservato la prima delle due giornate di riposo. Nei primi 160 Km pur non pedalando costantemente sul velluto non si incontreranno grandissime difficoltà altimetriche, poi cambierà tutto quando mancheranno 27 Km al traguardo. A quel punto inizierà quella che è l’unica salita ufficiale prevista dal tracciato odierno, quel Puerto de Almáchar che sulle prime non sembrerebbe dotato di quei numeri che ne fanno un’ascesa meritevole di attenzione. Poco più di 10 Km al 5% di pendenza media non fanno paura, ma nel calcolo di quei dati sono stati considerati anche i primi 6000 metri, nei quali di salita ce n’è pochina e che falsano non poco la verità. Di salita autentica, infatti, ce ne saranno per la precisione 4.7 Km e in quel tratto finale l’inclinazione media scatta all’8.8%, con tutto lo spazio anche per un attacco a sorpresa di qualche grosso nome. E le sorprese potrebbero non terminare qua perchè ad aggiungere pepe al pepe potrebbe pensarci il vento: nella prima parte di gara, infatti, si seguirà fedelmente la linea di costa e, considerate le previsioni meteo previste per oggi tra Roquetas de Mar e Rincón de la Victoria, ai piedi del Puerto de Almáchar qualche corridore potrebbe presentarsi in già in debito d’energie se avranno avuto la sfortuna di ritrovarsi nel ventaglio sbagliato. Magari saranno anche riusciti a recuperare le ruote del gruppo principale, ma la fatica potranno poi pagarla sulla salita se dovesse scatenarsi la bagarre tra i primi della classifica. E in caso di terreno nuovamente perduto a questo punto risulterebbe difficilissimo recuperarlo mancando allo scollinamento 16 Km al traguardo, quasi tutta da percorrere in veloce discesa.
METEO
Roquetas de Mar: cielo coperto, 30.8°C (percepiti 34°C), vento moderato da ENE (28 km/h), umidità al 55%
Adra (Km 32) : poco nuvoloso, 29.6°C (percepiti 32°C), vento moderato da E (22-24 km/h), umidità al 56%
Motril (Km 88.5) : sole e caldo, 30.8°C (percepiti 33°C), vento moderato da SE (14-21 km/h), umidità al 52%
Torre del Mar (traguardo volante – Km 150) : cielo sereno, 28.4°C (percepiti 31°C), vento moderato da SSE (10-14 km/h), umidità al 62%
Rincón de la Victoria: cielo sereno, 28.4°C (percepiti 31°C), vento moderato da SSE (14-17 km/h), umidità al 60%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
12.15: partenza da Roquetas de Mar
12.47: chilometro 0
14.50: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 82 Km dalla partenza)
16.20-16.45: traguardo volante di Torre del Mar
16.50-17.20: scollinamento Puerto de Almáchar
17.15-17.45: arrivo a Rincón de la Victoria
L’ANGOLO DELLA STORIA
Località balneare andalusa situata a una dozzina di chilometri dalla celebre città di Málaga, Rincón de la Victoria è uno delle sede d’arrivo inedite della Vuelta 2021. Ci sono, però, due precedenti che risalgono al 2004 quando Rincón accolse ben due traguardi volanti nel corso della medesima edizione: il primo fu disputato il 17 settembre nel finale della tappa diretta alla citata Málaga e fu conquistato dal belga Kevin De Weert, poi allo spint che conta, 13 Km più avanti, si impose il nostro Alessandro Petacchi; l’ìndomani sarò un altro italiano Alessandro Cortinovis a vincere la volatina di Rincón nelle fasi iniziali della tappa di Granada, terminata con la prima di due vittorie di tappa consecutive di Santiago Pérez, che ventiquattrore più tardi concederà il bis nell’impegnativa cronoscalata verso la Sierra Nevada. In tempi più recenti Rincón de la Victoria è stata sede di partenza della prima tappa della Vuelta a Andalucía 2017 (terminata a Granada) e sede d’arrivo dell’ultima tappa della medesima corsa nel 2013: in entrambi i casi il vincitore è stato il medesimo corridore, lo spagnolo Alejandro Valverde.

La spiaggia di Rincón de la Victoria e l’altimetria della decima tappa (wikipedia)
VUELTA 2021: LE PAGELLE DELLA PRIMA SETTIMANA
agosto 23, 2021 by Redazione
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Disputate le prime nove tappe ecco i giudizi sui principali corridori al via della corsa spagnola
PRIMOZ ROGLIC: Dalla prima tappa, la cronometro individuale di Burgos, mette le cose in chiaro: è il favorito numero 1. Nelle seguenti tappe si mette sempre a controllare gli avversari, decide lui come e quando attaccare vedendo i diretti rivali crollare uno dopo l’altro. VOTO: 9,5
FABIO JAKOBSEN: Vederlo trionfare a Molina de Aragon dopo l’incidente al Polonia 2020 è stata una gioia per tutti gli appassionati di ciclismo e non solo. Si ripete a La Manga del Mar Menor. VOTO: 8,5
JASPER PHILIPSEN: Il velocista della Alpecin-Fenix dopo un Tour de France dove non riusciva a vincere in nessun modo si sblocca alla grande in terra di Spagna. Due vittorie di potenza nelle prime due volate della Vuelta. VOTO:7,5
DAMIANO CARUSO: Landa non va come dovrebbe e il siciliano si mette in proprio, strepitoso nella tappa dell’Alto de Velefique dove va a vincere partendo da lontano. VOTO: 7
ENRIC MAS: Lo spagnolo si ritrova alle spalle di Roglic, secondo nella classifica generale, un risultato che non lascia sorpresi guardando le sue ultime stagioni. Perde un buon Valverde (6,5) come gregario, un duro colpo da pagare contro la corazzata Jumbo-Visma. VOTO: 7
REIN TAARAMAE: L’estone è l’unico che riesce a rubare, per poco, la maglia rossa a Roglic nella fuga vittoriosa verso il Picon Blanco. Non vinceva in un Grande Giro dal 2016 quando trionfò in Italia a Sant’Anna di Vinadio. VOTO: 7
SEPP KUSS: Lavora per Roglic e quando ha il via parte all’attacco, un asso nella manica in casa Jumbo-Visma. VOTO: 7
ALBERTO DAINESE: Il giovane veneto del Team DSM non si perde d’animo e lotta in ogni volata raccogliendo piazzamenti di prestigio. VOTO:6,5
GIULIO CICCONE: Il corridore della Trek-Segafredo non delude, non ha la gamba dei big ma non perde la testa e resta sempre in scia. VOTO: 6,5
MAGNUS CORT: Riesce a trionfare resistendo stoicamente sull’Alto de la Montana de Cullera. VOTO: 6,5
MICHAEL STORER: Il ventiquatrenne del Team DSM vince sul Balcon de Alicante e conferma una crescita costante mostrata già al Tour de l’Ain. VOTO: 6,5
MIGUEL ANGEL LOPEZ: Corre in sordina e soprattutto non cade. Con calma e attenzione chiude la prima settimana di corsa sul gradino più basso del podio. VOTO: 6,5
ADAM YATES: La gamba sembra quella dei giorni migliori, la testa e la condotta di gara no. Sull’Alto de Velefique corre in modo altalenante, dove gamba, testa e squadra vanno in conflitto. VOTO: 6
EGAN BERNAL: Non è al massimo della condizione e si vede, emblematico averlo visto soffrire sull’Alto de Velefique dopo aver fatto lavorare la squadra. In generale è a 1′52” da Roglic, terreno per recuperare c’è. VOTO: 6
FABIO ARU: Il sardo ha annunciato che la Vuelta di Spagna sarà la sua ultima corsa da professionista, la sta cercando di onorare nel migliore dei modi. VOTO: 6
ALEKSANDR VLASOV: Lontano dalla forma migliore e da separato in casa non riesce a correre come vorrebbe. VOTO: 5,5
DAVID DE LA CRUZ: Cerca di far classifica e al momento ci riesce più per demerito degli avversari che per merito suo. VOTO:5,5
ARNAUD DEMARE: Lontano dai suoi standard, in volata perde le ruote dei migliori e non riesce mai ad essere un pericolo vero per i rivali. VOTO: 5
MIKEL LANDA: Non entra mai nel vivo della corsa, lontanissimo dalla forma fisica migliore. VOTO: 5
RAFAL MAJKA: Il polacco non riesce ad entrare nel vivo della corsa. VOTO: 5
Luigi Giglio
TOUR OF NORWAY, WALLS VINCE LA TAPPA, HAYTER LA GENERALE
Matthew Walls vince in volata l’ultima tappa del Tour of Norway davanti a Pedersen e Hoelgaard. Hayter porta a casa la classifica finale
Ultima frazione del Giro di Norvegia 2021, 157 km per ruote veloci da Hinna Park a Stavanger. La fuga del mattino se ne va dopo circa 30 km di corsa, composta da Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen-Baloise), Stij Appel (ABloc CT), Nils Lau Nyborg Broge (BHS-PL Beton Bornholm), Brendan Rhim (EvoPro Racing), Gruffudd Lewis (Ribble Weldtite), Christian Spang Kjeldsen (ColoQuick) e Olav Hjemsæter (Team Coop). Il gruppo lascia fare mandando la testa della corsa a 4′ di vantaggio, per poi gradualmente iniziare le operazioni di rientro nella seconda parte di tappa. Giunti all’interno del circuito conclusivo intorno a Stavanger il plotone è a soli 40″ dal drappello al comando, grazie al ritmo imposto dalla Trek – Segafredo per Mads Pedersen. Sul muro di Grisabakkaen, 400 metri al 10 %, davanti il gruppetto si spacca, ma ormai il grosso del plotone è già in scia delle ammiraglie. L’ultimo passaggio sullo strappo è quello decisivo per riportare la corsa a situazione di ranghi compatti: può partire dunque la volata finale, regolata magistralmente da Matthew Walls (Bora – Hansgrohe) su Mads Pedersen e Daniel Hoelgaard (Uno – X Pro Cycling Team).
Per il leader della generale Eithan Hayter (Ineos – Grenadiers) pochi sussulti che lo conducono alla vittoria della classifica generale di questa edizione.
Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAle8

Matthew Walls vince l'ultima tappa del Tour of Norway. Photo Credit: Bettini Photo
CARUSO ISSA IL TRICOLORE SULL’ALTO DE VELEFIQUE, ROGLIC AFFERMA IL PRIMATO
Dopo la quiete di ieri ecco la tempesta: clima torrido e quattro ascese di cui due di prima categoria per un totale di quasi 190km nelle calde terre andaluse. Un grande Damiano Caruso (Bahrain) fa sua la prima tappa di vera montagna di questa Vuelta.
Oggi il grande protagonista è stato Damiano Caruso (Bahrain). Il corridore siciliano è andato in fuga fin dal mattino e ha proseguito l’azione da solo negli ultimi 70 km staccando i compagni di avventura sull’Alto Collado Venta Luisa, scalando in solitaria l’Alto de Castro de Filabres e difendendosi dal ritorno dei big sulla spettacolare salita finale dell’Alto de Velefique, iniziata con quasi 4’ di vantaggio e terminata con un preziosissimo minuto sul duo Primoz Roglic (Jumbo) – Enric Mas (Movistar).
L’Italia può festeggiare e non solo per l’impresa del portacolori della Bahrein, ma anche per l’importante prova di Giulio Ciccone (Trek), che inizia la salita finale nel gruppo della maglia rossa, si difende lungo le rampe del Velefique e chiude ottavo a 2’ dal vincitore, scalando fino al settimo posto della classifica generale.
Andando con ordine la frazione si anima fin dai primi chilometri con una corposa fuga di cui fanno parte, oltre al futuro vincitore, Lilian Calmejane (AG2R), Angel Madrazo (Burgos), Julen Amezqueta (Caja Rural), Olivier Le Gac, Rudy Molard (Groupama), Robert Stannard (BikeExchange), Romain Bardet, MartijnTusveld (DSM), Kenny Elissonde (Trek) e Rafal Majka (UAE). Gli attaccanti scalano d’accordo l’Alto de Cuatro Vientos e la prima parte dell’Alto Collado Venta Luisa, dove Caruso decide di partire in solitaria scollinando al GPM anticipando Bardet e Amezqueta. Per i successivi 70 km nessuno sarò più in grado di impensierirlo nella sua cavalcata trionfale.
Il gruppo principale prosegue compatto con tutti i big e piano piano riassorbe tutti gli altri fuggitivi portandosi sulle prime rampe della salita finale. Nel tratto più duro, ad inizio ascesa, a rompere gli indugi è Adam Yates (Ineos), apparso in buonissima condizione già nei giorni scorsi. Gli rispondono solo Sepp Kuss (Jumbo) e Miguel Ángel López (Movistar). Momentaneamente non reagisce la maglia rossa Roglic, che rimane ad una decina di secondi, mentre perde malamente le ruote dei migliori Mikel Landa (Bahrein), che alza bandiera bianca e passando gradi di capitano a Jack Haig.
La risposta di Roglic non si fa, però, attendere molto e qualche centinaio di metri più avanti piazza una progressione imperiosa che lo riporta su Yates. A farne le spese in questo momento è Egan Bernal (Ineos), che però rientra grazie al successivo rallentamento. Yates così ci riprova e il copione è simile al precedente: Roglic non risponde subito, ma attende qualche metro prima di stoppare il britannico, seguito dal solo Mas. Bernal soffre ancora il cambio di ritmo e perde nuovamente terreno. A questo punto Yates viene fermato per aiutare il compagno, mossa probabilmente sbagliata da parte della Ineos che fa perdere un sacco di terreno all’inglese, anche perchè il colombiano fatica a tenere la ruota del compagno. Roglic e Mas si avviano così verso il traguardo con il leader della generale a rafforzare il suo primato e lo spagnolo a presentarsi come serio (e unico?) candidato alla battaglia finale.
I due giungeranno a un minuto dal vincitore, seguiti 40” più dietro da Haigh, López e Yates, che alla fine ha avuto via libera per seguire almeno il gruppetto inseguitore e limitare i danni. Bernal giungerà ottavo a 2’10”, raggiunto e superato da Gino Mader (Bahrain) e da Ciccone. A chiudere la top ten è David De La Cruz (UAE) con 2’40” con Kuss e Steven Kruijswijk (Jumbo) alle sue spalle, tutti gli altri sono a oltre tre minuti e mezzo.
In classifica ora Roglic guida con 28” su Mas, 1’21” su López, 1’42” su Haigh e 1’52” su Bernal. Appena oltre i 2’ Yates e a 2’39” Ciccone.
Andrea Mastrangelo

L'Italia sportiva esulta per la prima vittoria italiana alla Vuelta 2021, ottenuta da Damiano Caruso in cima all'Alto de Velefique (foto Bettini)
22-08-2021
agosto 22, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
L’italiano Damiano Caruso (Bahrain – Victorious) si è imposto nella nona tappa, Puerto Lumbreras – Alto de Velefique, percorrendo 188 Km in 5h03′14″, alla media di 37.199 Km/h. Ha preceduto di 1′05″ lo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma) e di 1′06″ lo spagnolo Enric Mas Nicolau (Movistar Team). Roglič è ancora maglia rossa con 28″ su Mas Nicolau e 1′21″ sul colombiano Miguel Ángel López Moreno. Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 7° a 2′39″
TOUR OF NORWAY
Il britannico Matthew Walls (Bora-Hansgrohe) si è imposto nella quarta e ultima tappa, Hinna Park – Stavanger, percorrendo 156.5 Km in 3h25′16″, alla media di 45.745 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e il norvegese Daniel Hoelgaard (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), 77° a 4′44″. Il britannico Ethan Hayter (INEOS Grenadiers) si impone in classifica con 15″ sull’olandese Ide Schelling (Bora-Hansgrohe) e 25″ sull’olandese Mike Teunissen (Jumbo-Visma). Miglior italiano Ganna, 32° a 5′49″
BALTIC CHAIN TOUR
Il norvegese Oskar Myrestøl Johansson (Uno-X DARE DT) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Valga, percorrendo 166.7 Km in 3h37′43″, alla media di 45.94 Km/h. Ha preceduto di 46″ il neozelandese Laurence Pithie (Groupama-FDJ Conti) e l’estone Norman Vahtra (nazionale estone). Unico italiano in gara Lorenzo Germani (Groupama-FDJ Conti), 31° a 46″. Pithie si impone in classifica con 5″ sull’estone Karl Patrick Lauk (nazionale estone) e 14″ sul finlandese Antti-Jussi Juntunen (Ampler Development Team). Germani 20° a 20″
CCC TOUR (Polonia)
Il polacco Jakub Kaczmarek HRE Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella terza e ultima tappa, circuito di Jawor, percorrendo 130.5 Km in 3h07′51″, alla media di 41.682 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Sven Thurau (Dauner D&DQ-Akkon) e il connazionale polacco Maciej Paterski (Voster ATS Team). Nessun italiano in gara. Paterski si impone in classifica con 23″ sul tedesco Immanuel Stark (P&S Metalltechnik) e sul connazionale Szymon Rekita (Voster ATS Team).
TOUR DE L’AVENIR (Under23)
Lo spagnolo Carlos Rodríguez Cano (nazionale spagnola) si è imposto nella nona ed ultima tappa, La Toussuire – Séez (Col du Petit Saint-Bernard), percorrendo 151.6 Km in 4h22′40″, alla media di 34.629 Km/h. Ha preceduto di 1′52″ il tedesco Georg Steinhauser (nazionale tedesca) e l’italiano Filippo Zana (nazionale italiana). Il norvegese Tobias Halland Johannessen (nazionale norvegese) si impone in classifica con 7″ su Rodríguez Cano e 2′05″ su Zana
LA TAPPA DEL GIORNO: PUERTO LUMBRERAS – ALTO DE VELEFIQUE
agosto 22, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Si torna in montagna per la tappa della “Cima Fernández”, la vetta più alta della Vuelta, quest’anno stabilita ai 1970 metri del Collado Venta Luisa. Il momento clou della tappa sarà, però, rappresentato dall’ascesa finale all’Alto de Velefique
È arrivato il giorno della Cima Fernández, il corrispettivo iberico della Cima Coppi, intitolata ad Alberto Fernández, scalatore scomparso tragicamente in un incidente stradale il 14 dicembre 1984 a soli 29 anni: nella stessa stagione si era piazzato secondo per soli 6″ nella classifica generale della Vuelta, vinta dal francese Éric Caritoux, mentre l’anno precedente si era classificato terzo, piazzamento ottenuto anche al Giro d’Italia. Venendo al percorso della nona tappa, quest’anno non si supererà mai quota duemila, fermandosi ai 1970 metri del Collado Venta Luisa, dove la Cima Fernández sarà assegnata al termine di quella che è la salita più lunga dell’edizione 2021, 29 Km al 4.3% e un tratto centrale di 6.3 Km all’8.8% che difficilmente vedrà in azione i big della classifica. A quel punto, infatti, mancheranno più di 70 Km al traguardo, previsto in vetta ad una telegenica ascesa finale di 13 Km al 7,2%, resa spettacolare dalla ventina di tornanti che riporteranno i corridori in alta quota, fino ai 1800 metri sul livello del mare dell’Alto de Velefique.
METEO
Puerto Lumbreras : cielo coperto, 31°C (percepiti 30°C), vento moderato da NE (12-14 km/h), umidità al 30%
La Alfoquía (Km 33.7) : cielo coperto, 30.8°C (percepiti 30°C), vento moderato da NE (10 km/h), umidità al 30%
Olula del Río (Km 86.4) : cielo coperto, 32.8°C (percepiti 32°C), vento moderato da ENE (13 km/h), umidità al 26%
Alto de Velefique : previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
11.55: partenza da Puerto Lumbreras
12.08: chilometro 0
14.05-14.25: scollinamento Alto de Cuatro Vientos
14.50: inizio diretta su Eurosport 2 (a circa 101 Km dalla partenza)
14.50-15.15: traguardo volante di Tíjola e inizio salita Alto Collado Venta Luisa
15.40-16.05: scollinamento Alto Collado Venta Luisa
16.25-17.00: scollinamento Alto Castro de Filabres
16.30: passaggio della diretta su Eurosport 1 (a circa 159 Km dalla partenza)
16.50-17.25: inizio salita finale
17.10-17.50: arrivo sull’Alto de Velefique
L’ANGOLO DELLA STORIA
Il Puerto de Velefique, valico dell’Andalusia che mette in comunicazione l’omonimo centro con il comune di Bacares, è una scoperta recente della Vuelta, che lo “esplorò” per la prima volta nel 2004, quando l’organizzazione lo inserì nel tracciato del tappone che partiva da Almería per concludersi ai quasi 2100 metri dell’osservatorio astronomico del Calar Alto: a conquistarlo fu lo spagnolo Roberto Heras, che quel giorno si impossessò definitivamente della maglia amarillo (sarà la sua terza delle quattro Vuelte vinte) dopo che sul Velefique era transitato in testa il connazionale Francisco Lara. Sullo stesso tracciato si gareggerà nel 2006, quando ad imporsi a Calar Alto sarà lo spagnolo Igor Antón, mentre i punti al passaggio del GPM del Velefique saranno intascati da Egoi Martínez. Dopo questi primi due passaggi il Velefique sarà promosso a sede d’arrivo nel 2009, ospitando il traguardo di una frazione che ricalcalva le rotte delle due disputate tappe del Calar Alto, con l’ascesa all’osservatorio stavolta collocata a metà del cammino e ben due arrampicate al Velefique: la prima vide scollinare vittorioso al culmine Bingen Fernandez, mentre l’ascesa conclusiva che valeva anche come arrivo di tappa finì nel palmares di Ryder Hesjedal, il corridore canadese che tre anni più tardi conquisterà il Giro d’Italia proprio ai danni di un corridore spagnolo, Joaquim Rodríguez, preceduto di appena 12 secondi. Infine, nel 2017 il Velefique tornerà ad essere un “semplice” punto di passaggio verso il solito traguardo al Calar Alto: stavolta a vincere sarà il colombiano Miguel Ángel López mentre primo al passo transiterà il francese Romain Bardet.

I tornanti della salita dell’Alto de Velefique e l’altimetria della nona tappa (yotube)