GIRO DEL LUSSEMBURGO, ALLA FINE LA SPUNTA TIBERI
Successo italiano nell’edizione 2024 dello Skoda Tour de Luxembourg. Il primo della classifica generale al termine delle 5 tapper è risultato essere il portacolori della Bahrain-Victorius Antonio Tiberi. Successi di tappa per Van der Poel, Pedersen, Vansevenant, Ayus e Gaudu.
Si è concluso domenica, nel giorno d’apertura dei mondiali di ciclismo, lo Skoda Tour de Luxembourg, la breve corsa a tappe del granducato articolata su 5 frazioni. L’avvio della competizione ha visto il successo del campione del mondo in carica Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) sull’ex campione europeo Christophe Laporte (Team Visma | Lease a Bike) e sul danese Andreas Kron (Lotto Dstny). Si è trattato di un buon avvio di gara per l’olandese che si è così insediato in vetta alla classifica, con il laziale Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious) primo degli italiani, 7° con 10″ di ritardo.
Nella seconda tappa il leader della classifica ha mantenuto la leadership, ma si è visto battere sul traguardo dal danese Mads Pedersen (Lidl – Trek), mentre la terza piazza è andata all’elvetico Robin Froidevaux (Tudor Pro Cycling Team). Buona la prova dei corridori di casa nostra con tre piazzamenti nella TopTen: Mirco Maestri (Team Polti Kometa) ha chiuso sesto, Lorenzo Milesi (Movistar Team) nono e Tiberi decimo. In classifica, come detto, Van der Poel precede sempre Laporte e Kron, come il giorno precedente.
La terza tappa ha visto cadere il trono del campione del mondo, che nonostante la seconda posizione di giornata ha ceduto lo scettro al vincitore di tappa Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step). Il belga ha chiuso le sue fatiche in solitaria con un vantaggio di 41″ sul grupp, regolato Van der Poel sull’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) e gli altri. Nuovamente una decima piazza di giornata per Tiberi.
Nel quarto giorno di gara è andata in scena la cronometro. Il successo è andato allo spagnolo Juan Ayuso della UAE Team Emirates. Secondo di giornata si piazzato, con un passivo di soli 7 secondi, il nostro Tiberi che ha preceduto Pedersen. Per i ciclisti di casa nostra da segnalare un altro piazzamento nella TopTen con Lorenzo Milesi, 7°-
Grazie alla seconda piazza di giornata e alla 18a di Vansevenant il campione del Mondo è risalito in vetta alla classifica davanti al vincitore di giornata e allo stesso Vansevenant.
L’ultima tappa, decisiva per la classifica generale, ha visto il successo di David Gaudu (Groupama – FDJ). Il francese ha preceduto di 3″ un terzetto formato dallo statunitense Quinn Simmons (Lidl – Trek), dal connazionale Jordan Jegat (TotalEnergies) e da Tiberi. Ancora più indietro sono giunti Pedersen e Van der Poel, che hanno chiuso la prova dopo 29″. Un gap pesante per il campione del mondo, che si è visto sfilare la maglia di leader proprio da Tiberi, dimostratosi molto regolare nei 5 giorni lussemburghesi, al punto da portarsi a casa anche la speciale classifica dei giovani.
Alle spalle dell’italiano e dell’olandese sul terzo gradino del podio è salito il vincitore di tappa David Gaudu. Nona piazza per Davide Piganzoli (Team Polti Kometa).
Se si è visto sfilare il sogno di aggiudicarsi la generale, Van der Poel si può consolare con la vittoria nella classifica a punti, dove ha preceduto Pedersen e Tiberi.
La classifica dei GPM si è rivelata un campionato di società per la Soudal Quick-Step, che occupa tutti e tre i gradini del podio con Pepijn Reinderink, Vansevenant e Louis Vervaeke nell’ordine.
Infine nella Classifica a squadre il successo è andato all’UAE Team Emirates davanti al Movistar Team e al Team Visma | Lease a Bike.
Mario Prato

Antonio Tiberi vince il Giro del Lussemburgo (Getty Images)
BROWN ED EVENEPOEL, DUE ORI DA INCORNICIARE. ARGENTO E BRONZO PER GANNA E AFFINI
Grace Brown e Remco Evenepoel confermano i pronostici della vigilia vincendo la medaglia d’oro nella prova a cronometro ai Campionati del Mondo di Zurigo. Ma Demi Vollering da un lato e Filippo Ganna dall’altro, entrambi argento, hanno dato del filo da torcere ai vincitori. Da sottolineare il bel bronzo conquistato da Edoardo Affini
Il calendario dei Campionati del Mondo di Ciclismo 2024 servono immediatamente due piatti forti come la Prova a Cronometro Donne Elite e la Prova a Cronometro Uomini Elite. Le donne si misureranno su un percorso di 29.9 km mentre gli uomini affronteranno 46.1 km. Entrambi i percorsi vedono una parte centrale abbastanza impegnativa con diversi strappetti e saliscendi, con pendenze che in alcuni tratti arrivano anche a superare l’8%. Nella prova femminile la favorita della vigilia Grace Brown dopo una piccola empasse al secondo intermedio, si divora l’asfalto negli ultimi 10 km completamente pianeggianti e chiude con il tempo di 39 minuti e 16 secondi, facendo meglio di 17 secondi sulla seconda classificata Demi Vollering, che aveva fatto meglio al secondo intermedio di 8 secondi rispetto all’australiana. La Brown vince così nello stesso anno la prova a cronometro di Olimpiadi e Mondiali. Il bronzo va a Chloe Dygert, campionessa in carica, che non ripete l’exploit dello scorso anno quando ebbe la meglio sulla Brown per soli 6 secondi. La ciclista statunitense termina la sua prova con 56 secondi di ritardo dalla Brown. Chiudono la top fine la tedesca Antonia Niedermaier e la belga Lotte Kopecky, rispettivamente in quarta ed in quinta posizione con un ritardo di 1 minuto e 5 secondi e di 1 minuto e 39 secondi dalla Brown. Per quanto riguarda la prova delle atlete azzurre Vittoria Guazzini faceva registrare la 19° posizione con un ritardo di 3 minuti e 11 secondi dalla Brown mentre faceva peggio Gaia Masetti addirittura 40° a 5 minuti e 29 secondi di ritardo. La prova maschile ha visto la vittoria di Remco Evenepoel, anch’essa ampiamente prevista alla vigilia. Eppure il belga ha dovuto costruirsela questa vittoria specialmente nella parte iniziale e centrale del percorso, quando al terzo intertempo faceva registrare un vantaggio di 19 secondi su Filippo Ganna. Da quel momento, e precisamente negli ultimi 10 km, Ganna dava tutto e riusciva a recuperare quasi 15 secondi sull’indiavolato belga che chiudeva con il tempo di 53 minuti e 1 secondo. Ganna si fermava a soli 7 secondi da Evenepoel e conquistava un argento beffardo. Sul terzo gradino del podio brillava invece il bronzo di Edoardo Affini, che completava una crono mondiale, seppur a 54 secondi di ritardo da Evenepoel. A chiusura della top five si classificavano Joshua Tarling e Jay Vine, rispettivamente a 1 minuto e 17 secondi ed a 1 minuto e 24 secondi di ritardo da Evenepoel. Vine in particolare vedeva precluso il sogno di giocarsi il bronzo con Affini a causa di una caduta in un tratto in discesa e di cui portva evidenti segni nel tagliare il traguardo. Detto che Evenepoel ripercorre le gesta di Grace Brown, avendo vinto anche lui nello stesso anno Olimpiade e Mondiali, adesso le prove dei Campionati Mondiali proseguiranno domani con le cronometro individuali uomini Juniores e under23.
Antonio Scarfone

Remco Evenepoel vince i Campionati Mondiali a Cronometro per il secondo anno consecutivo (foto: Getty Images)
22-09-2024
settembre 22, 2024 by Redazione
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CAMPIONATI DEL MONDO (Svizzera) – CRONOMETRO INDIVIDUALE ELITE MASCHILE
Il belgo Remco Evenepoel si è imposto nella corsa a cronometro, circuito di Zurigo, percorrendo 46.1 Km in 53′01″, alla media di 52.172 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’italiano Filippo Ganna e di 55″ l’italiano Edoardo Affini.
CAMPIONATI DEL MONDO (Svizzera) – CRONOMETRO INDIVIDUALE ELITE FEMMINILE
L’australiana Grace Brown si è imposta nella corsa a cronometro, Gossau – Zurigo, percorrendo 29.9 Km in 39′16″, alla media di 45.688 Km/h. Ha preceduto di 16″ l’olandese Demi Vollering e la statunitense Chloé Dygert. Due italiane in gara: Vittoria Guazzini 19° a 3′11″, Gaia Masetti 40° a 5′29″
SKODA TOUR OF LUXEMBOURG
Il francese David Gaudu (Groupama – FDJ) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Mersch – Lussemburgo, percorrendo 176.9 Km in 4h06′03″, alla media di 43.138 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo statunitense Quinn Simmons (Lidl – Trek) e il connazionale Jordan Jegat (TotalEnergies). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 4° a 3″. Tiberi si impone in classifica con 15″ sull’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) e 16″ su Gaudu
GOOIKSE PIJL
Il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella corsa belga, Roosdaal – Gooik, percorrendo 195.8 Km in 4h18′57″, alla media di 45.368 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Jordi Meeus (Red Bull – BORA – Hansgrohe) e l’olandese Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike)
PARIGI – CHAUNY
Il francese Arnaud Démare (Arkéa – B&B Hotels) si è imposto nella corsa francese, Margny-lès-Compiègne – Chauny, percorrendo 197.2 Km in 4h16′09″, alla media di 46.192 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Paul Penhoët (Groupama – FDJ) e il belga Milan Fretin (Cofidis). Miglior italianao Luca Mozzato (Arkéa – B&B Hotels), 10°.
SUPER 8 CLASSIC, ASSOLO DI FILIPPO BARONCINI SULLE STRADE DEL BELGIO
Prima gioia tra i professionisti per il portacolori della UAE Team Emirates, che grazie ad un attacco ai -14 km dal traguardo di Haacht compie una vera e propria impresa succedendo nell’albo d’oro della ex Primus Classic all’attuale campione del mondo Mathieu Van der Poel. Al secondo posto si è classificato Rick Pluimers (Tudor Pro Cycling Team), terzo è Rui Oliveira, portoghese compagno di squadra di Baroncini.
Il Belgio (e in particolare le Fiandre) portano bene a Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), il corridore romagnolo nato a Massa Lombarda il 26 agosto 2000 che tra gli Under 23 vinse il Mondiale di Lovanio nel 2021. Quest’oggi Baroncini è stato protagonista di un bellissimo assolo di quattordici chilometri nella nuova edizione della 14a edizione della Super 8 Classic, la corsa in linea nota fino a due anni fa con la denominazione di Primus Classic e che nel 2023 è stata appannaggio dell’attuale campione del mondo Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck), assente oggi perchè impegnato nel contemporaneo Giro del Lussemburgo.
Baroncini faceva parte di un drappello di 15 corridori ed è stato il più lesto e scaltro trovando l’azione vincente, la prima della sua carriera da professionista. A nulla è valso il tentativo di Rick Pluimers (Tudor Pro Cycling Team), scattato poco prima dell’ultimo chilometro, ma che ha garantito al belga la seconda posizione all’arrivo anticipando lo sprint del gruppo, conquistato da Rui Oliveira (UAE Team Emirates). Il portoghese è compagno di team del vincitore e per la compagine emiratina quello odierno è stato l’ennesimo podio (il secondo di oggi, dopo quello di Juan Ayuso al Giro di Lussemburgo) di una stagione da incorniciare .
L’Italia può rendersi soddisfatta anche per il sesto posto di Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), anche lui facente parte del plotoncino dei principali protagonisti della corsa odierna.
Andrea Giorgini

La prima vittoria da professionista di Filippo Baroncini (Getty Images)
21-09-2024
settembre 21, 2024 by Redazione
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SKODA TOUR OF LUXEMBOURG
Lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Differdange, percorrendo 15.5 Km in 19′11″, alla media di 48.48 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious) e di 11″ il danese Mads Pedersen (Lidl – Trek). L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) è tornato leader della classifica con 3″ su Ayuso e sul belga Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Tiberi, 5° a 10″
SUPER8 CLASSIC
L’italiano Filippo Baroncini (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa belga, Brakel – Haacht, percorrendo 197.6 Km in 4h27′09″, alla media di 44.38 Km/h. Ha preceduto di 21″ l’olandese Rick Pluimers (Tudor Pro Cycling Team) e di 28″ il portoghese Rui Oliveira (UAE Team Emirates)
AG TOUR DE LA SEMOIS (Donne)
L’olandese Thalita de Jong (Lotto Dstny Ladies) si è imposta nella seconda ed ultima tappa, circuito di Bertrix, percorrendo 112.4 Km in 3h08′00″, alla media di 35.872 Km/h. Ha preceduto allo sprint le connazionali Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ) e Mareille Meijering (Movistar Team). Miglior italiana Sara Casasola (Hess Cycling Team), 10° a 8″. La Swinkels si impone in classifica con lo stesso tempo della De Jong e 4″ sulla francese Maëva Squiban (Arkéa – B&B Hotels Women). Miglior italiana la Casasola, 8° a 18″
TOUR DE GATINEAU (Donne)
L’italiana Letizia Paternoster (Liv AlUla Jayco) si è imposta nella corsa canadese, circuito di Gatineau, percorrendo 117.7 Km in 2h57′02″, alla media di 39.891 Km/h. Ha preceduto allo sprint la cubana Marlies Mejías (Virginia’s Blue Ridge – TWENTY24) e la canadese Sarah Van Dam (DNA Pro Cycling)
20-09-2024
settembre 20, 2024 by Redazione
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SKODA TOUR OF LUXEMBOURG
Il belga Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step) si è imposto nella terza tappa, Rosport – Diekirch, percorrendo 201.3 Km in 4h53′34″, alla media di 41.142 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) e l’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 10° a 41″. L’italiano Daniele Formolo (Movistar Team), che aveva concluso la tappa in seconda posizione con 18″ di ritardo, è stato squalificato per aver assunto una posizione pericolosa in discesa. Vansevenant è il nuovo leader della classifica con 32″ su Van der Poel e 45″ su Hirschi. Miglior italiano Tiberi, 6° a 54″
KAMPIOENSCHAP VAN VLAANDEREN
Il belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) si è imposto nella corsa belga, circuito di Koolskamp, percorrendo 180.2 Km in 3h56′00″, alla media di 45.814 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) e il connazionale Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck). Miglior italiano Davide Cimolai (Movistar Team), 11°.
AG TOUR DE LA SEMOIS (Donne)
La britannica Cat Ferguson (Shibden Hopetech Apex) si è imposta nella prima tappa, Bohan – Vresse-sur-Semois, percorrendo 110.3 Km in 2h59′52″, alla media di 36.794 Km/h. Ha preceduto allo sprint la francese Maëva Squiban (Arkéa – B&B Hotels Women) e l’olandese Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ). Miglior italiana Francesca Barale (Team Dsm-Firmenich PostNL), 7°. La Ferguson è la prima leader della classifica con 4″ sulla Squiban e 6″ sulla Swinkels. Miglior italiana la Barale, 7° a 10″
CHRONO GATINEAU (Donne)
La tedesca Franziska Brauße (CERATIZIT-WNT Pro Cycling Team) si è imposta nella corsa cadanese, circuito a cronometro di Gatineau, percorrendo 20 Km in 27′23″, alla media di 43.822 Km/h. Ha preceduto di 4″ la canadese Nadia Gontova (DNA Pro Cycling) e di 30″ la polacca Marta Jaskulska (CERATIZIT-WNT Pro Cycling Team). Unica italiana in gara Letizia Paternoster (Liv AlUla Jayco), 4° a 41″
SPAGNA PADRONA DEL BELGIO: ADRIA’ BATTE ARANBURU IN VALLONIA
Termina anche quest’anno con una vittoria spagnola il Grand Prix de Wallonie, per la precisione con una doppietta targata Adrià (Red Bull – BORA), Aranburu (Movistar) che succede a Serrano, vincitore della passata edizione.
Partenza da Blegny, antica terra di miniere (Patrimonio dell’Unesco) e minatori, molti dei quali italiani. Oltre 200km e diverse “côtes” più tardi l’arrivo a Namur.
La corsa è animata per lunga parte da una fuga di sei uomini: Kenny Molly (Van Rysel), Michiel Lambrecht (Bingoal), Gleb Brussenskiy (Astana), Arno Claeys (Flanders), Mulu Kinfe Hailemichael (Caja Rural) e Jan Sommer (Q36.5). Attorno ai -50km i fuggitivi sono stati ripresi e dal gruppo sono usciti una ventina di corridori, sempre tenuti a distanza di controllo dal grosso del plotone. Successivamente il forcing di Movistar, Red Bull, Lotto e Uno-X ha tenuto sotto controllo gli ultimi tentativi di Mads Wurtz-Schmidt (Israel – Premier Tech) e Georg Zimmermann (Intermarche) portando il gruppo alla volata finale.
Lo sprint è stato apannaggio degli spagnoli con il nostro Matteo Trentin (Tudor), ben posizionato a ruota di Alex Aranburu (Movistar Team), caduto per un contatto con l’altro italiano Filippo Baroncini (UAE). Roger Adrià
(Red Bull – BORA – Hansgrohe) che ha sfruttato la volata lunga lanciata dal Aranburu superandolo nel finale. Alle loro spalle si sono piazzati Clément Champoussin (Arkéa), Biniam Girmay (Intermarche) e Rick Pluimers (Tudor), mentre fuori dalla top five sono giunti i padroni di casa con Tim Wellens (UAE) sesto davanti a Quinten Hermans (Alpecin). Solo 13° Vincenzo Albanese (Arkéa), primo degli italiani.
Andrea Mastrangelo

Adrià si impone nel 64° Grand Prix de Wallonie (Getty Images)
19-09-2024
settembre 19, 2024 by Redazione
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SKODA TOUR OF LUXEMBOURG
Il danese Mads Pedersen (Lidl – Trek) si è imposto nella seconda tappa, Junglinster -Schifflange, percorrendo 155 Km in 3h41′27″, alla media di 41.996 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) e l’elvetico Robin Froidevaux (Tudor Pro Cycling Team). Miglior italiano Mirco Maestri (Team Polti Kometa), 6°. Van der Poel è ancora leader della classifica con 10″ sul francese Christophe Laporte (Team Visma | Lease a Bike) e 12″ su Kron. Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 8° a 16″
18-09-2024
settembre 18, 2024 by Redazione
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SKODA TOUR OF LUXEMBOURG
L’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) si è imposto nella prima tappa, circuito di Lussemburgo, percorrendo 158 Km in 3h46′28″, alla media di 41.86 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Christophe Laporte (Team Visma | Lease a Bike) e il danese Andreas Kron (Lotto Dstny). Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 6°. Van der Poel è il primo leader della classifica con 4″ su Laporte e 6″ su Kron. Miglior italiano Tiberi, 7° a 10″
GRAND PRIX DE VALLONIE
Lo spagnolo Roger Adrià (Red Bull – BORA – Hansgrohe) si è imposto nella corsa belga, Blegny – Namur, percorrendo 202.4 Km in 4h41′16″, alla media di 43.174 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Alex Aranburu (Movistar Team) e il francese Clément Champoussin (Arkéa – B&B Hotels). Miglior italiano Vincenzo Albanese (Arkéa – B&B Hotels), 13°.
ST. FEUILLIEN GRAND PRIX DE VALLONIE (Donne)
L’olandese Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ) si è imposta nella corsa belga, Blegny – Namur, percorrendo 139.4 Km in 3h35′24″, alla media di 38.819 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek) e la connazionale Anouska Koster (Uno-X Mobility)
POGACAR E’ TORNATO, LO SLOVEVO DOMINA IL GRAN PREMIO DI MONTREAL FINISCE
Era ritornato alle corse solo tre giorni fa, dopo quasi due mesi di digiuno seguito alla vittoria al Tour de France. Il tempo di ritrovare il feeling con il gruppo nel Grand Prix Cycliste de Québec e poi è tornato a far sfoggio delle sue doti e della sua classe nella corsa di Montréal, vinta in solitaria.
Il tempo che accoglie partecipanti e spettatori del Gran Prix Cycliste de Montréal è simile a quello di cui gli stessi avevano goduto in Québec, due giorni prima, nella gara vinta dal redivivo sprinter australiano Michael Matthews (Team Jayco AlUla): 20 gradi, cielo sereno, 70% di umidità. Analogo è il paesaggio circostante, parchi verdi a spezzare il tessuto urbano delle metropoli, identico il fiume che scorre nella città, quel San Lorenzo che collega il lago Ontario con l’Oceano Atlantico. Considerando la somiglianza delle due corse, che si disputano entrambe in un circuito cittadino lungo poco più di 12 chilometri, da ripetere 16 volte (a Québec) o 17 (a Montréal), e nel quale spiccano alcune “côtes” tutt’altro che proibitive. Tutti si domandano se l’esito sarà lo stesso, cosa in effetti successa due volte nella breve storia delle due “canadesi”: nel 2014, quando a vincerle fu il grande passista australiano Simon Gerrans (una Sanremo e una Liegi al suo attivo, oltre a tappe nei tre Grandi Giri) e nel 2018, quando proprio Matthews ci riuscì.
L’australiano, tornato a grandi livelli dopo 5 anni molto avari di vittorie (nonostante una vittoria di tappa al Giro e una al Tour), è ovviamente tra i principali favoriti della gara- Ma il corridore che più di ogni altro sembra avere le carte in regola per dominarla, e che a sua volta l’ha vinta due anni fa, è ovviamente Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), settimo venerdì scorso; a contendergli la vittoria ci sono Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike), unico dei “big” ad averci provato seriamente l’altroieri, e naturalmente Biniam Girmay (Intermarché – Wanty), che in caso di volata di gruppo sarebbe di certo fra i primissimi e che venerdì è arrivato secondo. Non dimentichiamo poi il giovane talento belga Arnaud De Lie (Lotto Dstny), vincitore in Québec l’anno scorso e che l’altroieri, pur non riuscendo nel bis, è riuscito a stoppare un Pogacar che aveva già iniziato lo scatto decisivo; poi ci sono Juan Ayuso (UAE Team Emirates), Stephen Williams (Israel – Premier Tech), Simon Yates (Team Jayco AlUla), Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), Ben Healy (EF Education – EasyPost), Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), Jai Hindley (Red Bull – BORA – hansgrohe) e il nostro Alberto Bettiol (Astana Qazaqstan Team), unico italiano quest’anno capace di vincere qualche corsa in linea importante. Adam Yates (UAE Team Emirates), vincitore l’anno scorso, è assente dopo aver portato a termine da pochi giorni una discreta Vuelta.
Si parte alle 10.15 (ora locale, le 16.15 ora italiana) e quasi subito inizia la prima “côte”, una salita non banale, lunga oltre due chilometri con una pendenza media del 6% (e punte superiori al 10%), che porta a 208 metri di quota, in cima alla collina intitolata a Camillien Houde, politico canadese che è stato a lungo sindaco di Montréal. Proprio su questa salita partì, due anni fa, l’attacco decisivo di Pogacar, che riuscì a staccare quasi tutti i suoi avversari finendo poi per vincere la volata ristretta ai pochi superstiti (tra cui Van Aert, oggi assente dopo il grave incidente alla Vuelta). Il resto del circuito è prevalentemente in leggera discesa e si svolge in buona parte nel parco del Mount Royal, anche se due brevi ma ripide “côtes” di poche centinaia di metri l’una, al sesto e poi al nono chilometro del circuito, rendono la faccenda un po’ più complicata; anche gli ultimi 300 metri sono un po’ in salita, cosa che certamente avrà il suo peso se si dovesse arrivare in volata, sia ristretta, sia di gruppo.
Contrariamente a quanto si era visto venerdì, la consueta fuga non parte subito, anche se qualche corridore, di tanto in tanto, prova ad allungare. È solo nel corso del secondo giro che si avvantaggiano il giovanissimo ma promettente canadese Michael Leonard (INEOS Grenadiers, campione nazionale U23 a cronometro) e il giovane ma già esperto belga Gil Gelders (Soudal Quick-Step, due tappe vinte al Giro U23): sulla linea di arrivo i due hanno già un paio di minuti sul gruppo e nel corso del terzo giro vengono raggiunti dal navigato passista belga Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale Team, con un campionato belga e una tappa al Giro nel suo palmarès). Il vantaggio sul gruppo che, inquadrato dall’alto, sembra procedere ad andatura cicloturistica, sale a 4 minuti nel corso del quarto giro e a ben 5 sulla linea di arrivo. È a questo punto che la UAE inizia a tirare e tanto basta a far calare lo svantaggio del gruppo a 3’20” alla fine del quinto giro e a meno di 2’40” alla fine del sesto. Il vantaggio dei fuggitivi si stabilizza intorno ai tre minuti nei giri successivi, mentre la noia regna sovrana e iniziano anche difficoltà di collegamento, con le immagini in diretta che lasciano il posto a riprese panoramiche di Montreal, agli “highlights” delle precedenti edizioni e a qualche intervista ai protagonisti: la decima volta che vengono inquadrati il ponte Jacques Cartier (dedicato all’esploratore che scoprì queste zone) e la chiesa di Saint Joseph du Mont-Royal diventa inevitabile chiedersi se davvero le due gare canadesi abbiano l’importanza data da loro dall’UCI e dagli sponsor. Quando le immagini tornano in diretta siamo ormai nel 12esimo giro (poco più di 5 alla fine) e si scopre che i tre battistrada hanno ancora 1’20” di vantaggio e che De Lie ha abbandonato. La stessa sorte tocca ben presto al nostro Bettiol, che dopo aver vinto il campionato italiano quasi tre mesi fa è entrato in una crisi dalla quale, con ogni evidenza, non riesce ad uscire. Non vanno mai in crisi, viceversa, i gregari della UAE: a tirare il gruppo concedendosi poche soste sono stati prima Igor Arrieta, poi Domen Novak e infine Finn Fisher-Black ed è grazie al loro sforzo che nel 13esimo giro il vantaggio dei tre fuggitivi si riduce a 30 secondi. È a questo punto che lo sloveno Matej Mohorič (Bahrain – Victorious), famoso per una Sanremo vinta in maniera rocambolesca due anni fa, esce di prepotenza dal gruppo e si riporta sui battistrada (diventati due dopo il cedimento di De Bondt) sulla linea di arrivo, quando mancano ancora 4 giri (quasi 50 chilometri) al termine della corsa. È improbabile che Pogacar, pur connazionale di Mohorič, lasci fare: e infatti la UAE continua a tirare il gruppo, che dopo le ripetute salite sulla salita di Camillien Houde sembra essersi molto ridotto e il cui distacco rimane a lungo sui 30 secondi; anche qualcuno dei più forti, tra i quali Girmay, inizia a staccarsene. Durante il quartultimo giro Leonard cede di schianto e viene subito ripreso, così che con Mohorič resta il solo Gelders. Inevitabilmente i due superstiti finiscono per cedere a loro volta e vengono ripresi dal gruppo (che ormai conta poco più di 40 corridori) all’inizio del terzultimo giro. Senza più nessuno in fuga tutti si rilassano e percorrono questo giro compatti e allargati, godendosi il fresco e il panorama, mentre da dietro qualcuno rientra sino a far risalire il numero totale dei suoi componenti ad una cinquantina; nel frattempo abbandona anche Ayuso. Inizia il penultimo giro e finalmente qualcosa cambia, poiché sulla salita di Camillien Houde Rafał Majka, il più forte dei gregari di Pogacar, si lancia in un micidiale forcing del quale si scopre ben presto la ragione: il grande sloveno parte nel tratto più duro della salita e, diversamente da quanto accaduto venerdì, riesce subito a fare il vuoto. Il gruppo si sfilaccia e si riduce a una ventina di corridori. Nessuno tenta l’inseguimento solitario e in cima alla salita Pogacar ha già una ventina di secondi di vantaggio. Ancora qualche chilometro di attesa e ci prova Neilson Powless (EF Education – EasyPost), ma la convinzione è poca e il suo tentativo ha breve durata. A un paio di chilometri dalla linea d’arrivo ci prova infine Alaphilippe, poi affiancato da altri tre corridori, fra cui Jorgenson e lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain – Victorious), vincitore di tappe un po’ dappertutto ma non eccelso nelle corse in linea; ciò nonostante il vantaggio di Pogacar continua a salire inesorabilmente sino a raggiungere 30 secondi – 45 sul resto del gruppo – all’inizio dell’ultimo giro; sull’ultima salita i quattro al suo inseguimento cedono uno dopo l’altro e vengono riassorbiti dal gruppo; il solo Bilbao, con tenacia ma senza speranza, continua ad inseguire da solo lo sloveno. Pogacar, implacabile, aumenta progressivamente il suo vantaggio che nel finale arriva a sfiorare il minuto, e la sua cavalcata assume toni talmente trionfali che negli ultimi duecento metri si vede qualcosa di inaudito: lo sloveno rallenta e quasi si ferma a stringere le mani degli spettatori in delirio, prima ancora di varcare la linea del traguardo! Bilbao ne approfitta per portarsi a soli 24 secondi, cogliendo un prestigioso secondo posto che vale quasi quanto una vittoria, e alle sue spalle ciò che resta del gruppo è regolato da Alaphilippe dopo una dura volata. Matthews è fra i ritirati.
Inizia così, con una vittoria delle sue, l’ultima parte della stagione di Tadej Pogacar, il nuovo Merckx: una gara che stava facendo addormentare gli spettatori, non molto diversa da quella di venerdì, si è invece trasformata negli ultimi giri in una dimostrazione di forza a tratti esaltante, di quelle a cui ci stiamo nuovamente abituando solo da qualche anno e che una volta erano la regola, non l’eccezione. Il podio, quasi a voler consacrare quella che è stata forse la più bella edizione di questa corsa, è di tutto rispetto. Dopo la scarsa combattività da tutti mostrata venerdì, persino dallo stesso Pogacar, ce n’era un gran bisogno.
Andrea Carta

Pogacar vince l'edizione 2024 del Gran Premio di Montreal (Getty Images)