26-02-2025
febbraio 26, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
O GRAN CAMIÑO – THE HISTORICAL ROUTE
Il danese Magnus Cort (Uno-X Mobility) si è imposto nella prima tappa, Maia – Matosinhos, percorrendo 189.7 Km in 4h18′49″, alla media di 43.977 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Santiago Mesa (Efapel Cycling) e l’italiano Giovanni Lonardi (Team Polti VisitMalta). Cort è il primo leader della classifica con 4″ su Mesa e 5″ sullo spagnolo Ander Okamika (Burgos Burpellet BH). Miglior italiano Lonardi, 4° a 6″
TOUR DU RWANDA
L’australiano Brady Gilmore (Israel Premier Tech Academy) si è imposto anche nella terza tappa, Musanze – Rubavu, percorrendo 121.3 Km in 2h55′14″, alla media di 41.533 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli eritrei Yoel Habteab (BIKE AID) ed Henok Mulubrhan (nazionale etritrea). Due italiani in gara: Alessio Gasparini (May Stars) 46° a 11′36″, Enea Sambinello (UAE Team Emirates Gen Z) 62° a 11′36″. Il francese Fabien Doubey (Team TotalEnergies) è ancora leader della classifica con 1″ sul connazionale Joris Delbove (Team TotalEnergies) e 3″ sul tedesco Oliver Mattheis (BIKE AID). Sambinello 52° a 17′22″, Gasparini 67° a 35′55″
25-02-2025
febbraio 25, 2025 by Redazione
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TOUR DU RWANDA
L’australiano Brady Gilmore (Israel Premier Tech Academy) si è imposto nella seconda tappa, Kigali – Musanze, percorrendo 112.8 Km in 3h00′39″, alla media di 37.465 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’israeliano Itamar Einhorn (Israel Premier Tech Academy) e il francese Lorrenzo Manzin (Team TotalEnergies). Due italiani in gara: Enea Sambinello (UAE Team Emirates Gen Z) 51° a 5′32″, Alessio Gasparini (May Stars) 68° a 23′08″. Il francese Fabien Doubey (Team TotalEnergies) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo del belga Milan Menten (Lotto Development Team) e 1″ sul connazionale Joris Delbove (Team TotalEnergies). Sambinello 50° a 5′46″, Gasparini 67° a 24′19″
24-02-2025
febbraio 24, 2025 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DU RWANDA
L’eritreo Henok Mulubrhan (nazionale eritrea) si è imposto nella prima tappa, Rukomo – Kayonza, percorrendo 157.8 Km in 3h57′52″, alla media di 39.804 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’israeliano Rotem Tene (Israel Premier Tech Academy) e il francese Lorrenzo Manzin (Team TotalEnergies). Due italiani in gara: Enea Sambinello (UAE Team Emirates Gen Z) 14° a con lo stesso tempo dei primi, Alessio Gasparini (May Stars) 58° a 30″. Il francese Fabien Doubey (Team TotalEnergies) è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo del belga Milan Menten (Lotto Development Team) e 1″ sul connazionale Joris Delbove (Team TotalEnergies). Sambinello 22° a 14″, Gasparini 59° a 1′11″
SCARONI SIGNORE DELLE ALPI MARITTIME, ULTIMA TAPPA A GODON
Christian Scaroni vince la sua prima corsa a tappe della sua carriera, il francese Godon porta a casa il successo nella seconda e conclusiva frazione
Si è conclusa oggi con la seconda tappa la breve corsa denominata “Tour des Alpes-Maritimes”, che si svolge interamente nell’entroterra della Costa Azzurra, su quelle che i francesi chiamano “Alpi marittime”, area ricca di boschi e di salite, anche se non troppo impegnative. Questa corsa, così come la Classic Var che l’ha preceduta venerdì, è, infatti, un ottimo banco di prova per gli scalatori, fra i quali, nell’edizione di quest’anno, spiccano i colombiani Richard Carapaz (EF Education – EasyPost), sinora al di sotto delle attese, e Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious), come pure il francese Lenny Martinez (anche lui in forza alla Bahrain – Victorious). Ma la grande sorpresa è stata l’italiano Christian Scaroni (XDS Astana Team), che ha vinto venerdì la Classic Var e si è ripetuto nella prima tappa di questo “Tour” bruciando allo sprint Buitrago e così conquistando la vetta della classifica. La tappa di oggi, simile a quella di ieri per i molti GPM che si trovano lungo il percorso, parte da Villefranche-sur-Mer, importante località marittima nei pressi di Nizza, e dopo un giro di 132 Km termina a Vence, paese non lontano dalla sede di partenza ma situato in collina a circa 300 metri di quota. Il primo GPM arriva subito perchè dalla costa il percorso risale il Col d’Èze (7 chilometri al 5%), la cui cima è situata a poco più di 8 chilometri dalla partenza; seguirà il Col de Châteauneuf, già affrontato ieri (7 chilometri al 6%) dopo 49 chilometri, quindi la salita di Carros (5 chilometri al 5%) dopo 80 chilometri e infine la Montée de la Sine (3,6 chilometri al 5%), la cui cima si trova a soli 3 chilometri dal traguardo e dove probabilmente si deciderà la corsa.
Si parte poco prima delle 14. Il tempo è nuvoloso ma, a differenza di ieri, non piove e la temperatura è più elevata, circa 15 gradi. La salita inizia subito e così pure la bagarre. Per un po’ si mette in evidenza l’ecuadoregno Jefferson Alexander Cepeda (EF Education – EasyPost), compagno di squadra di Carapaz, ma il suo tentativo si esaurisce rapidamente. La salita comunque fa un po’ di selezione e dopo lo scollinamento il gruppo si fraziona in diversi tronconi, col più avanzato composto da una quindicina di corridori. Tra questi ultimi i nomi di spicco sono quelli del nostro Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale Team), già in evidenza ieri, e del forte sudafricano Louis Meintjes (Intermarché – Wanty), che vanta diversi piazzamenti nei primi dieci al Tour de France, oltre a una tappa della Vuelta e un Giro dell’Appennino. Ben presto i quindici corridori iniziano a prendere un certo vantaggio, mentre dietro il gruppo si ricompatta. All’inizio della salita derl Col de Châteauneuf la fuga ha termine e inizia una nuova bagarre; a un certo punto si muovono in coppia i due colombiani, Carapaz e Buitrago, ma la convinzione è poca e alla fine è un’altra coppia a prendere il largo, il francese Louis Barré (Intermarché – Wanty) e l’australiano Harry Sweeny, compagno di squadra di Carapaz e tra i più attivi ieri (ed è proprio quest’ultimo a transitare per primo sul Col de Châteauneuf). Il vantaggio della coppia si dilata nella discesa successiva, arrivando a toccare i due minuti; nulla cambia nella successiva ascesa, dove transita per primo ancora Sweeny. Tra l’altro questo piccolo successo lo porta al comando della classifica degli scalatori, in compagnia del belga Kenny Molly (Van Rysel Roubaix). Lentamente ma inesorabilmente il gruppo dei migliori, composto da circa una trentina di corridori, inizia ad avvicinarsi ai fuggitivi, che vengono infine ripresi sulle prime rampe dell’ultimo GPM, a poco più di 5 chilometri dall’arrivo. Nel gruppo di nuovo compatto, ma molto allungato, si scatena l’ennesima bagarre ed è a questo punto che Buitrago tenta l’allungo decisivo, venendo però stoppato da un ottimo Scaroni e, poco dopo, anche da Carapaz e dal belga Jarno Widar (Lotto Development Team). Nessuno dei quattro sembra in grado di staccare gli altri e il resto del gruppo rinviene ben presto su di loro. A 500 metri dallo scollinamento Buitrago ci prova di nuovo, stavolta con più decisione, e nuovamente Scaroni è pronto a portarsi sulla sua ruota. Nessuno li segue; i due passano in cima al GPM e continuano la loro azione portando il vantaggio a una quindicina di secondi. Ma Buitrago, che ha ormai capito di non poter staccare l’italiano, non collabora più di tanto e alla fine anche Scaroni rallenta: a soli 300 metri dal traguardo i due sono raggiunti e superati dal resto del gruppo, dove lo sprint è stato già lanciato. Vince il francese Dorian Godon (Decathlon AG2R La Mondiale Team), buon gregario che in carriera ha vinto anche un Giro del Veneto. Secondo è il giovane inglese Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech), terzo il nostro Nicola Conci (XDS Astana Team). Scaroni, che probabilmente avrebbe potuto vincere anche oggi, porta comunque a casa la classifica generale di questa breve corsa a tappe, non tra le più prestigiose ma comunque ricca di salite. Di Scaroni ha convinto soprattutto l’autorevolezza con cui è riuscito sempre a controllare la corsa, rimanendo costantemente nelle prime posizioni, rispondendo agli attacchi quando necessario e dimostrando ottime doti da finisseur. Tutte qualità che nel ciclismo italiano di oggi, purtroppo, si vedono di rado. Forse non sarà Scaroni – già 27enne – l’uomo nuovo del nostro ciclismo, ma di certo gli darà una boccata d’ossigeno in un momento in cui ce n’è un gran bisogno, forse come mai prima nella storia di questo sport.
Andrea Carta

Il francese Godon vince l'ultima tappa della breve corsa transalpina (Getty Images)
JONAS VINGEGAARD VINCE LA VOLTA AO ALGARVE, IL SIGILLO CON LA CRONO CONCLUSIVA
Jonas Vingegaard (Visma – Lease) grazie ad una magnifica prova nella cronometro conclusiva fa registrare il miglior tempo e va a vincere la Volta ao Algarve 2025. Il danese ha fatto registrare il miglior tempo nella cronometro di 19,6 chilometri Salir. Il capitano della Visma – Lease fa meglio di ben 11″ rispetto al compagno di squadra Wout Van Aert, rimasto seduto a lungo sulla hot seat, e di 15″ Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) terzo di giornata
La cronometro copnclusiva della Volta ao Algarve 2025 con uno sviluppo di 19,5 Km prevedeva la partenza da Salir per arrivare in salita all’Alto do Malhão terreno ideale per Jonas Vingegaard che grazie ad una prova magistrale recupera ben cinque posizioni in classifica generale conquistando di fatto la corsa, chiude la prova contro il tempo solo in sesta posizione João Almeida (UAE Team Emirates XRG) che gli vale comunque la seconda posizione in classifica generale secondo a 15″, mentre terzo in classifica generale si piazza Laurens De Plus (Ineos Grenadiers), ottavo nella cronometro a 36″. Naufraga invece l’ex leader Jan Christen (UAE Team Emirates XRG) ad oltre un minuto dal danese, tempo che gli consentirà di chiudere al decimo posto in classifica generale. Nel dettaglio, Vingegaard chiude col tempo di 28 minuti e 25 secondi facendo meglio di 11 secondi rispetto a Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike) e di 14 secondi rispetto ad Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious). Il danese sembra ormai essersi lasciato alle spalle il brutto incidente occorsogli al Giro dei Paesi Baschi dello scorso anno e lo ritroveremo a Marzo alla Parigi – Nizza dove darà senz’altro un’altra prova della sua forza. Per quanto riguarda le altre classifiche Jordi Meeus (Team Redbull BORA Hansgrohe vince la classifica a punti, German Nicolas Tivani (Team Aviludo – Louletano – Loulè) vince la classifica gpm, Romain Grégoire (Team Groupama FDJ) vince la classifica del miglior giovane e dinfine l’UAE Team Emirates vince la classifica a squadre.
Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard vince la cronometro di Malhao (foto: Getty Images)
PAVEL SIVAKOV VINCE LA VUELTA A ANDALUCÍA, ULTIMA TAPPA A BARRENETXEA
Il corridore dell’UAE Team Emirates – XRG si è aggiudicato la 71° edizione della corsa a tappa spagnola. Anche oggi a La Linea de la Concepciòn, sul confine con Gibilterra, è andata a segno la fuga da lontano, con la frazione andata allo spagnolo della Movistar Team ai norvegesi Johannessen (Uno X – Mobility) e Staune-Mittet (Decathlon – AG2R La Mondiale).
Giornata tranquilla anche oggi per Pavel Sivakov (UAE Team Emirates – XRG) alla Vuelta a Andalucía, che è riuscito a portarsi definitivamente a casa la classifica generale di questa edizione con 23” su Clement Berthet (Decathlon – AG2R La Mondiale) e 26” su Thomas Pidcock (Q36.5 Cycling Team).
La quinta e ultima tappa (Benahavìs – La Lìnea de la Concepciòn, 162 km) presentava un percorso a due facce, con una prima parte montagnosa – che prevedeva i GPM di Puerto del Madroño e di Puerto del Espino – e una seconda pianeggiante di 46 km. In quindici hanno portato avanti la fuga, e tra questi c’era l’italiano Giovanni Carboni (Unibet Tietema Rockets). Sei di essi, tra i quali lo stesso marchigiano, hanno dato vita all’azione decisiva quando mancavano 15 km al traguardo, a pochi passi dal confine con il territorio d’oltremare britannico di Gibilterra.
Intorno ai -6 km dall’arrivo tra i fuggitivi Thomas Gachignard (Team TotalEnergies) e Iker Mintegi (Euskaltel – Euskadi) cadono nell’affrontare una curva verso sinistra e anche Carboni rimane attardato. Johannes Staune-Mittet (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility) e Jon Barrenetxea (Movistar Team) provano a scattarsi in faccia fino all’ultimo chilometro, poi viene lanciata la volata dal norvegese vincitore del Giro Next Gen 2023. Il basco della Movistar lo sorpassa e Johannessen si mette alla sua ruota. Il corridore della Uno X – Mobility percepisce una potenziale scorrettezza allo sprint dello spagnolo, ma si deve accontentare della seconda posizione. Quarto e poco fortunato arriva Carboni e alle sue spalle c’è il gruppo regolato da Maxim Van Gils, vincitore della classifica a punti.
Per la prima volta Pavel Sivakov si laurea vincitore della Classifica Generale della “Ruta del Sol”, succedendo nell’albo d’oro al suo capitano Tadej Pogacar, che oggi ha conquistato tappa finale e classifica generale all’UAE Tour. Lo sloveno aveva vinto qui nel 2023, mentrer l’edizione di un anno fa era stata annullata a causa di proteste degli agricoltori locali durante tutta la durata della manifestazione ciclistica.
Andrea Giorgini

Il podio della Vuelta a Andalucía 2025 (Getty Images)
23-02-2025
febbraio 23, 2025 by Redazione
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UAE TOUR (Emirati Arabi Uniti)
Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Al Ain – Jebel Hafeet, percorrendo 176 Km in 3h44′04″, alla media di 47.129 Km/h. Ha preceduto di 33″ l’italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek) e di 35″ lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain – Victorious). Pogačar si impone in classifica con 1′14″ su Ciccone e 1′19″ su Bilbao
VUELTA A ANDALUCÍA – RUTA CICLISTA DEL SOL
Lo spagnolo Jon Barrenetxea (Movistar Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Benahavís – La Línea de la Concepción, percorrendo 168.1 Km in 3h55′34″, alla media di 42.816 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) e di 2″ il norvegese Johannes Staune-Mittet (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Miglior italiano Giovanni Carboni (Unibet Tietema Rockets), 4° a 12″. Il francese Pavel Sivakov (UAE Team Emirates – XRG) si impone in classifica con 23″ sul francese Clément Berthet (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e 26″ sul britannico Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team). Miglior italiano Giovanni Aleotti (Red Bull-BORA-hansgrohe), 13° a 5′56″
VOLTA AO ALGARVE EM BICICLETA
Il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, cronometro individuale Salir – Malhão, percorrendo 19.6 Km in 28′25″, alla media di 41.384 Km/h. Ha preceduto di 11″ il belga Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike) e di 15″ l’italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious). Vingegaard si impone in classifica con 15″ sul portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG) e 24″ sul belga Laurens De Plus (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Luca Vergallito (Alpecin – Deceuninck), 15° a 1′38″
TOUR DES ALPES-MARITIMES
Il francese Dorian Godon (Decathlon AG2R La Mondiale Team) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Villefranche-sur-Mer – Vence, percorrendo 131.8 Km in 3h09′14″, alla media di 41.79 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Joseph Blackmore (Israel – Premier Tech) e l’italiano Nicola Conci (XDS Astana Team). L’italiano Christian Scaroni (XDS Astana Team) si impone in classifica con 10″ sul colombiano Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious) e 12″ sul francese Lenny Martinez (Bahrain – Victorious).
TOUR DU RWANDA
Il belga Aldo Taillieu (Lotto Development Team) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Kigali, percorrendo 3.4 Km in 3′49″, alla media di 53.684 Km/h. Ha preceduto di 3″ il francese Fabien Doubey (Team TotalEnergies) e il belga Milan Menten (Lotto Development Team). Due italiani in gara: Enea Sambinello (UAE Team Emirates Gen Z) 25° a 17″, Alessio Gasparini (May Stars), 65° a 44″. Taillieu è il primo leader della classifica con 3″ su Doubey e Milan. Sambinello 25° a 17″, Gasparini 65° a 44″
CLÁSICA DE ALMERÍA DONNE
La neozelandese Ally Wollaston (FDJ – SUEZ) si è imposta nella corsa spagnola, Almería – Roquetas de Marh, percorrendo 133.1 Km in 3h16′03″, alla media di 40.735 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetica Linda Zanetti (Uno-X Mobility) e la polacca Dominika Włodarczyk (UAE Team ADQ). Miglior italiana Arianna Fidanza
(Laboral Kutxa – Fundación Euskadi), 6°.
POGACAR, SHOW SULLA JEBEL HAFEET. LO SLOVENO VINCE L’UAE TOUR 2025
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) scatta a 7 km dall’arrivo e spiana la salita di Jabel Hafeet sulla quale vince in solitaria. Buon secondo posto per Giulio Ciccone (Team Lidl Trek). Pogacar vince il suo terzo UAE Tour
Nella settima ed ultima tappa dell’UAE Tour 2025 va di scena la battaglia finale tra gli uomini di classifica sulla salita di Jabel Hafeet sulla quale è posta la linea del traguardo. Sono quasi 11 km al 6.7% di pendenza media e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) parte come naturale favorito non solo per la vittoria della breve corsa emiratina ma anche per la tappa stessa. I primi km della tappa vedevano molti attacchi e si avvantaggiava un maxi gruppo di una quarantina di ciclisti dove erano presenti la maggior parte degli uomoni di classifica. Jonathan Milan (Team Lidl Trek) vinceva il traguardo volante di Al Ain Cycle Club posto al km 61.6. Milan si aggiudicava anche il secondo traguardo volante di Green Mubazzarah posto al km 162.1. All’inizio della salita conclusiva verso Jebel Hafeet iniziavano il gruppo di testa iniziava a ridursi e tra i primi a rialzarsi era proprio Milan. A poco meno di 8 km dall’arrivo Pogacar aumentava i giri del suo motore e se ne andava in solitaria. A 5 km dall’arrivo il ciclista sloveno aveva 25 secondi di vantaggio su Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) ed Oscar Onley (Team Picnic PostNL). Dopo un paio di km Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) sostituiva Onley nella coppia all’inseguimento di Pogacar. Pogacar andava a vincere in solitaria con 33 secondi di vantaggio su Ciccone e 35 secondi di vantaggio su Bilbao. Ivan Romeo (Team Movistar) era quarto 49 secondi di ritardo mentre chiudeva la top five Oscar Onley in quinta posizione a 1 minuto e 16 secondi di ritardo da Pogacar che ottiene la seconda vittoria stagionale e vince il suo terzo UAE Tour dopo quelli del 2021 e del 2022. Per quanto riguarda le altre classifiche Jonathan Milan vince quella a punti, Iván Romeo vince quella dei corridori più giovani ed il Team Movistar vince la classifica a squadre.
Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince su Jabel Hafeet (foto: Getty Images)
SCARONI, L’APPETITO VIEN MANGIANDO…
Ventiquattore dopo la vittoria nella Classic Var Christian Scaroni fa sua anche la prima tappa del Tour des Alpes-Maritimes, corsa che si concluderà già domani. E il corridore bresciano pare avere le carte in regola per portarsi a casa anche la breve gara transalpina
Parte oggi la breve – appena due frazioni – corsa a tappe denominata “Tour des Alpes-Maritimes”, che si svolge interamente nell’entroterra della Costa Azzurra, su quelle che vengono definite “Alpi Marittime” e che presentano molte salite impegnative, sia pure non al livello di quelle che si incontrano nelle Alpi vere e proprie. Il percorso è ovviamente adatto agli scalatori, con la prima tappa che presenta un arrivo in salita ai piedi del borgo di Gourdon, nell’entroterra nizzardo (ben 18 chilometri, sia pure con una pendenza media che non arriva al 4%, e da ripetere due volte) e altri due GPM lungo il tracciato. Anche domani la tappa avrà caratteristiche analoghe, con un’ultima salita breve, ma più ripida di quella odierna, situata a soli 3 chilometri dall’arrivo. Nell’albo d’oro della corsa spicca il nome di Nairo Quintana, tra i massimi interpreti dei Grandi Giri; l’anno scorso la vittoria è andata al francese Benoît Cosnefroy (Decathlon AG2R La Mondiale Team), quest’anno assente a causa di problemi al ginocchio che a gennaio lo hanno costretto ad operarsi. In sua assenza i partecipanti, e quindi anche i favoriti, sono gli stessi che ieri hanno corso la Classic Var, sorta di prologo in linea di questa competizione che è stata vinta a sorpresa dal nostro Christian Scaroni (XDS Astana Team): i colombiani Richard Carapaz (EF Education – EasyPost) e Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious), il giovane talento francese Lenny Martinez, pure in forza alla Bahrain – Victorious, e naturalmente lo stesso Scaroni e l’altro francese Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team), ieri beffato dal nostro corridore sul traguardo di Fayence.
La tappa, lunga 162 chilometri, parte alle 12.30 col brutto tempo, che non darà a tregua ai corridori sin quasi alla fine e renderà la frazione ancora più impegnativa di quanto non facciano pensare planimetria e altimetria. Il primo a mettersi in luce è Baptiste Veistroffer (Lotto), che anche ieri era stato in fuga e che era stato ripreso dal gruppo quando era ormai in vista dell’ultimo chilometro; con lui altri sei corridori (ieri erano quattro), tra i quali i nostri giovani Edoardo Zamperini (Arkéa – B&B Hôtels Continentale) e Sergio Meris (Unibet Tietema Rockets). Dopo 27 chilometri si passa la prima e più impegnativa salita, il Col Saint-Roch (11 chilometri al 5%). Sia i fuggitivi, sia il gruppo – distanziato di quasi due minuti – vi transitano a ranghi compatti, per quanto sia proprio Veistroffer, che non sembra aver recuperato lo sforzo di ieri, a faticare per restare coi compagni di fuga. Lo sprint in cima alla salita è vinto dal belga Kenny Molly (Van Rysel Roubaix). Il secondo GPM della tappa è il Col de Châteauneuf (6.7 km al 6.5%), che arriva al 55esimo chilometro subito dopo la fine della lunga discesa dal Saint-Roch. Il vantaggio dei fuggitivi, che intanto è sceso a meno di un minuto, si dimezza ulteriormente sulla salita: in cima lo sprint viene vinto dal nostro Meris davanti a Molly. In discesa i fuggitivi ritrovano energie e sui molti saliscendi che portano i corridori verso il circuito conclusivo riportano il loro vantaggio a circa un minuto e mezzo. La prima ascensione verso Gourdon, tuttavia, si rivela troppo lunga per gli uomini al comando e quando ancora mancano 8 chilometri alla cima il gruppo, tirato con decisione dagli uomini di Carapaz, si ricompatta. La salita è presto fatale a Lapeira, ieri brillante nel finale e oggi affaticato, che si stacca 5 chilometri dal GPM. In cima a vincere lo sprint è di nuovo Molly, che domani inosserà la maglia di leader degli scalatori; segue il resto del gruppo, ancora composto da una quarantina di corridori e sempre tirato dalla EF Education – EasyPost. Nulla di rilevante succede nel corso della discesa, ma nel suo tratto finale, in mezzo alle suggestive gole del fiume Loup, è un altro italiano a scattare e a guadagnare qualche metro: si tratta di Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale Team), l’anno scorso vincitore al Giro della tappa di Sappada. L’illustre precedente fa ben sperare e anche questo suo tentativo sembra concretizzarsi: il vantaggio arriva ben presto sui 30 secondi e sotto lo striscione dei 10 chilometri l’italiano ne ha ancora una ventina. Ma sotto la spinta della squadra di Carapaz il gruppo recupera inesorabilmente terreno e a 8 chilometri dalla fine Vendrame è ripreso. Quasi subito lo stesso Carapaz accelera e riesce a ridurre il gruppo di testa a una quindicina di unità, senza tuttavia riuscire a restare da solo. A 6 chilometri e mezzo dal traguardo si muove in contropiede l’altro colombiano, Santiago Buitrago, e stavolta riesce a creare un buco alle sue spalle: a seguirlo rimangono lo stesso Carapaz, l’altro grande favorito Martinez e – incredibile ma vero – nuovamente Scaroni! E l’incredibile continua: dopo quasi un chilometro a cedere non è il meno quotato (e forse affaticato dopo la vittoria di ieri) Scaroni, ma il grande favorito Carapaz! Rimangono quindi in tre e così proseguono sino al traguardo, mentre dietro il resto del gruppo si frantuma. Il vantaggio del terzetto si dilata sino a sfiorare il minuto e, infine, prima che arrivi qualcuno a svegliarci da questo bel sogno arriva invece il traguardo, con Buitrago e Scaroni che sprintano e l’italiano che alla fine vince, stavolta di un soffio, per il secondo giorno consecutivo. Martinez è terzo, poi tutti gli altri arrivano uno a uno e con distacchi notevoli, anche di molti minuti, come accade sulle grandi salite dei Grandi Giri. Buon quarto è un altro italiano, Lorenzo Fortunato, che è anche compagno di squadra di Scaroni. Carapaz, che è andato progressivamente in crisi dopo aver fatto lavorare la squadra per nulla, è solo decimo. Vendrame ha ceduto sino al 41esimo posto e arriva dopo 8 minuti, mentre Lapeira ne perde addirittura 16. Vedremo domani la definitiva consacrazione di Scaroni, che potrebbe diventare, se non uomo da Grandi Giri, almeno da corse a tappe brevi? Sarà interessante rivederlo a marzo, nella Settimana Coppi e Bartali. Intanto il sogno continua.
Andrea Carta

Dopo la Classic Var Scaroni vince anche la prima tappa del Giro delle Alpi Marittime (Getty Images)
VUELTA A ANDALUCÍA, PRIMA VITTORIA DA PRO PER DIEGO URIARTE
Con una bella azione da finisseur nell’ultimo chilometro e mezzo il 23enne basco della Equipo Kern Pharma centra la prima affermazione in carriera alla quarta tappa della corsa andalusa (Cordoba – Alhaurìn de la Torre, 194 km), la più lunga di questa edizione della corsa spagnola. Beffati il francese Alan Jousseaume (Team TotalEnergies) e il britannico Connor Swift (Ineos-Grenadiers). Con la fuga andata in porto, rimane invariata la generale guidata da Pavel Sivakov (UAE Team Emirates – XRG), vicino al successo assoluto ad una sola tappa dal termine.
Missione compiuta per Diego Uriarte e l’Equipo Kern Pharma, che portano a casa un importantissima vittoria di tappa alla Ruta del Sol. Il corridore nato a Barañáin (Paesi Baschi) si è aggiudicato il primo successo da professionista grazie ad un bellissimo spunto vincente ad un chilometro e mezzo dal traguardo di Alhaurìn de la Torre, al termine di una lunga fuga da lontano con altri tredici attaccanti.
Con lo spagnolo hanno fatto parte della fuga Miles Scotson (Decathlon-AG2R La Mondiale), Jorge Arcas (Movistar Team), Welay Berhe (Jayco AlUla), Anders Johannessen (Uno X – Mobility), Emils Liepins (Q36.5 Cycling Team), Zeb Kyffin (Unibet Tietema Rockets), Joel Nicolau e Sebastian Berwick (Caja Rural – Seguros RGA), Toon Clynhens (Flanders . Baloise), Danny Van der Tuuk (Euskaltel – Euskadi), Mario Aparicio (Burgos Burpellet BH), Alan Jousseaume (Team TotalEnergies) e Connor Swift (Ineos – Grenadiers)-
L’azione decisiva di Uriarte è giunta ai -1500 metri, nonostante la rampa del rettilineo finale abbia un po’ indurito l’azione dell’iberico, ma a nulla è valso il tentativo di rimonta da dietro. Il gruppo regolato da Maxim Van Gils (Red Bull – Bora – Hansgrohe) è arrivato a 4′32” dal vincitore. Domani c’è l’ultima tappa: 168 chilometri da Benahavìs a La Linea de la Concepciòn, al confine con Gibilterra.
Andrea Giorgini

Uriarte vince la penultima tappa della corsa andalusa (Getty Images)