POGACAR INARRESTABILE. VINCE ANCHE SULLA PLANCHE E FORTIFICA LA MAGLIA GIALLA
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) non si ferma più e dopo la bella vittoria di ieri a Longwy, si divora letteralmente lo sterrato del durissimo tratto finale sulla Planche des Belle Filles, con pendenze che arrivano al 20%. La coppia della Jumbo Visma formata da Vingegaard e Roglic si deve accontentare del secondo e del terzo posto. La maglia gialla di Pogacar risplende sempre di più.
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si è preso la maglia gialla ieri a Longwy ed ora non sarà per nulla facile levargliela di dosso. Lo sloveno promette spettacolo anche oggi sulla Planche des Belles Filles, salita ormai consueta al Tour con pendenze che arrivano al 20% e l’aggiunta anche di un ripido tratto in sterrato. Si parte da Tomblaine ed i due GPM del Col de la Grosse Pierre e del Col des Croix faranno da antipasto alla salita finale. Saranno in molti a provare la fuga ma anche gli uomini di classifica dovranno dare un segnale al Tour e provare ad attaccare Pogacar. Dopo la partenza da Tomblaine il ritmo era subito indiavolato e molti ciclisti provavano a portare via la fuga. Il primo vero tentativo concreto era di Simon Geschke (Team Cofidis) intorno al km 40. Al tedesco si unica Filippo Ganna (Team INEOS) ma dopo qualche km l’italiano si rialzava, probabilmente stoppato da ordini in ammiraglia. A Geschke si univano altri dieci ciclisti in un momento di stasi del gruppo: Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates), Lennard Kamna e Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe), Kasper Asgreen (Team Quick Step ALpha Vinyl), Imanol Erviti (Team Movistar), Dylan Teuns (Team Bahrain Victorious), Mads Pedersen e Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo), Luke Durbridge (Team BikeExchange Jayco) e Cyril Barthe (Team B&B Hotels KTM). Dopo 70 km il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 2 minuti e mezzo. Schachmann era la maglia gialla virtuale, avendo in classifica generale 2 minuti e 7 secondi di ritardo da Pogacar. Pedersen vinceva il traguardo volante di Gerardmer posto al km 101.1. Sul successivo Col de la Grosse Pierre attacchi e contrattacchi fra gli stessi fuggitivi provocavano una frattura nella fuga stessa. Era Geschke a scollinare in prima posizione. A 50 km dalla conclusione erano sette i fuggitivi ancora in lotta per la vittoria di tappa: Erviti, Geschke, Kamna, Schachmann, Teuns, Durbridege e Barthe. Geschke era il primo a scollinare sul Col des Croix, secondo GPM di giornata posto al km 136.1. Il gruppo maglia gialla era tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates. Pogacar voleva evidentemente fare il bis dopo la vittoria di ieri, ma prima bisognava andare a riprendere la fuga che aveva 2 minuti e 40 secondi di vantaggio a 38 km dalla conclusione. A 20 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso a 1 minuto e 55 secondi. Erviti si rialzava e veniva ripreso dal gruppo maglia gialla. Sulle prime rampe della Planche des Belles Filles scattava Geschke, a cui si affiancava Kamna. I due tedeschi salutavano i compagni di fuga e si involavano per il duello che avrebbe potuto decidere la vittoria della tappa, anche se il gruppo maglia gialla era segnalato ad una cinquantina di secondi di ritardo. A poco più di quattro km dall’arrivo, Kamna scattava lasciandosi alle spalle Geschke, mentre tra i ciclisti in difficoltà si segnalavano Ben O’Connor (Team AG2R Citroen), Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech), Neilson Powless (Team EF Education EasyPost), Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ) ed Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe). Kamna iniziava l’ultimo durissimo strappo in sterrato con una trentina di secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla sempre più ridotto all’osso. Rafal Majka (UAE Team Emirates) lanciava Tadej Pogacar che imprimeva una decisa accelerazione che sfilacciava ancora di più il drappello dei migliori. A 150 metri dall’arrivo Jonas Vingegaard (Tean Jumbo Visma) allungava andando a riprendere uno stremato Kamna ma sul danese piombava senza pietà il solito Pogacar che con un ultimo scatto si andava a prendere la seconda vittoria di tappa consecutiva. Terzo era Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) a 12 secondi di ritardo, mentre chiudevano la top five Kamna in quarta posizione ed un ottimo Geraint Thomas (Team INEOS) in quinta posizione, entrambi a 14 secondi di ritardo da Pogacar. Lo sloveno fortifica la sua maglia gialla, avendo ora 35 secondi di vantaggio su Vingegaard e 1 minuto e 10 secondi di vantaggio su Thomas, mentre escono dalle zone alte della classifica, forse definitivamente, Vlasov, Quintana e Powless. Domani per l’ottava tappa si riparte da Dole e si sconfina in Svizzera con arrivo a Losanna. I ciclisti dovranno scalare quattro GPM abbastanza facili, l’ultimo dei quali coincide con l’arrivo. E’ una tappa da fughe o da azioni nel finale e gli uomini di classifica dovranno tenere gli occhi ben aperti. Si prospetta una giornata di riposo per Pogacar che tra ieri e oggi ha acceso il Tour.
Giuseppe Scarfone

Tadej Pogacar vince sulla Planche des Belles Filles (foto: Getty Images)
LA FRANCESE LABOUS DOMA IL PASSO MANIVA
Va in archivio la tappa con arrivo sul Passo Maniva. Successo per la transalpina Labous in fuga fin dai primi chilometri. Prova d’orgoglio di van Vleuten e Garcia che salgono sul podio di giornata e ribadiscono tutte le loro ambizioni rosa. Decima Marta Cavalli
La prima tappa chiave del Giro donne 2022 va in archivio con il successo della francese Juliette Labous (Team Dsm), che ha preceduto le prime della classe, ovvero Annemiek van Vleuten (Movistar), sempre più in rosa, e Mavi Garcia (Uae Adq), giunte sgranate ad oltre un minuto dalla vincitrice. Quarta piazza per Marta Cavalli (Fdj Nouvelle) a 1’47”. Nella TopTen di giornata sono entrate anche Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), quinta, Gaia Realini (Isolmant-Premac), settima, e Silvia Persico (Valcar), nona.
L’atteso arrivo sul Passo Maniva è stato così una festa per due e ovviamente ha soprattutto festeggiato la vincitrice Juliette Labous (Team DSM), arrivata in solitaria e unica rappresentante della iniziale fuga di giornata di 13 elementi. Ha festeggiato però anche la maglia rosa Annemiek van Vleuten (Movistar Team), alla quale e è bastato un allungo ai meno 500 per ribadire a chi ancora avesse dei dubbi che lei non ha nessuna intenzione di mollare il simbolo del primato.
La fuga di giornata che comprendeva anche la vincitrice era formata da Elena Cecchini (Team SD Worx), Alba Teruel (Bizkaia Durango), Mikayla Harvey (Canyon//SRAM Racing), Jennifer Ducuara (Colombia Tierra de Atletas – GW – Shimano), Magdeleine Vallieres (EF Education-TIBCO-SVB), Emilia Fahlin (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), Beatrice Rossato (Isolmant – Premac – Vittoria), Katia Ragusa (Liv Racing Xstra), Paula Andrea Patino (Movistar Team), Georgia Williams (Team BikeExchange – Jayco), Cristina Tonetti (Top Girls Fassa Bortolo), Amalie Lutro (Uno-X Pro Cycling Team) e Alice Maria Arzuffi (Valcar – Travel & Service). Con l’avvicinarsi della salita finale il forcing delle squadre delle prime cicliste della generale ha polverizzato il vantaggio delle fuggitive e la Labous è stata la sola capace di resistere fine alla fine.
In classifica la Van Vleuten precede la Garcia di 31”, la Cavalli di 1’10”, la Longo Borghini di 5’19” e via via tutte le altre. Elisa Balsamo (Trek – Segafredo), invece, è ritornata ad indossare la maglia ciclamino della classifica punti, che dopo la tappa di eri era passata sulle spalle di Marianne Vos (Team Jumbo-Visma), ritiratarsi prima della partenza.
Ora le ragazze affronteranno un’altra tappa chiave, la Rovereto-Aldeno di 104,7 km caratterizzata da due difficile GPM, quello di Passo Bordala dopo 55 Km di gara e quello del Lago di Cei a soli 12 Km dal traguardo.
Mario Prato

La francese Labous si impone in vetta al Passo Maniva (Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TOMBLAINE – LA SUPER PLANCHE DES BELLES FILLES
luglio 8, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Prima tappa di montagna per un Tour già guardato dall’alto in basso da Tadej Pogacar, balzato ieri al comando di una classifica che oggi sarà inevitabilmente ridisegnata dall’arrivo in salita alla Planche des Belles Filles. L’ascesa, breve ma impegnativa, avrà il suo momento clou nel segmento “super” da affrontare nel finale, quando si pedalerà sullo sterrato con pendenze che arrivano al 24%
Il Tour arriva sui Vosgi per il primo appuntamento montano dell’edizione 2022 e ancora una volta sarà la salita della Planche des Belles Filles a dettar legge. Scoperta dalla Grande Boucle soli dieci anni fa, dal 2012 a oggi è già stata inserita cinque volte nel tracciato e quest’anno sarà affrontata come nel 2019 in versione “super”, percorrendo anche la ripidissima appendice sterrata che conduce in vetta alla montagna, lungo la quale si tocca una pendenza massima del 24%, la stessa che si raggiunge sul nostrano Plan de Corones. Non sarà l’unica difficoltà altimetrica di una giornata che, considerate facilità e distanza dal traguardo dei tre precedenti colli, si accenderà agonisticamente solo al momento d’intraprendere i 7 Km all’8.5% che condurranno a un traguardo che ha spesso portato bene ai corridori italiani. Lassù nel 2014 vinse Vincenzo Nibali, tre anni più tardi s’impose Fabio Aru mentre nel 2019, quando fu tenuto a battesimo l’inedito finale sterrato, Giulio Ciccone consolò l’amarezza per il secondo posto – l’aveva preceduto di 11 secondi il belga Dylan Teuns – con la conquista della maglia gialla, strappata per soli 6 secondi al francese Julian Alaphilippe.

La Planche des Belles Filles e l’altimetria della settima tappa (Wikipedia)
METEO TOUR
Tomblaine : cielo sereno, 19.8°C, vento moderato da NNE (10-12 km/h), umidità al 47%
Rambervillers (58.2 Km): cielo sereno, 21.2°C, vento moderato da NNE (12-14 km/h), umidità al 50%
Gérardmer (traguardo volante – 101.2 Km): poco nuvoloso, 18.9°C, vento moderato da NNE (10-12 km/h), umidità al 60%
Belonchamp (151.7 Km): cielo sereno, 22.6°C, vento moderato da NNE (12-13 km/h), umidità al 51%
La Super Planche des Belles Filles: previsioni non disponibili
GLI ORARI DEL TOUR
12.55: inizio diretta su Eurosport1
13.15: partenza da Tomblaine
14.45: inizio diretta su RAI2
15.30-15.45: traguardo volante di Gérardmer
15.45-16.00: GPM del Col de Grosse Pierre
16.15-16.35: GPM del Col des Croix
17.00-17.20: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sulla Planche des Belles Filles
RASSEGNA STAMPA
Re Pogacar dà spettacolo, tappa e maglia gialla. Van Aert, resa tra gli applausi
Gazzetta dello Sport – Italia
Roglič je napadel, Pogačar sledil in zmagal
Delo – Slovenia
Tour-kongen Tadej Pogacar sejrer og kører sig i gult – Vingegaard nr. 7 i hektisk finale og nr. 3 samlet
Politiken – Danimarca
Tadej Pogacar wins Tour de France’s longest stage to take hold of leader’s yellow jersey
The Daily Telegraph – Regno Unito
Pogacar déjà au pouvoir
L’Équipe – Francia
Van Aert tira el maillot amarillo… y Pogacar lo recoge
AS – Spagna
Beresterke Wout van Aert steelt eens te meer de show in de Tour, maar verliest geel: Pogacar grijpt de macht
Het Nieuwsblad – Belgio
Magistrale Pogacar maakt ijzersterke Van Aert geel afhandig in Tour de France
De Telegraaf – Paesi Bassi
Pogacar siegt und holt Gelbes Trikot
Kicker – Germania
Россиянин Власов поднялся в топ-7 генеральной классификации «Тур де Франс»
Sport Express – Russia
¡Es una máquina! Tadej Pogacar ganó la sexta etapa y es líder del Tour de Francia
El Espectador – Colombia
Matthews pipped at Tour as imperious Pogacar takes yellow
The Sydney Morning Herald – Australia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della sesta tappa, Binche – Longwy
1° Marc Hirschi
2° Anthony Turgis a 45″
3° Stefan Bissegger s.t.
4° Vegard Stake Laengen s.t.
5° Mikkel Bjerg s.t.
Miglior italiano Gianni Moscon, 7° a 1′05″
Classifica generale
1° Anthony Turgis
2° Gianni Moscon a 10′12″
3° Marc Hirschi a 14′44″
4° Mikkel Bjerg a 17′56″
5° Vegard Stake Laengen a 18′16″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “Sta offrendo uno spettacolo che pochi anni abbiamo visto”
Garzelli: “50% di sance”
Nibali: “L’unica cosa che mi faceva veramente pianura”
Garzelli: “Vuole fare faticare a tutto il gruppo”
Garzelli: “Tappa disegnata in modo per le fughe da lontano”
Televideo: “Un tracciato che propone quattro salite severe” (tolto il muro al 12%, c’erano tre salitelle facilissime)
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992
Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
6a TAPPA: ROUBAIX – BRUXELLES (167 Km) – 11 LUGLIO 1992
CHIAPPUCCI SI SVEGLIA
Tour: in fuga con LeMond rifila 1’22” a Bugno e Indurain
“Ora la crono è meno pericolosa” – Jalabert sprint – L’iridato non fa nessun commento mentre Miguel dice: “Strade infami. Terribile quella caduta nel finale”
07-07-2022
luglio 7, 2022 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si è imposto nella sesta tappa, Binche – Longwy, percorrendo 219.9 Km in 4h27′13″, alla media di 49.376 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco) e il francese David Gaudu (Groupama-FDJ). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 26° a 21″. Pogacar è la nuova maglia gialla con 4″ sullo statunitense Neilson Powless (EF Education-EasyPost) e 31″ sul danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team), 13° a 1′12″
GIRO D’ITALIA DONNE
La francese Juliette Labous (Team DSM) si è imposta nella settima tappa, Prevalle – Passo Maniva, percorrendo 112.9 Km in 3h22′36″, alla media di 33.435 Km/h. Ha preceduto di 1′37″ l’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) e di 1′41″ la spagnola Margarita Victoria García (UAE Team ADQ). Miglior italiana Marta Cavalli (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope), 4° a 1′47″. La Van Vleuten è ancora in maglia rosa con 31″ sulla García e 1′10″ sulla Cavalli
CAMPIONATI EUROPEI – CRONOMETRO UOMINI U23 (Portogallo)
Il belga Alec Segaert si è imposto nella prova a cronometro, circuito di Sangalhos (Anadia), percorrendo 22 Km in 27′26″, alla media di 48.117 Km/h. Ha preceduto di 50″ il croato Fran Miholjevic e di 52″ il francese Eddy Le Huitouze. Due italiani in gara: Lorenzo Milesi 7° a 1′13″, Bryan Olivo 26° a 2′09″
CAMPIONATI EUROPEI – CRONOMETRO DONNE U23 (Portogallo)
L’olandese Shirin van Anrooij si è imposta nella prova a cronometro, circuito di Sangalhos (Anadia), percorrendo 22 Km in 31′34″, alla media di 41.816 Km/h. Ha preceduto di 11″ l’italiana Vittoria Guazzini e di 12″ la francese Marie Le Net . In gara anche l’italiana Francesca Barale, 8° a 2′03″
CAMPIONATI EUROPEI – CRONOMETRO UOMINI JUNIOR (Portogallo)
Il lussemburghese Mathieu Kockelmann si è imposto nella prova a cronometro, circuito di Sangalhos (Anadia), percorrendo 22 Km in 28′06″, alla media di 46.975 Km/h. Ha preceduto di 19″ il belga Jens Verbrugghe e di 35″ il tedesco Emil Herzog. Due italiani in gara: Nicolas Milesi 6° a 45″, Samuele Alari 17° a 1′51″
CAMPIONATI EUROPEI – CRONOMETRO DONNE JUNIOR (Portogallo)
La tedesca Justyna Czapla si è imposta nella prova a cronometro, circuito di Sangalhos (Anadia), percorrendo 22 Km in 33′30″, alla media di 39.403 Km/h. Ha preceduto di 45″ la francese Eglantine Rayer e di 48″ la belga Febe Jooris. Due italiane in gara: Federica Venturelli 4° a 48″, Alice Toniolli 12° a 1′55″
POGACAR NON FA SCONTI A LONGWY. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince nel tortuoso finale di Longwy avendo la megliuo in una volata di una ventina di unità. In seconda posizione si piazza Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) mentre terzo è David Gaudu (Team Groupama FDJ). Il fenomeno sloveno è la nuova maglia gialla e visto la superiorità finora dimostrata potrà conservarla fino a Parigi.
Sono praticamente 220 i km da Binche a Longwy, per la sesta tappa del Tour 2022. E’ la tappa più lunga della Grande Boucle di quest’anno e sulla carta sembrerebbe una tappa di trasferimento che segue quella del pavè e precede quella della Planche des Belles Filles. E invece il finale molto insidioso, con diversi strappetti ed un muro vero e proprio lungo 800 metri ad oltre il 12% di pendenza media, sarà presumibilmente terreno di caccia per finisseur e uomini di classifica, con probabili ripercussioni sulla classifica generale. I primi km dopo la partenza da Binche erano molto caotici. Attacchi e contrattacchi a ripetizione mettevano il gruppo in una lunga fila indiana. In tre riuscivano a prendere un margine di circa un minuto verso il ventesimo km: Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty Gobert),Benoit Cosnefroy (Team AG2R Citroen) e Toms Skujins (Team Trek Segafredo). Mathieu van der Poel era segnalato nelle retrovie del gruppo maglia gialla, a dimostrazione del fatto che la forma dell’olandese è andata in calando dopo aver partecipato al Giro d’Italia. Dal gruppo di testa si lasciavano sfilare Van der Hoorn e Cosnefroy e ripartiva un nuovo tentativo d’attacco con Cort Nielsen, Mads Pedersen (Team Trek Segafredo), Christophe Laporte (Team Jumbo Visma), Andreas Leknessund (Team DSM), Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty Gobert), Connor Swift (Team Arkea Samsic), Kasper Asgreen (Team Quick Step Alpha Vinyl), Simon Geschke (Team Cofidis), Stan Dewulf (Team AG2R Citroen) e Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates). Ma anche questo nuovo tentativo, dopo una decina di km, veniva annullato dal gruppo maglia gialla. La fuga giusta si concretizzava verso il km 60 grazie all’azione di Wout van Aert (Team Jumbo Visma), Quinn Simmons (Team Trek Segafredo) e Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech). Il vantaggio massimo raggiunto dal terzetto di testa sul gruppo era di circa 4 minuti, dopo di che UAE Team Emirates e Alpecin Fenix si organizzavano per l’inseguimento. Van Aert si aggiudicava lo sprint intermedio di Carignan posto al km 145.9. Fuglsang si lasciava sfilare dal gruppo di testa a circa 65 km dall’arrivo. A 50 km dalla conclusione Van Aert e Simmons avevano 1 minuto e 55 secondi di vantaggio sul gruppo. A 40 km dall’arrivo il vantaggio della coppia di testa era di 1 minuto e 50 secondi. Il vantaggio di Van Aert e Simmons scendeva inesorabilmente ed a 30 km dall’arrivo era di poco superiore al minuto. Il belga accelerava a circa 30 km dall’arrivo, lasciandosi alle spalle Simmons e riusciva a scollinare in prima posizione sulla Côte de Montigny-sur-Chiers posta al km 205, poco prima di essere ripreso dal gruppo all’inizio della successiva Côte de Pulventeux. A questo punto erano i big di classifica a giocarsi la vittoria di tappa ed anche la nuova maglia gialla, visto che Van Aert sarebbe arrivato sul traguardo di Longwy con oltre 7 minuti di ritardo. Era Alexis Vuillermoz (Team TotalEnergies) ad attaccare a circa 4 km dall’arrivo ma il francese era sempre nel mirino del gruppo, con gli uomini dell’UAE Team Emirates a controllare la situazione. Il francese veniva ripreso sullo strappo finale a circa 2 km dall’arrivo. Nella volata di una ventina di ciclisti aveva la meglio Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), grazie ad un perentorio scatto negli ultimi 200 metri che non lasciava scampo agli avversari. In seconda posizione si classificava Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) mentre terzo era David Gaudu (Team Groupama FDJ). Chiudevano la top five Thomas Pidcock (Team INEOS) in quarta posizione e Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) in quinta posizione. Mentre tra gli attardati si segnalava Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious) a 21 secondi di ritardo da Pogacar. Il fenomeno sloveno ottiene la prima vittoria di tappa al Tour 2022 e soprattutto è la nuova maglia gialla con 4 secondi di vantaggio su Neilson Powless (Team EF Education EasyPost) e 31 secondi di vantaggio su Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma). Domani è in programma la settima tappa da Tomblaine a la Super Planche des belle Filles. Il Col de Grosse Pierre ed il Col de Croix faranno da antipasto alla scalata finale, una salita che i ciclisti conoscono bene. Gli ultimi 1200 sono terribili, con pendenze che raggiungono il 20% ed anche un tratto in sterrato. La classifica generale potrebbe subire qualche altro piccolo assestamento.
Giuseppe Scarfone

Tadej Pogacar vince a Longwy (foto Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BINCHE – LONGWY
luglio 7, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Dopo la fatiche del pavè va in scena una frazione caratterizzata da un interessante finale collinare che ricorda, in versione ridotta, certi tratti della Liegi-Bastogne-Liegi. In particolare a ridosso del traguardo, a sua volta in salita, si dovrà affrontare un breve ma ripidissimo muro al 12% che potrebbe cogliere di sorpresa chi non ha smaltito le pietre….
Se ieri i corridori hanno riassaporato per un giorno le fatiche della Parigi-Roubaix, oggi proveranno sulla loro pelle le suggestioni della Liegi-Bastogne-Liegi. Pur snodandosi lontanissimo dalle strade che si percorrono alla classica belga, il finale della sesta tappa può esser definito una versione in miniatura dei tratti più impervi della “Doyenne” grazie alla successione di quattro brevi “côtes” che s’incontrerà negli ultimi 16.5 Km, senza intermezzi pianeggianti tra un’ascesa e l’altra. Se le prime due saranno trascurabili non si può certo dire che lo sia la penultima, quella Côte de Pulventeux che con i suoi 800 metri al 12.3% di pendenza media è una Redoute in formato “mignon”, seguita da un breve tratto in quota che anticipa una discesa introdotta da una secca e stretta curva a destra. Terminata quest’ultima mancheranno soli 1600 metri all’arrivo, tanto è lunga la cosiddetta “salita dei religiosi” (pendenza media del 5.8%, massima dell’11%), che si concluderà proprio sulla linea d’arrivo, la stessa della tappa vinta da Peter Sagan al Tour del 2017. In quell’occasione lo slovacco regolò in volata un gruppo forte di ben 120 corridori, ma quella tappa presentava a un finale meno impegnativo rispetto a quella di quest’anno, che fa gola non solo ai finisseur ma anche a quei corridori di classifica che hanno già da recuperare e devono sfruttare ogni occasione utile, anche per raggranellare solo qualche secondo.

L’accesso alla cittadella fortificata di Longwy e l’altimetria della sesta tappa (structurae.net)
METEO TOUR
Binche : cielo coperto con deboli precipitazioni (0.1 mm), 16.2°C, vento moderato da NW (16-19 km/h), umidità al 91%
Lompret (50.7 Km): pioggia debole (0.1 mm), 15.8°C, vento moderato da NNW (17-22 km/h), umidità al 91%
Charleville-Mézières (118.8 Km): cielo coperto con deboli precipitazioni (0.1 mm), 18°C, vento moderato da NNW (17-21 km/h), umidità al 81%
Montmédy (171.3 Km): nubi sparse, 17.8°C, vento moderato da NNW (18-21 km/h), umidità al 74%
Longwy : nubi sparse, 18.1°C, vento moderato da NNW (19-23 km/h), umidità al 74%
GLI ORARI DEL TOUR
11.55: inizio diretta su Eurosport1
12.15: partenza da Binche
14.15-14.30: GPM della Côte des Mazures
14.45: inizio diretta su RAI2
15.30-15.55: traguardo volante di Carignan
16.55-17.20: GPM della Côte de Montigny-sur-Chiers
17.05-17.40: GPM della Côte de Pulventeux
17.15-17.45: arrivo a Longwy
RASSEGNA STAMPA
Clarke signore di Arenberg, Pogacar regala magie. E Van Aert resta in giallo
Gazzetta dello Sport – Italia
Pogačar za las ob rumeno majico, Roglič v velikih težavah
Delo – Slovenia
Veteran snupper sejren på vanvittig kaotisk etape, hvor Vingegaard får begrænset skaden efter defekt
Politiken – Danimarca
Crashes, chaos and carnage on the cobbles as the Tour de France is shaken to pieces
The Daily Telegraph- Regno Unito
Van Aert limite la casse, Pogacar impressionne
L’Équipe – Francia
El pavés tumba a Roglic – Simon Clarke logra la victoria sobre los adoquines
AS – Spagna
Chaos in de Hel: Roglic is verliezer van de dag, Van Aert behoudt nog net het geel, ritwinst voor Simon Clarke
Het Nieuwsblad – Belgio
Pogacar profiteert van pechdag Jumbo-Visma
De Telegraaf – Paesi Bassi
Clarke gewinnt Kopfsteinpflaster-Spektakel – Pogacar brilliert
Kicker – Germania
Австралиец Кларк выиграл пятый этап «Тур де Франс»
Sport Express – Russia
Tadej Pogacar ya empezó a sacar diferencias en el Tour de Franciaa
El Espectador – Colombia
‘Be cold as you can’: Tearful Simon Clarke wins stage five of Tour de France
The Sydney Morning Herald- Australia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della quinta tappa, Lilla – Arenberg
1° Gianni Moscon
2° Alex Kirsch a 8′49″
3° Anthony Turgis s.t.
4° Carlos Verona a 10′50″
5° Marc Hirschi s.t.
Classifica generale
1° Anthony Turgis
2° Kevin Vermaerke a 8′20″
3° Gianni Moscon a 9′52″
4° Alex Kirsch a 12′46″
5° Marc Hirschi a 15′29″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Rizzato: “La Ineos ha uomini chiavi”
Garzelli: “Le semicurvi sono le grandi difficoltà”
Garzelli: “La maglia giolla”
Garzelli: “Van der Poel si è staccato da 70 Km”
Garzelli: “È partito un corridore come Stuyven, che sa bene Pogacar”
Televideo: “La temuta tappa del pavè è finita nei pedali di Simon Clarke”
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992
Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
5a TAPPA: NOGENT-SUR-OISE – WASQUEHAL (196 Km) – 10 LUGLIO 1992
BONTEMPI, UNO SPRINT DI 5 Km
L’italiano stacca i compagni di fuga e vince di forza la quinta tappa del Tour
Indurain cade ma recupera alla svelta – Bene Bugno, Chiappucci resta in attesa – Cenghialta 5°
MARIANNE VOS, 32 VOLTE AL GIRO
Trentadue vittorie, a tanto ammonta il palmares della fuoriclasse olandese Marianne Vos nella Corsa Rosa. La trentaduesima vittoria è giunta al termine della sesta tappa, in quel di Bergamo. Podio di giornata per Kopecky e Persico. La maglia rosa è sempre sulle spalle della Van Vleuten, oggi sesta nel gruppetto della vincitrice
Sua Maestà Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) a Bergamo ha raggiunto la quota di 32 vittorie alla corsa a tappa di casa nostra. Un bottino niente male, che sembra destinato a essere ancora rimpinguato in questa edizione del Giro d’Italia. A Bergamo al termine della sesta tappa la Vos ha regolato il gruppetto delle migliori, nato dopo che Elisa Longo Borghini (Trek – Segafredo) ha sferrato un attacco salendo sulla Boccola, seguita dalla stessa Vos e da Mavi García (UAE Team ADQ). Nella successiva discesa il gruppetto di tre è diventato di undici cicliste, quelle che si sono giocate la vittoria finale allo sprint. Alle spalle della vincitrice si sono piazzate Lotte Kopecky (Team SD Worx), Silvia Persico (Valcar – Travel & Service), Kristen Faulkner (Team BikeExchange – Jayco), Amanda Spratt (Team BikeExchange – Jayco), la maglia rosa Annemiek van Vleuten (Movistar Team), Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), la García, la Longo Borghini, Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) e Niamh Fisher-Black (Team SD Worx), che ha chiuso il gruppo di testa. La prima delle inseguitrici è stata Sofia Bertizzolo (UAE Team ADQ), che ha regolato un gruppetto di 12 elementi giunto dopo 26” dalla vincitrice.
Per quanto riguarda la classifica generale nessun rischio per la Van Vleuten, che conserva la leadership con 25″ sulla García e 54″ sulla Cavalli.
Domani il Giro d’Italia Donne rimetterà tutto in discussione con l’attesa Prevalle-Passo Maniva, che prevede l’arrivo in salita a quota 1743 metri sul livello del mare. Sarà il primo atto di una triade di tappe che metteranno a dura prova le ragazze in cerca di gloria sulle strade italiane e che potrebbe ridisegnare le gerarchie della Corsa Rosa, anche se la Van Vleuten appare imbattibile
Mario Prato

32esima affermazione di Marianne Vos sul traguardo del Giro (Getty Images)
06-07-2022
luglio 6, 2022 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
L’australiano Simon Clarke (Israel-Premier Tech) si è imposto nella quinta tappa, Lille – Arenberg (Porte du Hainaut), percorrendo 157 Km in 3h13′35″, alla media di 48.661 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Taco van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) e di 2″ il norvegese Edvald Boasson-Hagen (TotalEnergies). Miglior italiano Luca Mozzato (B&B Hotels-KTM), 10° a 1′04″. Il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) è ancora maglia gialla con 13″ sullo statunitense Neilson Powless (EF Education-EasyPost) e di 14″ Boasson-Hagen. Miglior italiano Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl Team), 11° a 55″
GIRO D’ITALIA DONNE
L’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) si è imposta nella sesta tappa, Sarnico – Bergamo, percorrendo 114.7 Km in 2h58′30″, alla media di 38.555 Km/h. Ha preceduto allo sprint la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx) e l’italiana Silvia Persico (Valcar-Travel & Service). L’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) è ancora in maglia rosa con 25″ sulla spagnola Margarita Victoria García (UAE Team ADQ) e 54″ sull’italiana Marta Cavalli (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope).
AD ARENBERG LA SPUNTA SIMON CLARKE. WOUT VAN AERT CONSERVA LA MAGLIA GIALLA
La quinta tappa del pavè non delude le aspettative e consegna al Tour 2022 uno spettacolo di sudore, polvere e fatica, che rimarrà nelle gambe e nella testa dei ciclisti. A giocarsi la vittoria di tappa sono gli uomini che compongono la fuga della prima ora. E’ Simon Clarke (Team Israel Premier Tech) ad avere la meglio in una volata più che ristretta su Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty Gobert). Wout van Aert (Team Jumbo Visma) conserva la maglia gialla mentre alcuni ciclisti come Primoz Roglic (team Jumbo Visma) e Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) accusano ritardi più o meno consistenti in classifica generale.
La Lille Metropole – Arenberg Porte du Hainaut con i suoi 157 km è la tappa più corta della prima settimana del Tour 2022, se si esclude la cronometro iniziale di Copenhagen, ma è certamente anche quella che può provocare dei primi significativi cambiamenti in classifica generale. Gli 11 tratti in pavè, tutti concentrati nella seconda metà della tappa, chiamano gli uomini di classifica, più o meno a loro agio con le pietre, ad attaccare oppure a difendersi. Nel secondo caso, le squadre saranno decisive e dovranno proteggere i loro capitani. La squadra che dovrà valutare e scegliere la strategia migliore sul da farsi è certamente la Jumbo Visma. Con Wout van Aert in maglia gialla il campione belga può puntare ad una nuova vittoria di tappa dopo quella di ieri a Calais, visto che va fortissimo sul pavè, ma allo stesso tempo se Primoz Roglic e Jonas Vingegaard avessero bisogno di una guida nel domare pietre e polvere, ecco che allora il ruolo di Van Aert ricoprirebbe quello del mero gregariato. Tra coloro che puntano fortemente alla vittoria di tappa c’è sicuramente Mathieu Van der Poel (Team Alpecin Fenix), brillante nella crono iniziale ma poco presente nelle tappe successive. Dopo la partenza da Lille il primo attacco per portare via la fuga di giornata lo sferravano in tre: Edvald Boasson Hagen (Team TotalEnergies), Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Magnus Cort Nielsen (Team EF Education EasyPost). Dopo circa una decina di km ai tre di testa si univano Alexis Gougeard (Team B&B Hotels), Neilson Powless (Team EF Education EasyPost) e Simon Clarke (Team Israel Premier Tech). Dopo 30 km il vantaggio dei sei fuggitivi era di oltre 2 minuti sul gruppo maglia gialla che ancora doveva organizzarsi per l’inseguimento. Van der Hoorn vinceva lo sprint intermedio di Mérignies posto al km 37.2. Il gruppo transitava a 2 minuti e 40 secondi di ritardo. Wout van Aert e Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma) erano vittima di una caduta al km 61 ma rientravano prontamente in gruppo. Il sestetto in testa affrontava il primo settore in pavè di Fressain à Villers-au-Tertre con un vantaggio di 3 minuti e mezzo sul gruppo maglia gialla. Dopo aver attraversato il primo settore, dal gruppo maglia gialla evadevano Jack Bauer (Team BikeExchange Jayco) e Mads Pedersen (Team Trek Segafredo), ma la loro azione in avanscoperta non durava più di 5-6 km. All’inizio del secondo settore di Eswars à Paillencourt un violento attacco di Kasper Asgreen (Team Quick Step Vinyl Team) metteva in fila il gruppo. La maglia gialla Van Aert restava per il momento nelle retrovie, così come Ben O’Connor (Team AG2R Citroen), vittima di una foratura. Anche Florian Senechal (Team Quick Step Alpha Vinyl), Alexander Kristoff (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Peter Sagan (Team TotalEnergies) erano alcuni dei nomi caldi che erano attardati quando mancavano poco più di 50 km dall’arrivo e soprattutto ancora otto tratti in pavè. A 38 km dall’arrivo si staccava Mathieu van der Poel (Team Alpecin Fenix), la cui forma è andata in calando dopo il Giro d’Italia. Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) era vittima di una foratura e doveva cambiare la bici dall’ammiraglia, restando attardato. In una rotonda a circa 30 km dall’arrivo cadevano Caleb Ewan (Team Lotto Soudal) ma soprattutto Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), che veniva sorpassato anche dal gruppo Vingegaard. Nel frattempo Gougeard si staccava dal gruppo di testa. I cinque fuggitivi avevano poco meno di 1 minuto di vantaggio sul primo gruppo in seguitore in cui erano presente Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ed Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe). Pogacar e Jasper Stuyven (Team Trek Segafredo) acceleravano ed andavano all’inseguimento degli uomini di testa che però sembravano ormai sicuri di giocarsi la vittoria di tappa, con Powless addirittura in maglia gialla virtuale. Nella volata più che ristretta era Simon Clarke a battere al fotofinish Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty Gobert), mentre Boasson Hagen si classificava in terza posizione a 2 secondi di ritardo. Chiudevano la top five, un po’ più staccati, Powless in quarta posizione e Cort Nielsen in quinta posizione. La coppia Stuyven-Pogacar giungevano a 51 secondi di ritardo da Clarke mentre il gruppo maglia gialla era regolato a 1 minuto e 4 secondi di ritardo da Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix). Clarke ottiene la prima vittoria stagionale mentre Van Aert conserva la maglia gialla con 13 secondi di vantaggio su Powless e 14 secondi di vantaggio su Boasson Hagen. Domani è in programma la sesta tappa da Binche a Longwy, la più lunga del Tour 2022 con i suoi 219.9 km. Le insidie maggiori saranno tutte concentrate nel finale di tappa, con la presenza del muro di Pulventeux (200 metri ad oltre il 12% di pendenza media) e la Cote des Religeuses, in cima alla quale è posta la linea del traguardo. I velocisti puri sono sicuramente esclusi dalla vittoria di tappa, mentre finisseur e uomini di classifica potranno dire la loro, con qualche piccola ricaduta sulla classifica generale.
Giuseppe Scarfone

Simon Clarke vince ad Arenberg Porte du Hainhaut (foto: Thomas Samson AFP via Getty Images)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LILLA – ARENBERG
luglio 6, 2022 by Redazione
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Arriva una delle frazioni più attese dai tifosi e temute dal gruppo. È il giorno del pavè, che scorrerà sotto le ruote del gruppo per quasi 20 Km, sbocconcellato in 11 settori. Una tappa da non perdere
157 Km e nemmeno un cavalcavia. A un semplice esame altimetrico la quinta tappa potrebbe apparire con la più facile tra le ventuno del Tour 2022 ma non sarà affatto così. Anzi, questa è una delle più temute di questa edizione e quei quadratini su fondo grigio con numerazione decrescente che spiccano nella seconda parte del profilo sono il biglietto da visita del pavè. Se ne incontreranno ben undici settori, cominciando a traballare sulle pietre quando si saranno percorsi un’ottantina di chilometri dal raduno di partenza di Lilla per poi tornare stabilmente sull’asfalto quando si dovranno percorrere gli 8 Km conclusivi. In mezzo una farcitura di porfido lunga quasi 20 Km con 4 settori presi dal tracciato della Parigi-Roubaix. Non se ne affronteranno i più duri e celebri, ma due di quelli abitualmente affrontati alla classica delle pietre sono classificati a 4 stelle di difficoltà. Se ne vedranno delle belle e qualche uomo di classifica potrebbe uscire di scena per la vittoria finale, anche se – fortunatamente – le previsioni meteo non annunciano quella pioggia tanto attesa altrove ma che avrebbe reso questa tappa ancora più complicata

Uno dei settori in pavé che si affronteranno verso l’Arenberg e l’altimetria della quinta tappa (Flickr)
METEO TOUR
Lilla : cielo coperto, 22.3°C, vento moderato da WNW (10-12 km/h), umidità al 50%
Mérignies (traguardo volante – 37.2 Km): cielo coperto, 22.5°C, vento moderato da WNW (12-14 km/h), umidità al 49%
inizio settori in pavè (79.7 Km): nubi sparse, 23°C, vento moderato da WNW (13-15 km/h), umidità al 46%
Arenberg : cielo coperto, 22.1°C, vento moderato da WNW (11-13 km/h), umidità al 52%
GLI ORARI DEL TOUR
13.25: inizio diretta su Eurosport1
14.00: partenza da Lilla
14.45: inizio diretta su RAI2
14.45-14.55: traguardo volante di Mérignies
15.40-15.50: imbocco primo settore di pavè
16.10-16.20: imbocco secondo settore di pavè
16.15-16.30: imbocco terzo settore di pavè
16.20-16.35: imbocco quarto settore di pavè
16.25-16.40: imbocco quinto settore di pavè
16.30-16.50: imbocco sesto settore di pavè
16.40-17.00: imbocco settimo settore di pavè
16.50-17.05: imbocco ottavo settore di pavè
16.55-17.10: imbocco nono settore di pavè
17.05-17.20: imbocco decimo settore di pavè
17.10-17.30: imbocco undicesimo settore di pavè
17.25-17.40: arrivo ad Arenberg
RASSEGNA STAMPA
Van Aert tra i grandissimi: infiamma la tappa, stacca i rivali e trionfa in giallo
Gazzetta dello Sport – Italia
Van Aert po treh drugih mestih na krilih rumene majice zmagal
Delo – Slovenia
Superstjerne leverer brillant soloridt, og Magnus Corts jubelfelttog fortsætter
Politiken – Danimarca
Impressive Van Aert soloes to stage four victory at Tour de France
The Independent – Regno Unito
Wout avait la clé
L’Équipe – Francia
Pedrada de Van Aert
AS – Spagna
Nu is het wél raak! Fenomenale Wout van Aert rijdt iedereen aan gort en pakt ritzege
Het Nieuwsblad – Belgio
Oppermachtige Van Aert pakt dagzege in Tour na fraai kunststukje – Pijnlijk: juichende Philipsen denkt dat hij wint in Tour
De Telegraaf – Paesi Bassi
Gelb attackiert beherzt: Van Aert fliegt nach kurzer Solofahrt zum Tagessieg
Kicker – Germania
Бельгиец Ваут ван Арт выиграл четвертый этап «Тур де Франс»
Sport Express – Russia
Van Aert tuvo su revancha y ganó la cuarta etapa del Tour de Francia
El Espectador – Colombia
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della quarta tappa, Dunkerque – Calais
1° Mikkel Bjerg
2° Anthony Turgis s.t.
3° Anthony Perez a 1′36″
4° Alex Kirsch s.t.
5° Quinn Simmons s.t.
Miglior italiano Andrea Bagioli, 13° a 1′36″
Classifica generale
1° Anthony Turgis
2° Christopher Juul-Jensen a 5′39″
3° Kevin Vermaerke a 6′19″
4° Magnus Cort a 6′34″
5° Ruben Guerreiro a 7′45″
Miglior italiano Alberto Dainese, 8° a 11′49″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “Quel piccolo discussione”
Garzelli: “La tatta più adatta a Gilbert”
Rizzato: “Scarponi misse il piede a terra”
Rizzato: “Tappa senza difficoltà altimetriche” (c’erano 6 GPM)
Pancani: “Con spirito british, anche se non è britannico Geraint Thomas” (Thomas è gallese, quindi è britannico)
Garzelli: “Nella trance della situazione”
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1992
Sono passati 30 anni dall’impresa di Claudio Chiappucci al Tour del 1992. Riviviamo quell’edizione della corsa francese attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
4a tappa: LIBOURNE – LIBOURNE (cronometro a squadre – 63.5 Km) – 9 LUGLIO 1992
L’UNO-DUE DI CHIAPPUCCI-BUGNO
Tour: nella cronometro a squadre Indurain perde terreno sui due italiani
I nostri ora sono davanti a Miguel – Lo spagnolo costretto ad attaccare – La tappa alla squadra di Fondriest – Chiappucci: Lui non è d’acciaio