DROME CLASSIC, COLPO DI VINGEGAARD

febbraio 27, 2022 by Redazione  
Filed under News

Jonas Vingegaard vince in solitaria la Classica francese. Dietro di lui Martin e Cosnefroy

Giornata movimentata oggi nel sud della Francia. La fuga di giornata impiega circa 20 km per evadere, composta inizialmente da Asbjorn Hellemose (Trek-Segafredo), Anthon Charmig (Uno-X Pro Cycling Team) e Axel Mariault (Team U Nantes Atlantique), ai quali si aggiungono dopo alcuni chilometri anche Mathias Bregnhoj (Riwal Cycling Team), Thomas Denis (Go Sport-Roubaix Lille Métropole) e Johan Meens (Bingoal-Pauwels Sauces-WB). Il gruppo lascia fare e il vantaggio cresce così fino a sfiorare i 5 primi. Come da previsione però, è solo un margine di controllo impostato dalle maggiori squadre interessate alla vittoria finale, tanto che in vista del primo passaggio sul Mur d’Allex gli uomini al comando possono contare su appena 20″ di margine.
Il ricongiungimento avviene definitivamente quando da dietro ci provano Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), Juan Ayuso (UAE Team Emirates) e Victor Lafay (Cofidis), i quali rientrano sulla testa e scollinano con un piccolo margine su Quentin Pacher (Groupama-FDJ), Lennard Kamna (Bora-hangrohe), Quinn Simmons (Trek-Segafredo) e Silvain Moniquet (Lotto Soudal), a loro volta di poco avvantaggiati sul grosso della corsa.
Nella successiva Côte des Roberts però restano solo in due, Vingegaard e Ayuso, che riescono a staccare tutti gli altri compagni di fuga. Intanto dal gruppo si muove l’artiglieria pesante: ad attaccare sono Guillaume Martin (Cofidis), Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl) e Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen) riuscendo a guadagnare una quindicina di secondi sul plotone. Diventa una sorta di inseguimento fra la coppia al comando e il terzetto immediatamente alle loro spalle: giunti al muro finale, il danese dimostra di essere il più forte oggi e si invola in solitaria verso il successo.
Dietro di lui Ayuso si pianta pagando le fatiche di giornata, e come lui anche Alaphilippe alza bandiera bianca a causa di crampi improvvisi. Rinvengono fortissimi invece Martin e Cosnefroy, che chiudono così secondo e terzo a pochi metri di distanza dal danese vincitore odierno.

Lorenzo Alessandri

Jonas Vingegaard vince la Drome Classic 2022. Photo Credit: Sprint Cycling Agency

Jonas Vingegaard vince la Drome Classic 2022. Photo Credit: Sprint Cycling Agency

JAKOBSEN, 30 E LODE ALL’ESAME DELLA KUURNE

febbraio 27, 2022 by Redazione  
Filed under News

Settantaquattresima edizione della Kurne – Bruxelles – Kurne che veniva vinta da un pimpante e attento Fabio Jakobsen (Quick-Step Alpha Vinyl Team). Il corridore olandese in prossimità del traguardo raggiungeva prima i tre battistrada che avevano ancora conservato qualche metro di vantaggio e stavano iniziando a pregustare il sapore di un successo inaspettato. Successivamente in volata Jakobsen resisteva al tentativo di rimonta di Caleb Ewan (Lotto Soudal) andando a prendersi una vittoria meritata, la quinta da inizio stagione per lui e la trentesima in carriera.

Corsa di 195.1 km che iniziava in perfetto orario con una starlist di tutto rispetto. Oltre a Jakobsen e Ewan c’erano ai nastri di partenza gli italiani Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech), Tim Merlier (Alpecin-Fenix), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) e Peter Sagan (Total Energies), mentre era assente il vincitore dello scorso anno Mads Pedersen (Trek-Segafredo). Dopo tredici chilometri si formava un gruppetto di sette ciclisti: Wessel Krul (Human Powered Health), Jules Hesters (Sport Vlaanderen-Baloise), Arjen Livyns e Bas Tietema (Bingoal Pauwels Sauces WB), Taco Van der Hoorn (Intermarché-Wanty), Luke Durbridge (BikeExchange-Jayco) e Lluís Mas (Movistar). La fuga arrivava a guadagnare fino a 3 minuti, vantaggio che poi sarebbe pian piano scemato. In testa al gruppo, nella parte centrale della corsa, la INEOS Grenadiers di Tom Pidcock prendeva l’iniziativa aumentando vertiginosamente il ritmo.
I big della corsa iniziavano a far sul serio ai meno sessanta dal traguardo. Il primo a partire era Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) sul Knokteberg, mentre alle sue spalle si creava un gruppetto tra contrattaccanti e corridori superstiti della prima fuga di giornata. Vedendosi da solo Benoot decideva di aspettare il gruppo di fuggitivin e si aveva così a 58 chilometri d’arrivo una nuova fuga di 18 ciclisti: Toms Skujins (Trek-Segafredo), Yves Lampaert e Kasper Asgreen (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Pidcock e Jhonatan Narváez, Damien Touzé (AG2R Citroën), Fred Wright (Bahrain-Victorious), Küng e Tobias Ludvigsson (Groupama – FDJ), Benoot, Nathan Van Hooydonck e Christophe Laporte (Jumbo-Visma),Iván García Cortina (Movistar), Dion Smith (BikeExchange), Matteo Trentin (UAE Emirates), Kévin Vauquelin (Arkéa Samsic) e i quattro fuggitivi del mattino Mas, Van der Hoorn, Durbridge e Livyns.

Sul Kluisberg, l’ultimo muro di giornata a 54 chilometri dalla fine, attaccava Pidcock, ma si trattava di un’azione fine a se stessa che aveva avuto come solo e unico risultato quello di far staccare Mas. A 50 chilometri dalla linea d’arrivo i fuggitivi conservavano un minuto di vantaggio sul gruppo pilotato a tutta dalla Lotto Soudal di Ewan. L’australiano non aveva mandato nessuno dei suoi compagni di squadra in fuga, li aveva voluti tutti al suo fianco per poterli sfruttare man mano, tenere la corsa chiusa e puntare al successo allo sprint. La decisione dell’australiano era opinabile, vero che aveva mostrato al Tour du Var una forma fisica e atletica invidiabile, ma spremere i compagni a tanti chilometri dalla fine lo aveva lasciato in inferiorità numerica in volata, dove soccombeva alla superiorità numerica della Quick-Step.

Matteo Trentin tentava il tutto per tutto sul tratto in pavé della Beerbosstraat, ai meno 35 chilometri, azione che veniva seguita da Van Hooydonck e Van der Hoorn prima e poi da tutti gli altri (tranne Pidcock, Benoot e Durbridge, che venivano riassorbiti dal gruppo). Con la Lotto Soudal che iniziava ad alzare bandiera bianca, faceva capolino in testa al gruppo a dettare il ritmo la Bahrain-Victorious. L’alto ritmo imposto dalla squadra araba faceva male ai fuggitivi, che venivano ripresi uno ad uno. Laporte, non volendo arrendersi, partiva ai meno diciannove portandosi dietro Narváez e Van der Hoorn: i tre, nonostante avessero solo 10 secondi di vantaggio, non mollavano e tentavano il colpaccio.

I tre attaccanti tiravano a tutta mentre dietro Bahrain e Quick-Step spremevano i comprimari all’inseguimento. A 5 chilometri dall’arrivo il vantaggio era ancora tale da far sperare i fuggitivi, metro dopo metro si arrivava all’ultimo chilometro quando Laporte partiva anticipando la volata. Narvaez e Van der Hoorn si lanciavano all’inseguimento quando a soli 30 metri dalla vittoria i velocisti, più freschi e affamati, li superavano. Complimenti lo stesso a Laporte che chiudeva all’ottavo posto, mentre decimo si piazzava Van der Hoorn.

La volata di gruppo venica lanciata dalla Quick-Step, che aveva preparato il terreno ad un’incontenibile Fabio Jakobsen. L’olandese partiva in anticipo e resisteva anche al rientro di Ewan tagliando il traguardo prima di tutti e cogliendo la trentesima vittoria in carriera. Terzo e quarto posto per i due corridori dell’Arkéa Samsic, Hugo Hofstetter e Daniel McLay. Quinto posto per Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech) mentre Matteo Trentin chiudeva al nono posto.

Luigi Giglio

Fabio Jakobsen ottiene il 30° successo in carriere alla Kuurne-Brussel-Kuurne (Getty Images)

Fabio Jakobsen ottiene il 30° successo in carriere alla Kuurne-Brussel-Kuurne (Getty Images)

27-02-2022

febbraio 27, 2022 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

KUURNE – BRUXELLES – KUURNE

L’olandese Fabio Jakobsen (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella corsa belga, circuito di Kuurne, percorrendo 195.1 Km in 4h32′14″, alla media di 43.003 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) e il francese Hugo Hofstetter (Team Arkéa-Samsic). Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech), 5°.

LA DRÔME CLASSIC

Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa francese, circuito di Étoile-sur-Rhône, percorrendo 191.5 Km in 4h37′05″, alla media di 41.468 Km/h. Ha preceduto di 3″ i francesi Guillaume Martin (Cofidis) e Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Stefano Oldani (Alpecin-Fenix), 8° a 36″

O GRAN CAMIÑO

L’ucraino Mark Padun (EF Education-EasyPost) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito a cronometro di Sarria, percorrendo 15.8 Km in 20′19″, alla media di 46.661 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo spagnolo Jesus Herrada (Cofidis) e di 10″ lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar Team). Miglior italiano Alessandro De Marchi (Israel-Premier Tech), 20° a 44″. Valverde si impone in classifica con 7″ sul canadese Michael Woods (Israel-Premier Tech) e 1′49″ su Padun. Miglior italiano Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè), 11° a 3′26″

TOUR DU RWANDA

Il ruandese Moise Mugisha (ProTouch) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di Kigali, percorrendo 75.3 Km in 2h08′16″, alla media di 35.223 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Sandy Dujardi (TotalEnergies) e Alexandre Geniez (TotalEnergies). Nessun italiano in gara. L’eritreo Natnael Tesfazion (Drone Hopper-Androni Giocattoli) si impone in classifica con 26″ sull’ucraino Anatolii Budiak (Terengganu Polygon Cycling Team) e 48″ sull’irlandese Jesse Ewart (Bike Aid)

OMLOOP VAN HET HAGELAND (Donne)

L’italiana Marta Bastianelli (UAE Team ADQ) si è imposta nella corsa belga, Tienen – Tielt-Winge, percorrendo 128.2 Km in 3h24′47″, alla media di 37.562 Km/h. Ha preceduto allo sprint la danese Emma Norsgaard (Movistar Team) e l’olandese Floortje Mackaij (Team DSM)

GRAN CAMIÑO, L’UCRAINO MARK PADUN CONQUISTA LA CRONOMETRO FINALE, A VALVERDE LA CLASSIFICA GENERALE

febbraio 27, 2022 by Redazione  
Filed under News

Mark Padun (EF Education-EasyPost) ha conquistato il successo nella cronometro di Sarria battendo Jesus Herrada (Cofidis) e Alejandro Valverde (Movistar Team).
L’embatido murciano ha vinto la classifica generale battendo di 18” Michael Woods (Israel – Premier Tech) nella giornata odierna scavalcandolo così di 8” in classifica. Per Mark Padun invece la terza piazza nella generale che ha celebrato esibendo tre dita alzate, simbolo di indipendenza per l’Ucraina che sta passando in questo periodo dei giorni terribili dopo l’invasione russa.

La tappa conclusiva del Gran Camiño vedeva andare in scena una cronometro di 15.8 chilometri a Sarria con un percorso vallonato con quattro brevi strappi che vedevano lo scontro decisivo tra la maglia di leader Michael Woods (Israel – Premier Tech) e Alejandro Valverde (Movistar Team) staccato di soltanto dieci secondi. Un primo intermedio era posto al termine del primo strappo, lasciando quindi la maggior parte del dislivello nella seconda parte della prova.

Matthias Brandle (Israel – Premier Tech) era il primo tempo interessante al traguardo in 21 minuti, questo tempo veniva abbassato a metà della prova dal compagno di squadra Mads Wurtz Schmidt di 5”. Era poi lo spagnolo Carlos Canal (Euskaltel – Euskadi) a riuscire ad abbassarlo a 20’45” con il portoghese Nelson Oliveira (Movistar Team) che riusciva a scendere a 20’36”.
Derek Gee (Israel – Premier Tech) nonostante pagasse 6” da Oliveira all’intertempo era riuscito ad abbassare il tempo finale a 20’30”. A quel punto iniziavano a partire gli uomini di classifica con Jesus Herrada (Cofidis) che passava in prima posizione all’intertempo, 10” meglio di Gee, gli atleti in grado di far segnare buoni tempi erano poi Urko Berrade ( Equipo Kern Pharma) a 6”, Ion Izagirre (Cofidis) a 4”, Mark Padun (EF Education-EasyPost) a 1”, Rubén Fernandez (Cofidis) a 9”, mentre Ivan Ramiro Sosa (Movistar Team) pagava già 31”. Erano poi i due corridori a giocarsi la vittoria finale a transitare all’intermedio con Valverde brillante a solo un secondo da Herrada, mentre Woods transitava a 9”, virtualmente ancora leader, ma con un vantaggio risicato a quel momento ad appena 2”.

Nel frattempo all’arrivo arrivava Jesus Herrada che faceva segnare il miglior tempo in 20’24”, mentre Berrade concludeva in 20’41”, era Ion Izagirre però uno dei più temibili nel finale che però si andava a posizionare al secondo posto momentaneo in 20’29”. Con un grande finale era però Padun che riusciva a passare al comando in 20’19”, mentre Sosa perdeva vertiginosamente concludendo la sua prova a 1’28”, lo stesso Fernandez faticava nel finale arrivando a 37”, significando quindi che Padun scavalcasse entrambi andando sul podio conclusivo, mentre attendeva di capire se potesse sognare anche per la vittoria di tappa. La risposta non si faceva attendere con l’arrivo di Valverde, unico a poterlo insidiare che però chiudendo in 20’29” a 10” garantiva la vittoria a Padun. A quel punto l’ucraino capiva che per lui era fatta, mentre Valverde attendeva l’arrivo di Woods segnalato a 15” di ritardo da Valverde, virtualmente 5” dietro in classifica generale prima dello strappo finale. Sul muro finale, nonostante un grande sforzo, il canadese cedeva ancora terminando la sua prova a 28” da Padun e quindi 18” da Valverde.

La classifica finale di tappa ha visto quindi Padun conquistare un successo molto importante, in un periodo molto buio per la storia del suo paese, Jesus Herrada chiudeva 2° e Valverde 3°, il quale conquistava così la generale per 8” su Woods, mentre Padun riusciva a chiudere la classifica al terzo posto davanti a Fernandez di 6” e a Sosa di 8”. Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè) è scivolato all’undicesimo posto finale, come migliore degli italiani, mentre oggi Alessandro De Marchi (Israel – Premier Tech) chiudendo 20° è stato il migliore degli italiani,
Per le altre classifiche accessorie i successi andavano ad Arrieta nella classifica riservata ai giovani, a Sosa quella del miglior scalatore e a Valverde quella a punti, infine la Movistar conquistava la classifica a squadra.

Carlo Toniatti.

Mark Padun festeggia col tridente (Immagini TV)

Mark Padun festeggia col "tridente" (Immagini TV)

ED È SUBITO VAN AERT

febbraio 26, 2022 by Redazione  
Filed under News

Dopo un 2021 da incorniciare, il belga mette subito in chiaro i propositi per la stagione 2022, andando a tagliare in solitaria il traguardo dopo avere staccato gli avversari prima del Bosberg, tradizionalmente considerato il trampolino ideale per l’azione solitaria.

Nel 2021 ha vinto su tutti i terreni, in volata (Campi Elisi), a cronometro (Saint-Emilion) ed in montagna (Malaucene con doppio Ventoux), oltre alla contestatissima vittoria al fotofinish all’Amstel. E anche la stagione 2022 inizia con una vittoria.
L’Omloop Het Nieuwsblad è l’appuntamento che fa da antipasto alle classiche del nord e che precede in calendario il Trofeo Laigueglia e la Strade Bianche.
Nove settori di pavè e tredici muri rendono questa corsa ideale per uomini adatti alle classiche.
Van Aert ha dimostrato di essere uomo per tutte le stagioni, ma su terreni come quello odierno può vantare una concorrenza di altissimo livello. Oggi, in effetti, il podio è stati stellare, dato che alle spalle del belga, giunto solitario all’arrivo, è arrivato un gruppetto regolato in volata da Sonny Colbrelli su un altro specialista delle classiche come Greg Van Avermaet.
La corsa è partita senza particolari sussulti, la fuga di giornata si è formata immediatamente e senza alcuna reazione da parte del gruppo che ha lasciato un vantaggio di circa 10 minuti a Ben Healy (EF Education-Easypost), Juri Hollmann (Movistar), Alexander Konychev (BikeExchange-Jayco), Quentin Jauregui (B&B Hotels-KTM), Ruben Apers (Sport Vlaanderen-Baloise), Morten Hulgaard (Uno-X) e Donavan Grondin (Arkéa-Samsic).
Successivamente Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB) ha tentato di riportarsi sui battistrada, ma l’azione si è rivelata eccessivamente dispendiosa per uomo solo tanto che il belga, dopo molti chilometri all’inseguimento, si è rassegnato a lasciarsi riprendere dal gruppo. Il vantaggio dei battistrada comincia a calare dopo i 100 all’arrivo. Quando iniziano le prime difficoltà, con i muri ed i settori in pavè, cominciano anche le schermaglie in gruppo, con Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers) e Philippe Gilbert (Lotto Soudal) che provano a saggiare la condizione degli avversari. Le numerose accelerazioni riducono notevolmente il residuo vantaggio dei fuggitivi, che si ritrovano con un solo minuto quando mancano ancora 50 chilometri alla conclusione.
Da segnalare in questa fase diverse cadute che hanno visto coinvolti anche nomi importanti come Victor Campenaerts (Lotto Soudal) e Kasper Asgreen (Quick-Step Alpha Vinyl).
Dalla girandola di attacchi escono Florian Vermeersch (Lotto Soudal) e Loic Vliegen (Intermarché-Wanty-Gobert), raggiunti ben presto anche da Stefan Kung. I tre si riportano sulla testa della corsa che, nel frattempo, si era ridotta di alcune unità a causa di atleti che avevano perso contatto.
L’arrivo dei tre ridona linfa al tentativo di fuga, ma sul Berendries la Jumbo Visma decide di fare sul serio. Tiesj Benoot piazza una brutale accelerazione in favore del capitano Wout Van Aert, ma la coppia Ineos formata da Jhonatan Narvaez e Tom Pidcock riesce a resistere. Colbrelli fiuta la possibile fregatura e dimostra una buona brillantezza, riuscendo a rientrare tutto solo in cima al muro. Il quintetto riprende abbastanza agevolmente la testa della corsa grazie a Benoot, che continua il lavoro che il capitano finalizzerà al meglio.
Nel gruppo, che nel frattempo si riduce chilometro dopo chilometro, è la Quick-Step Alpha Vinyl, rimasta fuori dalla fuga, a condurre l’inseguimento.
Davanti se ne va da solo Benoot con l’intenzione di costringere gli altri a lavorare, ma la presenza di Van Aert nel gruppetto è ovviamente di ostacolo. Nessuno vuole portare in carrozza il principale favorito e la circostanza agevola il rientro del gruppo, ridotto ormai a circa trenta unità.
Il Bosberg si avvicina. È considerato il punto chiave sul quale provare l’affondo decisivo, ma Oliver Naesen (Ag2r Citroën) e Victor Campenaerts (Lotto Soudal) tentano di anticipare le operazioni. Il loro tentativo si rivela la carta vincente per Van Aert, che li va a riprendere e staccare ancor prima dell’inizio del muro. Dietro l’azione di Van Aert lascia interdetti gli avversari, che si aspettavano l’affondo sul muro. L’indecisione è fatale, il campione belga va via da solo e, sul suo terreno ideale, non ha difficoltà a mantenere e addirittura incrementare il vantaggio nei chilometri conclusivi grazie alle sue doti di passista.
Il gruppo viene regolato da Colbrelli che dimostra una buona condizione anche in volata, dopo essersi dimostrato reattivo sui muri. Terzo Van Avermaet.
Da segnalare anche la buona prova di Matteo Trentin (UAE Team Emirates), settimo e sempre con i migliori.
La vera stagione è iniziata e tra pochi giorni si aprirà in grande anche il calendario italiano con il tradizionalissimo Trofeo Laigueglia.

Benedetto Ciccarone

Wout Van Aert inaugura la stagione delle classiche imponendosi nellOmloop Het Nieuwsblad (foto Spring Cycling Agency)

Wout Van Aert inaugura la stagione delle classiche imponendosi nell'Omloop Het Nieuwsblad (foto Spring Cycling Agency)

FAUN ARDECHE CLASSIC, ESULTA MCNULTY

febbraio 26, 2022 by Redazione  
Filed under News

Brandon McNulty vince in solitaria la classica francese. Alle sue spalle Vansevenant e Kuss

Corsa scoppiettante fin dalle battute iniziali quando si forma l’attacco di giornata composto da Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Jérémy Cabot (TotalEnergies) e Mathias Le Turnier (Team U Nantes Atlantique). Il trio viaggia spedito e accumula un vantaggio che oscilla ben presto fra i 4 e i 5 minuti sul resto del gruppo, controllato principalmente da Quick-Step Alpha Vinyl, Jumbo – Visma e Lotto Soudal.
Giunti all’imbocco della salita di Val d’Enfern il vantaggio è sceso considerevolmente, e la scivolata di Le Turnier nella seguente discesa riduce a due sole unità la testa della corsa. Sul Mur du Cornas ormai il margine è nell’ordine del minuto, e da dietro si muovono nomi pesantissimi: ci prova Primoz Roglic (Jumbo – Visma), subito tallonato da Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl), ma i due vengono prontamente controllati dal plotone ormai ridotto nelle unità.
In contropiede ci provano dunque Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl), Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Clément Champoussin (AG2R Citroën Team) e Sepp Kuss (Jumbo-Visma), che chiudono definitivamente su Armirail e allungano in testa.
Il quartetto avanza compatto fino alla penultima discesa, dove McNulty compie un vero capolavoro di tecnica restando dal solo al comando. Dietro l’accordo regge, ma la gamba dell’americano oggi è ottima e gli permette di giungere in solitaria sul traguardo. Alle sue spalle l’ultimo ad arrendersi è Mauri Vansevenant, che batte nella volata a due Sepp Kuss nel completamento del podio di giornata.

Lorenzo Alessandri

Brandon McNulty vince la Faun Ardeche Classic 2022 (foto Tim de Waele/Getty Images)

Brandon McNulty vince la Faun Ardeche Classic 2022 (foto Tim de Waele/Getty Images)

GRAN CAMIÑO, VITTORIA DI ALEJANDRO VALVERDE A LUINTRA

febbraio 26, 2022 by Redazione  
Filed under News

Alejandro Valverde (Movistar Team) ha vinto la terza tappa del Gran Camiño battendo in uno sprint ristretto Michael Woods (Israel – Premier Tech) e il compagno di squadra Ivan Ramiro Sosa. Woods ha mantenuto un esiguo margine di 10” prima della cronometro finale. Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè) ha chiuso 8° come migliore degli italiani.

La terza tappa del Gran Camiño 2022 prevedeva un impegnativo finale in grado di permettere ribaltoni in una classifica già ben delineata dopo la vittoria di Michael Woods (Israel – Premier Tech) con 16” su Alejandro Valverde (Movistar Team), al momento l’unico abbastanza vicino per poter recuperare nella cronometro conclusiva di domani. Sarà quindi il giorno in cui gli inseguitori dovranno provare a recuperare sul leader della classifica che ha dalla sua la possibilità di sfruttare Jakob Fuglsang (Israel – Premier Tech) che è al momento in 5° posizione in classifica generale. La Cofidis e la Movistar potrebbero essere le squadre più dotate per provare degli attacchi, mentre la EF Education-EasyPost dopo la crisi del suo capitano Hugh Carthy potrebbe puntare su Mark Padun che si trova al momento a 1’01” da Woods. La prima salita di giornata arrivava a circa 50 chilometri dall’arrivo con l’Alto de Nogueira, 6.9 Km al 7.1%. A seguire senza soluzioni di continuità seguivano l’Alto de Seragude, 7.4 Km al 6.7% con i primi 3 chilometri all’11%, e per finire l’Alto de Moura, 7.9 Km al 7.5%, con lo scollinamento a solo 2 chilometri dall’arrivo.

La fase iniziale di corsa era fin da subito scoppiettante con vari tentativi di attacchi, dopo 20 chilometri un tentativo prendeva il largo comprendente Simon Geschke e Josè Herrada (Cofidis), Carlos Canal (Euskaltel – Euskadi), Jetse Bol e Angel Fuentes (Burgos-BH) e Stephen Bassett (Human Powered Health). Diego Andrés Camargo (EF Education-EasyPost) e Davide Bais (EOLO-Kometa) si mettevano al loro inseguimento riuscendo a completare il ricompattamento dopo una ventina di chilometri.
L’azione della Cofidis era sicuramente importante perché poteva creare un importante supporto per i diversi uomini in classifica ancora a disposizione della formazione francese, mettendo sicuramente pressione alla Israel – Premier Tech e Movistar per inseguire cercando di mantenerli a una distanza di tre minuti, ma iniziando subito a rosicchiare terreno portandosi a solo un minuto di ritardo all’inizio della prima salita di giornata di Alto de Nogueira. Sulla salita il gruppo inizialmente recuperava terreno su una fuga che andava a disintegrarsi lasciando Geschke al comando, mentre al suo inseguimento restava solo Camargo. Una volta ripreso Jose Herrada, era il fratello Jesus a muoversi, andando a riprendere Geschke che lo aspettava in cima alla salita, il gruppo però era distanziato di appena 10” dopo aver ripreso Camargo e riusciva a rientrare sulla coppia Cofidis ai piedi dell’Alto de Seragude dove la Movistar imponeva un forte ritmo che mandava immediatamente in crisi Hugh Carthy. Non un ritmo sufficiente però per Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural – Seguros RGA) che provava ad attaccare, poco dopo era però Sosa che accelerava pesantemente in gruppo mandando in crisi Fuglsang; Woods si portava alla sua ruota con Valverde, Mark Padun (EF Education-EasyPost), Jefferson Alexander Cepeda (Drone Hopper) e Ruben Fernandez (Cofidis). Una volta che questi atleti riuscivano a rientrare su Jefferson Alveiro Cepeda, Padun provava ad accelerare non provocando però particolari danni, era quindi Valverde che attaccava con Woods incollato alla sua ruota e Sosa che provava a resistere. A questo punto, non essendo però riuscito a liberarsi del leader della generale, il ritmo calava permettendo i recuperi da dietro. Jefferson Alexander Cepeda attaccava ai -29 mentre alcuni atleti riuscivano a rientrare sul gruppo inseguitore, tra questi José Neves (W52 / FC Porto), Urko Berrade e Igor Arrieta (Equipo Kern Pharma), Ion izagirre, Jesus Herrada e Davide Villella (Cofidis), Tiago Antunes (Efapel Cycling), Derek Gee (Israel – Premier Tech) e Gorka Izagirre (Movistar Team), mentre Sosa e poi lo stesso Gorka dirigevano l’inseguimento chiudendo su Cepeda dopo 2km di attacco. 22 atleti scollinavano al comando inclusi Jakob Fuglsang (Israel – Premier Tech), Fernando Barcelò (Caja Rural – Seguros RGA), Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè) e Neilson Oliveira (Movistar Team). La movistar, forte di 4 atleti, conduceva la corsa, seconda solo alla Cofidis come numero di atleti (5).
A fine discesa Valverde sfruttava i compagni di squadra per passare al comando nel traguardo volante, guadagnando 3” d’abbuono su Woods, nel tratto precedente alla salita finale dell’Alto de Moura che presentava pendenze micidiali nella prima parte. I corridori ritornavano a staccarsi uno dopo l’altro sotto il ritmo della Movistar, il quale non era sufficiente per la Israel – Premier Tech che metteva a tirare Fuglsang per lanciare l’azione di Woods ai -7 al quale si agganciavano Sosa e Valverde, i due corridori della formazione iberica sembravano non intenzionati a collaborare, finché Sosa non riceveva comunicazione dall’ammiraglia, mettendosi così a tenere un buon ritmo, mentre dietro Arrieta, Padun e Ion Izaggire erano all’inseguimento.
Woods poco dopo tentava nuovamente un attacco, senza però riuscire a fare la differenza, mentre Sosa tornava a guidare il gruppo, nel frattempo alle loro spalle era Padun ad accelerare per tentare l’inseguimento in solitaria, seguito da Arrieta in compagnia di Izagirre e Fernandez.
Sosa continuava a scavare margine tra il terzetto e tutti gli inseguitori andando a scollinare con circa 45” su Padun. Nel finale in discesa Valverde si garantiva delle ottime linee che lo portavano a lanciare lo sprint affiancato a Sosa e con Woods costretto a inseguire lo spagnolo per il secondo posto, ottimo gioco di squadra della Movistar che conquistava così il successo di tappa, mentre Sosa chiudeva terzo. Nel gruppo inseguitore Arrieta anticipava Padun e il duo Cofidis con un ritardo di 51”. Il migliore degli italiani era Zana che chiudeva 8° perdendo la maglia di miglior giovane ai danni di Arrieta.

La classifica generale prima della cronometro conclusiva vede quindi Michael Woods con un vantaggio di solo 10” da difendere su Valverde, mentre Sosa distante 50” dovrà provare a difendersi dagli inseguitori Ruben Fernandez a 1’39”, Arrieta a 2’07”, Padun a 2’09”, Ion Izagirre a 2’21, mentre Zana è al momento 8° a 2’33”, a 26” dal leader della maglia dei giovani.

La cronometro conclusiva di 15.5 chilometri si disputerà nella cittadina di Sarria con un percorso vallonato comprendente 4 brevi strappi in salita. Una prova quindi che permette ai meno specialisti di difendersi, va però considerato come quando Woods e Valverde hanno gareggiato contro in una cronometro l’iberico si è sempre piazzato meglio, va quindi considerato come favorito dovendo recuperare meno di un secondo al chilometro al canadese.

Carlo Toniatti.

Il successo di Alejandro Valverde a Luintra (Fonte: PhotoGomezSport)

Il successo di Alejandro Valverde a Luintra (Fonte: PhotoGomezSport)

26-02-2022

febbraio 26, 2022 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

OMLOOP HET NIEUWSBLAD

Il belga Wout Van Aert (Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa belga, Gand – Ninove, percorrendo 204.2 Km in 4h50′46″, alla media di 42.137 Km/h. Ha preceduto di 22″ l’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious) e il connazionale Greg Van Avermaet (AG2R Citroën Team)

UAE TOUR

Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Al Ain – Jebel Hafeet, percorrendo 148 Km in 3h20′24″, alla media di 44.311 Km/h. Ha preceduto di 1″ il britannicoi Adam Yates (INEOS Grenadiers) e di 5″ lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain Victorious). Miglior italiano Samuele Zoccarato (Bardiani CSF Faizanè), 26° a 2′53″. Pogacar (UAE Team Emirates) si impone in classifica con 22″ su Yates e 48″ su Bilbao. Miglior italiano Dario Cataldo (Trek-Segafredo), 25° a 4′23″

FAUN-ARDÈCHE CLASSIC

Lo statunitense Brandon McNulty (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa francese, circuito di Guilherand-Granges, percorrendo 168.6 Km in 4h20′36″, alla media di 37.944 Km/h. Ha preceduto di 45″ il belga Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e il connazionale Sepp Kuss (Jumbo-Visma). Miglior italiano Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux), 15° a 1′44″.

O GRAN CAMIÑO

Lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar Team) si è imposto nella terza tappa, Maceda – Luintra, percorrendo 148.4 Km in 3h42′42″, alla media di 39.982 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Michael Woods (Israel-Premier Tech) e il colombiano Iván Ramiro Sosa (Movistar Team). Miglior italiano Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè), 8° a 1′31″. Woods è ancora leader della classifica con 10″ su Valverde e 50″ su Sosa. Miglior italiano Zana, 8° a 2′33″

TOUR DU RWANDA

Il francese Alan Boileau (B&B Hotels-KTM) si è imposto nella sesta tappa, Kigali – Mont Kigali, percorrendo 152.6 Km in 3h41′20″, alla media di 41.367 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’israeliano Omer Goldstein (Israel-Premier Tech) e di 11″ il belga Gianni Marchand (Tarteletto-Isorex). Nessun italiano in gara. L’eritreo Natnael Tesfazion (Drone Hopper-Androni Giocattoli) è ancora leader della classifica con 26″ sull’ucraino Anatolii Budiak (Terengganu Polygon Cycling Team) e 49″ sull’irlandese Jesse Ewart (Bike Aid)

OMLOOP HET NIEUWSBLAD DONNE

L’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) si è imposta nella corsa belga, Gand – Ninove, percorrendo 128.4 Km in 3h25′54″, alla media di 37.416 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Demi Vollering (Team SD Worx) e di 25″ la connazionale Lorena Wiebes (Team DSM). Migliore italiana Elisa Balsamo (Trek-Segafredo), 4° a 25″

POGAČAR ANCORA UNA VOLTA RE DELL’UAE TOUR. ALLO SLOVENO L’ULTIMA E DECISIVA TAPPA

febbraio 26, 2022 by Redazione  
Filed under News

La quarta edizione dell’UAE Tour si conclude esattamente con lo stesso vincitore dell’anno scorso, che allunga in classifica portandosi a casa la tappa con arrivo in salita alla Jebel Hafeet, tre giorni dopo il successo che Tadaj Pogar aveva ottenuto sull’altra montagna emiratino della Jebel Jais.

Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) è il padrone dell’UAE Tour. Per lo sloveno di Komenda, vincitore delle ultime due edizioni del Tour de France, seconda vittoria nella corsa a tappe degli Emirati Arabi e successo nella classifica finale, il secondo consecutivo. Il 23enne talento balcanico trionfa nella settima e ultima frazione dopo una lotta serrata sul tratto più duro della salita finale della Jebel Hafeet (pendenze medie del 7%) con il suo principale avversario Adam Yates (Ineos Grenadiers).
Sul traguardo Pogačar precede Yates (a 1”) e Pello Bilbao (Bahrain Victorious), staccato di 5” e che finisce davanti ad uno scatenato Joao Almeida (UAE Team Emirates), egregio ed infaticabile nel lavoro per il suo capitano. Quinta piazza per Lucas Plapp (Ineos Grenadiers) a 15”. Quindi il gruppetto composto da Carlos Verona (Movistar Team), Rafal Majka (UAE Team Emirates) e Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe)
Lo sloveno si aggiudica, dunque, definitivamente la maglia rossa. Sul podio Yates (a 22”) e Bilbao (48”). Per Pogačar anche la maglia bianca di miglior giovane.
Sette in fuga nella tappa conclusiva del Giro degli Emirati Arabi Uniti: sono Gianni Vermeersch (Alpecin-Fenix), Clement Davy (Groupama-FDJ), Daryl Impey (Israel-Premier Tech), Michael Schwarzmann (Lotto-Soudal), Michael Morkov (Quick Step-Alpha Vinyl), Kaden Groves (Team BikeExchange-Jayco) e Joris Nieuwenhuis (Team DSM). Quest’ultimo perde via via contatto dai compagni di avventura, che rimangono in sei e avranno un vantaggio massimo di 3’15”.
Al lavoro nel gruppo maglia rossa UAE Team Emirates, Ineos e Bora. Il vantaggio dei battistrada scende progressivamente. All’ultimo traguardo volante di Green Mubazzarah è Impey a passar davanti a tutti. Lì dietro sono Vlasov e l’ex iridato Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) a tirare. Man mano tutto il plotoncino viene risucchiato. L’ultimo ad essere ripreso dal gruppo sarà Vermeersch ai -7,5 dal traguardo.
Si giunge all’ascesa finale, 6.8% di pendenza media con punte massime dell’11%. Vlasov è davanti con Yates e Majka a tallonarlo e la maglia rossa Pogačar marca stretto. Tocca proprio a Majka, assieme a George Bennett (UAE Team Emirates), il compito di aumentare il forcing. Il gruppo dei migliori si screma. Restano in 8, dopo che anche il francese Romain Bardet (Team DSM) e lo statunitense Neilson Powless (EF Education-EasyPost) hanno alzato bandiera bianca. Quando mancano 3200 metri all’arrivo parte Yates, seguito immediatamente da Pogačar. L’azione dei due è quella decisiva e si ripropone l’atteso duello finale già visto tre giorni fa sulla Jebel Jais. Ma tra i due prevale ancora la tattica e così la coppia Bilbao-Almeida ne approfitta per riportarsi a loro ruota ai -2,4. Almeida cerca di aumentare il ritmo per permettere alla maglia rossa l’attacco decisivo. Allo scoccare dell’ultimo chilometro si ripete il copione visto mercoledì, con Yates che parte e Pogačar che gli si attacca come una sanguisuga. Ai -300 metri lo sloveno parte e saluta il britannico andando a vincere in solitaria, mettendo per la terza volta il sigillo su questo traguardo. Per lui arriva il bis all’UAE Tour.

Vito Sansone

Per la terza volta in carriera Pogacar vince in cima alla Jebel Hafeet (foto Getty)

Per la terza volta in carriera Pogacar vince in cima alla Jebel Hafeet (foto Getty)

25-02-2022

febbraio 25, 2022 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

UAE TOUR

Il ceco Mathias Vacek (Gazprom-RusVelo) si è imposto nella sesta tappa, circuito dell’Expo 2020 Dubai, percorrendo 180 Km in 3h58′10″, alla media di 45.346 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Paul Lapeira (AG2R Citroën Team) e il russo Dmitriy Strakhov (Gazprom-RusVelo). Miglior italiano Alessandro Tonelli (Bardiani CSF Faizanè), 4°. Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) è ancora leader della classifica con 4″ sull’italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) e 14″ sul russo Aleksandr Vlasov (BORA-hansgrohe).

O GRAN CAMIÑO

Il canadese Michael Woods (Israel-Premier Tech) si è imposto nella seconda tappa, Bertamiráns – Mirador do Ézaro, percorrendo 177.6 Km in 4h35′52″, alla media di 38.627 Km/h. Ha preceduto di 16″ lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar Team) e di 37″ lo spagnolo Ruben Fernandez (Cofidis). Miglior italiano Davide Villella (Cofidis), 9° a 45″. Woods è il nuovo leader della classifica con 17″ su Valverde e 42″ su Fernandez. Miglior italiano Filippo Zana (Bardiani CSF Faizanè), 9° a 56″

TOUR DU RWANDA

L’ucraino Anatolii Budiak (Terengganu Polygon Cycling Team) si è imposto nella quinta tappa, Musanze – Kigali, percorrendo 152 Km in 3h35′21″, alla media di 42.35 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’eritreo Natnael Tesfazion (Drone Hopper-Androni Giocattoli) e di 5″ il ruandese Eric Manizabayo (Benediction Ignite). Ritirato l’unico italiano in gara, Umberto Poli (Team Novo Nordisk). Tesfazion è il nuovo leader della classifica con 6″ su Budiak e 16″ sul connazionale Henok Mulubrhan (Bike Aid)

Pagina successiva »