04-10-2021

ottobre 4, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

COPPA BERNOCCHI – TROFEO BPM

Il belga Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Legnano, percorrendo 197.1 Km in 4h26′13″, alla media di 44.434 Km/h. Ha preceduto di 1′49″ l’italiano Alessandro Covi (UAE Team Emirates) e di 1′50″ l’italiano Fausto Masnada (Deceuninck-Quick Step)

THE WOMEN’S TOUR (Regno Unito)

L’italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) si è imposta nella prima tappa, Bicester – Banbury, percorrendo 147.7 Km in 3h44′41″, alla media di 39.442 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiana Chloe Hosking (Trek-Segafredo) e la francese Clara Copponi (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope). La Bastianelli è la prima leader della classifica con 4″ sulla Hosking e sull’olandese Nina Kessler (Team TIBCO-Silicon Valley Bank)

ROUBAIX 2021: LE PAGELLE

ottobre 3, 2021 by Redazione  
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Le pagelle della fantastica Roubaix vinta con pieno merito da Sonny Colbrelli

SONNY COLBRELLI: Il lombardo riporta la Parigi-Roubaix in Italia dopo ben ventidue anni, trionfo che mancava dal lontano 1999 quando vinse Andrea Tafi. Vittoria di immenso valore conquistata in condizioni estreme, sotto la pioggia e con il fango che ha reso il pavè viscido e impervio. L’inferno del Nord, soprannome che in questa edizione pare più azzeccato che mai, ha un suo Re, un Re che a trentuno anni debutta e vince come un veterano schivando ogni pericolo e attaccando al momento e sul tratto giusto. Il corridore della Bahrain corre con generosità, prende vento senza paura e si incolla alle ruote di Van der Poel nel finale. Con l’olandese ha dato vita a un bel duello di rilanci e inseguimenti, scontro che terminerà solo nel velodromo, dove Colbrelli si prende la gloria con una stoccata vincente che non darà scampo a Van der Poel e a un sorprendente Vermeersch. VOTO: 10

FLORIAN VERMEERSCH: Quella del 2021 per la Roubaix è stata l’edizione dei debuttanti e il ventiduenne belga della Lotto Soudal non fa eccezione. Parte all’attacco nei primi chilometri di corsa, resta al vento con Eekhoff per due terzi di gara e una volta raggiunto dai big resiste alle loro accelerate arrivando a giocarsi la vittoria nel velodromo. Nello sprint finale non si fa remore tentando il colpaccio ma viene battuto da un sontuoso Colbrelli. VOTO: 9

GIANNI MOSCON: Per la valutazione del corridore della Ineos Grenadiers si potrebbe racchiudere tutto con una sola parola: sfortunatissimo. Moscon oggi ha dato il tutto per tutto, ha attaccato dall’inizio e ha sempre rilanciato anche quando è rimasto da solo. Il trentino è entrato subito nel tentativo di fuga partito dopo una ventina ci chilometri ed è rimasto a lungo al comando da solo finché una foratura prima e una caduta in un tratto di pavé poi lo hanno visto cedere al ritorno di Colbrelli & company al Carreforur de l’Arbre. Terminerà al quarto posto a 44” dai migliori. VOTO: 8,5

MATHIEU VAN DER POEL: Una corsa pazzesca per il ciclista olandese della Alpecin-Fenix. Attacca, fora ai meno 75 chilometri e rientra, riattacca, attacca sempre. Vederlo correre è sempre un piacere, è un corridore che non si risparmia mai e che non fa tattiche e attendismo. Purtroppo per lui non riesce a staccare Colbrelli e Vermeersch. VOTO: 7,5

GUILLAUME BOIVIN: Il canadese è autore di una corsa generosa nella quale da fondo ad ogni sua energia. Entra nell’azione vincente con Van der Poel, Colbrelli e il compagno di squadra Van Asbroeck, situazione di superiorità numerica che non porterà nessun vantaggio a causa di una sua caduta che gli farà perdere il treno vincente. VOTO: 6,5

CHRISTOPHE LAPORTE: Il francese della Cofidis è vittima di problemi meccanici nella prima parte della corsa. Costretto più volte a frenare la ruota posteriore con il piede, non si perde d’animo e riesce a tenere le ruote del gruppo Van Aert fino alla fine, raccogliendo un buon sesto posto. VOTO: 6,5

YVES LAMPAERT: La Deceuninck – QuickStep si presenta al via con il solito squadrone. Tra gambe che non girano, forature e cadute, Lampaert nonostante una scivolata e vari problemi meccanici è l’unico del Wolfpack che riesce a restare col gruppetto di Van Aert. Chiuderà al quinto posto. VOTO: 6

NILS EEKHOFF: Lui una Parigi-Roubaix l’ha già conquistata tra gli under 23, sa come si vince la classica delle pietre e sa come la si corre. Parte all’attacco con Vermeersch per tanti chilometri finché ai meno 83 chilometri dall’arrivo viene ripreso e si rialza. VOTO: 6

JASPER STUYVEN: Era dato dai bookmakers come uno dei papabili di giornata, prova a dire la sua ma quando la corsa entra nel vivo il belga è ben lontano dai migliori. VOTO: 5,5

WOUT VAN AERT: Come al Mondiale corso in casa settimana scorsa, anche alla Parigi-Roubaix il fuoriclasse della Jumbo-Visma partiva come il grande favorito di giornata. Van Aert ha, però, sofferto più del solito e già ai meno 90 chilometri dall’arrivo aveva sprecato parecchie energie per recuperare il terreno perduto da Colbrelli e Van der Poel, energie e lucidità venute meno quando l’olandese decide di lasciarlo sul posto. Cercherà invano di rientrare sul gruppetto che andrà a giocarsi la vittoria nel velodromo. VOTO: 5

JOHN DEGENKOLB: Una vittoria alla Parigi-Roubaix in una stagione che non lo ha mai visto alzare le braccia al cielo poteva salvare un’annata sportiva molto mediocre per il tedesco. I sogni di gloria svaniscono subito, quando una caduta nella prima parte della corsa gli fa perdere le ruote del gruppo dei big. VOTO: 5

PETER SAGAN: Lo slovacco tre volte Campione del Mondo termina la sua nona Parigi-Roubaix al cinquantaseiesimo posto a 12′24” di ritardo da Colbrelli. Un’edizione condita da cadute e scivolate per Sagan, che chiude mestamente la sua avventura in maglia Bora-Hansgrohe. VOTO: 5

Luigi Giglio

SONNY, E’ QUASI MAGIA. LA PARIGI – ROUBAIX PARLA ITALIANO DOPO 22 ANNI

ottobre 3, 2021 by Redazione  
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Un’edizione autunnale ma soprattutto spettacolare della Parigi – Roubaix 2021 va in scena sul pavè nell’inferno del Nord. Pioggia, fango e appunto pavè restano simbolicamente e non nelle gambe e nel cuore di tutti i ciclisti che vi hanno partecipato e degli appassionati che li hanno seguiti. L’Italia è grande protagonista prima con Gianni Moscon (Team INEOS Grenadiers) che va prima in fuga insieme ad una trentina di coraggiosi per poi essere ripreso nell’attraversamento del Carrefour de l’Arbre dopo una foratura e una scivolata. A giocarsi la vittoria un terzetto con Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) che batte in una volata ristretta una delle tante promesse belghe Florian Vermeersch (Team Lotto Soudal) e Mathieu Van der Poel (Team Alpecin Fenix).

Una Parigi Roubaix autunnale, una settimana prima del Giro di Lombardia, è una delle novità più interessanti del calendario ciclistico 2021. La classica del pavè ritorna dopo quasi due anni e se ne sentiva la mancanza. Il percorso è lungo quasi 260 km ed i tratti in pavè saranno 30. A complicare il tutto, ci si aspetta una corsa fangosa dopo le precipitazioni nel nord della Francia – e già ieri nella corsa riservata alle donne se n’è visto molto, di fango. Ai nastri di partenza è presente Philippe Gilbert (Team Lotto Soudal), ultimo vincitore della corsa nel 2019, ma il campione belga dovrà fronteggiare una nutrita schiera di avversari, a cominciare dalla coppia terribile Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) – Mathieu Van der Poel (Team Alpecin Fenix), che potrebbero andare entrambi a nozze con una sede stradale più simile a quella per una corsa da ciclocross/mtb che da ciclismo su strada. Le speranze degli italiani, peraltro alquanto flebili, ricadono su Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS), Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious), Gianni Moscon (Team INEOS Grenadiers) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Il primo attacco deciso dopo la partenza da Compiegne lo portavano Max Kanter (Team DSM) ed Edward Theuns (Team Trek Segafredo), che guadagnavano circa 30 secondi sul gruppo, il quale però reagiva sulla spinta del Team Deceuninck Quick Step. Il gruppo riprendeva la coppia di testa dopo 29 km. Ripartivano scatti e contro scatti con Greg Van Avermaet (Team AG2R) molto attivo. Si formava un gruppo di 31 ciclisti con all’interno ben cinque italiani: Luca Mozzato (team B&B Hotels), Daniel Oss (Team Bora Hansgrohe), Gianni Moscon (Team INEOS Grenadiers), Edoardo Affini (Team Jumbo Visma) e Davide Ballerini (Team Deceuninck Quick Step). Tra gli altri nomi interessanti, oltre al già citato Van Avermaet, vi erano quelli di Tosh Van der Sande (Team Lotto Soudal), Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Max Walscheid (Team Qhubeka ASSOS), Luke Rowe (Team INEOS Grenadiers), Matteo Jorgenson (Team Movistar), Stefan Bissegger (Team EF Education Nippo) e Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates). Dopo 60 km il gruppone di testa aveva 1 minuto di vantaggio sul gruppo. Kung era vittima di una scivolata nell’imbocco di una rotonda e veniva riassorbito dal gruppo. Le squadre più attive all’inseguimento della fuga erano il Team Bora Hansgrohe e Team Arkea Samsic. Marco Haller (Team Bahrain Victorious) era vittima di una foratura ed era costretto a fermarsi per cambiare la ruota, perdendo così la testa della corsa come già accaduto a Kung. Il primo settore in pavè di Troivilles à Inchy veniva affrontato dal gruppo di testa con di vantaggio di 1 minuto e 50 secondi sul gruppo. Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), secondo nel 2019 dietro Gilbert, era in coda al gruppo principale e si staccava poco dopo, dovendo dire addio ai sogni di gloria. Florian Vermeersch (Team Lotto Soudal), Luke Rowe (Team INEOS Grenadiers), Nils Eekhoff (Team DSM) e Max Walsheid (Team Qhubeka ASSOS) si avvantaggiavano nel gruppo di testa, mentre il gruppo principale all’inseguimento iniziava a spezzettarsi decisamente. Anche Mathieu Van der Poel (Team Alpecin Fenix) veniva rallentato da un problema meccanico ed era costretto a rincorrere aiutato dal compagno di squadra Rickaert. In una curva verso destro, una gruppetto di quattro o cinque ciclisti cadeva e tra di loro era Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) che si remetteva in sella ma sembrava abbastanza dolorante e difficilmente sarebbe rientrato in gruppo. Nel successivo tratto in pavè cadeva nuovamente Kung e subito dopo Yves Lampaert, uno dei capitani della Deceuninck Quick Step. Le condizioni del tempo e i tratti di pavè ricoperti di fango confermavano che l’edizione 2021 della Parigi Roubaix sarebbe stata una corsa ad eliminazione. Walscheid era vittima di una caduta e Rowe si staccava a sua volta. In testa restavano Vermeersch ed Eekhoff. Nel gruppo principale, formato da una quarantina di unità, era ancora molto nutrita la presenza di uomini Deceuninck con Asgreen, Lampaert, Stybar e Senechal. La corsa si avvicinava verso l’undicesimo ed il dodicesimo settore in pavè, la difficile accoppiata D’Havelluy à Wallers – Trouée d’Arenberg, di quattro e cinque stelle. Un’altra rotonda era fatale per Oliver Naesen (Team AG2R) e Maximilian Schachmann (Team Bora Hansgrohe), che scivolavano entrambi. La coppia di testa affrontava il mitico settore della Foresta di Arenberga con 40 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e 1 minuto e 50 secondi di vantaggio sul secondo gruppo inseguitore che comprendeva i big. Lo sparpaglio continuava anche nella Foresta di Arenberg con Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) e Mathieu Van der Poel attentissimi, mentre Van Aert era rallentato da una caduta di altri ciclisti. A 84 km dall’arrivo la coppia di testa veniva ripresa dal primo gruppo inseguitore. Alle loro spalle dal gruppo Van Aert-Van der Poel usciva un quartetto con Colbrelli, Guillaume Boivin (Team Israel StartUp Nation), Baptiste Planckaert (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Jeremy Lecroq (Team B&B Hotels). A 70 km dal termine in testa restavano Walscheid, Tosh Van der Sande (Team Lotto Soudal), Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix), Gianni Moscon, Tom Van Asbroeck (Team Israel StartUp Nation) e Stefan Bissegger. Alle loro spalle il gruppo Colbrelli veniva raggiunto da Van der Poel. Autore di una violenta accelerazione nel settore di Tilloy à Sars-en-Rosières. Moscon accelerava nel gruppo di testa e riusciva a staccare i suoi compagni. All’entrata del terribile settore a cinque stelle di Mons-en-Pévèle il trentino aveva 35 secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori ed 1 minuto e 10 secondi su un terzetto formato da Van der Poel, Colbrelli e Boivin. Questi tre raggiungevano Vermeersch e Van Asbroeck e sembravano ormai poter competere soltanto per il secondo posto a 35 km dall’arrivo. Ma la Parigi Roubaix è una corsa a sé stante ed a 30 km dall’arrivo Moscon era vittima di una foratura alla ruota posteriore ed era costretto a fermarsi a bordo strada per cambiare la bici grazie all’intervento della propria ammiraglia. Dopo aver ripreso la corsa, il trentino cadeva nel settore in pavè di Cysoing à Bourghelles e veniva ripreso da Van der Poel, Colbrelli e Vermeersch durante l’attraversamento del Carrefour de l’Arbre, a 16 km dall’arrivo. Colbrelli accelerava e si avvantaggiava insieme a Vermeersch e Van der Poel nei confronti di Moscon che si staccava dalla testa della corsa. A questo punto la vittoria era una questione a tre tra un belga, un italiano ed un’olandese. Era Colbrelli a vincere nel velodromo di Roubaix davanti a Vermeersch e Van der Poel. Chiudevano la top five Moscon in quarta posizione e Lampaert, che regolava il gruppetto davanti a Van Aert. L’Italia torna protagonista in una delle corse simbolo del ciclismo dopo 22 anni – l’ultima volta fu Andrea Tafi nel 1999 mentre Colbrelli dopo la vittoria dei Campionati Italiani e di quelli Europei può dire a buon diritto che il 2021 sia stata una delle annate migliori della sua carriera ciclistica.

Giuseppe Scarfone

Sonny Colbrelli vince la Parigi - Roubaix 2021 (foto: Bettini Photo)

Sonny Colbrelli vince la Parigi - Roubaix 2021 (foto: Bettini Photo)

03-10-2021

ottobre 3, 2021 by Redazione  
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PARIS – ROUBAIX

L’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious) si è imposto nella classica francese, Compiègne – Roubaix, percorrendo 257.7 Km in 6h01′57″, alla media di 42.719Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Florian Vermeersch (Lotto Soudal) e l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix).

SPARKASSEN MÜNSTERLAND GIRO

Il britannico Mark Cavendish )Deceuninck-Quick Step) si è imposto nella corsa tedesca, Enschede – Münster, percorrendo 188.5 Km in 4h11′42″, alla media di 44.905 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Alexis Renard (Israel Start-Up Nation) e il danese Morten Alexander Hulgaard (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Riccardo Minali (Intermarché-Wanty-Gobert), 36° a 8′38″

CRO RACE (Croazia)

L’olandese Tim van Dijke (Jumbo-Visma) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Samobor – Zagabria, percorrendo 156.5 Km in 3h23′03″, alla media di 46.245 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Stephen Williams (Bahrain Victorious) e il norvegese Markus Hoelgaard (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Andrea Peron (Team Novo Nordisk), 8° a 5″. Williams si impone in classifica con 17″ su Hoelgaard e 28″ sull’olandese Mick van Dijke (Jumbo-Visma). Miglior italiano Edoardo Sandri (Cycling Team Friuli ASD), 42° a 13′17″

GYLNE GUTUER

Il danese William Blume Levy (Team Coloquick) si è imposto nella corsa norvegese, circuito di Stange, percorrendo 168.5 Km in 4h30′48″, alla media di 37.334 Km/h. Ha preceduto di 1′12″ il norvegese Embret Svestad-Bårdseng (IK Hero) e di 1′32″ il norvegese Magnus Sørbø (Ringerike SK). Nessun italiano in gara

RONDE DE L’ISARD (Under23)

L’olandese Gijs Leemreize (Jumbo-Visma Development Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Auterive – Saint-Girons, percorrendo 157.5 Km in 4h01′45″, alla media di 39.09 Km/h. Ha preceduto di 35″ l’elvetico Alexandre Balmer (Groupama-FDJ Conti) e di 1′18″ l’elvetico Arnaud Tendon (Swiss Racing Academy). Due italiani in gara: Marco Frigo (SEG Racing Academy) 35° a 11′23″, Andrea Montoli (Kometa U23), 58° a 26′20″. Leemreize si impone in classifica con 2′07″ sullo spagnolo Fernando Tercero Lopez (Kometa U23) e 2′41″ sul britannico Thomas Gloag (Trinity Racing). Frigo 24° a 22′20″, Montoli 58° a 1h01′06″

LILLEHAMMER GP

Il norvegese Idar Andersen (Uno-X Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa norvegese, Lillehammer – Hafjelltoppen, percorrendo 133 Km in 3h34′23″, alla media di 37.223 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex) e di 4″ lo svedese Lucas Eriksson (Riwal Cycling Team). Nessun italiano in gara

IL PICCOLO LOMBARDIA (U23)

Il francese Paul Lapeira (AG2R Citroën U23 Team) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Oggiono, percorrendo 169.8 Km in 3h59′46″, alla media di 42.49 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Mattia Petrucci (Team Colpack Ballan) e il tedesco Georg Steinhauser (Tirol KTM Cycling Team)

VUELTA A COLOMBIA FEMENINA

L’ecuadoriana Miryam Maritza Núñez (Liro Sport-El Faro) si è imposta nella sesta ed ultima tappa, circuito di Bogotá, percorrendo 88.2 Km in 2h34′49″, alla media di 34.182 Km/h. Ha preceduto di 2′57″ la colombiana Camila Andrea Valbuena Roa (Colombia Tierra de Atleta) e la venezuelana Lilibeth del Carmen Chacón García (Merquimia Proyecta Team). Nessuna italiana in gara. La Chacón García si impone in classifica con 1′57″ sulla cilena Aranza Valentina Villalón Sánchez (Avinal-Carmen de Viboral) e 2′10″ sulla Núñez

GROTE PRIJS BEERENS (Donne)

L’olandese Thalita De Jong (Bingoal Casino-Chevalmeire) si è imposta nella corsa belga, circuito di Aartselaar, percorrendo 140 Km in 3h33′43″, alla media di 39.304 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaca Christina Schweinberger (Doltcini-Van Eyck-Proximus) e la lussemburghese Claire Faber (Andy Schleck-CP NVST-Immo Losch). Unica italiana classificata Gaia Tortolina (ASD Women Cycling Project), 9° a 2′30″

MARK CAVENDISH IN VERSIONE ROUBAIX ALLA SPARKASSEN MÜNSTERLAND GIRO

ottobre 3, 2021 by Redazione  
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In una giornata eroica vissuta nella Parigi-Roubaix, anche allo Sparkassen Münsterland Giro la corsa è scoppiata da lontano con una fuga dove André Greipel (Israel Start-Up Nation) ha celebrato al meglio il suo addio alle corse in una sfida con l’eterno rivale Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step) il quale ha raccolto il successo finale battendo in volata Alexis Renard (Israel Start-Up Nation) e Morten Hulgaard (Uno-X Pro Cycling Team).

La sedicesima edizione della Sparkassen Münsterland Giro prevedeva come di consueto un percorso adatto ai velocisti con i suoi 188.5 chilometri da Enschede a Münster. Durante il percorso era prevista qualche breve salita, in particolare nella fase centrale di corsa col circuito da affrontare due volte attorno a Coesfeld, e un finale relativamente piatto con un brevissimo strappo che culminava a due chilometri dalla linea d’arrivo.

I favoriti principali della corsa erano Pascal Ackermann (BORA – hansgrohe) e Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step), che aveva la competizione interna del campione uscente Álvaro José Hodeg. Altri possibili papabili erano Danny Van Poppel (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Alberto Dainese (Team DSM) e soprattutto André Greipel (Israel Start-Up Nation) alla sua gara d’addio.

Dopo una ventina di chilometri si generava un tentativo di fuga sotto una forte pioggia con Albert Gathemann (Dauner D&DQ-Akkon), Timo De Jong (VolkerWessels Cyclingteam), Alexander Tarlton (Team Lotto – Kern Haus), Adriaan Janssen (ABLOC CT), Jakob Geßner (Selezione nazionale tedesca), Rune Herregodts (Sport Vlaanderen – Baloise) e Philipp Walsleben (Alpecin-Fenix), il quale era alla sua ultima corsa da professionista.

Sulla prima salita di giornata, il Coesfelder Berg, a un centinaio di chilometri dall’arrivo il gruppo si spezzava con una trentina di atleti tra i quali alcuni degli atleti più quotati come Hodeg, Cavendish, Ackermann e Greipel, nel frattempo in fuga si attardava Gathemann.
Nella sezione successiva il gruppo si andava a spezzare ulteriormente con solo tredici atleti nel gruppo principale, oltre ai favoriti menzionati prima, erano presenti anche Josef Černý, Iljo Keisse e Stijn Steels (Deceuninck – Quick Step), Andreas Schillinger e Rüdiger Selig (BORA – hansgrohe), Alexis Renard (Israel Start-Up Nation), Niklas Märkl (Team DSM), Martin Urianstad e Morten Hulgaard (Uno-X Pro Cycling Team).

I corridori in fuga venivano ripresi ai -65 dal gruppo dei nuovi attaccanti formando così un gruppo di 18 atleti con un minuto circa sul resto del gruppo, ristretto ad una ventina di corridori che venivano guidati da Alpecin, Wanty e Team DSM.

Sullo Schöppinger Berg, a 37 chilometri dall’arrivo, attaccava Cavendish venendo chiuso da Renard e di conseguenza dal resto del gruppo, escluso De Jong, che proprio in questo momento rimaneva vittima di una foratura. Dal gruppo si formava un quartetto inseguitore formato da Georg Zimmermann (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Nico Denz (Team DSM), Dries De Bondt (Alpecin-Fenix) e Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen – Baloise) che progressivamente andavano a recuperare terreno e alcuni attardati dal gruppo di testa.
Ai quindici dal termine, Cavendish attaccava nuovamente con Renard alla sua ruota, ma venivano chiusi da Märkl. La corsa a questo punto era definitivamente scoppiata con anche Greipel che provava un attacco venendo inseguito da Černý e Hulgaard, che a loro volta venivano chiusi dal resto del gruppo.

Tra gli inseguitori erano Schillinger, De Bondt, Tarlton e Keisse a provare a recuperare, ma ormai il ritardo era oltre il mezzo minuto rispetto ad un gruppo ristretto a dieci unità con Renard che provava ad andarsene in solitaria. Hodeg e Hulgaard riuscivano a chiudere su questo tentativo, con Märkl che partiva in contropiede inseguito nuovamente da Černý, le responsabilità degli inseguimenti si alternavano tra le varie squadre con in questo caso la Israel che si sacrificava con un grande lavoro di Renard. Improvvisamente era Ackermann in prima persona a provare ad attaccare, ma usciva sull’erba in una curva rallentando la sua azione, con lui c’erano Renard, Hodeg e Märkl, andando però così a consentire al gruppo di rientrare più facilmente.
A 5 chilometri dalla fine si creava un po’ di confusione con due gruppetti che si formavano, da questa situazione provava Cavendish ad attaccare con Hulgaard che si agganciava alla sua ruota rilanciando l’andatura. Dietro era il solito Renard che provava ad inseguire aiutato da Märkl, il quale però si fermava proprio pochi metri prima di chiudere il buco lasciando il lavoro sulle spalle di un Greipel che sembrava a corto di energie e quindi in versione gregario. Infatti, sullo strappo negli ultimi 2000 metri era direttamente Renard ad attaccare chiudendo sui due fuggitivi. A questo punto era Ackermann che ci riprovava attaccando ai -1400, evidentemente non sentendosi le gambe per una volata. Era ancora il lavoro del ceco Černý a consentire un fallimento di questo attacco, col tedesco che non aveva più energie e non provava nemmeno la volata. Renard lanciava lo sprint negli ultimi 150 metri con Cavendish pronto alla sua ruota a sopravanzarlo negli ultimi metri, portando quindi a casa una bellissima vittoria al termine di una corsa durissima. Renard quindi si piazzava secondo con Hulgaard terzo. Greipel terminava la sua carriera da protagonista, facendo un bel salito al pubblico di casa arrivando al traguardo al decimo posto.

Carlo Toniatti.

Il successo di Mark Cavendish al Sparkassen Münsterland Giro (Guillaume Horcajuelo/Getty Images)

Il successo di Mark Cavendish al Sparkassen Münsterland Giro (Guillaume Horcajuelo/Getty Images)

02-10-2021

ottobre 2, 2021 by Redazione  
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GIRO DELL’EMILIA

Lo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa italiana, Casalecchio di Reno – Bologna (San Luca), percorrendo 195.3 Km in 4h54′26″, alla media di 39.798 Km/h. Ha preceduto di 3″ il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck-Quick Step) e di 5″ il canadese Michael Woods (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 8° a 1′46″

GIRO DELL’EMILIA DONNE

La spagnola Margarita Victoria García Cañellas (Alé BTC Ljubljana) si è imposta nella corsa italiana, Bologna – Bologna (San Luca), percorrendo 87.2 Km in 2h14′47″, alla media di 38.818 Km/h. Ha preceduto di 8″ la cubana Arlenis Sierra Cañadilla (A.R. Monex Women’s) e di 13″ la neozelandese Rachel Neylan (Parkhotel Valkenburg). Miglior italiana Silvia Zanardi (BePink), 5° a 35″

CRO RACE (Croazia)

Il britannico Stephen Williams (Bahrain Victorious) si è imposto nella quinta tappa, Rabac/Labin – Opatija, percorrendo 137.5 Km in 3h20′35″, alla media di 41.13 Km/h. Ha preceduto di 10″ il norvegese Markus Hoelgaard (Uno-X Pro Cycling Team) e l’olandese Mick van Dijke (Jumbo-Visma). Miglior italiano Edoardo Sandri (Cycling Team Friuli ASD), 40° a 4′38″. Williams è il nuovo leader della classifica con 17″ su Van Dijke e 18″ su Hoelgaard. Miglior italiano Sandri, 42° a 8′46″

CLASSIC LOIRE ATLANTIQUE

Il francese Alan Riou (Arkéa-Samsic) si è imposto nella corsa francese, circuito di La Haye-Fouassière, percorrendo 182.8 Km in 4h29′30″, alla media di 40.698 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e Dorian Godon (AG2R Citroën Team). L’unico italiano in gara, Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert), non ha terminato la prova.

RONDE DE L’ISARD (Under23)

Il britannico Thomas Gloag (Trinity Racing) si è imposto nella quarta tappa, Fonsorbes – Plateau de Beille, percorrendo 149 Km in 4h08′16″, alla media di 36.01 Km/h. Ha preceduto di 27″ lo spagnolo Fernando Tercero Lopez (Kometa U23) e di 52″ l’olandese Gijs Leemreize (Jumbo-Visma Development Team). Due italiani in gara: Marco Frigo (SEG Racing Academy) 8° a 2′33″, Andrea Montoli (Kometa U23), 60° a 19′01″. Gloag è il nuovo leader della classifica con 52″ su Leemreize e 54″ su Tercero Lopez. Frigo 31° a 11′39″, Montoli 67° a 35′28″

LILLEHAMMER GP

Il norvegese Idar Andersen (Uno-X Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa norvegese, Lillehammer – Hafjelltoppen, percorrendo 133 Km in 3h34′23″, alla media di 37.223 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex) e di 4″ lo svedese Lucas Eriksson (Riwal Cycling Team). Nessun italiano in gara

VUELTA A COLOMBIA FEMENINA

La venezuelana Lilibeth del Carmen Chacón García (Merquimia Proyecta Team) si è imposta anche nella quinta tappa, Restrepo – Chipaque, percorrendo 90.2 Km in 2h44′20″, alla media di 32.933 Km/h. Ha preceduto di 22″ la messicana Anet Barrera Esparza (Pato Bike) e di 48″ la giapponese Shoko Kashiki (Team Illuminate). Nessuna italiana in gara. La Chacón García è ancora leader della classifica con 1′49″ sulla Barrera Esparza e 1′53″ sulla cilena Aranza Valentina Villalón Sánchez (Avinal-Carmen de Viboral)

PARIGI-ROUBAIX FEMMES

La britannica Elizabeth Deignan (Trek-Segafredo) si è imposta nella corsa francese, Denain – Roubaix, percorrendo 116.4 Km in 2h56′07″, alla media di 39.656 Km/h. Ha preceduto di 1′17″ l’olandese Marianne Vos (Jumbo-Visma Women Team) e di 1′47″ l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo)

E’ ROGLIC SHOW SUL SAN LUCA. ALLO SLOVENO IL GIRO DELL’EMILIA 2021

ottobre 2, 2021 by Redazione  
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Scatti e contro scatti già sul primo dei cinque passaggi sul San Luca rivoluzionano la corsa e rendono appassionante e combattutissimo il Giro dell’Emilia 2021. Rimane a giocarsi la vittoria un gruppetto di cinque ciclisti ed a spuntarla, grazie a uno scatto micidiale a 200 metri dall’arrivo, è Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) che trionfa davanti a Joao Almeida (Team Deceuninck QUick Step) e Michael Woods (Team Israel StartUp Nation).

Una stagione ciclistica come al solito molto intensa, caratterizzata anche da nuove calendarizzazioni e riproposizioni di corse annullate durante la pandemia, ha la sua degna conclusione in un Ottobre che porta con sé il fresco dell’autunno ma offre allo stesso tempo competizioni ancora infuocate sulle strade. Terminato ieri il Giro di Sicilia con la bellissima vittoria di Vincenzo Nibali, ecco che in questo primo week end del mese sono di nuovo protagoniste corse storiche del calendario internazionale. Sabato il Giro dell’Emilia vedrà la consueta lotta appassionante sul San Luca, mentre domenica ritorna in versione autunnale e dopo quasi due anni una attesissima Parigi – Roubaix, con un’appendice in Germania dove si correrà lo Sparkassen Munsterland Giro. Per quanto riguarda il Giro dell’Emilia, si parte da Casalecchio di Reno e si arriva a Bologna, in cima al San Luca, dopo oltre 195 km di corsa. Il circuito cittadino del capoluogo emiliano dovrà essere percorso in totale per quattro volte con cinque scalate verso il celebre santuario, in cima al quale è posta la linea del traguardo. La novità del tracciato 2021 è l’inserimento della salita del Monte Luminasio che si affronterà dal versante di Marzabotto: cinque km molto impegnativi con pendenze quasi costantemente in doppia cifra e punte fino al 18%. Dallo scollinamento, mancheranno ancora oltre 70 km all’arrivo e circa 40 km all’ingresso nel circuito di Bologna. Sono 25 le squadre al via, di cui 14 WT ed alcune di essere sfornano roster davvero di primo livello come ad esempio il Team Jumbo Visma e il Team Deceuninck Quick Step. Sulla carta potrebbe essere una lotta proprio tra Primoz Roglic e Remco Evenepoel, ma entrambe le squadre hanno al loro interno due coppie di validissime alternative come Jonas Vingegaard, Sepp Kuss, Andrea Bagioli e Joao ALmeida. Anche l’UAE Team Emirates non starà a guardare con la coppia formata da Tadej Pogacar e Diego Ulissi in pole position. Da segnalare anche la presenza ai nastri di patenza di Aleksander Vlasov (Team Astana), vincitore nel 2020. Dopo la partenza da Casalecchio di Reno si formava la fuga di giornata grazie all’azione di nove ciclisti: Natnael Tesfatsion (team Androni Giocattoli – Sidermec), Andrea Garosio e Giovanni Carboni (Bardiani-CSF-Faizanè), Davide Bais (Team EOLO-Kometa), Joab Schneiter (Team Vini Zabù), Lorenzo Milesi Team (Beltrami TSA – Tre Colli), Matteo Baseggio (Team General Store Essegibi F.lli Curia), Paul Wright (Team Mg.k Vis VPM) e Filippo Dignani (Work Service Marchiol Vega). I fuggitivi iniziavano la salita di Ca’ Bortolani con oltre 4 minuti di vantaggio sul gruppo. Dignani si staccava sulle prime rampe della salita e così i battistrada restavano in otto, ma per poco tepo visto che dal gruppo attaccava Ide Schelling (Team Bora Hansgrohe) che prima raggiungeva Dignani e successivamente si riportava sulla testa della corsa. Allo scollinamento sul GPM di Passo Brasa, i fuggitivi avevano un vantaggio di 4 minuti e 22 secondi sul gruppo. A circa 50 km dalla conclusione, dopo lo scollinamento su Monte Luminasio, restavano in testa Carboni, Garosio, Schelling, Milesi e Bais con circa 2 minuti di vantaggio sul gruppo tirato dagli uomini del Team EF Education Nippo. I battistrada entravano nel circuito di Bologna e affrontavano la prima scalata verso il San Luca con 1 minuto e 25 secondi di vantaggio su un gruppo molto allungato e davanti al quale era molto attivo anche il Team Deceuninck Quick Step. In testa restavano Garosio e Carboni con 45 secondi di vantaggio sul gruppo. A 33 km dall’arrivo sulla coppia di testa si portavano Primoz Roglic e Sepp Kuss (Team Jumbo Visma), Adam Yates (Team INEOS Grenadiers), Remco Evenepoel e Fausto Masnada (Team Deceuninck Quick Step). Subito dietro, quando iniziava il terzultimo giro, si segnalavano Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) e Joao Almeida (Team Deceuninck Quick Step). Si riportavano sul gruppo di testa, oltre che ai due ciclisti appena citati, anche Clement Champoussin (Team AG2R), David Gaudu (Team Groupama FDJ) e Michael Woods (Team Israel StartUp Nation), mentre si erano ormai staccati Garosio e Carboni, fuggitivi della prima ora. Erano 15 i secondi che il drappello di testa aveva sul gruppo inseguitore, quando mancavano 19 km alla conclusione. Gaudu restava vittima di una foratura ed anche Champoussin e Masnada si staccavano. Yates, Evenepoel, Vingegaarg, Roglic, Almeida e Woods iniziavano la penultima scalata verso il San Luca con 30 secondi di vantaggio su una coppia formata da Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma) e Daniel Martin (Team Israel StartUp Nation). Un attivissimo Almeida scattava un paio di volte e metteva in crisi Evenepoel e Vingegaard che si staccavano poco prima del passaggio sul traguardo che inaugurava l’ultimo giro. La coppia alle spalle rientrava però nella discesa. Evenepoel faceva un gran ritmo in discesa e Vingegaard alzava definitivamente bandiera bianca. In cinque si sarebbero contesi il Giro dell’Emilia 2021 con Evenepoel che iniziava in testa e si metteva al servizio di Almeida. Il giovane belga finiva il suo lavoro a poco più di un km dall’arrivo dopodiché iniziavano gli scatti, prima con Almeida e poi con Woods. Ma era Roglic che piazzava uno scatto mortifero, quello decisivo, a circa 200 metri dall’arrivo ed andava ad imporsi nettamente davanti ad Almeida a 3 secondi di ritardo, mentre terzo era Woods a 5 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Yates in quarta posizione ed Evenepoel in quinta posizione. Roglic si riconferma ad altissimi livelli bissando il successo del 2019 e si candida ad essere il grande favorito per il Giro di Lombardia di sabato prossimo.

Giuseppe Scarfone

Primo Roglic vince il Giro dellEmilia 2021 (foto: Bettini Photo)

Primo Roglic vince il Giro dell'Emilia 2021 (foto: Bettini Photo)

01-10-2021

ottobre 1, 2021 by Redazione  
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IL GIRO DI SICILIA

L’italiano Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Sant’Agata di Militello – Mascali, percorrendo 180 Km in 4h24′29″, alla media di 40.834 Km/h. Ha preceduto di 49″ gli italiani Simone Ravanelli (Androni Giocattoli-Sidermec) e Alessandro Covi (UAE Team Emirates). Nibali si impone in classifica con 46″ sullo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistart Team) e 49″ su Covi.

CRO RACE (Croazia)

L’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) si è imposto nella quarta tappa, Zara – Crikvenica, percorrendo 197 Km in 4h49′16″, alla media di 40.862 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Kaden Groves (Team BikeExchange) e il croato Josip Rumac (Androni Giocattoli-Sidermec). Miglior italiano Riccardo Carretta (Cycling Team Friuli ASD), 8°. Il norvegese Anders Skaarseth (Uno-X Pro Cycling Team) è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo del belga Milan Menten (Bingoal Pauwels Sauces WB) e 6″ sull’olandese Mick van Dijke (Jumbo-Visma). Miglior italiano Edoardo Sandri (Cycling Team Friuli ASD), 56° a 4′03″

ROUTE ADÉLIE DE VITRÉ

L’olandese Arvid de Kleijn (Rally Cycling) si è imposto nella corsa francese, circuito di Vitré, percorrendo 197.8 Km in 4h44′23″, alla media di 41.732 Km/h. Ha preceduto di 2″ i francesi Emmanuel Morin (Cofidis) e Jason Tesson (St Michel-Auber 93). Unico italiano in gara Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert), 50° a 40″

RONDE DE L’ISARD (Under23)

Il norvegese Johannes Staune-Mittet (Jumbo-Visma Development Team) si è imposto nella terza tappa, Pierrefitte-Nestalas – Bagnères-de-Bigorre, percorrendo 134 Km in 3h23′44″, alla media di 39.463 Km/h. Ha preceduto di 1′08″ l’olandese Gijs Leemreize (Jumbo-Visma Development Team) e il francese Clément Braz Afonso (C.C.Etupes). Due italiani in gara: Marco Frigo (SEG Racing Academy) 55° a 11′03″, Andrea Montoli (Kometa U23), 81° a 17′25″. Staune-Mittet è il nuovo leader della classifica con 1′17″ su Leemreize e 1′19″ su Braz Afonso. Frigo 46° a 10′19″, Montoli 73° a 17′40″

VUELTA A COLOMBIA FEMENINA

La venezuelana Lilibeth del Carmen Chacón García (Merquimia Proyecta Team) si è imposta anche nella quarta tappa, Villavicencio – Alto de Buenavista, percorrendo 117.1 Km in 3h27′44″, alla media di 33.822 Km/h. Ha preceduto di 37″ la cilena Aranza Valentina Villalón Sánchez (Avinal-Carmen de Viboral) e di 38″ la messicana Anet Barrera Esparza (Pato Bike). Nessuna italiana in gara. La Chacón García è tornata leader della classifica con 38″ sulla Villalón Sánchez e 1′23″ sulla Barrera Esparza

GIRO DI SICILIA, LO SQUALO AZZANNA ANCORA

ottobre 1, 2021 by Redazione  
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Vincenzo Nibali si aggiudica tappa finale e classifica generale della corsa di casa con un capolavoro solitario. Alle sue spalle Ravanelli e Covi completano il podio odierno, per Valverde solo secondo posto finale

Quarta ed ultima frazione dell’edizione 2021 del Giro di Sicilia, quest’oggi da Sant’Agata di Militello a Mascali per un totale di 180 km ricchi di emozioni. Percorso ricco di difficoltà altimetriche con la lunghissima ascesa verso Portella Mandrazzi nella fase centrale della tappa: anche oggi alla partenza in molti hanno velleità di vittoria e fin dalle fasi iniziali si susseguono tentativi di fuoriuscita dal gruppo. Si forma per qualche chilometro un drappello numeroso al comando composto da Andreas Leknessund (Team DSM), Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Alvaro Cuadros (Caja Rural-Seguros RGA), Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), Ben King (Rally Cycling), Marco Frapporti (Vini Zabù), Iuri Filosi (Giotti Victoria Savini Due), Michele Gazzoli (Colpack Ballan), Stefano Di Benedetto (Work Service-Marchiol-Dynatek) e Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Fior), ma il plotone resta sempre a tiro di schioppo e non lascia prendere il largo ai battistrada.
Nella breve discesa seguente l’abitato di Tindari, giunti nuovamente in circostanza di gruppo compatto, a farsi vedere è un nome pesante: Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo) dimostra già in questa fase di avere una grande gamba oggi tentando un attacco con Romain Bardet (Team DSM), che il gruppo però si perita rapidamente di chiudere prima che inizino i 25 km di ascesa verso Portella Mandrazzi.
Iniziata la salita ci provano in diversi: a prendere un vantaggio di circa 1 minuto è un gruppetto assortito composto da Chris Froome (Israel Start – Up Nation), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Julen Amezqueta (Caja Rural – Seguros RGA) e Joan Bou (Euskaltel-Euskadi), ai quali in un secondo momento si aggiungono anche Marco Brenner (Team DSM), Edward Ravasi (Eolo – Kometa), Riccardo Verza (Zalf Euromobil Fior) e la coppia Gazprom-RusVelo Cristian Scaroni e Roman Kreuziger.
Il grosso del plotone scollina con circa 1 minuto e mezzo di ritardo, guidato dalla Movistar a difesa della maglia rossa Alejandro Valverde. Non sono finite però le asperità di giornata: dopo la salita di Castiglione di Sicilia il gruppo si lancia verso l’ultimo GPM della corsa, Sciara di Scorciavacca, 10 Km al 7 % medio alle pendici dell’Etna. Giunti in questa fase il distacco del plotone dai battistrada è ormai nell’ordine dei 30″, è proprio in vista dello scollinamento da dietro esce un gruppetto inseguitore composto da David de la Cruz (UAE Team Emirates), Vincenzo Nibali, Alessandro Covi (UAE Team Emirates), Romain Bardet, Davide Villella e il suo capitano Alejandro Valverde (Movistar), i quali in una manciata di chilometri raggiungono e distanziano i fuggitivi di giornata.
L’attacco decisivo a questo punto è portato in discesa da un Vincenzo Nibali dei tempi migliori che si lascia alle spalle tutti i compagni di fuga e si lancia in solitaria verso il traguardo di Mascali e la conquista della classifica generale. Dietro a nulla servono i tentativi di Lorenzo Fortunato (Eolo – Kometa), rientrato in ritardo sul gruppetto al comando, e lo stesso Valverde alza ben presto bandiera bianca preoccupandosi più di chiudere gli attacchi in difesa della seconda piazza in classifica generale piuttosto che tentare di rientrare sull’eroe di casa al comando.
Per Nibali, visibilmente commosso ed emozionato dopo il traguardo, si tratta di un dolce ritorno alla vittoria dopo oltre due anni. Alle sue spalle secondo e terzo chiudono Simone Ravanelli (Androni Giocattoli-Sidermec) e Alessandro Covi, con Alejandro Valverde che riesce nell’intento di difendere il secondo posto finale davanti allo stesso Covi, da lui distanziato di soli 3 secondi.

Lorenzo Alessandri
LorenzoAle8

Vincenzo Nibali trionfa in solitaria sul traguardo di Mascali. Photo Credit: Bettini Photo

Vincenzo Nibali trionfa in solitaria sul traguardo di Mascali. Photo Credit: Bettini Photo

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