SONNY, E’ QUASI MAGIA. LA PARIGI – ROUBAIX PARLA ITALIANO DOPO 22 ANNI

ottobre 3, 2021
Categoria: News

Un’edizione autunnale ma soprattutto spettacolare della Parigi – Roubaix 2021 va in scena sul pavè nell’inferno del Nord. Pioggia, fango e appunto pavè restano simbolicamente e non nelle gambe e nel cuore di tutti i ciclisti che vi hanno partecipato e degli appassionati che li hanno seguiti. L’Italia è grande protagonista prima con Gianni Moscon (Team INEOS Grenadiers) che va prima in fuga insieme ad una trentina di coraggiosi per poi essere ripreso nell’attraversamento del Carrefour de l’Arbre dopo una foratura e una scivolata. A giocarsi la vittoria un terzetto con Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) che batte in una volata ristretta una delle tante promesse belghe Florian Vermeersch (Team Lotto Soudal) e Mathieu Van der Poel (Team Alpecin Fenix).

Una Parigi Roubaix autunnale, una settimana prima del Giro di Lombardia, è una delle novità più interessanti del calendario ciclistico 2021. La classica del pavè ritorna dopo quasi due anni e se ne sentiva la mancanza. Il percorso è lungo quasi 260 km ed i tratti in pavè saranno 30. A complicare il tutto, ci si aspetta una corsa fangosa dopo le precipitazioni nel nord della Francia – e già ieri nella corsa riservata alle donne se n’è visto molto, di fango. Ai nastri di partenza è presente Philippe Gilbert (Team Lotto Soudal), ultimo vincitore della corsa nel 2019, ma il campione belga dovrà fronteggiare una nutrita schiera di avversari, a cominciare dalla coppia terribile Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) – Mathieu Van der Poel (Team Alpecin Fenix), che potrebbero andare entrambi a nozze con una sede stradale più simile a quella per una corsa da ciclocross/mtb che da ciclismo su strada. Le speranze degli italiani, peraltro alquanto flebili, ricadono su Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka ASSOS), Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious), Gianni Moscon (Team INEOS Grenadiers) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Il primo attacco deciso dopo la partenza da Compiegne lo portavano Max Kanter (Team DSM) ed Edward Theuns (Team Trek Segafredo), che guadagnavano circa 30 secondi sul gruppo, il quale però reagiva sulla spinta del Team Deceuninck Quick Step. Il gruppo riprendeva la coppia di testa dopo 29 km. Ripartivano scatti e contro scatti con Greg Van Avermaet (Team AG2R) molto attivo. Si formava un gruppo di 31 ciclisti con all’interno ben cinque italiani: Luca Mozzato (team B&B Hotels), Daniel Oss (Team Bora Hansgrohe), Gianni Moscon (Team INEOS Grenadiers), Edoardo Affini (Team Jumbo Visma) e Davide Ballerini (Team Deceuninck Quick Step). Tra gli altri nomi interessanti, oltre al già citato Van Avermaet, vi erano quelli di Tosh Van der Sande (Team Lotto Soudal), Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix), Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Max Walscheid (Team Qhubeka ASSOS), Luke Rowe (Team INEOS Grenadiers), Matteo Jorgenson (Team Movistar), Stefan Bissegger (Team EF Education Nippo) e Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates). Dopo 60 km il gruppone di testa aveva 1 minuto di vantaggio sul gruppo. Kung era vittima di una scivolata nell’imbocco di una rotonda e veniva riassorbito dal gruppo. Le squadre più attive all’inseguimento della fuga erano il Team Bora Hansgrohe e Team Arkea Samsic. Marco Haller (Team Bahrain Victorious) era vittima di una foratura ed era costretto a fermarsi per cambiare la ruota, perdendo così la testa della corsa come già accaduto a Kung. Il primo settore in pavè di Troivilles à Inchy veniva affrontato dal gruppo di testa con di vantaggio di 1 minuto e 50 secondi sul gruppo. Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), secondo nel 2019 dietro Gilbert, era in coda al gruppo principale e si staccava poco dopo, dovendo dire addio ai sogni di gloria. Florian Vermeersch (Team Lotto Soudal), Luke Rowe (Team INEOS Grenadiers), Nils Eekhoff (Team DSM) e Max Walsheid (Team Qhubeka ASSOS) si avvantaggiavano nel gruppo di testa, mentre il gruppo principale all’inseguimento iniziava a spezzettarsi decisamente. Anche Mathieu Van der Poel (Team Alpecin Fenix) veniva rallentato da un problema meccanico ed era costretto a rincorrere aiutato dal compagno di squadra Rickaert. In una curva verso destro, una gruppetto di quattro o cinque ciclisti cadeva e tra di loro era Peter Sagan (Team Bora Hansgrohe) che si remetteva in sella ma sembrava abbastanza dolorante e difficilmente sarebbe rientrato in gruppo. Nel successivo tratto in pavè cadeva nuovamente Kung e subito dopo Yves Lampaert, uno dei capitani della Deceuninck Quick Step. Le condizioni del tempo e i tratti di pavè ricoperti di fango confermavano che l’edizione 2021 della Parigi Roubaix sarebbe stata una corsa ad eliminazione. Walscheid era vittima di una caduta e Rowe si staccava a sua volta. In testa restavano Vermeersch ed Eekhoff. Nel gruppo principale, formato da una quarantina di unità, era ancora molto nutrita la presenza di uomini Deceuninck con Asgreen, Lampaert, Stybar e Senechal. La corsa si avvicinava verso l’undicesimo ed il dodicesimo settore in pavè, la difficile accoppiata D’Havelluy à Wallers – Trouée d’Arenberg, di quattro e cinque stelle. Un’altra rotonda era fatale per Oliver Naesen (Team AG2R) e Maximilian Schachmann (Team Bora Hansgrohe), che scivolavano entrambi. La coppia di testa affrontava il mitico settore della Foresta di Arenberga con 40 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e 1 minuto e 50 secondi di vantaggio sul secondo gruppo inseguitore che comprendeva i big. Lo sparpaglio continuava anche nella Foresta di Arenberg con Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) e Mathieu Van der Poel attentissimi, mentre Van Aert era rallentato da una caduta di altri ciclisti. A 84 km dall’arrivo la coppia di testa veniva ripresa dal primo gruppo inseguitore. Alle loro spalle dal gruppo Van Aert-Van der Poel usciva un quartetto con Colbrelli, Guillaume Boivin (Team Israel StartUp Nation), Baptiste Planckaert (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Jeremy Lecroq (Team B&B Hotels). A 70 km dal termine in testa restavano Walscheid, Tosh Van der Sande (Team Lotto Soudal), Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix), Gianni Moscon, Tom Van Asbroeck (Team Israel StartUp Nation) e Stefan Bissegger. Alle loro spalle il gruppo Colbrelli veniva raggiunto da Van der Poel. Autore di una violenta accelerazione nel settore di Tilloy à Sars-en-Rosières. Moscon accelerava nel gruppo di testa e riusciva a staccare i suoi compagni. All’entrata del terribile settore a cinque stelle di Mons-en-Pévèle il trentino aveva 35 secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori ed 1 minuto e 10 secondi su un terzetto formato da Van der Poel, Colbrelli e Boivin. Questi tre raggiungevano Vermeersch e Van Asbroeck e sembravano ormai poter competere soltanto per il secondo posto a 35 km dall’arrivo. Ma la Parigi Roubaix è una corsa a sé stante ed a 30 km dall’arrivo Moscon era vittima di una foratura alla ruota posteriore ed era costretto a fermarsi a bordo strada per cambiare la bici grazie all’intervento della propria ammiraglia. Dopo aver ripreso la corsa, il trentino cadeva nel settore in pavè di Cysoing à Bourghelles e veniva ripreso da Van der Poel, Colbrelli e Vermeersch durante l’attraversamento del Carrefour de l’Arbre, a 16 km dall’arrivo. Colbrelli accelerava e si avvantaggiava insieme a Vermeersch e Van der Poel nei confronti di Moscon che si staccava dalla testa della corsa. A questo punto la vittoria era una questione a tre tra un belga, un italiano ed un’olandese. Era Colbrelli a vincere nel velodromo di Roubaix davanti a Vermeersch e Van der Poel. Chiudevano la top five Moscon in quarta posizione e Lampaert, che regolava il gruppetto davanti a Van Aert. L’Italia torna protagonista in una delle corse simbolo del ciclismo dopo 22 anni – l’ultima volta fu Andrea Tafi nel 1999 mentre Colbrelli dopo la vittoria dei Campionati Italiani e di quelli Europei può dire a buon diritto che il 2021 sia stata una delle annate migliori della sua carriera ciclistica.

Giuseppe Scarfone

Sonny Colbrelli vince la Parigi - Roubaix 2021 (foto: Bettini Photo)

Sonny Colbrelli vince la Parigi - Roubaix 2021 (foto: Bettini Photo)

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