16-06-2021
giugno 16, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
ADRIATICA IONICA RACE
L’italiano Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa) si è imposto nella seconda tappa, Vittorio Veneto – Cima Grappa, percorrendo 144.2 Km in 3h58′38″, alla media di 36.256 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’eritreo Merhawi Kudus
(Astana – Premier Tech) e di 3″ il kazako Vadim Pronskiy (Astana – Premier Tech). Fortunato è il nuovo leader della classifica con 5″ su Kudus e 9″ su Pronskiy
FORTUNATO SEMPRE PIU’ IN ALTO. VINCE SULLA CIMA GRAPPA ED E’ A UN PASSO DELLA VITTORIA NELLA ADRIATICA IONICA RACE
Sulla Cima Grappa si decide l’Adriatica Ionica Race 2021. Vadim Pronsky (Team Astana) accelera a 4 km dall’arrivo e sembra andare incontro alla vittoria ma le durissime pendenze degli ultimi 2 km lo respingono a vantaggio di Lorenzo Fortunato (Team EOLO Kometa) che con una conduzione di gara accorta da la stoccata decisiva a un km dal termine andando a prendere il kazako e superarlo proprio sulla linea d’arrivo. Il bolognese è il nuovo leader della generale e domani gli basterà controllare nell’ultima tappa per vincere la sua prima corsa a tappe del 2021.
La seconda tappa dell’Adriatica Ionica Race ci dirà chi vuole vincere la breve corsa italiana che quest’anno come già detto si è svolta in sole tre tappe invece delle cinque originariamente previste. Sono 145 i km da Vittorio Veneto alla Cima Grappa e l’ascesa finale sarà giudice inappellabile della corsa. Nei quasi 20 km di salita, anche se con alcuni tratti dove si potrà rifiatare, gli aspiranti alla vittoria finale saranno i protagonisti. Alla partenza da Vittorio Veneto non si presentava Matteo Sobrero (Team Astana), già focalizzato sui Campionati Italiani a Cronometro di dopodomani. La fuga di giornata partiva nei primi km di tappa. Riuscivano ad avvantaggiarsi in sei: Mattia Bais (Team Androni-Sidermec), Luca Rastelli (Team Colpack Ballan), Andrea Debiasi (Team CT Friuli), Ricardo Tosin (Team General Store), Francesco Zandri (Team Work Service Dynatek Vega) e Riccardo Verza (Team Zalf Euromobil Fior). Il gruppo lasciava fare e Zandri transitava per primo sul GPM di Combai. Le squadre più impegnate nell’inseguimento dei sei uomini in fuga erano la Gazprom Rusvelo, l’Astana e la Nazionale Italiana. A 60 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era di 2 minuti e 30 secondi. Al traguardo volante di Mussolente Zandri transitava in prima posizione. Una decisa accelerazione del gruppo riduceva il suo ritardo nei confronti della fuga. All’inizio della salita finale del Monte Grappa i fuggitivi avevano una quarantina di secondi di vantaggio sul gruppo. A 17 km dal termine il gruppo riprendeva i fuggitivi. Il ritmo imposto prima dalla Gazprom Rusvelo e successivamente dall’Androni Sidermec si faceva sentire nelle gambe dei ciclisti ed a 15 km dal traguardo il gruppo era già ridotto ad una ventina di unità. A meno di 10 km dal termine si portava in testa la coppia dell’Astana formata da Merhawi Kudus e Vadim Pronsky. Alle loro spalle molto attivi gli italiani con Giovanni Carboni e Filippo Zana (Team Bardiani CSF), Lorenzo Fortunato (Team EOLO Kometa). Anche Luca Covili e Alessandro Monaco (Team Bardiani CSF) erano in recupero. A 4 km dal termine Pronsky accelerava e sembrava avere la gamba migliore. Il ciclista kazako transitava per primo sotto lo striscione dell’ultimo km ma alle sue spalle Fortunato marcato da Kudus tentava il forcing finale. Il bolognese era artefice di un recupero costante e tenace e raggiungeva Pronsky praticamente sulla linea d’arrivo, dove riusciva a mettere la ruota davanti a quella del kazako, che veniva superato anche da Kudus. Fortunato, già vincitore quest’anno al Giro d’Italia sul Monte Zoncolan, balza al primo posto in classifica generale. Domani è in programma la terza ed ultima tappa da Ferrara a Comacchio, lunga 150 km. Il tracciato è completamente pianeggiante e nella parte centrale si dovrà percorrere per due volte un circuito di una ventina di km in cui sono presenti tre tratti in sterrato. Fortunato ha la grande occanione di vincere la prima corsa a tappe del suo 2021.
Antonio Scarfone

Vincenzo Fortunato dopo lo Zoncolan espugna anche il Monte Grappa (foto Bettini)
ELIA VIVIANI, UN JET AD AVIANO. TAPPA E MAGLIA PER L’ITALIANO
Elia Viviani (Nazionale Italiana) vince con autorità la prima tappa dell’Adriatica Ionica Race nella volata di Aviano. L’italiano è il primo leader di una corsa che quest’anno presenta soltanto tre tappe in linea. Domani sul Monte Grappa sarà la volta dei big di classifica.
Al via l’Adriatica Ionica Race con tre tappe in linea presenta tra le squadre una formazione WorldTour, la Astana-Premier Tech, sei team Professional, sette Continental e due selezioni nazionali quella italiana e quella colombiana. La prima tappa odierna ha visto la partenza da Trieste con arrivo ad Aviano con ben 183 Km da percorrere ed un profilo che strizzava l’occhio ai velocisti. Pronti via e subito tanti tentativi in testa al gruppo per portare via la fuga di giornata che va a concretizzarsi grazie all’azione di Diego Pablo Sevilla (Eolo-Kometa), Luca Rastelli (Colpack Ballan), Matteo Donegà (CT Friuli), Davide Cattelan (Zalf Euromobil Fior) e Leslie Lührs (Tirol KTM). Il gruppetto in avanscoperta arriva a transitare al GPM di giornata di San Michele del Carso, vinto da Sevilla, con un vantaggio di circa 5’. In salita il primo a perdere contatto è Lührs, che non riuscirà più a rientrare, davanti quindi restano in quattro. Il gruppo è tirato da Bardiani CSF Faizanè, Vini Zabù e dalla selezione Italia. Un momento particolare è vissuto dalla corsa al Km 90 di gara quando i fuggitivi imboccano una strada al di fuori dal tracciato previsto, episodio che costringe gli Organizzatori ad interrompere momentaneamente la corsa, ripristinare l’andamento di gara e farla riprendere. Vantaggio che intanto inizia a scendere sotto i 3 minuti ed a soli 10” ai meno 30 dall’arrivo. Sarà, come da previsione volata con le squadre più organizzate a prendere in testa il comando dell’inseguimento che va a concretizzarsi in vista del cartello dei meno 5 Km dall’arrivo. Volata lanciata ed Elia Viviani va a vincere a braccia alzate tornando così al successo, il secondo stagionale, che mancava da la Cholet-Pays de la Loire. Al secondo posto Davide Persico (Colpack), al terzo Luca Pacioni (Eolo), a seguire Jakub Mareczko (Vini Zabù), Enrico Zanoncello (Bardiani-CSF), Andrea D’Amato (Iseo Rime Carnovali), Davide Boscaro (Colpack), Edgar Pinzon (Nazionale Colombia), Davide Martinelli (Astana-Premier Tech) e Stefano Di Benedetto (Work Service Marchiol Vega). Ordine di arrivo che rispecchia la classifica generale in vista di domani con la seconda frazione decisamente con un profilo diverso che porterà la gara da Vittorio Veneto alla ascesa di Cima Grappa dal versante di Crespano.
Antonio Scarfone

Elia Viviani vince ad Aviano la prima tappa dell'Adriatica Ionica Race (foto: Bettini Photo)
15-06-2021
giugno 15, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
ADRIATICA IONICA RACE
L’italiano Elia Viviani (nazionale italiana) si è imposto nella prima tappa, Trieste – Aviano, percorrendo 178 Km in 4h02′02″, alla media di 44.126 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Persico (Team Colpack Ballan) e l’italiano Luca Pacioni (EOLO-Kometa). Viviani è il primo leader della classifica con 4″ su Persico e 6″ su Pacioni
PARIS – CAMEMBERT
Il francese Dorian Godon (AG2R Citroën Team) si è imposto nella corsa francese, Pont-Audemer – Livarot, percorrendo 210 Km in 5h19′08″, alla media di 39.482 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Pierre-Luc Périchon (Cofidis, Solutions Crédits) e di 46″ il connazionale Geoffrey Bouchard (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), 12° a 55″.
CORT NIELSEN SVETTA SUL CASTELLO DI PEYREPERTEUSE. PEDRERO VINCE LA ROUTE D’OCCITANIE 2021
Una fuga partita a circa metà tappa, dopo altri tentativi precedenti, vede la vittoria di Magnus Cort Nielsen (Team EF Education Nippo), abile a salire del suo ritmo sull’ultima salita verso il castello di Peyreperteuse. Il danese raggiunge Gianluca Brambilla (Team Trek Segafredo) e lo stacca negli ultimi 400 metri. Nonostante qualche difficoltà sulla salita finale, Antonio Pedrero (Team Movistar) tiene la maglia gialla e vince la Route d’Occitanie 2021
Antonio Pedrero (Team Movistar) parte oggi in maglia gialla nella quarta ed ultima tappa della Route d’Occitanie 2021. Lo scalatore spagnolo deve gestire 44 secondi di vantaggio su Jesus Herrada per ottenere la sua prima vittoria stagionale in una corsa a tappe, seppur di soli quattro giorni. Una tappa che, dopo la partenza da Lavenalet-Pays d’Olmes affronterà subito il Col de Montségur, quasi 5 km all’8.6 di pendenza media. Una salita che potrebbe innescare la fuga di giornata, ma visto che sulla vetta ci sarà il primo traguardo intermedio, anche i big potrebbero essere interessati ai secondi di abbuono. La lotta tra i big si scatenerà con più decisione negli ultimi 16 km, quando prima l’ascesa verso Grau de Maury Sous Quéribus e poi l’arrivo finale sullo Chateau de Peyperteuse determineranno il risultato finale della breve corsa a tappe francese. Sul Col de Montségur come nelle previsioni si scatenava la bagarre per la fuga di giornata. In sei riuscivano ad evadere di prepotenza dal gruppo maglia gialla: Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi), Juan Pedro Lopez (Team Trek Segafredo), Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen), la coppia INEOS Owain Doull e Brandon Rivera e l’onnipresente Alvaro Cuadros (Team Caja Rural), presenza costante nelle fughe di questa Route d’Occitanie 2021 ed ormai ad un passo dalla conquista della classifica GPM. Vendrame si aggiudicava lo sprint intermedio del Col de Montségur. Nella discesa il gruppo di testa si rimescolava: Lopez e Rivera venivano ripresi dal gruppo mentre in testa si portava Jeremy Cabot (Team Total Direct Energie) che si ricongiungeva con Vendrame, Cuadros, Doull e Bizkarra. Il gruppo tirato dagli uomini della EF Education Nippo annullava però questo primo tentativo di fuga ed il gruppo tornava compatto al km 22. La situazione cambiava nell’avvicinamento a Rennes-les-Bains, secondo traguardo intermedio posto al km 62.8. Un paio di gruppetti riuscivano a evadere a più riprese dal gruppo principale e si univano in testa prima dello stesso traguardo intermedio. Erano in tutto sette ciclisti che riuscivano a evadere dal gruppo e cioè Alexandre Geniez e Jeremy Cabot (Team Total Direct Energie), Gianluca Brambilla (Team Trek Segafredo), Stan Dewulf e Tony Gallopin (Team AG2R Citroen), Magnus Cort Nielsen (Team EF Education Nippo) ed Adrie Guillonet (Team St Michel Auber 93). Dewulf si aggiudicava lo sprint intermedio di Rennes-les-Bains. AI piedi del successivo Col du Linas, la nuova fuga aveva quasi 2 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla nel quale il Team Movistar controllava la situazione in testa. Cabot scollinava per primo sul Col du Linas. A 55 km dalla conclusione il vantaggio della fuga era salito a 3 minuti e 50 secondi. Nel gruppo maglia gialla erano Team Astana e Team Movistar ad alternarsi in testa. A 20 km dalla conclusione il vantaggio dei fuggitivi era di poco più di 2 minuti. Sull’ascesa verso Grau de Maury Sous Quéribus nel gruppo dei fuggitivi si avvantaggiavano Gallopin, Brambilla e Cort Nielsen. Il terzetto di tesat iniziava l’ultima salita verso il castello di Peyrepertuse con 1 minuto e 30 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Brambilla accelerava a circa 3 km dall’arrivo ed il primo a farne le spese era Gallopin che non riusciva a mantenere il ritmo dell’italiano. Al suo inseguimento restava soltanto Cort Nielsen. Il danese non mollava e nonostante avesse una ventina di secondi di ritardo a meno di 2 km dall’arrivo, andava del suo ritmo . Proprio nell’ultimo km, con le pendenze che superavano anche il 10%, Cort Nielsen si avvicinava a Brambilla, raggiungendolo infine a circa 500 metri dall’arrivo. Il danese accelerava a sua volta e si involava verso la seconda vittoria stagionale dopo quella nell’ottava tappa della Parigi – Nizza. Brambilla chiudeva al secondo posto a 18 secondi da Nielsen, mentre Gallopin era terzo a 34 secondi. Jesus Herrada (Team Cofidis) era quarto a 52 secondi e nonostante l’attacco finale nei confronti di Pedrero, quest’ultimo riusciva a limitare i danni terminando a sua volta decimo a 19 secondi di ritardo dallo spagnolo secondo in classifica. Pedrero vinceva così la Route d’Occitanie con 25 secondi di vantaggio su Herrada e 34 secondi di vantaggio su Oscar Rodriguez (Team Astana). Per quanto riguarda le altre classifiche, Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen) si aggiudica quella a punti, Alvaro Cuadros (Team Caja Rural) domina quella dei GPM e Simon Carr (Team EF Education Nippo) vince quella di miglior giovane. Infine il Team Astana vince la classifica a squadre. Oltre alla Route d’Occitanie, oggi si concludono anche Giro di Svizzera, Giro di Slovenia e Giro del Belgio; tutte corse nelle quali ciclisti più o meno attesi hanno riscaldato i motori per il Tour de France che inizia il 26 Giugno. Mentre l’ultimo weekend prima della Grande Boucle sarà riservato ai Campionati Nazionali su strada e a cronometro.
Giuseppe Scarfone

Antonio Pedrero vince la Route d'Occitanie 2021 (foto: Getty Images)
13-06-2021
giugno 13, 2021 by Redazione
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TOUR DE SUISSE
L’elvetico Gino Mäder (Bahrain – Victorious) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Andermatt, percorrendo 159.5 Km in 4h06′25″, alla media di 38.837 Km/h. Ha preceduto allo sprint il canadese Michael Woods (Israel Start-Up Nation) e di 9″ l’italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step). Il colombiano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) si impone in classifica con 17″ sul connazionale Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e di 1′15″ il danese Jakob Diemer Fuglsang (Astana – Premier Tech). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Team Qhubeka ASSOS), 6° a 3′16″.
BALOISE BELGIUM TOUR
Il britannico Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Turnhout – Beringen, percorrendo 178.7 Km in 3h50′31″, alla media di 46.513 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) e il tedesco Pascal Ackermann (Bora Hansgrohe). Miglior italiano Niccolò Bonifazio (Team Total Direct Énergie), 8°. Il belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) si impone in classifica con 46″ sul connazionale Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) e 56″ sul connazionale Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex). Miglior italiano Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè), 19° a 2′07″.
LA ROUTE D’OCCITANIE – LA DÉPÊCHE DU MIDI
Il danese Magnus Cort Nielsen (EF Education – Nippo) si è imposto nella quiarta ed ultima tappa, Lavelanet (Pays d’Olmes) – Duilhac-sous-Peyrepertuse, percorrendo 151.2 Km in 3h42′54″, alla media di 40.700 Km/h. Ha preceduto di 18″ l’italiano Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo) e di 34″ il francede Tony Gallopin (AG2R Citroën Team). Lo spagnolo Antonio Pedrero López (Movistar Team) si impone in classifica con 25″ sul connazionale Jesús Herrada López (Cofidis, Solutions Crédits) e 34″ sul connazionale Óscar Rodríguez Garaicoechea (Astana – Premier Tech). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 5° a 58″
TOUR OF SLOVENIA
Il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Lubiana – Novo Mesto, percorrendo 175.3 Km in 4h12′05″, alla media di 41.724 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli australiani Alex Edmondson (Team BikeExchange) e Heinrich Haussler (Bahrain – Victorious). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE-Team Emirates), 4°. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si impone in classifica con 1′21″ sull’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) e 1′35″ sull’italiano Matteo Sobrero (Astana – Premier Tech)
OBERÖSTERREICHRUNDFAHRT (Austria)
Il francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Traun – Hinterstoder (Höss), percorrendo 124.6 Km in 3h15′18″, alla media di 38.28 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’austriaco Riccardo Zoidl (Team Felbermayr – Simplon Wels) e di 29″ il ceco Michal Schlegel (Elkov – Kasper). Nessun italiano in gara. Guérin si impone in classifica con 1″ su Zoidl e 18″ su Schlegel
FIVE RING OF MOSCOW
Il russo Sergey Rostovtsev (nazionale russa) si è imposto anche nella quarta ed ultima tappa, circuito di Mosca, percorrendo 149.6 Km in 3h03′52″, alla media di 48.818 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bielorusso Yauheni Karaliok (Minsk Cycling Club) e il connazionale Egor Igoshev (Lokosphinx). Unico italiano in gara Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk Development), 14°. Il russo Igor Frolov (CSP OVS Moskovskaya Oblast) si impone in classifica con 1′15″ sul connazionale Roman Maikin (Volga Union Team) e 2′31″ sul connazionale Dmitry Puzanov (SSHOR 7 Samara). Ridolfo 13° a 6′46″
SPAR FLANDERS DIAMOND TOUR (Donne)
L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nella corsa belga, circuito di Nijlen, percorrendo 136.6 Km in 3h18′56″, alla media di 41.2 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Chiara Consonni (Valcar – Travel & Service) e l’olandese Amber van der Hulst (Parkhotel Valkenburg)
BELGRADE GP WOMAN TOUR
Due tappe disputate nel primo giorno di gara.
La polacca Dominika Wlodarczyk (Mat Atom Deweloper) si è imposta nella seconda ed ultima tappa, circuito di Belgrado, percorrendo 102.4 Km in 2h01′28″, alla media di 50.582 Km/h. Ha preceduto di 4″ la connazionale Lucja Pietrzak (Mat Atom Deweloper) e l’ucraina Hanna Solovey (nazionale ucraina). Migliore italiana Anastasia Carbonari (Born To Win G20 Ambedo), 6° a 4″. La connazionale Agnieszka Skalniak-Sójka (Mat Atom Deweloper) si impone in classifica con 1′35″ sulla Wlodarczyk e 1′36″ sulla Pietrzak. Migliore italiana la Carbonari, 10° a 1′59″
VUELTA FEMENINA A GUATEMALA
La colombiana Jannie Milena Salcedo Zambrano (Colombia Tierra de Atletas – GW Bicicletas) si è imposta nella quinta ed ultima tappa, circuito di Ciudad de Guatemala, percorrendo 60 Km in 1h25′36″, alla media di 42.056 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Katherin Steisy Montoya Zuluaga (Colnago CM Team) e la costaricana María José Vargas Barrientos (Franksport Flor y Cycling). Nessuna italiana in gara. La colombiana Jenny Lorena Colmenares Colmenares (Colombia Tierra de Atletas – GW Bicicletas) si impone in classifica con 5″ sull’ecuadoriana Miryan Maritza Nuñez Padilla (Liro Alcaldía la Vega) e 11″ sulla connazionale Blanca Liliana Moreno Canchon (Merquimia Proyecta Team).
CARAPAZ SI PRENDE IL GIRO DI SVIZZERA. ULTIMA TAPPA A GINO MADER
La tappa regina del Tour de Suisse 2021 non riserva nessuna sorpresa, ma conferma i valori emersi nel corso della settimana. A conquistare l’85a edizione della corsa elvetica è quindi un Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) apparso decisamente brillante e sempre rapido nel chiudere sugli attacchi dei rivali.L’ultima frazione è andata a Gino Mader (Bahrain-Victorius), che ha facilmente battuto in uno sprint a due il canadese Michael Woods (Israel Start-Up Nation). Carapaz chiude la corsa con 17” di vantaggio su Rigoberto Uran (EF Education-Nippo) e 1′15” su Jakob Fuglsang (Astana-Premier Tech) che ha approfittato della defaillance di Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) per sfilargli il gradi più basso del podio.
L’8a ed ultima frazione della corsa elvetica era stata ridisegnata (ed indurita) proprio all’ultimo minuto. Le autorità locali infatti ieri pomeriggio avevano deciso di non autorizzare il passaggio della corsa dal versante del San Gottardo che parte da Airolo (in superstrada) ‘costringendo’ la corsa a salire attraverso la vecchia strada della Val Tremola (ben più dura e per diversi tratti lastricata in pavè) che era stata esclusa dal percorso pochi giorni prima della partenza del Tour de Suisse a causa della presenza di neve.
Il nuovo percorso, che quindi ripercorreva quello originario, era un anello di 159,5 km con partenza ed arrivo ad Andermatt. Neanche il tempo di partire che i corridori dovevano subito affrontare l’Oberalpass dal versante percorso in discesa nella cronometro di sabato (10,8 km al 5,5% di pendenza media). Al termine della successiva discesa, iniziava la seconda salita di giornata, il Lukmanierpass (16,5 km a, 5,3%) la cui cima era posta al km 49,8. Dopo lo scollinamento i corridori erano attesi da una nuova discesa e da un lungo tratto di fondovalle che poi portava ad Airolo dove (poco dopo il cartello dei -30) iniziava la salita finale, il passo del San Gottardo dalla Val Tremola (11,9 km al 7,4% di pendenza media). L’ascesa, caratterizzata in un tratto finale quasi tutto in pavè, offriva il terreno ideale per poter ribaltare la corsa. Dalla cima fino all’arrivo mancavano poco meno di 15 km, di cui solo gli ultimi 3 in pianura.
La battaglia è iniziata già sulle prime rampe dell’Oberlapass. Il primo a muoversi è stato Wout Poels (Bahrain-Victorius) 15° in classifica generale a quasi 6 minuti di distacco dal leader Richard Carapaz (Ineos Grenadiers). Il gruppo, tirato dagli uomini della Movistar, ha reagito immediatamente. Gli spagnoli hanno imposto un ritmo infernale che ha letteralmente disintegrato il gruppo. La bagarre è continuata lungo tutta l’ascesa ed è stata alimentata principalmente dagli uomini della Movistar con Marc Soler particolarmente attivo. Poels nel frattempo continuava la sua azione solitaria con una vantaggio di appena 25” su quel che rimaneva del gruppo maglia gialla. I tentativi di evasione dal plotone sono continuati anche nella parte finale della salita, ma il gruppo ha sempre reagito. Poels è così transitato al gpm dell’Oberlapass con 15” sul gruppo regolato da Sergio Samitier (Movistar Team) davanti a David De La Cruz (UAE Team Emirates) e Antonio Nibali (Trek-Segafredo) che ha così momentaneamente difeso la maglia della classifica dei gpm. Lungo la successiva discesa, Poels non è riuscito ad incrementare il margine anche perchè in tanti avevano ancora voglia di andare via dal gruppo. L’azione buona è venuta al termine della prima parte di discesa, quando Marc Soler (Movistar Team), Dries Devenyns (Deceuninck-Quick Step), Omar Fraile (Astana-Premier Tech), Fabien Doubey (Total Direct Energie) e Soren Kragh Andersen (Team DSM) sono riusciti ad evadere dal gruppo andando a riprendere Poels. La battaglia non si è comunque placata perchè altri corridori hanno provato (invano) il contrattacco. Di conseguenza il margine dei 6 fuggitivi è rimasto a lungo intorno ai 25”. Lungo il secondo tratto di discesa un terzetto formato da Stefan Kung (Groupama-FDJ), Tiesj Benoot e Andreas Leknessund (Team DSM) è finalmente riuscito a partire all’inseguimento dei battistrada. Nel giro di pochi chilometri il gruppo si è rialzato, mentre i 3 inseguitori sono riusciti a rientrare sulla testa della corsa poco prima del km 35, lungo le prime rampe del Passo di Lucomagno.
Porprio nei primi chilometri del Lukmanierpass sono ricominciati gli attacchi in testa al gruppo che nel frattempo era scivolato a circa 1 minuto dai 9 battistrada. Nel giro di una manciata di chilometri, il gap nei confronti del gruppo, ridotto a meno di 40 corridori, era sceso intorno ai 30 secondi. A 5 km dalla vetta dal gruppo si è infiammata anche la lotta per la maglia rossa: dal gruppo si sono mossi Sergio Samitier, David De La Cruz e Antonio Nibali, i primi tre della graduatoria. L’italiano non ha però tenuto il ritmo dei due iberici che si sono lanciati all’inseguimento dei 9 fuggitivi. Dal gruppo nel frattempo erano evasi Hermann Pernsteiner (Bahrain-Victorius), Mauri Vansevenant (Deceuninck-Quick Step) e Nans Peters (Ag2r Citroen Team). Il terzetto ha ripreso Nibali a 3 km dalla vetta del Lucomagno mentre De La Cruz e Samitier erano già riusciti a rientrare sulla testa della corsa. Il quartetto inseguitore invece si è riportato in testa proprio ad un km dal gpm, poi vinto da Poels davanti a De La Cruz, Samitier e Nibali. Il drappello di testa, ormai formato da 15 uomini, ha scollinato con quasi 2 minuti di vantaggio sul gruppo da cui poco prima del gpm erano usciti 3 corridori elvetici: Johan Jacobs (Movistar Team), Marc Hirschi (UAE Team Emirates) e Michael Schar (Ag2r Citroen Team).
La corsa si è stabilizzata lungo la discesa del Lucomagno: a 75 km dall’arrivo, quando era già iniziato il lungo fondovalle che anticipava il San Gottardo, i fuggitivi avevano un vantaggio di 2′00” sui tre inseguitori e 2′25” sul gruppo maglia gialla. I contrattaccanti sono stati riassorbiti a 68 chilometri dall’arrivo proprio mentre alla testa erano arrivati gli uomini del Team BikeExchange e dell’Israel Start-Up Nation evidentemente intenzionati a giocarsi la tappa coi rispettivi capitani, Esteban Chaves e Michael Woods. Il vantaggio dei fuggitivi di conseguenza non è mai decollato, anzi al traguardo volante di Giornico (-58), vinto da Kung davanti a Poels e Devenyns, era addiritura sceso a poco più di un minuto. Da lì in poi il gruppo si è leggermente rialzato e i battistrada hanno riguadagnato qualcosa, transitando ai -45 con circa 2′00” sul plotone.
Intorno ai -40, nel tratto in leggera salita che portava al secondo traguardo volante, sono iniziate le prime manovre nel gruppo dei battistrada. Mentre Poels aveva irriemediabilmente perso contatto in preda a quella che sembrava una crisi di fame, gli altri fuggitivi hanno iniziato a scattarsi in faccia. E così allo sprint di Quinto (-35,8) è passato per primo un gruppetto di 4 corridori formato da Devenyns, Peters, Leknessund e Benoot. Dietro di loro, con circa 20” di ritardo, era rimasto a bagnomaria Hermann Pernsteiner mentre Doubey, Nibali, Vansevenant, Kung, Andersen, e De La Cruz inseguivano a quasi un minuto. Soler, Samitier e Poels erano invece già stati ripresi dal gruppo che pagava un ritardo di circa 2′30”.
Il gruppo, questa volta sotto l’impulso degli uomini della EF Education-Nippo, è tornato ad aumentare vistosamente l’andatura proprio nel tratto di avvicinamento al San Gottardo, andando a riprender man mano tutti gli inseguitori a meno di Pernsteiner, rientrato sui 4 battistrada ai -29. Nel giro di pochissimi chilometri il ritmo del gruppo ha letteralmente fatto crollare il distacco che all’imbocco del San Gottardo era abbondantemente inferiore al minuto. Nel frattempo davanti solo Benoot e Peters avevano sostenuto l’andatura imposta da Pernsteiner, mentre Devenyns e Leknessund hanno perso contatto e sono stati ripresi dal gruppo (ai -26). Di lì a poco lo stesso destino è toccato a Peters. Gli ultimi due superstiti hanno invece proseguito la loro azione seppur con un vantaggio di poco superiore ai 10” sul gruppo ora tirato dalla Ineos. Ai -21 Pernsteiner grazie all’ennesimo scatto si è liberato della presenza di Benoot, proseguendo la sua cavalcata in solitaria. Il fiammingo è stato ripreso poco dopo (ai -20), mentre l’austriaco si è arreso ai – 18,5 quando dal gruppo è partito Neilson Powless (EF Education-Nippo). Jakob Fuglsang (Astana-Premier Tech) ha provato reagire ma alla sua ruota si è subito posto Richard Carapaz, leader della generale. Powless ha mantenuto qualche secondo di vantaggio sul gruppo, finchè ai -17,3 è arrivato lo scatto del suo capitano Rigoberto Uran a cui ha subito risposto nuovamente Carapaz. 300 mentri dopo è partito Michael Woods a cui si è poco dopo accodato Mattia Cattaneo (Deceuninck-Quick Step). Carapaz questa volta non ha risposto e la nuova coppia di testa ha rapidamente guadagnato una decina di secondi. Ai -16 Jakob Fuglsang ha riprovato a lasciare la compagnia di Carapaz, ma l’ecuadoriano anche questa volta è stato attento e brillante nel chiudere velocemente. Poco dopo è giunto un nuovo attacco, questa volta molto più deciso, di Rigoberto Uran a cui hanno risposto come Carapaz e Fuglsang. Woods nel frattempo aveva abbandonato la compagnia di Cattaneo su cui poi ai -15 si è riportato Gino Mader (Bahrain-Victorius), a sua volta evaso dal gruppo dei migliori.
Il canadese è transitato al gpm (ai -14,8) con una quindicina di secondi su Mader e Cattaneo. Poco dietro Jakob Fuglsang (Astana Premier Tech), Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), Rigoberto Uran (EF Education First), Eddie Dunbar (Ineos Grenadiers), Rui Costa (UAE Team Emirates), Domenico Pozzovivo (Team Qhubeka-Assos). Staccati invece Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) e Esteban Chaves (Team BikeExchange). Cattaneo è stato ripreso poco dopo lo scollinamento, mentre Mader ha continuato l’inseguimento a Woods lungo la discesa, portandolo a compimento ai -8. Il gruppetto dei migliori era però distante solo una decina di secondi e così ai -4,5 Eddie Dunbar ha provato ad uscire dal gruppo e a rientrare tutto solo sui battistrada. L’azione dell’irlandese è stata però stroncata dal rientro di Rui Costa e come diretta conseguenza il gruppetto inseguitore ha rallentato l’andatura, lasciando via libera al duo di testa. Entrati nell’ultimo chilometro Mader e Woods hanno iniziato a controllarsi, finchè ai -400 Woods ha lanciato la sua lunghissima volata, Mader gli si è posto a ruota passandolo facilmente negli ultimi 100 metri. Il gruppetto inseguitore è arrivato a 9” regolato da Mattia Cattaneo davanti ad Eddie Dunbar, Richard Carapaz, Rui Costa, Rigoberto Uran, Domenico Pozzovivo e Jakob Fuglsang. 10° posto, a 21” da Mader, per Maximilian Schachmann che perde il podio in favore di Fuglsang.
La classifica finale va dunque a Richard Carapaz che ha difeso splendidamente la sua leadership nell’ascesa verso il San Gottardo. Rigoberto Uran chiude secondo ad appena 17” dall’ecuadoriano, mentre sul terzo gradino del podio sale Jakob Fuglsang (ad 1′15”). Schachmann termina la corsa 4° ad 1′19” davanti a Woods (5° a 2′55”), Pozzovivo (6° a 3′16”) e Rui Costa (7° a 3′43”). Chiudono la top ten Sam Oomen (Jumbo-Visma) 8° a 4′16”, Mattia Cattaneo (9° a 4′39”) ed Esteban Chaves (10° a 5′33”).
Pierpaolo Gnisci

Carapaz conquista la Svizzera (Getty Images)
BIS PER BAUHAUS A NOVO MESTO E SUCCESSO FINALE PER POGAČAR
La giornata conclusiva del Giro di Slovenia ha dato modo di festeggiare alle due squadre degli emirati arabi che hanno fatto incetta di tappe e classifiche generali. L’ultima frazione ha visto trionfare Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious) davanti a Alex Edmondson (Team BikeExchange) e Heinrich Haussler (Bahrain – Victorious). Tadej Pogačar (UAE – Team Emirates) invece ha confermato il successo finale confermando un’ottima condizione in vista del Tour de France, mentre Diego Ulissi (UAE – Team Emirates) e Matteo Sobrero (Astana – Premier Tech) hanno completato il podio conclusivo.
La quinta e ultima tappa del Giro di Slovenia 2021 come sua consuetudine prendeva il via dalla capitale Ljubljana con arrivo finale a Novo Mesto dopo un percorso di 178 chilometri che includeva qualche salita, seppur il finale non presentava nessuna particolare difficoltà.
La fuga prendeva il largo immediatamente con 7 atleti come protagonisti: Torstein Træen (Uno-X Pro Cycling Team), Julien Irizar (Euskaltel – Euskadi), Viktor Potočki (Ljubljana Gusto Santic), Patrik Tybor (Dukla Banska Bystrica), Jeppe Aaskov Pallesen (ColoQuick), Paweł Bernas (HRE Mazowsze Serce Polski), Martin Lavrič (Selezione slovena).
L’inseguimento dei fuggitivi veniva impostato principalmente dalla Bahrain – Victorious con la Caja Rural – Seguros RGA. A 30 chilometri dalla conclusione Træen attaccava portandosi con sé Aaskov Pallesen, Bernas e Lavrič, i quali dovevano comunque arrendersi al ritorno del gruppo negli ultimi otto chilometri. Bahrain – Victorious si occupava di gestire il finale con un ritmo molto intenso che non permetteva alle squadre rivali di risalire il gruppo. Grazie a questo lavoro forsennato Phil Bauhaus riusciva a trovarsi in una posizione ottimale che sfruttava alla perfezione per fare il bis con Alex Edmondson (Team BikeExchange) che riusciva a classificarsi al secondo posto davanti a Heinrich Haussler che dopo aver tirato una volata perfetta è comunque riuscito a piazzarsi davanti a Matteo Trentin (UAE – Team Emirates).
C’è comunque modo per la UAE – Team Emirates di festeggiare con il successo finale di Tadej Pogačar (oltre alla classifica dei gran premi della montagna) e il secondo posto di Diego Ulissi, davanti a Matteo Sobrero (Astana – Premier Tech), inoltre hanno classificato Rafał Majka al quarto posto e anche Ian Polanc in top10. La classifica a punti veniva invece vinta da Matej Mohorič (Bahrain – Victorious). Infine, la classifica dei giovani (riservata ai nati dopo il 1999) è stata vinta da Kristjan Hočevar (Adria Mobil).
Carlo Toniatti.

Tadej Pogacar trionfa nella classifica finale del giro di casa (@ Tour of Slovenia)
GIRO U23, HEALY VINCE L’ULTIMA TAPPA. AYUSO PORTA A CASA LA MAGLIA ROSA
Ben Healy vince l’ultima tappa del Giro U23 davanti a Menegotto e Hoole. Juan Ayuso porta a casa meritatamente la Maglia Rosa
Tappa conclusiva di questa edizione del Giro d’Italia Under 23: quasi 163 chilometri pressoché pianeggianti da San Vito al Tagliamento a Castelfranco Veneto.
Il ritmo è forsennato fin da subito con vari tentativi in testa al gruppo. L’attacco giusto che porta via la fuga ha la firma di Ben Healy (Trinity Racing), Dan Hoole (SEG Racing) e Jacopo Menegotto (General Store), quando al traguardo mancano circa 80 chilometri.
Il gruppo lascia fare e a contendersi la tappa alla fine sono i battistrada: ai -3 parte l’attacco decisivo di Healy che si lascia alle spalle i due compagni di fuga e conquista in solitaria l’ultima tappa di questa edizione. Secondo posto conteso in volata fra Menegotto e Hoole, con l’italiano della General Store a spuntarla di poco.
Il gruppo giunge al traguardo con un ritardo di 55”: per la Maglia Rosa Juan Ayuso (Team Colpack Ballan) è una parata trionfale.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Juan Ayuso è il vincitore della 44a edizione del Giro d'Italia riservata ai futuri professionisti (© Giro d'Italia Under 23)
12-06-2021
giugno 12, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE SUISSE
Il colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) si è imposto nella settima tappa, cronometro individuale Disentis Sedrun – Andermatt, percorrendo 23.2 Km in 36′02″, alla media di 38.631 Km/h. Ha preceduto di 40″ il francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) e di 54″ l’elvetico Gino Mäder
(Bahrain – Victorious). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 6° a 58″. Il colombiano Richard Antonio Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers) è ancora leader della classifica con 17″ su Urán Urán e 39″ su Alaphilippe. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Team Qhubeka ASSOS), 7° a 3′16″.
BALOISE BELGIUM TOUR
L’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) si è imposto anche nella quarta tappa, circuito di Hamoir, percorrendo 152.7 Km in 3h37′48″, alla media di 42.066 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bryan Coquard (B&B Hotels p/b KTM) e l’italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step). Il belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) è ancora leader della classifica con 45″ sul connazionale Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) e 53″ sul connazionale Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex). Miglior italiano Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè), 21° a 2′04″.
LA ROUTE D’OCCITANIE – LA DÉPÊCHE DU MIDI
Lo spagnolo Antonio Pedrero López (Movistar Team) si è imposto nella terza tappa, Pierrefitte-Nestalas – Le Mourtis, percorrendo 191.8 Km in 5h22′05″, alla media di 35.73 Km/h. Ha preceduto di 40″ il connazionale Jesús Herrada López (Cofidis, Solutions Crédits) e di 43″ il connazionale Óscar Rodríguez Garaicoechea (Astana – Premier Tech). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek – Segafredo), 3° a 46″. Pedrero López è il nuovo leader della classifica con 44″ su Herrada López e 49″ su Rodríguez Garaicoechea. Miglior italiano Ciccone, 4° a 56″
TOUR OF SLOVENIA
L’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) si è imposto nella quarta tappa, Ajdovščina – Nova Gorica, percorrendo 164.1 Km in 4h15′28″, alla media di 38.541 Km/h. Ha preceduto allo sprint di 1″ lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e l’italiano Matteo Sobrero (Astana – Premier Tech). Pogačar è ancora leader della classifica con 1′21″ su Ulissi e 1′35″ su Sobrero
OBERÖSTERREICHRUNDFAHRT (Austria)
Il ceco Michal Schlegel (Elkov – Kasper) si è imposto nella seconda tappa, Efferding – Oberneukirchen, percorrendo 142.9 Km in 3h32′01″, alla media di 40.44 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Riccardo Zoidl (Team Felbermayr – Simplon Wels) e il tedesco Jonas Rapp (Team Hrinkow Advarics Cycleang). Nessun italiano in gara. Schlegel è il nuovo leader della classifica con 11″ sull’olandese Jan Maas (Leopard Pro Cycling) e 12″ su Rapp
FIVE RING OF MOSCOW
Il russo Sergey Rostovtsev (nazionale russa) si è imposto nella terza tappa, circuito di Mosca, percorrendo 156.8 Km in 3h30′15″, alla media di 44.747 Km/h. Ha preceduto allo sprint i bielorussi Yauheni Karaliok (Minsk Cycling Club) e Dzianis Mazur (BelAZ)- Unico italiano in gara Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk Development), 13°. Il russo Igor Frolov (CSP OVS Moskovskaya Oblast) è ancora leader della classifica con 1′15″ sul connazionale Roman Maikin (Volga Union Team) e 2′31″ sul connazionale Dmitry Puzanov (SSHOR 7 Samara). Ridolfo 13° a 6′46″
GIRO D’ITALIA GIOVANI UNDER 23
L’irlandese Ben Healy (Trinity Racing) si è imposto nella decima ed ultima tappa, San Vito al Tagliamento – Castelfranco Veneto, percorrendo 162.7 Km in 3h35′46″, alla media di 45.243 Km/h. Ha preceduto di 38″ l’italiano Jacopo Menegotto (General Store Essegibi F.lli Curia) e l’olandese Daan Hoole (SEG Racing Academy). Lo spagnolo Juan Ayuso Pesquera (Team Colpack Ballan) si impone in classifica con 2′55″ sul norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Dare Development Team) e 3′49″ sul belga Henri Vandenabeele (Development Team DSM). Miglior italiano Alessandro Verre (Team Colpack Ballan), 6° a 5′23″.
BELGRADE GP WOMAN TOUR
Due tappe disputate nel primo giorno di gara.
L’olandese Daniek Hengeveld (GT Krush Tunap Pro Cycling) si è imposta nella prima tappa, circuito a cronometro di Ušće, percorrendo 4 Km in 05′08″, alla media di 46.753 Km/h. Ha preceduto di 6″ la polacca Agnieszka Skalniak-Sójka (Mat Atom Deweloper) e di 11″ la svedese Nathalie Eklund (GT Krush Tunap Pro Cycling). Migliore italiana Leonora Geppi (Born To Win G20 Ambedo), 17° a 27″. La Hengeveld è la prima leader della classifica con 6″ sulla Skalniak-Sójka e 11″ sulla Eklund. Migliore italiana la Geppi, 17° a 27″
La Skalniak-Sójka (Mat Atom Deweloper) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Ušće, percorrendo 92 Km in 2h16′20″, alla media di 40.488 Km/h. Ha preceduto di 1′52″ le connazionali Katarzyna Wilkos (Mat Atom Deweloper) e Lucja Pietrzak (Mat Atom Deweloper). Migliore italiana Caris Cosentino (Born To Win G20 Ambedo), 8° a 1′52″. La Skalniak-Sójka è la nuova leader della classifica con 2′02″ sulla Eklund e 2′04″ sulla Pietrzak. Migliore italiana la Geppi, 14° a 2′18″
VUELTA FEMENINA A GUATEMALA
La colombiana Erika Milena Botero Lopez (Colnago CM Team) si è imposta nella quarta tappa, Mirador de Pamezabal – San Juan Argueta, percorrendo 85 Km in 2h16′40″, alla media di 37.317 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Lina Marcela Hernández Gómez (Colombia Tierra de Atletas – GW Bicicletas) e la costaricana María José Vargas Barrientos (Franksport Flor y Cycling) Nessuna italiana in gara. La colombiana Jenny Lorena Colmenares Colmenares (Colombia Tierra de Atletas – GW Bicicletas) è ancora leader della classifica con 5″ sull’ecuadoriana Miryan Maritza Nuñez Padilla (Liro Alcaldía la Vega) e 13″ sulla connazionale Blanca Liliana Moreno Canchon (Merquimia Proyecta Team).