ARANBURU, FUOCHI D’ARTIFICIO A SESTAO. ROGLIC RESTA IN MAGLIA GIALLA.

aprile 6, 2021 by Redazione  
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Con un attacco improvviso e determinato nella discesa dell’Asturiana, ultimo GPM di tappa a 14 km dal traguardo, Alex Aranburu (Team Astana) allunga inesorabilmente sul gruppetto maglia gialla che non riesce più a rientrare sullo scatenato spagnolo, che alza le mani sul traguardo di Sestao ottenendo la prima vittoria stagionale. Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) conserva la maglia gialla.

La seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi 2021 è lunga quasi 155 km e collega le località di Zalla e Sestao. Essa offre un’interessante occasione a chi vuole movimentare la corsa e provare a mettere subito in difficoltà Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), vincitore ieri della cronometro di Bilbao. Infatti i tre GPM in programma nella seconda parte del tracciato, l’ultimo dei quali a 14 km dal traguardo, possono fare da trampolino ad eventuali attacchi degli uomini che gli sono alle spalle in classifica generale. Proprio l’ultimo GPM dell’Asturiana è il più difficile e presenta pendenze in doppia cifra. Certamente Roglic ha la forza e anche la squadra per rispondere ad eventuali attacchi ma gente come Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), Adam Yates (Team INEOS Grenadiers), ma anche i padroni di casa come Mikel Landa (Team Bahrain Merida) e Ion Izagirre (Team Astana) non resteranno a guardare. Dopo la partenza da Zalla si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sette ciclisti: Quinten Hermans (Team Intermarchè Wanty Gobert), Ben Gastauer (Team AG2R Citroen), Jon Irisarri (Team Caja Rural), Oscar Cabedo (Team Burgos BH), Mikel Iturria (Team Euskaltel Euskadi), Kevin Vermaeke e Martijn Tusveld (Team DSM). Il gruppo lasciava spazio alla fuga, almeno per il momento. Al primo traguardo intermedio di Barakaldo, posto al km 56.5 e vinto da Gastauer, il ritardo del gruppo sfiorava i 4 minuti. Hermans si aggiudicava il primo GPM di San Cosme posto al km 78.5. Il gruppo, tirato dagli uomini di Movistar e Jumbo Visma, accelerava nell’avvicinarsi al secondo GPM di Bezi. La fuga affrontava il suddetto GPM con 2 minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo inseguitore. Era di nuovo Hermans a scollinare in prima posizione mentre il gruppo continuava a recuperare ed era segnalato a 1 minuto e 50 secondi di ritardo. Iturria vinceva il secondo traguardo volante di Zalla posto al km 115.5. Con il gruppo sempre più vicino ai fuggitivi, sembrava chiaro che la battaglia per la vittoria di tappa si sarebbe scatenata sull’Asturiana, ultimo GPM di giornata a 14 km dall’arrivo. A 32 km dall’arrivo Wilco Kelderman (Team Bora Hansgrohe) era coinvolto in una caduta ma riusciva a rientrare in gruppo dopo un paio di km scortato dai propri compagni. La fuga iniziava la scalata della Asturiana con una trentina di secondi di vantaggio sul gruppo sempre più minaccioso. Nelle prime posizioni si facevano vedere anche gli uomini della INEOS Grenadiers mentre il primo dei grandi a staccarsi era Riuchard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). Il gruppo maglia gialla riprendeva ad uno ad uno tutti i fuggitivi, l’ultimo dei quali Cabedo quando mancavano allo scollinamento meno di 5 km. In testa si portavano Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e David Gaudu (Team Groupama FDJ). A circa 1 km e mezzo dallo scollinamento in testa si trovavano Maximilian Schachmann (Team Bora Hansgrohe), Primoz Roglic (Team Jumbo Visma), Sergio Higuita (Team EF Education First) e Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Durante la discesa successiva i quattro di testa venivano ripresi dal primo drappello degli inseguitori. Alex Aranburu (Team Astana) attaccava a poco più di 10 km dal traguardo. Al termine della discesa Aranburu aveva guadagnato 40 secondi sul gruppo. Lo spagnolo dava tutto negli ultimi 3 km e tagliava il traguardo di Sestao con 15 secondi di vantaggio sul gruppetto maglia gialla regolato in seconda posizione da Omar Fraile (Team Astana) mentre terzo era Pogacar. Chiudevano la top five Gaudu al quarto e Michael Woods (Team Israel StartUp Nation) al quinto posto. Aranburu ottiene la prima vittoria stagionale, dopo un digiuno durato due anni, visto che la sua ultima vittoria era datata alla Volta a Burgos 2019. In classifica generale Roglic resta in maglia gialla con 5 secondi di vantaggio su Aranburu e 6 secondi di vantaggio su Brandon McNulty (UAE Team Emirates). Domani è in programma la terza tappa da Amurrio a Ermualde, con quattro GPM. Saranno gli ultimi due, concentrati nei 10 km conclusivi, a far esplodere la corsa soprattutto per quanto riguarda la lotta per le posizioni che contano e la classifica generale riceverà quasi sicuramente un’ulteriore setacciata.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Alex Aranburu a Sestao (foto: Getty Images)

La vittoria di Alex Aranburu a Sestao (foto: Getty Images)

05-04-2021

aprile 5, 2021 by Redazione  
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GIRO DEI PAESI BASCHI

Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Bilbao, percorrendo 13.9 Km in 17′17″, alla media di 48.220 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo statunitense Brandon McNulty
(UAE-Team Emirates) e di 18″ il danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck-Quick Step), 15° a 40″. Roglič è il primo leader della classifica con 2″ su McNulty e 18″ su Vingegaard Rasmussen. Miglior italiano Cattaneo, 15° a 40″

RONDE DE MOUSCRON (Donne)

L’italiana Chiara Consonni (Valcar – Travel & Service) si è imposta nella corsa belga, circuito di Mouscron, percorrendo 121.2 Km in 3h16′41″, alla media di 36.973 Km/h. Ha preceduto allo sprint la serba Jelena Erić
(Movistar Team) e la portoghese Maria Ribeiro Gomes Martins (Drops – Le Col s/b TEMPUR.)

GIRO DEL BELVEDERE (U23)

Lo spagnolo Juan Ayuso Pesquera (Team Colpack Ballan) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Villa di Villa, percorrendo 166.8 Km in 3h56′18″, alla media di 42.352 Km/h. Ha preceduto di 14″ il croato Viktor Potočki
(Ljubljana Gusto Santic) e l’elvetico Alexandre Balmer (Equipe continentale Groupama-FDJ). Miglior italiano Andrea Pietrobon (Cycling Team Friuli ASD), 8° a 20″

PRIMOZ IN TUTTO. ROGLIC VINCE LA CRONOMETRO DI BILBAO E SI PRENDE LA MAGLIA GIALLA

aprile 5, 2021 by Redazione  
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Nella cronometro d’apertura di Bilbao, Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) vince con autorità e già si candida a ruolo di protagonista al Giro dei Paesi Bassi 2021

La cronometro individuale di Bilbao che inaugura il Giro dei Paesi Baschi 2021 è un concentrato di quello che i ciclisti affronteranno in questa settimana: ripide salite, rapide discese e poca pianura. Nei 14 km di lunghezza troviamo infatti nei primi due costante salita con rampe all’11%, poi ci sarà una parte centrale in discesa, fino ad arrivare all’ultimo km dove la strada ritorna a salire su una vera e propria rampa con pendenze che arrivano al 19%. Tra i partenti sono presenti tutti i vincitori delle brevi corse a tappe WT di Marzo: Adam Yates (Team INEOS Grenadiers), vincitore del Giro di Catalogna, Maximilian Schachmann (Team Bora Hansgrohe) vincitore della Parigi Nizza, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vincitore della Tirreno Adriatico e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) vincitore della Settimana Coppi & Bartali. Inoltre è presente anche Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) che pare non essere al meglio dopo le botte subite nella doppia caduta dell’ultima tappa della Parigi Nizza. Proprio quest’ultimo sceglie di partire tra i primi, in una situazione di vento quasi assente, e questa scelta premia lo sloveno, già eccellente cronoman, che si impone con il tempo di 17 minuti e 17 secondi alla media di 48 km e 220 m. Sogna fino alla fine Brandon McNulty (UAE Team Emirates), che all’intermedio fa meglio di Roglic di 5 secondi, ma si deve arrendere nella seconda parte del tracciato, con la micidiale rampa finale sulla quale sembra appesantito. L’americano chiude la sua prova in 17 minuti e 19 secondi, a 2 secondi di ritardo da Roglic. In terza e quarta posizione, a suggellare l’ottima prova complessiva degli uomini in giallo nero della Jumbo Visma, si classificano Jonas Vingegaard e Tobias Foss, rispettivamente a 18 e 24 secondi da Roglic. Più dietro, tutti a 28 secondi di ritardo dallo sloveno, troviamo un terzetto formato da Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) e Patrick Bevin (Team Israel StartUp Nation). Chiudono la top ten Ide Schelling (Team Bora Hansgrohe), ottavo a 29 secondi di ritardo, Alex Aranburu (Team Astana), a 30 secondi di ritardo e Maximilian Schachmann (Team Bora Hansgrohe), a 31 secondi di ritardo. La classifica generale rispecchia le posizioni e i distacchi della cronometro, con Roglic davanti a McNulty e Vingegaard. Domani è in programma la seconda tappa da Zalla a Sestao di quasi 155 km. Nella seconda parte del tracciato i ciclisti dovranno affrontare tre GPM, di cui tre di terza categoria ed uno di seconda categoria. Quest’ultimo si scollinerà a 14 km dall’arrivo. Sulla carta non sembra una tappa adatta ai velocisti e potremo assistere già a qualche schermaglia in ottica classifica generale.

Giuseppe Scarfone

Primoz Roglic in azione nella cronometro di Bilbao (foto:Getty Images Sport)

Primoz Roglic in azione nella cronometro di Bilbao (foto:Getty Images Sport)

FIANDRE 2021: LE PAGELLE

Ecco le pagelle del Giro delle Fiandre 2021 conquistato ieri da Kasper Asgreen

KASPER ASGREEN: Il ventiseienne della Deceuninck-Quick Step vincendo il Giro delle Fiandre conquista la vittoria più importante della sua carriera. Sfrutta al meglio la superiorità numerica del suo team e si gestisce perfettamente nel finale. Sorprende sul Pateberg dove dimostra di averne di più di un sfinito Van der Poel. Rimasto da solo col campione olandese gestisce con saggezza le forze in attesa dello sprint decisivo, in cui mantiene il sangue freddo e taglia per primo il traguardo in una volata senza storie. VOTO: 10

MATHIEU VAN DER POEL: Corre bene, propizia sempre le azioni decisive nelle fasi cruciali della corsa, ma non è al 100% e lo si vede nel finale. Generoso, anche troppo, non ne ha più negli ultimi chilometri, quando non riesce ad allungare su Asgreen sul Pateberg. Cede allo sprint contro il danese, che lo recupera facilmente dopo aver provato ad anticiparlo senza successo. VOTO: 7,5

GREG VAN AVERMAET: Corre di rimessa, si fa trovare impreparato quando parte il gruppetto Asgreen-Alaphilippe-Van Aert-Van der Poel. Non riesce a rientrare e si accontenta di vincere la volata per il terzo posto. VOTO: 7

JASPER STUYVEN: Il vincitore della Milano – Sanremo, costretto a rinunciare alla Dwars door Vlaanderen di mercoledì scorso, conquista un quarto posto di tutto rispetto. Per il corridore della Trek-Segafredo un piazzamento che certifica la sua maturazione ciclistica nelle corse che contano. VOTO: 6,5

GIANNI VERMEERSCH: Per il belga della Alpecin-Fenix una stagione ad altissimi livelli come uomo squadra. Si rivela un compagno affidabile per Mathieu Van der Poel e a 28 anni trova la sua giusta dimensione. VOTO: 6,5

FLORIAN SÉNÉCHAL: Il corridore della Deceuninck corre da uomo squadra. Presente nel gruppetto inseguitore, nel finale della corsa si mette a rompere i cambi aiutando i compagni Asgreen e Alaphilippe in fuga. VOTO: 6,5

ANTHONY TURGIS: Il ventiseienne della Total Direct Énergie dimostra di essere un uomo da pavé. Non ci sarà da sorprendersi se in un futuro non troppo lontano lo troveremo sull gradino più alto del podio. VOTO: 6,5

JULIAN ALAPHILIPPE: Il Campione del Mondo in carica è attivissimo nella fase centrale della corsa. Spreca energie e arrivato al lumicino si mette al servizio di Asgreen. Termina 42° a 2′35” dal compagno di squadra. VOTO: 6

THOMAS PIDCOCK: Il giovane ciclista della Ineos Grenadiers affronta per la prima volta il Giro delle Fiandre. Soffre sul Kwaremont ma i segnali per il futuro sono più che buoni. VOTO: 6

SEP VANMARCKE: Quinto posto per il corridore della Israel Start Up Nation. Cresciuto su queste pietre, le conosce a memoria ed è un vero peccato che nella sua lunga carriera non sia mai riuscito ad imporsi in una classica del nord. Il successo più importante su queste rotte lo ha ottenuto nel 2012 alla Omloop Het Nieuwsblad. VOTO: 6

DYLAN VAN BAARLE: Come alla Gand Wevelgem di domenica scorsa il vincitore della Dwars door Vlaanderen ha la colpa di perdersi e non farsi trovare pronto nelle azioni decisive della corsa, nonostante sia uno dei corridori atleticamente più in forma. VOTO: 5,5

DYLAN TEUNS ed HEINRICH HAUSSLER: Si fanno trovare pronti quando la corsa entra nel vivo e infatti lo ritroviamo presenti nell’azione dove si crea il gruppetto Asgreen-Va der Poel. I corridori della Bahrain, come quelli della Deceuninckm posso far valere la superiorità numerica, ma falliscono. VOTO: 5,5

WOUT VAN AERT: Il fuoriclasse belga incappa in una giornata negativa, emblematica l’azione in cui sale a zig zag sullo Kwaremont. Testa attenta ma gambe scariche. Termina sesto a 47” da Asgreen. VOTO: 5

ALBERTO BETTIOL: Il vincitore del Fiandre 2019 non arriva al via con grosse ambizioni e la corsa conferma il suo stato di forma non eccelso. VOTO: 5

PETER SAGAN: I buoni segnali mandati alla Milano-Sanremo naufragano in questo Giro delle Fiandre. Un quindicesimo posto che non è da lui. VOTO: 4

OTTO VERGAERDE: Il 26enne belga della Alpecin Fenix è protagonista di un gesto non proprio bello nei confronti di Yevgeniy Fedorov. Viene squalificato per comportamento scorretto, dopo aver minacciato il 21enne kazako dell’Astana, anche lui mandato a casa per la reazione. VOTO: 4

Luigi Giglio

ASGREEN, VOLATA MONUMENTALE. IL DANESE BATTE VAN DER POEL ALLO SPRINT E VINCE IL FIANDRE

aprile 4, 2021 by Redazione  
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Un cerchio che si è chiuso dopo 2 anni. Nel 2019 un giovane Kasper Asgreen si rivelò al grande pubblico sul traguardo di Oudenaarde ottenendo un sorprendente secondo posto al suo primo Giro delle Fiandre. A distanza di due anni il campione di Danimarca si è imposto di prepotenza sullo stesso traguardo e ha conquistato la prima classica monumento della sua giovane carriera. Il corridore della Deceuninck-Quick Step, recente vincitore del E3 Prijs Harelbeke, ha battuto al termine di un avvincente sprint a due Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix),il vincitore uscente e grande favorito della vigilia. Sul terzo gradino del podio il redivivo Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen Team) che ha avuto la meglio su Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) nello sprint per il 3° posto. Prestazione deludente per Wout Van Aert (Jumbo-Visma) che si è dovuto accontentare del 6° posto, alle spalle anche di Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation).


La 105a edizione della Ronde Van Vlaanderen prevedeva il via per il 4° anno consecutivo da Anversa e ed un percorso molto simile a quello delle ultime edizioni, nonostante l’assenza (così come nel 2020) del Kapelmuur. Il muro simbolo della corsa fiamminga è stato nuovamente lasciato fuori dalla corsa ufficialmente per motivi legati all’emergenza covid. Gli organizzatori hanno infatti preferito non percorrere la Route Nationale e il ‘Muur’ al fine di sfavorire potenziali assembramenti dei tifosi.
Il menù di giornata prevedeva dunque 254 km caratterizzati da diversi tratti in pavè e da 19 muri, tra cui l’Oude Kwaremont (da affrontare tre volte, rispettivamente ai km 121, 200 e 238), il Paterberg (due passaggi, ai km 203 e 241) e il terribile Koppenberg posto al km 210.

La fuga di giornata ha iniziato a prendere forma al km 7 grazie all’attacco dell’elevetico Stefan Bissegger (EF Education Nippo) a cui si sono rapidamente accodati il danese Mathias Norsgaard (Movistar Team), i fiamminghi Jelle Wallays (Cofidis) e Fabio Van Den Bossche (Sport Vlaanderen-Baloise) e il neerlandese Matthijs Paasschens (Bingoal). I cincque battistrada nel giro di pochi chilomentri sono riusciti a prendere il largo portando il gap ad oltre 40” (km 12). Una volta capito che l’azione sarebbe stata quella buona, gli uomini dell’Astana PremierTech e del Team DSM, evidentemente intenzionati a rientrare sui fuggitivi, hanno provato ad rilanciare l’andatura del gruppo. Proprio in questa fase è giunta la squalifica per Otto Vergaerde (Alpecin-Fenix) e Evgeny Fedorov (Astana PremierTech). Durante le concitate fasi iniziali della corsa, il belga avava colpito con una spallata il kazako che a sua volta aveva provato a ricambiare la cortesia. Entrambi sono stati puniti dalla giuria dopo aver esaminato le immagini.
Poco dopo, intorno al km 20, proprio un corridore dell’Astana, il canadese Hugo Houle, e uno del Team DSM, il tedesco Nico Denz, sono evasi dal gruppo lanciandosi all’inseguimento dei fuggitivi. I due contrattaccanti sono rientrati al km 34 mentre il gruppo, che nel frattempo si era completamente rialzato, era scivolato già a 5’45”.

La corsa si è così stabilizzata: i 7 fuggitivi hanno trovato una buona collaborazione e, complice l’atteggiamento rilassato del gruppo, hanno continuato ad incrementare il gap che, dopo i primi 50 km aveva già superato i 10 minuti
Per i primi 80 km il gruppo principale è stato tirato dal solo Edoardo Affini (Jumbo-Visma). Giunti in prossimità dei primi due tratti di pavè (Lippenhovestraat e Paddestraat, rispettivamente ai km 85 e 87) in testa al gruppo sono arrivate anche le maglie della Deceuninck-Quick Step. Tuttavia il ritmo del plotone non è per nulla cambiato, anzi propio in questa fase i fuggitivi hanno raggiunto il massimo vantaggio, portando il gap ad oltre 12’. Si è così giunti senza particolari colpi di scena a primo muro di giornata, il Katteberg (km 102) che faceva da preludio al terzo tratto di pavè, quello di Holleweg (km103).
Il gruppo ha cambiato marcia poco dopo, mentre si avvicinava al primo passaggio sul Oude Kwaremont (km 121), in particolare grazie al lavoro svolto dal solito Tim Declercq (Deceuninck-Quick Step). Il ritmo imposto dal gigante fiammingo ha prodotto una prima diminuzione del distacco, sceso sotto i 10’ già in cima al Kwaremont. Gli uomini della Deceuninick (oltre a Declercq, molto attivi anche Bert Van Lerberghe e successivamente Davide Ballerini) hanno continuato ad imprimere un’andatura elevanta anche nei chilometri successivi producendo un ulteriore decremento del gap: a 100 chilometri dal traguardo, dopo aver superato il Molenberg (6° muro di giornata), il distacco era ormai inferiore ai 7 minuti.

Gli uomini di Patrick Lefevere hanno ulteriormente incrementato il ritmo lungo il tratto in pavè di Marlboroughstraat (-98), grazie ad un’accelerazione portentosa di Kasper Asgreen che ha letteralmente spaccato il gruppo, contribuendo ad avvicinare ulteriormente i 7 battistrada ( 5’40” di vantaggio al km 95). Poco dopo, all’inizio del muro di Berendries, Kevin Genites (Groupama-FDJ) ha tentato un nuovo allungo dal gruppo principale. Sulle ruote del lussemburghese si è subito riportato Davide Ballerini (Deceuninck-Quick Step) insieme ad altri 8 corridori: Luke Rowe (Ineos Grenadiers), Edward Theuns (Trek-Segafredo), Nathan Van Hooydonck (Jumbo Visma), Joris Nieuwenhuis (Team DSM), Edvald Boasson Hagen (Total Direct Energie), Bryan Coquard (B&B Hotels p/b KTM), Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix) e Boy Van Poppel (Intermarchè-Wanty Gobert). I 10 contrattaccanti hanno resistito in avanscoperta solo per qualche km, prima di essere ripresi in prossimità del Valkenberg. Nel frattempo il vantaggio dei 7 fuggitivi era calato ad appena 4 minuti.
I corridori del gruppo hanno rifiatato sul successivo muro, quello di Berg Ten Haute (-76), per poi ricominciare a darsi battaglia sul Kanarieberg (-70) quando è arrivato l’attacco di Soren Kragh Andersen (Team DSM). Il danese, evidentemente intenzionato a portare via un gruppetto, è rimasto per una paio di chilometri solo all’inseguimento dei 7 fuggitivi, prima di farsi riprendere da un gruppo che aveva iniziato ad essere sempre meno folto.
A 66 chilometri dall’arrivo una caduta avvenuta poco dietro la testa del gruppo ha coinvolto molti corridori, tra cui diversi attesi protagonisti come Julian Alaphilippe (Deceunick-Quick Step), Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) e Oliver Naesen (Ag2r Citroen Team). Tutti I corridori finiti a terra sono riusciti a risalire in bici e a rientrare sul gruppo principale nei chilometri successivi, poco prima di arrivare al secondo passaggio sul Oude Kwaremont (-54).

Proprio sul Kwaremont, l’elvetico Stefan Bissegger ha deciso di rompere gli indugi visto che il vantaggio del gruppo di testa sul plotone principale si era ormai ridotto ad 1’40”. L’elevetico si è facilmente tolto di ruota gli ormai ex compagni di fuga. Tra questi il più in difficoltà era il giovane (classe 2000) Fabio Van Den Bossche che non è riuscito a tenere neanche le ruote di Denz, Houle, Wallays, Norsgaard e Paasschens, rimasti all’inseguimento di Bissegger.
Nel gruppo principale la prima accelerazione è stata operata da Yves Lampaert (Deceuninck-Quick Step) con a ruota il capitano Julian Alaphilippe e Tim Wellens (Lotto-Soudal). La loro azione non ha però sortito particolari effetti. Decisamente più incisiva l’iniziativa di Mathieu Van der Poel e Kasper Asgreen che nel tratto finale del Kwaremont sono riusciti ad allungare sul resto del gruppo. Fiutato il pericolo, Wout Van Aert ha immediatamente reagito, portandosi a ruota dei due rivali e trascinando con se quel che restava del gruppo dei migliori. Un nuovo scatto della coppia Asgreen-Van Der Poel si poi consumato al primo passaggio sul Paterberg (-51) e ancora una volta è stato Wout Van Aert a ricucire lo strappo. Una volta ripresi Asgreen e Van der Poel, sono partiti in contropiede Florian Senechal (Deceuninck-Quick Step), Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Marco Haller (Bahrain Victorius) e Tim Wellens a cui poco dopo si sono aggiunti Christophe Laporte (Cofidis) e Julian Alaphilippe. Il sestetto inseguitore di lì a poco ha ripreso i cinque reduci della fuga di giornata ed ha approcciato le durissime rampe del Koppenberg con 35”di distacco da Bissegger ed appena 15” di vantaggio sul gruppetto comprendente tutti gli altri favoriti.

Lungo il Koppenberg (-45) Alaphilippe ha provato ad evitare il rientro del gruppo inseguitore imprimendo una nuova accelerazione e andando a riprendere facilmente un esausto Bissegger. La nuova coppia di testa è rimasta da sola al comando per appena un paio di chilometri visto che di lì a poco sono rientrati anche Van der Poel, Van Aert, Turgis, Pidcock, Wellens, Laporte e Haller e poco dopo anche il gruppetto di Van Avermaet. Ad approfittare del successivo rallentamento è stato così Marco Haller che ha allungato poco prima di imboccare il Taaienberg (-37). Anche sul quart’ultimo muro di giornata i big non hanno esistato a darsele: all’ennesimo attacco di Van der Poel hanno nuovamente risposto Asgreen, Van Aert, Alaphilippe e poi anche un ottimo Dylan Teuns (Bahrain Victorius). I cinque contrattaccanti hanno rapidamente ripreso Haller andando a formare un interessante sestetto che vedeva la presenza di ben 2 corridori per Deceuninck e Bahrain, oltre ai due fenomeni del ciclocross. Il drappello di testa ha in breve tempo guadagnato una ventina di secondi sul gruppo inseguitore formato da Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen Team), Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Dylan Van Baarle e Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), Tiesj Benoot (Team DSM), Anthony Turgis (Total Direct Energie), Christophe Laporte (Cofidis), Tim Wellens (Lotto-Soudal), Gianni Vermeersch (Alpecin-Fenix), Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e Sep Vanmarcke (Israel Strat-Up Nation).

Gli inseguitori hanno provato a rientrare sui sei battistrada, rieuscendo però a recuperare solo qualche secondo, non abbastanza per poter ricucire il buco. E così, lungo il terzultimo muro, il Kruisberg-Hotond, Anthony Turgis ha provato a riportarsi tutto solo sui fuggitivi, riuscendo a riprenderli poco dopo lo scollinamento, proprio mentre dietro uno sfortunato Trentin forava nel momento peggiore.
Turgis non ha avuto neanche il tempo di rifiatare perchè proprio al termine del Kruisberg, Kasper Asgreen ha impresso l’ennesima progressione di giornata, stavolta seguito solo da Wout van Aert e Mathieu Van der Poel. Il gruppetto di Alaphilippe, Turgis, Haller e Teuns ha invece lentamente perso terreno venendo poi ripreso dagli inseguitori ai 19 km dall’arrivo, poco prima del terzo e ultimo passaggio sul Oude Kwaremont.

Sul Kwaremont (-17), Turgis ha nuovamente provato a rientrare sulla testa della corsa portandosi a ruota un ottimo Van Avermaet e riducendo parzialmente il gap dal terzetto dei battistrada. Ma proprio nelle ultime centinaia di metri del muro, è giunto l’ennesima sferzata di Van der Poel che ha mandanto in netta difficoltà Van Aert. Asgreen, dopo aver perso qualche metro, è invece rapidamente rientrato sul campione olandese. Terminato il Kwaremont, i corridori erano attesi dal breve ma durissimo Paterberg (-14), ultima asperità prima del traguardo di Oudenaarde. Van Aert ha disperatamente tentato di rientrare su Asgreen e Van der Poel ma le forze erano ormai vicine all’esaurimento e il fuoriclasse belga è rimbalzato sull’ultimo muro di giornata. Asgreen e Van der Poel hanno invece scollinato insieme continuando poi a collaborare lungo i successivi 12 km.
Van Aert è stato invece mestamente ripreso dal gruppo inseguitore che viaggiava con un distacco di circa 28” dai battistrada. Proprio da tale drappello, ai -3 è giunto lo scatto di Van Avermaet e del vincitore dell’ultima Milano-San Remo, Jasper Stuyven, decisi ad anticipare gli altri inseguitori nella lotta per il 3° posto.

Davanti, Asgreen aveva continuato a tirare nonostante fosse, almeno sulla carta, molto meno veloce di Van der Poel. Soltanto una volta entrati nell’ultimo chilomentro, il danese ha deciso di non collaborare più ponendosi a ruota del campione d’Olanda, in una condizione molto simile a quella che si era verificata nell’edizione 2020 della classica fiamminga con Wout Van Aert. Van der Poel ha controllato Asgreen fino ai 250 metri dall’arrivo, quando il danese ha lanciato la sua lunga volata da dietro. Van der Poel ha resistito in testa fino a 100 metri dal traguardo quando la luce si è completamente spenta. Asgreen ha affiancato un Van der Poel ormai in piena riserva e sempre più barcollante e l’ha passato a velocità doppia imponendosi con un margine nettissimo.

Asgreen centra così la vittoria più importante della sua carriera davanti al favorito n°1, battuto e visibilmente deluso nel post-gara. La volata per il terzo posto ha invece premiato un ottimo Greg Van Avermaet (a 32”) che ha battuto in un’altro sprint a due il connazionale Stuyven. La volata del gruppo inseguitore (giunto a 47″) è andata a Sep Vanmarcke bravo a beffare un deludente Wout Van Aert, il sorprendente Gianni Vermeersch, Anthony Turgis, Florian Senechal, Dylan Van Baarle e Christophe Laporte.

Per gli uomini del ‘Wolfpack’ si tratta dell’ennesimo trionfo in un grande classica del nord. Per Kasper Asgreen è invece il primo alloro in una classica momumento, dopo le vittorie ottenute ad Harelbeke e alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne.

Pierpaolo Gnisci

Asgreen trionfo al Fiandre (fonte: Getty Images Sport)

Asgreen trionfo al Fiandre (fonte: Getty Images Sport)

04-04-2021

aprile 4, 2021 by Redazione  
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GIRO DELLE FIANDRE

Il danese Kasper Asgreen (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella classica belga, Anversa – Oudenaarde, percorrendo 254.3 Km in 5h10′47″, alla media di 42.125 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) e di 32″ il belga Greg Van Avermaet (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Alberto Bettiol (EF Education – Nippo), 28° a 2′15″

GIRO DELLE FIANDRE FEMMINILE

L’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team Women) si è imposta nella classica belga, circuito di Oudenaarde, percorrendo 152 Km in 4h01′11″, alla media di 37.813 Km/h. Ha preceduto di 26″ la tedesca Lisa Brennauer (Ceratizit-WNT Pro Cycling Team) e l’australiana Grace Brown (Team BikeExchange). Miglior italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), 4° a 26″.

LA ROUE TOURANGELLE CENTRE VAL DE LOIRE – TROPHÉE HARMONIE MUTUELLE

Il francese Arnaud Démare (Groupama – FDJ) si è imposto nella corsa francese, Sainte-Maure-de-Touraine – Tours, percorrendo 204 Km in 4h52′59″, alla media di 41.777 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic) e il francese Marc Sarreau (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Simone Consonni (Cofidis, Solutions Crédits), 5°.

INTERNATIONAL RHODES GP POWERED BY MITSIS HOTELS

Il norvegese Tord Gudmestad (Team Coop – Hitec Products) si è imposto nella corsa greca, circuito di Rodi, percorrendo 186.3 Km in 4h23′01″, alla media di 42.499 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Filippo Fiorelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e il belga Stan Van Tricht (SEG Racing Academy)

TOUR OF MEVLANA (Turchia)

L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Konya, percorrendo 139.3 Km in 2h56′51″, alla media di 47.26 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Youcef Reguigui (Terengganu Cycling Team) e il bielorusso Siarhei Shauchenka (Minsk Cycling Club). Nessun italiano in gara. L’ucraino Anatoliy Budyak (Spor Toto Cycling Team) si impone in classifica con 2″ sul messicano Ulises Alfredo Castillo Soto (Wildlife Generation Pro Cycling) e 10″ sul colombiano Carlos Julián Quintero Norena (Terengganu Cycling Team)

TROFEO PIVA (U23)

Lo spagnolo Juan Ayuso Pesquera (Team Colpack Ballan) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Col San Martino, percorrendo 171.1 Km in 4h34′10″, alla media di 37.44 Km/h. Ha preceduto di 1′03″ gli italiani Luca Colnaghi (UC Trevigiani – Campana Imballaggi) e Antonio Puppio (Team Qhubeka)

03-04-2021

aprile 3, 2021 by Redazione  
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GRAN PREMIO MIGUEL INDURAIN

Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Estella, percorrendo 203.2 Km in 5h10′47″, alla media di 39.229 Km/h. Ha preceduto di 6″ il kazako Alexey Lutsenko (Astana – Premier Tech) e di 15″ il connazionale Luis León Sánchez Gil (Astana – Premier Tech). Miglior italiano Kevin Colleoni (Team BikeExchange), 22° a 1′06″

TOUR OF MEVLANA (Turchia)

L’ucraino Anatoliy Budyak (Spor Toto Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Konya – Sille, percorrendo 113.6 Km in 3h10′00″, alla media di 35.873 Km/h. Ha preceduto di 6″ il colombiano Carlos Julián Quintero Norena (Terengganu Cycling Team) e di 19″ il connazionale Vitaliy Buts (Salcano Sakarya BB Team). Nessun italiano in gara. Budyak è il nuovo leader della classifica con 2″ sul messicano Ulises Alfredo Castillo Soto (Wildlife Generation Pro Cycling) e 10″ su Quintero Norena

GP INDURAIN, TRIS DI VALVERDE

aprile 3, 2021 by Redazione  
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Alejandro Valverde torna a vincere dopo quasi due anni staccando Alexey Lutsenko e Luis Leon Sanchez.

Corsa movimentata nelle battute iniziali quando evade la fuga di giornata composta da Angel Madrazo (Burgos-BH), Jon Irisarri (Caja Rural – RGA), Emerson Oronte (Rally Cycling), Antonio Carvalho (Efapel), Vincenzo Albanese (Eolo Kometa) e Mikel Aristi (Euskaltel Euskadi). Il gruppo sembra accettare la composizione del drappello insediatosi al comando, che raggiunge un vantaggio massimo intorno ai due minuti e mezzo.
È sull’Alto Guirguillano che la Movistar inizia a fare sul serio, quando al traguardo mancano circa 75 km, nonostante il ritiro della propria punta Enric Mas in seguito ad una caduta. Il ritmo dietro diventa troppo elevato per permettere alla testa della corsa di mantenere il vantaggio, che viene totalmente azzerato in poco tempo.
In situazione di gruppo compatto per alcuni chilometri non succede granché: si deve attendere un tratto vallonato che permette ad un quartetto di fuoriuscire dal plotone e guadagnare rapidamente 30″ di vantaggio. Si tratta di Luis Leon Sanchez (Astana-Premier Tech), Ben Swift (Ineos-Grenadiers), Ben Hermans (Israel Start-Up Nation), Jefferson Cepeda (Caja Rural-Seguros Rga). Questi corridori raggiungono un vantaggio consistente di circa 40″ quando il traguardo dista ormai solo 20 km, ma la Movistar non molla e continua a frustare il gruppo con un ritmo forsennato.
Sull’Alto de Eraul il vantaggio si è ridotto a soltanto 20 secondi, ed è qui che dal gruppo partono gli attacchi: quello buono è portato da Alejandro Valverde (Movistar), che riassorbe uno ad uno i fuggitivi e si piazza al comando della corsa insieme all’ultimo degli attaccanti rimasti, L.L. Sanchez che gli si pone prontamente a ruota. Da dietro è poi il turno di Alexey Lutsenko (Astana-Premier Tech), il quale raggiunge la coppia spagnola al comando e riesce anche a prendere il largo in salita, ma pagando lo sforzo nel falsopiano seguente che porta allo strappo finale venendo così raggiunto.
Sono questi tre a giocarsi la vittoria: nonostante la superiorità numerica in termini di gioco di squadra, nulla può il duo Astana contro lo scatto fulminante del campione murciano che ottiene così il suo terzo successo al GP Indurain, raggiungendo nel palmares Angel Vicioso che deteneva finora questo record da solo. Alle sue spalle è Lutsenko ad aggiudicarsi la piazza d’onore, mentre il compagno di squadra Sanchez resiste per solo 2 secondi al rientro del gruppo e porta a casa il terzo posto finale davanti a Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) ed Elie Gesbert (Arkea-Samsic).

Lorenzo Alessandri

Alejandro Valverde esulta in solitaria sul traguardo (Credit: Bettini Photo)

Alejandro Valverde esulta in solitaria sul traguardo (Credit: Bettini Photo)

02-04-2021

aprile 2, 2021 by Redazione  
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TOUR OF MEVLANA (Turchia)

Il bielorusso Siarhei Shauchenka (Minsk Cycling Club) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Konya, percorrendo 136.1 Km in 3h15′17″, alla media di 41.816 Km/h. Ha preceduto allo sprint il greco Georgios Bouglas (Salcano Sakarya BB Team) e l’estone Mihkel Räim (Mazowsze Serce Polski). Nessun italiano in gara. Il tedesco Justin Wolf (Bike Aid) è ancora leader della classifica con 4″ sul polacco Tobiasz Pawlak (Mazowsze Serce Polski) e 6″ sul messicano Ulises Alfredo Castillo Soto (Wildlife Generation Pro Cycling).

01-04-2021

aprile 2, 2021 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR OF MEVLANA (Turchia)

Il tedesco Justin Wolf (Bike Aid) si è imposto nella prima tappa, circuito di Konya, percorrendo 133.5 Km in 2h53′06″, alla media di 46.273 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Tobiasz Pawlak (Mazowsze Serce Polski) e il messicano Ulises Alfredo Castillo Soto (Wildlife Generation Pro Cycling). Nessun italiano in gara. Wolf è il primo leader della classifica con 4″ su Pawlak e 6″ su Castillo Soto

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