COLBRELLI, FAVILLE AL BEGHELLI

ottobre 6, 2019 by Redazione  
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Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida) vince il GP Beghelli battendo allo sprint l’eterno Alejandro Valverde (Movistar). Corsa decisa negli ultimi chilometri con vari attacchi dei protagonisti odierni.

Ventiquattresima edizione del Gran Premio Bruno Beghelli, semiclassica italiana che si svolge come tradizione sul circuito di Monteveglio, nel comune di Valsamoggia (BO), sede degli stabilimenti Beghelli. Corsa vinta meritatamente da Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida) che, sfruttando la buona gamba dimostrata anche al recente mondiale, non lasciava scampo agli avversari. La gara veniva caratterizzata dalla fuga iniziale di tre ciclisti, Stepan Kuriyanov (Gazprom Rusvelo), Tommaso Fiaschi (Beltrami TSA – Hopplà – Petroli Firenze) e Emil Dima (Giotti Victoria), che si avvantaggiavano nei primissimi chilometri dopo la partenza. I tre tiravano dritto finché a 75 km dall’arrivo, sulla salita dello Zappolino, si staccava Fiaschi, che non reggeva il ritmo degli altri compagni di fuga. Gli attaccanti, che avevano toccato anche superato i 10′ di vantaggio dal gruppo, venivano ripresi a 40 chilometri dall’arrivo grazie al lavoro della Movistar, della Bahrain-Merida e dell’Astana. Il gruppo compatto procedeva coeso solo per qualche chilometro, poi vari ciclisti provavano ad evadere e tra questi si segnalava un attivissimo Gianni Moscon (Team Ineos). La Movistar, molto impegnata nel tenere la corsa chiusa prima dell’attacco del proprio capitano, riusciva a riprendere a 9 chilometri dalla linea del traguardo un attacco tentato dal solito Moscon, da Georg Bennett e Neilsen Powless (Jumbo-Visma), da Edoardo Affini (Mitchelton-Scott), da Hugo Houle (Astana), da Julien Bernard (Trek-Segafedo) e da Iván Sosa (Team Ineos). Grazie ad una gamba invidiabile Moscon era l’ultimo ad arrendersi assieme a Powless. A quattro chilometri dal traguardo nasceva l’azione che decideva il GP Beghelli quando Bauke Mollema (Trek-Segafredo), vincitore l’anno scorso, allungava portandosi dietro Jack Haig (Mitchelton-Scott), David Gaudu (Groupama-FDJ), Guillame Martin (Wanty), Alejandro Valverde (Movistar), Sonny Colbrelli (Bahrein-Merida) e Iván García, compagno di formazione di Colbrelli. Il tentativo di inseguimento dell’Astana non dava frutti e i sette arrivavano spediti al traguardo, dove il corridore lombardo della Bahrain-Merida, già vincitore nel 2015, allo sprint batteva tutti resistendo alla grande anche al tentativo di rimonta di Valverde. Si tratta della terza vittoria stagionale per Colbrelli dopo le due frazioni conquistare al Tour of Oman e al Deutschland Tour, un successo che ben fa sperare per questo finale di stagione. Secondo posto per Valverde, mentre Houle saliva sul gradito più basso del podio. Quinto posto per Mollema, vincitore lo scorso anno.

Luigi Giglio

Sonnt Colbrelli a segno nel GP Beghelli (foto Bettini)

Sonnt Colbrelli a segno nel GP Beghelli (foto Bettini)

ROGLIČ ACCENDE UN CERO A SAN LUCA

ottobre 5, 2019 by Redazione  
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Primož Roglič (Jumbo-Visma) è il vincitore della centoduesima edizione del Giro dell’Emilia, anche quest’anno corsa in modo spettacolare e onorata dai partecipanti. Proprio lo sloveno aveva vinto sul San Luca la cronoscalata che aveva dato il via all’ultima edizione del Giro d’Italia, un traguardo dunque a lui particolarmente congeniale.

Il Giro dell’Emilia, manifestazione ciclistica organizzata dal GS Emilia, è una tra le corse più antiche e di maggiore spessore dell’intero panorama ciclistico del vecchio continente. Percorso e tracciato sono rimasti invariati rispetto all’anno scorso, quando a sorpresa Alessandro De Marchi, con una grande azione da lontano, vinse sorprendendo gli avversari più quotati. Lo stesso De Marchi non poteva difendere il titolo a causa dell’infortunio rimediato il 14 luglio nella nona tappa del Tour de France. Partenza da Bologna come copione, e come da tradizione, grandi nomi erano presenti per giocarsi le loro chances di vittoria: erano al via, infatti, Primož Roglič (Jumbo-Visma), Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), Mikel Landa, Richard Carapaz e Alejandro Valverde (Movistar), Egan Bernal (Team Ineos), Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) e Giovanni Visconti (Neri Sottoli – Selle Italia), vincitore nel 2017.
Tra gli iscritti non si presentavano alla partenza Jérôme Baugnies e Thomas Degand della Wanty, mentre dopo 5 chilometri di gara avveniva la prima fuga di giornata con Jacopo Mosca (Trek), Davide Ballerini (Astana) e Umberto Orsini (Bardiani). Il terzetto allungava e si registrava un vantaggio di oltre 2′ al traguardo volante di Zola Pedrosa, dove un pimpante Ballerini anticipava allo sprint i compagni di fuga. Ancora Ballerini, che dalla prossima stagione difenderà i colori della Deceuninck – Quick Step, era il primo a passare dal traguardo volante situato in Località Gessi, al dodicesimo chilometro. I tre attaccanti si spremevano molto nei primi chilometri, tanto che al GPM di di Mongardino (Km 22), vinto da Orsini, aveva oltre 11′ di vantaggio sul gruppo guidato dalla Bahrain-Merida. Mosca riusciva a sorprendere i due compagni di fuga solo in un’occasione, al traguardo volante situato al 154 km di gara, non per mancanza di gambe ma perché si stava gestendo meglio degli altri.
Con l’ingresso nel circuto del San Luca la musica cambiava, i favoriti metteva i propri uomini in testa al gruppo mentre altri corridori di spessore provavano ad attaccare evadendo il controllo del gruppo: tutto ciò riduceva il vantaggio dei tre in fuga che, stremati, perdevano terreno. Diego Rosa (Team Ineos) dopo alcuni tentativi riusciva ad evadere al controllo del gruppo guidato dalla Movistar: per il piemontese si annuncia un finale di stagione in crescendo. Sfruttando una gamba meno affatticata rispetto ai compagni di fuga Jacopo Mosca scattava e lasciava Ballerini e Orsini sul posto: così a 30 chilometri dal finale si creava una situazione che vedeva Mosca in testa alla corsa con 40” Ballerini e Orsini, più indietro Rosa e altri sei ciclisti che lo avevano seguito all’attacco, tra i quali Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e Pierre-Roger Latour (Ag2r LaMondiale).
A tre giri di circuito dalla fine Mosca era ancora in testa alla corsa, mentre Ballerini e Orsini veniva assorbiti dal grupp e resistevano alle spalle del ciclista di testa solo Ciccone e Latour. Non si capiva che tattica usasse la Trek-Segafredo, che aveva un ciclista in testa ad attaccare e uno ad inseguirlo, così un superbo Ciccone, sfruttando una buona gamba, trainava anche Latour verso l’aggancio in testa alla corsa. Una volta ripreso, Mosca si rialzava lasciando il campo libero al duo Ciccone-Latour. A meno di un minuto di distanza viaggiava il gruppo trainato dalla Jumbo-Visma di Roglič, che anche all’Emilia si dimostrava una squadra coesa e compatta in salita. George Bennett, Sepp Kuss e Robert Gesink ancora una volta rappresentavano un treno formidabile in salita e difficilmente avrebbero lasciato spazio a qualcuno. Ad 11 chilometri dall’arrivo il giovane corridore abruzzese e il suo compagno d’attacco aveva 40” di vantaggio su Antwan Tolhoek (Jumbo-Visma), che guidava l’inseguimento del gruppo, lavoro che si sarebbe concluso all’inizio dell’ultimo giro di circuito. Provavano ad attaccare prima Valverde, poi Diego Ulissi (UAE-Team Emirates), Luis León Sánchez (Astana) e Nibali, tutti con esito negativo. A sei chilometri dall’arrivo riprovava Ulissi e questa volta sembrava essere la volta giusta per il corridore toscano, al quale si univano Rudy Molard (Groupama-FDJ), Sergio Higuita (EF Education First), Chaves e Gianluca Brambilla, un altro ciclista di una Trek-Segafredo disordinata ma agguerrita. I cinque riuscivano ad accumulare un discreto vantaggio sugli inseguitori, tra i quali Nibali iniziava a mostrare segni di fatica cedendo qualche metro. A 1500 metri dal traguardo, quando la salita finale era già inizia da qualche centinaia di metri, da dietro spuntavano altri corridori, tra i quali l’atteso Roglič, che aveva scelto il tempo giusto per lanciarsi all’inseguimento, Michel Woods (EF Education First) e Bauke Mollema, tanto per cambiare un corridore della Trek-Segafredo. Lo sloveno, che conosceva a menadito la salita essendocisi imposto quest’anno nella cronometro d’avvio del Giro d’Italia, a 800 metri dalla linea d’arrivo attaccava lasciando tutti dietro. Metro dopo metro, pedalata dopo pedalata, faceva il vuoto alle sue spalle. Ultimi metri in trionfo per lo sloveno che andava a raccogliere un successo straordinario, specie dopo le fatiche fatte poche settimane fa per imporsi nella Vuelta di Spagna. Alle sue spalle terminava il Giro dell’Emilia con 14″ di ritardo la coppia della EF Education First Woods-Higuita. Quarto si piazzava Mollema, primo posizionato della Trek-Segafredo, squadra che oggi tanto aveva animato la corsa, quinto Alejandro Valverde. Sesto posto per Diego Ulissi, primo degli italiani.

Luigi Giglio

Primož Roglič si impone ancora al Santuario della Madonna di San Luca dopo aver espugnato questo traguardo anche al Giro dItalia di questanno (foto Bettini)

Primož Roglič si impone ancora al Santuario della Madonna di San Luca dopo aver espugnato questo traguardo anche al Giro d'Italia di quest'anno (foto Bettini)

05-10-2019

ottobre 5, 2019 by Redazione  
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GIRO DELL’EMILIA

Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa italiana, Bologna – San Luca, percorrendo 207.4 Km in 5h08′08″ alla media di 40.39 Km/h. Ha preceduto di 14″ il canadese Michael Woods e il colombiano Sergio Andrés Higuita García. Miglior italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates), 6° a 16″.

TOUR DE L’EUROMÉTROPOLE

Il belga Piet Allegaert (Sport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nella corsa belga, La Louvière – Tournai, percorrendo 176.7 Km in 3h47′50″ alla media di 46.53 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Florian Sénéchal e il connazionale Jasper Stuyven. Miglior italiano Jakub Mareczko (CCC Team), 40° a 2′02″

CRO Race (Croazia)

Il britannico Adam Yates (Mitchelton-Scott) si è imposto nella quinta tappa, Porto Albona – Platak, percorrendo 136 Km in 3h40′01″ alla media di 37.09 Km/h. Ha preceduto di 10″ l’italiano Davide Villella (Astana Pro Team) e lo spagnolo Víctor de la Parte González. Yates è il nuovo leader della classifica con 15″ su Villella e 17″ su De la Parte González.

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

Il kazako Igor Chzhan (Vino – Astana Motors) si è imposto nella quarta tappa, Tabriz – Sarein, percorrendo 198.2 Km in 4h38′34″ alla media di 42.69 Km/h. Ha preceduto di 10″ il russo Savva Novikov (Lokosphinx) e di 13″ il bielorusso Stanislau Bazhkou. Novikov è ancora leader della classifica con 16″ sull’iraniano Hamid Pourhashemi e 24″ sul moldavo Cristian Raileanu

VUELTA AL ECUADOR

La prima tappa, Guayaquil – Manta di 195.3 Km, è stata cancellata a causa delle manifestazioni di protesta di carattere politico che stanno avvenendo in questi giorni nel paese sudamericano.

04-10-2019

ottobre 4, 2019 by Redazione  
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CRO Race (Croazia)

Il serbo Dušan Rajović (Adria Mobil) si è imposto nella quarta tappa, Cittavecchia – Cirquenizza, percorrendo 155 Km in 3h30′24″ alla media di 44.20 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Paolo Simion (Bardiani – CSF) e l’australiano Heinrich Haussler. Il kazako Yevgeniy Gidich (Astana Pro Team) è ancora leader della classifica con 6″ sull’australiano Alex Edmondson e 10″ sullo sloveno Grega Bole. Miglior italiano Mattia Frapporti (Androni Giocattoli – Sidermec), 10° a 16″.

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

Il russo Savva Novikov (Lokosphinx) si è imposto nella terza tappa, Urmia – Tabriz, percorrendo 163 Km in 3h46′39″ alla media di 43.15 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’iraniano Hamid Pourhashemi e di 11″ il moldavo Cristian Raileanu. Novikov è il nuovo leader della classifica con 7″ su Pourhashemi e 15″ su Raileanu

03-10-2019

ottobre 3, 2019 by Redazione  
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SPARKASSEN MÜNSTERLAND GIRO

Il colombiano Álvaro José Hodeg Chagüi (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella corsa tedesca, Emsdetten – Münster, percorrendo 193.3 Km in 4h26′39″ alla media di 43.50 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Pascal Ackermann e il belga Tim Merlier. Miglior italiano Niccolò Bonifazio (Team Total Direct Énergie), 10°.

CRO Race (Croazia)

Il kazako Yevgeniy Gidich (Astana Pro Team) si è imposto nella terza tappa, Okrug – Macarsca, percorrendo 63.5 Km in 1h32′21″ alla media di 41.26 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Grega Bole e l’australiano Alex Edmondson. Miglior italiano Mattia Frapporti (Androni Giocattoli – Sidermec), 7°. Gidich è il nuovo leader della classifica con 6″ su Edmondson e 10″ su Bole. Miglior italiano Frapporti, 6° a 16″. In origine la tappa doveva essere lunga 165 Km ma, percorsi i primi chilometri di gara, la giuria l’ha interrotta a causa del forte vento facendola ripartire a poco meno di 50 Km dal traguardo.

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

L’algerino Youcef Reguigui (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Aras – Khoy, percorrendo 180 Km in 4h25′07″ alla media di 40.74 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudafricano Clint Hendricks e l’iraniano Mohammad Ganjkhanlou. Reguigui è il nuovo leader della classifica con 2″ su Ganjkhanlou e 6″ su Hendricks

02-10-2019

ottobre 2, 2019 by Redazione  
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CRO Race (Croazia)

Il rumeno Eduard-Michael Grosu (Delko Marseille Provence) si è imposto nella seconda tappa, Slunj – Zara, percorrendo 183 Km in 4h24′39″ alla media di 41.49 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’australiano Alex Edmondson (Mitchelton-Scott) e lo sloveno Marko Kump. Miglior italiano Mattia Frapporti (Androni Giocattoli – Sidermec), 4° a 3″. Grosu è il nuovo leader della classifica con 5″ su Kump e 13″ su Edmondson. Miglior italiano Frapporti, 10° a 19″

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

Il russo Aleksandr Smirnov (Lokosphinx) si è imposto nella prima tappa, Tabriz – Aras, percorrendo 148.3 Km in 3h15′17″ alla media di 45.56 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Youcef Reguigui e il sudafricano Clint Hendricks. Smirnov è il primo leader della classifica con 4″ su Reguigui e sull’iraniano Mohammad Ganjkhanlou

YORKSHIRE 2019 – LE PAGELLE

ottobre 2, 2019 by Redazione  
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Ecco le pagelle del mondiale appena concluso

MADS PEDERSEN: Lo scorso anno fece un secondo posto al Giro delle Fiandre, una corsa che fece notare al grande pubblico un corridore dal futuro radioso. Un anno dopo eccoci qua, col danese che in una giornata piovosa riesce a trovare un numero da fenomeno. A soli 23 anni si laurea Campione del Mondo su Strada e regala alla Danimarca la prima maglia iridata della storia. VOTO: 10

DAVIDE CASSANI: L’Italia c’è e si vede in un Mondiale dove i nostri portacolori sfiorano l’impresa. Tante nazionali, ben più quotate, non riescono ad entrare mai nel vivo della corsa, noi invece siamo sempre presenti. VOTO: 9

MATTEO TRENTIN: Il corridore italiano corre in modo attento e sublime, fino alla volata finale dove non ci mette la cattiveria giusta, ma forse nemmeno sarebbe bastata. Un finale che lascia l’amaro in bocca, dove il buon Matteo vede l’occasione della vita passargli accanto e andare via. Qualche giorno fa tutti noi avremmo firmato per una medaglia d’argento al collo di un corridore azzurro, medaglia che lascia l’amaro in bocca, ma pur sempre medaglia è. VOTO: 8,5

STEFAN KÜNG: Lo svizzero conquista una medaglia di bronzo alla vigilia insperata data la concorrenza al via, ma come succede spesso la pioggia cambia le carte in tavola. Generoso e coraggioso, centra un risultato strameritato. VOTO: 8,5

GIANNI MOSCON: La classe che ha il trentino è tanta e ancora non del tutto espressa. Sembrava fuori forma e invece corre un gran bel Mondiale, come lo scorso anno, segno di una mentalità giusta da gran corridore navigato. Quinto in Austria, quarto in Gran Bretagna, quando comincerà ad andare in medaglia? VOTO: 8

SONNY COLBRELLI: Il corridore della Bahrein-Merida si mette a disposizione della squadra, Trentin e Moscon sono avanti e lui dietro si mette a spezzare i cambi e il ritmo degli inseguitori. VOTO: 7

REMCO EVENEPOEL: Primo Mondiale Elite per il talento belga. Si mette a disposizione di Philippe Gilbert, lo fa con tenacia e testa. Si sfianca per il capitano e, considerando anche l’argento nella crono, tanti applausi per lui. VOTO: 6

RICHARD CARAPAZ, NAIRO QUINTANA, PRIMOŽ ROGLIČ: Uno è l’ultimo vincitore del Giro d’Italia, un altro ha vinto la Vuelta e il Giro d’Italia nelle passate edizioni, l’ultimo ha trionfato alla Vuelta qualche settimana fa. Tutti e tre hanno onorato il Mondiale andando all’attacco nella fuga iniziale di giornata. VOTO: 6

ALEXANDER KRISTOFF: Sesto posto per il norvegese che, nonostante abbia sfruttato lo stato di grazia che ha quando vede l’acqua, non riesce a rientrare sul grupetto Pedersen. Vince la volata degli inseguitori. VOTO: 6

PETER SAGAN: Il tre volte Campione del Mondo si presenta al via sottotono, corre con troppa prudenza e non riuscirà a far meglio di un quinto posto. VOTO: 5,5

GREG VAN AVERMAET: Il Belgio partiva con una selezione da far invidia a tutti e alla fine è lui che ottiene il piazzamento migliore, un ottavo posto che non è certo sufficiente al valore in campo. Perde l’attimo buono. VOTO: 5

PHILIPPE GILBERT: All’ingresso del circuito finale di Harrogate rimane vittima di una caduta, riparte dopo un quasi un minuto, arriva a un soffio dal gruppetto dei primi, ma non riesce a raggiungerli e si ritira. Peccato: VOTO: 5

JULIAN ALAPHILIPPE: Logora la Francia ma ha le pile scariche; cerca di non farlo notare ma alla fine non può bluffare. VOTO: 5

MATHIEU VAN DER POEL: Era il favorito di giornata e da favorito corre. Ma freddo e inesperienza lo beffano. VOTO: 4,5

ALEJANDRO VALVERDE: Il campione in carica si presenta al via con un record niente male, dodici partecipazioni al Campionato del Mondo su strada, gare nelle quale non si era mai ritirato. Invece in questa edizione, e col titolo da difendere, alza bandiera bianca subito ritirandosi dalla contesa. VOTO: 4

GRAN BRETAGNA: La nazionale di casa, che aveva tra le sue fila Adam Yates, Ben Swift e Geraint Thomas, corre in maniera anonima e non entra mai nel vivo della corsa. Migliore all’arrivo Geoghegan Hart, ventiseiesimo a 2’20” da Mads Pedersen. VOTO: 3

UCI: Fa acqua da tutte le parti. VOTO: 1

Luigi Giglio

01-10-2019

ottobre 1, 2019 by Redazione  
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CRO Race (Croazia)

Lo sloveno Marko Kump (Adria Mobil) si è imposto nella prima tappa, Osijek – Lipik , percorrendo 200 Km in 4h27′29″ alla media di 44.86 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Yevgeniy Gidich e il rumeno Eduard Michael Grosu. Miglior italiano Paolo Simion (Bardiani – CSF), 14°. Kump è il primo leader della classifica con 4″ su Gidich e sul serbo Dušan Rajović. Miglior italiano Simion, 18° a 10″

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