ROGLIČ ACCENDE UN CERO A SAN LUCA

ottobre 5, 2019
Categoria: News

Primož Roglič (Jumbo-Visma) è il vincitore della centoduesima edizione del Giro dell’Emilia, anche quest’anno corsa in modo spettacolare e onorata dai partecipanti. Proprio lo sloveno aveva vinto sul San Luca la cronoscalata che aveva dato il via all’ultima edizione del Giro d’Italia, un traguardo dunque a lui particolarmente congeniale.

Il Giro dell’Emilia, manifestazione ciclistica organizzata dal GS Emilia, è una tra le corse più antiche e di maggiore spessore dell’intero panorama ciclistico del vecchio continente. Percorso e tracciato sono rimasti invariati rispetto all’anno scorso, quando a sorpresa Alessandro De Marchi, con una grande azione da lontano, vinse sorprendendo gli avversari più quotati. Lo stesso De Marchi non poteva difendere il titolo a causa dell’infortunio rimediato il 14 luglio nella nona tappa del Tour de France. Partenza da Bologna come copione, e come da tradizione, grandi nomi erano presenti per giocarsi le loro chances di vittoria: erano al via, infatti, Primož Roglič (Jumbo-Visma), Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), Mikel Landa, Richard Carapaz e Alejandro Valverde (Movistar), Egan Bernal (Team Ineos), Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) e Giovanni Visconti (Neri Sottoli – Selle Italia), vincitore nel 2017.
Tra gli iscritti non si presentavano alla partenza Jérôme Baugnies e Thomas Degand della Wanty, mentre dopo 5 chilometri di gara avveniva la prima fuga di giornata con Jacopo Mosca (Trek), Davide Ballerini (Astana) e Umberto Orsini (Bardiani). Il terzetto allungava e si registrava un vantaggio di oltre 2′ al traguardo volante di Zola Pedrosa, dove un pimpante Ballerini anticipava allo sprint i compagni di fuga. Ancora Ballerini, che dalla prossima stagione difenderà i colori della Deceuninck – Quick Step, era il primo a passare dal traguardo volante situato in Località Gessi, al dodicesimo chilometro. I tre attaccanti si spremevano molto nei primi chilometri, tanto che al GPM di di Mongardino (Km 22), vinto da Orsini, aveva oltre 11′ di vantaggio sul gruppo guidato dalla Bahrain-Merida. Mosca riusciva a sorprendere i due compagni di fuga solo in un’occasione, al traguardo volante situato al 154 km di gara, non per mancanza di gambe ma perché si stava gestendo meglio degli altri.
Con l’ingresso nel circuto del San Luca la musica cambiava, i favoriti metteva i propri uomini in testa al gruppo mentre altri corridori di spessore provavano ad attaccare evadendo il controllo del gruppo: tutto ciò riduceva il vantaggio dei tre in fuga che, stremati, perdevano terreno. Diego Rosa (Team Ineos) dopo alcuni tentativi riusciva ad evadere al controllo del gruppo guidato dalla Movistar: per il piemontese si annuncia un finale di stagione in crescendo. Sfruttando una gamba meno affatticata rispetto ai compagni di fuga Jacopo Mosca scattava e lasciava Ballerini e Orsini sul posto: così a 30 chilometri dal finale si creava una situazione che vedeva Mosca in testa alla corsa con 40” Ballerini e Orsini, più indietro Rosa e altri sei ciclisti che lo avevano seguito all’attacco, tra i quali Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e Pierre-Roger Latour (Ag2r LaMondiale).
A tre giri di circuito dalla fine Mosca era ancora in testa alla corsa, mentre Ballerini e Orsini veniva assorbiti dal grupp e resistevano alle spalle del ciclista di testa solo Ciccone e Latour. Non si capiva che tattica usasse la Trek-Segafredo, che aveva un ciclista in testa ad attaccare e uno ad inseguirlo, così un superbo Ciccone, sfruttando una buona gamba, trainava anche Latour verso l’aggancio in testa alla corsa. Una volta ripreso, Mosca si rialzava lasciando il campo libero al duo Ciccone-Latour. A meno di un minuto di distanza viaggiava il gruppo trainato dalla Jumbo-Visma di Roglič, che anche all’Emilia si dimostrava una squadra coesa e compatta in salita. George Bennett, Sepp Kuss e Robert Gesink ancora una volta rappresentavano un treno formidabile in salita e difficilmente avrebbero lasciato spazio a qualcuno. Ad 11 chilometri dall’arrivo il giovane corridore abruzzese e il suo compagno d’attacco aveva 40” di vantaggio su Antwan Tolhoek (Jumbo-Visma), che guidava l’inseguimento del gruppo, lavoro che si sarebbe concluso all’inizio dell’ultimo giro di circuito. Provavano ad attaccare prima Valverde, poi Diego Ulissi (UAE-Team Emirates), Luis León Sánchez (Astana) e Nibali, tutti con esito negativo. A sei chilometri dall’arrivo riprovava Ulissi e questa volta sembrava essere la volta giusta per il corridore toscano, al quale si univano Rudy Molard (Groupama-FDJ), Sergio Higuita (EF Education First), Chaves e Gianluca Brambilla, un altro ciclista di una Trek-Segafredo disordinata ma agguerrita. I cinque riuscivano ad accumulare un discreto vantaggio sugli inseguitori, tra i quali Nibali iniziava a mostrare segni di fatica cedendo qualche metro. A 1500 metri dal traguardo, quando la salita finale era già inizia da qualche centinaia di metri, da dietro spuntavano altri corridori, tra i quali l’atteso Roglič, che aveva scelto il tempo giusto per lanciarsi all’inseguimento, Michel Woods (EF Education First) e Bauke Mollema, tanto per cambiare un corridore della Trek-Segafredo. Lo sloveno, che conosceva a menadito la salita essendocisi imposto quest’anno nella cronometro d’avvio del Giro d’Italia, a 800 metri dalla linea d’arrivo attaccava lasciando tutti dietro. Metro dopo metro, pedalata dopo pedalata, faceva il vuoto alle sue spalle. Ultimi metri in trionfo per lo sloveno che andava a raccogliere un successo straordinario, specie dopo le fatiche fatte poche settimane fa per imporsi nella Vuelta di Spagna. Alle sue spalle terminava il Giro dell’Emilia con 14″ di ritardo la coppia della EF Education First Woods-Higuita. Quarto si piazzava Mollema, primo posizionato della Trek-Segafredo, squadra che oggi tanto aveva animato la corsa, quinto Alejandro Valverde. Sesto posto per Diego Ulissi, primo degli italiani.

Luigi Giglio

Primož Roglič si impone ancora al Santuario della Madonna di San Luca dopo aver espugnato questo traguardo anche al Giro dItalia di questanno (foto Bettini)

Primož Roglič si impone ancora al Santuario della Madonna di San Luca dopo aver espugnato questo traguardo anche al Giro d'Italia di quest'anno (foto Bettini)

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