LIEGI-BASTOGNE-LIEGI 2019 – I FAVORITI

aprile 26, 2019 by Redazione  
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È l’ultima delle grande classiche del nord, poi le grande firme del ciclismo cominceranno a indirizzare le proprie attenzioni sui Grandi Giri. Qui i favoriti per la vittoria nella 105a edizione della “Doyenne”, che quest’anno ritroverà lo storico traguardo di Liegi “sacrificando” le due salite conclusive che costituivano una presenza fissa nel tracciato della corsa vallone fin dal 1991, le “côtes” di Saint-Nicolas e di Ans

25% – JULIAN ALAPHILIPPE: Impossibile non metterlo come favorito per la Liegi-Bastogne-Liegi dopo le ultime uscite. La Deceuninck – Quick Step come al solito sarà al via in versione corazzata, un motivo in più per il francese per essere il più quotato come favorito di giornata.

15% – VINCENZO NIBALI: La Deceuninck – Quick Step sarà il faro dela corsa e per beffarli ci vorrà un colpo di genio. Chi meglio del siciliano potrà tentarlo? Uscito dal Tour of the Alps con una buona gamba, forse è arrivato finalmente il momento giusto per vendicare la beffa del 2012, quando venne battuto dal solo Iglinskij?

15% – JAKOB FUGLSANG: Protagonista al’Amstel Gold Race e alla Freccia Vallone, in una stagione dove sembra attraversare uno dei momenti più floridi della sua carriera. Domenica non sarà da sottovalutare.

10% – MAXIMILIAN SCHACHMANN: Ha le qualità per far bene, forse gli manca quel pizzico d’esperienza, ma in una corsa aperta e difficile come la Liegi-Bastogne-Liegi tutto può succedere.

10% – MICHAŁ KWIATKOWSKI: Al momento non sembra essere al top. Corridore esperto, dal curriculum di tutto rispetto, in settimana non ha dimostrato di avere la gamba per tenere testa al duo Alaphilippe-Fuglsang. Dovrà affidarsi alla sua fantasia e al suo estro.

5% – BOB JUNGELS: Vincitore in carica della Liegi, il lussemburghese sarà una delle punte della Deceuninck – Quick Step. Se gli avversari marcheranno Alaphilippe, il buon Bob avrà altissime chance di ripetere il bis.

5% – ROMAIN BARDET: Il francese ha questa corsa nel cuore, tante top ten e un terzo posto conquistato l’anno scorso. Il nuovo percorso potrebbe favorirlo.

5% – ALEJANDRO VALVERDE: Lo spagnolo, campione del mondo in carica, ha l’esperienza, la classe e la testa per vincere la sua quinta Liegi-Bastogne-Liegi. Il motore, però, no.

5% – PHILIPPE GILBERT: Dopo Alaphilippe e Jungels c’è lui, il fuoriclasse belga che quindici giorni fa ha trionfato a Roubaix. Vinse a Liegi nel 2011, da tenere d’occhio.

1% – MICHAEL WOODS: Il canadese l’anno scorso arrivò secondo, quest’anno vincere sembrerebbe ancora più difficile.

1% – TOM DUMOULIN: L’olandese, nonostante la sua classe, non ha mai sfondato nelle corse di un giorno. Che sia arrivato il momento giusto?

1% – MICHAEL MATTHEWS: Se non uscirà una corsa dura l’olandese, che sugli strappi non è proprio l’ultimo arrivato, potrebbe dire la sua.

1% – BJORG LAMBRECHT: Sulle Ardenne, in questa settimana, il giovane belga della Lotto-Soudal ha dimostrato di essere un osso duro. Possibile outsider.

1% – ADAM YATES: La Freccia Vallone di mercoledì è l’unica corsa che ha steccato in questo 2019 dove sta correndo da grande protagonista. La Roche aux Faucons sarà per lui un trampolino di lancio davvero ghiotto.

Luigi Giglio

NIBALI LE PROVA TUTTE, MA VINCONO ANCORA GLI SKY

aprile 25, 2019 by Redazione  
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Il forcing impresso dalla Bahrain Merida e dallo stesso Vincenzo Nibali sul Passo Predaia riduce all’osso il gruppetto della maglia ciclamino che si presenta sul traguardo di Cles con quattro unità. Tao Geoghegan Hart (Sky) batte in una volata ristretta proprio Nibali, ottenendo la seconda vittoria personale nella breve corsa alpina. Pavel Sivakov (Sky) conserva con tranquillità prima posizione alla vigilia dell’ultima tappa.

La Forcella di Brez ed il Passo Predaia sono le due difficili salite che caratterizzano la quarta tappa del Tour of the Alps 2019 da Baselga di Pinè a Cles. Il chilometraggio non eccessivo (134 km) invita gli attaccanti di giornata a provarci fin dalla partenza e vedremo se sarà la volta buona per la fuga, dopo che nelle tappe precedenti la vittoria se la sono sempre giocata i big di classifica, con le squadre World Tour (e specialmente il Team Sky) a fare la voce grossa, se si eccettua la “fagianata” di ieri che nel finale ha consentito a Fausto Masnada (Androni Giocattoli) di ottenere una bella vittoria parziale. In effetti, all’inizio la fuga non riusciva a decollare a causa del ritmo molto elevato. Il gruppo trasitava compatto al traguardo volante di Mezzolombardo (Km 30), al quale Matthias Krizek (Felbermayr – Simplon Wels) transitava per primo. Poco dopo la fuga riusciva finalmente a concretizzarsi grazie all’azione di otto ciclisti: Alex Aranburu (Caja Rural), Andrey Zeits (Astana), Alexis Vuillermoz (AG2R), Aldemar Reyes (Manzana Postobón), Antonio Nibali (Bahrain Merida), Élie Gesbert (Arkéa Samsic), Sergio Samitier (Euskadi Basque Country – Murias) ed Edoardo Zardini (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM). Al km 50 il gruppo aveva un ritardo di 2 minuti e 40 secondi. Sulla Forcella di Brez, primo GPM in programma, era Samitier a scollinare in prima posizione mentre il gruppo, tirato dal Team Sky, inseguiva a 45 secondi di ritardo. All’inizio del Passo Predaia era la Bahrain Merida a prendere le prime posizioni del gruppo; il ritmo aumentava e Vincenzo Nibali scattava a 4 km dallo scollinamento, raggiungendo e superando i fuggitivi. La Sky con Chris Froome nuovamente in versione gregario si riportava sul siciliano, trainando con sè la maglia ciclamino Pavel Sivakov e Tao Geoghegan Hart. Anche Rafał Majka (Bora Hansgrohe) riusciva a tenere il ritmo dei migliori mentre i corridori del Team Astana erano un po’ più dietro. Nibali scattava nuovamente a 2 km e mezzo dal GPM e questa volta Froome alzava bandiera bianca lasciandosi sfilare. In testa alla corsa restavano in quattro, con Majka che scollinava in prima posizione sul GPM di Passo Predaia. Alla fine della discesa, a circa 8 km dall’arrivo, il quartetto di testa aveva 45 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore, nel quale l’Astana cercava disperatamente di riportare davanti Jan Hirt, secondo in classifica generale. A meno di 5 km dall’arrivo la strada tornava a impennarsi ed era ancora Nibali a scattare imperterrito. I più immediati inseguitori erano cronometrati a una ventina di secondi di ritardo. A poco più di 3 Km dall’arrivo a scattare era quindi Majka ma, nonostante gli sforzi profusi, veniva ripreso dal terzetto alle sue spalle a 700 metri dal traguardo. La volata ristretta premiava Geoghegan Hart che batteva Nibali e Majka, mentre il gruppo inseguitore era regolato da Froome dopo 40 secondi. Il britannico ottiene così la seconda vittoria al Tour of The Alps 2019 mentre Sivakov resta saldamente al comando della classifica generale con 27 secondi di vantaggio proprio sul compagno di squadra e con 31 secondi di vantaggio su Majka. Chiudono la top five della generale Nibali e Hirt, rispettivamente quarto a 33 secondi e quinto a 48 secondi. Domani è in programma l’ultima tappa della breve corsa alpina da Caldaro a Bolzano. Sono due i GPM che i ciclisti dovranno affrontare: Collalbo, di seconda categoria (Km 84), sale a gradoni e non farà moltissima selezione, mentre sulla salita successiva di San Genesio Atesino, ben più impegnativa, assisteremo agli ultimi attacchi nei confronti della maglia ciclamino.

Giuseppe Scarfone

Continua il dominio degli Sky al Tour the Alps, anche se oggi Nibali lha fatto traballare non poco (foto Bettini)

Continua il dominio degli Sky al Tour the Alps, anche se oggi Nibali l'ha fatto traballare non poco (foto Bettini)

25-04-2019

aprile 25, 2019 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR OF THE ALPS

Il britannico Tao Geoghegan Hart (Team Sky) si è imposto nella quarta tappa, Baselga di Pinè – Cles, percorrendo 134 Km in 3h26′32″ alla media di 38.93 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) e il polacco Rafał Majka. Il russo Pavel Sivakov (Team Sky) è ancora leader della classifica con 27″ su Geoghegan Hart e 31″ su Majka. Miglior italiano Nibali, 4° a 33″.

TOUR DE BRETAGNE

L’italiano Manuel Belletti (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella prima tappa, Lorient – Inzinzac-Lochrist, percorrendo 150.5 Km in 3h39′14″ alla media di 41.19 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Julian Mertens e l’olandese Wouter Wippert. Belletti è il primo leader della classifica con 4″ su Mertens e 5″ sul francese Maxime Daniel.

VUELTA A CASTILLA Y LEÓN

L’italiano Davide Cimolai (Israel Cycling Academy) si è imposto nella prima tappa, Belorado – Castrojeriz, percorrendo 181 Km in 5h00′08″ alla media di 36.18 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Enrique Sanz Unzué e il francese Jérôme Cousin. Cimolai è il primo leader della classifica con 4″ su Sanz Unzué e 6″ su Cousin.

TOUR OF MERSIN (Turchia)

Il bielorusso Branislau Samoilau (Minsk Cycling Club) si è imposto nella prima tappa, Anamur – Yanışlı, percorrendo 120.3 Km in 2h47′49″ alla media di 43.01 Km/h. Ha preceduto di 6″ il tedesco Florian Obersteiner e il turco Halil İbrahim Doğan. Samoilau è il primo leader della classifica con 10″ su Obersteiner e 12″ su Doğan

ALAPHILIPPE E FUGLSANG, GLI ETERNI RIVALI ANCORA PROTAGONISTI AL FIANDRE

aprile 24, 2019 by Redazione  
Filed under 6) FRECCIA VALLONE, News

Alaphilippe ha vinto, con i favori del pronostico, l’edizione 2019 della Freccia Vallone, battendo in volata Jakob Fuglsang che aveva tentato di anticipare lo sprint e anticipando di 6 secondi un ottimo Diego Ulissi, apparso in grande spolvero. Come da copione, si è deciso tutto all’ultima scalata al muro di Huy, sul quale il francese ha avuto anche qualche difficoltà ad imporsi sul suo terreno di caccia ideale.

Era già accaduto alla Strade Bianche ed all’Amstel Gold Race, anche se con esiti diversi, di vedere Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) e Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) in lotta per conquistare la vittoria.
Alla Strade Bianche Alaphilippe era riuscito a conquistare il successo mentre, per quanto riguara l’Amstel, è ancora vivissimo il ricordo dei due litiganti che, a furia di studiarsi in un quasi surplace negli ultimi chilometri, si sono fatti infinocchiare dall’arrembante gruppetto inseguitore che, fino a pochi minuti prima dell’inizio della pantomima, sembrava essere tagliato fuori dai giochi. La verità è che il povero Fuglsang, dopo aver tentato invano di staccare il compagno di avventura conscio del fatto di non avere la minima speranza in volata contro il francese, ha ovviamente pensato bene di far mancare al transalpino qualsiasi tipo di collaborazione. Alaphilippe, dal canto suom non si è voluto sobbarcare il lavoro ed il risultato è stato quel che abbiamo visto, non senza una certa soddisfazione, il giorno di Pasqua.
Oggi le cose sono andate diversamente,perché ai piedi del muro di Huy si sono presentati circa 30 corridori, ma sono stati ancora una volta i due eterni rivali ad accendere i fuochi d’artificio e a giocarsi la vittoria. Per il francese, stavolta, la questione è stata meno facile di quanto si potesse pensare perchè l’avversario danese ha tentato di piazzare il colpo del ko nel punto più duro del muro di Huy, la terribile “esse” ai 250 metri dal traguardo nella quale la pendenza media schizza oltre il 20%. Passato quell’ostico tratto Alaphilippe ha superato Fuglsang negli ultimi metri, ma ha dovuto comunque dar fondo a tutte le sue risorse per avere ragione del danese.
Alle loro spalle un ottimo Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) è riuscito a conquistarsi il terzo gradino del podio, andando a precedere Bjorg Lambrecht (Lotto Soudal) e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), che si conferma un cliente scomodissimo in chiave Liegi.
La corsa ha visto sin da subito tentativi di fuga e non ci è voluto molto per vedere sottrarsi al controllo del gruppo Joey Rosskopf (CCC Team), Robin Carpenter ( Rally UHC Cycling) e Kenneth Van Rooy (Sport Vlaanderen-Baloise). A costoro si sono aggiunti successivamente prima Tom Wirtgen (Wallonie-Bruxelles) e poi Koen Bouwman (Jumbo-Visma), che era partito in insieme a Sergio Rodríguez (Euskadi Basque Country – Murias), rialzatosi inspiegabilmente prima del ricongiugimento.
Il vantaggio dei fuggitivi arriva vicino ai 6 miunuti, ma un’accelerazione decisa dei Deceuninck – Quick Step, che mettono anche in difficoltà parte del gruppo a causa del vento, riduce di molto il gap fino a portarlo sotto i 4 minuti.
Sulla Côte d’Ereffe partono Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Willie Smit (Katusha-Alpecin), Pierre-Luc Périchon (Cofidis) e Damiano Caruso (Bahrain-Merida), che nel corso del secondo giro del circuito finale vanno a riprendere Wirtgen e Van Rooy, che avevano perso contatto dalla testa durante la prima ascesa del muro di Huy. A questo gruppo si aggiungono Nathan Haas (Katusha-Alpecin), Tomasz Marczyński (Lotto Soudal), Tom-Jelte Slagter (Dimension Data) e Michael Gogl (Trek-Segafredo).
Durante questa tornata lo sfortunato Ion Izagirre (Astana) patisce prima un problema meccanico e poi una caduta, uscendo di scena. Più ingloriosa, invece, è la fine di Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) e Daniel Martin (UAE Team Emirates), i quali si staccano quando mancano ancora 35 chilometri alla conclusione.
Non è ancora finita perché, subito prima di imboccare per la seconda volta la rampa finale, finiscono a terra tre uomini importanti come Adam Yates (Mitchelton-Scott), Roman Kreuziger (Dimension Data) e Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), costretto al ritiro e al quale sarà riscontrata in ospedale una commozione cerebrale.
Sul muro cerca avvantaggiarsi un folto gruppo di uomini composto da Enric Mas (Deceuninck-Quick Step), Carlos Verona (Movistar), Lambrecht, Tim Wellens (Lotto Soudal), Damien Howson (Mitchelton-Scott), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Davide Formolo, Jay McCarthy e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), Wout Poels (Sky), Slagter, Rudy Molard (Groupama-FDJ), Sergio Henao, Ulissi, Gorka Izagirre e Luis León Sánchez (Astana), Dylan Teuns (Bahrain-Merida), Alessandro De Marchi e Rosskopf (CCC Team), Eliot Lietaer (Wallonie Bruxelles) e Mario González (Euskadi Basque Country – Murias). Il livello di qualità presente in questo gruppo costringe gli uomini del favorito Alaphilippe a chiudere il prima possibile. Dopo il ricongiugimento, ci provano Marczyński e Matej Mohorič (Bahrain-Merida) ma, anche in questo caso, il tentativo viene stoppato da Enric Mas che, con una trenata incredibile, riduce il gruppo principale ad una trentina di unità.
Sul muro finale si mettono in testa Michał Kwiatkowski (Sky) e Ulissi, ma è Fugslang che, sulla famosa “esse” con pendenze da capogiro, prova la frustata. Alaphilippe è lestissimo ad agganciare la ruota del danese ed a infilarlo in volata, con Ulissi che riesce a conquistare il gradino più basso del podio.
La beffa pasquale ha sortito i suoi effetti e stavolta Alaphilippe ha centrato la vittoria anche se, in questo caso, a scanso di equivoci ha preferito adottare una tattica meno spregiudicata, mirando a tenere cucita la corsa.
A questo punto non ci resta che aspettare l’ultimo atto del trittico delle Ardenne che andrà in scena domenica in quel di Liegi prima di mettere temporaneamente in pausa le classiche per entrare nella stagione dei grandi giri.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Julian Alaphilippe (Fra) Deceuninck-QuickStep 4:55:14
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
3 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates 0:00:06
4 Bjorg Lambrecht (Bel) Lotto Soudal 0:00:08
5 Maximilian Schachmann (Ger) Bora-Hansgrohe
6 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo
7 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe
8 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb
9 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 0:00:11
10 Enrico Gasparotto (Ita) Dimension Data
11 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
12 Benoit Cosnefroy (Fra) AG2R La Mondiale
13 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
14 Dylan Teuns (Bel) Bahrain-Merida
15 Laurens De Plus (Bel) Team Jumbo-Visma
16 Michal Kwiatkowski (Pol) Team Sky
17 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 0:00:15
18 Guillaume Martin (Fra) Wanty-Gobert 0:00:19
19 Rudy Molard (Fra) Groupama-FDJ 0:00:23
20 Sergio Henao (Col) UAE Team Emirates 0:00:25
21 Alessandro De Marchi (Ita) CCC Team
22 Wout Poels (Ned) Team Sky 0:00:30
23 Simon Clarke (Aus) EF Education First 0:00:36
24 Jesus Herrada (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:00:38
25 Giulio Ciccone (Ita) Trek-Segafredo 0:00:42
26 Rui Costa (Por) UAE Team Emirates 0:00:45
27 Davide Formolo (Ita) Bora-Hansgrohe
28 Damien Howson (Aus) Mitchelton-Scott 0:00:56
29 Gorka Izagirre Insausti (Spa) Astana Pro Team 0:01:24
30 Enric Mas (Spa) Deceuninck-QuickStep 0:01:45
31 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
32 Thomas Sprengers (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise 0:01:47
33 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
34 Serge Pauwels (Bel) CCC Team
35 Dimitri Peyskens (Bel) Wallonie Bruxelles
36 Sébastien Reichenbach (Swi) Groupama-FDJ 0:01:57
37 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:59
38 Mathias Frank (Swi) AG2R La Mondiale 0:02:01
39 Jay Mc Carthy (Aus) Bora-Hansgrohe
40 Valentin Madouas (Fra) Groupama-FDJ 0:02:02
41 Joseph Rosskopf (USA) CCC Team 0:02:06
42 Nathan Haas (Aus) Katusha-Alpecin 0:02:07
43 Carlos Verona (Spa) Movistar Team 0:02:29
44 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team
45 Eliot Lietaer (Bel) Wallonie Bruxelles
46 David Gaudu (Fra) Groupama-FDJ 0:02:41
47 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal 0:03:22
48 Tom-Jelte Slagter (Ned) Dimension Data
49 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida
50 Dries Devenyns (Bel) Deceuninck-QuickStep 0:04:52
51 Larry Warbasse (USA) AG2R La Mondiale 0:05:36
52 Robert Gesink (Ned) Team Jumbo-Visma 0:05:45
53 Tadej Pogacar (Slo) UAE Team Emirates 0:06:01
54 Damiano Caruso (Ita) Bahrain-Merida 0:06:19
55 Michael Woods (Can) EF Education First
56 Winner Anacona (Col) Movistar Team 0:06:24
57 Davide Villella (Ita) Astana Pro Team
58 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
59 Anthony Perez (Fra) Cofidis, Solutions Credits
60 Nicolas Roche (Irl) Team Sunweb 0:06:27
61 Mario Gonzalez Salas (Spa) Euskadi Basque Country-Murias 0:06:30
62 Toms Skujins (Lat) Trek-Segafredo 0:06:47
63 August Jensen (Nor) Israel Cycling Academy 0:07:26
64 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:07:27
65 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits
66 Odd Christian Eiking (Nor) Wanty-Gobert
67 Kevin Deltombe (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
68 Fabien Doubey (Fra) Wanty-Gobert 0:07:33
69 Michael Gogl (Aut) Trek-Segafredo 0:07:34
70 Jan Bakelants (Bel) Team Sunweb
71 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal
72 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:07:37
73 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:07:40
74 Romain Seigle (Fra) Groupama-FDJ 0:07:47
75 Nathan Brown (USA) EF Education First 0:07:48
76 Thomas Degand (Bel) Wanty-Gobert
77 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal 0:07:57
78 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe 0:08:00
79 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo
80 Paul Martens (Ger) Team Jumbo-Visma
81 Dylan van Baarle (Ned) Team Sky
82 Louis Vervaeke (Bel) Team Sunweb
83 Gregor Mühlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
84 Enrico Battaglin (Ita) Katusha-Alpecin 0:08:22
85 Koen Bouwman (Ned) Team Jumbo-Visma 0:08:50
86 Jonas Koch (Ger) CCC Team 0:08:54
87 Petr Vakoc (Cze) Deceuninck-QuickStep 0:09:15
88 Pierre Luc Perichon (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:09:49
89 Robin Carpenter (USA) Rally UHC Cycling
90 Ruben Guerreiro (Por) Katusha-Alpecin 0:10:29
91 Tobias Ludvigsson (Swe) Groupama-FDJ 0:10:53
92 Marco Minnaard (Ned) Wanty-Gobert
93 Colin Joyce (USA) Rally UHC Cycling 0:10:58
94 Omar Fraile (Spa) Astana Pro Team
95 Ryan Anderson (Can) Rally UHC Cycling
96 Daniel Turek (Cze) Israel Cycling Academy
97 Aaron Verwilst (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise 0:11:10
98 Mathijs Paasschens (Ned) Wallonie Bruxelles 0:11:18
99 Aurélien Paret Peintre (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:37
100 Michael Valgren Andersen (Den) Dimension Data 0:11:38
101 Sean Bennett (USA) EF Education First 0:11:55
102 Tom Wirtgen (Lux) Wallonie Bruxelles 0:16:45

Per il secondo anno consecutivo Julian Alaphilippe fa sua la Freccia Vallone (foto Bettini)

Per il secondo anno consecutivo Julian Alaphilippe fa sua la Freccia Vallone (foto Bettini)

MASNADA CALA L’ASSO A BASELGA, SIVAKOV ANCORA SIGNORE DELLE ALPI

aprile 24, 2019 by Redazione  
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A un chilometro dall’arrivo di Baselga di Pinè, Fausto Masnada (Androni Giocattoli) scatta dallo scarno gruppo della maglia ciclamino mantenendo un vantaggio che gli consente di ottenere la prima vittoria stagionale nella tappa più corta del Tour of the Alps 2019. Pavel Sivakov (Sky) resta saldamente in testa alla classifica generale alla vigilia delle ultime tappe che presentano le maggiori difficoltà altimetriche, anche se non sono previsti arrivi in salita.

La terza tappa del Tour of the Alps è la più corta dell’edizione 2019 visto che misura poco più di 106 km. Si parte da Salorno e si arriva a Baselga di Pinè. Sono due i GPM che i ciclisti dovranno affrontare, al km 55 ed al km 80. Il finale presenta la salita di Montagnaga che, pur non essendo classificata come GPM, potrebbe dare vita a qualche azione interessante tra i big di classifica. La lotta per la maglia ciclamino pare ormai una questione a due tra Pavel Sivakov (Sky), attuale leader della corsa, e Jan Hirt (Astana). Il corridore ceco può contare su una squadra sulla carta più forte e compatta rispetto a quella del russo e vedremo cosa ci dirà la corsa. Invece, Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) e Rafał Majka (Bora Hansgrohe) dovranno darsi da fare e anche tanto se vogliono sperare di insidiare le primissime posizioni della classifica. Dopo la partenza da Salorno si formava una fuga piuttosto numerosa formata da ben 12 ciclisti: Antonio Nibali (Bahrain Merida), Manuele Boaro (Astana), Evgeny Shalunov (Gazprom Rusvelo), Élie Gesbert (Arkéa Samsic), Nicola Bagioli ( Nippo Vini Fantini Faizanèi), Carlos Quintero (Manzana Postobón), Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli), Joel Nicolau (Caja Rural), Fernando Barceló (Euskadi Basque Country – Murias), Simone Velasco (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), Michele Corradini e Marco Tizza (nazionale italiana). Corradini si aggiudicava il traguardo volante di Palù di Giovo, posto al km 23.8, mentre Quintero si aggiudicava il GPM di Brusago, posto al km 55. Sul secondo GPM del Lago di Santa Colomba attaccavano Nibali jr e Gesbert, che transitava in prima posizione. Alle loro spalle ad una decina di secondi inseguivano i reduci della fuga mentre il gruppo, tirato dall’AG2R, era segnalato a 1 minuto e 20 secondi. I primi inseguitori rientravano sui due battistrada ma Gesbert non si dava per vinto e rilanciava. Il francese veniva affiancato da Barceló, costituendo una nuova coppia di testa che veniva infine ripresa dal gruppo a circa 8 km dall’arrivo. Iniziava a questo punto la salita verso Montagnaga. La lotta era tra i big di classifica con la Sky in superiorità numerica. Restavano in sette a circa 4 km dall’arrivo, momento nel quale terminava la salita ed inizia il tratto in quota che conduceva al traguardo: si trattava di Tao Geoghegan Hart, Sivakov e Chris Froome della Sky, Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), Mattia Cattaneo (Androni Giocattoi), Hirt e Majka. Un Froome in versione gragario tirava il gruppo, su cui nel frattempo erano rinvenuti anche Aleksandr Vlasov (Gazprom Rusvelo), Fausto Masnada (Androni Giocattoli) e Dario Cataldo (Astana). Era Masnada a contrattaccare a poco più di un chilometro dall’arrivo ed a trionfare tutto solo sul traguardo di Baselga di Pinè, conquistando così la sua prima vittoria stagionale. Il gruppetto della maglia ciclamino veniva regolato dopo 4 secondi da Geoghegan Hart mentre Majka chiudeva il podio di giornata. In classifica generale tutto rimane invariato nelle prime posizioni con Sivakov che resta in maglia ciclamino con 8 secondi di vantaggio su Hirt e 23 secondi su Cattaneo. Domani è il programma la quarta tappa da Baselga di Pinè a Cles per un totale di 134 km. I ciclisti saranno attesi da due GPM molto insidiosi: il primo, Forcella di Brez (km 73), presenta tratti in doppia cifra che si faranno sentire senz’altro nelle gambe, anche perchè al km 115 si affronterà il Passo Predaia, altra salita da non sottovalutare.

Giuseppe Scarfone

Fausto Masnada firma la prima vittoria italiana al Tour of The Alps 2019 (foto Bettini)

Fausto Masnada firma la prima vittoria italiana al Tour of The Alps 2019 (foto Bettini)

24-04-2019

aprile 24, 2019 by Redazione  
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FRECCIA VALLONE

Il francese Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella classica belga, Ans – Muro di Huy, percorrendo 195 Km in 4h55′14″ alla media di 39.63 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Jakob Fuglsang e di 6″ l’italiano Diego Ulissi (UAE-Team Emirates).

TOUR OF THE ALPS

L’italiano Fausto Masnada (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella terza tappa, Salorno – Baselga di Pinè, percorrendo 106.3 Km in 2h58”09″ alla media di 35.80 Km/h. Ha preceduto di 4″ il britannico Tao Geoghegan Hart e il polacco Rafał Majka. Il russo Pavel Sivakov (Team Sky) è ancora leader della classifica con 8″ su ceco Jan Hirt e 23″ sull’italiano Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli – Sidermec)

ENTRA IN SCENA SIVAKOV, TAPPA E MAGLIA PER IL RUSSO

aprile 23, 2019 by Redazione  
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Ancora Sky protagonista al Tour of the Alps. Questa volta è Pavel Sivakov ad imporsi a Scena in un finale combattutissimo costellato da scatti e controscatti. Il giovane talento russo ha la meglio su Jan Hirt (Astana) mentre più staccati arrivano big come Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), Rafał Majka (Bora Hansgrohe) e Chris Froome (Sky). Sivakov è anche la nuova maglia ciclamino.

Il Passo di Monte Giovo, salita di 17 km al 6.5% di pendenza media, è il GPM più impegnativo della seconda tappa del Tour of the Alps, la Reith im Alpbacht – Scena di 178.7 km. Anche se dallo scollinamento mancheranno ancora oltre 40 km all’arrivo, per la maggior parte in discesa, ci aspettiamo che la corsa esploderà sulle sue rampe che conducono fino a quasi 2100 metri di quota, anche perchè ieri sono bastati 3 km scarsi con pendenze superiori al 10% per vedere l’azione determinante della prima tappa, con un vivacissmo Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) che in qualche modo ha avvantaggiato Tao Geoghegan Hart (Sky), attuale maglia ciclamino che dovrà oggi difendere la leadership. Dopo la partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di Rubén Acosta (Nippo Vini Fantini), Juan José Amador (Manzana Postobón), Sergio Samitier (Euskadi Basque Country – Murias), Filippo Rocchetti (Colpack), Giovanni Visconti ed Edoardo Zardini (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM). Samitier si aggiudicava il primo GPM di Tulfes posto al km 60.5. Dopo 70 km di corsa il vantaggio della fuga era di 5 minuti e 10 secondi sul gruppo. Sul Monte Giovo restavano da soli in testa Zardini e Samitier. Era Samitier a scollinare in prima posizione ed a lanciarsi in discesa, mentre il gruppo della maglia fucsia inseguiva con circa 40 secordi di ritardo e un Nibali ancora molto attivo e spesso in testa a tirare. Nikita Stalnov (Astana) usciva dal gruppo inseguitore a 19 km dall’arrivo ed era il primo a raggiungere Zardini, che si era staccato da Samitier. Lo spagnolo veniva a sua volta ripreso dal gruppo a 12 km dal termine. Il primo a contrattaccare era Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli) ma l’Astana non si faceva sorprendere e riprendeva il ciclista lombardo nel giro di qualche centinaio di metri. A 3 km dal termine era la volta di Pavel Sivakov (Sky) che con uno scatto più deciso, per di più con la strada in costante salita, si avvantaggiava su un gruppo ormai ridotto all’osso. Jan Hirt (Astana) riusciva a riprendere Sivakov a meno di 2 km dal traguardo, quando la coppia Androni all’inseguimento – a Cattaneo si era aggiunto Fausto Masnada – aveva una decina di secondi di ritardo. Con una progressione costante Sivakov si toglieva Hirt dalla sua ruota e vinceva sul traguardo di Scena con 4 secondi di vantaggio sullo sloveno. Più staccato Cattaneo giungeva a 17 secondi da Sivakov. Ancora più staccati Majka e Nibali (Team Bahrain Merida), che tagliavano la linea d’arrivo 30 secondi dopo l’arrivo del corridore russo, alla prima vittoria stagionale. Sivakov indossa ora la maglia fucsia con un vantaggio di 8 secondi su Hirt e di 33 secondi su Cattaneo. Domani è in programma la terza tappa da Salorno a Baselga di Pinè per un totale di 106.3 km. Il percorso prevede due GPM, uno di seconda ed uno di terza categoria, ed è sostanzialmente ondulato, con la salita di Montagnaga che termina a 4 km dall’arrivo e che deciderà verosimilmente il vincitore della tappa.

Giuseppe Scarfone

Team Sky ancora protagonista al Tour of the Alps dopo la vittoria nella prima tappa di Tao Geoghegan Hart; ora è di scena a Scena Pavel Sivakov (foto Bettini)

Team Sky ancora protagonista al Tour of the Alps dopo la vittoria nella prima tappa di Tao Geoghegan Hart; ora è di scena a Scena Pavel Sivakov (foto Bettini)

23-04-2019

aprile 23, 2019 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR OF THE ALPS

Il russo Pavel Sivakov (Team Sky) si è imposto nella seconda tappa, Reith im Alpbachtal – Scena, percorrendo 178.7 Km in 4h58′17″ alla media di 35.95 Km/h. Ha preceduto di 4″ il ceco Jan Hirt e di 17″ l’italiano Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli – Sidermec). Sivakov è il nuovo leader della classifica con 8″ su Hirt e 23″ su Cattaneo.

AMSTEL GOLD RACE 2019: LE PAGELLE

aprile 23, 2019 by Redazione  
Filed under 5) AMSTEL GOLD RACE, Approfondimenti

Dopo la straordinaria impresa di Van der Poel sulle strade dell’Amstel Gold Race ecco le pagelle dell’unica classica del nord disputata sulle strade dei Paesi Bassi

MATHIEU VAN DER POEL: Fenomeno lui o polli Alaphilippe e Fuglsang? Nel dubbio lui fa il suo dovere, che è qualcosa di straordinario. Ricuce da solo il buco negli ultimi 3 km e sprinta in faccia a gente più forte ed esperta di lui. Un treno che non conosce fermate, sempre dritto! Voto: 10 e lode

MICHAŁ KWIATKOWSKI: Il polacco prova a prendere le ruote di Fuglsang e Alaphilippe; ci riesce solo nell’ultimo chilometro ma, purtroppo per lui, rientra solo poco tempo prima di Van Der Poel. Voto: 7

ALESSANDRO DE MARCHI: Ci prova nel finale e conquista un settimo posto che non è da buttare. Il friulano ha carta bianca e prova a giocarsi tutte le sue chances di vittoria entrando nell’azione decisiva del campioncino della Coredon-Circus, ma allo sprint non è uno dei ciclisti più validi. Voto: 7

SIMON CLARKE: Zitto zitto, si mette a ruota di Van Der Poel e guadagna mesto mesto un ottimo secondo posto. Chi si vuole piazzare si deve attaccare al treno Van der Poel. Voto: 7

DAVIDE VILLELLA: Si mette in testa al gruppo e ricuce il distacco dei fuggitivi in un attimo; è il miglior gregario di giornata per distacco. Voto: 6,5

MAXIMILIAN SCHACHMANN: Si spazientisce quando il gruppo non si organizza per prendere i due in testa, Fuglsang e Alaphilippe, e attacca da solo. Alla fine arriva 5°: contro questo Van Der Poel c’era poco da fare. Voto: 6,5

PHILIPPE GILBERT: Resta nelle retrovie, non spinge data la presenza di Alaphilippe in testa alla corsa, ma nel momento clou non riesce a tenere testa a Van Der Poel. Non era facile e la corsa sembrava ormai finita. Voto: 6

MATTEO TRENTIN: Alla fine arriva 10°, però corre da protagonista, su strade che non sono proprio le sue preferite. Voto: 6

ALBERTO BETTIOL: Prestazione anonima per il toscano della Ef Education First, che aveva saltato la Parigi-Roubaix per prepararsi in vista delle Ardenne. Vedremo tra Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi se riuscirà a stupirci di nuovo. Al momento c’è solo il passaggio a vuoto dell’Amstel. Voto: 5

WOUT VAN AERT: Giornata no. Sembra in fase calante, che abbia bisogno di riposo per ricaricare le pile? Voto: 5

JULIAN ALAPHILIPPE: Se arrivava da solo con Fuglsang al traguardo avrebbe vinto 10 su 10 in volata. Il problema è che da dietro hanno fatto rientrare prima Kwiatkowski e poi Van Der Poel. Voto: 5

ALEJANDRO VALVERDE: Sessantacinquesimo a 4′19”, il campione del mondo proprio non riesce a far sua l’Amstel. Voto: 5

JAKOB FUGLSANG: Il danese attacca nel momento giusto, esce dal gruppo con Alaphilippe ma poi si perde tra errori tattici e incomprensioni con l’ammiraglia. Voto: 4,5

PETER SAGAN: Sparisce subito dal vivo della corsa e non arriverà nemmeno al traguardo. Sconsolante. Voto: 4

MICHAEL VALGREN: Il vincitore della passata edizione termina al 52° posto, senza un guizzo, senza nessuna voglia di conservare il titolo. Alla fine ha fatto quello che sta facendo da inizio stagione: niente. Voto: 3

Luigi Giglio

TAO GEOGHEGAN HART PRIMO LEADER DELLE ALPI

aprile 22, 2019 by Redazione  
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Nella prima tappa del Tour of the Alps il giovane Tao Geoghegan Hart (Sky) vince una volata ristretta dopo una bella azione di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) a meno di 20 km dall’arrivo. Il britannico indossa anche la prima maglia gialla.

Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) e Chris Froome (Sky) sono i nomi più blasonati inseriti nella starting list del Tour of the Alps 2019. Il siciliano ha nel mirino il prossimo Giro d’Italia mentre il britannico punta al Tour de France e per questi motivi la breve corsa alpina dovrebbe fare da preparazione ad entrambi i corridori i quali, almeno sulla carta, non dovrebbero entrare nella bagarre per la vittoria finale. Oltre a Bahrain Merida e Sky sono presenti altre tre squadre WT, Astana, AG2R e Bora Hansgrohe. C’è particolare curiosità per il capitano di quest’ultima, Rafał Majka, che ha già partecipato finora a diverse corse spagnole, ottenendo un dignitoso settimo posto al Giro di Catalogna. Il resto delle squadre alla partenza è completato da nove formazioni Professional e cinque Continental, oltre a una giovanissima selezione della nazionale italiana. Il percorso sorride agli scalatori, anche se non è presente un vero e proprio arrivo in salita. La prima tappa si disputa attorno alla cittadina tirolese di Kufstein per un totale di 144 km. Il finale è complicato dalla doppia ascesa di Hinterthiersee, uno zampellotto di circa 3 km con pendenze che superano il 10% e che dovrebbe togliere dalla lotta per la vittoria finale i velocisti puri. La prima fuga del Tour of The Alps era promossa da Maximilian Kuen (Vorarberg Santic), Patrick Gamper (KTM Tirol Cycling), Matthias Krizek (Felbermayr) ed Emil Dima (Giotti Victoria). Dima conquistava il GPM di Mariastein, posto al km 46, mentre con 5 minuti di ritardo inseguiva il gruppo, in testa al quale Astana e Sky scandivano un ritmo costante. A metà tappa il vantaggio dei fuggitivi era sceso a meno di 3 minuti; anche la Bahrain Merida si era fatta viva nelle prime posizioni del gruppo. Krizek si aggiudicava il traguardo volante di Bad Haring, posto al km 90. A 30 km dal termine il gruppo aveva un ritardo inferiore ai 2 minuti. Krizek e Dima restavano in testa sulla prima delle due ascese verso Hinterthiersee. Era Dima a scollinare in prima posizione, con il gruppo, tirato dalla Bora Hansgrohe, che transitava con un minuto di ritardo circa dal rumeno, che si rialzava e veniva superato da Krizek. Dal gruppo inseguitore si segnalava un contrattacco di Andreas Schillinger (Bora Hansgrohe) e Georg Zimmermann (Tirol KTM Cycling), che rientravano sul primo gruppo inseguitore a circa 15 secondi di ritardo da Krizek. Iniziava la seconda scalata di Hinterthiersee che, pur non essendo valida ai fini della classifica dei GPM, dava la scossa definitiva alla tappa. Era l’Astana a fare il forcing decisivo che annullava fuga e contrattacchi precedenti. Era, però, Nibali a partire a 14 km dal traguardo. Alla sua ruota si portavano la coppia Sky Sivakov – Hart e Majka (Bora Hansgrohe). L’Astana si produceva, però, in un inseguimento efficace e riusciva a tornare sui quattro in fuga a circa 3 km dall’arrivo. La volata di un gruppetto ridotto ad una quindicina di unità vedeva la vittoria di Tao Geoghegan Hart che anticipava Alex Aranburu (Caja Rural) e Roland Thalmann (Vorarlberg Santic). Nella top ten da segnalare il nono posto di Giovanni Carboni (Bardiani CSF). Hart ottiene così la prima vittoria stagionale conquistando anche la prima maglia gialla di leader della classifica generale con un vantaggio di 6 secondi su Thalmann e di 10 secondi su Pello Bilbao. Domani è in programma la seconda tappa da Reith im Alpbachtal a Scena. Il facile GPM di Tulfes farà da antipasto al ben più impegnatico Passo di Monte Giovo (2094 metri), a poco più di 40 km dalla conclusione, sul quale potremo assistere alle prime vere scaramucce tra i big di classifica.

Giuseppe Scarfone

Il britannico Tao Geoghegan Hart, compagno di squadra di Chris Froome, vince la prima frazione dellex Giro del Trentino (foto Bettini)

Il britannico Tao Geoghegan Hart, compagno di squadra di Chris Froome, vince la prima frazione dell'ex Giro del Trentino (foto Bettini)

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