PAGELLONE 2018: LE CORSE DEL PAVÉ

novembre 13, 2018 by Redazione  
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Seconda puntata del superpagellone di ilciclismo.it dedicato alla stagione 2018. Stavolta diamo i voti ai più attesi “paveisti”. Le gare prese in considerazione sono Omloop Het Nieuwsblad, Kuurne-Bruxelles-Kuurne, Nokere Koerse, Dwars door Vlaanderen, E3 Harelbeke e Scheldeprijs, oltre alle prove monumento Gand-Wevelgem, Giro delle Fiandre e, ovviamente, Parigi-Roubaix

TIESJ BENOOT: La promessa belga della Lotto Soudal ha talento, ma tatticamente deve migliorare molto. Si piazza spesso nelle corse che contano, ma gli manca sempre lo spunto vincente. VOTO: 6

SONNY COLBRELLI: Si cimenta in varie prove del pavé, ma la strada da fare per arrivare al passo dei big è ancora lunga. VOTO: 5,5

JENS DEBUSSCHERE: Ormai un veterano delle corse che si disputano sulle pietre del nord, ma i risultati latitano ormai da anni. VOTO: 5,5

ARNAUD DÉMARE: Quando il gioco si fa duro lui sparisce. VOTO: 5

SILVAN DILLIER: Sorpresa assoluta alla Parigi-Roubaix dove termina al secondo posto alle spalle del vincitore Peter Sagan. Non gareggia molto e, quando lo fa, si dedica al lavoro per i capitani. Da tenere più in considerazione. VOTO: 6

PHILIPPE GILBERT: Il numero che fece l’anno scorso al Fiandre è entrato nella storia del ciclismo moderno. Quest’anno ci riprova, ma i suoi avversari non gli hanno lasciato spazio. VOTO: 6

DYLAN GROENEWEGEN: Se l’arrivo è in volata, lui l’uomo da battere. Sua la Kuurne-Bruxelles-Kuurne. VOTO: 6,5

JENS KEUKELEIRE: Stagione completamente negativa. VOTO: 4

FABIO JAKOBSEN: Il ventiduenne della Quick-Step per ragioni di squadra non partecipa alle corse maggiori, a quelle che contano sul pavé. Si vede solo alla Scheldeprijs dove sprigiona tutto il suo talento battendo con uno sprint di classe i rivali. VOTO: 7

YVES LAMPAERT: Dopo il 2017, bissa la Dwars door Vlaanderen. Uomo importante nello scacchiere della corazzata Quick-Step per il resto della stagione. VOTO: 6,5

GIANNI MOSCON: Non c’è terreno che il buon Gianni non gradisca. Tanta generosità ma i risultati stavolta non arrivano. VOTO: 5

OLIVER NAESEN: Il belga della AG2R La Mondiale non raccoglie i risultati sperati. Una primavera impegnativa per lui, ma nelle corse che contano è sempre un gradino sotto i big. Non riesce ad entrare nei primi dieci né al Fiandre né alla Parigi-Roubaix. VOTO: 5

MADS PEDERSEN: Ventidue anni, poca esperienza ma che risultati! Secondo al Giro delle Fiandre, quinto alla Dwars door Vlaanderen. La personalità con cui corre è certezza di un grande avvenire. VOTO: 7

LUKE ROWE: Nulla da fare. Negli anni passati aveva dato segnali importanti nelle corse del pavé, ma sembra che vederlo protagonista in futuro sia un’utopia. VOTO: 4

PETET SAGAN: Dopo un 2017 un po’ in ombra, ritorna l’uomo da battere sul pavé. Batte in volata Viviani nella Gent-Wevelgem, vince da assoluto protagonista la Parigi-Roubaix. Un assoluto fuoriclasse. Si fa sorprendere solo da Terpstra al Fiandre. VOTO: 8,5

JASPER STUYVEN: Il corridore belga della Trek-Segafredo c’è sempre. Non riesce a trovare il guizzo vincente, ma la sua presenza è una costante nelle top ten. VOTO: 6,5

ZDENĚK ŠTYBAR: La caratura del ciclista non si discute, ma tra strategia di squadra e lui che perde sempre il tempo giusto, non riesce mai ad andare vicino alla vittoria di una classica del pavé. VOTO: 5

NIKI TERPSTRA: Quando vede il pavé si trasforma. E3 Harelbeke e Fiandre portati a casa, terzo posto alla Parigi-Roubaix. Usato sicuro. Dal 2019 vestirà la maglia della Direct Énergie: come abbia fatto la Quick-Step a lasciarlo andar via è stato un mistero. VOTO: 9

MATTRO TRENTIN: il cambio di squadra, con tanto di ruolo stabilito di capitano unico per le corse sul pavé, non portano i risultati sperati, fino al brutto infortunio subito alla Parigi-Roubaix. Stagione, almeno per quanto riguarda le classiche del nord, da dimenticare. VOTO: 5

MICHAEL VALGREN: Il poliedrico ciclista danese del Team Astana vince con classe e potenza la Omloop Het Nieuwsblad e si piazza al quarto posto nel Giro delle Fiandre. Corre tanto nell’arco della stagione cogliendo anche importanti successi; quello che colpisce di più è che lo fa su ogni tipo di terreno. VOTO: 7

WOUT VAN AERT: Il talentino belga, già ben noto agli appassionati di ciclocross, fa vedere buone cose anche sulle corse in linea su strada. Prima partecipazione al Fiandre e top ten centrata; in futuro farà sicuramente meglio, basta solo attendere. VOTO: 6,5

GREG VAN AVERMAET: L’anno scorso fu il Re incontrastato della stagione del pavé riuscendo a vincere Parigi-Roubaix, E3 Harelbeke, Gent-Wevelgem, Omloop Het Nieuwsblad e un secondo posto al Fiandre. Quest’anno non riesce a centrarne nemmeno una. VOTO: 5,5

DYLAN VAN BAARLE: Il cambio di squadra non gli ha fatto bene, rimandato. VOTO: 5

SEP VANMARCKE: Il pavé è il suo terreno preferito e ideale, purtroppo è perennemente inseguito dalla sfortuna, dove fora nei momenti meno opportuni. Però la fortuna aiuta gli audaci, perciò…. VOTO: 5

ŁUKASZ WIŚNIOWSKI: Spunta a sorpresa il suo nome nella Omloop Het Nieuwsblad, secondo posto per lui. VOTO: 6

Luigi Giglio

Niki Terpstra si impone nelledizione 2018 del Giro delle Fiandre: era dal 1986, quando trionfò Adrie van der Poel, che un corridore olandese non vinceva la classica fiamminga (foto Bettini)

Niki Terpstra si impone nell'edizione 2018 del Giro delle Fiandre: era dal 1986, quando trionfò Adrie van der Poel, che un corridore olandese non vinceva la classica fiamminga (foto Bettini)

11-11-2018

novembre 11, 2018 by Redazione  
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TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)

Il tedesco Nikodemus Holler (Bike Aid) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, Pessel – Pariaman, percorrendo 158 Km in 3h40′16″ alla media di 43.04 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Carstensen e il malesiano Abdul Halil. L’australiano Jesse Ewart (Team Sapura Cycling) si impone in classifica con 10″ su Holler e 16″ sul laotiano Phounsavath

TOUR OF QUANZHOU BAY (Cina)

L’olandese Roy Eefting (Memil – CCN Pro Cycling) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Houlong, percorrendo 88 Km in 1h44′22″ alla media di 50.59 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Kulyk e il connazionale Slik. Non partito l”unico italiano in gara, Antonio Santoro (Monkey Town Continental Team). Il britannico Maximilian Stedman (Canyon Eisberg) si impone in classifica con 7″ sul cinese Fung e 11″ sullo sloveno Pavlič.

TOUR OF OKINAWA

L’italiano Alan Marangoni (Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini, unico azzurro in gara) si è imposto nella corsa giapponese, circuito di Okinawa, percorrendo 210 Km in 5h05′04″ alla media di 41.30 Km/h. Ha preceduto di 19″ l’australiano Ovett e il taiwanese Feng

10-11-2018

novembre 10, 2018 by Redazione  
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TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)

L’australiano Jay Dutton (St. George Continental Cycling Team) si è imposto nella settima tappa, Padang Panjang – Solok Selatan, percorrendo 194.4 Km in 5h06′21″ alla media di 38.07 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Polivoda e di 1′22″ il thailandese Chaiyasombat. L’australiano Jesse Ewart (Team Sapura Cycling) è ancora leader della classifica con 16″ sul laotiano Phounsavath e 20″ sul tedesco Holler

TOUR OF QUANZHOU BAY (Cina)

Il britannico Maximilian Stedman (Canyon Eisberg) si è imposto nella seconda tappa, Yongchun – Fengya Village (Snow Mountain), percorrendo 107.5 Km in 2h37′17″ alla media di 41 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’ucraino Kononenko e il cinese Fung. Unico italiano in gara Antonio Santoro (Monkey Town Continental Team), 24° a 1′52″. Stedman è il nuovo leader della classifica con 7″ su Fung e 11″ sullo sloveno Pavlič. Santoro 20° a 2′02″

09-11-2018

novembre 9, 2018 by Redazione  
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TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)

Il sudafricano Clint Hendricks (Bike Aid) si è imposto nella sesta tappa, Kota Solok – Payakumbuh, percorrendo 105 Km in 2h33′42″ alla media di 40.99 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Nohales Nieto e il mongolo Bolor-Erdene. L’australiano Jesse Ewart (Team Sapura Cycling) è ancora leader della classifica con 2″ sul laotiano Phounsavath e 20″ sul tedesco Holler

TOUR OF QUANZHOU BAY (Cina)

L’australiano Kaden Groves (Mitchelton – BikeExchange) si è imposto nella prima tappa, Strait Sports Center – Fujian Taiyuan Museum (Quanzhou), percorrendo 81 Km in 1h39′50″ alla media di 48.68 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Eefting e Slik. Unico italiano in gara Antonio Santoro (Monkey Town Continental Team), 19°. Groves è il primo leader della classifica con 4″ su Eefting e 6″ su Slik. Santoro 20° a 10″

08-11-2018

novembre 8, 2018 by Redazione  
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TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)

L’australiano Ryan Cavanagh (St. George Continental Cycling Team) si è imposto nella quinta tappa, 50 Kota – Pasaman, percorrendo 161.4 Km in 4h00′07″ alla media di 40.33 Km/h. Ha preceduto allo sprint il malesiano Mazuki e il filippino Lim. L’australiano Jesse Ewart (Team Sapura Cycling) è ancora leader della classifica con 2″ sul laotiano Phounsavath e 20″ sul tedesco Holler

07-11-2018

novembre 7, 2018 by Redazione  
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TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)

Il thailandese Thanakhan Chaiyasombat (Thailand Continental Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Padang – Agam, percorrendo 144 Km in 3h52′06″ alla media di 37.23 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Engelen e di 33″ il sudcoreano Park. L’australiano Jesse Ewart (Team Sapura Cycling) è ancora leader della classifica con 2″ sul laotiano Phounsavath e 1′05″ sull’indonesiano Abdurrahman

06-11-2018

novembre 6, 2018 by Redazione  
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TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)

L’australiano Jesse Ewart (Team Sapura Cycling) si è imposto nella terza tappa, Kabupaten Solok – Tanah Datar, percorrendo 150.4 Km in 3h41′49″ alla media di 40.68 Km/h. Ha preceduto di 1′37″ il colombiano Parra Bustamante e il tedesco Holler. Ewart è il nuovo leader della classifica con 40″ sul laotiano Phounsavath e 46″ sull’iraniano Rajablou

05-11-2018

novembre 6, 2018 by Redazione  
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TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)

L’ucraino Oleksandr Polivoda (Ningxia Sports Lottery – Livall Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Sawahlunto – Dharmasraya, percorrendo 204.1 Km in 4h47′30″ alla media di 42.59 Km/h. Ha preceduto di 3″ il tedesco Müller e il laotiano Phounsavath. Polivoda è il nuovo leader della classifica con 6″ su Müller e 13″ su Phounsavath

PAGELLONE 2018: LE GRANDI CORSE A TAPPE

novembre 5, 2018 by Redazione  
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Ecco il primo dei superpagelloni di ilciclismo.it dedicate alla stagione appena conclusa. Cominciamo dalle tre grandi corse e tappe del calendario World Tour, Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta a España

FABIO ARU: Annata altamente negativa per il buon Fabio. Corre un Giro d’Italia dove non riesce a trovare il bandolo della matassa perdendo terreno in tutti gli arrivi in salita. Sarà costretto al ritiro a causa di non specificati problemi fisici. Ha tempo e modo di preparare a puntino la Vuelta per un suo riscatto personale, invece anche lì non riesce mai a tenere il passo dei migliori. Terminerà la corsa iberica addirittura al 23° posto con oltre un’ora di ritardo da Simon Yates. Attendiamo un 2019 di tutt’altro livello. Irriconoscibile. Voto: 4

ROMAIN BARDET: Come sempre il suo obiettivo principale della stagione è il Tour de France. Purtroppo per lui non riesce a ripetere quanto fatto nelle edizioni passate. Termina al sesto posto senza sussulti. Voto: 5,5

RICHARD CARAPAZ: La lotta per il terzo posto della classifica generale tra lui e Miguel Ángel López ha emozionato nelle ultimissime tappe del Giro d’Italia. La sfida l’ha vinta il colombiano dell’Astana, ma il buon Carapaz ha dimostrato una buona tenuta nelle tre settimane e quando la strada sale l’ecuadoregno ha dimostrato di sapere il fatto suo. Voto: 6,5

TOM DUMOULIN: Ogni anno che passa sorprende sempre di più. In Italia solo un’errore di valutazione su un attacco da lontano di Froome gli è costato il Trofeo Senza Fine, in Francia la freschezza di Thomas e la compattezza del Team Sky hanno frenato ogni suo tentativo di rimonta. Secondo classificato al Giro d’Italia, secondo classificato al Tour de France, solo il team britannico di Brailsford è riuscito a batterlo. Indomito. Voto: 9

DAVIDE FORMOLO: Il cambio di squadra non sembra aver avuto effetti positivi. Minimo sindacale per il corridore veneto in questo 2018. Termina al decimo posto il Giro d’Italia mentre in Spagna non riesce a ripetersi. Sempre lontano dai migliori, non riesce a reggere il ritmo dei big. Voto: 5,5

CHRIS FROOME: Il corridore della Sky è il ciclista che dal dopo Pantani ad oggi è andato più vicino di tutti alla dopietta Giro d’Italia – Tour de France. Durante la Corsa Rosa cadute e contrattempi hanno inficiato molto sul suo rendimento, ma sullo Zoncolan e soprattutto col numero d’altri tempi sul Colle delle Finestre Chris ha conquistato Giro e appassionati. In Francia condizione e gambe non erano al top, ma finisce lo stesso sul podio, frenato anche dal fatto di avere Geraint Thomas, compagno di squadra nonché amico, in maglia gialla. Uomo e atleta solido, mentalmente perfetto, è lui il ciclista da Grandi Giri migliore di questo 2018. Voto: 9,5

JAKOB FUGLSANG: Prende il via solo alla Grande Boucle, nessun acuto, dodicesimo nella classifica generale finale. Voto: 5,5

ION IZAGIRRE: Parte da Noirmoutier-en-l’Île col compito di supportare Nibali in salita. Dopo il ritiro del capitano cerca di portare una tappa a casa. Ci andrà vicino due volte. Nella corsa di casa parte coi gradi di capitano e con l’intenzione di curare la classifica generale. Terminerà la corsa a Madrid al nono posto. Voto: 6

WILCO KELDERMAN: Non ha mai fatto mistero di gradire più considerazione dal suo team nelle corse di tre settimane. Alla Vuelta si ritrova capitano unico col risultato del decimo posto raggiunto con le unghie e con i denti. Voto: 5

STEVEN KRUIJSWIJK: Stagione ciclistica 2018 intensa per il corridore neerlandese, il quale sembra finalmente tornato ai fasti del Giro d’italia 2016, quando solo una brutta caduta lo fermò. Senza nessun squillo di tromba termina quinto al Tour de France e quarto alla Vuelta di Spagna. Regolarista eccezionale. Voto: 7

MIKEL LANDA: Per una strana decisione di Unzué, il basco si è ritrovato a correre in Francia con Quintana e Valverde. La convivenza tra i tre ha, però, mostrato segni di cedimento durante la manifestazione. Terminerà settimo a Parigi, ma troverà mai una squadra che gli affiderà saldamente i gradi di capitano? Voto: 6

MIGUEL ÁNGEL LÓPEZ: Se non avesse l’abitudine di cadere spesso parleremmo di tutt’altra cosa. Il talento c’è, la squadra pure, perciò se riuscisse a limitare le disavventure che lo colpiscono spesso durante la stagione ciclistica, il successo non tarderà ad arrivare. Terzo sia al Giro che alla Vuelta, in crescita. Voto: 8

RAFAŁ MAJKA: Non riesce ad entrare nella top della Vuelta, non riesce a vincere una tappa al Tour. Annata in cui non riesce a raggiungere nessun obiettivo. Voto: 4,5

DANIEL MARTIN: Il solito Daniel Martin. Classifica curata al Tour de France con ottavo posto finale nella generale, condito con la vittoria della tappa con arrivo a Mûr-de-Bretagne. Abbandona la Vuelta per assistere alla nascita della sua primogenita. Voto: 6,5

ENRIC MAS: Ventitre anni, due Grandi Giri corsi, un secondo posto finale nella classifica generale e una tappa (e che tappa!) vinta. La Quick-Step Floors sembra essere l’ambiente ideale per lui, carta bianca, zero pressioni e tante attenzioni. Futuro protagonista delle corse di tre settimane. Voto: 7,5

LOUIS MEJNTIES: Nulla da dire, nulla da segnalare e nulla da salvare. Stagione da dimenticare al più presto. Voto: 4,5

BAUKE MOLLEMA: L’olandese della Trek – Segafredo parte sia in Francia, sia in Spagna coi gradi di capitano, ma ben presto abbandona l’idea di curare la classifica generale per cercare di vincere una tappa: non ci riuscirà. Spaesato. Voto: 4,5

VICENZO NIBALI: Una caduta causata da un tifoso distratto lo costringono ad abbandonare il Tour de France quando il bello deve ancora venire. Corre la Vuelta dopo pochi giorni da un’importante operazione alla schiena ma la condizione non c’è e la schiena fa ancora male. Voto: S.V.

THIBAUT PINOT: Passa 3/4 del Giro d’Italia saldamente sul podio, poi una crisi e problemi di salute che ti costringono al ritiro con tanto di nottata in ospedale non è certamente il massimo della fortuna. Rientra alla Vuelta dove termina al sesto posto ma con ben due tappe conquistate, e che tappe! Complessivamente, però, ancora una volta dimostra che la sua dimensione è questa, un gradino sotto i migliori. Voto: 6,5

PORTE RICHIE: Costretto al ritiro dal Tour de France a causa di una caduta, parte in non perfette condizioni di salute alla Vuelta di Spagna. Perennemente sfortunato. Voto: 5

DOMENICO POZZOVIVO: Parte coi gradi di capitano alla Corsa Rosa, cercando e lottando per coronare il suo sogno: salire sul podio nella classifica generale. Purtroppo il lucano non riesce a raggiungere il suo obiettivo per vari motivi, terminando al 5° posto. Vista l’età sembra quasi impossibile vederlo nei primi tre nelle prossime edizioni. Corre il Tour da gregario. Sogno sfumato. Voto: 6

NAIRO QUINTANA: Se stessimo parlando di Dayer Quintana i complimenti sarebbero stati a fiumi, ma siccome parliamo del più quotato fratello Nairo, il giudizio non può che essere negativo. Con Chris Froome e Tom Dumoulin reduci dal Giro d’Italia, il colombiano era di diritto il favorito per la vittoria finale al Tour de France, invece sulle prime salite inizia a perdere terreno piano piano dai rivali. Un solo affondo a Saint-Lary-Soulan, anche se i big non si sono affannati molto per stoppare il suo attacco, prima del naufragio nella crono finale. Partito come favorito termina la Grande Boucle al decimo posto finale. Alla Vuelta, invece, senza nessun acuto termina all’ottavo posto. Se sia già nella fase calante della sua carriera agonistica? Voto: 5

PRIMOŽ ROGLIČ: La vittoria a Laruns ha scacciato ogni dubbio sul talento sloveno. Termina ai piedi del podio il Tour de France, un quarto posto che gli ha lasciato l’amaro in bocca per quanto fatto vedere. Considerando anche il suo ingresso nel mondo ciclistico non più in tenerissima età, è lui la più grande sorpresa del Tour de France 2018. Sorpresa. Voto: 7

GERAINT THOMAS: Punta tutto sul Tour de France e fa bene. Durante le prime due settimane mostra più affidabilità e freschezza rispetto a Froome, reduce dal Giro. Non scoppia nessuna crisi di gelosia in casa Sky e così la corazzata britannica riesce ad addormentare la Grande Boucle. Oltre alla maglia gialla conquista anche due tappe, tra cui quella dell’Alpe d’Huez. Passa indenne la terza settimana, che negli anni passati gli aveva sempre causato problemi. Promosso sul campo. Voto: 9

RIGOBERTO URÁN: Dopo il secondo posto dello scorso anno, il colombiano si è presentato al via del Tour de France come uno degli outsider più pericolosi. Purtroppo per lui un malanno lo ha costretto al ritiro. Classico regolarista, senza nessun acuto in Spagna. Voto: 5,5

ALEJANDRO VALVERDE: In terra transalpina si mette a disposizione di Quintana, alla Vuelta veste i gradi di capitano, riuscendo a vincere due tappe nella prima settimana. Cala alla distanza terminando quinto, risucendo però a vincere la classifica combinata. Peter Pan. Voto: 6,5

TEJAY VAN GARDEREN: Si può definire ancora corridore da corse a tappe di tre settimane? Voto: 5

ADAM YATES: Naufraga al Tour de France, si rifà parzialmente in Spagna nelle vesti di gregario per il fratello Simon. Voto: 5,5

SIMON YATES: Domina il Giro d’Italia nelle prime due settimane riuscendo a vincere anche tre tappe, poi il tracollo. In Spagna si gestisce bene, supportato anche dal gemello Adam, resiste e addirittura attacca nelle tappe finali conquistando meritatamente la Vuelta. Il corridore della Mitchelton-Scott si conferma uno dei ciclisti più talentuosi per i Grandi Giri. Voto: 9

ILNUR ZAKARIN: il russo è l’uomo di punta per i Grandi Giri del Team Kastusha, ma non riesce a fare quel salto di qualità in grado di portarlo al livello dei big. Nono in Francia, ma la sua condotta di gara non entusiasma. Voto: 5,5

Luigi Giglio

Un momento della pazza ma vincente fuga di Froome sul Colle delle Finestre (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Un momento della "pazza" ma vincente fuga di Froome sul Colle delle Finestre (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

04-11-2018

novembre 4, 2018 by Redazione  
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TOUR DE SINGKARAK (Indonesia)

L’indonesiano Jamalidin Nouardianto (Pgn Road Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Bukittinggi – Sijunjung, percorrendo 140.5 Km in 3h25′24″ alla media di 41.04 Km/h. Ha preceduto allo sprint il malesiano Abdul Halil e il sudcoreano Park. Nouardianto è il primo leader della classifica con 4″ su Abdul Halil e 6″ su Park

TOUR DU FASO

Il belga Timmy De Boes (Team Flanders) si è imposto nella decima ed ultima tappa, Zorgho – Ouagadougou, percorrendo 127 Km in 3h10′48″ alla media di 39.94 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Keller e il connazionale De Groote. Il burkinese Mathias Sorgho (nazionale burkinese) si impone in classifica con 13″ sull’olandese Handgraaf e 1′33″ sul belga Bouvry.

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