22-09-2018

settembre 22, 2018 by Redazione  
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MEMORIAL MARCO PANTANI

L’italiano Davide Ballerini (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella corsa italiana, Castrocaro Terme – Cesenatico, percorrendo 199.8 Km in 5h03′07″ alla media di 39.55 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Gaudu e l’italiano Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli – Sidermec)

TOUR DE L’EUROMÉTROPOLE

Il danese Mads Pedersen (Trek – Segafredo) si è imposto nella corsa belga, La Louvière – Tournai, percorrendo 206 Km in 4h57′08″ alla media di 41.60 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lussemburghese Drucker e il belga Naesen. Miglior italiano Alberto Dainese (SEG Racing Academy), 13° a 11″

TURUL ROMANIEI

L’olandese Peter Schulting (Monkey Town Continental Team) si è imposto nella quarta tappa, Buzau – Targoviste, percorrendo 124.7 Km in 2h48′09″ alla media di 44.50 Km/h. Ha preceduto di 7″ il turco Balkan e l’italiano Filippo Ferronato (Cycling Team Friuli). Il rumeno Serghei Țvetcov (UnitedHealthcare Pro Cycling Team) è ancora leader della classifica con 20″ sul polacco Grabis e 22″ su Balkan. Miglior ‘italiano Mattia Bais (Cycling Team Friuli), 5° a 23″

TOUR OF CHINA II

Il russo Artem Ovechkin (Terengganu Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Anshun, percorrendo 21.3 Km in 27′53″ alla media di 45.83 Km/h. Ha preceduto di 493 millesimi di secondo lo spagnolo Alejandro Manuel Marque Porto (Sporting Clube de Portugal/Tavira) e di 17″ l’italiano Matteo Spreafico (Androni Giocattoli – Sidermec). Marque Porto è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Ovechkin e 4″ sull’australiano Giacoppo. Miglior italiano Seid Lizde (Androni Giocattoli – Sidermec), 5° a 15″.

21-09-2018

settembre 21, 2018 by Redazione  
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TURUL ROMANIEI

L’olandese Jeen De Jong (Monkey Town Continental Team) si è imposto nella terza tappa, Brasov – Focsani, percorrendo 176.3 Km in 4h05′45″ alla media di 43.04 Km/h. Ha preceduto di 9″ l’ungherese Filutás e di 37″ il moldavo Raileanu. Miglior italiano Giovanni Aleotti (Cycling Team Friuli), 10° a 56″. A tagliare per primo il traguardo era stato il moldavo Nicolae Tanovitchii (Team Novak), poi declassato al quarto posto per scia dietro l’ammiraglia. Il rumeno Serghei Țvetcov (UnitedHealthcare Pro Cycling Team) è ancora leader della classifica con 22″ sull’elvetico Pellaud e 23″ sull’italiano Mattia Bais (Cycling Team Friuli)

TOUR OF CHINA II

Giorno di riposo

TOUR DE SIAK (Indonesia)

Il malesiano Akmal Hakim Zakaria (Team Sapura Cycling) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Siak Sri Indrapura, percorrendo 92.1 Km in 2h19′34″ alla media di 39.58 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Cavanagh e il connazionale Othman. Il neozelandese Matthew Zenovich (St. George Continental Cycling Team) si impone in classifica con 8″ sull’australiano Culey e 3′49″ sull’australiano Dyball

COPPA SABATINI, LOBATO TORNA AL SUCCESSO

settembre 20, 2018 by Redazione  
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Juan José Lobato (Nippo Vini Fantini) ha vinto la Coppa Sabatini anticipando lo sprint finale di Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) e di Gianni Moscon (Team Sky).

La 66esima edizione della Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli presentava un percorso classico di 196 chilometri con una sequenza di circuiti che prevedeva inizialmente un lungo anello di quasi 60 km, seguito da un circuito intermedio di 22 km da ripetere tre volte e nel finale un circuito di 12 km da ripetere sei volte, contenente lo strappo in vetta al quale era previsto l’arrivo. Il campione uscente era Andrea Pasqualon (Wanty – Groupe Gobert) ed era presente alla partenza dopo un’ottima stagione che lo ha visto piazzarsi più volte anche al Tour de France. Il favorito d’obbligo era, però, Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), coadiuvato da Enrico Gasparotto, mentre i principali outsiders potevano essere Gianni Moscon (Team Sky), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) e Diego Ulissi (UAE Emirates Team).
La fuga di giornata era formata da Fausto Masnada (Androni Giocattoli – Sidermec), Eduard Michael Grosu (Nippo Vini Fantini), Emmanuel Morin (Cofidis, Solutions Credits), Nikolay Cherkasov (Gazprom-Rusvelo), Edoardo Zardini e Sebastian Schönberger (Wilier Triestina – Selle Italia). Il vantaggio massimo di questi sei fuggitivi raggiungeva quasi immediatamente i sei minuti; dopo tre quarti di corsa riuscivano a mantenere ancora un paio di minuti quando, su uno dei passaggi sullo strappo finale, Zardini provava ad accelerare: gli resistevano i soli Cherkasov e Masnada, formando un terzetto in testa alla corsa. Una decina di chilometri più tardi era Masnada a liberarsi di tutti i compagni di avventura, per poi essere ripreso a 22 chilometri dalla conclusione. In quel momento dal gruppo iniziavano a partire diversi tentativi d’attacco con l’AG2R tra le squadre più attive. Solo Giuseppe Fonzi (Wilier Triestina – Selle Italia) riusciva ad avvantaggiarsi seriamente, resistendo al ritorno del gruppo fino agli ultimi 13 chilometri, quando sotto il forcing ancora della AG2R il gruppo si allungava; non appena si transitava per la penultima volta sulla linea d’arrivo era Romain Bardet (AG2R) ad attaccare e dopo il suo tentativo riuscivano a riportarsi sotto Sebastián Henao (Team Sky), Xandro Meurisse (Wanty – Groupe Gobert) e Giovanni Visconti (Bahrain Merida), quando al traguardo mancavano 10 chilometri. Il Team Dimension Data chiudeva sui fuggitivi un paio di chilometri più avanti e provava a controllare i chilometri conclusivi per prendere al meglio lo strappo finale, ma veniva scavalcato dal Team Sky e dalla UAE Emirates Team negli ultimi 3 km. Non appena iniziava l’ultimo chilometro in salita era Vincenzo Albanese (Bardiani – CSF) ad attaccare e riusciva subito a guadagnare qualche metro, senza però incrementare maggiormente il gap, anche perchè a 500 metri dalla conclusione finiva a terra in un tornante, gettando al vento le proprie chances. In quel momento la testa del gruppo provava a riorganizzarsi e Juan José Lobato (Nippo Vini Fantini) sfruttava il momento d’indecisione per partire con un’azione di potenza sulla quale non riuscivano a chiudere immediatamente gli uomini della Bahrain-Merida, con Colbrelli che provava a prendere in mano la situazione. Il corridore spagnolo era, però, ormai troppo lontano e riusciva così ad imporsi sul traguardo di Peccioli. Colbrelli si classicava al secondo posto battendo in volata Moscon e Marco Canola, compagno di squadra di Lobato. Si tratta della quindicesima vittoria in carriera per Lobato, che mancava dal gradino più alto del podio da più di un anno.

Carlo Toniatti

Lo spagnolo Lobato spezza un digiuno lungo un anno sul traguardo della Coppa Sabatini (foto Bettini)

Lo spagnolo Lobato spezza un digiuno lungo un anno sul traguardo della Coppa Sabatini (foto Bettini)

20-09-2018

settembre 20, 2018 by Redazione  
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COPPA SABATINI – TROFEO CITTÀ DI PECCIOLI

Lo spagnolo Juan José Lobato del Valle ( Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Peccioli, percorrendo 201.8 Km in 4h41′37″ alla media di 42.99 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Sonny Colbrelli (Bahrain Merida Pro Cycling Team) e Gianni Moscon (Team Sky)

TURUL ROMANIEI

Il rumeno Serghei Țvetcov (UnitedHealthcare Pro Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, Sibiu – Brasov, percorrendo 162.8 Km in 3h55′20″ alla media di 41.51 Km/h. Ha preceduto di 23″ il connazionale Dima e l’italiano Mattia Bais (Cycling Team Friuli). Țvetcov è il nuovo leader della classifica con 23″ su Bais e sull’elvetico Pellaud

TOUR OF CHINA II

L’italiano Seid Lizde (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella terza tappa, circuito di Hengqin, percorrendo 92 Km in 1h53′51″ alla media di 48.48 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’australiano Freiberg e l’italiano Jacopo Mosca (Wilier Triestina – Selle Italia). L’australiano Anthony Giacoppo (Bennelong SwissWellness Cycling Team) è ancora leader della classifica con 7″ sul connazionale Groves e 13″ su Lizde.

TOUR DE SIAK (Indonesia)

Il malesiano Mohamad Izzat Hilmi Abdul Halil (Team Sapura Cycling) si è imposto nella terza tappa, circuito di Siak Sri Indrapura, percorrendo 161.5 Km in 3h43′53″ alla media di 43.28 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’indonesiano Fathoni e il connazionale Saleh. Il neozelandese Matthew Zenovich (St. George Continental Cycling Team) è ancora leader della classifica con 8″ sull’australiano Culey e 3′49″ sull’australiano Dyball

GIRO DELLA TOSCANA, MOSCON IN FORMA MONDIALE

settembre 19, 2018 by Redazione  
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Gianni Moscon (Team Sky) ha conquistato il Giro della Toscana battendo in volata Romain Bardet (AG2R) e Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida) dimostrando al CT della nazionale Davide Cassani di poter esser lui la carta giusta per l’Italia ai prossimi mondiali di Innsbruck.

La 90esima edizione del Giro della Toscana – Memorial Alfredo Martini ritornava da quest’anno ad essere una corsa di un giorno e in questa occasione gli organizzatori hanno studiato un percorso che potesse permettere ai corridori di prepararsi al meglio per i mondiali di Innsbruck, caratterizzati da un tracciato favorevole agli scalatori. Per questo motivo la corsa prevedeva la triplice ascesa al Monte Serra, 9 chilometri con una pendenza media del 6,8% e massime oltre al 10%, che rendeva la corsa favorevole agli scalatori; l’ultimo transito sul Serra avveniva a 30 chilometri dal traguardo di Pontedera mentre i chilometri complessivi di gara erano 205. Alla partenza era presente il vincitore della scorsa edizione Guillaume Martin (Wanty – Groupe Gobert), mentre i suoi principali avversari erano Matej Mohorič e Domenico Pozzovivo (Bahrain – Merida), Romain Bardet e Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), David Gaudu (FDJ), Mikel Landa (Movistar), Gianni Moscon (Team Sky), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Ivàn Ramiro Sosa (Androni Giocattoli – Sidermec), Giulio Ciccone (Bardiani – CSF) e Warren Barguil (Team Fortuneo – Samsic).
La fuga di giornata era promossa da Daniel Teklehaimanot (Cofidis, Solutions Crédits), Iuri Filosi e Alessandro Fedeli (Delko Marseille Provence KTM), Michele Gazzara (Sangemini – MG.KVis) ed Ettore Carlini (D’Amico – Utensilnord); questi corridori riuscivano a raggiungere un vantaggio massimo di circa sette minuti sul gruppo al termine del primo passaggio sul Monte Serra. Durante il secondo giro la situazione cambiava notevolmente con tutti i fuggitivi che venivano ripresi dal gruppo, con l’eccezione di Filosi che scollinava in testa al secondo passaggio del Serra in compagnia di Danilo Celano e Jon Irisarri (Caja Rural – Seguros RGA), nel frattempo evasi dal gruppo. Questi corridori venivano ripresi a loro volta alla base dell’ultimo passaggio sulla salita, dove l’AG2R prendeva l’iniziativa, velocemente scavalcata dal Team Sky non appena Delio Fernàndez (Delko Marseille Provence KTM) provava un accelerazione che durava per quasi un chilometro. A 32 km dalla conclusione Mathias Frank (AG2R) attaccava, ma veniva immediatamente ripreso da Eddie Dunbar (Team Sky); a quel punto Vuillermoz decideva di imporre il proprio ritmo in testa al gruppo, che a sua volta veniva incrementato dallo stesso Dunbar riuscendo a selezionare pesantemente il gruppo con i soli Moscon, Bardet e Pozzovivo a tenere il ritmo scatenato dell’irlandese, che veniva interrotto dall’attacco del transalpino a 29,6 km dalla conclusione, non riuscendosi però a liberare della coppia di italiani. Poco dopo era Moscon ad attaccare col solo Bardet in grado di resistere al suo allungo; lungo la discesa Pozzovivo riusciva a rientrare, mentre Mohorič, sfruttando le sue incredibili doti, era riuscito ad evadere dal gruppo inseguitore con Mauro Finetto (Delko Marseille Provence KTM) e a rientrare su Dunbar: una volta tornati in pianura era il solo corridore italiano a collaborare, in quanto i suoi compagni d’avventura avevano il loro capitano al comando, e così si arrendeva lasciandosi riprendere dal gruppo inseguitore. Il trio procedeva in pieno accordo fino agli ultimi 1500 metri perché, grazie al grande margine accumulato, potevano iniziare a controllarsi. Pozzovivo provava ad allungare sotto lo striscione dell’ultimo chilometro, ma Moscon riusciva a chiudere su di lui e il corridore lucano sembrava a quel punto arrendersi lanciando la volata al connazionale, che riusciva a battere Bardet nonostante uno sprint molto lungo. Il francese doveva così accontentarsi del secondo posto alle spalle dell’italiano, che conquistava la seconda vittoria in appena 5 giorni dal rientro alle corse, al termine della sospensione per l’incidente avvenuto allo scorso Tour de France. Pozzovivo concludeva al terzo posto, mentre Giovanni Visconti (Bahrain Merida) regolava lo sprint del gruppo inseguitore, giunto al traguardo con 1′22″ di ritardo.

Carlo Toniatti

Moscon vince ancora e dopo la Coppa Agostoni fa suo anche il Giro della Toscana (foto Bettini)

Moscon vince ancora e dopo la Coppa Agostoni fa suo anche il Giro della Toscana (foto Bettini)

19-09-2018

settembre 19, 2018 by Redazione  
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GIRO DELLA TOSCANA – MEMORIAL ALFREDO MARTINI

L’italiano Gianni Moscon (Team Sky) si è imposto nella corsa italiana, circuito di Pontedera, percorrendo 205 Km in 5h13′03″ alla media di 39.29 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Bardet e di 5″ l’italiano Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida Pro Cycling Team)

OMLOOP VAN HET HOUTLAND LICHTERVELDE

Il belga Jonas Van Genechten (Vital Concept Cycling Club) si è imposto nella corsa belga, circuito di Lichtervelde, percorrendo 195.3 Km in 4h18′48″ alla media di 45.28 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali De Buyst e Dupont. Non hanno concluso la gara gli italiani iscritti alla prova

TURUL ROMANIEI

L’olandese Peter Schulting (Monkey Town Continental Team) si è imposto nella prima tappa, Alba Iulia – Sibiu, percorrendo 154.7 Km in 3h51′48″ alla media di 40.04 Km/h. Ha preceduto di 5″ l’elvetico Pellaud e il turco Balkan. Miglior italiano Mattia Bais (Cycling Team Friuli), 5° a 9″. Schulting è il primo leader della classifica con 17″ su Pellaud e 19″ Balkan. Miglior italiano Bais, 4° a 21″.

TOUR OF CHINA II

L’australiano Anthony Giacoppo (Bennelong SwissWellness Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Fogang, percorrendo 128.4 Km in 2h56′23″ alla media di 43.68 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Groves e l’italiano Damiano Cima (Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini). Giacoppo è ancora leader della classifica con 10″ su Groves e 14″ sul connazionale Jenner. Miglior italiano Seid Lizde (Androni Giocattoli – Sidermec), 11° a 25″.

TOUR DE SIAK (Indonesia)

L’australiano Benjamin Dyball (St. George Continental Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Siak Sri Indrapura, percorrendo 115.5 Km in 2h30′07″ alla media di 46.14 Km/h. Ha preceduto di 47″ i malesiani Saleh e Abdul Halili. Il neozelandese Matthew Zenovich (St. George Continental Cycling Team) è ancora leader della classifica con 8″ sull’australiano Culey e 3′49″ su Dyball

VUELTA 2018 – LE PAGELLE

settembre 18, 2018 by Redazione  
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Ecco il super pagellone della Vuelta appena terminata con la quinta vittoria consecuitiva di un corridore britannico in un grande giro

In rigoroso ordine alfabetico, come nei pannelli degli scrutinii….

ANTÓN IGOR: 10 di stima. La sua carriera si è chiusa domenica a Madrid. Lo scalatore spagnolo ha deciso di appendere la bici al chiodo dopo 14 stagioni da professionista. Esordio nel 2005 nelle fila della Euskaltel, squadra con cui ha militato fino alla chiusura del sodalizio nel 2013; passaggio poi alla Movistar per un biennio, quindi chiusura di carriera nella Dimension Data dal 2016 a oggi. Apice della sua carriera la tappa vinta del Giro d’Italia 2011 sul Monte Zoncolan. In totale per lui 14 affermazioni da professionista. Sfortunato alla Vuelta 2010, quando scivolò e fu costretto al ritiro mentre era saldamente in maglia roja. Ha corso anche negli anni non proprio splendidi del ciclismo ma nessuna controversia lo ha mai sfiorato. Esempio di professionalità.

ARU FABIO: 4. Il sardo non è più lui. Un 2018 da cancellare. Dopo il flop del Giro d’Italia tutti gli occhi erano puntati su di lui. Sulle prime rampe spagnole dimostra, però, di non reggere il passo dei migliori, perdendo terreno inesorabilmente. Cade e se la prede con la bici, facendo infuriare il patron Colnago. Termina la Vuelta con problemi di salute. Chissà Cassani che ha in mente? Sarà utile questo Aru in Austria?

BENNETT GEORGE: 6. Si mette a disposizione di Kruijswijk, fa quel che può.

BOL JETSE: 5. Entra nella fuga a Lleida, per tutti senza nessuna possibilità di vittoria e lui, il primo a non crederci, si rialza a pochi chilometri dal traguardo. Morale della favola, la fuga vince. L’olandese è il simbolo perfetto della Burgos-BH, una Vuelta anonima per il team professional iberico.

BOUHANNI NACER: 6,5. Vince a San Javier . Il francese è l’unico velocista puro che è riuscito a battere Viviani. Solo per questo voto più che sufficiente.

BRAMBILLA GIANLUCA: 5. Lo scalatore della Trek-Segafredo cerca invano di far sua una tappa. Molto attivo nelle fughe, ma i risultati latitano.

BUCHMANN EMANUEL: 5,5. Il venticinquenne tedesco ha come obiettivo quello di curare la classifica generale. Regolarista, termina la sua corsa a Madrid al dodicesimo posto della classifica finale senza mai un acuto.

BYSTRØM SVEN ERIK: 6. A differenza di Bol non si arrende nei chilometri finali della tappa con arrivo a Lleida. Sulla linea del traguardo viene, però, beffato dall’altro compagno di fuga, Wallays. Il norvegese col suo secondo posto di giornata raccoglie il miglior risultato della UAE Team Emirates e questo non è certo un fattore positivo per il team di Saronni.

CAMPENAERTS VICTOR: 5,5. Terzo nella cronometro iniziale di Málaga, sperduto in quella che da Santillana del Mar conduceva a Torrelavega. Nel mezzo qualche fuga e un po’ di gregariato per Kruijswijk. Nel complesso ci si aspettava di più da lui, che è campione europeo in carica a cronometro.

CATALDO DARIO: 6. Solito lavoro da gregario per il ciclista abruzzese.

CLARKE SIMON: 6,5. Batte in volata Bauke Mollema e Alessandro De Marchi nella quinta tappa da Granada a Roquetas de Mar. Riprova nelle tappe seguenti ad andare in fuga e ad attaccare, senza esiti positivi. Voto più che positivo per lui, dato anche che non vinceva una corsa dal lontano 6 marzo del 2016, quando si impose al GP Industria & Artigianato.

DE GENT THOMAS: 7. Il ciclista belga è stato iperattivo in questa Vuelta di Spagna. In quasi tutte le fughe di giornata c’era. Non porta a casa nessuna tappa a casa, ma la maglia a pois blu, il simbolo del primato che spetta al leader della classifica dedicata al miglior scalatore. Punti raccolti partendo ovviamente dalla fughe di giornata. Attaccante nato.

DE LA CRUZ DAVID: 5,5. Dopo il settimo posto finale della Vuelta edizione 2016, si presentava al via coi gradi di vice capitano in casa Sky. Non riesce mai a trovare lo spunto giusto. Da segnalare il suo terzo posto nella tappa del Balcón de Bizkaia. Chiude al 15° posto nella classifica generale a 28 minuti da Yates. Dato il risultato e l’età (29 anni, perciò nel pieno della maturazione) non crediamo che in casa Sky gli daranno altri gradi all’infuori del gregario. Peccato.

DE MARCHI ALESSANDRO: 7. Il friulano è un’attaccante nato. Ha una condizione fisica ottima, tanto che il CT Davide Cassani l’ha selezionato per i mondiali di Innsbruck. Dopo vari piazzamenti trova lo spunto perfetto per andar a vincere nella tappa con arrivo a Luintra. Una sicurezza.

DENNIS ROHAN: 8. Due cronometro su due vinte per il corridore australiano della BMC. Prima maglia roja della Vuelta. Non parte alla 17 tappa per concentrarsi ed allenarsi in vista del Mondiale austriaco.

FELLINE FABIO: 4,5. Nel 2016 vinse la classifica a punti della Vuelta, quest’anno, invece, non ci va minimamente vicino. Ciclista da ritrovare.

FORMOLO DAVIDE: 5. Non è nella forma migliore e non riesce ad essere protagonista in nessuna tappa. Vuelta negativa per lui. Il veneto, purtroppo, non sembra in grado di fare quel salto di qualità che gli servirebbe per far davvero bene nelle corse di tre settimane.

GALLOPIN TONY: 7. Quest’anno vuole curare anche la classifica generale, ma purtroppo esce di poco dalla top ten finale. Vince con un numero bellissimo la tappa con arrivo a Pozo Alcón.

GENIEZ ALEXANDRE: 6,5. Anche per lo scalatore francese dell’AG2R La Mondiale una tappa vinta attaccando con la fuga di giornata. Per lui la dodicesima tappa con arrivo al Faro de Estaca de Bares.

HAIG JACK: 6,5. Ormai uomo di fiducia di Simon Yates, come al Giro ripaga la fiducia del suo capitano. Gregario affidabile.

HERRADA JESÚS: 6,5. Il ventottenne spagnolo della Cofidis partecipa a numerose fughe in questa Vuelta, ma, invece di vincere una tappa, al Faro de Estaca de Bares proprio grazie alla fuga conquista la maglia roja che porterà per due giorni. Leader inaspettato.

IZAGIRRE ION: 6. Dopo l’infortunio di Vincenzo Nibali, lo spagnolo prende il via coi gradi da capitano. Cura la classifica generale terminando al 9° posto. Fiducia meritata.

KELDERMAN WILCO: 5,5. Dopo il 4° posto dell’anno scorso c’era molta attesa sulla sua prestazione in questa Vuelta. Dopo un buon avvio perde terreno tappa dopo tappa, terminando al decimo posto con oltre undici minuti di ritardo dal vincitore Simon Yates. Rimandato.

KING BEN:7,5. L’americano del Team Dimension Data riesce a centrare due volte il bottino pieno. Conquista delle vittorie pesanti sugli arrivi difficili della Sierra de la Alfaguara e della Covatilla. Impossibile non attribuirgli l’appellativo di “King” delle fughe.

KWIATKOWSKI MICHAŁ: 6. Era il capitano designato del Team Sky e l’inizio lasciava a ben sperare. Grazie al secondo posto di tappa a Caminito del Rey conquistava la maglia roja che avrebbe tenuto per 3 giorni. Quando sono iniziate le montagne la stanchezza accumulata al Tour de France si è fatta, però, sentire facendolo naufragare in classifica.

KRUIJSWIJK STEVEN: 7,5. Il rosso olandese della Lotto NL-Jumbo dopo il 5° posto del Tour de France non si risparmia nemmeno alla Vuelta di Spagna. Con la sua solita condotta di gara regolare finisce al 4° posto della generale.

LÓPEZ MIGUEL ÁNGEL: 8,5. Dopo il terzo posto finale al Giro d’Italia di quest’anno, si presentava al via come uno dei favoriti. Al suo fianco una squadra solida con compagni dal calibro di Fraile, Hirt, Bilbao e Cataldo. Prova il colombiano a far sua questa Vuelta, ma perde troppo terreno nelle cronometro nei confronti di Yates e negli arrivi in salita non riesce a fare la differenza come vorrebbe, specie nell’ultima tappa con arrivo in salita dove veniva beffato allo sprint da Enric Mas.

MAJKA RAFAŁ: 5. Stesso copione del Tour de France. Non cura la classifica generale e non riesce a vincere nessuna tappa, anche se ci va vicino sulla Camperona.

MAS ENRIC: 9. Il ventitreenne spagnolo della Quick-Step è la vera sorpresa di questa edizione della Vuelta. Corre e si difende nelle prime due settimane rimanendo sempre a ridosso del podio nella classifica generale. Nella terza settimana passa al contrattacco sfruttando la sua freschezza. Si comporta egregiamente nella lunga crono di Torrelavega per poi andare a vincere sul Coll de la Gallina, dove segue l’attacco di López per poi batterlo allo sprint. Più che una promessa è uno dei futuri protagonisti nei prossimi grandi giri a venire.

MATÉ LUIS ÁNGEL: 6,5. Il ciclista spagnolo della Cofidis è il primo ciclista ad indossare la maglia a pois blu destinata al leader della classifica degli scalatori. Difende il primato fino alla diciassettesima tappa dove viene scalzato da De Gendt.

MEINTJES LOUIS: 4. Annus horribilis per il sudafricano. L’ombra di se stesso, mai nel vivo della corsa, sempre lontano dai migliori. Che gli sta succedendo?

MOLARD RUDY: 6,5. Il francese della Groupama-FDJ conquista la maglia roja grazie ad una fuga bidone nella quinta tappa con arrivo a Roquetas de Mar. Riesce a difendere il primato per quattro giorni, fino a quando è costretto a cedarla a Simon Yates sulla salita della Covatilla. Eroe per caso.

MOLLEMA BAUKE: 5,5. Il ciclista olandese ha fatto ormai intendere che la classifica generale non la curerà mai più in futuro. Come al Tour, anche alla Vuelta si defila subito dalla lotta per le posizioni importanti della classifica per puntare ad una vittoria di tappa. Purtroppo per lui raccoglie solo secondi posti: secondo alla Covatilla, secondo sul traguardo di Roquetas de Mar, secondo anche nella classifica dedicata agli scaltori.

NIBALI VINCENZO: 6. Dopo l’infortunio che lo ha costretto a ritirarsi dal Tour de France e la seguente operazione, lo “Squalo” soffre e lo si vede. Stringe i denti il siciliano, prova a testarsi lavorando per i compagni e andando in fuga. Non riceve, purtroppo, dal suo fisico i segnali che avrebbe voluto ricevere. Tutta l’Italia ciclistica è con lui. Forza Vincenzo.

PARDILLA SERGIO: 4. L’esperto ciclista, capitano del team professional Caja Rural – Seguros RGA, corre una Vuelta anonima. Lontanissimo nella classifca generale, lontanissimo da ogni podio di giornata, nessuna azione degna di nota, nulla di nulla.

PINOT THIBAUT: 7,5. Dopo il Giro d’Italia terminato in malo modo il francese si presentava al via della Vuelta con un profilo basso. Non riesce a competere per la vittoria finale, ma con tenacia e arguzia riesce a vincere due bellissime tappe. Vittoria di potenza ai Lagos de Covadonga dove attacca a sei chilometri dall’arrivo andando a vincere con quasi 30” su Miguel Ángel López. Vittoria di classe ad Naturlandia dove tiene a bada Yates. Chiude la Vuelta al sesto posto della classifica generale. Rigenerato.

PORTE RICHIE: 5. Il Re degli imprevisti. Questa volta a differenza delle altre il guaio non gli capita durante la corsa ma nei giorni precedenti, quando viene colpito da un virus intestinale. Perde tantissimo terreno nella crono iniziale di Málaga. Prova a vincere una tappa provando ad entrare nelle fughe di giornate, ma l’esito è negativo.

QUINTANA NAIRO: 5. Ogni volta che prende il via ad un Grande Giro sono tante le aspettative che si hanno su di lui. Purtroppo il ciclista colombiano sembra aver già intrapreso la parabola discendente della sua carriera agonistica. Speriamo di no e che questo 2018 sia solo una parentesi negativa.

RODRÍGUEZ ÓSCAR: 7. Il giovane ciclista della Euskadi – Murias riesce a sorpresa a vincere la difficile tappa della Camperona, battendo sull’asperità finale gente del calibro di Majka e Teuns. Dulcis in fundo, è stata la sua prima vittoria da professionista.

SAGAN PETER: 5,5. Non è il miglior Sagan e si nota subito. Non riesce a vincere nessuna tappa, nonstante alcune sembrerebbero disegnate apposta per lui. Gli sfugge anche la classifica a punti, una sua specialità. Batterie scariche per il Campione del Mondo in carica.

TEUNS DYLAN: 6. Eterno piazzato. Sempre attivo e propositivo nelle fughe di giornata, raccoglie però solo piazzamenti importanti.

URÁN RIGOBERTO: 6,5. Termina la Vuelta al settimo posto della classifica generale correndo da fantasma. Tre settimane senza alcuna azione importante o avvenimento da segnalare.

VALVERDE ALEJANDRO: 9. Il campione spagnolo è un osso duro. Oltre alle qualità fisiche e atletiche ha una caparbietà che anche nei momenti di crisi non lo fanno affondare. Nonostante l’età non sia dalla sua parte, è sempre lì, tappa dopo tappa. Cede solo nell’ultimo tappone pirenaico. Due le vittorie di tappe conquistate, a Caminito del Rey dove precede Kwiatkowski e ad Almadén dove batte Peter Sagan. Vince anche la classifica a punti. Eterno.

VAN POPPEL DANNY: 5. Sono pochi i velocisti presenti in Spagna, ma lui evidentemente non è uno dei più forti tra i presenti. Solo piazzamenti per l’olandese.

VIVIANI ELIA: 9. Al momento uno dei velocisti più forti che ci sia in circolazione, se non il più forte. Quattro gli arrivi di tappa conclusi allo sprint di gruppo, tre quelli che ha portato a casa. Il vicentino ha dimostrato un’attitudine, una forza esplosiva e un’abilità a limare nei metri finali che in pochi hanno al momento. Vederlo trionfare con addosso la maglia tricolore del campione italiano su strada in carica poi, è ancora più emozionante. Grandissimo Elia.

WALLAYS JELLE: 7. Il colpo gobbo di questa Vuelta la compie lui. Diciottesima tappa, Ejea de los Caballeros – Lleida, un piattone designato per l’arrivo in volata a ranghi compatti. Wallays, Bystrøm e Bol partono all’attacco in fuga dopo pochi chilometri dalla partenza. Il gruppo li controlla non lasciandogli spazio per tutta la corsa, mantenendo un distacco compreso tra i 2 e i 3 minuti. Nei chilometri finali la beffa. Il gruppo accelera tentando di riprendere i fuggitivi, ormai a pochi secondi di distanza, tanto che Bol si rialza. Wallays e Bystrøm, invece, sfruttando anche il vento favorevole danno il tutto per tutto. Proprio Wallays riusciva a vincere la tappa in volata beffando per pochi centimetri Bystrøm e il gruppo preceduto da Sagan. Stoico.

WOODS MICHAEL: 6,5. Un cacciatore di tappe come lui non poteva non timbrare il cartellino in un’edizione della Vuelta come questa, dove le fughe andate in porto sono state molte. Sua la tappa con arrivo in salita sul Balcón de Bizkaia.

YATES ADAM: 7. Il capitano designato dalla Mitchelton-Scott era il fratello gemello Simon; Adam non batte ciglio e si adegua al proprio ruolo designato. Importante il suo lavoro sulle salite finali della Vuelta.

YATES SIMON: 10. Vince meritatamente la settantatreesima edizione della Vuelta di Spagna. Corre in modo intelligente, non spreca energie inutili nelle prime tappe, come invece fece al Giro, e gestisce in modo corretto le varie fasi della corsa. Preferisce perdere la maglia roja in favore di Herrada nella dodicesima tappa, piuttosto che spremere il proprio team nell’inseguimento. La Movistar di Valverde prova ad attaccarlo più volte, ma lui resiste e si difende egregiamente. La débâcle avuta nella terza settimana del Giro d’Italia ci ha consegnato un ciclista più maturo e intelligente. Supportato anche dalla squadra, Haig e il gemello Adam su tutti, ha dimostrato anche di avere la stoffa del leader. Al momento uno degli scalatori più forti dell’intero panorama ciclistico. Sua anche la tappa con arrivo sulla salita di Les Praeres. Maestoso.

ZAKARIN ILNUR: 4,5. Si presenta al via da Málaga con le batterie scariche dopo aver corso discretamente il Tour de France. Entra in qualche fuga di giornata ma non combina nulla di positivo.

Luigi Giglio

La vittoria di Simon Yates sullAlto Les Praeres (foto AFP/LaPresse)

La vittoria di Simon Yates sull'Alto Les Praeres (foto AFP/LaPresse)

18-09-2018

settembre 18, 2018 by Redazione  
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TOUR OF CHINA II

Il colombiano Juan Sebastián Molano Benavides (Manzana Postobón) si è imposto nella prima tappa, circuito del Jiuyi Mountain National Forest Park, percorrendo 99.4 Km in 2h18′26″ alla media di 43.08 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Moreno Marchetti (Wilier Triestina – Selle Italia) e Marco Benfatto ( Androni Giocattoli – Sidermec). L’australiano Anthony Giacoppo (Bennelong SwissWellness Cycling Team) è ancora leader della classifica con 4″ sul connazionale Jenner e 6″ sul connazionale Groves. Miglior italiano Seid Lizde (Androni Giocattoli – Sidermec), 10° a 15″.

TOUR DE SIAK (Indonesia)

Il neozelandese Matthew Zenovich (St. George Continental Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Siak Sri Indrapura, percorrendo 154.2 Km in 3h18′29″ alla media di 46.61 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’australiano Culey e di 4′32″ l’australiano Cavanagh. Zenovich è il primo leader della classifica con 8″ su Culey e 4′44″ su Cavanagh

PRIMUS CLASSIC, VINCE VAN DER HOORN

settembre 17, 2018 by Redazione  
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Il giovane olandese vince la classica del Brabante con una fuga di 45 km. Alle sue spalle completano il podio Huub Dujin e Frederik Frison.

Novembre 2017, Taco Van Der Hoorn vede messa seriamente a rischio la propria carriera professionistica per un brutto incidente in allenamento. Fortunatamente in questo 2018 il corridore della Roompot – Nederlandse Loterij è tornato alla grande e, dopo la vittoria di tappa all’Eneco Tour, ecco il sigillo d’autore nella corsa in linea intitolata agli ex ciclisti Raymond Impanis e Peter Van Petegem. La vittoria arriva dopo una fuga di caparbietà di 45 km, condotta con Rubén Guerrero (Trek-Segafredo), Frederik Frison (Lotto Soudal) e Aimé De Gendt (Sport Vlaanderen – Baloise). A questi si è accoda anche Huub Duijn (Vérandas Willems) proprio sull’ultima asperità di giornata, l’Hulstbergstraat. Nonostante il plotone abbia costantemente tenuto i battistrada entro i 30” non riesce nella rimonta finale, dovendosi accontentare della volata per la sesta posizione, vinta da Timothy Dupont (Wanty – Groupe Gobert). Davanti, invece, va in scena lo show di Van Der Hoorn, un’azione da finisseur nell’ultimo chilometro a cui nessuno può resistere. Secondo posto per Duijn, terzo alle sue spalle Frison.

Lorenzo Alessandri

ORDINE D’ARRIVO

1 Taco Van Der Hoorn (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij 4:27:24
2 Huub Duijn (Ned) Veranda’s Willems Crelan
3 Frederik Frison (Bel) Lotto Soudal
4 Aime De Gendt (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
5 Rúben Guerreiro (Por) Trek-Segafredo 0:00:03
6 Timothy Dupont (Bel) Wanty-Groupe Gobert 0:00:06
7 Lorrenzo Manzin (Fra) Vital Concept Club
8 Jasper Philipsen (Bel) Hagens Berman Axeon
9 Rui Oliveira (Por) Hagens Berman Axeon
10 August Jensen (Nor) Israel Cycling Academy
11 Jan Willem Van Schip (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
12 Martijn Budding (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
13 Jonas Van Genechten (Bel) Vital Concept Club
14 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
15 Kevyn Ista (Bel) WB Aqua Protect Veranclassic
16 Dries Van Gestel (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
17 Gijs Van Hoecke (Bel) LottoNl-Jumbo
18 Frederik Backaert (Bel) Wanty-Groupe Gobert
19 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal
20 Bram Welten (Ned) Fortuneo-Samsic
21 Guillaume Van Keirsbulck (Bel) Wanty-Groupe Gobert
22 Dylan Groenewegen (Ned) LottoNl-Jumbo
23 Thomas Boudat (Fra) Direct Energie
24 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal
25 Enzo Wouters (Bel) Lotto Soudal
26 Marcel Sieberg (Ger) Lotto Soudal
27 Wouter Wippert (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
28 Nathan Haas (Aus) Katusha-Alpecin
29 Romain Cardis (Fra) Direct Energie
30 Tom Van Vuchelen (Bel) AGO-Aqua Service
31 Ross Lamb (GBr) T.Palm-Pôle Continental Wallon
32 Mathias Van Gompel (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
33 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team
34 Stijn Steels (Bel) Veranda’s Willems Crelan
35 Wesley Kreder (Ned) Wanty-Groupe Gobert
36 Tom Bohli (Swi) BMC Racing Team
37 Maxime Farazijn (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
38 Julien Stassen (Bel) WB Aqua Protect Veranclassic
39 Maxime Vantomme (Bel) WB Aqua Protect Veranclassic
40 Ylber Sefa (Alb) Tarteletto-Isorex 0:00:11
41 Jurgen Roelandts (Bel) BMC Racing Team
42 Guillaume Seye (Bel) Veranda’s Willems Crelan
43 Stan Dewulf (Bel) Lotto Soudal
44 Ian Garrison (USA) Hagens Berman Axeon
45 Coen Vermeltfoort (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
46 Jens Keukeleire (Bel) Lotto Soudal
47 Loïc Vliegen (Bel) BMC Racing Team
48 Jenthe Biermans (Bel) Katusha-Alpecin
49 Wim Reynaerts (Bel) Cibel-Cebon
50 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
51 Adam Lewis (GBr) T.Palm-Pôle Continental Wallon
52 Niels De Rooze (Bel) Tarteletto-Isorex
53 Jelle Cant (Bel) Tarteletto-Isorex
54 Michiel Dieleman (Bel) Cibel-Cebon
55 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo
56 Elias Van Breussegem (Bel) Veranda’s Willems Crelan
57 Hamish Schreurs (NZl) Israel Cycling Academy
58 Maikel Zijlaard (Ned) Hagens Berman Axeon
59 Kristian Aasvold (Nor) Team Coop
60 Brian Van Goethem (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij
61 Nathan Van Hooydonck (Bel) BMC Racing Team 0:00:21
62 Edward Walsh (Can) T.Palm-Pôle Continental Wallon
63 Bryan Nauleau (Fra) Direct Energie
64 Jerome Cousin (Fra) Direct Energie
65 Benjamin Declercq (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
66 Jérémy Lecroq (Fra) Vital Concept Club
67 Pieter Vanspeybrouck (Bel) Wanty-Groupe Gobert 0:00:24
68 João Almeida (Por) Hagens Berman Axeon 0:00:31
69 Stijn Devolder (Bel) Veranda’s Willems Crelan
70 Ludovic Robeet (Bel) WB Aqua Protect Veranclassic
71 Arnaud Gerard (Fra) Fortuneo-Samsic
72 Guy Sagiv (Isr) Israel Cycling Academy
73 Lennert Teugels (Bel) Cibel-Cebon 0:00:34
74 Bert De Backer (Bel) Vital Concept Club 0:00:40
75 Jos Van Emden (Ned) LottoNl-Jumbo 0:00:45
76 Karl Patrick Lauk (Est) Fortuneo-Samsic
77 Clément Carisey (Fra) Israel Cycling Academy
78 Jonathan Brown (USA) Hagens Berman Axeon
79 John Degenkolb (Ger) Trek-Segafredo 0:01:10
80 Sergio Torres Jorro (Spa) Tarteletto-Isorex 0:01:19
81 Paul Martens (Ger) LottoNl-Jumbo
82 Tomas Petit (Bel) T.Palm-Pôle Continental Wallon
83 Louis Bendixen (Den) Team Coop
84 Antwan Tolhoek (Ned) LottoNl-Jumbo
85 Øivind Lukkedal (Nor) Team Coop
86 Kevin Reza (Fra) Vital Concept Club 0:01:23
87 Dmitrii Strakhov (Rus) Lokosphinx 0:01:58
88 Vincent De Sy (Bel) T.Palm-Pôle Continental Wallon
89 Maxime Daniel (Fra) Fortuneo-Samsic
90 Clement Russo (Fra) Fortuneo-Samsic
91 Robby Cobbaert (Bel) Cibel-Cebon
92 Toms Skujins (Lat) Trek-Segafredo 0:02:27
93 Ludwig De Winter (Bel) WB Aqua Protect Veranclassic 0:02:40
94 Gordon De Winter (Bel) AGO-Aqua Service
95 Félix Dopchie (Bel) AGO-Aqua Service
96 Yann Pestiaux (Bel) AGO-Aqua Service
97 Sébastien Delfosse (Bel) WB Aqua Protect Veranclassic
98 Senne Leysen (Bel) Veranda’s Willems Crelan
99 Julien Morice (Fra) Vital Concept Club
100 Jimmy Janssens (Bel) Cibel-Cebon
101 Gaillard Marlon (Fra) Direct Energie 0:03:14
102 Jeremy Cornu (Fra) Direct Energie
103 Alex Kirsch (Lux) WB Aqua Protect Veranclassic
104 Benoit Jarrier (Fra) Fortuneo-Samsic
105 Florian Vachon (Fra) Fortuneo-Samsic
106 Edward Planckaert (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise 0:03:28
107 Baptiste Planckaert (Bel) Katusha-Alpecin
108 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty-Groupe Gobert 0:04:16
109 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo 0:05:09
110 Bram Tankink (Ned) LottoNl-Jumbo
111 Willie Smit (RSA) Katusha-Alpecin 0:07:15
112 Trond Håkon Trondsen (Nor) Team Coop
113 Arne De Groote (Bel) Tarteletto-Isorex 0:07:54
114 David Boucher (Bel) Tarteletto-Isorex
115 Bohdan Musiienko (Ukr) Lviv Cycling Team
116 Niklas Eg (Den) Trek-Segafredo
117 Robert Wagner (Ger) LottoNl-Jumbo
118 Olav Hjemsæter (Nor) Team Coop
119 Kenny De Ketele (Bel) Sport Vlaanderen-Baloise
120 Charlie Arimont (Bel) AGO-Aqua Service
121 Kenny Nijssen (Ned) Katusha-Alpecin
122 Gil D’Heygere (Bel) Veranda’s Willems Crelan
123 Michael Rice (Aus) Hagens Berman Axeon
124 Kevin De Jonghe (Bel) Tarteletto-Isorex
125 Marvin Tasset (Bel) AGO-Aqua Service 0:07:58
126 Sondre Enger (Nor) Israel Cycling Academy
127 Adrien Petit (Fra) Direct Energie
128 Sjoerd Van Ginneken (Ned) Roompot-Nederlandse Loterij

Taco van der Hoorn taglia vittorioso il traguardo di Haacht  (foto Bettini)

Taco van der Hoorn taglia vittorioso il traguardo di Haacht (foto Bettini)

17-09-2018

settembre 17, 2018 by Redazione  
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TOUR OF CHINA II

L’australiano Anthony Giacoppo (Bennelong SwissWellness Cycling Team) si è imposto nel prologo, circuito di Langshan, percorrendo 6.9 Km in 8′30″ alla media di 48.71 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Jenner e di 6″ il connazionale Groves. Miglior italiano Seid Lizde (Androni Giocattoli – Sidermec), 10° a 15″. Giacoppo è il primo leader della classifica con 4″ su Jenner e 6″ su Groves. Miglior italiano Lizde, 10° a 15″.

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