24-04-2017

aprile 24, 2017 by Redazione  
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TOUR DU SENEGAL

Il belga Matthias Legley (NaturaBlue Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Saint-Louis – Pire, percorrendo 150 Km in 3h15′40″ alla media di 45.997 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Hellmann e di 57″ il tedesco Carstensen. L’algerino Mohamed Bouzidi (Velo Club Sovac) è ancora leader della classifica con 23″ sul connazionale Islam Mansouri e 2′16″ sul tunisino Nouisri.

MESTA LIEGI: ADDIO MICHELE

aprile 24, 2017 by Redazione  
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Difficile scrivere di corse con nella testa e nel cuore la notizia della morte di Scarponi, ucciso mentre si allenava dall’errore omicida del guidatore di un furgone. Ci pensa Alejandro Valverde a immortalare il ricordo di Michele trionfando tra le lacrime a Liegi.

È uno strazio pensarci ora, ma Michele Scarponi è stato – anche – il miglior corridore italiano per la Liegi fra tutte le generazioni successive all’epoca dorata dei Bettini, Rebellin e Di Luca. Con la solita umiltà sorniona, non ha mai strombazzato la propria solidità nella decana delle Classiche, quella che sa sorridere anche agli scalatori ma solo se se dotati di guizzo, intuito e classe: ha sempre coltivato in modo quasi intimo una storia d’amore personale con la severa signora belga, sfiorando il podio all’esordio, un neoprofessionista di appena ventitré anni col completo zebrato della Domina, e di nuovo quando fu quinto dieci anni dopo, all’ultima stagione in Lampre, non mancando di intascare nel frattempo un altro paio di top ten. I Gasparotto o Nibali, invece, pur avendo dato una più netta impressione di poter agguantare la vittoria, non han brillato che per un paio di stagioni su queste strade. Il ricordo più recente e indelebile è quello di Scarponi che nel 2015 scala la leggendaria Redoute in testa alla corsa, mezzo minuto davanti al gruppo, con il giovanissimo e talentuoso Chaves in scia. Stava lavorando in funzione del capitano Fuglsang, oggi in lacrime alla partenza, ma quell’istantanea di Michele che scollina davanti a tutti sulle rampe del mito è un piccolo regalo che si fece e ci fece: proprio oggi acquista una rilevanza speciale.
È bello allora che arrivi qui il primo di una serie di omaggi a Michele Scarponi da parte dei suoi amici nel mondo del ciclismo, e la parola “amici” per una volta non sembra abusata come troppo spesso accade: Valverde, vincitore con gli indici e lo sguardo puntati al cielo, stenta a parlare nell’intervista, rifiuta come prima domanda di commentare il finale di gara e impone, anzitutto, il ricordo commosso, con la voce rotta e gli occhi rossi di pianto, del collega italiano e della famiglia di questi, a cui devolverà il premio.
Lo sprint folgorante di Valverde, a conclusione di una progressione che sgretola e spazza via la concorrenza, è uno dei pochi gesti tecnici che danno lustro a una giornata a cui, oggi, non ci sentiamo di rimproverare il solito, oppressivo grigiore e l’andamento mesto, contratto, come di chi corra con il cuore in un pugno. Sembra ormai questo il destino costante della Liegi, in attesa di novità che la ravvivino, però, solo per quest’anno, è davvero già molto riuscire a trovare la voglia di correre, spingere, scattare, soffrire.
Poche note di cronaca. La fuga del mattino dilaga, ma si sfalda sulla Rocca dei Falchi nonostante i sussulti finali dell’indefessa coppia Cofidis con Rossetto e Perez. Dietro bisogna aspettare il Maquisard affinché prenda corpo una mossa robusta, con in luce gli ottimi De Marchi, Brambilla e Benedetti rodando i motori per il Giro, assieme a nomi noti come Latour o Betancur, che fa respirare i suoi compagni Movistar fino ad allora in testa al gruppo, o la coppia Dimension Data di Fraile e Haas. La Redoute però, invece che spaccare la corsa, la rimpasta, con le trenate di Sebastian Henao e Kreuziger che ricuciono i distacchi. Eccoci alla Rocca dei Falchi dove ci prova l’altro Henao, il più forte Sergio Luis, con Kreuziger stavolta più aggressivo che difensivo. La testa del gruppo si rimescola con gli abituali giri di mano che vedono gruppetti diversi provare a sganciarsi tra scatti e controscatti – tutti piuttosto timidi, invero – finché non se ne va un’altra buona azione con il sempre coraggioso Tim Wellens a fare la parte del leone, più di nuovo un paio di italiani, Villella che scorta il suo capitano Woods, e Damiano Caruso che sembra pensare soprattutto ai suoi capitani belgi rimasti in gruppo, Van Avermaet e Teuns. Ci sono anche l’assatanato Kreuziger e la promessa Sam Oomen (oltre a Vuillermoz e Konrad).
La Sky è rimasta fuori dal mazzo e si incarica dunque di menare le danze dietro, levando le castagne dal fuoco a un Valverde provvisoriamente a corto di compagni. Moscon, il trentino 23enne che già fu splendido alla Roubaix, viene speso in un’infinita menata da mulo che smonta le velleità degli attaccanti, dei quali si rilancia in avanti solo l’indomito Wellens, senza che però il suo vantaggio faccia mai sperare che possa superare il Saint-Nicolas, la salita degli italiani che ci introduce al gran finale. Fedele al suo nome, la côte tra le case di mattoni imbruniti si apre e si chiude con begli spunti italici: il primo è ancora Villella, che allunga fluido, e viene agguantato solo dalla duplice fucilata di Sergio Henao e Albasini, ansiosi di anticipare. Il gruppo si ricompatta grazie all’intensità di Ion Izagirre altro gregario più o meno involontario di Valverde (in Movistar l’anno scorso, ma ora sarebbe pure capitano in casa Bahrein-Merida!): tuttavia prima che spiani l’ultimo metro del Saint-Nicolas squilla di nuovo un acuto italiano, con Formolo che allunga decisissimo e prende il largo, mentre dietro si tentenna.
Formolo regge bene sui saliscendi infarciti di sanpietrini, ma lo strappo finale di Ans incombe: il primo allungo è di Fraile, ma le polveri sono bagnate da quella fuga di tanti km fa.
Al fulmicotone la sparata di Daniel Martin ai -800 metri dal traguardo, lui sì prende il largo e dribbla Formolo in scioltezza: dietro però è l’Orica che s’incarica di tirare il guinzaglio, peraltro con un’azione confusa in cui non è chiaro se Adam Yates e Albasini collaborino o pensino ciascuno a sé – l’impressione è che entrambi pensino a Valverde, finiranno infatti settimo e ottavo. Quando Valverde innesca la sua progressione, lo sparpaglìo è graduale ma inesorabile, la lunga fila indiana di una ventina di uomini che serpeggiava per le vie delle periferie belghe si sbriciola, perdono le ruote i Bardet, i Majka, i Van Avermaet, mentre Valverde piomba su Daniel Martin come il falco su un coniglio, rifiata in curva, riapre il gas in piena spinta ma in appena pochi metri già capisce di aver schiantato tutti e con ampio anticipo si rialza, leva gli indici, guarda lassù, oltre il cielo di polvere e limatura, lasciandosi alle spalle gli affanni di Martin ancora secondo, di Kwiatkowski in rimonta affannosa, di Matthews che sprinta forte in salita dopo aver sgomitato sorprendentemente sulla Redoute, di Izagirre indomito, e poi tutti gli altri. Pozzovivo dodicesimo, primo degli italiani nell’ordine d’arrivo, ma il primo italiano, oggi, passava il traguardo con Valverde.
Comunque Scarponi oggi sarebbe stato contento dell’azzardo e della smorfia sofferta di Formolo, delle sortite di Villella, delle puntate offensive in funzione dei capitani fatte da De Marchi, Brambilla o Caruso, di Moscon duro, umile e fedele, del proprio capitano di anni anteriori Fuglsang, che arriva a dieci secondi dopo una gara cominciata con un pianto a dirotto ma altresì del compagno e collega Cataldo che, già distrutto emotivamente al via, non ce l’ha fatta a finire.
Eppure, va detto, questa corsa da italiani vede gli italiani anche se degnissimi sempre più outsider e gregari. Forse c’è un qualche rapporto con il calo di oltre il 40% dei km in bici percorsi all’anno per abitante, in Italia rispetto al 1997, vent’anni fa, quando Michele era juniores?
Michele Scarponi fu tra i primi e più entusiasti professionisti a sostenere, l’iniziativa #salvaiciclisti, innescata ormai cinque anni fa. Da allora i ciclisti morti in Italia hanno superato i milleduecento. Michele è uno fra le centinaia di ciclisti che ogni anno vengono ammazzati sulle strade italiane, chi per lavoro – come nel suo caso, o di chi in bici ci va in fabbrica o in ufficio – chi per il puro piacere di spostarsi senza rumore e inquinamento. Non credete a chi dice che è perché la bici è intrinsecamente pericolosa: la straripante maggioranza delle morti è causata da un veicolo a motore. Non credete a chi dice che non potrebbe essere diversamente, perché le strade sono fatte per le automobili: negli altri Paesi europei la situazione è ben diversa rispetto all’Italia. In Francia, dove il ciclismo, numeri alla mano, si pratica quanto in Italia, i morti si attestano intorno ai 150 all’anno. La media italiana dal 2001 al 2015 è di 300.
L’Italia è di gran lunga il Paese con la peggior combinazione di pratica ciclistica relativamente moderata e gran numero di morti: la Polonia, con cui ci disputavamo il poco ambito trofeo, ha rivoluzionato la propria sicurezza stradale nell’ultimo quinquennio. La Spagna, vent’anni fa uno dei Paesi meno pedalatori del continente nonostante il mito Indurain, ha cambiato in modo sempre più radicale il proprio codice della strada dal 2001 al 2014, con governi di ogni colore, e nell’ultimo biennio il ciclismo amatoriale ha scavalcato calcio, nuoto e atletica diventato lo sport più praticato nel tempo libero.
L’isteria dei guidatori italiani, sulle strade o in rete, ignora che vent’anni fa la presenza ciclistica sulle strade del Belpaese era quasi doppia e l’auge recente ha recuperato solo parte di quel prezioso patrimonio. Come si circolava allora? E come faranno mai in Germania, Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, Corea del Sud con tre, quattro, dieci volte i ciclisti che ha l’Italia? Saranno tutti in coda, o viceversa la mobilità è molto più fluida ed efficiente per tutti?
Mentre in altri Paesi, come appunto la Spagna, le leggi obbligano i guidatori di veicoli motorizzati a contemplare perennemente la possibilità della presenza di un ciclista per reagire di conseguenza (dal metro e mezzo di distanza obbligatoria per sorpassare, fino ai limiti di velocità ridotti in orari di forti flussi ciclistici, o all’obbligo di considerare il gruppo come un tutt’uno e quindi attendere il passaggio fino all’ultimo ciclista nelle rotonde, e molto altro), in Italia invece non si stimola questa cura costante, per cui il ciclista italico o è invisibile o disturba. Se l’occhio non si abitua a guardare sempre con la massima attenzione per individuare ciclisti, pedoni, motociclisti, insomma, la cosiddetta utenza debole, ebbene la probabilità del “non l’ho visto” incrementa esponenzialmente. Non è un caso: è un evento reso possibile o probabile da un contesto. Magari sei controluce, hai fretta, non vedi bene, e se non c’è niente “di grosso” in arrivo, ti butti. Con l’incuranza di chi non sa o finge di non sapere che sta conducendo, a tutti gli effetti, una potenziale arma omicida.
Il Presidente della Federciclismo dichiara che per Scarponi si è trattato di un “destino scritto male”: ad essere scritto male è il codice della strada italiano. “Si sta lavorando”, dice Di Rocco: ma è in carica da dodici anni e mentre in questo stesso periodo altre nazioni hanno fatto passi da gigante sia nella pratica ciclistica, sia nella sicurezza, noi arranchiamo nella prima e sprofondiamo nella seconda. Se davvero ci si tiene, sarebbe il caso di fare un gesto di rottura e dare le dimissioni, di fronte a un caso così eclatante. Che cosa ha fatto la FCI, ad esempio, dall’incidente gravissimo di Marina Romoli a oggi? Quali azioni concrete, quali proposte, quali pressioni sulla politica? Incrociare le dita, sperando che non accadesse qualcosa di ancora più grave? Con centinaia di morti all’anno non è questione di auspici, è solo una questione di tempo. Il tempo corre, i ciclisti vengono uccisi. E fare ciclismo diventa sempre più duro perché ancor più dei morti è il non sentirsi rispettati che fa crescere, giustamente, la paura. Michele – lo dichiarò – percepiva un aumento dei rischi e dell’aggressività del traffico, ma rimaneva ad allenarsi in Italia perché amava la propria famiglia e perché amava questo Paese: sarebbe ora che il Paese ricambiasse l’amore che Scarponi e i ciclisti e cicliste italiani di ogni età, passione, velocità riversano sulle strade dell’Italia.
Scarponi non era in doppia fila. Non era passato col rosso. Non parlava con un amico. Non era in gruppo. Non era uno “che crede di essere al Giro”, perché il Giro lui sapeva benissimo che cosa fosse. Non era uno “che si compra la bici da corsa poi non la sa guidare”. Non si prendeva rischi. Non faceva il prepotente. Aveva il casco.
E noi non dovremmo più tollerare queste sciocchezze sulle centinaia di ciclisti che come Michele vengono uccisi da mezzi a motore, per poi subire l’insulto di vedersi colpevolizzati senza alcun fondamento logico.
Se l’Italia fosse un Paese al passo con gli altri, almeno cento, centocinquanta, duecento vite di ciclisti all’anno non andrebbero perse. È pura matematica. E magari, tra esse, anche quella di un grande uomo e grande campione come Michele Scarponi. O magari no, magari sarebbero stati altri “i morti in meno”: il rischio è e sarà sempre parte del ciclismo come della vita, ogni ciclista lo accetta. Ma vogliamo davvero tollerare di rimanere con il dubbio che, se solo avessimo costruito una cultura stradale migliore, lui, Michele, come tanti altri, sarebbe tornato a casa leggero sui pedali?

Gabriele Bugada

1 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 6:24:27
2 Daniel Martin (Irl) Quick-Step Floors
3 Michal Kwiatkowski (Pol) Team Sky 0:00:03
4 Michael Matthews (Aus) Team Sunweb
5 Jon Izaguirre (Spa) Bahrain-Merida
6 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
7 Michael Albasini (Swi) Orica-Scott
8 Adam Yates (GBr) Orica-Scott 0:00:07
9 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac
10 Rafal Majka (Pol) Bora-Hansgrohe
11 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
12 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
13 Sergio Henao (Col) Team Sky
14 Rui Costa (Por) UAE Team Emirates 0:00:10
15 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
16 Fabio Felline (Ita) Trek-Segafredo 0:00:14
17 Rudy Molard (Fra) FDJ
18 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits
19 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal
20 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe
21 Rigoberto Uran (Col) Cannondale-Drapac
22 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb
23 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Drapac
24 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team 0:00:24
25 Omar Fraile (Spa) Dimension Data 0:00:28
26 Michael Gogl (Aut) Trek-Segafredo
27 Roman Kreuziger (Cze) Orica-Scott 0:00:34
28 Daniel Moreno (Spa) Movistar Team 0:00:51
29 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:54
30 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates
31 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
32 Lawrence Warbasse (USA) Aqua Blue Sport
33 Jay McCarthy (Aus) Bora-Hansgrohe
34 Gianluca Brambilla (Ita) Quick-Step Floors
35 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
36 Simone Petilli (Ita) UAE Team Emirates
37 Enrico Gasparotto (Ita) Bahrain-Merida
38 Warren Barguil (Fra) Team Sunweb
39 Davide Villella (Ita) Cannondale-Drapac
40 Antwan Tolhoek (Ned) Team LottoNl-Jumbo
41 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data
42 Floris De Tier (Bel) Team LottoNl-Jumbo
43 Igor Anton (Spa) Dimension Data
44 Maurits Lammertink (Ned) Katusha-Alpecin
45 Tom-Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Drapac
46 Pavel Kochetkov (Rus) Katusha-Alpecin
47 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb
48 Louis Meintjes (RSA) UAE Team Emirates
49 Cyril Gautier (Fra) AG2R La Mondiale
50 Serge Pauwels (Bel) Dimension Data 0:01:00
51 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin
52 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
53 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo
54 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:01:08
55 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal 0:01:56
56 Lilian Calmejane (Fra) Direct Energie
57 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 0:02:13
58 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team
59 Jose Rojas (Spa) Movistar Team
60 David De La Cruz (Spa) Quick-Step Floors 0:03:22
61 Stéphane Rossetto (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:03:29
62 Nathan Haas (Aus) Dimension Data 0:03:38
63 Gregor Mühlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
64 Tiago Machado (Por) Katusha-Alpecin 0:03:50
65 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
66 Simon Clarke (Aus) Cannondale-Drapac
67 Stefan Denifl (Aut) Aqua Blue Sport
68 Alex Howes (USA) Cannondale-Drapac 0:04:42
69 André Cardoso (Por) Trek-Segafredo
70 Pawel Poljanski (Pol) Bora-Hansgrohe
71 Nick Van Der Lijke (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij 0:04:50
72 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 0:05:01
73 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates 0:05:31
74 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
75 Eliot Lietaer (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
76 Dion Smith (NZl) Wanty – Groupe Gobert
77 Yoann Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Credits
78 Gianni Moscon (Ita) Team Sky 0:05:35
79 Diego Rosa (Ita) Team Sky
80 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team
81 Bart De Clercq (Bel) Lotto Soudal 0:05:41
82 Fabien Grellier (Fra) Direct Energie 0:06:14
83 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:07:27
84 Thomas Sprengers (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise 0:07:40
85 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo
86 Arthur Vichot (Fra) FDJ
87 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
88 Rúben Guerreiro (Por) Trek-Segafredo
89 Sebastian Henao (Col) Team Sky
90 Mark Christian (GBr) Aqua Blue Sport
91 Anthony Roux (Fra) FDJ
92 Laurens De Plus (Bel) Quick-Step Floors
93 Matej Mohoric (Slo) UAE Team Emirates
94 Guillaume Martin (Fra) Wanty – Groupe Gobert
95 Yukiya Arashiro (Jpn) Bahrain-Merida
96 Sébastien Delfosse (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect
97 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal
98 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
99 Luis Angel Mate (Spa) Cofidis, Solutions Credits
100 José Mendes (Por) Bora-Hansgrohe
101 Paul Martens (Ger) Team LottoNl-Jumbo
102 Tao Geoghegan Hart (GBr) Team Sky
103 Lennard Hofstede (Ned) Team Sunweb
104 Michal Golas (Pol) Team Sky
105 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe
106 Amael Moinard (Fra) BMC Racing Team
107 Toms Skujins (Lat) Cannondale-Drapac
108 Benoit Vaugrenard (Fra) FDJ
109 Arnaud Courteille (Fra) FDJ
110 Kevin Reza (Fra) FDJ
111 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team
112 Thomas Voeckler (Fra) Direct Energie
113 Jonathan Hivert (Fra) Direct Energie
114 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin
115 Ángel Vicioso (Spa) Katusha-Alpecin
116 Jesus Herrada (Spa) Movistar Team 0:07:52
117 Anthony Perez (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:08:41
118 Romain Sicard (Fra) Direct Energie 0:09:15
119 Antoine Warnier (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect 0:10:39
120 Bryan Nauleau (Fra) Direct Energie
121 Andrea Pasqualon (Ita) Wanty – Groupe Gobert
122 Perrig Quemeneur (Fra) Direct Energie
123 Gregory Habeaux (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect
124 Christophe Masson (Fra) WB Veranclassic Aqua Protect
125 Dries Van Gestel (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
126 Matteo Bono (Ita) UAE Team Emirates
127 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert
128 Odd Christian Eiking (Nor) FDJ
129 Jeroen Meijers (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
130 Tsgabu Grmay (Eth) Bahrain-Merida
131 Pieter Weening (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
132 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin 0:10:44
133 Guillaume Bonnafond (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:11:32
134 Imanol Erviti (Spa) Movistar Team 0:13:11
135 Remy Mertz (Bel) Lotto Soudal
136 Aaron Gate (NZl) Aqua Blue Sport
137 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
138 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
139 Simon Gerrans (Aus) Orica-Scott
140 Jaco Venter (RSA) Dimension Data
141 Oscar Riesebeek (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
142 Dries Devenyns (Bel) Quick-Step Floors
143 Michel Kreder (Ned) Aqua Blue Sport
144 Romain Guillemois (Fra) Direct Energie 0:13:32
145 Grega Bole (Slo) Bahrain-Merida
146 Pierre Roger Latour (Fra) AG2R La Mondiale 0:13:55
147 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale
148 Petr Vakoc (Cze) Quick-Step Floors 0:14:09
149 Benjamin Declercq (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise 0:14:41
150 Aime De Gendt (Bel) Sport Vlaanderen – Baloise
151 Rein Taaramäe (Est) Katusha-Alpecin
152 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:15:35
153 Simon Yates (GBr) Orica-Scott 0:16:39

NIBALI, VITTORIA DI CUORE E DI VOLONTÀ

aprile 24, 2017 by Redazione  
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Ieri una triste notizia aveva percosso i nostri cuori, Michele Scarponi era andato in fuga per sempre. Nibali, il pomeriggio stesso aveva tentato di vincere la tappa del Monte Maggiore, la più adatta alle sue potenzialità, più per dedicarla all’amico scomparso che per portare a casa il Giro di Croazia. Non ce l’aveva fatta ma la volontà di onorare Scarponi è stata più forte di tutto e si è concretizzata oggi nella più facile tappa-passerella finale, vinta da Sacha Modolo e nella quale il corridore siciliano è riuscito dove il giorno prima aveva fallito: staccato lo spagnolo Jaime Rosón, che lo precedeva in classifica di soli 2 secondi, si è imposto in classifica e ha avuto così modo di dedicare il successo allo scalatore marchigiano.

Nell’aria non c’è un buon clima, tristezza e amarezza sono ben visibili sul volto dei corridori anche alla partenza dell’ultima tappa del Giro di Croazia. Sono in programma 147 km da Samobor a Zagabria, senza troppe pretese, anche c’è uno strappo finale in pavè da ripetere tre volte. Il gruppo nei primi chilometri rimane compatto. Arrivati allo sprint intermedio è Nibali (Bahrain Merida) ad aggiudicarsi l’abbuono, prendendo 3″ di vantaggio allo spagnolo Rosón che già gli bastano per portarsi virtualmente al vertice della classifica, precedendo di appena un secondo il corridore della Caja Rural. Intorno ai 30 km si forma una fuga di ben quindici corridori, che vengono definitivamente ripresi a 600 metri dal traguardo. A 50 metri dalla linea d’arrivo scatta Jan Polanc (UAE Team Emirates ), ma il corridore sloveno non sembra in ottime condizioni. A questo punto fuoriesce dal gruppo il suo compagno di squadra Sacha Modolo, che transita per primo sulla linea del traguardo. Vincenzo Nibali arriva 4°, staccando Rosòn di altri 7 secondi, che divento otto nella classifica definitiva. Lo Squalo dello Stretto si aggiudica così il Giro della Croazia, sua prima vittoria stagionale e sua prima vittoria in maglia Bahrain Merida. Il suo trionfo, com’era ovvio, lo dedica a Michele e ai suoi due gemelli. Sul podio Vincenzo accenna appena un sorriso perchè troppa è la tristezza che alberga nel cuore di chi considerava Michele un fratello prima che un collega ed un ex compagno di squadra. Qualche minuto dopo, alla Liegi-Bastogne-Liegi, arriva per primo al traguardo un brillante Valverde, che dedica anche lui la vittoria all’amico Scarponi. Undici mesi prima Valverde, Scarponi e Nibali si erano abbracciati, quando lo Squalo aveva preso la Maglia Rosa. Oggi i i tre si sono abbraccati nuovamente, con il cuore.

Giada Gambino

23-04-2017

aprile 23, 2017 by Redazione  
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LIEGI-BASTOGNE-LIEGI

Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) si è imposto nella classica belga, Liegi – Ans, percorrendo 258 Km in 6h24′27″ alla media di 40.265 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Martin e di 3″ il polacco Kwiatkowski. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), 12° a 7″

TOUR OF CROATIA

L’italiano Sacha Modolo (UAE Team Emirates) si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Samobor – Zagabria, percorrendo 147 Km in 3h16′52″ alla media di 44.802 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo slovacco Polanc e l’olandese Boy Van Poppel. L’italiano Vincenzo Nibali (Bahrain Merida Pro Cycling Team) si impone in classifica con 8″ sullo spagnolo Rosón García e 23″ sul ceco Hirt.

RUTLAND – MELTON CICLE CLASSIC

Il britannico Daniel Fleeman si è imposto nella classica britannica, Oakham – Melton, percorrendo 189 Km in 4h41′55″ alla media di 40.225 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese McCormick e 6″ l’australiano Jones

TOUR DE MERSIN (Turchia)

La quarta ed ultima tappa, circuito di Mersin, è stata annullata a causa del vento. Il bielorusso Stanislau Bazhkou (Minsk Cycling Club) si impone in classifica con 40″ sul russo Vorganov e 1′18″ sul kazako Akhmetov. Unico italiano in gara Mattia Viel (Unieuro Trevigiani – Hemus 1896), 21° a 32′21″, che si era imposto nel breve circuito di 25 Km affrontato in sostituzione della tappa (successivamente pure annullato)

TOUR DU SENEGAL

L’algerino Islam Mansouri (Velo Club Sovac) si è imposto nella seconda tappa, Thiès – Saint-Louis, percorrendo 182.5 Km in 4h58′34″ alla media di 36.675 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’olandese Smits e di 38″ il connazionale Mohamed Bouzidi (Velo Club Sovac), nuovo leader della classifica con 22″ su Islam Mansouri e 1′26″ sul connazionale Oussama Mansouri.

ASMARA CIRCUIT

L’eritreo Mikiel Habtom Tesfamariam si è imposto nella corsa eritrea, circuito di Asmara, percorrendo 125.4 Km in 2h59′18″ alla media di 41.963 Km/h. Ha preceduto di 1′15″ il connazionale Tesfay e di 1′44″ il connazionale Musie. Ritirati i due italiani in gara, Marco Berardinetti e Pier Paolo Ficara, entrambi in forze alla Amore & Vita – Selle SMP presented by FONDRIEST.

TOUR OF THE GILA (USA)

L’ecuadoriano Jhonatan Manuel Narváez Prado (Axeon Hagens Berman) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Silver City – Pinos Altos, percorrendo 161.9 Km in 4h05′03″ alla media di 39.641 Km/h. Ha preceduto allo sprint il rumeno Tvetcov e lo statunitense Mannion. Lo statunitense Evan Huffman (Rally Cycling) si impone in classifica con 23″ Tvetcov e 25″ sul connazionale Eisenhart

TROFEO CITTÀ DI SAN VENDEMIANO – 57° GP INDUSTRIA E COMMERCIO

L’italiano Nicola Conci (Zalf Euromobil Desirèe Fior) si è imposto nella corsa italiana, circuito di San Vendemiano, percorrendo 171.8 Km in 4h00′25″ alla media di 42.876 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Hindley e l’irlandese Dunbar

TOUR OF CROATIA, SFIDA ROSÓN-NIBALI CON SCARPONI NEL CUORE

aprile 22, 2017 by Redazione  
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È stato un brutto risveglio quello odierno per il mondo del ciclismo, sgomento per la tragica notizia della scomparsa di Michele Scarponi. Più di tutti ci avrebbe tenuto ad onorarlo il suo ex compagno di squadra Vincenzo Nibali, chiamato oggi a difendere, e forse incrementare, il risicato vantaggio conquistato ieri nella quarta tappa del Giro di Croazia. Ma così non è stato: la sfida tra il messinese e il suo diretto avversario di classifica sull’arrivo in salita del Monte Maggiore si è risolta totalmente a favore dello spagnolo Jaime Rosón, che non solo ha vinto la tappa ma si è anche ripreso la maglia di leader. Gli appena 2 secondi di vantaggio del corridore iberico, però, potrebbero permettere a Nibali di ribaltare nuovamente la situazione nel particolare epilogo della corsa a Zagabria.

Il risveglio dell’Italia e di tutto il mondo del ciclismo non è stato dei migliori. Michele Scarponi, ritornato a casa ieri dal Tour of the Alps, rivede finalmente i suoi “scarponcini” – come affettuosamente chiamava i suoi gemelli di 4 anni – poi questa mattina, quando esce in bicicletta per un allenamento in vista dell’imminente Giro d’Italia, a pochi metri da casa viene travolto da un camion, perdendo la vita.
Il Giro della Croazia prima di prendere il via sta un minuto in silenzio, per ricordare il simpatico campione marchigiano. Il viso dei corridori è sconvolto, i compagni dell’Astana piangono e Vincenzo Nibali non riesce ad esprimere il suo dolore per aver perso un grande amico, prima ancora che un collega di strada.
La seconda ed ultima tappa di montagna scatta da così da Parenzo in questo clima di mestizia generale e subito partono in fuga sette corridori. In quattro vengono successivamente ripresi e così rimangono solo davanti in tre: lo spagnolo Lluís Guillermo Mas (Caja Rural – Seguros RGA), l’italiano Antonino Parrinello (GM Europa Ovini) e il polacco Lukasz Owsian (CCC Sprandi Polkowice). Il team Bahrain Merida inizia da subito a fare l’andatura perchè Vincenzo vuole vincere la tappa e possiamo intuire tutti a chi vuole dedicarla. A circa 17 km vengono ripresi i fuggitivi e, dopo altri tentativi di fuga, ai meno 11 scatta lo svizzero Roland Thalmann (Roth-Akros). La squadra di Nibali continua a fare l’andatura con Manuele Boaro che ricuce la distanza tra il gruppo e il fuggitivo. A 8 Km e mezzo dal traguardo scatta il bielorusso Branislaŭ Samojlaŭ ((CCC Sprandi Polkowice), che viene ripreso nel giro di poche centinaia di metri. Il team Bahrain si mantiene sempre in testa e recupera i vari corridori che tentano la fuga. A 4.3 km va all’attacco un compagno di squadra di Vincenzo, l’altro bielorusso Kanstantsin Siutsou (4° in classifica), in modo da far stare tranquilli il suo capitano e la sua squadra, facendogli prendere un attimo di fiato. A 3,8 km dall’arrivo Siutsou viene ripreso e Pellizotti prende in mano la situazione. Il Bahrain continua a stoppare i tentativi di fuga e a 2,3 dall’arrivo Nibali scatta; alla sua ruota si incollano lo spagnolo Jaime Rosón (Caja Rural – Seguros RGA secondo in classifica a soli 2” dallo “Squalo”) e il ceco Hirt. Vincenzo accelera il passo cercando di fare la differenza, ma non riesce nell’intento. Il messinese si ritrova a disputare la volata finale con Hirt e Rosón ma, per quanto si sforzim non riesce a transitare sulla linea del traguardo per primo. Ad imporsi sul traguardo in salita del Monte Maggiore è lo spagnolo, che riesce a riprendersi quella maglia di leader che Nibali gli aveva strappato il giorno prima e proprio per lo stesso “strappo” di due secondii 2”. Nibali si piazza secondo e sfuma anche la possibilità di dedicare la vittoria all’amico Michele. La tappa di domani non è adatta ai mezzi del siciliano ma la conclusiva frazione di Zagabria non si presenta come la classica conclusione favorevole ai velocisti, per via dello strappetto in vetta al quale sarà collocato il traguardo. Non è detta l’ultima, quindi.

Giada Gambino

Jaime Rosón batte Vincenzo Nibali sul traguardo del Monte Maggiore, ma quasi poco importava quel che accadeva in corsa: oggi i pensieri di tutti erano rivolti a Michele Scarponi

Jaime Rosón batte Vincenzo Nibali sul traguardo del Monte Maggiore, ma quasi poco importava quel che accadeva in corsa: oggi i pensieri di tutti erano rivolti a Michele Scarponi

22-04-2017

aprile 22, 2017 by Redazione  
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TOUR OF CROATIA

Lo spagnolo Jaime Rosón García (Caja Rural – Seguros RGA) si è imposto nella quinta tappa, Parenzo – Monte Maggiore (Učka), percorrendo 141 Km in 3h41′47″ alla media di 38.145 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Vincenzo Nibali (Bahrain Merida Pro Cycling Team) e il ceco Hirt. Rosón García è tornato leader della classifica con 2″ su Nibali e 15″ su Hirt.

ARNO WALLAARD MEMORIAL

Il belga Timothy Stevens (Pauwels sauzen – Vastgoedservice Continental Team) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Meerkerk, percorrendo 184 Km in 3h58′08″ alla media di 46.361 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli olandesi Kouwenhoven e Hooghiemster. Unico italiano classificato Marco Zanotti (Monkey Town Continental Team), 12° a 2′40″

VISEGRAD 4 KEREKPARVERSENY

Il polacco Kamil Zieliński (Domin Sport) si è imposto nella corsa ungherese, Budapest – Pannonhalma, percorrendo 176 Km in 4h13′51″ alla media di 41.599 Km/h. Ha preceduto di 6″ il ceco Cerny e di 15″ il connazionale Stachowiak. Unico italiano classificato Marco Zanotti (Monkey Town Continental Team), 12° a 2′40″

TOUR DE MERSIN (Turchia)

Il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Unieuro Trevigiani – Hemus 1896) si è imposto nella terza tappa, Tarsus – Mersin, percorrendo 146.8 Km in 4h38′27″ alla media di 31.632 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Vorganov e di 47″ uk kazako Akhmetov. Unico italiano in gara Mattia Viel (Unieuro Trevigiani – Hemus 1896), 14° a 19′58″. Il bielorusso Stanislau Bazhkou (Minsk Cycling Club) è ancora leader della classifica con 40″ su Vorganov e 1′18″ su Akhmetov. Viel 21° a 32′21″

TOUR DU SENEGAL

Il tedesco Lucas Carstensen (Team Embrace The World Cycling) si è imposto nella prima tappa, Dakar – Thiès, percorrendo 144 Km in 3h26′32″ alla media di 41.833 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Legley e di 42″ il tunisino Nouisri. Carstensen è il primo leader della classifica con 6″ su Legley e 50″ su Nouisri

TOUR OF ERITREA

L’eritreo Zemenfes Solomon (Centre Mondial du Cyclisme) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Massaua – Asmara, percorrendo 107.8 Km in 3h33′50″ alla media di 30.245 Km/h. Ha preceduto di 31″ il ruandese Uwizeye e di 1′22″ il ruandese Nsengimana. Ritirati i due italiani in gara, Marco Berardinetti e Pier Paolo Ficara, entrambi in forze alla Amore & Vita – Selle SMP presented by FONDRIEST. Solomon si impone in classifica con 38″ su Uwizeye e 40″ sul connazionale Tsegay

TOUR OF THE GILA (USA)

Lo statunitense Eric Young (Rally Cycling) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Silver City, percorrendo 69.5 Km in 1h30′19″ alla media di 46.171 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale McCabe e il messicano Rodríguez Victoria. Lo statunitense Evan Huffman (Rally Cycling) è ancora leader della classifica con 25″ sul connazionale Eisenhart e 30″ sul canadese Dal-Cin

RUFFONI BISSA, NIBALI SORPASSA

aprile 22, 2017 by Redazione  
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Dopo il terzo posto nella seconda tappa del Tour of Croatia oggi Vincenzo NibalI si è guadagnato la maglia da leader della classifica generale grazie ad un buco verificatosi nella volata finale. Quest’ultima, per la seconda volta consecutiva, ha visto l’affermazione di Nicola Ruffoni, allo sprint sul gruppo che ripreso proprio sulla linea del traguardo un coraggioso Marangoni.

Doveva essere una tappa per velocisti, come quella disputata ventiquattore prima, è così è stato; tra l’altro il più veloce è stato ancora una volta Nicola Ruffoni (Bardiani – CSF), già a segno ieri, ma stavolta è andata ancora meglio per i corridori italiani perchè Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) ha recuperato il piccolo gap che lo divideva dallo spagnolo Rosón (Caja Rural) e a portarsi al vertice della classica.
La tappa era la quarta, 171 Km da Cirquenizza ad Umago lungo un tracciato che favoriva sia i velocisti, sia gli attaccanti alla cerca di gloria. Questi ultimi lasciavano la compagna del gruppo fin dai primi chilometri ed erano in quattro a lanciarsi in avanscoperta: Johannes Schinnagel (Felbermayr – Simplon Wels), Alan Marangoni (Nippo – Vini Fantini), Daniel Turek (Israel Cycling Academy) e Antonio Di Sante (GM Europa Ovini).
I quattro protagonisti della corsa vengono ripresi soltanto a 1500 metri dall’arrivo, ma Marangoni non molla e cerca di mantenere distante il gruppo che avanza rapidamente. A 30 m, quando la vittoria sembrava ormai del corridore della Nippo, viene superato da cinque corridori proprio sulla linea del traguardo. E’ nuovamente Nicola Ruffoni ad aggiudicarsi la tappa, stavolta precedendo Riccardo Minali (Astana, ieri terzo) e il russo Savitskiy, in uno sprint comunque ancora ricco di azzurri (Canola 4°, Marangoni 6° e Nizzolo 8°).
Nibali conclude la tappa al 18° con lo stesso tempo dei primi, mentre – a causa di un buco conteggiato dalla giuria – il leader della classifica Jaime Rosón perde 7″ e così lo Squalo dello Stretto – che ne aveva 5″ di ritardo dal corridore della Caja Rural – lo sorpasso per soli 2”. Le sensazioni per il Giro si fanno così sempre migliori, il siciliano sembra veramente in forma e sicuro di sé. Un’altro passo in avanto verso il Giro sarà sicuramente rappresentato domani dalla penultima e decisiva frazione, caratterizzata dalla doppia ascesa alla Monte Maggiore, la prima a 60 Km dall’arrivo e l’ultima in corrispondenza del traguardo.

Giada Gambino

Dopo la tappa di Zara, Nicola Ruffoni mette in saccoccia anche quella di Umago (foto Bettini)

Dopo la tappa di Zara, Nicola Ruffoni mette in saccoccia anche quella di Umago (foto Bettini)

21-04-2017

aprile 21, 2017 by Redazione  
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TOUR OF THE ALPS

Il francese Thibaut Pinot (FDJ) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Smarano – Trento, percorrendo 199.6 Km in 5h13′01″ alla media di 38.260 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Bookwalter e il britannico Geraint Thomas (Team Sky). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), 4°. Thomas si impone in classifica con 7″ su Pinot e 20″ su Pozzovivo

TOUR OF CROATIA

L’italiano Nicola Ruffoni (Bardiani – CSF) si è imposto anche nella quarta tappa, Cirquenizza – Umago, percorrendo 171 Km in 4h10′15″ alla media di 40.999 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Riccardo Minali (Astana Pro Team) e il russo Savitskiy. Vincenzo Nibali (Bahrain Merida Pro Cycling Team) è il nuovo leader della classifica con 2″ sullo spagnolo Rosón García e 11″ sul ceco Hirt.

TOUR DE MERSIN (Turchia)

Il bielorusso Siarhei Papok (Minsk Cycling Club) si è imposto nella seconda tappa, Aydincik – Mersin, percorrendo 165.2 Km in 4h31′27″ alla media di 36.515 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Viejo Redondo e l’unico italiano in gara, Mattia Viel (Unieuro Trevigiani – Hemus 1896). Il connazionale Stanislau Bazhkou (Minsk Cycling Club) è ancora leader della classifica con 27″ sul kazako Nikitin e 1′18″ sul connazionale Sobal. Viel 20° a 13′10″

TOUR OF ERITREA

L’albanese Redi Halilaj (Amore & Vita – Selle SMP presented by FONDRIEST) si è imposto nella quarta tappa, Mendefera – Massaua, percorrendo 169.9 Km in 4h11′51″ alla media di 40.486 Km/h. Ha preceduto di 11″ gli eritrei Teshome e Solomon. Due italiani in gara, entrambi in forze alla Amore & Vita – Selle SMP presented by FONDRIEST: Marco Berardinetti 14° a 11″, Pier Paolo Ficara 20° a 11″. L’eritreo Amanuel Tsegay è ancora leader della classifica con 1′11″ su Teshome e 1′28″ sul sudafricano Hendricks. Berardinetti 5° a 1′33″, Ficara 15° a 1′59″

TOUR OF THE GILA (USA)

Lo statunitense Evan Huffman (Rally Cycling) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Tyrone, percorrendo 26 Km in 33′07″ alla media di 47.106 Km/h. Ha preceduto di 25″ il connazionale Eisenhart e di 33″ il canadese Ellsay. Huffman è il nuovo leader della classifica con 25″ su Eisenhart e 30″ sul canadese Dal-Cin

PINOT BRINDA A TRENTO, MA IL TOUR OF THE ALPES È DI THOMAS

aprile 21, 2017 by Redazione  
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Thibaut Pinot (FDJ) vince a Trento l’ultima tappa del Tour of The Alps 2017 battendo in una volata più che ristretta Brent Bookwalter (BMC) e Geraint Thomas (Sky) dopo una tappa caratterizzata da una fuga di nove ciclisti che si è disintegrata sull’ultimo GPM del Monte Bondone, su cui sono rimasti i migliori della classifica generale. Thomas si aggiudica così la breve corsa alpina dimostrando un’ottima condizione in vista del Giro d’Italia.

L’ultima tappa del Tour of The Alps 2017, la più lunga di questa edizione, prendeva il via da Smarano per arrivare a Trento dopo quasi 200 Km. Da segnalare, tra i non partenti, Damiano Caruso (BMC), Davide Villella e Davide Formolo (Cannondale Drapac). Dopo 11 km dalla partenza Ian Boswell (Sky) era anch’esso costretto al ritiro dopo una caduta. La tappa si animava intorno al km 20, quando iniziavano gli attacchi di diversi ciclisti per riuscire a portare via la fuga di giornata ed al km 30 finalmente questa si concretizzava grazie all’azione di sei ciclisti: Ben Gastauer (AG2R), Joey Rosskopf (BMC), Nicola Bagioli (Nippo Vini Fantini), Daniel Martínez (Wilier Triestina), Francesco Manuel Bongiorno e Paolo Totò (Sangemini – MG.Kvis). Al km 40 ai sei fuggitivi si univano Steve Morabito (FDJ), Sergej Černeckij (Astana), e Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli). Al km 45 i nove fuggitivi avevano 3 minuti e 45 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dalla Sky. Sul Passo Durone, primo GPM di giornata, era Bongiorno a transitare per primo. I fuggitivi avevano un vantaggio di 2 minuti e 40 secondi sulla coppia della Bardiani formata da Stefano Pirazzi e Simone Sterbini, che avevano a loro volta provato l’attacco mentre il gruppo era segnalato a quasi 5 minuti dai fuggitivi. Gavazzi vinceva lo sprint intermedio di Arco al km 117 mentre i due ciclisti intercalati venivano ripresi dal gruppo poco prima dell’inizio della salita verso il Monte Bondone, secondo e ultimo GPM di giornata, a 34 km dall’arrivo. Gavazzi era uno dei primi fuggitivi a staccarsi dalla fuga e ad essere ripreso dal gruppo e, pian piano, sotto l’impulso della Sky la fuga si sbriciolava. Iniziavano gli attacchi degli uomini di classifica e tra i più attivi erano Thibaut Pinot (FDJ) ed Egan Bernal (Androni Giocattoli). Proprio quest’ultimo allungava nel tratto finale della salita transitando in prima posizione sotto lo striscione del GPM con una ventina di secondi sul primo gruppo inseguitore, comprendente tutti i migliori. Il colombiano veniva ripreso nella discesa verso Trento. Una decina di ciclisti, tutti i più forti, si giocavano quindi la vittoria nel capoluogo regionale. Era Thibaut Pinot che, dopo la delusione di ieri, riusciva ad avere la meglio su Brent Bookwalter (BMC) e Geraint Thomas (Sky). Il francese otteneva così la seconda vittoria stagionale dopo essersi imposto nella seconda tappa della Vuelta a Andalucía. La classifica generale finale vede Thomas prevalere su Pinot per 7 secondi e su Domenico Pozzovivo (Team AG2R) per 20 secondi. Chiudono la top five Michele Scarponi (Astana) e Mikel Landa (Sky), rispettivamente staccati di 26 e 42 secondi. Buone sensazioni anche per il lucano e per il marchigiano in attesa del Giro d’Italia. Per quanto riguarda le altre classifiche, Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) si aggiudica quella dei traguardi volanti, Alexandr Foliforov (Rusvelo-Gazprom) fa sua quella dei GPM ed infine Egan Bernal (Androni Giocattoli) vince quella del miglior giovane. Adesso, dopo la fine della campagna delle Ardenne con la Liegi-Bastogne-Liegi di domenica ed il Giro di Romandia che inizia martedì prossimo, le attenzioni degli appassionati di ciclismo saranno tutte concentrate sul Giro d’Italia che partirà dalla Sardegna il 5 Maggio.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Thibaut Pinot (Fra) FDJ 5:13:01
2 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team
3 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
4 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
5 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac 0:00:02
6 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
7 Egan Bernal (Col) Androni Giocattoli
8 Danilo Celano (Ita) Italy
9 Mikel Landa (Spa) Team Sky
10 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe
11 Sergio Pardilla (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
12 Rodolfo Torres (Col) Androni Giocattoli 0:00:07
13 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:00:14
14 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:57
15 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:01:30
16 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina 0:01:55
17 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
18 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina
19 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team
20 Hugh Carthy (GBr) Cannondale-Drapac
21 Paolo Totò (Ita) Sangemini – Mg. K Vis 0:03:02
22 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team 0:03:28
23 Davide Orrico (Ita) Sangemini – Mg. K Vis 0:04:29
24 Ivan Santaromita (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:04:35
25 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina
26 Fausto Masnada (Ita) Androni Giocattoli
27 Yonder Godoy (Ven) Wilier Triestina
28 Daniel Martinez (Col) Wilier Triestina 0:04:41
29 Steve Morabito (Swi) FDJ
30 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ 0:04:43
31 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale
32 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale
33 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:06:30
34 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom – Rusvelo
35 Sergei Chernetski (Rus) Astana Pro Team 0:07:42
36 Nicholas Schultz (Aus) Caja Rural-Seguros RGA 0:10:24
37 Awet Habtom Tekle (Eri) Bike Aid
38 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale
39 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
40 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
41 Nicola Gaffurini (Ita) Sangemini – Mg. K Vis
42 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Sangemini – Mg. K Vis
43 Jérémy Roy (Fra) FDJ
44 Mattia Cattaneo (Ita) Androni Giocattoli
45 Kenny Elissonde (Fra) Team Sky 0:10:29
46 Eduard Prades (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:13:10
47 Iuri Filosi (Ita) Nippo – Vini Fantini
48 Fabricio Ferrari (Uru) Caja Rural-Seguros RGA 0:14:18
49 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
50 Simone Velasco (Ita) Bardiani CSF 0:15:29
51 Kilian Frankiny (Swi) BMC Racing Team
52 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:15:34
53 Nicola Bagioli (Ita) Nippo – Vini Fantini
54 Jérémy Maison (Fra) FDJ 0:15:38
55 Adne Van Engelen (Ned) Bike Aid 0:17:17
56 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli
57 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF
58 Michele Gazzara (Ita) Sangemini – Mg. K Vis
59 Andrea Garosio (Ita) Italy
60 Antonio Zullo (Ita) Italy
61 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
62 Silvio Herklotz (Ger) Bora-Hansgrohe
63 Jan Bárta (Cze) Bora-Hansgrohe
64 Ilia Koshevoy (Blr) Wilier Triestina 0:17:21
65 Ildar Arslanov (Rus) Gazprom – Rusvelo
66 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:17:24
67 Leigh Howard (Aus) Aqua Blue Sport 0:23:35
68 Giacomo Berlato (Ita) Nippo – Vini Fantini
69 Alessandro Tonelli (Ita) Bardiani CSF
70 Sebastian Schönberger (Aut) Tirol Cycling Team
71 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
72 Pier Paolo De Negri (Ita) Nippo – Vini Fantini
73 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
74 Paolo Prandini (Ita) Sangemini – Mg. K Vis
75 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom – Rusvelo
76 Igor Boev (Rus) Gazprom – Rusvelo
77 Simone Bernardini (Ita) Sangemini – Mg. K Vis
78 Matthias Krizek (Aut) Tirol Cycling Team
79 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale
80 Filippo Fortin (Ita) Tirol Cycling Team
81 Maximilian Kuen (Aut) Tirol Cycling Team
82 Suleiman Kangangi (Ken) Bike Aid
83 Leonardo Basso (Ita) Italy
84 Ivan Rovny (Rus) Gazprom – Rusvelo
85 Alberto Amici (Ita) Italy
86 Lucas Schwarz (Aut) Tirol Cycling Team
87 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli
88 Raffaello Bonusi (Ita) Androni Giocattoli
89 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina
90 Pavel Brutt (Rus) Gazprom – Rusvelo
91 Niccolo’ Salvietti (Ita) Sangemini – Mg. K Vis
92 Matteo Natali (Ita) Italy
93 Luca Raggio (Ita) Italy
94 William Bonnet (Fra) FDJ
95 Tom Bohli (Swi) BMC Racing Team
96 Josu Zabala (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
97 Zhandos Bizhigitov (Kaz) Astana Pro Team
98 Johan Le Bon (Fra) FDJ
99 Valens Ndaiasenga (Aut) Tirol Cycling Team
100 Pascal Ackermann (Ger) Bora-Hansgrohe
101 Andrew Fenn (GBr) Aqua Blue Sport
102 Peter Koning (Ned) Aqua Blue Sport
103 Sergey Nikolaev (Rus) Gazprom – Rusvelo
104 Nathan Brown (USA) Cannondale-Drapac
105 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac
106 Daniel Bichlmann (Ger) Bike Aid
107 Simone Sterbini (Ita) Bardiani CSF
108 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Gazprom – Rusvelo
109 Rüdiger Selig (Ger) Bora-Hansgrohe 0:23:47
110 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe

CLASSIFICA GENERALE

1 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 20:49:37
2 Thibaut Pinot (Fra) FDJ 0:00:07
3 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:20
4 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:00:27
5 Mikel Landa (Spa) Team Sky 0:00:42
6 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac 0:00:52
7 Emanuel Buchmann (Ger) Bora-Hansgrohe 0:00:54
8 Danilo Celano (Ita) Italy
9 Egan Bernal (Col) Androni Giocattoli 0:01:02
10 Rodolfo Torres (Col) Androni Giocattoli 0:01:16
11 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:01:49
12 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:03
13 Sergio Pardilla (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:02:18
14 Hugh Carthy (GBr) Cannondale-Drapac 0:02:38
15 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:03:35
16 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:03:58
17 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina 0:04:32
18 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina 0:04:42
19 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:04:46
20 Ivan Santaromita (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:06:42
21 Fausto Masnada (Ita) Androni Giocattoli
22 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale
23 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina 0:06:53
24 Yonder Godoy (Ven) Wilier Triestina 0:08:33
25 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:11:38
26 Steve Morabito (Swi) FDJ 0:12:09
27 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:13:12
28 Mattia Cattaneo (Ita) Androni Giocattoli 0:14:19
29 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ 0:14:48
30 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team 0:14:52
31 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:15:38
32 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 0:16:03
33 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale 0:16:20
34 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom – Rusvelo 0:18:04
35 Kenny Elissonde (Fra) Team Sky 0:20:38
36 Fabricio Ferrari (Uru) Caja Rural-Seguros RGA 0:20:47
37 Daniel Martinez (Col) Wilier Triestina 0:21:05
38 Jérémy Roy (Fra) FDJ 0:21:50
39 Paolo Totò (Ita) Sangemini – Mg. K Vis 0:25:02
40 Ilia Koshevoy (Blr) Wilier Triestina 0:25:06
41 Davide Orrico (Ita) Sangemini – Mg. K Vis 0:26:22
42 Kilian Frankiny (Swi) BMC Racing Team 0:26:29
43 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:27:40
44 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Sangemini – Mg. K Vis 0:27:44
45 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom – Rusvelo 0:27:48
46 Nathan Brown (USA) Cannondale-Drapac 0:28:45
47 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli 0:30:51
48 Antonio Zullo (Ita) Italy 0:31:26
49 Sergei Chernetski (Rus) Astana Pro Team 0:35:28
50 Iuri Filosi (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:35:34
51 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:41:00
52 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 0:41:04
53 Sebastian Schönberger (Aut) Tirol Cycling Team 0:42:01
54 Eduard Prades (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:42:51
55 Jérémy Maison (Fra) FDJ 0:44:41
56 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani CSF
57 Silvio Herklotz (Ger) Bora-Hansgrohe 0:45:18
58 Nicholas Schultz (Aus) Caja Rural-Seguros RGA 0:46:55
59 Jan Bárta (Cze) Bora-Hansgrohe 0:46:58
60 Michele Gazzara (Ita) Sangemini – Mg. K Vis 0:47:07
61 Alberto Amici (Ita) Italy 0:49:47
62 Andrea Garosio (Ita) Italy 0:51:32
63 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:52:20
64 Nicola Bagioli (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:53:56
65 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac 0:56:23
66 Simone Sterbini (Ita) Bardiani CSF 0:56:52
67 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:57:06
68 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale 0:58:53
69 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:59:01
70 Maximilian Kuen (Aut) Tirol Cycling Team 1:01:05
71 Luca Raggio (Ita) Italy 1:01:35
72 Ivan Rovny (Rus) Gazprom – Rusvelo 1:02:41
73 Leigh Howard (Aus) Aqua Blue Sport 1:04:17
74 Matteo Natali (Ita) Italy 1:06:27
75 Awet Habtom Tekle (Eri) Bike Aid 1:08:46
76 Simone Velasco (Ita) Bardiani CSF 1:08:59
77 Tom Bohli (Swi) BMC Racing Team 1:09:14
78 Raffaello Bonusi (Ita) Androni Giocattoli 1:09:18
79 Josu Zabala (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 1:12:18
80 Suleiman Kangangi (Ken) Bike Aid 1:13:01
81 Ildar Arslanov (Rus) Gazprom – Rusvelo 1:13:11
82 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli 1:13:22
83 Matthias Krizek (Aut) Tirol Cycling Team 1:15:00
84 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 1:16:40
85 Filippo Fortin (Ita) Tirol Cycling Team 1:17:59
86 Nicola Gaffurini (Ita) Sangemini – Mg. K Vis 1:20:55
87 Johan Le Bon (Fra) FDJ 1:23:05
88 Zhandos Bizhigitov (Kaz) Astana Pro Team 1:24:18
89 Alessandro Tonelli (Ita) Bardiani CSF 1:25:09
90 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Gazprom – Rusvelo 1:25:59
91 Pier Paolo De Negri (Ita) Nippo – Vini Fantini 1:27:57
92 Leonardo Basso (Ita) Italy
93 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe 1:28:41
94 Adne Van Engelen (Ned) Bike Aid 1:28:51
95 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina 1:29:40
96 William Bonnet (Fra) FDJ
97 Lucas Schwarz (Aut) Tirol Cycling Team 1:29:44
98 Pavel Brutt (Rus) Gazprom – Rusvelo 1:29:49
99 Peter Koning (Ned) Aqua Blue Sport 1:36:16
100 Andrew Fenn (GBr) Aqua Blue Sport
101 Giacomo Berlato (Ita) Nippo – Vini Fantini 1:38:59
102 Simone Bernardini (Ita) Sangemini – Mg. K Vis
103 Sergey Nikolaev (Rus) Gazprom – Rusvelo
104 Niccolo’ Salvietti (Ita) Sangemini – Mg. K Vis 1:43:21
105 Daniel Bichlmann (Ger) Bike Aid
106 Igor Boev (Rus) Gazprom – Rusvelo 1:43:26
107 Valens Ndaiasenga (Aut) Tirol Cycling Team 1:44:14
108 Pascal Ackermann (Ger) Bora-Hansgrohe 1:48:41
109 Rüdiger Selig (Ger) Bora-Hansgrohe 1:48:48
110 Paolo Prandini (Ita) Sangemini – Mg. K Vis 1:52:13

CLASSIFICA GENERALE

Si è conclusa con uno sprint tra i primi della classifica la prima edizione del Tour of the Alps (foto Bettini)

Si è conclusa con uno sprint tra i primi della classifica la prima edizione del Tour of the Alps (foto Bettini)

RUFFONI DOMA UNO SPRINT TUTTO ITALIANO

aprile 21, 2017 by Redazione  
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Dopo la tappa di ieri, che ha visto un buon terzo posto di Vincenzo Nibali, la tappa di oggi è stata meno movimentata. Alla fine l’Italia ha monopolizzato le piazze alte dell’ordine d’arrivo con il successo allo sprint di Nicola Ruffoni della Bardiani CSF che ha avuto la meglio su Giacomo Nizzolo e Riccardo Minali.

Si è corsa in Croazia la tappa più lunga della corsa balcanica, 237 Km da percorrere tra Imoschi e Zara con un percorso di media montagna nella prima parte ed un finale pianeggiante che chiamava alla ribalta i velocisti.
Il cielo è sereno e fin dai primi chilometri parte una fuga di otto corridori, che vengono ripresi soltanto a 3,7 km dal traguardo, grazie all’aumento del ritmo da parte del gruppo. Anche la terza tappa del Giro della Croazia ha visto all’opera una grande Bahrain Merida, che si è sempre trovata nelle prime posizioni. Questo è un altro buon segnale per Vincenzo Nibali in vista del Giro, nonostante il team sia nuovo è già forte e compatto. A un chilometro dall’arrivo l’Astana sembra prendere in mano la situazione, ma allo sprint emergono Ruffoni, Nizzolo e Minali (figlio d’arte, il padre Nicola corse tra i professionisti dal 1993 al 2002), che concludono rispettivamente primo, secondo e terzo. Nonostante il piazzamento il campione italiano Giacomo Nizzolo sembra aver ritrovato la gamba dopo un periodo di riposo. In classifica sale al primo posto lo spagnolo Jaime Rosón (Caja Rural) a causa del ritardo di quasi 2 minuti e mezzo accusato al traguardo del croato Kristijan Đurasek (UAE Team Emirates), che il giorno prima si era imposto sull’arrivo in salita al Biokovo ed era diventato anche leader della corsa. Sale così al secondo posto della generale Nibali, che ora ha soli 5″ di ritardo da Rosón, un gap facilmente colmabile nella tappa di sabato che proporrà l’arrivo in salita al Monte Maggiore. Nel frattempo si correrà un’altra facile tappa destinata ai velocisti, con il traguardo previsto nella località istriana di Umago dopo un tracciato ondulato di 171 Km che prevede la partenza da Cirquenizza.

Giada Gambino

Ruffoni anticipa Nizzolo sul traguardo di Zara, al Giro di Croazia (foto Bettini)

Ruffoni anticipa Nizzolo sul traguardo di Zara, al Giro di Croazia (foto Bettini)

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